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CERVELLETTO. Vestibolocerebello. Afferenze: vestibolari, visive, propriocettive.

Efferenze: nuclei vestibolari


tronco encefalico, inibendoli. Nucleo v. mediale movimenti oculari, riflesso vestibolooculare, stabilizza
occhio dopo saccade, movimenti inseguimento lento. Nucleo v.laterale aggiustamenti posturali.
Spinocerebello. Da: afferenze tattili, propriocettive, nocicettive, visive, vestibolari, uditive. Verme n. del
fastigio formazione reticolare ( reticolospinale), nuclei vestibolari (vestibolospinale), area 4 controlat
Parte intermedia. nucleo interposito  nucleo rosso magnicellulare ( rubrospinale), area 4 controlat.
Cerebrocerebello. Afferenze. Aree sensoriali, motorie, associative (tramite n. ponte) nucleo
dentatotalamo aree pre e motorie, associative prefrontali, parietali posteriori. Nucleo dentato n
rosso parvicellulare controlaterale n. olivare inferiore cervelletto. Ruolo: formazione e miglioramento
programmi motori, controllo funzioni sensorialin e funzioni sensitive. ELABORAZIONE SEGNALI. Nucleo
olivare inferiore Fibre rampicanti , strutture precerebellari fibre muscoidi. Entrambi corteccia c.
nuclei cerebellari (unica via d’uscita). Muscoidi glomeruli (sinapsi eccitatorie con glutammato con granuli)
fibra parallela- cellula. Cellula di Golgi (nello strato granuli) sinapsi con parallele e muscoidiinibitorie.
Circuiti cerebellari si modificano continua migliorazione. Come? Potenziamento o depressione sinaptica.
Depressione: sinapsi fibra parallela- purkinje. Grazie aumento potenziali complessi da fibre rampicanti. Ca.

MEMORIA. Breve termine, labile e indipendente dalla sintesi proteica. Lungo termine, plasticità sinaptica.
DICHIARATIVA, rievocabile ed esprimibile con parole e disegni. (episodica, semantica). NON DICHIARATIVA,
capacità residue, formazione e recupero non dipendono da processi cognitivi consci ma grz ripetizioni.
Apprendimento non associativo. Assuefazione, diminuzione risposta a monotono stimolo non nocivo.
Sensibilizzazione. Aumento di risposta ad uno stimolo innocuo accompagnato da stimolo a forte intensità.
Apprendimento associativo. Classico. Stimolo neutrale si associa ad altro stimolo. Dopo ripetizioni stessa
risposta del primo stimolo. Operante. Conseguenza ad un comportamento, rinforzo +, - o punizione.
Ippocampo. Circuito multisinaptico che parte da cortx entorinalegiro dentatoCA3-CA1-subicolo- cortx.
Lobo temporale mediale. Diviso in regione ant/posteriore (TH-TF) che riceve da cortx cerebrale e va entori
Amigdala. connessa con sistemi sensoriali. va e proietta ad ippocampo. connessa con talamo, prefront, tele
Telencefalo basale. Da talamo, ippocampo, amigdala, prefrontale—a diffusamente. Prefrontale talamo.
Memoria contenuta in corteccia cerebrale, sulle spine dei neuroni piramidali e sn modificazioni chimiche.

