Sei sulla pagina 1di 20

PRIMA LEZIONE DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA 30/04/21

Introduzione

Che cos’è, visto da grandi linee e preso molto da lontano, questo concetto di Unione Europea? Il
concetto è “l’unione fa la forza”. Se uno Stato singolo, da solo, nell’ambito del proprio continente
ha delle potenzialità sotto tutti i profili come quello culturale, forza rappresentativa nei confronti
delle altre nazioni del mondo, diplomatiche, doganali, commerciali soprattutto, ce le ha in una certa
misura. Se più Stati si riuniscono tra loro, interagiscono e creano delle situazioni in comune, è
evidente che questo nuovo blocco composto da più Stati che sommano le loro potenzialità e le
proprie capacità, ha un valore maggiore rispetto allo Stato singolo.

È evidente, seppur con delle differenze dal punto di vista federativo, l’esempio degli Stati Uniti
d’America: noi siamo abituati a interfacciarci, a nominare e a pensare a un unico blocco che è
l’America. Ma l’America è composta da più stati, è vero che è forse, per il momento, la più potente
struttura del mondo, ma ciò è possibile dal punto di vista economico, militare, diplomatico,
commerciale, tecnologico perché una 50ina di stati singoli sommano le loro energie e costituiscono
un unico blocco. Noi come Europa abbiamo un competitor di tutto rispetto come gli USA, ma cosa
succederebbe se guardassimo a un singolo Stato come il Texas, per esempio? Inserito in un contesto
unico è un conto, ma da solo non ha le stesse risorse (stesso discorso per gli altri singoli Stati,
ovviamente è un esempio).

Il concetto di base è la forza derivante dall’accorpamento di più Stati in un’unica struttura.

Dal punto di vista professionale e non, ogni giorno viviamo in un contesto europeo, dipendiamo da
questi concetti giuridici europei. Ne siamo protagonisti e destinatari, per esempio nella nostra
giornata lavorativa, la regolazione della velocità con cui si alza e si abbassa un lettino, la modalità
con cui si inclina, la resistenza massima, il peso che può sopportare, sono tutte cose studiate e messe
a punto a livello standard europeo, omologata (omologazione CE n. ...) e inserita a livello europeo
(cita come comunicazione in cui si diffondono tali indicazioni la Direttiva dell’Unione Europea).
Qualora sorgessero dei problemi con un lettino non omologato a livello europeo noi ne paghiamo le
conseguenze, noi come operatori della struttura non siamo estranei a questi concetti. Altro esempio,
al supermercato: sulla frutta, sulla carne, ecc, c’è obbligo di indicare la provenienza di
quell’alimento e questa decisione è frutto di un’attività di regolamentazione giuridica e tecnica
europee. Altro esempio caschi dei mezzi a due ruote, il casco è omologato è ciò significa che ha
delle caratteristiche specifiche che devono essere tabellate perché studiate e decise a livello centrale,
divise per il tipo di attività a cui sono destinati. Ciò vale per la maggior parte degli oggetti che
quotidianamente maneggiamo (si riferisce al marchio CE).

Genesi dell’UE

La genesi è la nascita e il percorso storico che ci fa capire come si è arrivati al concetto e alla
nascita dell’Unione Europea. È importante perché è vero che l’unione fa la forza ma mettere
insieme Stati con contesti culturali, percorsi storici, mentalità, religioni e razze completamente
diversi non è stato facile. Perciò, in certi punti, ci si è arenati, non si sono raggiunti tutti gli obiettivi
prefissati.

Discorso importante anche quello riguardante l’euro (lira/euro, Brexit, di cui parleremo ecc), apre
parentesi: vantaggi e svantaggi dell’ingresso nell’euro, quali sono le situazioni attuali, che cosa
accadrà se dovessimo ipoteticamente uscire dall’euro e cosa accadrà rimanendo. La Brexit, in
questo senso, è una decisione più teorica che pratica, perché non tutti si possono permettere di
prendere questo genere di iniziativa senza farsi male (dice che ci sono dei Paesi, economicamente,
di serie A, B, C. I Paesi di serie C, ai quali apparteniamo insieme a Cipro, Estonia, Grecia, in cui il
debito pubblico è talmente tanto alto che non ci possiamo permettere di alzare la voce con nessuno,
talmente siamo indebitati. In Italia dobbiamo ancora pagare 14 rate per i debiti che abbiamo fatto
occupando la Abissinia (odierna Etiopia), prima della seconda guerra mondiale, perché allora non
ne avevamo le possibilità, abbiamo fatto questo finanziamento in 80 anni ora stiamo ancora
ripagando il debito attraverso le accise, come quella sul carburante. Quando finirà questo debito, e
comincerà quello del Recovery Fund, comincerà un’altra rateizzazione per restituire questi 222
miliardi in una 90ina d’anni).

Il discorso della genesi parte nel 1950. L’allora ministro degli esteri francese Robert Schuman
lanciò un’idea a dei politici di alcune nazioni di importantissimo e altissimo profilo istituzionale,
statistico che già tra loro si confrontavano per parlare di qualcosa di sovranazionale: Konrad
Adenauer (tedesco), Jean Monnet (francese) e Alcide de Gasperi (forse il più grande statista
italiano di tutti i tempi). Francia e Germania litigano sempre tra loro, qualcuno di questi litigi
presenta i rischi di sfociare in qualcosa di più grosso, siccome siamo nell’immediato dopoguerra
non facciamo guai. Francia e Germania litigavano per le risorse carbosiderurgiche, ovvero il
carbone. Miniere ricche di carbone erano presenti nei due Stati, alcune miniere erano contese in
quanto in zona di confine e assicurarsi lo sfruttamento esclusivo comportava la ricchezza del paese
nell’immediato dopoguerra, in un momento di bisogno. Noi dovremmo cercare di convincere questi
paesi a mettere in comune queste risorse, per non rischiare di far scoppiare altre guerre, sfruttarle in
sinergia in una situazione di bisogno e ricavarne una ricchezza di molto superiore perché esente da
altre contese e pericoli. Per poter far funzionare questa messa in comune creo un organismo, un’alta
autorità, che possa, al di sopra delle parti, controllare l’osservanza degli accordi stipulati, applicare
sanzioni, creare regole, fungere da garante e vigilante, capace di prendere delle decisioni che
possano accordare Francia e Germania e che possa richiamare autorità. Questo primo passo
potrebbe gettare le basi per cominciare ad affinare questo ragionamento evolutivo, possibile per un
accorpamento di forze e di nazioni. Francia e Germania dopo lunghe trattative (durate 1-2 anni)
fondano nel 1951 e fanno entrare in vigore nel 1952 la CECA (firmata a Parigi), una situazione
comune per la gestione congiunta di carbone e acciaio: la Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio. Che ha portato a risultati ottimi all’inizio e rappresenta il primo passo del cammino
che lentamente porterà alla nascita dell’Unione Europa.

Ci sono poi altri sviluppi storici, entusiasmo iniziale che portano a pensare anche più in grande e al
di là del carbone e dell’acciaio. Si pensò a cosa ci può rendere più forti se messa in comune: i
meccanismi della difesa (esercito, aeronautica, marina, i confini). Si fa un accordo dopo la CECA,
la CED: la Comunità Europea di Difesa. Questo progetto fallisce miseramente, i tempi non erano
maturi. Il campanilismo, la gelosia dei segreti militari, il desiderio di accaparrarsi le migliori
forniture belliche, dopo le batoste della prima e seconda guerra mondiale, erano più importanti,
l’obiettivo principale era armarsi bene, non fare la pace o la diplomazia, stare sicuri in vista di un
nuovo conflitto.

