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Economia (volta ad analizzare i rapporti sociali che si instaurano tra individui che instaurano

legami di produzione e acquisizione in un sistema economico):

• l’economia è una scienza sociale

• l’economia usa la matematica come linguaggio in quanto è un linguaggio universale

Economia deriva dal greco oikos che significa casa e nomos che significa regola. Letteralmente
è la buona amministrazione della casa.

Economia politica

Microeconomia:
Macroeconomia:
si occupa dello studio del studia il funzionamento del
comportamento dei singoli sistema economico nel suo
mercati/operatori/soggetti insieme

Per spiegare questo concetto Alfred Marshall disse che la microeconomia sta alla macroeconomia
come un albero sta alla foresta.

Scienza economica
positiva e normativa

L’economia positiva:
L’economia normativa:

tratta di spiegazioni oggettive propone soluzioni basate su


e scientifiche (ad esempio se giudizi di valore personale e
si impone una tassa sulla anche sulle norme politiche
produzione di un prodotto x il applicate (ad esempio
prezzo finale del prodotto l’impostazione di una tassa
aumenterà) sulle sigarette per
scoraggiarne l’acquisto e
anche per poter far fronte ai
maggiori costi sociali derivati
dal fumo)

L’economia politica: è la scienza che studia il modo in cui le società umane si sono
organizzate, o si organizzeranno, per produrre e distribuire attraverso l’uso di risorse scarse, beni
necessari al soddisfacimento dei bisogni individuali.

Forme di coordinamento:

1
-tradizione: la scelta dell’attività produttiva e la specializzazione sono tramandate di padre in
figlio; l’innovazione e il cambiamento sono nemici della società (il mondo antico era generalmente
basato su questa forma di coordinamento)
-comando: la società è organizzata in modo gerarchico; le decisioni su chi fa che cosa sono
prese e imposte dall’alto (sono tipiche delle dittature o del comunismo in Russia ad esempio)

-economia di mercato: non c’è un potere centralizzato, le decisioni sono quindi decentrate, e
il coordinamento è assicurato dalle forze impersonali della domanda e dell’offerta (da una
mano invisibile, secondo Adam Smith). Ci si affida all’egoismo del consumatore e alla necessità
di acquistare da parte del consumatore. È basato sulla libertà d’impresa e sulla
massimizzazione dell’utilità, da parte dei consumatori, e del profitto, da parte degli
imprenditori.

X MERCATO
AUTORITÀ
CENTRALE
Capitalismo a
Capitalismo di
PRIVATO pianificazione
mercato
centralizzata
Socialismo a
Socialismo di
STATO pianificazione
mercato
centralizzata

I 10 principi dell’economia moderna:

Funzionamento dell’economia:

Decisioni individuali:
Interazione tra individui:
8) Il tenore di vita di un paese
1) Gli individui devono scegliere 6) I mercati sono di solito uno dipende dalla sua capacita di
tra alternative (trade-off).
strumento efficace per produrre bene e servizi

2) Il costo di qualcosa è ciò a organizzare l’attività 9) I prezzi aumentano quando lo


cui si deve rinunciare per economica.
Stato stampa troppa moneta.

ottenerlo: il costo opportunità.


7) A volte l’intervento dello 10) Nel breve periodo, i sistemi
3)  Gli individui razionali Stato può migliorare il risultato economici affrontano un trade-off
pensano “al margine”.
del prodotto.
tra inflazione e disoccupazione.

4)  Gli individui rispondono agli

incentivi.

5)  Lo scambio può essere

vantaggioso per tutti. 


1 & 2 Sono la base dell’economia poiché spiegano sinteticamente cosa l’economia sia. Qualsiasi
agente economico (consumatore) nel momento in cui adempie alle sue facoltà economiche, ossia
consuma o deve comprare qualcosa, è posto dati ad un trade-off, ossia una scelta, tra più
prodotti ed egli comprerà il prodotto che più soddisfa, o si avvicina a soddisfare, le sue esigenze.
Per poter acquistare un prodotto però è necessario una scambio, generalmente monetario. Tale
coste che deve sostenere il consumatore, e che decide di potere, è ciò a cui egli deve rinunciare

