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Laboratorio di informatica

umanistica
Lezione introduttiva
Laurea Magistrale
Che cos’è l’Informatica
umanistica?
• È la scienza che, attraverso i metodi propri
dell'Informatica, riflette sulle forme di
rappresentazione della conoscenza
proprie delle discipline umanistiche, sui
modelli di dati che se ne ricavano e
sull'implementazione dei formalismi
applicabili a tali modelli

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Stefano Minozzi - Laboratorio di
Informatica Umanistica
Alcuni concetti base che
verranno sviluppati
 Il calcolatore è una macchina in grado di
eseguire compiti espressi in modo formale:
 Codice
 Simboli computabili
 Il calcolatore è un esecutore di programmi
 Il funzionamento del calcolatore può essere
oggetto di studio a prescindere dalla sua
realizzazione fisica
 Il calcolatore è concretamente composto da due
componenti principali:
 Hardware
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 Software Stefano Minozzi - Laboratorio di
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Un primo contatto con i
problemi
Intelligenza artificiale forte

• “Secondo l'intelligenza artificiale forte, il


computer non sarebbe soltanto, nello
studio della mente, uno strumento;
piuttosto, un computer programmato
opportunamente è davvero una mente”
(John Searle, in Minds, Brains and
Programs. The Behavioral and Brain
Sciences, vol. 3, 1980)
Problema: nostro concetto di mente
• Nella teoria della calcolabilità la tesi di Church-
Turing è un'ipotesi che afferma: "se un
problema è intuitivamente calcolabile, allora
esisterà una macchina di Turing (o un
dispositivo equivalente, come il computer) in
grado di risolverlo (cioè di calcolarlo)." Più
formalmente possiamo dire che la classe delle
funzioni calcolabili coincide con quella delle
funzioni calcolabili da una macchina di Turing.
• Alcuni studiosi considerano la mente come
soggetta alla tesi di Church-Turing
Test di turing
La stanza cinese
Intelligenza artificiale debole
• “Saying Deep Blue doesn't really think
about chess is like saying an airplane
doesn't really fly because it doesn't flap its
wings” (Drew McDermott, How Intelligent
is Deep Blue?, May 14, 1997 New York
Times)
Problema umanistico per
eccellenza: il TESTO
REFERENTE

SIGNIFICANTE SIGNIFICATO
Un segno, o representamen, è qualcosa che sta a
qualcuno per qualcosa sotto qualche rispetto o capacità
[...]

Definisco un Segno come qualcosa che da un lato è


determinato da un oggetto e dall’altro determina un’idea
nella mente di una persona, in modo tale che quest’ultima
determinazione, che io chiamo interpretante del segno, è
con ciò stesso mediatamente determinata da
quell’oggetto

da C. Peirce, Collected Papers, trad. it. Massimo Bonfantini, Einaudi, 1980


I sette principi costitutivi del testo secondo De
Beaugrande-Dressler:
1. Coesione – Concerne i rapporti grammaticali e il modo in cui
sono collegati tra di loro i vari elementi di un testo. È garantita
dai connettivi (↓) testuali.
2. Coerenza – Riguarda la connessione tra i contenuti presenti
nel testo. Si esprime mediante rapporti di causalità, scopo,
successione temporale ecc. e si fondo sul principio di causalità
e di relazione per cui gli eventi devono sempre essere connessi
secondo un ordine logico
3. Intenzionalità – Intento di comunicare qualcosa: si riferisce a
«tutti i mezzi utilizzati da chi produce un testo per perseguire e
realizzare le proprie intenzioni» (RF)
4. Accettabilità – Concerne l’atteggiamento del ricevente, il
quale si aspetta sempre che un testo soddisfi determinati
requisiti;
5. Informatività – riguarda il grado di informazione di un testo:
esprime il grado in cui un testo giunge atteso o inatteso,
rappresenta un fatto noto o ignoto;
la e di velocemente è meno informativa dalla -e di veloce, perché
nel primo caso è necessaria, nel secondo si trova in opposizione
a -i di veloci
l’agg. bianco è meno informativo nel sintagma la bianca luna (la
luna non può non essere bianca), ma lo è di più nel sintagma un
cavallo bianco;
gli enunciati con funzione fatica sono assai meno informativa
degli enunciati che fanno appello alla funzione poetica o a quella
referenziale.
6. Situazionalità – è il trovarsi di un testo in una determinata
situazione: Accendere i fari nella galleria ha un significato
inequivocabile all’imbocco della galleria stessa. Esso non può
non essere breve: è la situazione che lo richiede.

