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LOTTA PER L’EGEMONIA POLITICA ED ECONOMICA (pag.

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Nel tardo ‘600 in tutta l’Europa prevaleva l’attività agricola mentre in Olanda erano già state
avviate redditizie attività industriali e commerciali, che diedero una solida ricchezza al Paese e
avviarono il sistema capitalistico.

Per contrastare l’egemonia olandese, gli inglesi promulgarono gli Atti di navigazione, che
costringevano i mercanti ad acquistare e a far viaggiare i prodotti verso l’Inghilterra solo su navi
inglesi. Questo obbligo incentivò l’industria cantieristica nazionale e lo Stato mise anche in
circolazione la carta moneta emessa dalla Compagnia della Banca d’Inghilterra.

In Francia si rispose alla potenza olandese con la politica economica di Colbert, ministro delle
finanze di Luigi XIV. Egli fece allestire una flotta di navi capaci di competere, creò grandi società
commerciali con sedi in Asia e nelle Americhe simili alla Compagnia delle Indie Orientali
dell’Olanda.

Colbert diede l’avvio al cosiddetto mercantilismo, ossia protezionismo del mercato interno dalla
concorrenza straniera. Si trattava di imporre tasse molto elevate sui prodotti di importazione in
modo da scoraggiare i prodotti stranieri e incoraggiare la produzione nazionale.

Questa politica consentì alla Francia di rilanciare la produzione dei panni di lana e di imporsi sul
mercato con prodotti di alta qualità e bellezza come quelli della seta, dei merletti e degli specchi,
con manodopera specializzata proveniente dall’Italia e dall’Olanda.

Buona parte delle guerre che si combatterono in questo secolo furono per motivi economici e
commerciali, per il possesso dei mercati mondiali.

La prima grande guerra si combatté tra Francia e Olanda anche perché Luigi XIV non tollerava che
ogni suo nemico trovasse rifugio in Olanda dove esisteva una grande libertà di pensiero e di
stampa.

Nel ‘600 l’Olanda fu colpita da una vera guerra commerciale ma aveva reagito rivolgendosi ad altri
fornitori, per esempio al Portogallo e alla Spagna anziché alla Francia. Il mercantilismo danneggiò
più i produttori francesi che i borghesi di Amsterdam.

La Francia, in alleanza con l’Inghilterra, attaccò militarmente l’Olanda, ma gli olandesi allagarono
intere regioni dopo aver distrutto le dighe che fermavano il mare e in più una rivoluzione popolare
tolse il potere ai borghesi e affidò i pieni poteri a Guglielmo III d’Orange . Lo scontro armato fece
decadere economicamente l’Olanda nonostante Luigi XIV fosse stato sconfitto.
L’ASSEDIO TURCO DI VIENNA

Altro punto debole della diplomazia in Europa fu il tentativo della Francia di convincere il Visir
turco Mustafà ad aggredire l’imperatore Leopoldo d’Asburgo e in questo modo Luigi XIV avrebbe
conquistato nuovi territori come l’Alsazia e la Lorena, a danno dell’impero.

L’imperatore Leopoldo I cercò l’alleanza con il re di Polonia Giovanni III, regno nuovo ma vasto e
fiorente grazie all’esportazione di cereali. Mustafà con il suo esercito, in maniera spregiudicata,
puntò direttamente sulla città di Vienna che fu assediata per circa due mesi nel 1683 e
sistematicamente bombardata dall’artiglieria. Fu uno dei momenti che diedero l’avvio alla
cosiddetta Guerra Moderna in cui prevaleva la componente tecnica e meccanica, con l’uso delle
mine piuttosto che l’eroismo dei guerrieri.

L’assedio finì con l’arrivo dell’esercito polacco e da quel momento i turchi non fecero più paura e
anzi nel ‘700 e ‘800 si assiste a un continuo riflusso dell’impero ottomano che nel 1914 possedeva
in Europa soltanto la città di Istambul.

LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA

Nella prima metà del ‘600 il Regno iberico era uscito dalla guerra dei Trent’anni (1618-1648) in
condizioni economiche molto difficili, tanto che la monarchia era periodicamente costretta a
dichiarare bancarotta. Tutti i metalli preziosi provenienti dalle colonie Americane venivano
utilizzati per rifornirsi dall’estero di cereali e manufatti e nel tardo ‘600 sia l’agricoltura che
l’industria iberiche non erano in grado di soddisfare i bisogni del paese.

I coloni non potevano impiantare industrie nel nuovo mondo, pur avendo necessità di ogni tipo di
manufatto che la Spagna da sola non poteva fornire, perciò acquistavano di contrabbando ogni
sorta di mercanzie da olandesi e inglesi.

Il re di Spagna Carlo II, che non aveva avuto figli, aveva indicato come suo successore un principe
francese, Filippo di Borbone, nipote di Luigi XIV, mentre gli altri parenti, soprattutto austriaci,
protestavano prontamente. Per Luigi XIV significava sfruttare i mercati delle colonie spagnole e
sostituire l’Olanda alla guida dell’economia europea.

Tuttavia, i paesi europei, timorosi di una super potenza francese crearono una coalizione che,
guidata dall’Inghilterra, diede il via alla guerra che si concluse nel 1713 con la pace di Utrecht:
diventava re Filippo V di Borbone che si impegnava a non riunire mai le corone di Francia e
Spagna, riconosceva alla Gran Bretagna il possesso di Gibilterra e si impegnava ad allentare il
protezionismo in America. Per trent’anni l’Inghilterra ottenne il monopolio dell’Asiento, ossia la
tratta degli schiavi neri nelle colonie spagnole.
LA RUSSIA DI PIETRO IL GRANDE

Mentre in Europa l’Inghilterra superava la potenza olandese, nella parte orientale del continente
l’impero russo stava assumendo una posizione sempre più importante.

Dopo la caduta di Costantinopoli (1453) i principi di Moscovia iniziarono ad utilizzare il titolo di Zar
ma per due secoli la Russia era rimasta isolata dal resto d’Europa con la quale aveva scarsi
rapporti.

La situazione cambiò radicalmente con l’avvento di Pietro il Grande (1682-1725) che fece
reclutare dall’occidente un gran numero di tecnici e falegnami e diede allo Stato un orientamento
mercantilistico. Lo Zar cercò in tutti i campi di trapiantare in Russia le tecnologie che aveva visto in
Olanda e in Inghilterra seguendo un processo di occidentalizzazione anche nello stile di vita dei
nobili: vi fu l’abbandono delle lunghe tuniche asiatiche, sostituite dai pantaloni, e il taglio della
barba. Le opposizioni furono schiacciate con la violenza. San Pietroburgo divenne la nuova
capitale, dato che Mosca risultava troppo lontana dall’occidente.

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