Sono previsti
8 tipi di società dal nostro
ordinamento:
Società Mutue
SS SAS SNC SPA SAA SRL
Coperative Assicuratrici
Più due
previste
dal diritto
comunitario
SOCIETA' SOCIETA'
COOPERATIVA
EUROPEA EUROPEA
Art 2247 con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per
l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividere gli utili
LA SOCIETA’
Art. 2247
CONTRATTO DI SOCIETA’
“Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni
o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica allo
scopo di dividerne gli utili.”
Casi particolari:
- Nel 1996 fu emanata una legge che impone alle associazione sportive di trasformarsi in SPA
senza scopo di lucro, poi abrogata. Oggi sono SPA quotate.
- Sono SPA ma prive di scopo di lucro le società di regolamentazione dei mercati (Borsa) e le
società tra professionisti.
- Riguardo le società tra i professionisti, nel 2009 è stata concessa la società tra avvocati, allora
solo in forma in nome collettivo, e i soci dovevano essere solo quelli esercitanti quell’attività.
Fino al 2009 erano vietate perché vigente una legge del 1939 che vietava le società tra
professionisti. Fino al 2009 non è stata abrogata perché si riteneva che fossero tutte prestazioni
Art. 2249
La società è un contratto che ha per oggetto Art. 2248
l’esercizio in comune di un’attività economica. La comunione è una situazione giuridica che
Nella società i beni comuni hanno funzione nasce quando la proprietà spetta in comune a
servente rispetto all’attività d’impresa. più persone, e ha per oggetto il semplice
- Le società semplici non possono svolgere attività godimento della cosa comune.
commerciali “La comunione costituita o mantenuta al
- Gli altri tipi di società possono svolgere sia solo scopo del godimento di una o più cose”
attività commerciali che attività non commerciali solo finalizzato ad ottenere il mero godimento
derivante dal bene stesso.
Quando c’è una comunione d’azienda, le
cose si complicano:
-Se il comportamento dei proprietari è tale che
essi esercitano direttamente l’attività d’impresa
si ha allora una società di fatto, non più
comunione.
-Quando l’azienda viene data in affitto e
usufrutto terremo la nozione di comunione
perché i titolari godono solo dell’utilità
derivante dal bene.
REGIME DI TIPICITA’
I soci possono scegliere uno fra i tipi sociali predisposti dalla legge in base alle proprie esigenze
1. I soci possono scegliere quale tipo societario risponde meglio alle loro esigenze
Eccezioni alla libertà di scelta:
Le società bancarie possono costituirsi solo in forma di spa , srl , società cooperativa
Le società tra avvocati fino al 2013 potevano essere solo società in nome collettivo
Tipi residuali:
Se la società esercitano un’attività NON commerciale
sarà regolata dalle disposizioni riguardati SS
Se la società esercita un’attività commerciale
verrà regolata dalle disposizioni riguardati SNC
LA SOCIETÀ SEMPLICE
(artt. 2251-2290)
può esercitare solo attività non commerciale
prevede che i poteri di amministrazione e di rappresentanza spettino di norma a tutti i soci
«disgiuntamente» cioè senza bisogno dell’assenso degli altri soci
Casi tipici in cui viene usata questa forma sociale sono:
• attività agricole;
• attività professionali in forma associata;1
• attività di gestione di patrimoni mobiliari 2 o immobiliari
questa disciplina trova applicazione quando le parti non specificano il tipo di società
il contratto di società semplice non è soggetto a forme speciali
non sono dettate disposizioni specifiche sul contenuto dell’atto costitutivo.
per le SS è stata prevista l’iscrizione nel registro delle imprese nella sezione speciale con funzione di
pubblicità legale
Si è venuto a creare un sistema non organico di pubblicità:
Quello delle SS esercenti attività agricola con pubblicità legale con effetti dichiarativi
Quello delle SS esercenti attività non agricola, ossia le società tra professionisti
costituite in forma di SS per le quali resta in vigore il regime di mera pubblicità
notizia introdotto nel ’93
il contratto può essere anche concluso verbalmente o può risultare da comportamenti concludenti
SS è costituita dalla massima semplicità formale e sostanziale
RESPONSABILITA’ DEI SOCI
Art. 2267 “I creditori della società possono far valere i loro diritti sul patrimonio sociale.
Per le obbligazioni sociali rispondono personalmente (con il loro patrimonio) e solidalmente i soci che
hanno agito in nome e per conto della società
Il patto deve essere portato a conoscenza dei terzi con mezzi idonei;
in mancanza, la limitazione della responsabilità non è opponibile a coloro che non ne hanno avuto
conoscenza (principio non inderogabile)
BENEFICIO DI PREVENTIVA ESCUSSIONE
Nella società semplice il creditore può rivolgersi direttamente al singolo socio illimitatamente
responsabile però il socio potrà evitare l’aggressione del patrimonio sociale indicando i beni sui quali il
creditore possa agevolmente soddisfarsi. Il beneficio opera in via di eccezione.
CREDITORI PARTICOLARI DEL SOCIO
può chiedere la liquidazione della quota del socio purché dimostri che il socio non abbia altri beni su
cui il creditore può soddisfarsi.
Art. 2270
“Il creditore particolare del socio, finché dura la società, può far valere i suoi diritti sugli utili
spettanti al debitore e compiere atti conservativi sulla quota spettante a quest’ultimo nella liquidazione.
Se gli altri beni del debitore sono insufficienti a soddisfare i suoi crediti, il creditore particolare del socio
può inoltre chiedere in ogni tempo la liquidazione della quota del suo debitore. La quota deve essere
liquidata entro tre mesi dalla domanda, salvo che sia deliberato lo scioglimento della società.”
