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ANATOMIA E PATOLOGIA

LA PELLE
La cute o pelle è il rivestimento più esterno del corpo di un vertebrato. Nei mammiferi e in particolare
nell'uomo, è l'organo più esteso del nostro organismo (la sua superficie è di circa 2 m2) e protegge i
tessuti sottostanti (muscoli, ossa, organi interni).

Possiamo dividerla in tre macro-strati:

EPIDERMIDE

DERMA

IPODERMA

EPIDERMIDE
Suddiviso in 5 strati

Lo strato basale è adiacente al derma e consiste in un unico strato di cheratinociti di forma cilindrica.
Essi rappresentano le cellule germinative dell'epidermide, dalla cui divisione dipende il continuo
rinnovamento dell'epitelio. Interposti tra i cheratinociti basali vi sono i melanociti, cellule la cui funzione
principale è quella di produrre e secernere la melanina trasferendola poi ai cheratinociti. Sono più
numerosi nelle zone foto-esposte come il viso e meno al tronco.

Al di sopra delle cellule basali, troviamo lo strato spinoso che, normalmente, ha uno spessore di circa 5
cellule. Nelle aree sottoposte a stimoli pressori, ad esempio i gomiti, le palme delle mani e le piante dei
piedi, esso è molto più spesso; in altre aree, come viso ed avambraccio, può essere più sottile.

Al di sopra delle cellule spinose, mano a mano che esse maturano e cominciano a cheratinizzare,
troviamo lo strato granuloso, che di solito ha uno spessore di 1 o 2 cellule.

Lo strato lucido è situato al di sopra del granuloso ma è ben evidente solo in alcune sedi, soprattutto le
palme delle mani e le piante dei piedi.

Lo strato superficiale dell'epidermide è lo strato corneo, solitamente di uno spessore equivalente a 3-4
cellule. In esso, le cellule sono composte principalmente di filamenti di cheratina e si aggregano
dandogli un aspetto a "canestro intrecciato". Nelle aree sottoposte a pressione o traumi è addensato ed
ispessito.

DERMA
Si trova tra l’epidermide e il sottocute (0,3-4 mm).

Il derma è composto di due parti:
- il papillare, situato al di sotto dell'epidermide - il reticolare, situato
tra papillare e ipoderma.

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Esso contiene:
- fibre collagene (notevole resistenza alla trazione)
- fibre elastiche (estensibilità
reversibile)
- glicosamminoglicani (idratazione e turgore)
- gli annessi cutanei: unghie, follicoli piliferi
(con le ghiandole sebacee e muscoli erettori del

pelo), ghiandole sudoripare e apocrine.
- terminazioni nervose
- capillari sanguiferi arteriosi e venosi e
linfatici
- cellule connettivali e cellule del sistema immunitario

IPODERMA O SOTTOCUTE
È lo strato più profondo della pelle e si trova immediatamente al di sotto del derma.

È costituito da una impalcatura di fibre connettivali, tra le cui maglie sono inseriti lobuli di grasso,
costituiti da ammassi di adipociti pieni di trigliceridi, che costituiscono il pannicolo adiposo
sottocutaneo (riserva energetica e protezione).

Ha uno spessore compreso normalmente tra 0,5 e 2 cm e contribuisce a modellare la figura del corpo, in
rapporto all'età, alla razza, al sesso e alla regione corporea.

In alcune regioni della pelle è assente (naso, palpebre, padiglione auricolare), mentre in altre (glutei,
palmi delle mani, piante dei piedi) il suo sviluppo è massimo.

Nelle donne il pannicolo adiposo è generalmente più sviluppato sui fianchi, sulle natiche, sulle cosce e
sull'addome al di sotto dell'ombelico.

Negli uomini la massa adiposa è concentrata sul viso, sul collo, sulle spalle e soprattutto sull'addome al
di sopra dell'ombelico.

Lo spessore del pannicolo adiposo dipende anche dallo stato di nutrizione.

DOVE ANDIAMO A METTERE IL PIGMENTO?

Nell'eseguire un tatuaggio professionale i colori sono iniettati tramite ago nel derma papillare e i
lisosomi delle celllule fagocitarie del derma catturano le particelle di inchiostro mediante fagocitosi e le
trattengono per decenni.

ATTENZIONE A
DIFFUSIONE
SOTTOCUTANEA E
MIGRAZIONE SE SI
SFONDA IL DERMA!

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PATOLOGIA E CONTROINDICAZIONI

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
• Paziente affetto da AIDS
• Paziente affetto da Epatite C
• Disturbi della coagulazione e farmaci anticoagulanti
• Patologie immunosoppressive e farmaci immunosoppressivi
• Chemioterapia e radioterapia in corso
• Diabete mellito tipo 2
• Portatori di Pacemaker
• Terapie antibiotiche in corso
• Allergie con antistaminici in corso
• Epilessia
• Febbre e altre patologie in corso
• Evidente stato di ebbrezza VEDI

• Psicosi APPROFONDIMENTI
• Dermatite atopica
• Orticaria cronica
• Psoriasi
• Vitiligine
• Epiteliomi
• Cheloidi e cicatrici ipertrofiche
• Acne rosacea (per Dermopigmentiste)
• Gravidanza
• Allattamento
• Minori di anni 16

CONTROINDICAZIONI RELATIVE
• Forame ovale pervio
• Disfunzioni valvolari (rigurgito mitralico)
• Diabete mellito tipo 1
VEDI
• Dermatite allergica da contatto
• Uso di farmaci antidepressivi APPROFONDIMENTI
• Elevata quantità di nevi
• Post trattamenti oncologici

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CONTROINDICAZIONI TEMPORANEE
• Scabbia
• Impetigine VEDI
• Micosi APPROFONDIMENTI
• Pediculosi

VIA LIBERA

• Smagliature (se bianche)


• Cicatrici (dopo un anno)
• Macchie da invecchiamento
• Fragilità capillare
• Macchie da iper o ipopigmentazione
• HIV +
• HCV+

Teniamo sempre in considerazione

che non si tatua su cute lesa

o paziente affetto da patologia

non compatibile con il nostro lavoro

e con una buona guarigione!

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APPROFONDIMENTI

• L’HIV (Human immunodeficiency virus) è un virus che attacca e distrugge, in particolare, un tipo
di globuli bianchi, i linfociti CD4, responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. Il
sistema immunitario viene in tal modo indebolito fino ad annullare la risposta contro altri virus,
batteri, protozoi, funghi e tumori.
L'infezione da Hiv non ha una propria specifica manifestazione, ma si rivela attraverso gli effetti che
provoca sul sistema immunitario. La presenza di anticorpi anti-Hiv nel sangue viene definita
sieropositività all’Hiv. Pur con una infezione da Hiv, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e
accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia opportunistica. Sottoporsi al test Hiv è,
quindi, l'unico modo di scoprire l'infezione.
Il paziente sieropositivo sottoposto a terapia antiretrovirale non è contagioso.

• L'epatite C è una malattia infettiva, causata dall'hepatitis C virus (HCV), che colpisce in primo
luogo il fegato (epatite). L'infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può
condurre alla cicatrizzazione del fegato e, infine, alla cirrosi, che risulta generalmente evidente
dopo molti anni. In alcuni casi, la cirrosi epatica potrà portare a sviluppare insufficienza
epatica, cancro del fegato
L'HCV è trasmesso principalmente per contatto diretto con il sangue infetto, spesso dovuto all'uso
di droghe per via endovenosa, a presidi medici non sterilizzati e trasfusioni di sangue. Si stima che circa
130-170 milioni di persone al mondo siano infettate dal virus dell'epatite C
Nella pratica di tatuaggio è associato un rischio da due a tre volte maggiore di contrarre l'epatite C
rispetto alla popolazione generale. Questo può essere dovuto a uso di apparecchiature impropriamente
sterilizzate o alla contaminazione dei coloranti utilizzati. I tatuaggi e i piercing eseguiti nella prima metà
degli anni 1980 o in strutture non professionali destano una maggior preoccupazione, poiché i requisiti
di sterilità, in tali contesti, possono essere mancanti. Si stima che quasi la metà dei detenuti abbiano
utilizzato attrezzature per tatuaggi non sterili. Nelle strutture autorizzate è comunque raro poter
contrarre un'infezione da HCV.
Circa l'80% delle persone esposte al virus sviluppa un'infezione cronica. La maggior parte prova pochi o
nessun sintomo durante i decenni iniziali dall'infezione

• La terapia anticoagulante è un trattamento medico che ha lo scopo di rallentare la normale


coagulazione del sangue. La terapia anticoagulante, sia essa per via orale, sottocutanea o
endovenosa, deve evitare che si formino coaguli, mantenere il sangue fluido ed evitare che la
persona vada incontro a complicanze trombotiche. È una terapia fondamentale, spesso salvavita,
ma nel contempo è legata a complicanze non indifferenti.
Come effetto collaterale infatti, la terapia anticoagulante comporta un'eccessiva "coagulazione" del
sangue, predisponendo la persona ad un maggior sanguinamento, soprattutto in caso di traumi.

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• Gli immunosoppressori sono molecole che inibiscono la risposta immunitaria. Vengono usate in
medicina per la terapia delle malattie autoimmuni e per prevenire il rigetto in seguito a un
trapianto.

