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La poesia religiosa

del Duecento
SAN FRANCESCO

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LA POESIA RELIGIOSA DEL DUECENTO – SAN FRANCESCO

Francesco: l’amore per il creato

Francesco nella cittadina umbra di


da una ricca famiglia di mercanti
d’Assisi Assisi nel 1182 (o 1181)

intraprende il mestiere durante la guerra tra Assisi e viene liberato ma nel


delle armi Perugia (1202) è fatto prigioniero 1206 si ammala

si spoglia di tutti i suoi beni e


crisi interiore conversione religiosa
predica una vita povera

si uniscono a lui alcuni chiede l’approvazione del papa per


seguaci la nascita di un Ordine religioso

Nel 1219 compie un viaggio in Terra Santa

prevede una rigorosa


elabora una prima Regola, non
Nel 1221 imitazione della vita di
approvata ufficialmente dalla Chiesa
Cristo 2
LA POESIA RELIGIOSA DEL DUECENTO – SAN FRANCESCO
elabora una seconda Regola (Regula bullata), approvata
Nel 1223
da papa Onorio II

rispetto alla precedente sostituisce l’obbligo del


Si ritira in un eremo lavoro con l’elemosina e abbandona il principio di
eguaglianza

sul Monte della Verna, dove riceve le stimmate e dove


muore nel 1226

nel 1228 viene proclamato santo

esalta l’armonia del creato ed esorta a sottomettersi alla


volontà di Dio

Cantico delle creature linguaggio semplice e immediato, comprensibile a tutti;


(o di Frate Sole) citazioni dalla Bibbia

prima opera in volgare di cui sia rimasta testimonianza 3


LA POESIA RELIGIOSA DEL DUECENTO- SAN FRANCESCO

rinuncia in modo plateale


è fondamentale l’idea di
all’eredità paterna e vive di lavoro ed
Le idee povertà
elemosina, dedicandosi agli umili

vuole ritornare al messaggio del Vangelo e avvicinarsi alla vita di


Cristo

predica umiltà e il ritorno alla povertà, ma senza porsi in conflitto


con
la Chiesa di Roma

anzi, ne cerca l’approvazione


Dopo la morte di
Francesco,
resta sempre sottomesso all’autorità di Roma, e cerca di evitare
il movimento
ogni tipo di conflitto con le gerarchie ecclesiastiche e civili
francescano si
divide in

spirituali che osservavano rigorosamente la Regola

preferiscono una lettura più blanda delle norme dell’ordine,


conventuali soprattutto per quanto riguarda la povertà, da loro intesa
come rinuncia al superfluo 4

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