Sei sulla pagina 1di 8

3.

5 Convenzioni tecniche

Durante gli anni, la produzione di sottotitoli ha subito continue variazioni, sia a livello
tecnico, sia a livello grafico, dovute soprattutto alla mancanza di linee guida pratiche
per garantire una maggiore omogeneità, a danno della percezione dei sottotitoli da parte
degli spettatori, che interpretavano tale eterogeneità come una mancanza di qualità. Solo
verso la fine degli anni Novanta, «Ivrasson and Carroll […] put forward a Code of
Good Subtitling Practice in an attempt to offer general guidelines aimed at preserving
and fostering quality in subtitling. […] These guidelines have been widely regarded as a
standard in the profession for many years».1

Nelle pagine che seguiranno, verranno prese in considerazione le convenzioni


tecniche stilate da Díaz Cintas e Remael, presenti in un recente volume, pubblicato nel
2021, nel quale vengono prese in considerazione non solo le osservazioni effettuate da
vari studiosi del campo, ma anche da note compagnie come Netflix, la quale «have also
contributed to this debate with the free distribution online of their timed text style
guides in over 30 languages».2

3.5.1 Dimensione spaziale

La dimensione spaziale, unitamente a quella temporale, veste un ruolo di grande


importanza quando si lavora con i sottotitoli:

the traditional criticism levelled against subtitles for being an unwelcome blemish on the
film copy is partly responsible for the old, and to a large extent illogical, adage iterated in
the profession that the best subtitles are those that viewers do not notice. According to
accepted opinion in the industry, the ideal subtitles should thus be uncluttered and avoid
attracting attention to themselves, whether formally or linguistically. 3

Per evitare che l’occhio dello spettatore sia distratto da inaspettate variazioni nel
formato dei sottotitoli, è preferibile rispettare poche ma fondamentali istruzioni:

1
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 91)
2
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 92)
3
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 93)
- numero di righe e posizione sullo schermo: il numero massimo di righe per ogni
sottotitolo è due, in modo da non occupare più di due dodicesimi dello schermo,
lasciando così spazio per la fruizione delle immagini; sempre per la stessa
ragione, nel caso in cui il sottotitolo contenga una sola riga, questa sarà situata in
quella più in basso. Tradizionalmente, i sottotitoli sono posizionati
orizzontalmente, in basso e al centro; in alcune lingue, come ad esempio
giapponese e coreano, questi sono posizionati in verticale, sulla destra dello
schermo, anche se, con l’arrivo del DVD, tale pratica è diventata meno comune
rispetto al principio. In caso di bisogno, i sottotitoli possono essere spostati dal
basso verso l’alto: di solito, ciò accade quando è presente uno sfondo troppo
chiaro che ne impedirebbe la lettura, quando sono presenti una o più scritte su
schermo, in modo da evitare la sovrapposizione dei testi o quando avviene
qualcosa di importante proprio nella parte inferiore dello schermo;
- allineamento dei sottotitoli: tutti le tipologie di sottotitolo, inclusi i dialoghi,
dovrebbero essere allineati al centro e giustificati;
- Tipo, dimensione e colore del font: i font dei sottotitoli sono determinati da
fattori come piattaforme di distribuzione (basti pensare che Netflix ne possiede
uno proprio, conosciuto come Netflix Sans 4) e tipologie di clienti. Per evitare di
attirare troppo l’attenzione sul sottotitolo, solitamente i distributori della
maggior parte dei Paesi occidentali hanno optato per dei font neutrali, come
Arial, Verdana o Helvetica. La dimensione del font viene calcolata in pixel e
dipende dalle dimensioni del dispositivo, dalla distanza dallo schermo e dalla
sua risoluzione. Solitamente, «the following font types and sizes are
recommend: Arial 30 – Latin-based, Cyrillic-based and Semitic languages, Thai;
Gulim 35 – Korean; MS Gothic 30 – Japanese; SimHei or Simsun 35 – Chinese;
Shusha 35 – Hindi».5 Per quanto riguarda il colore, tutti i sottotitoli dovrebbero
sempre essere scritti in bianco: nel caso in cui lo sfondo sia troppo chiaro, è
possibile aggiungere uno sfondo grigio, preferibile al nero in quanto meno
impattante a livello visivo.
- Numero di caratteri per riga: tradizionalmente, il numero massimo di caratteri
per riga era di 37, ma grazie all’introduzione di font a spaziatura proporzionale,
questo limite è stato esteso fino a 42 caratteri (16 per il cinese, il giapponese e il
4
https://www.ilpost.it/2018/03/22/netflix-sans-font/
5
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 96)
coreano). Non esistono regole riguardo il numero minimo di caratteri, anche se è
raro vedere sottotitoli con meno di tre o quattro caratteri.

