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Contributi
pratici
Diagnosi post mortem
A. Dondo, S. Zoppi, M. Angelillo
di tubercolosi nei bovini:
G. Buonincontro, A. Garrone
S. Squadrone, A. Benedetto, M. Goria esiti e considerazioni sul
I.Z.S. del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
protocollo diagnostico applicato
nel periodo 2001-2004 in Piemonte
Introduzione stinzione dei focolai ancora aperti e favoren- della tubercolosi, uno degli obiettivi che i
do l’individuazione di residue sacche occul- laboratori dell’Istituto hanno inteso tenace-
L’infezione da Mycobacterium bovis, in pas- te di infezione. In questo contesto la diagno- mente perseguire, è stato quello di indivi-
sato importante causa di tubercolosi nell’uo- si post mortem dell’infezione, eseguita me- duare ed affinare il protocollo diagnostico
mo e negli animali, è stata ampiamente con- diante esame anatomo-patologico in fase di per la ricerca e l’identificazione dell’agente
trollata in Europa attraverso i programmi di ispezione dei capi macellati, è importante eziologico, adeguando allo scopo il livello di
eradicazione. Tuttavia tale infezione persiste che avvenga in modo accurato, ma soprat- sicurezza dei laboratori preposti.
tuttora in alcuni Stati Membri della Comunità tutto deve essere integrata da indagini di Grazie a diversi progetti di ricerca nazionali e
Europea, con una prevalenza negli alleva- laboratorio che assicurino un compendio regionali e alle collaborazioni con partner
menti variabile da Paese a Paese. diagnostico di sicura efficacia per l’individua- internazionali, è stato possibile negli anni
L’Italia con il Decreto Ministeriale n° 592 del zione e l’identificazione dell’agente eziologi- studiare, elaborare e perfezionare un proto-
15.12.1995 si prefiggeva l’eradicazione della co responsabile della malattia. Quindi diven- collo diagnostico in linea con le prescrizioni
tubercolosi dagli allevamenti bovini e bufalini ta fondamentale la presenza sul territorio di legislative, sia nazionali che regionali, e con-
entro tre anni. Come noto le maggiori difficol- laboratori forniti di attrezzature adeguate e forme alle indicazioni tecnico-scientifiche
tà si presentano proprio nelle fasi finali del personale esperto in grado di eseguire, nei dell’O.I.E.. Tutto ciò al fine di garantire la
processo di eradicazione per l’individuazione tempi richiesti e con affidabilità, le procedu- massima sensibilità diagnostica nell’indivi-
delle fonti residue di infezione, spesso occul- re di isolamento e di identificazione dei mi- duazione e nell’identificazione delle diverse
te o di difficile individuazione, e per discrimi- cobatteri responsabili di infezione tubercola- specie di micobatteri, M. bovis in particolare,
nare le false positività alla prova intradermi- re a partire da materiale patologico prove- da materiali biologici di varia natura, spesso
ca dai casi in cui l’infezione è realmente pre- niente da diverse specie animali. massivamente contaminati da flora microbi-
sente, soprattutto in relazione al proporzio- Al fine di effettuare un continuo monitoraggio ca aspecifica. Il lavoro è stato quindi affron-
nale aumento dei soggetti falsi positivi, che sul territorio e il coordinamento dei relativi tato su diversi versanti: per quanto attiene
inevitabilmente si accompagna alla riduzione interventi, è stata implementata la collabora- agli aspetti prettamente diagnostici, gli obiet-
della prevalenza della malattia. zione con l’Osservatorio Epidemiologico Ve- tivi prevedevano, da un lato di affinare le
In Piemonte, con il D.P.G.R. n. 20 del terinario Regionale. metodiche convenzionali di isolamento, cer-
5/03/2001 si è dato il via al piano straordina- Il citato D.M. n° 592, nell’allegato 2, elenca le cando di migliorare l’efficacia delle tecniche
rio per l’eradicazione della tubercolosi nelle metodiche ufficialmente applicabili per evi- di decontaminazione e selezionando i terreni
province ancora prive di qualifica e i risultati denziare lesioni e micobatteri tubercolari da colturali più sensibili, dall’altro di sviluppare
conseguiti alla conclusione di tale piano so- materiale patologico; in particolare, oltre alle l’approccio alle metodiche di biologia mole-
no stati sostanzialmente aderenti agli obiet- tecniche microbiologiche classiche, tra que- colare (sonde a DNA e PCR), applicate sia
tivi del programma ed alle previsioni avan- ste vengono annoverate le tecniche anato- all’individuazione dei micobatteri direttamen-
zate alla sua stesura. mo-istopatologiche, l’ibridazione in situ e la te su campioni di materiale patologico, sia
L’utilizzo in parallelo della prova tubercolini- reazione a catena della polimerasi (PCR). all’identificazione e caratterizzazione dei
ca e del test del gamma interferone ha con- Nel corso degli ultimi anni, per rispondere al ceppi isolati con le procedure convenzionali.
