Economia deriva dal greco oikos che significa casa e nomos che significa regola. Letteralmente
è la buona amministrazione della casa.
Economia politica
Microeconomia:
Macroeconomia:
si occupa dello studio del studia il funzionamento del
comportamento dei singoli sistema economico nel suo
mercati/operatori/soggetti insieme
Per spiegare questo concetto Alfred Marshall disse che la microeconomia sta alla macroeconomia
come un albero sta alla foresta.
Scienza economica
positiva e normativa
L’economia positiva:
L’economia normativa:
L’economia politica: è la scienza che studia il modo in cui le società umane si sono
organizzate, o si organizzeranno, per produrre e distribuire attraverso l’uso di risorse scarse, beni
necessari al soddisfacimento dei bisogni individuali.
Forme di coordinamento:
1
-tradizione: la scelta dell’attività produttiva e la specializzazione sono tramandate di padre in
figlio; l’innovazione e il cambiamento sono nemici della società (il mondo antico era generalmente
basato su questa forma di coordinamento)
-comando: la società è organizzata in modo gerarchico; le decisioni su chi fa che cosa sono
prese e imposte dall’alto (sono tipiche delle dittature o del comunismo in Russia ad esempio)
-economia di mercato: non c’è un potere centralizzato, le decisioni sono quindi decentrate, e
il coordinamento è assicurato dalle forze impersonali della domanda e dell’offerta (da una
mano invisibile, secondo Adam Smith). Ci si affida all’egoismo del consumatore e alla necessità
di acquistare da parte del consumatore. È basato sulla libertà d’impresa e sulla
massimizzazione dell’utilità, da parte dei consumatori, e del profitto, da parte degli
imprenditori.
X MERCATO
AUTORITÀ
CENTRALE
Capitalismo a
Capitalismo di
PRIVATO pianificazione
mercato
centralizzata
Socialismo a
Socialismo di
STATO pianificazione
mercato
centralizzata
Funzionamento dell’economia:
Decisioni individuali:
Interazione tra individui:
8) Il tenore di vita di un paese
1) Gli individui devono scegliere 6) I mercati sono di solito uno dipende dalla sua capacita di
tra alternative (trade-off).
strumento efficace per produrre bene e servizi
incentivi.
1 & 2 Sono la base dell’economia poiché spiegano sinteticamente cosa l’economia sia. Qualsiasi
agente economico (consumatore) nel momento in cui adempie alle sue facoltà economiche, ossia
consuma o deve comprare qualcosa, è posto dati ad un trade-off, ossia una scelta, tra più
prodotti ed egli comprerà il prodotto che più soddisfa, o si avvicina a soddisfare, le sue esigenze.
Per poter acquistare un prodotto però è necessario una scambio, generalmente monetario. Tale
coste che deve sostenere il consumatore, e che decide di potere, è ciò a cui egli deve rinunciare
2
per poter acquistare il prodotto in questione. Tale costo
è detto: costo opportunità. Si possono osservare due
modi diversi di intendere, e calcolare il profitto: il punto
di vista di un economista e il punto di vista di un
contabile. Si nota quindi come a parità di ricavi il
metodo economico tenga conto di costi aggiuntivi che il
soggetto ha dovuto sostenere, ossia i costi impliciti
(sono costi non effettivamente visibili. Nel caso in cui si
frequentino lezioni universitarie, questo tipo di costo è
per esempio il tempo che si impiega per frequentare le
lezione piuttosto che impiegarlo in altri modi), mentre il
metodo contabile tiene cont solo dei costi espliciti
(sono i costi che effettivamente sei devono sostenere, in
termini monetari. Nel caso per esempio dei costi per da sostenere per l’università in questi costi
rientro i costi per gli spostamenti, per i cibo, per le tasse ecc. Sono quindi costi visibili, che fanno
parte di un esborso finanziario osservabile). Costi espliciti e impliciti costituiscono quello che è
detto costo opportunità
3 Pensare al margine: ci si riferisce al decidere passo dopo passo la scelta ottima per per avere
una produzione sempre massimizzata: legge dei rendimenti marginali (es. lo studio: si parla in
questo caso di una crescita a marginalità decrescente, nel senso che più tempo si passa a
studiare più diminuisce quanto effettivamente si apprende. Pensare al margine significa saper
calcolare il tempo ottimale di studi che mi consente di studiare più pagine possibile e che però
queste pagine vengano anche apprese)
7 L’intervento statale può a volte migliorare il risultato prodotto dal mercato, come per esempio
nel caso delle garanzie sui prodotti e quindi la tutela del consumare
8 Per la scienza economica un paese e tanto più felice e prospero economicamente tanto più è in
grado di produrre e di offrire servizi
9 Questo principio è quello dell’inflazione, ossia più si immette moneta più il valore della moneta
viene svalutato e più i prezzi quindi crescono
10 L’ultimo principio è la cosiddetta legge di Okun: se si vuole meno disoccupazione deve
crescere l’inflazione e se si vuole abbassare l’inflazione la la disoccupazione deve crescere. Essa
vale nel breve periodo però.
