Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Inoltre la suddivisione delle spese per il riscaldamento tra i condomini non avviene più con le
tradizionali tabelle millesimali ma con la nuova norma UNI 10200 che suddivide i consumi in consumi
volontari (misurati dai contabilizzatori) ed in consumi involontari secondo la “nuova tabella
millesimale del riscaldamento”
I consumi involontari derivano essenzialmente da:
1. Perdite della rete di distribuzione, cioè le dispersioni del calore che avvengono dalle tubature
prima che raggiungano gli appartamenti
2. Spese di conduzione e manutenzione ordinaria
3. Spese per la gestione del servizio di lettura di contabilizzazione
Chi si dovesse essere distaccato dall’impianto centralizzato dovrà comunque pagare le spese
involontarie secondo la nuova tabella millesimale del riscaldamento (UNI 10200)
Deroghe
Se pensi non sia necessario, conveniente, non è stato trovato un accordo nel condominio o
semplicemente l’assemblea non vuole installare la contabilizzazione, puoi valutare se rientrare nei casi
di deroga
1-Deroga di applicare le “nuove tabelle millesimali” secondo la UNI 10200
1.1 – Nel caso in cui siano comprovate con una relazione asseverata differenze di fabbisogno termico
per metro quadrato tra le unità immobiliari superiori al 50%, il condominio in sede assembleare
può derogare dall’obbligo di ripartizione secondo la norma UNI 10200 e procedere alla ripartizione
delle spese secondo percentuali fisse: almeno il 70% per il consumo volontario e la rimanenza come
quota fissa.
In altri termini, l’assemblea di condominio è libera di non redigere le nuove tabelle millesimali per il
riscaldamento se viene approvata una relazione tecnica, nella quale si assevera che tra almeno due
appartamenti del condominio esistono differenze di fabbisogno termico per metro quadrato maggiori del
50%. Questo può accadere ad esempio se i due appartamenti hanno bisogno di quantità molto differenti
di calore per essere riscaldati, come può succedere per un appartamento localizzato ad un piano
intermedio esposto a sud ed un appartamento all’ultimo piano esposto a nord.
Se questa differenza è maggiore del 50%, grazie all’asseverazione del tecnico, è possibile derogare
dall’obbligo di “nuove tabelle millesimali” secondo la UNI 10200 e l’assemblea è libera di ripartire
scegliendo la percentuale tra quota fissa e variabile
1.2 – L’articolo 9 comma 5 lettera d) del D.lgs 102/2014 specifica inoltre che l’obbligo delle tabelle
millesimali secondo la UNI 10200 è facoltativo nei condomini o edifici polifunzionali in cui alla data
di entrata in vigore del decreto (quindi prima del 19 Luglio 2014) si sia già provedduto all’installazione
dei dispositivi di contabilizzazione e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese.
2-Deroga di installare la contabilizzazione del calore
Se il risparmio ottenibile attraverso l’intervento di contabilizzazione è economicante sconveniente
rispetto ad altri interventi di riqualificazione è possibile “derogare” all’obbligo di
contabilizzazione. In una recente consulenza da noi svolta a Roma abbiamo permesso al condominio di
evitare gli obblighi della contabilizzazione.
Questo tipo di deroga è particolarmente rara ed applicabile principalmente ad impianti ad aria.
Le unità che hanno avuto maggiori svantaggi dalla norma UNI10200 sono gli attici e gli
appartamenti al piano terra perchè appunto sono quelli che disperdono più calore a favore degli
appartamenti nei piani intermedi. Dalla nostra esperienza stimiamo per gli attici un aumento delle
tabelle millesimali del riscaldamento di circa il 60% rispetto al precedente metodo di calcolo
Questo grafico rappresenta il calcolo della tabella millesimale per il riscaldamento di un edificio
secondo la nuova UNI10200. Possiamo notare come gli appartamenti posizionati in alto (piano quinto) e
in basso dell’edificio (piano terra) sono quelli che pagheranno di più la quota involontaria del
riscaldamento (fino al 60% in più) mentre gli appartamenti ai piani intermedi pagheranno meno. Il
colore rosso mostra gli appartamenti più svantaggiati, il verde quelli più avvantaggiati
I costi
Per un condominio medio il costo per la contabilizzazione del calore è indicativamente:
1. 70/120 € per ogni appartamento
2. 110/140 € per ogni radiatore (valvole + ripartitori)
3. Oltre a questo va preventivato il costo per gli interventi di adeguamento della centrale termica
Il costo dell’installazione delle valvole e di adeguamento dell’impianto va imputato per millesimi di
proprietà in quanto “innovazione” a tutti gli effetti, anche se assunta con quorum agevolato in quanto
obbligo di legge
Le detrazioni fiscali
Tutte le spese, anche professionali, finalizzate alla contabilizzazione del calore possono essere detratte
dai singoli condòmini tramite le agevolazioni fiscali per ristrutturazione edilizia con detrazione al
50% o riqualificazione energetica con detrazione al 65%. Questo secondo caso è permesso se i
dispositivi di contabilizzazione del calore sono installati in concomitanza con la sostituzione, integrale o
parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione
e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione (circolare AdE 8 maggio 2016, n. 16)
Le novità introdotte negli ultimi anni prevedono la possibilità di cedere il corrispondente credito ai
fornitori che hanno eseguito i lavori
Contabilizzazione diretta e indiretta
La contabilizzazione viene effettuata con due metodi a seconda che l’impianto sia a colonne montanti, a
distribuzione orizzontale o da ulteriori necessità dettate dalla tipologia di emissione del calore (come ad
esempio pavimenti radianti).
