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Stock e flussi, per un controllo generale dei processi di produzione, vanno riferiti
agli
aspetti fisico-tecnici
economici
finanziari
IL REDDITO
Il REDDITO GLOBALE è quello che si forma durante tutta la vita dell'azienda . Può
essere calcolati in con due metodi:
indiretto (capitale finale – capitale iniziale = Reddito-globale). Questo
metodo è utilizzabile solo se durante la vita dell'azienda c'è stato una
costanza nel valore economico della moneta e se non sono intervenute
variazioni dirette di capitale.
diretto (ricavi totali – costi totali = RG). Questo sarebbe il metodo più
corretto, ma c'è sempre il problema di dover attendere la fine dell'impresa
per poter ottenere un tale RG.
Se tale remunerazione è
positiva si parlerà di utile di periodo. Il capitale può rimanere:
costante (se i proprietari prelevano l'utile)
oppure può essere arricchito (se l'utile non viene prelevato, andando così a
comporsi di due parti: il capitale d'apporto e gli utili trattenuti in azienda ).
negativa si parlerà di perdita di periodo (il capitale dell'azienda si impoverisce).
componenti negativi o passività che sono valori attribuiti ai debiti (di regolamento
e di finanziamento) e alle rettifiche di attività economiche e possono comprendere:
passività finanziarie : debiti di varia natura e durata verso terzi;
passività non numerarie o ricavi sospesi : rimanenze di natura contabile.
CAPITALE ECONOMICO
Per capitale economico indichiamo la quantità di redditi futuri che l’azienda
sarà in grado di creare.
Serve per capire il valore di un’azienda in funzionamento.
Viene calcolato quando l’azienda deve essere ceduta (in questo caso
rappresenta il valore base di contrattazione tra le parti) o quando l’azienda
viene fusa con un’altra azienda.
CAPITALE DI LIQUIDAZIONE
Viene calcolato quando l’azienda è in fase di liquidazione, cioè quando non
esiste più.
È dato dalla somma del valore di tutti i beni che compongono l’azienda
singolarmente alla quale vanno sottratti tutti i debiti che devono essere
rimborsati.
CAP. 4 – I PROCESSI DI FINANZIAMENTO
L'azienda deve disporre in ogni momento della propria esistenza di una massa di
finanziamenti sufficienti a coprire gli investimenti richiesti dalla gestione per
mantenere l'equilibrio tra:
“f onti” : per fonte di finanziamento si intende qualsiasi causa di afflusso (o
mancato deflusso) di capitali in azienda e si distinguono in: finanziamenti e
disinvestimenti.
“impieghi ” : per impieghi si intende qualsiasi causa di deflusso dei capitali in
azienda e si distinguono in: investimenti e rimborsi di capitale.
Il capitale di apporto nelle aziende con forma giuridica societaria aventi più soggetti
detti soci come comproprietari, è definito giuridicamente come capitale sociale
inteso come l'insieme delle somme conferite dai soci senza vincolo di rimborso.
Il capitale sociale può essere ripartito in:
Quote : Non rappresentabili da titoli di credito e riferite alla persone dei soci e
commisurate ai conferimenti di essi; attribuiscono poteri e doveri secondo il
loro valore;
Azioni : Rappresentate da titoli di credito e tutte di uguale valore nella stessa
società, perché attribuiscono uguali diritti e poteri.
Il capitale proprio inoltre non è solo costituito da capitale d’apporto ma anche dalle
riserve di utili cioè di quella parte degli utili d'esercizio che i proprietari decidono di
non attribuirsi come remunerazione ma di trattenerla in azienda per potenziare la
gestione.
Il vantaggio per l’azienda è che può prelevare dal conto corrente non subito
l’intera somma, ma quanto ritiene di volta in volta opportuno.
C) Finanziamenti e mutui:
D) Il leasing finanziario:
E) I prestiti obbligazionari:
Nell'ambito del processo di vendita l'azienda si relaziona con i clienti e quindi abbiamo:
flussi a livello fisico tecnico ed economico in uscita dal settore economico dell'azienda di
prodotti e servizi verso il mercato di collocamento e correlati ricavi di vendita;
flussi monetari e finanziari in entrata dal mercato di collocamento verso il settore finanziario
dell'azienda di denaro o di valori assimilati rappresentati soprattutto dai crediti di regolamento.
