DOMANDE
1) “Prendere la parola” nel contesto autobiografico significa:
Diventare protagonisti del proprio progetto di formazione.
2) Il pensiero “paradigmatico”:
è tipico del ragionamento scientifico.
3) Il mito musicale, in senso autobiografico:
è una figura esemplare e ricorrente.
4) Il pensiero narrativo, secondo Bruner:
Si occupa delle intenzioni e delle azioni proprie dell’uomo, nonché delle vicissitudini e dei risultati.
5) Tra “le figure fatali” mitologiche troviamo:
Il mentore
6) Tra i musicisti intervistati in contesti autobiografici circa l’ascolto emerge:
Il bisogno di prendere le distanze da un possibile eccessivo tecnicismo dell’ascolto.
7. L’audiovisione
CHION, MICHEL, L’audiovisione. Suono e immagine nel cinema, Torino, Lindau, 2001.
Capitolo 1.
VALORE AGGIUNTO: è il valore espressivo e informatico di cui un suono arricchisce un’immagine data, sino a far credere che quell’informazione o
quell’espressione derivino naturalmente da ciò che si vede, e siano già contenute nella semplice immagine. Esso funziona soprattutto nel quadro del
sincronismo suono/immagine, per il principio della sincresi (relazione immediata e necessaria tra qualcosa che si vede e qualcosa che si sente). A livello
primario, il valore aggiunto è quello del testo all’immagine perché il cinema è verbocentrico e vococentrica. Quest’ultimo valore aggiunto (del testo
sull’immagine) va ben oltre un’opinione applicata su una visione e influisce sulla strutturazione stessa dell’immagine, inquadrandola rigorosamente.
Uno dei più importanti effetti del valore aggiunto è la percezione del tempo dell’immagine, ed esso ha tre aspetti:
-Animazione temporale dell’immagine
- Linearizzazione temporale dei piani
-vettorializzazione
MUSICA EMPATICA: la musica esprime direttamente la propria partecipazione all’emozione della scena, rivestendo ritmo, tono, fraseggio e
sentimenti.
MUSICA ANEMPATICA: musica che mostra una grande indifferenza alla situazione, dispiegandosi in maniera uguale, impavida e ineluttabile.
Capitolo 2
3 tipi di ascolti:
ASCOLTO CASUALE: che consiste nel servirsi del suono per informarsi sulla sua causa, sia che sia visibile sia che sia invisibile.
ACOLTO SEMANTICO: basato su un funzionamento estremamente complesso, ha costituito l’oggetto della ricerca linguistica ed è stato il meglio
studiato. Esso è puramente differenziale.
ACOLTO RIDOTTO: Pierre Schaeffer ha battezzato questo tipo di ascolto come l’ascolto rivolto alle qualità e alle forme proprie del suono,
indipendentemente dalla sua causa e dal suo senso. Il suono è oggetto di osservazione. L’ascolto ridotto implica dunque la fissazione dei suoni ed è
scarsamente naturale. Esso altera le abitudini e le pigrizie radicate, e apre a colui che vi si avvicina un mondo di problemi che, prima, egli neppure
immaginava di potersi porre. Schaeffer ha mostrato che è possibile formulare proposizioni descrittive sui suoni, pur facendo astrazione dalla loro
causa, aprendo la strada, proponendo un sistema di classificazione nel suo Traitè des Objets Musicaux. Quindi, l’ascolto ridotto apre l’ascolto e
affina l’orecchio del registra, del ricercatore o del tecnico in quanto nel cinema e nei video i suoni vengono impiegati soltanto per il loro valore
figurativo, semantico o evocativo in riferimento a cause reali o suggerite.
Schaeffer pensava che la situazione acusmatica potesse incoraggiare di per sé stessa all’ascolto ridotto, cioè a staccarsi dalle cause o dagli effetti. Spesso,
però, accade l’inverso, almeno in un primo tempo, poiché l’acusmatico esaspera in partenza l’ascolto casuale, privando del soccorso della vista.
SITUAZIONE ACUSMATICA: Situazione in cui si sente il suono senza vederne la causa e quindi si può modificare il nostro ascolto e attirare la nostra
attenzione su caratteri sonori che la visione simultanea delle cause ci nasconde.
L’ascolto ripetuto di uno stesso suono nell’ascolto acusmatico dei suoni fissati, ci permette gradualmente di staccarci dalla sua causa, e di percepire
meglio i suoi caratteri propri.
