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TESTO UNICO

SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI


Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267

Oggetto della legge

Il testo unico contiene i principi e le disposizioni in materia di ordinamento degli Enti Locali.

Ambito di applicazione

Si intendono per Enti Locali:

 Comuni
 Province
 Città Metropolitane
 Comunità Montane
 Comunità Isolane
 Unioni di Comuni

La legge 7 aprile 2014, n. 56 (cd. ‘legge Delrio') ha dettato un'ampia riforma in materia
di enti locali, prevedendo l'istituzione e la disciplina delle città metropolitane e la
ridefinizione del sistema delle province.

La legge definisce "enti territoriali di area vasta" sia le città metropolitane che le
province.

La legge definisce:
• gli organi di città metropolitane e province
• le funzioni fondamentali di città metropolitane e province,
• con riferimento alle sole province, la procedura per il trasferimento delle funzioni
non fondamentali ai comuni o alle regioni.

La riforma si accompagnava al progetto di riforma costituzionale che prevedeva la


soppressione delle province quali enti costituzionalmente necessari.

Venuto meno il progetto di revisione costituzionale, all'esito del referendum del 4


dicembre 2016, si è aperto il dibattito sull'opportunità di un nuovo intervento
legislativo.

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LEGGE 7 aprile 2014, n. 56

Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

Organi delle Province:

• Presidente della Provincia

• Consiglio provinciale

• Assemblea dei sindaci

FUNZIONI DELLE PROVINCE

a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione


dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;

b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in


materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché
costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse
inerente;

c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione


regionale;

d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;

e) gestione dell‘edilizia scolastica;

f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari


opportunità sul territorio provinciale.

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FUNZIONI DELLE PROVINCE

La Provincia, in collaborazione con i Comuni e sulla base di programmi, promuove e coordina


attività e realizza opere di rilevante interesse provinciale nei settori:

• Economico
• Produttivo
• Commerciale
• Turistico
• Sociale
• Culturale
• Sportivo

PROGRAMMAZIONE

La Provincia:
a) raccoglie e coordina le proposte dei Comuni, per la programmazione economica, territoriale e
ambientale della Regione;
b) concorre alla determinazione del programma regionale di sviluppo e degli altri programmi e
piani regionali secondo le norme regionali;
c) formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli obiettivi del programma regionale di
sviluppo, propri programmi pluriennali di carattere generale e settoriale e promuove il
coordinamento dell’attività programmatoria dei Comuni.
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PIANIFICAZIONE

La Provincia predispone e adotta il Piano Territoriale di Coordinamento che determina indirizzi


generali di assetto del territorio e, in particolare, indica:

a) destinazioni del territorio in relazione alla vocazione delle sue parti;


b) localizzazione di massima delle principali infrastrutture e linee di comunicazione;
c) linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica e idraulico-forestale e per il
consolidamento del suolo e la regimazione delle acque;
d) aree nelle quali è opportuno istituire parchi o riserve naturali.

I Programmi Pluriennali e il Piano Territoriale di Coordinamento sono trasmessi alla Regione per
accertarne la conformità agli indirizzi regionali della programmazione socio-economica e
territoriale.

La Provincia ha il compito di accertare la compatibilità dei piani comunali con le previsioni del PTC.

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LA PIANIFICAZIONE CONTEMPORANEA

I LIVELLO PIANO TERRITORIALE REGIONALE


PIANI DI DIRETTIVE PIANO PAESAGGISTICO

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE


LIVELLO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO CITTA’ METROPOLITANA
INTERMEDIO ALTRI PIANI
(ES. PIANO URBANISTICO COMUNITA’ MONTANE, …)

PIANO COMUNALE (es. PGT)


II LIVELLO (denominazioni regionali differenti)
PIANI OPERATIVI
PROGRAMMI
PIANO PARTICOLAREGGIATO COMPLESSI
PIANO DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATO
III LIVELLO PIANO EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE
PIANI ATTUATIVI PIANO PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
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PIANO DI RECUPERO

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE


(L.R. 12/2005)
CONTENUTI
1/3

Con il PTCP, la provincia definisce gli obiettivi generali relativi all’assetto e alla tutela del proprio
territorio connessi ad interessi di rango provinciale o sovracomunale o costituenti attuazione
della pianificazione regionale.

