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DITRICE ARCHIVIO FOTOGRAFICO SARDO • NUORO
Nota del digitalizzatore
In questa versione digitalizzata del libro “Viaggio in Sardegna, Volume Secondo, Antichità”, appaiono
per la prima volta le immagini che, da quanto ho compreso, originariamente erano incluse in un
volume separato.
Considero queste immagini di grande importanza, sia per il fatto che ancora non esistono in formato
digitale, sia perché danno una rappresentazione di come apparivano i siti archeologici ed altri
manufatti nella prima metà dell’800.
Il libro inoltre permette di avere un idea dello stato della ricerca archeologica sulla Sardegna e delle
teorie che vigevano prima del lavoro di Giovanni Lilliu che, seppur di grande importanza, ha anche
avuto l’effetto di incanalare la ricerca e le relative teorie in una direzione specifica che è, a mio avviso,
ancora comunque aperta al dibattito.
Infine, il libro fornisce un’eccellente esempio di metodo scientifico, oggi purtroppo in parte poco
praticato. Consiglio a tutti gli appassionati di leggere, per esempio, il capitolo sui Nuraghi portando
l’attenzione al modo di procedere di Alberto Della Marmora. Ogni nuraghe viene innanzitutto
presentato tramite una descrizione oggettiva e colorita delle osservazioni fatte durante la visita di Della
Marmora. Questa descrizione viene corredata da un disegno artistico del nuraghe e spesso da
prospettive in scala eseguite da angoli diversi, come pure talvolta da sezioni, piante e addirittura da
disegni che ne caratterizzano il collocamento geografico o topografico. Infine, Della Marmora
conclude il capitolo con una rassegna delle diverse opinioni degli studiosi dell’epoca in merito
all’origine e alla destinazione dei nuraghi stessi, includendo anche la sua opinione. Lo spazio per le
speculazioni è molto ridotto, e viene chiaramente caratterizzato come tale tramite l’utilizzo del termine
“opinioni”. Questo, a mio avviso, è un grande esempio di umiltà scientifica e modalità razionale di
procedere. Se non è possibile determinare con certezza un dato, è necessario e scientificamente
imperativo affermare che questo è lo stato dell’arte. Questo metodo contrasta con quanto spesso
accade oggi, in cui una persona di rilievo accademico avanza un’ipotesi che poi, a causa dell’autorità
di quello specifico scienziato, diventa un preconcetto sulla base del quale i seguenti ricercatori basano
il loro lavoro, dimentichi del fatto che comunque si basano su un’opinione, per quanto prestigiosa
possa essere.
Auguro a tutti una buona lettura.
Alberto della Marmora
VIAGGIO IN SARDEGNA
Volu1ne Secondo
OPERA PUBBLICATA CON IL CONTRIBUTO
DELL' ASSESSORATO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE,
BENI CULTURAL!, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
DELLA REGIONE AUTONOMA
DELLA SARDEGNA
ALBERTO DELLA MARMORA
Via io
in Sarde na
VOLUME SECONDO
Le antichita
NUOVA TRADUZIONE A CURA DI
MANLIO BRIGAGLIA
327
STAMPE
DALLE 40 TAVOLE DELL'
ATLANTEILLUSTRATO
DELL'ISOLA DI SARDEGNA
E DAL VOLUME ORIGINALE
di A. DELLA MARMORA
~
EDITRICE ARCHIVIO FOTOGRAFICO SARDO • NUORO
CoJJana «VIAGGIO NELLA MEMORIA - RISTAMPE ANASTATICHE»
ALBERTO DELLA MARMORA ,
VIAGGIO IN SARDEGNA • Volume Secondo • LE ANTICHITA
E vietata la riproduzione, anche parziale, di fotografie, cartine, disegni, stampe e testi. Proprieta letteraria riservata.
RINGRAZIAMENTO
Si ringraziano vivamente il Consorzio per la BIBLIOTECA SEBASTIANO SATIA di Nuoro ed il CEN-
TRO STUDI NANNI GUISO di Orosei , che hanno consentito la riproduzione delle stampe originali conte-
nute nell 'Atlas de! Lamarmora, inserite nei volumi della presente opera.
FOTOLITO: Co mposita, Sassari
FOTOCOMPOS IZIONE e IMPAGINAZJONE: S. Colomo
EDITRJCE ARCHIYIO FOTOGRAFICO SARDO s. n.c. di S. Coloma e F. Ticca, via Torres 30, 07100 Sassari, tel. e fax 079/273133*
*lnformazione per le librerie ed i privati: NON utilizzare questo numero per ordini di volumi, ma rivolgersi esclusivamente
a: AG. LIBRARIA FOZZI, via Contivecchi 8, 09123 CAGLIARI - tel. 070/271411 (Sardegna e penisola)-
I negozi di editoria turi sti ca, le edicole delle Jocalita turistiche, i punti commerciali stagionali in genere devono richiedere le
produ zioni Ed. A.F.S. (Jibri , guide, cartine stradali e da trekking, cartoline della Sardegna) esclusivamente a:
PUBLITRE, zona industriale Olbia, tel. 0789/57340.
SOMMARIO
PREFAZJONE, 13 . , de 11'.mterno, 174·, 5· Gli antichi
degna, 169 ; 4. Loca 1ita d
. d ·
popo h della Sardegna, 178; 6. Stra e antic eh della Sar e-
LIBRO PRIMO: gna, 180; 7. L'/tinerario di Antonino, 184.
MONUMENTJ DEL PRIMO PERI ODO, 17
1. Pietre fitte o me nhir, 17; 2. Le 'Tombe di giganti', 27; LIBRO TERZO: 189
3. I Nuraghi, 35; 4. Opinione sull ' origine e destinazione TESTIMONIANZE DELL'EPOCA RO~AN~3 Tombee
de i nuraghi , 79; 5. Mura e grotte, 87; 6. Idoli sardi , 94· 7. 1. Iscrizioni, 189; 2. Monete e altri oggettJ, ~o4 , ·. 21 9.
sarcofaghi, 209; 4. Temph,. 21. 4; 5. Anfiteatn e teatn,
Le iscrizioni fenicio-puniche, I 57. ' 1
LI BRO SECONDO:
S UPPLEMENTO:
LA GEOGRAFJA ANTICA DELLA SARDEGNA , J 63
MONUMENT! ANTICH! 225
1. Localita antiche " certe" , I 63; 2. La Sardegna nella SIMILI A QUELL! DELLA SARDEGNA,
Ceogrqfia di Tolomeo, 167; 3. L' antico periplo della Sar- INDICI, 267-280
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Y()YAGE
EN
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SARDAIGNE,
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. PHYSIQUE ET POLITI QUE ])E CETTE ILE ,
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ANTIQUI'J;'ES:
PARIS.
ART.BUS :BERTRAND., LIBRAIRE,
RlJE . ~AUTEFEUILLE,
•, ... ,
N° 23;
CRA.ME,R OT··, QUA! DES AUGUSTIN~, N° 33.
.. . TU:RJN.
' ~
,, '.
Nella pagina precedente:frontespizio dell'edizionefrancese de!
1840
def Voyage, parte seconda.
SUPPLEMENTO
,.; '
.1,,.'
1'1.\ NG11E ] "' . - Carte de la Sardaigne a\1ciennc d'apresTauteu1» : :,;-::: . v P1.ANC HE XV. - Murs de Padria, de Sedilo , de Mante Caccao, et de
·1 his. - Aut.rcs Carles ponr J'intelligei~ce du t cxte d~'Ptol~~~e. :, · Genoni.
l l. - Picrres levees, ou jJ!fen-hir.s. :. t . XVI. - Grottes de Bonoroa ct de Cuglieri . .
I JJ. - Colounes coniques. '. :~t;:.: / X VJJ.- XXXI. ...,... Idol es sardes en bronze, reduites a un quart.
IV. - Tombcaux des Gean ls. , . 1, . f xxxn. - Insc1'iptions phcniciennes, et cclles des Idolcs.
V. - .Nur-ha'g s d e 'll!font.e .Maria, de Pula, dessaP~rrJ,#fa, X XX.Ill. - Ins~riptions romaines, sur bronze.
et d'Arriu.. · .; . :XXXIV. - M edailles sardes , ct autres Antiquitcs de l'ile.
VI. - N.N. Sau.recci ctAdoni. ·•. XXXV. - Grottes scpulcrales, et Obj ets trouves dans Jes
Vll.- N. N. ·d'Isili et Longu.
VIII.- N.N. E Ponte, de Silanus, Bardala~.zi, c~ >topo- ·
·"
.
Tombeaux.
XXX VJ. - T emple d'Antas.
'
.
' . ~ · 4·
1
graphic des Nur-hags. XXX VII.- Amphitheatre, Theatre , ct Temple romams.
·IX. - N.N. Losact.J\Tieddu. XX XVIII.- Eglise de Saint-Pierre de Sorres. ( Moyen age. )
:X. - N. de Sant-Antine.
XL - N. Oes. SUPPLEMENT.
Xll. ·- N. de Santa-Barbara , ct <k Goni.
X UJ.- N. de Borg;hidu.
XIV._ N.N. Orl lf:, Aiajori, .Tut1L so11 e, Fumiu , Brun.cu XX.X JX. - .M onum ents des lies Ilalcares.
dess'Orcu, et Monuments co mpanis avcc lcs JV'ur-hags .. XL. -- Tala.r6~s, des lies_Baleares.
VIAGGIO
IN
SARDEGNA
DESCRIZIONE STATISTICA,
FISICA E POLITICA DI QUEST'ISOLA
CON
DEL
SECONDA PARTE
ANTICHITA
PARIGI
ARTHUS BERTRAND LIBRAIRE
RUE HAUTEFEUILLE, N. 23
CHAMEROT, QUAI DES AUGUSTINS, N. 33
TORINO
GIUSEPPE BOCCA, LIBRAIO DEL RE
1840
PrefaziOne
Non ho affatto la pretesa di presentare questo secondo volume, specificamente dedicato alle antichita piu impor-
tanti dell 'isola, come un 'opera di archeologia, perche sono fermamente convinto che non epossibile dedicarsi con-
temporaneamente a studi e occupazioni completamente differenti. E non saro certo io a pretendere di fare eccezione
a questa regola, certo come sono della mia insufficienza al compito.
Quando ho deciso di pubblicare una parte dei numerosi disegni di monumenti sardi che si sono accumulati uno
dopo l'altro, nel tempo, nel mio portfolio nel corso di vari viaggi geografici e geologici compiuti in Sardegna, ho
esitato a lungo sul modo di presentarli. Un beninteso amor proprio mi ha consigliato una pura e semplice descrizio-
ne delle antichita sarde, alla quale mi sono lasciato convincere ad aggiungere ii racconto delle mie ricerche: prego
percio il lettore di credere che in nessun modo voglio imporgli il mio modo di vedere a proposito di questioni molto
oscure e di difficile interpretazione. Cio riguarda soprattutto la raccolta degli idoletti sardi propriamente detti. Sen-
za dubbio la loro fattura barbarica, per non dire in una parola la loro bruttezza, potrebbe allontanare anche
l'archeologo piu coraggioso: ma proprio per questo credo che ben pochi si deciderebbero a prendere in esame ed a
studiare le mostruose figurine, peraltro molto simboliche, se esse non fossero presentate in un certo ordine che per-
metta, per cost dire, di familiarizzare con loro. I miei sforzi sono stati rivolti esclusivamente in questa direzione, ma
per raggiungere lo scopo ho dovuto inizialmente studiare a fondo lo spirito prima di ciascuna di queste composizio-
ni ed in seguito dei loro "gruppi" sia dal punto di vista dei rapporti reciproci sia servendomi di monumenti gia
descritti o raffigurati o attingendo agli scritti degli autori antichi.
Non ho la presunzione di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefisso. Ma quali che siano gli errori in cui potrei
essere incorso e per quanta azzardate o stravaganti possano apparire le mie interpretazioni, devo rendere conto delle
fonti da cui ho attinto e giustificare in qualche modo .la classificazione che propongo di queste testimonianze singola-
ri e uniche. Se il mio lavoro pub far risparmiare tempo prezioso agli archeologi di professione e preparare la strada
a migliori e piu esatte osservazioni, saro pienamente ricompensato def sacrificio dell'amor proprio ch~ quifaccio ed
avro pagato il mio tributo alla scienza, rifacendomi a queste parole, dette da un grande specialista: «E permesso, in
ambiti cost oscuri, proporre delle teorie: qualche volta esse aprono la strada a scope rte importanti» (D. Calmet,
Diet. de la Bible, alla parola Chasluim; Ramis y Ramis, Antiguedades Celticas de la isla de Menorca, 1818).
Per quanto riguarda la geografia antica dell'isola, potrebbe sembrare che io sia entrato in troppi dettagli a pro-
posito delle diverse localita: mi e sembrato giusto agire COSl in modo da giustijicare fin dove e possibile il disegno
della carta della Sardegna antica che ho collocato in apertura dell'Atlante unito al presente volume; d 'altra parte la
carta deve essere ritenuta un semplice saggio geografico. . . . .
Ho distinto attraverso un diverso corpo dei caratteri di stampa tutto cio che e positivo, cioe le descrzzwm dez
monumenti, da cio che e solo congettura. E per questo motivo che l'interpretazione di questi monumenti e lo svi~up
po dei testi di Tolomeo e dell'Itinerario antoniniano sono stampati in caratteri piu piccoli rispetto al testo ordtna~
rio; cost sarafacile peril lettore passare velocemente sopra a cio che e solo una mia interpretazione per soffermarst
su cio che potrebbe veramente es sere chiamato "positivo ". .
L' abbondanza di materie comprese in questa seconda parte ha talmente aumentato la mole de! volume che m~
sono dovuto fermare alla fine del periodo romano e rinviare tutto cio che la Sardegna puo offrire di monumenll
medioevali alla quarta parte de ll 'opera. Comunque, dato che avevo fatto met
· ·dere una tavo la che riguarda
· , un monu-
mento del Medioevo, l'ho inserita nell 'Atlante delle antichita, perche la quarta parte de! Voyage non avra un at/an-
te ma sara corredata solamente da vignette inserite nel testo. . . ·!
' . . . . . d fl B l -· Avrei voluto arncc /11 1 e
Alla fin e del volume si troveranno delle osservazwm part1colan sut Talayot e · e a em 1. bbl ._
· . · · d' , / ' omento quando 1e pu 1
maggiormente, ma non ho potuto farlo per niancanza dt spazw . Mt nservo 1 trattat e arg ·
cazioni in cui sono ora impegnato e i do veri del mio stato me lo permetteranno.
13
VOLUME SECONDO
'
LE ANTICHITA
Libra Primo
MONUMENT!
DEL PRIMO PERIODO
che sembrano appartenere ad un'epoca
anteriore alla dominazione romana in Sardegna.
Ta vola II - Fig. 1
17
Questo curioso monolito a
martello ~ o con lo scalpello , anpphare
c e sechiarament
P 1 ~~tosto g Vorato
. · e Ia
Le pietre di Mamoiada. Le tre pietre raffigurate nellafigura te-, a iorma della circonferenza
2 mi sernbrano rnolto piu irnportanti della precedente. Le ho L
ch10 perfetto; ii diametro ma . tende pm all'o rosso\ana CoJ
disegnate e rnisurate con Ia rnass irna cura; si trovano nella zona . 6so . gg1ore rn ·
, . dEra affiancata da a Itre du isura
va\e h llle
I m.
·
dmmore, · m · 4,05 cI' e al cen.
~Ila ~Za
rn ontuosa dell 'isola in territorio di Marnoiada, non lontano dal- ma ello stesso diam t e p1etre d' ' alte r.
la chiesa di Nostra 'signora di Loreto. Al momenta de! sopral- pietre· si trovavano
. inserite m
.e roun are base, · non!Iav altezza
0
1
" 0lt
e
Iuogo, nel 1830, quell a de! centro era stata abbattuta da qualche gross1 mass1 e delimitata da altre . a c1rcolare I rate. Le o
rnese. rnentre le due laterali erano ancora in piedi. La distruzio-
~
te sparse sul terreno: esse fo p1etre piu picc Iastricata lre
ne dell a pietra centrale fu dovuta air av idita di un ignorante pae- una specie di piccolo temeno rmavano attorno e, attua\"'con
sano che I 'abbatte pensando che nascondesse un tesoro; tale bar- . b' . s. a1 tre '"en
1
1 a 1tant1 della zona ch·iamava obe1 ·Sch·•
barie, pen), rnentre rovinava un monumento impo11ante, mi per- GI .
nome d I Perda longa , dalla lun no questo mo I
rni se comunque di mi surarla con 1!Tande esattezza. dato che la
colonna si trnvava all ora cosl con~e era caduta dopo l'abbatti-
complesso si trova vicino ad ghezza dell 'obel' numento
e privo di particolari interessaunnt.nuraghe,
L. in gra~sco centra\e~ol
Pane ct· . · 11
rneJllo: si era rotta in due punti , ma i tre frammenti erano rimasti istruuo
al loro poslo e rn olto probabilmente vi si trovano ancora.
Tal'ola II - Fig. 2
•
~
, -
- .
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~
~
~
18
Tra i numerosi monumenti ai quali possiamo paragonare fin nella sua Alsatia lllustrata. Riproduco qui di seguito un
questo ed altri gia descritti, citero quello pubblicato da Schoep- disegno che ho ricopiato con molta attenzione.
Il Beaulieu, nelle sue ricerche sulla contea di Dachsburg, ci spirali, che forse rappresentano tre serpenti di cui uno si biforca:
fa sapere che il monolito del centro e stato abbattuto circa set- avremo occasione di osservare simboli di questo gene re in molti
tanta anni fa; era chiamato Kunkel ("conocchia"), ma era pres- dei nostri idoli di bronzo. I tre obelischi ci conducono anche a
soche piatto, come la pietra della nostra figura 5 , della quale rassomiglianze con certi monumenti mitriaci e con I 'epiteto di
parleremo tra poco. La forma non era affatto arrotondata come triplasios ('triplice') attribuito a l dio Mitra; secondo taJuni
quella ~ella Perda longa, ma, come questa, era alta circa sette I ' epiteto potrebbe ricordare le tre stagion i che un tempo forma-
metri. E curioso osservare come un monumento degli antichi vano I ' an no presso certi popoli anti chi; si puo fare un para gone
Tribochi sia cosl simile ad uno della Sardegna; del resto, avre- anche con la Trim.urti persiana, che, secondo Goerres, era costi-
mo presto occasione di segnalare altre analogie fra certe tombe tuita da Onnuzd, Mitra e Ah.rim.an (ii sole clelle tre stag ioni ).
dei due paesi. Anche nelle isole britanniche sono stati rinvenuti
monumenti molto simili, tra i quali voglio ricordare la pietra di
Euston nello Yorkshire.
Le tre pietre di Mamoiada sembrano avere qualche rapporto
con certi gruppi di idoli sardi di cui parleremo in seguito, e che
mi sembrano rappresentare una stessa idea simbolica: del resto
si sa anche che l ' obelisco aveva stretti rapporti con i l sole ed i
suoi raggi luminosi: Pyram.idas atque obeliscos ignis natura
conum vero, Safi tributum, dice Porfirio; Solis numini sacratos
( obeliscos). Radio rum. ejus argumentum in effigie est (Plinio).
Quad Dea Safi speciali munere dedicatum (Obelisc.) (Ammia-
no Marcellino). Potrei citare all'infinito, ma mi accontento di
ricordare la rappresentazione del so le attraverso una pietra
conica , I ' Eliogabalo, dio degli Emi ssenei, ed il matrimonio
de ll ' impe ratore omonimo con la Venere Urania di Cartagine,
anch 'essa rappresentata talvolta con una pietra conica.
Le due pietre laterali , che non recano alcuna traccia di scal-
pello, sembrano testimoniare un ' origine molto antica: si tratta di
betili , creduti di provenienza celeste, sui quali ci si guardava
bene da ll ' usare del ferro , quae ferrum non tetigit. Le pietre di
Mamoiada sono de l resto dei veri e propri m.enhir. Consideran-
do la colonna centrale come simbolo del sole, si potrebbe pensa-
re che le altre due fungessero da Dioscuri. Si puo anche parago-
nare questo monum ento con un cippo della grotta di Ne uw
Grange. di cui avremo occasione di parlare tra poco. Ho fatto un
clisegno clel cippo in una dissertazione sul tempio di Gozo: la
riprocl uco anche qui a lato.
La pietra cl i Neu w Grange rich iama I' attenzione: I , per le tre
puntc , di cui quella centrale piL1 alta cle ll e laterali; 2, per le tre
/9
•ttas di Fonni. A tre ore di strada dalla Perda occupava, cosl da dimostrar h
Le Pnelle F•
erd asvicinanze ·dell'attuale villagg10
· d ·1 Fonm,· s1· posso- mente: probabilmente sa ,e c e questa stel
(Tayo la JI, figura 3 ). ra stata portata v~ae esistita"
1onga, Jtre tre pietre verticaJi, chiarnate nel paese Per- E degno di nota che tra qu o frantu era.
no .osservare
F' hea hanno dato ii norne alla loca 11ta
·, ·
m cm· s1· trova- . ' este p d Ill·
. d p d fl d 1. non mostrano ' come abb"iamo ., er, as Fittas le ata
no ed al vicino torrente, chiarnato ~w .e er, .a s lltas. art1-
c.a.
