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 I – 20-021-A-10

Anatomia e fisiologia del vestibolo


C. Chabbert

La presente rassegna si propone di fare il punto sulla fisiologia del vestibolo. L’idea non è di riprodurre qui
le varie presentazioni già disponibili in molte opere di fisiologia o di medicina o su vari siti Internet, ma,
piuttosto, di fornire uno sguardo diverso, più meccanicistico e molecolare, esplorando il funzionamento
del vestibolo “dal di dentro”. Grazie a questo approccio, tenteremo di descrivere i principi e i limiti fisici
che regolano i processi di implementazione dell’informazione sensoriale vestibolare. Presenteremo anche
diversi approcci tecnologici originali, che è stato necessario sviluppare per comprendere le caratteristiche
morfofunzionali degli organi vestibolari. Questo approccio ha lo scopo di generare interesse, ma anche
di promuovere nuove domande e progetti di studio sul funzionamento di quest’organo originale, che non
cessa di stupire.
© 2016 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Vestibolo; Trasduzione meccanoelettrica; Otoconie; Endolinfa; Sinapsi a nastro

Struttura dell’articolo che coinvolgono meccanismi molecolari altamente specializzati


(canali ionici di membrana ad attivazione meccanica, attraverso
■ Vestibolo: organo complesso con molteplici funzioni 1 il voltaggio o dei ligandi, nastri sinaptici) e adattamenti bio-
logici senza equivalenti (masse inerziali di macule, sinapsi a
■ Cellule ciliate vestibolari e trasduzione meccanoelettrica 2 calice) e utilizzano degli scambi ionici tra più compartimenti
Processo di trasduzione meccanoelettrica 2 distinti (endolinfa, ambiente intracellulare, perilinfa). Diverse
Codifica e trasmissione dell’informazione vestibolare 3 zone effettrici (zone meccanorecettrici, zone secretorie, zone di
■ Endolinfa come motore elettrochimico della trasduzione neurotrasmissione) contribuiscono insieme al funzionamento di
meccanoelettrica e concetto di flusso endolinfatico 4 questa macchina unica nel sistema nervoso [1] . Dei sistemi di feed-
Composizione originale dell’endolinfa vestibolare 4 back nervoso (fibre efferenti colinergiche provenienti dal tronco
Flusso endolinfatico: mito o realtà? 5 cerebrale), ma anche endocrini (espressione a livello del vestibolo
■ Otoconi, membrana otoconiale e concetto di massa inerziale 5 dei recettori per l’adrenalina, l’istamina, la serotonina, gli estro-
Concetto di masse inerziali 5 geni), sono stati sviluppati per assicurare una regolazione fine del
Metabolismo degli otoconi 5 funzionamento del vestibolo in funzione della natura della nostra

interazione con l’ambiente.
Sinapsi afferenti ed efferenti 6
Al di là di una macchina ultraperfezionata, in grado di ripro-
Zona di trasferimento e di codifica 6
durre all’infinito e in modo controllato la sequenza di eventi
Zona di controllo 6
unitari che supportano il principio di trasduzione meccanoelet-
Zona di plasticità 7
trica, il vestibolo dispone di proprietà meno note, ma altrettanto
Zona di fragilità 7
sorprendenti, come una forte propensione alla plasticità. Questa
■ Conclusioni 7 proprietà gli permette di adattare al bisogno le sue capacità di
neurotrasmissione, ma anche, sotto certe condizioni, di riparare
spontaneamente la sua rete neuronale danneggiata. Sorprenden-
temente, queste proprietà plastiche, spesso limitate al periodo di
 Vestibolo: organo complesso sviluppo in molti tessuti, sono conservate nel vestibolo dei mam-
miferi adulti [2] . Il vestibolo, infine, svolge un ruolo di sensore
con molteplici funzioni della nostra interazione con l’ambiente e assicura in permanenza,
attraverso la via vestibolotalamica, un controllo neuroendocrino
Il vestibolo è una meraviglia di evoluzione e di miniaturiz- su diversi parametri biologici, come la frequenza cardiaca, la tem-
zazione che riunisce, nel volume di una nocciola, un rilevatore peratura corporea o, ancora, il metabolismo osseo [3, 4] . Non è,
tridimensionale di estrema sensibilità e un amplificatore ad alta quindi, sorprendente che un dispositivo così prezioso, coinvolto
fedeltà, in grado di informare il cervello in tempo reale sulle al tempo stesso nel mantenimento della postura e della locomo-
minime accelerazioni a cui la nostra testa è sottoposta. Per rag- zione, nell’orientamento del corpo nello spazio e nella percezione
giungere un simile grado di precisione ed efficienza, l’orecchio ha corporea, sia protetto in una “cassaforte” ossea estremamente resi-
acquisito, durante l’evoluzione, dei sistemi altamente sofisticati, stente, l’osso temporale. Per maggiori informazioni sui diversi