3.5.2 Dimensione temporale

Un altro set di parametri che bisogna rispettare quando si sottotitola riguarda la


dimensione temporale, relativa al tempo di presentazione del sottotitolo sullo schermo,
alla sua apparizione e alla sua sparizione, in quanto «accurate timing is crucial for
optimal subtitling since it reinforces the internal semiotic cohesion of the translated
programme and plays the essential role of helping the viewer identify who is saying
what in the programme».6 Bisognerà quindi tenere conto di alcuni importanti fattori:

- durata dei sottotitoli: nel caso in cui è presente un sottotitolo di due righe con
un’alta densità di caratteri (massimo 42), questo potrà rimanere sullo schermo
per un massimo di sei secondi (regola dei sei secondi). Sarà necessario dividere
frasi molto lunghe in modo da non superare i limiti spaziali e temporali, così
come sarà necessario evitare sottotitoli troppo corti, cercando di combinarli con
altri, in modo da non generare uno stile troppo telegrafico: la durata minima di
un sottotitolo è di 20-25 fps,7 quindi di circa un secondo. Il testo dovrebbe
sempre essere in sincronia con la traccia audio, apparendo nel momento in cui
un personaggio inizia a parlare e sparendo quando finisce, in quanto «when a
subtitle remains on screen longer than the time the viewer actually needs to
decipher it, there is a tendency to read it again». 8 Inoltre, bisognerà sempre
tenere in conto che la durata di un sottotitolo dipenderà sia dalla velocità dei
dialoghi, sia dalla velocità di lettura degli spettatori (ad esempio, i tempi di
lettura di un bambino sono più lunghi rispetto a quelli di un adulto); in ogni
caso, è fondamentale avere ben chiaro che non bisogna incentrare tutta
l’attenzione dello spettatore sulla sola lettura, altrimenti quest’ultimo non avrà
tempo di godere delle immagini presenti sullo schermo:
when deciding the audience’s maximum reading speed, it has to be borne in mind
that not only do the subtitles have to be read, viewers have to be given enough

6
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 101)
7
Frames per second (fotogrammi al secondo): nel cinema si ha una frequenza di 24 fps, 25-30 fps invece
per gli altri media, 50-60 fps nel caso di dispositivi ad alta risoluzione.
8
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 105)
time to be able to scan the images and ‘read’ the photography too. It is this
constellation of information that leads Romero-Fresco (2015) to talk about
viewing speed rather than reading speed. Consuming subtitles is not a mere
reading exercise, as the message has to be assimilated and understood in a very
short time span.9
- Spazio tra un sottotitolo e l’altro: per creare una sequenza di sottotitoli che sia
piacevole all’occhio dello spettatore, sarà necessario mantenere un divario
minimo di due fps, in modo da aiutare lo spettatore a rendersi conto del cambio
di informazioni presentate (soprattutto quando il layout dei sottotitoli che si
susseguono è molto simile): «if a sub is immediately followed by another one
without leaving any clean frames […] between the two, the eye finds it difficult
to realize that new information has been presented».10
- Cambi di inquadratura: un’altra importante regola riguarda la presenza di
sottotitoli durante i cambi di inquadratura. Quando possibile, sarebbe opportuno
evitare l’inserimento di testo in quel momento, ma in questo caso non esiste una
regola fissa da seguire:
as general guidance, (1) subtitles should not hang over shot changes if the speaker
has finished speaking, (2) if a subtitle has to be left hanging over a shot change, it
should not be removed too soon after the cut, and (3) a subtitle should never be
carried over into the next shot if this means crossing into a clearly different scene,
except when the voice provides a sound bridge. […] Common in the industry is
the 12-frame rule, whereby when a subtitle finishes just before a shot change, the
out-time may be set either on the shot change or at least 12 frames before the shot
change. […] To cue around shot changes, and as long as the text does not cross
over, the recommendation is that the in-time should coincide with the start of the
utterance and the out-time with the end, irrespective of their distance to the actual
shot change. Ideally, subtitles should start on the first frame after the shot and end
on the last frame before the shot.11

3.5.3 Dimensione testuale

La leggibilità è un requisito fondamentale per un sottotitolo: oltre ad essere corretto dal


punto di vista della forma, quindi leggibile poiché rispetta tutti parametri formali relativi

