Sei sulla pagina 1di 40

"Elettronica di Millman 4/ed"

Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni

Capitolo 1
Esercizio 1.14
La concentrazione n(x) indicata in figura può essere espressa come

⎨ n 0 − n(0)
x + n(0) = kx + n(0) per 0 < x < W
n(x) = W
⎩n per x > W
0
n 0 − n(0)
con k = <0
W
(a) In base all’Equazione 1.35, per E = 0 si ha
dn
Jn (x) = q Dn
dx
e, poiché la concentrazione di elettroni è funzione lineare di x, la densità di corrente
è costante: 
q Dn k per 0 < x < W
Jn (x) =
0 per x > W
(b) Per Jn (x) = 0 l’Equazione (1.35) fornisce
dn Dn dn
Jn (x) = qμn n(x)E + q Dn =0 da cui E = −
dx nμn d x
Sostituendo VT = Dn μn (relazione di Einstein) e ricordando l’espressione dell’an-
damento di n(x) si ottiene

⎨− kVT per 0 < x < W
E= kx + n(0)

0 per x > W

n(x) Jn(x) ε(n)


x

n(0)

−VTk
n0 J0
n0

0 w x 0 W x

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

2 Soluzioni

(c)  
W W  W
kVT  
V =− E (x)d x = d x = VT ln[kx + n(0)]
0 0 kx + n(0) 0
n0
= VT [ln(n 0 ) − ln n(0)] = VT ln = VT ln(10−3 )
n(0)
= −3VT ln 10 = −173 mV

Esercizio 1.15
La corrente netta di elettroni è nulla; quindi in base all’Equazione (1.35)
dn Dn dn VT dn
Jn (x) = qμn n(x)E + q Dn =0 o E =− =−
dx nμn d x n dx
dove è stato fatto uso della relazione di Einstein VT = Dn μn . Poiché è E = −d V /d x,
si ottiene d V = VT dn/n e, integrando tra x1 e x2 ,
n2 n1
V21 = V2 − V1 = VT ln = −VT ln o n 1 = n 2 e−V21 /VT
n1 n2

Capitolo 2
Esercizio 2.3
(a) Imponendo I S (e V /ηVT −1) = 1 mA, con VT = kT /q = 25.8 mV alla temperatura
T = 300 K e per V = 0.7 V si ottiene, per la corrente di saturazione inversa,
I S = 1.31 nA. Sostituendo il valore di I S nell’equazione della caratteristica corrente-
tensione si ottiene, per V = 0.8 V I = I S (e V /ηVT − 1) = 6.92 mA. L’aumento di
corrente è pertanto di 6.92 − 1 = 5.92 mA.
(b) Con η = 1 e per corrente di 1 mA a 0.7 V si ricava I S = 1.65 fA; con questo
valore e per V = 0.8 V si ottiene I = 48.2 mA; la variazione di corrente è dunque di
48.2 − 1 = 47.2 mA.

Esercizio 2.5
(a) La retta di carico passa per il punto VD = 0, I D = 5 mA e ha un coefficiente
angolare di −1/1000 = −1 mS. Una ragionevole stima del punto di riposo porta a
ottenere I D Q = 4.4 mA e V D Q = 0.62 V.
(b) La corrente che scorre in R è I D Q e, dalla legge di Ohm, si ha V R = R I D Q =
4.4 V.
(c) PD = I D VT = 2.73 mW.
(d) Portare R al valore di 2 k determina il fatto che l’intersezione con l’asse I D
si sposta a 5/2 = 2.5 mA e il coefficiente angolare diviene −1/2000 = −0.5 m S.
L’intersezione con la caratteristica si ha per I D Q = 2.2 mA. Analogamente, quando
R = 5 k, l’intersezione con l’asse verticale si ha per I D = 5/5 = 1 mA e il
coefficiente angolare è −0.2 m S. Di conseguenza, si ha I D Q = 0.9 mA.

Esercizio 2.16
(a) Dall’osservazione diretta del circuito si ricava che i due diodi non possono con-
durre simultaneamente, in quanto si ha la conduzione di D1 per vu > V1 = 12 V
e l’interdizione di D2 per vu > V2 = 10 V. Pertanto, i tre possibili stati dei diodi
sono: D1 in conduzione e D2 interdetto, D1 interdetto e D2 in conduzione, entrambi
i diodi interdetti. Assumendo inizialmente D1 e D2 interdetti, il circuito diviene
Essendo entrambi i diodi dei rami aperti, nel circuito non scorre corrente e quindi
vu = vin . Per avere entrambi i diodi interdetti deve essere V1 < 0 e V2 < 0. In effetti,

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 3

R R1 R2


+ V vu
1 + V2

+ + −
vin V1 12 V V2 10 V
− − + −

VD1 = vin − V1 e VD2 = −vin − V2 , per cui imponendo la condizione suddetta si


ottiene vin < V1 = 12 V e vin > −V2 = −10 V. Di conseguenza è dimostrato che,
per −10 V < vin < 12 V, entrambi i diodi sono interdetti.
Quando vin > V1 = 12 V, D1 è acceso e D2 spento e il circuito diviene

+
i
R R1

vu
D1
+ +
vin 12 V V1
− − −

Dalla II legge di Kirchhoff discende che

vin − V1 R1 R 2
i= e vo = R1 i + V1 = vin + V1 = vin + 4 V
R + R1 R + R1 R + R1 3

Quando invece è vin < −V2 = −10 V, D2 è acceso e D1 spento e il circuito diviene

+
i
R R2

vu
D2
+

vin 10 V V2
− + −

Dalla II legge di Kirchhoff si ricava

−V2 − vin R R2 2 10
i= e vu = −R2 i − V2 = − V2 + vin = vin − V
R + R2 R + R2 R + R2 3 3

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

4 Soluzioni

Si ha dunque

⎪ 10 2

⎪ − + vin [V] vin ≤ −10 V
⎨ 3 3
vo = vin −10 V < vin < 12 V



⎩4 + 2 vin [V] vin ≥ 12 V
3
La caratteristica di trasferimento complessiva del circuito è quindi
vu, V

17 1
3

12
Pendenza = 2
3
Pendenza = 1
−20 −10
12 20 vin, V

−10
Pendenza = 2
3
−16 2
3

Per −10 V < vin < 12 V si ha vu = vin . La tensione sinusoidale 20 sin ωt assume
valore 12 per ωt = sin−1 (12/20)  0.643 rad ( 37◦ ). In modo analogo, si ha che
il valore −10 è assunto per ωt = sin−1 (10/20) = 7π /6 (= 210◦ ). In conclusione, la
forma d’onda in uscita ha l’andamento riportato nella figura.
vu, V

17 1
3
12

7π/6 2π
0 37 π π ωt, rad
180
−10
−16 2
3

Esercizio 2.22
La prima conclusione che si può trarre è che i diodi non possono condurre contempo-
raneamente. Quando |vi | > |VZ + Vγ |, un diodo Zener conduce (in inversa) e l’altro
è polarizzato direttamente. Quando |vi | < |VZ + Vγ |, uno dei diodi è interdetto, non
scorre corrente e vu = vi . Quando la tensione d’ingresso raggiunge il valore VZ + Vγ
il circuito diviene quello rappresentato nella figura a pagina successiva.
Dalla II legge di Kirchhoff si ricava

vi − VZ − Vγ Rf R
i= e vu = i R f + Vγ + VZ = vi + (VZ + Vγ )
R + Rf Rf + R R + Rf

Per vi < −(VZ + Vγ ) si ottiene un circuito analogo a quello appena considerato, nel
quale però la polarità dei generatori VZ e Vγ deve essere invertita e la corrente scorre

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 5

+
R

Rf i

+ + vu
vi Vγ


+
VZ

in verso opposto. Il procedimento da seguire è analogo a già quello presentato. La


caratteristica di trasferimento ha dunque l’andamento indicato nella figura.
vu

VZ + Vγ
Rf
Pendenza =
Rf + R
−(VZ + Vγ)
VZ + Vγ vi

−(VZ + Vγ)

Rf
Pendenza =
Rf + R

Capitolo 3
Esercizio 3.1
Le equazioni risolventi delle maglie che comprendono collettore-emettitore e base-
emettitore sono rispettivamente:

VCC = RC IC + VC E
VCC = R B I B + VB E

dalla seconda, con VB E = 0.7 V si ottiene I B = (VCC − VB E )/R B = 83 μA,


da cui IC = β F I B = 20.75 mA e di conseguenza, dalla prima equazione, VC E =
VCC − RC IC = 4.33 V.