EMC - Otorinolaringoiatria 1
Volume 15 > n◦ 3 > settembre 2016
http://dx.doi.org/10.1016/S1639-870X(16)78885-4
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aspetti anatomici e sull’integrazione funzionale delle informa- Esse variano progressivamente in lunghezza sulla superficie cel-
zioni vestibolari, il lettore è invitato a fare riferimento alle ottime lulare. Sono composte da uno scheletro di actina. Un solo vero
rassegne pubblicate recentemente su questo argomento [5–7] . ciglio, il kinociglio, che possiede un’armatura di microtubulo, si
erige all’estremità più alta del ciuffo ciliare. Esso svolge un ruolo
di ancoraggio del ciuffo ciliare alla membrana otoconiale. Fini
 Cellule ciliate vestibolari filamenti di actina disposti lungo ogni stereociglio permettono
di mantenerli in posizione verticale e di mantenere una distanza
e trasduzione meccanoelettrica di circa 10 nm con le stereociglia vicine. Questo dispositivo per-
mette di irrigidire il ciuffo ciliare e di renderlo più recettivo agli
La cella ciliata è l’elemento base della trasduzione meccanoe- spostamenti. Sorprendentemente, le stereociglia non sono uni-
lettrica. È proprio la cellula ciliata che assicura la rilevazione formi (Fig. 1). La loro larghezza varia, a seconda delle specie, da
dei minimi spostamenti della testa, la loro codifica in informa- 100 al 900 nm al loro apice a poche decine di nanometri alla loro
zioni bioelettriche e la trasmissione dell’informazione sensoriale base. Questo restringimento svolge un ruolo di perno attorno al
verso i centri superiori attraverso il nervo vestibolare. Le cellule quale ogni stereociglio può muoversi liberamente [1] . Le stereoci-
ciliate sono presenti in tutti i vertebrati, dai pesci ai mammiferi. glia, grazie al loro scheletro di actina, sono ancorate nella placca
La loro forma e la loro funzione di meccanotrasduzione variano cuticolare. Questo piedistallo proteico disposto nella parte supe-
complessivamente assai poco sull’intera scala dei vertebrati. Negli riore del corpo cellulare e composto di filamenti di actina, miosina
esseri umani, 134 000 cellule ciliate sono disposte bilateralmente, e tropomiosina, forma le fondamenta di questo edificio. La sua
in cinque epiteli sensoriali che assicurano ciascuno delle fun- organizzazione di tipo muscolare potrebbe consentire, secondo
zioni di rilevazione complementari. Le creste ampollari rilevano necessità, di adattare la rigidità o la posizione del ciuffo ciliare [11] .
le accelerazioni angolari, mentre le macule rilevano le accelera-
zioni lineari. La disposizione e l’orientamento di ogni cella ciliata
sui diversi epiteli sensoriali non sono casuali. Essi rispondono, al Processo di trasduzione meccanoelettrica
contrario, a uno specifico programma morfogenetico di sviluppo,
che inizia a essere decifrato negli ultimi anni [8] . Ogni cella ciliata Il processo di trasduzione meccanoelettrica è iniziato dalla
è separata dalle sue congeneri da cellule di sostegno, la cui fun- messa in movimento del ciuffo ciliare [13] . Lo scorrimento delle
zione supera ampiamente il semplice ruolo di stabilizzazione e stereociglia adiacenti l’una rispetto all’altra esercita una trazione
di organizzazione dell’epitelio. Queste ultime presentano, infatti, su sottili filamenti proteici, i legami apicali, situati al vertice di
sulla loro superficie, dei piccoli microvilli perfettamente ordinati ogni stereociglio e collegati direttamente a dei canali ionici di
(Fig. 1), che potrebbero contribuire alla regolazione della composi- membrana meccanosensibili: i canali di trasduzione [14] .
zione ionica dell’endolinfa. Nella loro parte basolaterale, le cellule L’apertura di questi canali ionici a permeabilità non selettiva
di sostegno esprimono delle proteine di membrana implicate nel permette l’ingresso massivo nel citoplasma della cellula ciliata
riciclaggio di glutammato della zona sinaptica [9] . Esse potrebbero di ioni potassio (K+ ) e calcio (Ca2+ ) provenienti dall’endolinfa,
anche avere un ruolo essenziale nella stabilizzazione e nel mante- che bagna la parte apicale delle cellule ciliate (Fig. 2). Occorre
nimento delle connessioni sinaptiche con i neuroni del ganglio di notare che una parte dei canali di trasduzione (stimata al 15%)
Scarpa, tramite il rilascio di neurotrofine [10] . Nella loro parte api- resta aperta a riposo [1] . Così, anche in assenza di movimento,
cale, le cellule ciliate sono dotate di una vera e propria antenna di le cellule vestibolari mantengono un’attività a riposo che man-
ricezione degli stimoli meccanici: il ciuffo ciliare (Fig. 1). Compo- tiene una scarica elettrica basale nel nervo vestibolare. L’esistenza
sto da 20 a 300 stereociglia a seconda della specie, esso è in grado, di questa attività a riposo è importante, se si considera che
grazie alla sua struttura su perni, di avvertire i minimi movimenti l’inclinazione del ciuffo ciliare verso le ciglia più grandi (chiamato
e le minime accelerazioni della testa e di innescare una cascata di senso positivo) provoca l’apertura di tutti i canali di trasdu-
eventi che porterà a un cambiamento di stato elettrico della cel- zione, mentre un’inclinazione nella direzione opposta (senso
lula ciliata. Le stereociglia sono raggruppate in modo esagonale. negativo) provoca la chiusura di questi canali (Fig. 2). Secondo la

2
3

1
6

A B
Figura 1. Il ciuffo ciliare: una meraviglia di evoluzione al servizio della trasduzione meccanoelettrica.
A. Fotografia in microscopia elettronica a scansione della superficie di un utricolo di rospo delle canne. La coesione delle stereociglia e la loro disposizione
in funzione delle loro dimensioni sono particolarmente visibili in questa foto. Notare anche il restringimento conico alla base delle stereociglia e il bulbo del
kinociglio (in alto a destra del ciuffo ciliare). Piccoli microvilli perfettamente allineati sono visibili sulla superficie delle cellule di sostegno. Scala 2 ␮m.
B. Rappresentazione schematica del processo di adattamento al movimento del ciuffo ciliare. Lo spostamento del ciuffo ciliare (1) verso le stereociglia (6) più
grandi provoca l’estensione dei legami apicali (5) e l’apertura dei canali di trasduzione (2). L’ingresso di calcio attraverso questi canali scatena localmente lo
scorrimento delle molecole di miosina (3) sui filamenti di actina (4), che formano lo scheletro delle stereociglia. Ne consegue uno spostamento dei canali di
membrana all’interno della membrana plasmatica, un rilassamento dei legami apicali e una richiusura automatica dei canali di trasduzione. Adattato da [12] .