I 1 ittas, c (P .
d I scalpello, mentre quelle d 11 g1a accennat' tre Piu
colare curioso: questo norne sardo .e uguale a quell? col q~ale mente lavorate dalla mano d ell'a tomba vicinao, alcuna trgran.
si designano altrove pietre sirnil.i: s1 trovano dell~ p1erres-{tttes ·t
appai engano ad un periodo . ,
e uomo ,
cos1 da f
sono 1. acci·
ev ct a
nel Rossiglione e in altre provmce_della .Francia). Anch esse " vergi_ni''. ?~ scalpello foss~~~ r;.cente; oppure ~h suPPorr::te.
sono granitiche, ma piatte. e , v1ste d1 fronte, mostrano come L bet1li e le pietre della S . itenute p1u sa e le tre Pi he
un 'appross imativa forrna c.omca che pera~tro sei:ibra la ~oro re col ferro o con qualsiasi alt cnttura che era p~r~_delte al~lre
forma naturale. Si trovano m un prato al p1ede onentale d1 un
umento dall'apparenza di tornba preistorica: di esso non
~uetudi~e di usare pietre grez:~ ::ru.me~to rn~~a:to Profa~~'.
di
m tempi molto vicini a noi a m vigore in 0 _lo. La co
Fra gli altri paragoni ~he . nente anc~·
111011
rimane che un ammasso di pietre sparse in disordine a fior di
terra ma che lasc ia intravedere le tracce di uno degli emicicli
mon~menti, citero la famosa :~ ~os_sono fare di . e
che in Sardegna accompagnavano le cosiddette tombe di tea d1 Meath in lrlanda di cu~ tta di Neuw Gran tali curios·
giganti, di cui parl ererno tra poco. Le pietre sono paste una qui sotto. L mostro una ved ge nella co i
accanto all 'a ltra e lavorate con lo scalpello o ii rnartello: due o . . uta dell' n.
tre di loro hanno la forrna conica e giacciono rovesciate al V1 s1 vedono quattro menh . . esteni0
la grotta piu o meno nello stir posti davanti all 'in
Perdas Fittas si trovano al cee;t~~ ;ado in cui le t;;es.so de!.
suolo. II monurn ento so miglia molto a quelli raffigurati nella
Ta vo la IV e soprattutto a quello de lla figura 1 della stessa mente a questo paste dall ella tomba· son pietre di
tavola alla qual e rinvio ii lettore. Faccio solamente osservare ' a parte del l · o, rel ·
e tre sono una rappresenta . so levante e f ahva.
che rnan ca la stele che molto probabilmente occupava ii cen- abbiamo indicato prima z10ne dell' astro , net orse tutte
tro del semicerchio , ma attualmente vi e un vuoto che essa . senso che
'Su furcone de Lucia rajosa'. La figura 4 rappresenta Alcune pietre simili si trovano anche in altre localita
un' altra pietra fitta, piatta da un lato e di forma pressoche dell'isola, ma non ho ritenuto opportuno di riprodurne altre
conica nell'insieme. E ancora in piedi sulla cima di un monti- (se ne vedono due nell'istmo che unisce la Sardegna propria-
cello presso il villaggio di Ales; non ho visto alcun resto di mente detta all'isola di Sant' Antioco e anche a proposito di
altri monumenti presso questo menhir, che sembra del tutto queste pietre si raccontano le cose piu strane: secondo alcuni
isolato: secondo la tradizione locale apparteneva ad una fata, buoni paesani che mi hanno fatto da guide, le due pietre
chiamata Lucia rajosa o rabbiosa ('Lucia furiosa'), che se ne sarebbero i corpi di un monaco e di una suora che, fuggendo
serviva come pala per mettere e togliere il pane dal forno. insieme, avrebbero subito una metamorfosi simile a quella
Questo utensile, generalmente di legno, si chiama in sardo su della moglie di Loth. Al limite meridionale dell'Ogliastra si
furcone. trova un' altra pietra fitta dove, durante i suoi giri, il regidor
del feudatario si fermava nel momenta stesso in cui metteva
curio S1. 'Giorgia rajosa'. Un'altra pietra isolata simile alla prece- piede nel feudo , e qui gli si faceva giurare l' osservanza dei
la co
dente, ma piu alta, esiste in territorio di Noragugume, presso la privilegi). E sufficiente constatare in primo luogo l'esistenza
n- riva destra del Tirso: viene chiamata col nome di un'altra fata, in Sardegna di questi monumenti sparsi in tutte le zone de!
ester00 Giorgia rajosa, ma non offre alcun particolare interessante. vecchio continente e che sembrano riferirsi ad epoche molto
Non ho indicato tutte le misure delle pietre descritte fino ad antiche; e in secondo luogo far osservare la loro intima con-
s o del- ora: si possono dedurre pero dalla scala disegnata nella tavola, nessione con le pietre perfettamente coniche e lavorate a scal-
etre di valida per tutte le figure eccetto la J. pello delle quali stiamo per occuparci.
lativa.
e tutte
so che Tavola II - Fig. 4
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Le pietre di Tamuli. La Ta vola Ill, fig~ra l e l b_is most~a monumento; la terza si trova all'esterno di fro t II"
un nuraghe in discreto stato di conservazione _che s1 tro ~a m S1. puo' osservare che due di· queste pietre,
' nea ingress
contrasse nat 0·
localita Tamuli (nome che viene fo rse dal latmo tumult ), ad lettere e edf nellafigura 3, sono scolpite in modo dg edal\e
un 'ora di strada ad ovest di Macomer; all a base orientale de! · b asson·1·1evo un tnangolo
m · a mostrare
. . . . . ed un cono. Questa stessa riorma
nuraahe si trovano i resti di altri due monumenti, probabilmen- cornea SI ntrova ne1 prof1lo esterno della tomba e nell II
te d; ll e tombe: quello indicato co n la lettera a e notevole · f d 11' ·
m on o a . mterno;
, · osservare la ripetizione ace
qu·1detta
, e cunoso
. eaII
soprattutto per un insieme di sei pietre coniche poste tutt' attor- f ?rma com~a, cost co1!1e m ~erte chiese cristiane medioevali si
no, tre delle quali , alte circa un metro, sono caratterizzate da npet_e cont1~uament_e 11_ motivo della croce. Una semplice fila
due mammelle perfettamente riconosci bili , poste ai due terzi di p1~tre , d1~poste m hnea curva, delirnita da ogni parte gli
de! fusto. Altre tre pietre, anch'esse lavorate con molta cura, angoh esterm della tomba, cornponendo uno di quegli emicic\i
sono poste in modo che due di esse fa nno da parete e separano che gia abbiamo citato e che ritroveremo in tutti i monumenti
in due scompartimenti , nel senso dell a lunghezza, l'interno del della tavola che segue.
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22
Ta vu /a fl I - Fig. I bis \,
L' altra tomba ( c ), .figura f e 1bis, si trova a circa cento metri
dalla precedente (nel disegno le ho ravvicinate piu di quanto
non siano nella realta. La .figura 1 rappresenta invece la vista
d' insieme dei monumenti, presa da me con la camera chiara).
Ha una forma piu semplice ed e piu stretta, mentre l'interno e
molto piu allungato. Offre comunque una particolarita nella
pietra che la delimita a nord-ovest: e composta d'un solo pez-
zo, ha la forma di un cono tagliato su due sezioni perpendico-
lari ed e scavata da un lato. Si puo vedere un disegno di una
pietra del tutto simile e di una tomba analoga, scoperta nelle
!sole Britanniche, inserito nel quinto volume dell'Archaeolo-
gia, or miscellaneous tracts dell'anno 1779. Questo fatto mi e
sembrato cosl curioso da indurmi a ridurre il disegno ed a
riprodurlo qui a fianco.
Mi e parso di individuare sul davanti della tomba sarda le
tracce di un altro emiciclo, simile a quello della tomba vicina.
Non mi soffermero a descrivere minuziosamente il nuraghe
posto ad ovest delle due tombe, riservandomi di trattare in
maniera specifica questi monumenti: diro solo che all'esterno
appare ben conservato, ma non riuscii a penetrare nella camera
interna a causa delle macerie: questa fu visitata qualche anno fa
dagli abitanti del luogo (che, frugando nella camera sotterranea, In una moneta egiziana di Domiziano pubblicata dall o Zoe-
vi trovarono degli idoli di terracotta. Secondo il loro racconto ga e rappresentato un bue le cui coma, che hanno l'aspetto di
gli idoli dovevano essere analoghi a quelli della Tavola XXX.IV, una mezzaluna, sorreggono un di sco. La mezzaluna delle coma
figura 8, che sembrano rappresentare la "Buona dea"; trovaro- e rappresentata anche sul fi anco destro dell 'animale, mentre
no anche oggetti di terracotta, tondi e piatti, forati da parte a davanti a lui si trova un co no anch' es so all ' apparenza sormon-
parte. Questi dischi dovevano essere le pietre di un collier ed tato da un ' altra mezzaluna con un disco. Alcuni identifica no ii
erano simili a quelli da me visti alle Baleari e raffigurati nella c ono co n un alt are : io, in vece, sarei te nt ato di ve de rv i
Tavola XXXIX allafigura 5). Laporta e la rampa, che attraver- un' immagine conica della dea della natura, raffigurata come la
sano una specie di corpo avanzato, si trovano in un discreto sta- luna. Nella medaglia pare esservi la congiunzione del sole e
to di conservazione: vi si sale per raggiungere la cima attuale della luna indicata in particolare dal crescente marchi ato sul
resso. del nuraghe. Il complesso poggia su rocce basaltiche composte fi anco del bue, fo rse una ra pprese ntaz ione di Osiride-so le,
• dalle da prismi di forma abbastanza regolare. come si puo vedere nella figura qui sotto.
strare Le sei pietre coniche bbb, ddd, (jigura 1, 1bis e 3) sono i
~orrna monumenti piu interessanti di Tamuli. Qui le pietre non sono,
~ lletta
come a Perdas Fittas e a Neuw Grange, sistemate di fronte alla
dell a tomba: al contrario si trovano al suo fianco. Comunque sia,
esse sembrano rappresentare sei divinita, di cui tre di ses so
'ali si
femminile a giudicare dai seni che le distinguono dalle altre. La
e fil a
forma conica potrebbe far pensare ai sei Cabiri, figli di Efesto e
e gli di Cabira, che secondo Ferecide erano tre maschi e tre femmi-
icicli ne; la forma conica ci ricorda ancora la statua della dea di
nenti Cipro descritta da Tacito e da Massimo di Tiro, cosl come i due
coni che ho avuto occasione di vedere personalmente, uno
nell'isola di Malta a Gibel-Schil e l'altro nella Gigantej a (o
' torre dei giganti') dell'isola di Gozo. Riproduco qui di seguito
il disegno di quest' ultima, che ricorda anche la statua delle
monete di Cipro.
Si puo parago nare ii cono ? ell ~ m~d agli ~ co_n_qu e_l_I ~ rap-
presentato su un 'altra medag!Ia d1 C 1~ro d1 c u~. 111seI11 0 una
riprodu zione nel testo quand o trattero dell a f 1gura 2 della
Tavola XVII. . · · d
Le sei statue in questione possono ess.ere su?d1 v1se _111 ~e
gruppi a seconda del ses~o (av_ro occas 1 ~n e ~' so tto l1n ea 1 ~~
nel simboli smo degli idoh sard1 , la ~o mb111az1 one del duali
smo con la tri ade) e parago nate all ef1gure 15, 16, 21, 23 ~ 24
dell a Tavo la XIX : quell e pro vv iste di rn am.rnell e mos ti ano
qualche analog ia con la parte coni_ca dell a f~gu r~ 23. ~o no~
stante tutti questi riferimenti , non n esco a sp1ega1e la p~e~e n
za nell a localita di queste pi etre ii cui signi fica to _s 1rn o ico
Sem bra coll eaato piuttosto all a nasc ita che all a d_1,~ tru z 1 0 1t1oe
o · I' h re n ·enrnen
degli esseri vive nti, a meno che n? 11. s ~ ". 0 ~ ~a.'. 1 _ ado rat o
al cul to di Bacco visto co me d1v1111 ta in e1nae ~ incl ic 1re
come tale sotto la fo n_na fa lli ca ._ Po~s~a 111~ _co 1:u1:~~1lpit a n; ll a
al lettore un a statua d1 un a spec ie cl1 . io 11 ap .t'.1 clell "1nt ica
. . d II St· k Ibe ro in un a 10111 ), ,
rocc ia e nt rovata a o a .e 0
. . . 11 · de ~ c ri z i o n e
. .a. Ne 1nser11
· ~ o n o ne 1 tes to a ' 1
· .'0 un cli ·s i::,,, ·
Tarqu1111
dell ajlg ura I cle ll a Tavo la XVII .
23
. ,Le colonne indicate d
pm alte di quelle di Ta al~e lettere j
La tomba di Cuvas. Ne! territorio di Dualchi, tre ore di
strada ad est di Tamuli , si trova il nuraghe Cuvas (b, figura 2), del~uli, p~~ur~
~gura ~vincere ~asono
delle pietre j, b e d come si 2e3
un tempo imponente ed ora ridotto ad un immenso ammasso son? _tutte uguali, lisce 3 e dalla lllo
di pietre ammucchiate alla rinfusa nel piu grande disordine: a
un centinaio di passi dalle sue ravine, verso nord-est, si pos-
pos1Z1one di fronte all'i senza tracce d~essa
sea\ I confro lto
delle Perdas Fitta ngresso della t l tnamlll a. tsse nto
sono osservare i resti di una tomba, come quella e di Tamuli
accom~ rispetto all'ingress~ ~e~lquella del!e ~I?ba ana~lle. la~ro
e
a pi an ta conica sia di fuori che all' interno; an ch ' essa e proposito dei monum _a ~rotta. Non ietre di N~ga a qu Oro
pagnata da pietre coniche, che ora sono cinque; ma osservan- provenga dalla form enti d1 Cuvas (si saprei cosa uw Clra~lla
do la posizione di ciascuna possiamo affermare che ve n'era cuves, appunto) se a del!e colonne Pensa che ii altro dir ge
una sesta, posta verso nord, nel sito contrassegnato nella tavo- quelle di Tamuii, sen:~nc~he present~n~a~~gonate an~~e Cu~~
la da un cerchietto punteggiato. munque sembrar: i~erta ana1~~.bo11i ,
entiche. .,1a ton
24
La pietra conica di Paulilatino. In localita Perdu Pes, nei
dintorni di Paulilatino, si trovano i resti di tombe simili a quel- mammelle, potesse essere un modo del tutto particolare e fino
le di Tamuli (lettera c). La pietra sullo sfondo (uguale alla j ad ora sconosciuto di rappresentare la dea della natura. Questo
della figura 3) si trova ancora al suo posto originario. Sembra simbolismo sarebbe del resto in armonia con le fattezze dei
anche che in zona vi fossero molte altre tombe simili: davanti due idoli sardi raffigurati nella Tavola XIX (figure 19 e 20) dei
a uno di questi monumenti, il meglio conservato, si osservano, quali trattero in appresso.
tra le macerie e i cespugli, tre colonne coniche rovesciate, una Nel primo, che mi sembra un' Astarte munita degli emblemi
delle quali e raffigurata con k nella figura 3. Questi coni sono della luna e di Venere, della Diana di Efeso e della dea della
piu grandi di quelli di Tamuli, anche se molto somiglianti nella natura, si osservano sei mammelle nella parte inferiore coni-
forma; ma I' elemento piu interessante e che al posto delle ca, mentre ii petto ne ha una sola. Osservando che lafigura 22
mammelle vi sono delle cavita che giungono fino al centro del ha anch'essa una sola mammella al centro de! petto, mentre la
corpo della colonna senza pero attraversarla. Eravamo solo in 20 ne ha ben undici, e che nella composizione dellafigura 23
due durante la visita alla localita e mi dispiace non aver potuto si vede un cono con due mammelle poste sotto una testa bar-
percio sinuovere e far girare le pietre per poter contare ii buta adorna di un copricapo conico, risulta difficile non cre-
numero delle cavita di ciascuna: in una mi parve che ce ne fos- dere che nel simbolismo degli antichi abitanti della Sardegna
sero sei, in un' altra tre e nella terza due. II loro significato rap- questa particolare parte anatomica del corpo femminile (che
presenta un mistero, ma ho l'impressione che la loro funzione in altri idoli vedremo unita anche a evidenti caratteri virili)
fosse quella di accogliere delle mammelle posticce o fatte e avesse una grande funzione . Questa osservazione per me e
applicate in un secondo tempo. In quanto al numero penso che molto importante perche Iega in qualche modo i monumenti
fosse indefinito e che ogni pietra conica, guarnita da numerose raffigurati nella Tavola III e nella seguente agli idoli di bron-
zo trovati nella regione.
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I
111
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JM-~" ~' .
. onica di Sedilo. La .figura 4 dell a Ta vola /II (qui si trovano tuttora. Disgraziata
La p1etr~ c d. 'altra pietra conica ([) ritrovata e d1se- ""!a volta eran_o gia state div~~nte, quanct 0 le v· .
- ·1 d1 se<>no
so/loJ e 1 0 .
1 unollaboratore cavalier De Candia,· ancora g1acevano concate dalia ·Posizio netdi Per
per terra 1· n mezzo I
. . 0 · ap·
gnat.a Per me da 1dmio cprecedenti . Essa s1· trova ora ne l cortl·1e to d 1. grosse p1etre
. appena di.st rutto e da1 resti ct·
1un rigina.r1ar1.
pi~ rnteressa ntel . e 11 erurale dedicata a San Costantino nei pres- tratt1 clandestmamente nume ros1. og a1· quaJe eranrnonu Ille e
a.w ~uo ad un~ ~l~~e~ue metri ed ha un di ametro moJto inferiore numerose monete e due idol tt. gett1 di bro o star, n.
s1d1 Sedil ol. . d e terzi de! fu sto ii che le da una forma chia- man1.. A nc h e se avvertito troe t che i0 stess hnzo tra i soi·
0
alla base c 1e. a1. ma u la cosa pill .. strana
, e, che ha una soIa mam- p~sto (Funtana Padenti de Ba~~~ ~~rdi, potei 0 ~ av.uto ~~~Ii
ramente f aII ica, cavita cosl da appartenere ad entram be Ie m1 portarono proprio nella cama1 ~ Lanusei) nuga~1zzare e
mella· ed. d un aI so Iea f · qui.' descntte.
. . era inte1. ov1s su1
111 La mamme II a e, ev1.dente - nurag he : esso era mteramente . na e sott cavi ch
specie 1.co ·onn te<>rante della pietra, sulla quale e, stata ncavata . in maggi.o~anza grezzi ; non er~~~t;~~t? con bioc~~~an~a di u~
menre paite 111 o cultore mentre Ia cav1ta · -
c1·i·md nca
· o comca · pozzo v1c1110 a forma di imbut ft tn una spec", di granit
dalla mano de11 0 S ' . . · (provement1 · ·d o atto ct· e d1 · o
. · 1· a quelle della pietra k. Non nusciamo a sp1egarcene a un cratere spento' .1 pietre v Ptcco1 0
1 asso m1 g ia
.
·
. si· potrebbe supporre che serv1 sse a 1ssarv1 una
f. · ben lavorate a scalpello e giusta presso ti villagg· Ulc~niche b~'' .
Ia p1 esenza . . · 1 1· · cercatori di tesori lo avevano talpposte con rnotta Pio di. Ban) r11a Jes1
seconda mammelJ a di J?ietra 0 ~I altro maten a .e' app_ICata Jn ·b· 1 . mente ro . rec1s 11'1 qo3 ~OI
seguito ed ora perduta. E probabde ~he questo s 1~golaie monu- st 1 e nconoscerne la vera funzione v~nato che f .1one.1 de 1r•
1sl·
mento non fos se ii solo nella zona (Ii ~adre Ang1us parla, nella ugu ale presso la chiesa di Santa C . (~o v1sto un po u 1111Pos. ·i111 ece
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e CAPITOLO SECONDO
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Sot, Tavola IV - Fig. 1bis
%aJi Le 'Tombe di giganti'
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SlJ]
Ch La Tom~a di Goronna. Mi occupero ora in modo particola-
e re dell~ cos1ddet.te "Tombe di giganti", gia citate in precedenza.
lln Esse s1 trovano m numerose localita dell'isola, ma le ho notate
nit 0
sop~attutto nei dintorni di Paulilatino, Macomer, Bolotana,
eo Jo Sed1lo, Dualchi, Orani e Orosei.
che Quel~a disegnata nella Tavola IV, figura 1 e 1bis, si trova a
arl) breve d1stanza da Paulilatino, verso ovest, su una collinetta chia-
Oe. I mata Goronna: c'e un nuraghe parzialmente distrutto a fianco
pos. del quale si trovano due Tombe di giganti (sepolturas de is
uasi ?igantes) . Non av.endo il tempo di soffermarmi nella localita per
Pau- il tempo necessano ad esaminare in dettaglio tutti i monumenti
o). I ~i sono occu~a~o soprattu~to di quello che mi e sembrato il pi~
ava- importante. Imzialmente s1 trova un emiciclo simile a quelli di
ano cui abbiamo gia parlato, formato da undici pietre: dieci sono
altre poste una a fianco dell'altra senza pero toccarsi e di sposte a
one destra e a sinistra dell'undicesima, conficcata perpendicolar-
mente nel terreno. Quest'ultima e piatta e lavorata con cura a
altri
forma di stele sepolcrale, come in numerosi monumenti funerari
egizi e di altri paesi. Anche se attualmente la stele e spezzata, mi
utte e stato facile ricostruirla intera nel disegno che ne ho fatto, dato
Jetti che i frammenti si trovavano sparsi sul terreno; inoltre la sua
capo ricostruzione e facilitata dagli altri monumenti di questo genere
tro, ancora integri che si trovano in numerose localita dell' isola.
vola Si notera innanzitutto che questa pietra ha la stessa forma I
a m conica gia riscontrata nel disegno delle tombe di Tamuli e di I
Tavola IV - Fig. 1
/
/
I
r'
I
I
I
I
I
I
27
Ta vola IV - Fig. 2
1
Nelle vicinanze si trova un ' altra P!edtt a 1.1r2hezv1: ;,
. d. I . a meta e11 a , v \ tr•11•
pi e 1, anc ie se spezzata a circ . ' , 0 sservarene L~·
vista della strada reale, dalla quale si pulo 11 iesil di 5•111 01\
tra M acomer e Paul 1·lat1·no , oJtrep'assata . ' . a.cauono ·111 st· \' ~
· . . ta si d1st1n-
son o (la ch1esa e la p1etra spezza '
28 pi ano nella.figura 2).