Esercizio 3.15
Ovviamente il transistore è interdetto quando VI N < 0.7 V e in queste condizioni
V0 = VCC . Quando il transistore lavora in zona attiva (VI N > 0.7 V) sulla giunzione
base-emettitore si trova una tensione costante VB E = 0.7 V. In queste condizioni

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

6 Soluzioni

I B = (VI N − VB E )/R B e VU = VCC − RC IC = VCC − RC β F I B ; dunque

VI N − VB E
VU = VCC − RC β F = 22.5 − 15Vi [V]
RB

il diodo Schottky rimane interdetto fin quando VU non scende fino al valore di 0.3 V.
Nel punto limite di conduzione del diodo si ha VU = 0.3 V, da cui, sostituendo
nella (1) VU = 0.3 V, VI N = VCC /15 + 0.68 = 1.48 V. Dunque il diodo
Schottky comincia a condurre quando si ha VI N = 1.48 V. Per un ulteriore aumento
di VI N la tensione d’uscita si mantiene pari a 0.3 V e la corrente I nella resistenza
sul collettore rimane costante al valore (12 − 0.3)/2 = 5.85 mA. La corrente nella
resistenza R B ha invece il valore (VI N − 0.7)/10 [μA]. Dall’equazione del bilancio
delle correnti discende che I = I D + I B e IC = I D + 5.85 [mA]. Utilizzando la
condizione IC = β F I B , si possono ricavare i valori di I B e I D per qualunque valore
di VI N > 1.48 V.
Riassumendo si ha


⎨VCC VI N < 0.7 V
VU = 22.5 − 15Vi [V] 0.7 V < VI N < 1.48 V


0.3 V VI N > 1.48 V

L’andamento della caratteristica è riportato nella figura.


VU,V

VCC

0.3

0.7 VX VIN,V

Capitolo 4
Esercizio 4.3
(a) Essendo il transistore un PMOS si ha VD D = −9 V e

R2
VGG = VD D = −3 V
R1 + R2

Se si suppone che il MOS lavori nella zona di saturazione, per VG S = −2 V si ha

W
I D = −k (VG S − VT )2 = −0.2 mA
L
Siccome VG S + I D R S = VGG ,

VGG − VG S
RS = = 5 k
ID

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 7

(b) Dall’equazione alla maglia che comprende drain e source deriva che
VD D − VDS − I D R S
RD = = 25 k
ID
(c)
W
I D = −k
(VG S − VT )2 = −0.2 mA
L
da cui VG S = −2.5 V. Quindi VGG = VG S + I D R S = −3.5 V. Dall’equazione
R2
VGG = VD D
R1 + R2
si ottiene infine R2 = 153 k.

Esercizio 4.4
(a) La curva di carico è mostrata in Figura 4.24b. Tuttavia, in questo caso, anche il
transistore Q1 è collegato come resistenza non lineare con VG S1 = VDS1 . Costruen-
do la caratteristica di resistenza di Q1 si ottiene l’intersezione tra le due curve per
V DS1 = 3 V e I D = 20 μA. Si ha dunque VU = VDS1 = 3 V.
(b) VDS2 = VD D − VU = 3 V. Questo risultato era prevedibile perché i due di-
spositivi si comportano come due resistenze uguali in serie e dunque la tensione di
alimentazione si ripartisce in ugual misura sui due transistori.

Esercizio 4.5
Siccome Q1 e Q3 sono uguali tra loro e hanno VG S1 = VG S3 , anche le loro cor-
renti di drain sono uguali. Q1 e Q2 sono collegati come resistenze non lineari ad
arricchimento e, essendo anch’essi uguali tra loro, ci si può aspettare che siano sot-
toposti alla stessa caduta di tensione (si veda appunto il Problema 4.4). Pertanto,
VG S1 = VDS1 = 3 V e I D1 = 20 μA = I D3 = IU . Applicando la seconda legge di
Kirchhoff si ottiene infine VU = VD D − R D IU = 5.8 V.

Esercizio 4.12
La caratteristica di trasferimento è espressa in forma generale dall’Equazione 4.4, che
descrive una parabola sul piano VG S − I D . Sostituendo al gruppo VD D , R1 ed R2 il
circuito equivalente di Thèvenin si ottiene

ID, mA

1 12
Pendenza = − + ID
RS RG
VDS
− RD
Q
IDQ
Retta + +
di polarizzazione VGG RS VDD
VGS, V − −

−5 VGSQ 0 VGG

dove
R2
VGG = VD D = 3.31 V e RG = R1 R2 = 73.5 k
R1 + R2

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

8 Soluzioni

L’applicazione della II legge di Kirchhoff alla maglia di gate porta

VGG − VG S
VGG = VG S + R S I D da cui ID =
RS

Questa equazione descrive la curva di polarizzazione. Con R S = 2 k, l’intersezione


con la caratteristica mutua si ha per VG S Q = −2.53 V e I D Q = 2.92 mA. La II legge
di Kirchhoff applicata alla maglia di collettore porta infine a scrivere

VDS Q = VD D − I D (R S + R D ) = 6.32 V

Esercizio 4.17
(a) Il modello equivalente per piccoli segnali è riportato nella figura.

rd id
G 1 G

gmvgs μvgs −

=
R1 R1 R2
rd

S S
RD
2 +
R2 RD

RS vγ i
RS

Ro Ro

dove il circuito è stato ridisegnato (a destra) sostituendo il gruppo rd e gm vgs con il


suo equivalente in tensione.
Per calcolare la resistenza vista Ro (vedi figura) è sufficiente applicare il gene-
ratore di corrente i, valutare la tensione v e calcolare il rapporto Ro = v/i. L’e-
quazione relativa alla maglia di drain è i d (R D + rd ) − μvgs + (i d + i)R S = 0, con
vgs = −(i d + i)R S . Sostituendo si ottiene

−R S (1 + μ)
i d [R D + rd + R S (1 + μ)] = −i R S (1 + μ) da cui i d = i
R D + rd + R S (1 + μ)

−R S (1 + μ)
v = (i d + i)R S = R S +1 i e
R D + rd + R S (1 + μ)
v R S (R D + rd ) R S (R D + rd )/(1 + μ) R D + rd
= Ro = = = RS 
i R D + rd + R S (1 + μ) R S + (R D + rd )/(1 + μ) 1+μ
(b) Con μ = gm rd = 100 si ottiene

R D + rd
Ro = R S  = 461 
1+μ

(c) Con R D = 0 si ha
rd
Ro = R S  = 425 
1+μ

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 9

Esercizio 4.23
Il modello è riportato nella figura seguente:

RG + +

rd1
+
vi vgs rd2 vu
gmvgs

− −

(a) Dall’Equazione (4.2), essendo gm = ∂ I D /∂ VG S , si ricava gm = 2k WL (VG S − VT );


ma
ID L
VG S − VT =
k W
Combinando le espressioni ricavate si ottiene infine

W
gm = 2 k IDQ
L
(b) Dal circuito equivalente è immediato ricavare vu = −gm (rd1 rd2 )vi .

Capitolo 5
Esercizio 5.2

(a) (b) (c) (d) (e)

La configurazione rappresentata in a) ha la caduta di tensione diretta minore, in quan-


to il transistore lavora nella zona attiva e quindi, essendo la sua corrente in base molto
piccola, si ha una tensione base-emettitore relativamente ridotta. La configurazione
rappresentata in e) (giunzione base-collettore) ha invece la tensione di breakdown più
alta, essendo essa uguale a BVC B O del transistore.

Esercizio 5.3
Dall’equazione (5.3) deriva
ρ
RS = ( /)
y
dove è
1
ρ= = 0.083  cm
(N D − N A )qμn
Di conseguenza si ottiene R S = 32.8 /.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

10 Soluzioni

Esercizio 5.4
(a) Dall’Equazione (5.4): R = R S L/W deriva L = RW/R S = 2500 μm = 2.5 mm
(b) Utilizzando ancora l’Espressione (5.4) si ha W = L R S /R = 1 μm

Esercizio 5.6
Essendo
A
C= ε 0 εSi
W
segue
CW
A= = 0.323 mm2
ε 0 εSi

Capitolo 6
Esercizio 6.1
(a) Risolvendo l’Equazione (6.6) rispetto ad R e sostituendo i valori numerici si ha

β F VCC − VB E
R= = 18.3 k
βF + 2 IC

(b) in base all’Equazione (6.6), | IC | può essere espressa in funzione di | V B E |


come
β F VB E
| IC | =
βF + 2 R
Sostituendo i valori numerici (con | IC | = IC /100 = 5 μA) si ottiene

βF + 2
| V B E | = R| IC | = 93.0 mV
βF
e
| T | = | V B E |/(d VB E /dT ) = 42.3◦ C
La massima escursione di temperatura risulta pertanto di ±42.3◦ C.

Esercizio 6.9
Nell’ipotesi che sia β F  1, le correnti di base possono essere trascurate rispetto a
quelle di collettore; quindi

VB E1 + IC1 R1 = VB E2 + IC2 R2
VB E1 − VB E2 = IC2 R2 − IC1 R1
IC1 VB E1 − V B E2 IC1
= e(VB E1 −VB E2 )/VT , ovvero = ln
IC2 VT IC2

Di conseguenza
IC1
IC2 R2 − IC1 R1 = VT ln
IC2
e
IC1 R1 VT IC1
1− = ln
IC2 R2 IC2 R2 IC2
da cui

IC1 R2 VT IC1
= 1− ln
IC2 R1 IC2 R2 IC2

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 11

Nota: Ponendo IC2 = IC1 , risulta R2 = R1 ; inoltre, dal momento che si è assunto che
le correnti di base sono trascurabili, è I R = IC2 e in base alla II legge di Kirchhoff,
IC2 = (VCC − VB E )/(R + R2 ).