• Il diabete mellito di tipo 2 è la più comune forma di diabete mellito, una malattia metabolica
caratterizzata da iperglicemia.
All'origine del diabete di tipo due ci sono generalmente 2 alterazioni: l'insulino-resistenza e un deficit di
secrezione dell'ormone insulina, da parte delle cellule del pancreas deputate a tale funzione.
Le complicanze, consistono in alterazioni a carico dei grossi vasi sanguigni arteriosi e
dei capillari (microangiopatia diabetica), da cui deriva una maggiore tendenza allo sviluppo di malattie
cardiovascolari e patologie come la nefropatia diabetica, la retinopatia diabetica, l'ulcera diabetica (si
veda piede diabetico), la neuropatia diabetica, la cataratta ecc.

• Il pacemaker è un dispositivo elettronico, posizionato di solito nel torace, che permette di


controllare le anomalie del ritmo cardiaco.
Alcuni strumenti elettronici, come il telefono cellulare o gli elettrodomestici, e alcune procedure
medico-diagnostiche, come la risonanza magnetica nucleare o la radioterapia, possono interferire con il
pacemaker e alterarne il funzionamento.
Pertanto, è buona norma:
Evitare di accostare il telefono cellulare al pacemaker;
Comunicare, prima di ogni esame diagnostico elettromagnetico o prima dell'inizio di un trattamento
radioterapico, di essere portatori di un pacemaker;
Evitare di avvicinarsi troppo e/o con frequenza al forno a microonde, al frigorifero, alla televisione,
al rasoio elettrico ecc.

• Un antistaminico è un farmaco utilizzato per trattare i sintomi delle reazioni allergiche


Il meccanismo d'azione di questi farmaci si basa sul blocco dell'istamina, la sostanza rilasciata dalle
cellule del sistema immunitario quando l'organismo entra in contatto con l'allergene nei confronti dei
quali si è ipersensibili. È proprio l'istamina, agendo come mediatore dell'infiammazione, a scatenare i
sintomi tipici delle reazioni allergiche.

• L'epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale (disturbo neurologico) in cui
l'attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni, periodi di
comportamento insolito e talvolta perdita di coscienza.

• La dermatite atopica è una sindrome multifattoriale associata ad altre malattie atopiche come
rinite allergica, asma, orticaria, congiuntivite allergica e gastroenteriti allergiche.
Si manifesta con chiazze eczematose: eritemato-desquamanti, sfumate o nette, pruriginose. La pelle
appare secca e arrossata con un rilievo dermico grossolano delle parti cronicamente colpite.
Negli adulti l'eczema si manifesta prevalentemente nelle pieghe degli arti, al viso, collo e torace.
Nella patogenesi della malattia intervengono fattori immunologici e non immunologici. I primi sono
costituiti da allergeni alimentari, inalanti o da contatto, i secondi da irritanti esterni, infezioni, disturbi
neurovegetativi, disturbi del metabolismo lipidico, sudorazione e stress. Peggiora in inverno e
primavera.
È caratterizzata da una riduzione dei ceramidi epidermici che determina un indebolimento alla funzione
di barriera della cute, una maggiore irritabilità ed infezioni.

• L'orticaria cronica è una delle dermatosi più comuni ed è caratterizzata dalla comparsa di pomfi
cutanei variabili dal colore rosso al bianco, di forma e dimensioni, sede ed estensione.

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I pomfi sono fugaci, scompaiono senza lasciare traccia e si accompagnano a prurito.
Mentre la diagnosi clinica è facile, nell'orticaria cronica (sintomi quotidiani per oltre 6 settimane) è
molto difficile capire l'eziologia.
Fattori scatenanti possono essere: farmaci, alimenti, infezioni, punture d'insetto, patologie
autoimmunitarie associate, psichiche...
Caratteristico è il dermografismo, cioè la comparsa di pomfi in sede di strofinamento della cute.

• La Psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle, non infettiva né contagiosa,
solitamente di carattere cronico e recidivante. Nella sua patogenesi intervengono fattori
autoimmunitari, genetici e ambientali.
Si riconoscono più forme di psoriasi: la psoriasi pustolosa
e forme non pustolose tra cui la psoriasi a placche (circa l'80% delle forme di psoriasi), guttata,
inversa ed eritrodermica.
Nella psoriasi a placche la pelle si accumula rapidamente e si
ispessisce nelle zone interessate dalle lesioni conferendo un aspetto squamoso bianco-argenteo.

Anche può comparire in qualsiasi zona del corpo, in genere si localizza in corrispondenza di
gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e parte lombare della schiena, oltre che ai palmi delle mani,
alle piante dei piedi ed in regione genitale. Si presenta più frequentemente, ma non
esclusivamente, sulle superfici estensorie degli arti.
La malattia, ad andamento cronico e
ricorrente, è variabile nell'estensione dell'interessamento cutaneo.
Caratteristico è il fenomeno
di Koebner, per il quale nuove lesioni possono insorgere nelle zone di traumatismo.

• La vitiligine è una malattia della pelle che colpisce i melanociti, cioè le cellule che producono il
pigmento da cui dipende il naturale colorito della pelle (melanina). La carenza
(ipopigmentazione) o la totale assenza (depigmentazione) di melanina che ne deriva si manifesta
con la comparsa di macchie caratteristiche: la pelle diventa più chiara, quasi bianca e, a parte la
modificazione cromatica, è assolutamente normale. La vitiligine può avere carattere familiare (la
malattia tende a ripresentarsi all'interno della stessa famiglia) e acquisito. Occasionalmente,
questo disordine della pigmentazione si sviluppa dopo un traumatismo o una lesione fisica
diretta alla cute (fenomeno di Koebner).

• Gli Epiteliomi o Carcinomi cutanei nascono da una trasformazione maligna dei cheratinociti.
Sono molto frequenti (15% di tutte le neoplasie) e comprendono principalmente in:
Carcinoma
Basocellulare (o Basalioma), che origina dalle cellule dello strato basale dell'epidermide
Carcinoma Squamocellulare (o Spinalioma), che origina dalle cellule dello strato spinoso.
Esistono
forme cliniche differenti, a seconda dello stadio della malattia, che vanno da piccole chiazze
eritematose, con squamo-croste, di norma nette a forme nodulari e ulcerate, fisse nella sede e nel
tempo.

• Cicatrice ipertrofica: circoscritta nella sede primaria


• Cheloide: interessa anche le aree adiacenti
Sono proliferazioni di tessuto fibroso cutaneo conseguenti ad un trauma; compaiono dopo mesi dal
trauma.
Papule o placche rilevate, di color rosa-rosso, dure. I cheloidi possono diventare sfiguranti.

Fattori predisponenti familiari e razziali.

L'acne rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle, che colpisce prevalentemente soggetti
adulti, con carnagione e capelli chiari L'esordio della patologia dermatologica è accompagnato da un
arrossamento localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte.

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• L'acne rosacea tende ad avere un decorso progressivo, quindi i sintomi tendono a peggiorare nel
corso del tempo: il rossore tende ad aumentare fino a diventare persistente. Se non trattata
adeguatamente, l'acne rosacea può dare origine a lesioni cutanee, gonfiore del naso ed
interessare anche la regione attorno agli occhi (rosacea oculare). Per alcuni soggetti il decorso
della rosacea è ciclico: i sintomi possono acuirsi per un periodo limitato ad alcune settimane o
mesi, per poi diminuire prima di aggravarsi nuovamente.

• Il forame ovale pervio è un difetto anatomico del cuore, caratterizzato da un'insolita apertura
nel setto che separa i due atri (destro e sinistro).
il Forame Ovale Pervio permette il passaggio di sangue venoso “sporco” dalla parte destra alla parte
sinistra del cuore che è quella che invia, attraverso le arterie, il sangue in tutto l’organismo.(rischio
endocardite) Nel caso in cui si verifichi il passaggio di coaguli di sangue (emboli) nell’atrio sinistro, questi
possono migrare ed ostruire le arterie di qualunque organo (embolia paradossa). La conseguenza più
frequente del Forame Ovale Pervio è l’ictus che si verifica quando un embolo raggiunge una delle arterie
del cervello.
Pertanto, se il cliente assume anticoagulanti non è trattabile, in caso contrario rimandarlo al proprio
medico curante per profilassi antibiotica preventiva per endocardite batterica

• Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causata
dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non
riconoscendoli come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta
che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina.
Come conseguenza, si riduce, fino ad azzerarsi completamente, la produzione di questo ormone il cui
compito è quello di regolare l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule. Si verifica, pertanto, una
situazione di eccesso di glucosio nel sangue identificata con il nome di iperglicemia.

• La dermatite allergica da contatto è molto frequente sia in ambiente professionale (50% delle
dermatosi lavorative) che extraprofessionale (10% al nichel
nelle donne).
Le lesioni più frequenti sono macule eritematose, edematose, seguite da vescicole,
pruriginose nelle zone di contatto con l'agente scatenante.