sentito di elevare il livello di sensibilità degli meglio alle prescrizioni legislative dei decre- Lo scopo del presente lavoro è pertanto
interventi diagnostici in vita accelerando l’e- ti nazionali e regionali per l’eradicazione quello di offrire una valutazione retrospettiva
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del protocollo diagnostico adottato presso i I campioni, come schematizzato in Figura Esame
laboratori della Sede dell’Istituto Zooprofilat- n°1, provenivano da:
anatomo-patologico
tico Sperimentale di Piemonte, Liguria e • animali con lesioni sospette segnalate in
Valle d’Aosta ed effettuare un bilancio com- corso dell’attività ispettiva in sede di All’arrivo in laboratorio, i campioni, prima di
plessivo dell’attività svolta per la diagnosi di macellazione; essere processati per l’esame batteriologi-
tubercolosi, analizzando l’operato nel qua- • animali risultati positivi alle prove co, venivano ulteriormente controllati dal
driennio 2001-2004. Il periodo di tempo diagnostiche in vivo (prova tubercolinica o punto di vista anatomo-patologico e sulla
preso in considerazione include anche le gamma IFN test), in cui non sono state base dell’esito di tale controllo venivano
attività collegate al Piano straordinario per riscontrate lesioni macroscopicamente classificati secondo il seguente criterio:
l’eradicazione della tubercolosi bovina nelle visibili all’esame anatomo-patologico a • GRUPPO A: campioni con lesioni di tipo
province di Torino e Cuneo, che ha genera- seguito dell’abbattimento del capo; granulomatoso riferibili a tubercolosi
to un ulteriore incremento dell’attività dia- • animali provenienti da allevamenti infetti (Fig. n° 2);
gnostica di routine, in quanto anche la prova macellati in seguito a provvedimento di • GRUPPO B: campioni con assenza di
del gamma interferone è stata riconosciuta abbattimento totale. lesioni macroscopicamente visibili (NVL);
come prova ufficiale per la diagnosi in vita di La tipologia di campioni di organi differiva in • GRUPPO C: campioni con lesioni di tipo
tubercolosi bovina, in linea con il Regola- relazione alla presenza o meno di lesioni essudativo di presunta natura non specifica
mento CE n. 1226 del 08/07/02 e la Deci- sospette. se riferita ad infezione tubercolare
sione 2002/943/CE del 28/11/02. In caso di lesione a carattere granulomatoso (Fig. n°3).
Tab. n° 1:
riferibile a tubercolosi, il campione era costi-
Figura n. 3
campioni di organi esaminati durante gli anni 2001-2004 tuito dall’organo sede di lesione (polmone, epatite apostematosa a focolai
presso l’IZS di Torino
fegato o sierose e/o linfonodi annessi).
Anno 2001 2002 2003 2004
Figura n. 2
Totale 605 865 627 469 linfoadenite e epatite tubercolare
(complesso primario completo)
Materiali e metodi
Campionamento
Dal 1° Gennaio 2001 al 30 Settembre 2004
sono stati esaminati 2566 campioni di orga-
ni (visceri e/o linfonodi) così ripartiti durante
Esame
il quadriennio di attività come riportato in In caso di organi provenienti da animali
Tabella n°1. Al fine di standardizzare il più
batteriologico
dichiarati infetti in vita che non presentavano
possibile il campionamento in sede di lesioni macroscopicamente visibili, il cam- In via preliminare i campioni sono stati accu-
macello, è stata predisposta ad hoc una pione era costituito da un pool di linfonodi ratamente privati di tessuto adiposo e con-
scheda di prelievo campioni. (linfonodi della testa, mediastinici, epatici, nettivale prima di procedere con le fasi suc-
meseraici, sopramammari) possibili bersa- cessive per l’esame colturale.
Figura n. 1
Selezione dei campioni di organi glio dell’infezione tubercolare. Previo sminuzzamento, l’omogeneizzazione
dei campioni avveniva in Stomacher: l’omo-
genato veniva suddiviso in due aliquote per
essere sottoposto a due differenti metodi di
decontaminazione: idrossido di sodio 2% e
acido esadecilpiridinio 1,5% rispettivamente.
