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Romanico

Siamo tra la fine del X secolo e gli inizi del XIII quando il romanico
diventa gotico. Termine inventato dalla storiografia ottocentesca e
infatti fino a quella data si indicava anche come gotico. Riprende l’arte
romana e per la pima volta individuiamo una reltà che si differenzia
dall’arte orientale, in un’area che va dal Portogallo alla Polonia, quella
che noi chiamiamo “Europa”.
Basso medioevo è rinascita dell’urbanesimo. Mercanti e artigiani
sono i nuovi ceti urbani che accolgono al loro interno quelli che poi
diventeranno artisti. Gli artefici in arte romana appartengono alle classi
sociali più basse perché la concezione del lavoro in tutta l’arte classica
tende a sminuire l’attività pratica, il lavoro manuale. La rivalutazione
del lavoro manuale inizia in età cristiana con il fenomeno del monastero
e dei benedettini (ora et labora) che però non viene visto nella mente di
ricchezza ma viene sempre associato alla preghiera. è una
componente identitaria dei nuovi ceti urbani nel basso medioevo,
senza di loro non esisterebbero proprio le città. Una conseguenza di
questa apertura al lavoro coincide prima in maniera sporadica poi di
meno con la ricerca e il ritrovamento dei nomi degli autori che si
firmano oppure possono essere ritrovati nei documenti (contratti che
menzionano i nomi).

Una città per affermarsi e costituirsi come tale ha bisogno di emanare


delle proprie disposizioni di legge, battere moneta, tutte prerogative
sottratte all’imperatore. Questa concessione avviene o in seguito a un
conflitto armato oppure si risolve in via diplomatica. Questi conflitti sono
nati perché si è inserito un nuovo ceto nella diarchia dell’alto medioevo
(due sovrani, papato e impero).

L’età del romanico è caratterizzata da un forte dinamismo che


ritroveremo anche nell’architettura e nei linguaggi adoperati.
Assumiamo dei caratteri specifici a una cultura che si va differenziando
dalla cultura orientali tanto quella bizantina che quella islamica, in quel
territorio che ora chiamiamo Europa. Con lo Zar in Russia abbiamo pure
Cesaro-papismo.

Nel romanico tutto si sposta: mercanti e mercanzie, il denaro (lettere di


cambio), il cittadino si sposta a cavallo o a piedi ma vengono
ristrutturate e recuperate le strade romane. Repubbliche marinare
(Genova, Venezia, Pisa e Amalfi). Grandi fiumi come il Po, il Reno
diventano vere e proprie autostrade mercantili e lungo questi corsi
d’acqua sorgono grandi città. Guardando la geografia urbana romanica
possiamo incontrare città già presenti nel contesto romano. (Milano,
Roma, Pavia inizialmente più potente di Milano, Pisa e Firenze che
rivestivano poca importanza nel mondo romano) In Europa Londra,
Parigi, Salisburgo e quelle in -Chester.

Wiligelmo
Scultore, abbiamo dei rilievi fuori del duomo di Modena.

Modena
Duomo di Modena
Scena che rappresenta la creazione di Adamo ed Eva. La figura a
sinistra è racchiuso in una cornice chiamata mandorla che in realtà
rappresenta una aureola, simboleggia un alone luminoso. Non si può
parlare di naturalismo e non sono statiche ma dinamiche. Carattere
fortemente narrativo. La funzione di queste immagini è (tipico di tutta
l’arte medievale) didascalica (serve ad insegnare la storia delle
Scritture, perché la bibbia esisteva solo in latino e lo conoscevano solo i
preti, quindi per un pubblico illetterato, che parlavano il volgare che si
diffuse con difficoltà nella letteratura nel 1200). Le immagini sono l’unico
modo in cui possono essere divulgate e conosciuti personaggi e
avvenimenti. L’arte romanica quindi funziona come volgare figurativo.
Gli abitanti delle città originariamente erano semplici contadini. Dio crea
nella Bibbia, ma qui viene rappresentato come Cristo, le due figure non
sono distinte ancora.