Macroeconomia
3
CONTABILITÀ NAZIONALE
Tributarie (imposte):
- imposte dirette
- imposte indirette
Spese:
- consumi intermedi
- prestazioni sociali
Economia si distingue in due tipi di studi. L’economia nel breve/medio periodo (archi temporali
in cui gli input produttivi sono vischiosi ossia non sono perfettamente mobili) e l’economia nel
lungo periodo (arco di tempo in cui i fattori produttivi sono perfettamente mobili). Per esempio
nel brevissimo periodo il capitale si può considerare fisso. Nel ciclo economico il trend misura
la variazione globale all’interno del periodo, poiché tipicamente il ciclo economico è caratterizzato
da massimi e minimi in corrispondenza dei quali si hanno perdi di crescita economica e altri in cui
si ha invece un periodo di recessione. Il trend si può definire come s fosse la media di tutti questi
valori.
4
PIL
Produzione aggregata all’interno di un determinato Paese
Con il termine lordo si intende che gli ammortamenti non sono compresi nel calcolo del PIL
1. Valore dei beni e dei servizi finali prodotti in un’economia in un dato periodo di tempo
-imposte indirette
-redditi da lavoro
-reddito da capitale o profitto
È distinto dal PNL (prodotto nazionale lordo) perché il PNL tiene conto anche dei redditi netti
dall’estero. PNL =PIL+ RNE (RNE redditi nazionali dall’estero)
1 SOMMA DEI VALORI di tutti i beni e i servizi finali dei prodotti in un paese
per evitare errori di doppia contabilizzazione i beni intermedi sono esclusi dal calcolo del
PIL
ad ogni fase di produzione si somma la differenza fra il valore della produzione dell’unità
produttiva e il valore dei beni intermedi utilizzati, ottenendo il valore aggiunto aggregato
3 SOMMA DEI REDDITI guadagnati dai fattori produttivi impiegati in tutte le fasi di produzione
(salari e stipendi, rendite, affitti, interessi e profitti)
PIL nominale: valore dei beni e servizi misurati a prezzi correnti (può aumentare sia perchè
aumentano le quantità prodotte sia perché aumentano i prezzi) (i prezzi cambiano in poche
parole)
La crescita del PIL nominale dipende da due fattori:
PIL reale: valore dei beni e servizi calcolata a prezzi costanti; è una misura più efficace del
benessere economica, perché non è influenzato dai cambiamenti di prezzi (illustra cosa sarebbe
accaduta alla spesa se fossero cambiate le quantità e non i prezzi) (i prezzi NON cambiano in
poche parole)
5
PIL procapite: Il prodotto pro-capite a prezzi costanti è l’indicatore più frequentemente utilizzato
per rappresentare il livello di sviluppo economico di un Paese. Il problema di usare valori
procapite è che in macroeconomia è più importante considerare il margine e non un valore medio
come può essere il PIL procapite. Perché esso può significare ad esami che tutti i cittadini di un
paese hanno redditi medio alti e quindi il tenore di vita è buono per tutti. Ma può anche significare
che poi hanno redditi altissimi e la maggioranza ha renditi molto bassi che però in media otterrà
un valore come quello del primo caso però il treno di vita è molto diverso tra le persone del
Paese.