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K+ K+ K+ Figura 2. Schema che illustra il principio di tra-


sduzione meccanoelettrica. L’apertura dei canali
di trasduzione a permeabilità non selettiva per-
Movimento della cupola mette l’ingresso massivo nel citoplasma della
o degli otoconi cellula ciliata di ioni K+ e Ca2+ provenienti
dall’endolinfa che bagna la parte apicale delle cel-
Endolinfa
lule ciliate. Lo spostamento del ciuffo ciliare verso
le ciglia più grandi (sinistra) provoca l’apertura
di tutti i canali di trasduzione, un ingresso mas-
Perilinfa sivo di K+ nella cellula, un aumento di voltaggio
K+ K+ della cellula ciliata e un’attivazione della sca-
rica dei neuroni primari. Una parte dei canali
Ca2+ di trasduzione aperti a riposo (al centro) assi-
cura un’attività di scarica a riposo nei neuroni
K+
K+ primari. Un’inclinazione del ciuffo ciliare verso
le ciglia più piccole (destra) provoca la chiu-
sura di questi canali. A seconda della direzione
dell’accelerazione ricevuta dalla testa, l’attività a
riposo delle cellule ciliate è, così, modulata nel
senso di un’eccitazione o di un’inibizione.

-60 -60 -60

Voltaggio cellulare -100 -20 -100 -20 -100 -20

millivolt millivolt millivolt

Scarica neurone
primario Eccitazione Riposo Inibizione

direzione dell’accelerazione ricevuta dalla testa, l’attività a riposo dipendenti. Il flusso di ioni K+ entrati attraverso il ciuffo ciliare
delle cellule ciliate sarà, così, modulata nel senso di un’eccitazione invade progressivamente tutto il corpo cellulare della cellula sen-
o di un’inibizione. La disposizione varia delle cellule ciliate soriale, provocando un cambiamento del suo stato elettrico. A
sull’epitelio sensoriale permette, così, in qualsiasi momento, e seconda del grado di depolarizzazione, ne consegue un’apertura
indipendentemente dalla direzione di movimento della testa, di di canali del calcio di membrana voltaggio-dipendenti (tipo L sen-
rilevare, codificare e trasmettere un’informazione sensoriale ai sibili alle diidropiridine). L’ingresso di ioni Ca2+ , determinato dal
centri superiori. gradiente elettrochimico locale, partecipa, in seguito, alla mobi-
Per poter rispondere a stimoli meccanici ripetuti e ravvicinati lizzazione delle vescicole sinaptiche e al rilascio di glutammato
nel tempo, il ciuffo ciliare dispone di un meccanismo originale nella fessura sinaptica. Questo passaggio è fondamentale per il
chiamato “di adattamento”. Questo fenomeno assicura la richiu- trasferimento dell’informazione sensoriale verso le fibre nervose
sura automatica dei canali di trasduzione come una porta dotata afferenti dei neuroni vestibolari primari (neuroni del ganglio di
di un portiere [12] . Questo meccanismo di adattamento è basato Scarpa). Il glutammato liberato da ciascuna vescicola presinap-
sull’interazione di molecole di miosina presenti all’interno di ogni tica si fissa, allora, sui recettori specifici per il glutammato espressi
stereociglio [15] e su cui sono ancorate le proteine di membrana sulla membrana delle terminazioni nervose afferenti. La fissazione
che costituiscono i canali di trasduzione. L’insieme è fissato ai del glutammato sui suoi recettori specifici provoca un cambia-
filamenti di actina che formano lo scheletro dello stereociglio mento nella conformazione di queste proteine-canale e permette
(Fig. 1). L’ingresso di Ca2+ dall’endolinfa permette localmente lo l’ingresso massivo di sodio o di calcio secondo il tipo di recettore
scorrimento delle molecole di miosina lungo i filamenti di actina. considerato (recettori alfa-3-amino-OH-5-metil-4-isossazolo pro-
Questa operazione provoca lo scorrimento dei canali di trasdu- pionico [AMPA] e N-metil-D-aspartato [NMDA], rispettivamente)
zione lungo le stereociglia e il loro riposizionamento in posizione nella terminazione nervosa afferente [16–19] .
chiusa dopo la cessazione della trazione sui legami apicali. È principalmente l’ingresso di Na+ attraverso dei recettori AMPA
Questo fenomeno di adattamento è fondamentale per ripristi- che è all’origine dei cambiamenti transitori e locali del potenziale
nare la micromeccanica del ciuffo ciliare in vista degli stimoli di membrana chiamati potenziali postsinaptici eccitatori (PPSE).
successivi. Dopo l’indirizzamento e la sommazione a livello del primo mezzo
nodo di Ranvier, questi PPSE contribuiranno allo scatenamento di
un potenziale d’azione che decorrerà, in seguito, lungo il nervo
Codifica e trasmissione dell’informazione vestibolare verso il tronco cerebrale. Occorre notare che le cel-
vestibolare lule ciliate dispongono di un sistema originale di liberazione di
glutammato, che si ritrova solo nelle cellule sensoriali (compresi
La codifica dell’informazione sensoriale vestibolare consiste i fotorecettori). Questi sistemi, chiamati “nastri presinaptici”,
nel conservare, durante il processo di trasduzione meccanoe- agiscono come nastri trasportatori che consentono di approv-
lettrica, i diversi parametri dei movimenti della testa (velocità, vigionare continuamente le sinapsi vestibolari e di mantenere
ampiezza, durata). Questa operazione è fondamentale per discri- un ritmo di liberazione rapido e prolungato dei neurotrasmetti-
minare tra i diversi tipi di accelerazione ricevuti. La codifica tori [20, 21] .
dell’informazione sensoriale inizia evidentemente all’apice della Per non ostruire i recettori del glutammato e bloccare il pro-
cellula sensoriale, a livello del ciuffo ciliare, dove ampiezza e cesso di neurotrasmissione, il glutammato si distacca in seguito
durata dello spostamento determinano il grado di apertura dei rapidamente dai recettori e viene rimosso dalla “zona attiva” attra-
canali di trasduzione, la quantità di ingresso di K+ e, quindi, il verso l’azione dei trasportatori del glutammato. Queste proteine
grado di depolarizzazione della cellula ciliata. La codifica pro- di membrana espresse sulla membrana delle cellule di supporto
segue, poi, nella parte basolaterale della cellula sensoriale, dove fissano il glutammato e lo trasportano verso il loro citoplasma.
sono espressi diversi tipi di canali ionici di membrana voltaggio- Qui esso è convertito in glutammina, poi nuovamente esportato

