Dal 1297 le famiglie del Gran Consiglio resteranno le stesse (stabilizzazione politica)
3.2 FIRENZE
A Firenze vi è il conflitto tra il popolo grasso e il popolo minuto.
Si creano le corporazioni, si stabilisce che non si può partecipare alla vita politica senza un’arte.
Abbiamo una divisione tra arti maggiori (lavori più importanti) e arti minori (lavori meno importanti).
Dante entrerà a far parte dei Medici e Speziali, attuali farmacisti, per prendere un ruolo importante in
politica.
● Guelfi (filo-papale)
● Ghibellini (filo-imperiale)
Bonifacio VIII chiamerà Carlo di Valois, il quale favorirà i guelfi neri, che vinceranno, e i guelfi bianchi (tra cui
Dante), saranno esiliati. Firenze grazie alla famiglia De Medici diventerà signoria.
Dante spera che Enrico risolva i conflitti che vi erano in Italia, ma così non sarà.
Viene poi eletto Ludovico il Bavaro, che prova a mettere ordine negli stati italiani, ma senza ottenere grandi
risultati.
Ludovico fece approvare una dichiarazione secondo cui l’imperatore non aveva bisogno dell’incoronazione.
Dopo Ludovico sale al potere Carlo di Boemia, che sarà ricordato per la pubblicazione della Bolla d’Oro, che
definiva il criterio di eleggibilità dell’imperatore.
Per votare, si riuniscono 4 principi laici e 3 vescovi, e tra questi si sceglie l’imperatore che deve dare
continuità al regno.
Da notare come si dà più potere ai laici per dimostrare che l’impero ha autorità sulla chiesa.
La peste è una malattia portata dai ratti e trasmessa all’uomo a causa delle scarse condizioni igieniche.
Il proprietario terriero fa un accordo con coloro che lavorano la terra (mezzadri), il raccolto viene poi diviso
a metà e i proprietari vivono di rendita.
Il contratto di mezzadria rimarrà in Italia fino al 1950, agli ebrei erano riservati lavori impuri: gli usurai,
coloro che prestavano soldi con interessi.
Nel complesso il tumulto dei Ciompi fallì per la scarsa capacità organizzativa, a differenza delle rivolte
trecentesche scoppiate in Francia.