Sono più scene ordinate come per la scrittura. Sacrifici che vengono
fatti a Dio: agnello a sinistra, al centro il padre e a destra porta le spighe.
Caino e Abele, Caino è il pastore e Abele l’agricoltore e Caino ammazza
Abele con il legno. Immagine estremamente dinamica. Poi Caino viene
maledetto. Noi conosciamo il nome di questo scultore che si firma come
Wiligelmo, scultore di area germanica probabilmente partito dalla
renaria verso Modena si muove sempre all’interno dello stesso governo
e stato (impero)

Cacciata dell’Eden, l’uomo costretto a lavorare. Il linguaggio del


romanico deve essere il più possibile diretto e comprensibile.

Facciata duomo di Modena. Abbiamo qui le storie di dio. La facciata ci


fa capire l’organizzazione interna dello spazio, tre navate (si capisce
dalle porte e dai pilastri). Facciata a capanna o a salienti o a timpano,
forma culminante in triangolo. Al centro abbiamo il rosone e sotto una
galleria. Dalla quale si affaccerà il vescovo o l’autorità politica. La
cattedrale romanica è edificio insieme religioso e civile (al suo esterno
si tengono i mercati) Lanfranco è il costruttore del duomo di Modena.
Rivalutazione del lavoro e conseguente nomi degli autori. La storia
dell’arte diventa quindi storia delle biografie e dei cataloghi.

All’interno delle cattedrali romaniche ritroviamo tre diversi livelli di


calpestio (pavimento), quello delle navate, quello dell’altrare (che si
trova nel transetto che è fortemente rialzato) e poi la parte ipogea che
contiene la cripta che nasce per ospitare le tombe dei santi e le reliquie
(spesso erano anche vecchie chiese inglobate).

Associamo la pratica del teatro religioso medievale al chiuso. Iacopone


da Todi, Donna de Paradiso che è stato scritto per essere interpretato. Il
transetto rialzato probabilmente obediva all’esigenza di rappresentare
opere teatrali religiose, soprattuto legato alla Pasqua e alla passione
(drammatizzazione dello spazio). Originariamente il teatro religioso
nasce nelle chiese, poi dal transetto si sposta alle navate e poi fuori. Ci
riporta tutto a quel volgare figurativo, quel linguaggio che viene
elaborato per poter essere compreso da tutti. Poi scompare con il
gotico.
Sopra gli archi ci sono i matronei, gallerie sopraelevate da dove
assistevano le donne, molto più distanti rispetto agli uomini, poi invece
verranno adottate file per uomini e altre per donne.
Elemento di sostegno sono dei pilastri (la differenza con le colonne è la
capacità di sostegno che è inferiore). I pilastri possono essere chiamati
cruciformi, compositi, polistili o a fascio.
Questo pilastro è stato inventato nel romanico, struttura fortemente
dinamica che si va aprendo, dividendosi in quattro parti. Formano i
sostegno di un arco o una volta.

Verona
San Zeno a Verona
Molto simile a quella di Modena, facciata a capanna o salienti, le
colonne indicano la divisione interna. Protiro è l’edicola che si trova
all’ingresso delle chiese romaniche. Spesso ha delle colonne sostenute
da animali stiloferi (portatore di colonna sulla schiena), scultura e
architettura a Modena sono fortemente connesse (Victor Hugo dice che
le cattedrali come bibbie di pietra, le strutture raccontano le storie della
bibbia, equivalente della parola ma in immagini)

Interno è sovrapponibile a Modena, pilastri cruciformi e cripta.


Pavia
San Michele a Pavia
Riprende i modelli: facciata a capanna, sistema ad arcatelle che
accompagnano i salienti del frontone, pilastri che all’esterno enunciano
la divisione interna in navate. Una specie di loggia da cui si affacciava
l’autorità civile o religiosa.