2
per poter acquistare il prodotto in questione. Tale costo
è detto: costo opportunità. Si possono osservare due
modi diversi di intendere, e calcolare il profitto: il punto
di vista di un economista e il punto di vista di un
contabile. Si nota quindi come a parità di ricavi il
metodo economico tenga conto di costi aggiuntivi che il
soggetto ha dovuto sostenere, ossia i costi impliciti
(sono costi non effettivamente visibili. Nel caso in cui si
frequentino lezioni universitarie, questo tipo di costo è
per esempio il tempo che si impiega per frequentare le
lezione piuttosto che impiegarlo in altri modi), mentre il
metodo contabile tiene cont solo dei costi espliciti
(sono i costi che effettivamente sei devono sostenere, in
termini monetari. Nel caso per esempio dei costi per da sostenere per l’università in questi costi
rientro i costi per gli spostamenti, per i cibo, per le tasse ecc. Sono quindi costi visibili, che fanno
parte di un esborso finanziario osservabile). Costi espliciti e impliciti costituiscono quello che è
detto costo opportunità
3 Pensare al margine: ci si riferisce al decidere passo dopo passo la scelta ottima per per avere
una produzione sempre massimizzata: legge dei rendimenti marginali (es. lo studio: si parla in
questo caso di una crescita a marginalità decrescente, nel senso che più tempo si passa a
studiare più diminuisce quanto effettivamente si apprende. Pensare al margine significa saper
calcolare il tempo ottimale di studi che mi consente di studiare più pagine possibile e che però
queste pagine vengano anche apprese)

4 Gli incentivi: le persone psicologicamente rispondo più attivamente ad incentivi


5 Scambio vantaggioso per tutti: il libero scambio (non inteso però come liberi lupi tra libere
pecore, ma uno scambio regolamentato) aumenta la ricchezza di ciascuno (di chi produce e di chi
compra)
6 I marcati sono di solito uno strumento efficace per organizzar l’attività economica. C’è però
differenza atra efficace ed efficiente in economia. Efficace:è ciò che attiene agli scopi (vale a dire
che ottengo il risultato voluto). Efficiente:è ciò che attiene ai mezzi (vale a dire che per ottenere lo
scopo io utilizzo il minor numero di mezzi e di materiali necessari ).

7 L’intervento statale può a volte migliorare il risultato prodotto dal mercato, come per esempio
nel caso delle garanzie sui prodotti e quindi la tutela del consumare
8 Per la scienza economica un paese e tanto più felice e prospero economicamente tanto più è in
grado di produrre e di offrire servizi
9 Questo principio è quello dell’inflazione, ossia più si immette moneta più il valore della moneta
viene svalutato e più i prezzi quindi crescono
10 L’ultimo principio è la cosiddetta legge di Okun: se si vuole meno disoccupazione deve
crescere l’inflazione e se si vuole abbassare l’inflazione la la disoccupazione deve crescere. Essa
vale nel breve periodo però.

Macroeconomia

Contabilità nazionale Analisi teorica Politica economica

3
CONTABILITÀ NAZIONALE

Tassazione dei cittadini Determinazione di un bilancio


nazionale o regionale

Flusso circolare del reddito

Tributarie (imposte):

- imposte dirette

- Imposte in conto capitale

- imposte indirette

Spese:

- consumi intermedi

- prestazioni sociali

- interessi passivi: è il monte degli interessi sul debito accumulato in passato

Economia si distingue in due tipi di studi. L’economia nel breve/medio periodo (archi temporali
in cui gli input produttivi sono vischiosi ossia non sono perfettamente mobili) e l’economia nel
lungo periodo (arco di tempo in cui i fattori produttivi sono perfettamente mobili). Per esempio
nel brevissimo periodo il capitale si può considerare fisso. Nel ciclo economico il trend misura
la variazione globale all’interno del periodo, poiché tipicamente il ciclo economico è caratterizzato
da massimi e minimi in corrispondenza dei quali si hanno perdi di crescita economica e altri in cui
si ha invece un periodo di recessione. Il trend si può definire come s fosse la media di tutti questi
valori.