'S' Altare de Logula'. 11 monumento raffigurato nella prima vista, un monumento mutilato o semplicemente privato
Tavola IV (jigura 3 e Jbis) si trova in territorio di Sarule, di qualche sua parte possa indurre in errore o spingere a cer-
vicino a Orani, dove e conosciuto col nome di A/tare de care spiegazi0ni che in .seguito.Ja scoperta di a.ltr.i .monumenti
Logula. Alla prima visita (la segnalazione mi era venuta, analoghi ridimensiona totalmente. L' Altare de Logula e in
come per molti altri monumenti, dal padre Angius), me ne realta una 'Tomba di giganti ' (come vengono chiamati
feci un ' idea piuttosto superficiale: vi osservai innanzi tutto un nell' isola questi monumenti), del tutto simile alle altre, con
misterioso emiciclo in mezzo al quale era una pietra quadrata, una sola differenza: che la stele centrale, invece di essere
piatta, ben lavorata, posta sul terreno con una leggera inclina- monolitica, era gia in origine composta da due pietre colloca-
zione, mentre in basso era posata un'altra pietra, anch ' essa te una sull'altra. Gli alberi che ombreggiano il luogo , cre-
piatta, ma di forma conica. La parte po~teriore del m?~umen scendo, hanno fatto inizialmente inclinare la stele (ora pende
to che e simile a quello della tomba d1 Goronna, m1 e parsa un po' in avanti) e poi hanno finito per far cadere il pezzo di
in~piegabile: il nome datogli da¥li ~b.itant~, la pie~ra conica sopra, la cui faccia, cadendo, resto rivolta verso terra presen-
posta davanti a quella quadrata, 1 em1c1clo, 11 suo onentamen- tando alla vi sta solo la parte posteriore sulla quale i pastori
to verso est, sono tutti elementi che concorrono a far pensare potrebbero aver acceso ii fuoco , senza che questo debba far
a prima vista a un altare. ~a s~el~ quad:ata mi ricord? .la p~e pensare a sacrifici antichi. Bastera uno sguardo alle figure 3 e
tra simbolica adorata dagh antich1 Arabi come persomf1caz10- Jbis per rendersene canto. A fianco della tomba o, se si pre-
ne della dea della natura; la pietra conica sulla quale si distin- ferisce , dell 'altare, si trova un altro monumento dello stesso
guono tracce di fuoco dov:va essere ~aturalm.ente I' altare dei genere, ma in condizioni molto pegg iori: non vi si ri conosco-
sacrifici, eccetera. 11 tutto e un esemp10 che d1mostra come, a no piu ne Stele ne emiciclo.
Tavola IV - Fig. 3
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. . 4 mostra un altro
' Latta ' di Loculi .. La -~~,i~s~o con la s~ele. for-
La Perda . ·1 ai precede nt1 , an . he rove sc iars1 s ul
rn onu rne nto Sil111 ~- qu e ll o di sotto,ll~~ z~fetro. L'e mi c icl o e
rn ata d_a d ue pezL6a ul a , e cadu to a incerta di stanza le une
dava ntr co me ad . . opi etre pos te ad un a
cos titui to da do rc1
------~~~~---
Tal'ola f\I - Fig. 4
30
La 'Pietra ebraica' di Loculi. A pochissima distanza, in menti di Goronna e di Logula, sostenevano un tempo la copertu-
direzione del villaggio di Galtell1, si puo osservare un altro ra della tomba. La circostanza del tutto fortuita che ha fatto
monumento simile chiamato dagli abitanti della zona 'Pietra rimanere la lastra sospesa con una certa inclinazione (per effetto
ebraica' o 'Pietra del sacrificio'. L'ho riprodotto nella figura 5 deli ' altezza differente deJle Stele) e bastata per far pen sare a
su scala maggiore rispetto agli altri per poterne meglio osservare qualcuno all ' intenzione di voler far colare lungo un bordo in
i dettagli e convincersi che qui non si tratta di una lastra soste- rilievo ii sangue delle vittime; questo bordo, che si ritrova in tut-
nuta in origine da dodici piedistalli e destinata ai sacrifici umani, te le altre stele simili, sarebbe stato fatto espressamente per trat-
come dice la credenza locale: si tratta piu semplicemente di una tenere ii sangue e farlo colare dalla paite de! sacrificatore! Non
stele conica simile alle altre, che i cercatori di tesori hanno mi sembra di dover dire altro per dimostrare che la 'Pietra ebrai -
divelto e spezzato nella parte inferiore. La pietra, cadendo, e ca' o 'Pietra de! sacrificio' none altro che la stele di una Tomba
andata a finire sulle stele che, poste su due file come nei monu- di giganti, come tutte le altre che figurano nella Ta vola IV.
Ta vola N - Fig. 5
'////1,,
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°I..
... _
3
..)
j
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j
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:J.
. . , Nei dintorni di Borore, verso ne con quell~ dell~.figura 2 , che
'Sa Perda de Santu Bai:-git! ~rova la chiesa di Santu Bain- ma la parte mfenore risulta de\ resto si t
e in direzione di Quale ': str va un nuraahe con lo stesso della tomba e assolutament _adnco~a piu tonctrova lllo\1
es
aiu nei press1. d e II a quale
t
. . st rona Tomba di"'g1gant1
. . Ia cm. ste- d e II a fi gura 6 (qui sopra) che,
e I entic o a queJ\ eg g1ante·
. o.v·lcjilo
"' ' e ancora ne lie. vrcrnanze,
nome . . d uIla zona col nome d.1 p er<da d.e t re a ff.iancate tra Ioro. n 'nura e form
. ato da un'a sa\ Vo I'.' ii .re~,:
' . d Ir ab1tant1 e
le e conoscwta ag 6) E
. · h ·
ha molte carattenst1c . e m comu-
11 I ,
ne a tavo a, e quasi complet
ghe v1 · as I 'lli1 · 'I)
c1no, cont o a ft! .c1c10
an.tu Baingiu (/igura . ssa amente raso al rassegn a0d1 Pi
S
--------------------------=:------------- suo\o . at cOne.Q
Tavola IV - Fig. 6
32
'Sa Perda dess' Altare'. Da Santu Baingiu, procedendo in pietre ben squadrate mentre questa di cui ci stiamo occupando
direzione di Silanus, prima di giungere al nur~ghe 'e Ponte, si e fatta con pietre piu rozze, anche se sistemate con cura. Le
trova un'altra Tomba di giganti che i locali chiamano Sa Perda loro file vanno gradualmente diminuendo di larghezza man
dess 'Altare, rappresentata nellafigura 7. Questo monumento e mano che si sale, come le pareti dei nuraghi, di modo che la
senz' altro di maggiori dimensioni -~spett~ ai precede~ti; anche tomba, vista da ovest, sembra un tronco di cono. II muro e di
la stele conica, invece che monoh!1ca o m du~ pez~1 c~~e le considerevole spessore, e del resto deve sostenere tutto il peso
numero 3 e 4, e composta da tre p1etre: quella mfenore e mte- del tetto, ancora integro. Esso si compone di cinque enormi
ra, delle altre due, che f~rmano la yart;e supe?or~, _una e anc~ra lastre straordinariamente larghe che costituiscono una copertu-
al suo posto, anche se nversa al_l md1etro; 1 effilc1clo,. del_dia~ ra molto solida (figura 7, c). Sia nel muro che nel tetto non si
metro di 11 metri, si compone d1 un muro a due dopp1e file d1 nota alcuna specie di apertura che comunichi con l'interno:
grosse pietre dello stesso tipo _di quello rappresentat~ nella l'unico ingresso ela piccola apertura praticata nella stele; detto
figura 2. Ma qui la tomb~ p:opnam~nte detta e mol!o pm l~~a , questo, un, semplice sguar.do al disegno .permette. di vedere
delle precedenti. Lo spaz10 mterno e lungo 11 metn, compreso ,.. facilmente che la sua destinazione non poteva essere altra che
lo stretto e basso passaggio che comunica con 1' apertura della quella di contenere esclusivamente dei cadaveri. Notizie su
stele" la larghezza e al massimo di un metro e mezzo e 1' altezza questa tomba, accompagnate da un disegno, si possono trovare
di ci;ca un metro. La tomba nel suo insieme ha una fo~a mol- in un rnio articolo apparso sul "Bollettino dell'Istituto archeo-
to somigliante a quella di Tamuli. Quella pero e costrmta con logico di Roma" del settembre-ottobre 1833.
Tavola N - Fig. 7
'-,
.' \
,' \
,
I
I
)
.1.1
)
. . ·rato i diseoni alle sole tombe se~o servire dei sotterranei prof .
. ·gant1. Ho 1JITTJ b e gh1 altrettanto. ondi all'incir
Jtre Tombe d I g1 rvate in numero "' 00°
en ma,,,,,,10r . . ~~
A ·
che ho descntto, ma
ne ho osse · ·h
ei e Oliena ne e p1ena e v1 o no
tato·
. · Supporuamo · che un uomo avesse tnetroe
nmanerv1 so1amente sdraiato 1 Potuto int lar.
La zona compresa tr~ C?rosal la Jocalita detta Sa Ena de Loghe poteva neanche girarsi. Inoltres~ la schiena 0 rocturvisi·
J. Quella posta v 1 c~ no . . nuraohe detto Casteddu de se I' uni ca apertura presente b ' a dove sarebbsu\ Ven 1 r~P0te1~
. L ohe) v1cino a1 o . ·1 11
(' Ja fontana dI Oo ' d. uesta tomba e Siml e a que a . ? N , asterebb e Po •e
b am b. 1110. . on e proprio possib. e appena a tuto en11nllti
Loghe; la pietra 9eJ1~ ~asi~ ' q . . . monument1 erano mtegri un uomoilep ammette
della Ta vola /f/,jrgina. : d tta Orroule in tern tono d1 Galtel- t re far
ch Passareate'
d JI Jocallta e · ' san. d o la stele o praticando un, apert 0 esse. introctu e ·quand u~
2. Quella e a . . e di altezza notevole. m111uscolo sotterraneo. Se ii m f ura d1 lato rv1sj abbo,
n, la cui stele, monollt1c;~ tra GalteIII e Oliena, conosci uta c~I non si tratta di tom be e che ~ l~O addotto Per~-1su1 let1 ~\.
3. Un ' altra ~ ull a , s trn I altare') con la stele a due pezz1 :
me di Altarr!lu_( picco al suo p~ s to , rn entre i frammenti
0 necessaria alla sepoltura di u a ung~ezza e t . rnostraro de\
. . .f . n uomo 1 np\a ct· ec•
"•Ostr 1que\\a·~
11 0
qu ello infenore e a_nco ra I contrana m1 . , n . acc10 alla laroh ' 0 per di"'
o ezza ed all'
, .. spars1 al suo o. . 1
L.a cav1ta circolare ricavata nell . a tezza de\ are la1.
dell a1uo soi10 ·c· na chi arnata Portale d 'Oltena.
4 · Un'altra mo 1to. vidi·1 cui' ianoro ii norne, alla s1111 · · stra d e II a 1 bis e 3), che sembra destinat a p1etra i (Tav /la to111bat\1
mi induce a credere che in que~ a ncevere la te~t a //f,Ji8,;
'
5. Un 'altra ancoia, . .o
d
stra a c1ie va
da Orose1 a Ollena.
·c ·no a Oliena con la stele spezzata: viene cosl stretto e cosl lungo ii cor ~sorta ?i tombe a de\ 1110;Q
resto rimanesse libero, sempr:~h o~se s1stemato i~o; l'inte~'
.· . c· a1·11
6 Ancora un v1 ' (che' qui e 'ilnorneches1daatutte · , Ie
un solo individuo . Ma quand'anech~vesse ~icevere ~ndo ed:i
chi amata rgan /II · .
Tombe di giga nti ) dessa p1ra m~/a . . . . ossa umane (~entre persone de ne . non s1 fossero corpodi
. Un'altra, a fi anco, detta G1gan~111u d~ Lo1tt1. uma~e ~ perf1110 cadaveri in m~te ~ii fede hanno tro~1trova1e
7
S. Un'a ltra ai piedi dello stesso v1!lagg10. . . Paultlatmo , un altro nel Margh· ~sse: due nei ct· atoossa
9. Infine un a nell a stessa zona, ch1 amat~ Munaglw . La stel~ armi di bronzo (a Muriaglio) vamelle m quello di tvt'ntornidi
· de (sernbra sco mparsa), ma tutto JI resto della tomba e . ·f ·, ' se ame or unag1·
non s1 ve , · · I I f poc h1 anm a SI e trovato tra Su 111. s· 1? ezzo di terr IO),
·1 nente ri conoscibile avendo conservato I em1c1c o e a os- · . ' e md1 acou
fac 1 1 . · · I con de1 grossolam vasi di terracotta h .a, un cadavere 1. a(e
sa dove fu ro no eseguiti deg li scav 1 che_rn1 sero 111_ uce ossa
1836). Quand'anche Je ragioni add 't c e to stesso ho v. ntero
strare la mia tesi, basterebbe la solo ~e non bastassero ~s~~ ne\
um ane ed armi di bronzo: spade e punte d1 frecce e d1 lance.
Altre tombe di qu es to tipo si trovano in numerose altre parti
strarlo. Infatti, per poco che si a onna della ste\e adirn~
dell ' iso la. JI padre Vittorio Ang ius, nella Biblioteca sarda, n. 5, · · h . . conoscano l 1rn~
cita qu ell a vista in territorio di Nulvi , vicino al nuraghe A/vu, eg1z1e, grec e e d1 altn popoli anf h' . . e Stele sepo\ .
forma conica e nei bordi di cui sonic d1, s1 ntrovera nel\ac\ra\1
conosciuta col nome di Sepoltu ra dessu Paladinu ('Tomba del . o a ornate 11. 010
Palad in o ') . Non po sso esse re d 'acc ordo co n l 'op inione sard e; non . occorre nprodurne i di·se gm. perchque , 1delle ste1e
dell ' Angiu s ri guard o alla destin azione di questi monumenti, sono ormai conosciute in tutto ii mondo 'e le e queste pietri
dato che, ri fi ut ando ca tegoricamente di ritenerli Tombe di tranne qualche
. rara
. eccezione ' sono ancora \e loro·,stesse fo,,,,,
"'"-
giga nti , non amm ette neanc he che potessero essere serviti a cenotaf 1 moderm. Ma per la peculi·a -1, pm comuni nei
. , n a stessa de\ f
seppellire personagg i di taglia norm ale: egli Ii riti ene monu- d are un segmto all accostamento che h f atto e~1
. d. . . o atto tra cert·1
menti reli giosi econ Jui e d'accord o anche ii Valery. Da parte mentl sar 1 e quelh d1 alcuni antichi po r1 d 1, monu.
mia, sca rta ndo I' idea dei giga nti , sono co nvinto che si tratta di i Tribochi?), riproduco qui di seguito l~. e I Alsaz1a (fo11t
di questi luoghi estratti dall' opera del Bau{f:!. di due torn~
00
vere e proprie tombe, chiedendomi oltre tutto a che cosa potes-
34
e lar,
«L~ tom be di Engel_berg - die~ 1' au tore - si possono divi-
Potev dere m quattr~ class1:. nell~ pnma metteremo quelle che
CAPITOLO TERZO
e a
nt non mostrano una f1gura pnsmat_1ca o cuneiforme, nelle quali si
ar:are, possono trovare le forme de1 tumuli o mucchi di terra che i I Nuraghi. Loro numero e loro descrizione.
popoli prim~tivi inna~zavano sulle sepolture dei guerrieri e
anct~~ che ancora s1 vedono m gran numero sulle rive del Reno sul-
abb I le Al pi e in Belgio .. So no dei. bloc~h.i di .gres a forma di pri-
II nome dei Nuraghi. Questo terzo capitolo e dedicato a
t as.
to d sma 1soscel~ lungh1 6? centimetn I cm due lati maggiori,
q.ueste costruzioni mi sterio se di cui l ' isola pien a e che , e
are eJ spesso curv1, sono altI 1 metro e larghi 50 centimetri alla
fmalmente, da qualche anno cominciano ad attirare l'attenzio-
Che n~ degli studi?si . Se le loro forme, pur conservando caratteri-
que!Ja base. Talvolta la faccia principale e scolpita grossolanamente
stiche generah comuni, variano molto da una all 'altra i nomi
la tesi ma in genere e, come le altre facce , appena sgrossata. Infe~
con i quali vengono chiamate nel dialetto particolar; di ci a-
n1ba riormente si trova un foro a forma di emiciclo che conduce
. scuna zona sono gli stess i in tutte le localita dell ' isola: le
figu,.a attraverso uno stretto canale a una cavita profonda circa 6
denominazioni piu usate sono Nuraghe o Noraghe, Nurache o
.1nono centimetri, ricavata nella pietra di cui occupa tutta la parte
Norache, Nuraxi (pronuncia Nu rasgi); e al plurale Nuraghes
intern~ inferiore.
o Noraghes, Nu~aches o Noraches. Questi nomi sono quas i
o ect ii Queste tombe erano originariamente sovrapposte a piccoli d~ppertutto. usatl al maschile : infatti si dice Noraghe Albu,
trogoli di pietra, infossati fino a livello del terreno in modo
orpo di Nieddu, Ru;u, Ladu , Longu, Mannu, Picinnu (per dire ' bi an-
nrovate che le due cavita, unite, fonp.avano una specie di scatola che co , , ' nero ' , ' rosso ' , 'l argo ' , 'I ungo ', 'grande', 'piccolo ') .
prendeva luce da quel foro. E indubbio che il trogolo servisse I maggi?ri autori moderni che hanno p arl ato di qu es ti
to ossa
a contenere le ceneri e le ossa del defunto e che attraverso la monument1 hanno anch 'ess i scritto i nomi in molti modi
orni di
canaletta comunicante era facile innaffiarle con libagioni di diversi; per esempio:
aglio), vino, di latte o di olio nell' anniversario della morte. L' apertu-
COtta (e Nuraghe, plurale S TEFANINI, De Vet. Sard. laud.
ra del canale e spesso ornata esteriormente da un semicerchio Noraghe, id. B ORELLI , citato dallo S TEFANINI.
e intero di vi so da cinque o sei raggi concentrici» . Noraches, id . M ADAO, Sarde Antichita .
1sto nel Questi monumenti alsaziani rassomigliano molto, come si Noraghes, id. M ANNO, Storia di Sardegna.
di1110- puo vedere, a quelli sardi, con la differenza che quelli sono Norache, singolare; Norachi, plurale ANGrus, Biblioteca sarda.
1 dimo- molto piu piccoli e che il trogolo o cavita inferiore poteva Nur-hag, singolare A RRI, Lettera sui Nur-hag .
