politica ed
economica
IL SISTEMA MONDO
Oggi viviamo in un mondo globalizzato e la
parola “sistema” richiama immediatamente al
fatto che tutte le attività dell’uomo sono
collegate, quindi è necessario studiare i sistemi
di interconnessione tra le attività umane.
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all’internazionalizzazione dei processi
produttivi.
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durante il periodo coloniale, e i paesi europei
risposero fornendo grandi quantità di denaro
alle ex-colonie. Molti dei governanti di questi
paesi però non fecero un buon uso di questi
fondi, di conseguenza i fondi non fecero
decollare lo sviluppo negli stati, inoltre gli stati
che avevano prestato i soldi avevano messo
dei tassi di interesse molto alti sui prestiti di
denaro, creando una situazione ancora più
insostenibile e portando le ex-colonie a
chiedere la cancellazione del debito.
IL CONCETTO DI GLOBALIZZAZIONE
Il sistema mondo è caratterizzato dalla
presenza della globalizzazione, che ha
cambiato le relazioni umane e geogra che
(ricordiamoci che la geogra a studia il rapporto
uomo/ambiente). Queste relazioni si sono
espanse su una scala geogra ca senza
precedenti, ma non solo, c’è stata anche una
accelerazione importante nel campo della
trasmissione di informazioni, che ha reso il
mondo molto più interconnesso, anche dal
punto di vista materiale (viaggio aereo/viaggio
in nave).
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un’omogeneità di benessere e ricchezza (sud
Italia).
FILIERE INDUSTRIALI
Il termine industria si riferisce al settore
secondario, cioè l’insieme delle attività
manifatturiere di trasformazione di prodotti
primari (agricoli, minerari, forestali,
dell’allevamento) in beni destinati al consumo
dalle imprese.
- Approvvigionamento: Ad esempio
l’industria conserviera ha bisogno solo di
materie prime, mentre l’industria
automobilistica ha bisogno di centinaia di
semilavorati;
Le relazioni industriali
Se l’attivit manifatturiera in senso stretto
corrisponde solamente alla 2° fase
(produzione), esistono i rapporti tecnico-
funzionali a monte e a valle di un ciclo
produttivi.
- Economie esterne:
1)Economie di agglomerazione: le imprese
sono vicine e usano un unico sistema di
infrastrutture, reputazione acquisita dai
prodotti provenienti da una determinata area
(marmo di Carrara/ ori di Sanremo, etc…)
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le prime imprese si collocarono nelle basse
valli alpine, per sfruttare l’energia idrica. Con
l’evoluzione dei processi industriali però il
sistema cambia, portando le imprese verso i
bacini di manodopera e verso i consumatori
(anche se con l’e-commerce questa
vicinanza ha perso importanza). A tal
proposito la teoria di Weber del triangolo
localizzativo ci dice che queste vicinanze
non devono essere misurate in termini
assoluti, ma vanno misurate in termini del
“costo di trasporto”: quanto costa
trasportare la materia prima, i prodotti niti,
e la mano d’opera? (anche se la vicinanza
alla mano d’opera rimane ancora importante
perché non si può pensare di spostare la
mano d’opera per più di una certa distanza
ogni giorno). Poi, a partire dal secondo
dopoguerra, lo sviluppo industriale si
di onde anche in altre regioni. Il periodo di
pace aveva dato lo spazio per costruire le
infrastrutture e inoltre ci furono scoperte e
innovazioni in molti campi, che contribuirono
a questi movimenti. Tuttavia, quelle che per
prime si erano industrializzate hanno spesso
mantenuto solide strutture produttive. Il
processo di localizzazione industriale opera
con un certo grado di inerzia, ovvero
vantaggi localizzativi.