• I nevi sono macule dal color carne al marrone, papule o noduli pigmentati composti da nidi di
melanociti o di cellule neviche. Il loro principale significato (oltre a quello estetico) è la
somiglianza con il melanoma. Le lesioni pigmentate sono valutate per le caratteristiche
riscontrate (un nuovo aspetto o un cambiamento, colori multipli all'interno di una lesione,
sanguinamento, ulcerazione o prurito) che possono far pensare a nevi atipici o al melanoma.
I melanomi cutanei originano sia su una cute integra sia da nevi preesistenti, che sono presenti fin dalla
nascita o dalla prima infanzia (congeniti) o compaiono durante il corso della vita (acquisiti).
Pertanto, è fondamentale non coprire mai i nevi con i pigmenti, tantomeno ferirli o tagliarli con gli aghi
da tatuaggio, ma circoscriverli ad una distanza di almeno 2mm

• La Scabbia è un'infezione contagiosa della pelle che si verifica tra esseri umani.
È causata
dall'acaro parassita Sarcoptes scabiei, che si inocula sotto la pelle del

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soggetto colpito, provocando un intenso prurito.
Si manifesta con papulo-vescicole, con caratteristici
cunicoli scavati dal Sarcoptes,
molto pruriginose, soprattutto di notte, localizzate prevalentemente nelle pieghe
degli arti, nei polsi, nei gomiti, tra le dita, al tronco, ai glutei, in regione genitale. La malattia può essere
trasmessa da oggetti, ma più spesso dal contatto diretto pelle-
pelle, con un elevato rischio dopo un contatto prolungato. L'infezione richiede da quattro a sei
settimane per diventare sintomatica.

• L’impetigine è un’infezione acuta piogenica che colpisce soprattutto in età pediatrica gli strati
superficiali della cute, più frequentemente a volto e arti ma lesioni impetiginizzate possono
essere presenti anche nell'età adulta.
La causa è da riscontrarsi nello Streptococcus pyogenes (Streptococco beta-emolitico di gruppo A) e
nello Staphylococcus aureus per l'impetigine non bollosa e solamente nello Staphylococcus aureus per
quella bollosa.
Le lesioni appaiono come ferite eritematose (con vescico-bolle nella forma bollosa) e con il passar del
tempo si coprono di croste che assumono un tipico color miele.

• Micosi da dermatofiti, lieviti o muffe.



• TINEA: Infezione cutanea causata prevalentemente dai dermatofiti Trichophytum
rubrum, Tricophytum mentagrophites e Microsporum Canis. Esistono diverse forme cliniche
Le lesioni sono chiazze piane, eritemato-desquamanti, nette, ovalari, con la
tendenza alla risoluzione centrale e molto pruriginose.
PITIRIASI VERSICOLOR: infezione cutanea dal lievito Pityrosporum Orbicolare.
Le lesioni sono più frequentemente chiazze ovalari, color caffelatte, asintomatiche o lievemente
pruriginose, che al grattamento desquamano leggermente, localizzate al tronco, al collo e alla radice
degli arti.
CANDIDOSI: infezione cutanea e mucosa dovuta prevalentemente al lievito Candida Albicans.
Le pruriginose lesioni cutanee danno l'intertrigine, soprattutto in soggetti immunocompetenti ma
spesso obesi e diabetici, e sono localizzate alle pieghe degli arti dove vi sono macerazione e ragadi nella
zona centrale, eritema e desquamazione nella zona periferica e pustole sparse nella parte esterna.

• La Pediculosi è una parassitosi che può colpire soprattutto il capo e il pube (Pediculosi pubica)
ma può essere estesa al corpo.
Si trasmette grazie a una famiglia di artropodi chiamata Anoplura, le cui tre forme sono:
Pthirus pubis, che colpisce il pube
Pediculus humanus nelle sue due varianti:
Variante Pediculus
humanus capitis, che colpisce il cuoio capelluto (le dimensioni degli artropodi sono di 2-4 mm)
Variante
Pediculus humanus corporis, il cui contagio avviene anche con il cambio di abiti infetti.
Le manifestazioni sono date da piccole lesioni pruriginose nel luogo dove è avvenuta la puntura e altre
lesioni sono da grattamento dovuto alla ricerca di un sollievo. Solo in casi gravi si arriva a eritemi e
tumefazione.

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LA RIPARAZIONE TISSUTALE

Indipendentemente dal tipo di ferita o dall’entità di perdita tissutale, la guarigione procede per fasi che
si sovrappongono nei tempi e che non si possono separare l’una dall’altra.

1° FASE INFIAMMATORIA o essudativa, in cui si verificano l’emostasi e la detersione.

2° FASE PROLIFERATIVA in cui si verifica la costruzione del tessuto di granulazione.

3° FASE DI MATURAZIONE o fase di differenziazione in cui si verificano la formazione della cicatrice e la


riepitelizzazione.

FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA RIPARAZIONE TISSUTALE

FATTORI GENERALI:

• Costituzione
• Fumo
• Età

• Edemi
• Diabete ed uremia

• Terapie farmacologiche NO CROSTE!
• Riduzione della mobilità 

• Malnutrizione 


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• Ipertermia 

• Condizioni patologiche 

• Deficit vitaminici 

• Ipossiemie

FATTORI LOCALI:

• Ipossigenazione
• Umidità
• T°

• Concentrazione di sodio e glucosio
• Ph
• Tempo di coagulazione
• Forze di stiramento o di taglio
• Attrito o frizione
• Corpi estranei 

• Pressione 





UN TATUAGGIO

PUO’CONSIDERARSI GUARITO

NON PRIMA DI TRE SETTIMANE!

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COME SI CURA UN TATUAGGIO

Rimozione della pellicola dopo 2/3 H


In caso si usi il cerotto rimozione dopo 12 H
Lavaggio con sapone antibatterico o a PH neutro
Non usare asciugamani ma carta
Non strofinare ma tamponare
Lasciar respirare la pelle prima dell’applicazione dell’idratante
Mantenere il tatuaggio sempre ben idratato utilizzando i seguenti prodotti:
Bepanthenol
Eucerin
Burro di Karite’
Burro di Cocco
Tea Tree oil
After care appositi
Mantenere idratato non significa soffocare la pelle con eccessiva quantità di prodotto, la cute ha
bisogno di respirare, due/tre lavaggi con conseguente idratazione al giorno sono più che sufficienti
Effettuare idratazione e detersione con le MANI PULITE!
Si puo’ consigliare di coprirlo SOLO in prima notte, soprattutto in presenza di animali domestici

NOTA BENE: Il rischio di contrarre infezioni è massimo durante le


prime ore dall’esecuzione del tatuaggio.

Dopo qualche giorno, sulla zona tatuata inizieranno a comparire delle crosticine (tessuto di
granulazione).
Queste possono essere più o meno estese in base al tipo di tatuaggio e alla mano del
tatuatore.
NON TOGLIERLE!
Quando saranno pronte, si staccheranno da sole.
Se si rimuovono prima del tempo, si rischia di togliere anche il colore sottostante e, di conseguenza,
rovinare il tatuaggio.

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Durante la guarigione, il tatuaggio tenderà a prudere, sia per il tessuto di granulazione che per il
rinnovamento della pelle.
Non grattare il tatuaggio: si puo’ compromettere il risultato.
Quando e se il prurito sarà insopportabile, si stende un velo sottile di crema sul tatuaggio e lo si
massaggia delicatamente
Inoltre, grattando il tatuaggio si rischia di graffiarlo e di infettare la ferita.
L’acqua è vita: non solo per noi, anche per molti germi e batteri.
Per almeno due settimane (meglio tre) dall’esecuzione del tatuaggio, evitare di andare al mare, in
piscina o in qualsiasi posto “acquoso” (laghi, stagni, fiumi etc…).
Durante la guarigione, cercare di evitare e controllare il più possibile l’esposizione al sole della zona
tatuata.
La pelle è delicata e molto sensibile, i raggi solari potrebbero provocare del dolore.
Inoltre c’è il rischio
che la zona si gonfi e che si rallenti la guarigione del tatuaggio.
Usare sempre (anche dopo la guarigione) la protezione massima (50+).
È vero, i nuovi inchiostri non tendono più a sbiadire con il sole, ma c’è sempre il rischio di reazioni di
fotosensibilizzazione (reazioni chimiche che provocano l’arrossamento della zona del tatuaggio, prurito
e la comparsa di un eritema).
In generale avvengono più spesso sul colore rosso e la protezione 50 riduce il rischio.
Durante la guarigione del tatuaggio, non si segue la moda e si pensa alla pelle.
A seconda della posizione del tatuaggio, gli indumenti stretti possono sfregare la zona e rischiano di
rovinare il tatuaggio.
Non usare prodotti profumati e a base di petrolio e/o alcol
Le creme a base di petrolio possono fare da tappo al tatuaggio, rallentando la guarigione e aumentando
il rischio di infezioni.
Per quanto riguarda i prodotti profumati e a base di alcol, questi possono indurre delle reazioni
allergiche sul tatuaggio.
La zona appena tatuata è molto sensibile e delicata e questi prodotti possono
portare a prurito estremo e dolore.
Inoltre, i prodotti a base di alcol tendono a seccare la pelle e renderla irritabile.
Durante la cura del tatuaggio evitare la depilazione, sia con la lametta che con la ceretta (insomma,
qualsiasi metodo!): si rischia di traumatizzare il tatuaggio, rimuovere il tessuto di granulazione e
aumentare il rischio di infezione.
La pelle post-tatuaggio è molto sensibile e l’acqua troppo calda può causare dolore e irritazioni.
Palestre e luoghi di attività fisica sono molto sporchi.
Cercare di evitarli per almeno una settimana; inoltre, la sudorazione tende ad allargare i pori.
Per cui
c’è sempre il rischio che l’inchiostro salti o si espanda.
Evitare le saune: il vapore allarga i pori e c’è il rischio che l’inchiostro non tenga.
Le mani sono uno dei veicoli preferiti dei batteri!
Evitare di toccare il tuo tatuaggio appena fatto se non dopo essersi lavati le mani.
Cercare di non far toccare il tatuaggio agli altri (tranne il tatuatore ovviamente), il rischio di infezione è
sempre allerta.