I creditori particolari del socio non possono rifarsi alla società.
Nuovo socio:
Art. 2269
“Chi entra a far parte di una società già
costituita risponde con gli altri soci per le
obbligazioni sociali anteriori all’acquisto della
qualità di socio”
Socio uscente:
Art. 2290
“Nei casi in cui il rapporto sociale si scioglie
limitatamente a un socio, questi o i suoi eredi
sono responsabili verso i terzi per le obbligazioni
sociali fino al giorno in cui si verifica lo
scioglimento.
Lo scioglimento deve essere portato a
conoscenza dei terzi con mezzi idonei; in
AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA: mancanza non è opponibile ai terzi che lo hanno
senza colpa ignorato.”
Nelle società di persone c’è la responsabilità Il socio uscente non sarà più responsabile per le
illimitata dei soci. obbligazioni sociali sorte successivamente allo
Tutti i soci rispondono solidalmente e scioglimento purché tale circostanza sia stata
illimitatamente per le obbligazioni sociali portata a conoscenza dei terzi
Il creditore può rifarsi sul patrimonio del socio
CONFERIMENTI
Con la costituzione della società il socio assume l’obbligo di effettuare i conferimenti determinati nel
contratto sociale.
Se i conferimenti non sono determinati, i soci devono conferire, in parti uguali tra loro il denaro
Il conferimento è l’investimento che il socio fa nella società.
I conferimenti possono non essere uguali, si può partecipare al capitale in maniera diversa e da ciò
derivano i diritti e i doveri del socio, valutati in base ai valori proporzionali del capitale.
Conferimento in denaro
Beni in proprietà: il socio deve fornire le stesse garanzie previste per il contratto di compravendita E
tenuto alla garanzia per evizione e per vizi e grava su di lui anche il rischio del perimento per caso fortuito
della cosa conferita, finché la proprietà non è passata alla società. La proprietà passa alla società
Il passaggio di proprietà alla società si verifica:
-con la stipulazione del contratto di società, se si tratta di cosa determinata
-in seguito alla loro specificazione, se si tratta di cose individuate solo nel genere.
Beni in godimento: il rischio resta a carico del socio che ha conferito i beni e che potrà, perciò, essere
escluso dalla società, qualora la cosa perisca o il godimento diventi impossibile, per causa non imputabile
agli amministratori ;si tratta del rischio del caso fortuito. Il bene conferito resta di proprietà del socio
mentre la società può goderne, ma non disporne. Al termine della società il conferente ha diritto a vedersi
restituito il bene nello stato in cui si trova.la proprietà rimane al socio e valgono le norme della locazione
Crediti: il socio risponde dell’insolvenza del debitore ceduto, ma nei limiti del valore assegnato al suo
conferimento.
Attività lavorativa: si può trattare sia di attività manuale che intellettuale, prestata a favore della
società; tale socio prende il nome di socio d’opera che corre il rischio di lavorare invano
Patrimonio sociale.
I conferimenti dei soci formano l’attivo patrimoniale iniziale della società la quale diventa
proprietaria dei beni conferiti dai soci, i soci non possono quindi servirsi delle cose appartenenti al
patrimonio sociale senza il consenso degli altri soci; la violazione del divieto espone il socio al
risarcimento dei danni ed all’esclusione dalla società ma è tuttavia derogabile con il consenso di
tutti gli altri soci.
Patrimonio sociale: effettivo ammontare delle risorse economiche di una società(attività e
passività).Esso muta continuamente in relazione alle diverse vicende dell’attività imprenditoriale.
ha funzione di garanzia, in quanto rappresenta garanzia generica su cui i creditori possono trovare
soddisfazione.
Capitale sociale
È il valore in denaro dei conferimenti
Per le SS è assente la nozione di capitale sociale, non è neppure richiesta la valutazione iniziale dei
conferimenti; ciò si spiega col fatto che la SS non è obbligata alla tenuta delle scritture contabili ed
alla redazione annuale del bilancio.
Per le SNC è invece dettata una disciplina seppur frammentata:
- L’atto costitutivo deve indicare il valore attribuito e il modo di valutazione dei conferimenti dei
soci
- Non è dettata alcuna disciplina per la valutazione dei conferimenti diversi dal denaro che viene
rimessa alle parti
- È argomento di dispute l’obbligo di sottoporre a valutazione ed imputare a capitale tutti i
conferimenti oppure solo i conferimenti di capitale che attribuiscono il diritto al loro rimborso allo
scioglimento della società e non i conferimenti di patrimonio come i conferimenti d’opera che non
attribuiscono tale diritto.
Queste lacune normative portano alla corretta applicazione delle due sole norme
- L’art. 2303 vieta la ripartizione tra i soci di utili non realmente conseguiti, e la vieta fino a che il
capitale sociale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente di perdita
- L’art. 2306 vieta agli amministratori di rimborsare ai soci i conferimenti eseguiti
Capitale sociale: valore in denaro dei conferimenti effettuati dai soci, risultante dalle valutazioni
compiute nell’atto costitutivo.
Coincide col patrimonio sociale solo nella fase iniziale dell’attività in quanto non avendo ancora
intrapreso alcuna attività la società non presenta ancora passività. Durante la vita della società
rimane immutato ha funzione:
Vincolistica: rappresenta la parte del patrimonio sociale che i soci sono impegnati a non
distrarre dall’attività d’impresa
Organizzativa: costituisce riferimento per accertare periodicamente, tramite il bilancio, se
la società ha conseguito utili o perdite nell’esercizio. Costituisce anche la base di
misurazione dei diritti dei soci.