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verso la cellula ciliata. Questa operazione costituisce quello che sare. Il gradiente chimico è basato sul principio di diffusione di
viene chiamato il “ciclo del glutammato”. Nel caso particolare un composto. Tale principio implica che uno ione tende a diffon-
delle sinapsi a calice, dove la terminazione nervosa si sviluppa su dersi da una zona in cui è altamente concentrato verso una zona
tutta la membrana basolaterale della cellula ciliata, l’azione dei dove lo è meno. Gli ioni K+ altamente concentrati nel citopla-
trasportatori del glutammato delle cellule di supporto non può sma della cellula tenderanno a uscire verso la perilinfa dove sono
avvenire. In questo preciso caso, altri tipi di trasportatori del glu- meno rappresentati (5 mM), anche in questo caso se ne hanno la
tammato (EAAT4 ed EAAT5), espressi, al tempo stesso, in sede pre- possibilità. A livello delle diverse zone del vestibolo, l’associazione
e postsinaptica assicurano la ricaptazione del glutammato diret- e, talvolta, l’opposizione di questi due gradienti regola gli scambi
tamente da parte della cellula ciliata o, ancora, la sua evacuazione ionici tra l’endolinfa e il citoplasma e tra il citoplasma e la perilinfa
verso la terminazione nervosa [9] . (Fig. 2).
Parallelamente al processo di neurotrasmissione, la depolariz-
zazione avviata dall’ingresso di K+ proveniente dall’endolinfa
attiva dei canali K+ di membrana voltaggio-dipendenti [22] . A
causa del gradiente elettrochimico locale, la loro apertura pro- Composizione originale dell’endolinfa
voca una fuoriuscita massiva di K+ dal citoplasma della cellula vestibolare
ciliata verso la perilinfa che la circonda. Questa perdita di cari-
che elettriche positive provoca una progressiva iperpolarizzazione La composizione originale dell’endolinfa vestibolare è il risul-
della cellula ciliata e un ritorno al suo potenziale di riposo tato di scambi ionici che avvengono in diverse zone del
(dell’ordine di −80 mV/−90 mV a seconda del tipo di cellula). vestibolo [23] . Degli studi che utilizzano elettrodi a selettività
La cella è, allora, pronta per rispondere alla successiva accelera- ionica hanno permesso di dimostrare che avviene una massiva
zione. secrezione di K+ attraverso i canali del potassio (KCNQ1/KCNE1)
espressi dalle cellule scure che rivestono le creste ampollari
e l’utricolo (Fig. 3). La disregolazione farmacologica di questa
 Endolinfa come motore secrezione o, ancora, l’alterazione del funzionamento di que-
sti canali (caso delle sindromi di Jervell e Lange-Nielsen e del
elettrochimico della trasduzione QT breve) in seguito a mutazioni genetiche è suscettibile di
meccanoelettrica e concetto alterare in maniera significativa gli scambi di K+ nell’endolinfa,
con il risultato, in alcuni casi, di provocare significativi disturbi
di flusso endolinfatico vestibolari [24–27] .
L’espulsione dello stesso K+ dal compartimento endolinfatico
L’endolinfa bagna il ciuffo ciliare delle cellule sensoriali. Gra- verso la perilinfa attraverso le cellule ciliate contribuisce al ciclo
zie alla sua particolare composizione ionica (ricca di K+ 140 mM), del K+ nel vestibolo (Fig. 3) [26] . Le cellule epiteliali che formano la
essa costituisce il motore elettrochimico della trasduzione mecca- parete del labirinto membranoso sono anch’esse un’importante
noelettrica. Come in tutto il corpo, i movimenti ionici a questo zona di scambio ionico. Ingressi di Cl– , così come uscite di Ca2+
livello sono governati dalla combinazione di un gradiente elet- e Na+ , avvengono a questo livello. Analogamente, degli ingressi
trico e di un gradiente chimico. Il gradiente elettrico si basa sul di K+ e Na+ avvengono attraverso le cellule transizionali che
principio che due cariche elettriche di segno opposto si attrag- rivestono gli epiteli sensoriali [23] . A differenza degli altri epi-
gono, mentre due cariche dello stesso segno si respingono. Dal teli sensoriali vestibolari, il sacculo non possiede cellule scure. Il
momento che il citoplasma della cellula ciliata è a carica nega- K+ , indispensabile per la trasduzione meccanoelettrica a questo
tiva (potenziale intracellulare dell’ordine di –80 mV), i cationi livello, è in gran parte indirizzato attraverso l’endolinfa cocleare
situati all’esterno della cellula (nell’endolinfa come nella peri- tramite l’acquedotto cocleovestibolare. In condizioni normali, il
linfa) avranno, così, tendenza a entrare nella cellula, se si apre un sacculo beneficia, così, del K+ secreto nell’endolinfa attraverso la
canale ionico di membrana abbastanza ampio per lasciarli pas- stria vascolare [26] .

