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lfisici pluralìsti e gli atomisti capitolo 5

ré lo Rubrica di filosofia minima


la, e
OSSE Caso e necessità
sibi-
di Armando Massarenti
re di
ei processi evolutivi le al- costruttivo" e nemmeno la rivelazione di una forma
terazioni nel DNA, scrive- preesistente con una sua intrinseca autonomia e una
va Jacques Monod 1,
sono accidentali, avvengono a
« propria vita». lnoltre, «i modi in cui le forme del vi-
Cegli caso. E poìché esse rappresentano la sola fonte pos- vente possono essere combinate sono il risultato di
: piÉ sibile di modificazione del testo genetico, a sua vol- una gran quantità di vincoli organizzati». Dunque la
ra unico depositario delle strutture ereditarie dellbr- vita non è cosi « improbabile » come voleva Monod.
ganismo, ne consegue necessariamente che soltanto Ci sono leggi e forme di base da cui dipende tutto il
iolu-
pro- il caso è allbrigine di ogni novità, di ogni creazìone resto. L'emergere di sempre nuove forme è necessa-
nella biosfera. ll caso puro, il solo caso libertà asso- rio, inevitabile, ma anche privo di qualungue finalità.
re da
iuta ma cieca, alla radice stessa del prodigioso edifi- ln questo l'atomismo degli antichi e lèvoluzionismo
el se-
cio dell'evoluzione ». Parole di un biologo, un premio di oggi si assomigliano. Nessuno dei due ha bisogno
mini:
\obel, che sembrano però riecheggiare il clima esi- di ricorrere a una qualche finalità, a qualche princi-
stenzialista deglianni Settanta del XX secolo2. Forse pio teleologico, per spiegare l'insorgenza dellbrdine
,-a ot-
e co-
: anche per questo che in uno dei libri più influen- e insieme del cambiamento e le leggi che li sotten-
:i della storia della biologta,ll caso e la necessità (se- dono. Pensare che ciò che ci circonda, e in partico-
ierna
:ondo forse solo all'Origine delle specie dì Darwìn) lare la vita abbia un fine, o che ci siano, aristotelica-
rl \I\ ';1onod fa dire a Democrito: «Tutto ciò che esiste mente, cause finali, è molto più naturale che pensa-
emo-
ipun- :ell'universo è frutto del caso e della necessità». re che non ce ne siano: cioè che ciò che è necessario
È un uerrore, illuminante, almeno a dar retta al non necessariamente abbia un fine. Monod lo sape-
cui si ratematico e biologo Antoine Danchin che, tra i va bene. Solo che sembrava pensare al Caso come a

L dire: rolti studiosi che hanno criticato Monod, è uno dei un'assenza di cause, mentre dovrebbe essere chiaro,

iinaio : u interessanti e costruttivi. ll Caso, inteso alla Mo- proprio a partire da Democrito, che si può dare cau-
-:d, è del tutto estraneo al pensiero greco. Leucip- salità anche senza finalismo. E che, in definitiva, gli
:riio e
: r, Democrito e Lucrezio avevano capito che esiste atomisti non solo non erano aristotelici, ma neppu-
qene- - ra legge che ìnforma la materia, ma che « questa re esistenzialisti.

genE- :gge non può che essere il risultato di un "principio


rà o.-
acques Monod (.19.10-1976), premio Nobel per la medìcina nel '1965, biologo e filosofo francese, si è occupato di inda-
co ìnÈ -e le conseguenze
-: filosofiche delle nuove scoperte sul DNA riguardanti la trasmissione dei caratteri ereditari e le rela-
ICOIù, : :riall'adattamento aÌl'ambìente degli esseri viventi.
nir'a- - esistenzialismo è una corrente di pensìero che esprime una crisi delle certezze; avremo modo di trattarne i temi fon-
Ito:li r.-entali nel vol. lll.

. che l'uomo che commette un'ingiustizia è più infelice della sua vittima: af-
-rìazione questa che troveremo al centro anche delle riflessioni morali di Pla-
'.:r l'idea della serenità come sommo bene sarà invece centrale nella riflessio
oaa,,
na::: rorale dell'età ellenistica.

'2 ll detelminismo: che cosa muove I'universo?


