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Università del Salento

Corso di Laurea in Ingegneria Industriale

Lezioni del corso di

Costruzione di Macchine
prof. ing. Riccardo Nobile

Collegamenti saldati

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Collegamenti saldati

Definizioni e caratteristiche
La saldatura è un processo tecnologico di giunzione che
ripristina la completa continuità strutturale di una parte o
dell’intera sezione resistente del componente
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La continuità strutturale viene garantita dalla fusione del


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materiale costituente le parti da saldare e, se necessario, del


metallo d’apporto
Una volta realizzata la saldatura, le due parti costituiscono un
unico componente e come tale la saldatura è potenzialmente
Collegamenti saldati

il collegamento che assicura la totale ed efficace


trasmissione dei carichi
Il collegamento può essere sciolto solo danneggiando
irrimediabilmente le parti e costituisce quindi un
collegamento fisso
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Collegamenti saldati

Vantaggi Svantaggi
 Semplicità e molteplicità  Eseguibile solo su materiali
delle soluzioni saldabili
geometriche  Introduzione di distorsioni
 Rapidità di esecuzione geometriche e tensioni
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 Semplicità residue
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delle
lavorazioni di  Alterazione della struttura
preparazione delle parti cristallina del materiale
 Tenuta dalla fuoriuscita  Necessità di lavorazioni
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di fluidi meccaniche o di trattamenti


 Basso costo termici di distensione
complessivo successivi
 Calcolo approssimativo della
resistenza, specie a fatica
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Collegamenti saldati

Classificazione delle saldature


I processi di saldatura sono classificati da un punto di vista
tecnologico in base ai processi utilizzati per fornire il calore o
la pressione necessari alla realizzazione della giunzione
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 Saldatura per fusione


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 Saldatura a resistenza
 Saldatura a pressione
 Brasatura
Collegamenti saldati

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Collegamenti saldati

Saldature per fusione


I processi di saldatura più comuni sono quelli per fusione
Manuale con elettrodi rivestiti
TIG – elettrodo infusibile in
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Arco elettrico Tungsteno


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MIG – con gas inerte


Saldature per MAG – con gas attivo
fusione
Arco sommerso
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Combustione a gas ossiacetilenica

Chimica Alluminotermica

Laser
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Plasma
Saldature per fusione

Geometria dei giunti saldati


La geometria caratteristica di un giunto saldato per fusione
può essere ricondotta ad alcuni elementi fondamentali
Il giunto geometricamente più semplice è detto giunto testa a
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testa e si ottiene realizzando un cordone di saldatura lungo i


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lati di due lamiere affiancate


Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Geometria dei giunti saldati


Durante il processo di saldatura una parte dei lembi da
saldare più il metallo d’apporto si fonde e successivamente
si solidifica per costituire il cordone di saldatura
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Collegamenti saldati

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Classificazione delle saldature

Classificazione geometrica
Variando la posizione relativa delle lamiere e la posizione del
cordone di saldatura si ottengono differenti tipologie di
giunti.
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La configurazione geometrica del giunto saldato viene anche


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detta geometria di dettaglio del giunto e definisce come sono


disposte e orientate le parti che formano il giunto

Giunto testa a testa Giunto a T Giunto a croce Giunto a L


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Butt joint T-joint Cruciform joint Edge joint

Giunto d’orlo Giunto di spigolo Giunto a sovrapposizione


Border joint Corner joint Lap joint

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Collegamenti saldati

 giunto di testa
Saldature per fusione

Classificazione geometrica

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Saldature per fusione

Tipologie di giunti saldati


 giunto a T
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 giunto a croce
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Saldature per fusione

Classificazione geometrica
 giunto di spigolo  giunto a L
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Collegamenti saldati

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Collegamenti saldati

 giunto d’orlo
Saldature per fusione

Classificazione geometrica

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Collegamenti saldati

 giunto a sovrapposizione
Saldature per fusione

Classificazione geometrica

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Saldature per fusione

Il cianfrino
Si indica con il termine cianfrino la geometria dei lembi da
saldare
Lo scopo del cianfrino è di assicurare la regolare fusione dei
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lembi, in modo da permettere che la continuità strutturale del


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giunto sia garantita per l’intero lo spessore


Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Il cianfrino
La cianfrinatura si rende necessaria soprattutto quando si
voglia saldare spessori elevati, mentre può essere evitata
nella saldatura di piccoli spessori, ovvero spessori dello
stesso ordine di grandezza del materiale saldabile che può
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essere deposto in una singola passata


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Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Il cianfrino
Esempi di cianfrino a V e ½ V

