1) quali sono le varietà che sono collocate lungo l'asse della diafasia? (Asse diagonale)
1) sull' asse diagonale abbiamo le varietà che sono correlate alla SITUAZIONE COMUNICATIVA, al contesto.
Troviamo i SOTTOCODICI ( o lingue speciali) e REGISTRI (i sottocodici dipendono dall'argomento. Il registro
dipende dal grado di formalità o informalità della situazione, dal ruolo degli interlocutori e
dall'autocontrollo). In ordine l'asse comprende: L’ITALIANO FORMALE AULICO, ITALIANO TECNICO
SCIENTIFICO, ITALIANO BUROCRATICO, ITALIANO STANDARD LETTERARIO, NEOSTANDARD, ITALIANO
PARLATO COLLOQUIALE, ITALIANO INFORMALE TRASCURATO (registro più basso).
3) Il CONTINUUM è il passaggio tra una varietà all’altra all’interno dello schema descritto da Berrunto, in cui
non esiste una separazione netta tra le varietà, quelle che si trovano nei poli opposti sono comunque ben
differenziate tra loro però quelle intermedie si sfumano l’un l’altra.
4) l'italiano standard deriva dal fiorentino però poi il toscano fiorentino si è evoluto e lo standard si è
staccato dal fiorentino parlato. Le differenze sono la corda toscana (l'aspirantizzazione dell'oclusiva sorda
intervocalica es: 'asa),in toscana usano la fricativa (valishia anzichè valigia) mentre in italiano è
un'affricativa
6) “CI” attualizzante si può togliere senza cambiare il senso della frase, varietà NEOSTANDARD
7) quanto tempo ci vuole ancora per finire?: quanto tempo occorre ancora per finire?
7) qui CI va a modificare il significato del verbo volere e forma un altro verbo, VOLERCI-> verbo
pronominale con il significato di occorrere. Varietà neostandard
8) È un mese che studia e ancora deve finire?: È un mese
8) il fenomeno è la FRASE SCISSA: ha la funzione di enfatizzare l’elemento nuovo (è un mese) della frase
mettendolo in contrasto con un altro elemento. Varietà neostandard
9) ci sono ancora dei punti che devo approfondire: ci presentativo. Varietà neostandard
10) io credo che non stai attento quando la professoressa spiega: presente indicativo al posto del
congiuntivo. Varietà neostandard
11) hai ragione, avvolte mi distraggo forse perche non ci vedo bene da lontano: ci attualizzante, rafforzativo
ma non modifica il significato del verbo. Varietà neostandard
12)io questa cosa non mi convince. Tu non hai mai avuto problemi di vista:
13) sbagliata divisione delle parole varietà italiano popolare (non è questo il caso, ma il malapropismo si ha
quando due parole completamente diverse nel significato si somigliano foneticamente plafumiera e
profumiera e il parlante poco colto le scambia)
18) superlativo analogico (il parlante usa tutti gli aggettivi allo stesso modo, non sa che il peggiore è un
superlativo). Varietà IT POPOLARE
24) se mi telefonano quei due perditempo gli dico che mi sono stufato di uscire con loro: generalizzazione
di gli come loro. Varietà neostandard
25) al matrimonio c'erano un centinaio di invitati: mancata concordanza a senso (usa il plurale anche se il
soggetto è singolare). Varietà neostandard
26) ho incontrato a un amico che non vedevo da tempo: oggetto preposizionale (complemento oggetto
introdotto da una preposizione). Varietà regionale meridionale
27) si è sposato con una maltesa e perciò vive a malta: generalizzazione delle desinenze. Varietà italiano
popolare
28) non so ancora a che ora arrivano: uso dell'indicativo al posto del congiuntivo nelle interrogative
indirette. Varietà neostandard
29) fra due anni mi laureo spero: uso dell'indicativo presente al posto del futuro. Varietà neostandard
31) metti delle tovaglie pulite per gli ospiti: regionalismo semantico. Varietà italiano regionale meridionale.
