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IL BILANCIO DI ESERCIZIO

Il bilancio l’esercizio
 è un documento contabile che accoglie tutti i valori di sintesi della contabilità generale
riferiti a un dato periodo amministrativo
 Per la redazione del bilancio d’esercizio
il codice civile detta delle regole rigide in forma piramidale.

 al vertice vi è la clausola generale, nell’ articolo 2423 codice civile

 poi rientrano i principi di redazione del bilancio


nell’articolo 2423 bis del codice civile

 seguono poi norme relative agli schemi di


-stato patrimoniale art. 2424
-conto economico art. 2425

 in una posizione ancora subordinata


rientrano poi tutte quelle norme che
vanno a regolamentare
il contenuto degli schemi di bilancio
articoli 2324-bis, 2425-bis, 2425-ter

 alla base di questa piramide rientrano


i criteri di valutazione art. 2426

La clausola generale
L’articolo 2423 cc afferma che
 Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare
in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società
nonché il risultato economico di esercizio.
Quindi diciamo che i tre principi sanciti dalla clausola generale sono:
 chiarezza
o le informazioni inserite nel bilancio devono essere verificabili da parte del lettore,
cioè chiunque stakeholder legga il bilancio deve essere in grado di comprendere la
situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico d’esercizio.
o la chiarezza implica anche la significatività e la rilevanza dei dati,
cioè bisogna limitarsi ad indicare informazioni utili per prendere le decisioni,
e anche una corretta collocazione delle informazioni nel bilancio.

 Correttezza
→ significa neutralità, onestà, possibilità di verificare le informazioni comunicate
dagli amministratori
→ le informazioni di bilancio devono essere integrate con informazioni aggiuntive
per garantire sempre il rispetto dei principi di chiarezza, veridicità e correttezza

 Veridicità
o veridicità che deve essere intesa sia in senso oggettivo che in senso soggettivo.
 in senso oggettivo
 il bilancio deve rappresentare la realtà dei fatti
 in seno soggettivo,
 nel bilancio non troviamo sempre e solo valori certi
ma possiamo trovare valori non certi,
congetturati come i ratei e i risconti
(cioè le stime, le congetture devono essere razionali e credibili=
 Elementi soggettivi sono:
o la vita utile del bene
o la modalità di uso del bene nel tempo.

Il postulato della rilevanza art 2423 cc  4’ comma


 È possibile non rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione e presentazione
informativa quando applicando questi obblighi, si abbiano degli effetti irrilevanti
 Un’ informazione è rilevante quando la sua errata indicazione è in grado di influenzare
le decisioni degli investitori
 Il singolo amministratore dovrà valutare questo postulato della rilevanza con riferimento alle
voci
 Il postulato della rilevanza si applica con il costo ammortizzato