- Rilocalizzazione (o decentramento
territoriale): avviene nelle aree periferiche a
corto raggio (10/20/40 km), e si tratta di un
fenomeno tipico del Nord del Mondo e ha un
duplice obiettivo: -costi di insediamento
meno elevati, -conservazione dei vantaggi
derivanti dalla prossimit al centro urbano,
come in città con poco spazio come Genova
Tipologie di impresa
- Grande impresa: potendo acquisire
vantaggi sui mercati in grado di attuare
strategie di sviluppo che travalicano i con ni
di una ristretta area geogra ca e hanno la
capacit di dialogare con soggetti molto
di erenti (fornitori, pubblica
amministrazione);
Per l’OCSE:
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realizzando così una divisione funzionale del
lavoro fra sede centrale, che coordina le varie
divisioni, le sedi centrali delle singole
divisioni e le unit operative, che si occupano
dell’attivit produttiva. Quindi non abbiamo più
un grande monolito, ma più impianti sparsi in
una vasta area geogra ca governati dalla sede
centrale, che è il cervello della azienda e si
occupa del processo decisionale e molto
spesso della ricerca e dello sviluppo (la
ricerca e lo sviluppo non vengono mai
delocalizzati, perché è di cile trovare tecnici
quali cati nei paesi in cui solitamente si
delocalizza la produzione).
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La Nutella il simbolo della globalizzazione in
campo agro-alimentare, e mostra in modo
chiaro i passaggi necessari per produrre e
di ondere un alimento nel mondo.
L’agricoltura
Meno del 5% della popolazione trova la propria
occupazione nel campo agricolo.
- Le coltivazioni agricole
- L’allevamento,
- L’economia forestale
- La pesca
l’agricoltura viene in uenzata dal clima, dalla
conformazione dei terreni e dalla qualit dei
suoli. Ma su tutti questi fattori l’uomo ha
imparato a mitigare gli e etti negativi della
natura sull’agricoltura: irrigando, costruendo
serre, spianando il terreno e costruendo delle
terrazze; quindi non si parla sono di “condizioni
naturali”, ma di “condizioni ambientali”,
in uenzabili dall’uomo.
Le condizioni ecologico-ambientali
L’uomo grazie al progresso tecnologico si è
dimostrato di grado di controllare e trasformare
le condizioni naturali, con i fertilizzanti, con
l’irrigazione e con la boni ca del territorio.
Inoltre ha imparato a conoscere i limiti del
clima, studiando nuove variet di culture, come
il mais ibrido, che consentono di coltivare
anche a temperature prima proibitive.
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l’agricoltura intensiva nella stagione umida,
come il riso, men tre nella stagione secca
consentono di coltivare altri prodotti;
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anche se tutti gli studi in materia concordano
sul fatto che il latifondo non sia la miglior
organizzazione della terra, quindi gli stati,
soprattutto a partire dall’ultimo dopoguerra, si
sono posti l’obiettivo di trasformare la
distribuzione della propriet terriera attraverso
le riforme agrarie. Esse hanno solitamente
obiettivi di ordine economico (aumento
produttivit ) e di ordine sociale (redistribuzione,
attenuazione della povert ): infatti suddividere
il territori in appezzamenti più piccoli
aumentano la produttività del terreno, e inoltre i
coltivatori diretti possono guadagnare di più
rispetto ai braccianti dei latifondisti.
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Le derrate agricole destinate ai paesi del
Nord, comprendono sia prodotti tropicali
(frutta, cacao, ca , oleaginosi ecc.) sia
prodotti che provengono dai paesi a clima
temperato con vaste super ci (Stati Uniti,
Canada, Argentina, Australia) dove le vaste
super ci consentono l’allevamento e la
coltivazione cerealicola estensivi ma anche da
Sudafrica, Brasile e Francia. La maggioranza
delle terre emerse è nell’emisfero
settentrionale, di conseguenza la maggioranza
della popolazione vive nel settentrione. Quindi
la maggior parte dei consumi avvengono nel
nord del mondo.
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Problema della fame e dell’autosu cienza
alimentare: la semplice adozione di moderni
sistemi di coltivazione del Nord ha fallito nel
sud del mondo, bisognerebbe proprio
cambiare il sistema di distribuzione delle
risorse agricole, per mettere in grado tutti di
usufruirne.
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mercato e di consumo. Inoltre questo tipo di
agricoltura è spesso legata alla grande impresa
agroindustriale e alla globalizzazione dei
mercati agricoli.
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speculazioni azionarie, rendendo incerti i
guadagni dei paesi esportatori.
