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sono organizzazioni di persone e di mezzi, costituite dall’autonomia

LE privata per l’esercizio in comune dell’attività produttiva in forma


associata dell’attività d’impresa/collettiva.

Sono previsti
8 tipi di società dal nostro
ordinamento:
Società Mutue
SS SAS SNC SPA SAA SRL
Coperative Assicuratrici

SOCIETA' DI PERSONE SOCIETA' DI CAPITALI

Più due
previste
dal diritto
comunitario

SOCIETA' SOCIETA'
COOPERATIVA
EUROPEA EUROPEA

Tuttavia è unica la nozione legislativa del contratto di società

Art 2247  con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per
l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividere gli utili

LA SOCIETA’

Art. 2247
CONTRATTO DI SOCIETA’
“Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni
o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica allo
scopo di dividerne gli utili.”

Art 1420  “Nei contratti con più di due parti, in cui le


prestazioni sono destinate ad uno scopo comune.
 Il contratto plurilaterale permane (rimane salvo) anche se la
singola partecipazione è nulla a meno che non era
essenziale per il conseguimento dello scopo comune.
 Prima dell’iscrizione nel registro delle imprese valgono le
regole contrattuali
 Nozione andata in crisi nel 2003:
Il rapporto sociale trova origine anche
-negli atti UNILATERALI
-negli atti amministrativi per gli enti pubblici che
costituiscono società in house.
ESERCIZIO IN COMUNE DI
CONFERIMENTI DEI SOCI ATTIVITA' ECONOMICA SCOPO DI DIVIDERE GLI UTILI
(SCOPO-MEZZO)
sono prestazioni in cui le specifica l'attività economica distinguamo 3 grandi
parti della società si che i soci si propongono di categorie
obbligano per costituire il svolgere
deve essere attività di
-SOCIETA' LUCRATIVE
capitale di rischio iniziale;
impresa prederminata -->scopo divisione degli
oggetto di conferimento è
ogni entità suscettibile di nell'atto costitutivo della utili(società di persone
valutazione economica che società e capitali)
le parti ritengono utili per lo è modificabile -SOCIETA'
svolgimento dell'attività sono vietate le società di MUTUALISTICHE
d'impresa. mero godimento, pena -->forniscono beni a
DUE CONCETTI: nullità-->attività
professionisti il quale è condizioni più
1)PATRIMONIO SOCIALE un'attività economica, ma vantaggiose
-->complesso dei rapporti non d'impresa, quindi le (società cooperative)
attivi e passivi che fanno prestazioni sarebbero -SOCIETA' CONSORTILI
capo alla società imputabili alla società invece -->offrono ai soci
che ai professionisti violando
-->la sua consistenza è particolari vantaggi
il principio di responsabilità
accertata attraverso la del professionista nei patrimoniali(tutti i tipi di
redazione annuale di confronti del cliente soci tranne ss)
bilancio -->questo punto è stato
-->esso costituisce garanzia risolto grazie ad interventi
principale ed esclusiva dei volti a riconoscere
creditori della società legalmente
LE SOCIETA' TRA AVVOCATI
2)CAPITALE SOCIALE -->regolata dalla disciplina
-->valore in denaro dei della società collettiva
conferimenti -->ha per oggetto l'esclusivo
-->ha due funzioni esercizio in comune
A)vincolata dell'attività professionale
-->indica la frazione del svolta dai propri soci
patrimonio netto non -->il socio incaricato da un
distribuibile tra soci cliente è illimitatamente
B)organizzativa responsabile nei suoi
-->funge da base di confronti
misurazione di alcune -->non è soggetta al
situazioni soggettive dei fallimento
soci -->è iscritta in una sezione
speciale del registro delle
imprese relative alle società
fra professionisti e in una
sezione speciale dell'albo
degli avvocati
LE SOCIETA' DI SERVIZI
INTERDISCIPLINARI
-->offre ai clienti
congiuntamente più tipi di
servizi
-->la stessa professionista
non può partecipare a più di
una società
-->la specifica prestazione è
resa da uno o più soci
CARATTERISTICHE DELLA SOCIETA’
Le società sono enti associativi che si caratterizzano per la contemporanea presenza di tre elementi:
- I conferimenti dei soci
- L’esercizio in comune di un’attività economica ossia lo scopo-mezzo
- Lo scopo di divisione degli utili ossia lo scopo-fine

① Conferimento di beni o servizi:


 I conferimenti sono prestazioni in cui le parti del contratto si obbligano,
 costituzione contributi dei soci alla formazione del patrimonio della società
 la loro funzione è quella di dotare la società di capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dell’attività
d’impresa.
 con il conferimento ciascun socio destina, per tutta la durata della società, parte della propria ricchezza
personale all'attività comune e si espone al rischio di impresa cioè può
o non ricevere nessuna remunerazione o perdere in tutto o in parte il valore del conferimento
se la società non consegue utili o subisce perdite.
 I conferimenti possono essere diversi
o sia per l’ammontare
o sia per l’oggetto del conferimento
 per quanto riguarda l’oggetto, i conferimenti possono essere costituiti
 da ogni entità suscettibile di valutazione economica
 un apporto di denaro,
 beni in natura(beni mobili, immobili, materiale, immateriali)
 crediti d’opera.
 trasferimenti in proprietà
 Nel contratto di società deve essere espressamente indicato cosa dovranno
conferire.
 Funzione ORGANIZZATIVA: rappresentando la somma dei conferimenti, è la
somma delle partecipazioni e in base ad essi si determinano i poteri e i doveri del
socio, individuando quale posizione assume ogni socio della società
ORGANIZZAZIONE:  Autonoma: dotata di proprio patrimonio
(ha una propria soggettività giuridica)
 Strumentale: agli interessi
PATRIMONIO
 Funzione di garanzia: Principio generale: tutte le obbligazioni assunte dalla
società risponde l’intero patrimonio sociale ed esso soltanto
 Funzione produttiva: il patrimonio è oggetto di una gestione produttiva, volta
ad ottenere un aumento del suo valore, il quale è a sua volta destinato ai soci.
② Esercizio in comune di un’attività economica:
Produzione o scambio di beni o servizi
Coincidenza con l’attività d’impresa dell’imprenditore (Art. 2082)
Costituisce l’OGGETTO della società che deve consistere nello svolgimento di un'attività
economica, ossia un'attività a contenuto patrimoniale condotta con metodo economico e
finalizzata alla produzione o allo scambio di beni o servizi;
L'attività produttiva deve essere esercitata in comune, cioè con risultati positivi o negativi risultano
comuni a tutti i soci il modo di svolgimento dell’attività in comune

③ Scopo di dividerne gli utili:


Ripartizione fra i soci del guadagno realizzato dalla società
- Scopo lucrativo: una società può essere costituita per svolgere attività d’impresa con terzi allo
scopo di conseguire utili (lucro oggettivo-> attività diretta a creare un surplus, un valore economico
maggiore) destinati ad essere divisi tra i soci (lucro soggettivo), questo è lo scopo tipico assegnato
dal legislatore alle società di persone e di capitali che vengono definite società lucrative.
- Scopo mutualistico: viene perseguito dalle società cooperative che hanno lo scopo di fornire
direttamente ai soci beniil vantaggio del socio è quello di acquistare il bene della cooperativa a
condizioni migliori  I prodotti non sono destinati ai terzi  Quando la cooperativa vende
indifferentemente sia a soci che a terzi si tratta di società cooperativa con scopo di lucro
- Scopo consortile: è perseguibile da tutte le società tranne la SS le quali, sempre operando con
metodo economico e non necessariamente perseguendo un scopo di lucro in senso proprio,
realizzano uno scopo economico dei soci consistente in un particolare vantaggio patrimoniale degli
imprenditori consorziati, ad esempio sopportazione di minori costi o realizzazione di maggiori
guadagni nelle rispettive imprese.

Casi particolari:
- Nel 1996 fu emanata una legge che impone alle associazione sportive di trasformarsi in SPA
senza scopo di lucro, poi abrogata. Oggi sono SPA quotate.
- Sono SPA ma prive di scopo di lucro le società di regolamentazione dei mercati (Borsa) e le
società tra professionisti.
- Riguardo le società tra i professionisti, nel 2009 è stata concessa la società tra avvocati, allora
solo in forma in nome collettivo, e i soci dovevano essere solo quelli esercitanti quell’attività.
Fino al 2009 erano vietate perché vigente una legge del 1939 che vietava le società tra
professionisti. Fino al 2009 non è stata abrogata perché si riteneva che fossero tutte prestazioni

personali ed in contrasto con l’esercizio in comune di società.


Ora è ammessa la società di avvocati dove la scelta del soggetto che deve compiere il servizio è
scelto dal cliente. I soci rispondono alle obbligazioni sorte dalla società.
Dal 2013 è possibile la società fra tutti i professionisti, in tutte le forme che ritengono
opportune ed è prevista la possibilità di avere la presenza di un socio finanziatore, il quale
investe solo per trarre guadagno. Ciò intacca quindi la mancanza di scopo di lucro. Si prevede
che la gestione e l’amministrazione debba essere affidata ai soci con la qualifica dell’attività e
quindi la gestione diretta non dovrebbe spettare al terzo finanziatore.
- Società priva di scopo di lucro sono la società di revisione e l’impresa sociale che avendo fini
sociali non ammette la distribuzione dell’utile e può costituirsi anche in una forma societaria.
SOCIETÀ E COMUNIONE.

