Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L’Accademia della Crusca, i cui primordi risalgono al decennio 1570-1580 (“brigata dei crusconi”),
si indirizza, dopo l'ingresso di Leonardo Salviati (1582) verso la filologia. La prima adunanza in cui
si cominciò a parlare di leggi e statuti dell’Accademia si tiene il 25 gennaio 1583.
Il progetto del voc viene messo a punto nel 1591, con una suddivisione tra gli accademici dello
spoglio da compiere.
III ed., 1691, 3 voll. (aumenta il materiale: lemmi, esempi, definizione delle voci)
Da segnalare: lunga durata dei lavori; qualità dei collaboratori: importanti i contributi di Carlo Dati,
Alessandro Segni, Francesco Redi, Lorenzo Magalotti; il binomio Redi-Magalotti, in particolare,
spiega l’apertura al linguaggio scientifico, tradizionalmente poco rappresentato. A questo proposito:
a) Galileo entra fra gli autori spogliati: es. CORNICOLATO, GRAVE, MESTRUO,
MECCANICO (sost.), MODELLO. Non mancano, e la cosa è tanto più notevole vista la
vicenda dell'opera – messa all'Indice – alcuni esempi tratti dal Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo (così per CONTRAFFORTE e SORGOZZONE);
b) viene utilizzato anche se solo per architettura militare, caccia e marineria, il materiale
raccolto dal principe Leopoldo de' Medici con il metodo dell'inchiesta dal vivo (es.
MACCHERONE = regoletto scanalato delle barche).
A proposito di Redi vanno segnalate le sue falsificazioni (descritte da Volpi nel 1916): esempi che
si dicono ricavati da testi due-trecenteschi e che sono invece coniati dal lessicografo, probabilmente
per favorire l’ingresso nel lemmario di voci moderne (es. DECOTTO, ISTERICO); Redi inventa
anche il nome di un autore: Sandro di Pippozzo.
Lemmario (da segnalare):
a) crescono i suffissati e gli alterati (diminutivi, accrescitivi) posti a lemma: es.
MACCHIARELLA, MACCHIETTA, MADRIALETTO (= madrigaletto);
b) significativa l’apertura a voci sulla cui correttezza linguistica garantisce lo stesso
vocabolario senza citazioni di testi (“ABBATUFFOLARE. Confusamente, e
scompigliatamente avvolgere insieme, che anche si dice Rabbatuffolare”;
“SCARABOCCHIO. Dicesi il segno, che rimane nello scarabocchiare”);
c) si introducono numerose voci dell’uso comune (AFFRITTELLATO);
d) e forestierismi (per esempio gli iberismi BACCALÀ, MANTECA (= pasta grassa e
profumata usata come cosmetico), PASTIGLIA.
Struttura della voce:
a) frequente ricorso alla indicazione V.A. (voce antica; ne restano escluse, in genere: voci
boccaccesche, poetiche, latinismi, gallicismi), che segnala le voci inserite non per proporle
all'uso, ma a scopo storico-documentario [la sigla compariva già nell’ed. 1612, ma era usata
in modo saltuario];
b) le definizioni sono più chiare e pertinenti e le diverse accezioni del termine sono organizzate
in modo più razionale;
c) diventa stabile la tendenza a definire i lemmi singolarmente piuttosto che a rinviare a
sinonimi o affini.
Autori spogliati (da segnalare):
cresce il numero di autori antichi oggetto di spoglio; viene dato maggiore spazio a voci non
documentate nel '300, ma usate da autori moderni (Buonarroti il Giovane, Della Casa, Firenzuola,
Guicciardini, Varchi). Notevole spazio accordato ai toscani più legati al gusto locale e ribobolaio
(Buonarroti il Giovane, Lorenzo Lippi). Significative le aumentate presenze di autori non toscani
(Sannazaro, Castiglione, Chiabrera), così come quella di Tasso.