Società di fatto
due o più persone senza una esplicita dichiarazione di volontà si comportano, nei fatti, da soci (è ammissibile solo
per la società di persone)
Società di fatto: si perfeziona per atti concludenti, è regolata
dalle norme della SS se l’attività non è commerciale,
dalle norme SNC irregolare se l’attività è commerciale in cui tutti i soci risponderanno personalmente ed
illimitatamente delle obbligazioni sociali.
Per la costituzione delle società di persone non è necessario l’atto scritto perché esistono le società di fatto.
La società di fatto che esercita attività commerciale, è esposta al fallimento che determina il fallimento di tutti i soci
palesi(noti)e occulti(scoperti).
Società occulta
il contratto di società è un accordo segreto, interno alle parti. All’esterno, chi opera è solo un soggetto che agisce in
nome propri, benché nell’interesse di uno o più soci, restano occulti ai terzi.
Società occulta è un fenomeno differente che si basa sulla volontà dei soci di non rivelare l’esistenza all’esterno
della società,
può essere una società di fatto ma può risultare anche da un atto scritto che viene tenuto nascosto;
la caratteristica è che l’attività viene svolta per conto della società ma senza spenderne il nome,
esiste quindi nei rapporti interni tra i soci ma non viene esteriorizzata e nei rapporti esterni si presenta come
impresa individuale di un socio o di un terzo che opera spendendo il proprio nome.
Lo scopo delle parti è di limitare la responsabilità nei confronti dei terzi al solo patrimonio del gestore, di evitare
quindi che la società e gli altri soci rispondano delle obbligazioni di impresa e siano esposti al fallimento; obiettivo di
per sé lecito che può essere conseguito con strumenti previsti dall’ordinamento posti a tutela dei terzi: regole
sull’effettività ed integrità del capitale, responsabilità diretta e personale degli amministratori, controlli sulla
gestione… Il problema delle società occulte è però il conseguire tali benefici segretamente e al di fuori di ogni regola
e controllo.
Il nuovo art. 147 della riforma del diritto fallimentare del 2006 dispone che dichiarato il fallimento di un
imprenditore individuale, il fallimento viene esteso alla società ed agli altri soci occulti una volta acquisita la prova,
anche attraverso presunzioni, che esiste una società tra il fallito e gli altri soggetti interessati alla sua attività
d’impresa. Sono considerati indici probatori di una società occulta il sistematico finanziamento di un imprenditore
individuale anche attraverso il rilascio di fideiussioni, la partecipazione a trattative di affari con i fornitori, il
compimento di atti di gestione, il prelievo di somme di pertinenza dell’impresa…
Sotto il profilo fallimentare però il socio occulto di società palese e società occulta sono fenomeni differenti:
- Socio occulto di società palese: l’attività è svolta in nome della società e ad essa è imputabile in tutti i suoi effetti, la
società c’è, ma il socio è nascosto
- Società occulta: l’attività non è svolta in nome della società e chi opera nei confronti dei terzi agisce in nome
proprio agendo come mandatario senza rappresentanza della società occulta,
gli atti imputabili non sono imputabili e i relativi effetti e non alla società. Il fallimento della società occulta è quindi
un’eccezione ma non comporta che l’attività d’impresa sia imputata alla società;
La società apparente
si realizza quando 2 o più persone, fra loro non legate da alcun vincolo societario, si comportano in modo da
ingenerare nei terzi la convinzione che esse agiscano in qualità di soci.
Viene quindi preclusa la possibilità di dimostrare l’esistenza della società da parte dei soci e la società apparente è
soggetta a fallimento come una società esistente.
Il principio dell’apparenza può determinare la responsabilità dell’apparente socio nei confronti dei terzi in buona
fede che hanno fatto affidamento sui suoi comportamenti esterni e non il fallimento della società apparente dato
che al fallimento partecipano tutti i creditori
Questa disciplina pur essendo operante per le società di capitali e cooperative viene applicata per analogia alle società
di persone per via di un principio valido per tutti i gruppi associativi con attività esterna: le cause di invalidità di una
società che ha iniziato la propria attività legittimano l’eliminazione della stessa per il futuro, ma non rendono l’attività
svolta prima dell’accertamento giudiziale dell’invalidità improduttiva di effetti tra le parti e per i terzi.
Fermo restando che le cause di invalidità delle società di persone sono quelle previste dalla disciplina generale dei
contratti, la sentenza di nullità intervenuta dopo l’inizio dell’attività opererà quindi come semplice causa di
scioglimento della società, perciò:
- Restano in vita tutti gli atti precedentemente posti in essere in nome della società
- I soci non sono liberati dall’obbligo di eseguire i conferimenti promessi
- Resta ferma l’autonomia patrimoniale della società e la responsabilità personale dei soci per le obbligazioni sociali
- Con la sentenza di nullità si apre il procedimento di liquidazione della società che porterà all’estinzione della stessa
dopo aver soddisfatto i creditori sociali e ripartito tra i soci l’eventuale residuo attivo di liquidazione
Possibile sarà anche la sanatoria della nullità, la relativa delibera dovrà però essere adottata col consenso di tutti i soci
così come è previsto in via generale per le modifiche dell’atto costitutivo delle società di persone.