Si provò a fondare una CPE, una Comunità Politica Europea, provando a mettere insieme le
capacità politiche [fa una differenza tra politica e partitica: la Politica viene da polis, città, comunità
di persone, territorio, complesso di vita, ricca di situazioni che va intelligentemente governata per il
bene dei cittadini e della comunità e per il raggiungimento di scopi che possono portare benefici alla
collettività, quindi i servizi pagati con le loro tasse, valorizzazione delle diverse figure professionali
che occupano un ruolo all’interno della comunità. La partitica di oggi pensa alle poltrone, ad
arricchire i soliti].

Passa qualche anno e nel 1957 la CECA era andata a regime, c’era un ottimale utilizzo delle risorse
carbosiderurgiche, ma nella seconda parte del decennio ci si rende conto che altre fonti di energia si
cominciano ad affacciare e prendere piede, alternative al carbone: pozzi di petrolio, si comincia a
pensare a come sfruttare l’acqua per ricavare energia. La mentalità comunitaria era già avviata ma
c’erano ancora reticenze. È bastata la nazionalizzazione del Canale di Suez per far immediatamente
alzare il prezzo del petrolio (il canale veniva bloccato e utilizzato a piacimento soltanto dall’Egitto)
a far prendere in considerazione la potenza del petrolio e la necessità di accordarsi su altri tipi di
fonti energetiche. Si cominciava ad affacciare sul mercato il possibile sfruttamento dell’energia
atomica, derivante dalla scomposizione dell’atomo, e dalle potenzialità che questa energia portava
con sé. Reduci della seconda guerra mondiale, in cui l’energia atomica aveva procurato perdite
enormi, consapevoli di un suo possibile utilizzo buono, nasce l’EURATOM detto anche CEEA
(Comunità europea dell'energia atomica), si mettono insieme gli sforzi e si va avanti in gruppo,
insieme alla CEE (Comunità Economica Europea) che è l’antenato che più ci interessa, nel 1957. Il
processo di integrazione europea passa da qui: da Stati singoli chiusi in loro stessi, senza potere,
senza soldi, e senza capacità di creare qualcosa di grande e competitivo nel mondo si sono messi
insieme integrandosi tra loro.

Nel 1987, dopo 30 anni, si crea un unico atto di disciplina che regolamenta come lavorare meglio
insieme, sia in via generale che nei vari settori: AUE (Atto Unico Europeo) entrato in vigore nel
1987. Poi il TUE (Trattato sull’Unione Europea) nel 1992. Il passo grosso nella genesi sono proprio
i trattati.

Domanda: inizialmente l’accordo nasce tra Germania e Francia e le successive evoluzioni, come è
avvenuta l’entrata degli altri Stati e in quale cronologia? Sulla CECA si manifestava l’interesse al
progetto di altre nazioni (esempio, altre nazioni erano a loro volta ricche di carbone, altre volevano
evitare di litigare tra loro, altre nazioni erano povere di carbone ma potevano offrire altre risorse e
indirettamente beneficiarne di altre) l’espansione e l’adesione a un nucleo espansivo sempre
maggiore di nazioni è stato il punto centrale di questo percorso di integrazione europea. Più in là
poi, con i Trattati, sempre più nazioni si sono unite (e lo vedremo tra poco) e le ultime notizie le
stiamo vivendo noi oggi con gli ultimi stati, con la Grecia, la Lettonia, l’Estonia, la Lituania, che
fanno domanda e l’Europa decide, la Turchia, che di recente è stata rifiutata non perché sia povera
ma per altri motivi che vedremo insieme. C’è un processo di integrazione europea che significa un
arricchimento sempre maggiore di nuove nazioni. Le nazioni che già sono dentro hanno un’alta
autorità, un organismo che decide, quindi sono di più, sono unite e sono più potenti, non decidono
singolarmente, sono le nuove nazioni che chiedono a questo unico organismo il potere di decidere il
loro ingresso o meno.

La Regolamentazione

Prima di parlare di trattati dobbiamo parlare di regole e di ordinamento.

Un ordinamento è un insieme, un complesso di regole (è corretto dire così in generale, non un


insieme di norme, poiché le norme fanno parte delle regole). Una comunità sociale, una
popolazione di una nazione, di una città, un agglomerato di persone immerse nella loro quotidianità,
nelle loro attività, nel loro vivere sociale, nelle loro attività lavorative e ludiche non può esistere
senza regole. L’autoregolamentazione non è tipica dell’essere umano: il vivere senza regole facendo
egli stesso le regole di cui attenersi. Questo può funzionare quando l’individuo è solo o ristretto in
una minima comunità numerica. Nel momento in cui è inserito in una comunità numericamente
importante l’individuo non riesce a vivere senza regole. Esempi: incrocio in un centro città che non
può esistere ordinatamente e fluidamente senza semafori, nessuno di noi, pur non avendo fretta,
intende cedere il suo passo ad altri. Se il semaforo andasse in tilt tutti gli utenti sono in grado di
ricostruire l’ordine delle precedenze in maniera ordinata e sicura? Questo non succederà mai. Se i
cittadini non sanno autoregolamentarsi, quindi vivere senza regole comuni, figuratevi delle nazioni.

Le regole sono delle prescrizioni, degli inviti, rivolti ai partecipanti della comunità e contenenti o
un’espressione positiva (io ti esorto a fare questo: obbligo) o un’espressione negativa (io ti vieto di
fare questo: divieto). Delle regole cosiffatte sono sufficienti per garantire l’osservanza di queste
prescrizioni? Non lo è perché manca una seconda parte (la prima è il precetto) ovvero la sanzione.

Esempio. Norma penale. Precetto: è vietato rubare. Sanzione: reclusione.

Differenze tra regola e norma: le regole sono un qualcosa di generale, non necessariamente di
scritto, riguarda l’impostare una procedura da rispettare. Quella regola può essere nello specifico
emanata in una maniera più precisa e utilizzabile: la norma. La norma può essere a sua volta una
legge, un emendamento, un decreto legislativo. Le norme sono, quindi, un’espressione del concetto
generale di regole. All’interno delle regole abbiamo le norme. Le norme sono le regole rese formali
in modo da poterle applicare in modo gestibile all’interno di uno Stato.

