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Filoso a cristiana “scolastica” medievale
Termine:
- Alto medioevo
Luoghi:
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Grazie a San Tommaso, la tradizione aristotelica si aggiunge a quella
platonica nella fondazione della dottrina loso ca cristiana. Prima, i libri di
Aristotele erano bruciati (la meta sica non era conosciuta!!).
Periodi:
- Alta scolastica, dalla seconda metà dell’XI secolo alla ne del XII secolo =
caratterizzata dall’esplicitazione della problematicità del rapporto ragione
e fede (Anselmo d’Aosta)
Sant’Anselmo d’Aosta
Monaco benedettino dell’XI secolo proveniente da Aosta.
Assunto ideale = chi crede e chi non crede, condivide l’idea di ciò di cui
parla (se non credo in Dio devo essere in grado di dare un signi cato alla
parola)
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Esiste realmente o no il “ciò di cui non posso pensare il maggiore"? Esiste
realmente, infatti è necessario che esista realmente, perchè altrimenti io
potrei pensare a qualcosa di maggiore.
Questa richiesta della visione della verità è molto vicina alla ubris — volontà
del mortale di superare i propri limiti. La creatura ha desiderio di conoscere
la creatura, però deve essere limitato e contenuto nei limiti, quindi prega Dio
che il suo desiderio non sia di comprendere dal punto di vista del creatore.
“E davvero noi crediamo che tu sia qualcosa di cui non si possa pensare
nulla di più grande”
“Altro, infatti, è che una cosa sia nell’intelletto, e altro è intendere che quella
cosa esista”.
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Ammesso che il modo di esistenza reale è maggiore e che Dio non ha
maggiori, allora de nito così, Dio deve esistere nella realtà, altrimenti non
sarebbe ciò di cui non si può pensare maggiore.
“Tutto ciò è talmente vero, che non si può neppure pensare che Dio non
esista. Infatti si può pensare che vi sia qualcosa di cui non si poss pensare
che non esiste; e questo è maggiore di ciò che si può pensare non esistente”
Qualcosa di cui non si può pensare che non esiste = concetto di qualcosa di
ontologicamente necessario. Il pensiero di questo concetto è maggiore di
qualcosa che si può pensare non esistente.
Dunque…
Se ciò di cui non si può pensare il maggiore può essere pensato non
esistente, allora non è ciò di cui non si può pensare il maggiore.
“E questo sei tu, Signore Dio nostro. Dunque tu esisti così veramente,
Signore Dio mio, che non puoi neppure essere pensato non esistente. E
giustamente. Se infatti una qualche mente potesse pensare qualcosa
migliore di te, la creatura si eleverebbe al di sopra del Creatore e sarebbe
giudice del Creatore, il che sarebbe grandemente assurdo.”
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Conclude il brano con la preghiera. Il ragionamento razionale è abbracciato a
inizio e ne con la fede.
Non esiste qualcosa di migliore, Dio è l’optimum, sul piano del valore
[≠quantità e grandezza] egli è maggiore.
“In verità, di tutto ciò che è, all’infuori di te solo, si può pensare che non sia.
Tu solo dunque hai l’essere nel modo può vero, e perciò massimo, rispetto a
tutte le cose, perchè qualsiasi altra cosa non è in modo così vero e, quindi,
ha un essere minore.
Perché dunque “l’insipiente ha detto in cuor suo: Dio non esiste”, quando è
così evidente ad una mente razionale che tu sei più di tutte le cose? Per
quale motivo, se non perchè è stolto e insipiente?”
L’ammettere che Dio esiste nel piano reale non è fede, è ragione. Diventa
fede nel momento in cui sono stato condotto a raggiungere questa
soluzione.
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