Art. 2249
La società è un contratto che ha per oggetto Art. 2248
l’esercizio in comune di un’attività economica. La comunione è una situazione giuridica che
Nella società i beni comuni hanno funzione nasce quando la proprietà spetta in comune a
servente rispetto all’attività d’impresa. più persone, e ha per oggetto il semplice
- Le società semplici non possono svolgere attività godimento della cosa comune.
commerciali  “La comunione costituita o mantenuta al
- Gli altri tipi di società possono svolgere sia solo scopo del godimento di una o più cose” 
attività commerciali che attività non commerciali solo finalizzato ad ottenere il mero godimento
derivante dal bene stesso.
 Quando c’è una comunione d’azienda, le
cose si complicano:
-Se il comportamento dei proprietari è tale che
essi esercitano direttamente l’attività d’impresa
si ha allora una società di fatto, non più
comunione.
-Quando l’azienda viene data in affitto e
usufrutto terremo la nozione di comunione
perché i titolari godono solo dell’utilità
derivante dal bene.
REGIME DI TIPICITA’
 I soci possono scegliere uno fra i tipi sociali predisposti dalla legge in base alle proprie esigenze

1. I soci possono scegliere quale tipo societario risponde meglio alle loro esigenze
Eccezioni alla libertà di scelta:
 Le società bancarie possono costituirsi solo in forma di spa , srl , società cooperativa
 Le società tra avvocati fino al 2013 potevano essere solo società in nome collettivo
Tipi residuali:
 Se la società esercitano un’attività NON commerciale
 sarà regolata dalle disposizioni riguardati SS
 Se la società esercita un’attività commerciale
verrà regolata dalle disposizioni riguardati SNC

I soci possono adottare CLAUSOLE ATIPICHE entro certi limiti


a) Le società di persone sono caratterizzate da una maggiore elasticità rispetto alle società di
capitali
b) Se le clausole atipiche violano i limiti imposti all’autonomia negoziale:
Art. 1419  “La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole importa la
nullità dell'intero contratto, se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza quella
parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità.
La nullità di singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle
sono sostituite di diritto da norme imperative.”
Nullità dell’intero contratto se la clausola atipica è essenziale per tutti i soci  Se no nullità della
singola clausola

2. I soci hanno ampia facoltà di migrare da un tipo sociale all’altro


Il funzionamento dell’esercizio di un’attività comune è disciplinato da una serie di norme:
a) Norme IMPERATIVE che non possono essere modificate dalle parti e che caratterizzano gli
elementi essenziali, e distinguono i vari tipi di società;
b) Norme DEROGABILI  sono modificabili secondo dei limiti e variano da società a società. Dette
anche norme di default o scopo e indicano la funzione di quella determinata disciplina e sono
direttamente applicabili se le parti non vogliono modificarli. Le norme derogabili attribuiscono
un’alternativa ai soci, i soci decidono se e come risolvere i lori interessi all’interno, sempre per il
funzionamento della società.
SOCIETA’ DI PERSONE SOCIETA’ DI CAPITALI
-Società priva di persona giuridica -Società con personalità giuridica
-Non sono previsti organo specifici Per il funzionamento degli organi vige il principio
-La partecipazione è trasferibile solo con il maggioritario(le maggioranze sono calcolate in
consenso degli altri soci base alla partecipazione dei soci al capitale
Consenso unanime per la modifica dell’atto sociale)
costitutivo Organizzazione interna
Organizzazione interna  L’organizzazione interna è fondata sulla
 Non esiste una vera e propria organizzazione e ripartizione delle competenze fra assemblea dei
i poteri di gestione e deliberazione sono svolti soci, amministratori e collegio sindacale(organi)
dagli amministratori (i soci) Regime di responsabilità
Regime di responsabilità per le obbligazioni sociali
per le obbligazioni sociali  Responsabilità limitata alla quota conferita
 I soci hanno responsabilità illimitata nella società
 Autonomia patrimoniale imperfetta  Autonomia patrimoniale perfetta: delle
Potere del socio obbligazioni sociali risponde solo il patrimonio
 il socio è il naturale amministratore della della società, con esenzione di responsabilità per
società cioè i soci hanno il potere di quello personale dei soci
amministrare la società Potere del socio
il socio non ha alcun potere di amministrazione
 ma può solo contribuire a scegliere con il suo
voto gli amministratori.
LE SOCIETÀ DI PERSONE
►Nelle società di persone
• le qualità personali dei singoli soci (competenza, abilità, correttezza, ecc.) sono più importanti dei
beni conferiti alla società: il lavoro costituisce infatti il mezzo principale con cui i soci contribuiscono
all’attività sociale;
• il numero dei soci è ristretto, e di conseguenza il capitale conferito nella società non è, di norma,
molto elevato;
• tutti i soci (eccetto gli accomandanti nelle S.a.s.) sono responsabili con il loro patrimonio personale
per i debiti sociali («responsabilità illimitata») e rispondono anche della parte di debito non pagata
dagli altri soci («responsabilità solidale»);
• l’amministrazione (quindi la parte più significativa delle attività d’impresa) può spettare solo ai soci o
a parte di essi.

LA SOCIETÀ SEMPLICE
(artt. 2251-2290)
 può esercitare solo attività non commerciale
 prevede che i poteri di amministrazione e di rappresentanza spettino di norma a tutti i soci
«disgiuntamente» cioè senza bisogno dell’assenso degli altri soci
 Casi tipici in cui viene usata questa forma sociale sono:
 • attività agricole;
• attività professionali in forma associata;1
• attività di gestione di patrimoni mobiliari 2 o immobiliari 
 questa disciplina trova applicazione quando le parti non specificano il tipo di società
 il contratto di società semplice non è soggetto a forme speciali
 non sono dettate disposizioni specifiche sul contenuto dell’atto costitutivo.
 per le SS è stata prevista l’iscrizione nel registro delle imprese nella sezione speciale con funzione di
pubblicità legale
 Si è venuto a creare un sistema non organico di pubblicità:
 Quello delle SS esercenti attività agricola con pubblicità legale con effetti dichiarativi
 Quello delle SS esercenti attività non agricola, ossia le società tra professionisti
costituite in forma di SS per le quali resta in vigore il regime di mera pubblicità
notizia introdotto nel ’93
 il contratto può essere anche concluso verbalmente o può risultare da comportamenti concludenti
 SS è costituita dalla massima semplicità formale e sostanziale
 RESPONSABILITA’ DEI SOCI
Art. 2267  “I creditori della società possono far valere i loro diritti sul patrimonio sociale.
Per le obbligazioni sociali rispondono personalmente (con il loro patrimonio) e solidalmente i soci che
hanno agito in nome e per conto della società
Il patto deve essere portato a conoscenza dei terzi con mezzi idonei;
in mancanza, la limitazione della responsabilità non è opponibile a coloro che non ne hanno avuto
conoscenza (principio non inderogabile)
 BENEFICIO DI PREVENTIVA ESCUSSIONE
Nella società semplice il creditore può rivolgersi direttamente al singolo socio illimitatamente
responsabile però il socio potrà evitare l’aggressione del patrimonio sociale indicando i beni sui quali il
creditore possa agevolmente soddisfarsi. Il beneficio opera in via di eccezione.
 CREDITORI PARTICOLARI DEL SOCIO
 può chiedere la liquidazione della quota del socio purché dimostri che il socio non abbia altri beni su
cui il creditore può soddisfarsi.
Art. 2270
 “Il creditore particolare del socio, finché dura la società, può far valere i suoi diritti sugli utili
spettanti al debitore e compiere atti conservativi sulla quota spettante a quest’ultimo nella liquidazione.
Se gli altri beni del debitore sono insufficienti a soddisfare i suoi crediti, il creditore particolare del socio
può inoltre chiedere in ogni tempo la liquidazione della quota del suo debitore. La quota deve essere
liquidata entro tre mesi dalla domanda, salvo che sia deliberato lo scioglimento della società.”
I creditori particolari del socio non possono rifarsi alla società.

LA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (artt. 2291-2312)


 può esercitare sia attività commerciale che non commerciale
 si costituisce con atto pubblico (cioè redatto da un notaio) o 
 scrittura privata autenticata (redatta dalle parti e autenticata da un pubblico ufficiale).
 deve essere iscritta nel registro delle imprese con effetti di pubblicità legale
(società commerciale)
 tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali
 la SNC sono dettate regole di forma e di contenuto per l’atto costitutivo ma sono però prescritte solo ai fini
dell’iscrizione della società nel registro delle imprese, iscrizione che però è condizione di regolarità
 distinguiamo SNC:
 regolare iscritta nel registro delle imprese e interamente disciplinata dalle norme della SNC
 irregolare non iscritta nel registro delle imprese perché le parti non hanno provveduto a redigere o
registrare l’atto costitutivo
 solo ai fini della registrazione, l’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata
e deve contenere:
1) Generalità dei soci (Cognome, nome, luogo, data di nascita, domicilio e cittadinanza dei soci)
2) Ragione sociale che deve essere costituita dal nome di uno o più soci con l’indicazione del rapporto sociale
3) Soci che hanno l’amministrazione e la rappresentanza della società
(non essenziali)
4) Sede della società
5) Oggetto sociale
6) Conferimenti di ciascun socio, valore ad essi attribuito e modo di valutazione
7) Prestazioni a cui sono obbligati i soci d’opera
8) Criteri di ripartizione degli utili e quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite
(non essenziali)
9) Durata della società
 L’indicazione della durata è importante perché lo scadere del termine costituisce il momento in cui il socio
che non vuole proseguire il rapporto può chiedere lo scioglimento della società anche se gli altri non sono
d’accordo; mentre prima che questa data sia raggiunta la società non può essere sciolta
 La libertà di forma per la costituzione incontra un limite quando forme speciali sono richieste dalla natura dei beni
conferiti (ad esempio è richiesta la forma scritta a pena di nullità quando il conferimento ha per oggetto beni
immobili o diritto reali immobiliari, anche per il semplice godimento per un tempo eccedente i 9 anni.)
 Tuttavia la forma scritta è necessaria solo per la validità del conferimento, in mancanza infatti sarà nullo solo il
vincolo del socio conferente
 RESPONSABILITA’ DEI SOCI PER I DEBITI DELLA SOCIETA’
Art. 2291  “Nella società in nome collettivo tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le
obbligazioni sociali (principio inderogabile)
Il patto contrario non ha effetto nei confronti dei terzi.”
 LA PARTECIPAZIONE DEGLI INCAPACI AD UNA SNC
è equiparata all’esercizio individuale di un’impresa commerciale infatti è subordinata norme di un’impresa
commerciale individuale da parte degli incapaci (art. 2294), quindi:
- Il minore, l’interdetto e l’inabilitato possono solo conservare la partecipazione proveniente da donazione o
successione e non creare una SNC da zero, inoltre in caso di interdizione o inabilitazione sopravvenuta il
tribunale può autorizzare la continuazione della partecipazione sempre che gli altri soci non deliberino
l’esclusione del socio
- Il minore emancipato può partecipare alla costituzione o aderire successivamente ad una SNC sempre con
l’autorizzazione del tribunale
- Il beneficiario dell’amministrazione di sostegno può partecipare alla costituzione o aderire successivamente ad
una SNC senza autorizzazione, salvo che sia diversamente disposto nel decreto di nomina dell’amministratore di
sostegno
 BENEFICIO DI PREVENTIVA ESCUSSIONE
Art 2304  “I creditori sociali, anche se la società è in liquidazione, non possono pretendere il pagamento dai
singoli soci, se non dopo l’escussione del patrimonio sociale.”
Il beneficio di preventiva escussione opera automaticamente: il creditore dovrà prima aver accertato l’infruttuosa
escussione del patrimonio sociale(regolare)
 CREDITORI PARTICOLARI DEL SOCIO
Art. 2305
“Il creditore particolare del socio, finché dura la società, non può chiedere la liquidazione della quota del socio
debitore.”
Ma se la società ha una proroga il creditore particolare deve opporsi entro tre mesi dall’iscrizione della relativa
delibera nel registro delle imprese
Se invece la proroga è a tempo indeterminato vale la regola della società semplice

AUTONOMIA PATRIMONIALE alle obbligazioni separatamente da quello dei soci


giuridicamente e concretamente.
Presenza di un patrimonio distinto e separato da Art 2256
quello dei soci, destinato a soddisfare i creditori  “Il socio non può servirsi, senza il consenso
sociali e su cui i soci non possono rifarsi prima di degli altri soci, delle cose appartenenti al
aver soddisfatto tutti i creditori patrimonio sociale per fini estranei a quelli della
 Quel patrimonio risponde autonomamente società.”
La norma è derogabile con il consenso unanime di ma… solo in via sussidiaria!
tutti i soci.

