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ARCHITETTI ITALIANI NEL LEVANTE
Direzione e redazione:
Dipartimento di Storia dell' Architettura e
Restauro delle Strutture architettoniche
Via Pier Antonio Micheli, 8 - 50121 Firenze
tel. 055/572207 - 580580 - fax 055/5001988
Direttore responsabile:
Ezio Godoli
Sezione di Restauro:
Direttore: Francesco Gurrieri
Redazione: Gabriella Contorni
Luca Giorgi
Daniela Lamberini
Luigi Marino
Periodicita: semestrale
Italia:
Prezzo di un numero: L. 24.000
Prezzo di un numero doppio: L. 36.000
Estero:
Prezzo di un numero: L. 35.000
Prezzo di un numero doppio: L. 50.000
Editore:
Angelo Pontecorboli Editore/EDK
Via Trieste, 16
50139 Firenze
Tel. 055/496502 - fax 055/473164
2. Il contesto urbano
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Londra, nel1836 il futuro gran vizir sollecitava la Sublime Porta ad adottare
Ie tecniche, i materiali ed inevitabilmente anche i linguaggi architettonici oc-
cidentali, proponendo di ingaggiare architetti europei nella ricostruzione
con materiali murari dei quartieri incendiati, e di inviare giovani ottomani
a formarsi nelle scuole di architettura europee 8 . Nello stesso anna dell'ar-
rivo di Fossati, I'amministrazione ottomana commissiona una pianta di
Istanbul al giovane ufficiale Helmut von Moltke, membro di una missione
prussiana, in vista di un piano urbanistico ispirato a criteri occidentali, che
prevede allineamenti viari, lottizzazioni e apertura di nuove arterie nelle
zone incendiate da ricostruire oltre che in quelle periferiche non ancora edi-
ficate 9 . A questi provvedimenti si aggiungera nel '56 I'istituzione del-
l' esproprio per pubblica utilita. Frattanto, l'incremento delle relazioni com-
merciali con I'Europa avviato dal trattato anglo-turco del 1838 ha innescato
trasformazioni del costume soprattutto negli strati alti della societa, ha fa-
vorito I'insediamento di cittadini europei nei quartieri "latini" o"franchi"
di Pera e Galata (dove anche i fratelli Fossati risieciono, a breve distanza
dalI' ambasciata russa), offrendo occasioni di emergere alIa categoria me-
diatrice dei levantini, cioe degli occidentali nati in territorio ottomano e dei
cristiani orientali che hanno acquisito cittadinanze straniere. E' dunque su-
2. Gaspare Fossati, progetto di hamam (ACB, jF, perfluo sottolineare Ie opportunita insite in una simile congiuntura socio-
Joglio 899) politica e urbana per architetti con la formazione e la provenienza di un
In alto:
Fossati.
3. Gaspare Fossati, Tiirbe di Rescid Pas cia a Le prime opere costantinopolitane di Gaspare, affiancato dal fratello Giu-
Beyazit, 1858 (Joto dell'autore)
seppe a partire dal '39, so no queUe che diffonderanno nel contesto urbano
stilemi lontani dalla tradizione ottomana classica (cinque-seicentesca): ba-
samenti a bugnato liscio 0 rustico, fronti simmetrici e monumentali, aper-
ture a serliana, finestroni termali, ordine gigante di semicolonne e di para-
ste, cup ole palladiane con base gradonata, cornici e modanature classiche,
pronai sormontati da timpani triangolari. In rapporto allo sviluppo del
quartiere "europeo" di Pera, che si sta trasformando in senso occidentale
con l' adozione dei materiali murari e la formazione di quinte stradali con-
tinue, verra elaborata dai fratelli Fossati un' architettura di facciata ad im-
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pianto neorinascimentale e classicista, adatta ai progetti residenziali per la /'
borghesia mercantile e professionale italo-levantina. I prospetti eseguiti in
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vari periodi per Pedemonte, Ottoni, Spadaro 10 , manifestano nella stesso
tempo l' appartenenza sociale ad una elite legata all'Europa e l' adesione ad
un modello insediativo locale, che e stato definito Tanzimat box in un recen-
te studio tipologico sulla continuita e Ie trasformazioni nell' edilizia residen-
ziale di Istanbul del XIX secolo l l . Ecco dunque, e proprio nel quartiere pili
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occidentale di Istanbul, una traccia di ambientazione ottomana delle forme
importate dall'Europa, un' ambientazione rintracciabile, sia pure in negati- "'---=4 .,r---,J
vo, persino nel progetto della chiesa di S.Pietro a Galata, dove l' assenza di ) I
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. una facciata con uno sviluppo plastico e iconografico, la riduzione della •
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visibilita del monumento inserito senza contrasto nell' ambito delle preesi- •I
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stenze (il convento domenicano incluso in un recinto murario, il settecen-
tesco caravanserraglio edificato dalI' ambasciatore francese conte di Saint
Priest), rispondono aIle caratteristiche dell'architettura religiosa non mu-
sulmana di Istanbul, soggetta ad una regolamentazione che ne riduceva
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l'impatto e la presenza simbolica nel tessuto urbano 12 . • • • •