Ri-localizzazione mineraria
I costi del trasporto di materie prime dal
dopoguerra in poi hanno subito una costante
riduzione, la conseguenza più importante è
stato l’abbandono dei giacimenti localizzati
nelle vecchie regioni industriali, a favore dei
giacimenti più produttivi situati in zone più
distanti, che no ad allora non venivano
sfruttate per il costo eccessivo del trasporto.
tipi di energia:
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5) Petrolio: nonostante la crescita sensibile
dei prezzi energetici durante gli anni
settanta e nell’ultimo decennio, il consumo
mondiale di energia non sostanzialmente
diminuito (n si prevede diminuir ), anche
se i rapidi aumenti di prezzo hanno
rallentato i consumi. Il Medio Oriente
fornisce quasi un terzo del petrolio
commercializzato nel mondo e possiede
due terzi delle riserve (di cui il 23% in
Arabia Saudita, primo produttore mondiale,
che infatti mantiene buoni rapporti con gli
Stati Uniti). I paesi costieri del Mediterraneo
costituiscono un’importante area di
importazione e trasformazione del greggio
di provenienza mediorientale. Gli Stati Uniti,
con il 4% circa delle riserve, denunciano
una costante riduzione del loro ruolo di
produttori (nel 2008 fornivano il 7,6% della
produzione mondiale). La Russia nel 2008
era il secondo produttore mondiale, mentre
in Europa occidentale l’estrazione
petrolifera è rilevante soltanto nel Mare del
Nord. Le restanti regioni del pianeta
producono proporzionalmente alle proprie
riserve. In Africa le riserve sono
concentrate in Libia, Nigeria e Algeria (circa
12% produzione mondiale). America latina:
13% circa delle riserve e 8,8% della
produzione mondiale. L’area del Paci co
(Indonesia e, a distanza, Australia) produce
il 4% circa del greggio mondiale
disponendo del 3% delle riserve accertate.
La Cina produce il 4,8%, infatti basa il suo
sviluppo industriale sul carbone.
TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI
Lo spostamento delle persone e lo scambio di
beni su distanze superiori all’ambito locale
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sono stati possibili grazie allo sviluppo dei
trasporti, in particolare l’economia mondiale si
potuta sviluppare nel tempo anche grazie, in
ordine cronologico, a:
- Navigazione transoceanica;
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Le vie di trasporto sono il tramite grazie al
quale si e ettuano le relazioni tra Localit ,
Soggetti e Imprese.
Le reti e i nodi
Le reti e i nodi possono assumere forme e
caratteristiche diverse:
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- La distribuzione e la manutenzione dei
mezzi di trasporto;
Le innovazioni tecnico-organizzative e la
scelta del mezzo di trasporto
Le imprese e gli individui hanno a disposizione
vari mezzi di trasporto, ma questa possibilità di
scelta si restringe più ci si allontana dalle zone
pi sviluppate e abitate verso territori marginali:
- La rapidità
- L’economicit
- La sicurezza
- La capillarità
- La portata
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La logistica dal punto di vista dell’impresa
diventata fondamentale perch rende possibile
il funzionamento della rete impresa, basata su
una forte intensit di relazione, di essibilit e
di specializzazione e inoltre risponde alla
crescente domanda di produzioni just-in
time, nelle quali la riduzione delle scorte ha
portato s alla riduzione del capitale investito
nei depositi e nei capannoni, ma anche la
necessit di un approvvigionamento sempre
pi elastico e tempestivo (esempio della
Toyota).
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Anche le rotte aeree rivestono un ruolo
importante per gli spostamenti tra queste due
aree.
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POLITICHE DELLO SVILUPPO E SVILUPPO
SOSTENIBILE
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- Settoriali (agricole, trasporti, ricerca e
sviluppo)
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Fino al 2018 i censimenti dell’ISTAT si
svolgevano ogni 10 anni, dal 1° ottobre 2018
però il sistema è cambiato, infatti è partito il
nuovo censimento della popolazione e delle
abitazione che da decennale diventa
permanente (annuale). Da censuario diventa
campionario, ma i dati ottenuti sono di tipo
censuario: è fatto a campione ed è basato sia
su fonti amministrative, sia sull’utilizzo di big
data che su rilevazioni campionarie e sfrutta i
dati disponibili in modo più e cace,
risparmiando il 50% dei costi di indagine. Con i
nuovi censimenti permanenti le informazioni
sulle principali caratteristiche socio-
economiche del Pese sono sempre più
dettagliati e continuamente aggiornate. Grazie
all’integrazione di dati amministrativi con quelli
forniti dalle rilevazione, si riducono
notevolmente i costi rispetto al passato e si
ottengono informazioni più utili a piani care
interventi e servizi più e cienti.