Chi è che fa le leggi? Nel nostro Stato, che è una repubblica democratica, il potere appartiene al
popolo. Chi deve fare le regole e le punizioni per chi le viola? Il Popolo. Il popolo è anche colui che
deve rispettarle. Il popolo per poter fare le regole deve eleggere qualcuno di cui si fida e che deve
rappresentarlo nel portare avanti questa mente popolare, questa proposta di popolo (siamo troppi,
non è che ognuno può dire la sua, accadrebbe il caos). Una serie di persone si candidano a essere
elette dal popolo per andare a fare le leggi in Parlamento. In genere i collegi sono divisi per regioni,
per zone, l’ideale sarebbe che ogni zona geografica avesse uno o più soggetti capaci di
rappresentare in Parlamento, al momento di fare le leggi, le esigenze di quel territorio. Quindi io
vado a votare, so che quella persona si è data da fare, mi fido e lo voto. Dopo ci sono i vari sistemi
elettorali e una serie di persone (non più 60 milioni) ma molte di meno, le due Camere, diventano i
rappresentati del popolo, ognuno portatore gli interessi della sua terra o della maggior parte, pronto
a proporre leggi per regolamentare i settori.
Esempio: città in cui mancano piano di evacuazione, come Napoli e le pendici del Vesuvio piene di
case abusive. Assumo quindi il controllo del territorio per vedere un censimento esatto, individuo
quali sono le abitazioni a rischio e le stratificando per rischio, così da organizzare un piano
adeguato. Un piano di evacuazione valido non tiene conto dell’abusivismo edilizio, quindi se una
casa abusiva è collocata nella zona ad altissimo rischio la libero offrendo sistemazioni adeguate.
Preparo un piano organizzativo che io voglio proporre affinché diventi legge, una proposta di
legge. I cittadini che mi hanno votato hanno riposto fiducia in me e nel progetto, mi hanno delegato
a rappresentarli, ma probabilmente io non sono un giurista. Questa proposta va quindi discussa nella
Camera dei Deputati, qui viene limata e viene fuori una bozza di legge. Questa bozza deve passare
al Senato (noi siamo un sistema bicamerale, altamente professionale a livello giuridico), lo lima
ulteriormente, torna alla Camera dei Deputati e a quel punto deve andare in mano a gente esperta,
giuristi, avvocati. Camera e Senato, di comune accordo, nominano e tengono in vita per tutto l’anno
un’apposita Commissione Bicamerale Permanente, fatta apposta per trasformare in linguaggio
giuridico queste bozze fatte dai politici come espressione del popolo. Viene fatta la vera e propria
legge, discussa in Parlamento alla Camera dei Deputati. Viene fatta una discussione per modificare
la legge, i deputati propongono i cambiamenti per iscritto, questa bozza con proposta di modifica si
chiama emendamento. L’emendamento a quel punto viene discusso ancora, la versione va al
Senato che l’approva, torna alla Camera che l’approva, va al Presidente della Repubblica che la
firma, diventa legge. Ci possono essere politici però interessati a non farla passare quella legge (nel
caso dell’esempio, magari ritengono che tutti quei fondi non vadano destinati al piano di
evacuazione ma ad altri progetti) e che quindi sono interessati ad affossarla: quei politici sono i
cosiddetti franchi tiratori. Rimangono nell’anonimato e, apportando continue modifiche, affossano
anche per anni una proposta di legge. Ecco cosa significa la democrazia in mano al popolo.

Gerarchia delle norme

Dobbiamo immaginare una piramide. All’apice c’è la regina delle produzioni normative, una
raccolta di principi (principio: un concetto sovrano con cui si detta una regola sovrana a chi farà le
leggi, che dovrà farle senza mai violare quel principio perché intoccabile) al di sopra di tutte le
norme: la Costituzione (in campo laico, il corrispettivo nella religione sono i 10 comandamenti).

La Costituzione è una raccolta di principi dettati al legislatore affinché sia molto attento a non
discostarsi da quel principio quando fa la legge, perché altrimenti sarebbe anticostituzionale. Se un
giudice dovesse trovarsi, in un qualunque processo, ad applicare quella legge, se si dovesse
accorgere che è incoerente perché cozza con la Costituzione, solleverebbe una questione di
legittimità costituzionale, sospenderebbe quel processo, trasmetterebbe gli atti di quella legge con
sospetta costituzionalità al cane da guardia della costituzione, l’organo autorevolissimo incaricato di
vigilare affinché le leggi rispettino la Costituzione, dotato dello strapotere di togliere pezzi di leggi,
anche se le ha fatte il popolo, se in contrasto con la costituzione: la Corte Costituzionale, quanto di
più autorevole ci può essere in Italia (no, il cane da guardia non è il Presidente della Repubblica,
non rimaniamone delusi ma non conta a niente). Può distruggere la volontà del popolo che tramite i
propri rappresentanti ha fatto una legge, se contrasta in tutto o in parte con la costituzione.

L’Assemblea Costituente che ha fatto la Corte Costituzionale, assemblea autorevolissima di statisti


di altissimo livello, ha votato dopo anni un documento, la Costituzione, finalizzata a rendere libero
il popolo italiano da regole troppo pesanti che venivano dal periodo fascista, regole che toglievano
libertà e negavano i diritti. Nel 1947-1948. Con il passare del tempo come fa a rimanere attuale,
come fanno a valere sempre gli stessi principi se i tempi cambiano? All’80% la Costituzione è
attualissima perché i principi sono intoccabili. Il rimanente 20% deve adeguarsi ai tempi, ai
costumi. Quei principi che non sono più in linea vanno tolti, ma come si fa a toglierli? Non è come
una legge, per la quale ne basta una successiva ad abrogarla. Per modificare un pezzo di
costituzione c’è un percorso lungo: passa alla Camera dei Deputati, poi al Senato, poi di nuovo alla
Camera, poi al Senato, poi di nuovo alla Camera e va al referendum popolare, affinché sia il popolo
a metterci la firma finale. Così facendo può essere modificato, con questo lunghissimo e difficile
percorso: la Riforma. Ciò consente alla Costituzione di essere sempre attuale e rende possibile ai
legislatori di fare sempre nuove leggi in linea con questi nuovi principi. L’ultimissima riforma che è
stata fatta è quella relativa al taglio dei parlamentari. Quali siano i pro e i contro non fa parte di
questo corso (sono di più i contro, finiamo per avere territori non rappresentati che non avranno
viste difese le loro necessità; sono stati dimezzati quegli stipendi solo di quei parlamentari da ora in
poi, gli altri stipendi sono uguali, la riduzione delle spese è stata minima).

Esempio principio: articolo 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, personali, sociali.

Ora immaginate che esca una legge, il Parlamento fa una legge e dice (voglio farvi un esempio più
fluido possibile) che c’è una legge che prevede l’ingresso nella Guardia di Finanza di un certo
numero di allievi finanzieri per ogni concorso , e questo contingentamento deve riservare una quota,
dato che bisogna rispettare la costituzione, almeno il 15% deve essere riservato a soggetti che
professano una religione diversa da quella dello Stato Italiano (Cattolica) e che almeno il 20% deve
essere riservato alle persone di sesso femminile affinché non si possano discriminare i maschi dalle
femmine.

DOMANDA: Questa legge, secondo voi, è conforme alla Costituzione o ne è in contrasto??


RISPOSTA: Contrasta perché se abbiamo detto che tutti sono uguali davanti alla legge, non c’è
bisogno di specificare il sesso femminile o maschile o l’essere di un’altra religione.
Esatto, la risposta è questa. È ingannevole una legge così fatta perché SEMBRA VOLER MIRARE
ad abbattere le discriminazioni, in realtà le alimenta, ecco perché è molto attuale il concetto delle
Quote Rosa, non si riesce a dare attuazione a questa legge a questo principio in combinato disposto
ad un altro principio che dice “Tutti hanno diritto di sviluppare le proprie capacità nel mondo del
lavoro e tutti hanno diritto di raggiungere tutti i più alti gradi sia nello studio che nel lavoro”.
Ecco allora che si cerca di fare in modo di rispettare questi principi, con la questione delle quote
rosa.