9
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 107)
10
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 113)
11
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 115)
alla dimensione spaziale e a quella temporale, dovrà essere corretto anche dal punto di
vista grammaticale, in modo da facilitare la lettura e renderla più scorrevole:

readability […] is more psycholinguistic and refers to the ease with which a reader can
recognize the various components of a text and, ultimately, its meaning, depending on
parameters such as syntactical complexity, information density, semantic load and the like.
In their pursuit, subtitlers also have to master the use of punctuation and other stylistic
resources.12

Anche in questo caso, non sarà possibile parlare di rigide regole, in quanto «many
subtitling vendors maintain their own, unique in-house stylebooks as a way to set them
apart from their competitors».13 Di seguito, saranno analizzate le convenzioni
tipografiche che è necessario rispettare per ottenere un prodotto di qualità:

- la virgola (,) – come per i testi scritti, l’uso della virgola serve per dividere un
sottotitolo in sezioni, in modo da renderlo più comprensibile; inoltre, viene usata
per indentificare una leggera pausa del parlante. È consigliato minimizzare l’uso
della virgola alla fine di un sottotitolo, in quanto potrebbe essere confusa con un
punto; «in some cases, the change of subtitle can be considered a substitute for
the comma which may otherwise be necessary in a standard written text»;14
- il punto (.) – il punto alla fine del sottotitolo marca chiaramente che questo non
continuerà in quello successivo. Alcune compagnie non usano il punto alla fine
di un sottotitolo, ma questo potrebbe chiaramente confondere lo spettatore, che
si aspetterà la continuazione della frase nel sottotitolo successivo;
- due punti (:) – i due punti segnalano una breve pausa e sono utilizzati per
focalizzare l’attenzione del lettore su ciò che segue, come ad esempio nelle liste
o nei discorsi riportati. Il punto e virgola (;) è invece usato molto raramente e
dovrebbe essere evitato, in quanto rende esteticamente più pesante il sottotitolo;
- le parentesi ( ) – le parentesi sono utilizzate per mettere da parte
un’informazione rilevante ma supplementare, che potrebbe essere anche omessa
senza alterare il senso della frase. È preferibile usare le virgole, piuttosto che le
parentesi, sempre per una questione grafica, in modo da “snellire” il sottotitolo;
- il punto esclamativo (!) e il punto interrogativo (?) – i punti esclamativi vengono
utilizzati per enfatizzare sensazioni come rabbia, stupore, felicità, disgusto, etc.,
12
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 119)
13
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 120)
14
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 121)
mentre quelli interrogativi vengono utilizzati nelle domande. In entrambi i casi,
non bisognerà mai inserirne più di uno, in modo da non sovraccaricare il
sottotitolo con “inutili” caratteri. Nel caso di domande esclamative, l’ordine da
seguire è inserire prima il punto interrogativo, poi quello esclamativo (?!);
- il trattino (-) – il trattino ha il compito specifico di indicare che il testo che
appare sullo schermo appartiene a due persone differenti. I sottotitoli che
contengono dei dialoghi sono sempre distribuiti su due righe ed entrambe
dovrebbero essere introdotte da un trattino, anche se alcune compagnie
preferiscono inserirlo solo alla seconda riga. Il trattino viene anche usato nel
caso in cui sia necessario ripetere delle lettere o delle sillabe, ad esempio nel
caso in cui un personaggio balbetta;
- i puntini di sospensione (…) – tradizionalmente, i puntini di sospensione sono
stati utilizzati come ponte tra un sottotitolo e l’altro, per segnalarne la
continuazione, ma in realtà si è rivelata una strategia inutile in termini di
economia di caratteri, visto che la mancanza di punteggiatura alla fine di una
frase indica che questa continuerà nel sottotitolo successivo: «the absence of the
dot, together with the fact that the next subtitle starts with a word in lower case,
are sufficient indicators to understand that the second subtitle event must be the
continuation of the previous line».15 L’uso dei puntini di sospensione è invece
necessario quando ci sono pause o esitazioni da parte del parlante; quando il
sottotitolo è interrotto dalla traduzione di testo presente sullo schermo, ad
esempio un segnale di divieto; quando una frase viene lasciata incompleta anche
nella traccia audio; quando un personaggio conclude una frase iniziata qualcun
altro;
- l’asterisco (*) – in un testo scritto, la presenza dell’asterisco indica che una o più
lettere sono state intenzionalmente omesse. Nei sottotitoli, ciò avviene nel
momento in cui quanto detto nella traccia audio viene censurato da un bip (come
nel caso di espressioni volgari, le quali, a volte, vengono censurate);
- la sbarretta (/) – nota anche con il termine inglese slash, viene utilizzata
sporadicamente, di solito in abbreviazioni ben note (ad esempio, chilometri orari
> km/h).
- gli altri simboli (#, &, %, $, £, €, =, +, <, >) – solitamente, l’uso dei simboli
viene consigliato solo se non c’è alternativa, preferendo la loro trascrizione in
15
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 125)
lettere quando questa è resa possibile in termini di tempo e di spazio. Lo stesso
vale anche per i simboli matematici, a meno che non si tratti di documentari
specifici;
- le lettere maiuscole – nella sottotitolazione, le maiuscole vengono usate
esattamente come in un normale testo scritto, quindi all’inizio di una frase, dopo
un punto, dopo un punto interrogativo o esclamativo. Ci sono poi dei casi in cui
è necessario utilizzare solo lettere maiuscole: quando un personaggio sta
urlando, quando nel sottotitolo è presente il titolo del film o del programma
sottotitolato, quando si traducono cartelli, etichette, segnali, graffiti, SMS,
messaggi su uno schermo, ecc.
- le virgolette (“”) e gli apici (‘’) – quando è necessario enfatizzare un determinato
elemento della frase, come ad esempio un errore grammaticale o un soprannome
usato in modo ironico, il sottotitolatore può ricorrere alle virgolette, utilizzate
anche per riportare un discorso diretto o per riportare delle citazioni testuali. Se
la citazione continua per più di un sottotitolo, sono possibili diversi approcci:
alcuni suggeriscono di usarle come si farebbe in un testo scritto, quindi all’inizio
e alla fine della citazione; altri preferiscono usare le virgolette all’inizio e alla
fine di ogni sottotitolo, per ricordare allo spettatore che la citazione continua;
Díaz Cintas, invece, propone una soluzione intermedia, che consiste in «opening
the quotation mark at the beginning of each subtitle to remind the viewer the
citation, and closing them only in the las subtitle of the series»;16 gli apici
vengono invece utilizzati per enfatizzare determinati elementi linguistici
all’interno di una citazione;
- il corsivo (italics) – l’uso del corsivo è un’altra strategia a disposizione del
sottotitolatore nel momento in cui è necessario enfatizzare alcuni elementi
testuali. Solitamente, viene usato con le parole straniere, con i titoli di canzoni,
film, romanzi, o nelle traduzioni testi musicali, ma è possibile trovare interi
sottotitoli riportati in corsivo anche quando chi parla non è presente
nell’inquadratura e non condivide fisicamente lo spazio occupato dal resto degli
attori presenti nella scena (voci fuori campo). Si ricorre al corsivo anche quando
si traducono monologhi interiori, voci ascoltate nei sogni o pensieri non espressi
verbalmente dai personaggi, o quando è necessario rappresentare voci riprodotte