I big data
I big data comprendono i dati generati dal web
che spesso sono dati semi-strutturati o non
strutturati: i post sui blog, i commenti sui social
media, i documenti di testo, audio, video
disponibili in diversi formati. Sono dati che, per
quantit e variet , non possono essere gestiti
con gli strumenti di database tradizionali, ma
richiedono l’impiego di tecnologie adeguate
per la memorizzazione e l’analisi dei dati.
l’ISTAT ad esempio utilizza i dati di telefonia
mobile per studiare gli spostamenti delle
persone nel territorio in diverse fasce orarie e
giorni della settimana, riuscendo cos a
classi care i movimenti della popolazione, da
quelli tipici dei pendolari ad altri spostamenti
pi occasionali, e potendo cos ottenere
informazioni importanti e tempestive sulla
mobilit , utili per la gestione delle infrastrutture
dei servizi di trasporto.
Popolazione e abitazioni
La prima edizione del censimento
permanente della popolazione e delle
abitazioni si è svolta nel 2018. Le rilevazioni
sono diventate annuali e “a campione”: ogni
anno coinvolgono 1 milione e 400mila
famiglie e circa 2800 comuni.
I dati ISTAT
La banca dati dell’Istat in realtà è un data
warehouse, cioè una banca dati in continuo
aggiornamento.
Stime
Proiezioni statistiche
Le proiezioni statistiche vengono usate quando
i costi e le di coltà di attuare indagini
sistematiche sono troppo alti.
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Statistica internazionale
Anche a livello internazionale ci sono molti enti
e istituti che raccolgono dati statistici:
LA POPOLAZIONE MONDIALE
Quali sono i dati che permettono di
quanti care la popolazione? Questi dati sono:
- Il numero di decessi
- Il numero di migranti
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La popolazione mondiale oggi è prossima ai 7
miliardi e 800 milioni, e gli aumenti più
importanti si sono registrati a partire dallo
scorso millennio. Infatti circa 2000 mila anni fa
gli abitanti della terra erano solamente 250
milioni, e impiegarono circa 1650 per
raddoppiare. Mentre il secondo raddoppio
arrivo dopo soli 170 anni: nel 1820 infatti la
popolazione globale raggiunse il miliardo.
La transizione demogra ca
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Nel regime demogra co antico abbiamo
altissimi livelli di natalità, perché in questa
fase la società era prevalentemente rurale e i
gli erano considerati come forza lavoro, e
altissimi livelli di mortalità, a causa delle
scarse condizioni igieniche e delle scarse
conoscenze mediche. Dopo il regime
demogra co antico si è passati alla 1° fase di
transizione demogra ca, causata dalla
rivoluzione industriale, che porta un
miglioramento delle condizioni igienico-
sanitarie, e al trasferimento della popolazione
verso le città, causando un forte calo della
mortalità, mentre il tasso di natalità rimane
elevato perché a livello sociale non ci sono
ancora stati cambiamenti rilevanti. In seguito,
durante la 2° fase di transizione demogra ca
la natalità inizia a calare per ragioni mediche
(contraccettivi) e per uno sviluppo sociale, che
pone i gli nell’ottica di costo e non più di
guadagno. L’ultima fase è quella di regime
demogra co moderno, nel quale cala anche
la natalità, riportando i valori di natalità e
mortalità ad un livello simile.
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- Speranza di vita, è il numero di anni che
vivrà un neonato. Varia a seconda del luogo
e anche a seconda del tempo. Trattandosi di
un dato medio è naturale che ciascun
individuo viva di più o di meno a seconda
della situazione economica, sociale e
sanitaria del proprio paese.
La speranza di vita è cambiata molto nel
tempo, a partire dalla ne del 19° secolo la
speranza id vita ha iniziato ad aumentare
notevolmente grazie a una alimentazione più
equilibrata, una maggiore igiene personale e
alle scoperte in campo scienti co e
sanitario. È passata dai 20/30 anni al tempo
dell’antica Roma e del medioevo, poi a
40/50 nelle epoche successive e in ne
intorno ai 70 anni odierni. Anche la speranza
di vita varia molto: nel principato di Monaco
la speranza di vita è di 89,5 anni (4 anni di
di erenza dal secondo classi cato), in Chad
invece è di 50,2, l’Italia è tra i paesi più
longevi, con una speranza di vita di 82,2. Le
donne vivono mediamente più a lungo
rispetto agli uomini, passando da una
di erenza tra uomo e donna molto alta nel
paesi più longevi, dai 5 agli 8 anni, a una
di erenza minore nel paesi meno longevi,
dai 2 ai 4 anni. Non c’è una spiegazione
condivisa unilateralmente per questi dati,
una delle più condivise è data dal fatto che,
per lo meno nei paesi sviluppati, gli uomini
sono più predisposti a malattie di tipo
cardiovascolare.