7 vocali Differenza fra standard (7 vocali con la differenza tra aperta e chiusa) e nonstandard delle varie
parti d'italia (ognuno le apre o chiude in maniera diversa fra una regione ed un'altra)
32) La SCL è la scienza che studia gli usi e i modi in cui viene usata la lingua, e ne studia il rapporto della
stessa con la società, si interessa alla varietà sociale in quanto sono molteplici i modi di esprimersi in base al
livello di istruzione.
33) la lingua varia a seconda del tempo DIACRONIA, dello spazio DIATOPIA, della situazione DIAFASIA, alla
Stratificazione sociale DIASTRATIA e in base al mezzo o canale usato per la trasmissione del messaggio
DIAMESIA.
34) I presupposti o postulati da cui parte la SCL sono 11 tra cui l’osservazione dei comportamenti linguistici
dei parlanti in quanto è una scienza empirica, comprendere la lingua come proprietà del repertorio comune
e individuale e quindi vederla come una prospettiva sociale, considerare le variabili della lingua del parlante
che si differenzia in base alle circostanze, competenze della società eterogenee, varietà della lingua che
dipendono dai parlanti (STANDARD/SUBSTANDARD), considera la lingua plurifunzionale e composta a livelli
come un palazzo, considerare il valore sociale dei fenomeni linguistici di tutti livelli (CHE polivalente,
segnale del parlato colloquiale), l’atto comunicativo è un atto di identità in cui il parlante fa emergere la
propria identità.
35) COMUNITÀ LINGUISTICA (insieme di parlanti unificati da una lingua comune) REPERTORIO LINGUISTICO
(bagaglio di conoscenze della lingua, insieme delle varietà ling che compongono e identificano il guardaroba
di una comunità, ita regionali, dialetti, lingue di minoranza)
36) competenza linguistica interna (grammatica) e usare le frasi in maniera appropriata alle situazioni;
sotto competenze: PARALINGUISTICA (elementi fonici), pragmatica (scopo della comunicazione tramite la
lingua, suscitare curiosità e interesse), PROSSEMICA (distanza interpersonale in relazione al tipo di rapporto
dei parlanti), CINESICA (produzione gestuale o espressioni del volto che accompagnano o sostituiscono) la
comunicazione, e socioculturale (comunicare secondo le consuetudini socio-culturali)
37) (micro contesto dove si realizza la lingua) (dove, perchè, quando chiave, canale, forma, genere e
intenzione) chiave= tono e modo
38) insieme di classi di situazioni comunicative raggruppate attorno allo stesso campo d’esperienza
(famiglia, amici, lavoro, negozi)
39) strato= si prende in considerazione l'istruzione, la professione; il gruppo non ha Stratificazione sociale in
base all’istruzione dei parlanti, ma è un insieme di parlanti che condividono interessi ideologie che non
implica gerarchie, es gruppo ecologista, o gruppi di mestiere;
40) struttura a cipolla, l'ego di riferimento è il centro, tutte le relazioni più o meno intime che intrattiene
con le persone attorno sono gli strati. Verso il centro abbiamo amici intimi e parenti. Zona confidenziale e
zona utilitaristica (cassiera al panificio)
41) il prestigio è il fattore che influenza il comportamento linguistico in quanto nella nostra vita acquisiamo
modelli e valori a cui facciamo riferimento dando una valutazione positiva o negativa
42 atteggiamenti
42) fattore che determina prestigio linguistico, quando infatti attribuiamo prestigio a qualcuno o qualcosa
assumiamo un atteggiamento di favoreggiamento, sono disposizioni favorevoli non sempre consapevoli .
