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Perché la filosof del linguaggio non è una filosofia del genitivo

Perché si pone al confine con altre discipline e non ha una sua specificità

Filosofia analitica e filosofia continentale


In entrambe il linguaggio assume un ruolo fondamentale e si discostano
da quella dell’800 per il fatto di non esplorare la totalità dell’esperienza
umana.
- L’analitica (in ambito anglofono) si concentra sui dettagli, cerca di
emendare errori e ambiguità comunicative creando “segni meno
imperfetti”, si lega alle discipline scientifiche.
- La continentale studia teorie di portata più generale, adotta
ragionamenti asistematici, segue un’impostazione storico-testuale, si lega
a discipline umanistiche.
Analogia: osservare i fenomeni col microscopio o col telescopio.

Linguistic turn
sotto l'influenza di Gottlob Frege, Ludwig Wittgenstein, George Edward
Moore e Bertrand Russell, si propone un'analisi rigorosa del linguaggio su
una base logica, caratterizzata dallo spostamento della riflessione
filosofica dalla dimensione soggettiva della mente o della coscienza (che
aveva costituito il principale punto di riferimento della filosofia moderna da Cartesio in poi),
all'orizzonte del linguaggio. Superamento della metafisica.

Concezione strumentalistica del linguaggio


“machine a parler”: De Mauro, cioè un dispositivo inanimato, utilizzabile
come semplice strumento e che prescinde da ogni contesto di formazione
storico naturale.

Peirce: type e token


Con il termine "type" si intendono delle entità astratte, rappresentazioni
ideali di tutto ciò che esiste (piante animali e oggetti), mentre i "token"
sono gli oggetti reali del mondo. Ogni persona può avere un suo type
personale in testa, e creare quindi modelli a seconda della sua cultura e
delle diverse esperienze fatte dalla nascita. In quanto rappresentazioni, i
modelli non comprendono tutti gli aspetti della realtà. Con l'aumentare
dell'esperienza lo schema di base del modello può essere modificato di
volta in volta; esistono infinite possibilità di manipolazione di un modello.

De Mauro: classificazione dei codici


 Codice della certezza: semaforo o spia della benzina (on-off)
 Codice del risparmio: lo zodiaco
 Codice combinatore del risparmio: sfrutta il potenziale della serialità
es i cataloghi, con tipologia di prodotti, quantità e prezzo: tre stoffe,
sei colori due qualità diverse: tot 36 possibilità combinatorie: una
ligua con 36 segni esprimerebbe il totale dell’universo significabile.
 Codice dell’infinito: ad esempio i numeri naturali
 Lingue storico-naturali

Lingue storico-naturali: caratteristiche semiotiche


 Sinonimia, ridondanza, sovrapposizione di senso
 Creatività (semplice o meccanica): con un numero finito di segni è
possibile produrre infiniti significati
 Iterabilità: la ripetizione del segno cambia il significato es: “gli amici
degli amici” e “gli amici degli amici degli amici”
 Creatività (connessa con la variabilità del codice stesso e non solo
dei singoli significanti), peraltro alla base della mutazione
diacroniche delle lingue storico naturali
 Plasticità semantica: significati dai contorni indefiniti e soggetti
anche a variazioni personali
 Onniformatività: le lingue s.n. hanno al loro interno tutto il
pensabile* (questa visione è contestata anche perché on tutto è
esprimibile: arte emozioni soggettive particolari ecc….

Italian theory
Maggiore esponente Roberto Esposito. La caratteristica del pensiero
italiano è la sua capacità di non chiudersi in se stessa come la filosofia
metafisica classica, ma piuttosto di contaminarsi con elementi molteplici
della realtà. Non è quindi una filosofia specialistica e accademica ma la
troviamo nei poeti, nei pensatori politici, scrittori e artisti. È estroflessa
La filosofia de noantri 😊)
Naturalismo e convenzionalismo linguistico
Nel Cratilo di Platone, Ermogene il sofista, difende la posizione
convenzionalista, secondo cui la lingua è solo un patto e non riflette
necessariamente alcuna caratteristica della realtà.
Cratilo invece difende la posizione naturalistica, per cui il nome rispecchia
la vera natura della cosa nominata (Nomina sunt consequentia rerum è una frase
latina il cui significato letterale è “i nomi sono conseguenti alle cose”; è un’espressione che
deve la sua notorietà soprattutto al fatto che fu citata da Dante Alighieri: nel nome sono
racchiuse le qualità, le prerogative, le caratteristiche delle cose che si stanno denominando
Nomen omen è una celebre locuzione latina la cui traduzione italiana è “il nome [è]
augurio”. Dal punto di vista del significato equivale sostanzialmente a espressioni quali “un
nome, un destino”, “di nome e di fatto”, “il destino nel nome”; “il nome è un presagio”.
Deriva dalla credenza degli antichi romani che nel nome della persona fosse indicato il suo
destino). La visione naturalistica si incontra anche in Epicuro di Samo,
fondatore dell’Epicureismo e autore del “De Rerum Natura”.
In Aristotele
Ci sono discordanze invece sull’interpretazione della posizione
aristotelica.
In Dante
Vd appunti. Comunque Dante è sostanzialmente un naturalista: “Opera
naturale è ch’uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi,
secondo che v’abbella” cap. 26 Paradiso in cui mette in bocca ad Adamo la
sua concezione, anche se con spunti di convenzionalismo, a giudicare
dalla libertà che intravede nella possibilità del cambiamento, espresso da
quel: “secondo che v’abbella”