In generale i paesi più longevi sono quelli del
nord del mondo, sempre includendo
l’Australia e la Nuova Zelanda, inoltre nei
paesi con minor speranza di vita i dati sulla
speranza di vita sono molto uidi, questo è
dovuto al fatto che molti di questi sono
paesi soggetti a un periodo di grande
sviluppo e di grande crescita, quindi è
possibile pensare che l’aumento della
speranza di vita sarà molto più rapido di
quanto non lo sia stato per i paesi del nord.
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Questo fenomeno unito a quello
dell’invecchiamento della popolazione cambia
notevolmente gli equilibri; le famiglie da
orizzontali diventano verticali sono pertanto
costituite da un numero assai ridotto di
bambini (in prevalenza gli unici con
pochissimi cugini) e un crescente numero di
anziani.
Il caso giapponese
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risultati di tali politiche si leggerebbero anche
nel gra co la cui forma sarebbe molto meno
regolare.
Indice di vecchiaia
Iv = P+65/P0-14 x 100
Indice di dipendenza
Indice di dipendenza= (Popolazione dagli 0 ai
14 + popolazione over65)/Popolazione dai
15 ai 64 x 100
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In italia la quota di popolazione over65 è molto
alta, ed aumenterà no a superare il 23% in
tutte le regioni nei prossimi 10 anni. Per porre
rimedio a questa situazione bisognerà
compiere anche degli studi di tipo qualitativo,
oltre che quantitativo come quelli visti nora.
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famiglia a causa dell’assai ridotto numero di
donne.
Alcuni dati:
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a) Fattori di tipo ambientale: clima /
vicinanza al mare / altitudine (a seconda
della latitudini l’altitudine un fattore di
richiamo o di repulsione della
popolazione) / qualit dei suoli
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Dove si concentra la popolazione?
La popolazione si concentra principalmente
nelle zone popolate sin dall’antichità, ovvero
nella regione cinese, nella Penisola indiana e
in Europa occidentale, ed anche in un area di
più recente popolamento, cioè nel nord-est
degli Stati Uniti; queste 4 aree contengono i
3/4 della popolazione mondiale:
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Citt del Messico, Bogot , Caracas, San
Paolo, Rio de Janeiro, Lima, Santiago de
Cile, Buenos Aires;
• Quito (2.850)
• La Paz (3.640)
• Nairobi (1.660).
Optimum di popolamento,
sovrappopolamento e sottopopolamento
L’optimum di popolamento è la situazione di
un paese che presenta un solido equilibrio tra
abitanti e risorse, nel quale c’è una piena
occupazione degli individui in età lavorativa, la
garanzia di più di 2500 calorie al giorno, la
struttura demogra ca consente di ripartire le
spese in misura non troppo gravosa per le
persone attive e inoltre c’è una razionale
utilizzazione delle risorse. Mentre il
sovrappopolamento è lo squilibrio tra
popolazione e risorse che si veri ca se c’è un
aumento naturale popolazione comporta
caduta del tenore di vita, un incremento dei
lavoratori che provoca la diminuzione della
produttivit e se le tecnologie si sviluppano
lentamente.
In ne il sottopopolamento è dato da uno
squilibro tra le risorse e la popolazione dovuto
al minimo economico, cioè un numero di
abitanti insu ciente per valorizzare le risorse, e
al minimo biologico, cioè ad una società
chiusa con pochi scambi demogra ci e un
numero ridotto di abitanti.
Grado di densità
Noi riconosciamo cinque zone in base alla
densità di popolazione:
POPOLAZIONE, URBANIZZAZIONE E
CEMENTIFICAZIONE
Crescita della popolazione e urbanizzazione
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Un altro e etto evidente della crescita della
popolazione l’intensi cazione del processo di
urbanizzazione.
LE MIGRAZIONI
Il tasso migratorio totale il rapporto tra il
saldo migratorio e l’ammontare medio annuo
della popolazione residente in una determinata
area, per mille.