IMP!! Crescita percentuale: (dopo-prima)/prima (in %)

4
PIL
Produzione aggregata all’interno di un determinato Paese

Prodotto Interno Lordo= misuratore di ricchezza

Con il termine lordo si intende che gli ammortamenti non sono compresi nel calcolo del PIL

1. Valore dei beni e dei servizi finali prodotti in un’economia in un dato periodo di tempo

2. Somma del valore aggiunto in un’economia in un dato periodo di tempo

3. Somma dei redditi dell’economia in un dato periodo di tempo

-imposte indirette

-redditi da lavoro

-reddito da capitale o profitto

È distinto dal PNL (prodotto nazionale lordo) perché il PNL tiene conto anche dei redditi netti
dall’estero. PNL =PIL+ RNE (RNE redditi nazionali dall’estero)

Metodi di calcolo del PIL

1 SOMMA DEI VALORI di tutti i beni e i servizi finali dei prodotti in un paese

per evitare errori di doppia contabilizzazione i beni intermedi sono esclusi dal calcolo del
PIL

2 SOMMA DEI VALORI AGGIUNTI di tutte le unità produttive

ad ogni fase di produzione si somma la differenza fra il valore della produzione dell’unità
produttiva e il valore dei beni intermedi utilizzati, ottenendo il valore aggiunto aggregato

3 SOMMA DEI REDDITI guadagnati dai fattori produttivi impiegati in tutte le fasi di produzione
(salari e stipendi, rendite, affitti, interessi e profitti)

Il metodo migliore è la somma dei valori aggiunti (è il più facile e veloce)

PIL nominale: valore dei beni e servizi misurati a prezzi correnti (può aumentare sia perchè
aumentano le quantità prodotte sia perché aumentano i prezzi) (i prezzi cambiano in poche
parole)
La crescita del PIL nominale dipende da due fattori:

- crescita della produzione nel tempo



- aumento dei prezzi dei beni nel tempo

PIL reale: valore dei beni e servizi calcolata a prezzi costanti; è una misura più efficace del
benessere economica, perché non è influenzato dai cambiamenti di prezzi (illustra cosa sarebbe
accaduta alla spesa se fossero cambiate le quantità e non i prezzi) (i prezzi NON cambiano in
poche parole)
5
PIL procapite: Il prodotto pro-capite a prezzi costanti è l’indicatore più frequentemente utilizzato
per rappresentare il livello di sviluppo economico di un Paese. Il problema di usare valori
procapite è che in macroeconomia è più importante considerare il margine e non un valore medio
come può essere il PIL procapite. Perché esso può significare ad esami che tutti i cittadini di un
paese hanno redditi medio alti e quindi il tenore di vita è buono per tutti. Ma può anche significare
che poi hanno redditi altissimi e la maggioranza ha renditi molto bassi che però in media otterrà
un valore come quello del primo caso però il treno di vita è molto diverso tra le persone del
Paese.

Inflazione: aumento del livello dei prezzi

Tasso d’inflazione: tasso di aumento dei prezzi nel tempo

Deflazione: riduzione del livello dei prezzi (sarebbe un tasso d’inflazione negativo)

Due misure del livello dei prezzi:


• deflatore del PIL permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in una economia

Il tasso di variazione del deflatore del Pil rappresenta il tasso di inflazione:

Deflatore del PIL:

-indice di Paasche

-indice di Laspeyres

• indice dei prezzi al consumo (IPC) misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime
il costo in valuta (euro, ad esempio) di un determinato paniere di consumo di un tipico
consumatore urbano.

L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice: il suo livello è scelto arbitrariamente

Il tasso di variazione dell’IPC rappresenta il tasso di inflazione

Differenza tra delatore PIL e IPC


– Alcuni beni finali prodotti sono venduti a governo e esportati

– Viceversa alcuni beni consumati sono importati

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Capitolo 4: Reddito e spesa

Tre periodi che, a seconda di quello che si considera, danno risultati diversi:

-breve periodo: da spiegazione alle fluttuazioni nel breve periodo, i prezzi in questo periodo
sono considerati fissi

-medio periodo: la capacità produttiva del sistema economico è data ma i salari e i prezzi
sono flessibili
-lungo periodo: studia l’andamento di paesi (studi di economia della crescita), perché alcuni
crescono economicamente e altri decrescono

BREVE PERIODO
I prezzi in questo periodo sono considerati fissi

Y*= prodotto potenziale, ossia prodotto di


pieno impiego cioè quel momento teorico
in cui Titti i fattori produttivi lavorano e
lavorano a pieno ritmo.