La destinazione dei beni dell’attività comune non


può essere modificata dai soci.

Nuovo socio:
Art. 2269
“Chi entra a far parte di una società già
costituita risponde con gli altri soci per le
obbligazioni sociali anteriori all’acquisto della
qualità di socio”
Socio uscente:
Art. 2290
“Nei casi in cui il rapporto sociale si scioglie
limitatamente a un socio, questi o i suoi eredi
sono responsabili verso i terzi per le obbligazioni
sociali fino al giorno in cui si verifica lo
scioglimento.
Lo scioglimento deve essere portato a
conoscenza dei terzi con mezzi idonei; in
AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA: mancanza non è opponibile ai terzi che lo hanno
senza colpa ignorato.”
Nelle società di persone c’è la responsabilità Il socio uscente non sarà più responsabile per le
illimitata dei soci. obbligazioni sociali sorte successivamente allo
 Tutti i soci rispondono solidalmente e scioglimento purché tale circostanza sia stata
illimitatamente per le obbligazioni sociali portata a conoscenza dei terzi
Il creditore può rifarsi sul patrimonio del socio 

CONFERIMENTI

Con la costituzione della società il socio assume l’obbligo di effettuare i conferimenti determinati nel
contratto sociale.
Se i conferimenti non sono determinati, i soci devono conferire, in parti uguali tra loro il denaro
Il conferimento è l’investimento che il socio fa nella società.
I conferimenti possono non essere uguali, si può partecipare al capitale in maniera diversa e da ciò
derivano i diritti e i doveri del socio, valutati in base ai valori proporzionali del capitale.

La natura dei conferimenti:

 Conferimento in denaro
 Beni in proprietà: il socio deve fornire le stesse garanzie previste per il contratto di compravendita E
tenuto alla garanzia per evizione e per vizi e grava su di lui anche il rischio del perimento per caso fortuito
della cosa conferita, finché la proprietà non è passata alla società. La proprietà passa alla società
Il passaggio di proprietà alla società si verifica:
-con la stipulazione del contratto di società, se si tratta di cosa determinata
-in seguito alla loro specificazione, se si tratta di cose individuate solo nel genere.
 Beni in godimento: il rischio resta a carico del socio che ha conferito i beni e che potrà, perciò, essere
escluso dalla società, qualora la cosa perisca o il godimento diventi impossibile, per causa non imputabile
agli amministratori ;si tratta del rischio del caso fortuito. Il bene conferito resta di proprietà del socio
mentre la società può goderne, ma non disporne. Al termine della società il conferente ha diritto a vedersi
restituito il bene nello stato in cui si trova.la proprietà rimane al socio e valgono le norme della locazione
 Crediti: il socio risponde dell’insolvenza del debitore ceduto, ma nei limiti del valore assegnato al suo
conferimento.
 Attività lavorativa: si può trattare sia di attività manuale che intellettuale, prestata a favore della
società; tale socio prende il nome di socio d’opera che corre il rischio di lavorare invano

L’atto costitutivo della società deve indicare:


1) Generalità dei soci (Cognome, nome, luogo, data di nascita, domicilio e cittadinanza dei soci)
2) Ragione sociale che deve essere costituita dal nome di uno o più soci con l’indicazione del rapporto
sociale
3) Soci che hanno l’amministrazione e la rappresentanza della società
(non essenziali)
4) Sede della società
5) Oggetto sociale
6) Conferimenti di ciascun socio, valore ad essi attribuito e modo di valutazione
7) Prestazioni a cui sono obbligati i soci d’opera
8) Criteri di ripartizione degli utili e quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite
(non essenziali)
9) Durata della società

Patrimonio sociale.
I conferimenti dei soci formano l’attivo patrimoniale iniziale della società la quale diventa
proprietaria dei beni conferiti dai soci, i soci non possono quindi servirsi delle cose appartenenti al
patrimonio sociale senza il consenso degli altri soci; la violazione del divieto espone il socio al
risarcimento dei danni ed all’esclusione dalla società ma è tuttavia derogabile con il consenso di
tutti gli altri soci.
Patrimonio sociale: effettivo ammontare delle risorse economiche di una società(attività e
passività).Esso muta continuamente in relazione alle diverse vicende dell’attività imprenditoriale.
ha funzione di garanzia, in quanto rappresenta garanzia generica su cui i creditori possono trovare
soddisfazione.

Capitale sociale
È il valore in denaro dei conferimenti
Per le SS è assente la nozione di capitale sociale, non è neppure richiesta la valutazione iniziale dei
conferimenti; ciò si spiega col fatto che la SS non è obbligata alla tenuta delle scritture contabili ed
alla redazione annuale del bilancio.
Per le SNC è invece dettata una disciplina seppur frammentata:
- L’atto costitutivo deve indicare il valore attribuito e il modo di valutazione dei conferimenti dei
soci
- Non è dettata alcuna disciplina per la valutazione dei conferimenti diversi dal denaro che viene
rimessa alle parti
- È argomento di dispute l’obbligo di sottoporre a valutazione ed imputare a capitale tutti i
conferimenti oppure solo i conferimenti di capitale che attribuiscono il diritto al loro rimborso allo
scioglimento della società e non i conferimenti di patrimonio come i conferimenti d’opera che non
attribuiscono tale diritto.

Queste lacune normative portano alla corretta applicazione delle due sole norme
- L’art. 2303 vieta la ripartizione tra i soci di utili non realmente conseguiti, e la vieta fino a che il
capitale sociale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente di perdita
- L’art. 2306 vieta agli amministratori di rimborsare ai soci i conferimenti eseguiti

Capitale sociale: valore in denaro dei conferimenti effettuati dai soci, risultante dalle valutazioni
compiute nell’atto costitutivo.
Coincide col patrimonio sociale solo nella fase iniziale dell’attività in quanto non avendo ancora
intrapreso alcuna attività la società non presenta ancora passività. Durante la vita della società
rimane immutato ha funzione:
 Vincolistica: rappresenta la parte del patrimonio sociale che i soci sono impegnati a non
distrarre dall’attività d’impresa
 Organizzativa: costituisce riferimento per accertare periodicamente, tramite il bilancio, se
la società ha conseguito utili o perdite nell’esercizio. Costituisce anche la base di
misurazione dei diritti dei soci.

Società di fatto
due o più persone senza una esplicita dichiarazione di volontà si comportano, nei fatti, da soci (è ammissibile solo
per la società di persone)
Società di fatto: si perfeziona per atti concludenti, è regolata
 dalle norme della SS se l’attività non è commerciale,
 dalle norme SNC irregolare se l’attività è commerciale in cui tutti i soci risponderanno personalmente ed
illimitatamente delle obbligazioni sociali.
Per la costituzione delle società di persone non è necessario l’atto scritto perché esistono le società di fatto.
La società di fatto che esercita attività commerciale, è esposta al fallimento che determina il fallimento di tutti i soci
palesi(noti)e occulti(scoperti).

Società occulta

il contratto di società è un accordo segreto, interno alle parti. All’esterno, chi opera è solo un soggetto che agisce in
nome propri, benché nell’interesse di uno o più soci, restano occulti ai terzi.
Società occulta è un fenomeno differente che si basa sulla volontà dei soci di non rivelare l’esistenza all’esterno
della società,
può essere una società di fatto ma può risultare anche da un atto scritto che viene tenuto nascosto;
la caratteristica è che l’attività viene svolta per conto della società ma senza spenderne il nome,
esiste quindi nei rapporti interni tra i soci ma non viene esteriorizzata e nei rapporti esterni si presenta come
impresa individuale di un socio o di un terzo che opera spendendo il proprio nome.
Lo scopo delle parti è di limitare la responsabilità nei confronti dei terzi al solo patrimonio del gestore, di evitare
quindi che la società e gli altri soci rispondano delle obbligazioni di impresa e siano esposti al fallimento; obiettivo di
per sé lecito che può essere conseguito con strumenti previsti dall’ordinamento posti a tutela dei terzi: regole
sull’effettività ed integrità del capitale, responsabilità diretta e personale degli amministratori, controlli sulla
gestione… Il problema delle società occulte è però il conseguire tali benefici segretamente e al di fuori di ogni regola
e controllo.
Il nuovo art. 147 della riforma del diritto fallimentare del 2006 dispone che dichiarato il fallimento di un
imprenditore individuale, il fallimento viene esteso alla società ed agli altri soci occulti una volta acquisita la prova,
anche attraverso presunzioni, che esiste una società tra il fallito e gli altri soggetti interessati alla sua attività
d’impresa. Sono considerati indici probatori di una società occulta il sistematico finanziamento di un imprenditore
individuale anche attraverso il rilascio di fideiussioni, la partecipazione a trattative di affari con i fornitori, il
compimento di atti di gestione, il prelievo di somme di pertinenza dell’impresa…
Sotto il profilo fallimentare però il socio occulto di società palese e società occulta sono fenomeni differenti:
- Socio occulto di società palese: l’attività è svolta in nome della società e ad essa è imputabile in tutti i suoi effetti, la
società c’è, ma il socio è nascosto
- Società occulta: l’attività non è svolta in nome della società e chi opera nei confronti dei terzi agisce in nome
proprio agendo come mandatario senza rappresentanza della società occulta,
gli atti imputabili non sono imputabili e i relativi effetti e non alla società. Il fallimento della società occulta è quindi
un’eccezione ma non comporta che l’attività d’impresa sia imputata alla società;

La società apparente
si realizza quando 2 o più persone, fra loro non legate da alcun vincolo societario, si comportano in modo da
ingenerare nei terzi la convinzione che esse agiscano in qualità di soci.
Viene quindi preclusa la possibilità di dimostrare l’esistenza della società da parte dei soci e la società apparente è
soggetta a fallimento come una società esistente.
Il principio dell’apparenza può determinare la responsabilità dell’apparente socio nei confronti dei terzi in buona
fede che hanno fatto affidamento sui suoi comportamenti esterni e non il fallimento della società apparente dato
che al fallimento partecipano tutti i creditori