Il PTCP è atto di indirizzo della programmazione socio-economica della provincia e ha efficacia


paesaggistico–ambientale.

Il PTCP, per la parte di carattere programmatorio:

a) definisce il quadro conoscitivo del proprio territorio come risultante dalle trasformazioni
avvenute;
b) indica gli obiettivi di sviluppo economico-sociale a scala provinciale, raccordando le
previsioni dei piani di settore, approfondendo i contenuti della programmazione regionale e
proponendo modifiche o integrazioni della programmazione regionale;
c) indica elementi qualitativi per la pianificazione comunale e dispone i contenuti sui temi di
interesse sovracomunale che devono essere previsti nel documento di piano, nel piano delle
regole e nel piano dei servizi;

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CONTENUTI
2/3

d) definisce criteri per l’organizzazione, il dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento


ambientale e paesaggistico delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità;

e) stabilisce, in coerenza con la programmazione regionale, il programma generale delle


maggiori infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità e le principali linee di
comunicazione, di cui definisce la relativa localizzazione sul territorio, avente valore
indicativo;

f) individua i corridoi tecnologici, ove realizzare le infrastrutture di rete di interesse


sovracomunale, definendone i criteri per l’inserimento ambientale e paesaggistico;

g) prevede indicazioni per la realizzazione di insediamenti di portata sovracomunale, se


definiti come tali dai PGT dei comuni;

h) indica modalità per favorire il coordinamento tra le pianificazioni dei comuni,


prevedendo anche forme compensative o finanziarie.

Il PTCP definisce l’assetto idrogeologico del territorio.

CONTENUTI
3/3

Il PTCP definisce gli ambiti destinati all’attività agricola:

 analizzando le caratteristiche, le risorse naturali e le funzioni;


 dettando i criteri e le modalità per individuare a scala comunale le aree agricole, nonché
specifiche norme di valorizzazione, di uso e di tutela, in rapporto con strumenti di
pianificazione e programmazione regionali, ove esistenti.

Per la tutela paesaggistica, il PTCP individua le previsioni atte a raggiungere gli obiettivi del PTR e
può individuare gli ambiti territoriali in cui risulti opportuna l’istituzione di parchi locali di interesse
sovracomunale.

Nelle aree regionali protette, per le quali la gestione e le funzioni di natura paesaggistico-
ambientale spettano ai competenti enti, il PTCP:
 recepisce gli strumenti di pianificazione approvati o adottati, attenendosi alle misure di
salvaguardia previste;
 coordina, con i rispettivi enti, la definizione delle indicazioni territoriali.

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ITER PROCEDURALE DEL PTCP
1/3

In fase di predisposizione del PTCP, la provincia:


 assicura la partecipazione attiva dei comuni, delle comunità montane, degli enti gestori dei
parchi interessati, degli altri enti locali, comprese le altre province interessate, delle
autonomie funzionali, delle parti sociali, degli ordini professionali, delle associazioni
ambientaliste o portatrici di interessi diffusi, anche mediante forme diverse di partecipazione;
 persegue la coerenza degli obiettivi di piano con le esigenze e le proposte manifestate da tali
enti e acquisite in via preventiva.

Il PTCP è adottato dal Consiglio provinciale.

Il PTCP adottato è pubblicato per 30 gg, presso la segreteria della provincia;

il provvedimento di adozione è pubblicato, per 30 gg, presso l’albo dei comuni e degli altri enti
locali interessati e chiunque può prenderne visione.

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ITER PROCEDURALE DEL PTCP


2/3

Il provvedimento di adozione del PTCP è pubblicato dalla Provincia sul BUR.


Entro 60 gg dalla pubblicazione sul BUR, chiunque può presentare alla provincia osservazioni.

Successivamente alla sua adozione, il PTCP è trasmesso alla Giunta regionale, che, entro 120 gg
dal ricevimento degli atti, ne verifica la compatibilità con gli atti di programmazione e
pianificazione regionale.

La Regione verifica le proposte di aggiornamento o modifica della propria programmazione


presentate dalla provincia e determina in merito, con deliberazione di Giunta regionale.

In caso di assenso alla modifica, la provincia sospende l’esame del piano sino alla definitiva
approvazione della modifica o aggiornamento dell’atto di pianificazione o programmazione
regionale oppure richiede la conclusione della fase di valutazione.

