+Ma siccome il lavoro in fabbrica era stato pensato solo per gli
uomini e non vi fu una divisione equa le donne erano obbligate a
compiere gli stessi lavori dei colleghi maschi, anche quelli più pesanti. +corriere dei piccoli Aggiunta del Corriere della Sera + ampliare sul casalingo + gerla cesta di legno o vimini Il ruolo della donna nella prima guerra mondiale 1915: L’esercito Italiano entra in guerra contro l’esercito Austro-Ungarico. Molti posti contadini e operai furono lasciati vuoti e vennero coperti da chi era restato e non sarebbe mai stato chiamato al fronte ovvero le donne. Il loro ruolo, per la prima volta, passò da "angelo del focolare domestico" a membro attivo dell'economia e della società collettiva. Non che le donne fossero del tutto nuove a questo tipo di esperienza: molte di loro erano già abituate a contribuire al lavoro nei campi mentre, a livello industriale, la loro presenza era già stata registrata nel settore tessile, ma adesso il loro numero era aumentato considerevolmente e furono presenti in settori del tutto nuovi come la metallurgia, la meccanica, i trasporti e mansioni di tipo amministrativo. Ma non solo nelle fabbriche. Altri ruoli fondamentali ricoperti dalle donne furono ad esempio il ruolo della maestra, siccome anche gli insegnanti maschi furono chiamati alle armi. Il ruolo della maestra non si limitò al semplice insegnare a leggere e a scrivere ma resero meno dura la realtà ai bambini, insegnando loro i valori patriottici e facendogli mantenere un comportamento corretto. Ebbero un aiuto grazie anche al corriere dei piccoli che aiutò i bambini a capire i concetti di patria e di eroismo militare. Altro ruolo fondamentale ricoperto dalle donne nella prima guerra mondiale fu quello delle crocerossine. Le crocerossine erano un gruppo di volontarie della Croce Rossa ma non solo anche di altre organizzazioni, che vennero mandate al fronte per curare i feriti ma non solo si occuparono anche di sostenere emotivamente i soldati in modo casalingo. Ci furono anche donne, chiamate portatrici carniche, col compito di portare i rifornimenti al fronte. Chiamate carniche perché portavano i rifornimenti tipo munizioni o viveri lungo il fronte della carnia sulle alpi facendosi anche più di 1000 metri di dislivello in salita portando sulle spalle le gerle molto pesanti. L’occupazione dei posti di lavoro da parte delle donne mise in risalto il loro ruolo nella società. Per loro fu una prima opportunità di parificazione dei diritti. La guerra aveva cambiato radicalmente le donne, rendendole più indipendenti e consce delle loro capacità. Tuttavia, dopo la fine del conflitto dovettero fare i conti con una triste realtà: il licenziamento. Molte di loro, infatti, dovettero farsi da parte per la ripresa del proprio degli uomini, tutto questo scatenò malumori e proteste. Le donne non si arresero, ripresero a combattere per il raggiungimento di una maggiore emancipazione, insistendo per il diritto al voto. La fine della guerra per molte donne, significò un ritorno ai vecchi ruoli, ma il cambiamento era in atto.