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EDITORIALE

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i


fior”.
(Fabrizio de André, Via del Campo)

Una pubblicazione storica. No, non questa Newsletter,


non ambisco a tanto.
Esattamente cento anni fa, il 2 febbraio 1922, veniva
pubblicato con scetticismo a Parigi il romanzo "Ulisse",
di James Joyce. Ne vennero stampate solo 1000 copie,
per conto dell'editrice Sylvia Beach, che a differenza di
altri editori contattati in precedenza dall'autore, aveva
suo malgrado accettato, anche a motivo di un certo
numero di persone che aveva letto il manoscritto, e che
faceva pressioni per vederne realizzato il libro. Sylvia
Beach scelse addirittura, alla prima stampa, di non riportare in copertina il nome
della casa editrice, a timore di una pubblicità negativa. Alcuni degli editori che si
erano rifiutati di pubblicarlo, lo avevano definito "letame".
Il volume dovette in seguito essere
ristampato più e più volte...
A breve venne considerato un capolavoro
(mi associo), e nei decenni rientrò a pieno
diritto nella stretta cerchia delle opere che si
ritiene non possano mancare nella libreria
del lettore attento.
Dicevo, in entrata, di non considerare
minimamente altrettanto importante (e ci
mancherebbe) un'iniziativa come questa che
sto portando avanti con la Newsletter e
quelle precedenti, con i profili Social. Ma in
effetti, alcune similitudini ci sono, a partire dalla data del 2 febbraio.
Negli ultimi giorni di vita su FACEBOOK il mio profilo contava qualche decina di
Friends.
L'esperienza WT.Social di pochi giorni ha pure prodotto qualche decina tra Friends e
Followers, prima di essere anch'essa censurata.
Ieri è partita questa iniziativa Newsletter, per permettere a chi desidera continuare
a seguirmi senza vincoli e senza impegni, ma soprattutto senza ulteriori censure, di
poterlo fare in tutta libertà. Certo, non c'è la spontaneità della comunicazione quasi
istantanea che i Social offrono, ma c'è il vantaggio che il materiale è inviato
direttamente all'email dell'iscritto, che quindi potrà archiviarlo, senza il rischio di
vederlo sparire ulteriormente dalla rete.
Ebbene, per completare l'aspetto “similitudini” a cui ho accennato sopra, informo
che ieri Jeff ha inviato 175 copie della Newsletter ad altrettanti/e interessati/e che
ne hanno fatto specifica richiesta. Tutto questo il primo giorno, e anche grazie
all'aiuto dei più affezionati. Io ho ricevuto tante conferme di apprezzamento e
stima, nonché innumerevoli complimenti, che credo di non meritare.
Ho cercato di rispondere a tutti e rilancio qui ora che farò del mio meglio per
restare in contatto con tutti voi, fintanto che vi sarò utile.
E.V.A.

NEWS
Di Jordan Sather consiglio sia la LIVESTREAM di stanotte, che le osservazioni sul
futuro del Bitcoin:
"What The Haterz Say About Bitcoin"

Nell'odierno Rapporto X22, Dave chiarisce il ruolo di Trump nell'attuale situazione


geopolitica:
Trump Is In Position, He Never Left, It’s Time To Return Publicly

RedPill78 evidenzia la traballante posizione del Segretario di Stato del Colorado,


Jena Griswold, dopo le ultime cattive notizie per lei:
Trouble for Colorado

Il medesimo argomento viene ripreso dal Gateway Pundit, con una precisa
riflessione sulle possibili conseguenze:
Bad News for Soros-Backed Secretary of State Jena Griswold
INFOS

Agosto 2020.

Ingrandimento:
LINKS

In considerazione nella notevole mole di materiale che – sembra – dovrò caricare


online (nonché di quanto già ho caricato), ho deciso di aprire una nuova rubrica
LINKS, che riunirà in un solo spazio tutti i collegamenti per permettervi di scaricare
i vari documenti, video, immagini e audio che cito nelle mie argomentazioni. Questo
vi aiuterà a trovare sempre velocemente quello che cercate. La rubrica sarà
presente, aggiornata, in ogni numero di questa Newsletter.