Decorsi 120 gg, la fase di valutazione del piano da parte della Regione si intende conclusa
favorevolmente, fatte salve le parti relative alle proposte di modifica alla pianificazione e
programmazione regionale aventi carattere prevalente.

La Giunta provinciale esamina le osservazioni pervenute e formula proposte di controdeduzioni


alle osservazioni, nonché di modifiche conseguenti a richieste regionali.

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ITER PROCEDURALE DEL PTCP
3/3

Il Consiglio provinciale, entro 120 gg dal loro ricevimento, esamina le proposte di


controdeduzioni e di modifiche e il parere espresso dalla conferenza, decide in merito e
approva il PTCP.

Il PTCP acquista efficacia con la pubblicazione dell’avviso di sua approvazione definitiva sul
BUR.

Il piano, definitivamente approvato, è depositato presso la segreteria provinciale e è inviato


per conoscenza alla Giunta regionale.

La provincia assicura ampia informazione e diffusione delle varianti introdotte.

Le varianti al PTCP sono approvate con la medesima procedura prevista per la sua
approvazione.

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EFFETTI DEL PTCP


1/2

Hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del PGT le seguenti previsioni del PTCP:

a) le previsioni in materia di tutela dei beni ambientali e paesaggistici;

b) l’indicazione della localizzazione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità;

c) l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola, fino alla approvazione del PGT;

d) l’indicazione, per le aree soggette a tutela o classificate a rischio idrogeologico e sismico,


delle opere prioritarie di sistemazione e consolidamento.

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EFFETTI DEL PTCP
2/2

Le previsioni del PTCP concernenti la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle


infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità, prevalgono sulle disposizioni dei piani dei parchi
regionali, non costituenti parchi naturali o aree naturali protette, nei seguenti casi:

a) qualora costituiscano diretta attuazione di interventi previsti come prioritari nel PTR;

b) qualora il carattere prioritario di tali interventi sia stato riconosciuto dalla Regione in sede di
aggiornamento del PTR;

c) qualora sussista intesa o altra forma di accordo con l’ente gestore del parco regionale interessato
e con la Regione, anche in relazione alle misure di mitigazione e compensazione ambientale da
realizzarsi contemporaneamente alla realizzazione della suddetta infrastruttura.

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COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA


E SISMICA DEL PTCP
1/2

Per la parte inerente alla difesa del territorio, il PTCP:

a) concorre alla definizione del quadro conoscitivo del territorio regionale, con riguardo ai
fenomeni di dissesto idrogeologico, mediante l’aggiornamento dell’inventario regionale
dei fenomeni franosi;

b) definisce l’assetto idrogeologico del territorio, anche attraverso la realizzazione di


opportuni studi e monitoraggi, sviluppando e approfondendo i contenuti del PTR e del
piano di bacino, in coerenza con le direttive regionali e dell’Autorità di bacino;

c) censisce e identifica cartograficamente le aree soggette a tutela o classificate a rischio


idrogeologico e sismico per effetto di atti delle autorità competenti in materia;

d) indica, per tali aree, le linee di intervento, nonché le opere prioritarie di sistemazione e
consolidamento con efficacia prevalente;

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COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA
E SISMICA DEL PTCP
2/2

e) assume il valore e gli effetti dei piani di settore, in caso di stipulazione delle intese;

f) determina, in conseguenza delle intese, nonché sulla base del quadro delle conoscenze
acquisite, l’adeguamento e l’aggiornamento degli atti di tutela delle autorità competenti;

g) propone modifiche agli atti di tutela delle autorità competenti;

h) costituisce riferimento per la coerenza dei dati e delle informazioni inerenti all’assetto
idrogeologico e sismico contenute nei piani di governo del territorio con gli indirizzi
regionali.

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PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIA DI MILANO

La Provincia di Milano ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) il


17/12/2013.

Il PTCP ha acquistato efficacia il 19/03/014, con la pubblicazione dell'avviso di approvazione sul


BURL.

Variante n. 1, 25/11/2014, sono state modificate la Tavola 0 - Strategie di Piano; le sezioni 2,3,4,5 e
6 della Tavola 2 - Ambiti, sistemi ed elementi di rilevanza paesaggistica; la Tavola 6 - Ambiti
destinati all’attività agricola di interesse strategico e la Tavola 8 - Rete ciclabile provinciale.