Combinando i risultati dell'analisi del mercato e della concorrenza con le variabili del marketing mix
possiamo definire le strategie generali e particolari di area commerciale che rappresentano a loro
volta la base di riferimento per la per la pianificazione del controllo delle vendite su obiettivi quali i
volumi di vendita, i margini di contribuzione, le situazioni di rischio il servizio ai clienti, sviluppo
delle attività.
MARKETING MIX
Con il marketing mix si usa indicare la combinazione dei quattro fattori fondamentali che
rappresentano il cuore del sistema di marketing di un'azienda. Questi quattro elementi sono:
a) i prodotti offerti ,
b) i prezzi praticati ,
c) l’attività di comunicazione
d) sistema di distribuzione
Sono tra loro strettamente interrelati ed influenzati dalle forze esterne ed interne all'azienda.
2. Il prezzo. Per politica dei prezzi si intende l'insieme delle decisioni che un'azienda deve
prendere per i prezzi dei prodotti della gamma.
Il valore del prodotto non coincide con il suo valore monetario ma è il valore assegnato
dall'acquirente che deve tener conto delle sue caratteristiche funzionali, psicologica e di servizio.
Le variabili che entrano in gioco nella fissazione del prezzo sono ad esempio:
La situazione concorrenziale e quindi se un'azienda e price taker e price maker cioè se il suo
comportamento nella fissazione del prezzo è passivo o attivo;
La funzione di domanda che descrive la quantità richiesta per ogni livello di prezzo in un
determinato periodo di tempo e anche la sua elasticità;
La funzione di costo che descrive il livello dei costi totali per le diverse quantità del prodotto;
Il profitto atteso
I canali di distribuzione sono formati da intermediari commerciali di cui l'impresa si serve per far
arrivare il prodotto al consumatore.
I canali che possono essere scelti si distinguono tra:
Canale diretto quando il prodotto arriva direttamente dal produttore al consumatore;
Canale corto quando interviene un solo intermediario;
Canale lungo quando intervengono più intermediari.
In ogni caso l'ordine del cliente rappresenta una proposta che deve essere vagliata in relazione a
vari elementi come:
l'affidabilità del cliente,
la possibilità di riconsiderare i prezzi e le condizioni di vendita e
la possibilità di rispettare l’impegno di vendita.
2. La seconda fase è il controllo affidamento cliente ovvero si verificano i limiti di fido accordate
al cliente sulla base:
Della solvibilità accertata sulla base dei dati storici di vendita;
La puntualità è valutata sulla base di dati storici degli incassi;
La potenzialità commerciale che dipende dall'area di attività del cliente, dal volume di affari
sviluppato;
Dopo aver vagliato questi tre elementi, l'ordine può essere considerato accettabile se l'entità
del fido concesso è maggiore dell'esposizione complessiva del cliente calcolata come sommatoria
dei seguenti elementi:
il saldo contabile aggiornato, l'esposizione cambiaria e gli ordini in corso.
3. La terza fase è il controllo della disponibilità dei prodotti cioè ci si deve accertare
preventivamente della possibilità di far fronte all'impegno di vendita nei tempi stabiliti.
Il calcolo delle disponibilità può essere effettuato in maniera più efficace tenendo conto anche dei
termini di consegna e quindi distinguiamo:
consegna immediata cioè entro pochi giorni;
consegna pronta cioè entro una o due settimane;
consegna a data fissata o da stabilire successivamente.
Nei casi in cui la quantità disponibile non è sufficiente opportuno verificare anche se l'ordine può
essere vaso per quantità parziali, o con articoli diversi virgola e l'eventuale priorità dello stesso
rispetto ad altri ordini con la stessa data di consegna.
4. La quarta fase è l'emissione della conferma d'ordine con la quale l'azienda si predispone per
la preparazione la consegna della merce cioè per l'evasione dell'ordine. Viene in genere emessa in
quattro copie:
L'originale va al cliente per l'accettazione;
Una copia va al magazzino affinché effettui la spedizione;
una copia va all'ufficio fatturazione per la verifica dei dati del cliente delle condizioni di vendita;
L'ultima copia va all'ufficio commerciale per prova nei confronti del cliente per accertamenti di
vario genere;
5. La quinta fase e il controllo avanzamento ordine che coinvolge:
Sia l'area approvvigionamenti produzione per quanto riguarda la gestione ordini fornitori e la
programmazione della produzione;
Sia l'area commerciale vendite per quanto riguarda la situazione degli ordini ricevuti, eseguiti e
inevasi e la situazione dei prodotti in magazzino.