-La curva di offerta aggregata è


orizzontale fino al livello di piena
occupazione e poi verticale.

-La produzione effettiva e quindi


l’occupazione dipendono dal livello della
domanda aggregata, rappresentata da
una curva inclinata negativamente:

•se la domanda aggregata è inferiore al


prodotto di piena occupazione (prodotto
potenziale) si avrà recessione;

• uno spostamento verso il basso della curva di domanda aggregata provoca una caduta del
prodotto senza effetti sul livello dei prezzi;

• uno spostamento verso l’alto fa aumentare il prodotto ma non i prezzi, a meno che...

MEDIO PERIODO
La capacità produttiva del sistema economico è data ma i salari e i prezzi sono
parzialmente flessibili

La curva di offerta aggregata è crescente fino al livello di piena occupazione e poi verticale

Quindi non solo la produzione effettiva, ma anche il livello dei prezzi dipendono dalla domanda
aggregata:

• se la domanda aggregata è inferiore al livello di piena occupazione i prezzi e i salari dovrebbero


cadere;

• la realtà però mostra che si ha inflazione anche in presenza di un certo grado di disoccupazione.

Questo si può spiegare con la presenza di imperfezione del mercato del lavoro (disoccupazione
frizionale) e di conflitti distributivi fra lavoratori e datori di lavoro.

LUNGO PERIODO
Studia l’andamento di paesi (studi di economia della crescita), perché alcuni crescono
economicamente e altri decrescono

7
I periodi di espansione e recessione nel lungo periodo si compensano, e le fluttuazioni della
domanda aggregata non influenzano il trend di crescita del prodotto.

Fermi restando i livelli di disoccupazione fisiologici, tutti i fattori produttivi sono pienamente
impiegati e la produzione è sempre al suo livello potenziale:

-la curva di offerta aggregata è sempre verticale, ma si sposta nel tempo.

La capacità produttiva (e quindi il prodotto potenziale) del sistema economico è variabile:

-la teoria della crescita studia i fattori che aumentano il prodotto potenziale nel lungo periodo
come l’accumulazione del capitale e il progresso tecnologico.

———————————————————————————————————————————
IDENITITA IMPORTANTI
Economia chiusa (no importaz. ed esport.) senza Stato

o Y≡C+I

o Y≡C+S

o C+I≡Y≡ C+S

I≡S

l’investimento è esattamente pari al risparmio

Economia aperta (esportazioni/importazioni) con Stato

o Y (reddito lordo)≡C+I+G+NX

o YD (reddito disponibile) ≡ Y + TR – TA

o YD≡ C+S,

quindi:

o YD–TR+TA≡C+I+G+NX

o C+S–TR+TA≡C+I+G+NX 

o C + S – TR + TA ≡ C + I + G + NX

(S–I)≡(G+TR–TA)+NX
(l’eccesso di risparmio sugli investimenti nel settore privato, S-I, è pari alla somma del
disavanzo del bilancio pubblico, G+TR-TA, e dell’avanzo della bilancia commerciale,NX=
esportazioni-importazioni.)

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Saldo Primario: Entrate Totali – Spese Totali + Interessi: è il risultato d’esercizio dell’anno in
corso.

Saldo di parte corrente: Entrate Correnti – Uscite Correnti


Indebitamento netto: Entrate Totali – Spese Totali

IL MERCATO DEI BENI NEL BREVE PERIODO

Il PIL è composto da:

• Consumo (C): beni e servizi acquistati dai consumatori

• Investimento (I):talvolta chiamato investimento fisso per distinguerlo dalle scorte di magazzino.
E’ la somma dell’investimento non residenziale e residenziale

• Spesa pubblica (G):beni e servizi acquistati dallo stato e dagli enti pubblici. Non include né i
trasferimenti (assistenza sanitaria e sociale), né gli interessi del debito pubblico

• Esportazioni nette (NX=X-IM):o saldo commerciale, è dato dalla differenza tra esportazioni e
importazioni