Endolinfa Cellule
Cupola
K+ epiteliali

K+

KCNQ1/
CC KCNE1

CS CT

Cellule scure
Perilinfa K+
A B
Figura 3. Metabolismo e dinamica dell’endolinfa.
A. Fotografia al microscopio ottico di un vestibolo isolato di tartaruga pseudemys scripta adulta. Le creste ampollari e una parte dei canali semicircolari pieni
di endolinfa sono chiaramente visibili nella fotografia. A causa dell’elasticità del vestibolo membranoso, i movimenti liquidi dell’endolinfa in occasione di un
movimento della testa sono molto limitati.
B. Schema che illustra il “ciclo del K+ ” a livello di una cresta ampollare. Il K+ secreto dalle cellule scure attraverso i canali KCNQ1/KCNE1 è espulso dall’endolinfa
verso la perilinfa attraverso le cellule ciliate (CC). CS: cellule di supporto; CT: cellule di transizione.

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Flusso endolinfatico: mito o realtà? lari, le masse inerziali sono chiamate cupole. Esse sono costituite
da una massa gelatinosa in cui sono inserite le kinociglia dei ciuffi
Si è pensato a lungo che la secrezione di ioni a livello della ciliari. A livello delle macule, le masse inerziali sono costituite
stria vascolare si accompagnasse alla generazione di una cor- da ammassi di cristalli di carbonato di calcio chiamati “otoconi”
rente liquida o “flusso longitudinale”, che aveva origine nella disposti su una struttura proteica a forma di banda, “la membrana
coclea e si propagava verso il sacco endolinfatico, dopo aver otoconiale”. La membrana otoconiale poggia sulla superficie degli
circolato nei diversi comparti del vestibolo. Recenti lavori rea- epiteli sensoriali e le kinociglia dei ciuffi ciliari vi sono anco-
lizzati dall’equipe di Alec Salt dell’University of Washington a rate (Fig. 4). L’azione di queste masse inerziali nell’elaborazione
Saint Louis (Stati Uniti) hanno smentito questa ipotesi. Iniettando dell’informazione sensoriale vestibolare è essenziale. Si è consta-
mediante micropipette di vetro dei marcatori chimici a diversi tato, in modelli murini geneticamente modificati, che l’assenza
livelli del compartimento endolinfatico e utilizzando elettrodi a di otoconi da sola è sufficiente per abolire completamente il
selettività ionica, questa equipe ha potuto seguire gli spostamenti processo di trasduzione meccanoelettrica, anche se i diversi
di queste molecole nel tempo secondo la loro zona di inie- attori della trasduzione meccanoelettrica (endolinfa, cellule
zione [28, 29] (vedi anche http://oto2.wustl.edu/cochlea/res1.htm). ciliate, contatti sinaptici, neuroni primari) restano perfettamente
I loro risultati dimostrano chiaramente che gli spostamenti di funzionali [30] .
liquido nell’endolinfa sono minimi o inesistenti. In assenza
di flusso endolinfatico, la distribuzione ionica dell’endolinfa è,
quindi, regolata, da una parte, dalla semplice legge di diffusione
delle molecole in ambienti liquidi e, dall’altra, dagli scambi ionici
Metabolismo degli otoconi
che si esercitano in diverse zone del vestibolo. Questi lavori sono Come le perle di coltura che nascono da un granello di sabbia
particolarmente importanti per la comprensione della cinetica di all’interno di un’ostrica, gli otoconi presenti nel cavo del nostro
diffusione dei composti somministrati per via sistemica o locale vestibolo sono prodotti nell’endolinfa maculare da concrezioni
e per collegare i loro effetti terapeutici alla loro azione effettiva di carbonato di calcio intorno all’otoconina [31] . Questa proteina
sugli organi interessati. è secreta dalle cellule di transizione che rivestono l’epitelio sen-
Dato che i movimenti liquidi dell’endolinfa sono limitati o, soriale [32] . Questa operazione è favorita dalla concentrazione di
almeno, estremamente lenti, ci si potrebbe chiedere come avven- calcio e dal pH particolare in questa zona, che derivano dall’azione
gano gli spostamenti dei ciuffi ciliari durante un movimento della combinata dei canali TRPV5/TRPV6 e della pendrina rispettiva-
testa. Questo punto è illustrato nel paragrafo seguente. mente [33] . Una volta formati, gli otoconi si depositano sulla
membrana otoconiale dove sono inglobati nel gel otoconiale.
Questo gel si comporta, così, come una colla che li mantiene
 Otoconi, membrana otoconiale in posizione sugli epiteli sensoriali delle macule [33, 34] . Ci si può
qui chiedere, secondo la teoria delle cupololitiasi, se gli otoconi
e concetto di massa inerziale siano effettivamente in grado di distaccarsi dalla superficie delle
macule in condizioni normali o se condizioni patologiche partico-
Concetto di masse inerziali lari, che influenzano, per esempio, la qualità del gel otoconiale o
A differenza dell’anemone di mare i cui tentacoli sono mossi dal modificano la struttura degli otoconi, possano favorire un simile
flusso e dal reflusso del mare, i ciuffi ciliari delle cellule sensoriali fenomeno. A questo proposito, diversi studi su modelli animali
vestibolari non sono praticamente sensibili ai movimenti liquidi hanno dimostrato che alterazioni metaboliche, come la soppres-
dell’endolinfa. Questo per il semplice fatto che questi movimenti sione della secrezione di estrogeni [35] o l’alterazione genetica della
sono estremamente limitati, anche durante i movimenti violenti produzione di pendrina [33] , sono in grado di disregolare il metabo-
della testa. Per trasmettere in modo efficace i movimenti della lismo degli otoconi. In queste diverse circostanze, sarebbero stati
testa ai ciuffi ciliari, il vestibolo si è dotato di masse inerziali osservati otoconi giganti al centro delle macule. Tali alterazioni
che amplificano il movimento che è stato subito. Il loro sposta- del volume degli otoconi potrebbero favorire la loro espulsione
mento provoca l’inclinazione del ciuffo ciliare e il disallineamento dalla membrana otoconiale e la loro diffusione verso i canali semi-
delle ciglia necessario per aprire i canali di trasduzione e iniziare circolari, legittimando le “manovre liberatorie” da lungo tempo
la trasduzione meccanoelettrica. Le masse inerziali svolgono un utilizzate nel trattamento delle vertigini parossistiche posizionali
ruolo amplificatore di movimento. A livello delle creste ampol- benigne.