Deflazione: riduzione del livello dei prezzi (sarebbe un tasso d’inflazione negativo)
-indice di Paasche
-indice di Laspeyres
• indice dei prezzi al consumo (IPC) misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime
il costo in valuta (euro, ad esempio) di un determinato paniere di consumo di un tipico
consumatore urbano.
L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice: il suo livello è scelto arbitrariamente
6
Capitolo 4: Reddito e spesa
Tre periodi che, a seconda di quello che si considera, danno risultati diversi:
-breve periodo: da spiegazione alle fluttuazioni nel breve periodo, i prezzi in questo periodo
sono considerati fissi
-medio periodo: la capacità produttiva del sistema economico è data ma i salari e i prezzi
sono flessibili
-lungo periodo: studia l’andamento di paesi (studi di economia della crescita), perché alcuni
crescono economicamente e altri decrescono
BREVE PERIODO
I prezzi in questo periodo sono considerati fissi
• uno spostamento verso il basso della curva di domanda aggregata provoca una caduta del
prodotto senza effetti sul livello dei prezzi;
• uno spostamento verso l’alto fa aumentare il prodotto ma non i prezzi, a meno che...
MEDIO PERIODO
La capacità produttiva del sistema economico è data ma i salari e i prezzi sono
parzialmente flessibili
La curva di offerta aggregata è crescente fino al livello di piena occupazione e poi verticale
Quindi non solo la produzione effettiva, ma anche il livello dei prezzi dipendono dalla domanda
aggregata:
• la realtà però mostra che si ha inflazione anche in presenza di un certo grado di disoccupazione.
Questo si può spiegare con la presenza di imperfezione del mercato del lavoro (disoccupazione
frizionale) e di conflitti distributivi fra lavoratori e datori di lavoro.
LUNGO PERIODO
Studia l’andamento di paesi (studi di economia della crescita), perché alcuni crescono
economicamente e altri decrescono
7
I periodi di espansione e recessione nel lungo periodo si compensano, e le fluttuazioni della
domanda aggregata non influenzano il trend di crescita del prodotto.
Fermi restando i livelli di disoccupazione fisiologici, tutti i fattori produttivi sono pienamente
impiegati e la produzione è sempre al suo livello potenziale:
-la teoria della crescita studia i fattori che aumentano il prodotto potenziale nel lungo periodo
come l’accumulazione del capitale e il progresso tecnologico.
———————————————————————————————————————————
IDENITITA IMPORTANTI
Economia chiusa (no importaz. ed esport.) senza Stato
o Y≡C+I
o Y≡C+S
o C+I≡Y≡ C+S
I≡S
o Y (reddito lordo)≡C+I+G+NX
o YD (reddito disponibile) ≡ Y + TR – TA
o YD≡ C+S,
quindi:
o YD–TR+TA≡C+I+G+NX
o C+S–TR+TA≡C+I+G+NX
o C + S – TR + TA ≡ C + I + G + NX
(S–I)≡(G+TR–TA)+NX
(l’eccesso di risparmio sugli investimenti nel settore privato, S-I, è pari alla somma del
disavanzo del bilancio pubblico, G+TR-TA, e dell’avanzo della bilancia commerciale,NX=
esportazioni-importazioni.)
——————————————————————————————————————————
Saldo Primario: Entrate Totali – Spese Totali + Interessi: è il risultato d’esercizio dell’anno in
corso.
• Investimento (I):talvolta chiamato investimento fisso per distinguerlo dalle scorte di magazzino.