Newsletter – Archivio:
TIGER'S YEAR NEWS – Numero 1

Links a materiale vario caricato:


Documento "Executive Order 13859 of February 11, 2019"
Video "Would You be surprised to know You're talking to AI?"
Video "Ciuf Ciuf"
Documento "Pleiadi - Mappa completa Stelle e Pianeti"
Documento "The Voynich Manuscript"
Video "Unseen"
Pleiadi, Pleiadiani ed Esseri Umani Terrestri
Documento "Il primo e l'ultimo - Linea di narrazione occulta, a tema scacchistico"
Romanzo "Il primo e l'ultimo", SICRAM

TEACHINGS

Riprendo in questa rubrica le lezioni avviate nei miei profili precedenti,


modificandone leggermente la cronologia di esposizione.

Lingua pleiadiana 1 – Numeri

I numeri pleiadiani vanno dall'1 al 9. Lo 0 non esiste. Per indicare le decine, le


centinaia e le migliaia vengono utilizzate delle lettere dette moltiplicatori.
Il sostantivo “Numero” viene espresso con il termine PTU.
Regola:
PTU + [numero da 1 a nove] + ev. moltiplicatore + [numero da 1 a nove] ecc.

MOLTIPLICATORI:
– Nessuno = Unità (da 1 a 9)
– T = x 10
– TI = x 100
– TIT = x 1000

UNITA':
PTU + AMP = 1
IK = 2
DAN = 3
IM = 4
BAN = 5
DRA = 6
GHO = 7
UN = 8
DI = 9
Esempi: PTU DAN = 3
PTU UN = 8

DECINE:
PTU + Unità + T (+ eventuali unità)
Esempi: PTU AMPT = 10 (ossia 1 X 10)
PTU AMPTIK = 12 (ossia, 1 x 10 + 2)
PTU DANT = 30 (ossia, 3 x 10)
PTU GHOTUN = 78 (ossia, 7 x 10 + 8)

CENTINAIA:
PTU + Unità + TI + eventuali unità o decine
Esempi: PTU AMPTI = 100 (ossia 1 X 100)
PTU AMPTIIK = 102 (ossia, 1 x 100 + 2)
PTU AMPTIIKT = 120 (ossia, 1 X 100 + 20
PTU DANTIUNTDI = 389 (ossia, 3 x 100 + 80 + 9)

MIGLIAIA:
PTU + Unità + TIT + eventuali unità, decine o centinaia
Scomponiamo ad esempio il numero PTU AMPTITIKTIIMTUN come segue
PTU + AMPTIT + IKTI + IMT + UN e otteniamo:
Nr. 1'000 + 200 + 40 +8 (cioè 1'248).
Le unità vengono anche usate per definire la scala gerarchica del potere costituito,
come vedremo in una prossima lezione.

DISCLOSURES

Papà ha pubblicato qualche mese fa un documento nel quale, tra le altre cose,
spiegava com'era strutturato l'interno di una TOKHI, la nave più grande della flotta
pleiadiana.
Riprendo qui l'argomento, usando il suo materiale e ampliandolo, dietro richiesta di
chi se l'è perso.

Sebbene dispongano di svariate tipologie di navi spaziali, i Pleiadiani e la


“confederazione” di cui sono al comando, ne utilizzano solamente alcune, tutte a
forma discoidale, per le missioni alle nostre latitudini. Si tratta di una questione di
convenienza e compatibilità ambientale con il nostro sistema solare. Se vedete in
cielo qualcosa che non somiglia a un disco come questi, non si tratta di loro.

Una città volante

La classe TOKHI è da ritenersi la classe delle astronavi madre.