Esercizio 6.19

W W
I D1 = k (VG S1 − VT )2 e I R = I D2 = k (VG S2 − VT )2
L 1 L 2

Poiché è VG S1 = VG S2 ,
I D1 (W/L)1
=
I D2 (W/L)2

Esercizio 6.21
(a) Utilizzando le Equazioni (6.31) e (6.32) si ha
IC Q h fe
gm = = 20 mS ed rπ = = 10 k
VT gm
Utilizzando le formule riportate in Tabella 6.1
RC h f e
da AV = − segue RC = 6 k
Rs + r π
(b) Per h f e = 200(1 + 0.6) = 320,
h fe RC h f e
rπ = = 16 k e AV = − = −107
gm Rs + r π
(c) Per h f e = 200(1 − 0.6) = 80,
h fe RC h f e
rπ = = 4 k e AV = − = −80
gm Rs + r π

Esercizio 6.24
Il circuito equivalente per l’amplificatore a base comune, con r0 → ∞ ed rb = 0 è
riportato nella figura.

ie
E gmvπ C +
ic

vπ vo
rπ RC
+

B −

Ro Ro'

ic
Per il guadagno in corrente A I = si ha
ie
rπ i e
i c = gm vπ , e vπ = −rπ (i e + gm vπ ) da cui vπ = −
1 + h fe

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

12 Soluzioni

e quindi
ic gm rπ h fe
=− =−
ie 1 + h fe 1 + h fe
Per valutare Ro , assumendo che i t sia fornita da un generatore di corrente,

gmvπ

− +
vr rπ it vt

+ −

si ottiene
i t = gm vπ vπ = −gm vπ rπ = −h f e vπ
che risulta soddisfatta solo per vπ = 0; pertanto

it = 0 ed Ro → ∞; Ro
= RC //Ro = RC .

Applicando in ingresso al circuito un generatore di tensione vs con resistenza interna


Rs , risulta

(1) vo = −gm vπ RC

rπ i e
(2) vπ = −rπ (i e + gm vπ ), ovvero vπ = −
(1 + h f e )

Quindi
h f e i e RC
vo = − = A I RC i e
(1 + h f e )
Applicando la II legge di Kirchhoff alla maglia d’ingresso si ha

−vs + i e Rs − vπ = 0

Sostituendo l’espressione di vπ e risolvendo rispetto a i e si ottiene


vs
(3) ie =
[Rs + rπ /(1 + h f e )]

Combinando quest’ultima con le Equazioni (1) e (2) si può ottenere l’espressione di


A V . Poiché è vs /i e = Rs + Ri , utilizzando ancora l’Equazione (3) si ricava

Ri = rπ /(1 + h f e )  1/gm

Esercizio 6.26
Il circuito equivalente per piccoli segnali del generatore di Widlar è riportato nella
figura seguente. Si osservi che la tensione vπ1 insiste proprio ai capi del generato-
re gm vπ 1 , quindi vπ1 /gm vπ1 è una resistenza di valore 1/gm . La parte di circuito
racchiusa nel rettangolo tratteggiato equivale a una resistenza R X = Rro1 1/gm 
rπ 1  1/gm .

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 13

B1 B2
C2

vπ2 rπ2 ro2


+ −
vπ1 rπ1 gm2vπ2


R ro1
gm1vπ1
Ro
RE

La restante parte del circuito risulta quindi

B2 C2

+
vπ2 rπ2 ro2
gm2vπ2

RX E2

RE

Ro

È immediato riconoscere nello schema di figura uno stadio a emettitore comune con
resistenza di emettitore. Quindi Ro è la resistenza d’uscita di questo stadio con R X al
posto di Rs .

β o2 R E
Ro = ro2 1 +
R X + rπ2 + R E

Poiché rπ2 = h f e /gm2 = h f e VT /IC2 è una resistenza di valore elevato, essendo IC2
una “piccola” corrente (si ricordi che il circuito viene impiegato proprio per ottenere
sul carico “piccoli” valori di corrente), frequentemente risulta rπ2  (R X + R E ).
Quindi

β o2 R E
Ro  ro2 1 + = ro2 (1 + gm2 R E )
rπ 2

Esercizio 6.34
(a) Essendo A V = −h f e RsR+h
C
ie
, per ottenere |A V | = 1010 si deve avere

|A V |
RC = (Rs + h ie ) = 25.25 k
h fe

h
(b) dai parametri forniti si ricava gm = rπf e = 200 mS e IC = gm VT = 5 mA.
Affinché il transistore sia polarizzato in regione attiva deve essere VCC = VC E +
RC IC e assumendo VC E = VC E,min = 0.3 V si ottiene VCC,min = 126.6 V.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

14 Soluzioni

Capitolo 7

Esercizio 7.1
(a) I valori assunti da vu (t) per vari valori di ω0 t sono riportati nella tabella; il relativo
grafico della forma d’onda è mostrato nella figura

vu(V)
ω0t vu
rad V
1.5
0 −0.375
π/6 0.875 1
π/3 1.62
π/2 1.38
0.5
2π/3 0.492
5π/6 −0.250 4π/3 2π
π −0.375 0
π/3 2π/3 π 5π/3 ω0t(rad)
7π/6 −0.125
4π/3 −0.116 −0.5
3π/2 −0.624
5π/3 −1.24 −1
11π/6 −1.25
−1.5

(b) Esprimendo lo sfasamento in radianti, è possibile osservare che

 π  π
vu (t) = sin ω0 t − + sin 2ω0 t −
12 6

π π
= sin ω0 t − + sin 2ω0 t −
12ω0 12ω0

Dunque le componenti spettrali del segnale vu (t), oltre che entrambe amplificate di un
fattore 10, risultano sfasate in misura proporzionale alle relative frequenze e risultano
pertanto ritardate di una medesima quantità τ = π /(12ω0 ); quindi l’uscita risulta
non è distorta, ma semplicemente ritardata. Il grafico relativo coincide, a meno di una
traslazione lungo l’asse dei tempi, con quello della Figura 7.1 del testo.

Esercizio 7.2
Il circuito equivalente risulta

C
B C
+ +
Rs
rπ RL

+ gmVπ Vo
vs
− −

E

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 15

L’analisi nodale, utilizzando come variabili Vb e Vo , fornisce le seguenti equazioni



Vs 1 1
= Vb + + sC − Vo sC (7.1)
Rs Rs rπ

1
−gm Vπ = −Vb sC + Vo + sC (7.2)
RL
con Vπ = Vb (7.3)

Sostituendo l’Equazione (7.3) nella (7.2) e risolvendo il sistema si ottiene

Vo 1 − sC/gm
= A0
Vs 1 + s/ω H

dove, essendo h f e = gm rπ , è

h f e rπ
A0 = − e
Rs + r π
Rs + r π
ωH =
C[R L Rs + rπ (R L + Rs + gm R L Rs )]

Esercizio 7.3

Rs + Vπ − 1/sC

B rπ
+
RE' = RE ro

Vs
− gmVπ

L’analisi nodale, utilizzando come variabili Vb e Vo , fornisce le seguenti equazioni



Vs 1 1 1
= Vb + + sC − Vo + sC (7.1)
Rs Rs rπ rπ

1 1 1
gm Vπ = −Vb + sC + Vo + + sC (7.2)
rπ R
E rπ
con
Vπ = Vb − Vo (7.3)
Sostituendo l’Equazione (7.3) nella (7.2) e risolvendo il sistema si ottiene

Vo 1 + sCrπ /(1 + h f e )
= A0
Vs 1 + s/ω H

dove, essendo h f e = gm rπ , è

(h f e + 1)R
E
A0 = e
Rs + rπ + (h f e + 1)R
E
1
ωH =
Crπ (Rs + R E )/[Rs + rπ + R
E (h f e + 1)]

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

16 Soluzioni

Rs

1/sCμ
+
+
Vs rπ Vπ RC
1/sCπ gmVπ

− Zo'

Zo

Esercizio 7.8
(a) Il circuito equivalente alle alte frequenze di uno stadio a emettitore comune è il
seguente:
Posto R L = RC , l’espressione di A V H (s) fornita dall’Equazione (7.33) rappresenta
la tensione di Thèvenin VT h ai punti X -X . La corrente di cortocircuito Icc fra gli
stessi punti risulta

Icc = −gm Vπ + sCμ Vπ = −Vπ (gm − sCμ )

La prima legge di Kirchhoff, applicata al nodo Vπ (con l’uscita in cortocircuito)


fornisce

Vs 1 Rπ0 1
= Vπ + s(C π + C μ ) cioè Vπ = V s
Rs 0
Rπ Rs 1 + s Rπ (Cπ + Cμ )
0

con Rπ0 = rπ R S . Quindi


−Vs Rπ0 (gm −sCμ ) −Vs h f e (1−sCμ /gm )
Icc = Rs [1+s Rπ0 (Cπ +Cμ )]
= (Rs +rπ )[1+s Rπ0 (Cπ +Cμ )]
Z o
= VT h
Icc =
−h f e RC Vs (1−sCμ /gm ) 1
Rs +rπ · 0 C +R 0 C (1+g R )+C R ]+s 2 C C R 0 R
π π μ μ C μ π π C
=
1+s[Rπ m C
−h f e Vs (1−sCμ /gm ) 1
Rs +rπ · 0 (C +C )
1+s Rπ π μ
RC [1+s Rπ0 (Cπ +Cμ )]
= 1+s[Rπ0 Cπ +Rπ0 Cμ (1+gm RC )+Cμ RC ]+s 2 Cπ Cμ Rπ0 RC

L’espressione di Z o
può essere riorganizzata espandendo il denominatore e mettendo
in evidenza RC , per cui si ha

1 + s Rπ0 (Cπ + Cμ )
RC
sCμ (1 + gm Rπ0 + s Rπ0 Cπ ) RC Z o
Z o
= =
1 + s Rπ (Cπ + Cμ )
0 RC + Z o
RC +
sCμ (1 + gm Rπ + s Rπ Cπ )
0 0

(b) Per ro che assume valore finito, posto R L = RC ro , l’espressione di Z o


risulta
uguale a quella trovata al punto precedente, sostituendo RC con R L .