DEROGA  art. 2423 5° comma


(modificato recentemente dal d.lgs 139 del 2015)
 Se in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione di legge risulti incompatibile con la
rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata.
 A questo punto la deroga rappresenta un obbligo per il redattore del bilancio.
 Quando viene esercitata questa deroga, i redattori del bilancio devono
1- motivare la deroga nella nota integrativa con tutte le ragioni in cui ci devono essere casi
realmente eccezionali, non ripetibile, eventi anomali e carattere oggettivo
2- indicare l’influenza sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica nella nota
integrativa.
3-devono obbligatoriamente iscrivere nel patrimonio netto gli eventuali utili derivanti dalla
deroga in una riserva non distribuibile, se non in misura pari al valore recuperato
Le deroghe sono ammissibili solo se si verificano due condizioni fondamentali :
1. Deve trattarsi di eventi eccezionali
 Però la dottrina ha individuato i caratteri degli eventi eccezionali e sono 3:
 L’evento deve possedere un carattere oggettivo di eccezionalità
riguardando una categoria di beni, cioè non deve riferirsi ad una
situazione soggettiva dell’impresa,
o Non è un evento eccezionale, il fatto che l’impresa sia in perdita,
perché questo evento non ha carattere oggettivo
o Se invece l’evento riguarda un terreno o un fabbricato, in questo
caso può essere considerato evento eccezionale
 L’evento deve essere anomalo/estraneo rispetto ai normali
accadimenti gestionali e si ad una specifica condizione d’impresa.
o Se si verifica un evento eccezionale, questo evento ha natura
anomalo se abbiamo 2 imprese: Alfa e Beta. Sia Alfa che Beta lo
valuterebbero come un caso eccezionale perché indipendente
da condizioni specifiche dell’impresa, è anomalo per tutte le
imprese
 Eventi non ripetibili perché se si manifesta con frequenza, non si può
parlare di eccezionalità degli eventi.
2. L’applicazione di una norma di legge del c.c. sia incompatibile (non consenta) se
non rispetti i principi contabili.
i principi di redazione art. 2423 bis.
 Principio del going concern o della continuazione dell’attività di impresa
o Le valutazioni delle voci del bilancio devono essere fatti
nella prospettiva della continuità aziendale
o Si redige che l’azienda sia in funzionamento
o Si deve presumere che l’attività continui nel tempo e che quindi non ci sia una vera e
propria interruzione delle attività, ma che possa continuare negli esercizi successivi

 Principio di prevalenza della sostanza sulla forma


(introdotto con il D.lgs. n. 139/2015, perché in precedenza vi era il principio di coerenza della
forma sulla sostanza del contratto)
o In cui si guarda la sostanza economica l’eccezione che si riferisce a questo principio è
quella delle operazioni di leasing
in cui si ha il trasferimento dei rischi e dei benefici in capo al locatario, e quindi
teoricamente il bene deve essere iscritto nel bilancio del locatario, tuttavia la normativa
italiana non consente di fare iscrivere il bene nel bilancio del locatario, imponendo che il
locatore che percepisce soltanto il canone di periodico,
iscriva nel proprio bilancio il bene.

 Principio di prudenza
o Che ha una connotazione asimmetrica in quanto possono essere indicati
 solo gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio,
 si deve tener conto di tutti i rischi e di tutte le perdite di competenza
dell’esercizio, anche se conosciute dopo la chiusura dell’esercizio
o Queste quantità soggettive possono comportare delle stime e delle congetture
 le stime
 si parla di approssimazione del vero
 le quantità stimate sono quelle per le quali al momento della
determinazione del reddito, non si hanno informazioni sufficienti per la
loro determinazione, ma ci sono solo apprezzamenti che possono essere
verificati in futuro
 le congetture
 sono astrazione del vero

 Principio sulla competenza economica


o È fondamentale per la determinazione del reddito d’esercizio
o Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza, indipendentemente dalla
data di pagamento
o I costi sono di competenza economica d’esercizio quando si riferiscono a fattori
produttivi utilizzati nell’esercizio
o I ricavi sono di competenza economica d’esercizio solo quando si riferiscono a
produzioni già realizzati nell’esercizio
o Presuppone che ci deve essere una correlazione tra costi e ricavi
 Principio di costanza di criteri di valutazione
o Per garantire la comparabilità dei bilanci nel tempo
la valutazione delle singole voci dev’essere fatta separatamente
o I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro

 Principio di valutazione
o Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati
separatamente senza aggregazioni, secondo lo schema di bilancio in un’unica voce
Stato patrimoniale art.2424 cc
Conto economico art.2425 cc

Rendiconto finanziario 2425 ter


Deve evidenziare l’ammontare del valore e la composizione delle disponibilità liquide
sia all’inizio sia alla fine dell’esercizio, e i flussi finanziari che derivano
dall’attività operativa, di investimento e di finanziamento