L’invalidità della società

In tema di invalidità della società, la disciplina generale dei contratti applica


 le cause di nullità (art. 1418) Nullità quando il contratto è contrario a norme imperative, quando l’oggetto è
impossibile o illecito o quando è illecito il motivo comune determinante
 le cause di annullabilità (art. 1425) Annullabilità in caso di incapacità delle parti o di consenso viziato per
errore, violenza o dolo.
La dichiarazione di nullità o l’annullamento del contratto di società non solleva problemi se l’attività non è ancora
iniziata perché si tratta di definire solo i rapporti tra le parti contraenti;
la sentenza di accertamento produrrà effetto ex tunc: le parti sono liberate dall’obbligo di eseguire i conferimenti
promessi ed hanno diritto alla restituzione di quelli eseguiti.
La situazione si complica se l’attività sociale è iniziata nonostante la causa di invalidità coinvolgendo i terzi, il
problema è affrontato dall’art. 2332 in tema di società di capitali e sono risolti con soluzioni molto diverse da quelle
fissate dalla disciplina generale dei contratti, infatti la dichiarazione di nullità di una SPA:
- non pregiudica l’efficacia degli atti compiuti in nome della società dopo l’iscrizione nel registro delle imprese
- non libera i soci dall’obbligo di eseguire i conferimenti ancora dovuti
- non può essere più dichiarata se la causa di essa è stata eliminata per effetto di una modifica dell’atto costitutivo

Questa disciplina pur essendo operante per le società di capitali e cooperative viene applicata per analogia alle società
di persone per via di un principio valido per tutti i gruppi associativi con attività esterna: le cause di invalidità di una
società che ha iniziato la propria attività legittimano l’eliminazione della stessa per il futuro, ma non rendono l’attività
svolta prima dell’accertamento giudiziale dell’invalidità improduttiva di effetti tra le parti e per i terzi.
Fermo restando che le cause di invalidità delle società di persone sono quelle previste dalla disciplina generale dei
contratti, la sentenza di nullità intervenuta dopo l’inizio dell’attività opererà quindi come semplice causa di
scioglimento della società, perciò:
- Restano in vita tutti gli atti precedentemente posti in essere in nome della società
- I soci non sono liberati dall’obbligo di eseguire i conferimenti promessi
- Resta ferma l’autonomia patrimoniale della società e la responsabilità personale dei soci per le obbligazioni sociali
- Con la sentenza di nullità si apre il procedimento di liquidazione della società che porterà all’estinzione della stessa
dopo aver soddisfatto i creditori sociali e ripartito tra i soci l’eventuale residuo attivo di liquidazione

Possibile sarà anche la sanatoria della nullità, la relativa delibera dovrà però essere adottata col consenso di tutti i soci
così come è previsto in via generale per le modifiche dell’atto costitutivo delle società di persone.

La partecipazione dei soci agli utili e alle perdite

Tutti i soci hanno diritto a partecipare agli utili e partecipano alle perdite della gestione sociale,
la determinazione della parte spettante a ciascuno è tuttavia libera
il solo limite è rappresentato dal divieto di patto leonino, ossia il patto con il quale uno o più soci sono esclusi da ogni
partecipazione agli utili o alle perdite
è nullo il patto leonino con i criteri di ripartizione degli utili e delle perdite previsti per l’ipotesi in cui l’atto costitutivo
nulla disponga al riguardo:
 le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite si presumono proporzionali ai conferimenti
 se non è stato determinato neppure il valore dei conferimenti le parti si presumono uguali
 se è stata determinata la quota di partecipazione ai guadagni verrà impiegata anche per le perdite e viceversa
 se non è determinata la parte spettante al socio d’opera verrà determinata dal giudice secondo equità
 la determinazione della parte può essere demandata ad un terzo che opererà come arbitratore.

Per le SS il diritto agli utili del socio nasce con l’approvazione del rendiconto che deve essere predisposto dagli
amministratori al termine di ogni anno
Per SNC  il documento destinato all’accertamento degli utili e delle perdite è il bilancio di esercizio che deve essere
predisposto dagli amministratori e l’approvazione compete a tutti i soci

Responsabilità della società e responsabilità dei soci.


Le due responsabilità non sono sullo stesso piano: i soci sono responsabili in solido tra loro ma non sono responsabili
in via sussidiaria rispetto alla società in quanto godono del beneficio di preventiva escussione del patrimonio sociale, i
creditori sociali sono quindi tenuti a tentare di soddisfarsi sul patrimonio della società prima di poter aggredire il
patrimonio personale dei soci.
La responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali.
Nella SS e nella SNC delle obbligazioni sociali risponde la società col proprio patrimonio, che costituisce la garanzia
primaria di quanti concedono credito alla società ma non esclusiva dato che per le obbligazioni sociali rispondono
personalmente e illimitatamente anche i singoli soci. La disciplina a riguardo non è coincidente nei due tipi di società:
- Nella SS la responsabilità personale è parzialmente derogabile: l’art. 2267 dispone che personalmente e solidalmente
rispondono i soci che hanno agito in nome e per conto della società e, salvo patto contrario, gli altri soci; per i soci non
investiti del potere di rappresentanza la responsabilità personale può quindi essere esclusa o limitata da un apposito
patto sociale, patto opponibile ai terzi solo se portato a loro conoscenza con mezzi idonei.
- Nella SNC la responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci è inderogabile e l’eventuale patto contrario non ha
effetto nei confronti dei terzi.

In entrambi i casi chi entra a far parte di una società già costituita risponde con gli altri soci per le obbligazioni sociali
anteriori all’acquisto della qualità di socio, inoltre lo scioglimento del rapporto sociale per morte, recesso, esclusione o
cessione della quota non fa venir meno la responsabilità personale del socio per le obbligazioni anteriori al verificarsi
di tali eventi; è necessario però che l’uscita del socio sia comunicata, altrimenti non è opponibile ai terzi che hanno
fatto affidamento sulla persistente qualità di socio, l’ex socio in questo caso risponderà anche per le obbligazioni sorte
dopo lo scioglimento del rapporto sociale.
La norma dettata in tema di SS è applicabile anche alla SNC irregolare ma non in quella regolare perché l’opponibilità
resta soggetta al regime di pubblicità legale delle modifiche dell’atto costitutivo; dall’iscrizione dello scioglimento del
rapporto decorre inoltre il termine annuale entro cui l’ex socio può essere dichiarato fallito a seguito del fallimento
della società.

I creditori personali del socio.


Il creditore personale del socio non può in alcun caso aggredire direttamente il patrimonio sociale né della SS né della
SNC per soddisfarsi; inoltre se è debitore della società non può compensarlo con il credito personale che vanta verso il
socio e viceversa. Il creditore personale non è però sprovvisto di tutela, sia nella SS che nella SNC infatti può:
- Far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al socio suo debitore
- Compiere atti conservativi sulla quota allo stesso spettante nella liquidazione della società, ad esempio può
procedere a sequestro conservativo da attuarsi nella forma del sequestro presso terzi.

Nella SS e nella SNC irregolare il creditore personale del socio può inoltre chiedere anche la liquidazione della quota
del suo debitore, provando però che gli altri beni del debitore siano insufficienti a soddisfare i suoi crediti. Questa
richiesta opera come causa di esclusione di diritto del socio, il creditore quindi non si soddisfa sul patrimonio sociale
ma la società versa una somma di denaro corrispondente al valore della quota al momento della domanda. La quota
deve essere liquidata entro tre mesi dalla domanda, salvo che si deliberato lo scioglimento anticipato della società che
porta il creditore a dover aspettare il compimento della liquidazione della società per soddisfarsi sulla quota di
liquidazione spettante al suo debitore.
Nella SNC regolare invece il creditore personale del socio finché dura la società non può chiedere la liquidazione della
quota del socio debitore neppure se prova che gli altri beni dello stesso siano insufficienti a soddisfarlo. Tale regola
vale fino alla scadenza fissata dall’atto costitutivo la quale può essere prorogata dai soci, ma non pregiudicando i
creditori personali dei soci. A riguardo l’art. 2307 distingue due ipotesi:
- Se la proroga è espressa ed iscritta nel registro delle imprese, il creditore personale può opporsi entro tre mesi
dall’iscrizione della proroga; se l’opposizione è accolta la società deve erogare la quota di liquidazione entro tre mesi
dalla notifica della sentenza di accoglimento dell’opposizione
- Se la proroga è tacita, l’attività è cioè continuata con il consenso di tutti i soci, il creditore personale potrà chiedere in
ogni tempo la liquidazione della quota dimostrando l’insufficienza degli altri beni del socio debitore.

DIRITTI AMMINISTRATIVI

1. Diritto di esprimere il proprio consenso (tutti i soci o il gruppo di amministratori)


2. Diritto di controllo per i soci che non partecipano all’amministrazione
3. Diritto di avere comunicazione e contestare il bilancio (per s.n.c. e s.a.s.)
4. Diritto di promuovere (anche individualmente) l’azione di responsabilità nei confronti dei soci
amministratori
5. Diritto di chiedere la revoca per giusta causa dell’amministratore
6. Diritto di recesso

Il contratto sociale può essere modificato soltanto con il consenso di tutti i soci
Il POTERE DI AMMINISTRAZIONE è il potere di gestire la società nell’ambito dei doveri previsti dalla
legge e dall’atto costitutivo, compiendo tutti gli atti

L’amministrazione della società.


L’amministrazione è l’attività di gestione dell’impresa sociale che consiste nel compiere tutti gli atti che
rientrano nell’oggetto sociale;
ogni socio illimitatamente responsabile è amministratore della società.
L’atto costitutivo può prevedere che l’amministrazione della società sia riservata solo ad alcuni soci.

L’amministrazione disgiuntiva l’amministrazione della società spetta a più soci, dove ciascun
socio amministratore ha il potere di intraprendere da solo tutte le operazioni che rientrano nell’oggetto
sociale, senza chiedere il consenso degli altri soci, ma questo potere è tuttavia ridotto dal diritto di
opposizione riconosciuto a ciascuno degli altri soci amministratori che deve essere esercitato prima che
l’operazione sia stata compiuta. Il conflitto viene risolto dalla maggioranza per quote d’interesse dei soci
determinata
Ogni socio potrà autonomamente intraprendere qualsiasi atto di gestione che rientri nell’ambito
dell’oggetto sociale senza essere tenuto ad informare o a chiedere l’approvazione degli altri soci
Ciascun socio ha un potere che ha lo stesso peso dell’altro: per attuare in concreto il bilanciamento di
potere, ciascun socio amministratore ha il diritto di veto, e cioè di opporsi al compimento di una
operazione prima che questa sia compiuta.

