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Emanuele Petricone

Epatite, cause e sintomi


Epatite

La malattia che danneggia il fegato.


L'epatite è un'infiammazione del fegato che può essere causata da agenti
infettivi, ma anche da sostanze tossiche, medicine o altro; può essere
acuta oppure diventare cronica e non sempre esiste una cura adeguata. Le
epatiti più importanti sono causate da virus specifici per il fegato e sono
trasmissibili.

Il Fegato: accenno

Il fegato é una ghiandola – la più grande del corpo umano –


fondamentale per il metabolismo. È collegata all’apparato digerente e
svolge molteplici funzioni non solo utili alla digestione, ma anche alla
difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche. Un
buono stato di salute del fegato è pertanto indispensabile al
mantenimento di buone condizioni dell’intero l’organismo.
Le sue cellule, chiamate cellule epatiche, sono una vera e propria
“centrale chimica” per lo smaltimento di trigliceridi, grassi e
colesterolo.
Il fegato è un vero e proprio “filtro” anti-tossine; é fondamentale per
l’intero sistema immunitario: le sue cellule possiedono delle caratteristiche
utili per la neutralizzazione delle sostanze tossiche e dei residui dei
farmaci; smaltisce inoltre i globuli rossi che sono danneggiati ed è sede
di cellule specializzate nel riconoscere di agenti patogeni. Si tratta delle
cellule di Kupffer: sono così definiti i macrofagi del fegato che – oltre a
funzionare da “depuratori” del sangue e a rimuovere le cellule del sangue
invecchiate o danneggiate, supportando l’azione della milza – hanno un
ruolo di “sentinelle”, stimolando il sistema immunitario ad intervenire in
presenza di pericoli per l’organismo. Una malattia che danneggia il fegato
in modo permanente é l’epatite.
L'epatite è dovuta quasi sempre a particolari
virus che si riproducono solo nelle cellule
epatiche, danneggiandole. Questi virus sono
classificati con le lettere A, B, C, D, E, F, G e
identificati da sigle come, per esempio, HAV
(Hepatitis A Virus).
L'epatite acuta si riconosce per il colorito giallo
degli occhi e della pelle (ittero o itterizia), urine
scure, feci chiare, mancanza di appetito,
digestione difficile, malessere, senso di
stanchezza e tanto prurito.
Nelle forme croniche c'è un periodo molto lungo
in cui il virus è tranquillo e il paziente non ha
nessun disturbo; quando il virus si attiva il
paziente diviene stanco facilmente e spesso ha
difficoltà digestive.
EPATITE A

L'epatite A è detta epatite alimentare, perché è causata dal


virus HAV che si trasmette attraverso alimenti contaminati,
in modo simile al virus del colera.
Il virus è eliminato dal malato con le feci e l'ingestione di
alimenti sporchi di feci causa l'epatite A.
Per questo si parla di trasmissione oro-fecale (cioè tra
bocca e feci).
L'epatite A è più frequente nei paesi poveri, dove l'acqua
scarseggia, non ci sono buoni sistemi fognari e le
condizioni igieniche lasciano molto a desiderare. Ma anche
nei paesi più sviluppati un cuoco poco pulito può diffondere
la malattia!
Fortunatamente oggi esiste un vaccino efficace e
sicuro per questo tipo di epatite, che protegge
dall'infezione.
Comunque, l'epatite A di solito guarisce da sola dopo
qualche mese e soltanto in rarissimi casi può essere
mortale.
EPATITE B

È causata dal virus HBV. Un tempo era definita epatite da


siero (il siero è una delle tre componenti del sangue) per
indicare che la via di trasmissione è il sangue, oppure
parenterale (cioè che non segue la via gastroenterica
perché si contrae anche da punture o da ferite con oggetti
contaminati da sangue infetto); si può anche trasmettere
attraverso i rapporti sessuali. È stato inoltre dimostrato
che anche una madre con epatite B può trasmettere il
virus al bambino, durante il parto.
L'epatite B, contrariamente all'epatite A, non sempre
guarisce; molti soggetti dopo avere contratto il virus
rimangono portatori cronici. In queste persone il virus
continua a vivere dentro il fegato e pertanto per tutta la
vita possono trasmetterlo. L'epatite B può causare nel
tempo gravi danni a quest'organo.
Fortunatamente anche per il virus dell'epatite B esiste un
vaccino. Tuttavia ancora tante persone si ammalano,
perché il vaccino è obbligatorio per i bambini soltanto dal
1991, e non tutte le persone adulte hanno effettuato la
vaccinazione.

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