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POSSIBILI CONSEGUENZE
COMPLICANZE INFETTIVE
Il principale rischio ACUTO post-tattoo è il
trasferimento di agenti infettivi.
Se uno studio per tatuaggi è gestito correttamente questo rischio dovrebbe essere ridotto.
Infezioni batteriche: pioderma, sifilide, tubercolosi
Infezioni virali: HPV, HBV, HCV, HIV

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COMPLICANZE CICATRIZIALI

Sono proliferazioni di tessuto fibroso cutaneo conseguenti ad un trauma.


Cicatrice ipertrofica: circoscritta nella sede primaria Cheloide: interessa anche le aree adiacenti
Compaiono dopo mesi dal trauma.
Papule o placche rilevate, di color rosa-rosso, dure. I cheloidi
possono diventare sfiguranti.

Granulomi da corpo estraneo


Sono dovuti ad una reazione di difesa da parte dell'organismo per distruggere, eliminare o isolare
materiale che è stato inglobato nella cute.
Sia nei piercing che nei tattoo sono dati da materiale di grandi dimensioni rilasciati dai metalli e dai
coloranti.
Clinicamente appaiono come papule o noduli rosei-rossi, duri, circoscritti nella sede di inoculo. La
dimensione varia dalla quantità-qualità di materiale inoculato e della reazione reazione dell'ospite.
Istologicamente a livello dermico si formano degli ammassi di cellule macrofagiche e fibre collagene che
tendono a circoscrivere il materiale estraneo

COMPLICANZE ALLERGICHE

Possibili reazioni tardive ai sali di metallo.


La lesione è tipicamente localizzata alla sede di -inoculo del colore in caso di tattoo (es. sali di mercurio
usati per il rosso)
Es. i sali di mercurio possono dare reazioni fototossiche
Più raramente vi possono essere reazioni allergiche diffuse
In Europa si stima che il 15% delle donne e il 2% degli uomini siano sensibili al Nichel quindi il rischio di
sviluppare reazioni allergiche verso il Nichel contenuto in moltissimi oggetti con cui si viene in contatto
è alto.
Numerosi studi hanno evidenziato che il rischio di sviluppare allergia è dipendente ad es. dal numero di
piercing applicati ed è maggiore in soggetti con età inferiore ai 20 anni.
Su questa base la Direttiva Europea 94/27/CE ha limitato il contenuto di Ni in prodotti per i quali un
intimo e prolungato contatto con la pelle può provocare un rilascio di 0,5 microgrammi/cm2/settimana.
Recenti studi hanno evidenziato che anche altri metalli come Ag (argento), Au (oro), Co (cobalto), Cr
(cromo), Pt (platino) possono essere agenti sensibilizzanti.

COMPLICANZE DA RISONANZA MAGNETICA (RMN)

È possibile che durante l’esecuzione di una risonanza magnetica il paziente possa avvertire sensazione di
calore o prurito sul tatuaggio, dovuto alla presenza di metalli nei pigmenti iniettati che vengono
sollecitati dal magnete della RMN.

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Tuttavia, la vera complicanza puo’ essere la lettura delle immagini acquisite in quanto la forte presenza
di metalli potrebbe renderne difficoltosa l’interpretazione

FENOMENO DI KOEBNER O KOEBNERIZZAZIONE

I traumi sono noti per indurre l'isomorfismo reattivo o fenomeno di Koebner, cioè la comparsa di una
lesione psoriasica in sede di trauma, a distanza di 1-2 settimane.
In seguito alla ferita citochine dei cheratinociti e/o delle cellule dermiche e/o neuro peptidi dalle
terminazioni nervose attiverebbero le cellule endoteliali, con richiamo dei linfociti e conseguente
reazione infiammatoria della malattia.

IL CONSENSO INFORMATO

L’acquisizione del Consenso Informato non è un mero adempimento burocratico vuoto


ma il fondamento di liceità del vostro operato, quindi acquisire il consenso è obbligo.
La sua validità è strettamente correlata alla consapevolezza del soggetto che consente
circa il trattamento cui si sottopone al quale consente e quindi:
• NON DEVE ESSERE CONSIDERATO SEMPLICEMENTE UN MEZZO DI TUTELA LEGALE
• NON È SUFFICIENTE LA SOLA FORMALE ACQUISIZIONE DELLA FIRMA SU UN PEZZO DI CARTA SE
NON PRECEDUTA/ACCOMPAGNATA DA REALE COMUNICAZIONE /INFORMAZIONE
• NON è UNA LIBERATORIA: SI RISPONDE PER EVENTI AVVERSI CORRELATI A ERRORI DI TECNICA O
A INADEGUATA OSSERVANZA DELLE NORME IGIENICHE A TITOLO DI RESPONSABILITA’ COLPOSA
(IN CASO DI QUERELA)

Il Consenso viene raccolto dall’operatore in forma scritta e firmata da parte del cliente, o dei genitori (o
legale rappresentante) in caso di minore/incapace giuridico/incapace naturale.

Occorre acquisire il consenso del cliente


DGR ER 456/2007 sez. C
Devono sempre essere raccolte le informazioni riguardanti lo stato di salute del cliente.
In particolare, è necessario appurare l’eventuale presenza di controindicazioni al trattamento.
CONSENSO AL TRATTAMENTO modalità di acquisizione
Dopo avere
Accertato assenza di controindicazioni •fornito ampia informazione e chiarito gli eventuali
dubbi
COMUNICAZIONE / INFORMAZIONE (che devono coniugarsi tra di loro): 
il tatuatore / piercer deve
fornire in modo comprensibile TUTTE le informazioni utili sul trattamento che eseguirà (modalità,

17
prodotti utilizzati, effetti indesiderati, rischi) e chiarire tutti gli eventuali dubbi e rispondere a tutti i
quesiti posti dal cliente (la comunicazione è bidirezionale!) 


Profili giuridici
attività che comporta LESIONI CUTANEE con
– successiva modificazione permanente di tessuti corporei.
– e possibili complicanze con esiti permanenti (locali o sistemici)

LESIONE INTEGRITA’ PSICO -FISICA DEL SOGGETTO

Art. 5 C. C.:

gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino
una diminuzione permanente
dell’integrità fisica o quando siano contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume.

Art. 582 C.P.: lesione personale:


chiunque cagiona ad alcuno una lesione e personale, dalla quale derivi una malattia nel corpo o nella
mente, è punito con la reclusione.....
Se la malattia ha durata inferiore ai 20 giorni e non concorre alcuna delle circostanze aggravanti
prevedute dagli artt. 583 e 585 ..... Il delitto è punibile a querela della persona offesa.

Art. 583 C.P.: circostanze aggravanti: LA LESIONE PERSONALE E’

•GRAVE e si applica la reclusione...se dal fatto deriva


–una malattia che mette in pericolo la vita della persona offesa, –ovvero una malattia o una incapacità
di attendere le ordinarie
occupazioni per un tempo superiore ai 40 gg.
–se il fatto produce indebolimento permanente di un
senso o di un
organo.

•GRAVISSIMA se dal fatto deriva :



• una malattia certamente o probabilmente insanabile;
• la perdita di un senso;

• la perdita di un arto o una mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero la perdita dell’uso di un
organo o della capacità di procreare, o una grave e permanente difficoltà della favella;

• la deformazione ovvero lo sfregio permanente del viso.

Art. 5 C.C: gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione
permanente dell’integrità fisica.....
DGR456/2007All.1, lettera. F: “...non si possono eseguire tatuaggi o piercing in parti anatomiche nelle
quali sono possibili conseguenze invalidanti permanenti o in parti in cui la cicatrizzazione è
particolarmente difficoltosa (ad es. tatuaggio esteso alla totalità del corpo, piercing sull’apparato
genitale, sulle palpebre o sul capezzolo)

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Art. 348 C.P.: esercizio abusivo di una professione: chiunque abusivamente esercita una professione per
la quale è richiesta una speciale abilitazione dello stato (v. C.C: art. 2229) è punito con la reclusione fino
a .....(omissis)

•DIVIETO di iniezione di sostanze anestetiche da parte di persone non abilitate alla


professione medica (illegale).

•AMMESSO (ma non raccomandato) l’uso di anestetici superficiali, creme o gel, (tali
sostanze vanno comunque rimosse dalla cute prima delle punture della pelle e non
riutilizzate dopo.

ATTENZIONE USO E SOMMINISTRAZIONE NON SONO LA STESSA COSA!!!!!!!!!!!!!