L’amministrazione congiuntiva che deve essere espressamente convenuta dai soci nell’atto
costitutivo,
dato che nel silenzio la regola è l’amministrazione disgiuntiva è necessario il consenso di tutti i soci
amministratori per il compimento delle operazioni sociali, ma si può prevedere che per determinati atti sia
necessario il consenso della maggioranza per quote di interesse degli amministratori.
Possibile con espressa previsione nel contratto sociale  Regola dell’unanimità
Si tratta di un’amministrazione più ponderata: situazione meno rapida anche per l’attuazione della
decisione gestoria Eccezione: i soci da soli non possono compiere l’atto tranne quando non vi sia
l’urgenza di un danno provocato alla società e che può essere evitato solo con una decisione e azione
immediata.  Anche perché gli amministratori hanno l’obbligo di tutelare il patrimonio perciò se non si
verifica questa situazione l’amministratore ne è responsabile.
I due tipi di amministrazione possono essere anche combinati e quindi a seconda dell’operazione può
essere prevista l’amministrazione disgiuntiva, quella congiuntiva a maggioranza o il consenso di tutti gli
amministratori

LA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (artt. 2313-2324)


 si caratterizza per la presenza di due categorie di soci:
 gli accomandatari  dotati di potere di amministrazione che rispondono solidalmente e
illimitatamente per le obbligazioni sociali
 gli accomandanti  sono del tutto esclusi dall’amministrazione che rispondono limitatamente alla
quota conferita.
 È il solo tipo di società che consente l’esercizio in comune di un’impresa commerciale con limitazione del
rischio e non esposizione al fallimento personale per alcuni soci, proprio per questo potrebbe prestarsi ad
abusi particolarmente gravi per l’ordinato svolgimento della vita economica. Infatti, servendosi di un
accomandatario nullatenente, gli accomandanti potrebbero sommare i vantaggi delle società di persone con
quelli delle società di capitali

 Nella costituzione della società è necessaria:

 La ragione sociale
o deve essere formata con il nome di almeno uno dei soci accomandatari e con l’indicazione del
tipo sociale, non può essere inserito il nome di un socio accomandante per evitare che i terzi
possano fare affidamento anche sulla sua responsabilità personale.
o La violazione di tale divieto comporta una sanzione pesante, infatti l’accomandante che
consente l’inserimento del suo nome nella ragione sociale risponde di fronte ai terzi
illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per tutte le obbligazioni sociali e ,
insieme ad essi, è soggetto al fallimento cioè l’accomandante diventa di fronte ai terzi un socio
a responsabilità illimitata, ma non diventa un socio accomandatario dato che non acquista il
diritto di partecipare all’amministrazione della società; La partecipazione di altra società in una
SAS segue quanto detto in precedenza e per i conferimenti non è dettata nessuna disposizione
specifica, quindi si applica la disciplina dettata per le altre società di persone.

 L’amministrazione della società


o può essere conferita solo agli accomandatari;
o per gli accomandanti non possono compiere atti di amministrazione interna,
(cioè non possono decidere da solo atti d’impresa o partecipare alle decisioni degli
amministratori e non hanno potere decisionale autonomo),
ne trattare o concludere affari in nome della società,
può solo compiere atti di amministrazione esterna nei confronti dei terzi
o se l’accomandante viola il divieto di immissione sarà esposto all’esclusione della società, con
decisione a maggioranza dei soci.
o poiché esclusi dall’amministrazione della società, non sono tenuti a restituire gli utili fittizi
eventualmente riscossi purché siano in buona fede e che gli utili risultino da un bilancio
regolarmente approvato.
o agli accomandanti sono tuttavia riconosciuti per legge o dal contratto alcuni diritti e poteri di
carattere amministrativo:
 concorrono alla nomina e alla revoca degli amministratori, quando l’atto costitutivo
prevedere la designazione degli stessi con atto separato
 procura speciali per i singoli affari in cui possono trattare o concludere affari in nome
della società
 Possono prestare la loro opera all’interno della società sotto la direzione degli
amministratori
 Possono se l’atto costitutivo lo consente, dare autorizzazioni e pareri per determinate
operazioni
 l’atto costitutivo
o dovrà indicare quali sono i soci accomandatari e quali gli accomandanti
o deve essere iscritto nel registro delle imprese con efficacia normativa
o l’omessa registrazione però non impedisce la nascita della società ma comporta solo
l’irregolarità della società
o deve essere redatto obbligatoriamente, anche se non registrato (dunque, non esisterà una s.a.s.
di fatto)
 Per il resto la disciplina della SNC irregolare vale anche per la SAS irregolare, sinteticamente:
1. Come nella s.n.c. irregolare, il beneficio di preventiva escussione procede solo su richiesta
dell’accomandante, mentre nella sas regolare è automatico.
2. Gli accomandanti non possono compiere alcun atto di gestione, neanche in forza di una procura
speciale, in quanto essa deve essere iscritta nel registro delle imprese per essere valida, ma, nel caso di
s.a.s. irregolare, non viene iscritto nessun atto costitutivo;
3. I creditori personali del socio possono chiedere in ogni momento il rimborso della quota del proprio
debitore, mentre, nel caso di s.a.s. regolare, essi possono solo far valere i propri diritti sugli utili e
possono compiere atti conservativi della quota).
4. Nella s.a.s. irregolare il rilascio di una procura speciale non esonera l’accomandante da responsabilità
illimitata verso i terzi per tutte le obbligazioni sociali, mentre nella s.a.s. regolare la procura speciale
esonera il socio accomandante da responsabilità illimitata .

 Il trasferimento della partecipazione sociale


o Si tratta di una modifica soggettiva dell’atto costitutivo
 Per gli accomandatari il trasferimento per atto fra vivi può avvenire solo col consenso
di tutti gli altri soci e per la trasmissione a causa di morte sarà necessario anche il
consenso degli eredi.
 Per gli accomandanti: è liberamente trasferibile per causa di morte senza la necessità del
consenso dei soci; per il trasferimento per atto tra vivi è invece necessario il consenso
dei soci che rappresentano la maggioranza del capitale sociale
 Lo scioglimento della società
o La sas si scioglie anche quando restano solo soci accomandatari o solo soci accomandanti a
meno che nel termine dei sei mesi non sia stato sostituito il socio che è venuto meno, durante
questo periodo:
o se sono venuti meno i soci accomandanti, l’attività della società continua normalmente, quindi
superato il termine dei 6 mesi, la società di trasforma in una SNC irregolare a condizione che
siano restati almeno due soci.
o ma se sono invece venuti meno gli accomandatari, gli accomandanti devono nominare un
amministratore provvisorio i cui poteri sono per legge limitati al compimento degli atti di
ordinaria amministrazione. L’amministratore provvisorio diventa accomandatario ma non
risponderà illimitatamente per le obbligazioni sociali
o Per la liquidazione e l’estinzione valgono le regole dettate per la SNC,
cioè cancellata la società dal registro, i creditori rimasti insoddisfatti potranno far valere i loro
crediti nei confronti degli accomandanti

 RESPONSABILITA’ DEI SOCI PER I DEBITI DELLA SOCIETA’


Art. 2313 c.c.: “Nella società in accomandita semplice i soci accomandatari rispondono solidalmente e
illimitatamente per le obbligazioni sociali, e i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota
conferita.”
Rispondono illimitatamente per le obbligazioni sociali solo i soci accomandatari
 BENEFICIO DI PREVENTIVA ESCUSSIONE
Il beneficio di preventiva escussione opera automaticamente per la categoria dei soci accomandatari e per i
soci accomandanti che hanno perso il beneficio della responsabilità limitata.
 CREDITORI PARTICOLARI DEL SOCIO
Art. 2305 “Il creditore particolare del socio, finché dura la società, non può chiedere la liquidazione della
quota del socio debitore.”
Ma se la società ha una proroga il creditore particolare deve opporsi entro tre mesi dall’iscrizione della
relativa delibera nel registro delle imprese
Se invece la proroga è a tempo indeterminato vale la regola della società semplice.

SOCIETÀ DI CAPITALI

 Società per azioni (S.p.A.)  Società a responsabilità limitata


 Società a responsabilità limitata (S.r.l.) semplificata (S.r.l.s.)
 Società in accomandita per azioni
(S.a.p.A.)
 Società cooperativa

 Società consortile
 Europee
 Società europea (SE)
 Società cooperativa europea (SCE)
 Società Privata Europea (SPE)
 Gruppo Europeo di Interesse Economico
(GEIE)
Caratteristiche
Le caratteristiche delle società di capitali sono:
 Personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta
 la società risponde delle obbligazioni sociali soltanto con il suo patrimonio.
 fanno eccezione le SapA, dove, per i debiti della società,
i soci accomandanti sono obbligati soltanto nei limiti della quota del capitale sociale
sottoscritta,
mentre i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente.
 Responsabilità limitata dei soci per le obbligazioni sociali:
 i soci rispondono per le obbligazioni assunte dalla società ma non assumono nessuna
alcuna responsabilità personale
 in caso di insolvenza della società i creditori non possono rivalersi sul patrimonio
personale dei singoli soci. Ovviamente, il creditore potrà rivalersi sul patrimonio
personale del socio-fideiussore.
 Potere di amministrazione svincolato dalla qualità di socio:
 il socio può solo esercitare funzioni di controllo e di partecipazione a utili e perdite, e
contribuire, con il suo voto proporzionale alla partecipazione posseduta, a scegliere gli
amministratori.
 Si tratta di un’organizzazione di genere corporativo, con organi definiti dalla legge:
assemblea dei soci, amministratori, collegio sindacale.
 Decisioni dei soci con metodo collegiale a principio maggioritario:
 le decisioni dei soci vengono prese collegialmente, con diritti di voto proporzionati
all'entità della partecipazione al capitale sociale.
 La partecipazione è rappresentata da azioni
 partecipazioni sociali di uguale valore che conferiscono ai loro possessori uguali diritti;
 la divisione del capitale sociale in parti consiste nella divisione con un’unità di misura
che costituisce il valore delle azioni.
 Le azioni sono liberamente trasferibili e la loro circolazione avviene attraverso
documenti assoggettati alla disciplina dei titoli di credito

►Nelle società di capitali:

• i beni conferiti alla società hanno maggiore importanza delle qualità personali dei soci: i capitali
costituiscono infatti il mezzo principale con cui i soci contribuiscono all’attività sociale;
• è più facile cedere le proprie quote sociali;
• i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale2 (cosiddetta «responsabilità
limitata»);
• l’amministrazione può spettare anche ai non soci.
LA SOCIETÀ PER AZIONI
 La S.p.a. è il tipo di contratto sociale più adatto per la costituzione delle grandi
imprese, in quanto consente di reperire ingenti capitali.
I settori più interessati sono generalmente il credito, la finanza, la grande
industria, la grande distribuzione commerciale
 l’organo di controllo gestionale interno è obbligatorio in tutti i casi ed è
rappresentato dal Collegio Sindacale;
 il controllo contabile è esercitato da un revisore contabile;
 il capitale sociale non può essere inferiore a 50.000 euro;
 è suddiviso in azioni, cioè in titoli di credito acquistabili e vendibili sul mercato
 riguardo all’organo amministrativo, si ha il Consiglio di Amministrazione e altri
schemi tratti dal diritto di altri Paesi europei
 il legislatore ha previsto oltre al controllo interno dato dal Collegio Sindacale
anche due tipi di controllo esterno:
 quello esercitato dalla CONSOB, che controlla la correttezza delle
operazioni delle società quotate in borsa o in mercati regolamentati;
 quello esercitato dalle società di revisione, che certifica la regolare
tenuta delle scritture contabili e del bilancio da parte delle S.p.a. emittenti
azioni quotate in mercati regolamentati.
 Le azioni possono essere di diversi tipi. I più ricorrenti sono:
  azioni ordinarie
 diritto di voto nelle assemblee straordinarie e ordinarie
diritto di partecipazione agli utili
diritto di sottoscrivere con precedenza sugli estranei eventuali aumenti
di capitale
 azioni privilegiate (con priorità nella distribuzione degli utili, e
generalmente con limitazione del diritto di voto a determinati
argomenti) al titolare è consentito il diritto di voto solo nelle assemblee
straordinarie;
 azioni di risparmio (solo per società quotate): essendo prive del diritto di
voto, non consentono alcuna influenza sulla gestione, ma godono di
privilegi nel trattamento patrimoniale
 azioni di godimento, senza voto, con voto limitato

 La fase costitutiva
Per costituire una società per azioni occorrono
 l'iscrizione della società presso l'ufficio del registro delle imprese
 la stipulazione dell'atto costitutivo, può avvenire in due modi:
o costituzione simultanea
 effettuata da parte di un gruppo ristretto di persone che
sottoscrive l'intero capitale iniziale
o costituzione per pubblica sottoscrizione
un gruppo di soci promotori stabilisce un programma in cui si
prevedere la raccolta tra il pubblico del capitale iniziale.
 L'atto costitutivo
 può consistere
o in un contratto tra più parti
o un negozio unilaterale
 deve essere redatto per atto pubblico e deve indicare:
o le generalità dei soci e il numero di azioni assegnate a ciascuno;
o la denominazione sociale
o il Comune dove sono poste la sede della società
o le eventuali sedi secondarie;
o l'attività che costituisce l'oggetto sociale;
o l'ammontare del capitale sottoscritto e di quello versato;
o il numero, l'eventuale valore nominale, le caratteristiche e
modalità di emissione delle azioni;
o il valore attribuito ai crediti e beni conferiti in natura;
o le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti;
o i benefici accordati ai promotori o ai soci fondatori;
o il sistema di amministrazione adottato, il numero e i poteri degli
amministratori,
o il numero dei componenti del collegio sindacale
o la nomina dei primi amministratori e dei sindaci,
o l'importo globale delle spese per la costituzione poste a carico
della società;
o la durata della società a tempo indeterminato
 si preferisce procedere alla redazione di due distinti documenti:
o l’atto costitutivo: è più sintetico e contiene la manifestazione di
volontà di costituire la società
o lo statuto: è più analitico e contiene le norme funzionamento della
società
 Per procedere alla costituzione della società è necessario:
1) che sia sottoscritto per intero il capitale sociale
2) che siano rispettate le disposizioni relative ai conferimenti in sede di
costituzione,
3) che sussistano le autorizzazioni richieste dalle leggi speciali per la
costituzione della società

Azioni ed obbligazioni:
In una S.p.a. (o in una S.a.p.a.) il capitale sociale può essere diviso in un numero predeterminato
di quote che abbiano valore uguale. Se ad esempio una S.p.a. ha un capitale di 300.000 euro, può
dividerlo in 300.000 quote da 1 euro ciascuna; ogni quota viene rappresentata da un documento
chiamato azione, che può essere liberamente acquistato e venduto sul mercato.
Chi acquista una o più azioni diventa automaticamente socio della società che le ha emesse.
L’azione è un titolo di credito «nominativo», in quanto deve generalmente riportare il nome del
titolare (in casi circoscritti e ben determinati sono ammesse la azioni «al portatore»).
L’azione esprime la misura in cui il socio partecipa alla società: ad esempio se un socio conferisce
1.000 euro, avrà 1.000 azioni; se conferisce 2.000 euro 2.000 azioni, e così via.
Oltre alla quota di partecipazione, l’azione incorpora anche i diritti del socio: diritto al
«dividendo» (cioè alla distribuzione degli utili tra i soci), diritto di voto nelle assemblee (se
previsto), ecc.
Per raccogliere denaro, oltre ad emettere azioni – con il conseguente aumento di capitale sociale –
le S.p.a. (e dal 2004 anche le S.r.l.) possono offrire delle obbligazioni, cioè dei titoli non legati al
capitale sociale. A differenza delle azioni, le obbligazioni non incorporano lo status di socio, ma
solo un diritto di credito.5

La  costituzione della S.P.A. 

La società per azioni (S.P.A.) deve essere costituita con atto pubblico (alla presenza del notaio), da
cui devono risultare i soci (persone fisiche e/o persone giuridiche). L’atto costitutivo deve inoltre
indicare la sede della società, la denominazione sociale (che non obbligatoriamente deve indicare in
nome di almeno uno dei soci).

L’oggetto dell’attività economica della S.P.A. è un ulteriore elemento dell’atto costitutivo, è può


essere un’attività commerciale od un’attività agricola, comunque sempre indirizzata allo scopo
di lucro.

Tra gli altri requisiti minimi obbligatori dell’atto costitutivo vi è la nomina dei primi amministratori
e rappresentanti della Società per Azioni.

Il capitale sociale e la azioni della S.P.A.

Nella società per azioni è stabilito un capitale sociale minimo pari ad almeno euro 50.000,00 (salvi
i casi in cui tale limite minimo sia superiore in ragione della particolare natura/attività/scopo della
S.P.A.). Le partecipazioni possono non essere proporzionali al capitale conferito da ciascun socio.
Alcuni soci possono essere premiati dal contratto sociale con speciali diritti non proporzionali alla
loro partecipazione nella S.P.A.

Il capitale sociale iniziale è inizialmente costituito dai conferimenti dei soci che, normalmente,
devono essere effettuati in denaro, a meno che l’atto costitutivo non ammetta conferimenti diversi
dal denaro. In tal caso la legge stabilisce particolari procedure di conferimento. A differenza di altri
modelli societari non tutte le entità economiche possono formare oggetto di conferimento
nella società per azioni: è vietato infatti il conferimento di prestazioni d’opera e di servizi. Le
prestazioni d’opera o di servizi possono dunque essere comunque previste ma solo a titolo di
prestazioni accessorie che i soci sono tenuti a prestare nei confronti della società, ma saranno
distinte dai conferimenti e non saranno imputabili a capitale sociale della S.P.A.

Il capitale sociale della società per azioni è solitamente suddiviso in veri e propri titoli azionari,
che sono trasferibili secondo le regole tipiche dei titoli di credito. In alcuni casi tali documenti
(azioni) possono non essere emessi o possono essere dematerializzati.
Gli organi della S.P.A. 

La Società per Azioni, nella sua declinazione tradizionale, prevede la presenza contemporanea di tre
organi, con competenze distinte e complementari:

 l’Assemblea dei soci


 l’organo amministrativo
 l’organo di controllo

L’assemblea dei soci della S.P.A. 

Nella società per azioni l’assemblea dei soci rappresenta il supremo organo decisionale. Ad esso la
legge demanda decisioni sulla vita ordinaria e straordinaria della S.P.A. 

L’assemblea può quindi riunirsi in forma ordinaria oppure in forma straordinaria. Nei due casi sono
previste regole di funzionamento differenti (quorum costitutivi e deliberativi) così come le due
ipotesi di riunione sono competenti su temi diversi.

L’assemblea ordinaria dei soci di S.P.A. ha una competenza generale su tutte le materie che la legge
non riservi alla assemblea in sessione straordinaria. In quest’ultimo caso la legge richiede ai soci la
trattazione delle modifiche dell’atto costitutivo e statuto, l’emissione di obbligazioni, la nomina ed i
poteri dei liquidatori.

Seppur lo statuto possa delegare all'assemblea dei soci della S.P.A. molte materie, non tutta la
gestione della società può essere determinata dall'assemblea in quanto la direzione della società è
riservata per legge all'organo amministrativo.

La riforma del diritto societario del 2004 ha introdotto anche un diverso modello organizzativo, il
cosiddetto sistema dualistico, che oltre all'assemblea dei soci prevede la nomina di un consiglio di
sorveglianza. In tal caso la suddivisione dei poteri e funzioni nella società per azioni (S.P.A.) è
diversa.
L’amministrazione della S.P.A.

L’amministrazione delle società per azioni può essere organizzata secondo tre modelli distinti: 

 quello Italiano tradizionale;


 quello monistico (di derivazione anglosassone);
 quello dualistico (di derivazione tedesca).

Nel primo modello organizzativo, quello tradizionale, agli amministratori (od all'amministratore


unico) della S.P.A. sono demandasti:

 il compito di generale direzione/gestione della società;


 il potere di promuovere l’azione dell’assemblea dei soci;
 il potere di eseguire le delibere dell’assemblea dei soci;
 il potere di rappresentare la S.P.A. nei confronti dei terzi.

La competenza direzionale attribuita all'organo amministrativo è di tipo generale, ricomprendendo


tutti gli atti e negozi necessari a dare esecuzione all'oggetto sociale, salvo quelli che la legge riserva
ad altri organi della società per azioni.

L’organo amministrativo può essere composto da un solo soggetto (amministratore unico) o da


una pluralità di soggetti, riuniti in un organo collegiale (consiglio di amministrazione). Il numero
dei membri del consiglio di amministrazione può variare in ragione delle disposizioni dello statuto
sociale.