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- Migratorio: implica una lunga permanenza
all’estero; di cilmente previsto il ritorno in
patria;
in Australia.
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Groenlandia alla Patagonia, agli stessi
arcipelaghi caraibici occupando gli spazi
disponibili pi idonei e mostrando di erenti
livelli di adattamento e sviluppo.
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- interni quando gli spostamenti avvengono
entro i con ni di uno Stato (da una parte
all’altra del paese o dalle campagne alle
citt , oppure dalle citt di grandi dimensioni
a quelle di medie dimensioni) ancora oggi
c’è un fenomeno migratorio da sul al nord:
quello degli insegnanti, motivato
principalmente da una questione
economica;
La migrazione a tappe
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Si parla di migrazione a tappe (o per gradi)
quando lo spostamento avviene in modo
graduale:
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Nella maggior parte dei paesi sviluppati i
migranti rappresentano una percentuale di
lavoratori che oscilla tra il 10% e il 15%; vi
sono poi alcune eccezioni come il
Lussemburgo in cui gli immigrati
rappresentano il 45% degli occupati.
LINGUE
Nel mondo si pensa che ci siano circa 6/7000
lingue, in un range che va da 3000 a 12000.
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una contaminazione culturale, oppure sempre
parlando di posate, a tavola nei paesi orientali
non si trova mai il coltello, questo perché
l’alimentazione è diversa, quindi non avevano il
termine “coltello”).
Lingue e dialetti
Le lingue in genere sono dei dialetti che si
sono imposti sugli altri in un’area pi vasta, per
motivi:
Lingue minoritarie
le lingue minoritarie sono lingue
tradizionalmente usate all’interno di un dato
territorio di una nazione, da cittadini che
formano un gruppo numericamente meno
numeroso del resto della popolazione che
parla lingue di erenti da quella u ciale dello
stato. Non includono n i dialetti delle lingue
u ciali, n le lingue parlate dai migranti».
- per migrazione;
Le famiglie linguistiche
Le popolazioni e le lingue si sono irradiate
parallelamente attraverso una serie di
migrazioni della nostra specie (Cavalli-Sforza).
Hanno avuto origine dall’Africa orientale e
hanno portato al popolamento del pianeta.
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comprendono la maggior parte dei parlanti al
mondo.
I dialetti italiani
I dialetti sono idiomi derivati da altri,
generalmente simili, che in un certo momento
della storia si sono imposti come lingue sovra-
regionali, di regola nazionali. in Italia stato
scelto il toscano, era stato usato come lingua
letteraria gi nel medioevo da autori come
Dante, Petrarca e Boccaccio.
I toponimi
La toponomastica è l’in uenza della lingua sul
rapporto tra uomo e territorio ed evidenziata
dai toponimi, nomi di luogo che testimoniano
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la presenza di determinate popolazioni
insediate in un territorio;
RELIGIONI
Le religioni sono sistemi di idee, di regole e di
pratiche, normalmente organizzati in strutture
di servizio e di potere, che rispondono
all’esigenza delle persone di dare un senso al
mondo e al proprio ruolo al suo interno,
solitamente attraverso la devozione nei
confronti di una o pi entit che si pongono al
di l della nostra esperienza del mondo
sensibile. Le religioni o rono spiegazioni circa
l’origine del mondo, o «cosmogonia», inoltre
hanno importanti implicazioni per quanto
riguarda i codici di comportamento, la morale e
l’etica in quanto o rono ai propri fedeli verit
assolute e valori non negoziabili.
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I luoghi sacri si distinguono in principali e
secondari in base al grado di sacralit che ad
essi viene attribuito, al numero di pellegrini, e
all’estensione della loro provenienza, ad
esempio il santuario di Madonna della Guardia
è un pellegrinaggio di tipo secondario, ma la
visita alla Madonna della Guardia non ha più
un signi cato solo religioso, infatti viene
visitato anche per motivi turistici, data la
posizione geogra ca, è nel verde, ci sono dei
ristoranti, etc./allo stesso modo il cammino di
Santiago de Compostela viene visitato e
percorso anche per motivi turistici.