Variante n. 2, 14/07/2015, sono state modificate la Tavola 5 - Ricognizione delle aree assoggettate
a tutela e la Tavola 6 - Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico.

Variante n. 3, 4/10/2018, è stata modificata la Tavola 6 - Ambiti destinati all’attività agricola di


interesse strategico.

Variante n. 4 10/07/2019, è stata modificata la Tavola 6 - Ambiti destinati all’attività agricola di


interesse strategico.

I restanti elaborati del PTCP approvato con DCP n.93/2013 rimangono pertanto in vigore.

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PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIA DI MILANO
Elaborati del PTCP
Norme di Attuazione
Tavole
0 Strategie di Piano 1:100.000
1 Sistema infrastrutturale 1:30.000
2 Ambiti, sistemi ed elementi di rilevanza paesaggistica
3 Ambiti, sistemi ed elementi di degrado o compromissione paesaggistica 1:50.000
4 Rete ecologica 1:50.000
5 Ricognizione delle aree assoggettate a tutela 1:50.000
6 Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico 1:50.000
7 Difesa del suolo 1:50.000
8 Rete ciclabile provinciale 1:50.000
Repertorio dei varchi della rete ecologica
Repertorio degli alberi di interesse monumentale
Repertorio delle misure di mitigazione e compensazione paesistico-ambientali

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PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIA DI MILANO

Elaborati Valutazione Ambientale Strategica


(VAS)

Rapporto ambientale

Sintesi non tecnica

Studio di incidenza sui siti della Rete Natura 2000

Parere motivato finale dell'autorità competente VAS

Dichiarazione di sintesi VAS

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PTCP di MILANO – RELAZIONE GENERALE

Parte I – Strategie di Piano e inquadramento normativo

1. Struttura del territorio e indirizzi strategici


• La “regione urbana” milanese – lombarda
• Il quadro di assetto e sviluppo del territorio provinciale: il policentrismo
• Le strategie di Piano

2. Quadro legislativo
• La LR 12/2005 per il governo del territorio
• Il Piano Territoriale Regionale e il Piano Paesaggistico Regionale
• Il PTCP di Milano: coerenza con la normativa vigente e opportunità connesse
all’adeguamento

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PTCP di MILANO – RELAZIONE GENERALE


Parte II – Progetto di adeguamento 1/2
3. Obiettivi e normativa di Piano
• I macro-obiettivi del PTCP
• Semplificazione e flessibilità della normativa
• La struttura delle norme e gli elaborati del PTCP adeguato
4. Sistema paesistico ambientale
• Tutela e valorizzazione del paesaggio
• Le unita tipologiche di paesaggio
• Gli elementi e gli ambiti di rilevanza paesaggistica
• Riqualificazione paesaggistica di aree ed ambiti degradati o compromessi
• dei processi di degrado
• Difesa del suolo
• Tutela e sviluppo degli ecosistemi: progetto di Rete Ecologica Provinciale

5. Sistema degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico


• I criteri per l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di
interesse strategico
• Le norme di valorizzazione, di uso e di tutela
• La disciplina di piano per l’individuazione a scala comunale delle aree
agricole 22

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PTCP di MILANO – RELAZIONE GENERALE
Parte II – Progetto di adeguamento 2/2
6. Sistema infrastrutturale della mobilità
• Ricostruzione del quadro progettuale
• Trasporto pubblico e polarità territoriali
• Accessibilità e sistema insediativo
• Ciclabilità territoriale: il progetto “Mi Bici”
• Inter modalità e logistica
7. Sistema insediativo
• Consumo di suolo
• Recupero aree dismesse
• Dimensionamento delle previsioni insediative
• Citta centrale e Poli attrattori
• Insediamenti di portata sovracomunale
• Qualificazione delle trasformazioni
• Fabbisogno abitativo e housing sociale
• Funzioni produttive e commerciali
8. Grandi progetti territoriali del PTCP
• “Fare rete”: le grandi strategie infrastrutturali
• “Nuovi paesaggi”: le grandi dorsali territoriali e i Parchi della terra e
dell’acqua
• “Expo fuori le mura” 23
• “Una casa per te”: il Piano casa e l’housing sociale