Jolcrali contenere solamente le ceneri o dei cadaveri tagliati come [Qu est' ultima denomin azione e quell a che ii Lamarrn ora,
la lorn quelli degli abitanti delle Baleari; mentre nelle Tombe di «es sendo gia stata usata dal rnio coll ega dell ' Accadernia de!le
le stele giganti sarde vi era un eccesso di lunghezza una volta che vi Sc ienze di Torin o ne lle sue notevoli di ssertazioni su qu es ti
~ pietre veniva deposto un cadavere. Non ho intenzione di trattenere il monumenti» ritiene «gia entrata nell ' uso archeologico e fil olo-
forme. lettore con ulteriori comparazioni e con le ipotesi sul probabi- gico». Dunque la adotta a preferenza dell e altre, «dato anche
u111 ne1 le rapporto tra monumenti di paesi molto di stanti tra lorn ; che siamo - dice - dell a stessa opini one dell 'abate Arri , che
J e per niente pero ci impedisce di notare nei bassorilievi di una delle ri co nosce nell a modern a denomin az io ne di qu es te a nti che
monu- due tombe triboche, raffigurate piu sopra, un disco e una falce costru zioni una derivazione fe ni cia o cartaginese dell a radi ce
t ( forse
di luna che mi sembrano far riferimento al sole e alla luna Nur, fuoco». Nella nostra tradu zione si e invece usato ii termi-
stessa o, forse, a due fasi distlnte del primo astro. I tre piccoli ne corrente. N .d.T.]
tombe
globi possono altresl far pensare a tre corpi sferici rappresen-
tati in una pietra lavorata della quale si puo vedere un disegno Caratteristiche generali. Le caratteri sti che ge nerali dei
nella.figura 1 della Tavola XVll. nuraghi sono innanzitutto: ii tipo di costru zione, fa tta sempre
Tornando alle Tombe di giganti , p e nso che le a ntich e con muro a secco, cioe composto da pi etre unite le une all e
popolazioni alle quali sono appartenute non sembrano avere altre senza l'uso della calce (mi servo dell ' espressione cinient
avuto la consuetudine di bruciare i loro morti : forse esse Ii de chaux per stabilire un a diffe renza con la malta d'argill a, che
seppellivano interi con la testa adagiata nella cavita della pie- sembra essere stata usata in qualcun a di queste costru zioni ,
tra di fondo , lavorata a questo scopo. secondo un 'osservaz ione fa tta dall ' A ngiu s a pro pos ito del
Molto probabilmente i cadaveri dei personaggi piu impor- nuraghe Zuddas, nei press i di Gu spini , che purtroppo non ho
tan.ti venivano imbal samati: di qui il racconto riportato da potuto visitare di persona). Di so lito le_rietre sono wezze, non
An stotele e dal suo commentatore Simplicio a propo sito Javorate; in altri cas i mostrano tracce d1 scalpell o o d1 martello,
d ~ ll ' u s anza dei sardi di dormire presso le tombe dei loro eroi . mai di sega: le dimensioni vari ano di mo l~o; s~ p rattutto nelle
01 tutte le tombe sarde, queste, a nostro av vi so , sono le sole fil e infe ri ori ve ne sono da uno a due metn cub1 ; a parte qual-
che possono prestarsi alla leggenda del rito dell ' incubazione, che eccezi one, le fil e sono ori zzo ntali e regolari cosl d ~ di stin-
pe rch e le te ste degli " eroi" ripo savano in un a s pec ie di guersi dalle costru zioni ciclopiche o pe_lasg i~he propn am e nt~
capezzale e si potevano osservare attraverso l' apertura senza dette, costituite da poligoni irregolan , 111 cu1 le facce l a tera l~
dover scoprire la tomba ne turbare minimamente il lorn ripo- sono giustapposte le une alle altre: in questo caso le mura_ de~
so . ~'a p e rtura era chiusa senza dubbio da una pietra, che pro- nuraghi do vrebbero appartenere all a ~ J a ss e ~e ll e cos~ru z 1 o n1
cos idd ette asia ti che che, fa tte anch esse d1 blo_cc h1 .se nza
~abil~nente veniva tolta in occasione degli anniversari , dell e
cementa, differi scono dalle altre per le fil e regolan e on zzon-
libag_1011i o in altre circostanze, soprattutto se, come sembra, i
mort1 fun gevano anche da oracoli: queste cerimonie doveva- tali delle pi etre che le ~ 01.np o n go n_o . . _ ., . di
La seco nda caratten st1 ca pecull are de1 nL11 ag h1 e la '.0 1ma
no ave r luo go pref e ribilm e nte ne ll a s ta gi o ne inv e rnal e,
un tron co di co no , sos ta nz ialm e nte co mun e a tutt_1. a n ~ h e
la sez1.one .111 vece d 1' esse1.e c1'1·co lare e e ll1tt1 ca: .d1 co
a,ll' alba, qu ando i primi ragg i de l sol e, passa ndo attraverso
I apertura, potevano illuminare ii viso de i morti. q uando
' . _ , dopa ave r co mun1 cato
.
Di cevo prim a che tutte le tombe sono ori entate ve rso ii che fo rmano un tro nco d1 co no pe1c11e, ' . . d.1
al defunto Petit-Radel le noti zie che gli sono servile per ~ 11 ;
1
medes im o punto dell' ori zzonte, c ioe verso est, 10 gradi ve rso
crere la sua No tice sur /es Nurag hes, le cu1 tav.o le mos1te1,11t1·
sud, che corri sponde all ' inc irca all a direz io ne de l so rge re de! o .·101·e di qu es t1 monun ·
sole in in vern o. L' uso di porre ii vi so de l morto ri vo lto verso Li na ricostru zione de ll a .parte supei d . poteva
· . ·-
no te11111
es t ~ propri o de ll e popolazioni ori entali ed ancora ogg i vi ene
ho ri volto la mi a atte nz1one al mo o co n cu1 .. . 1T1t-
. . I . t ezz·1 che non e1,111 0 ,1 ,
prat1 cato dai mu sulmani , sopra ttutto da quelli che si tro va no nare un tempo ed ho acqui s_iro a cei ' It pii:i pro babil -
to coperti da un a cupo la sf·en e<L ma c 11e mo o
a ovest de ll a Mecca. . na spec ie d1 terra zza.
. Supponendo che gli ero i di cui parl ano Ari stote le e Simpli- mente term1nava no con L'. .' . bb li cal o anc hc lui un sag-
11 padre Ang1u s, che ha dppen.i pu .. · , ·he nc ha vi:" i-
cio .rossero ami c i o parenti di Jo lao, no i avremmo un a rag io- . . 1· It ·1·t1 che dc 1 nu1 .1~ 111 c L
n ~ 111 pit1 perche fo ssero vo lti a es t: la loro ori g ine fe ni c ia crio sull e pnn c1pa ' cara ei s · ~ It. cli·· io 11 0 11 ho
b . ·o tru C UI 111 0 I ~
tato co me me un gran numc i ·
p1uttosto che greca.
35
avviso (« Finivano solito un metro, tranne qualche c .
. , del o steSso
in dettag I 10, _e I . uando vienem1, non
. soprattutto pm ., I
a te: ma m .
gener aso
1
In c .
u1 sono .,
potuto o~s.ervareterrazzo? Jo ii credo, e _q quella sommita gli gliere un uomo ne in piedi ne ca~ non son 0 in Ptu spai-10
i. norac~1 mn~~ero, che mi ra~p~esenta 1;:1tribu sparsa intorno, ogiva, ma piu spesso la loro soonca_to; talvoltagradocti Set
tenn. ace
. nget_w ~a~~ operare le cose. d1v1~~e\~~iosi uffici. Forse un tal una I arga I astra posta come arch·tIlUnita e' piatta .
"t1tna" o.
,
I n genere 1 apertura che immett · 1 rave e ch·tude·•o '""'
uomin1 ai riti, e occupa_ta. ne1 suOJ manifesta il Petit-Radel, ~
~~~~~~ nasce dal_la opm~ori:· t~~~le, in cui r~ferisce i n~rach~ riore e molto bassa, in modo da e nella grancte Con
dall 'aver veduto in un~ e uesti coni tronch1: ma_se eg~1 ~os~ uomo solo carponi; la difficolta P~rmettere l'incaniera i
quando si oltrepassa la larghezzpaerdo quasi semp gresso a~re.
Sard1,. coperti a .berretuno · tiq e sumo. ancora che . rn tutti sias1 ., 1 ., e la .
trave, pm unga e pm larga di tutt 1 1 Pietra po l111nui
re d1 . lln
st1·mo' , io stima1 altnm_en ne ,fosse la parte princ1pale. Appunto
· · Il com.d010 . . e e altr Sta act see
formato ii terrazzo a_nz1 t maniera che io dico, ess1 patlf~- mtemo sale poi in m d0 e. arch·1
perche terminavano m qu~~ a perche era facile lo scemarh; sollevarsi e talvolta conduce drr·etto da Perrnetter
. amente e al\'
•
no il di sfacimento che ve '~".1~orrebbe, moltissimi sarebbero posta SU11 0 stesso piano; ma prima a· . nella gra d Uolliod·
che se fosse stato ~o'!1e. co_ u1_ perche difficilissimo sarebbe
.
mgresso mo1to basso, sotto il quale occorre I giung
erv1. si trnovae cualliero-~i
. . ·, ed int1en ss1 m1 , nicarvi la distruz10ne»:
. . cos1-
ancora int1en . per poter superare tutto . lo spessore de11 a sec nuovamente ci..na\~o
stato andar nella _c1~a, e co~~" febbraio 1839). Egli e giu- Per qu_anto molt1 n~raghi abbiano 0 nda architr •11nar,i
l' Anaius nella "B1bhoteca sfar er'o terminate con una vol ta, numeros1 anche quelh che ne ha una Sola cam ave.
"' . to che se oss b . . nno una "'eta
stamente convin . t z1·one fatta dal Petit-Radel, sare - supenore: per penetrarv1, come anch seconcta • sono
come Ia ipo . (iz za la ncos ruggett1· alla distruz10ne. . Ne I gran taforma di quelli che non hanno ca e per raggiungera1Pian 0
·d · . mere sup . e1a .
bero stat1· molto. meno so t1· che esistono in Sardegna qua Icu- un corn 010 a sp1rale ricavato con ra ~nori, si PassP1a1.
nume10 . d.1 qu est1 monumen
. lche traccia di. questa volta esterna, spessore del muro e spesso con scaY nde intelligenz aPer
· ebbe most1 ato qua
no c1 avr . t data se fosse veramente es1st1ta.
. . rampa (non mi sento di condividereel~o~~oste da u~anelJo
o di questa c1ma _arroproensupp;ne un , inclinazione de! muro piu secondo la quale l' asse delle camere . 0 P 101 ~ne dell' A So\a
La forma conica varia seco ndo 1, a I tezza d e I cono centro della torre in tutti i monument~nt;rne _s1 _trova fuo~gius
meno accen t ua ta Che ·- d scala nello spessore del muro. Non ne P ovvisti di cornct _de\
~ . metro della base ed a quello della so~1ta, e · · go che s 010
nspetto al_ d1dae precisione: si potrebbe dire consegmta con ghe s1 sia . potuta .d
fare una simile osser vaz1one . u qualche nura0.
ha una g1an - · ., t t da una parte d1 que111 a me osservati e misur f1 . ' ma la maog
molta arte; l'inclinazio ne non e ma1 pm acce~ ua a
arte o dall'altra e le pietre che compongon? 11 mur~ sono clusioni del tu~to opposte ). a mi ha portato a~c~~'.
P. · do n1 irabile e non sporgono ma1 le une nspetto Nella magg1oranza di queste costruzio . r·
s1stemate m mo . d 11' 1 ridoio a spirale si trova nel corridoio or·m ingresso de\ cor
alle altre: per questo ii muro, cons1de_rato nel senso _e a tez- . 1zzontale ·
za, mostra sempre una linea rett~ ~' grande perfez1one, pur porta e quella che .
1mmette
.
nella grande camera· q1ra·1aPrima
uasi sempre composto d1 p1etre non lavorate e collo- propongo 1a sez1one d1 un nuraghe: l'in · ui afianco
essendo q . T · , 11 t camera inferiore e quello che da accesso agre1.880 ~he da nel\a
cate in opera senza alcun ti po d1 malta. . utto ~10 a on ana 1 1
]' idea di costruzioni barbare come u_na_ prn:na v1st_a potrebbe verso 1·1 com·d 010 · a sp1rale
· sono indicati dallg da tn .p1an·1attra.
far pensare. Sottolineiamo anche le d1_fficol~a che s1~u~an:ente Nei nuraghi cosl costruiti il corridoio a sprr.aalop~ia frecc1a.
si saran no dovute superare per far arnvare 1 blocc~1 d1 p1etra: d1. entrare ne11 a grande camera; ma qualche v Ite s1 trova Pnrna ·
talvolta enormi , sulle sommita molto elevate d1 nume~~s1 corridoio, vi sono delle specie di nicchie oppou a, la1posto oe\
·d · · 1. ' re e paret1 oe\
nuraghi costruiti con pietre trasportate da_lla pianura o addmt- corr1 010. m mea d retta. sono , lisce e conducono alla camera se~
h
za .c e s1 possa dev1are ne
tura da una zona vicina; in generale le p1etre provengono dal , a destra. ne a sinistra · In qu estnura- t'
Juogo stesso della costruzione: blocchi ?i gra~ito, di ca~car~, gh 1, so1o cercan o .ad un altezza , d1 due metri lungo ii muroue- i
1
di basalto, di porfido, di gres ed anche d1 quarz1te. Quest! ulu - 1a gran d. e. c~era s1 trova un apertura molto stretta e bassa: la ii
mi non sono mai lavorati a causa della loro estrema durezza, supera ~m~ialme~te con molta fatica ma alla fine da accesso ail
ma cio non impedisce che i nuraghi nei quali furono utilizzati un comd010 a sp1rale, spesso molto spazioso, che conduce al\a
siano notevoli per la precisione della costruzione. piattaforma oppure alle camere superiori.
A queste si accede attraverso una specie di andito che parte
L'interno. Anche l'interno dei nuraghi presenta caratteri- dal corridoio a spirale e che lo attraversa anche dalla parte
stich e comuni: tutti hanno una , due o anche tre camere opposta fino ad una finestra che si trova spesso al di soira
sovrapposte (senza contare quelle poste sullo stesso piano, dell' ingresso principale; qualche vol ta pero risulta fuori as~
come nel nuraghe Losa, Tavola IX) . Esse variano per dimen- rispetto a questa linea verticale, come si puo osservare nei nura-
sione a seconda de! piano al quale appartengono: quelle del ghi di Santa Barbara (Tavola XII) e di Sant' Antine (Tavola ~.
pi ano inferiore hanno di so lito un diametro di 5 metri ed . Laporta estema none sempre cosl bassa come dicevamoio-
u~ ' altezza di 7, mentre quelle del piano superiore misurano ma: se ne trovano, anche se abbastanza di rado, che pennenooo
Clf~a_ Ia meta;_Ia b~ se_e quasi sempre circolare e qualche volta ad un uomo di penetrarvi non solo in piedi, ma anche col ca~ Catego
elhtt1c~. Le file d1 p1etre che le compongono vanno restrin- pello in testa (si veda il nuraghe di ~oni, Ta~ola ~m. Nell~~: quattroca
gendos1 con I' altezza, in modo che I' interno assume via via di Macomer ed in generale in tutto 11 Marghme st vedono 1 aggregati
· · he d1stnJai C\fita);4)
una . forma conica o, meglio, quell a della meta di un uovo rosi nuraghi con questa importante carattenst1ca, c I'
taghato perpendi~olarmente all' asse maggiore . La sommita . It0 b sso e molto l 'O" Que\\i
tutte le teorie dedotte da un mgresso mo a. d·sn·,n·· torn isol
delle camere_ term1~a c?n un~ sol~ pietra piatta e spesso gros- · · 1segno 1 "
modo che a prima vista sembrerebbe cost1tmre 1 . . dea~ figura 2)
sa_c_he po¥gia sull ult1!11~ fila c1rcolare di pietre, ridotta al ' . A h la direz1one o
vo delle porte di questi mo~umentI. ~c e deccerioru. oggi selll
mrnimo d1ametro poss1bI!e. Secondo gli abitanti, in questo ingressi verso un punto cardmale fisso e.soggettla a aooior ~· levavano
punto, che rappresenta la_ sommita della volta, si dovrebbe . . . dr Angms che am oo
ma poss1amo ass1curare con 11pa e ., sud ris~~ ttovano i
~rovare un largo anello d1 ferro o di bronzo che ho t e
te rivolta verso sud-est, c10e qua c
. , I he grado piu a
d za chein101
· ·- d. · cerca o
mvano m pm _ I c1~quanta camere simili e sebbene mi fosse alle Tombe di giganti di cui ho P'11:lato in pre~e ~~tic~ti \unioh ~n disti
st~ta data ass1curaz1one della sua esistenza Ho
In alcuni di questi ~o~ume_nt 1. son? ;~~ttche attraversllll0:
, t . P1_ette: h
l' 1mpressione che . · pero uttavia
,. . . ques_to anello non s1a mai esistito se non arete estema del cornd010 de1 piccoh brano una specie. lriplj e
ne 11 tmmagmaz1one de1 bravi paesani h . . P · ·sta sem le N·' Oosoi~
questa fantasia dall'uno all'altro. c e SI sono trasmess1 parete da parte a parte: a pn~a VI . vedereche i
1 0
feritoie, ma, essendo .orizzontah, non la~~ : . o'altra ~ra: . 10 11
Socosr
C\ t
Le camere interne, soprattutto quelle d . . . . . . 1
presentano quasi sempre due o t II e1 p1am mfenon, lontane del paesagg10,. e spesso ~o entimetri per JO .fo~' g r,Pale r
aperture di solito non p1u larghe di ~ c non quella di "'·"
rn'o/e-
chie ricavate nello spessore d Ire ce ette o delle grandi nic- ' · one se ·1nu1,:' l n~
, e muro ma non c
con 1 esterno se non attraverso ice . ' .
·
. .omumcantJ
· za non possono avere altra destmaz1 . (si· vedano 1 nlltiie~
' ·d · sp1ra1e I
abbastanza rare. Le nicchie p olltss1me fento1e, del resto
sono a te, larghe e profonde di
aria ed un po' di luce al corn oio a
·1 L a Tavo 1a IX ,_,,iiguro ·
di Sant' Antine, Tavola X, e t os ,
36
de\ cor-
la prima
a fianco
da nella
mi attra-
:reccia.
va prima
)OStO de]
1areti del
1era sen-
:sti nura-
1uro del-
ssa: la si
cesso ad
juce alla
cio') o anche le sue proporzioni (Nuraghe Majo ri, Picinnu, s1 po_tranno oss~rvare altn nuraghi si.tua~i su piccoli piil l 1 ·~~
Mannu, Piticu , Ladu , Longu, Curzu) , il suo colore (Albu, Ruju, strett1 e allungati che sembrerebbero d1fes1da essi: ii piulll1l· ~
Nieddu) o le sue stesse rav ine (Nuraghe Perdosu, Perdaia) . vole e il ripiano chiamato Planu 'e Olla, che dominaii vii f
Altri hann o preso ii norne de l propri etari o del terreno (de gio di Isili , e sul quale si trovano tre nuraghi in discreteco~
Andria Pinna, de Perdu Me lani) o di una chiesetta campestre zioni che si susseguono su una linea quasi retta. II nome M
vicin a (de S. Antoni, de S. Barbara, de S. Baingiu). Un gran piccolo altopiano ci ricorda quello dell'eroe lolao(seco~x
numero di questi nomi inoltre non puo essere riferito a niente di Diodoro Siculo c' era una regione che si chiamava Jo/as) di
conosciu to: qualcuno prov iene da qualche circostan za fortuita, l' au tore del libro De Mirabilibus crede essere ii princir·
dal soggiorno di qu alche personagg io nel nuraghe (N. dessu costruttore «delle numerose e notevoli costruzioni cheoipi
Mercante) o da qualche animale che vi si sia stabilito (Nuraghe vedono in Sardegna». .1JJ.:
Nidu de Crobu , de Perdighes, de Oes, de Porcos, de is Colum- Queste tre piccole carte possono dare un' i~ea .abbait~ :.~
bus). Altri hanno preso ii nome dall a loro unione o dall a vici- P
recisa del modo in cui i nuraghi sono dissemmal! nelle ~ ~
· · collocall ns~~
na'nza tra Joro (Duos Nuraghes, Tres Nu raghes); infine se ne parti dell a Sardegna e del modo m cm sono . .n~
1
trova no in numero molto scarso con un nome riconducibile a alla configurazione del suolo. Riguardo ai loro re\ctipesrocs. ;.
denominazi.oni anti che, come ii nu raghe Adoni, il nu raghe M er- Porti ' si e creduto di dover sotto meaie ·' · de pm a
curio e altn che potrebbero essere appartenuti al culto di certe disposti in modo che un nuraghe pm gi ~n ' , dire i\ anr
divin.ita: in ~eri a1:1 0 in questo numero i vill aggi di Luna -Matro - borato deo-li altri della stessa zona formi , pel~ ~osiuesta' 0~;
b · ., mp !Cl' q '
na, di Ma rtts ed 1 monti Minerva ed Ercu/entu . di un cerchio composto da quelh pm .se . 1 ' a unesan~f-
mo dire e stata una rnia precedente ipotesi, ~' essereront
La pos i~ione topogr~fic~. II modo in cui i nuraghi sono ' . . t che essa puo . ·11 •
attento 1111 sprnge ad ammet ere , ., arniniss1b1
coJJ ?ca t1 n.s pe tto al ternton o ed i re lati vi rapporti tra loro solo per alcune localita, mentre non e piu .
mentano d1 es sere segnalati: ne dann o un ' idea le tre piccole maogior parte degli altri casi. d stilero \e.con11
carte deJl a Tavo!a VIII. nto quan o . · 01n '
esa1111nu1n1 .
b ,
Tornero su questo argome
Ho. s~e lto le zo ne topografi che pii:t a portata dei vi aggiatori , · · i ·
z10111 genera 1 su1 nurag ·
· 11 · Nel frattempo
1 . enibnl ,
che c1s . .r.
che c 1 ~e. sono .a tt~·ave rsa~e dall a strad a reale o vicine ad essa, t' elle tavo1e 0 rc1 ~h
taglio quelli rappresenta ~ 11 . Senza atten~ 101/
per fac tl1tarn e. ti n c?nosc1111ento se non si ha voglia di raggiun- ti no una particolare cons 1dera~wne. comincerocoSt'fi:,
gere altre part1 dell ' 1sola. . afico ncroros0 , . . cie1
sto ad un or d me geogr, ~
1 dell 'tsO1',1 · 11 •
La pi cco la carta di questa tavo la (figura 7) mostra la mappa vere quelli della parte merid~ona ~ popo\aziont
della ~alle che va da B aL~l a~u a Paulilatino: e la prima zona in e ss ere s tata abitata per pnma a
cui , p1 ocede ndo da Cagli an verso Sassari sull a strada reale, i d all ' esterno.