Nota integrativa 2427


 ha una funzione più descrittiva
 contiene informazioni di natura qualitativa
 indica una serie di informazioni obbligatorie  che servono a rendere più comprensibili i
contenuti dello sp e del ce.
 La sua funzione è
o spiegare i criteri di valutazione adottati in bilancio,
o fornire informazioni riguardo le voci dello sp e ce
o fornire spiegazioni sull'adozione di certi comportamenti contabili
o favorire la comparabilità dei bilanci

Il bilancio d’esercizio, assolve tre funzioni principali:


A. Funzione conoscitiva
 offre informazioni sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell’impresa
 il bilancio consente agli amministratori di prendere
delle decisioni secondo i risultati conseguiti,
se ci sono dei risultati soddisfacenti si andrà a decidere
in che modo intervenire per ottenere un miglioramento

B. Funzione informativa
 consente di misurare in termini quantitativi e qualitativi
una rappresentazione chiara, veritiera e corretta dell’attività di impresa
cioè il patrimonio e il reddito aziendale, dando informazioni a terzi

C. Funzione di controllo
 consente di monitorare periodicamente i risultati raggiunti
dagli amministratori attraverso il loro operato,
ed intervenire in caso gli andamenti non sonosoddisfacenti
Dimensioni delle imprese
La classificazione si desume dagli articoli 2435 bis e dal 2435 ter.
 L’art 2435 bis
(piccole imprese)
 possono redigere il bilancio in forma abbreviata
le società che nel primo esercizio o per due esercizi consecutivi
non abbiano superati 2 dei 3 seguenti limiti:
-attivo dello sp < 4,4 milioni di euro
-ricavi < 8,8 milioni di euro
-dipendenti < a 50
Se invece supera questi limiti non si parla più di piccole imprese,
ma di medie grandi imprese
 L’art 2435 ter
(micro imprese)
 possono redigere il bilancio in forma abbreviata
le società che nel primo esercizio o per 2 esercizi consecutivi
non superano 2 di questi limiti:
-attivo < a 175 mila eur0
-ricavi < a 350 mila euro
-dipendenti < a 5

i criteri di valutazione art. 2426


1. IMMOBILIZZAZIONI
 Le immobilizzazioni devono essere iscritte al costo storico
 Costo d’acquisto  costo del bene + costi accessori
 Costo di produzione
Costi diretti sostenuti per fabbricare il prodotto
+ oneri finanziari sostenuti per produrre il bene
2. AMMORTAMENTO
 Le immobilizzazioni materiali e immateriali devono essere sistematicamente
ammortizzate in ogni esercizio con una struttura a quote costanti,
in base alla loro residua possibilità di utilizzazione
3. SVALUTAZIONI
 Quando vi sono perdite durevoli di valore,
l’impresa è obbligata a svalutare
le immobilizzazioni immateriali sempre quando
-il valore del bilancio > al valore recuperabile,
-il valore dell’immobilizzazione < al valore storico
quindi verrà iscritto nel bilancio a valore inferiore.
 Il c.c. impone di non mantenere la svalutazione nei successivi bilanci,
se vengono meno i motivi
 Non si SVALUTA quando
il valore del bel bilanci > al valore recuperabile
 Il valore recuperabile deve essere maggiore tra
 Il faire value
 Il valore d’uso
4. RIVALUTAZIONE
 Cioè il ripristino del suo valore originario
 Non sono ammesse salvo per i beni immateriali
 Può essere fatta solo con una legge specifica
 Non può attribuire un valore > al valore d’uso
5. PARTECIPAZIONI
 Il metodo del patrimonio netto, si applica:
-Alle partecipazioni iscritte nell’attivo tra le immobilizzazioni finanziarie
-Alle imprese controllate e collegate