Il secondo esempio rende molto bene l’idea ed è l’ART 32, fondamentale nel vostro campo, che è il
DIRITTO ALLA SALUTE, un principio SACROSANTO “La repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce CURE GRATUITE
agli INDIGENTI”.
Ora, ipotizziamo che esca una legge che dica, che prevede che il pagamento del ticket debba essere
diviso per fasce di reddito. Questa è una cosa plausibile, già c’è, coloro che hanno un reddito
superiore a 100.000 euro l’anno pagano il Ticket per intero, nella fascia da 70 a 100 pagano il ticket
ridotto del 30%, fascia da 20 a 70 ticket ridotto del 50%, nella fascia da 8 a 20 ticket ridotto del
70%, chi non ha reddito paga solo il ticket simbolico di 1 euro. Ora questa Legge è conforme alla
Costituzione?? NOOO
Non lo è perché dovrebbe essere Gratuita per tutti…. “Garantisce cure gratuite agli indigenti” e gli
indigenti sono quelli senza reddito, quindi se tu prevedi 1 euro simbolico per gli indigenti va contro
la Costituzione. Bene il ticket per fascia di reddito (non si può dire nulla sull’arbitrio del legislatore)
ma non l’euro a chi non ha reddito perché il principio è CURE GRATUITE. Questo è il
funzionamento.

Quindi avete capito cosa è la Costituzione, una raccolta di principi, alcuni molto molto importanti
l’art 37 per esempio è in combinato disposto con quello di sesso e razza e determina il problema
delle quote rosa “ La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e a parità di lavoro le stesse retribuzioni
che spettano al lavoratore”, quindi questo è un principio che cozza con la normativa che non
prevede le quote rosa, tanto è che adesso anche nei consigli comunali si cerca di rispettare questo.

Ci sono 138 articoli e riguardano tutti gli aspetti del vivere normale, sono tanti sulla libertà
sindacale, sulla scuola.
Adesso sotto alla Costituzione, che è una raccolta di principi, da sotto in poi cominciano le
NORME regolari cioè non principi. Subito sotto la Costituzione ci sono le LEGGI, che è quello di
cui vi ho parlato prima, quel complesso procedimento etc..

Sotto alle Leggi c’è qualcos’altro adesso che vi devo introdurre parlando di un’altra cosa; il
Parlamento è il popolo, rappresenta il popolo ed è quello che promulga le leggi, quindi chi fa le
leggi è il popolo, il potere appartiene al popolo, ma una volta che ha fatto le leggi ci deve essere
qualcuno di operativo, tecnico, sul posto che applica queste leggi e consente la vita materiale
quotidiana.

Se un principio della Costituzione dice che la scuola deve essere aperta a tutti e tutti hanno il diritto
di raggiungere i più alti livelli di studi, la repubblica deve consentire l’istruzione almeno fino agli 8
anni e tutta una serie di cose, ma ci vuole qualcuno che materialmente faccia queste cose, quindi ci
vuole un organo collegiale che garantisca la vita del paese, chi è questo organo???

Il GOVERNO attenzione però perché è pericoloso!!!!! Perché è costituito da politici, da tecnici, da


gente che si occupa di mettere in pratica quella che è stata la volontà del popolo, MA IL
GOVERNO NON è ELETTO DAL POPOLO…. Chi lo elegge il governo?? Chi elegge i Ministri??
Il Presidente della Repubblica NOOOOOOO, I Partiti -Ci stai andando vicinissima- IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI è l’ espressione del partito che ha vinto le
elezioni, quindi quando quel partito o quella coalizione ha vinto quell’elezione politica, il capolista
di quella coalizione è automaticamente il presidente del consiglio, lasciamo perdere le situazione di
emergenza, in cui c’è la crisi di governo, il presidente della repubblica incarica temporaneamente
Draghi o quell’altro, quelle sono tutte situazioni emergenziali di eccezione, la regola è questa.

Quindi quello è il presidente del Consiglio, che si sceglie e si forma una squadra, a sua immagine e
somiglianza, fatta con SUOI soggetti con i quali è d’accordo, con i quali può governare bene e tutti
portatori di quella idea politica che ha vinto le elezioni.

Quindi il Governo, siccome la costituzione prevede che il potere spetti al popolo, le leggi le fa il
popolo, la garanzia massima assoluta che abbiamo noi popolani è che stiamo tranquilli perché
siamo noi attraverso i nostri rappresentanti che fanno le leggi…Giusto?? Questa è garanzia, perché
il Governo è bravo perché governa, ci consente la vita quotidiana, MA è PERICOLOSO perché non
garantisce l’apporto democratico, la rappresentanza popolare ma è tipicamente e puramente politico
PARTITICO.

Allora detto questo attenzione che sotto la LEGGE c’è il DECRETO LEGISLATIVO, voi vivete
nella Sanità di decreti legislativi… il 502 del 92 di riforma del sistema sanitario è un decreto
legislativo, il 285 del 92 detto anche CODICE DELLA STRADA è un decreto legislativo…
ATTENZIONE COSA è UN DECRETO LEGISLATIVO? Che cosa lo distingue dalla legge?

Siccome ci vivete in mezzo, li nominate, li sentite in continuazione, male non ci fa se capiamo cosa
è!!! Il Decreto Legislativo, volete sapere chi è che lo Fa?? Chi lo emette??

Lo emette il Governo PERICOLOSISSIMO….lo emette il governo, sfugge al popolo, non può


essere, è presente qualcosa che non va mi direte, in effetti la regola adesso c’è. Quando quel
percorso di emanazione di una legge diventa lungo fatto di disegno di legge, proposta di legge,
bozza di legge, discussione, emendamenti, camera-senato-camera-senato, il presidente della
repubblica che la firma è lungo e può richiedere degli anni, non tanti ma certamente nemmeno
pochi…quindi se quella legge riguarda una materia che può aspettare ci siamo, ma se riguarda
qualcosa laddove è necessario metter mano subito sotto il profilo regolamentare, bisogna trovare il
sistema è troppo FARRAGINOSA la macchina del Parlamento, dobbiamo delegare qualcuno che fa
subito e allora il Parlamento (IL POPOLO) chiama il governo e dice di non riuscire a fare una legge
in un tempo breve, c’è bisogno di una norma abbastanza urgente, bisogna regolamentare le
comunità montane , i fiumi, le cose non è una cosa che può aspettare tanto, CARO GOVERNO LA
LEGGE LA FAI TU ma la fai tu solo nei termini e con i paletti che ti metto io Parlamento; questi
paletti A;B;C bla bla se la fai dentro questi paletti, questi paletti li ha messi il popolo, noi
rappresentiamo il popolo e quindi andiamo tranquilli, tu Governo la devi solo fare DENTRO questi
paletti dopo di che io la vedo. Questo è il DECRETO LEGISLATIVO.

Sotto al Decreto Legislativo c’è una cosa il cui pericolo è totale e c’è un rischio pazzesco!!!!
DOMANDA (ma il decreto legislativo ha la stessa valenza di una legge???) Risp. SI Deve essere
normato da una legge?? No no finisce lì perché i paletti li ha messi il parlamento prima e il governo
si è mosso in un limite inderogabile, quindi non ha potuto porre in essere nessuna iniziativa di tipo
PARTITICA, ha deciso il Parlamento.