PTCP di MILANO – RELAZIONE GENERALE


Parte III – Percorso di adeguamento

9. Processo di costruzione del PTCP e partecipazione


• Gli ambiti territoriali e i “Tavoli interistituzionali”
• Le prime fasi del processo di adeguamento del PTCP
• Il documento di Linee Guida
• La partecipazione interistituzionale
• La Valutazione Ambientale Strategica
• La Valutazione di Incidenza Ambientale
• Il Sistema Informativo Territoriale

10. Relazioni con gli altri livelli di governo del territorio


• I Piani sovraordinati
• La pianificazione comunale e la valutazione di
compatibilità
• Cooperazione sovra comunale: “governance”,
promozione di accordi e perequazione territoriale

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PTCP di MILANO – NORME DI ATTUAZIONE

PARTE I - DISPOSIZIONI GENERALI

TITOLO I - Finalità e caratteristiche del PTCP


Art. 1 - Finalità e contenuti del PTCP
Art. 2 - Articolazione del PTCP ed efficacia delle norme
Art. 3 - Macro-obiettivi
Art. 4 – Elaborati

TITOLO II - Attuazione, gestione e modifiche del PTCP


Art. 5 - Attuazione
Art. 6 - Varianti, adeguamenti, integrazioni e modifiche del PTCP
Art. 7 - Conferenza dei Comuni e degli enti gestori delle aree regionali protette e Tavoli interistituzionali
Art. 8 - Compensazione, perequazione e incentivazione urbanistica, territoriale e/o finanziaria
Art. 9 - Perequazione territoriale di livello provinciale
Art. 10 - Compensazione territoriale e mitigazioni di livello provinciale
Art. 11 - Sistema informativo territoriale

TITOLO III - Rapporti con altri strumenti di pianificazione


Art. 12 - Rapporti con altri atti della Provincia
Art. 13 - Rapporti con il PTR e altri piani
Art. 14 - Contenuti minimi dei PGT
Art. 15 - Valutazione di compatibilità
Art. 16 - Cooperazione in fase di formazione dell’atto 25

PARTE II - SISTEMI TERRITORIALI

TITOLO I - Sistema paesistico-ambientale e di difesa del suolo

Capo I – Tutela e valorizzazione del paesaggio

Sezione I – Disposizioni generali


Art. 17 - Obiettivi per la tutela e la valorizzazione del paesaggio
Art. 18 - Elaborati del piano e struttura della disciplina
Art. 19 - Unità tipologiche di paesaggio
Art. 19bis - Il sistema rurale–paesistico-ambientale

Sezione II – Disposizioni speciali e operative

Paragrafo 1 – Ambiti ed elementi di prevalente valore naturale


Art. 20 - Ambiti di rilevanza naturalistica
Art. 21 - Sistemi ed elementi di particolare rilevanza geomorfologica
Art. 22 - Geositi
Art. 23 - Fasce di rilevanza paesistico-fluviale
Art. 24 – Corsi d’acqua
Art. 25 – Alberi di interesse monumentale

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Paragrafo 2 – Ambiti ed elementi di prevalente valore storico e culturale
Art. 26 - Ambiti di rilevanza paesistica
Art. 27 - Sistemi dell’idrografia artificiale
Art. 28 – Ambiti agricoli di rilevanza paesaggistica
Art. 29 - Insediamenti rurali di interesse ed elementi del paesaggio agrario
Art. 30 – Siti e ambiti di valore archeologico
Art. 31 - Nuclei di antica formazione
Art. 32 - Elementi storici e architettonici
Art. 33 - Ambiti di frangia urbana

Paragrafo 3 – Ambiti ed elementi di prevalente valore simbolico sociale, fruitivo e visivo-percettivo


Art. 34 - Sistemi della viabilità storico-paesaggistica e luoghi della memoria storica

Paragrafo 4 – Aree e ambiti di degrado e compromissione paesaggistica o a rischio di degrado


Art. 35 – Aree e ambiti di degrado e compromissione paesaggistica o a rischio di degrado

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Capo II - Difesa del suolo


Art. 36 - Obiettivi per la difesa del suolo
Art. 37 - Ambiti a rischio idrogeologico
Art. 38 - Ciclo delle acque
Art. 39 - Aree dismesse e aree di bonifica
Art. 40 - Stabilimenti a rischio di incidente rilevante
Art. 41 - Ambiti di cava

