Tanto tempo fa Mircos, con il suo esercito dei Pàguri, invase le vaste terre dei Colli d’oro, assediando e

conquistando la città di Trivelle; tuttavia, l’astuto comandante capì che era rischioso governare su gente
che lo odiava; quindi, organizzò una festa alla quale erano invitati sia i vincitori che i vinti, in modo che
potessero fare amicizia. Alla festa i Pàguri e Trivelli si divertivano, bevevano, ballavano e ridevano; l’unico
triste era Luka, figlio del vecchio re di Trivelle, ucciso in battaglia da Mircos. Luka non poteva sopportare
l’ira e l’astio nei confronti del carnefice di suo padre; quindi, decise di fare il fatale gesto: si avvicinò al
comandante, distratto per i festeggiamenti, prese dal banchetto il suo calice e gli rovesciò il vino in faccia.
All’aggressione seguì un silenzio tombale, tutti erano a guardare la faccia bagnata di Mircos, rossa per la
rabbia dell’umiliazione subita e i suoi occhi, pieni di rabbia, che fissavano il colpevole in fuga. Si narra che il
comandante, dopo qualche istante, urlò nel suo dialetto “Ao, pijatelo, pijatelo! Quello, quello! Pijatelo!”,
per dire ai suoi uomini di rincorrerlo e acchiapparlo.

Luka, per scappare dalle punizioni che gli spettavano, si ritirò nei boschi dei Colli d’oro per ottantotto giorni,
dove nessuno poteva trovarlo. Tuttavia, all’ottantanovesimo giorno, stremato dalla difficile sopravvivenza,
Luka decise di provare a chiedere scusa Mircos per l’affronto compiuto nei suoi confronti.

Luka andò dinnanzi a Mircos, si inginocchiò e lo pregò della pietà: “O grande comandante, abbia pietà di
me, perdoni la mia insolenza e arroganza che manifestai ottantanove giorni or’ sono!”. Tuttavia, Mircos
fece qualcosa di completamente inaspettato: anziché accettare o non accettare le scuse di Luka fu proprio
Mircos a scusarsi nei confronti di Luka, perché comprese il dolore che lui covava nei suoi confronti
dell’assassino di suo padre.

Mircos diede grande esempio di compassione ed empatia e da allora lui e Luka furono grandi alleati.