4 aprile 1968 → Martin Luther King, leader dei movimenti civili in America, viene
assassinato.
Robert Kennedy quel giorno doveva tenere una conferenza a Indianapolis, in quanto era in
campagna elettorale. Decise di non annullare anche se i suoi collaboratori glielo
consigliarono vivamente. L’America era in rivolta, soprattutto la comunità nera, voleva
vendetta, in più di 180 città ci saranno proteste.
Quando kennedy viene a sapere della morte di King era sull’aereo e molte persone presenti
alla conferenza erano ancora all’oscuro.
Sta accadere il putiferio . Ma così non fù, perché in 6 min Robert fece cambiare idea a molti.
Improvviserà un palco su in fuoristrada. Lui è molto bravo a parlare ma non in senso
sofistico del termine, non è bravo retoricamente (è sempre un pò impacciato). Ma ha una
bravura dettata dalle sensibilità per gli ultimi, per gli abbandonati. Perché? Perché è una
persona che soffre, che sà cos’è la sofferenza.
Quanto sarebbe bello avere una politica così? Una politica che sà cos’è la sofferenza e
soffre con il popolo piuttosto che immaginarlo.
discorso:
1. SAD NEWS FOR ALL
Ladies and Gentlemen: I'm only going to talk to you just for a minute or so this evening,
because I have some very sad news for all of you. I have some very sad news for all of you,
and, I think, sad news for all of our fellow citizens, and people who love peace all over the
world; and that is that Martin Luther King was shot and was killed tonight in Memphis,
Tennessee.
Nelle prime parole porta una notizia triste non solo per lui e le persone nere, ma anche per
tutti quelli che vogliono la pace.
Dice che non ha importanza il colore della pelle (‘68 nel pieno delle leggi razziali) ma
stanotte è morta una persona e sono qui a piangere la morte di quella persona.
In due righe dice che la politica o ha il coraggio di mettersi insieme alla sofferenza delle
persone oppure “andiamo a fare cinema” come disse Puccini.
Merita di essere compianto da chiunque ha a cuore il futuro del mondo.
Ecco perché è stato ucciso anche lui dopo 2 mesi, perché l’america non era pronta a
compiangere un nero e forse non la è ancora oggi.
Cos’ha di straordinario l’amicizia tra Robert e Martin? Sono due persone, che esattamente
come Socrate, non si sono tirate indietro.
Poteva, giustamente, non andare a Indianapolis, ma ci è andato perché tiene più alla
giustizia piuttosto che alla sua vita.
Chiede all’America dove vogliamo andare? Che paese vogliamo essere? E’ un interrogativo
Socratico.
Di fronte a queste domanda c’è solo la nostra libertà di decidere. E’ per questo che la gente
va via senza fare rivoluzioni, vanno via con la domanda in testa a cui dare una risposta e
non con le armi in mano.
Poi si rivolge alla comunità nera dicendo che sa che ad uccidere King è stato un bianco, gira
già la voce. E’ consapevole che vogliono vendetta, lo sente dall’odore di benzina e molotov
che c’è nell’aria, lo comprende.
3. EFFORT TO UNDERSTAND
We can move in that direction as a country, in greater polarization -- black people amongst
blacks, and white amongst whites, filled with hatred toward one another. Or we can make an
effort, as Martin Luther King did, to understand, and to comprehend, and replace that
violence, that stain of bloodshed that has spread across our land, with an effort to
understand, compassion and love.
Possiamo continuare su questa strada di odio o possiamo fare uno sforzo, fa un appello al
logos.
Compassione: virtù per essere buoni cittadini, non disinteressarsi dei più deboli ( Cicerone -
e ficus, Platone - Repubblica). Il sogno dell’america si nutre di compassione.
“Le più grandi rivoluzioni si fanno con l’amore” (Che Guevara)
“Le più grandi rivoluzioni si fanno liberando non solo gli oppressi ma anche gli oppressori,
oppressi anche loro dai propri pregiudizi” (Nelson Mandela)
Empatia: virtù che hai o che non hai. Ma la puoi allenare non evitando la sofferenza degli
altri, avendo il coraggio di mischiarsi con i diseredati della terra.
Ricostruendo le dinamiche della morte di Martin L.King, nel momento in cui la pallottola è
entrata nel cranio di King, Kennedy era alla Ball State University che teneva un discorso.
4000 bianchi e 30 neri, uno dei ragazzi neri infondo alza la mano e chiede a Robert “ma io
posso fidarmi dei bianchi?” e lui risponde “ Sì, io mi fido di voi neri”
Robert sa, come potrebbero fidarsi dei bianchi dopo la morte di King?
Dice “lo so che siete arrabbiati, lo sono anche io” e per la prima volta in pubblico parla della
morte del fratello. Si immedesima nella sofferenza dei cittadini neri, dicendo che come loro
anche lui ha perso una persona cara, sa cosa significa.
Il dolore si racconta, il vi racconto il mio, voi raccontate il vostro e portiamo insieme il peso
della condizione umana di vulnerabilità.
Diffidate da chi vi dice come dovete soffrire, ognuno soffre a modo suo.
Dobbiamo fare uno sforzo, dobbiamo andare avanti e non lasciarci andare alla vendetta o
tutto ciò che ha fatto chi ci ha prevenuto sarà come lacrime nella pioggia (Blade Runner)
5. πάθει μάθος
My favorite poem, my favorite poet was Aeschylus. And he once wrote:
"Even in our sleep, pain which cannot forget falls drop by drop upon the heart, until, in our
own despair, against our will comes wisdom through the awful grace of God.“
Agamennone di Eschilo.