Il problema che dici tu si pone in modo grave adesso, sotto al decreto legislativo c’è il DECRETO
LEGGE Che è un rischio democratico. Il decreto legge è stato creato nel nostro ordinamento per
tamponare le situazioni di ALTISSIMA E GRAVISSIMA EMERGENZA del momento, quelle
urgentissime, in cui non c’è tempo ovviamente di fare una legge, non c’è assolutamente tempo di
impostare un decreto legislativo o dare dei paletti al governo perché non c’è tempo di capire quali
paletti mettere, alla fine i paletti sono regole di decine e centinaia di pagine all’interno dei quali
attenersi, non c’è tempo, bisogna operare subito, è urgentissimo, Decreto Legge….Governo fai tu,
fai quello che ritieni in tua coscienza di fare adesso per TAMPONARE es. l’emergenza rifiuti a
Napoli o Roma, per tamponare situazioni di grande emergenza tipo l’alluvione, benissimo fai il
Decreto legge: il Governo di propria iniziativa, totalmente partiticizzato coglie l’occasione per dare
un’impronta partitica, politica, di convenienza a quella situazione e fa il decreto legge, e allora
come facciamo senza i paletti del parlamento, che si fa?? La soluzione ovviamente c’è altrimenti
saremmo fuori dalla democrazia…… “il Decreto legge sarà valido ed efficace se entro 60 giorni
dalla sua emanazione viene trasformato in Legge”, convertito in legge, lo leggete no decreto legge
convertito in legge che vuol dire??? Che prima del 60esimo giorno va in mano al parlamento, il
quale si riunisce in sessioni speciali, veloci, non con la lentezza ordinaria, esamina come se stesse
facendo una legge nuova ma è agevolato dal fatto che la legge già c’è, la guarda articolo per
articolo, appone tutte le modifiche che ritiene di apporre dopo di che lo approva e lo converte in
legge; a quel punto quel decreto legge diventa una legge. Voi mi direte allora se poi è una legge che
problema c’è???? E’ sapete quale è il problema…i 60 giorni in cui è stato in vigore, prima della
conversione in legge, di fatto non si pone il problema se tutte le norme vengono poi convertite in
legge, ma se alcune norme non vengono convertite in legge?? E in quei 60 giorni sono state
comunque applicate e hanno prodotto effetti cosa si fa??.

Gli effetti prodotti dal Decreto Legge nei 60 giorni di vigenza libera sono pericolosi, nella minima
parte in cui riguardano norme poi non più convertite in legge ma buttate via, quelle hanno prodotto
effetti!! Che succede?? Che ne sarà di quegli effetti?? Non servirebbe dirvelo perché non fa parte
della vostra materia né è interesse però non vorrei lasciarvi con la curiosità e lo dico lo stesso….
GLI EFFETTI SONO SALVI, altrimenti sarebbe stato inutile fare il decreto legge…Gli effetti sono
salvi, se sono stati fatti danni, quei danni saranno stati prodotti da una norma che è diventata
ingiusta dopo ma che era giusta in quel momento. Quindi su questo aspetto non c’è nulla da fare, o
si elimina la figura del decreto legge oppure ci si accontenta di quello che può succedere nei 2 mesi
di vigenza.

Voi direte, ma c’è una forma di controllo sull’ operato del governo che emana il decreto legge? No
altrimenti non esisterebbe il Decreto legge, ma il vero pericolo è dato da un’altra situazione
DALL’ABUSO, già da 15 -20 anni a questa parte si sta abusando del Decreto Legge, che da misura
residuale, di natura EMERGENZIALE sta diventando, se non è già diventata, UNA REGOLA, a
cui si ricorre sempre perché si fa subito e si fa tranquillamente, allora non solo per le situazioni
emergenziali ma anche per quelle normali, basti pensare che, vi dico una cosa a caso, è stato fatto
ricorso, si è ricorsi al Decreto Legge per rifare le tabelle dei compensi professionali dei Dottori
Commercialisti…..e cosa c’era di emergenziale rispetto all’evacuazione del Vesuvio, la monnezza a
Roma o al terremoto e a situazioni del genere; questo è un esempio, ma questo è l’andazzo!!
L’ABUSO AL DECRETO LEGGE. Si sta tendando di porre rimedio, con una maniera ancora
peggiore, lo abbiamo visto con la pandemia del covid, il decreto legge, voi ci avete fatto caso, ne
viene pubblicato uno ogni 2-3 mesi, perché gli altri non sono decreti legge, sono con il decreto
legge, che è già pericoloso, viene dichiarato lo stato d’emergenza, fino a quando durerà, salvo
proroghe, poi una volta fatto questo, dentro a questo stato d’emergenza si muove, nemmeno il
Governo che è già pericoloso, ma solo il CAPO DEL Governo, solo il PRESIDENTE DEL
GOVERNO, che fa decreti presidenziali DPCM totalmente emergenziali e totalmente fuori
controllo, nemmeno la collegialità del governo, o quel minimo di garanzia dei ministri che
votano…no totalmente presidenziale, perché stanno operando presidenzialmente dentro ad un
decreto Legge che è collegiale ma sempre del governo, quindi c’è una situazione un poco pericolosa
che potrebbe rendere urgente e necessario fare un’altra riforma costituzionale, questa si urgente ed
importante, sulle modalità di funzionamento del decreto legge e sul controllo del parlamento sulle
iniziative del governo, ma sarà molto difficile , perché occorrono tante commissioni, occorre gente
che ci lavora su questo fatto….e quella gente non c’è più…perché non c’è più la metà del
parlamento, della camera e del senato.

Non essendoci più la possibilità di fare le commissioni che facciano questo sarà quasi vano andare a
mettere mano alla costituzione per modificare questo perché l’unico sistema con cui il popolo può
controllare il governo è il parlamento e il parlamento lo può fare tramite le commissioni, cioè i
singoli parlamentari riuniti in apposite commissioni specifiche. Quindi su questo, obiettivamente
adesso non sappiamo come andrà a finire.

Sotto al Decreto legge ci sono altre fonti, gerarchicamente inferiori, ne sono tante, ne dico solo un
paio più importanti il DPR, decreto del Presidente della Repubblica. Il presidente della repubblica
non ha nulla a che fare con il popolo, è una figura di garanzia, sopra le parti, diplomatica, adatta
promulga le leggi, le firma, ma se il presidente si rifiuta di firmare una legge, sapete cosa succede??
Niente, esce uguale per volere del popolo, quindi è una figura di garanzia di tipo onorario, gestisce,
nomina il presidente del governo provvisorio, dà gli incarichi, scioglie le camere, sono cose
importanti ma di tipo molto soft.

Il DPR è il presidente che di sua iniziativa fa una norma, ma ha dei limiti perché, è vero che non è
soggetto a nulla, non è soggetto ad approvazione del popolo, MA NON Può CONTENERE
NORME REGOLATRICI PRINCIPALI, cioè il DPR può essere al massimo un regolamento di
attuazione, per esempio il codice della strada è un decreto legislativo con i paletti, quindi è una
legge a tutti gli effetti e prevede tantissime cose…però perché le leggi hanno bisogno del
regolamento di attuazione o delle norme attuative, lo sentite ogni tanto “attendiamo le norme
attuative” perché, faccio l’esempio del codice della strada perché è lampante.
Il codice della strada prevede che quel tratto di strada che è extraurbana non si possa superare il
limite di 90 km/h, così come segnalato dal cartello con su scritto 90, ma mica il codice della strada
può contenere nello specifico un DETTAGLIO esasperante tipo della circonferenza e diametro di
quel cartello, di quali colori deve essere, quanto deve essere spessa la striscia rossa, quanto quella
bianca, a quale dei 7 livelli di catarifrangenza deve appartenere la parte interna, di che colore deve
essere la scritta 90, quale il carattere del 9, quale quello dello 0, a che distanza deve essere messa,
su che palo, di che materiale, quanto alto il palo, quanto distante dal ciglio, vedete che sono tutti
uguali, vuol dire che da qualche parte c’è scritto, di che materiale deve essere fatta la patente, il
libretto di circolazione, quali dimensioni, cosa ci deve essere scritto…tutto questo e molto altro fa
parte di una gigantesca NORMA regolamentare strutturatissima, enorme che è DPR, quindi il
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE del codice della strada, così come in altri campi è sempre
qualcosa a regolamentare di tipo attuativo, non può contenere una volontà politica e decisionale,
tipica del popolo per cambiare le regole, ma soltanto una MANOVALANZA legislativa.