Cianfrino a V Cianfrino a V
asimmetrico Cianfrino a ½ V
simmetrico
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Saldature per fusione

Il cianfrino
senza preparazione
dei lembi
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Cianfrino a V
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Cianfrino a U
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Cianfrino a ½ V

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Saldature per fusione

Il cianfrino
senza preparazione
dei lembi

Cianfrino a X
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senza preparazione
dei lembi
Collegamenti saldati

Cianfrino a K
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Saldature per fusione

Controlli delle saldature


L’esecuzione delle saldature deve essere effettuata con
procedimenti controllati e da operatori qualificati, per i quali è
richiesta una formazione specifica con rilascio di un
patentino
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Solo in questa maniera si riesce a garantire una notevole


riduzione della difettosità dei giunti
Nonostante questo, la presenza di difetti all’interno delle
saldature costituisce una possibilità reale
Collegamenti saldati

Di conseguenza, le saldature devono essere ispezionate e


sottoposte a controlli non distruttivi che ne assicurino
l’assenza di difettosità rilevanti

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Saldature per fusione

Controlli delle saldature


Esempio di procedura di saldatura codificata
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Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


A) Verificare l’uniformità del
cordone per tutta la lunghezza
e asportare la scoria
depositata
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Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


A) Verificare l’uniformità del
cordone per tutta la lunghezza
e asportare la scoria
depositata
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B) Evitare passate con eccessiva


deposizione di materiale e
formazione di sottotagli
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


A) Verificare l’uniformità del
cordone per tutta la lunghezza
e asportare la scoria
depositata
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B) Evitare passate con eccessiva


deposizione di materiale e
formazione di sottotagli
C) Evitare concavità eccessive
Collegamenti saldati

del cordone che possono


produrre cricche

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


A) Verificare l’uniformità del
cordone per tutta la lunghezza
e asportare la scoria
depositata
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B) Evitare passate con eccessiva


deposizione di materiale e
formazione di sottotagli
C) Evitare concavità eccessive
Collegamenti saldati

del cordone che possono


produrre cricche
D) Evitare difetti dovuti a
mancanza di fusione

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


E) F) Evitare difetti dovuti a
mancanza di fusione alla radice
del cordone
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Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Controlli da eseguire in fase di saldatura


E) F) Evitare difetti dovuti a
mancanza di fusione alla radice
del cordone
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G) H) Rimuovere porzioni di
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cordone criccate subito dopo la


saldatura
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Difetti di saldatura
I principali difetti di saldatura sono i seguenti:
 pori e tarli: sviluppo di vapore acqueo durante la saldatura
che rimane intrappolato nel bagno di fusione
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 inclusioni di scoria: presenza di particelle del rivestimento


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degli elettrodi all’interno del cordone


 inclusioni di tungsteno: presenza di particelle di tungsteno
dovute al contatto accidentale dell’elettrodo infusibile durante
la saldatura
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Difetti di saldatura
I principali difetti di saldatura sono i seguenti:
 cricche a caldo: formazione di cricche a temperature di circa
700°C dovuta alla presenza di impurezze di S e P nell’acciaio
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 cricche a freddo: formazione di cricche durante il


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raffreddamento per effetto di una velocità di raffreddamento


eccesiva o la diversa solubilizzazione dell’idrogeno H2 nel
materiale caldo e freddo
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Difetti di saldatura
I principali difetti di saldatura dovuti ad una errata geometria
del cordone sono i seguenti:
 mancanza di penetrazione: mancato riempimento del
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cianfrino causato da una eccessiva velocità di passata


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 mancanza di fusione o incollaggio dei lembi:


partecipazione limitata o assente dei lembi alla formazione
del bagno di saldatura
 sottotaglio (undercut): riduzione geometrica della sezione
Collegamenti saldati

resistente nella zona adiacente al cordone di saldatura

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Saldature per fusione

Difetti di saldatura
Il cordone di saldatura
ottimale presenta un
adeguato rinforzo e
penetrazione al vertice
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Un eccessivo o insufficiente
rinforzo, così come una
insufficiente o eccessiva
Collegamenti saldati

penetrazione al vertice,
pregiudica la resistenza
meccanica del cordone

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Saldature per fusione

Fattori influenzanti la resistenza


di un giunto saldato
 Alterazione microstrutturale del materiale
 Distorsioni geometriche
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 Tensioni residue
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 Geometria locale del cordone


Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Alterazione microstrutturale del materiale


L’esecuzione della saldatura è caratterizzata da un apporto
termico elevatissimo, tale da produrre la fusione sia del
materiale base che dell’eventuale metallo d’apporto.
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Di conseguenza la struttura metallurgica del materiale ne


