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Dante Alighieri: scheda biografica

• Nascita: Maggio 1265, Firenze


• Morte: Settembre 1321, Ravenna
• Sepoltura: 1321, Basilica di San Francesco, Ravenna
• Coniuge: Gemma Donati (s. 1285–1321)
• Opere più Celebri: La Vita Nova; Divina Commedia; De Vulgari Eloquentia; De
Monarchia

Vita di Dante Alighieri


Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina. Il suo
primo e più importante maestro di arte e di vita è Brunetto Latini, che in questi anni ha una notevole
influenza sulla vita politica e civile di Firenze. Dante cresce in un ambiente “cortese” ed elegante,
impara da solo l’arte della poesia e stringe amicizia con alcuni dei poeti più importanti della scuola
stilnovistica: Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia, condividendo con loro un ideale di
cultura aristocratica e di poesia raffinata.
Ancora giovanissimo conosce Beatrice (figura femminile centrale nell’opera del nostro poeta), a
cui Dante è legato da un amore profondo e sublimato dalla spiritualità stilnovistica. Beatrice muore
nel 1290, e questa data segna per Dante un momento di crisi: l’amore per la giovane donna si
trasforma assumendo un valore sempre più finalizzato all’impegno morale, alla ricerca filosofica,
alla passione per la verità e la giustizia che infine portano Dante (a partire dal 1295) ad entrare
attivamente e coscientemente nella vita politica della sua città.
La sua carriera politica raggiunge l’apice nel 1300 quando Dante, guelfo di parte bianca, viene
eletto priore (la carica più importante del comune fiorentino): il poeta è un politico moderato,
tuttavia convinto sostenitore dell’autonomia della città di Firenze, che deve essere libera dalle
ingerenze del potere del Papa . L’anno successivo, il papa Bonifacio VIII decide di inviare a Firenze
Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con l’intenzione nascosta di eliminare i guelfi bianchi
dalla scena politica; Dante e altri due ambasciatori si recano dal Papa per convincerlo a evitare
l’intervento francese, ma è ormai troppo tardi ! Dante è già partito da Firenze quando Carlo di
Valois entra nella città e sostiene il potere dei guelfi neri: il poeta non ritornerà mai più nella sua
città natale, è condannato ingiustamente all’esilio.
Per Dante l’esilio rappresenta un momento di sofferenza e di dolore e al tempo stesso uno stimolo
per la sua produzione letteraria e poetica: lontano da Firenze può vedere in modo più nitido la
corruzione, l’egoismo, l’odio che governano la vita politica, civile e morale dei suoi contemporanei.
La denuncia e il tentativo di indirizzare di nuovo l’uomo verso la retta via sono per lui l’ispirazione
di una nuova poesia che prende forma nella Divina Commedia
Negli anni dell’esilio, Dante viaggia per l’Italia centrale e settentrionale, chiede ospitalità alle varie
corti (va a Forlì, a Verona, in Lunigiana dai signori Malaspina) continua a sostenere le sue idee
politiche nella figura dell’imperatore Arrigo VII, possibile portatore di pace nella nostra penisola
(1310); ma di nuovo la speranza svanisce con la morte improvvisa dell’imperatore nel 1313. Negli
ultimi anni visita la corte di Can Grande della Scala, a Verona, e di Guido Novello Da Polenta, a
Ravenna (1318). Muore a Ravenna nel 1321.

Opere di Dante Alighieri: cronologia e riassunto


1295: Vita nuova
La Vita Nuova nasce dall’amore del giovane Dante per Beatrice ed è una raccolta delle poesie
giovanili, collegate da parti in prosa scritte fra il 1293 e il 1295. Si può definire come
un’autobiografia spirituale, dove l’amore non è descritto nella sua forma sensibile e terrena , ma
come un sentimento che porta a un amore e a un ideale di vita più alti.

1304-1306: De Vulgari Eloquentia


Con il trattato De Vulgari Eloquentia, scritto in latino, Dante vuole dare agli scrittori delle regole
sull’arte dello scrivere in italiano volgare. In quest’opera, che Dante scrive solo in parte, il poeta
apre una questione linguistica molto importante: la lingua volgare può sostituire il latino?

1304-1307: Convivio
Dante scrive il Convivio nei primi anni dell’esilio, in lingua volgare, con lo scopo di ricordare alle
persone che governano, che lo studio della filosofia e il rispetto delle leggi morali sono una
condizione necessaria per la convivenza degli uomini nella società. Il primo trattato introduce
l’argomento e le finalità dell’opera; nel secondo, terzo e quarto trattato, Dante commenta sue tre
canzoni.

1310-1313: De Monarchia
Nel trattato De Monarchia, scritto in latino, Dante affronta il tema a lui più caro: quello politico.
Per il poeta, l’unica forma di governo che possa assicurare la pace e la sicurezza, è la monarchia,
una monarchia universale, che rifletta nel nostro mondo l’unicità e l’universalità del regno di Dio;
l’imperatore deve garantire la pace, la giustizia e la libertà degli uomini.

Le Rime
Le Rime sono una raccolta, ordinata dai posteri, dei componimenti poetici che Dante scrive nel
corso della sua vita e che non include nella Vita Nuova e nel Convivio. I temi di queste poesie sono
legati alle varie esperienze di vita del poeta: l’amore cortese, la filosofia, la politica, lo stile poetico,
l’esilio.
1306-1321: Divina Commedia

La Divina Commedia è il capolavoro di Dante e l’opera che racchiude tutta la sua esperienza
umana, civile, politica, spirituale e poetica. E’ composta da tre cantiche
(Inferno, Purgatorio e Paradiso), ciascuna delle quali comprende 33 canti, scritti in terzine di
endecasillabi, eccetto l’Inferno che contiene un canto in più quale prologo all’intera opera.
L’Inferno viene completato probabilmente verso il 1309, il Purgatorio verso il 1312, il Paradiso
verso il 1318; tuttavia Dante lavora sulla Commedia fino alla morte.
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