SONNO. Veglia. EEG attivato: onde irregolari bassa ampiezza, alta frequenza. EOG: frequenza movimenti
volontari. EMG: attività muscolare tonica con episodi fasici associati a movimenti volontari. Attività alpha.
N1. Alpha scompare, si delta. Movimenti occhi rallentano, tono muscolare riduce, - capacità risp stimoli sen
N2. Complessi K (onda acuta negativa grande ampiezza, onda lenta positiva) fusi del sonno (oscill amp + e -)
N3. Attività gamma. Oscillazione lenta che aumenta di ampiezza e frequenza. Occhi assenti, ridotti muscoli.
REM. EEG simile veglia, oculari rapidi, fenomeni tonici- atonia muscoli antigravità, tranne diaframma e
muscoli extraoculari, - fenomeni fasici- scariche irregolari x movimenti oculari e muscolari rapide. ATTIVITA’
NERVOSA. Addormentamento si riduce liberazione Ach iperpolarizzazione  correnti ioniche
intrinseche oscillazioni lente. Due fasi. Down-state (iperpolarizzazione onda negativa ampia) Up-state
(depolarizzazione), modificazioni molecolari ( veglia proteine x maggiori richieste energetiche, > attività
sinaptica—sonno geni consolidamento sinapsi) metabolismo cerebrale, capacità di rispondere agli stimoli
RAS favorisce la veglia. Nel ponte e mesencefalo fino ipotalamo post. Cellule colinergiche: nel
PROSENCEFALO BASALE, NUCLEI TEGMENTALI PEDUNCOLO PONTINO E LATERODORSALE  attivazione
corticale con via proiezione talamica/ via extratalamica. Cellule istaminergiche nell’ipotalamo + da PPT LDT.
Neuroni glutammatergici in f. reticolare tronco encef. Sistema noradrenergico induzione geni x LDT.
Seratoninergiche del nucleo del rafe proiettano a tutta la corteccia, dopamina (amina), ipocreatina (peptide
HSS. IPOTALAMO POSTERIORE.  favorisce sonno, inibisce RAS. GENERATORE SONNO REM Ponte/bulbo.

CONTROLLO CORTICALE DEL MOVIMENTO. Sistema parieto-frontale ruolo centrale composizione/controllo


comandi motori. Area motoria primaria. F1, area 4 mappa topografica della metà controlaterale del
corpo. Gruppi muscolari x movimenti fini rappresentazione più ampia di gruppi deputati a mov. Grossola
I movimenti volontari hanno direzione, ampiezza, velocità, accelerazioni proprie. I muscoli coinvolti devono
esprimere forza adeguata. Neuroni codificano FORZA ESERCITATA sia la sua VARIAZIONE nel tempo in
termini di forza statica. NO ELEVATA SPECIFICITA’ DI DIREZIONE, risiede nel codice di popolazione.
Cortecce premotorie. 3 sottosettori. prem. VENTRALE. (F4, F5) F4. Circuito corticale x movimenti di
raggiungimento. (x prensione braccio deve essere condotto verso spazio dove è oggetto da afferrare) 1.
Valutazione posizione oggetto rispetto a noi. 2. Traduzione della posizione in movimento vs oggetto.
TRASFORMAZIONE VISUO-MOTORIA. Neuroni: somatosensoriali ( scaricano in risposta a stimoli tattili),
bimodali (in risposta a stimoli tattili e visivi)  partecipano a circuito prefrontale -parietale VIP (neuroni
visivi, bimodali, sensibili stimoli in avvicinamento spazio peripersonale) CODIFICA SPAZIO PERIPERSONAL
E ORGANIZZAZIONE RAGGIUNGIMENTO OGG. ENTRO QUESTO SPAZIO. F5. Suddivisa in F5a, F5b ( solco
arcuato- posteriore e fondo) F5c ( convessità corteccia c). F5 movimenti di prensione. Neuroni
controllano lo SCOPO del movimento, non il movimento in quanto tale. (dominanza motoria, visiva,
visuomotori). AIP (dominanza motoria, visiva, visuomotori). TRASFORMARE PROPRIETA’ TRIDIMENSIONALI
IN APPROPRIATI MOVIMENTI VERSO OGGETTO STESSO. F5c: scaricano quando animale osserva un
individuo che manipola oggetto: mirror. Bersaglio IPL (ank qui mirror) circuito apprendimento imitazione.
PREMOTORIA DORSALE F7-F2. Ruolo controllo visivo del movimento. Codifica di comandi motori basati su
associazioni arbitrarie di natura non spaziale. E ci sono neuroni influenzati dall’apprendimento delle
conseguenze di queste associazioni e per occhi ciò avviene grazie a campi oculari supplementari. RCA
Conseguenze previste con quelle reali di un’azione. CCA esecuzione movimento. F3, F6. SMA.
Rappresentazione motoria non dettagliata corpo. Esecuzione grazie a visione e info memorizzate Pre- SMA.
Movimenti lenti arto superiore esecuzione sequenze memorizzate durante apprendimento. P. preparator
AREE ASSOCIATIVE CORTECCIA PARIETALE. 5, 7. Convergenza multimodale. Schema corporeo: capacità di
percepire posizione singole parti del corpo, relazione tra esse. INPUT SENSORIALI continuo aggiornament
le relazioni sono di natura condizionale. In SPL e IPL non esistono rappresentazioni dettagliate. Neuroni
sono influenzati contemporaneamente da segnali visivi, oculari, manuali. Campi recettivi grandi, neuroni di
fissazione, neuroni saccaridici, soppressione saccaridica , reaching, coordinazione occhio-mano, traiettorie.
RIFLESSO MIOTATICO. Da stimolazione di fusi neuromuscolari. Fibra sensitiva 1 a  terminazioni
anulospinali regioni equatoriali, tipo 2 su catena di nuclei/ a sacchetto, motoneuroni y  regioni polari.
Scarica tonica a riposo delle sensitive modificata dalla deformazione meccanica div lunghezza reg. centrl
 depolarizzazione. 1 a aumentano la scarica mentre muscolo si allunga