Sotto al DPR c’è altra roba, ci sono i REGOLAMENTI, LE CIRCOLARI tipo del ministero della
sanità che danno specifiche, adesso molto presenti in tema di Covid, istruzioni di tipo organizzativo
emanate o da organi di governo, i ministri o da soggetti gerarchicamente sottostanti ai ministri, le
circolari sono istruzioni operative come l’agenzia delle entrate che ci dice come interpretare una
norma, sono aiuti all’interpretazione ma niente di produzione normativa.

Sotto a tutte, ne salto altre, alla base c’è qualcosa di molto interessante, perché sta DENTRO la
Gerarchia delle fonti, è una Fonte eppure ora che vi dico cosa è di fatto una fonte non è, ora ve lo
dico alla base della gerarchia delle fonti normative c’è la PRASSI o CONSUETUDINE che prende
valore di legge, in certe circostanze.

Vi faccio 2 esempi banali, c’è una legge che prende valore di legge andando anche contro leggi
esistenti, c’è una legge che dice che non posso disturbare il riposo o la quiete delle persone con
rumori superiori a soglie in decibel stabilite dal regolamento di attuazione di quella legge, altrimenti
sono soggetto a condanna penale, più causa civile per il risarcimento danni che ho provocato, quindi
quella legge è vigente, però voi pensate e tutti i rumori, i botti di capodanno?? Superano quella
soglia di decibel?? Di gran lunga, eppure la legge è vigente ed è vietato, perché ci sono?? Perché
non vengono condannati colori i quali festeggiano e sparano petardi??

Perché è una PRASSI consolidata, contro la legge, che viene tollerata, anzi assume valore di legge,
tanto è che ci sono dei controlli per verificare che quei botti non siano pericolosi per la salute delle
persone, per non far saltare le mani o gli occhi, e perché c’è una legge che mi dice che devi
controllare se è vietato usarli dato che superano in decibel la soglia stabilita??
RISPOSTA: Perché quella prassi assurge a legge.

Altro esempio, a Catania a Sant’Agata, ci sono tantissime processioni che attraversano, con il loro
grande serpentone, il centro abitato, passando su strade dove, il decreto legislativo che è il codice
della strada, prevede che possano passare solo automobili, quindi mica è stato abrogato il codice
della strada?? No, eppure lo stanno violando…e non solo lo violano, ma le forze dell’ordine
scortano questa processione nell’illecito passaggio su aree riservate ai veicoli precludendo il
passaggio a chi ha diritto di passarvi e cioè i VEICOLI, perché??? Perché la prassi è potente, la
consuetudine assurge a legge nel momento in cui è talmente tanto consolidata da non poterla non
tollerare. Molti altri esempi ancora più forti, ma credo che il concetto sia reso. Alla base della
Piramide della Gerarchia delle Fonti c’è la Prassi o consuetudine che ha valore di legge, incredibile
non c’è neanche un problema di governo, parlamento, niente la prassi la fa il popolo, ma non il
popolo inteso come potere legislativo, ma il popolo che comincia a fare una certa cosa e tutti i
giorni la fa, come le mode, come il trend, come una moda la fa uno poi la fanno tutti, si segue quella
moda, qualunque sia si segue quella.

[Voi siete tutti giovani ma alla mia età, nella gioventù, c’era la moda forte negli anni 70 dei jeans
americani, allora le fasce di mercato erano divise tra Lewis, Wrangler e Roy-Rogers, quando si
compravano i Wrangler , i Lewis erano i jeans dei minatori, quindi erano nati in America perché i
minatori avevano necessità nelle miniere di avere pantaloni molto resistenti, di una tela resistente
che non si strappassero subito a contatto con le rocce taglienti e quindi erano all’inizio dell’800
molto pesanti come tessuto e cotone e cerati per renderli ancora più pesanti e resistenti anche ai
liquidi. Resi più commerciali erano comunque molto resistenti ed emanavano un odore tipico che
rimane impresso nella sensazione e nella memoria delle sensazioni olfattive, memorizzate in un file
nel cervello, quell’odore rimane tipico, nel negozio, quando compravi quel tipo di jeans erano duri,
un odore indimenticabile, anche i Wrangler odore tipico e indimenticabile, quindi succedeva che si
creava un trend, una moda, tutti compravano quelli, perché l’odore era quello, non si muovevano,
non esisteva il prelavaggio, non sbiaditi erano pezzi di legno erano stupendi, ma si era creato un
trend, una moda, una consuetudine di acquistarli e così come le cose di tutti i giorni le consuetudini
che hanno assunto a legge situazioni illecite grazie alla consuetudine e alla prassi.]

Questo è il concetto e questa è la gerarchia delle fonti.

Ora immersi e ben consapevoli di che cosa è un ordinamento, cosa sono le leggi, cosa sono le
norme e cosa è la Gerarchia delle fonti, se noi trasliamo in Europa e non solo in Italia tutto questo,
lo faremo quando andremo a vedere quale è l’ordinamento dell’Europa, quali sono le norme di quel
ordinamento, come è la gerarchia delle Fonti Europea, cosa è una Direttiva, una Raccomandazione,
quali sono gli organi, lì non c’è il governo come qui, quale è l’organo di governo in Europa è la
Commissione Europea, che voi conoscete bene , se ne parla tutti i giorni, Quale è l’organo
Legislativo in Europa, per alcuni aspetti è la commissione ma è il Consiglio Europeo, come se
fosse il parlamento in Italia, ma chi siede nel Consiglio Europeo? Chi siede nella Commissione
Europea? Come fanno tutti i paesi ad avere la garanzia e la tranquillità di essere adeguatamente
rappresentati all’interno di questi organi? Come è la rappresentatività? Come è la proporzionalità in
percentuale? Chi conta di più? Quale è, e soprattutto nel campo della giustizia, laddove noi abbiamo
gli organi giudiziali, che ora vi accenno per ultimi, perché noi poi li ritroveremo in Europa e
capiremo gli organi europei solo se capiamo quelli Italiani, come funziona, questo lo vedremo
andando avanti, intanto un accenno all’ambito giustizia.

Cosa è la giustizia in Italia?

È l’insieme delle norme che regolano l’applicazione di altre norme. Una volta che noi violiamo
delle norme siamo sottoposti a processo, veniamo processati affinché il giudice che deve decidere
deve verificare se noi siamo colpevoli o innocenti (molto in linea di massima), quindi nel penale per
i reati piccolini c’è il Giudice di pace, per i reati un po’ più grandi c’è il Tribunale in composizione
Monocratica, per i reati più gravi c’è il Tribunale in composizione collegiale, per i reati gravissimi
c’è il tribunale in composizione ultra-collegiale, cioè magistrati più popolo etc.