E’ la somma dell’investimento non residenziale e residenziale
• Spesa pubblica (G):beni e servizi acquistati dallo stato e dagli enti pubblici. Non include né i
trasferimenti (assistenza sanitaria e sociale), né gli interessi del debito pubblico
• Esportazioni nette (NX=X-IM):o saldo commerciale, è dato dalla differenza tra esportazioni e
importazioni
- Esportazioni (X):gli acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo
8
- Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dall’estero effettuati dai residenti (consumatori,
imprese, governo)
Offerta aggregata(Y): quantità di beni e servizi che un sistema economico è in grado di produrre
in un determinato periodo. Dipende dai fattori produttivi disponibili, lavoro (N) e capitale (K), e
dallo stato della tecnologia (T). Quando i fattori produttivi sono pienamente impiegati, il prodotto
Y è al suo livello potenziale o di pieno impiego (Y*).
Y= f (K,N,T)
Domanda aggregata(AD): somma della domanda di tutti i beni richiesti dal sistema economico,
ottenuta sommando la spesa per consumi (C), la spesa per investimenti (I), la spesa pubblica
(G) e le esportazioni nette (NX).
Y=AD
FUNZIONI DI COSUMO
Supponiamo per semplificare che la funzione del consumo abbia forma lineare:
— —
C=C+cYD=C+cY
—
dove C > 0 rappresenta il consumo dovuto a fattori diversi dal reddito, come il patrimonio, mentre
0 < c < 1 è la propensione marginale al consumo (per ogni euro di reddito il consumo aumenta di
c euro).
— —
9
FUNZIONE DI CONSUMO C
d
La relazione tra il consumo e il reddito disponibile può essere espressa come:
C = C(Y )
D
È possibile assumere che la forma funzionale della relazione tra il consumo e il reddito disponibile
sia lineare:
C = c0 + c1Yd
YD=Y ≡Y−T D
0
Il parametro c è la propensione marginale (se il reddito disponibile aumenta di uno il consumo
1
aggregato aumenta di c1, c1 è il coefficiente angolare della funzionare lineare di consumo). Due
restrizioni naturali sulla propensione al consumo:
1
c < 1 un aumento del reddito disponibile genera un aumento meno che proporzionale del
1
consumo. I consumatori consumano solo una parte dell’aumento del loro reddito disponibile.
C0 è l’intercetta verticale, da dove parte il grafico perché è il punti in cui la funzione interseca
Il fatto che 0<c1<1 significa che nel momento in cui si diventa più ricchi di un euro la
propensione marginale al consumo di una percentuale compresa tra 0% e 100%, non
compresi. Cioè se mi viene dato un euro in più tenderò a spendere di più senza però mai
raggiungere a spendere tutto quell’euro.
INVESTIMENTO
Fino a che nn verrà introdotto il concetto di moneta questa variabile è detta esogena
Variabile esogena: non è determinano all’interno del modello, il modello non controlla la sfrisiamo
del parametro, variabile presa come data perché ci arriva dall’esterno del modello il che significa
che la variabile è modificata da fattori esterni al modello considerato
Variabile endogena: p
Supponiamo:
-spesa pubblica=0
_ _ _ _ _
Componente autonoma/indipendente della domanda(AD): AD= C+cY+I, A= C+I
_
AD= A+cY
10
EQUILIBRO
Equazioni:
-Y=AD
-AD= A+cY
Quindi: Y= A+cY
Slide 42
Si osserva quindi che il prodotto di equilibrio cresce all’aumentare della propensione marginale al
consumo c e della spesa autonoma A
Slide 45
Il “moltiplicatore”
α≡ 1/ 1−c
possiamo affermare che il livello di equilibrio della domanda aggregata e del prodotto (= reddito) è
pari ad un
multiplo α della spesa autonoma A ovvero: -
Y=αA
Ne consegue che un aumento ∆A della spesa autonoma porterà ad un aumento del reddito pari a:
∆Y=1/(1−c) ∆A
∆Y= α∆A
SPESA PUBBLICA
TASSAZIONE ESOGENA:
Insieme alle imposte T, la spesa pubblica G, descrive la politica fiscale del governo – le scelte del
governo circa le entrate e le uscite del settore pubblico.