Tutti i soci hanno diritto a partecipare agli utili e partecipano alle perdite della gestione sociale,
la determinazione della parte spettante a ciascuno è tuttavia libera
il solo limite è rappresentato dal divieto di patto leonino, ossia il patto con il quale uno o più soci sono esclusi da ogni
partecipazione agli utili o alle perdite
è nullo il patto leonino con i criteri di ripartizione degli utili e delle perdite previsti per l’ipotesi in cui l’atto costitutivo
nulla disponga al riguardo:
le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite si presumono proporzionali ai conferimenti
se non è stato determinato neppure il valore dei conferimenti le parti si presumono uguali
se è stata determinata la quota di partecipazione ai guadagni verrà impiegata anche per le perdite e viceversa
se non è determinata la parte spettante al socio d’opera verrà determinata dal giudice secondo equità
la determinazione della parte può essere demandata ad un terzo che opererà come arbitratore.
Per le SS il diritto agli utili del socio nasce con l’approvazione del rendiconto che deve essere predisposto dagli
amministratori al termine di ogni anno
Per SNC il documento destinato all’accertamento degli utili e delle perdite è il bilancio di esercizio che deve essere
predisposto dagli amministratori e l’approvazione compete a tutti i soci
In entrambi i casi chi entra a far parte di una società già costituita risponde con gli altri soci per le obbligazioni sociali
anteriori all’acquisto della qualità di socio, inoltre lo scioglimento del rapporto sociale per morte, recesso, esclusione o
cessione della quota non fa venir meno la responsabilità personale del socio per le obbligazioni anteriori al verificarsi
di tali eventi; è necessario però che l’uscita del socio sia comunicata, altrimenti non è opponibile ai terzi che hanno
fatto affidamento sulla persistente qualità di socio, l’ex socio in questo caso risponderà anche per le obbligazioni sorte
dopo lo scioglimento del rapporto sociale.
La norma dettata in tema di SS è applicabile anche alla SNC irregolare ma non in quella regolare perché l’opponibilità
resta soggetta al regime di pubblicità legale delle modifiche dell’atto costitutivo; dall’iscrizione dello scioglimento del
rapporto decorre inoltre il termine annuale entro cui l’ex socio può essere dichiarato fallito a seguito del fallimento
della società.
Nella SS e nella SNC irregolare il creditore personale del socio può inoltre chiedere anche la liquidazione della quota
del suo debitore, provando però che gli altri beni del debitore siano insufficienti a soddisfare i suoi crediti. Questa
richiesta opera come causa di esclusione di diritto del socio, il creditore quindi non si soddisfa sul patrimonio sociale
ma la società versa una somma di denaro corrispondente al valore della quota al momento della domanda. La quota
deve essere liquidata entro tre mesi dalla domanda, salvo che si deliberato lo scioglimento anticipato della società che
porta il creditore a dover aspettare il compimento della liquidazione della società per soddisfarsi sulla quota di
liquidazione spettante al suo debitore.
Nella SNC regolare invece il creditore personale del socio finché dura la società non può chiedere la liquidazione della
quota del socio debitore neppure se prova che gli altri beni dello stesso siano insufficienti a soddisfarlo. Tale regola
vale fino alla scadenza fissata dall’atto costitutivo la quale può essere prorogata dai soci, ma non pregiudicando i
creditori personali dei soci. A riguardo l’art. 2307 distingue due ipotesi:
- Se la proroga è espressa ed iscritta nel registro delle imprese, il creditore personale può opporsi entro tre mesi
dall’iscrizione della proroga; se l’opposizione è accolta la società deve erogare la quota di liquidazione entro tre mesi
dalla notifica della sentenza di accoglimento dell’opposizione
- Se la proroga è tacita, l’attività è cioè continuata con il consenso di tutti i soci, il creditore personale potrà chiedere in
ogni tempo la liquidazione della quota dimostrando l’insufficienza degli altri beni del socio debitore.
DIRITTI AMMINISTRATIVI
Il contratto sociale può essere modificato soltanto con il consenso di tutti i soci
Il POTERE DI AMMINISTRAZIONE è il potere di gestire la società nell’ambito dei doveri previsti dalla
legge e dall’atto costitutivo, compiendo tutti gli atti
L’amministrazione disgiuntiva l’amministrazione della società spetta a più soci, dove ciascun
socio amministratore ha il potere di intraprendere da solo tutte le operazioni che rientrano nell’oggetto
sociale, senza chiedere il consenso degli altri soci, ma questo potere è tuttavia ridotto dal diritto di
opposizione riconosciuto a ciascuno degli altri soci amministratori che deve essere esercitato prima che
l’operazione sia stata compiuta. Il conflitto viene risolto dalla maggioranza per quote d’interesse dei soci
determinata
Ogni socio potrà autonomamente intraprendere qualsiasi atto di gestione che rientri nell’ambito
dell’oggetto sociale senza essere tenuto ad informare o a chiedere l’approvazione degli altri soci
Ciascun socio ha un potere che ha lo stesso peso dell’altro: per attuare in concreto il bilanciamento di
potere, ciascun socio amministratore ha il diritto di veto, e cioè di opporsi al compimento di una
operazione prima che questa sia compiuta.
L’amministrazione congiuntiva che deve essere espressamente convenuta dai soci nell’atto
costitutivo,
dato che nel silenzio la regola è l’amministrazione disgiuntiva è necessario il consenso di tutti i soci
amministratori per il compimento delle operazioni sociali, ma si può prevedere che per determinati atti sia
necessario il consenso della maggioranza per quote di interesse degli amministratori.
