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LEZIONI DI STORIA CONTEMPORANEA ( 1815-1945)

Capitolo I : Periodizzazione storica e caratteristiche culturali


dell’Ottocento

L’apparente ossimoro dell’espressione “Storia Contemporanea” potrebbe


erroneamente lasciare interdetto colui il quale,al di fuori di un contesto
artistico – letterario, non consideri pura poesia lo studio di fatti e avvenimenti
che affondino la loro ragione d’essere nella concatenazione logico –
concettuale di ciò che è accaduto, infatti lo studio della storia e l’accezione
“contemporanea” può rimandare a filosofie o ideologie che pur affondando le
loro radici in tempi passati, si percepiscono ancora come attuali.

La Storia Contemporanea ha come oggetto di studio quell’insieme di elementi


che, nonostante la distanza cronologica in cui essi sono accaduti , presentano
ancora forti elementi di somiglianza e di legame con il presente o viceversa.
Fissare una data di svolta non è semplice e alcuni storici fanno cominciare la
Storia Contemporanea :

- Con lo scoppio della Rivoluzione Francese del 1789;


- Altri,invece, identificano il suo inizio nel Congresso di Vienna (1815), in
quanto con esso ci fu il ripristino delle antiche potenze regnanti
(l’Ancien Régime prenapoleonico)e questo portò a vari cambiamenti in
ogni campo del sapere.

Importantissimo fu la Rivoluzione Industriale che nacque alla fine del 700


in Inghilterra. Essa portò tanta innovazione e tanti cambiamenti. Con
l’avvento della Rivoluzione Industriale ed il mutare delle condizioni di
lavoro , nasce la classe operaia il cosiddetto PROLETARIATO(l’insieme dei
lavoratori o della prole impiegati nelle fabbriche, che prestavano la propria
forza-lavoro dietro il compenso di un salario).
A causa di ciò nacque il LUDDISMO,movimento operaio nato in Gran
Bretagna negli anni 1810 con l’obiettivo di sabotare le macchine introdotte
nelle industrie( ritenute causa di disoccupazione e di bassi salari, mentre
l’origine del nome è forse derivante da un giovane di nome Ned Ludd che
avrebbe distrutto per primo un telaio meccanico, come atto di opposizione
e di ribellione nei confronti della nascente tecnologia industriale.

Gli effetti dell’industrializzazione cambiò anche le abitudini di vita degli


operai:

-le ore lavorative erano gestite dai ritmi di produzione e la fine della
giornata in fabbrica segnò la nascita del “tempo libero”, comparendo così i
caffè letterari, i circoli ricreativi .

La trasformazione sociale dell’Ottocento comportò cambiamenti politici,


nacquero infatti i Partiti di Massa che misero in crisi l’antico sistema di
potere, si diffusero così le idee illuministe.

Ci fu anche, per la prima volta, l’ingresso delle donne e dei bambini nel
mondo del lavoro, anche se in condizione di semi schiavitù, denunciata
anni dopo dal movimento femminista e in parte da Marx ed Engels.

Il processo di industrializzazione, non comportò solo un cambiamento


economico, ma fu all’origine di una serie di fermenti culturali che
coinvolsero ogni ambito del sapere e si manifestarono in maniera diversa
ad esempio:

- In Francia si ebbe l’istituzione dell’école polytechnique, una scuola che


garantisce una formazione comune in ingegneria civile e meccanica;
- In Gran Bretagna fu fondata la Royal Society, l’accademia nazionale
delle scienze;
- In Germania fu avviato un graduale processo di modernizzazione delle
Università e del sistema scolastico in generale.
Si parla anche di Positivismo , un movimento filosofico e culturale nato in
Francia nella prima metà dell’Ottocento e ispirato ad alcune idee guida
fondamentali riferite all’esaltazione del progresso scientifico.

Il Positivismo sosteneva che solo la scienza in sé era in grado di dare


ordine e certezza al mondo, favorendo una conoscenza positiva, cioè
reale, delle relazioni insite nella natura. Nella fisica si moltiplicarono le
direzioni di indagine sull’elettromagnetismo e sulla teoria corpuscolare -
ondulatoria della luce, ad esempio scienziati come:

- Michael Faraday con la costruzione della prima dinamo o lampada


elettrica, fu il teorizzatore dell’unitarietà dei fenomeni fisici ,
dimostrando sperimentalmente la continuità esistente tra i fenomeni
gravitazionali, elettromagnetici, termini ed ottici;
- James Maxwell teorizzò il secondo principio della termodinamica
(l’irreversibilità dei processi termici) e il principio di conservazione
dell’energia;
- Dalton sviluppò la teoria atomica nella chimica e riprendendo la filosofia
di Democrito secondo cui la materia sarebbe costituita da piccole
particelle invisibili all’occhio umano ,l’ampliò con la teoria secondo cui
gli atomi, unendosi fra loro per affinità elettriche positive e negative
creerebbero le molecole a fondamento dell’intera realtà fisica, una
realtà costituita come “tutto organico”.

Da qui si incominciò a pensare che anche l’uomo , quale essere vivente


abitante il cosmo, dovesse necessariamente essere oggetto delle
medesime leggi naturali in cui vive. Nel primo trentennio dell’Ottocento
presero vita diverse teorie sull’origine del mondo e dell’uomo:
- Per Lamarck “la funzione crea l’organo” in cui additò al mero utilizzo di
un organo rispetto un altro la spiegazione delle differenze fenotipiche
esistenti fra gli animali . I caratteri acquisiti attraverso la trasmissione
ereditaria diverrebbero poi il patrimonio della specie.
- Saint-Hilaire teorizzò il principio di connessione fra le specie secondo cui
esiste una connessione fra vertebrati ed invertebrati derivante da
organi originariamente uguali in tutti gli esseri viventi.
- Nel 1859 con la pubblicazione de “L’Origine della Specie” di Darwin si
arriverà alla teoria evoluzionistica della differenziazione fra le specie.
Darwin sostenne che la comparsa o l’estinzione di una o più specie
viventi deriva sia dalla sopravvivenza del più adatto e sia dalla
variabilità genetica.

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