Uno stiramento provoca contrazione riflessa del muscolo e rilascio degli antagonisti. Componente
fasica/tonica. Fasica = rapido allungamento del muscolo. tonica=lento allungamento. Base nervosa= fibre
afferenti I a connessione eccitatoria monosinaptica tra queste e motoneuroni alpha che innervano
muscolo e via disinaptica inibitoria con interneuroni inibitori muscoli antagonisti. Innervazione reciproca.
INVERSO. Fibre afferenti primarie 1 b da muscoli estensori inter. Inibitori inibiscono alpha.

CONTROLLO DELLA POSTURA E EQUILIBRIO. Controllo posturale: controllo orientamento corpo e suoi
segmenti. Strategia posturale: scelta orientamento, adotta riflessi posturali. Tono posturale: contrazione
continua muscoli. Fattore x mantenimento tono: scarica tonica aff. Fusali 1 a. bistabilità: generazione
scarica continua anche quando eccitazione sinaptica è esaurita. Ad influenzare: vestibolospinali. Laterale +
estensori arti, d. collo, i. tronco, - flessori arto e c. ventrali, Mediale + muscolatura dorsale c. lato opposto.
Reticolospinali (bulbo) sopprimono tono posturale (sonno REM). Monoaminergici. + tono posturale.
Cerebellovestibolari. Purkinjie inibisce nucleo del fastigio che eccita n. vestibolare laterale. Stabilizzazione.
Continua eccitazione attorno alla posizione di equilibrio. Integrazione multisensoriale. Contesto motorio.
Effetto stabilizzante della visione. Presenza di oggetti localizzati < 4m. movimento immagini sulla retina
risposta posturale riflessa. Stimolazione della fovea non produce risposta posturale ma retina periferica.
Informazioni somatosensoriali. X allineamento corpo in verticale meccanocettori plantari, fusi caviglia.
Riflessi vestibolospinali. Rinforzano tono muscolare su arti più caricati. CONTROLLO TESTA. Piano di
francoforte: piano immaginario passante per marg. Inf. Orbite e meati acustici esterni. Rimane orizzontale.
Testa risulta stabile durante mantenimento equilibrio archi riflessi recettori vestibolari su motoneuroni
per muscolatura cervicale riflessi vestibolocollici. Rotazione testa sul tronco cervicocollico.
LOCOMOZIONE. Schema ritmico in midollo spinale da centri generatori del cammino. Controllano sia
estensori che flessori alternanza. Segnali afferenti propriocettivi. Regolano transizione tra appoggio e
oscillazione. Fusi flessori. Organi golgi estensori. Di natura esterocettiva. Modellare attività circuiti
spinali e schema del passo. Centri superiori. Regione locomotoria mesencefalica nel tegmento  inizio,
modulazione frequenza, transizione diverse forme attivazione formazione reticolare p/b, rafe, locus.
Locomotoria subtalamica. + mesencefalica, risposte cardiovascolari e respiratorie, nuclei base, cervelletto.
DOLORE. Somatico superficiale/profondo/viscerale. Fibre a delta piccole/mieliniche. 1. Soglia alta, stimoli
meccanici nocivi, lento adattamento. 2. Soglia bassa, nocivi termici, + adattamento d.urente. Cno miel
ascendenti. Spinotalamica laterale: lamina 1- talamo-corteccia somestetica (discriminare stimoli nocivi).
Mediale. Lamine profonde nuclei mediali lobo limbico (area cingolata componente affettivo-emozi)
ipotalamica ipotalamo (ormoni) reticolare form. Reticolare (c. riflessa dolore). Mesencefalicagrigio
via indiretta: formz grigia- nucleo magno rafe- funicolo dorsolaterale- corna dorsale.

