Le sue opere giovanili trattano dell'amore e della religione.
Le opere della maturità sono: la filologia dello spirito, l'enciclopedia delle scienze filosofiche. La filologia dello spirito, parla delle critiche che muove a Kant e a Schelling. Secondo Hegel Kant sbaglia, perché giudica la conoscenza dall'esterno, e secondo il filosofo quindi la ragione non può essere giudice di sé stessa, fa cadere così il sistema Kantiano. Un'altra critica che Hegel fa è a Schelling sull'assoluto. Hegel dice che l'assoluto di Schelling è come la notte in cui tutte le vacche sono nere, che significa che l'assoluto di Schelling è un assoluto immediato, poiché non parla di tutto il processo per arrivare all'infinito (non fa tesi antitesi e sintesi). In Hegel invece vi è la pazienza del concetto, ovvero l'assoluto per arrivare a maturare necessita di passare per delle tappe o delle figure. La filologia si divide in 6 sezioni: -coscienza; -autocoscienza, avere coscienza di sé; -ragione, certezza di essere ogni realtà; -spirito, il quale nasce dalla ragione che è diventata eticità, cioè dentro un -popolo; -religione; -filosofia. Nell'autocoscienza si parla delle figure che possono essere: servo padrone, lo scetticismo, lo stoicismo e la coscienza infelice. La figura del servo padrone, il padrone è colui che possiede la terra mentre il servo è colui che la lavora, ciò vuol dire che prima si tende a pensare che sia il padrone ad avere il potere, poiché nonostante non lavori lui la terra usufruisce dei beni che ne derivano, ma in Hegel c'è un ribaltamento, colui che è il protagonista è il servo perché attraverso il lavoro in maniera mediata riesce ad ottenere il frutto di qualcosa che lui ha lavorato, quindi se il servo minaccia il padrone di non lavorare la terra il padrone non può più usufruire dei frutti della terra. La coscienza infelice è quella coscienza che non sa di essere tutto, convinta di essere cristallizzata nella parzialità. La coscienza per liberarsi dell'infelicità deve capire che essa stessa è tutto. La coscienza si divide in: certezza sensibile, percezione e l'intelletto. L'intelletto e la ragione sono due cose diverse poiché il primo è ciò che divide mentre la ragione invece è ciò che unisce.
La religione come un pensiero limitato, mentre la filosofia viene considerata al
di sopra. Nel pensiero di Hegel abbiamo tre sezioni: la logica, idea in sé: la filosofia della natura, idea per sé; la filosofia dello spirito, idea in sé e per sé. La logica parla dell'idea pura nell'astratto del pensiero che si divide in: dottrina dell'est, che è il livello dell'astrazione; la dottrina dell'essenza, che parla delle prove cosmologiche; la dottrina del concetto, che sparla della verità della sostanza e quindi del sillogismo. La filosofia della natura, l'idea è fuori di sé (Hegel è sprezzante nei confronti della natura). La filosofia dello spirito, dove l'idea torna in sé e si divide in: 1. lo spirito soggettivo, è l'idea in relazione con sé stessa. Dell'idea in sé se ne occupa l'antropologia, che studia il rapporto tra anima e corpo. Dell'idea per sé, se ne occupa la coscienza ed è la fenomenologia dello spirito. L'idea in sé per sé, se ne occupa la psicologia perché subentra lo spirito. 2. Lo spirito oggettivo parla dell'idea nella forma della realtà, e si divide in diritto, morale e etica. Nel diritto dice che le leggi positive sono giuste quindi tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è razionale. La moralità è il soggetto che accetta la legge. L'eticità è una sintesi tra interiorità ed esteriorità e si divide in: la famiglia è un nucleo particolare. La società civile è universale ma divisa. Lo stato invece sintetizza l'unità della famiglia e l'universalità della società civile. 3. La storia nasce dalla molteplicità degli stati che sono in evoluzione dinamica, e la storia è un susseguirsi di eventi non casuali ma hanno una loro ragione, il suo fine è quindi quello di essere l'auto manifestazione dello spirito nella realtà storica oggettiva. 4. Lo spirito assoluto parla dell'arte che è l'idea nel materiale, della religione dove lo spirito si coglie nell'immaginazione, e della filosofia che è l'autocoscienza dello spirito che si avvale della ragione.