Sulla base della situazione degli ordini possono essere predisposte periodicamente liste ordini
evadibili per articolo, cliente, agente, scadenza, canale di vendita.
6. La sesta fase è l'evasione degli ordini che coinvolge l'area tecnico commerciale (3) che si
occupa della logistica in uscita cioè della gestione magazzino spedizioni e servizi ai clienti.
L'attività di evasione degli ordini comprende:
il prelievo dei prodotti dal magazzino,
la predisposizione dei prodotti per la spedizione,
la preparazione dei documenti di spedizione, la spedizione/trasporto
la predisposizione dei servizi al cliente.
Con l'evasione, totale o parziale degli ordini, devono essere anche aggiornati:
l'archivio prodotti , per lo scarico delle quantità spedite;
archivio clienti , per lo scarico del valore impegnato;
l'archivio portafoglio ordini , per lo storno delle righe d'ordine vasi evase.
Data l'importanza della fase di consegna alcune aziende di produzione hanno iniziato ad affidare
l'intera gestione delle consegne ad aziende specializzate praticando in questo modo una
operazione di outsourcing . Perché ciò può comportare una maggiore efficienza nel servizio e
garantendo al tempo stesso dei costi più bassi .
La fase della gestione della produzione post vendita si articola in i due tipi di operazioni:
operazioni a carattere patologico che consistono nelle lavorazioni dei lotti restituiti dalla clientela
(sono operazioni che determina ulteriori costi di produzione non più recuperabili e causano anche i
problemi di gestione operativa perché modificano la programmazione della produzione esistente).
Operazioni a carattere fisiologico che consistono nella assistenza tecnica alla clientela per la
riparazione o la consulenza in merito ai prodotti venduti che mira al conseguimento di ricavi
accessori e alla fidelizzazione della clientela.
4. La gestione dei crediti e degli incassi coinvolge l'area amministrativo finanziaria e si svolge
tramite attività informativo decisionali e di controllo operativo che sono:
A. la gestione delle vendite dei crediti verso clienti che coinvolge esclusivamente l'area
amministrativo-contabile e si svolge mediante attività di predisposizione di documenti e rilevazioni
contabili come:
la fatturazione attiva che riguarda i crediti verso i clienti e ricavi di vendita
l'emissione della fattura è momento di liquidazione della vendita cioè di determinazione formale
del credito verso clienti, di misurazione del ricavo di vendita;
l'emissione di note di accredito per rettifiche sui crediti e sui ricavi di vendita, per abbuoni e
sconti, resi ed altre rettifiche commerciali,
l'emissione di ricevute bancarie ed effetti attivi commerciali.
In generale lo schema di analisi dei valori delle variazioni economico-finanziarie nelle operazioni
di vendita evidenzia una fonte economica (cioè ricavi di vendita) ed un impiego finanziario (cioè
l’aumento dei crediti di regolamento).
Di norma deve essere addebitata al cliente anche l'IVA cioè imposta sul valore aggiunto
commisurata al prezzo dei beni, applicando una determinata aliquota percentuale di imposta.
B. la gestione degli incassi si svolge con ampia delega istituti di credito, dato che gran parte
degli incassi al giorno d'oggi avviene con il ricorso al sistema bancario.
In generale lo schema di analisi dei valori e delle variazioni economico-finanziarie nelle
operazioni di incasso, evidenzia un aumento di mezzi monetari che si contrappone ad una
riduzione di precedenti impieghi numerari (cioè i crediti di regolamento) nel caso di incasso differito
oppure ad un aumento delle fonti di finanziamento nel caso di anticipi concessi da clienti sulle sue
vendite future.
Il processo di approvvigionamento comprende l'insieme delle attività che vanno dalla definizione
delle prospettive di acquisto di beni e servizi al reperimento effettivo di tali beni e servizi fino alla
regolazione del rapporto amministrativo e finanziario con i fornitori.