Procurarsi la risposta a questa domanda: qual è il tuo poeta preferito? libro o film.
Quali sono le tue risorse simboliche quando il mondo crolla a cui fare ricorso? Ancora
simbolica di salvataggio.
Eschilo gli è servito per affrontare la morte del fratello, gli è stato regalato dalla moglie del
fratello.
La società capitalista ti dice che il tempo cura il dolore, e se non lo fa ti danno i medicinali.
Forse è meglio Eschilo.
La saggezza si impara attraverso la sofferenza - legge di Zeus
Se decidi di non anestetizzati, con i medicinali, allora forse arrivi alla saggezza
Antigone, l’eroina greca, che malgrado sappia che le costerà la vita afferma l’amore, modo
di comportarsi secondo giustizia.
‘67 America con il prodotto interno lordo più alto al mondo e non sono riusciti a sfamare i
bambini sottosviluppati.
Il giorno dopo si mette d’accordo con una filiera agroalimentare per produrre cibo per i
bambini.
Si è fatto carico di un sogno.
In quella mattina a Memphis, Martin Luther King, leader del popolo nero viene
assassinato. Robert Kennedy doveva tenere un discorso in un sobborgo della comunità
nera, era candidato alla presidenza degli stati uniti. L’appuntamento non venne annullato,
erano preoccupati, perché dopo l’assassinio in tutta la città iniziarono ad accendersi
focolai di violenza. Kenndy era amico di Martin, insieme avevano cercato di portare avanti
una battaglia per i diritti delle persone di colore. Ma Kennedy va comunque
all’appuntamento, nonostante il dolore per la notizia. (poi verrà assassinato anche lui
poco dopo in parte anche per il discorso che tenne).
Si percepiva l’aria di tumulto, come se stesse per scoppiare una battaglia, perché le
persone nere volevano la vendetta. Ma grazie al discorso di Kennedy, questo poi non si
verificherà. Kennedy era un mago della parola, ma non sofisticamente parlando, non
come i sofisti, è la sensibilità delle sue parole che lo portano direttamente in contatto con
la mente di chi lo ascolta.
Il discorso inizia con Kennedy che annuncia dolorosamente la morte di Martin, non era
importante il colore della pelle, in un momento storico in cui ci sono i bianchi da una parte
e neri dall’altra, piangevano tutti per quella perdita. Non dimentichiamo l’opera di Martin,
ciò che ha fatto per i suoi concittadini, ha dedicato la sua vita all’amore e alla giustizia, tra
essere umani, senza distinzioni. È morto per difendere questa causa. Che tipo di paese
vogliamo essere? È un interrogativo socratico, e lui lo pone a quel pubblico. Tutte le
persone in quel momento si sentivano interpellate singolarmente, perché era come se gli
stesse chiedendo: che tipo di persona vuoi essere? Martin è stato ucciso da un bianco,
chiaramente un omicidio a sfondo razziale. Per voi neri che avete un legittimo desiderio di
vendetta, voglia di far scoppiare una guerra, lo comprende Kennedy. Le opzioni sono due,
possiamo continuare ad andare avanti come una nazione in cui bianchi e neri sono divisi
e cospargono violenza oppure fare come ha fatto Martin, fare uno sforzo per andare
contro quella scia di sangue, con lo sforzo di comprendere (fa appello al logos,
ragionamento, sottomettendosi a una ricerca reciproca) e essere compassionevoli, a non
disinteressarci dei più deboli, che mostrano quanto l’umano sia vulnerabile. E poi l’amore,
tutte le grandi rivoluzioni si fanno con l’amore (diceva Che Guevara), rispondiamo alla
violenza con l’amore.
E poi c’è l’empatia, riuscire ad immedesimarsi e riuscire ad entrare in contatto con la
sofferenza degli altri, avendo il coraggio di immischiarsi in questi dolori. Quindi durante
quel discorso Kennedy dice di aver nel suo cuore gli stessi sentimenti di rabbia, perché
suo fratello (John Fitzgerald Kennedy) fu assassinato 7 anni prima da una persona bianca.
In questo momento riesce ad immedesimarsi nel dolore degli altri. Dobbiamo trovare il
modo di fare lo sforzo di andare avanti questi momenti difficili. Il suo poeta preferito è
Eschilo, lo cita in questo discorso, è stato la sua ancora di salvezza nei 7 anni di dolore
dalla morte del fratello. (trova un libro, un poeta, un autore, un film che sia per te il punto
di riferimento, l’ancora di salvezza). La frase di Eschilo, citata da Kennedy “Even in our
sleep, pain which cannot...” (se la impari a memoria meglio).
La saggezza si impara attraverso il dolore (matei matos-in greco).
Martin Luther King nel memoriale per la morte di mandela fece il suo discorso in cui disse
“I have a dream, io sogno una nazione in cui i miei figli un giorno possano essere giudicati
per la forza del loro carattere e non per il colore della loro pelle”.
Kennedy continua nel discorso ed è consapevole che la violenza non è finita, fa capire
che già sa che prima o poi toccherà anche a lui.
Conclusione del discorso di kennedy, usa il pronome personale noi, dedichiamoci
insieme a ciò che i greci ci hanno scritto molti anni fa: addomesticate il lato selvaggi
degli esseri umani, tenete la violenza a bada con il logos.
Alla fine di quel discorso tutti si sentivano interpellati, adesso, che cosa volete fare?