Poi se non siamo soddisfatti, o noi o l’ accusa il processo penale riparte, l’accusa è rappresentata dal
pubblico ministero della difesa poi c’è la parte che ha subito il reato che è la parte civile e con
queste 3 parti si fa il processo; al di sopra di esse c’è il giudice, che sia collegiale che sia
monocratico va bene finisce con una certa sentenza… il processo, questa sentenza può non andare
bene all’imputato, se è stato condannato al posto di essere assolto, come lui si aspettava, al pubblico
ministero se è stato assolto o condannato come lui si aspettava e così via. Quindi c’è un secondo
grado di giudizio, sono altri organi che devono giudicare in secondo grado l’operato dell’organo di
primo grado se andava bene e come è quella sentenza. Gli organi di secondo grado sono solo
collegiali, Corti d’Appello, dopodiché finito il processo in corte d’appello c’è un terzo grado che
non esiste ma c’è un Organo Supremo di Legittimità che è l’organo che deve verificare la legittimità
cioè si fa ricorso ed è la CORTE DI CASSAZIONE, dove si va quando si ha il sospetto che ci sia
illegittimità in alcune sentenze della corte di Appello o del tribunale, ci sono delle ingiustizie
delegittimate, delle violazioni allora si va a vedere in corte di cassazione se è vero. Questo
grossomodo è l’assetto della giustizia.

Questo assetto lo troveremo in altra modalità in Europa, dove c’è la CORTE DI GIUSTIZIA
EUROPEA, molto attuale che voi sentite molto spesso, come funziona, chi sono gli organi,
soprattutto chi ci è seduto nella corte di giustizia europea, come sono rappresentate le varie nazioni
all’interno della corte stessa, che poteri ha, e quali poteri ha l’organo giudiziale, quali poteri hanno
gli organi legislativi, il PARLAMENTO EUROPEO, IL CONSIGLIO EUROPEO, oppure quali
poteri hanno gli organi governativi, come vedete c'è l’equivalenza con quello dell’Italia, la
commissione europea, se un organo di governo o un organo legislativo europeo emana una norma,
una direttiva o una legge, una sentenza, questa sentenza, questa legge per esempio questa direttiva è
applicabile in Italia direttamente?

Cioè viene fatta in Europa e direttamente la devo applicare qua o viene fatta in Europa e l’Italia a
sua volta deve fare una legge per recepire questa direttiva??

Avete sentito spesso C’è la Direttiva Europea ma l’Italia non l’ha ancora recepita, quindi questo
vuol dire che alcune norme entrano direttamente con violenza nel nostro ordinamento e sono
applicabili subito su questioni importantissime, altre norme necessitano invece di una legge per
poterle recepire, quindi ci mettiamo mano noi, con il nostro Parlamento per stare attenti che non
andiamo poi a mettere in pratica una direttiva che non è proprio adeguata alla nostra costituzione.

Noi dobbiamo vedere che le norme Europee, le dobbiamo rispettare ma devono essere comunque
conformi alla nostra Costituzione, come lo devono essere le nostre e quindi questo controllo lo
dobbiamo fare tramite il Parlamento nel momento in cui andiamo a decidere se recepirle o no.
Questo è proprio in linea di massima un discorso generalissimo che ci serve per inquadrare ciò che
andremo a fare.

Quindi detto questo, noi dobbiamo vedere, abbiamo visto la genesi più tutta l’infarinatura su tutto
quello che ci serve per andare avanti.

Ora vediamo, sempre nel processo di integrazione, che passi avanti si sono fatti per integrarsi e
creare questa EUROPA, quindi vedremo mano a mano come viene allargato agli stati membri, ogni
tanto è entrato qualcuno di nuovo e che cosa sono i TRATTATI, sono situazioni molto importanti
che noi studieremo, perché le norme europee che vanno a finire dentro questi grandi codici vengono
dai Trattati, sono delle situazioni collegiali in cui si decidono delle cose a livello europeo, che da
quel momento in poi andranno a far parte delle norme operative. Quindi vuol dire che ciò che si fa
nei trattati assume, paradossalmente valore di legge, come se qui fosse un parlamento, in realtà lì
sono parlamentari delle varie nazioni tutti riuniti in un consesso, dotati di potere per fare i Trattati.
E poi vedremo cosa è un trattato etc.

Vi voglio spiegare questo concetto del CONDOMINIO. L’unione europea rispetto alle varie
nazioni che cosa è?? È una CREATURA SOVRANAZIONALE, cioè si trova al di sopra delle
nazioni, ma è composta dalle nazioni, le nazioni che decidono di mettersi insieme e di dare vita a
questa unione che è una creatura della quale sono membri, che però ha una sua autonomia, perché
questa creatura sovranazionale che è l’Unione europea, oltre che fatta da noi paesi, è anche
delegata da noi a prendere decisioni anche importanti che poi noi dovremmo attuare e si
ripercuoteranno su di noi.

Quindi è come il condominio che è una cosa comune, immaginate un palazzo, fatto di tanti
appartamenti. Ogni appartamento è di proprietà esclusiva di un soggetto, quindi quella è una
PARTE PRIVATA del palazzo di proprietà esclusiva, cioè ne faccio ciò che voglio, ne rispondo
con le dovute norme ed io mi occupo della mia parte privata del mio appartamento.

Ma ci sono delle parti che sono in comune, come il pianerottolo, che è una parte comune a tutte le
porte che si affacciano su quel pianerottolo, l’ascensore lo usano tutti è una parte comune di
proprietà di nessuno, il lastrico solare il terrazzo con le antenne è una parte comune, magari anche il
garage condominiale è una parte comune, le facciate esterne sono parti comuni, non sono mica di
nessuno, pure nel punto che attraversano casa mia sono sempre facciate esterne, allora ecco che
mentre dentro casa mia comando io, decido io e ne rispondo io , sulle parti comuni si deve
organizzare qualcosa, per tutto ciò che è comune ALLORA tutti i proprietari delle parti private,
quindi TUTTE LE NAZIONI, si mettono insieme creando un blocco che altro non è che l’insieme di
tutti coloro i quali, proprietari ognuno dell’appartamento, c’ha un pezzetto di proprietà pure sulla
parte comune, quindi questi si chiamano COMUNISTI, cioè persone che fanno parte della cosa
comune.

Io ho l’appartamento al secondo piano, io sono proprietario di un pezzetto in base ai millesimi della


parete esterna del palazzo, sono proprietario di un pezzetto del lastrico solare, sono proprietario di
un pezzo dell’ascensore, in senso virtuale, tutti questi soggetti si mettono insieme e costituiscono ,
come comunisti, il CONDOMINIO che è l’organo fatto da condomini, proprietari, che però è un
ORGANO A PARTE dai proprietari, i quali addirittura delegano al condominio e quindi
all’amministratore il potere di fare delle cose, il potere di firmare gli appalti per i lavori, il potere di
fare una serie di cose, ma sempre sotto il controllo dei comunisti e quindi dell’ASSEMBLEA, come
in EUROPA , la stessa cosa, TUTTE LE NAZIONI CREANO L’UNIONE EUROPEA per
gestire le cose che possono essere gestite in comune; tutto ciò che non può essere gestito in
comune ognuno se lo gestisce nella nazione sua, non siamo ancora così evoluti però L’UE questa
creatura sovranazionale, come il condominio ha dei poteri che noi stessi gli diamo e che noi stessi
subiamo nel momento in cui li esercita, ci dobbiamo adeguare.
Pensato ad uno dei campi in assoluto più importante dell’UE che è l’agricoltura e anche la parte
ittica o il problema delle quote latte, nato come problema in applicazione di uno dei principi che
c’è nella UE che studieremo, che è il principio di CONCORRENZA, un principio
importantissimo, nel mercato deve esistere un equilibrio dato dalla concorrenza altrimenti si arriva a
situazioni di OLIGOPOLIO ( potere commerciale in mano ai più potenti)o MONOPOLIO (potere
commerciale in mano ad uno potentissimo), ci deve essere un principio economico di concorrenza
garantita. Ecco allora che chi produce molto, molto, molto latte perché ha enormi mandrie di
mucche, è libero di farlo, ma chi ha tantissimo latte rispetto a chi ne produce di meno, invade il
mercato e ha talmente tanto latte che è in grado di dettare leggi sul mercato abbassando il prezzo, lo
venderebbe solo lui. Ecco allora che l’Europa dice, qui in UE non può succedere devono essere
bilanciati i principi quindi se tu decidi di produrre tanto tanto tanto tanto latte puoi e sei libero di
farlo ma non lo puoi mettere sul mercato europeo, tu puoi metterne fino ad un certo punto di quote
poi o lo bevi tutto o lo distruggi.