43) è un elemento del sistema linguistico che si realizza in modi diversi in relazione a fattori extralinguistici
(sociali/situazionali/geografici), le diverse realizzazioni prendono il nome di varianti della variabile, le
varianti sono le forme che può assumere la variabile (th a New york ha due varianti: quella standard con
pronuncia normativa ovvero con la lingua tra i denti, e quella substandard th prnununciato come t, variante
più frequente tra i parlanti meno istruiti)
44) è una variabile sociolinguistica legata ad un fattore geografico, italiano fiorentino. Questa variabile ha
due variabili, una occlusiva che è la pronuncia standard, e una fricativa laringale, pronuncia non standard
(pronuncia fiorentina nell’emissione di suoni si restringe la laringe e il suono divent fruscio.
45) come sono distinti i concetti di lingua e dialetto (quali requisiti deve avere una varietà per essere
considerata standard?)
45) la lingua Deve avere prestigio, deve essere parlata dai ceti medio alti, deve essere unificata e deve
avere funzione unificatrice, deve essere scritta ed usata dalla pubblica amministrazione, codificata dalle
grammatiche,etc;(differenze sociali)
46) distinzione fra dialetti primari e dialetti secondari (gli italiani regionali sono dialetti secondari perché
costituiscono delle variazioni che l'italiano subisce nel momento in cui si diffonde) (il siciliano, il veneto etc
sono dialetti primari, lingue sorelle figlie del latino) L'italiano è un dialetto che ha fatto carriera cit berruto
47) La diglossia elaborata da Ferguson: in cui coesistono due lingue in una stessa comunità, e la cui
compresenza è differenziata dalle funzioni e dal diverso prestigio; Ferguson considera due varietà una alta e
una bassa). La dilalia (situazione italiana elaborata da berruto) si intende che le due varietà A/B svolgono le
stesse funzioni nei domini privati in situazioni informali. Ovviamente in situazioni formali la varietà alta è
quella piu appropriata. Nella situazione di dilalia vi è maggiore fluidità, poiche entrambe le varietà sono
utilizzate quotidianamente e in famiglia.
48) Per svolgere un’inchiesta bisogna fissare un obiettivo (cosa si vuole analizzare) ed esplicitare con quali
metodi e che tecniche utilizzare; Innanzitutto bisogna ottenere dei dati da fonti esistenti (scritti e orali),
costruire il corpus attraverso precise tecniche di raccolta, o ci si può basare sull’introspezione, basandosi
quindi sulla propria competenza liguistica). Due livelli di analisi: Analisi Micro-sociolinguistica (qualitativa) e
macro-sociolinguistica quantitativa. Labov: diminuire l’artificialità dell’intervista.
50) ristandardizzazione
50) Risalita dei tratti considerati popolari, substandard o informali e accettati nel neostandard e
neostandard (tratti principali: sistema vocalico che risente del carattere regionale, non si rispetta la
differenziazione fra s sorda e sonora)
51) morfosintassi
51) segmentazione frasale come la dislocazione a destra e sinistra, anacoluti, la farse scissa, c'è
presentativo, che polivalente, tempi in espansione
54) sono forme verbali che sembrano forme riflessive per la presenza della particella pronominale, quando
in realtà la funzione sociolinguistica della pp è di intensificare la partecipazione del soggetto che compie
l’azione.
55) nell'ambito degli aggettivi e pronomi dimostrativi qual è il fenomeno più eclatante rispetto allo
standard?