Possibile con espressa previsione nel contratto sociale Regola dell’unanimità
Si tratta di un’amministrazione più ponderata: situazione meno rapida anche per l’attuazione della
decisione gestoria Eccezione: i soci da soli non possono compiere l’atto tranne quando non vi sia
l’urgenza di un danno provocato alla società e che può essere evitato solo con una decisione e azione
immediata. Anche perché gli amministratori hanno l’obbligo di tutelare il patrimonio perciò se non si
verifica questa situazione l’amministratore ne è responsabile.
I due tipi di amministrazione possono essere anche combinati e quindi a seconda dell’operazione può
essere prevista l’amministrazione disgiuntiva, quella congiuntiva a maggioranza o il consenso di tutti gli
amministratori
La ragione sociale
o deve essere formata con il nome di almeno uno dei soci accomandatari e con l’indicazione del
tipo sociale, non può essere inserito il nome di un socio accomandante per evitare che i terzi
possano fare affidamento anche sulla sua responsabilità personale.
o La violazione di tale divieto comporta una sanzione pesante, infatti l’accomandante che
consente l’inserimento del suo nome nella ragione sociale risponde di fronte ai terzi
illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per tutte le obbligazioni sociali e ,
insieme ad essi, è soggetto al fallimento cioè l’accomandante diventa di fronte ai terzi un socio
a responsabilità illimitata, ma non diventa un socio accomandatario dato che non acquista il
diritto di partecipare all’amministrazione della società; La partecipazione di altra società in una
SAS segue quanto detto in precedenza e per i conferimenti non è dettata nessuna disposizione
specifica, quindi si applica la disciplina dettata per le altre società di persone.
SOCIETÀ DI CAPITALI
Società consortile
Europee
Società europea (SE)
Società cooperativa europea (SCE)
Società Privata Europea (SPE)
Gruppo Europeo di Interesse Economico
(GEIE)
Caratteristiche
Le caratteristiche delle società di capitali sono:
Personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta
la società risponde delle obbligazioni sociali soltanto con il suo patrimonio.
fanno eccezione le SapA, dove, per i debiti della società,
i soci accomandanti sono obbligati soltanto nei limiti della quota del capitale sociale
sottoscritta,
mentre i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente.
Responsabilità limitata dei soci per le obbligazioni sociali:
i soci rispondono per le obbligazioni assunte dalla società ma non assumono nessuna
alcuna responsabilità personale
in caso di insolvenza della società i creditori non possono rivalersi sul patrimonio
personale dei singoli soci. Ovviamente, il creditore potrà rivalersi sul patrimonio
personale del socio-fideiussore.
Potere di amministrazione svincolato dalla qualità di socio:
il socio può solo esercitare funzioni di controllo e di partecipazione a utili e perdite, e
contribuire, con il suo voto proporzionale alla partecipazione posseduta, a scegliere gli
amministratori.
Si tratta di un’organizzazione di genere corporativo, con organi definiti dalla legge:
assemblea dei soci, amministratori, collegio sindacale.
Decisioni dei soci con metodo collegiale a principio maggioritario:
le decisioni dei soci vengono prese collegialmente, con diritti di voto proporzionati
all'entità della partecipazione al capitale sociale.
La partecipazione è rappresentata da azioni
partecipazioni sociali di uguale valore che conferiscono ai loro possessori uguali diritti;
la divisione del capitale sociale in parti consiste nella divisione con un’unità di misura
che costituisce il valore delle azioni.
Le azioni sono liberamente trasferibili e la loro circolazione avviene attraverso
documenti assoggettati alla disciplina dei titoli di credito
►Nelle società di capitali:
• i beni conferiti alla società hanno maggiore importanza delle qualità personali dei soci: i capitali
costituiscono infatti il mezzo principale con cui i soci contribuiscono all’attività sociale;
• è più facile cedere le proprie quote sociali;
• i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale2 (cosiddetta «responsabilità
limitata»);
• l’amministrazione può spettare anche ai non soci.
LA SOCIETÀ PER AZIONI
La S.p.a. è il tipo di contratto sociale più adatto per la costituzione delle grandi
imprese, in quanto consente di reperire ingenti capitali.
I settori più interessati sono generalmente il credito, la finanza, la grande
industria, la grande distribuzione commerciale
l’organo di controllo gestionale interno è obbligatorio in tutti i casi ed è
rappresentato dal Collegio Sindacale;
il controllo contabile è esercitato da un revisore contabile;
il capitale sociale non può essere inferiore a 50.000 euro;
è suddiviso in azioni, cioè in titoli di credito acquistabili e vendibili sul mercato
riguardo all’organo amministrativo, si ha il Consiglio di Amministrazione e altri
schemi tratti dal diritto di altri Paesi europei
il legislatore ha previsto oltre al controllo interno dato dal Collegio Sindacale
anche due tipi di controllo esterno:
quello esercitato dalla CONSOB, che controlla la correttezza delle
operazioni delle società quotate in borsa o in mercati regolamentati;
quello esercitato dalle società di revisione, che certifica la regolare
tenuta delle scritture contabili e del bilancio da parte delle S.p.a. emittenti
azioni quotate in mercati regolamentati.
