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Perché si pone al confine con altre discipline e non ha una sua specificità
Linguistic turn
sotto l'influenza di Gottlob Frege, Ludwig Wittgenstein, George Edward
Moore e Bertrand Russell, si propone un'analisi rigorosa del linguaggio su
una base logica, caratterizzata dallo spostamento della riflessione
filosofica dalla dimensione soggettiva della mente o della coscienza (che
aveva costituito il principale punto di riferimento della filosofia moderna da Cartesio in poi),
all'orizzonte del linguaggio. Superamento della metafisica.
Italian theory
Maggiore esponente Roberto Esposito. La caratteristica del pensiero
italiano è la sua capacità di non chiudersi in se stessa come la filosofia
metafisica classica, ma piuttosto di contaminarsi con elementi molteplici
della realtà. Non è quindi una filosofia specialistica e accademica ma la
troviamo nei poeti, nei pensatori politici, scrittori e artisti. È estroflessa
La filosofia de noantri 😊)
Naturalismo e convenzionalismo linguistico
Nel Cratilo di Platone, Ermogene il sofista, difende la posizione
convenzionalista, secondo cui la lingua è solo un patto e non riflette
necessariamente alcuna caratteristica della realtà.
Cratilo invece difende la posizione naturalistica, per cui il nome rispecchia
la vera natura della cosa nominata (Nomina sunt consequentia rerum è una frase
latina il cui significato letterale è “i nomi sono conseguenti alle cose”; è un’espressione che
deve la sua notorietà soprattutto al fatto che fu citata da Dante Alighieri: nel nome sono
racchiuse le qualità, le prerogative, le caratteristiche delle cose che si stanno denominando
Nomen omen è una celebre locuzione latina la cui traduzione italiana è “il nome [è]
augurio”. Dal punto di vista del significato equivale sostanzialmente a espressioni quali “un
nome, un destino”, “di nome e di fatto”, “il destino nel nome”; “il nome è un presagio”.
Deriva dalla credenza degli antichi romani che nel nome della persona fosse indicato il suo
destino). La visione naturalistica si incontra anche in Epicuro di Samo,
fondatore dell’Epicureismo e autore del “De Rerum Natura”.
In Aristotele
Ci sono discordanze invece sull’interpretazione della posizione
aristotelica.
In Dante
Vd appunti. Comunque Dante è sostanzialmente un naturalista: “Opera
naturale è ch’uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi,
secondo che v’abbella” cap. 26 Paradiso in cui mette in bocca ad Adamo la
sua concezione, anche se con spunti di convenzionalismo, a giudicare
dalla libertà che intravede nella possibilità del cambiamento, espresso da
quel: “secondo che v’abbella”
L. Wittgenstein
la posizione di W. è variata nel tempo.
Inizia nel 1921 con il Tracatatus … su posizioni neopositiviste.
Salvo un successivo ribaltamento globale delle sue posizioni.
Lavora per più di dieci anni come maestro elementare.
Riprende i suoi studi scrivendo le Ricerche filosofiche (pubblicate però
postume nel 1953) e lo fa proprio criticando il suo precedente scritto.
Il linguaggio non avrà più la funzione di rappresentare il mondo.
Al concetto di “rappresentativo o no della realtà”, sostituirà il concetto di
“somiglianze di famiglia” tra oggetto e linguaggio che lo rappresenta.
“non chiedetemi cosa significa una parola, ma come si usa”