55) ciò e codesto non si usano più tranne che in toscana, ad eccezione del linguaggio burocratico
56) congiunzioni subordinanti che nel NEOSTANDARD non si usano più, si verifica una semplificazione
soprattutto nelle subordinate causali (giacché, sicché sostituiti da siccome, perché o dato che)
57) fenomeno scl in cui si concorda il predicato al significato plurale/o plurale del soggetto (la maggior
parte dei bambini LEGGONO a 5 anni) NEOSTANDARD
58) spostamenti di classe grammaticale (uso di avverbi come aggettivi “scrivi bene”/ aggettivi come avverbi
“mangiare sano”/ o aggettivi in funzione di sostantivo “il vissuto”)
59) “Si dice che”, “si loca”; “bussano alla porta”; “uno non ne può più”; “tu ti fai i fatti tuoi e vieni coinvolto
lo stesso”
60)LESSICO FORTEMENTE INFLUENZABILE DA FATTORI EXTRA LINGUISTICI: Si riduce la distanza tra scritto e
parlato; termini marcati geograficamente e usati in piccole zone ora d’uso comune :(casino,bordello>caos);
standardizzazione di termini di registro basso spostati ad un livello più formale (arrabbiarsi/adirarsi,
seccare-scocciare/annoiarsi ecc.); aumento di forestierisimi frequenti soprattutto nel secondo dopoguerra
con l’intensificarsi di contatti internazionali; influenza della lingua informatica e della tecnologia; sigle;
abbreviazioni che hanno arricchito la classe dei sostantivi femminili.
61) italiano regionale cos'è, come possono essere classificati e quali sono i livelli maggiormente interessati
61) insieme di varietà dell’italiano diversificate in relazione alla provenienza geog; ogni area è caratterizzata
da un dialetto che esplicita l’interferenza nell’italiano.
62) Uso transitivo di verbi intransitivi (esci il cane, scendi la spesa, entra la macchina in garage, siedi il
bambino), uso frequente del passato remoto al posto del passato prossimo, oggetto proposizionale “ho
incontrato a Paolo”, sintagmi particolari (senza correre, letto senza fatto)
63) sono sinonimi utilizza in determinate zone geografiche, ( dire “melone” invece di anguria)
66) analisi delle differenze dei fenomeni particolari fra lo scritto e il parlato. Cosa sono i segnali discorsivi e
che funzione hanno. Che cos'è la deissi. Quali sono i fenomeni tipici del parlato
66) le differenze dei fenomeni tra scritto e parlato si dividono in 3 ambiti: 1- tratti esclusivi del palato,
prosodia, fenomeni intonativi e para linguistici; 2- tratti esclusivi dello scritto, interpunzione, minuscole,
maiuscole, presentazione d’insieme del contesto, descrivere le situazioni perché manca la vicinanza
comunicativa, necessità esplicativa; 3- tratti comuni che si differenziano per la scelta di forme diverse
(pronomi relativi che/il quale), o per diversa frequenza di elle stesse forme (distinzione dei pronomi
personali – nello scritto più formale rispetto al parlato ai quali si fa meno attenzione). SEGNALI DISCORSIVI:
serie di parole che non hanno una funzione precisa semantica ma servono a vari scopi: FUNZIONE
TESTUALE parole con funzione demarcativa di inizio discorso, o con funzione di fine, connettivi pragmatici
(parole che assumono valore semantico delle congiunzioni), affermazione-autocorrezione (cioè), tra
affermazione e giustificazione (perché poi), conseguenze( così, allora, insomma, quindi); FUNZIONE SOCIALE
O FATICA, interazione con l'interlocutore per attirare la sua attenzione (senti, vedi, ascolta, guarda, sai),
sollecitare consenso (vero? No? capito?), dare consenso ( certo, chiaro, giusto), attenuare (non so, diciamo,
sembra, praticamente, per dire). I fenomeni chiamati DEISSI sono termini deittici come “oggi, ieri, domani,
più tardi”, o di luogo “qui, piu in la”, o personali “io, tu, lui” che danno delle informazioni generiche. Questi
elementi per essere codificati devono essere agganciati alla situazione comunicativa condivisa dai parlanti.
(DEISSI + FREQUENTE NEL PARLATO).