Questa è una regola fatta dall’ Europa che penalizza le imprese, comprime il diritto di ricchezza
del paese, ma quelle stesse imprese fanno parte di nazioni che hanno aderito all’UE e adesso
accettano le regole che questa Europa emette. Stessa cosa per l’uva, le arance stesso scenario
schiacciate a tonnellate con la ruspa perché la sovrapproduzione non può andare sul mercato oltre
un certo punto altrimenti io Sicilia dominerei il mercato.

Per l’uva non è che tutti i viticoltori vendemmiano tutta l’va e buttano vino sul mercato, ci sono le
quote uva alle quali devi aderire per essere autorizzato a fare quel mestiere, sennò non puoi fare
l’attività di impresa sennò te lo impedisce l’UE, quindi prima della vendemmia tagli un certo
numero di grappoli (6.000-4.000-10.000) lasciando gli altri a marcire tanto non li puoi immettere
sul marcato e produrresti tanto vino da gestire il mercato anche sui prezzi.

Questi sono concetti per far capire che l’UE, CREATURA SOVRANAZIONALE, mette regole a
volte pesanti contro di noi nazioni, ma sono regole che emette perché l’abbiamo autorizzata ad
emettere, aderendo, altrimenti non dovevamo firmare.

Allora nazioni economicamente normali possono reggere questi contraccolpi, nazioni come la
Grecia, che hanno fatto il passo più lungo della gamba per entrare in Europa, subiscono crisi
continue perché non riescono a reggere questo impatto di regole da osservare.

E’ quindi lo stesso principio del condominio è applicabile all’Europa, certo può accadere che l
Europa autorizzata da noi nazioni, emetta regole con una modalità ingiusta o comunque
sproporzionate o non conformi a criteri e principi di equità, allora io nazione non è che le tengo solo
perché ho aderito e ti ho dato il potere di farlo io LE IMPUGNO davanti al giudice preposto per
valutare se questa regola, che ha fatto l’UE da noi autorizzata e che adesso cade sulla nostra testa
questa regola sia corretta o no, se sia legittima, se sia giusta, perché io non ho dato delega per fare
regole illegittime, ma ho delegato per fare regole in certe materie quindi la CORTE DI GIUSTIZIA
EUROPEA, IL TRIBUNALE EUROPEO, LA CORTE DEI CONTI EUROPEA, sono vari organi
deputati a fare i processi europei, per verificare se queste norme sono legittime.

La Corte Europea può verificare se è corretto il comportamento degli Stati, se si ritiene che uni stato
non stia osservando le regole di bilancio, il rientro di bilancio, che il debito pubblico sia troppo alto,
che ci siano degli scostamenti con il PIL che non può superare il 3%, se lo supero non posso
rimanere in Europa allora mi cacciano fuori ma prima di cacciarmi fuori mi danno delle chance, mi
danno delle opportunità fanno la procedura di infrazione, mi contestano questo io mi difendo,
mando una lettera loro mi dicono si ti perdoniamo ma entro tot tempo devi fare delle leggi
sull’occupazione, devi rientrare con il debito pubblico, come l’Italia che riceve un sacco di
procedure d’infrazione (preavvisi) da parte dell’UE perché non riusciamo a stare nelle regole di
bilancio perché pretendiamo e vogliamo fare gli stessi investimenti, le stesse spese e le stesse uscite
di denaro della Francia e della Germania( anzi loro contraggono più debiti rispetto a noi), con la
sola differenza che noi abbiamo il debito pubblico pregresso altissimo.

E’ come un cittadino, un padre di famiglia se hai un debito di 100.000 euro e n altro lo ha di 1.000
euro, tutte e 2 a guadagnare la stessa cifra al mese , se tutte e 2 comprano la stessa auto farà più
fatica a pagare le rate chi ha il debito più alto.

Tutte queste situazioni sono le stesse che capitano nelle comunità piccole come l’Italia e in scala
più grande come l’UE.

Su questa scia dovremmo vedere i vari atti., L’ATTO UNICO EUROPEO, il trattato, il trattato
istitutivi il TUE, che è l’ossatura legislativa dell’ Europa… ci sono le clausole, le competenze,
materie e poi la parte ancor più interessante gli organi IL CONSIGLIO EUROPEO, LA
COMMISSIONE EUROPEA che l’ha presieduta il nostro Antonio Tajani ( <Europarlamentare di
Forza Italia), il penultimo presidente di turno.

Dedicheremo un buon approfondimento alla BANCA CENTRALE EUROPEA presieduta da


DRAGHI, che è stata un’ancora di salvezza per l’economia italiana.

Perché la Banca europea ha salvato l’Italia mettendola al riparo da enormi tassi di interesse??. Noi
sappiamo che lo spread (cosa è- come è formato- perché è così pericoloso, cosa è una manovra di
bilancio , un aggiustamento) viene tenuto a bada, anche quando ha alti e bassi e che siamo stati
salvati da un rialzo dei tassi quando DRAGHI ha IMMESSO LIQUIDITA’, ma dove ,come l’ha
immessa questa liquidità??.

Cosa è il Trattato di SCHENGEN?? Vi siete accorti che i cittadini Rumeni hanno cominciato a
circolare liberamente in Europa e in Italia? Vi siete accorti che per viaggiare non c’è più bisogno di
andare in banca a cambiare moneta, o in aeroporto? Ormai all’ interno dell’UE si gira , tranne che
per le restrizioni pandemiche , si va in giro con la macchina non si viene fermati, ( prima alla
dogana Italia-Francia ti fermavano ogni volta, file lunghissime di auto). Per judo ho viaggiato con
questi pulmini pieni di atleti e si andava a fare gare tipo in Belgio, dove per passare dovevi essere
controllato a due frontiere…UNA COMMEDIA,

cioè la forza d’impatto delle regole fatte dall’UE come la LIBERA CIRCOLAZIONE delle merci e
dei liberi cittadini all’interno dell’UE ha avuto degli effetti impattanti solo grazie all’esistenza
dell’UE, non è che lo possono decidere le singole nazioni, i progressi in avanti ( con la Unione
Europea) sono palesi, non si può negare utilità ai conglomerati fra Stati intesi a formare delle unioni
delle federazioni come gli Stati Uniti, come l’Europa o altri, sono decisamente UTILI.

Potrebbero piacerti anche