Milano
Sant’ambrogio a Milano
Chiesa molto particolare perché ha facciata a capanna ma ospita una
loggia. Pochissime chiese che mantiene il quadriportico. Altro elemento
è la presenza di due torri, altro modello delle facciate romane.
Due modelli di basiliche:
Modello a capanna
Modello delle due torri, diffuso nell’Europa centro settentrionale
Qui si uniscono.

Interno. queste chiese spesso vengono rimaneggiate e le volte qui non


sono romaniche ma effetto di un intervento successivo. Tre livelli di
calpestio e pilastri compositi cruciformi.

Cattedrale Lisbona
Le torri ricordano una fortificazione, sottolineano la ecclesia munita
(fortificata), per poter resistere alle invasioni e dare rifugio al popolo.

Venezia
San Marco Venezia
Cinque cupole, una al centro e quattro poi una per ogni lato, chiusura a
bulbo, non molto diffusa da noi perché caratterizza la cultura bizantina.
(San Basilio a Mosca, chiesa settecentesca). San Marco è l’edificio la cui
pianta è a croce greca che ha due lati uguali di lunghezza. Croce latina
indica il cristianesimo occidentale, quella greca il cristianesimo
ortodosso. Ha un portico di ingresso, nantece.

Interno, rivestimento in mosaici realizzati da maestranze bizantine


affiancate da maestranze locali che portano avanti per almeno due
secoli la tradizione. È in tutto e per tutto una chiesa bizantina trasferita
sulla laguna perché è una repubblica marinara e quindi vive di
commercio con l’Oriente e poi perché quella che noi chiamiamo
Bisanzio era per gli occidentali l’erede dell’autorità dell’impero romano.
Venezia costruisce la chiesa cercando di proporsi indirettamente come
la terza Roma. 1304 quarta crociata, invece di Gerusalemme vanno a
Costantinopoli, la saccheggiano e si portano i tetraerchi e poi la
quadriga.
È la terza versione che abbiamo, la prima avviene nel 9 secolo, Venezia
non ha tradizioni religiose e si inventa quello che non ha. San Marco non
è veneziano ma i veneziani mettono in giro la voce che aveva predicato
nella loro zona, è importante che città nascenti traggono autorità dai
santi e culti. Le spoglie di Marco erano ad Alessandria d’Egitto (araba) e
allora vengono rubate e nascoste tra carne di maiale e portate a
Venezia.

Cupola dell’ascensione, caratteristiche dei mosaici bizantine: figure


tendenzialmente piatte, figure bidimensionali, ieratiche e appiattite
sul fondo.
Nei mosaici del nartece in una piccola cupola sono posti in forma a
spirale. si parte dal centro, è il libro della genesi raccontato in
immagini. Mosaici che hanno rispetto all’interno una diversa funzione
narrative, stessa cosa nel duomo di monreale. In questa definizione
individuiamo una cultura che dura secoli.

Pisa
Piazza dei miracoli, Pisa
Pisa è una grande repubblica marinara che si scontrerà a fine 1200 con
Genova e perderà nel 1225 e inizierà il suo declino. Qui non siamo nel
centro della città ma questi edifici vengono realizzati a ridosso delle
mura perimetrali perché l’operazione che fa Pisa è straordinaria.
All’interno del medesimo spazio vengono collocati gli edifici spirituali
più importanti che si ricollega al cammino della vita e ai fori romani e alle
acropoli greche. L’idea di uno spazio sacrale che si ritrova solo nei
modelli greci e romani. Battistero, Duomo, Torre e Cimitero. Il prato è
una riconfigurazione ottocentesca.
Battistero di San Giovanni, Pisa
Caratteristiche di tutto il romanico pisano è il rivestimento in lastre di
marmo e l’uso di un sistema di arcate circondate dalla forma circolare
del battistero, sistema di copertura a cupola che caratterizza le
architetture orientalizzanti, la troviamo in città che hanno un rapporto
con l’oriente.