- Roma
- Terra Santa
- la Turchia di S. Paolo
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- Sincretiche: basate sulla mescolanza di
credi e pratiche religiose dovute al contatto
tra fedi diverse in una certa area, come nel
caso della fusione tra la tradizione africana e
il cattolicesimo, che ha generato le religioni
sincretiche della «Santeria», a Cuba, e del
«Candombl », in Brasile, in seguito alla
tratta degli schiavi;
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La di usione globale del cristianesimo il
frutto delle conquiste europee, del
colonialismo e dell’azione dei missionari, che
continua ancora oggi.
Ebraismo
• Oltre 13 milioni di ebrei: la maggior parte
distribuiti tra Stati Uniti ed Israele, circa 5
milioni di fedeli a testa. Solo in Israele
rappresentano la maggioranza.
Cristianesimo
• Religione pi di usa al mondo con oltre 2,3
miliardi di fedeli, si basa sulla tradizione
contenuta nei libri sacri del Vecchio
Testamento (in comune con gli ebrei) e nei
quattro Vangeli che raccontano la vita e gli
insegnamento di Ges e degli Atti degli
apostoli, i primi seguaci di Ges .
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Protestante che ri ut alcuni dogmi e alcune
pratiche del Cattolicesimo;
Islam
• Dopo quella Cristiana la seconda religione
pi di usa al mondo, nonch quella che cresce
a maggior velocit .
Induismo
• Gli induisti nel mondo sono circa 900 milioni;
si tratta della religione etica pi grande nel
mondo ed di usa soprattutto in India e nel Sud
dell’Asia.
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storicamente si rif ai testi sacri
dell’antichissima tradizione, Veda.
Buddhismo
• La religione buddhista legata alle culture
dell’Asia Orientale e Sud-Orientale ed la
religione di stati come Cina, Giappone, Hong
Kong, Taiwan e Singapore, dove si mescola
con altre tradizioni, quali ad esempio il
confucianesimo.
STATO E NAZIONE
Gli elementi costitutivi dello stato sono: il
popolo, il territorio e il potere politico
sovrano.
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Territorio
Quando si parla di territorio si fa riferimento
anche a:
- Soprassuolo
- Sottosuolo
- Mare Territoriale
L’estensione del Territorio dal punto di vista
della costituzione dello Stato irrilevante, la
grandezza non incide. L’estensione invece
rilevante se si considerano il pro lo geogra co
o politico: l’espansione o l’arretramento dei
con ni pu infatti causare problemi di capitale
importanza. Quindi l’esistenza dello stato non
è vincolata alla sua grandezza, ma la
grandezza può essere correlata al potere dello
stato.
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Yemen del Sud nello Yemen del Nord
riuni catisi anch’essi nello Yemen (1990);
Exclave ed enclave
Esistenza di piccole sacche territoriali
appartenenti ad altri Stati. Solitamente sono
molto piccole e non ha senso parlare di stati
perforati (al max 12 kmq).
Tipi di stato
In base al rapporto che si realizza tra Sovranit
(chi governa) e Popolo (chi governato) si
distinguono:
il sentirsi Nazione
Un gruppo umano per sentirsi Nazione deve
avere una numerosit minima? Non c’
risposta.
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fattivamente delle vicende della societ , o
quando stimola un popolo a creare, in unione
con altre nazioni, nuove idee e istituzioni utili al
progresso dell’intera societ , ma può anche
essere un sentimento molto negativo,
quando diventa troppo forte può spingere
gruppi sempre pi piccoli a chiedere
l’autodeterminazione, contribuendo alla
frammentazione della societ invece che alla
sua uni cazione, pu diventare irredentismo,
ovvero desiderio di incorporare nello Stato
tutte le regioni che un tempo ne facevano parte
o nelle quali vivono persone che appartengono
alla propria Nazione e non al proprio Stato, pu
diventare sciovinismo, forma estrema di
nazionalismo che pu essere de nito come un
senso di superiorit sugli altri popoli e paesi,
eccessivo e bellicoso.
LE CITTÀ CAPITALI
Il ruolo delle capitali
Le capitali contribuiscono notevolmente alle
de nizione dell’attivit politica di uno Stato:
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In alcuni casi gli Stati hanno investito cifre
ingenti per creare un’immagine della propria
potenza futura, in altri casi queste citt
diventano delle maschere per nascondere la
miseria del paese (ad esempio in alcuni paesi
dell’America Latina o in Africa - Addis Abeba
ne un ottimo esempio);
La tipologia
Alcuni geogra parlano di capitali «naturali»
(cio sviluppatesi per forze proprie) ,
«arti ciali» (create per decisione esterna), altri
geogra sostengono invece che tutte le capitali
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sono «naturali» in quanto sono sempre il
risultato di una pressione interna al sistema. Ad
esempio, del tutto naturale che il Belize abbia
inaugurato nel 1970 una nuova capitale,
esattamente al centro del Paese, Belmopan al
posto di Belize City: la prima spinta al
trasferimento avvenne nel 1961 a seguito
dell’uragano Hattie, che distrusse Belize City.