38
II nuraghe di Pula. La figura 2 della Tavola V rappresenta incertum) che poggia ancora stabilmente sulle file di pietre
una porzione del muro di un nuraghe detto Guardia is Mongias piu basse del nuraghe: cio rende evidente che esso si trovava
('Guardia delle monache'), posto alla sinistra della strada che gia in uno stato di degrado simile a quello odierno quando fu
va da Pula alle rovine di Nora, dove attualmente si trova la costruito l' acquedotto.
chiesa di S. Efisio. Questo monumento e in gran parte distrutto 11 nuraghe, di notevoli dimensioni, rientra nella tipologia di
e la vegetazione che lo ricopre mi ha impedito di trarne una quelli che noi chiamiamo "affiancati" ; sembra che fosse circon-
pianta abbastanza dettagliata: comunque se ne puo avere dato da una doppia cinta muraria: lafigura 2 rappresenta uno di
un'idea dando uno sguardo alla figura 2. Inserisco il disegno questi muri (b) ripreso da nord. Le pietre che lo compongono
nella tavola non tanto per mostrare la forma della base del nura- (una specie di brecciola trachitica) sono appena o per nulla
ghe quanto per metterne in evidenza i rapporti con l'acquedotto lavorate, generalmente ciascuna di un metro cubo; sono unite
romano che una volta portava l'acqua alla citta di Nora (P. 30) senza malta e in modo molto irregolare.
Lo schizzo (jigura 2.1) da un' idea dei res ti dell ' acquedotto: Non saprei approfondire ulteriormente il discorso su queste
i ruderi degli archi a a a a sono ancora in piedi. Dato che il ravine, troppo distrutte per poter permettere una descrizione piu
nuraghe si trovava in direzione dell' acquedotto, ci si era ser- ampia; mi e parso sufficiente constatare l' epoca rel ativa di
viti dei suoi resti per farvi passare sopra l'acquedotto stesso. entrambi i monumenti, di cui il piu antico risale evidentemente
Le figure 2.1 e 2.2 rappre~entano in a.I una parte del monu~ ad un ' epoca ante1iore a quella della costruzione dell ' acquedot-
mento romano completo d1 un canale (largo 0,60 per 0,65 d1 to romano che riforniva di acqua potabile una delle piu antiche
altezza, e rivestito di malta: il resto dell'acquedotto e in opus citta della Sardegna.
_1tti , ma
elli che
ti negli
ouarda
b ,,
irte p1u
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Jianon
unote·
vi!lag·
condi-
11e del
condo
s) che
cipnle
aoi SI
Jc:::
2.
s
sioni, poggiate sulla som . ,
II nuraghe di Monte M_aria. La Tavofo V, figura_ 1 ( 9ui in i due corridoi, cosl strettim1ta de~le due .
basso), mostra ii nuraghe d1 Monte Mar~a, m te_rntono ?1
Teu- duce senza diffico!ta L e _bass1 che u Paret1 late .
lada: sarge sulla cima di un a monta_gna e v1ene_ c,hiamato · · e p 1et n u0 rah
si:nat1ca, presentano deoli re_, data la I rno non '. Copr
Casteddu de Monte Maria ('Castello d1 Monte Mana ). Fu un g10, cosl
· · da poter afferm"" are
angoh
ch che ne f aciJo~~ forr..
... ,a V1qSi ihono
•1tr
fulmine si dice, a ridurlo allo stato d1 rudere nel quale ora si prec1s10ne. Non sono 5 . e sono un·t Itan 0 I' Uasi o.
trova : u~ cumulo di massi di granito cavati nella stessa roccia esterno e vertica]e e di ~~~-~ate in fiJ~ e fra loro ~Sselllb~~
sulla quale fu costruito e dalla. f~rma prismati~a anche se non COSI che mi impedl di vi . Icile accesso onzzonta .~n. &ta g.
perfena. Riu scii con _grande d1fficolta a raggmngere la som- penetrarvi all'interno ~1.t~e le altre pa ~-Corne gial~_ 11 ni~de
mita quasi inaccess1bile del rocc10ne molto scosceso per tro- l'esiste~za di una o d.ue I~ non ci imp~~-del rnonu icevarnro
varvi poi i resti di un a camera di un metro e mezzo di altezza quelle d1 altri nuraghi. a tre camere sot~sce di initnentoe~:
con una parte crollata verso sud . Nella camera vi sono due Dalla sommita de! rud erranee a lllag1nar '
, La fig ura 1. 1 da de! m~;: si gode una bell i . naloghe ~
aperture: da qu ell a di destra parte un piccolo corridoio oriz-
zontale in direzione est che termina con una finestra; I' altra, ii
cui ingresso e os truito da grosse pietre, ha l' aspetto di una I es~ttezza, perche non h ghe una pianta ct·ssu:na Vist
per I motivi che ho detto oLpotuto misurarlo i_ cu1 non ga.
rampa inclin ata e vo lta verso l'interno. Lastre di grandi dimen- . mgresso volg in tutte le arantisco
e a Sud, 10 sue p .
gractj an,
aes1,
T(ll'ola \I - Fig. I
,,!
I·
40
II nuraghe 'Sa Perdaja'. A due ore da questa localita, su ammasso disordinato di pietre, resti della parte superiore
una montagna chiamata sa Perdaja ('la pietraia') si trova un dell'edificio apparentemente distrutta da moltissimo tempo. 11
altro nuraghe posto su una cresta analoga a quella de1 nuraghe comdoio interno di eui parlavo e alto un metro e 40 centimetri e
precedente (si veda la Tavola V,figure 3 e 3.1). Le file di pietre largo 90: non ha una volta ma eiicoperto da una copertura piatta
non sono orizzontali e non mostrano tracce di lavorazione: il come quella del passaggio esterno. In seguito all'esperienza
monumento e in gran parte distrutto: e rimasta solo una specie acquisita osservando la disposizione degli interni di questo tipo
di terrapieno in linea retta (a a della figura 3.1), il Cui Centro e di monumenti, non ho dubbi che nella parte centrale si trovi una
occupato da un corri?oio praticato in senso perpendic?lare alla camera interna, che contrassegno con dei puntini nellafigura 3;
· linea stessa e che s1 prolunga leggermente verso 1 esterno, sono sicuro anche che il passaggio per entrarvi si trovasse in c,
come si puo vedere in b, c, della stessa figura: il corridoio e di fronte all' ingresso esterno, quantunque i detriti I' ostruiscano
ingombro di macerie e di sterpaglie che ci hanno impedito di impedendo d'osservarlo: la porta d'ingresso evolta a sud-est.
percorrerlo per intero; pero ho potuto pe~correrlo ~~le ~ue estre- Dalla visita al nuraghe (qui in basso) risulta:
mita e notare che e formato da due mun paralleh m lmea retta 1) che l'interno e uguale a quello della maggior parte dei
che ne costituiscono le pareti e sui quali poggiano larghe lastre nuraghi;
piatte che lo ricoprono. All'inizio del corridoio si trova la vera 2) che esso conteneva con molta probabilita una o due came-
porta d'ingresso interna del monumento (c) ricavata sotto una re, come dappertutto;
grossa pietra d' architrave. . . , . 3) che vi sono particolari interessanti nella parte esterna,
Vi penetrai solo con grande d1ff1colta e carpom; ma anche dato che due facciate, invece di formare un muro circolare,
qui come per la maggior parte degli ingressi <lei nuraghi, appe- sono pressoche in linea retta: ii loro muro e verticale come
na ~ltrepassato lo spessore dell'architrave il passaggio diviene quello esposto a sud, mentre quello opposto e completamente
piu alto permettendo di rialzar~i in. piedi. Trovai un ~orridoio in rovina; aggiungo anche che i muri in linea retta sono vertica-
circolare la cui parte destra era m d1scesa, ma che pote1 percor- li e che quelli circolari hanno un andamento in altezza simile a
rere solo per due metri, perche il resto era ostruito da macerie. quello dei consueti coni dei nuraghi ; la roccia su cui poggia ii
La parte opposta formava la rampa as~end~nte, meglio conser- monumento e ugualmente di un granito che mostra una fram-
vata: all'inizio si trova una celletta o mcchia d, alta un metro e mentazione prismatica irregolare. .
20 centimetri e di un metro e 10 di diametro. Continuando a Poco distante si trova un 'altra cima, anch'essa con le rovme
salire si giunge alla cima attuale del nuraghe, che e soltanto un di un nuraghe, che non potei visitare per mancanza di tempo .
Ta vola V
Fig. 3
./I
~a c.he funge da archi
ndo~? diritto, analogo ~ave. La porta i
~o pm lungo e quasi in
II nuraghe Arriu. Ne! gran 11 umero di nuraghi esistenti nella
ste~sa ~~;am.ente distr~~ura Prece~n
parte bassa del territorio compreso tra Te ul ada e Sant' Antioco quello della fi lllinette in
e la della porta grand
segnaJi amo ii nuraghe Arriu, rappresentato nella figura 4 della
ct.ell~ g~neremgue~dosi co~ ~·d~re~io
8 grad1 a ovest di st' ngresso dell to. La su ente ni e eor
sressa Ta vola V. Anche se la parte supenore della grande came-
,vqu~s1 dall'ori~t1 VoJt~e.c~
porte del camera, al'rlo1:
ra e croll ata, ce n'e abbastanza per rappresentarla: la pianta ed
una porzione di muro son~ i~ta~te
ancora (vedi lafigura 4.1): si
ndo10 esterno sono tutte volte
ert1cali e le . a sud-est
e
~rnento
qu~lcuna, soli~
monumento, trann asud
pu o notare un a camera circolare d1 circa 5 metri di diametro
t~o~~as1 a~anno c~el
ne, ma i filari son e non pietre che . rnuri
dove vi so no tre cell ette (d d d. ), ri cavate nello spessore del
muro,.ch.e hanno una larghezza d1 un ~etro e mezzo per 60 cen- moltit~.( qu;
Nella zona si tutti orizzo:os.trano cor.
11111et~·1 d1 altezza. D1 fronte a quella d1 mezzo, cioe in c, si trova dalle forme consuet una gran
~
in buna lavo%.a1
rl. sol1 to 111g resso molto .basso m~ che comunica con J'estemo :
nuraghi Perdaja A e senza i co .du .ine din asso). raz1ll.
e rnu, che semb rn o1 estern_ur~ghi in
' o pie- rano riguarct i dtritti' v· a.tutti
v1 s1 passa con molta fat1ca, panc1a a te n-a sotto una arande ·
are Solo lSti nei
questi.
TaFola V · Fig. 4
nuraghe Sarecci o Saurecci posto s II e a Ta~o,la 1.VJ mostra ii
II nuraghe Saurecci. La figura 1 d 11 d~
~' una
volum.e e di altezza olt~~~ne che s1 succedono diminuendo
serie di piccole mo .
ne1. d'mtorru. d'i Guspini. La collina
' siu tro
a somnuta d .u~a collina orande p1anura del Campidano ~ontag.n~ m quest1one fino alla
delle montagne dell' Arcuentu (0 E v: alle pe!1d1c.1 orientali late. Sono costituite da un b' o~e f1mscono per trovarsi iso-
costituito uno dei contrafforti se. non ;cu osseentu) ~h cm avrebbe
stata isolata: fa parte stente che si decompone for~aredcc~l~l
n o e evulcanic.~
bolle: c10 molto consi-
rende la sali-
Ta vola VI - Fig. 1
CUI
. porta guarda da sud: essa non . e in comun·1Caz10 .
. Q ella di cui ci stiamo occupando superiore, ove non m1 sembra che ci· c ne con 1
ta alle cime molto fat1cosa .. u II . ra e ii monumento che razz a C" t h iosse a1.
. 60 metn su a p1anu . da iccolo nura~he. io po e~a anc e ess~re probab· Un sec0«r.
Puo essere alta circa na f.ortt.f.1cazie . ne tri·ancrolare cmta P ne ho v1sto le tracce. la camera st disti'
non
1\e, co"' nct0
Jl'ttica della base, che SI. d'ff . ngue. Per la"•Unn
o . "
la corona pare.da Iont~no u erose torri con una cir~on1e~ l erenz1a dalla m r 1Ue
un bastione fianchegg1atc:i da nu':1 uella di tutti gh altn
200 metn ' supenore a q , composto da gros- ~ I . di questo ti po di camere. Di fronte alla agg1or Paneolliia
renza dt. ctrca
.
. . · . ii muro esterno e . · asta una nicchia o una celletta bassa est Porta d'ent de11e
monument1 dt questo ttpo. . alta e disposte m strati trov retta p ra1a .
I ·1 umte senza m . ro. Questo monumento notevole, anzi col rofonct s1
.
se p1etre ·
molto · 1rrego ~ . . . a questa costruz10ne a me tun esame pm ., appro fon d't1 o, ma le ncerchossa\e ' lllent au n
.
t I . ti che avv1cm be
non sempre onz~on a,~'. . " Non darei molta importan- d e riprese nsu · 1tarono mo lto d'ffi1 1coltose a caue che ho fattere~.
quelle che ch1am1arno c1clop1che ·,. larita accidentale con umuli di macerie e della vegetazione che _sa degli ini"'oJn
za a questa caratteristica, dato che 1. irrego , dovuta solamente cu 1 d . , ncopro "'ens·
la quale talune delle pietre sono d1tp~steq~e alla difficolta di superficie, del a terrazza, ove s1 puo _accedere so\ no lUtta11
si puo percorrere solo a prezzo di un'est o da ov a
alle loro qualita, alla loro durezza e du~ blocchi di brecciola caheterrazza, ewe . , ne 1 ventre de11a costruzionerema . este
lavorarle) e soprattutto alla tendenza et l d fat1ca. S
vulcanica a corrodersi in modo irrego!ar~~ e l'altezza media di varsi delle camere so tterranee o de1. corridoi , t ovrebb . er Oito
. I ah a ltl 0 1t().
II rnuro e di sei metri nel punto ptu .a .101 · llo della terrazza comunicaz10nehtrad'oro. d . etter]ein
.
circa crnque metn., ma non supera mat t ive ·, alto di que- Sul fianco c e a a nor -ovest s1 trova una
soprastante, inclinata verso sud-est. .~~\fnun~~c~~~ nuraghe (a) sa che doveva permettere l' accesso all' internP~rta ltlo]t0 ba1
st' ultima, ve.rso ovest: v1 so~o .1 restt . t p he conservato una carla ma le macerie mi permisero di compieo. tenta1 di v~ ·
• re solo r.
la cui parte mfenore e an,coia mtatta. ha anc. , nella direzione passo. ., . quakhe
porzione della porta, che e nvolta a sud-est, ewe Questo ~ tutto, c10 c~e ~~ppiamo d~l nuraghe Sare .
dell'asse magg i ~re della terrazza. . brati un altare recci) che e senz altro il pm grande d1 tutta l' isol cci (o Sa1 .
Ini zialmente t rest1 della porta m1 sono sem I colonne numerose c1me · · ·
v1cme, d ove non e' raro trovare alt a e. che dornina
·
Formato da una pi etra piatta posta sopra due p1cco e del genere, o almeno i loro resti: tra questi nu n ~onurnenti
ciascun a composta da tre pietre sovrapposte. Nuraghe dessu Orcu ('del gigante'), che mi dis r~g 1C1teroi1
. .
potuto v1s1tare, ma d'1 cm. par1eremo m . seguito a p1ace
p 0 non . aver
figura 5 della Tavola XIV, che ne mostra un sempl'. P0Sllode\\a
. tee sch1zzo.
II ~uragh e Adondi. A est.ddel vildla~g~o di Isili si trova ii vasi
1
altop1ano ca careo e1 5 arct ano, ai fianchi molto .o
versante che guarda il Flumendosa: su di esso ricopscoscesisul
foresta di. querce, s1. trovano de11e c1me . dalla 'forma eno da un
d' f a
naturali.' alc~n~ d~~le quali coron~te da nuraghi, t~tt~n~~ze
rneno d1strutt1: 11 pm notevole fra di loro, che domina t P. 0
aItn, . e' 1'l nurag he Adont,. c he svetta su 11 a foresta e si ric Ul\1 0oh
. .d ., . onosce
da I ontano per un gruppo d1 e1c1 a cm e c1rcondato e chelo
prote~gono sotto la loro ombra (Tavola VI, figura 2 nel/a pagi.
na a ftanco ).
. L' attuale nome ?i qu~sto monument~ mi_ e sembrato degno
d1 nota: potrebbe nfenrs1 ad una denommaz1one molto anlicae
orientale de! dio supremo Adonai' ('il Signore'), parola ana\ooa 0
a quell a che i Giudei non osavano pronunciare per un senso oi
religioso terrore. Comunque sia, il nome de\ nuraghe Ado11i,
all a fine del Settecento e all'inizio del nostro secolo, era pergli
Ma ad un esa me piu attento ho ri conosc iuto la continuazio- abitanti della zona e per i viaggiatori oggetto di un terroremol·
ne della base della porta che andava in lin ea retta fino alla to giustificato: le volte oscure del misterioso edificio servivano
piccola ca merae mi e ve nuto ii dubbio che non fosse un alta- da ricovero ad una banda di malfattori che abitavano la fore~la
re, ma la parte termin ale del corridoio o, meglio, dell a fin estra de! Sarcidano e battevano la zona per le loro azioni crimino1e.
che dall' intern o dell a camera da sull a gra nd e terrazza (s i Questo giustifica anche lo stato di distruzione in cui si trava il
vedano lejigure !. I e 1.2). Visti i resti di questo piccolo nura- monumento, che la gente del luogo ricorda molto piu ben con·
g he, so no portato a crede re che fosse co mp os to da due servato un tempo di quanto non lo sia oggi.
ambi enti e che avesse perci o un a camera inferiore; questa 11 nuraghe sembra costituito da un cono princi~ale adu'..
peraltro non poteva comunicare direttamente con l'altra poi- piani attorno al quale vi sono altri cinque nuragh1 sem,p_hu
che non es iste alcun a traccia di scala intern a: forse vi era un a intimamente legati tra di lorn. Non ho avuto la poss1bihta0i
comunicazione ~stern a, che mi porta a credere che, qu ando il pe netrare nella camera inferiore del cono centrale (b), maho
monu11_ie11to era 1ntegro, l' accesso alla camera superiore fo sse a vu to la certezza della sua es1stenza· da una piccola apertura . drc
poss 1~1l e so lo .attraverso la terra zza, cioe dalla porta che in del muro in cui ho introdotto un bastone, ma non saprei ;ra
parte e ancora 111 p1edi. 1
dove sia situato I' ingresso. Per quanto riguarda la cannd·
Nella parte s u~ dell 'altopiano si trovano i resti di un altro e
sovrapposta c, l'apertura ancora pressoc he 1 ' '
' ·ntatta coine
nuraghe (b) che s1 eleva al di sopra de! piano della terrazza· si
la riproduzione dellafigura 2.1, 2.2. asseonata
vedono a11 cora .le. fil e di pi etre che 11 e costituivano Ia ba.se. L' unica camera veramente intern e quella ~on ra pi~co\1
1
Dato c h~- 11011 v1 s1 trova alcuna traccia di i11gresso dalla parte
da a, s ituata a sud. Comunica con ~· esterno r:n~~:sso prin·
dell a tell az~a e ch_e la s~la ape~·tura poss ibil e dell a camera
apertura molto bassa e stretta che m1 sembr~ ~ n la partc
dava sul m~1 o es te1110 ed e u11a. f111 estra piuttosto che una por- ca co ' .
cipale di tutto il monumento: ess~ comun~ ha l'aspetto01
ta, .so11 0 po'. ta to a c.redere che ~1 s1 potesse accedere solo attra-
ve1so u11 a 1ampa d1 sca le a sp1ral e prove 11 ieiite d superiore attraverso una scala a sp1rale, ch della qualeera
· f .· . M· , . . . a una camera una specie di terrazza o piattaform~ a_l ce_ntro ndo pianodl!
in e11 01.e. I e sembrato d1 nconosce re l'apertura che dava
nella p1 im a camera sotterranea seg11 alata da . . i nnalzato il cono di mezzo che costitm_va il sec~a camera 1
. · . . . . ' ' ' ' , un a g1ossa p1etra
posta d1 t1 ave rso Ill forma d1 architrave eco n u110 . nuraghe principale e dominava tutto il resto. \a terrazza.~
· a con '
l · spaz10 vuoto analoga all a a, e come quella comumc. anch'essa con'1·~
111•
J
ne qu a e non pote1 penetrare a ca usa de i detriti che . I
momento l'ostruivano. ll1 que mezzo di una scala leggermente curva '. 10 . fonda un° 1
1111
AlJ 'estremita d . d · · . una celletta o nicchia alta piu di due metn e P L. 1 1nanci
I su -est s1 t1ova una camera sotte rranea (c) la , terno '
non comunica 111 alcun modo con 1 es ·
44
assoluta di illuminazione di questa camera e .il fatto che la
sola comunicazione col r~sto d~l mo~u~ento sia ~appresenta che dovevano senza dubbio esistere in f, g, h: avrei voluto
t dalla scala sono partlcolan degm d1 nota: v1 torneremo compiere degli scavi e sgombrare il luogo dalle macerie, ma
a pra quando tentero di spiegare a quali usi erano destinate cio avrebbe comportato un lungo soggiorno nel posto e
so . 11
queste camere. Non pote1 penetrare ne e camere sotterranee, l'intervento di molte altre persone che allora non avevo a
disposizione.
nolto
. bas.
ta1di var.
o qualcne
ci (o Sau.
he don1ina
onumenii
i ci teroi
non aver
Sito della
chizzo.
'a ii vasto
Jscesi sul
to da una Tavola VI - Fig. 2
fortem
tti pill 0
l tutti gli
iconosce
e che lo
t/a pagi·
0 degno
anricac
analoga
;enso di
Adoni.
