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Enciclopedia Italiana (1938), voce Tacito a cura di Arnaldo

Momigliano e Nicola Festa

[…] Una storia della fortuna di Tacito come pensatore politico tra il sec.
XVI e il sec. XVIII rientra propriamente nella storia della ragion di
stato, in quanto Tacito è stato solo il pensatore a cui, dopo Machiavelli e
in antitesi a Livio, si sono richiamati i teorici di dottrine politiche per
chiarire, accettare o combattere la ragion di stato: in tal senso, sebbene
in misura di gran lunga minore, ha avuto importanza anche Sallustio.
[…] In linea generale, si comprende l'enorme interesse che doveva
destare uno storico dominato dal problema politico in un'età che per
prima si era venuta ponendo nella sua autonomia il problema della
politica, uno storico che tratta di sovrani e non di repubbliche in un'età
che vedeva il consolidarsi delle grandi monarchie: i libri più suggestivi
degli Annali, i primi cinque su Tiberio, furono pubblicati nel 1515,
quando appena il Principe del Machiavelli era scritto. […] I successori
del Machiavelli, nell'atmosfera della Controriforma, tra l'esigenza
religiosa di tenere fermo a un assolutismo morale e l'esigenza politica
chiarita dal Machiavelli del fine giustificante il mezzo, trovano in Tacito
il pensatore che permette loro di dare consistenza alle ambiguità del loro
convincimento e nello stesso tempo di non citare Machiavelli
condannato dalla Chiesa. Onde la varietà di queste riprese di Tacito: da
chi praticamente nascondeva la sua adesione al Machiavelli, salvo lievi
sfumature, citando Tacito, a chi corregge o addirittura combatte
Machiavelli con Tacito La correzione assumeva un duplice senso o che
ci si richiamasse alla paganità di Tacito e dei suoi imperatori, e quindi si
dimostrasse la differenza tra la ragion di stato cattiva che poteva essere
descritta da Tacito e la ragione di stato buona che doveva essere propria
del principe cristiano, o che ci si richiamasse a quell'aspirazione
indubbia di Tacito a un principato di moralità superiore e si facesse di
lui, contro l'ateo Machiavelli, un cristiano avanti-lettera. […] Il tacitismo
perderà ogni senso quando la discussione sarà riportata al genuino
pensiero del Machiavelli [...]

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