Le attività del processo di approvvigionamento possono essere classificate con riferimento a 4 cicli
fondamentali :
Il portafoglio prodotti individua quattro quadranti cui corrispondono differenti tipologie di materiali:
Materiali strategici ad elevato impatto sulla redditività dell'azienda ed elevato rischio di
approvvigionamento
Materiali colli di bottiglia a basso impatto sulla redditività ma elevato rischio di
approvvigionamento
Materiali con effetto leva ad elevato impatto sulla redditività ma basso rischio di
approvvigionamento
Materiali non critici a basso impatto sulla redditività ma elevato rischio di approvvigionamento
Quindi la selezione di una rete di fornitori è un attività strategica e continua perché nonostante sia
importante creare inizialmente una rete di fornitori è importante anche interrogarsi sulle sue
potenzialità di sviluppo prospettico.
L'attività di comunicazione in fine completa il quadro delle principali attività direzionali del
processo di approvvigionamento. Essa riguarda i flussi informativi attivati tra l'azienda i fornitori e in
generale il mercato della fornitura per creare un clima di relazioni favorevole basato sulla fiducia e
la collaborazione.
A. La prima fase è quella della definizione dei fabbisogni di approvvigionamento che avviene
attraverso la distinta base che è il documento che fornisce i dati relativi alla composizione del
prodotto (ovvero i consumi unitari o coefficienti di impiego dei componenti cioè le quantità dei singoli
componenti necessari per realizzare una unità di prodotto). Poi una volta definito il fabbisogno verrai
emessa una richiesta di acquisto da parte da parte del reparto ufficio utilizzatore.
B. La seconda fase è quella del controllo delle disponibilità di magazzino e abbiamo tre modelli
fondamentali di gestione delle scorte e di riordino:
Riordino di quantità variabili ad intervalli fissi
Riordino di quantità fisse ad intervalli variabili
Riordino di quantità variabili ad intervalli variabili
Il periodo di riordino è rappresentato dall'intervallo di tempo che corre tra due ordini successivi e
può essere espressi in giorni settimane o mesi.
Una volta fissato il periodo di riordino le quantità da ordinare queste dovrebbero essere pari:
ai consumi previsti nel periodo tra ordine e consegna (materie per produzione) –
le materie in rimanenza (cioè le quantità disponibili) +
gli arrivi previsti nel periodo +
la scorta di sicurezza (cioè la scorta necessaria per prevenire situazioni di rottura di stock
determinate da consumi superiori a quelli previsti oppure a ritardi di esecuzione degli ordini da parte
di fornitori)
C. La terza fase è quella della scelta del fornitore che parte dalla ricerca di possibili fornitori per
ciascuna tipologia di materiale e servizi da acquistare.
Questa ricerca segue l'analisi di una serie di indicatori che dovranno poi essere utilizzati per
l'omologazione iniziale del fornitore cioè l'accettazione del nominativo e il suo inserimento nell'
archivio fornitori come:
la qualità delle materie dei servizi forniti
l'affidabilità del fornitore sui tempi e modalità di consegna
il prezzo e le condizioni di fornitura offerte.
L'archivio fornitore contiene dunque dati anagrafici dei fornitori omologati ed è continuamente
aggiornato riguardo l'emissione degli ordini e la ricezione delle materie, e revisionato con
l'eliminazione dei fornitori che nel tempo non risultano più affidabili.
E. La quinta fase è il ricevimento delle materie che rientra nel ciclo di attività di area tecnico
commerciale (3).
La logistica in entrata (3) comprende una serie di attività tecnico-operative che va:
dal ricevimento delle materie al carico delle stesse in magazzino con emissione di un
documento interno detto buono di carico in più copie;
ai trasferimenti interni ;
fino allo scarico finale produzione.
Sul buono di carico sono indicati anche i risultati dei seguenti controlli di corrispondenza:
Tra le quantità indicate nel documento di trasporto e quelle riportate nella copia dell'ordine;
Tra le quantità indicate nel documento di trasporto e quelle consegnate;
Tra le caratteristiche qualitative delle materie consegnate e le caratteristiche qualitative pattuite.
4. il ciclo di attività dell'area amministrativo finanziaria che comprende la gestione dei debiti e
dei pagamenti a fornitori , conclude il processo di approvvigionamento.