Esercizio 7.9
(a) I parametri del transistore sono: gm = 40 mS, rπ = 3.125 k e, secondo
l’Equazione (7.19),
gm
Cπ + Cμ = = 21.2 pF, da cui (con Cμ = 0.5 pF) Cπ = 20.7 pF
2π f T

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 17

Inoltre
h f e RC
Av0 = − = −43.8
Rs + r π
Dalle considerazioni svolte al Paragrafo 7.5, si ricava

τ i = (Rs rπ )[Cπ + Cμ (1 + gm R L )] = 12.37 ns

e quindi

1 ωH
ωH  = 80.8 Mrad/s da cui fH = = 12.87 MHz
τi 2π
(b) dal circuito equivalente a π ibrido, per s = jω H si ha

1 rπ
Z i ( jω H ) = rπ  =
CM 1 + jω H rπ [Cπ + Cμ (1 + gm RC )]

Sostituendo i valori numerici si ottiene

|Z i ( jω H )| = 269  e ∠(Z i ( jω H )) = −1.48 rad ( −85◦ )

Esercizio 7.13
Il circuito equivalente è riportato nella figura seguente:

G S

Cgs = C2
RI rd

RS Cgs = C3
+ Cgd = C1 +
Vs μVgs
− −
D

Utilizzando le formula riportate in Tabella 6.4 si ha

μR S
Av0 = = 0.820
rd + R S (1 + μ)

Per determinare le resistenze viste, si fa uso del circuito della figura


o
R22
G S

rd

RI RS
+
o o
R11 μVgs R33

D

0 = R = 5 k, R 0 = R
= R R = 0.164 k.
Per cui risulta R11 I 33 o S o

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

18 Soluzioni

0 , sostituendo la parte destra della rete con il relativo circuito equivalente


Per R22
di Thèvenin, risulta VT h = μVgs R S /(R S + rd ) ed RT h = rd R S = 0.909 k.
Applicando un generatore di prova Vt tra i punti G ed S, la corrente erogata It risulta

RS
1+μ
Vt + VT h R S + rd
It = = Vt essendo Vgs = Vt
R I + RT h R I + RT h

Quindi
Vt R I + RT h
0
R22 = = = 1.066 k
It RS
1+μ
R S + rd
Cosı̀

a1 = R11
0
C gd + R22
0
C gs + R33
0
Cds = 15.7 ns ovvero
1
fH  = 10.1 MHz
2πa1

Esercizio 7.15
Facendo uso delle formule riportate in Tabella 6.1 del testo si ha

h f e RC
AV 0 = − = −93.9
Rs + r π
Dalle considerazioni svolte al Paragrafo 7.5, si ricava

r π Rs
τ 1  a1 = [Cπ + Cμ (1 + gm RC )] = 35.625 ns da cui segue
r π + Rs
1
fH = = 4.47 MHz
2πa1

Esercizio 7.16
(a) Si osservi intanto che il blocco rappresentato all’interno del riquadro ombreggiato
rappresenta una amplificatore ideale di tensione con guadagno Av = 1 + Rb /Ra .
Pertanto nel circuito equivalente esso sarà sostituito con un generatore di tensione
controllato dalla tensione ai capi del condensatore C2 .
Per il calcolo della resistenza R110 , è immediato verificare che, essendo C un
2
circuito aperto, non scorre corrente in R2 e quindi la tensione Vx coincide con quella
ai capi della resistenza R1 . Rimane dunque un’unica maglia costituita da R1 , dal
generatore di prova (al posto di C1 ) e dal generatore controllato Av Vx . Detta It la
corrente erogata dal generatore di prova e Vt la sua tensione, si ha

Vt = R1 It − Av Vx e Vx = R1 It

Combinando queste due equazioni si ottiene

Vt
= R11
0
= R1 (1 − Av )
It
0 , considerando adesso C un circuito aperto risulta R 0 = R +
Per il calcolo di R22 1 22 1
R2 . Segue a1 = C1 R110 + C R 0 = C (R + R ) + R C (1 − A ).
2 22 2 1 2 1 1 v

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 19

Per ricavare a2 = R112 R 0 C C è necessario calcolare R 2 con C cortocircuitato;


22 1 2 11 2
si osservi che questa scelta (in alternativa a quella che richiede il calcolo di R22 1 )

consente di semplificare il circuito, in quanto con C2 cortocircuitato si ottiene Vx = 0


e quindi scompare il generatore controllato. Cosı̀
2
R11 = R1 R2 e
R1 R2
a2 = (R1 + R2 )C1 C2 = R1 R2 C1 C2
R1 + R2

(b) In base alle condizioni poste è

Av = 2, a1 = 2RC + RC(1 − Av ) = RC, e a2 = R 2 C 2

Utilizzando la tecnica approssimata del polo dominante si ottiene


   
 1 1  a1  1
 
| p 1 | = −  = e 
| p2 | = −  =
a1 RC a2 RC

pertanto i poli appaiono essere coincidenti. Si osservi però che i due poli cosı̀
calcolati non sono distanti l’uno dall’altro.
(c) L’equazione caratteristica risulta

1 + a1 s + a2 s 2 = 1 + RCs + R 2 C 2 s 2

ovvero
1 + p + p2 avendo posto p = RCs
Le radici di questa equazione sono

1 3 1 √
p= ±j cioè s=− (1 ± j 3)
2 2 2RC
(d) L’approssimazione a polo dominante non è quindi valida. L’ipotesi | pi | = |ai−1 /ai |
è vera solo se i poli sono reali, mentre in questo caso risultano complessi. La con-
dizione | p1 | < | p2 | utilizzata per adottare le soluzioni approssimate | p1 | = |1/a1 | e
| p2 | = |a1 /a2 | è condizione necessaria ma non sufficiente.

Esercizio 7.20
Sostituendo
Av0 A v R2
Av (s) = in A V H (s) = −
1 + s/ωh R1 (1 + Av ) + R2

e mettendo in evidenza al denominatore il termine R1 (1 + Av0 ) + R2 si ottiene


l’Equazione (7.77). Dall’Equazione (7.77) risulta

[R1 (1 + Av0 ) + R2 ]
ω H = ωh
R1 + R2

Per Av0  1 è
Av0
ω H = ωh
1 + R2 /R1

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

20 Soluzioni

Capitolo 8
Esercizio 8.2
(a) Un amplificatore di corrente può essere realizzato disponendo in cascata un am-
plificatore transresistivo (convertitore corrente-tensione) e un amplificatore transcon-
duttivo (convertitore tensione-corrente).

+ + Io
Is Convertitore Vo1 Vi2 Convertitore RL
corrente - tensione corrente - tensione
Ria Roa − − Rib Rob

(b) La resistenza d’ingresso dell’amplificatore ottenuto coincide con quella del primo
stadio (amplificatore transresistivo), mentre quella di uscita è la resistenza d’uscita
dell’amplificatore transconduttivo. Dunque Ri = 50  ed Ro = 100 k. Il gua-
dagno di corrente Ai , con l’uscita in cortocircuito (R L = 0), può essere calcolato
utilizzando il circuito riportato nella figura.

Roa

Ii + +
+
Is Vo1 Vi2
Ria RmIi Rib GmVi2 Rob Io

− −

Rib
Ii = I s Vo1 = Vi2 = Rm Ii = 0.999 × 104 Ii . Io = G m Vi2 =
Rib + Roa
Rib Io
Gm Rm Ii = 999Ii . Dunque Ai = = 999.
Rib + Roa Ii

Esercizio 8.3
Un amplificatore di tensione può essere realizzato disponendo in cascata un amplifica-
tore transconduttivo (convertitore tensione-corrente) e un amplificatore transresistivo
(convertitore corrente-tensione) come è mostrato nella figura.