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risulta alterata, non solo nella zona del materiale fuso ma


anche in quella adiacente
La zona di materiale che subisce una modifica viene indicata
con l’acronimo ZTA (Zona Termicamente Alterata)
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Alterazione microstrutturale del materiale


La Zona Termicamente
Alterata subisce un
raffreddamento repentino
che produce dei veri e
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propri trattamenti termici


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di tempra, con
conseguente incremento
della resistenza
meccanica e riduzione
Collegamenti saldati

più o meno marcata della


duttilità
Nella ZTA si manifesta
anche un ingrossamento
e una crescita irregolare
dei grani 33
Saldature per fusione

Alterazione microstrutturale del materiale

Nella ZTA si verificano dei


processi differenziati di
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tempra e ingrossamento del


grano tanto più accentuati
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quanto più si è vicini al


materiale fuso
Tutte queste alterazioni si
Collegamenti saldati

traducono in un incremento
della resistenza e in una
perdita di duttilità del
materiale, che rappresenta
una criticità per il giunto

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
I cicli di riscaldamento e raffreddamento locali associati al
processo di saldatura producono la nascita di distorsioni
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geometriche e/o tensioni residue


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Durante il riscaldamento, il materiale si dilata


maggiormente dal lato di deposizione del materiale
saldato
Durante il raffreddamento, il metallo fuso del cordone
Collegamenti saldati

tende a contrarsi ma il ritiro viene ostacolato dal metallo


base che lo circonda

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
Si generano degli stati di trazione all’interno del cordone,
i quali, tenuto conto della bassa rigidezza del metallo ad
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alte temperature, si traducono in deformazioni


permanenti
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Tali deformazioni permanenti determinano a temperatura


ambiente delle distorsioni geometriche accompagnate da
campi complessi di tensioni residue
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
Se le lamiere di metallo base sono caratterizzate da una
elevata rigidezza (elevato spessore), le distorsioni
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saranno limitate mentre le tensioni residue saranno


elevate (anche prossime o superiori alla tensione di
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snervamento)
Se le lamiere hanno piccolo spessore, l’effetto prevalente
sarà costituito dalle distorsioni geometriche, a scapito
Collegamenti saldati

delle tensioni residue

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
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Andamento caratteristico
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delle tensioni residue in


un giunto testa a testa
Collegamenti saldati

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
 Distorsioni geometriche

Le distorsioni geometriche del giunto comportano il fatto


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che i carichi applicati determinano la nascita di flessioni e


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torsioni spurie che si sommano ai carichi nominali


applicati
Il problema è che questi carichi aggiuntivi sono di difficile
valutazione in fase di progettazione
Collegamenti saldati

Per questa ragione si impongono dei limiti di accettabilità


alle distorsioni massime di un giunto e si tiene conto dei
carichi spuri aumentando il coefficiente di sicurezza
utilizzato nel dimensionamento

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Saldature per fusione

Distorsioni geometriche e
tensioni residue
 Tensioni residue

Le tensioni residue costituiscono delle tensioni che si


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sommano algebricamente a quelle determinate dai carichi


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esterni e possono quindi determinare facilmente il


superamento della condizione di snervamento
Specie nel caso di carichi di fatica, la plasticizzazione tende
a ridurre e a redistribuire i carichi ma l’effetto delle tensioni
Collegamenti saldati

residue è spesso quello di ridurre in maniera inattesa la


resistenza meccanica

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Saldature per fusione

Geometria locale del cordone


Il cordone di saldatura
rappresenta un vero e proprio
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intaglio e introduce una


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corrispondente
concentrazione di tensione
Poiché il raggio di raccordo
alla radice del cordone è
Collegamenti saldati

fortemente variabile e di
piccola entità, non è possibile
a priori quantificare la
sovrasollecitazione introdotta
nel giunto
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Classificazione delle saldature

Classificazione strutturale
La conformazione geometrica del cordone e la sua
interazione con le parti collegate determina le sollecitazioni
locali che vanno ad interessare la zona di saldatura.
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Da un punto di vista del comportamento strutturale, ogni


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saldatura rientra in una delle tre categorie seguenti:


 Saldature testa a testa e a completa penetrazione (butt
welds): il cordone di saldatura ripristina completamente la
sezione resistente del giunto
Collegamenti saldati

 Saldature a cordone d’angolo (fillet welds): il cordone di


saldatura è tale da introdurre una discontinuità
macroscopica tra le parti saldate
 Saldature a punti: la zona di saldatura è assimilabile ad un
punto o a una zona circolare più che a un cordone
allungato 42
Calcolo e verifica delle saldature

