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GIUSEPPE

TOMASI DI LAMPEDUSA
Nacque a Palermo nel 1896 da antica famiglia aristocratica. All’età di vent’anni interruppe gli studi
per partecipare alla Prima guerra mondiale; fatto prigioniero evase e riuscì a tornare in Italia dopo
una lunghissima marcia attraverso mezza Europa. Alla fine della guerra riprese gli studi e si laureò
in giurisprudenza. Nel 1932 sposò la principessa Alessandra, conosciuta a Londra. Dopo aver
partecipato anche al Secondo conflitto mondiale, condusse una vita schiva e ritirata, dedicandosi
agli studi storici e letterari e all’insegnamento dell’inglese. Nei due ultimi anni di vita lavorò
duramente a Il Gattopardo, che Elio Vittorini rifiutò di pubblicare. Un anno dopo la sua morte,
avvenuta a Roma nel 1958, il figlio adottivo Gioacchino Lanza curò la pubblicazione del romanzo,
che vinse il premio Strega. Altre opere postume, che documentano l’impegno creativo e culturale
dello scrittore, sono un volume di Racconti e la raccolta di saggi critici Lezioni su Stendhal.


Il Gattopardo
Il libro uscì nel 1958, in un clima culturale ancora caratterizzato dall’interesse per la letteratura
socialmente e politicamente impegnata. Per questo, si accese una vivace polemica intorno al
romanzo, di cui non si metteva in discussione il valore artistico ma i contenuti, in particolare il
cinismo immobilista del protagonista e la visione conservatrice dell’autore, elementi in
contraddizione con lo spirito dei tempi, proiettato al futuro e alla ricostruzione. Ma il romanzo ebbe
comunque un grande successo, accresciuto più tardi dall’adattamento cinematografico di Luchino
Visconti.
Il romanzo prende il titolo dall’immagine del gattopardo che compare nello stemma nobiliare del
principe Fabrizio Corbera di Salina, il protagonista.
La struttura è basata su una serie di episodi, collegati dalla presenza del protagonista e dal filo dei
suoi pensieri. L’opera narra una vicenda ambientata in Sicilia tra il 1860 e il 1910 e rientra nel genere
del romanzo storico, per lo scenario e la ricostruzione delle vicende storiche reali, ma si discosta
decisamente dal romanzo storico ottocentesco di stampo manzoniano. È, infatti, un romanzo storico
dall’andamento memoriale e psicologico. Nel Gattopardo acquista significato ciò che è importante
per il protagonista e questo comporta l’adozione di un punto di vista interno e soggettivo.
Il tema centrale del romanzo è il fallimento sociale e politico del Risorgimento italiano, che non
porta in Sicilia i cambiamenti desiderati. A questo si aggiungono i temi della decadenza
dell’aristocrazia feudale siciliana e, di conseguenza, quello dell’ascesa della classe borghese.

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