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ECOSISTEMA nuova r
/ di Marco Nannini, esperto@millionaire.it

Ceo di Impact Hub,

business angel e imprenditore,
Marco Nannini è una nuova firma
di Millionaire. Ci racconterà
come fare “buone”imprese.
A cominciare dalla sua

Così ho deciso
di fare business
con un forte
impatto sociale
Sostenibilità, impatto e business positivo.
Se prima erano valori associati al cosiddetto terzo
settore, un mondo vasto che comprende Ong, on-
lus, fondazioni, associazioni e cooperative, da al-
cuni anni hanno fatto la loro comparsa anche nel
mondo economico e finanziario. E questo è mol-
to importante.
Perché il business ha un potenziale enorme
quando è utilizzato per creare impatto sociale.
Per molto tempo, la responsabilità di creare e di-
stribuire valori sociali è stata demandata al Gover-
no o alle organizzazioni senza scopo di lucro e il
motivo era che, avendo meno attenzione ai profit-
ti, potevano meglio concentrarsi sulla creazione di
impatto sociale. Ma questo approccio ha mostrato
nel tempo degli enormi limiti.
Le organizzazioni senza scopo di lucro basano in-
fatti i loro introiti sulla filantropia, mentre i gover-
ni attuano le politiche assistenziali basandosi sulle
tasse dei cittadini: basta una diminuzione della tas-
sazione nazionale o del reddito disponibile e di-
minuisce la capacità di fare impatto.
Al contrario, il meccanismo aziendale è relativa-
mente libero da questi vincoli poiché ha la capa-
cità di creare valore da solo attraverso il reinvesti-
mento. E non è tutto: le imprese, se funzionano,
migliorano anche la sostenibilità e la scalabilità
degli impatti sociali.
Ciò comporta che quando si decide di investire in
un’impresa a impatto, occorre sempre e comunque
privilegiare gli investimenti che possono garanti-
re dei ritorni più alti e non sacrificare tali ritorni
solo perché in un’ottica di breve periodo si pensa
di creare più impatto. È un meccanismo esponen-
ziale: se il business aumenta, l’impatto aumenterà
ancora di più.

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Non a caso sto parlando di investitori.
La mia storia personale si intreccia
con questo cambiamento epocale.
Ho lavorato per anni nel mondo delle telecomu-
nicazioni e, a un certo punto, mi sono accorto
che era uno dei settori più inquinanti: con i no-
stri smartphone siamo in grado di fare telefona-
te anche nei momenti di picco, questo comporta
che i server siano sempre accesi, anche quando le
celle telefoniche sono vuote, consumando molta
energia. Ho preso consapevolezza anche di un’al-
tra cosa: come le telecomunicazioni c’erano molte
industrie a forte impatto ambientale, ma che fino
a quel momento non erano considerate tali, e che
nessuno aveva mai pensato a come migliorarle e
fare innovazione. Fare innovazione per rendere il
mondo più sostenibile.
Il mio primo investimento l’ho fatto in
una startup che aveva trovato un
materiale alternativo al carbonio,
altamente inquinante, da utilizzare per le barche da
regata. Costituito da basalto e alluminio, e comple-
tamente riciclabile, ottenne un brevetto. La startup
si chiamava GS4C, e fece un’exit. Casualmente in
quello stesso periodo, circa 10 anni fa, sono venu-
to a conoscenza di Impact Hub, una rete interna-
zionale di incubatori di startup che vogliono creare
un impatto positivo. La sede di Milano aveva aper-
to da circa un anno. Ho investito in Impact Hub
Milano, poi gradualmente mi sono fatto prendere
dalle loro attività, e oggi sono l’azionista di riferi-
mento e il Ceo.
Come è cambiata la mia vita?
Totalmente. Dal 2012 ho investito in circa 10
startup a impatto sociale e altri 30 investimenti li
ho fatti insieme a Impact Hub.
Due esempi, tra i tanti. Village Care (www.village-
care.it), un portale utile per la ricerca di caregiver
4 COSE
DA TENERE A MENTE
Questo modello di business ha successo per questi fattori.
1/ Premium price e fidelizzazione: i consumatori sempre più
globali sono disposti a pagare di più per prodotti e servizi da parte di
aziende impegnate in un impatto sociale e ambientale positivo.
2/ Diminuzione dei costi: ripensare modelli di business in
ottica di attenzione all’ambiente attraverso la circular economy, la
diminuzione del packaging, l’efficienza energetica porta a riduzioni
di costo significative.
3/ Talenti. Le aziende focalizzate sull’impatto attirano sempre
di più i migliori talenti che, specie fra le nuove generazioni sono
consapevoli degli impatti delle loro azioni attraverso le aziende per
cui lavorano.
4/ Ritorni sull’investimento. I fondi e i loro investitori hanno
compreso come il mercato dell’impact investing possa portare a
maggiori ritorni sull’investimento, oltre a una maggiore resilienza dei
modelli di business. Tutti questi motivi mi spingono a lavorare ogni
giorno per sviluppare l’innovazione attraverso le Impact Startup.
per anziani. E Angiodroid (www.angiodroid.com),
che produce dispositivi per per l’iniezione automa-
tica di anidride carbonica come mezzo di contra-
sto in angiografia.
C’è chi sostiene che le aziende più grandi che modi-
fichano il loro approccio da una mera sostenibilità
economica a una sociale e ambientale sono in una
posizione migliore per ridisegnare le loro attività e
moltiplicare il loro impatto. E che invece le picco-
le imprese e le startup faticano a rendere l’impat-
to sociale parte della loro proposta di business, a
causa dei costi iniziali e delle preoccupazioni che
il ritorno sull’investimento non sarà significativo.
stiamo
Per fortuna questa tesi non è corretta:
assistendo alla nascita di tantissime nuove realtà
che pongono in primo piano proprio l’impatto e
la soluzione di problemi sociali e ambientali, e
che attorno a questi creano modelli di business
disruptive e di successo. /m
* IL NOSTRO ESPERTO Marco Nannini è Ceo di Impact Hub Milano, incu-
batore certificato, e senior advisor di FabriQ, l’Incubatore di Innovazione Sociale
del Comune di Milano. È vicepresidente e fondatore di A4W, il primo gruppo di
business angel di donne che investe in startup al femminile e presidente e fon-
datore di A4I, primo gruppo di business angel focalizzato sull’Impact investing. È
stato socio e managing director di Italian Angels For Growth (IAG), primo gruppo
italiano di business angels. È membro dell’Advisory Board Territoriale Lombardia
di Unicredit e presidente dell’Associazione Riccardo Nannini.
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