In questa fase l'ufficio di contabilità fornitori svolge un controllo della documentazione che ha
accompagnato le fasi precedenti e in particolare viene sottoposta a verifica la corrispondenza tra:
l'ordine di acquisto,
documento di trasporto
e la fattura inviata dal fornitore.
La fattura è un documento che è la base per l'accertamento effettivo e la liquidazione del debito
dell'azienda nei confronti del fornitore.
Di norma deve essere anche contabilizzata l’IVA cioè l'imposta sul valore aggiunto commisurata al
prezzo dei beni e servizi acquistati applicando una determinata aliquota d'imposta che rappresenta
un credito verso l’erario.
Alla scadenza del debito verso il fornitore l'ufficio finanziario dell'amministrazione predispone la
documentazione necessaria per procedere al pagamento secondo le modalità concordate.
In alcuni casi possono verificarsi operazioni di rettifica rispetto a quanto rilevato in precedenza
come nel caso di restituzione di parte della fornitura ed in questo caso le operazioni sono approvate
dalla nota di variazione che va ad aggiornare i dati registrati sul sistema informativo con riguardo
all'archivio magazzino, archivio ordini e archivio fornitori.
Il processo di acquisizione utilizzo del fattore lavoro comprende le attività che vanno dal
reperimento sul mercato delle risorse umane da parte dell'azienda a loro inserimento impiego nel
processo di trasformazione economica fino alla definitiva uscita del lavoratore dalla azienda
Tutte le attività dell'area del personale possono essere classificati con riferimento a vari cicli
fondamentali:
Il processo di addestramento/formazione
che si tratta nella fase iniziale del rapporto di lavoro di adattare le astratte competenze del
lavoratore sulla base delle quali è stato assunto alle esigenze ed alle modalità operative aziendali.
In seguito poi le competenze dovranno essere ulteriormente sviluppate attraverso processi di
formazione, generali e specifici .
Poi riguardo al costo del lavoro che l'azienda sostiene per la generalità dei lavoratori e che
partecipa alla formazione del risultato di periodo è costituito da una serie di elementi:
1. la retribuzione che è costituita dalle somme che sulla base del rapporto contrattuale spettano
al lavoratore. Può essere analizzata facendo riferimento a
retribuzione diretta che viene generalmente liquidata ed erogata con cadenza mensile sulla base
del periodo effettivamente lavorato;
retribuzione indiretta chiamata così in quanto non direttamente collegata all'effettiva prestazione
lavorativa e che rappresenta la parte di somme riconosciute dipendenti sulla base di disposizioni
contrattuali o di leggi (ad esempio le ferie e i permessi);
Osservando la dinamica dei valori possiamo distinguere il momento della liquidazione delle
retribuzioni da quello del pagamento:
Nel momento della liquidazione nell'aspetto finanziario avremo un aumento dei debiti verso
dipendenti mentre nel l'aspetto economico avremo un aumento dei costi del lavoro ovvero la
retribuzione;
Nel momento del pagamento delle retribuzioni dobbiamo precisare che non tutte le somme
saranno versate ai lavoratori.
La vigente normativa infatti prevede alcune ritenute a carico dei lavoratori commisurate
all'importo delle retribuzioni e sono di due tipi: previdenziali e fiscali. Il datore di lavoro quindi non
eroga l'intera somma al dipendente ma ne trattiene una parte per erogarla successivamente agli
enti previdenziali o all'erario, quindi l'azienda si dice che agisce da sostituto d'imposta .
E avremo quindi una diminuzione dei debiti di regolamento verso i dipendenti è un'uscita di
denaro nell'aspetto finanziario ed anche un aumento dei debiti verso gli enti previdenziali e verso l
erario per le ritenute effettuate.
4. I contributi versati a fondi pensione cioè versamenti di solito mensili composti da:
una percentuale a carico del lavoratore, trattenuta dall'impresa sulla retribuzione mensile e
versata al fondo;
Una percentuale a carico dell'impresa.
I fattori pluriennali immateriali cioè privi di fisicità che si dividono in due categorie:
I beni materiali ossia diritti tutelati dalla legge come I brevetti e marchi le licenze;
Gli oneri pluriennali che rappresentano dei costi che cedono la loro utilità per più esercizi
come le spese di impianto e ampliamento, costi di Ricerca e Sviluppo.