Ciascuna aliquota decontaminata, dopo
concentrazione in centrifuga, veniva semi-
nata su una batteria di terreni selettivi che
prevedeva: Stonebrink, Lowenstein Jensen
Medium, Lowenstein Jensen w/o glicerina.
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Figura n. 4
crescita di M. tuberculosis (A); M. bovis (B) e M. avium
Identificazione e ripetute (spacer). La presenza o meno dei
singoli spacer costituisce caratteristica
(C) su STONEBRINK tipizzazione
descrittiva dell’identità del microrganismo
molecolare dei analizzato, oltre che dell’assetto genico del
ceppi isolati locus bersaglio.
Essa viene determinata mediante ibridazio-
Il DNA delle colonie isolate mediante crescita
ne con sonde molecolari specifiche.
su terreni selettivi è stato estratto tramite bol-
La metodica di amplificazione, seguita da
litura; per la tipizzazione e differenziazione
ibridazione rilevata con tecnica ELISA (Fer-
delle diverse specie di micobatteri (Myco-
retti et al, 1998), è stata modificata ed ese-
L’incubazione avveniva per i primi 15 giorni bacterium spp, M. tb complex, M. avium e M.
guita in forma ridotta relativamente al nume-
a 37°C in atmosfera modificata con l’aggiun- tuberculosis) è stata messa a punto una
ro di spacer esaminati, in modo da adattare
ta di 5% CO2 e per il restante periodo a 37 Multiplex PCR, variazione “in house” dei me-
il metodo alla routine di laboratorio per l’i-
°C in atmosfera normale (Fig. n°4). todi descritti da Kulski et al. (1995) e da
dentificazione di M. bovis.
Al fine di aumentare le probabilità di isola- Sinclair et al. (1995).
Nella Figura n° 5 è schematizzato il proto-
mento di micobatteri a lenta crescita, l’esa- Questo sistema Multiplex PCR si basa sulla
collo diagnostico adottato per la diagnosi di
me batteriologico si considerava concluso a simultanea amplificazione di differenti target
micobatteriosi.
90 giorni dalla semina. Tuttavia, a partire molecolari: l’rRNA 16S, l’elemento di inserzio-
dall’inizio dell’anno 2004, sia per aderire alle ne IS986 e il gene mpt40.
Figura n. 5
linee guida del “Manual of Diagnostic Tests La distinzione delle differenti specie di mico- processazione di un campione per la ricerca di
Mycobacterium spp.
and Vaccines for Terrestrial Animals” (O.I.E.) batteri avviene sulla base del profilo elettrofo-
che per accelerare l’estinzione o le procedu- retico generato dai prodotti di amplificazione.
re di bonifica dei focolai di tubercolosi bovi- Le colonie che così sono state classificate
na, si è ridotto a 60 giorni il tempo per la con- come appartenenti a M. tb complex, cluster
clusione dell’esame colturale. tassonomico in cui sono raggruppati diversi
micobatteri tubercolari (M. tuberculosis, M.
Diagnostica africanum, M. microti, M. bovis, M. bovis
BCG), sono state successivamente sottopo-
molecolare
ste a Spoligotyping, metodica solitamente
Heminested PCR in usata per la caratterizzazione molecolare, e
campioni di tessuto di cui si sfrutta la capacità di individuare i
ceppi di M. bovis tra quelli classificati come
Dai campioni di tessuto, omogenati e decon-
M. tb complex.
taminati, il DNA è stato estratto utilizzando il kit
Il target genetico alla base del metodo, de-
QIAamp DNA Minikit (Qiagen). La procedura
scritto da Kamerbek et al. (1995), è il locus
indicata dal produttore è stata opportunamen-
DR, regione cromosomica contenente se-
te modificata per migliorare l’efficacia estratti-
quenze conservate e ripetute (Direct Re-
va del metodo nei confronti dei micobatteri.
peat) di 36 bp, intervallate da sequenze non
Il DNA bersaglio dell’amplificazione per il rile-
vamento dei micobatteri appartenenti al
Mycobacterium tuberculosis complex è l’ele-
mento d’inserzione IS6110. Il prodotto finale
della heminested-PCR corrisponde ad un
amplicone di 200 bp, che viene generato al
termine di due fasi successive di amplifica-
zione. L’esito della reazione di amplificazione
è stato rilevato mediante elettroforesi in gel
d’agarosio al 2% contenente Etidio Bromuro.