VIE DISCENDENTI. Discendenti dal tronco encefalico. Mediali. Vestibolospinale L. (n. vestibolo laterale di
D organi otolitici livelli segmentari midollo x postura, pos. Statica) Vs medilae (n. vestib. Mediale c
semicircolari cervicale e toracico), f.reticolare mediopontinareticolospinali mediale mediale midollo
x postura estensori. f reticolare bulbare r. spinale laterale x flessori. Coll sup tettospinale cervicali.
Laterali. Rubrospinale: p.mag. nucleo rosso c.l midollo x controllo m.distale. ceruleospinale: locus c.
NORADRENALINA cordone laterale. Rafe SERATONINA. Corticodiscendenti. Piramidale. Da area 4, 6 e
altre nella postcentrale da 5 strato, sia Betz che più piccole corticobulbare/c.spinale ponte fasci si
separano nuclei pontini piramidi bulbari. 80% decussa componente sensoriale (n.s. trigemino,
n.gracile,cunuato e corna dorsali) e componente motoria (n.motori cranici, s. grigia midollo). Da 4 n.
rosso magnicellulare. Da 6 sostanza reticolare.

SOMESTESIA. Tatto (pressione, velocotà, vibrazione con disc. Intensità, spaziale, temporale) propiocezione
(senso di movimento, posizione,forza rappresentazione corpo nello spazio) termoce/interocezione.
Meccanocettori. Meissner. Sotto epidermide, assone A beta, rapido adattamento, puntiformi. Pacini.
Sottocutaneo, rapidissimo adattamento x vibrazione e riconosc. Superfici oggetti. Merkel, superficiali, lento
adattamento, deformazione cute. Ruffini, profondità cute, legamenti, tendini. Gracile/cuneato  bulbo (n.
g/c) lemnisco mediale talamo controlaterale laterale (lemnico mediale), mediale (nuclei)corteccia

NUCLEI DELLA BASE. Striato (caudato + putamen), nera, subtalamico, globo pallido. Striato sostanza nera
dopamina effetto eccitatorio tramite D1, DIRETTO. Striato segm. Esterno pallido dopa INIBITORIO.
Indiretto con subtalamo. Circuito motorio: corteccia (motoria, somatosensoriale) putamen ret.sost.
nera+ globo pallido interno talamo corteccia pre/motoria. Oculomotorio. Campo oculare nucleo
caudato s. nera reti+ globo pallido inttalamo campi oculari frontale/suppl. cognitivo.caudato
pallido talamo prefrontale caudale. Caudato sost. Nera talamo prefrontale dorsolaterale.
Limbico. Ippocampo, amigdala, cort. Entorinale nucleo accumbens. Nera-compatta- dopa. Reti-GABA.
Recettore nicotinico. Eteropentamero. 2 molecole di acetilcolina legano apertura canale ionico Na, Ca.
cellule cromaffini midollare surrene, mediante questo recettore adrenalina/nora in circolo. (pregan paras
Recettore muscarinico. Sette eliche trans-membrana, metabotropo proteina G. acetilcolina. ATROPINA
Sinapsi en passant. Assone forma varicosità che si associano all’organo bersaglio meno specifico.
Neurotrasmettitore si diffonde oltre il sito dove c’è recettore raggiunge circolo stimolazione di + organi