Si tratta del fiore all'occhiello della flotta. Un'autentica città volante del diametro di
quasi sette chilometri, che può ospitare poco meno di un milione di persone ed è
completamente attrezzata per missioni della durata di decine di anni, senza
necessità di intevento esterno alcuno.
All'apice della tecnologia pleiadiana, è predisposta sia a Viaggi interstellari
(curvatura quantistica spazio-tempo) che interplanetari (propulsione standard).
Nel lato inferiore del disco, dispone di una immensa zona cargo che ospita, tra le
altre cose le navi ATKHI, le navette RUKHI e RUSAKHI e i droni MEKHI.
Dispone di teletrasporto e di uno scudo difensivo globale (a copertura dell'intera
superficie del disco), nonché di armi difensive e offensive.
La “Passeggiata”, lunga oltre 21 chilometri, è una specie di enorme corridoio che
compie l'intera circonferenza dell'astronave, sul quale si può, appunto, passeggiare,
ammirando l'esterno attraverso gli ampi campi di forza che rappresentano un po' le
nostre finestre. E' percorribile unicamente nel tratto condiviso con la sezione in cui
si è alloggiati, più che sufficiente comunque per gustarsi l'immensità del cosmo.
Dalla Passeggiata, che si trova sul punto di massima estensione della nave, la parte
inferiore è notevolmente più accentuata in verticale rispetto alla parte superiore del
disco. La sola zona cargo copre la metà della parte inferiore. Nel riquadro seguente
riporto una sezione della nave, suddivisa per zone utili.
Sull'astronave si respira un'aria delicata, intrisa di una leggera nebbia di colore
verde che rende l'ambiente surreale e rilassante al tempo stesso. La gravità
artificiale è leggermente inferiore a quella terrestre, e corrisponde all'incirca a 7,6
m/s² e contribuisce a trasmettere un positivo senso di leggerezza.
Eventuali rumori esterni e i movimenti della nave non sono percepiti dall'interno.
Nemmeno le virate più strette a grandi velocità vengono avvertite. Per avere
un'idea di quello che sta succedendo, resta la possibilità di fare due passi sulla
passeggiata, che dispone di ampie finestre. Ma su un'astronave di queste
dimensioni, se ci si trova al lato opposto della scena che si svolge all'esterno, non
resta che informarsi presso il servizio di consulenza, che si trova a fianco del locale
di primo soccorso.
Quando è in missione nel nostro sistema solare, l'astronave staziona normalmente
tra l'orbita alta e la luna. L'equipaggio di comando dirige le operazioni della flotta e
supervisiona le attività delle navi più piccole.
Non è concesso agli ospiti spostarsi in altre sezioni dell'astronave se non
espressamente richiesto per motivi loro dall'equipaggio.
L'astronave conta 53 ponti (SITEYA). Ogni ponte è suddiviso in sezioni di vario
genere, contrassegnate da una lettera e un numero.

Mio padre ha avuto il privilegio di poter visitare in due occasioni il Centro operativo
di comando, posto all'estremità superiore della nave e la zona cargo, all'interno
della quale gli hanno permesso di salire a bordo di una delle quattro ATKHI
“ormeggiate” (stiamo comunque parlando di navi del diametro di circa 180 metri,
tranquillamente stoccate nella pancia di una TOKHI), ma questa è un'altra storia
che condividerò con voi in uno dei prossimi numeri della Newsletter.
Oggi ci concentreremo sulle zone per gli ospiti.

Addentriamoci a dare un'occhiata, utilizzando le rappresentazioni planimetriche di


mio padre (nello specifico, quelle del PONTE 27 (sempre corrispondente al livello
della Passeggiata, dove solitamente vengono fatti alloggiare gli ospiti e dove lui ha
alloggiato).
Immaginiamo di sezionare il disco in due in orizzontale, al livello della
circonferenza, come a “scoperchiarlo”. La rappresentazione alla prossima pagina dà
un'idea di quanto vedremmo.
Ingrandendo una specifica sezione, otteniamo questo:

Una specie di alveare composto da una miriade di altre sezioni ancora, a forma di L:

Si tratta delle diverse zone in cui vengono ospitati gli avventori.


Una zona abitativa come questa è predisposta per alloggiare un massimo di 30
ospiti in tutta comodità, adattata, nel dettaglio seguente, alle specifiche di ospiti
terrestri. Vi operano inoltre 15 membri dell'equipaggio pleiadiano, che si occupano
delle più disparate mansioni: dai lavori in cucina, ai servizi di consulenza, dalla
manutenzione, al supporto sanitario. Su un singolo ponte, le sezioni come questa
sono migliaia.
Gli alloggi per gli ospiti sono abbastanza ampi (4x11,5 metri) e si lasciano adattare
alle esigenze e ai gusti di chi li sta per occupare. L'arredamento standard consiste
in un letto (che può essere singolo o doppio), due comodini, un armadio, un tavolo-
scrivania e tre sedie. Lo stile consono all'ospite viene implementato poco prima del
suo arrivo. Ritengo che venga operata una specie di ricostituzione della materia, o
meglio, del materiale specifico con cui è composto l'arredamento. La forma di base
di letto e mobili viene riplasmata di volta in volta in tempi brevissimi.
L'alloggio comprende un locale di servizio WC di 4,2x3 metri con lavandino, tazza e
doccia, nonché un deposito per valigie ed effetti personali.

