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Ha detto inoltre che la storia, quindi l'evoluzione, sono la chiave per capire il presente. Non
si può, però, fare degli esperimenti nel campo dell'evoluzione perché la storia è come una
freccia alla quale non può si può cambiare il verso. Le due cose che ci ha insegnato
Darwin le possiamo però fare: - possiamo osservare, ovvero guardare cosa accade in
natura; - possiamo sperimentare, ovvero riproporre le condizioni che si suppone
potrebbero verificarsi in natura e vedere cosa succede. Molte "osservazioni" sono legate a
involontarie "manipolazioni" della natura che a volte può accelerare determinati processi
permettendoci di vedere i cambiamenti. Essendo lento il ritmo dell'evoluzione una persona
nella sua vita o nella sua attività scientifica non riesce, a volte, ad osservarli nei dettagli.
Marco ha poi fatto 4 esempi per spiegare meglio l'evoluzione di una specie.
Il secondo ha come protagonista una specie di lucertole. 5 coppie di questa specie sono
state spostate nel 1972 dall'isola croata di Pod Kopiste (9 ettari) alla vicina isola di Pod
Mcaru (3 ettari) da un ricercatore. Quest'ultimo, vergognandosi dell'esperimento che stava
facendo, non è più tornato nell'isola. Dei ricercatori americani che avevano scoperto
questo esperimento sono tornati 36 anni dopo sull'isola. Hanno potuto vedere che le
lucertole avevano cambiato forma della testa e avevano migliorato il loro morso. Questo
perchè avevano cambiato il loro habitat e si sono adattati al nuovo ambiente dove come
alimentazione principale avevano le piante.
Il terzo è stato fatto per rispondere alla domanda che chiedeva se fosse possibile generare
un isolamento riproduttivo (ovvero di creare una nuova specie) anche in laboratorio.
L'esempio ha riguardato l'allevamento di una stessa specie di moscerini dandogli da
mangiare diversi alimenti. Hanno alla fine provato a fare accoppiare una femmina e un
maschio allevati con alimenti diversi ma senza successo. L'unico accoppiamento possibile
era quello tra un maschio e una femmina allevati con lo stesso alimento.
Il quarto ed ultimo esperimento è stato fatto usando il Guppy, una specie di pesce in cui il
maschio è caratterizzato da colori vivaci. I Guppy dai colori più sgargianti stavano nelle
pozze più alte della montagna per sfuggire ai predatori. Quelli meno visibili si riuscivano a
nascondere non avendo quindi il bisogno di risalire le pozze, cose che ai predatori non era
possibile. Sono stati presi i Guppy delle pozze più in alto dall'uomo e sono stati messi
nelle pozze più basse. Dopo all'incirca 14 mesi l'ecosistema è tornato come prima.
Tutti questi esempi sono accomunati dal fatto che ciascuno è stato determinato dalla
selezione naturale e dal fatto che in tutti c'è stata un'evoluzione. Quest'ultima si dimostra
osservando e sperimentando