Ma e naturale che un' apertura pili esplicita di Fossati ai temi e ai caratteri
della tradizione indigena avvenga sotto 10 stimolo della committenza ari-
stocratica ottomana. Gia nel '41-'43 l' ospedale militare realizzato a Beyazit
4. Pianta della ~erifler yah 81 a Emirgan (da S.H.
(Bekir AI1a BoliiI1ii), riflette nella frammentazione volumetric a l'insofferen- Eidem 1974, rielaborazione)
za ottomana per gli involucri tetragoni, come pure dipendente da consue-
In basso a sinistra:
tudini locali e l' articolazione delle falde di copertura. Pochi anni pili tardi, 5. Gaspare Fossati, rilieva schematico della
quando il ministro Re§it gli commissiona la propria residenza di Balta ~erifler yah 81 a Emirgan (da S.H. Eidem 1974)
Limam, Fossati realizza per l' edificio principale un impianto neocinquecen- In basso a destra:
tesco sviluppato intorno ad un cortile porticato, impiegando tuttavia all'in- 6. Gaspare Fossati, rilievo schematico della yah di
Amucazade KoprulU Husseyin Pa§a a Anadolu
terno elementi del repertorio "orientalista" come gli archi polilobati, ed Hisan (da S.H. Eidem 1974) .
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In basso:
8. Gaspare Fossati, prospettiva interna della yah
di KoprulU Husseyzn Pa§a (ACB,fFJoglio 844)
inserendo suI fronte stradale un corpo aggettante con uno sviluppo pili
pronunciato e pili autonomo rispetto al bovindo europeo: vera e propria
trasposizione in chiave classicista del tradizionale cumba turco-ottomano 13 .
Per la palazzina costiera annessa a questa residenza, viene invece adotta-
to senza riserve 10 schema planimetrico aulico della dimora ottomana ad
impianto cruciforme, con uno spazio centrale di distribuzione e di soggior-
no ed ambienti periferici ampiamente finestrati 14 • Lo stesso Alphonse de
Lamartine visito il cantiere di Balta Limam nel '48 ammirando il carattere
composito, la varieta pittoresca dei corpi di fabbrica che 10 costituivano.
12
3. Architettura sacra. Il restauro di Santa Sofia e il tiirbe di Re§it Pa§a.
Al versante romantico dell' esperienza di Fossati si pub leg are la sua inter-
pretazione dell' architettura funeraria ottomana, rappresentata da un tipo
14
di monumento - detto tiirbe - con una struttura a pianta centrale in cui l'in- 12. Gaspare Fossati, prospetto di un casino (ACB,
fF,foglio 79)
volucro tende ad aprirsi fino a poter essere sostituito da sostegni isolati. In
virtu dell' atteggiamento islamico e ottomano di fronte alIa morte, 10 si tro-
va spesso inserito nel paesaggio urbano senza cesure, 0 in spazi verdi che
appartengono comunque alIa vita quotidiana della citta, ed e imparentato
idealmente (soprattutto negli esempi tardi) piu con Ie architetture del giar-
dina romantico che con i monumenti sepokrali europei. L' archivio di
Bellinzona conserva uno studio del mausoleo di Solimano il Magnifico
(1495-1566), ad impianto ottagonale, realizzato dall'architetto imperiale
Sinan, mentre in altri schizzi fossatiani compaiono riferimenti al tiirbe set-
tecentesco di Ragib Pa§a, gran vizir di Mustafa III25. Negli spunti
compositivi di questo ambito documentati dai disegni di Bellinzona, la
pianta centrale si combina in vario modo a sviluppi verticali di ascenden-
za italiana, ottomana 0 genericamente islamizzante. Questo eclettismo di
fondo inform a anche Ie tre proposte progettuali relative all'unico tiirbe
fossatiano realizzato ed esistente: il mausoleo progettato nel 1858 da Fos-
sati per il suo antico mecenate ottomano, il ministro Re§it Pa§a, inserito nel
muro di confine del sepolcreto di Beyazit. Una tavola acquarellata 26 contie-
ne infatti tre versioni della stesso monumento elaborate in chiave
neoclassica, neomanierista e neoottoman'l, fra Ie quali il vizir 0 i suoi fami-
liari avrebbero scelto proprio l'ultima, dimostrando di preferire per un
monumento religioso i caratteri formali di ambito islamico al posto di quelli