ORECCHIO. Membrana basilare – scala timpanica. Membrana di Reissner- s. vestibolare. Scala media=
endolinfa. Organo di Corti sopra membrana basilare: cellule sostegno, ciliate est/interne. Cellule cigliate:
int. 1 fila contatto con neuroni ganglio di Corti. Esterne 3 file. T. efferenti.

OLFATTO. Epitelio olfattivo: neuroni sensoriali olfattivi (bipolari- dendrite apicale x trasduzione- assone
attraversa foro lamina cribrosa bulbo) c. basali (staminali) di sostegno. Ghiandole di Bowmanmuco.
Recettori olfattiviG Camp ap. Canali ionici corrente Na/Ca fuoriuscita Cl depolarizzazione.
Bulbo. Fibre aff. Primarie, neuroni principali (dendriti ricevono, assoni  corteccia): mitrali, a pennacchio.
Interneuroni (no assoni): granulari, periglomerulari. Glomerulo: neuroni olfattivi che esprimono un
particolare recettore sinapsi eccitatorie glutamminergiche con neuroni. Corteccia olfattiva: nucleo
olfattivo anteriore, corteccia piriforme, tubercolo olfattivo, entorinale, amigdala. assenza connessioni talam
pirif: strato 1. (1 a – 1 b assoni tratto olfattivo) 2.( n.p.superf) 3 profondi. Centri sup: c. orbitf/front/ami/i

GUSTO. Papille fungiformi, circumvallate, foliate. Gemma gustativa cell. Sensoriali gustative.Tipo 3
strutture sinaptiche. Vie centrali. Facciale ganglio genicolato p. fungi. Glossofaringeopetroso
fungi- foliate. Vago nodoso gemme gustative laringe, epiglottide, esofago.  n. g. tratto solitario n.
ventrale posteromediale talamo insula/opercolo frontale. Oppure solitario ipotalamo/amigdala.
VISIONE. luce assorbita da rodopsina 11-cis—11-trans gc AMP Chiusura canali Naiperpolariz
cellule gangliari (hanno campi recettivi k rappresentano area di retina sotto controllo di quella cellula) on-
off  contrasti. Bipolari centro-on, centro off. ON METABOTROPICO X GLUTAMMATO iperp. VIE. Cellule
gangliari pox avere campi recettivi grandi M o piccoli P. le due vie rimangono separate. CAMPO VISIVO:
parte del mondo esterno vista in assenza movimenti del capo. Emireti nasale controlaterale/tempoipsi
raggiunge: collicolo superiore (coordina movimento capo e occhi verso sorgente stimolo), pretetto (rapport
cn muscolatura x modificare diametro pupilla in rif. Sorgente luminosa miosi/midriasi) n. di Edinger-W
 fibre parasim cn 3 n  ganglio ciliare fibre post muscolo costrittore pupilla. Nucleo genicolato laterale
6 strati. M (contrasto di luminanza)2 mediali P(contrasto cromatico, frequenza spaziale)laterali. 1/4/6.
Corteccia visiva. M 4 c alpha e 4 b strato 2/3. P 4 c beta e 4 a 2,3. 2,3V1 (17)V2/3/4/5 e MT.
In V1 cellule semplici (sinapsi con n. genicolato)- complesse. Colonne di orientamento ( cellule sempl. Risp a
un dato stimolo lineare cn un preciso orientamenrto), blob (aggregati colonnari stimoli colorati).
Ipercolonna unione delle 3 colonne. V1 v2 (via ventrale/dorsale). Stereopsi. Visione tridimensional

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