! per gli
re 11101·
·vil'ano
foresin
ninos(
ro1"1ti
:n con·
un 'altezza di circa 4 metri, nel muro
vede un' apertura quadrata di 80 ce 0 f dei_la came 1.
II nuraghe di Isili. Lafigura J della Tavola Vil (nella pagina
comunicazione con una specie di s . ime~n
di Jato ra ntern
a fianco) mostra un nuraghe isolato a un centinaio di passi da
a sua volta comunica con una scal~i~agh?
rnolt 0 i~he
1 lllett: 1~i
spirale di de 1 0 hn d~ nat
Isili : consiste in un cono attualmente isolato, forse accompa-
che conduce sulla terrazza e che
•ff" ·1 d 0 1c· 'c n
o quasi v _gradi ~
gnato un tempo da altri piccoli coni e anche da uno o due muri , essend
molto d 1 1c1 e a percorrere.
di cinta. Di tutto cio non restano che le macerie, e ii cono p1in-
cipa le e la so fa parte di questo antico monumento che attiri
Questa monumento e gia stato b _ en1ca1e n~
le ne inviai un disegno una dozzinu ~~icatoda\ 11· . 'e
oggi l'attenzione. L' ingresso e volto a sud, 8° verso est, e non
e inta~i
anni fa_ llicah,alq
~r -~sante
supera ii mezzo metro di altezza, ma e notevole per essere for- meglio ii corridoio d'in resso
volta che differisce da que deg!· per lavfestiboloua.
mato dallo spazio compreso tra )' architrave, come in tutti gli . . 1 , ti 1 co ·d or"'1 •o
a Itri monum e nti del genere, e un ' altra pietra che funge d a mi nano quasi tutti con una pi - . rn oi sii .. " a de11.
soglia : cos icche, per raooiunoere l' interno occon-e sali re uno
sulle pietre delle pareti
. laterali-, anchpialtta
e a port vers, CIhe l••t-a
posta trasl1th
scalino, come si puo ved~re 1~ellafigura 1.'1. Dopo essere pas- ressante ne 11 a parte mterna perche I' . a d' ing a lllen 1
ridoio all a meta della sua altezza . architrave attraresso eint•e
sat1 non_senza difficolta tra le due pietre a, ci si trova piu a pro- ., I 1· I. ,mvecect·1 versa·1 '·
pno ag10 111 un corridoio pii:1 largo a forma di ogiva che va p1u a ta come neg 1 a tn casi · La 81- puo, costitu·trne I 1 cor·
monumento detto il Tesoro di At~ P~ragonare a Pan
ingrandendosi man mano che ci si avvicina all a camera b che
11 0 11 e dive rsa da quelle degli altri nuraghi : ha un diamet:-o di mo qui sotto una riduzione e sul q~~j Mice~e, c~~llella de~
eatornero t di t lllost .
c irca 6 metri ed un 'a ltezza di 10; e ntra ndo , s ull a destra, ad ra poco. na.
J
~
7
1
'I
f
46
Tavola VII - Fig. 1
,.
A
- ------- 4
e~). B
~/
--T--
~ r
·-
..,,,-~-· ~.,
-1 7
IJ Nuraghe Longo. Tra Samugheo e Fordongianus si trova riuscii a raggiungere quell'altezz
iJ nuraghe chiamato Longu, posto su una cresta, che si distin- Comunque penso che la Parte a, essendo c
gue per le sua notevole aJtezza e per Ja forma acuta de! cono te quadrate e c h e sembrano unit
costru· ran
Ita con . ato ii
(Tavola Vil, figura 2). tempi posteriori alla prima edifi1ce c?n cernentoPietre Pe..r tes~
L' interesse che J'edificio mi ispiro a prima vista Jasc io epoca romana, ma non destinata az1one ll del rnonca1 care 'let~
.
·
s ubito ii posto aJJa delusione quando , avvicinandomi, vidi . . 1. nurag hi . Si tratta ct·a ora ag11· stes .unient 0 11''1
no d estmatl ;~ gq
. I Una S1 Us' 0>IQr.. a
che potevo di segnare so lo ii muro esterno, unica parte deJ molto acuta, come s1 puo vedere lI specie ct·1 1ai qu ·:it ~
monumento ancora in piedi: delJ a parte interna, crollata, non sezione approssimativa che ne ne a tavoJa e 10rre di ~l er~
rimane che una cavita conica, come e rappresentata nella della base ~ di 8 metri e 90 centi~:ts~_nt,iarno; ii ~Prattutt~~~
sezione A della tavola ; iJ muro esterno, ancora in piedi, non e
inte~ro in tutta la circonferenza e soprattutto dal lato sud.
re ".alutata m ,17 o 18 metri, mentre J°'
~ altezza at 1arne1r0 llei~
a pianoterra e rappresentata con a c1rconfere tuale Pu' to~li
0
. AIJ ' mterno si di stinguono appena i resti dei punti d ' appoggio perche le pareti sono quasi inte una quaiche anzadelJa esie.
delle volte che di videvano iJ nuraghe a due differenti altezze. parte accessibile non mostrano rrente franate Pea
A partire _d a l punto dove proba bilmente si appoggiava Ja terza netto contrasto con quelle della s~ cun~ ,traccia cti e
volta ! ~ p1 etr~ ~ambiano aspetto: sono tagliate e unite insieme 1
Sotto, nella stessa tavola c', ll1Ini ta attuaie avorazion 14
con pw prec1s1one e sembrano addirittura essere cementate. • e 1o sh'
eseguito da me, ripreso a una d ' t c lZzo di
· e·
·~
Purtroppo non potei verificare la cosa da vicino perche non . d' . . is anza d' quest0
pnma 1 amvarv1 venendo da S 1 un cenr . nura
amugheo 1na10 d'1 1ili
• Pass\
48
II nuraghe ' 'e Ponte':, Nella ~ona d~ Dualchi, non l?ntano riconosce dalla pietra che ne forma l'architrave e che ha una
d 11 Perda de S'Altare gia menz1onata m precedenza, s1 trova lunghezza di due metri per uno di larghezza. Per quanto la por-
. a araghe 'e Ponte ('del ponte'), facilmente distinguibile dagli ta non sia affatto bassa, occorre .c omunque .abbassaysi per
11nu
.· per la rozzezza della fattura e per 1o stato d.1 conservaz10-
· entrare. Tutte le pietre vulcaniche che compongono la costru-
1tn
ane· · · 1 · b h · · · zione sono generalmente lavorate, soprattutto quelle della fac-
ancora oggi ha i due piam comp et1, e sem ra c e m ong1-
ne. avesse una terza ca1:1era .<!avol°: VIII, .figura 1). . cia esterna e delle file superiori; sembra che la torre fosse iso-
La distribuzione de1 vam mterm e della ra_mpa a sp1rale ~on lata, anche se a poca distanza si notano tracce di altre costru-
. 1·ente di particolare. La rampa, o megho la scala a sp1ra- zioni ed anche un altro nuraghe rappresentato dalla figura 3
off1e nte dal corridoio d'ingresso, d opo l a pnma · porta c he s1· (stessa tavola), assieme a quello di cui stiamo trattando.
le, pai
Tmo/o '
FiggJ
II nuraghe Bardalazzi. La jlgura 3 rappresenta ii nuraghe come per il nuraghe Sarecci. Sembra che la torre principale si
Borcla/u-::,:) , di cui si vede la pianta nell a.figura 4. Ha una certa localizzasse in b e si elevasse al di sopra di tutto il resto, cne
rassomigli anza con quello di Sarecci dell a Tayo /a VI, ma e di form a va una sorta di terrazza.
circonfe renza molto minore (l e due piante hanno la stessa sca- Attorno all' edificio e soprattutto in direzione sud mi esem-
Ja. sicche e fac il e confrontarle) . E comunque un o dei piu consi- brato di riconoscere le tracce di antiche tombe.
derevo Ji di questa zo na, molto ri cca di nurag hi: lo stato di Nella stessa tavola si puo vedere il Nuraghe 'e Po111ece
di stru zione in cui si tro va non permette di descriverlo detta- quello vicino d. I tre monumenti si trovano su un ~lt~pim.i ovul:
gli atamente: non resta che ii muro di cinta, dalla fo rma presso- canico tagliato da numerosi fossati poco profond1 d1 cmoccu
che tri ango lare; del l' interno non rim ane che un monco ne, pano la parte alta.
Tavola VI/I
Figg. 4-7
icipales1
esto. chr
1J1//C ( r
- no 1'lil·
a
ui occu· .~~ 6 "" ::..y ,y~ --~ --,, -s.__, _. - . ' . ,
p~.n~?J- ~· ~- ~!c: ,,:{_. llaulab u · ,; -Jlauli - Ltfuw , .,,, ..-,. ·"''/'"~/""'"'' _;;( .,;.,,,,. .
'--/ •.. .· - .. /'~•heJ):;J~ I~ - · ~- :. • - / '
'--··
I
EcheHe de 10 Kilomeu•es .
,9
Q .1 I ·' 6' ;-
51
. erosi· nuracrhi che si incontrano stra, ma~ riscontrata in altri nura .
Tra 1 nurn ° ·
II nura~h~ L OS~· , . si deve ricordare soprattutto il N_ura- te che SI trovano negli altri nu ght." lnfattj le p r
nei dintorn1 d1 Pauldatm~a Tavola IX, figura J (nella pagma a diverse poste le une sulle altreragh1 so~o fatte aretj delle l
ghe Losa, raffigurato ne d" stanza dall 'abitato, sulla destra ea za. lnoltre vicino alle due piet c~me g1a si edcon ~le dice.IJ ei. fi
fianco ), che si trova a foca I ~ratto tra Paulilatino ed Abbasanta. corridoio che conduca ad un~ef non si trova ~~o in PrePie~i
fianco della strada read~ ne ervaz1·one Jecrcrermente degradato credono che servissero come Inestra. Gli ab·tcuna tra~e~I\.
, · tato 1 cons
·c. e costituito• da una torre pnnc1pale . per altre duesostegno Per una1anr1de\ c1ad
00 . .
E in un ott1rno s come avv1ene . 1
1
nel Jato _sud_e alla so~Joa~nico con altre tre torri semplici, Sant 'An.tonio, tra Macomer e pcietr~ s.irni\i n/ aniPanau 0 o
1
a due p1 an1 che fad~o P in rnodo da dare all'intera struttura comunque sia, · coniermano
" la m·1ugh.. en ' Poi toit N11rr1g1•ell\·1
1
disposte all a}tess~ i~:taFiz:;;uro rientra Ieggermente nel mezzo f
gior parte del piano superiore d ~Pin 1 one, e cio~ 0 dist~td'
e uraghe Losa le ch~ lail1 le:
un_a form~ tJ1an~o and~ una li11ea curva ed e arroto11dato verso una terrazza.
d~1 tre la.ti desc~~~e torri si confo11do110 nell ' intera massa. I dintorni del nuraghe sono 0 . ernitnava~1·
gl1 angoh dodvelll ta' di uno dei lati (quella rivolta verso sud- .· d" · . ccupati d on
mun 1 cm ta moderm che si inter .a Una gra
Alla base e a me 0 . .. I' accesso molto difficile: sono cosecano tn ogni senn quantitact·
. ,. 0 principaie ' alto appena· 7 ce11t1metn.
est) s1 trova· 1· ingresspassare
a . rnunque · . so re d
sotto I' e11orme ptetra c e u11ge da
h f una gran de cmta muraria circola . nusca0 a ct· n en%
1
malape11a s1 nesce a ' . . I 1· .I d,.mgresso ma ad una certa distanza re sttuata ct·1f ronte !Sttn
.. Ma oltrepassatala carporn e m eggera sa tta, t cor- al guere
arc
.d . . t . o s1· alza cos! da poterst mettere m pie t. D a ques to
Ii1trave. ' · · · d. Anche a no rd e a sud del nuraghe . \v. h, nella Ji laPorta
n· d.
010 111·t e111 latei·alme te altn. due corndo1 · · deII a stessa a Itezza . · l d pnnc1pale
d1stant1 a tre ue torri semplici (i e ") ., .s1trovano u 2I) · 8llra
11
s1 1pai ono '
che da11110 accesso a due camere opposte: q~e . a t estra
II d. d (b) '
e al monumento principale dai muri d~ ' ~JU P1ccole for nPllco
. . I CUJ rni e ' Se leG
., · a ed 11a aJJ a base u11a forma el11tt1ca allungata che noscere qua1c he traccia m mezzo all . sembrato ct· ~a~
la p1u spaz1osc f . . h . . a macch1a . . inCIJ.
· u a croJo ac uto Credo che questa 01 ma, non s1 c e cop1 ono tutto 11 terreno circosta t e a1 p1cca1· .
term111 a co n 11 ' 11 e · . . · · d I s· d n e. ICh1u
·
nscon t ·ata iielle ca mere interne d1 altn nuraght , s1a ovuta a
le ' . . • . 1 . ev~ bani corha. sde~n~lare una caratteristica .
fa tto che la cell etta che vi si ~ro va quasi sempre gut non ~ 1 d e1 gt oss1 occ i i p1etra oggi sp . . lllolto cu.
. .
L osa. S ono tutti d1 lava leggerment ars1 1ntor no11
distingue dal resto del corpo circolare del m~ro della carnet a ·1 · e porosa
no al N11 ,. 1
ag1e
stessa. La fo rma ellitti ca e d'altra parte determrnata dall a stessa sono stat1 avorati con la mazzetta nell f . ~ molto du .
· 1 f · · a acc1a pia . ra
fo nna di tutta la costru zione. . . c1e o e orati m modo da mostrare dell . nanvolta·
d ran go 1an. d.1 cuca . e p1ccole . a1
La camera di sini stra (d) e invece d1 fo rma circolare'. d~to che 30 centimetri di lun hez cavnaqua.
la sca la che porta al pi ano superi ore e sop1:attutto le fento1e, che profonde 5. Queste ca vita sono molto ng za, larghe lO e
· bl h. ·' · · · umerose· s
danno ari a e luce, non hanno permesso d1 prolungarla come le ne1 occ 1 p1.u v1cm1 al nuraghe dalla pane della ~t oprattuuo
altre due. Nelle due stanze b e d non ho osservato alcuna comu- sembra che siano state fatte per raccogl"ie 1, radarea\e,
ni cazione con I' interno del mon umento all ' infuori di quella indi- non sapre1· a cos , a1trb· pensare. re acqua p1ovana: /
cata. Se in vece di raggiungere le due stanze laterali si percoITe il
corri doio di mezzo, prima di tutto si tro va un ' altra entrata bassa II nuraghe ~ieddu. Lafigura 2 della Tavola IX (nel/a .
come la precedente: dopo !'architrave ii corridoio rialzato. conti- n.a 54) mostra 11 Nuraghe Nieddu ('nero') cos'i ch· pagi.
. , iamatope ·1
nua si110 alla stanza centrale (a), uguale a quella deglt altn nura- colore scuro delle p1etre vulcaniche che lo compona ri
b 1.l mente provement1 · ·d oOno,proba-
ghi : le cellette sono tre di cui una, quell a di destra, e piu spazio- a un cratere che ancora esiste · .
sa e pii:1 alta. II corricloio, poi, conduce a sinistra ad una scala a de1 v1·11 agg10 . d.1 Pl oaghe, a tre ore d1. strada da Sassari. ne1pres11
spirale munita di un gran numero di fe ritoie del muro esterno, -~~p~rtien.e alla c.ate.goria dei nuraghi da noi chiamati 'seITf
cli ritte eel ori zzontali . Anche se ora la cima dell a scala e ostruita phc1 : t su01 due p1~m sono ancor~ ben conservati. Lepielri
dalle maceri e clel cro ll o clell a camera superiore, sono riuscito a usate per la . costruz1one sono quasi tutte lavorate, soprattuiio
giungere ai cl ue terzi dell a sua altezza fi no alla feritoia g, di cui quelle degli strati superiori, che potrebbero far pensaread un
nell ajigura J si vecle l' apertura esterna. restauro posteriore: ma credo che non sia cos!.
Per penetrare nell a terza ca mera inferiore bi sogna usc ire II primo ingresso (a) e rivolto a sud-est ed ealtoappen
nuovamente clalla porta cl ' ingresso principale e dirigersi verso mezzo metro; la pietra superiore che funge da architravee lu~
I' ango lo esterno dell a costruzione, che guarda a nord-ovest: ga un metro e larga 80 centimetri. Dopo aver oltrepassa1olo
vicino a questo angolo (in h) si trova una bassa apertura simile spessore di questa pietra il c01Tidoio diviene piu spaziosodl
all a e, da cui si entra nella ca mera c, che e fatta come la b. accesso ad una ram pa a spirale (d) che conduce al piano su~·
Sembra non vi sia alcun a co muni cazione tra Ia camera c e riore (f); ma se si prosegue verso ii centro <lei monurnenlo
l'interno clel nu raghe. trova come nel nuraohe Losa, una seconda porta moltobaN
Ho ragio1~ e di creclere che la parte superiore dell ' edificio , ( b) che porta all a camera c. Questa ha due o tre ce et~e c.
' 1.:> ll he noo
che s1 tro va 1mmecli atamente sopra le tre camere laterali termi- . . l, ono nusc1toa~
ho po tu to osservare da v1cmo perc 1e non s
entrare nella camera, quando !' ho visitato nel marz~ . 1 ~ dl. ~
2
nasse in ori gin~- con una terr~zza.' cosl com'e al giorno d ' oggi,
?ato c h~ non c e alcuna tracc1a cl1 camera superiore sopra le tre · · · \' · oss1b1hta 1inr
la presenza di un branco d1 maiah e per imp nn~
111 qL~es t1 o n.e: queste sono pii:1 alte di quella di mezzo a dimo- . . t Ho potutocomu1
sciare per terra m quel fango puzzo 1en e. . . lacanim
straz1one cl1 questa mia tesi, perche le tre torri laterali ~v rebbero .
percorrere tutto tl corn 010 a spna e
.d . ·. 1 e raguwnge1e '
." d.1 ccezion
n~I caso superato come climensione e come altezza quella cen- . · E
supenore ancora mtatta. ssa non av eva mente. 1eenteda Ul
ti a~~· an~an~o c?ntro la .rego la genera le nell a di stribuzione dei . , .
se s1 eccettua la fmestra , attraveisa .
. . ta supenorn
f" nestra su~rK'
.
va_1.1 amb1~1~t1 cle1 nuragh1 compositi o affiancati . Al centro della . 1
architrave ben avorato e, m c1m '
1
. . a una p1ccoha t ·esodall.ei·1t 1
52
Ta vola IX - Fig. I
?Ila pag1·
ato per il
o, proba- 1.'
1ei pressi
:iti ·sem·
~e pieire
prattuno
·e ad un
s
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,.
IP
I I
53
Ta vo/a IX - Fig. 2
~o~ao1il11
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IP
54
II nuraghe di .s~nt' Antin~. II nuraghe della Tavola X (nelle
non avrebbe perm . . ,
pag ine seguenti) e c,~noscmto come .uno dei piu grandi e punti ff . esso. a1. comd010 l altezza che ha negli altri
mealio conservatl dell 1sola. Nel 1829 v1 accompagnai l'attuale abba . i~enticavo d1 dire che nel punto dove comincia ad
re Carlo Alberto, durante il suo viaggio nell'isola. Ne ha gia (e) s~::~~ !anto, il corridoi? ~a accesso ad una piccola cavita
parlato il capitano Smyth nell~ sua opera sulla Sardegna, ma il esame ., molto . b~ssa, simile ad uno spioncino; ma ad un
disegno che gli era stato formto e che ha fatto stampare non e ., pm atte.nto s1 .nconosce come una celletta simile a quelle
fia ~s.servate ~n altn. monumenti del genere e che ritroveremo
del tutto esatto, soprattutto per quanto riguarda la camera infe-
riore. Non sono potuto entrare nelle camere laterali e per questo
1
n ~ : 1 nur~ghi ~he ~1 a~pres~iamo a descrivere.
ho adottato il disegno fatto dagli ingegneri della strada reale r nma di lasciare 11 piano mferiore, al quale si accedeva sicu-
che, su mia richiesta, ne avevano rilevato la pianta; e insieme a~rente attraverso la porta ll, ora piena di detriti, e prima di
ho poi corretto le omissioni e gli errori che riguardavano rontar~ la scala ascendente segnata con la freccia, sopra la
porta l s1 trova una celletta (k) cui si accede per un ' apertura
l'intemo.