Io1 Ii2 +
+
Vs Convertitore Convertitore Vo2 RL
tensione - corrente corrente - tensione

Rib Rob Ria Roa −
Ri

La resistenza d’ingresso dell’amplificatore di tensione coincide con quella del primo


stadio (amplificatore transconduttivo), mentre la resistenza d’uscita sarà quella del-
l’amplificatore transresistivo. Dunque Ri = 50 k ed Ro = 50 . Il guadagno in
tensione Av a vuoto può essere calcolato operando come segue:
Rob
Ii2 = −Io1 = −G m Vs  −0.1Vs .
Rob + Ria
Rob Vo2
Vo2 = Rm Ii2 = −Rm G m Vs  −1000Vs . Dunque Av =  −1000.
Rob + Ria Vs

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 21

Roa

+ Io1 Ii2 +
+ +
Vs Vi1 Vo2
GmVi1 Rob Ria RmIi2 RL
− Rib −
− −

Esercizio 8.6
Nella figura è riportato il circuito equivalente per piccoli segnali dell’inseguitore di
source, con una scomposizione tra gate e source. Per questo circuito si ha
 
I p  V p 
ρ= = 0, Z p = Zi = =∞
Vs V p =0 I p Vs =0

Gli altri parametri sono


 
 Vu 
α = VVrs  =1 γ = Vs V =0 =0
V p =0 p
 
 Vr 
A = VVup  = gm (R S //rd ) β = Vu V =0 = −1
Vs =0 s

Infine
αA μR S
Af = +γ =
1 − βA rd + R S (1 + μ)

G
+
Vp

Zp
s
+ Vr − +
+
Vs gmVgs ra RS Vn

Esercizio 8.7

s
s

Ir
gmVgs ra RS Ig gmVgs ra RS Ip Yp Ig

Per la determinazione della resistenza d’uscita, dopo aver cortocircuitato l’ingresso


(la resistenza R è ininfluente ed è stata pertanto omessa), si può inserire un generatore

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

22 Soluzioni

di corrente di prova Ig in uscita e, effettuando una scomposizione come mostrato


nella figura, si trova che l’ammettenza Y p risulta in parallelo a Ig ; quindi siamo di
fronte a una reazione di tensione e il valore di Rout può essere determinato utilizzando
la (8.13). I parametri della scomposizione che interessano sono allora
 
Vp  Ip 
ρ= Ig  I =0 =0 Y p = Yi = V p  I =0 = 1
R S rd = 1
R
S
p g

Ir 
Yb = 0 βA = I p  I =0 = −gm R S

Cosı̀ infine
1 R S

Rout = =
(Y p + Yb )(1 − β A) 1 + gm R S

Esercizio 8.8
Per calcolare gli effetti del disturbo sull’uscita è possibile utilizzare il circuito, in
cui la sollecitazione è costituita dal generatore vn sul collettore e si è operata una
scomposizione tra gate e source.

Vp + rd

Zp
s
+ Vr − gmVgs

+ +
R RS Vn Vn
− −

In questo caso è
 
I p  V p 
ρ= = 0, Z p = Zi = =∞
Vn V p =0 I p Vn =0

Inoltre
 
Vr  RS Vu  RS
α = Vn V =0 =− γ = Vn V =0 = = −γ
p R S + rd p R S + rd
 
Vu  Vr 
A = V p V =0 = gm (R S //rd ) β = Vu V =0 = −1
n n

Dunque

αA RS 1 RS
Af = +γ =− =−
1 − βA rd + R S 1 + gm (R S rd ) rd + R S (1 + μ)

Sostituendo i valori dei parametri si ottiene A f = −19.6 × 10−3 , da cui, imponendo


A f VN M ≤ VU M segue VN M ≤ 1.02 V.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 23

Esercizio 8.12
Nella figura è riportato il circuito equivalente dell’amplificatore non invertente, con
l’indicazione del generatore d’ingresso Vs e una scomposizione utile ai fine del cal-
colo richiesto. Applicando le definizioni si trova
 
I p  V p 
ρ= = 0, Z p = Zi = = Ri
Vs V p =0 I p Vs =0

Inoltre

Vr  Zp Ri
α= Vs V =0 = Z p +R1 (R2 +Ro ) = Ri +R1 (R2 +Ro ) = 0.999
p

Vu  R1 (R2 +Ro )
γ = Vs V =0 = Ro
Ro +R2 · Z p +R1 (R2 +Ro ) = 16.4 × 10−6
p

Vu  R2 +(R1 Z p )
A= V p V =0 = AV Ro +R2 +(R1 Z p ) = 0.984A V = 98.4 × 103
s
 R1 Z p
Vr 
β= Vu V =0 =− = −0.333
s R2 + R1 Z p
Dunque
αA
Af = + γ = 3.00
1 − βA
Si osservi che con la scomposizione operata, l’impedenza Z p viene a trovarsi in serie
al generatore Vs , evidenziando cosı̀ una reazione di tipo serie; la stessa scomposizione
può allora essere utilizzata anche per il calcolo della resistenza d’ingresso Rin . Alle
funzioni di taglio già calcolate va aggiunta
Z b = R1 (R2 + Ro ) = 0.672 k
Si ottiene cosı̀
Rin = (Z p + Z b )(1 − β A) = 32.8 G

+
+
Vp V Vi Ri
–p
− R2
+ Vr −
+
Zp Ro
+ +
Vs Ri AvVi Vu
– –

(b)

Capitolo 9
Esercizio 9.1
(a) Assumendo α = 1 e γ = 0, il guadagno del sistema reazionato può essere scritto
nella forma:
A(s)
A f (s) =
1 − β A(s)

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

24 Soluzioni

Per le alte frequenze risulta

Av0
1 + s/ωh Av0 1 Af0
A f H (s) = = =
Av0 1 − β Av0 1 + s/[ωh (1 − β Av0 )] 1 + s/ω H
1−β
1 + s/ωh

Sostituendo i valori numerici si ottiene

Av0
Af0 = = 83.3 ω H = ωh (1 − β Av0 ) = 1.88 × 106 rad/s
1 − β Av0

Quindi la nuova frequenza limite superiore di banda è f H = ω H /(2π ) = 300 kHz.


Alle basse frequenze si ha

Av0 s/ωl
1 + s/ωl Av0 s(1 − β Av0 )/ωl A f 0 s/ω L
A f L (s) = = =
Av0 s/ωl 1 − β Av0 1 + s(1 − β Av0 ) 1 + s/ω L
1−β
1 + s/ωl

Sostituendo i valori numerici si ottiene

ωl Av0
ωL = = 1.05 krad/s e ancora Af0 = = 83.3
1 − β Av0 1 − β Av0

Quindi la nuova frequenza limite inferiore di banda è f L = 167 Hz


(b) In assenza di reazione si ha

P G B = Av0 ( f h − fl ) = 24.5 MHz

Nel sistema reazionato si ha

P G B = A f 0 ( f H − f L ) = 25.0 MHz

Esercizio 9.2
(a) I due amplificatori in cascata hanno guadagno in bassa frequenza

A1 (s) A2 (s)
A f 1 (s) =
1 − β 1 A1 (s) 1 − β 2 A2 (s)

mentre per il circuito a singola reazione si ha

A1 (s)A2 (s)
A f 2 (s) =
1 − β A1 (s)A2 (s)

Uguagliando A f 1 e A f 2 per s = 0 si ottiene

a1 a2 a1 a2
=
1 − β 1 a1 1 − β 2 a2 1 − βa1 a2

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 25

da cui, risolvendo rispetto a β,

β 1 a1 + β 2 a2 − β 1 β 2 a1 a2
β=
a1 a2

(b)

dAf1 a2
= e
d A1 (1 − β 2 a2 )(1 − β 1 a1 )2

A d A f 1 a1 a2 a1 1
S A1f 1 = = a1 a2 =
d A1 A f 1 (1 − β 2 a2 )(1 − β 1 a1 )2 1 − β 1 a1
(1 − β 1 a1 )(1 − β 2 a2 )
dAf2 a2
= e
d A1 (1 − βa1 a2 )2

A d A f 2 a1 a2 a1 1
S A1f 2 = = a1 a2 =
d A1 A f 2 (1 − βa1 a2 )2 1 − βa1 a2
(1 − βa1 a2 )

Sostituendo il valore di β ottenuto al punto a) si ottiene

A
A 1 1 S A1f 1
S A1f 2 = = =
1 − β 1 a1 − β 2 a2 + β 1 β 2 a1 a2 (1 − β 1 a1 )(1 − β 2 a2 ) 1 − β 2 a2

Poiché si ha |1 − β 2 a2 | > 1 (la reazione è negativa), si osserva che la reazione


globale dà luogo a una migliore desensitività delle due reazioni locali in cascata. (c)
Se è A1 = A2 e β 1 = β 2 , in bassa frequenza si ha

a12 a12
A f 1 (0) = e A f 2 (0) =
(1 − β 1 a1 )2 1 − βa12

Sostituendo nell’espressione di A f 2 (0) quella di β si trova

a12 a12
A f 2 (0) = = = A f 1 (0)
1 − 2β 1 a1 + β 21 a12 (1 − β 1 a1 )2

Dunque i due amplificatori reazionati hanno lo stesso guadagno in bassa frequenza.


Pertanto, poiché essi hanno la stessa risposta ad anello aperto e lo stesso valore del
prodotto guadagno-banda, hanno anche la stessa ampiezza di banda.
(d) La differenza tra i due sistemi è stata evidenziata nella risposta al punto (b).

Esercizio 9.4
Il fattore di riporto ha espressione

T0
T (s) =
(1 + s/ω1 )(1 + s/ω2 )(1 + s/ω3 )

e i relativi diagrammi di Bode sono riportati nella figura.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

26 Soluzioni

|T| (dB) Φ(°) 0,01 01 1 10 100 1000 10.000


0,1 ω1 ω1 10 ω1 0,1 ω3 ω3 10 ω3
0,1 ω2 ω2 0,1 ω2 ω(rad/s)
86
80

60

−90
40

20

100 ω(rad/s)
0,1 ω1 1 10 ω2 ω3 1000
ωφ=102 Mrad/S
ωG=317 Mrad/S =100 Mrad/S
−270

Dai diagrammi si ricava ω G = 317 Mrad/s e ωφ = 100 Mrad/s. Per ω = ωφ è


T = 24 dB, da cui segue G M = −|T | dB = −24 dB. Per ω = ω G è ∠T  −230◦ ,
da cui si ottiene φ M = −50◦ .