Contabilizzazione diretta
La diretta si applica in quegli appartamenti che hanno un unico punto di ingresso del fluido
termovettore (di solito acqua) che poi viene distribuito con un circuito “orizzontale”. In questo caso è
sufficiente conteggiare una sola volta il calore che entra nell’appartamento. Questo tipo di impianto è
più raro rispetto a quello della contabilizzazione indiretta e figura soprattutto nelle costruzioni di più
recente costruzione
Contabilizzazione indiretta
In questo tipo di impianto i radiatori vengono serviti da diverse colonne montanti che corrono dal
piano dei locali tecnici fino all’ultimo piano dell’edificio. La contabilizzazione viene quindi effettuata
montando sui singoli radiatori dei ripartitori(opportunamente programmati) che leggono la temperatura
superficiale del radiatore e la temperatura dell’aria. In questo modo i dati permettono di capire quanto
ogni appartamento consuma in proporzione al totale dell’edificio
In caso di contabilizzazione vige l’obbligo di installare anche le valvole termostatiche sui radiatori.
Per evitare danneggiamenti delle valvole è necessario effettuare un lavaggio dell’impianto e installare
pompe elettroniche per modulare la circolazione dell’acqua
1. Laura Tavazzi
18 Giugno 2019 @ 14:04
Buongiorno, grazie per l’articolo pubblicato, molto chiaro. Avrei però un paio di domande in merito.
Questa la mia situazione. Abito al primo piano, sopra ad un garage, in un condominio di 33 unità. A
causa delle spese elevate, a mio parere dovute ad una sproporzione millesimale, ho richiesto a mie spese
una perizia tecnica per revisionare i millesimi della mia scala. Da tale perizia sono emerse più anomalie
(es. pago l’ascensore di più dell’inquilino del 4 piano….le mie spese di riscaldamento, nonostante abbia
solo 8/9 millesimi in più dell’appartamento più grande e simile al mio, e, avendo le termovalvole sulla
posizione 2/3 su un massimo di 5 punti, sono arrivate nel 2018, a € 3200….ecc…). Porterò tale perizia
in assemblea per richiedere una completa revisione delle tabelle millesimali. Vengo alle domande. Il
mio condominio è in deroga con la nuova legge 10200. Il mio amministratore mi dice che le tabelle
millesimali del riscaldamento non andrebbero toccate perchè pagherei tra il 10% e il 30% in più! Ma se
le tabelle dovessero cambiare a mio favore, visto le anomalie riscontrate, si potrebbe fare? Cioè lasciare
la quota fissa delle tabelle millesimali in deroga e quella personale mutata con i nuovi conteggi?