Le azioni possono essere di diversi tipi. I più ricorrenti sono:
azioni ordinarie
diritto di voto nelle assemblee straordinarie e ordinarie
diritto di partecipazione agli utili
diritto di sottoscrivere con precedenza sugli estranei eventuali aumenti
di capitale
azioni privilegiate (con priorità nella distribuzione degli utili, e
generalmente con limitazione del diritto di voto a determinati
argomenti) al titolare è consentito il diritto di voto solo nelle assemblee
straordinarie;
azioni di risparmio (solo per società quotate): essendo prive del diritto di
voto, non consentono alcuna influenza sulla gestione, ma godono di
privilegi nel trattamento patrimoniale
azioni di godimento, senza voto, con voto limitato
La fase costitutiva
Per costituire una società per azioni occorrono
l'iscrizione della società presso l'ufficio del registro delle imprese
la stipulazione dell'atto costitutivo, può avvenire in due modi:
o costituzione simultanea
effettuata da parte di un gruppo ristretto di persone che
sottoscrive l'intero capitale iniziale
o costituzione per pubblica sottoscrizione
un gruppo di soci promotori stabilisce un programma in cui si
prevedere la raccolta tra il pubblico del capitale iniziale.
L'atto costitutivo
può consistere
o in un contratto tra più parti
o un negozio unilaterale
deve essere redatto per atto pubblico e deve indicare:
o le generalità dei soci e il numero di azioni assegnate a ciascuno;
o la denominazione sociale
o il Comune dove sono poste la sede della società
o le eventuali sedi secondarie;
o l'attività che costituisce l'oggetto sociale;
o l'ammontare del capitale sottoscritto e di quello versato;
o il numero, l'eventuale valore nominale, le caratteristiche e
modalità di emissione delle azioni;
o il valore attribuito ai crediti e beni conferiti in natura;
o le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti;
o i benefici accordati ai promotori o ai soci fondatori;
o il sistema di amministrazione adottato, il numero e i poteri degli
amministratori,
o il numero dei componenti del collegio sindacale
o la nomina dei primi amministratori e dei sindaci,
o l'importo globale delle spese per la costituzione poste a carico
della società;
o la durata della società a tempo indeterminato
si preferisce procedere alla redazione di due distinti documenti:
o l’atto costitutivo: è più sintetico e contiene la manifestazione di
volontà di costituire la società
o lo statuto: è più analitico e contiene le norme funzionamento della
società
Per procedere alla costituzione della società è necessario:
1) che sia sottoscritto per intero il capitale sociale
2) che siano rispettate le disposizioni relative ai conferimenti in sede di
costituzione,
3) che sussistano le autorizzazioni richieste dalle leggi speciali per la
costituzione della società
Azioni ed obbligazioni:
In una S.p.a. (o in una S.a.p.a.) il capitale sociale può essere diviso in un numero predeterminato
di quote che abbiano valore uguale. Se ad esempio una S.p.a. ha un capitale di 300.000 euro, può
dividerlo in 300.000 quote da 1 euro ciascuna; ogni quota viene rappresentata da un documento
chiamato azione, che può essere liberamente acquistato e venduto sul mercato.
Chi acquista una o più azioni diventa automaticamente socio della società che le ha emesse.
L’azione è un titolo di credito «nominativo», in quanto deve generalmente riportare il nome del
titolare (in casi circoscritti e ben determinati sono ammesse la azioni «al portatore»).
L’azione esprime la misura in cui il socio partecipa alla società: ad esempio se un socio conferisce
1.000 euro, avrà 1.000 azioni; se conferisce 2.000 euro 2.000 azioni, e così via.
Oltre alla quota di partecipazione, l’azione incorpora anche i diritti del socio: diritto al
«dividendo» (cioè alla distribuzione degli utili tra i soci), diritto di voto nelle assemblee (se
previsto), ecc.
Per raccogliere denaro, oltre ad emettere azioni – con il conseguente aumento di capitale sociale –
le S.p.a. (e dal 2004 anche le S.r.l.) possono offrire delle obbligazioni, cioè dei titoli non legati al
capitale sociale. A differenza delle azioni, le obbligazioni non incorporano lo status di socio, ma
solo un diritto di credito.5
La società per azioni (S.P.A.) deve essere costituita con atto pubblico (alla presenza del notaio), da
cui devono risultare i soci (persone fisiche e/o persone giuridiche). L’atto costitutivo deve inoltre
indicare la sede della società, la denominazione sociale (che non obbligatoriamente deve indicare in
nome di almeno uno dei soci).
Tra gli altri requisiti minimi obbligatori dell’atto costitutivo vi è la nomina dei primi amministratori
e rappresentanti della Società per Azioni.
Nella società per azioni è stabilito un capitale sociale minimo pari ad almeno euro 50.000,00 (salvi
i casi in cui tale limite minimo sia superiore in ragione della particolare natura/attività/scopo della
S.P.A.). Le partecipazioni possono non essere proporzionali al capitale conferito da ciascun socio.
Alcuni soci possono essere premiati dal contratto sociale con speciali diritti non proporzionali alla
loro partecipazione nella S.P.A.
Il capitale sociale iniziale è inizialmente costituito dai conferimenti dei soci che, normalmente,
devono essere effettuati in denaro, a meno che l’atto costitutivo non ammetta conferimenti diversi
dal denaro. In tal caso la legge stabilisce particolari procedure di conferimento. A differenza di altri
modelli societari non tutte le entità economiche possono formare oggetto di conferimento
nella società per azioni: è vietato infatti il conferimento di prestazioni d’opera e di servizi. Le
prestazioni d’opera o di servizi possono dunque essere comunque previste ma solo a titolo di
prestazioni accessorie che i soci sono tenuti a prestare nei confronti della società, ma saranno
distinte dai conferimenti e non saranno imputabili a capitale sociale della S.P.A.
Il capitale sociale della società per azioni è solitamente suddiviso in veri e propri titoli azionari,
che sono trasferibili secondo le regole tipiche dei titoli di credito. In alcuni casi tali documenti
(azioni) possono non essere emessi o possono essere dematerializzati.