X>IM : avanzo commerciale X<IM : disavanzo commerciale

- Esportazioni (X):gli acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo

8
- Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dall’estero effettuati dai residenti (consumatori,
imprese, governo)

• Investimento in scorte:differenza tra beni prodotti e beni venduti in un anno – cioè


differenza tra produzione e vendite
Produzione > Vendite le scorte aumentano

Produzione < Vendite le scorte diminuiscono

OFFERTA E DOMANDA AGGREGATA

Offerta aggregata(Y): quantità di beni e servizi che un sistema economico è in grado di produrre
in un determinato periodo. Dipende dai fattori produttivi disponibili, lavoro (N) e capitale (K), e
dallo stato della tecnologia (T). Quando i fattori produttivi sono pienamente impiegati, il prodotto
Y è al suo livello potenziale o di pieno impiego (Y*).

Y= f (K,N,T)
Domanda aggregata(AD): somma della domanda di tutti i beni richiesti dal sistema economico,
ottenuta sommando la spesa per consumi (C), la spesa per investimenti (I), la spesa pubblica
(G) e le esportazioni nette (NX).

(Z(domanda totale dei beni)=)AD=C+I+G+NX

EQUILIBRI NEL BREVE PERIODO



Nel breve periodo si ipotizza che la forza lavoro, il capitale e la tecnologia siano dati, che le
imprese siano disposte a vendere qualsiasi quantità di prodotto consentita dalla capacità degli
impianti e che i prezzi rimangano invariati. La curva di offerta aggregata può pertanto essere
rappresentata come una retta orizzontale al livello dei prezzi correnti. Basta quindi
concentrarsi sulla curva di domanda aggregata per trovare il prodotto (e quindi il reddito) di
equilibrio.
Il prodotto Y, in altri termini, si trova al livello di equilibrio quando la quantità di beni offerta
è uguale a quella domandata:

Y=AD

FUNZIONI DI COSUMO

Come si è visto nell’equazione AD=C+I+G+NX, la domanda aggregata ha quattro componenti:


la principale è la domanda di beni di consumo,C, che dipende dal reddito disponibile, YD,
cioè il reddito che rimane dopo che lo Stato ha prelevato le imposte ed effettuato i
trasferimenti. In questa fase ipotizziamo l’assenza del settore pubblico, e, pertanto YD coincide
col reddito- prodotto, Y.

Supponiamo per semplificare che la funzione del consumo abbia forma lineare:

— —

C=C+cYD=C+cY

dove C > 0 rappresenta il consumo dovuto a fattori diversi dal reddito, come il patrimonio, mentre
0 < c < 1 è la propensione marginale al consumo (per ogni euro di reddito il consumo aumenta di
c euro).

— —

L’equazione C=C+cYD=C+cY descrive in modo abbastanza preciso la relazione tra consumo e


reddito che si osserva nei dati reali (si vedano le figure).

9
FUNZIONE DI CONSUMO C

Il reddito disponibile, (Y ), è il fattore principale da cui dipendono le decisioni di consumo.

d
La relazione tra il consumo e il reddito disponibile può essere espressa come:

Il reddito disponibile è definito come:

C = C(Y )
D
È possibile assumere che la forma funzionale della relazione tra il consumo e il reddito disponibile
sia lineare:

C = c0 + c1Yd
YD=Y ≡Y−T D

dove Y è il reddito aggregato e T rappresenta le tasse al netto dei trasferimenti.

Il parametro c rappresenta il livello di consumo quando il reddito disponibile è zero.

0
Il parametro c è la propensione marginale (se il reddito disponibile aumenta di uno il consumo
1
aggregato aumenta di c1, c1 è il coefficiente angolare della funzionare lineare di consumo). Due
restrizioni naturali sulla propensione al consumo:

c > 0 un aumento del reddito disponibile genera un aumento del consumo

1
c < 1 un aumento del reddito disponibile genera un aumento meno che proporzionale del
1
consumo. I consumatori consumano solo una parte dell’aumento del loro reddito disponibile.

C0 è l’intercetta verticale, da dove parte il grafico perché è il punti in cui la funzione interseca

l’asse y, e rappresenta il reddito disponibile=0 e il consumo= c

Il fatto che 0<c1<1 significa che nel momento in cui si diventa più ricchi di un euro la
propensione marginale al consumo di una percentuale compresa tra 0% e 100%, non
compresi. Cioè se mi viene dato un euro in più tenderò a spendere di più senza però mai
raggiungere a spendere tutto quell’euro.