Gel otoconiale TRPV5/ TRPV6


Endolinfa
Ca2+ Ca2+

Otoconi Ca2+
Ca2+
Membrana
otoconiale
Otoconina CM

HCO3-

Pendrina
CC
CS

A B
CT
Figura 4. Gli otoconi e il loro metabolismo.
A. Foto in microscopia elettronica a scansione di otoconi di cavia. Scala 10 ␮m (Foto A. Senza con permesso).
B. Rappresentazione schematica del microambiente necessario per la formazione di otoconi. CC : cellule ciliate; CS: cellule di supporto; CT: cellule di
transizione; CM: cellule epiteliali della parete.

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Figura 5. Le sinapsi vestibolari: una zona pri-


Cx
vilegiata per il controllo dell’informazione senso-
Endolinfa Ach riale. Rappresentazione schematica del modello
di afferentazione delle cellule ciliate vestibolari.
CC1: cellula ciliata di tipo 1; CC2: cellula ciliata
Ca++
di tipo 2; Cx: terminazione afferente a calice; B:
+
++ E AMPA-R
terminazione afferente a bottone; NGS: neuroni
primari del ganglio di Scarpa; E: fibre efferenti;
CS CS: cellula di sostegno; R: nastro presinaptico;
NMDA-R
G: glutammato; AMPA-R: recettore glutam-
EAAT1-GLAST matergico di tipo AMPA; NMDA-R: recettore
CC2 Ca++ glutammatergico di tipo NMDA; EAAT4/EAAT5:
EAAT4/5 trasportatori del glutammato; EAAT1-GLAST: tra-
CC1
sportatore del glutammato espresso dalle CS;
- -- - nACh-R ACh: acetilcolina; nAChR: recettori colinergici di
K+ E tipo nicotinico; CKAC: canale del potassio atti-
CKAC vato dal calcio. Zona di proiezione delle fibre
afferenti: nuclei vestibolari del tronco cerebrale;
E zona di origine delle fibre efferenti: vicino nucleo
Zona di origine abducente nel tronco cerebrale.
delle fibre efferenti
R Zona di proiezione
G Cx delle fibre afferenti
B NGS
Tronco cerebrale

Ca++ Na+

 Sinapsi afferenti ed efferenti restri e aerei da parte dei vertebrati superiori. Peraltro, il ruolo
di questo adattamento resta ancora enigmatico. Un elegante stu-
I contatti sinaptici tra le cellule ciliate e i neuroni vestibolari dio realizzato recentemente dall’equipe di Elizabeth Glowatzki del
primari costituiscono al tempo stesso una zona di trasferimento, Dipartimento di ORL della Johns Hopkins University di Baltimora
(USA) ha dimostrato, utilizzando registrazioni elettrofisiologiche
di codifica e di controllo dell’informazione sensoriale. È anche
a “patch clamp” realizzate direttamente a livello del terminale
una zona di grande fragilità che presenta sorprendenti proprietà
a calice su creste ampollari di ratto, che la stimolazione della
di plasticità.
cellula ciliata di tipo 1 provoca un progressivo accumulo di glu-
tammato nella “cisterna” sinaptica [17] . Questo accumulo induce
una depolarizzazione lenta dei PPSE con conseguente aumento di
Zona di trasferimento e di codifica scarica delle terminazioni a calice. Questo fenomeno contribui-
sce a spiegare le differenze nell’attività di scarica osservate tra le
In primo luogo, la prima sinapsi vestibolare, chiamata anche
fibre a bottone e a calice. Se la modalità di scarica elettrica varia
sinapsi neurosensoriale, è una zona di trasferimento di informa-
in modo continuo da attività molto irregolari verso attività molto
zioni. È a questo livello che l’informazione sensoriale codificata regolari, si possono distinguere tre insiemi di attività di scarica cor-
dalla cellula ciliata sarà trasmessa al neurone primario attra- relati alla struttura delle sinapsi formate con le cellule sensoriali.
verso il coinvolgimento di un mediatore chimico, il glutammato. Le fibre che possiedono solo terminazioni a bottone hanno atti-
Rilasciato tramite un sistema unico di mobilizzazione di vesci- vità di tipo normale. Le fibre che possiedono solo terminazioni
cole sinaptiche (i nastri presinaptici), il glutammato attiva i a calice presentano attività di tipo irregolare. Le fibre dimorfi-
suoi recettori specifici situati sulla membrana delle terminazioni che, vale a dire che presentano allo stesso tempo terminazioni
nervose provenienti dal ganglio di Scarpa e consente la par- a bottone e a calice, presentano attività intermedie. Questa attrez-
tenza dell’informazione sensoriale lungo il nervo vestibolare. Le zatura sinaptica varia, associata a questa ampia gamma di attività
proprietà biofisiche di ciascuna delle tappe unitarie della neuro- di scarica, permette al vestibolo di codificare con alta fedeltà
trasmissione (liberazione vescicolare del glutammato, fissazione tutte le accelerazioni a cui la testa è sottoposta nell’ambiente
sui suoi recettori specifici, riciclaggio attraverso i trasportatori del terrestre.
glutammato, scatenamento dei potenziali postsinaptici eccitatori
e trasferimento verso la zona di inizio del potenziale d’azione)
avranno un impatto diretto sulla codifica dell’informazione sen- Zona di controllo
soriale in termini di ampiezza, frequenza e durata delle scariche
elettriche nel nervo vestibolare. Così, la sinapsi neurosensoriale è Le sinapsi vestibolari costituiscono una zona privilegiata per
anche una zona chiave della codifica dell’informazione sensoriale il controllo dell’informazione sensoriale. È, in effetti, a questo
vestibolare. livello che si esercita l’azione delle fibre efferenti provenienti dal
Due tipi di sinapsi coesistono nel vestibolo dei vertebrati supe- tronco cerebrale. Queste fibre rilasciano principalmente acetilco-
riori. Le sinapsi dette a “bottone” sono formate dall’apposizione lina (ACh), che interagisce con i recettori nicotinici e muscarinici
di diverse terminazioni nervose con lo stesso nome sulle cellule espressi dalle cellule ciliate di tipo 2, nonché le terminazioni ner-
ciliate dette di “tipo 2”. Questi contatti sinaptici simili a quelli vose a calice, che ricoprono le cellule ciliate di tipo 1 (Fig. 5).
riscontrati nella coclea sono presenti su tutta la scala dei verte- La loro azione è diversa a seconda del bersaglio considerato. A
brati. Le sinapsi dette a “calice” si caratterizzano per l’apposizione livello della parete delle cellule di tipo 2, l’attivazione dei recet-
di un’unica terminazione nervosa, su tutta la parte basolaterale tori colinergici di tipo nicotinico (nicotinic acetylcholine receptor,
della cellula ciliata di “tipo 1” (Fig. 5). La comparsa nello sviluppo nAChR) provoca un ingresso massivo di Ca2+ nella cellula ciliata.
della sinapsi a calice accompagna la conquista degli ambienti ter- Questo ingresso di Ca2+ è responsabile dell’apertura di canali

