1850 - 1858
Si afferma, quindi, la figura dello statista Camillo Benso conte di Cavour (1810-1861) in Piemonte. È un moderato
che difende borghesia e aristocrazia, contro la democrazia. Punta all'unificazione d'Italia per favorirne lo sviluppo
socio-economico con la modernizzazione dell'agricoltura e lo sviluppo dell'industria tessile, meccanica e siderurgica;
viene migliorato il sistema finanziario e potenziata la rete ferroviaria.
Cavour cerca di inserirsi nel gioco diplomatico europeo per ottenere le alleanze e le neutralità necessarie ad avere la
meglio sulla più potente Austria. Nella guerra di Crimea tra inglesi e francesi contro i russi, egli invia un corpo di
spedizione piemontese per portare alla luce il problema italiano al congresso di pace di Parigi (1856).
Vari autori e personaggi politici hanno dato luogo a diverse letture circa il fenomeno dell'unificazione italiana, spesso
con prospettive ed esito differente, ma accomunate dall'essere alternative rispetto a quelle della storiografia
risorgimentale consolidata. Le reinterpretazioni degli eventi non hanno un'unica origine e si muovono lungo diversi
filoni di ricerca. La messa in discussione degli assunti della storiografia risorgimentale proviene sia da una parte ristretta
del mondo accademico, sia da diversi studiosi indipendenti, tra cui numerosi saggisti, che hanno riesaminato tale
periodo secondo molteplici approcci interpretativi.