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Risultati Tab. n. 2
ripartizione dei campioni secondo il quadro anatopatologico
La rappresentazione generale dei risultati
ottenuti nell’arco di tempo considerato, con
l’applicazione del protocollo diagnostico de-
scritto, non può essere svincolata da un’a-
nalisi approfondita che tenga conto di tutti
quei parametri (anamnesi, clinica, epide-
miologia, campionamento, metodologie dia-
gnostiche, ecc.) che caratterizzano la dia-
gnosi di tubercolosi sia in campo che in
laboratorio. Sulla base dell’esame anatomo-
patologico, i 2566 campioni sono stati così
ripartiti nei tre gruppi: 645 compresi nel
GRUPPO A, 1849 nel GRUPPO B e 72 nel
GRUPPO C (Tab. n° 2).
Esprimendo i risultati nella loro totalità,
senza elaborare alcuna correlazione tra il
metodo microbiologico tradizionale e il diagnostiche post mortem (esame batterio- suno nel gruppo C. Mycobacterium spp. è
metodo molecolare, su 2566 campioni, l’e- logico ed esame molecolare con PCR) stato isolato da 95 campioni, di cui 11 appar-
same batteriologico ha portato all’isolamen- hanno contemporaneamente fornito esito tenenti al GRUPPO A, 81 appartenenti al
to di 842 ceppi di micobatteri (provenienti da negativo. In particolare dalla Tab. n° 3, si gruppo B e 3 al gruppo C.
833 campioni, poiché si sono registrati 11 può osservare che M. bovis è stato isolato È da rilevare che in 11 casi è stata riscontra-
casi di infezione mista), di cui 730 sono stati da 592 campioni appartenenti al GRUPPO A ta una infezione mista, di cui un caso riguar-
identificati come M. bovis. (lesioni specifiche), 128 al GRUPPO B (no dava una coinfezione da M. bovis e M.
La ricerca diretta di micobatteri appartenen- visible lesions) e 10 al GRUPPO C (lesioni avium (gruppo A) e in 8 casi si registrava l’i-
ti al M. tb complex condotta con tecnica di non specifiche). M. avium è stato isolato su solamento contemporaneo di M. bovis e di
heminested-PCR, ha dato esito positivo in 18 campioni, di cui 3 appartenenti al GRUP- Mycobacterium spp. (4 in gruppo A e 4 in
674 campioni. Su 1506 campioni le prove PO A, 15 appartenenti al GRUPPO B e nes- gruppo B).
Tab. n. 3
isolamenti batteriologici ripartiti per gruppo a seconda dell’esito dell’esame anatomo-patologico
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Discussione
L’attività descritta nel presente lavoro ben ne seguono uno sviluppo differente. Nel hanno avuto esito negativo alle indagini
rappresenta la consistenza degli investimen- gruppo A, campioni con riscontro di lesioni molecolari (tab. 4.4), va rilevato che nella
ti effettuati nel corso degli anni in termini di tipiche, in caso di esito positivo all’esame maggior parte di essi l’esito era discordante
risorse umane, economiche e strutturali fina- PCR (tab. 4.1) la maggior parte dei campio- con quello ottenuto con l’esame batteriologi-
lizzati alla diagnostica della tubercolosi nella ni ha avuto esito concordante con l’esame co, ovvero l’esame PCR forniva esiti falsa-
attività ordinaria e nella ricerca scientifica batteriologico, e, in alcuni casi, la diagnosi mente negativi quando la presenza dell’infe-
applicata. molecolare ha confermato la presenza del- zione era confermata sia dal riscontro di
Nella valutazione dei dati presentati in que- l’infezione non altrimenti registrata con l’esa- lesioni tipiche che dall’isolamento di M. bovis
sto lavoro risulta importante, in particolare, me batteriologico. Questi casi interessano da questi campioni. Nella maggioranza di
analizzare la discordanza degli esiti tra dia- una percentuale pressoché costante negli questi campioni va tuttavia considerato che
gnosi batteriologica e diagnosi molecolare anni con un andamento progressivamente le lesioni riscontrate erano di natura calcifica
nelle differenti tipologie di campioni, così migliore, direttamente correlato al progressi- (dati non mostrati) a cui potrebbe essere
come suddivisi nei tre gruppi (A, B, e C) in vo affinamento tecnico della metodologia associata una presenza più consistente di
base alla presenza o meno delle lesioni e molecolare applicata (circa 2% negli anni sostanze chimicamente interferenti, che pos-
alla loro natura. 2001-2002, circa 6% negli anni 2003-2004): sono inibire la reazione polimerasica. La
I due metodi hanno registrato “performance” ciò è anche dimostrato dalla costanza con la rimozione poco efficiente di tali sostanze ad
differenti e ciò è riconducibile alla natura dei quale tutti i dati della casistica presentata opera dei sistemi di purificazione utilizzati
campioni tissutali di partenza, nonché alle confermano il trend positivo dei risultati lungo durante le analisi, potrebbe spiegare l’appa-
caratteristiche intrinseche delle due metodi- il periodo di tempo considerato. rente minore sensibilità riscontrata nel con-
che, che pur partendo dallo stesso campio- Relativamente ai campioni del gruppo A che fronto diretto del metodo molecolare con l’e-
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same colturale. Viceversa, nei campioni NVL molecolare estremamente specifico ed esclu- giungere l’eradicazione, molto più ardua da
(gruppo B), in cui le lesioni non sono morfo- sivo dei micobatteri appartenenti al tb com- conseguire proprio nelle fasi finali, in cui i
logicamente rilevanti e presumibilmente plex, che è stato verificato attraverso prove di tassi d’infezione sono estremamente ridotti.