Il consiglio di amministrazione della società per azioni è presieduto da un presidente e può


delegare proprie prerogative a singoli amministratori (amministratori delegati).

Nel sistema dualistico, invece, le competenze gestorie sono proprie di un consiglio di gestione,


eletto dal consiglio di sorveglianza, che a sua volta è nominato dall'assemblea.

Nel sistema monistico, le regole dell’amministrazione non incontrano modifiche rilevanti: è


semmai il sistema di controllo ad esserne influenzato.

Queste due ultime forme organizzative sono comunque assai poco diffuse, con una netta prevalenza
del sistema tradizionale di organizzazione della società per azioni (S.P.A.). 
L’organo di controllo delle S.P.A.

Nella società per azioni il controllo dell’amministrazione della società e la vigilanza sull'osservanza
della legge e dell’atto costitutivo è demandata al collegio sindacale che è quindi l’organo di
controllo.

Il controllo più strettamente di tipo contabile spetta solo eccezionalmente al Collegio Sindacale e
comunque esclusivamente nelle S.P.A. chiuse, che non facciano ricorso al mercato del capitale di
rischio, e unicamente quando lo Statuto così preveda. Negli tutti gli altri casi, la funzione di
controllo contabile nella S.P.A. spetta ad un revisore contabile o ad una società di revisione,
opportunamente incaricati dall'assemblea dei soci.

I poteri di controllo del collegio sindacale sono ampi e si estendono in modo generale a qualsiasi
atto amministrativo, anche degli amministratori delegati, sino all'impugnazione delle delibere
invalide, contrarie allo statuto od alla legge. In taluni casi il collegio può addirittura sostituirsi agli
altri organi societari, in caso di inerzia degli stessi, sino ad arrivare ad esporre denunzie al tribunale
competente.

Il collegio sindacale della S.P.A. non ha invece il potere di sindacare nel merito gli atti di pura
gestione economica/manageriale della società, che restano di competenza dell’organo
amministrativo.

Lo scioglimento della S.P.A. 

Le cause di scioglimento nella società per azioni sono le seguenti: 

1. compimento del termine di durata;


2. raggiungimento dell’oggetto sociale o sopravvenuta impossibilità di raggiungerlo;
3. impossibilità di funzionamento o continua inattività dell’assemblea;
4. riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale (salvo sua ricostituzione o
trasformazione in altra tipologia societaria);
5. altre eventuali ipotesi previste dall'atto costitutivo;

Quelle elencate sono cause di scioglimento di diritto della società per azioni e determinano lo


stato di liquidazione della società.

La procedura di liquidazione delle società di capitali (tra cui le S.P.A.) è inderogabile anche


nell'ipotesi non vi siano attività o passività da liquidare/pagare. Gli amministratori che continuino
l’attività sociale ignorando gli adempimenti di legge si espongono a gravi responsabilità personali
LA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI

La Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)


è un tipo di società che si caratterizza per la presenza di 2 categorie di soci:

a) Soci accomandatari  rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni


sociali e sono per legge amministratori della società. I soci accomandatari sono
amministratori di diritto, e possono essere revocati dai soci (accomandatari e accomandanti
riuniti insieme in assemblea) che siano titolari della maggioranza del capitale sociale. Gli
accomandatari non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei sindaci
e del soggetto incaricato della revisione legale dei conti

b) Soci accomandanti  sono obbligati verso la società nei limiti della quota di capitale
sottoscritto.

Le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate da azioni.

 I soci indicati come accomandatari nell’atto costitutivo (di diritto) amministratori


della società senza limiti di tempo
 il socio accomandatario che cessa dall’ufficio di amministrazione non risponde per le
obbligazioni della società sorte posteriormente all’iscrizione della sua cessazione nel
registro delle imprese; da quel momento egli diventa accomandante;
 Il nuovo amministratore assume la qualità di socio accomandatario dal momento
dell’accettazione della nomina. Risponderà illimitatamente solo per le obbligazioni
sociali che sorgono a partire da tale momento

 Il capitale sociale non può essere inferiore ai 120.000.


 L’atto costitutivo deve indicare quali sono i soci accomandatari.
 La denominazione sociale deve essere costituita dal nome di almeno uno dei soci
accomandatari,
con l’indicazione di sapa
 I soci accomandatari rispondono illimitatamente e solidalmente verso i terzi per le
obbligazioni sociali. I creditori sociali possono agire nei loro confronti solo dopo aver
infruttuosamente escusso il patrimonio sociale (beneficio diescussione)
 Le modificazione dell’atto costitutivo devono essere deliberate dall’ assemblea
straordinaria con il consenso unanime dei soci accomandatari che godono di un diritto
di veto
 I soci accomandatari possono essere revocati anche se non ricorre giusta causa
 La revoca deve essere deliberata con le maggioranze prescritte per le deliberazioni dell’
assemblea straordinaria.
 Identica maggioranza è necessaria per la nomina di nuovi amministratori (deve essere
approvata anche dagli amministratori rimasti in carica).
 La società si scioglie in caso di cessazione dalla carica di tutti gli amministratori se nel
termine di 180 giorni non si è provveduto alla loro sostituzione ed i sostituti non hanno
accettato la carica. Per questo periodo il collegio sindacale nomina un amministratore
provvisorio, i cui poteri sono circoscritti agli atti di ordinaria amministrazione.
LE SOCIETÀ COOPERATIVE

Le Società cooperative caratterizzano per il fatto di perseguire uno «scopo mutualistico» che
consiste nel conseguire un «beneficio»
Le società cooperative sono società a capitale variabile con scopo mutualistico iscritte presso l’albo
delle società cooperative

 le società cooperative si distinguono in:


o scopo-mezzo esercizio in comune di una attività economica
o scopo-fine è rappresentato dallo scopo mutualistico che fornisce, a condizioni più
vantaggiose di quelle sul mercato, beni ai membri dell’organizzazione.
o Il rapporto tra qualità di socio e rapporto mutualistico è ancor più accentuato nelle
mutue assicuratrici, cui si applica la normativa speciale prevista per il settore
assicurativo, e in via residuale, la disciplina dettata per le cooperative, e che consentono
ai soci di realizzare il proprio beneficio mutualistico praticando loro un premio
assicurativo più vantaggioso.
o La possibilità che le società cooperative svolgono la propria attività anche nei confronti
dei terzi, è alla base della distinzione tra cooperative a mutualità prevalente, cioè tutte
quelle cooperative che prevalentemente svolgono la loro attività in funzione dei soci, e le
altre.
o Tutte le società cooperative sono soggette ad un duplice controllo,
 da un lato sono soggette al controllo giudiziario in merito alle gravi irregolarità
commesse da amministratori e sindaci nella gestione,
 dall’altro sono soggette al controllo dell’autorità di vigilanza che si estende a
ogni irregolarità di funzionamento.
o L’atto costitutivo deve indicare le regole per lo svolgimento dell’attività mutualistica e
nella possibilità di predisporre un regolamento che disciplini tale rapporto.
o Questo documento assumerà forza vincolante a seconda che sia inserito nell’atto
costitutivo oppure sia formulato quale atto autonomo, redatto dagli amministratori e
approvato dall’assemblea.
o Inoltre dobbiamo precisare che le società cooperative non solo sono caratterizzate dallo
scopo mutualistico, ma altresì dovranno accogliere il principio di parità di trattamento.
o La cooperative dunque dovrà sia applicare pari condizioni in ordine ai singoli rapporti
posti in essere, sia consentire a tutti i soci di contrarre assicurando loro pari opportunità.
o La rilevanza dello scopo mutualistico e del conseguente beneficio economico per i soci è
ulteriormente testimonia dal fatto che l’atto costituivo non dovrà soltanto indicare le
regole per la ripartizione degli utili ma anche i criteri per la ripartizione dei ristorni.
o Questi rappresentano le eccedenze patrimoniali delle quali la cooperativa beneficia
grazie allo scambio mutualistico e la loro distribuzione ai soci costituisce l’erogazione
del reale vantaggio mutualistico. Più saranno gli scambi mutualistici tra socio e società,
più saranno elevati i ristorni.
o Anche la società cooperativa è dotata di un capitale, rappresentato dai conferimento
eseguiti o promessi dai soci. Si ricollega la previsione dell’atto costitutivo dei requisiti
per l’ammissione dei soci e la procedura. L’atto costitutivo potrebbe anche prevedere un
inserimento graduale dei nuovi soci, favorendo una formazione professionale di soci che
saranno iscritti in una sezione speciale del libro dei soci.
o La competenza a decidere sulle domande di ammissione spetta agli amministratori. Essi,
dovranno illustrare nella relazione sulla gestione le scelte assunte riguardo
l’ampliamento della base sociale
Nelle cooperative i soci, oltre ad essere produttori, sono anche consumatori di parte dei beni e
servizi prodotti: scopo della società non è quindi quello di realizzare degli utili e distribuirli tra i
soci, ma di vendere ai soci stessi beni e servizi a prezzi di favore, senza quel margine di profitto
normalmente applicato dalle imprese commerciali nelle vendite a terzi.

Allo scopo mutualistico può aggiungersi, entro certi limiti, anche lo scopo di lucro, che rimane
tuttavia puramente secondario. In pratica, infatti, i beni e i servizi prodotti non consumati dai
soci vengono venduti anche ai non soci; i prezzi praticati, sia pure inferiori a quelli di una normale
impresa commerciale, sono fissati di solito in modo da conseguire degli utili. Questi verranno
distribuiti ai soci solo entro certi limiti, per non perdere le agevolazioni accordate dalla legge.

Non avendo per obiettivo il profitto (cioè la retribuzione del capitale), le cooperative non possono
avere nel bilancio annuale un utile da ripartire tra i soci superiore ad una minima percentuale del
capitale sociale.1

I soci devono essere almeno nove o – a determinate condizioni – almeno tre.2 Dopo la riforma del
diritto societario, per tutte le obbligazioni sociali risponde la sola società cooperativa con il proprio
patrimonio.3

La riforma del diritto societario del 2004 ha introdotto il principio della cosiddetta «mutualità
prevalente»,4 la cui certificazione è di competenza del Ministero dello sviluppo economico
mediante l’iscrizione in un apposito Albo che consente l’accesso alle agevolazioni previste dalla
legge. L’adempimento rientra tra quelli effettuabili tramite la Comunicazione Unica.