Si tratta del Nuraghe di Sant'Antine (cioe di San Costanti- :~:tf ~l~retta, analoga a quelle gia segnalate nei nuraghi di Goni
no), che si trova nella piana di Campu Giavesu, dove questi s1. I (Tavole VII e XII), con la differenza che queste ultime
c.o mumcano con la sommita dell ' edificio o con ii piano supe-
monumenti sono molto numerosi. Somiglia molto al nuraghe
nore (come nel Nuraghe di Borghidu), mentre l' apertura e la
Losa descritto in precedenza, che puo darci una mano per rico-
camera k del nuraghe di Sant' Antine sembrano comunicare
struire l' impianto originario.
attraverso un corr~doio molto basso, stretto e orizzontale (mm):
Pur non avendo potuto r!conoscere la vera porta di ingresso,
con ~a parte supenore delle camere laterali i i, dove ii corridoio
sono quasi certo che essa s1 trovasse nel lato sud-est, contrasse-
term1~a ~on una spe~ie di. finestra. Nulla di preciso comunque
gnato con l sulla nostra pianta. Sono convinto di cio per due sapre1. dir~ a propos1to dI queste tre camere, nelle quali non
motivi: il primo e che, a parte qualche eccezione, quasi tutte le sono nusc1to ad entrare.
porte di ingresso dei nuraghi sono rivolte a sud-est; il secondo e La rampa asce ndente che mette in comunicazione le tre
che, osservando la distribuzione intema della parte sotterranea, camere centrali, sovrapposte una all ' altra riceve aria e anche
ho trovato un inizio di corridoio in linea retta ostruito in c dalle un po' di luc~ da numerosi spiragli, simili' a quelli del nuraghe
macerie, ma che si dirige esattamente verso il punto indicato Losa e che s1 vedono anche dall 'esterno, come mostra ii di se-
come porta d'ingresso. Ho segnato con dei puntini la continua- gno. La camera del primo piano b non ha niente di particolare
zione del corridoio come penso che fosse ed invito il lettore a salvo due cellette, una verso sud e l'altra verso nord , ricavate
paragonarlo con quello della pianta del Losa. nello spessore del muro: la seconda riceve un po' di luce da una
Dicevo prima che non ero riuscito a penetrare nelle camere finestra piccolissima (bl), o meglio da una semplice feritoia. La
laterali, ma ho motivo di pensare che vi si giungesse, dopo aver camera superiore g risulta in gran parte distrutta.
oltrepassato la porta dell'architrave, per mezzo di due corridoi, Dall 'esame di questo monumento risulta:
come si vede nella pianta (alle due pagine seguenti). 1) che rassomiglia molto al nuraghe Losa sia per la forma sia
Per raggiungere l'intemo di questo edificio dovetti scalare il per il grande bastione triangolare in mezzo al quale si eleva la
muro estemo ed entrare attraverso la finestra I qui trovai la torre principale;
rampa ascendente e discendente; presi quest'ultima scala che 2) che l'ingresso era rivolto presumibilmente a sud-est e cor-
scende dolcemente, dove si cammina senza bisogno di chinarsi. rispondeva alla porta interna l;
Dopo aver percorso un cerchio quasi intern della spirale cessai 3) che differisce dagli altri nuraghi per ii corridoio che cir-
di scendere e mi trovai in piano in un corridoio circolare (ccc) conda la grande camera e per questa specie di piano di mezzo,
che fa quasi tutto il giro della grande camera inferiore a con la definibile come ammezzato, del quale non ho trovato traccia in
quale comunica attraverso quattro aperture (che mancano, per altri monumenti simili. Le camere del Sant' Antine si possono
esempio, nel disegno dello Smyth). Al centro della camera a si ridurre a sei, a cui bisogna aggi ungere tre cellette e due piccole
tro~ava una grande lastra che sembrava coprire qualcosa: vi nicchie numero molto inferiore alla cifra di settantadue della
fecI scavare ma senza successo; mi accorsi solo che vi si era gia descrizione fatta dal Valery relativamente alle camere interne
scavato _in precedenza. Mi diede l'impressione di una fossa («Fra i numerosi nuraghi vicini [a Torralba] notevole e qu ell~
mortuana, ma non rinvenni nulla che lo potesse dimostrare, di S. Santinu (Costantino). Il Costantino sardo fu uno de1
dato che la fossa era piena solamente di terriccio fine e nerastro sovrani o giudici del Logudoro dell 'XI secolo [sembra, ~un
senza resti di ossa o oggetti antichi. que, che ii Valery dati ii monumento a questo secolo dell era
U~cendo dalla camerae seguendo il corridoio che la circon- volgare: un grossolano abbaglio.J. Il .suo n:onu~ent? , una so~ta
di grossa torre di pietre nere m1schiate, nvest1te d1 vegetaz10-
d~, SI, osserva che questo si abbassa talmente che un uomo non
ne contiene fino a 72 camere una sull' altra con una scala a
VI puo stare neanche inginocchiato e non puo andare piu avanti
per .mancanza di spazio. Non so se vi sia una qualche comuni- spirale» !, Voyage en Corse et en S~rdaig.n.e. Anche s~ lontano
dall 'assumere col Valery quel tono 1perc~tt1co. che egh ha usato
cazion~ tra il punto d e qualche altro locale del nuraghe o se,
nei miei riguardi , non me la son? se.ntita. d1 passare ~op~a a
com~ e probabile, il corridoio continui ad abbassarsi ed a
degli errori cosl evidenti, che ii 11110 silenz10 avrebbe nschrnto
rest~mgersi fino a terminare: rilevo che il suo restringimento
avviene esattamente dove la parte inferiore della rampa che sale di confermare).
55
/
Tavola X
____ ___ F
56
N
57
/
nuraghe Oes (o Boes). In dire~ione sud-est, a ottocento
11 Continuai a salire e d .
men t
. di· distanza dal precedente, s1 trova un altro notevole
. torre, trovai un altr .' opo aver _comp1~to un altro giro della
ahe raffigurato nella Tavo 1a XI, chiamato Nuraghe Oes bili dell'esistenz ~_Piano con la fmestra le le prove inconfuta-
nurae ' ., . h" h
Boes), cioe 'bu01 ; v1ene. c t~mat? anc.,e ~uraghe Ladu continua an a I u?a terz~ camera, ora crollata. La rampa
~'largo'), ma la prima denom~naz1one el~ pm diffusa e la use-
0
sopra la terz~~:a a sahre e c1 avreb~e condotto sicuramente
nche noi (alle due pagzne seguenti). . crollata D tf ~era, ~e la vo_lta .relat1va non fo sse interamente
remo a d . . ff. · ove 1 nnuncrnre qumd1 a nuove ricerche
Si compone di una gran e torre pnnc1~a1e, a iancata a sud- D urante la disc d 11 · . ·
t da un edificio formato dall'umone d1 altre tre torri, delle finestra . £ . esa e a ram pa m1 ferma1 all' altezza dell a
es li due sono unite tra loro mentre la terza risulta leggermente _md en ore (g) da dove potei raggiungere la terrazza della
torre d 1 estra· la ca
qua
distaccata: ma quest ' u1tima · · 1 d ·
c~mumca .~on e prec~ e~tl attra- 1 ,. · mera r e' m · gran parte conservata ha
rso un bastione nel quale s1 trova 1 mgresso pnnc1pale del m~resso_ q rivolto a sud-ovest e sembra non essere in com~ni~
veonumento e che da a tutto il complesso l'aspetto di fortezza. caz1olne dtretta con la torre principale. La porta q comunica solo
con a terrazza p ch t. ·
m n muro di questa parte avanzata del nuraghe e costituito da d' in . , ' e cos itmsce 1a parte superiore della porta
pietre vulcaniche molto grosse, ?i fo1:111~ indefinita ma sistemate . ~resso e da accesso alle due camere n ed l. Queste ultime di
con molta precisione nelle file mfenon. Man mano che si sale
c~1 s1 conserva ancora la parte inferiore, hanno come unica r~la
esse diminuiscono di volume e assumono una forma piu regola-
~IOne tra loro le due porte o ed m; quindi si puo concludere che
.e tre ca~ere _(l, n, ~) sono tra loro indipendenti e che non sono
re cioe sono lavorate con piu cura. m comumcaz1on~ d1retta con l' interno della torre principa1e.
'Per entrare nell' edificio bisogna introdursi nella porta a, alta
~olto proba~tlmente al di sotto della camera I se ne trova
circa un metro e larga altrettantb; poi bisogna abbassarsi o
un altra, 1'.1-a m1. se?1bra improbabile che vi si possa entrare
meglio porsi in g~nocc~io .ecol busto inclinato. Si accede quindi attraverso 11 corndo10 b, dato che questo termina con una cellet-
ad una specie d1 comd010 della stessa altezza della porta; a ta molto bassa e stretta: forse era in comunicazione con l 'inter-
meta di esso, che e lungo tre metri e mezzo, si trova sulla sini- no della grande torre alla base della camera inferi ore do ve
stra una piccola apertura quadrangolare di 80 centimetri di lato, attualmente si trovano tutte le macerie delle tre volte? '
che da accesso ad un altro piccolo corridoio (b) molto basso e Facendo il giro del monumento, si intravede verso nord
stretto, che giunge fino al di sotto del centro della camera supe- un'altra apertura (s) alta e larga circa un metro, che da accesso
riore (n) e inc forma un gomito lungo un po' piu di un metro ad un corridoio sotterraneo delle stesse dimensioni : lo percorsi
che funge da celletta bassa e stretta e non prosegue all' intemo per una lunghezza di piL1 di cinque metri dove lo trovai chiuso.
del monumento. E gia stata scavata dai cercatori di tesori e mi e Forse si era chiuso accidentalmente mentre (forse) una volta
sembrato che non fosse adibita a tomba. Tomai al corridoio a penetrava fino al grande cortile d, se si tiene conto della sua
rinculando bocconi, dato che non era possibile voltarsi, ed direzione: non mi e sembrato comunque opportuno tracciare
entrai in una specie di cortile (d) in gran parte ricoperto di detri- questo eventuale passaggio nella figura 4 (si veda ii corridoio
ti, soprattutto nei pressi della base meridionale della torre cen- contrassegnato con la lettera s).Verso la meta dell a sua lunghez-
trale: fui impedito cosl di attraversame la porta d'ingresso. Non za il corridoio da in una celletta che ricorda la c di cui abbiamo
ho comunque esitato a sistemare l' entrata in t, dopo aver visto parlato in precedenza. Forse facendola sgombrare dai detriti
1' andamento della rampa intema ancora hen conservata, ostruita potrebbe rivelarsi come una via di comunicazione de! tutto sot-
solo nella parte inferiore. Nello stesso cortile, cioe nella facciata terranea del corridoio s con la grande torre: se cos! non e, la
nord, e a due metri circa d' altezza osservai una piccola apertura celletta potrebbe essere stata destinata a sepoltura come la c
(e) che da accesso ad un breve corridoio molto basso e stretto della porta d' ingresso. . . .
che si prolunga all'intemo della torre r: vi entrai a fatica, perche Davanti alla porta esterna a si trovano sul suolo 1 rest1 d1 due
era ostruito da pietrame e di conseguenza non potei seguirlo in cinte parallele che la scala ridotta del disegno non .~i ha per-
tutta la sua lunghezza. Sono convinto che comunichi con una messo di inserire: mi e sembrato che ce ne fosse addmttu~a una
camera posta sopra quella contrassegnata nel disegno con la let- terza. Tutte sono costituite da grosse pietre e s~mbra serv1ssero
tera r; pare anche che il piccolo corridoio non abbia alcuna una volta a circoscrivere un'area sacra davant1 al monumento,
comunicazione con l'estemo. nei pressi della porta, ed a fungere da sostegno al.la terra che
Per poter entrare nel grande cono principale dovetti scalare le costituiva qui una sorta di terrapieno: le grosse p1etre sono a
macene e. raggiungere la prima finestra (g), proprio come avevo volte lavorate e a volte no. A questo proposito va osservato che
fatto per 11 nuraghe di Sant' Antine. E come in quello mi trovai le pietre che compongono ii nuraghe centrale, e soprattutto
uelle delle due finestre, sono molto ben lav?rate, anc_?e con
a.l centro della rampa che qui e ascendente in senso inverso
0uso della squadra. Forse la grande torre puo esser~ i 1te~uta
nspe~to al Sant' Antine, cioe da destra a sinistra. Dopo aver fatto ' . , moderna delle altre? Non ne sono convmto, ato
un g1r.0 quasi· mtero
· della rampa a spirale fui fermato dalle un opera pm · . . t ·-
mac · h e impossibile che le parti accessone d1 un .monumen o sia
d ene pnma d1· aveme raggiunto la base, 'che comunque non
oveva essere molto lontana e che sicuramente si collegava alla ~oepiu antiche del blocco principale. Le due fm~str~i~f~~esno;e~
porta d' ingresso t. Ritornato all' altezza della finestra g potei orientate allo stesso modo, anche se con poc e
con .una certa difficolta osservare che la camera che una volta come si puo vedere dal dise~no. ·ta un ' analisi piu approfondi-
n~ nceveva la luce era crollata cosl come tutte le volte delle Questo importante n~r~g e menua architettura, ben lungi
:t re camere della torre: se ne ~uo comunque ammettere 1' esi- ta, vista la compless1ta d~lla s bbe affermare a prima vista.
c en~a per la presenza delle finestre che vi sono ancora e che dall 'essere cosl rozza come s1 P.otre d f anco di un notevole
p~rr~~o~dono nella direzione e nell'altezza sul suolo; e anche Esso si trova su suolo vulcam,~ e. a Ihe e raffiaurato nella
ruscello che lo separa dal Sant ntme, c "'
vo~~ e si _notano ben distintamente i punti su cui poggiavano le
e coniche che formavano .le tre camere. stessa tavola, a destra sullo sfondo.
59
Tavo la XI
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sud-ovest, si trovano a pochi passii· d .
II nuraghe Santa Barbara. Dicevamo che poche zo?e della . , ru en ct·
ad una certa d 1stanza I uno dall'alt . 1due.,, .
Sardeana sono cos} costellate di nuraghi come quella di ~aco ·, · ro. Sernb ·••Uti ct·
fossero mo 1to, pm spess1 e mo Ito piu ' estes ct· ra che u 1c·1ni,
."'
mer: I~ figura J della Ta vola XII rappresenta ii Nura?l:e di San: .
ta Barbara, cos} chiamato per la presenza nelle v1cm_anze di ora. II Juogo e mteramente cosparso ct· 1 . 1quant na vi'
. · 1·· 1 altn on o~
una chiesetta dedicata alla santa. Esso si trova a no~d d1 Maco- mettono_d '. s~g uJre mt~ro percorso di rnuri Che onsia
cornpost1 d1 p1etre vulcamche, come 1 que(\i d non ,,,~
mer, su un pianoro rilevato che domina ii ce_ntro_ ab1ta~o ~ che a · · l~ sono meglio lavorate o stes so nurae1hnUragn~· "'r
sua volta e dominato da una montagna, d1 cu1 cost1tu1sce la del cono pnnc1p~
to verso la somm1ta. del!e altreg e, que11'
base occidentale. . , s0Pra11 e
Questo nuraghe si vede da molto I ~ntano e non d1sta ?alla . G . Ut.
strada reale che un centinaio di pass i. E notevole la sua pianta II nuragh e d 1 om. II Nuraghe di G .
che in vece di essere trianaolare come quell a de! Losa e de~ ?
figura della Ta vola XII (alla pagina 6~ ' rappresent
111
San,t' Antine e piuttosto quadrangolare, anche se le pare~i villagg10 che sovrasta e da cui dista po h~· h~ Presa ii atone1i.
' · curve, come quelle de1· nuiag
sono leggermente · h._1 pie_
· cedent1
. · come 1. matena . 1·
1 usat1. per la costruzionc ' rn1n Uh. di stnonie ~I,
appartengono a un tlpo d . d"1 roccia calcarea e prove. ~gono da\ rada:s·1c.
Questa fo rm a deriva logicamente dal nurnero de1 com affian-
spessi, ne consegue che le pietre de) n div1sa in str
cati , che sono quattro. . . piccole di quelle della maggior parte d u~~ghe. sono Ill
La rnagaior parte del monumento e ancora mtatta se s1eccet-
tua un van~, posto probabilrnente tra le due carneretteh h:_n?n genere e la sua costruzione non mostra eg ' altn rnonu 1n°110.Piu
. ., h , que11 ace entid
so dire se fosse proprio una camera o piuttosto un cort1~ e simile ca gran d 1os1ta c e e caratteristica degli alt .· na aria d1 e\
11
a quello del nu raghe Oes . Cornunque sia, la porta d ' m g re~s~ La porta d' ingresso e rivolta a sud-est· nuraghi. ru111.
attuale e in a: e alta meno di un metro e, come nell a maggioi Isili vi e una soglia sollevata a mo' di gr'dc_orne ne\ nura•h
. per acce d ere attraverso la a ino .(g) •chebis H~
parte dei cas i, da accesso ad un corridoio un a volta s up~r~ta, oltrepassare
con difficolta, la prima parte. II corridoio e spazioso e va dmtto basso ha una elevazione di 1 metro e 4b?rt~ 11 cui PUnt~g~
verso la camera di mezzo (b) senza che ci si debba abbass~ re facilita. L' architrave e costituito da una 1 ~~ 1 ent!a quindi;1u
nuovamente, come nel nu raghe Losa. La camera intern a cont1e- un metro, larga 70 centimetri e spessa 40 ga pietra (fJ lun~
ne tre cell ette alte circa 90 centimetri e profonde un metro : un ' a Itra parte de II a porta che non ha conisp' e sopra d ct·' essa vjta·
I ' . d . on enza e
quella che si trova di fronte all a porta e rn eno pronunciata delle no. D opo 111gresso a estra s1 trova ii falso corr" '.con!'ester.
altre e si confo nde col resto del mu ro interno della camera ed da accesso ad alcuna altra parte e forma un . 1 <l 0 ~ 0 richen0i1
all o stesso te mpo so mi gli a, quanta a for ma, al fondo delle camera interna b contiene tre cellette di cu·1a nic ch1a: Anche \a
· 11
camere de c de! nuraghe Losa. . . la maggiore, mentre tutte hanno come carattque. .a dr s1n1s1ra · 1
. d' . , d. . enstica una I
L'i ngresso c dell a scalinata a spirale e a destra per chi v1ene z10 ne 1 pm I tre metn e sono profonde in ro . eev~
da ll a prima porta: ci si trova dava nti ad una fa l s~ entrnta d, che grande altezza rappresenta una anomalia prop/ d)orzione: \
Goni, dato che la maggior parte delle nicchie ~. e nuraghe~
1
si puo ritenere una ni cchi a o un a celletta. II pnmo pi ano non
questas~
1
contiene null a di eccezionale se si eccettua la fi nestraf, che da sono in genere molto piu basse.
luce alla camerae, dato che si trova piL1 a ovest dell a porta stes- Ad un' altezza di 3,35 metri dal suolo vie un'
sa. La ra mpa a spi ra le continua a salire e conduce fino all a som- d rata (c ) d I. un metro d"1 a1tezza e larga 65 centimetaperturaqua-
. . n,· cheb'ti&
rnita (g) del rnonumento, oggi molto rnalridotta ma che, come gna attraversare se SI vuole raggiungere la piattaforma ·
sembra, terrnin ava con una pi attaforrn a. Non mi dilunghero a . d . . c· )
1e, ove SI gnmge 111 e per mezzo ?1 una scala \eggermemi
. supen~
descri vere la truttura de! mu ro che cinge la grande torre e nean- curva, molto stretta e scomoda; non VI sono tracce dellacam
che le quattro camere laterali: questi particolari si possono capi - su periore ne un qual siasi resto di volta. era
re molto rnegli o dal di segno che da una descri zione. Diro sola- Sembra che ii cono principale de! nuraghe di Gani sia tato
mente che vi sono tracce certe delle due camere h h, data che sempre isolato come e oggi; vi e solo un rivestimento es1e~
un a gra nde parte esiste ancora, rnessa all o scoperto dal crollo costituito da un muro molto solido e dello stesso tipodi co lJ'o.
de lla pa rte anteriore de! nuraghe. Le altre due camere i i no n zione che sostiene una specie di terrazza dalla forma alluni
sono vis ibili , ma sono quasi certo dell a loro esistenza nel luogo e arrotondata irregolarmente in quattro punti. Si puo ipotiuar1
dove le ho indi cate: pen so che fossero in comunicazione tra loro la presenza di una piccola camera sotterranea nel puntoda l X
econ le altre h h. Tale comunicazione e probabi lmente simile a contrassegnato con la Iettera h; in quanto al prolungamen101
quell a es istente tra i coni esterni de l Sant' Antine. Sia la sommita della terrazza, cio non mi sembra possibile, vista l'altezza ~
dell e quattro carnere, sia la parte superiore dei muri laterali sono muro che edi appena un metro e mezzo. . .
dell a stessa altezza, e nel loro insieme formano una terrazza o Riass umendo ii nuracrhe di Goni si distingue dagh altn ~
pi attafo rrn a che c.irconda da ogn i parte la torre principale. suo genere per ' la maggiore o
altezza della porta d"rngresiOl
e
D 1 fronte a ll ' 111gresso a, che eccez iona lme nte ri vo lto a soprattutto per quella delle cellette interne.
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62
Tavola XII - Fig. 1
Prese
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a in al si1c
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64
II n~~a~he di Borghidu .. Anche se il ~uraghe di Borghidu e
stato gia 1llustrato dal Petit-Radel, lo nproduco qui perche ~o identificato come la vera entrata della camera sotterranea
avendo avut? l'occasione di visitarlo ben due volte, dopo aver~ m~esta, tale e 9uale a quella de! nuraghe Losa, offriva dappri~
lo visto ~ diseg_nato nel 1821,. ?o potuto modificare il primo ~n passa~g.10 molto basso e scomodo e poi un corridoio piu
spazios?. e dmtto che, giunto all'altezza dell ' architrave della
disegno m segmto a nuove e pm complete osservazioni. Devo
aggiungere anche che, dopo questo periodo molto lontano nel porta d rngresso dall'esterno, probabilmente si divideva per
tempo, av_endo av~to occasi?~e di vedere in dettaglio un gran p_ermettere I' accesso alle due camere laterali ff. So no quasi
numero di nuragh1, ho acqms1to la capacita di descriverli con ~icuro che con l ' _aiuto di_ qualcuno si potrebbero facilmente
maggiore esattezza e. con migliori risultati. ~ostare le macene che s1 trovano davanti al nuraghe in dire-
Questo nuraghe s1 trova su una collinetta, o meglio su una zio?e sud-est e sotto si troverebbe l' ingresso al monumento
cost _come lo ho contrassegnato con la Iettera h.