6 EMC - Otorinolaringoiatria
Anatomia e fisiologia del vestibolo  I – 20-021-A-10

K+ attivati dal Ca2+ (CKAC), che, a sua volta, provoca un’uscita nell’uomo, di origine infettiva, traumatica, ischemica od ototos-
di K+ secondo il suo gradiente elettrochimico. Ne consegue sica. L’identificazione dei meccanismi fisiopatologici alla base del
un’iperpolarizzazione responsabile di una riduzione o di un arre- danno eccitotossico è, così, fondamentale per lo sviluppo di tera-
sto della neurotrasmissione afferente. A livello della terminazione pie protettive adeguate, in particolare nel caso di sindromi di
a calice, viceversa, l’attivazione dei recettori colinergici è essen- deafferentazione vestibolare [44] . Al di là delle possibilità di pro-
zialmente depolarizzante per l’assenza di CKAC in prossimità di tezioni farmacologiche, sono anche ipotizzabili delle opportunità
questa zona. Qui, l’azione delle efferenze porterà a un’attivazione di ripristino funzionale. Molti casi di ripristino della funzione
della neurotrasmissione afferente. Così, in una situazione statica della coclea e del vestibolo nei giorni e nelle settimane che
o di piccoli spostamenti della testa, sono le sinapsi a bottone, che seguono un danno periferico sono stati osservati nell’uomo [45, 46] .
presentano un elevato guadagno di risposta (elevata sensibilità a Vari studi su modelli animali di danni ischemici o eccitotossici
deboli stimolazioni meccaniche della cellula ciliata), che saranno dell’orecchio interno hanno dimostrato che il ripristino funzio-
principalmente responsabili del trasferimento dell’informazione nale si basava, almeno in parte, su una riparazione spontanea dei
sensoriale vestibolare. Viceversa, al momento di movimenti più contatti sinaptici tra cellule ciliate e neuroni primari [42, 43, 47, 48] .
rapidi e più ampi, l’attività di saturazione delle sinapsi a bot- Anche in questo caso, l’identificazione dei meccanismi cellulari
tone che giungono al tronco cerebrale attiverà il circuito efferente, coinvolti in questi processi è un prerequisito per lo sviluppo di
che sarà responsabile, da una parte, dell’inibizione delle sinapsi a future terapie per stimolare il recupero funzionale dopo danni
bottone e, dall’altra, dell’attivazione delle sinapsi a calice. Que- periferici.
ste ultime, non saturabili e molto più adatte alla codifica e alla
trasmissione dei movimenti ampi, potranno informare i centri
superiori per l’attivazione di reazioni motorie adeguate. Questo
circuito efferente è un perfetto esempio di regolazione dell’attività  Conclusioni
dei recettori vestibolari in funzione delle richieste [36] . Occorre
notare che le fibre efferenti rilasciano anche altri neuromedia- L’aspetto essenziale dell’approccio terapeutico alle patologie
tori, come la sostanza P, le enkcefaline e il calcitonin gene related vestibolari è, oggi, centrato sulle possibilità di compensazione
peptide o CGRP (peptide connesso al gene della calcitonina), e riabilitazione vestibolare in seguito a una lesione dei recettori
mentre le cellule ciliate esprimono diversi altri tipi di recettori vestibolari dell’orecchio interno. Anche se il beneficio di questi
di membrana, come i recettori colinergici di tipo muscarinico, approcci è reale e in nessun modo messo in discussione, esso resta
i recettori dell’istamina o, ancora, i recettori per l’adenosina incompleto, in molti casi. Per nominarne uno solo, la gestione
trifosfato (ATP) nella loro parte apicale, il che lascia supporre terapeutica della malattia di Ménière è lungi dall’essere soddisfa-
delle capacità di modulazione ancora più complesse a questo cente e deficit e instabilità vestibolari sono ancora presenti cinque
livello [37] . anni dopo la terapia corticosteroidea in oltre la metà dei casi di
neurite [49, 50] . A causa della mancanza di strumenti farmacologici
efficaci, il medico resta impotente in molti casi di disturbi vesti-
Zona di plasticità bolari di fronte all’espressione dei sintomi. Questa situazione è
Vari esperimenti di alterazione dello stimolo primario realizzati dovuta alla mancanza di conoscenza dei substrati patogeni dei
su modelli animali hanno dimostrato che le sinapsi vestibo-
lari rappresentano un’area di plasticità sorprendente. Durante la
gestazione nei ratti in condizioni di gravità modificata (gestazione
realizzata a 2G in centrifuga), sono stati osservati ritardi di più
giorni nella creazione di contatti sinaptici all’interno delle macule
vestibolari (che si verifica in questi roditori durante la prima set-
“ Punti importanti
timana postnatale) [38, 39] . In maniera ancora più sorprendente,
sono state rilevate modificazioni costitutive dell’organizzazione
• Il ciuffo ciliare delle cellule sensoriali costituisce una vera
sinaptica vestibolare in ratti adulti sottoposti a soggiorni in e propria antenna di ricezione delle accelerazioni subite
microgravità durante voli orbitari (Space shuttle, Nasa). Due dalla testa.
giorni dopo la soppressione delle informazioni di gravità, era • Grazie all’organizzazione su perni delle stereociglia e alla
visibile un aumento significativo (quasi del 50%) del numero presenza di masse inerziali, il ciuffo ciliare è in grado di
di nastri presinaptici nelle cellule ciliate vestibolari dei due avvertire i minimi movimenti e accelerazioni della testa e
tipi. Queste alterazioni transitorie scomparivano in pochi giorni di scatenare una cascata di eventi che porterà a un cam-
dopo il ritorno in normogravità [40] . Queste osservazioni sug- biamento dello stato elettrico della cellula ciliata.
geriscono che è possibile, nei mammiferi, un riarrangiamento • Grazie al loro equipaggiamento di canali ionici sensibili
dei contatti sinaptici tra le cellule ciliate e le loro afferenze
durante lo sviluppo, nonché in età adulta. Non è impossi-
allo stiramento, al voltaggio e al calcio, le cellule ciliate
bile che questo tipo di disposizione possa essere responsabile sono in grado di codificare precisamente i parametri della
di alcuni disturbi vestibolari, come la sindrome di “mal di stimolazione meccanica.
terra”, indotti in caso di cambiamenti prolungati delle condi- • I nastri presinaptici agiscono come nastri trasporta-
zioni di stimolazione vestibolare e la cui origine resta, per ora, da tori che consentono di approvvigionare continuamente le
chiarire. sinapsi vestibolari e di mantenere un ritmo di liberazione
rapido e prolungato del neurotrasmettitore.
• L’endolinfa costituisce il motore elettrochimico della tra-
Zona di fragilità sduzione meccanoelettrica.
Le sinapsi vestibolari, infine, rappresentano una zona di impor- • Gli spostamenti di liquido nell’endolinfa sono minimi o
tante fragilità. Vari studi su modelli animali hanno dimostrato inesistenti. In assenza di un flusso endolinfatico, la distribu-
che, nelle fasi iniziali di un avvelenamento da composti oto- zione ionica dell’endolinfa è regolata dalla semplice legge
tossici, la sinapsi è la prima zona interessata [41] . Si osservano di diffusione delle molecole in ambienti liquidi e dagli
rigonfiamenti, distacchi e retrazioni delle terminazioni nervose scambi ionici che avvengono in zone diverse del vestibolo.
anche prima che siano visibili le lesioni delle cellule ciliate. Queste • Le sinapsi vestibolari costituiscono, al tempo stesso,
lesioni potrebbero derivare da un eccessivo rilascio di glutammato
da parte delle cellule ciliate in sofferenza e dal suo accumulo nella
una zona di trasferimento, di codifica e di controllo
fessura sinaptica. Questi stessi fenotipi sono constatati quando i dell’informazione sensoriale. Sono anche una zona di
tessuti dell’orecchio interno sono mantenuti in una situazione di grande fragilità, che presenta sorprendenti proprietà di
eccitotossicità [42, 43] . È possibile che questo tipo di lesione sia un plasticità.
meccanismo comune a diversi tipi di danni vestibolari riscontrati