Capo III - Tutela e sviluppo degli ecosistemi


Art. 42 - Obiettivi per la tutela e lo sviluppo degli ecosistemi
Art. 43 - Rete ecologica provinciale
Art. 44 - Gangli primari e secondari
Art. 45 - Corridoi ecologici e direttrici di permeabilità
Art. 46 - Varchi funzionali ai corridoi ecologici
Art. 47 - Barriere infrastrutturali e interferenze con la rete ecologica
Art. 48 - Grandi Dorsali Territoriali
Art. 49 - Siti della Rete natura 2000
Art. 50 - Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS)
Art. 51 - Aree boscate
Art. 52 - Fasce boscate
Art. 53 - Stagni, lanche e zone umide estese

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Capo IV - Iniziative ed azioni per la tutela e la valorizzazione paesistica ed ambientale, per la
difesa delle risorse naturali
Art. 54 - Proposte di nuovi ambiti di tutela
Art. 55 - Programmi di azione paesistica
Art. 56 – Programmi per la difesa del suolo
Art. 57 - Potenziamento e sviluppo degli ecosistemi
Art. 58 - Rete Verde
Art. 59 - Inserimento paesaggistico delle infrastrutture

TITOLO II - Sistema degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico


Art. 60 - Quadro coordinato degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico (AAS)
Art. 61 - Indirizzi per la valorizzazione, l’uso e la tutela
Art. 62 - Criteri e modalità per la definizione delle aree agricole a scala comunale e per le variazioni
degli ambiti provinciali destinati all’attività agricola di interesse strategico

TITOLO III - Sistema infrastrutturale della mobilità


Art. 63 - Reti infrastrutturali
Art. 64 - Obiettivi del sistema infrastrutturale della mobilità
Art. 64bis – Logistica e intermodalità
Art. 65 - Integrazione delle reti
Art. 66 - Mobilita ciclabile
Art. 67 - Corridoi tecnologici
Art. 68 - Criteri per la mobilita nella pianificazione comunale 29

TITOLO IV - Sistema insediativo


Art. 69 - Obiettivi per il sistema insediativo
Art. 70 - Criteri dimensionali delle previsioni insediative
Art. 71 - Qualificazione delle trasformazioni
Art. 72 - Poli attrattori
Art. 72bis – Città centrale
Art. 73 - Insediamenti di portata sovracomunale
Art. 74 - Housing sociale
Art. 75 - Insediamenti produttivi e aree industriali ecologicamente attrezzate di portata sovracomunale
Art. 76 - Il sistema del commercio

Allegati:
1. Elenco dei corsi d’acqua
2. Tabella 2: elenco progetti riguardanti la viabilità stradale
3. Tabella 3: elenco progetti riguardanti ferrovie e metropolitane
4. Tabella 4 : progetti da assoggettare a Valutazione di Incidenza o a verifica di assoggettabilità

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PTCP – PIANI D’AREA
La Provincia di Milano in collaborazione con i Comuni raggruppati nei “Tavoli Interistituzionali”, ha
attivato diverse esperienze di copianificazione per elaborare strumenti di governo delle trasformazioni del
territorio che approfondiscono e dettagliano a scala locale le indicazioni del PTCP e forniscono indicazioni
per la pianificazione comunale, denominati Piani d’Area.
I Piani d’Area sono esperienze volontaristiche, sviluppate da un insieme più o meno vasto di Comuni, che
nascono dalla necessità di gestire problematiche e opportunità di ciascun ambito territoriale ad una scala
intermedia tra quella provinciale e quella comunale coordinando la messa a fuoco di criticità,
potenzialità, occasioni di sviluppo e progetti pilota per governare le trasformazioni del territorio.

Le tematiche che più spesso danno avvio allo


sviluppo di tali piani sono variabili a seconda
delle specificità, opportunità e criticità dei
diversi ambiti locali e riguardano
principalmente:
• interventi sul paesaggio e l’ambiente,
• il tema dei servizi,
• le polarità insediative,
• l’assetto viabilistico e infrastrutturale,
• lo sviluppo del progetto di rete ecologica,
• la riqualificazione urbana
• il contenimento dell’urbanizzato,
• le attività produttive,
• lo sviluppo locale. 31

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Presentazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Provincia di Milano

https://www.youtube.com/watch?v=TwlNQxSL8gY

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