Concezione del linguaggio in Descartes


Il ‘600 è l’età dell’indiscussa supremazia della “ragione” in una visione
dualista, sostanziata da:
“res cogitans”: la dimensione immateriale e cognitiva
“res estensa”: la dimensione corporea
Il linguaggio attiene alla dimensione cognitiva e immateriale e il suo
rapporto con la dimensione comunicativa era puramente convenzionale
(non naturalistica quindi)

Spinoza: corpo (affezione) e vestigia (traccia)


Elementi separati ma comunque (a differenza di Descartes) uniti in una
visione monista. La sostanza è unica, infinita e coincide con Dio. C’è un
certo accordo sul fatto che Spinoza sia un naturalista, nel senso che nello
spiegare le cause e il funzionamento degli individui riconduce ogni evento
e ogni azione alle cause naturali che li determinano.

Linguistica storica e comparativismo linguistico


Nuovo approccio a partire dalla scoperta del sanscrito 1786 “studio sulla
coniugazione del sanscrito” di Franz Bopp
Rimane comunque aperto il dibattito sulla monogenesi o poligenesi del
linguaggio. La linguistica storica non si occupa di Linguaggio ma di singole
lingue e dei loro nessi genealogici.
Auguste Von Shlegel classifica le lingue in isolanti (cinese), agglutinanti
(turco) e flessive (latino, greco ecc)
Grimm propone un’analogia tra leggi fonetiche e leggi di evoluzione
naturale
Scleier propone la distinzione tra glottologo, filosofo e filologo
Caratteristica di tutto questo approccio è una sorta di positivismo
linguistico, ritenendosi possibile individuare leggi di trasformazioni
fonetiche dal paragonabili alle leggi naturali.

W. von Humboldt: nuclei teorici fondamentali


Il linguaggio non è un prodotto, ma un’attività creatrice dell’essere
umano: è enérgheia, non érgon
H. si contrappone pertanto a ogni visione naturalistica del linguaggio.

Il linguaggio non è uno strumento del pensiero, ma un dispositivo che lo


media, cioè che lo aiuta a formarsi e che lo condiziona nel suo sviluppo.

Il linguaggio funziona pertanto da condizione di possibilità


dell’esperienza.

La diversità delle lingue non è una diversità di suoni e di segni, ma è una


diversità delle stesse visioni del mondo (eine Verschiedenheit der Weltansichten
selbst).
Il linguaggio è l’organo formativo del pensiero.

Non è ancora arrivato a SAUSSURRE, per il quale non è la lingua a


modellare il pensiero, ma sono le esperienze storico-naturali a modellare
(nell’ambito della totalità del pensabile), quelle forme-pensiero (concetti),
che poi diverranno parti integranti della lingua s.n. (i significati o
concetti).

In questo senso la lingua ‘ forma’, non in quanto trasmetta un contenuto,


ma in quanto «dà forma».

o, per dirla come la direbbe Saussurre?, riflette una concettualizzazione


già presente, dove nell’universo del pensabile sono già ritagliati i concetti
tipici di ogni lingua, che altro non sono se non i significati

DA SAUSSURRE: la lingua è già forma del contenuto (vedi esempio delle


sette parole con cui gli eschimesi esprimono il bianco e del fatto che in
alcune popolazioni dell’africa non esiste nessuna parola che esprima il
bianco)

La creatività linguistica per H. non coincide affatto con la nozione


Chomskiana di una serie di regole generative, ma include la creazione
degli stessi principi generativi.

La comprensione per H. non è quindi un fatto psicologico avulso dalla


lingua, ma è un processo intrinsecamente linguistico.

Psicologismo – Antipsicologismo tra sette, otto e novecetno


 ‘700 La speculazione è sostanzialmente psicologista.
 ‘800 prima metà è sostanzialmente antipsicologista
Herder
Humboldt (ricordiamo che il comprendere per lui è un processo intrinsecamente linguistico e
non psicologico)
Shelling
Schlegel
 ‘800 seconda metà risorge nuovamente l’interesse per lo studio
psicologico del linguaggio (psicologismo appunto).
Steinthal