6. COSTI PLURIENNALI
 Costi
-D’impianto e ampliamento
-Di sviluppo
-Di ricerca
-Di pubblicità
 Sono iscritte nell’attivo con il consenso del collegio sindacale
 Si ammortizzano entro un periodo non > a 5 anni secondo la loro vita utile
 Non possono essere trasferiti a terzi
 Costi che non esauriscono la loro utilità nell’esercizio,
infatti hanno un’ utilità futura
7. AVVIAMENTO
 Iscritto nell’attivo solo se acquisito a titolo oneroso
 Si iscrive con il consenso del collegio sindacale
 È ammortizzato in modo attendibile secondo la vita utile in 5 anni
8. CREDITI
 Devono essere valutate secondo il valore di prudente realizzo
 Gli amministratori devono eliminare i crediti che non verranno pagati
 Se il creditore da stralciare è sorto
 Nell’esercizio in corso  si ha crediti verso clienti
 Nell’esercizio precedente
 Si ha fondo svalutazione crediti
 Si ha fondo rischio creditore
8. Bis ATTIVITA’ E PASSIVITA’ IN VALUTA
 Devono essere iscritte al tasso di cambio dal momento del loro acquisto
(costituenti di immobilizzazione)
 Sono iscritte al tasso di cambio alla data di chiusura dell’esercizio
 la differenza darà luogo alla formazione di utile e perdite
su cambi da imputare su ce (non costituenti di immobilizzazione)
9. RIMANENZE
 Le rimanenze sono beni di proprietà destinati alla vendita o alla produzione
 Sono esclusi quei beni ricevuti in deposito dai clienti per la lavorazione
calcolato al valore di realizzo del mercato fornendo un valore minore che non
può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi
10.COSTO DEI BENI FUNGIBILI
 Costo ponderato
 Fifo
 Lifo

STATO PATRIMONIALE

 si dà rappresentazione di quello che è il capitale dell’impresa


 fornisce una fotografia istantanea dell’ammontare degli investimenti
in un determinato momento e delle modalità con cui sono state finanziate
attraverso le passività e il patrimonio netto
 prevede valori di stock
 valori determinati in un dato instante di tempo
 si presenta con uno schema rigido, non modificabile
con due sezioni divise e contrapposti,
da un lato abbiamo l’attivo, dall’altro il passivo.

ATTIVO:
L’ attivo indica gli investimenti effettuati dall’impresa
All’interno dello sp ci sono 4 generi di articolazione:
 Macro classi  lettere maiuscole, anche quando non ci sono importi è obbligatorio rappresentarle
nello schema dello sp
 Classi numeri romani, anche quando non ci sono importi è obbligatorio rappresentarle nello
schema dello sp, cioè il valore è pari a 0.
 Voci  numeri arabi
 Sottovoci  lettere minuscole

Il criterio della classificazione dell’attivo è la destinazione economica


cioè la funzione che questi elementi del patrimonio svolgono all’interno del processo produttivo
1 caso : per l’amministratore se si tratta di un bene destinato a permanere durevolmente nell’attività di
impresa, verrà indicato nelle immobilizzazioni materiali
2 caso, se invece il bene per l’organo amministrativo è destinato ad essere venduto, verrà collocato
nell’attivo circolante.
l’eccezione al criterio della destinazione è quella relativa ai crediti perché sono sempre dell’attivo
circolante (tutti i crediti v/clienti con la distinzione di quelli esigibili entro i 12 mesi e quelli esigibili oltre i
12 mesi)
Gli elementi dell’attivo dello sp devono essere indicati al netto dei fondi rettificativi
che sono fondo ammortamento, fondo svalutazione
Il criterio della realizzabilità del tempo cioè la capacità dell’elemento patr di trasformarsi in forma
liquidità entro l’esercizio o oltre l’esercizio
 attività a breve termine: un bene può trasformarsi in forma liquida entro i 12 mesi,
attività a medio-lungo termine: oltre i 12 mesi  che è collegato al principio della destinazione