ì iì: -:
ho importante mettere a fuoco alcune conseguenze delle dottrine atomiste.
-:r primo luogo, benché non avessero una spiegazione sul perché esistesse il
È : o, gli atomisti non sostenevano che tutto fosse frutto del caso. Al contrario,
-:ndo che tutto potesse essere spiegato con il movimento degli atomi, rite
:'.o che, se fossimo riusciti a comprenderne le leggi, ar-remmo potuto preve
UORIGINE DELLA FILOSOFIA OCCIDENTALE

ra di Il meccanicismo in sintesi l'intera realtà attraverso leggi causali


spiega
Ber- di natura meccanica, escludendo completamente dal proprio otizzonle
tale'. concettuale la nozione di scopo o ffne, propria invece del finalismo (o tele-
dato ologia): per iI meccanicismo infatti la spiegazione delle cose consiste nelle
misti cause che le producono, mentre per il filalismo è data daÌ fine in funzione
.elà dei quale esistono.
ondo
.on si
La visione democritea del cosmo è di tipo deterministico e collega tutti
della I
I gli eventi e i fenomeni in modo necessario seguendo l'ordine delle cause
Democrito è stato spesso identiffcato come colui che a-fferma che il mondo
cista sia dominato dal caso. Lo stesso Dante nel quarto canto dell'In/erno ne parla
come di colui «che'l mondo a caso pone». Il verso dantesco si presta però
smo: a due diverse interpretazioni.
r-loto 1. Se Dante voleva dire che Democrito dteneva che Ì'esistenza del cosmo,
sono non avendo una causa soprannaturale o divina fosse flutto del caso, allora
la sua sintesi coglieva neì segno, era esatta.
lausa 2. Se invece Dante intendeva dire che secondo Democrito non vi era
ituiti alcuna legge che governava i1 cosmo si sbagliava.
,egno L'atomismo di Democrlto si configura, infatti, come una forma di deter-
minismo (o causalismo) rigoroso in quanto ogni fenomeno è determinato da
Pare
o l'a- una causa e tutti i fenomeni sono tra loro rigidamente connessi attraverso
ateria legami causali: tutto ciò che esiste nel cosmo lo fa dunque in ragione di
una necessità assoluta, come ancora una voÌta sintetizza in modo chiaro ed
:ezio- efficace Bertrand Russell:
:ni in Era cosa comune nell'antichità dmproverare agli atomisti di attribuire tutto al
Londo caso. Essi erano al contraÌio strctti deterministi, e credevano che tutto accadesse
secondo Ìeggi naturali. Democrito negava esplicitamente che qualcosa potesse
accadere per caso, Leucippo, benché Ia sua esistenza sia discussa, è noto per
Itema aver detto: oNulla accade per nulla, ma tutto da una origine e per necessità-. È
lrece- vero che non ha dato mai alcufla ragione per cui il moldo debba esser stato al
pdncipio così come era; questo forse poteva essere attdbuito al caso. Ma una
:ssivo volta che il mondo esisteva, il suo ulteriore sviluppo era inalterabilmente fissato
esiste da pdncipi meccanici. [...] Gli atomisti [...] cercarono di spiegare il mondo senza
effetti introdurre la nozione di scopo o causa finale.
(Storia della fiLosofia occidentale)
ovare
onirsi In breve, gli atomisti hanno interpretato la natura con la sola natura: per
Ìoro la reaÌtà è infatti spiegabile facendo unicamente ricorso alle nozioni di
materia, vuoto e movimento. A forze come l'Amore e I'Odio o il noris, messe

nicista,
a moderna,
dalla materia e -alismo Secondo ilfinalismo tutta la natura è organiz- Determinismo Concezione filosofica che nega il caso,
:1pi di
- vista di un fine che ne rappresenta la ragion d'essere: e quindi ogni forma di libertà, sostenendo che tutto è riSi-
rie -- verso esisterebbe dunque un ordine razionale,frutto damente determinato sulla base di legSi e relazioni causali
: nel XVlll : segno intelligente. La dottrina finalista è anche detta necessarie.ll termine venne introdofto nel lessico filosofico
:ttrìe. ::'o, dal greco té/0s,"fine". nel XIX secolo.

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