Esercizio 9.10
(a) I poli ad anello aperto hanno frequenze f 1 = 400 kHz ed f 2 = 1.6 MHz. Il mi-
nimo tempo di salita senza sovraelongazione si ha per k = 1, ovvero Q = 1/(2k) =
0.5.
Detto n = f 2 / f 1 , dalla (9.36)
√ √
n(1 + T0 ) f 1 f 1 (1 + T0 ) Q 2 ( f 1 + f 2 )2
Q= = segue T0 = − 1 = 0.563
n+1 f1 + f2 f1 f1
cioè T0 |dB = −5 dB.
Si osservi che quello ottenuto è un valore piuttosto basso per il guadagno d’a-
nello. Per ottenere una guadagno d’anello più elevato, con i relativi benefici, sarebbe
stato necessario avere una maggiore separazione tra i poli (cioè un valore maggiore
per n).
(b) Il tempo di salita può essere ricavato per esempio dalla Figura 9.18. La variazione
di y per x che varia tra il 10 % e il 90 % è

x2 − x1 = 0.64 − 0.1 = 0.54

Poiché è f 0 = Q( f 1 + f 2 ) = 1 MHz, si ha τ R F = t2 − t1 = (x2 − x1 )/ f 0 = 0.54 μs.


Per il sistema non reazionato risulta

f1 f2
Q min = = 0.4
f1 + f2
da cui k = 1/(2Q) = 1.25. Quindi siamo di fronte al caso di risposta sovrasmorzata.
Poiché è 4k 2 = 6.25 > 1, possiamo approssimare la risposta utilizzando una sola
costante di tempo, come nell’Equazione (9.33). Il tempo di salita τ R risulta
k
τ R = −2 (ln 0.1 − ln 0.9) = 0.874 μs
ω0
La piccola riduzione del tempo di salita, nel caso del sistema reazionato, è dovuta al
ridotto valore di T0 ; in ogni caso risulta τ R F  τ R /(1 + T0 ).

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 27

Esercizio 9.16
(a) Il circuito equivalente, assumendo CC  Cμ è quello riportato nella figura:

CC
Rs
+
rπ Vs RC
Cπ gmVπ
+ −

Vs
−

Questo circuito è uguale a quello dello stadio a emettitore comune (ad alte frequenze),
in cui la capacità Cμ è stata sostituita con CC . Quindi, applicando il metodo delle
costanti di tempo, risulta

a1 = (R S rπ )Cπ + {(R S rπ ) + RC [1 + gm (R S rπ )]} CC = 3.9 μs

Dunque ω1 = 1/a1 = 256 krad/s ed f p1 = 40.8 kHz. Lo zero è ω z = gm /CC =


60 Mrad/s. Inoltre a2 = Cπ CC RC (R S rπ ) = 3.41 × 10−15 s2 e dunque ω2 =
a1 /a2 = 1.14 Grad/s.
(b) Senza la capacità di compensazione si ha

a1 = (R S rπ )Cπ + {(R S rπ ) + RC [1 + gm (R S rπ )]} Cμ = 91.36 ns

Dunque ω1 = 1/a1 = 10.9 Mrad/s ed f p1 = 1.74 MHz. Lo zero è ω z = gm /Cμ =


1.34 Grad/s. Inoltre a2 = Cπ Cμ RC (R S rπ ) = 68.2 × 10−18 s2 e dunque ω2 =
a1 /a2 = 1.34 Grad/s.

Capitolo 10
Esercizio 10.6
(a) Per soddisfare la I legge di Kirchhoff applicata al nodo comune alle due resistenze
R1 deve essere
IC1 + IC2 = α F I E E (1)
La II legge di Kirchhoff applicata alla maglia che comprende le due giunzioni base-
emettitore fornisce

−VD + VB E1 + |I E1 |R1 − |I E2 |R1 − VB E2 = 0 ovvero

VD = VB E1 − VB E2 + (R1 /α F )(IC1 − IC2 ) (2)


Poiché
IC1
= e(VB E1 −VB E2 )/VT (3)
IC2
risolvendo la (1) e la (3) si ottiene
α F IE E α F IE E
IC1 = e IC2 = (4)
1 + e− V /VT 1 + e V /VT
con V = VB E1 − VB E2 .

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

28 Soluzioni

Occorre adesso mettere in relazione V con VD . Dalla (4) si ha


1 1
IC1 − IC2 = α F I E E −
1 + e− V /VT 1 + e V /VT
e V /VT − e− V /VT
= α F IE E
2 + e V /VT + e− V /VT
Poiché inoltre
e x − e−x (e x/2 + e−x/2 )(e x/2 − e−x/2 ) (e x/2 − e−x/2 )
= = = tanh(x/2)
2 + e x + e−x (e x/2 + e−x/2 )2 (e x/2 + e−x/2 )
si ottiene
V
IC1 − IC2 = α F I E E tanh (5)
2VT
Sostituendo la (5) nella (2) si ottiene
V
VD = V + R1 I E E tanh
2VT
da cui, dividendo entrambi i membri per 2VT ,
V VD R1 I E E V
= − tanh (6)
2VT 2VT 2VT 2VT
Per | V /(2VT )| 1 si ha tanh( V /(2VT ))  V /(2VT ), cosicché la (6) diviene
V VD R1 I E E V
= −
2VT 2VT 2VT 2VT
e quindi
VD
V = (7)
1 + R1 I E E /(2VT )
Per | V /(2VT )|  1 si ha tanh( V /(2VT )) → 1, e in questo caso la (6) fornisce

V = VD − R1 I E E (8)

sia la (7), sia la (8) indicano che per forzare una stessa corrente in uno dei transistori
occorrono valori più elevati di V D di quelli necessari per R1 = 0 (come nello stadio
standard a emettitori accoppiati, vedi Figura 3.48). Le caratteristiche di trasferimento
hanno andamento qualitativamente simile.
Si noti che il termine R1 I E E determina di quanto la VD deve essere maggiore (in
valore assoluto) di 4VT  100 mV per considerare che una delle correnti di collettore
sia praticamente nulla, mentre l’altra sia praticamente pari a α F I E E . Inoltre, dalla (6),
se VD = 0, poiché l’equazione x = k tanh x è soddisfatta solo per x = 0, si ha
IC1 = IC2 .
(b) Con VD = 0 si ha IC1 = IC2 = α F I E E /2, con α F = β F /(β F + 1). Pertanto
β F IE E
IC1 = IC2 = = 0.497 μA
βF + 1 2

Esercizio 10.11
Per risolvere il problema è conveniente utilizzare il principio di sovrapposizione degli
effetti, calcolando separatamente i contributi dovuti ai diversi generatori v1 , v2 , Vio ,
I B1 , I B2 .

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 29

(a) Con I B1 = I B2 = 0 e Vio = 0 si ha



R2 R2 R2
vo1 = − v1 e vo2 = 1+ v2
R1 R1 R1 + R2

e combinando questi risultati come vo = vo1 + vo2 si ottiene

R2 R2
vo = (v2 − v1 ) = − (v1 − v2 )
R1 R1

(b) Con v1 = v2 = Vio = 0 e I B2 = 0 il modello circuitale è il seguente:


R2

I2
Y

νi VO
I1 +
IB1 X
R1
R2 R1

Le resistenze R1 ed R2 in parallelo non sono percorse da corrente, in quanto l’am-


plificatore operazionale ideale non assorbe corrente attraverso i terminali d’ingresso,
per cui il terminale d’ingresso non invertente si trova a potenziale nullo. In virtù del
cortocircuito virtuale è anche nullo, di conseguenza, il potenziale dell’ingresso in-
vertente ed è nulla tensione ai capi della resistenza R1 (sull’ingresso invertente), che
pertanto non è percorsa da corrente.
Dunque la corrente I B1 scorre tutta nella resistenza R2 collegata all’uscita e si
ottiene
VO,I B1 = R2 I B1

(c) Poiché non scorre corrente attraverso il terminale d’ingresso non invertente, la
corrente I B2 scorre tutta nel parallelo di R1 ed R2 , producendo una tensione V X =
−(R1 R2 )I B2 . Questa tensione agisce come la tensione d’ingresso di un amplifica-
tore non invertente (vedi figura), per cui si ha
R2

I2
Y

vi VO
I1
+
X
R1
IB2 R2 R1


R2 R2
VO,I B2 = V X 1+ = −(R1 R2 ) 1 + I B2 = R2 I B2
R1 R1

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

30 Soluzioni

(d) Con v1 = v2 = 0 e I B1 = I B2 = 0, il modello circuitale è il seguente:


R2

I2 + −
Vy −
+
Vio Vi VO
− +
+ X
V1 R1
− R2 R1
I1

Imponendo la condizione, Vi = 0 e osservando che le resistenze R1 ed R2 in parallelo


non sono percorse da corrente, si ottiene

R1 R2
V X = 0, Vio = V1 = VO , e VO = 1 + Vio
R1 + R2 R1
(e) Con v1 = v2 la tensione d’uscita è costituita dallo sbilanciamento totale. Dunque

R2 R2
VO = R2 I B1 − (R1 R2 ) 1 + I B2 + 1 + Vio =
R1 R1

R2
= R2 I B1 − R2 I B2 + 1 + Vio = 41.0 mV
R1
Si noti che con I B1 = I B2 , i contributi dovuti a questi due generatori si annullano
reciprocamente.