sono connotati da una carica microbica allineamento dei primers e della sequenza tra L’attività diagnostica applicata alla tubercolo-
minore, oltre che da una ridotta concentra- essi compresa su microrganismi tassonomi- si descritta nel presente lavoro, intesa nella
zione di sostanze che possono generare ini- camente correlati. Per questa ragione, la spe- sua globalità, non solo ha permesso di acqui-
bizione della reazione polimerasica, la PCR cificità analitica della prova può essere consi- sire dati ed esperienza, ma ha reso possibile
sembra mostrare una maggiore sensibilità derata estremamente elevata. la creazione di infrastrutture, quali una vasta
(tab 4.2). Tale riscontro si è manifestato sin Nella valutazione complessiva dei dati pre- ceppoteca e un database specifico che oltre
dai primi anni di applicazione del metodo sentati in tab. 4, alcune considerazioni meri- alla registrazione dei dati epidemiologici
(2001-2002), con un andamento progressi- tano ancora attenzione. Nei quattro anni di classici, consente anche la gestione di infor-
vamente migliore, confermando quanto attività presentati, su 645 campioni con lesio- mazioni epidemiologico-molecolari.
sopra considerato. Analoghi risultati sono ni specifiche, 34 non hanno avuto una con- Tutto ciò potrà consentire ulteriori approfon-
stati registrati anche per i campioni inseriti nel ferma dell’infezione da entrambi i metodi dimenti anche su base retrospettica, utili al
gruppo C (lesioni non tipiche- tab. 4.3 e 4.6). d’indagine di laboratorio (circa 5,2%, tab. 4.1 trasferimento delle conoscenze scientifiche
Tuttavia la migliore sensibilità delle tecniche e 4.4). Inoltre, sui campioni negativi al riscon- nella attività pratica, con ricaduta diretta del
molecolari per la ricerca diretta di DNA tro di lesioni riconducibili a tubercolosi (grup- servizio reso nella Sanità Pubblica regionale
appartenente a micobatteri tb complex in pi B e C), considerando le due metodiche in e nazionale.
campioni tissutali deve essere confermata modo indipendente, il 7,2% è risultato positi-
con una valutazione più estesa, che tenga vo all’esame batteriologico e il 16,2% alla
conto delle caratteristiche sanitarie dell’alle- heminested-PCR e questo dato sale al Riconoscimenti
vamento, nonché degli animali, relativamen- 20,9% se i due metodi di conferma post mor-
te alla presenza dell’infezione tubercolare tem sono associati in parallelo. Il presente lavoro è stato in parte reso pos-
(anamnesi storica, dati epidemiologici, prove Lo studio preliminare di questi risultati sem- sibile grazie ai finanziamenti per la ricerca
diagnostiche in vita). Queste valutazioni at- bra avvalorare quindi l’utilizzo combinato sanitaria e il progresso scientifico del Mini-
tualmente sono ancora in corso. delle due metodiche, che permette di au- stero della Salute, della Regione Piemonte e
Relativamente alle valutazioni sulla specificità mentare significativamente la sensibilità del della Comunità Europea.
delle indagini molecolari, queste sono state protocollo diagnostico applicato.
condotte dal punto di vista teorico: la hemine- La necessità di maggiore sensibilità diagno- La bibliografia è disponibile
sted-PCR è stata messa a punto su un target stica è infatti un elemento cruciale per rag- presso gli autori