16
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 131)
da dispositivi elettronici o durante le conversazioni telefoniche, ma solo se colui
che parla non viene inquadrato;
- le abbreviazioni – così come per l’uso dei simboli, è sconsigliato utilizzare
abbreviazioni in quanto rendono meno scorrevole la lettura: «abbreviations of
type ‘km’ (kilometre/s), ‘cm’ (centimetre/s), ‘kg’ (kilogram/s) […] should be
used sparingly and priority fiven to the full spelling of nouns»;17
- i numeri – la regola generale per quanto riguarda i numeri è di scriverli in lettere
dall’uno al dieci, ad esclusione di numeri civici, numeri di camere, giorni del
mese. Se invece la frase inizia con un numero, o se l’enumerazione è utilizzata
con funzione iperbolica, si utilizzano sempre le lettere;
- gli orari – «when dealing with time, whether using the 12- or the 24-hour
system, the numbers are separated with a colon or a period, but never with a
comma or a blank space». 18 Si preferisce l’uso dei due punti in quanto imita il
modo in cui l’orario viene riportato dagli orologi digitali;
- pesi e misure – se nella traccia audio viene utilizzato il sistema imperiale, è
preferibile effettuare un’equivalenza al sistema metrico, a meno che il suo uso
non sia rilevante ai fini della narrazione. Bisognerà quindi tradurre la lunghezza,
il peso o la temperatura, approssimandole, nella maggior parte dei casi (ad
esempio, 160 pounds equivalgono a 72,576 chilogrammi, quindi è possibile
approssimare il peso a 72 chili).

17
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 138)
18
Díaz Cintas J., Remael A. (2021), Subtitling: concepts and practices, New York, Routledge (p. 140)

Potrebbero piacerti anche