Esercizio 10.22
Se l’amplificatore ha guadagno finito Av l’uscita, ottenuta per sovrapposizione degli
effetti, vale
−R2 Av R4 Av (R1 + R2 )
Vo = V1 + V2
R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4 R1 (1 + Av ) + R2
Per V2 = −V1 , cioè con tensione differenziale VD = V1 − V2 = 2V1 (e quindi con
V1 = VD /2) si ha

−Av V1 R4 (R1 + R2 )
Vo = R2 +
R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4
Cosı̀

Vo −Av /2 R4 (R1 + R2 )
AD = = R2 +
Vd R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4
Essendo R1 /R2 = R3 /R4 , si ha
−Av R2
AD =
R1 (1 + Av ) + R2
Se V1 = V2 (cioè con una tensione a modo comune VC = (V1 + V2 )/2 = V1 = V2 ),
allora

Av V2 R4 (R1 + R2 )
Vo = −R2 + =
R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4

Av V2 R1 R4 − R2 R3
= =
R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4

−Av V2 R2 R3 − R1 R4
= = AC VC
R1 (1 + Av ) + R2 R3 + R4

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 31

Se si verifica la relazione R1 /R2 = R3 /R4 si ottiene AC = 0 e CMRR→ ∞. Infatti


CMRR= A D /AC , per cui i risultati ottenuti forniscono anche

R2 R3 + 2R2 R4 + R1 R4
CMRR =
2(R2 R3 − R1 R4 )

Capitolo 11
Esercizio 11.5
Usando il principio di sovrapposizione degli effetti si ottiene:

1 1 1 1
Vu,2 (s) = − V2 (s) e Vu,1 (s) = 1+ V1 (s) = V1 (s)
RCs 1 + RCs RCs RCs

Dunque
1
Vu (s) = Vu,1 (s) + Vu,2 (s) = [V1 (s) − V2 (s)]
RCs
e 
1
vu (t) = (v1 (t) − v2 (t)) dt
RC

Esercizio 11.9
Il circuito equivalente è il seguente

R3 +

R1 C2

C1 +
RVVi Vo

+
V1 R2

Vu = Av Vi (1)

R2 R2 C 2 s
Vi = Vx = Vx (2)
R2 + 1/C2 s 1 + R2 C 2 s
L’applicazione della I legge di Kirchhoff al nodo Vx fornisce

Vx − V1 Vx Vx − Vu
+ C1 sVx + + =0 (3)
R2 R2 + 1/C2 s R3

Sostituendo l’Equazione (2) nell’Equazione (1) si ottiene

A v R2 C 2 s
Vu = Vx (4)
1 + R2 C 2 s

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

32 Soluzioni

Ricavando da questa l’espressione di Vx in funzione di Vu e sostituendola nell’equa-


zione (3) si ottiene il risultato richiesto.

Esercizio 11.10
Il circuito in esame è il seguente

C2 R2


R1 Vx A
C1 +
+ +
V1
V2

La I legge di Kirchhoff applicata al nodo A richiede

Vu Vu
C1 sVx − ovvero Vx = − (1)
R2 R2 C 1 s

L’applicazione della I legge di Kirchhoff al nodo Vx fornisce

Vx − V1
+ C1 sVx + (Vx − Vu )C2 s = 0 (2)
R1

Sostituendo l’equazione (1) nella (2) e risolvendo si ottiene il risultato richiesto.

Esercizio 11.20
a) Si osservi la figura.


A1 +
vI + A2 vu

C

Durante il campionamento la tensione ai capi di C cambia sino a che si ottiene


vU = v I ; per questa condizione l’amplificatore di ingresso non eroga più corren-
te in C. Quando l’interruttore si apre, il condensatore mantiene la sua carica e la
tensione ai suoi capi rimane costante (e pari a vU ), sino al termine dell’intervallo
di campionamento. Questo dimostra che viene effettivamente svolta la funzione di
campionamento e tenuta.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 33

b) Si osservi la figura.


A1 + vu
vI + A2

C
R2

v'

R1

Durante il campionamento si ha v
= v I , da cui

v
R2
vU = (R1 + R2 ) = v I 1 +
R1 R1

Ciò corrisponde a un sistema di campionamento e tenuta con guadagno Av = 1 +


R2 /R1 .
c) Lo schema è quello riportato in figura.

R2
R1
vI −
+
+ vu

C

Capitolo 12

Esercizio 12.1
Operando una scomposizione tra gate e massa (ρ = 0, Z p = ∞) e per R  R L , si
ottiene il circuito riportato in figura.
C C C
A
+


gmRLVp R R R Vr
+


B

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

34 Soluzioni

Le equazioni di maglia sono



1
−gm R L V p = R + I1 −R I2
sC
1
0 = −R I1 + 2R + I2 −R I3
sC
1
0 = −R I2 + 2R + I3
sC

Risolvendo questo sistema per I3 , si può valutare Vr = R I3 e β A = Vr /V p . Sosti-


tuendo RCs = jω N e riorganizzando i termini dell’espressione si ottiene l’Equazio-
ne (11.4).

Esercizio 12.12
a) Con riferimento alla figura, in condizione di riposo v2 = −V R e l’uscita del com-
paratore è a livello alto (vU = VO = VZ + VD ). A riposo, nel condensatore non
scorre corrente, quindi la tensione su R è nulla e v1 = 0. La tensione ai capi di C è
VO .
b) per t = 0, uno stretto impulso di trigger di ampiezza maggiore di V R porta v2
a un valore positivo per cui il comparatore commuta verso il livello basso vU =
−VO . Poiché la tensione ai capi del condensatore non può variare istantaneamente,
la variazione vU = −2VO si trasmette a v1 . Quindi v1 scende da 0 a −2VO , il
diodo risulta interdetto e la tensione sul condensatore ora varia esponenzialmente con
costante di tempo τ = RC dal suo valore iniziale VO verso il suo valore finale −VO .
Anche v1 varia con la stessa costante di tempo da −2VO a 0. Quando si verifica
v1 = v2 = −V R il comparatore commuta nuovamente a vU = VO . Tutto questo
richiede che sia trascorso un determinato tempo T , per cui il sistema ha generato un
impulso (negativo) di durata T .
c) Per t = T + , vU = VO e il diodo entra in conduzione e la costante di tempo di
recupero è τ f = R f C, in cui R f R è la piccola resistenza diretta del diodo.
d) Dopo l’applicazione dell’impulso di trigger

v1 (t) = −2VO e−t/τ e per t = T si ha v1 = −V R

Dunque
2VO
−V R = −2VO e−T /τ da cui T = RC ln
VR

Esercizio 12.13
a) Per il cortocircuito virtuale tra gli ingressi dell’amplificatore operazionale, la cor-
rente in R1 è I1 = VCC /R1 . Poiché l’A.O. non assorbe corrente, I1 va a caricare C1
e la tensione di uscita è una rampa la cui pendenza, negativa, è −VCC /(R1 C1 ). Si
ricava così
VCC Ts VCC Ts
VS = ovvero C1 = = 3 μF
R1 C 1 R1 VS
Dall’Equazione (11.49) si ricava
Vs
es = = 33.3 × 10−6 (= 0.0033%)
Av VCC
b) Il valore di C1 è proporzionale a Ts . Dal punto a) si ricava C1 = 3 pF. Poiché
invece l’errore nella pendenza non dipende da C1 , ancora dal punto a) si ricava es =
0.0033%.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 35

c) Il piccolo valore C1 = 3 pF ottenuto al punto b) risulta di difficile realizzazione


pratica, in quanto dello stesso ordine di grandezza della capacità parassita associata
allo stesso condensatore e ai collegamenti. Riducendo il valore di R1 si può ottenere
un valore convenientemente maggiore per C1 . Cambiando R1 da 1 M a 10 k (cioè
riducendola di un fattore 100), si ottiene per C1 un valore 100 volte più grande, cioè
C1 = 300 pF.

Capitolo 13

Esercizio 13.2
Per un segnale vi (t) = VM sin ωt, l’angolo di conduzione θ 1 = ωt1 è individuato
dalla relazione vi (t1 ) = Vγ , ovvero Vγ = VM sin ωt1 . Quindi θ 1 = sin−1 (Vγ /VM )
e, per simmetria, θ 2 = π − θ 1 . Questo conferma la (13.19). Inoltre
 2π
1
I DC = i(ωt)d(ωt)
2π 0

Poiché però, all’interno di un periodo, la corrente i(t) è nulla per ωt ≤ θ 1 e per


ωt ≥ π − θ 1 , l’integrale diviene
 π −θ 1  π−θ 1
1 1 VM sin(ωt) − Vγ
I DC = i(ωt)d(ωt) = d(ωt)
2π θ1 2π θ1 R f + RL

Integrando, si ottiene infine

VM π − 2θ 1 Vγ
I DC = cos θ 1 −
π (R f + R L ) 2π R f + RL

che è il risultato cercato.

Esercizio 13.6
(a) Quando il diodo conduce, assumendo trascurabile la tensione ai suoi capi, si ha
vo (t) = VM sin ωt; la corrente i(t) nel diodo è data dalla somma della corrente i L (t)
nel resistore di carico e della corrente nel condensatore i C (t). Quindi

vo dvo VM sin ωt
i = i L + iC = +C = + ωC VM cos ωt = I M sin(ωt + ψ)
RL dt RL

con 
1
I M = VM + ω2 C 2 e ψ = tan−1 (ωC R L )
R 2L

(b) L’angolo di interdizione si trova imponendo i(t) = 0; si ottiene cosı̀ ωt1 +ψ = π,


da cui ωt1 = π − ψ.