INVESTIMENTO

Fino a che nn verrà introdotto il concetto di moneta questa variabile è detta esogena
Variabile esogena: non è determinano all’interno del modello, il modello non controlla la sfrisiamo
del parametro, variabile presa come data perché ci arriva dall’esterno del modello il che significa
che la variabile è modificata da fattori esterni al modello considerato

Variabile endogena: p

Supponiamo:

-spesa pubblica=0

-economia chiusa, autarchia= esport. e import.=0

-Investiemti (I) esogeni

_ _ _ _ _
Componente autonoma/indipendente della domanda(AD): AD= C+cY+I, A= C+I
_

AD= A+cY
10
EQUILIBRO

Equazioni:

-Y=AD

-AD= A+cY

Quindi: Y= A+cY

Slide 42

Si osserva quindi che il prodotto di equilibrio cresce all’aumentare della propensione marginale al
consumo c e della spesa autonoma A

Slide 45

Il “moltiplicatore”

Se definiamo “moltiplicatore della spesa autonoma” la seguente espressione contenuta


nell’equazione:

α≡ 1/ 1−c

possiamo affermare che il livello di equilibrio della domanda aggregata e del prodotto (= reddito) è
pari ad un
multiplo α della spesa autonoma A ovvero: -

Y=αA

Ne consegue che un aumento ∆A della spesa autonoma porterà ad un aumento del reddito pari a:

∆Y=1/(1−c) ∆A
∆Y= α∆A

Capitolo 4: Reddito e spesa

SPESA PUBBLICA
TASSAZIONE ESOGENA:
Insieme alle imposte T, la spesa pubblica G, descrive la politica fiscale del governo – le scelte del
governo circa le entrate e le uscite del settore pubblico.

La spesa pubblica è una variabile esogena. Come per l’investimento, si considera T e G come
esogene.

Motivazioni:

- il governo non presenta regolarità di comportamento come i consumatori e le imprese, non


esiste un’unica funzione per G e T;

11
- i macroeconomisti hanno come compito quello di consigliare il governo circa decisioni di spesa
e di tasse.

In economia chiusa, la domanda di beni può essere espressa come somma di consumo,
investimento e spesa pubblica:

Z≡C+I+G

Sostituendo C e I con le loro equazioni, si ottiene:

_
Z=c0 +c1(Y−T)+I+G 01
N.B. Assumiamo che non ci siano scorte nell’economia

In assenza di investimenti in scorte, l’equilibrio sul mercato dei beni richiede che la produzione (Y)
sia uguale alla domanda (Z):

Y=Z


A sua volta, la domanda dipende da Y

Y=c0 +c1(Y−T)+I+G 01
N.B. Ricorda che Pil, produzione e reddito sono sinonimi.

L’equazione di equilibrio può essere riscritta come:

Y=1/1−c1 (c0+I+G−cT)

(c0 +I+G−cT) spesa autonoma

1/1−c1 moltiplicatore

TASSAZIONE ENDOGENA:
Endogena: contribuisce a creare la dinamica del sistema

Il settore pubblico influenza il livello di equilibrio del reddito tramite:

-G, la spesa pubblica per beni e servizi (ipotizziamo venga stabilita dal governo per un dato

ammontare G)

-TR, i trasferimenti che accrescono il reddito disponibile (YD) delle famiglie (ipotizziamo vengano

__

stabiliti dal governo per un dato ammontare ) TR

-TA, le imposte che riducono il reddito disponibile (YD) delle famiglie (ipotizziamo un’imposta
proporzionale sul reddito con aliquota t , per cui:

TA=tY

L’equilibrio si ottiene dall’equazione sostituendo ad AD l’espressione ottenuta:

Y = A+c(1−t)Y _
Da cui, risolvendo per Y si ha: Y0= A/1-c(1-t)

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Capitolo 5: Moneta, interesse e reddito

L’investimento dipende principalmente da due fattori: il livello della produzione e il tasso di


interesse.

