1.
partire dalla Sonata per pianoforte op. 101 e dalle due Sonate per
1I testi dei §§ 1-5 sono tratti, con alcuni aggiustamenti, dalle trasmissioni sui quartetti
per archi realizzate per Rete Toscana Classica nell’ambito del ciclo radiofonico
Beethoven 250: e gli uomini salirono verso la luce, ideato e curato da Alberto Batisti e
Luca Berni.
dobbiamo inevitabilmente citare quella vera e propria summa
In tutto questo, però, occorre anche dire che mai come negli
negli ultimi due anni della sua esistenza, il compositore aveva spinto
immediatamente precedenti.
2.
cinque punti.3
quartetti centrali, opera 132, 130 e 131, nessuno dei quali adotta il
2Si tratta, in ordine cronologico delle op. 127, 132, 130, 131 e 135. In un secondo
momento, il finale dell’op. 130, un’inaudita ‘Grande Fuga’, fu sostituito da un
movimento più semplice, per esser poi pubblicato come brano a sé stante (op. 133).
3Inside Beethoven’s Quartets: History, Performance, Interpretation, Cambridge MA,
Harvard University Press, 2008.
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Il secondo punto è il ruolo assegnato da Beethoven alla
direzione del ricorso alla poesia di Schiller per il finale della Nona
4I rinvii si riferiscono alle voci del Breve lessico musicale curato da Fabrizio Della Seta,
Roma, Carocci, 2009.
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musicali all’interno del genere quartettistico: è il caso, ad esempio,
Quartetto op. 130, e che dichiara fin dal titolo la propria ispirazione
operistica.
condotta delle parti: a una totale equiparazione dei ruoli dei quattro
3.
~4~
strumentazione, sembra concretizzare questo manifesto estetico
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comporre una fuga non costituisce un problema per un compositore
problema è, per così dire, infondere nella forma della fuga un forte
4.
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particolare, è celebre il modo nel quale Wagner descrive il passaggio
~7~
5.
soggetto della fuga iniziale, e che, in fogge diverse, ricorre anche nei
quartetti op. 132 e op 130, nonché nella ‘Grande Fuga’ op. 133.
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