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I – 20-021-A-10  Anatomia e fisiologia del vestibolo

diversi tipi di danni vestibolari e dei bersagli farmacologici da [22] Hurley KM, Gaboyard S, Zhong M, Price SD, Wooltorton JR, Lysa-
modulare per ridurre significativamente gli episodi acuti di ver- kowski A, et al. M-like K currents in type I hair cells and calyx
tigine, per proteggere efficacemente le cellule sensoriali e le loro afferent endings of the developing rat utricle. J Neurosci 2006;26:
afferenze nervose o, ancora, per ripristinare la funzionalità di un 10253–69.
sistema danneggiato. Una migliore comprensione dei meccani- [23] Bartolami S, Gaboyard S, Quentin J, Travo C, Cavalier M, Barha-
smi cellulari che sono coinvolti nell’elaborazione, nella codifica nin J, et al. Critical roles of transitional cells and Na/K-ATPase
e nel trasferimento dell’informazione vestibolare, ma anche dei in the formation of vestibular endolymph. J Neurosci 2011;31:
possibili modi di erogare molecole attive in modo appropriato 16541–9.
alle zone di interesse, è indispensabile per intervenire efficace- [24] Neyroud N, Tesson F, Denjoy I. A novel mutation in the
mente in caso di disfunzione. Ciò deve necessariamente passare potassium channel gene KVLQT1 causes the Jervell and
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C. Chabbert, PhD (christian.chabbert@univ-amu.fr).


CNRS, UMR 7260, Laboratoire de neurosciences intégratives et adaptatives, Université d’Aix-Marseille, 3, place Victor-Hugo, 13331 Marseille cedex 3, France.

Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Chabbert C. Anatomia e fisiologia del vestibolo. EMC - Otorinolaringoiatria 2016;15(3):1-9
[Articolo I – 20-021-A-10].

Disponibile su www.em-consulte.com/it
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