Il processo di acquisto e utilizzo dei fattori produttivi pluriennali possiamo suddividerlo in due cicli
fondamentali:
Processi di acquisizione che riguarda la definizione del fabbisogno del fattore è la scelta
della modalità di acquisizione;
Processi di utilizzo che riguardano il deperimento fisico tecnico e l'obsolescenza, le
manutenzioni, l l'ammortamento, le dismissioni ed ii rinnovi;
1. La prima fase del processo di acquisizione è la definizione del fabbisogno del fattore
pluriennale che viene individuato sotto diversi profili:
Quello della capacità produttiva del fattore che esprime il volume di produzione che questi
fattori sono in grado di sviluppare periodicamente mediante un loro normale impiego
Quello della specializzazione produttiva cioè che questo fattore dovrà fare sempre la stessa
cosa cioè deve essere specializzato nella pre della produzione di una determinata cosa
Quello dell'elasticità produttiva che è la capacità del fattore di adattarsi ad Esigenze diverse
Quello della flessibilità produttiva Cioè che il fattore deve essere in grado di saper fare anche
altre cose nel momento in cui il mercato cambia le mie esigenze
A. Nel leasing operativo si vuole solo ottenere la disponibilità del bene per un periodo di tempo.
Ha una durata generalmente inferiore alla vita economica e non è detto che sia previsto un riscatto
che se previsto ha un valore presunto del bene al termine del negozio.
B. Nel leasing finanziario invece non si vuole solo ottenere la disponibilità del bene ma acquisire
il bene tramite finanziamento. Il canone ha un importo maggiore e comprende gli interessi; ha una
durata generalmente pari alla vita economica del bene; il suo valore di riscatto è molto basso.
L'acquisizione in affitto .
MANUTENZIONE
Per far fronte ai fenomeni di deperimento fisico ed economico dei fattori si rendono necessari degli
interventi volti a restituire a tali fattori la funzionalità progressivamente perduta cioè i cosiddetti
interventi di manutenzione. Si distinguono in:
Interventi di manutenzione ordinaria che servono per garantire la funzionalità operativa degli
impianti effettuando riparazioni o prevenendo guasti;
E interventi di manutenzione straordinaria che servono per incrementare gli standard di
funzionamento del fattore intervenendo sulla capacità produttiva, aumentando la vita utile,
migliorando la qualità dei prodotti ottenibili, ecc.
L’AMMORTAMENTO
Dopo la loro acquisizione e durante la loro permanenza nel sistema aziendale, le immobilizzazioni
tecniche o fattori produttivi pluriennali incidono sul risultato economico in varie forme.
La forma principale di incidenza è il processo di ammortamento.
Le quote di ammortamento si possono considerare secondo tre aspetti:
1. Sotto l'aspetto economico Si ha un trasferimento graduale del valore di un fattore alle
produzioni cui a concorso, ripartendo il costo pluriennale in costi da imputare al reddito del singolo
periodo;
2. Sotto l'aspetto finanziario si ha una graduale ricostituzione tramite i ricavi delle risorse
finanziarie impiegate nell'acquisto (non nel rinnovo);
3. Sotto l'aspetto patrimoniale si ha una graduale diminuzione del valore delle immobilizzazioni
per effetto dei fenomeni del deperimento fisico ed obsolescenza;
Le configurazioni di costo
Nell’ambito del costo di prodotto è possibile individuare alcune configurazioni di
costo, nel senso che per finalità decisionali i costi elementari possono essere
raggruppati anziché classificati.
Una configurazione di costo è costituita da una somma progressiva di valori di
costo al fine di ottenere informazioni economico-finanziarie che possono essere
utili a fini decisionali.
costo primo = materie prime+manodopera diretta+ altri costi diretti(di
fabbricazione o da lavorazioni esterne).Può essere utile per la valorizzazione delle
rimanenze finali di prodotti finiti.
costo di fabbricazione = costo primo+ costi indiretti di
fabbricazione(costi relativi al processo di produzione).Stessa utilità del costo
primo.
costo di trasformazione (conversion cost)= costo di fabbricazione-
materie prime. Strumento per dare giudizi di convenienza tra produzioni alternative
o di efficienza dei processi produttivi tra imprese.
costo di trasformazione e commercializzazione = costo di
fabbricazione + costi di commercializzazione. Può servire per confrontare la
redditività di commesse oppure di prodotti singoli in caso di produzione per
processo.
costo pieno aziendale o complessivo = costo di fabb.e comm + costi
generali amministrativi e di politica+oneri finanziari . Può essere la base per la
formulazione del prezzo di vendita ,aggiungendo ad esso una quota percentuale
(detta mark-up).
