Tabella 2.1
Due distinti modelli di conoscenza
Tipo A Tipo B
Oakeshott pratica scientifica
(tradizionale) (o tecnica)
Hayek dispersa centralizzata
Polanyi tacita articolata
Mises di “eventi unici” di “insiemi”
ECONOMIA
(conoscenza di tipo B superiore alla conoscenza di tipo A)
Si può così concludere definendo la società come un processo (vale a dire una
struttura dinamica) di tipo spontaneo, non disegnato coscientemente da nessuno;
molto complesso, perché è costituito da milioni e milioni di persone caratterizzate da
un’infinita varietà di obiettivi, gusti, valutazioni e conoscenze pratiche, tutte in
continuo cambiamento; di interazioni umane (relazioni di intercambio che spesso si
concretizzano attraverso prezzi monetari e che si effettuano sempre secondo norme,
costumi o modelli di condotta) mosse e spinte dalla forza della funzione
imprenditoriale, la quale costantemente crea, scopre e trasmette informazione o
conoscenza, adattando e coordinando in modo competitivo i piani contraddittori degli
individui e rendendo possibile la vita in comune di tutti attraverso un numero, una
complessità ed una ricchezza di sfumature e di elementi di volta in volta sempre
maggiore.
L’oggetto della scienza economica consisterà allora nello studiare il processo
sociale così come è stato definito. È esattamente per quanto si è detto che gli
economisti austriaci ritengono che l’obiettivo principale dell’economia consista
nell’analizzare in quale modo, grazie all’ordine sociale spontaneo, sia possibile
sfruttare quell’enorme quantità di informazione pratica, e non disponibile in
maniera centralizzata, che si trova dispersa o disseminata nella mente di milioni di
individui. L’oggetto dell’economia consiste pertanto nello studiare questo processo
dinamico di scoperta e di trasmissione d’informazione che è continuamente
stimolato da quella funzione imprenditoriale che tende ad adattare e ad equilibrare i
progetti degli individui, rendendo possibile la vita in società. È questo il problema
economico fondamentale. Di qui la critica del modello di equilibrio sostenuto dai
fautori del dominante paradigma neoclassico il quale, secondo Hayek, non è
scientificamente interessante poiché parte dall’erroneo presupposto che
l’informazione, nella sua totalità, sia “data” e che, pertanto, il problema economico
fondamentale sia stato già previamente risolto (HAYEK, 1948: 51 e 91).