PASSIVO

In contrapposizione al criterio della destinazione abbiamo


criterio della natura guardando la natura del bene e non la funzione del bene
Si indicano indicare quelle che sono le fonti di finanziamento in base alla loro natura
utilizzate dall’impresa, che si distinguono in fonti di finanziamento
-interne, si tratta di conferimenti effettuati dal soggetto aziendale
-esterne, risorse apportate da terze economie
Quindi nella sezione del passivo abbiamo
il capitale proprio dalle fonti provenienti da terzi finanziatori
quindi i debiti, il TFR e così via
Non ci sono
 Voci  numeri arabi che è possibile omettere quando l’importo è pari a 0.
 sotto voci  lettere minuscole
i mezzi propripatrimonio netto
i mezzi di terzi fondi rischi e oneri, tfr, debiti, ratei e risconti
CONTO ECONOMICO

 Nel prospetto di CE trova rappresentazione il reddito di esercizio,


inteso come contrapposizione tra
i ricavi di competenza economica dell’esercizio e
i costi di competenza economica dell’esercizio.
 Questo reddito esprime
l’accrescimento o la riduzione
che il capitale d’impresa
subisce per effetto
dell’attività di impresa
 La contabilità generale ha come obiettivo la rilevazione di tutte le operazioni esterne di
gestione, quindi dall’1/1 al 31/12 tutti questi accadimenti di gestione vengono rilevati
secondo il principio della competenza finanziaria
 Al 31/12 si abbandona l’ottica della competenza finanziaria per considerare quelle
economica.
 Quindi un costo ed un ricavo, è di competenza economica a prescindere se abbia o meno
avuto manifestazione finanziaria.
 Il conto economico civilistico è a struttura scalare
consente di determinare dei risultati intermedi/parziali
ed è come se si andasse ad individuare quello che è il contributo delle singole arie della
 Si segue criterio per natura
-lettere maiuscolemacro-classi
-numeri arabivoci
 Il ce comprende dei valori flusso.
Macro-classi del conto economico:

A. valore della produzione


 nella macro classe A sono riportati tutti i ricavi dell’impresa relativi ai ricavi di una
gestione caratteristica o accessoria
 attività caratteristica comprende tutti gli elementi di reddito che derivano da
operazioni continuative nel tempo cioè l’attività core (distintiva) dell’impresa
 attività accessoria (in via residuale) comprende eventi di reddito che non si
riferiscono né all’attività caratteristica (core) né a quella finanziaria
 si articola in cinque voci, dove andremo ad indicare i componenti positivi di reddito.
 I componenti positivi di reddito non sono solo tutti i ricavi
ma anche gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni voce 4)
è indicata nel valore della produzione
non perché è un componente positivo di reddito
ma è uno storno di costi  cioè delle rettifiche di costi che sono stati contabilizzati
ma che al 31/12 ci rendiamo conto di non essere di competenza economica,
così vengono stornati, sottratti dal conto economico e portati nel patrimonio.
(relativamente la voce 5) altri ricavi e proventi, in questa voce rientrano tutti i ricavi e
proventi relativi alla gestione patrimoniale ed anche alla gestione straordinaria.
Prima del decreto legislativo 139 del 2015, c’era anche la macro-classe E) proventi e
oneri straordinari, ma non è prevista a livello internazionale, perciò è stata eliminata.
Per cui tutti quei proventi di natura straordinaria oggi sono contabilizzati nella voce 5)
altri ricavi e proventi di natura patrimoniale e straordinaria.

B. costi della produzione


 si articola in 14 voci
 nella voce B14 rientrano tutti gli oneri di natura patrimoniale e straordinaria.
 quindi tutto ciò che in passato, prima del decreto legislativo del 2015,
veniva contabilizzato nella macro-classe E),
oggi sarà indicato nella voce A5 se si tratta di proventi in natura straordinaria,
oppure nella voce B14 se si tratta di oneri natura straordinaria

C. proventi e oneri finanziari, cioè i risultati della gestione di un’attività finanziaria

D. rettifiche di valore di attività e passività finanziaria


 A cui segue poi  il risultato prima delle imposte, le imposte sul reddito d’esercizio
(imposte correnti, differite anticipate) ed infine l’utile o perdita d’esercizio.

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