Il soggetto minorenne
L’articolo 2 del Codice Civile stabilisce che i minorenni, fino al compimento del diciottesimo anno, non
hanno capacità legale di agire e non possono liberamente disporre del proprio corpo.
In caso di dubbio, chiedere sempre un documento di identità!
•L’intervento di tatuaggio o piercing, visto che comporta conseguenze permanenti e
possibili rischi per
la salute, NON può
essere eseguito su un soggetto minorenne,
a meno che non ci sia un esplicito consenso dei genitori o di chi esercita la patria
potestà.
•Il consenso
prestato è valido nei limiti in cui si aggiunga alla volontà del minore e sempre con limiti di cui A. 5 C.C.
L’unica eccezione è costituita dal piercing al lobo dell’orecchio, richiesto dai minori di età compresa tra
14 e 18 anni.
In questo caso l’intervento è ammesso, anche senza consenso dei genitori, in virtù del basso rischio
sanitario legato a tale tipo di intervento.
È dunque opportuno che il minore sia accompagnato da un genitore, che esprimerà formalmente il
consenso al trattamento.
Nel caso in cui l’accompagnamento sia impossibile, occorre acquisire il consenso per iscritto con firma di
almeno un genitore (o di chi esercita la patria potestà) allegando fotocopia del documento di identità.
Il genitore che firma ha l’obbligo di esprimere il consenso anche per l’altro genitore.

TUTELA DELLA PRIVACY


Il Decreto legislativo 196 del 2003 prevede una serie di norme atte a tutelare il diritto di tutte le persone
a garantire la propria privacy.
In particolare, tale legge prevede particolari obblighi nella raccolta e conservazione dei dati personali
(nel nostro caso quelli anagrafici) ed una tutela ancora più attenta per i dati sensibili, tra cui sono
compresi i dati sullo stato di salute (nel nostro caso la presenza di eventuali malattie che siano
controindicazioni temporanee al trattamento) e la vita sessuale.
Gli aspetti che interessano l’attività di tatuaggio e piercing riguardano fondamentalmente:
Autorizzazione al trattamento Custodia dei dati raccolti Divieto di diffusione Consenso al
trattamento

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AUTORIZZAZIONE DEL GARANTE
TUTELA DELLA PRIVACY
•
(legale rappresentante)
TITOLARE DEL TRATTAMENTO
•
(anche non nominalmente)

INCARICATI DEL T.: gli operatori FINALITA’ del T.
I dati personali e quelli sensibili devono essere custoditi con la massima cura
ARCHIVI: se possibile distinti, ma comunque
con accesso controllato , tale che non sia possibile
l’accesso da parte di terze persone (adottare contenitori muniti di adeguate serrature).
ARCHIVI INFORMATIZZATI: accesso protetto
da password personali, da modificare periodicamente.
I dati raccolti non possono essere diffusi o forniti ad altre persone che non siano il diretto interessato.
Il divieto di diffusione è ovviamente assoluto per i dati sensibili.
Possono essere trattati esclusivamente ai fini dell’attività specifica.
Il cliente deve essere informato sulle tutele adottate e deve esprimere consenso al trattamento dei dati
(anche per la sola custodia e archiviazione).

SCHEDA TECNICA

Fondamentale importanza ricopre la scheda tecnica, ovvero un foglio allegato al consenso informato da
conservare obbligatoriamente in cui si andrà a indicare
Inchiostri usati indicando: nome commerciale, numero di lotto, data di apertura, data di scadenza
naturale
Aghi e grip: allegando la cartina posteriore della confezione sterile al documento

ASPETTI DI SICUREZZA

È fondamentale che tutti gli operatori di tatuaggio e body piercing aderiscano alle precauzioni standard
per il controllo delle infezioni

In linea generale:

• il sangue e tutte le secrezioni corporee (ad eccezione del sudore)


• la pelle e le membrane mucose non intatte dovrebbero essere considerate potenzialmente infette

20
MANI

Con le mani si può realizzare una delle più efficaci modalità di trasmissione delle infezioni

Friday, 14 October 2011


Contamination of mobile phones and hands revealed for Global Handwashing Day
Tra i tasti e gli interstizi degli apparecchi, poi, si annidano tantissimi germi. 
Un studio condotto
dall’Università di Londra ha rivelato che nei telefonini vivono più batteri che nelle mani, e il 16% degli
apparecchi ospita l'Escherichia coli, i batteri fecali.

Sulle mani sono presenti microrganismi, che possono costituire:

• La Flora batterica residente


• La Flora batterica transitoria

La Flora batterica residente è costituita da microrganismi che:

– Costituiscono la flora normale della cute 



– Raramente causano infezione 

– Sono protettivi nei confronti della colonizzazione dei nocivi 

– NON vengono rimossi dal lavaggio con acqua e sapone 


La Flora batterica transitoria è costituita da microrganismi che:

– Si depositano sulle mani dopo contatti con persone o materiale contaminato 



– Provocano facilmente infezione 

– Vengono rimossi grazie all’azione di strofinamento delle mani con acqua e sapone


QUINDI, PERCHÉ LAVARSI LE MANI?

- Per ridurre la carica microbica presente


- Per la prevenzione della trasmissione di infezioni a persone e strumentario

Quando lavarsi le mani


•••
••
prima e dopo il contatto con ogni cliente
prima e dopo aver indossato i guanti monouso
dopo contatto con oggetti o superfici che possono essere contaminati

21
prima e dopo la manipolazione di presidi usati sul paziente
quando sono visibilmente sporche

Dopo un contatto con il sangue, con qualunque secrezione corporea o con ferite,
anche se si indossano i guanti,
in questo caso il lavaggio deve essere ANTISETTICO

E ANCORA ....

All’inizio e al termine del turno di lavoro


Prima e dopo essere andati in bagno o essersi soffiati il naso o starnutito
Prima e dopo di mangiare, bere, fumare, truccarsi o maneggiare lenti a contatto

OSTACOLI AL LAVAGGIO DELLE MANI

• Richiede troppo tempo



• Ignoranza / dimenticanza

• Uso “sostitutivo” dei guanti
• Non avvertito come priorità
• Operatore molto impegnato (più un operatore è impegnato meno si ava le mani)
• Irritazione della cute causata dalla frequente esposizione ad acqua e sapone
• Le mani non sembrano sporche

Con le mani si può realizzare una delle più efficaci modalità di trasmissione
delle Infezioni di conseguenza il lavaggio delle mani diventa un importante
intervento di controllo e prevenzione

TECNICHE DI LAVAGGIO

LAVAGGIO SOCIALE
LAVAGGIO ALCOLICO
LAVAGGIO ANTISETTICO

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LAVAGGIO SOCIALE

Lavarsi con ACQUA + SAPONE


Mira ad eliminare lo sporco che si deposita sulle mani e la flora microbica transitoria

TECNICA DI LAVAGGIO SOCIALE


• Rimuovere i gioielli

• Usare sapone o detergente liquido con acqua
• È da preferirsi il sapone liquido a PH neutro
• Usare preferibilmente flaconi con dispenser monouso
• Se vengono utilizzati flaconi di sapone liquido pluriuso, flaconi e stantuffo devono essere lavati sotto
acqua corrente e asciugati prima di essere nuovamente riempiti con nuovo sapone: riempire un
contenitore parzialmente vuoto può favorire la contaminazione batterica del sapone
insaponare e sfregare le mani energicamente per almeno 15 secondi, meglio 1 minuto
almeno 15 secondi
• lavare completamente, inclusi dorso, polsi, pieghe fra le dita, unghie e zona sottoungueale e anche gli
avambracci fino al gomito e risciacquare prima bene le mani e poi gli avambracci, avendo cura di tenere
le mani sopra il livello dei gomiti
Asciugare bene le mani e gli avambracci con salvietta di carta monouso (se di stoffa devono essere
lavate dopo ogni singolo utilizzo) oppure con un erogatore di aria calda
in assenza di rubinetto a gomito o pedale, chiudere il rubinetto con la salvietta e non a mani nude

LAVAGGIO ALCOLICO
• Va effettuato quando è indicato il lavaggio sociale ma non è possibile effettuarlo

• Richiede 15-20 secondi


• Non sono richiesti risciacquo, asciugature


IL LAVAGGIO ALCOLICO PERMETTE DI RISPETTARE LE RACCOMANDAZIONI AL LAVAGGIO DELLE MANI


E’ ben documentato, da vasti studi, che
il lavaggio alcolico delle mani riduce in maniera significativa la
frequenza di infezioni.

TECNICA LAVAGGIO ALCOLICO


• rimuovere i gioielli

• applicare da 1.5 a 3 ml di gel o soluzione alcolica sul palmo di una mano e frizionare le mani insieme
• continuare a frizionare le mani fino alla loro completa asciugatura (Se applicate una sufficiente
quantità di prodotto dovrebbero occorrere circa 10 -15 secondi di frizionamento prima di sentire le
mani asciutte)
• Non appoggiare il “beccuccio” del flacone sulla cute

23
• Apportare la data di apertura del flacone, questo consentirà di sostituire il prodotto secondo i tempi
indicati dal produttore

Se si prova una “sensazione” di accumulo di emollienti sulle mani dopo aver usato 5-10 volte il prodotto,
lavarsi le mani con acqua e sapone

Il LAVAGGIO ALCOLICO
non può sostituire il lavaggio sociale :


• Se le mani sono visibilmente sporche (il materiale organico inattiva il disinfettante) 

• Prima e dopo mangiato 

• Prima e dopo aver usato i l bagno 

• All’inizio e alla fine dell’attività lavorativa 
In questi casi è necessario il lavaggio sociale

LAVAGGIO ANTISETTICO

Si effettua per distruggere rapidamente tutta la flora transitoria e ridurre la carica microbica della
flora residente

Quando?