Interno con rivestimento marmoreo che scandisce lo spazio, è


circolare all’esterno e poligonale al centro, deambulatorio. Il
pantheon è un edificio che esercita un’influenza enorme su tutta
l’architettura cristiana.

Duomo di Pisa
Pianta a croce latina, transetto fortemente sporgente, rivestimento di
marmi poligoni, cupola. Questo sistema di arcatelle si chiamano
cieche perché non introducono all’interno.
Interno, chiesa a cinque navate che moltiplica il numero di elementi di
sostegno, in questo caso colonne. Abbiamo già visto un edificio in cui
l’interno dell’arco è decorato con colori diversi come nella moschea di
Cordova, esercita una suggestione di architettura orientale e araba.

Firenze
Battistero di San Giovanni
Rivestimento marmoreo a lastre bicrome. Ciò che domina a Firenze è
un uso più insistente e attenzione alla regolarità delle figure
geometriche (come quadrato, rettangolo e semi-cerchio) le idee di
armonia e proporzione che si troveranno come fondamento
dell’umanesimo e rinascimento.

Poi abbiamo l’interno del battistero il cui modello che agisce anche in
maniera più evidente di quello di Pisa, è la suggestione del pantheon. Il
rivestimento marmoreo ricorda molto da vicino il pantheon. Non c’è
una pianta circolare né una cupola perché i progettisti medievali
avevano difficoltà con queste. Pisa e Firenze così dichiarano la loro
discendenza dalla forza imperiale romana.
San Miniato al Monte
Basilica di San Miniato al Monte, si trova come dice il termine stesso in
un’altura che domina Firenze. Si vedono nell’uso della bicromia, ma
rispetto a Pisa a Firenze abbiamo l’uso di una geometria modulare, che
si basa su moduli semplici come quadrato e circonferenze, idea della
regolarità (euritmia), le aperture sono grandi ma fa in modo che i
fiorentini disegnino in corrispondenza di dove ci aspetteremmo delle
aperture dei rettangoli che mantengono l’ordine.

Interno componenti formali del romanico, tre livelli di calpestio.


Firenze è in questo momento una realrà emergente rispetto alla realtà
dell’epoca sebben Pisa rimanga egemone.

Puglia
Dominio della dinastia dei normanni che si stava affermando, erano
fondamentalmente guerrieri. La loro non è operazione di migrazione ma
di conquista.
Si dirigono sia verso l’Italia meridionale (ducato di Benevento) che
verso il nord, conquistando l’Inghilterra. Quelli che sono discendenti dei
predoni vichinghi si muovono alla conquista di parte dell’europa. Ciò dà
origine a conflitti tra re di Inghilterra e francia (vassallo)

Arazzo di Bayeux (non Puglia)


Arazzo lungo decine e decine di metri che racconta la conquista
normanna d’Inghilterra. Possiamo trovare in questa stoffa una funzione
e componente narrativa, didascalica. Le scritte sono in latino. Decine e
decine di metri che racconta in maniera molto dettaglia ed
estremamente dinamica. Equivale a un libro di storia.

Duomo di Trani
Colpisce il fatto che sia vicinissima alla riva del mare e la scelta non è
casuale. Queste costruzioni erano anche strutture difensive, di rifugio.
Il modello della facciata è a capanna (sembrerebbe simile a ciò che
abbiamo visto a Modena) in più c’è la torre che poteva servire per
avvistare i nemici che in quel periodo sono i pirati saccheggiatori che
facevano incursioni in Puglia.
San Nicola Bari
La parte centrale ha il motivo a frontone e capanna, i pilastri ci dicono la
divisione interna delle navate. Abbiamo due elementi in più, le grandi
torri (una lasciata palesemente incompiuta), uno schema che viene dal
nord Europa. Custodisce al suo interno le spoglie di San Nicola. Così
come i veneziani i mercanti baresi vanno a prendere le spoglie in
Anatolia. San Nicola era un’eremita. Bari non aveva un santo protettore.
Diventerà poi Santa Claus.