Il Costo totale di produzione (CT) si compone dunque di una parte variabile (CVT)
e di una parte fissa (CFT).
Quindi:
CT=CVT+CFT
Dove CVT=v(costo variabile unitario)xQ e CFT=K(costante)
CT=v*Q+K
K
Q*= (p-v)
dove: [p-v] è margine di contribuzione unitario che esprime,
quanto residua dai ricavi di vendita per la copertura dei costi fissi e la produzione
di un margine di utile dopo aver recuperato i costi variabili.
Anche per l’analisi C-V-R potrà essere definita un’ area di rilevanza all’interno della
quale i risultati possono essere considerati attendibili in relazione agli andamenti
dei costi.
Fatturato di equilibrio: RT=p*Q
IN TERMINI ASSOLUTI:
se il margine di contribuzione è positivo si ha convenienza per lo
svolgimento di una produzione;
se il margine è negativo la vendita produce soltanto perdite.
IN TERMINI RELATIVI:
l’attribuzione dei costi fissi perde l’importanza;
interessa verificare se il prodotto genera MC positivo capace di coprire i
costi fissi e lasciare un margine di utile;
in situazioni produttive alternative, la convenienza va giudicata rispetto alla
capacità di ciascun prodotto di creare MC.
∑C + r = ∑R (equazione totale)
Dove:
∑C = sommatoria dei costi
∑R = sommatoria dei ricavi
r = reddito (differenza tra ricavi e costi)
f1 x p1 = (fattore produttivo) x (prezzo di costo) = Costi dei fattori produttivi a rapido
rigiro. Si tratta di costi di acqusizione/utilizzazione aventi il carattere monetario
(acquisti/utilizzi avvenuti nell’esercizio) o non monetario (acquisti avvenuti nell’esercizio
precedente).
f2 x p’2 = (fattore produttivo) x (prezzo d’uso) = Costi dei fattori produttivi a lento rigiro
(es. quote di ammortamento). Si tratta di costi di utilizzazione aventi carattere non
monetario (rettifiche di costi di acquisizione di fattori produttivi ad utilità pluriennale).
q x p = (prodotto/servizio) x (prezzo di ricavo) = Ricavi dei prodotti/servizi ottenuti e
venduti. Si tratta di ricavi di vendita aventi il carattere monetario (vendite di
prodotti/servizi avvenute nell’esercizio) e di ricavi di produzione avente il carattere non
monetario (valore produzione realizzata e non venduta).
È essenziale che sia verificata in una prospettiva di medio/lungo andare anche se può
essere verificata anche nel breve termine.
Può essere globale o parziale (particolare) riferibile a:
Nel terzo caso si ha l’equilibrio economico che si ottiene quando i ricavi sono remunerativi
di tutti i costi, e vi è un utile che soddisfa le esigenze di ‘’profitto’’ del soggetto economico.
Per realizzare le condizioni minime di equilibrio economico, è necessario ottenere la
remunerazione anche degli oneri figurativi ( cioè dei fattori che non generano costi
espliciti e che non sono compresi nel bilancio) e precisamente:
la remunerazione per l’utilizzo di beni in uso gratuito ;
la remunerazione del lavoro imprenditoriale (se non previsto esplicitamente);
la remunerazione del capitale proprio (pari al saggio di remunerazione degli
investimenti privi di rischio ed al saggio per l’intensità del rischio).
LE CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
Le condizioni di economicità, efficacia, efficienza
Affinché si possa avere o perseguire l'equilibrio economico sia a livello generale che a
livello particolare condizioni imprescindibili sono l'efficienza, l'efficacia e l'economicità.
L'EQUILIBRIO FINANZIARIO
L'EQUAZIONE FINANZIARIO-MONETARIA
(f1 x p1) + (f2 x p2) + (f3 x p3) + ….(fn x pn) = c1+ c2 +... cn
v1 v2 v3 vn
L'equilibrio finanziario può essere espresso come “la capacità dell'azienda di far fronte
con continuità ai pagamenti a cui è tenuta” .