Gli organi della S.P.A.
La Società per Azioni, nella sua declinazione tradizionale, prevede la presenza contemporanea di tre
organi, con competenze distinte e complementari:
Nella società per azioni l’assemblea dei soci rappresenta il supremo organo decisionale. Ad esso la
legge demanda decisioni sulla vita ordinaria e straordinaria della S.P.A.
L’assemblea può quindi riunirsi in forma ordinaria oppure in forma straordinaria. Nei due casi sono
previste regole di funzionamento differenti (quorum costitutivi e deliberativi) così come le due
ipotesi di riunione sono competenti su temi diversi.
L’assemblea ordinaria dei soci di S.P.A. ha una competenza generale su tutte le materie che la legge
non riservi alla assemblea in sessione straordinaria. In quest’ultimo caso la legge richiede ai soci la
trattazione delle modifiche dell’atto costitutivo e statuto, l’emissione di obbligazioni, la nomina ed i
poteri dei liquidatori.
Seppur lo statuto possa delegare all'assemblea dei soci della S.P.A. molte materie, non tutta la
gestione della società può essere determinata dall'assemblea in quanto la direzione della società è
riservata per legge all'organo amministrativo.
La riforma del diritto societario del 2004 ha introdotto anche un diverso modello organizzativo, il
cosiddetto sistema dualistico, che oltre all'assemblea dei soci prevede la nomina di un consiglio di
sorveglianza. In tal caso la suddivisione dei poteri e funzioni nella società per azioni (S.P.A.) è
diversa.
L’amministrazione della S.P.A.
L’amministrazione delle società per azioni può essere organizzata secondo tre modelli distinti:
Queste due ultime forme organizzative sono comunque assai poco diffuse, con una netta prevalenza
del sistema tradizionale di organizzazione della società per azioni (S.P.A.).
L’organo di controllo delle S.P.A.
Nella società per azioni il controllo dell’amministrazione della società e la vigilanza sull'osservanza
della legge e dell’atto costitutivo è demandata al collegio sindacale che è quindi l’organo di
controllo.
Il controllo più strettamente di tipo contabile spetta solo eccezionalmente al Collegio Sindacale e
comunque esclusivamente nelle S.P.A. chiuse, che non facciano ricorso al mercato del capitale di
rischio, e unicamente quando lo Statuto così preveda. Negli tutti gli altri casi, la funzione di
controllo contabile nella S.P.A. spetta ad un revisore contabile o ad una società di revisione,
opportunamente incaricati dall'assemblea dei soci.
I poteri di controllo del collegio sindacale sono ampi e si estendono in modo generale a qualsiasi
atto amministrativo, anche degli amministratori delegati, sino all'impugnazione delle delibere
invalide, contrarie allo statuto od alla legge. In taluni casi il collegio può addirittura sostituirsi agli
altri organi societari, in caso di inerzia degli stessi, sino ad arrivare ad esporre denunzie al tribunale
competente.
Il collegio sindacale della S.P.A. non ha invece il potere di sindacare nel merito gli atti di pura
gestione economica/manageriale della società, che restano di competenza dell’organo
amministrativo.
b) Soci accomandanti sono obbligati verso la società nei limiti della quota di capitale
sottoscritto.
Le Società cooperative caratterizzano per il fatto di perseguire uno «scopo mutualistico» che
consiste nel conseguire un «beneficio»
Le società cooperative sono società a capitale variabile con scopo mutualistico iscritte presso l’albo
delle società cooperative
Allo scopo mutualistico può aggiungersi, entro certi limiti, anche lo scopo di lucro, che rimane
tuttavia puramente secondario. In pratica, infatti, i beni e i servizi prodotti non consumati dai
soci vengono venduti anche ai non soci; i prezzi praticati, sia pure inferiori a quelli di una normale
impresa commerciale, sono fissati di solito in modo da conseguire degli utili. Questi verranno
distribuiti ai soci solo entro certi limiti, per non perdere le agevolazioni accordate dalla legge.
Non avendo per obiettivo il profitto (cioè la retribuzione del capitale), le cooperative non possono
avere nel bilancio annuale un utile da ripartire tra i soci superiore ad una minima percentuale del
capitale sociale.1
I soci devono essere almeno nove o – a determinate condizioni – almeno tre.2 Dopo la riforma del
diritto societario, per tutte le obbligazioni sociali risponde la sola società cooperativa con il proprio
patrimonio.3
La riforma del diritto societario del 2004 ha introdotto il principio della cosiddetta «mutualità
prevalente»,4 la cui certificazione è di competenza del Ministero dello sviluppo economico
mediante l’iscrizione in un apposito Albo che consente l’accesso alle agevolazioni previste dalla
legge. L’adempimento rientra tra quelli effettuabili tramite la Comunicazione Unica.
Le cooperative possono essere di vario tipo a seconda dell’attività svolta e delle dimensioni. Ad
esempio:
• cooperative di consumo: acquistano merci all’ingrosso dal produttore per venderle ai soci (o a
terzi) a prezzi economici, consentendo di ottenere un risparmio mediante la riduzione dei costi;
• cooperative di produzione e lavoro: i lavoratori divengono imprenditori di se stessi. Svolgono
un’attività di produzione di beni o servizi;
• cooperative agricole: sono molto diffuse ed operano sia nel campo della produzione che in quello
della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, nonché dell’allevamento del bestiame;
• cooperative edilizie: provvedono alla costruzione o all’acquisto di immobili, da affittare o da
vendere ai soci;
• cooperative di credito: raccolgono capitali dai soci per procurare agli stessi (ed eventualmente a
terzi) i finanziamenti necessari a condizione di favore;
• cooperative sociali (l. 381/91): operano nell’interesse della collettività attraverso la gestione di
servizi socio sanitari ed educativi oppure lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività, se finalizzato
all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; beneficiano di apposite agevolazioni
IL CONSORZIO
Il Consorzio è un contratto con cui più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la
disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.