• Prima di indossare i guanti sterili
• Dopo un contatto con il sangue, con qualunque
secrezione corporea o con ferite, anche se si indossano i guanti

Dopo aver eseguito il lavaggio sociale


• Applicare uniformemente 5 ml di soluzione antisettica (povidone iodio soluz. acquosa,
clorexidina) 

• Frizionare accuratamente unghie, dita, palmi e dorsi delle mani, polsi e gli avambracci per
almeno 2 minuti 

• Sciacquare accuratamente sotto l’acqua corrente 

• Asciugare con salviette monouso 

• Se non c’è rubinetto a gomito o pedale con la salvietta chiudere il rubinetto

Aspetti generali dell’igiene delle mani


• Usare lozioni o creme protettive per le mani al fine di ridurre l’insorgenza di dermatiti di natura
irritativa 

• Tenere le unghie corte e ben curate 

• Meglio senza smalto per le unghie, se incrinato può favorire la colonizzazione da parte di
microrgaminismi
• Gioielli: sono state rilevate reazioni allergiche date dall’uso di soluzioni saponose o antisettiche
accumulatesi sotto la gioielleria. 

• abrasioni o ferite dovrebbero essere coperte con una protezione impermeabile

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I GUANTI
DURANTE TUTTO IL PERIODO DI EFFETTUAZIONE TUTTO IL PERIODO
DELL’OPERAZIONE DI TATUAGGIO O PIERCING DEVONO ESSERE UTILIZZATI I GUANTI

Sono DPI

Dispositivi di Protezione Individuali DPI


rappresentano il sistema di barriera più comunemente usato nei confronti dei fattori di rischio chimico,
meccanico, biologico

Vanno usati perché’:

• Per ridurre il rischio di acquisire infezioni dagli utenti 



• Impedire che la flora dell’operatore venga trasmessa agli utenti 

• Impedire la trasmissione di infezioni da un utente all’altro 

• Proteggere la cute degli operatori da agenti chimici e batteri 


L’efficacia dei guanti nel prevenire la contaminazione delle mani degli operatori sanitari è stata
confermata da vari studi clinici anche se è possibile che microrganismi raggiungano la cute
dell’operatore attraverso piccoli difetti dei guanti o durante la rimozione degli stessi

Quando usarli

• Vanno utilizzati durante tutto il periodo di effettuazione dell’operazione di tatuaggio o piercing
• Prima di toccare mucose o cute non integra
• Prima di toccare oggetti contaminati
• Nelle manovre di manipolazione degli aghi

Vanno cambiati

• Prima e dopo il contatto con ogni cliente
• Passando da una zona contaminata (es. area inguinale) ad una pulita del corpo del paziente (es.
il viso)
• Per interventi separati e distinti sullo stesso paziente
• Dopo un contatto con il sangue, con qualunque secrezione corporea

Ancora:

• Quando sono visibilmente sporchi
• Dopo contatto con oggetti o superfici che possono essere contaminati con sangue o altre
secrezioni
• Prima e dopo la manipolazione di presidi usati sul paziente
• In caso di verifica o dubbio di lesione degli stessi

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FARE ATTENZIONE!

• Lavarsi le mani prima e dopo l’uso dei guanti 



• Non toccarsi gli occhi, naso, bocca, capelli, epidermide con i 
guanti 

• Tenere le unghie corte e non indossare unghie artificiali 

• Non lavare i guanti per usarli per più utenti 

• Non toccare con i guanti attrezzature “pulite”, telefono, porte, ecc. 


Tempi d’uso

PRECAUZIONE STANDARD: cambiarli dopo 35/40 minuti


(durante l’uso possono formarsi dei microfori causati da sollecitazioni meccaniche che
riducono la sicurezza)

I Guanti devono essere sempre


Monouso!

Rimuovere i guanti
utilizzando tecniche appropriate per prevenire


la contaminazione delle mani.

Il guanto deve essere della giusta misura: un guanto che non calzi bene (troppo largo o stretto)
rappresenta di per sé un rischio; vi deve essere un rifornimento sufficiente alla necessità di cambio

Quale tipo di guanti usare?

IN LATTICE
Fino ad ora i più usati, danno un grande confort, sono sottili, aderenti, non influiscono sulla destrezza
Possono essere senza polvere e con polvere (amido di mais)

Problemi guanti in lattice:


SENSIBILIZZAZIONE ALLE PROTEINE DEL LATTICE sia da parte dell’operatore che
dell’utente
(chiedere sempre se conoscono il loro stato di sensibilizzazione
con reazioni locali e/o generali anche gravi dopo esposizione diretta anche breve o
indiretta (di solito entro pochi minuti)
La reazione è più facile se i guanti sono con la polvere lubrificante (diffusione nell’aria
dell’allergene)

26
Problemi: sempre dei guanti in lattice Sensibilizzazione ad additivi della gomma
Sensibilizzazione ad additivi della gomma
Reazioni esclusivamente a livello della cute (dermatite allergica da contatto)
“Ipoallergico” è riferito solo alla presenza o meno di additivi della gomma

IN VINILE PVC
• È consigliato per compiti di breve durata, moderata resistenza meccanica 

• Meno manualità e confort rispetto al lattice 

• Assenza totale di proteine allergogene 

• Più resistenti in caso di puntura accidentale 

• Ottima alternativa al lattice 


IN NITRILE MORBIDO
• maggiore resistenza meccanica degli altri 2 

• più robusti e più impermeabili degli altri 2 guanti a parità di 
spessore 

• sono da utilizzare per compiti con esposizione a sangue, altri liquidi biologici e a sostanza
chimiche 

• alta sensibilità 

• hanno una lunghezza al polso maggiore rispetto agli altri 
(usati in sanità per interventi il cui
rischio di contaminazione con sangue e/o liquidi è particolarmente elevato) 


la pulizia dei locali ed arredi, deve essere eseguita con i normali guanti da pulizia
Per lavare gli strumenti contaminati usare guanti di gomma molto spessi

Norme legislative alle quali devono rispondere i guanti per la Vostra attività

Per motivi di certificazione i guanti vengono suddivisi in 3 categorie in funzione alla tipologia dei rischi
dai quali devono proteggere:


Per la Vostra destinazione d’uso deve essere


DPI III
(categoria per la protezione da rischio
chimico e biologico)

devono essere provvisti di marchio CE come DPI di III categoria per la protezione di rischio chimico
biologico ai sensi D.Lgs. 475 del 4/12/1992
per essere conformi al fattore di protezione

27
i DPI devono rispondere a specifiche norme europee (EN) per il nostro caso il guanto da usare deve
essere conforme alle norme di
UNI EN 347/2004 parte I, II, III (resistenza alla penetrazione e permeazione) rischio biologico e chimico

UNI EN 420/2004
(requisiti generali e metodi di prova)
La norma definisce i requisiti generali e le procedure di prova per la progettazione e la realizzazione del
guanto, la resistenza alla penetrazione dell'acqua, innocuità, confortevolezza ed efficienza, marcatura e
informazioni supplementari fornite dal fabbricante applicabili a tutti i guanti di protezione

Attenzione al marchio CE contraffatto!

NON SI TATUA SENZA MASCHERINA!

La mascherina chirurgica durante le procedure e le attività che possono generare schizzi o spruzzi di
sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escrezioni.
Alla fine della prestazione sul singolo cliente
Rimuovere prima i guanti facendo attenzione di non contaminarsi e lavarsi le mani
Rimuovere poi la mascherina prendendoli dagli elastici
Rimuovere camice/o grembiule, e/o copri-braccia, senza contaminare pelle e vestiti
buttare tutto nei rifiuti speciali ed eseguire l’igiene delle mani (ANTISETTICO)

28
DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE

PROCEDURA
Metodica di lavoro riguardante l’insieme delle azioni da organizzare in uno spazio temporale definito e
in cui si riconoscono le responsabilità, le informazioni sul ciclo lavorativo e gli strumenti operativi
necessari a lavorare in sicurezza

PROTOCOLLO
Strumento tecnico che si colloca all’interno della procedura e che guida gli operatori a
comportarsi in modo uniforme

La pulizia, la disinfezione e la sterilizzazione rappresentano le procedure essenziali per impedire la


trasmissione di agenti infettivi che può avvenire attraverso:
• 􏰀lo strumentario di uso comune; 􏰀
• gli oggetti;
• 􏰀il personale.

TERMINOLOGIA
Pulizia: rimozione meccanica dello sporco da superfici e oggetti (acqua con o senza disinfettante e
panno)

Decontaminazione: tutto il materiale da sottoporre a processo di sterilizzazione va decontaminato con


disinfettante (p.e. soluzione saponosa di iodofori) se presente sangue, liquidi biologici e materiale
organico potenzialmente infetto (DM 28/9/1990)

Disinfezione: lavaggio del materiale


(detergenti enzimatici e proteolitici)

Sterilizzazione: unico processo chimico o fisico in grado di distruggere tutte le forme di microrganismi
viventi (su materiali perfettamente asciutti)

Antisepsi: applicazione di soluzione antimicrobica a cute o altri tessuti per l’eliminazione di


microrganismi (lavaggio delle mani con soluzioni germicide o strofinamento della cute prima di
iniezione)

29
LA DISINFEZIONE
• 􏰀Disinfezione a livello basso: agisce sulle forme vegetative dei batteri e dei funghi, nonché su
alcuni virus.
• 􏰀Disinfezione a livello intermedio: efficace nei confronti del bac. Tubercolare e dei funghi.
• 􏰀Disinfezione ad alto livello: agisce anche sulle forme sporigene e su alcuni virus.