Benedetto Croce e la critica al positivismo linguistico


Il positivismo è un movimento filosofico e culturale, nato in Francia nella
prima metà dell'Ottocento e ispirato all’esaltazione dell’idea guida
del progresso scientifico. Non si configura dunque come un pensiero
filosofico organizzato, ma piuttosto come un movimento per certi aspetti
simile all'illuminismo, di cui condivide la fiducia nella scienza e
nel progresso scientifico-tecnologico: Il positivismo linguistico aveva pur
raggiunto grandi risultati sul piano tecnico nella descrizione dei dialetti e
nella definizione delle leggi fonetiche. >I neogrammatici ne erano la
massima espressione. Ai positivisti si contrappongono gli idealisti, che
esaltano la filosofia, come sapere universale e come visione globale della
realtà e la storia come scienza dell’individuale non riconducibile agli
schemi astratti del naturalista.
Croce distingue tra scienze della natura o nomotetiche (in quanto si
occupano di trovare le leggi soggiacenti ai fenomeni naturali) e dello
spirito (ideografiche), volte alla comprensione dell’individuo.
Croce nega quindi che si possano studiare le lingue coi metodi mutuati
dalle scienze della natura …. Vd appunti …..

L. Wittgenstein
la posizione di W. è variata nel tempo.
Inizia nel 1921 con il Tracatatus … su posizioni neopositiviste.
Salvo un successivo ribaltamento globale delle sue posizioni.
Lavora per più di dieci anni come maestro elementare.
Riprende i suoi studi scrivendo le Ricerche filosofiche (pubblicate però
postume nel 1953) e lo fa proprio criticando il suo precedente scritto.
Il linguaggio non avrà più la funzione di rappresentare il mondo.
Al concetto di “rappresentativo o no della realtà”, sostituirà il concetto di
“somiglianze di famiglia” tra oggetto e linguaggio che lo rappresenta.
“non chiedetemi cosa significa una parola, ma come si usa”

Noam Chomsky Cognitive turn:


Critica il comportamentismo: si focalizza sulla dicotomia:
COMPETENZA che è una dimensione cognitiva e interna ed
ESECUZIONE che è una dimensione sociale, comunicativa ed esterna.
Il cognitive turn Si caratterizza per l’espulsione della dimensione sociale e
per l’analogia tra il funzionamento della mente e quello del computer

Noam Chomsky: Grammatica universale, linguistica generativa


I bambini imparano a parlare, pur essendo sottoposti a un imput
relativamente ridotto. Esiste quindi una prospettiva innatista:
l’ontogenesi del linguaggio risponde a un processo di maturazione neuro
celebrale, geneticamente preordinato: non è questione di mero
apprendimento comportamentale ………

Ferdinand de Saussurre: epistemologia linguistica


Si distacca sia dalla linguistica storica, sia dalle riflessioni psicologiche. Si
avvale come parametri di concetti quali:
Sincronia-diacronia. (il concetto è già chiaro)
Langue-parole:
la prima è il sistema di corrispondenze astratto delle coppie significante-
significato, infinitamente capiente, preesistente a ogni parlante, che ha
una dimensione sociale,
la seconda è lo stesso sistema nella dimensione individuale non
preesistente ma immanente ad ogni parlante, nel momento in cui parla
ed è sempre unica e irripetibile.
Arbitrarietà (e valore): (il concetto esisteva anche prima di lui, ma in
Saussurre si radicalizza ancora più).
Prima: non c’è corrispondenza obbligata tra significante e significato, vedi
significanti diversi in lingue diverse, per esprimere lo stesso significato.
Con Saussure invece, anche all’interno della stessa lingua, i rapporti sono
dinamici: i contorni dei vari significati (cosi come dei vari significanti)
confinanti non sono rigidi, ma flessibili e soggetti a mutamento reciproco,
determinando costanti variazioni del sistema-lingua (che è poi alla base
delle mutazioni diacroniche). I vari significanti e significati, assumono
dunque valori diversi nel rapporto reciproco all’interno dello stesso
sistema
Evoluzione rispetto al convenzionalismo classico
Per il convenzionalismo classico, significato e significante erano entità
separate e casualmente accoppiate. Per Saussurre sono invece come il
retto e il verso di un unico foglio: elementi di un unico sistema-lingua.

Evoluzione e discrepanze nella ricostruz. Del pensiero di S.


ANAGRAMMA:
attore = teatro,  / bibliotecario = beato coi libri,  / donna = danno
Lo determini mercé l'esatto = rimescolamento di lettere
l'aptagramma 
è quello in cui gli elementi hanno affinità di significato, es.: Stefano protomartire = santo morto fra pietre;
l'antigramma 
è quello in cui essi sono invece in contrasto; es., in inglese, astronomers = no more stars;  funeral = real fun.
Da scritti ritrovati nel 1996, alcuni studiosi ipotizzano un
ridimensionamento dell’onniformatività del linguaggio rispetto al
pensiero. …. In effetti non tutto il pensiero si esprime col linguaggio o ha
bisogno del supporto linguistico: vd emozioni non verbalizzate, ma
ugualmente comunicate, godimento e fruizione dell’opera d’arte,
comunicazione mediante elementi non verbali: odori, rumori, grugniti ecc
……

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