Imperia, Savona, Genova, La Spezia ● La Liguria è una regione di incantevole bellezza che in una stretta lingua di terra racchiude costa, pianura, collina, Alpi e Appennini, abitata fin dal paleolitico. ● Nelle grotte di Toirano (Savona) sono state rinvenute impronte dell'uomo di Neanderthal, mentre resti fossili dell'uomo di Cro-Magnon sono emersi presso finale ligure, dove è allestito il più completo archivio preistorico della Liguria e del Mediterraneo. E ancora: nelle dieci caverne dei Balzi Rossi (Ventimiglia), si ammirano gli episodi salienti della vita primitiva dell'Homo Sapiens. ● Ma la storia della gente ligure è per eccellenza storia marinara. La montagna oltre a rappresentare una barriera naturale per le popolazioni padane, è sempre stata confinata a svolgere un ruolo di secondo piano, quasi di cornice al paesaggio. Eppure la Liguria autentica non la si trova sulle spiagge affollate di bagnanti e tanto meno nei grandi centri del litorale. È nascosta invece all'interno dove la terra si fa pietrosa e aspra, e dove i lineamenti del paesaggio sono accesi dal sole e dagli orizzonti impensabili del mare. ● Il mare che bagna l'intero territorio regionale costituisce l'area marina protetta “Santuario internazionale per i mammiferi marini”. Dislocate fra le diverse provincie in Liguria si trovano anche molte comunità montane, particolarmente impegnate nello sviluppo delle attività produttive legate al ricco patrimonio naturale. Tutte le comunità montane sono attive nella promozione turistica, cui si lega anche lo sviluppo di produzioni agricole, gastronomiche e artigianali tradizionali. ● La conformazione del territorio ligure ha sempre spinto l'economia locale a orientarsi prevalentemente verso il mare,ovvero il commercio. Nel XX secolo anche l'industria è riuscita ad avere sviluppi significativi, andando però incontro, in ultimo, a fenomeni recessivi. ● ● Pieno e continuo sviluppo ha conosciuto il turismo, la cui capillare presenza nei centri costieri contribuisce a fare della Liguria una delle realtà socioeconomiche italiane a più forte predominanza terziaria. ● Il settore primario ha conosciuto un esodo rurale molto intenso dalle aree montuose interne, che sono anche quelle più fortemente realizzate dagli effetti dell'ammodernamento dell'agricoltura: un processo che ha comportato di fatto il graduale abbandono delle colture marginali, che erano appunto praticate sui versanti collinari e nelle valli sulle caratteristiche “fasce”, terrazze sostenute da muri a secco. ● Degna di attenzione è la ricerca di standard qualitativi elevati: dalla fine del XX secolo sono state fortemente sviluppate le coltivazioni cosiddette “biologiche”. ● Di rilievo, non per volumi produttivi, ma per qualità, sono infine le tradizionali colture dell'olivo (Riviera di Ponente) e dell'uva da vino (Cinque Terre). La zootecnia è presenza marginale, così come sottodimensionata rimane la pesca. ● Elemento trainante nell'economia regionale è anche il turismo, favorito dalla bellezza dei paesaggi e dalla mitezza del clima, caratterizzato dall'estendersi più del fenomeno della seconda casa che della ricettività alberghiera, tendenzialmente di alto livello. Un'inversione di tendenza è però rappresentata dallo sviluppo di forme di turismo più sostenibile, come l'agriturismo, il turismo ecologico, l'escursionismo ed il Bed And Breakfast.