IL DISINFETTANTE IDEALE
In linea con le linee guida di organizzazioni ufficiali note in campo internazionale
• Ampio spettro d’azione 

• Elevato potere battericida 

• Rapida azione e lunga persistenza 

• 􏰀Attività anche in presenza di sostanze organiche
• 􏰀Buon potere di penetrazione e stabilità chimica
• Atossicità per l’uomo alle concentrazioni d’uso
• 􏰀Non macchiante e non corrosivo
􏰀
• Costo contenuto
• 􏰀Facile maneggevolezza


FATTORI CHE INFLUENZANO L’EFFICACIA DEI DISINFETTANTI CHIMICI


􏰀
• Presenza di sostanze organiche 􏰀
• Tempo d’azione
􏰀
• Concentrazione d’uso
􏰀
• Temperatura – pH
• 􏰀Meccanismo di azione antimicrobica 􏰀
• Natura del solvente
􏰀
• Carica e resistenza microbica
􏰀
• Fenomeni di inattivazione

La disinfezione deve essere preceduta da una accurata detersione


􏰀 Il prodotto deve essere mantenuto nel contenitore originale
􏰀 I disinfettanti usati in modo improprio possono determinare effetti collaterali
􏰀 Aperta la confezione scrivere la data di apertura
􏰀 Non lasciare i contenitori aperti 

􏰀 Evitare il contatto con l’imboccatura del contenitore
􏰀 Le soluzioni antisettiche (per mucose, ferite etc..) devono essere sterili
La disinfezione non deve essere usata “in alternativa” ai metodi per la sterilizzazione.

30
ESEMPI DI DILUIZIONE

􏰀 Soluzione di NaClO (1 g/L di cloro disponibile) per le superfici: 20 ml/L


􏰀 Soluzione di NaClO (1-5 g/L di cloro disponibile) per i locali: 20-100 ml/L
􏰀 Soluzione di NaClO (5 g/L di cloro disponibile) per sversamento di materiale infetto: 100 ml/L

STERILIZZAZIONE

Processo chimico o fisico in grado di distruggere tutte le forme di microrganismi viventi (su materiali
perfettamente asciutti) che si attua tramite:

•Mezzi fisici
•Mezzi chimici

31
Mezzi fisici (calore, filtrazione, Completa e radicale denaturazione delle proteine e del DNA o RNA
microbico radiazioni ionizzanti)

Mezzi chimici (disinfettanti) Interferiscono con i processi vitali dei microrganismi in modo irreversibile e
selettivo

Sterilizzazione processo che comprende


􏰀
• Raccolta
􏰀
• Decontaminazione
􏰀
• Lavaggio (manuale, automatico, ad ultrasuoni) 􏰀
• Risciacquo (acqua corrente e demineralizzata) 􏰀
• Asciugatura (pistole ad aria compressa)
􏰀
• Confezionamento
􏰀
• Sterilizzazione
􏰀
• Conservazione materiali sterilizzati

Per ogni fase è necessario indossare gli idonei DPI

NELLE OERAZIONI EFFETTUATE ALL INTERNO DI UNO STUDIO TATUAGGIO E PIERCING E’ NECESSARIO
IMPIEGARE LA STERILIZZAZIONE A CALORE UMIDO

CICLI DA 121- 134 GRADI


20/30 min

Perche’ sterilizzare con il calore?

􏰀Mezzo più sicuro, rapido, economico


Il tempo di sterilizzazione diminuisce con l’aumentare della T

Il vapore è un migliore conduttore termico rispetto al calore secco


A parità di T la sterilizzazione è raggiunta in un tempo minore

32
AUTOCLAVE

• Coperchio termoisolante
• Scaricamento automatico sul retro del vapore
• 􏰀Istruzioni d’uso sul frontale
• 􏰀Valvola automatica per una distribuzione uniforme del vapore saturo
• Segnali di malfunzionamento 

• Predisposizione per termosonda ai fini della 

• validazione ciclo
• 􏰀Valvola per lo sfiato del vapore 

• Requisiti e norme per la sicurezza 
(UNI EN 285)

L’impiego del vapore sotto pressione nelle autoclavi rappresenta il mezzo meno
costoso e più efficace per la sterilizzazione

• Viene impiegato vapore saturo sotto pressione


• Conduzione di calore in ambiente umido (la T del materiale è raggiunta in tempi brevi)
• Parametri: tempo, temperatura, pressione
• Distruzione anche delle spore
• Fasi: rimozione dell’aria dalla camera, immissione vapore, raggiungimento T, sterilizzazione,
asciugatura, introduzione di aria pulita con filtro HEPA

33
I PIGMENTI

Gli inchiostri adoperati per i tatuaggi non hanno una composizione chimica standard, tuttavia si può dire
che essi sono costituiti da due componenti: il veicolo e il pigmento.

La maggior parte degli inchiostri sono fatti con sali metallici, tinture vegetali o materie plastiche.

Il veicolo ha la funzione di distribuire in modo uniforme il pigmento in una matrice fluida, di prevenire
l’insorgere di sostanze patogene, di prevenire l’agglomerazione dei pigmenti e di favorire l’applicazione
sulla pelle. I veicoli maggiormente utilizzati sono: alcol etilico, acqua purificata, amamelide di origine
vegetale, listerina, glicole propilenico e glicerina. A volte sono usati alcol denaturato, altri alcol quali il
metanolo, antigelo e formaldeide sostanze tutte da sconsigliare in quanto tossiche.

I pigmenti che vengono messi in ciascun inchiostro servono per conferire il colore desiderato; alcuni
pigmenti hanno origine naturale e in questo caso sono ottenuti per trattamento di particolari minerali,
ma nella generalità dei casi vengono ottenuti sinteticamente. I metodi di sintesi sono i più svariati e
utilizzano processi a umido e/o a secco e includono fasi intermedie come dissoluzioni, reazioni più o
meno complesse, precipitazioni, filtrazioni, lavaggi, essiccamenti, calcinazioni ecc.

ESEMPI

Bianco
Resina acrilica, biossido di titanio, acqua
Rosso ciliegia
Resina acrilica, pigmento rosso 210, pigmento blu 15, glicerina, acqua, alcol isopropilico, amamelide
Arancio
Resina acrilica, pigmento arancio 13, pigmento rosso 210, glicerina, acqua, alcol isopropilico, amamelide
Giallo
Resina acrilica, pigmento giallo 65, ossido di titanio
Verde
Resina acrilica, pigmento verde, glicerina, acqua, alcol isopropilico, amamelide
Blu chiaro
Resina acrilica, biossido di titanio, pigmento blu 15, glicerina, acqua, alcol isopropilico, amamelide

Di ogni inchiostro acquistato devono essere reperibili le schede tecniche di sicurezza che ne indichino la
composizione, la provenienza e le certificazioni europee

Di seguito un esempio

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SCHEDA TECNICA
Creata il 30 gennaio 2017 Ultima revisione

Nome prodotto: BLACK HOLE INK

Funzione: Inchiostro per tatuaggi artistici. Uso professionale.

Caratteristiche: Dispersione di pigmento in acqua, additivi stabilizzanti e bagnanti. Il prodotto è stabile


chimicamente e microbiologicamente se mantenuto sigillato nel contenitore originale. Conservare in luogo
asciutto al riparo da fonti luminose e di calore.

Avvertenze: Si consiglia test dermatologico di tollerabilità prima dell'uso, non utilizzare in caso di risposta
positiva. Agitare prima dell'uso.
Non applicare su cute lesa. Adottare precauzioni igieniche, disinfettare l'area da trattare e le attrezzature,
impiegare materiali monouso.

Riferimenti normativi: Risoluzione del consiglio d'Europa ResAP(2008)1

Il prodotto contiene: Funzione:

AQUA SOLVENTE
C.I. 77266 PIGMENTO
GLYCERIN STABILIZZANTE
ISOPROPYL ALCOHOL STABILIZZANTE
HAMAMELIS VIRGINIANA WATER STABILIZZANTE
CAPRYLYL GLYCOL BAGNANTE

_______________________________________________________________________________________

Le informazioni qui contenute sono veritiere, ritenute corrette al meglio delle nostre conoscenze e
comunicate in buona fede. Tuttavia esse non implicano alcuna obbligazione, garanzia, libertà di
utilizzazione di proprietà industriali o concessioni di licenza. Le caratteristiche menzionate nel presente
documento non costituiscono specifiche contrattuali.

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LO SMALTIMENTO RIFIUTI

CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

• Una corretta gestione innanzitutto necessita:



1. la stipula di un contratto con una ditta
autorizzata alla smaltimento di rifiuti speciali
2. la corretta divisione del rifiuto tra taglienti e monouso
3. la registrazione dello stesso in appositi moduli.

-> I bidoni verranno smaltiti da ditte autorizzate e specializzate nel settore secondo
tempistiche stabilite a priori dai contratti sottoscritti.

•UNA CORRETTA GESTIONE SIGNIFICA ANCHE MANTENERE UN REGISTRO DEI RIFIUTI.


Tale registro è il MUD (MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE DEI RIFIUTI), ovvero il Registro
di Carico e Scarico dei Rifiuti speciali.


