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La Vita:
Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 in una famiglia borghese, studia a
Prato in una delle scuole più prestigiose. Nel 1879 a soli 16 anni pubblica la sua
opera in versi, Primo vere.
Nel 1881, si trasferisce a Roma per l’università che abbandona successivamente, per
dedicarsi alla vita culturale, scrive per alcuni giornali di cronaca mondana,
letteratura, arte e costume.
-La fase estetizzante= D’annunzio si crea così la maschera dell’esteta, di un individuo
al di sopra della massa attratto dalla bellezza e che disprezza i valori della mentalità
borghese e la morale per rifugiarsi in un mondo di pura arte.
-Il superuomo= Negli anni 90 si trasferisce a Napoli dove scrive per il quotidiano
nazionale “Il mattino”, nello stesso periodo influenzato dalla filosofia di Nietzsche
elabora il mito del superuomo caratterizzato oltre alla bellezza anche di energia
eroica e attivistica.
Assume la caratteristica di poeta, Vate, cioè una sorta di guida spirituale con valore
quasi profetico, e inizia a scrivere per teatro, nel 1898 a Parigi viene rappresentata la
città morta.
-La guerra, l’avventura fiumana e i rapporti con il fascismo= Nel 1915 dopo lo
scoppio della prima guerra mondiale torna in Italia per svolgere una campagna
interventista. E si arruola volontario all’età di 52 anni attirando l’attenzione grazie
alle sue imprese clamorose come quella navale della “Beffa di Buccari” e quella
aerea del volo su Vienna.
Nel dopoguerra organizza una marcia su Fiume interpretando i rancori dei reduci per
la “vittoria mutilata”. Sostiene l’avvento del fascismo, che lo confina a Gardone di
Riviera (Il vittoriale degli italiani). Lì muore nel 1938.
La poetica:
La poesia, per D’Annunzio, è un esercizio di bravura del poeta, di abilità, di
raffinatezza; la bellezza dei suoni, la grazia dei versi, lo stile e il lessico inconsueti
vogliono incantare il lettore.
L’idea dannunziana di poesia è puramente estetica, fine a sé stessa. In generale
l’arte è l’unico valore in grado di fornire una aristocratica distinzione all’ uomo, a
dargli il dono dell’eccezionalità.
L’ideologia:
L’ideologia dannunziana attraversa quattro fasi diverse: il sensualismo, l’estetismo, il
superomismo, il panismo; tutte si basano su una concezione della vita dedita ai
piaceri.
Sensualismo: le prime opere sono caratterizzate da un forte sensualismo, inteso
come
conoscenza della realtà attraverso i sensi, l’istinto.
-Estetismo: lo sviluppo del sensualismo è l’estetismo, cioè l’identificazione tra arte e
vita, che viene vissuta come un’opera d’arte. Andrea Sperelli, protagonista del
romanzo “Il piacere” è un eroe decadente alla ricerca di valori estetici, non morali.
La
realizzazione del piacere è l’unico fine della vita del protagonista e dell’artista, in
generale.
-Superomismo: è il superamento dell’estetismo. Il mito del superuomo è ripreso
dalla
filosofia di Nietzsche, dalla quale D’Annunzio desume dall’annuncio profetico di
superuomini volti alla piena realizzazione della propria individualità, protagonisti
della propria esistenza. Anche la solitudine dell’artista è segno di una condizione di
superiorità rispetto alle masse, di cui il poeta vate è guida, è profeta.
-Panismo (dal dio greco Pan, presente in tutte le cose, nella natura): D’Annunzio,
nella raccolta di poesie Alcyone, e nella raccolta di prose Notturno, diventa il poeta
della natura che si carica di significati nascosti, di simboli, di suggestioni. Il poeta le
coglie attraverso i sensi, identificandosi nella natura stessa. Anche nel romanzo
autobiografico Notturno lo scrittore si esprime attraverso immagini sensoriali.