I = I(Y,i)
(+,−)

un ↑ della produzione provoca un ↑ di I



un ↑ del tasso di interesse provoca una ↓ di I

CURVA IS
Il mercato dei beni è descritto dalla curva I-S perché in equilibrio (uguaglianza tra domanda e
offerta) è caratterizzato dall’uguaglianza tra investimento (I) e risparmio (S).

La curva IS mostra la combinazioni fra tasso d’interesse e livello di produzione per le quali il
mercato dei beni è in equilibrio.

Equazione della curva IS:

_ _
Y=1/1-c(1-t) (A-bi)=ag(A-bi)

LA MONETA

Le BANCHE CENTRALI si occupano della moneta

Viviamo nell’era della MONETA SEGNO/LEGALE/FIDUCIARIA (ci riferiamo a qualcosa di


puramente legale e difeso da un’autorità centrale, perchè che qualcuno che garantisce per quella
moneta e ti da la fiducia di accettare quella moneta, è lo Stato che garantisce e pone la fiducia
per quella moneta) e non nell’era della MONETA MERCE.

Moneta/Aggregati monetari: qualsiasi mezzo usato come pagamento

Aggregati monetari:

• M1 – aggregato monetario ristretto: banconote e monete metalliche in circolazione + depositi in


c/c a vista (depositi overnight).

• M2 – aggregato monetario intermedio: M1 + i depositi in c/c “a risparmio” con durata


prestabilita fino a 2 anni o rimborsabili con preavviso di 3 mesi.

• M3 – aggregato monetario ampio: M2 + operazioni PCT, quote di FCI monetari, titoli di debito/
obbligazioni con scadenza originaria fino a 2 anni.

Il sistema monetario attuale è detto a RISERVA FRAZIONARIA perché il sistema può creare
moneta e non solo custodirla.

Questo sistema funziona così:

- la banca centrale, dopo la richiesta di un paese, immette una certa quantità di denaro nella
banca centrale di un paese

- la moneta immessa viene versata su un conto corrente bancario e invia ad avere corso legale

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- ogni banca ha un tasso di riserva che deve per legge avere nelle casse (di solito il 10% del
capitale)

- La banca può quindi prestare soldi a terzi ma mentendo una riserva frazionaria del 10% (se ha
100 può prestare solo 90)

- si puo creare nuevo amonesta atreveros i prestiti che le banche erogano

La base monetaria o moneta ad alto potenziale, H, è costituita dal circolante, CU, e dai
depositi delle banche presso la Banca Centrale, DB .

BC
Le riserve bancarie, RE, sono costituite dal circolante conservato nelle banche, CU , e dai
B
depositi degli istituti di credito presso la Banca Centrale.

RE

H=CU+DB =CU +CU +DB


BC P B BC

H=CU +RE
P
LACURVA LM

La domanda di moneta transazionale e precauzionale può essere formalizzata con


l’espressione LT=kY con k>0 che indica la sensibilità della domanda reale di moneta al livello del

reddito.

La domanda di moneta speculativa può essere formalizzata comeLS=L-hi con h>0 che indica la
sensibilità della domanda di moneta al tasso di interesse

L che indica la ricchezza che gli operatori vorrebbero in liquidità se il tasso di interesse fosse zero.

La domanda di moneta può essere espressa come somma delle due precedenti componenti:

L=L +L =kY+L−hi TS
Equazione curva LM:
__
M/P=kY + L − hi


La domanda reale di moneta cresce col livello del reddito


(motivo transazionale) Y’>Y, la curva LM si sposta a
destra e diminuisce all’aumentare del tasso d’interesse
(motivo speculativo).

La curva interseca un’altro tasso di interesse, perché c’è


una relazione positiva tra tasso d’interesse e reddito. La
curva LM definisce la reazione tra tasso d’interesse e
reddito nel mercato della moneta (l’equilibrio nel
mercato della moneta).

Più la domanda di moneta è sensibile al reddito (k alto) e


meno è sensibile al tasso di interesse (h basso), più
inclinata risulta la LM: data una variazione del reddito,
l’effetto sul tasso di interesse risulterà maggiore.

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Casi estremi:

LM orizzontale: trappola della liquidità

LM verticale: caso classico.

LM verso destra:
-aumento dell'offerta di moneta

LM verso il basso:
-aumento domanda di moneta

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