Tomba san Nicola a demre


Città di Mira o Demre in Turchia, la tomba di Babbo Natale. Le immagini
e le spoglie viaggiano e si spostano in continuazione. I baresi lo
prendono, ne fanno il santo protettore e viene assimilato a babbo
inverno (che aveva abito verde perché simboleggiava la rinascita dopo
l’inferno).

Sicilia
Arabo-normanno
Architettura arabo normanna. Itinerario dell’unesco. Un termine ormai
improprio inventato nel 700, perché dicendo così trascuriamo la
componente bizantina. Non è tanto arabo perché pone l’accento su una
componente etica dovremmo invece dire componente islamica, perché
non provengono le maestranze dall’Arabia ma dalla Tunisia o Egitto. Il
termine esclude l presenza della componente bizantina. La Sicilia è
territorio islamico con il proprio emiro fino alla conquista normanna. Non
è rimasto nulla dell’architettura islamica. Quello che noi chiamiamo
arabo è frutto della committenza dei sovrani normanni. Questa stagione
inizia non con la conquista normanna (nel 1091), ma quando viene
istituito il regno normanno (1130?). Il primo re è Ruggero II, non il primo
perché quello è conte. Per essere re bisognava avere l’autorizzazione
del papa. Del dominio islamico è rimasto poco.

Incoronazione di Ruggero II
Si trova nella basilica di Santa Maria dell’ammiraglio (martorana).
Nell’incoronazione di Ruggero notiamo una manifestazione del potere.
Incoronato da cristo, il potere temporale procede con un investiture
religiosa. Si riesce a vedere tessera per tessera e la veste che con il
colore si intreccia con lo sfondo oro, questi li vediamo solamente a
grande distanza ma in questa chiesa sono vicinissimi. Figure
perfettamente bidimensionali. Costruzione gerarchica, cristo è più alto
(stessa cosa della stele di hammurabi), e in più Ruggero indossa un
abito particolare (legazia apostolica), che lo indica come legato
apostolico, discendenti degli apostoli e cioè può ordinare i vescovi
senza aspettare il papa e poi darà origine a conflitto (con Federico II).

Cappella palatina
Palazzo reale, palatino significa di palazzo. Edifici che non ha eguali,
edificio religioso che però non è aperta a chiunque. Qui Ruggero si fa
incoronare. È riservato ai diplomatici e alla corte. Non ha eguali in
nessuna altra perte del mondo. Qui troviamo le diverse componenti
culturali perfettamente affiancate. La copertura presenta un motivo a
stalattiti (termine esatto è muqarnas), un tema che si trova soltanto nei
palazzi islamici o nelle moschee. Motivi stellari, tipici (anche
all’esterno delle absidi) della decorazione islamica. Dentro le stalattiti ci
sono raffigurazioni a soggetto non religioso ma profano, danzatrici,
fumatori, bevitori, giocatori di scacchi. Queste tavolette dipinte
attingono a un repertorio non cristiano ma orientale islamico.
Maestranze di artigiani nord africani o botteghe che si trovavano a
Palermo.

Mosaici realizzati da botteghe fatte venire appositamente da Bisanzio.


Artigiani greco ortodossi e islamiche, ma anche maestranze
occidentali lavorano uno accanto agli altri, grande eccellenze per la
lavorazione dello spazio. Culture che stanno lottando tra loro per le
crociate. Si incontrano culture che altrove si stanno incontrando in
conflitti sanguinosissimi. Coesistenza di culture differenti.
Raffigurazione di un orologio ad acqua che usava la lingua latina, greca
e araba.