occidentalizzanti sui quali si basava la residenza di Balta Limam 27 • Rispetto
al disegno - un semplice volume cubico sormontato da una cupola il cui
innesto sulla base quadrata e mascherato da una cimasa - Ie modifiche in-
trodotte nella realizzazione si possono spiegare in gran parte come adatta-
menti al contesto: il sesto della cupola, inizialmente modellato suI profilo
che nell'Ottocento aveva la Cupola della Roccia a Gerusalemme, si abbas-
sa per rispondere ai canoni proporzionali tipici dell'architettura religiosa
di Istanbul fin da prima della sua ottomanizzazione, e Ie aperture dell'in-
volucro si riducono da tre a una sui due lati contigui menD visibili dalla
piazza di Beyazit. Gli archi ad ogiva sono leggermente oltrepassati, in linea
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concrete di quei particolari edifici, interessa l'individuazione di uno sche- 11 Z. Enlil, 1994. In questa rice rca viene messa
in evidenza la sostanziale permeabilita ed
ma planimetrico e distributivo, da utilizzare eventualmente anche come omogeneita di forme e modelli abitativi, sia in
spunto progettuale. Infatti, la stessa disposizione di un fulcro (molto pro- senso diacronico (attraverso Ie epoche recen-
babilmente anche in questo caso una fontana) al centro di un'impianto til, sia sincronicamente attraverso Ie varie
"nazioni" che pop olano la citta ed i rispettivi
cruciforme, compare nella pianta di un progetto residenziale di Fossati quartieri. Non viene considerato il contributo
influenzato dallo schema della yall 29 . Sembra quasi che l' architetto abbia dei singoli architetti, rna e chiaro che questa
persistenza e continuita di schemi influenza-
voluto riprodurre 10 stesso or dine proporzionale misurando l'ingombro no anche l'intervento degli architetti stranieri
della fontana rispetto ai "bracci di croce" che la inquadrano. La diversa e levantini.
articolazione dei volumi e del perimetro rispetto al modello e frutto delle 12 Su questa aspetto, non sufficientemente
studiato e meritevole di maggiore attenzione,
esercitazioni anglicizzanti di Fossati nell' area del cottage e del paesaggismo efr. Z. Karaca 1995, per una introduzione aIle
romantico. chiese greco-ortodosse di epoca ottomana, che
Ancora dipendente da consuetudini compositive locali e la pianta di un attestano legami tipologici con Ie altre archi-
tetture non-musulmane di Istanbul.
vero e proprio yall progettato da FossatPO, dove la disposizione delle stanze 13 C. Can, Re§it Pa§a ...
ha prodotto l' alternanza caratteristica di avancorpi e rientranze che movi- 14 Sull' origine di questa schema planimetrico
mentano la volume tria in forme ancor pili aderenti al genius loci rispetto al e distributivo (che, come vedremo, influenze-
ra ulteriormente I' esperienza turco-ottomana
progetto precedente. Anche il disegno delle falde di copertura, ampie e di Fossati) esistono svariate teorie ed un' am-
tracciate nella pianta come elementi costitutivi del progetto, accompagna pia letteratura critica. Per una sintesi del pun-
to di vista "occidentale", efr. A. Borie 1988.
il movimento dei volumi con la stessa segmentazione tipica dei tetti Per Ie interpretazioni turche, tendenti a sotto-
ottomani. L' adozione di un corridoio rappresenta uno dei tanti compro- line are il ruolo degli archetipi spaziali e delle
messi distributivi sulla via dell' occidentalizzazione della cultura dell' abi- categorie simboliche centro-asiatiche, il testa
di riferimento e S.H. EIdem 1962.
tare, processo in larga misura endogeno, dipendente dalla politic a culturale 15 Giu. Fossati 1890. Per il restauro di Santa
della corte e non semplicemente "imposto" dall'esterno ad opera degli ar- Sofia, efr. T. Lacchia 1943 e G. Goodwin 1992.
chitetti occidentalPI. Dal momenta che l' archivio fossatiano non conserva 16 Sono parole di Giu. Fossati (1890).