Quando l’attività consorziata ha un rilievo esterno (ad es. un consorzio per l’acquisto o per la vendita) il
legale rappresentante deve iscrivere il consorzio nel Registro delle Imprese.
La società consortile
Invece che con un consorzio vero e proprio, l’attività svolta con finalità consortili può essere perseguita
anche con una società commerciale: tipicamente la S.r.l. o la S.p.a., che assumono la denominazione:
In tali casi si applica la normativa del tipo sociale di riferimento (alla S.r.l. consortile cioè si applicano
le norme della S.r.l. e non quelle del consorzio).
Il contratto di rete
Oltre al consorzio occorre accennare per affinità ad un nuovo strumento, introdotto nell’ordinamento
giuridico nel 20091 e più volte modificato: il Contratto di rete, che la legge mette a disposizione degli
imprenditori per creare aggregazioni d’impresa sinergiche, organizzate e durature, fruendo al contempo
di incentivi ed agevolazioni fiscali.
Tale strumento, redatto in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata, può limitarsi ad un
profilo di accordo contrattuale tra soggetti del tutto autonomi, oppure assumere soggettività propria
mediante costituzione di un fondo patrimoniale e di un organo comune destinato a rapportarsi con i
terzi.
Nel primo caso il Contratto di rete deve essere depositato nel Registro Imprese di tutte le Camere di
commercio nei cui territori hanno sede i soggetti partecipanti.
Nel secondo caso il Contratto acquisisce personalità giuridica autonoma di «Rete di imprese» e va
iscritto nella sezione ordinaria del Registro Imprese della Camera di commercio in cui è stabilita la sua
sede legale.
I CONSORZI FRA IMPRENDITORI
Consorzio = contratto con cui più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la
disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese (ART. 2602).
c. anticoncorrenziale c. di coordinamento
Ha lo scopo di svolgere determinate fasi delle
Ha lo scopo di disciplinare limitandola la
rispettive impresi, ridicendo i costi di gestione
reciproca concorrenza fra imprenditori che
delle singole imprese consorziate.
svolgono la stessa attività. Sono controllati
Favoriscono la sopravvivenza delle piccole e
per evitare monopoli.
medie imprese.
interna Esterna
Le parti prevedono l’istituzione di un ufficio
Regolano rapporti reciproci tra i consorziati e
comune destinato a svolgere attività con i
accertano il rispetto di quanto convenuto.
terzi nell’interesse delle imprese consorziate.
Il contratto di consorzio = può essere stipulato solo tra imprenditori e per iscritto a pena di
nullità. Deve contenere la determinazione dell’oggetto del consorzio, degli obblighi assunti dai
consorziali. La durata è liberamente fissata o se tacita si intende di 10 anni.
Consorzi con attività esterna = per essi è previsto un regime di pubblicità legale e nel contratto
devono figurare le persone a cui è attribuita la presidenza, la direzione e la rappresentanza del
consorzio. È prevista la formazione di un fondo consortile che costituisce patrimonio autonomo
rispetto a quello dei consorziali.
Società Consorzio
Le società lucrative (società di persone ≠ Produce beni e servizi necessari alle imprese
e società di capitali) hanno come fine consorziate e destinati ad essere assorbiti
tipico quello di produrre utili da dalle stesse senza il conseguimento di utili
distribuire fra i soci. da parte del consorzio. Lo scopo dei singoli
consorziati è solo quello di conseguire un
vantaggio patrimoniale diretto come minori
costi (es acquisto materie prime) o maggiori
ricavi (centro vendite in comune)
Lo scopo consortile è affine allo scopo mutualistico delle società cooperative. ≠ specifico e tipico
e il vantaggio mutualistico perseguito: costi e ricavi
Solo gli imprenditori sono coloro che svolgono attività di impresa e sono interessati a svolgere
in comune determinate fasi delle imprese, e pertanto solo loro possono stipulare un contratto di
consorzio detto anche “contratto formale”, in cui è stipulato per iscritto pena la nullità,
Deve contenere la determinazione dell’oggetto del consorzio, gli obblighi assunti dai consorziati
e gli eventuali contributi in danaro da essi dovuti per il funzionamento del consorzio.
Per sua natura è un contratto di durata scelto liberamente dalle parti, e nel silenzio il contratto
deve ritenersi valido per 10 anni.
Il contratto di consorzio può sciogliersi limitatamente ad un consorziato,
per (recesso) o (esclusione).
Al consorziato receduto o escluso competerà la liquidazione della sua quota di partecipazione al
fondo patrimoniale consortile.
I consorzi svolgono attività esterna con i terzi, in cui è previsto un regime di pubblicità legale
destinato a portare a conoscenza dei terzi i dati essenziali della struttura consortile.
Deve essere specificato nel contratto il soggetto al quale spetta
o la presidenza,
o la direzione
o la rappresentanza del consorzio
o i poteri,
dati che dovranno essere iscritti nel registro delle imprese.
è prevista la formazione di un fondo patrimoniale costituito dai contributi iniziali e successivi
dai consorziati