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Mendel, il papà della genetica.

[A]
La genetica è la branca della biologia che studia i geni,
l’ereditarietà e la variabilità genetica negli organismi
viventi. Il campo dello studio della genetica si focalizza
dunque sulla comprensione dei meccanismi alla base di questi
fenomeni, noti sin dall’antichità, assieme all’embriologia, ma
non spiegati fino al XIX secolo, grazie ai lavori pioneristici di
Gregor Mendel, considerando per questo il padre della
genetica [A]. Come modello sperimentale, Mendel scelse le
piante di pisello odoroso (Pisum sativum) poiché sono facili da
coltivare, è possibile tenerne sotto controllo l’impollinazione
e ne esistono più varietà con caratteri chiaramente
riconoscibili e forme nettamente differenti nell’aspetto.

Esaminiamo nel dettaglio le sue scelte.


Gregor Johann Mendel,
▪ Il controllo dell’impollinazione. Le piante di pisello fisico e naturalista nel
studia-te da Mendel si autoimpollinano: l’organo monastero di Brno.
femminile di ciascun fiore riceve il polline dagli organi Nascita: 20 luglio 1882.
maschili dello stesso fiore. Mendel utilizzò, oltre Morte: 6 gennaio 1884.
all’autoimpollinazione, anche una tecnica di
fecondazione che si può controllare artificialmente: l’impollinazione incrociata che si
ottiene trasportando manualmente il polline da una pianta all’altra. Definì il nome di
linee pure.
▪ La scelta dei caratteri. Mendel iniziò a esaminare le diverse varietà di piselli alla
ricerca di caratteri e tratti ereditari che presentassero modalità adatte allo studio. Si
definisce carattere una caratteristica fisica osservabile (per esempio il colore del
fiore); il tratto è una forma particolare assunta da un carattere (come il viola o il
bianco per il colore del fiore), e il tratto ereditario è quello che si trasmette da genitore
a figlio. Mendel cercò caratteri con tratti alternativi ben definiti, come fiori viola o
fiori bianchi.
▪ La scelta della generazione parentale. Nel suo progetto di ricerca, Mendel stabilì di
non partire con incroci casuali; nelle piante che scelse come generazione di partenza,
che chiamiamo generazione parentale.

Mendel realizzò delle leggi che riuscissero a confermare i suoi quesiti.


La prima legge di Mendel: legge della dominanza.

La prima legge di Mendel dice che dall’incrocio di due linee pure, di fiore bianco e
fiore rosso gli ibridi ottenuti alla prima generazione filiale (F1) saranno tutti rossi. La
variante di colore rosso è chiamata dominante, mentre la variante di colore bianco è
chiamata recessiva. Mendel, si accorse che alla manifestazione della variante dominante
la variante recessiva scompariva prevalsa dall’altra come mostra la figura [B].
La seconda legge di Mendel: legge
[B] della segregazione dei caratteri.
La seconda legge di Mendel afferma che i due
membri di ogni carattere segregano (si
separano) durante la formazione dei gameti.
Di conseguenza metà dei gameti porta uno dei
due alleli. Dall’autofecondazione di ibridi
della prima generazione filiale nella seconda
generazione filiale (F2), il carattere dominante
e quello recessivo si presentano nel rapporto
3:1 ovvero tre caratteri dominanti e uno
recessivo come mostra l’immagine [C]. Mostra
tutto ciò il quadrato di Punnett.

La terza legge di Mendel: legge dell’indipendenza dei caratteri.

La terza legge di Mendel dice che incrociando due individui che differiscono tra loro per
due o più caratteri, questi vengono trasmessi alla discendenza in modo indipendente gli
uni dagli altri. Scoprì che il seme del pisello può essere giallo e liscio (dominanti) e verde
e rugoso (recessivi), li incrociò asportando le antere e alla prima generazione ottenne
piselli gialli-lisci, alla seconda generazione ottenne anche piselli verdi-rugosi, come
mostra l’immagine [D].

[C] [D]

Il monastero di
Gregor a Brno.

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