Candelabro alto 3m ospitava il cero Pasquale. Scolpito e il linguaggio


occupava la cultura europea, forse maestranze campane o francesi.
Provenienza tirrenica rappresenta una quarta componente rispetto alle
altre tre.
Stele tetralingue
Stele tetralingue a Palermo, iscrizione funeraria che viene redatta in
quattro differenti lingue (latino, greco, ebraico e arabo), ci fa capire che
la palermo del tempo ospita senza creare conflitti le comunità che
appartengono a quarto lingue, ma che professano quattro professioni
religiose che coinvivono. Palermo diventa baricentro della cultura
mediterranea e europea.

Cattedrale di Cefalù
Cattedrale iniziata da Ruggero e rimasta incompiuta nel 1154. Modello
nordico, due torri laterali (ecclesia munita), motivo ornamentale degli
archi intrecciati (si ritrovano nelle absidi della cattedra e di Palermo,
grande tradizione decorativa Islamica).

Interno probabilmente doveva essere interamente rivestito di mosaici


ma alla morte di Ruggero rimase rivestita solo la parte absidale dove
troviamo uno dei tre cristi pantocreatori ( figura tipicamente bizantina),
i mosaici absidali sono paratattici e frontali.

Cattedrale di Monreale
È stata realizzata in appena 20 anni. Il portico è finito nel 500. La
facciata prima era concepita con le torri massicce (rimaste incomplete
entrambe, infatti a Cefalù terminano con le guglie) fortemente avanzate
rispetto la parte centrale della facciata che presenta il classico motivo
triangolare e gli archi intrecciati.

Interamente rivestita di mosaici, realizzati in tempo molto breve,


enorme quantità di denaro necessario in venti anni.
Come la cappella palatina di cui Monreale è la versione più grande, i
mosaici hanno una cadenza fortemente narrativa e didascalica. Scene
della genesi (Adamo ed Eva), Abramo ed Isacco nella parte inferiore.
Navata centrale del vecchio testamento, navate laterali del nuovo
testamento. Grandissimo libro delle immagini accompagnate da
didascalie difficilmente leggibili dal basso
Absidi duomo di Monreale
Abbiamo gli archi intrecciati e i motivi stellari (almeno tre per arco).
Questi alludono all’infinito e potevano avere come punto di riferimento i
tappeti islamici. La tarsia è l’accostamento su una stessa superficie di
materiali di natura simile, ma colore diverso, in questo caso pietra
lavica e calcarenite.

Chiostro di Monreale
Padiglione quadrato con una fontana al centro con motivo zigrinato (a
zig-zag o chevron) che rappresenta un fusto di palma stilizzato (la
palma è una pianta di origine orientale). L’altro tema fondamentale è
quello dell’acqua, l’acqua con valore architettura è importantissima
nella cultura araba.

Portale in bronzo del duomo


È stato realizzato da Bonanno Pisano, stesso autore del portale del
duomo di Pisa (sono molto simili infatti e ciò presuppone contatti e
scambi con Pisa). Scena della natività, linguaggio narrativo e
didascalico (come per Wiligelmo nel duomo di Modena).
Zisa
La “splendida”, è stata realizzata da Guglielmo I. È il padiglione
ricreativo della corte e faceva parte del parco di caccia normanno.
Viene chiamato “castello” ma non è mai stato fortificato.

Sala della fontana


Il motivo decorativo della lastra dalla quale sgorgava l’acqua è
zigrinato.

Palazzo della Cuba


È stato realizzato da Guglielmo II e anche questo era un padiglione. In
Sicilia abbiamo luoghi di culto legati alla corte (cappella Palatina), luoghi
di culto pubblici (basiliche) e luoghi profani privati.
Piccola Cuba
Padiglione minore, ora circondato da condomini. Probabilmente le
cupola erano verdi o azzurre poi riconfigurate in rosso come a San
Cataldo e San Giovanni degli Eremiti.

Granada
Alhambra
Complesso di padiglioni in parte fortificati edificati dagli emiri arabi inn
pieno periodo islamico. L’acqua è simbolo di purificazione e si ricollega
al paradeison, il giardino.

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