Il MUD (o comunicazione annuale al catasto dei rifiuti) è un modello attraverso il quale devono
essere denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal comune e quelli
smaltiti, avviati al recupero, trasportati o intermediati nell'anno precedente la dichiarazione.
La
scadenza per la consegna della dichiarazione MUD è fissata al 30 aprile di ogni anno e sino alla piena
entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti DEVE ESSERE
CONSERVATA LA COPIA DEL MUD PER 5 ANNI .

• 4 copie

• Il modello (procedura cartacea o telematica) da presentare è differente a seconda delle
seguenti categorie:
• 
Comunicazione Rifiuti Speciali
• 
Comunicazione Veicoli Fuori Uso 


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• Comunicazione Imballaggi 

• Comunicazione Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
• 
Comunicazione Rifiuti Urbani, Assimilati e raccolti in convenzione
• 
Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Normalmente lo Studio deve:

1. classificare i rifiuti prodotti;


2. affidare il servizio di trasporto e smaltimento/recupero a ditte autorizzate
3. detenere copia dell’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali (il Trasportatore), validità 5
anni;
4. detenere copia della convenzione tra Trasportatore e smaltitore;
5. compilare e tenere la documentazione ambientale:
6. detenere copia del contratto con la ditta che trasporta;
7. detenere e compilare il registro di carico
e scarico; Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). Nel momento in cui vengono poi
consegnati tali bidoni alla ditta che si occupa dello smaltimento, nel MUD si andrà ad indicare uno
scarico che cumula i carichi precedenti.
Ogni rifiuto monouso tagliente, pungente, tamponante o simile (aghi, rasoi, lamette, cotone, garze,
cerotti, ecc) e che sia venuto a contatto con il derma e/o con il sangue è classificato pericoloso a
rischio infettivo. Tali rifiuti sono considerarti non pericolosi solo quando inutilizzati. Ciò implica
oneri pratici (stoccaggio e smaltimento) e documentali (formulario, dichiarazione MUD).

I RIFIUTI TAGLIENTI

“L'eliminazione degli aghi e degli altri oggetti taglienti utilizzati nei confronti di
qualsiasi cliente deve avvenire con cautele idonee ad evitare punture o tagli
accidentali.
• In particolare gli aghi, le lame di bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglienti
monouso non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun
modo manipolati o rincappucciati, ma riposti, per l'eliminazione, in appositi
contenitori resistenti alla puntura”

La gestione dei taglienti inizia con la scelta del contenitore idoneo rispetto alla lunghezza dei presidi.
Il materiale va inserito nel contenitore senza comprimerlo e senza manipolarlo, gli aghi non vanno
mai nuovamente incappucciati e il contenitore va riempito senza superare i 3⁄4 del volume.
( HALIBOX)

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Al termine dell’attività lavorativa, va utilizzata la chiusura temporanea del contenitore, allo scopo di
ridurre il rischio di fuoriuscita del materiale in caso di rovesciamento del contenitore.

Prima della chiusura definitiva, è necessario accertarsi che non vi siano materiali pungenti o taglienti
che fuoriescano.

Al riempimento (max 3⁄4 del volume) del contenitore bloccare la chiusura definitiva e riporlo
all’interno dei contenitori per i rifiuti a rischio infettivo.

Il contenitore va naturalmente posto su un piano stabile e soprattutto in un posto inaccessibile ai


bambini che potrebbero, spinti dalla curiosità, infilare dentro le mani.

Nell’utilizzo dei contenitori è necessario indossare guanti monouso!


Prima dell’uso scrivere sull’etichetta del contenitore indirizzo e nome del titolare dell’esercizio.

Gli oggetti non vanno mai forzati nel momento dell'inserimento e non vanno mai introdotte le mani.

Una volta chiuso il contenitore, è necessario lavarsi le mani.

Scrivere la data di chiusura con il pennarello indelebile e lavarsi nuovamente le mani.

Gli imballaggi devono avere caratteristiche adeguate per resistere agli urti e alle sollecitazioni
provocate durante la loro movimentazione e trasporto e devono essere realizzati in un colore idoneo
a distinguerli dagli imballaggi utilizzati per il conferimento degli altri rifiuti.

Il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo deve essere effettuato in
condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere durata
massima di cinque giorni dal momento della chiusura del contenitore.

CONTENITORE PER RIFIUTI BIOLOGICI A RISCHIO INFETTIVO

ALIPACK

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CONTENITORE PER AGHI E TAGLIENTI

HALIBOX

AREA LEGISLATIVA

Tatuarsi ha molto a che fare con il nostro corpo e la nostra salute.

Un tatuatore è un artista, un creativo, ma è anche e soprattutto una persona che deve aver cura delle
norme di igiene del suo ambiente di lavoro ma soprattutto degli strumenti che utilizza.

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Con il tempo il tatuaggio è diventato una pratica sempre più sicura: molti anni fa non esistevano gli
aghi usa e getta, non si conosceva il problema del sangue infetto; ad oggi invece è molto difficile
incappare in problematiche sanitarie dopo essersi sottoposti ad una seduta in uno studio di
professionisti.

Nonostante questo, se ci mettiamo “sotto i ferri” con un non professionista o con un professionista poco
serio e disattento, potremmo contrarre malattie anche gravi come l’epatite.

Esiste ovviamente una specifica normativa che regolamenta il tatuaggio per legge: requisiti igienico
sanitari degli spazi, degli strumenti, dello smaltimento rifiuti, del tatuatore stesso.
Per questo infatti un tatuatore, ma anche un piercer, prima di iniziare a praticare deve seguire un corso
di specializzazione (90 ore) in strutture riconosciute per formarsi sotto questo punto di vista.
Il corso prevede lezioni di:

Infettivologia e igiene: consigli sugli accorgimenti da adottare per evitare il contagio di malattie
infettive e nozioni sulle norme igienico sanitarie da mantenere sul posto di lavoro;

Dermatologia: composizione dell’epidermide, infiammazioni della cute etc.;

Tecnica professionale: Informazione ed esercitazione pratica sull’attrezzatura per fare il tatuaggio.

I tatuaggi devono essere fatti esclusivamente in strutture apposite, gli studi, a norma sotto il punto di
vista igienico-sanitario:

Il luogo dove materialmente viene praticato il tatuaggio deve essere separato dall'ingresso o dalla sala
d’attesa (che è anch’essa obbligatoria per legge);

La zona di operazione rappresenta invece il cuore dello studio ed è quella con i maggiori
obblighi/vincoli. La superficie minima è di 9 mq e deve essere dotata di sufficiente fonte di
illuminazione. Il pavimento, e le pareti fino a m 2 di altezza, devono essere idrorepellenti, trattabili
con disinfettanti, prive di fughe o battiscopa. La stanza deve disporre di una fonte di ricambio d’aria
adeguata ed caso di stanze prive di finestre deve essere predisposto un impianto di
immissione/estrazione aria adeguato e certificato. All’interno di questa stanza devono essere
identificate 3 sotto-aree distinte e separate: zona dello sporco, dove vanno conservati i materiali
infetti/contaminati (conservati in appositi contenitori e smaltiti poi correttamente) e dove andranno
effettuate le operazioni di pulizia e smontaggio dell’attrezzatura; zona del pulito, dove vanno
conservati l’attrezzatura ed i materiali puliti (può anche essere un armadio chiuso); zona di
esecuzione, dove viene effettuato il tatuaggio, dovrebbe avere un lettino, un carrello in acciaio per
l’attrezzatura;

Deve esistere uno spazio indipendente principalmente amente destinato al lavaggio ed alla
sterilizzazione degli strumenti;

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Nell’esecuzione del suo lavoro il tatuatore deve indossare camice e guanti igienici e monouso;

I colori adoperati devono essere atossici e sterili e certificati da parte di aut.sanit. nazionale/estera;

Gli aghi e gli strumenti taglienti che perforano la cute o, comunque, vengono a contatto con superfici
cutanee integre o lese e/o con annessi cutanei, debbono essere sempre e rigorosamente monouso

I pigmenti da utilizzare devono essere atossici, sterili. I contenitori dei pigmenti devono essere di
piccole dimensioni e monouso (un contenitore per ogni soggetto) ed eliminati dopo l'uso su ogni
soggetto anche se il contenuto non è stato esaurito.

In generale ancora è vietato l'esercizio dell'attività di tatuaggio e piercing in forma itinerante o di


posteggio e l'operatore deve informare sui rischi e sulle precauzioni da osservare in seguito a tatuaggi
e piercing;

Prima di fare un tatuaggio si deve rilasciare apposita informativa scritta e firmata dal cliente;

L'operatore ovviamente deve fare uso esclusivo di attrezzatura sterilizzata, imbustata singolarmente o
monouso di guanti anch'essi monouso.

Per documentare l’omologazione dei locali servono invece diverse certificazioni, da quelle degli
impianti, all’agibilità dell’immobile, dell’omologazione dell’attrezzatura, dell’impatto acustico etc, oltre
al contratto per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e schede di sicurezza dei materiali utilizzati.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Atto del Senato 308 - Disciplina dell' attivita' di Tatuaggio e di Piercing


Sostanze Chimiche - Decreto Legislativo 14 settembre 2009, n. 133
Sostanze Chimiche Rettifica 20 Regolamento 1907-2006
REGIONE LOMBARDIA
DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA’ N. 6932 DEL 27 APRILE 2004

LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SANITA’ PER L’ESECUZIONE DI TATUAGGIO E PIERCING IN
CONDIZIONI DI SICUREZZA (CIRCOLARE 05.02.1998 NUM. 2.9/156 )

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