La spesa pubblica è una variabile esogena. Come per l’investimento, si considera T e G come
esogene.
Motivazioni:
11
- i macroeconomisti hanno come compito quello di consigliare il governo circa decisioni di spesa
e di tasse.
In economia chiusa, la domanda di beni può essere espressa come somma di consumo,
investimento e spesa pubblica:
Z≡C+I+G
_
Z=c0 +c1(Y−T)+I+G 01
N.B. Assumiamo che non ci siano scorte nell’economia
In assenza di investimenti in scorte, l’equilibrio sul mercato dei beni richiede che la produzione (Y)
sia uguale alla domanda (Z):
Y=Z
Y=c0 +c1(Y−T)+I+G 01
N.B. Ricorda che Pil, produzione e reddito sono sinonimi.
Y=1/1−c1 (c0+I+G−cT)
1/1−c1 moltiplicatore
TASSAZIONE ENDOGENA:
Endogena: contribuisce a creare la dinamica del sistema
-G, la spesa pubblica per beni e servizi (ipotizziamo venga stabilita dal governo per un dato
ammontare G)
-TR, i trasferimenti che accrescono il reddito disponibile (YD) delle famiglie (ipotizziamo vengano
__
-TA, le imposte che riducono il reddito disponibile (YD) delle famiglie (ipotizziamo un’imposta
proporzionale sul reddito con aliquota t , per cui:
TA=tY
Y = A+c(1−t)Y _
Da cui, risolvendo per Y si ha: Y0= A/1-c(1-t)
12
Capitolo 5: Moneta, interesse e reddito
I = I(Y,i)
(+,−)
CURVA IS
Il mercato dei beni è descritto dalla curva I-S perché in equilibrio (uguaglianza tra domanda e
offerta) è caratterizzato dall’uguaglianza tra investimento (I) e risparmio (S).
La curva IS mostra la combinazioni fra tasso d’interesse e livello di produzione per le quali il
mercato dei beni è in equilibrio.
_ _
Y=1/1-c(1-t) (A-bi)=ag(A-bi)
LA MONETA
Aggregati monetari:
• M3 – aggregato monetario ampio: M2 + operazioni PCT, quote di FCI monetari, titoli di debito/
obbligazioni con scadenza originaria fino a 2 anni.
Il sistema monetario attuale è detto a RISERVA FRAZIONARIA perché il sistema può creare
moneta e non solo custodirla.
- la banca centrale, dopo la richiesta di un paese, immette una certa quantità di denaro nella
banca centrale di un paese
- la moneta immessa viene versata su un conto corrente bancario e invia ad avere corso legale
13
- ogni banca ha un tasso di riserva che deve per legge avere nelle casse (di solito il 10% del
capitale)
- La banca può quindi prestare soldi a terzi ma mentendo una riserva frazionaria del 10% (se ha
100 può prestare solo 90)
La base monetaria o moneta ad alto potenziale, H, è costituita dal circolante, CU, e dai
depositi delle banche presso la Banca Centrale, DB .
BC
Le riserve bancarie, RE, sono costituite dal circolante conservato nelle banche, CU , e dai
B
depositi degli istituti di credito presso la Banca Centrale.
RE
H=CU +RE
P
LACURVA LM
reddito.
La domanda di moneta speculativa può essere formalizzata comeLS=L-hi con h>0 che indica la
sensibilità della domanda di moneta al tasso di interesse
L che indica la ricchezza che gli operatori vorrebbero in liquidità se il tasso di interesse fosse zero.
La domanda di moneta può essere espressa come somma delle due precedenti componenti:
L=L +L =kY+L−hi TS
Equazione curva LM:
__
M/P=kY + L − hi
14
Casi estremi:
LM orizzontale: trappola della liquidità
LM verso destra:
-aumento dell'offerta di moneta
LM verso il basso:
-aumento domanda di moneta
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