67)lingue speciali e sottocodici come vengono classificate (quelli in senso stretto e linguaggi settoriali)
67) I sottocodici vengono classificati in due gruppi : lingue speciali in senso stretto (alto grado di
specializzazione, linguaggio tecnico-scientifico, riguardano discipline con alto grado di specializzazione,
possiedono un lessico specifico e tecnico); lingue speciali in senso lato/linguaggi settoriali ( campi non
altamente specialistici (lingua dei giornali, politici, pubblicità), non hanno un lessico specifico)
68) sono le varietà correlate a fattori sociali; Le v. DIASTRATICHE si manifestano attraverso il concetto di
variabile sociolinguistica ( es. RR romana; Italiano colto/Ita popolare) distintivi dell'italiano popolare
(scambio degli ausiliari, periodo ipotetico con il doppio condizionale, i superlativi analogici, regolarizzazione
del paradigma dell'articolo, malapropismi, estensione del pronome dativale, scambi di preposizione; che
polivalente, concordanza a senso perifrasi: malato di testa-pazzo, etc).
70) differenza fra commutazione di codice e alternanza + definizioni
70) la commutazione di codice è l’uso alternato dell’italiano e del dialetto all’interno della stessa situazione
da parte dello stesso parlante tra frasi diverse; l’alternanza di codice si tratta di scegliere un codice rispetto
ad un altro in relazione alla situazione comunicativa -> DILALIA.
71) Per ragioni di limiti della competenza linguistica del parlante; connessa all’organizzazione del discorso
es. per differenziare due prospettive o per evidenziare un commento marginale; per cambiare argomento e
quindi evidenziare il cambio di argomento; o per riportare le parole di qualcuno fedelmente – citazioni; per
ripetere e marcare una frase già detta; come funzione espressiva; titolo di cortesia – chi è solito parlare in
dialetto si rivolge a persone estranee commutando in italiano l’appellativo “signora”. A livello sintattico si
può classificare in tre categorie: interfrasale, extrafrasale e intrafrasale; intra frasale : commutare
all’interno di una stessa frase, questo fenomeno è favorito da: assenza di conflittualità tra i parlanti; dalla
parentela che lega l’italiano e il dialetto quindi hanno molti elementi in comune nel lessico e questo
favorisce il TRIGGERIN, ovvero il passaggio dall’italiano al dialetto dato da una parola che hanno in comune:
es. dico in dialetto una frase che contiene la parola “acqua” subito dopo quella parola scatta la
commutazione all’italiano.
72) differenziazione fra lo stile della commutazione nel parlante bilingue adulto e nei giovani
72) nei giovani abbiamo i semispeaker e i parlanti bilanciati. Si differenziano in base alle competenze e
funzioni
73) è un tipo di analisi QUANTITATIVA, attraverso sondaggi e statistiche; si svolgono quando si vuole
analizzare il repertorio linguistico di una comunità (chi parla ita chi in dialetto; quali sono i fattori che
influenzano l’italiano dal dialetto) è una raccolta di dati molto ampia.
74) è un linguaggio misto di ita colloquiale + dialetto + altri elementi linguistici stranieri. Ha una duplice
funzione LUDICA e SOCIO-IDENTITARIA perché esprime un’identità multiforme
75)quale idea possiamo farci di ciò che accadrà ai dialetti nel futuro grazie a queste inchieste?
75) emerge che c’è un atteggiamento dei parlanti di rivalutazione del dialetto, ma in generale vi sarà la sua
scomparsa data dal fatto che non si trasmette più
76) l’italiano regionale è una varietà diatopica, quello popolare è un varietà diastratica – distinzione tra ita
reg alto (persone istruite) e basso (poco istruite); questo indica che vi sono tratti regionali che
caratterizzano tutti i parlanti, indipendentemente dal grado di istruzione
77)Flagging
77) fenomeno che si manifesta quando un parlante imperfetto di tipo 1 (mod. C) che quando commuta
tende a rendere evidente che la commutazione è intenzionale non spontanea, cambiando il volume della
voce, il tono, risate ecc
78)Accomodation theory
78) Opera in due direzioni: quando si interagisce con i parlanti, la conversazione può convergere (tendenza
ad adeguare la conversazione e ridurre le differenze, scelta di codice = baby talk/foreigner talk) o divergere
(tendenza ad accentuare la diversità linguistica dei due parlanti
83) Dialetto