SUONO EXTRADIEGETICO: colonna sonora, un suono off, che sta fuori, non lo sentono gli attori ma solo i fruitori.
I tre gradi dell’ascolto sono in contemporanea e sono inseparabili da quella dell’udire. L’ascolto impone di udire, ma questa imposizione è tale che in
esso difficilmente possiamo escludere, selezionare e sezionare qualcosa. La conseguenza di ciò, per il cinema, sono che il suono è, più dell’immagine, un
mezzo insidioso di manipolazione affettiva e semantica.
DOMANDE
1) Il “valore aggiunto” in ambito audiovisivo si riferisce:
Il testo, alla musica e ai rumori in relazione alle immagini
2) Attraverso l’effetto empatico:
La musica esprime direttamente la propria partecipazione all’emozione della scena
3) La tipologia d’ascolto che fa riferimento a un codice o a un linguaggio per interpretare un messaggio è:
L’ascolto semantico
4) L’ascolto ridotto fa riferimento:
alla teoria di Pierre Schaeffer.
5) Tra le caratteristiche del valore aggiunto troviamo:
Il vococentrismo
6) L’effetto anempatico riguarda:
Nella maggior parte dei casi la musica, ma può essere anche utilizzato coi rumori.
7) La tipologia d’ascolto che consiste nel servirsi del suono per informarsi sulla sua causa è:
Nessuno dei tre precedenti (NO ridotto, semantico o analitico)
8) L’ascolto ridotto analizzato da Chion si basa sugli studi di:
Pierre Schaeffer.
9) Nel rapporto tra suono e immagini:
L’orecchio analizza, lavora e sintetizza più in fretta dell’occhio.
Obiettivi Cosa fanno gli allievi Casa fa l’insegnante Mezzi/strumenti Verifiche/ correzioni
1) Favorire lo sviluppo psico-fisico 1) Interagiscono con i vari 1) Espone tutti gli Strumenti ritmici: In fase di attuazione
dell’allievo attraverso strumenti ascoltando le strumenti tamburelli, nacchere e verranno rilevati i
l’apprendimento musicale: indicazioni del docente e si descrivendone tamburi. livelli di gradimento e
potenziamento della comunicazione e ha un primo approccio caratteristiche e Strumenti armonici: di
della creatività, miglioramento delle musicale. funzionalità. tastiere e chitarre. partecipazione degli
capacità di ascolto e concentrazione. 2) Ascoltare le potenzialità di 2) Eseguire dei ritmi, Strumenti melodici: alunni allo scopo di
2) Potenziare il linguaggio, ciascun strumento e melodie o brevi flauto dolce e violini. introdurre i correttivi
l’espressività, la capacità d’ascolto e identificare la differente canzoni con ciascun metodologici e
l’autocontrollo emotivo, stimolando natura di ciascuno (armonica, strumento per esporli didattici ritenuti
il processo di autoconoscenza e ritmica e melodica) agli alunni. necessari a garantire il
l’impegno a mettersi in gioco. 3) Provano gli strumenti in 3) Spiegare gesti raggiungimento degli
3) Sviluppare senso ritmico, prima in modo istintivo e semplici adeguati a obiettivi e la riuscita
coordinazione motoria, integrazione successivamente con un ciascun strumento del progetto. La
con il gruppo. approccio guidato con la finalità di valutazione terrà
4) Acquisire alcune abilità di base ritmicamente e gestualmente creare un ritmo conto sia delle
rispetto all’uso di tecniche specifiche dal docente. semplice. competenze acquisite
(senso ritmico, coordinazione 4) Interagire con i compagni in 4) Creare microgruppi dagli alunni
motoria). piccoli gruppi e impegnarsi divisi per strumento e che dei riflessi
5) Educare al rispetto dell’impegno nell’esecuzioni di brevi insegnare loro brevi positivi rilevati sul
assunto e al rispetto dei ruoli dei misure. misure ritmiche, piano affettivo e
compagni. 5) Imparare ad aspettare il melodiche o relazionale.
6) Creare un’occasione di proprio turno e a suonare armoniche.
intrattenimento costruttivo, insieme. 5) Unire gruppi sempre
favorendo la percezione dello spazio più estesi fino alla
scolastico come luogo di formazione formazione finale
e relazione anche al di fuori dell’orchestra.
dell’orario di lezione.
7) Saper lavorare responsabilmente in
modo cooperativo per elaborare un
prodotto finale, frutto delle attività
svolte.
8) Riflettere sui propri atteggiamenti in
rapporto all’altro in contesti
multiculturali