Mah….A pare mio se i conteggi sono sbagliati, sono sbagliati! La ringrazio anticipatamente . Cordialità
Rispondi
Buongiorno gentile sig.ra Tavazzi e grazie per averci contattati innanzitutto; le chiedo scusa per
l’enorme ritardo nel risponderle ma ho avuto dei problemi nella gestione dei commenti sul sito
che ho appena risolto e ho potuto leggere solo ora la sua gentile richiesta..dunque innanzitutto
posso dirle che ha fatto benissimo ad interpellare un tecnico competente per la perizia dato che ha
riscontrato delle anomalie, è corretto il procedimento di portare la proposta in assemblea (facendo
però mettere come punto all’ordine del giorno dell’assemblea, altrimenti non potrà essere presa in
considerazione la votazione, la revisione delle tabelle millesimali) per la revisione appunto delle
tabelle.Tenga presente che con l’adeguamento alla contabilizzazione con le valvole termostatiche
il condominio dovrebbe già aver adeguato le tabelle millesimali con delle nuove tabelle apposite
secondo la normativa UNI 10200 in quanto la suddivisione delle spese per il riscaldamento tra i
condomini non avviene più con le tradizionali tabelle millesimali ma con la nuova norma UNI
10200 che suddivide i consumi in consumi volontari (misurati dai contabilizzatori) ed in consumi
involontari secondo la “nuova tabella millesimale del riscaldamento”, Lei però mi sta dicendo che
il suo stabile è in deroga alla normativa…questo è possibile in quanto in altri termini, l’assemblea
di condominio è libera di non redigere le nuove tabelle millesimali per il riscaldamento se viene
approvata una relazione tecnica, nella quale si assevera che tra due appartamenti del condominio
esistono differenze di fabbisogno termico per metro quadrato maggiori almeno del 50%. Questo
può accadere ad esempio se i due appartamenti hanno bisogno di quantità molto differenti di
calore per essere riscaldati, come può succedere per un appartamento localizzato ad un piano
intermedio esposto a sud ed un appartamento all’ultimo piano esposto a nord.Se questa differenza
è maggiore del 50%, grazie all’asseverazione del tecnico, è possibile derogare dall’obbligo di
“nuove tabelle millesimali” secondo la UNI 10200 e l’assemblea è libera di ripartire scegliendo la
percentuale tra quota fissa e variabile. Attenzione perchè per questa deroga è necessaria
l’asseverazione del tecnico e la conseguente approvazione in assemblea condominiale.
– L’articolo 9 comma 5 lettera d) del D.lgs 102/2014 specifica inoltre che l’obbligo delle tabelle
millesimali secondo la UNI 10200 è facoltativo nei condomini o edifici polifunzionali in cui alla
data di entrata in vigore del decreto (quindi prima del 19 Luglio 2014) si sia già provedduto
all’installazione dei dispositivi di contabilizzazione e si sia già provveduto alla relativa
suddivisione delle spese.Ora, se lei ha in mano una perizia di un tecnico specializzato ha il diritto
di sottoporre la questione all’assemblea chiedendo appunto la revisione delle tabelle millesimali,
il problema è che in teoria per l’approvazione del punto occorrerebbe l’unanimità dei voti, basta
un solo condominio contrario perchè non passi la delibera, anche se in pratica ci sono delle
sentenze impugnate nelle quali il giudice ha confermato che per la revisione delle tabelle è
sufficiente la maggioranza qualificata dei 500 millesimi cioè la metà del condominio.Nulla però
le vieta di poter ricorrere all’autorità giudiziaria anche senza il parere e/o l’ok dell’assemblea,
accollandosene i costi, che verranno suddivisi su tutti i condomini solo qualora il giudice le dia
ragione e rifaccia le tabelle millesimali.Certo è che così come descritta da Lei, la sua situazione
potrebbe apparire anomala, però non posso sbilanciarmi in merito a giudizi tecnici senza
analizzare nello specifico la documentazione necessaria.Sono d’accordo con Lei sul fatto che se
un giudice analizzata tutta la documentazione, Le desse ragione, verrebbero rifatte le tabelle
riparametrate correttamente e pagherebbe quantomeno il giusto.Qualora mutassero le tabelle
millesimali verrebbero riparametrati tutti i conteggi dei consumi ma non credo sia possibile
scindere la quota fissa dalla quota consumi effettivi, a meno che lei non chieda di staccarsi
dall’impianto centralizzato, in questo caso, se approvato, le resterebbe a suo carico la sola quota
fissa della manutenzione caldaia.Se ha piacere potrebbe contattarmi via filo ed eventualmente
potremmo approfondire meglio la questione.Le lascio il mio recapito mobile che è raggiungibile
nelle ore pomeridiane 3791163776, oppure se preferisce, se avesse ulteriori dubbi o necessitasse
di ulteriori chiarimenti può contattarmi anche alla mail dello studio, reperibile nella sezione
“Contattaci”, dove sono solita rispondere giornalmente, sul sito è facile che se non mi vengono
segnalati commenti nuovi accada, come nel suo caso, che rimangono “fermi” e non letti per
svariato tempo e ciò mi dispiace molto dato che non è mio solito far attendere i clienti.Mi scuso
ancora per il ritardo nel darle riscontro.Rimango a sua disposizione porgendole i miei più cordiali
saluti.Depalma Margherita