7. Intertestualità – è il rapporto tra un testo presente ed un testo o


altri testi assenti, ma vivi nella memoria del ricevente. Ad es.
Spegnere i fari alla fine della galleria.
Che significa leggere?
Creare mappe: indicizzazione e orientamento nel testo

[...] capacità di risalire da dati sperimentali apparentemente


trascurabili ad una realtà complessa e non sperimentabile
direttamente

[...] il cacciatore sarebbe stato il primo a «raccontare una


storia» perché era il solo in grado di leggere, nelle tracce
mute (se non impercettibili) lasciate dalla preda, una serie
coerente di eventi.

da C. Ginzburg, Spie. Radici di un paradigma indiziario,


in A. Gargani (Cur.), Crisi della ragione, Einaudi, Torino 1979, p. 66 e 67
Scrittura: codifica lossy
Il testo elettronico:
inferenza vs elaborazione
Scrittura: risultato di più
transcodifiche
Testo: luogo da mappare
Testi come mondi possibili
“MONDO” RAPPRESENTAZIONI TESTI
. . . In quell’Impero, l’Arte della Cartografia giunse a una tal
Perfezione che la Mappa di una sola Provincia occupava
tutta una Città, e la Mappa dell’Impero tutta una Provincia.
Col tempo, queste Mappe smisurate non bastarono più. I
Collegi dei Cartografi fecero una Mappa dell’Impero che
aveva l’Immensità dell’Impero e coincideva perfettamente
con esso. Ma le Generazioni Seguenti, meno portate allo
Studio della Cartografia, pensarono che questa Mappa
enorme era inutile e non senza Empietà la abbandonarono
alle Inclemenze del Sole e degli Inverni.

da Jorge Luis Borges, Storia universale dell'infamia, 1954,


tr. it. Il saggiatore, Milano1961
Rappresentazione

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Rappresentazione = Codifica
del dato
 Codice binario:
 codice:
 articolazione in segni (alfabeto del codice)
 regole di combinazione

 binario:
 2 simboli: 0, 1

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Numerazione binaria: sistema
posizionale
 bit = cifra binaria (valore 0 o 1)
 Byte = binary-octet (8 bit)

= 1 + 4 + 8 + 128 = 141
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rappresentazione digitale =
rappresentazione attraverso cifre
(digits) binarie

 La rappresentazione binaria è alla base


della rappresentazione di tutti i tipi di dati
 Compreso il testo

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Codifica dei caratteri
 è uno dei problemi umanistici
 Alcuni termini:
 glifo (a A a A a A a a A )
 grafema (“a” come entità astratta)
 Soluzione:
 Coded Charter sets (tavole di corrispondenza)

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ASCII a 7 bit
 128 elementi
rappresentabili
 non contiene i
caratteri degli alfabeti
nazionali o specifici

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ASCII 8 bit
 con l’aggiunta di un
bit è possibile
rappresentare 256
simboli
 problema:
proliferazione
“selvaggia” di tavole
di corrispondenza
 ISO definisce le
tavole standard (la
nostra è iso 8859-1 o
Latin-1) Università degli Studi di Verona - 34
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Unicode: codifica a 16 bit
 Migliora le possibilità di rappresentazione
 Per evitare di dover rappresentare sempre a 16
bit sono stati introdotti dei charset detti UTF
 UTF utilizza 7bit per rappresentare i primi 127
caratteri (v. ASCII) e un ottavo bit per codificare i
caratteri di UNICODE
 UNICODE è lo standard per i linguaggi di
markup
 UNICODE gestisce tutti gli alfabeti e consente di
distinguere i diversi glifi dello stesso grafema
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Un problema umanistico risolvibile
con un algoritmo
• Quanto sono diverse due parole?

Algoritmo di Vladimir Levenshtein


(il valore della cella superiore + 1)

(il valore della cella a sinistra + 1)

(il valore della cella diagonale superiore a sinistra + il costo)

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