Quanto alle forme della costituzione, all’amministrazione ed al controllo valgono di massima le


norme sulle S.p.a. Tuttavia nell’atto costitutivo i soci possono prevedere la scelta della disciplina
delle S.r.l., ma solo per le cooperative con meno di venti soci o con attivo patrimoniale non
superiore ad un milione di euro. Le cooperative con almeno tre soci e meno di nove soci devono
invece adottare le stesse norme della S.r.l.
I vari tipi di cooperative

Le cooperative possono essere di vario tipo a seconda dell’attività svolta e delle dimensioni. Ad
esempio:
• cooperative di consumo: acquistano merci all’ingrosso dal produttore per venderle ai soci (o a
terzi) a prezzi economici, consentendo di ottenere un risparmio mediante la riduzione dei costi;
• cooperative di produzione e lavoro: i lavoratori divengono imprenditori di se stessi. Svolgono
un’attività di produzione di beni o servizi;
• cooperative agricole: sono molto diffuse ed operano sia nel campo della produzione che in quello
della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, nonché dell’allevamento del bestiame;
• cooperative edilizie: provvedono alla costruzione o all’acquisto di immobili, da affittare o da
vendere ai soci;
• cooperative di credito: raccolgono capitali dai soci per procurare agli stessi (ed eventualmente a
terzi) i finanziamenti necessari a condizione di favore;
• cooperative sociali (l. 381/91): operano nell’interesse della collettività attraverso la gestione di
servizi socio sanitari ed educativi oppure lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività, se finalizzato
all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; beneficiano di apposite agevolazioni
IL CONSORZIO

Il Consorzio è un contratto con cui più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la
disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.

La differenza sostanziale tra la società commerciale e il consorzio è che la prima è finalizzata


all’esercizio di un’impresa, mentre il secondo è costituito da più imprese per condividere risorse o
servizi o per meglio organizzare un’attività economica.

Il contratto di consorzio deve essere redatto per iscritto, indicando:


• l’oggetto e la durata;
• gli obblighi dei consorziati;
• le condizioni che regolano ammissione, esclusione e recesso dei soci;
• gli organi e le persone che hanno la rappresentanza e l’amministrazione;
• le modalità di scioglimento.

Quando l’attività consorziata ha un rilievo esterno (ad es. un consorzio per l’acquisto o per la vendita) il
legale rappresentante deve iscrivere il consorzio nel Registro delle Imprese.

La società consortile

Invece che con un consorzio vero e proprio, l’attività svolta con finalità consortili può essere perseguita
anche con una società commerciale: tipicamente la S.r.l. o la S.p.a., che assumono la denominazione:

• «Società consortile a responsabilità limitata», o


• «Società consortile per azioni».

In tali casi si applica la normativa del tipo sociale di riferimento (alla S.r.l. consortile cioè si applicano
le norme della S.r.l. e non quelle del consorzio).

Il contratto di rete

Oltre al consorzio occorre accennare per affinità ad un nuovo strumento, introdotto nell’ordinamento
giuridico nel 20091 e più volte modificato: il Contratto di rete, che la legge mette a disposizione degli
imprenditori per creare aggregazioni d’impresa sinergiche, organizzate e durature, fruendo al contempo
di incentivi ed agevolazioni fiscali.

Tale strumento, redatto in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata, può limitarsi ad un
profilo di accordo contrattuale tra soggetti del tutto autonomi, oppure assumere soggettività propria
mediante costituzione di un fondo patrimoniale e di un organo comune destinato a rapportarsi con i
terzi.

Nel primo caso il Contratto di rete deve essere depositato nel Registro Imprese di tutte le Camere di
commercio nei cui territori hanno sede i soggetti partecipanti.

Nel secondo caso il Contratto acquisisce personalità giuridica autonoma di «Rete di imprese» e va
iscritto nella sezione ordinaria del Registro Imprese della Camera di commercio in cui è stabilita la sua
sede legale.
I CONSORZI FRA IMPRENDITORI

Consorzio = contratto con cui più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la
disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese (ART. 2602).

Ricomprende 2 distinti fenomeni:

c. anticoncorrenziale c. di coordinamento
Ha lo scopo di svolgere determinate fasi delle
Ha lo scopo di disciplinare limitandola la
rispettive impresi, ridicendo i costi di gestione
reciproca concorrenza fra imprenditori che
delle singole imprese consorziate.
svolgono la stessa attività. Sono controllati
Favoriscono la sopravvivenza delle piccole e
per evitare monopoli.
medie imprese.

Consorzi con attività:

interna Esterna
Le parti prevedono l’istituzione di un ufficio
Regolano rapporti reciproci tra i consorziati e
comune destinato a svolgere attività con i
accertano il rispetto di quanto convenuto.
terzi nell’interesse delle imprese consorziate.

Il contratto di consorzio = può essere stipulato solo tra imprenditori e per iscritto a pena di
nullità. Deve contenere la determinazione dell’oggetto del consorzio, degli obblighi assunti dai
consorziali. La durata è liberamente fissata o se tacita si intende di 10 anni.

È un contratto aperto e può sciogliersi per recesso (volontariamente) o per esclusione


(decisione altrui). È prevista la presenza di un’assemblea e di un organo direttivo.

Consorzi con attività esterna = per essi è previsto un regime di pubblicità legale e nel contratto
devono figurare le persone a cui è attribuita la presidenza, la direzione e la rappresentanza del
consorzio. È prevista la formazione di un fondo consortile che costituisce patrimonio autonomo
rispetto a quello dei consorziali.

Società Consorzio
Le società lucrative (società di persone ≠ Produce beni e servizi necessari alle imprese
e società di capitali) hanno come fine consorziate e destinati ad essere assorbiti
tipico quello di produrre utili da dalle stesse senza il conseguimento di utili
distribuire fra i soci. da parte del consorzio. Lo scopo dei singoli
consorziati è solo quello di conseguire un
vantaggio patrimoniale diretto come minori
costi (es acquisto materie prime) o maggiori
ricavi (centro vendite in comune)

Lo scopo consortile è affine allo scopo mutualistico delle società cooperative. ≠ specifico e tipico
e il vantaggio mutualistico perseguito: costi e ricavi
 Solo gli imprenditori sono coloro che svolgono attività di impresa e sono interessati a svolgere
in comune determinate fasi delle imprese, e pertanto solo loro possono stipulare un contratto di
consorzio detto anche “contratto formale”, in cui è stipulato per iscritto pena la nullità,
 Deve contenere la determinazione dell’oggetto del consorzio, gli obblighi assunti dai consorziati
e gli eventuali contributi in danaro da essi dovuti per il funzionamento del consorzio.
 Per sua natura è un contratto di durata scelto liberamente dalle parti, e nel silenzio il contratto
deve ritenersi valido per 10 anni.
 Il contratto di consorzio può sciogliersi limitatamente ad un consorziato,
per (recesso) o (esclusione).
 Al consorziato receduto o escluso competerà la liquidazione della sua quota di partecipazione al
fondo patrimoniale consortile.

 L’organizzazione consortile può avere rilievo solo interno


 Il carattere strutturale essenziale dei consorziati che è la creazione di un’organizzazione
comune. La struttura organizzativa di ogni consorzio si fonda sulla presenza di un assemblea da
tutti i consorziati e da un organo direttivo.
 è necessario il voto favorevole della maggioranza dei consorziati per le delibere dell’attuazione
dell’oggetto del consorzio,
 invece è richiesto il consenso di tutti in consorziati per le modificazione del contratto.

 I consorzi svolgono attività esterna con i terzi, in cui è previsto un regime di pubblicità legale
destinato a portare a conoscenza dei terzi i dati essenziali della struttura consortile.
 Deve essere specificato nel contratto il soggetto al quale spetta
o la presidenza,
o la direzione
o la rappresentanza del consorzio
o i poteri,
dati che dovranno essere iscritti nel registro delle imprese.
 è prevista la formazione di un fondo patrimoniale costituito dai contributi iniziali e successivi
dai consorziati

 Le società consortili svolgono e attività esclusivamente interna


 Lo scopo consortile è
o la qualità di imprenditore di tutti i partecipanti al consorzio e dallo stretto nesso
funzionale che esiste fra l’attività del consorzio
o l’attività svolta dai singoli imprenditori consorziati.

 Esso presenta una affinità con lo scopo delle società cooperative,


cioè con lo scopo mutualistico.
 Anche l’impresa mutualistica tende a procurare ai soci un vantaggio patrimoniale diretto,
sotto forma di un risparmio di spesa o di un maggior guadagno personale.
 Si parla anche di scopo mutualistico dei consorzi e di mutualità consortile.
 Prima della modifica della disciplina dei consorzi, è necessario perseguire gli obiettivi
del contratto di consorzio attraverso la costituzione S.p.A. o da una società cooperativa.
 Oggi è possibile costituire una S.p.A. nel cui atto costitutivo si dichiari l’esclusiva
finalità consortile perseguita
LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA

La s.r.l. (artt. 2462-2483 c.c.) è una società di capitali nella quale:


 Per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio;
 Le partecipazioni dei soci non possono essere rappresentate da azioni e non
possono costituire oggetto di offerta al pubblico
 ha come organo deliberante l’Assemblea dei Soci
 ha come organo amministrativo, secondo la scelta dei soci:
o o un Amministratore Unico;
o o un Consiglio di Amministrazione, che può delegare la maggior parte
dei propri poteri ad un consigliere
 può disporre di:
- un organo di controllo che verifica la correttezza dell’amministrazione e
l’adeguatezza dell’assetto amministrativo;
- un revisore contabile, che esercita il cosiddetto controllo contabile.

L’organo di controllo e il revisore contabile sono obbligatori solo in presenza di


determinate condizioni previste dall’art. 2477 c.c. 8

► La S.r.l. è un tipo di società in cui l’elemento personale è


abbastanza importante, ma contemporaneamente si ha il
vantaggio della responsabilità limitata: copre quindi la fascia di
imprese con dimensioni medie,9 superiori alla S.n.c. ed inferiori
alla S.p.a. (infatti ha di norma un capitale minimo obbligatorio di
10.000 euro contro i 50.000 euro della S.p.a).10
 
 Per la sua costituzione:
o Il capitale sociale minimo richiesto è 10000
o La denominazione sociale può essere liberamente formata ma deve
contenere l’indicazione di s.r.l.;
o Può essere costituita a tempo indeterminato
 Per quanto riguarda i conferimenti posso essere conferiti tutti gli elementi
dell’attivo suscettibile di valutazione economica:
1) Conferimenti in danaro: Il versamento presso una banca del 25% di questi
e dell’intero sovraprezzo prezzo può essere sostituito dalla stipula di una
polizza di assicurazione
2) Conferimenti in natura: è sufficiente si tratti di un revisore iscritto nel
registro.
Non è prevista alcuna revisione della stima
3) conferimento di prestazioni d’opera: è consentito purché l’intero valore
assegnato allo stesso sia garantito da una polizza di assicurazione.

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