Di queste sezioni ve ne sono 400 solo su ognuno dei sei gruppi di circoli esterni del
ponte 27, per un totale utile di 108'000 persone tra passeggeri (72'000) e membri
dell'equipaggio (36'000). Dovrebbe bastare a dare un'idea dell'immensità della
struttura.

QUESTIONS & ANSWERS

● Diana D.:
"EVA, ma i pleiadiani festeggiano come noi delle festività? I compleanni?"
Non festività religiose.
Alcuni giorni dell'anno sono per loro importanti per coincidenze astronomiche.

● Marco F.:
"Ciao EVA, nelle prossime newsletter quando vuoi ti andrebbe di ripostare le lezioni
di pleiadiano: grammatica, colori, eccetera. Ce le siamo perse quando wtsocial ha
tolto il tuo profilo :("
Si, era previsto di recuperarle qui, magari ampliandole, e poi proseguire con le
lezioni. Ho già ripreso i numeri, in questa Newsletter.

● Marco F.:
"EVA, tu sai qualcosa delle piramidi di Montevecchia, qui vicino a dove viviamo noi?
Diana ha visto spesso delle energie lì attorno, e anche se nessuno ne parla sembra
abbiano una conformazione simile a quelle di giza come rapporti, disposizione, ecc"
Mah... C'è chi riassume il discorso nel concetto di una qualche popolazione
antecedente, che avrebbe semplicemente “modellato” le colline, ricavandone i
gradoni, a scopo religioso e astronomico. In realtà questa spiegazione non spiega
niente. La zona è stata dichiarata recentemente “area protetta”, a motivo del
rinvenimento di qualche ossa. Anche questo non convince. Che siano le Piramidi il
vero motivo?

● Fabiana D.:
“Ciao, E.V.A. Potresti gentilmente ripubblicare la tua poesia Luce di Pace? Non l'ho
salvata!”
Eccola, leggermente rieditata:

LUCE DI PACE

Di un colore severo
Si dipinge l'ambiente
Rivelando sincero
Il suo manto tagliente

Mi ritrovo seduta
Col pensiero lontano
Nel dilemma sperduta
Se sia giusto o profano

Rischiare un saluto
Verso quelle persone
Che nemmeno un minuto
Mi danno ragione

Cercar con dolcezza


Di porger la mano
A chi mi disprezza
Con sdegno villano

A chi scrive in terra


Le leggi a matita
Che portano guerra
Al prezzo di vita

A chi per valùte


Con trucchi ed inganni
Mi ruba salute
Mi rende malanni

Nel buio nascosta


La Luce di Pace
Mi offre risposta
Mi preme il torace

Per giungere al cuore


E darmi a capire
Che il dono d'amore
Non deve morire.

● Emo M.:
“Per favore, ripubblica la poesia che descrive la luna di Saturno, Titano!”
Grazie per l'enfasi, ma insomma... poesia... Diciamo quattro rime che fanno il loro
dovere. Eccole:

Imponente per natura, lo dice il nome,


Ma è sincero perché sa indicare come
La grandezza non è poi così essenziale,
Se un respiro vince pure il fitto male

● Luke P.:
“Esiste un dizionario o traduttore, o se tu ce l'hai, per poter leggere il manoscritto
di Voynich, perchè mi piacerebbe molto poterlo leggere tutto per intero e capirlo,
anche la parte riguardante la botanica.”
Sicuramente dispone di questi strumenti chi quella lingua la parla e la scrive
(ancora oggi), un po' come noi abbiamo i nostri dizionari e i nostri traduttori. Io non
ne dispongo, ma qualcosa ci capisco.
Interesserebbe a molti poterlo leggere, quel manoscritto, credimi, e non per i tuoi
stessi nobili scopi.
Attendo sempre critiche costruttive, impressioni, opinioni e suggerimenti, allo scopo
di migliorare, secondo le vostre esigenze questo piccolo servizio.
La prossima Newsletter sarà pubblicata dopodomani, 4 febbraio.

Cordialmente vostra
E.V.A.

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