Come per l'equilibrio economico per il finanziario bisogna tenere conto della gestione che
genera le entrate e le uscite finanziarie:
gestione caratteristica : ricavi vendita e costi d'acquisizione ;
finanziaria :apporto di capitale proprio e distribuzione utile;
patrimoniale accessoria : realizzi dalla gestione patrimoniale accessoria e
investimenti nella gestione patrimoniale accessoria.
Le variazioni di denaro , che possono essere anche definite come afflussi o deflussi di
cassa riguardano:
Afflussi di denaro e deflussi di denaro riferiti alla gestione caratteristica corrente e
cioè i ricavi di vendita dei prodotti e l'incasso dei crediti di regolamento, i costi di
acquisto dei fattori correnti e il pagamento dei debiti di regolamento;
afflussi e deflussi di denaro riferiti alla gestione finanziaria e cioè apporti di capitale
proprio e accensione di debiti di finanziamento, rimborsi di capitale o distribuzione
di utili e i rimborsi dei debiti di finanziamento;
afflussi e deflussi di denaro riferiti alla gestione patrimoniale accessoria e cioè
realizzi della gestione accessoria e ricavi per la concessione di denaro, investimenti
nella gestione accessoria accensione di crediti di finanziamento;
afflussi e deflussi di denaro relativi alla gestione caratteristica non corrente e quindi
facciamo riferimento allo smobilizzo o investimento di fattori pluriennali,
relativamente alla dismissione e acquisizione.
Nel caso di deficienza di mezzi finanziari si avranno una serie di situazioni che
determinano delle influenze negative che impattano sull'equazione economica che
possono essere:
Ritardi negli acquisti o la richiesta di dilazioni di pagamento ;
Una negoziazione dei prezzi di vendita perché l'azienda deve incassare
velocemente e quindi può operare ribassi o sconti e dei rapporti con i clienti dove si
evidenzia spesso una mancanza di dilazione degli incassi;
L'accesso al credito bancario e quindi al ricorso a nuovi finanziamenti con
l’impossibilità di negoziare i tassi d’interesse perché l’azienda ha perso la sua forza
contrattuale;
L'impossibilità di rinnovare gli impianti che costringe l'azienda ad utilizzare
procedimenti tecnici superati.
Il totale degli impieghi, anche detto capitale investito, uguaglia il totale delle fonti, anche
detto capitale di finanziamento.
Il rapporto azienda-ambiente
L’azienda in quanto sistema aperto vive un costante rapporto di scambio con l’ambiente
esterno dal quale:
riceve degli input (fattori produttivi, vincoli legislativi, opportunità)
e nel quale colloca i suoi output (prodotti/servizi, altri fattori).
La strategia di un’azienda
È il modello di ricerca del successo imprenditoriale che essa ha di fatto adottato o che
intende adottare.
Definisce L’identità effettiva o ricercata dell’impresa e chiarisce Il che cosa essa fa o vuole
fare, il perché lo fa ed il come un’attività imprenditoriale va esercitata.
Tale identità può essere analizzata attraverso modelli di analisi strategica:
Orientamento strategico di fondo
Sistema delle idee
La formula imprenditoriale
È il Modello di interazione con l’ambiente attraverso il quale l’impresa persegue una certa
idea di successo imprenditoriale.
È la risultante delle scelte che riguardano:
il sistema competitivo : costituito dai mercati cui è indirizzata la propria offerta o dove sono
reperiti i fattori della produzione;
Il sistema di prodotto : che fa riferimento a tutti gli elementi configuranti il concetto di
prodotto;
la proposta progettuale : che l’azienda rivolge alle forze economiche e sociali con cui
confrontarsi nella realizzazione della stessa proposta per attivare rapporti di conflitto o
alleanza;
Il sistema degli attori sociali : che sono i destinatari della proposta progettuale (azionisti,
creditori, collettività, lavoratori);
La struttura : che consente all’azienda di presentarsi sul mercato (sistema competitivo) con
quella certa offerta (sistema del prodotto) ed agli attori sociali con la proposta progettuale
conseguita; svolge un ruolo di interfaccia tra il sistema competitivo ed il sistema degli attori
sociali.