17 Giu. Fossati, 1890. Gli elementi di spoglio
i disegni esecutivi di quasi nessun progetto, aHo stato attuale delle cono- consistono soprattutto nelle grandi colonne
scenze non possiamo stabilire se questi due edifici siano stati realizzati 0 di breccia verde che sostengono la galleria di
accesso, con i relativi capitelli.
meno. La mancanza dei prospetti impedisce inoltre di conoscerne 10 svilup- 18L' architetto J.N. Huyot(1780-1840), adesem-
po verticale. Ma un'idea di come si potesse applicare ad una pianta pio, che viaggio in territorio ottomano fra il
ottomanizzante un involucro di impronta europe a la possiamo ricavare dal 1817 e il1820 per scopi archeologici rna che si
interesso vivamente aIle caratteristiche del-
prospetto acquarellato di un "casino"32 (dizione che pub riferirsi anche alIa l' architettura residenziale ottomana, esprime
residenza estiva suI Bosforo), dove la disposizione delle mensole indica che 10 stesso tipo di suggestione e di sovrapposi-
il primo piano sporge suI pianterreno da pili lati, e che la facciata e movi- zione quando sostiene un' origine "greca" della
dimora ottomana. Su di lui, efr. P. Pinon 1994.
mentata dall'ulteriore aggetto dell'avancorpo centrale. Ad una composizio- A livello monumentale, era diffusa (e 10 sara
ne di volumi strettamente connessa con Ie caratteristiche dell' architettura ben oltre il periodo di Fossati) la convinzione
residenziale ottomana in legno, corrispondono superfici scandite secondo che Ie moschee ottomane seguissero pili 0
meno pedissequamente gli schemi compositivi
una stretta osservanza classicista: il timpano triangolare con fregio, i me- bizantini.
daglioni fra gli archivolti a pieno sesto, Ie cornici delle finestre, Ie 19 A. Baratta {1831, p. 85), parla di "superbe
moschee, emule della romana magnificenza",
modanature lisce. nonche di sultani che, "calcando Ie tracce se-
gnate da' Cesari loro predecesori, si addarono
pili volte ad opere illustri e grandi ( ... ) Gli
acquedotti di Pirgos e di Bacce-Kioi, pieni di
Questa discussione sommaria del rapporto di Fossati con la tradizione romana magnanimita, ( ... ) vennero con pari
ottomana dovrebbe essere sufficiente a sfatare almena in parte il pregiudi- magnanimita riparati, ricostrutti."
zio storiografico che identifica il ruolo - per altro poco no to - degli archi- 20 Aya Sofia ... , 1852
21 Soprattutto dalle vedute costantinopolitane
tetti italiani e stranieri attivi a Istanbul nell'Ottocento con un colonialismo degli architetti-viaggiatori anglosasoni
architettonico unilaterale ed estraneo al contesto urbano. Al di fuori di un Thomas Allom (1804-1872) e William Bartlett
riferimento stretto alla storia della citta ealle sue problematiche interne, Ie (1809-1854), Ie cui incisioni in acciaio, parti-
colarmente sensibili al colore locale e agli
etichette di neoclassicismo, di eclettismo, di estetica romantica del pittore- aspetti pittoreschi del paesaggio urbano, co-
sco 0 tutt' al pili di "orientalismo" nel senso pili superficiale ed esotista del stituiranno I' apparato illustrativo di tante
descrizioni occidentali ottocentesche della
termine, ostacolano la comprensione di un ambiente urbano originale, in capitale ottomana.
cui si verificarono, ad opera di Fossati e dei suoi successori italiani, 22 Un rilievo delle terme di Mustafa Nouri a
levantini,33 greci, armeni, contaminazioni stilistiche e tipologiche ascrivibili Cekirge econservato nell' Archivio Cantonale
di Bellinzona (ACB), fondo Fossati (fF), foglio
alla dinamica del "continente liquido" di braudeliana memoria, all'inevi- 642.
tabile, continuo scambio di modelli ed esperienze culturali fra sponde di- 23 ACB, fF, fogli 61 e 610.
24 ACB, fF, foglio 899.
verse del Mediterraneo.
25 L' edificio era nota fra I' altro anche a Durand,
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