Norme di riferimento
A causa dell’importanza e della specificità delle giunzioni
saldate, il calcolo e la verifica delle saldature vengono
eseguite secondo procedimenti e metodi di calcolo oggetto
di norme nazionali e internazionali
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Le principali norme per la verifica delle saldature sono le


seguenti:
 CNR-UNI 10011
 UNI EN1993 1-8 Eurocode 3 - Design of steel structures -
Collegamenti saldati

Part 1-8: design of joints

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Calcolo e verifica delle saldature

CNR UNI 10011


La norma CNR UNI 10011 è stata la norma italiana di
riferimento per le costruzioni in acciaio da carpenteria
La norma si riferisce nello specifico a tre acciai laminati a
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caldo le cui proprietà meccaniche sono riportate di seguito


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Acciaio Tensione di Tensione di Tensione


rottura σR snervamento ammissibile
[N/mm2] σy [N/mm2] σamm [N/mm2]
Fe360 360 235 160
Collegamenti saldati

Fe430 430 275 190


Fe510 510 355 240

Tali valori vengono ridotti per spessori delle lamiere superiori


a 40 mm
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Calcolo e verifica delle saldature

UNI EN1993 1-8 Eurocode 3


La norma UNI EN1993 1-8 Eurocode 3 rappresenta lo
standard europeo che armonizza tutte le norme nazionali
preesistenti, come ad esempio la italiana CNR-UNI 10011
La norma ha per oggetto tutte le costruzioni in acciaio da
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carpenteria per strutture in campo civile ma trova


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applicazione anche nel settore industriale


Gli acciai di riferimento sono definiti in base alla tensione di
snervamento caratteristica:
 S235, S275, S355, S420, S460
Collegamenti saldati

I primi tre corrispondono agli acciai Fe360, Fe430 e Fe510


identificati nella norma CNR-UNI 10011 cui nella pratica
corrente si fa ancora riferimento
Nell’Eurocodice 3 si è tenuto conto dell’evoluzione
dell’acciaio da carpenteria laminato a caldo introducendo
45
altri due acciai ad elevato limite di snervamento
Verifica statica

Classi di saldatura
CNR UNI 10011
La normativa definisce due classi di saldatura che si
differenziano per l’uso di procedimenti di saldatura
differenziati e per i controlli che vengono eseguiti:
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I classe: le saldature vengono realizzati con elettrodi di


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classe 3 o 4, sono sottoposti a controlli non distruttivi e


non sono ammessi difetti di saldatura
II classe: le saldature vengono realizzate con elettrodi di
Collegamenti saldati

classe 2, 3 o 4, sono sottoposti a controlli non distruttivi a


campione e sono tollerate piccole difettosità

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Verifica statica

Giunti a completa penetrazione


Poiché nei giunti a completa
penetrazione il cordone
ripristina completamente la
sezione resistente del
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giunto, il calcolo delle


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sollecitazioni viene eseguito


come se il cordone di
saldatura non ci fosse
La sezione resistente è la
Collegamenti saldati

minore tra quelle delle


piastre saldate

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Verifica statica

Giunti a completa penetrazione


Prendendo come riferimento
le direzioni caratteristiche
del cordone si definiscono le
varie tensioni agenti:
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tensione normale nella


= sezione longitudinale
(ortogonale al cordone)

tensione normale nella


Collegamenti saldati

∥ = sezione trasversale
(parallela al cordone)

3 tensione tangenziale
∥ = nella sezione
2 longitudinale

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Verifica statica

Giunti a completa penetrazione


Le tensioni caratteristiche così determinate vengono
utilizzate per calcolare una tensione equivalente che fa
riferimento al criterio di Von Mises:
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= + ∥ − ∥ +3 ∥
Collegamenti saldati

49
Verifica statica

Giunti a completa penetrazione


La tensione ideale così determinata deve essere
confrontata con una tensione ammissibile che è
caratteristica non solo del materiale base utilizzato ma
anche della qualità della saldatura
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(I classe)

Collegamenti saldati

0.85 (II classe)

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Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


I giunti a cordone d’angolo sono caratterizzati dalla presenza
di discontinuità e hanno prestazioni meccaniche inferiori
rispetto ai giunti a completa penetrazione.
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Le linee di forza che attraversano il cordone subiscono delle


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forti deviazioni a causa della particolare conformazione


geometrica dei giunti
La sezione resistente viene definita in maniera
convenzionale e ribaltata su uno dei lati del cordone per
Collegamenti saldati

facilitare il calcolo delle tensioni


Le tensioni e le rispettive denominazioni sono esse stesse
convenzionali perché riferite a una sezione idealizzata