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il cui parlamento ha sede all’Aja (capitale
legislativa) e il palazzo reale ad Amsterdam
(capitale u ciale). In Bolivia la forte rivalit
fra La Paz (capitale politica) e Sucre (capitale
legislativa) all’origine della divisione delle
funzioni governative tra le due citt . In ne
anche in Sudafrica boeri e britannici si
accordarono per assegnare le funzioni
amministrative alla boera Pretoria, quello
legislativo alla britannica Citt del Capo,
quello giudiziario alla boera Bloemfontein. Ai
ni internazionali Pretoria a essere indicata
come capitale dello Stato.
CONFINI
De nizione di con ne
I territori degli Stati sono separati da con ni
internazionali.
La terra di nessuno
La terra di nessuno un qualcosa che sta tra i
margini di due paesi, tra due di erenti realt .
I precedenti storici
I con ni non sono un istituzione recente, infatti
sono antichi quanto la stessa civiltà, ma il loro
signi cato è notevolmente cambiato nel
tempo.
Alcuni problemi
- Sottosuolo: Molti con ni sono stati stabiliti
prima che si conoscesse l’estensione o
l’importanza delle risorse del sottosuolo: i
giacimenti di petrolio e gas possono
estendersi oltre i con ni di uno Stato, cos
pu essere necessaria una suddivisione;
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Creazione dei con ni
La creazione del con ne implica quattro stadi:
Deserti e paludi
I deserti sabbiosi non presentano una
morfologia stabile tale da potervi demarcare
una linea di con ne, l’unico vantaggio consiste
nel fatto che solitamente sono privi di
insediamenti.
I con ni marittimi
Gli Stati che non hanno uno sbocco al mare
nel 2011 erano 47, mentre 2 sono gli Stati
doppiamente senza sbocco sul mare: si tratta
di Stati che oltre a non avere uno sbocco sul
mare con nano con Stati che non hanno
sbocco sul mare: Liechtenstein (racchiuso tra
Svizzera e Austria) e Uzbekistan (con na con
Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan,
Afghanistan, Turkmenistan).
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Alcuni Stati senza sbocco al mare possono
risentire di una condizione di forte disagio:
Storia
L’idea del con ne politico collocato sulla riva
del mare o nelle acque antistanti ha origini
antichissime, nei tempi in cui l’isolamento
liquido era massimo.
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internazionali che la applicano sono posteriori
di qualche decennio.
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navigazione e per altre speci che materie si
rifanno a norme ed accordi speci ci.
Zona contigua
La zona contigua ha profondit doppia, 24
miglia dalla linea di base della costa (quindi per
12 miglia marine oltre il limite delle acque
territoriali, rispetto alla massima estensione del
mare territoriale) e consente allo Stato di
esercitare il controllo necessario per prevenire
e reprimere le infrazioni: doganali, scali,
sanitarie e legate all’immigrazione.
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Agli altri Stati spettano la libert di navigazione
e tutti i restanti diritti previsti dal mare extra-
territoriale. Oltre 70 Stati hanno adottato le
zone economiche esclusive di 200 miglia
(quasi 1⁄4 di questi con riferimento a zone di
pesca di analoga ampiezza), si tratta di un’area
adiacente alle acque territoriali in cui lo Stato
costiero ha la prerogativa di «esplorare,
sfruttare, conservare le risorse naturali
nell'acqua, nei fondali e nel sottosuolo, agli altri
Stati spetta invece la libert di navigazione, di
sorvolo, di posa di cavi e di condotte
sottomarine, nonch di utilizzare il mare ad altri
ni internazionalmente leciti.
Alto mare
Il rispetto della libert di navigazione ha fatto s
che ci si preoccupasse di a ermare che l’alto
mare costituisce un patrimonio comune (res
communis omnium) sul quale nessuno Stato
pu a ermare la propria sovranit .
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