Esercizio 13.7
(a) Ponendo Z 1 = R + Ls e Z 2 = L R (1/Cs) = R L /(1+ R L Cs) è possibile scrivere
le equazioni nodali del circuito nella figura

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

36 Soluzioni

R R sL VB

+
+
V1 C 1/sC 1/sC RL V2
− −


V1 1 1 1
= VA + sC + − VB
R R
Z1 Z1
1 1 1
0 = −V A + VB +
Z1 Z1 Z2
Risolvendo il sistema e considerando che si ha V2 = VB , si ottiene, valutando il
rapporto V2 /V1 per s = jω, l’espressione

V2
H ( jω) =
V1
RL
=
RL +2R −ω2 [LC(R + RL )+ R 2 R L C ]+ jω[C R(R +3R
2
L )+ L −ω
2 LC 2 R R
L]

(b) Le due componenti di interesse hanno pulsazioni ω = 0 e ω = ω0 = 754 rad/s.


Per la prima componente si ottiene

RL
H (0) = = 0.8
R L + 2R

e la componente continua in uscita è quindi V2,dc = H (0)V1 (0) = 39.6 V.


Analogamente il calcolo di H ( jω0 ) dà

H ( jω0 ) = H1 e jθ con H1 = 113 × 10−6 e θ = −4.42 rad ( −253◦ )

Cosı̀ √
4 Ve 2
V2 ( jω0 ) = H1 e j (π+θ )
3 π
La corrispondente funzione del tempo è allora
√ √
Ve 2 4 Ve 2
v2 (t) = H (0) − H1 cos(ω0 t + θ )
π 3 π

(c) Il fattore di ondulazione è



4 Ve 2 √
H1 / 2 4H1
r = 3 π√ = √ = 113 × 10−6
Ve 2 3 2H (0)
H (0)
π

Esercizio 13.8
(a) Operando nel dominio di Laplace e dette Z 1 (s) = R + R S + Ls e Z 2 (s) =
R L (1/Cs) = R L /(1 + R L Cs), si ottiene

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 37

RS R

+ +
V1 RL V2
− −

V2 Z2
=
V1 Z1 + Z2
Ponendo s = jω si ha
V2 RL
H ( jω) = =
V1 R S + R + R L − ω LC R L + jω[L + C R L (R + R S )]
2

(b) Per ω = 0 si ha H ( jω) = H (0) = R L /(R S + R + R L ) √= 0.870, per cui la


Ve 2
componente continua della tensione in uscita è V2,dc = H (0) = 86.1 V. Per la
π
componente a frequenza f 0 si ha invece
H1 = |H ( j2π f 0 )| = 10.2 × 10−3 e θ = ∠(H ( j2π f 0 )) = −3.05 rad
e il termine corrispondente, nel dominio del tempo, ha espressione

4 Ve 2
v2, f0 (t) = − H1 cos(2π f 0 t + θ )
3 π
(c) Il fattore di ondulazione è

4 Ve 2 √
H1 / 2 4H1
r = 3 π√ = √ = 11.0 × 10−3
Ve 2 3 2H (0)
H (0)
π

Esercizio 13.9
(a) Procedendo come nel Problema 13.12 si ha
α = π − tan−1 (ω0 R L C) = 1.75 rad ( 100◦ ), ω0 = 2π f 0
(b) 
√ 1
i(t) = 2Ve + ω20 C 2 sin(ω0 t + ψ) = Im sin(ω0 t + ψ)
R 2L
con

√ 1
Im = 2Ve + ω20 C 2 = 541 mA e
R 2L
ψ = tan−1 (ω0 R L C) = 1.40 rad ( 80◦ )

Quando il diodo conduce è vo (t) = Vm sin(ω0 t), con Vm = 2Ve = 56.6 V. Tra l’i-
stante di interdizione t1 e quello di conduzione t2 il condensatore di scarica attraverso
la resistenza di carico con costante di tempo τ = R L C, per cui

vo (t) = [Vm sin(ω0 t1 )]e−(t−t1 )/τ = [Vm sin(ω0 t1 )]e−(ω0 t−ω0 t1 )/(ω0 τ ) =

= [Vm sin(ω0 t1 )]e−(ω0 t−α)/(ω0 τ )

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

38 Soluzioni

Questo ramo di esponenziale interseca la sinusoide Vm sin(ω0 t) in ω0 t2 , che individua


l’angolo di conduzione (cut-in). Graficamente si trova che questo angolo vale circa
44◦ .
i1, mA
vo, V
500

i1
400

vo
300 60

200 40

100 20

0 0
44° 100° 224° 280°
cut-in cut-out

La corrente di picco nel diodo ha valore I p = I M sin(ω0 t2 + ψ) = 456 mA.


(c) Con C = C
= 75 μF si ha

ψ = tan−1 (ω0 RC
) = 1.51 rad ( 86.6◦ )

e l’angolo di interdizione è α = ω0 t1 = π − ψ = 1.63 rad ( 93.4◦ ). La corrente


i(t) ha valore massimo

√ 1
I M = 2Ve + ω20 C 2 = 1.60 A
R 2L

Quando il diodo conduce si ha vo (t) = Vm sin(ω0 t). Tra gli istanti t1 (interdizione) e
t2 (conduzione) si ha invece

vo (t) = VM sin(ω0 t1 )]e−(ω0 t−α)/(ω0 τ ) , (τ = RC


)

Anche in questo caso è possibile determinare graficamente l’angolo (ω0 t2 ) di accen-


sione del diodo; si ottiene così ω0 t2 = 1.04 rad ( 60◦ ). Il valore di picco della
corrente nel diodo è
i1, mA
vo, V

i1 80
800
νo 60
600

40
400

200 20

0 0
60° 93,4° 240° 273,4°
cut-in cut-out

I p = I M sin(ω0 t2 + ψ) = 890 mA

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

Soluzioni 39

Esercizio 13.13
(a) La corrente nella resistenza R1 è I1 = V R E G /R1 . Quindi

R2
VU = V R E G + R2 (I Q + I1 ) = I Q R2 + V R E G 1 +
R1

Vin 1 2 Vo
+

IQ VREG R1


3

R2

(b) La tensione tra i terminali 2 e 3 del regolatore (a) è V R E G . A causa del cor-
tocircuito virtuale agli ingressi dell’amplificatore operazionale, nel circuito c) ta-
le tensione appare direttamente ai capi di R1 . Trascurando la corrente in ingresso
all’amplificatore, si ottiene

VR E G R2
VU = V R E G + R2 = VR E G 1 +
R1 R1
Il vantaggio che ne consegue è l’indipendenza della tensione d’uscita dal valore della
corrente I Q .

Esercizio 13.14
(a) La corrente in R è VREG /R = 1 A, per cui I L = I Q + VREG /R = 1.01 A. Si noti
che I L è indipendente dal carico.
(b) È possibile utilizzare un amplificatore operazionale, come nel circuito c) del Pro-
blema 13.24, in cui R1 = R ed R2 è la resistenza di carico. Allora I L = VREG /R =
1 A, indipendentemente da I Q .

Esercizio 13.16
Si ottiene

i c = G 1 i b + G 2 i b2 =
= G 1 I1 cos ω1 t + G 1 I2 cos ω2 t + G 2 I12 cos2 ω1 t + G 2 I22 cos2 ω2 t
+2G 2 I1 I2 cos ω1 t cos ω2 t

Poiché 2 cos2 α = 1 + cos 2α e 2 cos α cos β = cos(α − β) + cos(α + β), i c com-


prenderà (oltre alle componenti spettrali già presenti in ingresso), una componente
continua e componenti a pulsazioni 2ω1 e 2ω2 (provenienti dai termini in cos2 ω1 e
cos2 ω2 ), e componenti a pulsazioni date dalla somma e dalla differenza delle pulsa-
zioni presenti in ingresso, derivanti dal termine in cos ω1 t cos ω2 t.
Analogamente è possibile dimostrare che se nella relazione dinamica sono presenti
termini proporzionali al cubo della grandezza in ingresso, allora in uscita si trove-
ranno componenti a pulsazione tripla di quelle in ingresso e a pulsazioni ω1 ± 2ω2 e
2ω1 ± ω2 .

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl


"Elettronica di Millman 4/ed"
Jacob Millman, Arvin Grabel, Pierangelo Terreni

40 Soluzioni

IC

Imax

Imax=Im Retta di carico


Q
ICQ

Im
Vm Vm
VCE
Imin=0
Imin ICEQ ICC=Vmax

Esercizio 13.18
(a) Si ha Imin = 0 e B2 = 0. Dall’equazione (13.61)
1
B2 = (Imax + Imin − 2IC ) = 0
4
Quindi Imax = 2IC . Dalla figura I M = IC e VM = 0.5(VCC − Vmin ) Dall’equazione
(13.73)

I M VM VM 1 VCC − Vmin
η= = =
2VCC IC 2VCC 4 VCC
1 VCC − Vmin VCC − Vmin
η% = 100 = 25
4 VCC VCC
(b) Se Vmin VCC , allora il rendimento percentuale tende al 25%. In altre parole, se
VC E(sat) VCC , si ha η = ηmax = 25%.

Copyright © 2008 - The McGraw-Hill Companies srl

Potrebbero piacerti anche