51
Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


La sezione resistente dei giunti a cordone d’angolo è un
rettangolo di lunghezza pari al cordone di saldatura e di
altezza pari all’altezza di gola della sezione del cordone
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L’altezza di gola del cordone è definita come l’altezza del


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triangolo che può essere inscritto nella sezione del cordone


di saldatura
Collegamenti saldati

52
Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


La sezione così determinata viene poi ribaltata sul lato
orizzontale o verticale per facilitare il calcolo delle tensioni
agenti
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Collegamenti saldati

53
Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


Le tensioni che normalmente agiscono nel cordone di
saldatura sono le seguenti:
tensione normale alla
sezione resistente Le tensioni σ║ eventualmente
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presenti non vengono


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tensione tangenziale
ortogonale al cordone
considerate

tensione tangenziale
∥ parallela al cordone
Collegamenti saldati

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Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


Le tensioni σ┴ e τ┴ si scambiano se la sezione resistente
viene ribaltata sul piano verticale o su quello orizzontale
Le tensioni σ║non vengono considerate nella verifica di
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resistenza in quanto si suppone che tali carichi vengano


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sopportati dalle lamiere più che dal cordone di saldatura


Collegamenti saldati

55
Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


Le tensioni caratteristiche così determinate vengono
utilizzate per calcolare una tensione equivalente che fa
riferimento al criterio della sfera mozza:
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= + ∥ + ≤
+ ≤
Collegamenti saldati

Il nome del criterio deriva dal fatto che il vettore risultante


delle tensioni agenti sul cordone deve essere interno alla
superficie di una sfera di raggio ασamm troncata da due
piani distanti βσamm dal centro

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Verifica statica

Giunti a cordone d’angolo


I valori dei coefficienti α e β dipendono dal materiale base
considerato

= + + ≤
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R. Nobile – Costruzione di Macchine

+ ≤
Acciaio α β
Fe360 0.85 1
Collegamenti saldati

Fe430 0.7 0.85


Fe510 0.7 0.85

57
Verifica a fatica

Considerazioni generali
La resistenza statica di una saldatura a completa
penetrazione esente da difetti è comparabile o in alcuni casi
superiore a quella del materiale base
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Il punto critico delle saldature è rappresentato dalla


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resistenza a fatica
Da un punto di vista metallurgico, Il materiale saldato si
trova nelle peggiori condizioni in quanto è dotato di una
minore duttilità, ha una struttura metallurgica formata da
Collegamenti saldati

grani irregolari e mediamente di maggiori dimensioni


Da un punto di vista strutturale, il giunto saldato è affetto
da distorsioni, che amplificano i carichi applicati, e da
tensioni residue intense
Infine il cordone di saldatura costituisce una
concentrazione di tensione 58
Verifica a fatica

Considerazioni generali
Tenuto conto di tutte queste osservazioni, la resistenza a
fatica di una saldatura è di gran lunga inferiore di quella del
materiale base
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Nel caso di carichi di fatica gli unici giunti saldati


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ammissibili sono quelli a completa penetrazione


La discontinuità strutturale tipica dei giunti a cordoni
d’angolo costituisce una cricca macroscopica da cui
partirebbero i fenomeni di propagazione
Collegamenti saldati

59
Verifica a fatica

Approccio della tensione nominale


A causa della difficoltà di determinazione dello stato locale
di sollecitazione di una saldatura, la tensione di calcolo
utilizzata per valutare le sollecitazione di fatica è quella
nominale, trascurando quindi le distorsioni e la
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concentrazione delle tensioni.


R. Nobile – Costruzione di Macchine

Sulla base dei carichi massimi e minimi agenti sulla


struttura, si calcola la variazione di tensione che interessa il
cordone di saldatura
Collegamenti saldati

∆ = −

60
Verifica a fatica

Approccio della tensione nominale


Si seleziona il dettaglio strutturale che più si avvicina alla
geometria del proprio giunto saldato
La variazione di tensione viene confrontata con la curva di
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resistenza a fatica associata al dettaglio strutturale


R. Nobile – Costruzione di Macchine
Collegamenti saldati

61
Verifica a fatica

Approccio della tensione nominale


L’approccio della tensione nominale è fondamentalmente
empirico in quanto rinuncia alla precisa determinazione
dello stato tensionale
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La verifica a fatica fa riferimento a curve di derivazione


R. Nobile – Costruzione di Macchine

sperimentale
La forte limitazione è che il numero di dettagli strutturali di
cui si conosce il comportamento a fatica è limitato
Collegamenti saldati

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