\eggera elevazione del terreno in mezzo alla bella pianura del
Campo di Ozieri, che esso in qualche senso domina: per questo Vista l' ostru_zione di questo passaggio, potei usc ire dalla
camera a solo nsalendo dalla stessa apertura b che mi era servi-
lo si distingue anche da molto lontano (Tavola XIII).
ta per ~enetr~rvi , e giunsi subito, attraverso il corridoio a spira-
Quantunque in gran paite diroccato anche nella muratura che
le, al piano d1 mezzo, dove non trovai niente di particolare dato
costituisce la torre principale, il suo stato attuale si presta a dare
c7e la sua ,came~~ ,e identica a_ tutte le al~re. Quella de! se~ondo
un' idea molto precisa del tipo di costruzione, dato che offre la
Pan~ , pero, m_ento _u?a magg1ore attenz1one per la presenza di
possibilita di esaminarne i dettagli molto piu facilmente di tr_e p1etre (o pLlastnm quadrati ) alti 20 cm e di 15 cm di Jato
quanto avvenga per un nuraghe ancora del tutto integro. d1sposti tutti alla stessa distanza, come se dovessero sostener~
La base a sud-est e disgraziatamente ricoperta dai detriti pro- qu~lco sa: Per _il Petit-Radel s i tratterebbe dei supporti di
venienti dal crollo della torre principale da questa parte: e per un urna cmerana.
questo che non mi fu possibile trovare l'ingresso al livello del Avendo avuto I'opportunita di riv isitare questo monumento
terreno. Comunque l'entrata doveva situarsi in h o nei pressi; dopo qualch~ tempo, mi proposi di esaminare con magg ior cura
cosl, per accedere all'interno del cono maggiore dovetti scalare queste tre p1etre cos! caratteristiche per fattura e posizione,
il cumulo delle macerie ed entrare nel corridoio ascendente e ~a .. . erano sparite: ormai da piu di dieci anni sono state portate
discendente, come gia avevo fatto al nuraghe Oes e al via da quegh stessi pastori oziosi che gia avevano fatto sparire
Sant' Antine. Anche nel nuraghe di Borghidu la rampa destra e quelle che senz' altro si trovava no al centro dell a stan za centra-
quella che comunica con la camera sotterranea, mentre quella le. Comunque, avendole osservate con attenzione gia 19 anni fa
di sinistra sale verso la sommita. Seguendo la prima, feci l' inte- nel centro della piattaforma che ora rappresenta la cima de!
ro giro della spirale, dopo il quale la rampa comincio ad abbas- nuraghe, le ho riprodotte in un disegno (d). Ora devo ammette-
sarsi tanto che due passi dopo non potei proseguire (allafigura re, in seguito ad altre visite, che non si puo sostenere che ii
6 e rappresentata questa rampa vista dal lato sud) . Mi dispone- monumento non potesse terminare originariamente con una ter-
vo a tornare sui miei passi non comprendendo come mai il cor- razza o una piattaforma: al contrario, asserisco che la torre cen-
ridoio potesse finire senza condurre ad alcun altro vano, quan- trale de! Borghidu, come generalmente tutti i monumenti simili ,
do una pietra calpestata per caso fece un rumore come se fosse terminava un tempo cos!, cioe a cono tronco .
caduta in un vano sottostante: allora, abbassandomi, scoprii Devo pero fa re ancora una importante rettifi ca al di segno
un' apertura piccolissima (b, nelle figure 4, 5 e 6) che, liberata de! nuraghe Borghidu, da me fo rnito tempo fa al Petit-Radel e
dalla terra proveniente dalla sommita della rampa, finl per da Jui pubblicato nel suo saggio. La pianta del nu raghe dava a
mostrarsi come una piccola porta o una feritoia alta circa mez- tutta la massa un a forma squadrata ori ginata dai quattro piccoli
zo metro: da qui, gettando altre pietre , mi res i conto che la coni che avevo affiancato al cono principale: un esame piu
cavita dove cadevano non doveva essere molto profonda. Stri- attento mi ha dimostrato che ii qu arto cono, inserito nel dise-
sc i ando ventre a terra e toccando con le spalle la volta gno per proporre una ricostruzione ideale di tutt? ii comple,sso,
dell ' apertura, mi avventurai e, oltrepassato !'architrave di que- non era mai esistito e ne ho avuto la prova ev 1dente; cos1 ho
sto singolare ingresso, mi sentii piu libero nei movimenti: con corretto la pianta come risulta nell a To vola XIII. Dei tre co ni
un salto di circa un metro e 60 cm mi trovai in piedi nel sotter- gia esistenti un tempo attorno a quello. grande centrale, quello
raneo a, simile alle stanze degli altri nuraghi. di nord-est e ii meglio conservato (ved1 la fzgura 2, lettera f) e
La stanza in questione contiene tre nicchie quadrate, profon- nella parte inferiore contiene una pi ecol a camera con la, .porta
de pill di 2 metri e alte 1,60. In direzione sud-ovest se ne trova d' ingresso esterna rivolta a levante. Non comun1ca con I 1nter-
no, ma al di so pra di essa ne esiste una seconda con la porta
anche un' altra molto piccola e stretta: gli scavi i vi eseguiti non
portarono a nulla di particolare, se non qualche resto di ossa d ' ingresso rivolta nell a direzione che va dal cen_tro ~ella came-
t~lmente rovinate da rendere impossibile una loro identifica-
retta stessa a quello della torre gra nde,. c~ 11'.e s1 puo ve?e re ~1
pi an ta nella figura 9. Gli a lt1~i .due com d1 f1anco sono 1~1 peo-
zione come ossa umane, mentre la terra nera e friabile che le
o- iori condizioni: erano un1t1 da un parape tto , un ~1ccolo
conteneva aveva lo stesso aspetto di quella che si trova nelle
bastione che va in linea retta da un o all 'a ltro, co me ii muro
tombe. Del resto, da tali dati non saprei ricavare delle prove
inferiore. II para petto e il muro, rivolti a est, sono ancora in
certe che le nicchie potessero un tempo essere destinate a con-
tenere cadaveri; ho inoltre osservato che nessuna di esse buone condizioni (jlgura 2). . .
Le pietre usate per la costruzione appa rteng~no 111 pa1 te a
rocce trachitiche, so no quasi tutte .lavorat~ con ii m azzu~ l_ ~
0
1
comunicava con l' interno del monumento che, da parte sua,
di sposte in file irregolarme nte onzzontall. e senza ma~td. -
aveva senz_a dubbio un ' apertura per penetrarvi dall ' esterno.
Scavando 11 suolo quel tanto che potevo con l'aiuto di un spes sore de! muro .e costituito da du e paret1 tra le quail e otte
~astone, mi e parso di riconoscere ai piedi del muro e sotto
1 apertura b un piccolo passaggio g, attualmente ostruito, che nuta la rampa a sp1rale.
65
/
8
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G
l'lanen A :R
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6
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·JJ
/ - - -- ·I - ..- d 6
/
/
Nella Tavola XIV ho inserito i disegni dei che
II nurag h e 0 r tu · . .vi si accedeva dall'estemout
· eseauiti personalmente da me e que ll't c h e m1· s1 c1rcolava per .mezzo di un d'1c. apraverso quattr
nuraa0 I11 non A veva una circonferenza d' 1 erture int 0 Pon ,,,.,,,,
o . . · · · ·
bb vi're come metro d1 paragone. Tra 1pnrm rm occu-
potre , · ero ser ·r tto del Nuraghe Ortu, s1tuato . ne ll e imme
. d'iate sono. composti. da blocch·1 In1orrn· . / 148 metri . c~rne.
1rca ee e~ 1, ff''
P·ero · mnanzid' Domusnovas in direz1one ovest, a a estra de11 a
u · · ll d vemente dal v1cino Marganai 1 e irrego\ari · 1. ll:lu~ .
v1cmanze alesias: 1 esso e, m
.' aran parte diroccato
· nelJ a parte a1ta, un grande filone di quarzo dove lo schist ? %ri.·di tj~.
A 1
strada per I o la base e ancora0 mtatta, . ,
se ne puo tracc1are · 1a p1an-
· roccia non ha po tu to esse. l causa della s~ e attrave'lc,Pro.
ma ' datoa.c he ·1 c·
nde precisione, come ha fatto t ima, un g10vane e . meno con lo scalpello costr~ avorata co\ "' a durezza~ ~
ta con 0 1a . · · h' d. ' nngend 0 · ane11 •qu11
·1 ·chi'tetto sardo che accetto volent1en, su rma preg iera, i ru de. N , onostante questa d'ff· 1 1colta ' a metter\ a 1n . o e"'"1en ~k
ab1ea1 · 1 lJ 1 . qua 1
comp1
·e ·e questo Iavoro, che si vede m a to ne a tavo a m que-
' . . d 11 . , e .e stata .usata, . dato che con un emarnrnirev . o1e°Pera I nci..
a c,,
. e (figura J). Io vi ho aggiunto la ncostruz1one e a sez1one e stat! capac1 d1 costruire un atena\e c , .1 lllOQ "4
st1on ,
e della veduta generale del nur~~he cost come me a proposta
l' h d l. a1.m~ma · . . monume
e prec1s1one nei detta Ii nto c?sl coin \lerfe 11~
os1 Lil:\ ol'N
lo stesso architetto senza mod1f1ca.re nulla, anc~e se n~n sono La pianta dellafigura 1 2 , . g costruttivi. Pless0 ,; ~
. ., . . e In scala l 5 "'
d'accordo col Cima su qualche part1colare del~a ncostruz1one. gm pm m alto sono in scala do . :. 00, rnentr .
1
La pianta dellajlgura 1.2 e la rappresentaz1one fe~e!e e pres- sono stati eseguiti dal Cima· tutt Ppia: h riproduc e due diSe
soche completa dei resti di questo be! n:on~mento: v1 e. una tor- che o~servazione suggerita dalla av1a nteng~ di do~ cos\ eo~
re centrale che costitui sce il corpo pnnc1pale e conttene una quest! monumenti. gran quantita che h~ ~ar~%!.
arande camera (b), piu spaziosa di tutte le altre, con quattro La t01Te centrale non poteva ISttato ~
· · d ., avere un 1
~randi cell e. Laporta d'in~re.sso, a cui si giunge attravers~ un v1s1tan o pm volte questo nuracrh ~o o piano·
, eseb~-
corridoio Jun ao e stretto, e nvolta a sud-sud-est e davant1 ad tracce ev1·dentJ· d.1 una seconda"'e,nonv1abb' stanza sop 1a ricon osc1u.ui:~.
.
essa si trova L~n cortiletto (e) comunicante con le due porte late- 1 1
semp I·icemente
.
per analog ·a· · nfatt"
1 · 1 1 m tutf11· ra ab ' 1g1un °~
v
ra li , con cui si accede alle tre piccole camere h, k,.f Nasce cos! me v1st1 la torre principale non h . nuraghi rec· ger~
, . a ma1 me tntati1.
una specie di corpo avanzato destinato a m_ascherare si.a la po:ta sovrapposte. D unque. e 1mpossibi'le , a m10 . pa no d1 duestanlt 114
d' ingresso dell a grande camera centrale, sia quelle de1 due p1c- caso. .Ia stanza supenore non sia es·is r·1ta· forrere, che in qUes~
coli van i citati prima. add mttura una terza. lnoltre il Cima h f. se, anz1, ve n'
. a atto ter . e~
L' edific io e ci nto da una sorta di muraglia spessa circa 2 centra1e m un .modo molto di verso da t utto CIO ., chm1narefi
11 coIi)
metr i e mezzo che lo circonda da tutti i lati senza toccarlo, mo osservato m gran parte di costruzi'on· . . . e tnoraabbi•
. d . 1s1rn111 ll •
tranne che sui due fianchi orientale e occidentale. Ha quattro fizgura 1.1 e M nel d1segno dell'altra · muro111 de1
aperture, due sul davanti e due sul retro , e contiene al suo realmente, ma non si deve ritenere necespart~, da un lato ei1tt
. . . sanamente la
interno altre se i camere disposte con molta simmetria: tre sul esterna ongmana. . cono superiore·· a m·10 avv1.so si 1muragi~
del
davanti , una dietro e due sui fianchi. Queste ultime sono piu la vecchia parete mterna della rampa a sp· 1 rat~~\
spaziose delle altre. senz , a1tro , pnva . d elle altre parti crollate ira p e' che..es tste11
. . ' · er convmcen...
Da questa di sposizione appare chiaro che: I) tutto il com- b asta osservare 1a ncostruz1one da me proposta · '""o:
· d' e nprodona ra.
plesso, cons iderato al solo piano inferiore, era un tempo com- sotto (d ove h o m ICato con delle linee punteggiat I ,.
.
d isegno de1 c·1ma che non 1lli. sento di prendere epeebpan1 tkl
posto da dieci camere, se nza contare le cellette del grande vano
centra le; 2) che aveva quattro cortili, compreso quello in e; 3)
. . d e 11 a sea Ia che mvece
1,.1mz10 . penso esistesse). r uone't
d o,\.
d I ltre stanze a, c, . "
.
Non ho indi viduato dove sia la porta d'accesso della scala a centrale. Per quanto nguar a e a ol rnuro che\cl'
· f d ssero c ··
spirale; e dato che ii Cima non !'ha localizzata nel corridoio sono anche de! parere che st on e . d parte central:·. ~
· h alla aian e 1tall'
c he co nduce all a grande stanza b, non puo trovarsi altro che Jeo-a tra Ioro e le umsce anc e ' '.' : Ila onun
b I az10ne pm I a
contro le pareti della stanza stessa, piL1 o meno come nei nura- sto muro avrebbe avuto una e ev,
I \al'll~1
ghi di Isili , di Goni e di Borghidu: ribadisco la mia convinzio- le stanze coniche. . . eraltro \ode~'o e 'e\\it<
ne che es istesse un a rampa o una scala ad elica ne llo stesso Queste sono le osservaz10111
.
~ul ~ h' ·Jo col truttod11tl!lo \' i.
dI arn cc 11
s.pessore del muro, che perme tteva l 'accesso all a stanza supe- Cima fatte con l' um co scopo d. .· ta1·e n qualche i t'111K' i·
: , ·. · 1alll ' . d. ue
n ore, e fo rse a nche ad una te rza, di qui all a terrazza supe riore. espenenza e c~n l as~Hazi.one. allo stud1? 1q(lniitl'.
. d'1 sean1 de\ . 11~'
1100
Non credo nea nc he c he le ca me re .f~ h, k terminassero ro che dopo di me, s1 ded1cheta
' f · ntare 1 ° d1 ct
e menti. Invito il Jettore a con ~o .
estern ame nte co n torri iso late, come indicato nella ricostru-
'A I t deah anna 1t dell'Istituto
:
·1n(, ,k
·o~tntztl ,
zione: rite ngo c he queste ultim e fossero inclu se ne llo stesso Ta vola XI/I dell tan e 0 stra la 1ic ' . 1111i1''
. d. R ma che mo d ·1 t1l , . .
corpo centrale, piL1 o me no co me ri sulta no le camerette late ra- denza archeolog1ca 1
. p . enna esegu
° '
ita dal uc, 1111 111ni
. , dL'
li cle i nurag hi Losa, di Goni e di Santa Barbara: probabilmen- famosa Tom ba GI1 oi~ . \la ricostruz1oni::
meo-\io le sue osservaz10 111 su '
te tutto l' in s ie me clava o ri g in e ad un a piattaforma uni ca, in b ..
mezzo a ll a quale s i inn a lzava ii secondo piano della torre secondo ii passo di Phmo.
6H
Ta vola XIV
.Ji9.1.
I nuraghi della Gallura. I lavori della carta geografica mi alte 6,50 metri e all'esterno assu
hanno impedito di dedicarmi a ricerche piu approfondite s ui tronchi iso lati l ' uno dall'altro e mo~o l'aspet
. . I L posti al ct· to d.
monumenti del la Gallura: per ques to so no ricorso all'aiuto razza sem1-c1rco are. a porta d'" 1 so l du
dell' Angius per pater inserire in queste pagine la descrizione ed costru ·
e
cm , e le pietre impiegate nella tngresso altPra di Une Conj
aI a
i disegni di qualche nuraghe di questa zona del nord-Sardegna: rozzamente squadrate: ce ne son Ztone so llletro ~r.
metn e
. 50 . .
cent 1metn, mentre la 1
o alcu ne lun nod· ei;,
h i gra ..,)
mi interessava constatare che queste costruzioni, mancanti in
Corsica, s i trovano invece anche nell ' estremo nord dell ' isola, gere i I metro . JI monumento i Oro l ~rghez2} e Perri nito,
e
sebbene in numero minore rispetto al sud e all'ovest. ignoriamo l 'orientamento dell'i; rovina da unP~orag;oi
La figura 2 della Ta vola XIV rappresenta ii Nuraghe era rivolto a s ud-est. gresso, che ato, Si i~n.
. . . Probab· cch;
Majori di Tempio, molto vicino alla citta. Ha una circonfe- Una carattenst1ca mteressante c· . 1Jrn t
t Vten en~
re nza di circa 70 metri e s i compone di un corpo circolare, del nuraghe dell a figura 3 di cu 1· e mostrata
' sono ct b" nelJ
me ta de! quale, cava, forma un cortile molto spazioso (e); tratt~ d~Jla f orma d, el_le parti interne d e Itore al!' a Pian
l' a ltra me ta e divisa in due porzioni uguali da un corridoio corndo1; la porta e n volta verso s d elia grancte c AngiUs· ~
·, · · II u -est I anie ·Si
ab, lun go circa lO metri , comunicante con due camere cd pw d1 un piano. complesso si t · gnoriarn0 rae".·
. d II 'T' d. rova a · se "ti
c he ricordano, nella loro forma ellittica terminante ad ango lo d 1s tanza a a 1orre t Vignola i11 G circa u . avesie
ac uto , le ca mere laterali de! nuraghe Losa. A ll ' interno sono Nuraghe Tuttusone. ' aliura, e vie~ lllig\i 0 d
e chia t
Illato
(
\
Tr.
Fig. 3
70
/
...... c.
~.s.
71
Monumenti simili ai nuraghi. Gli altri mo nume nti raffi- col. qu a! ~ s~ mbra a vere .
g ura ti nell a Tavola XIV no n ri g uarda no la Sa rdeg na: servono ra I r~st1 d1 un a scal a ade1 punti in co
supe n o re de ll' ed1·f·1c10
. · l'sp1rale ch e ctrnune·· S1.
architrave av~ acce Vecto~o
so lo co me termin e di parago ne . La figu ra 6 ra pprese nta la
co me. !orm a da quelli d.
tre p1 u 1un g h e d e l le a~· nuraghi sar~~ll ingre~so al!a anc().
parte in feri ore di un ' a ntica torre scozzese riprod o tta d a ll a
qu es ta stessa fo rm a d l~e e messe d~ Che son so difr Parie
A rchaeo!ogia or miscr:llaneous tracts, relatin g to antiquity,
1779 , Tavo la XX II. E co no sc iuto ne ll a zo na co l no m e di tavo la. e a porta nell a•fitraverSo· o seniper1lte
Dun Agg!esag; lo a bbia mo posto vic in o a l Nurag he M aj ori . re .
gu,.0 8· % ov·P1e.
del!a ianio
Stes1a
Tmio /a XI \/ - Fig. 6
72
~ ~C~
tra un'antica torre dell'isola di Mainland,
La figura le Shetland). II disegno mi fu inviato dal piedi d ' acqua; e alta 30 piedi e contiene all'interno una grande
Len~~c
vicino· anto Munter, v lSOescovo di Seeland. Non saprei fare di pill camera ed un corridoio a spirale che fa il giro dell ' edificio
compia. e un estratto della sua lettera: . . . . . n e
comunicando con la cima. corridoio largo quattro piedi ed
che aggmng~i farvi cosa gradita invia~d.ov1 1. d1~egm d1 ~lc~n~ ha un'altezza costante, cosl che si percorre con difficolta. (U
. «Credo. elle Shetland e che i natlv1 attnbmscon? al Ptttl.
t~m.
?uca di Buckingham, che aveva visitato questi luoghi , mi
anuche 1 d in ualche modo ai Nuraches: perche qualche mformava che alcune di queste torri, dette dei Pitti, mostrano
Esse som ghafi?. t qno dei corridoi a spirale dal basso m alto. delle caratteristiche interessanti, come ad esempio lo strozza-
volta hanno
hh ammera m ert ralista di talento e membro dell'Univer- mento eccessivo del corridoio a spirale man mano che si sale
na u · · · , h
II Fore
d. c 0 penhagen' d u rante un viaggio in Scozia v1s1to· · anc
· ·e verso la sommita, in modo che se alla base un uomo vi puo
sita 1 1.Sole e rru. ct' ono, i disegni che ho l' onore . . .d1 mviarvL
, t facilmente penetrare e percorrerlo inizialmente con facilita, ii
queste . heologo delle mie part1 VlSltera pres o corridoio si restringe poi tanto che verso la sommita puo per-
n gwvane arc . · h' 11
Forse u . h' lla ricerca di monument! antic 1: a ora mettere appena il passaggio ad un cagnolino: cio sarebbe
quegli stes~1 luog I ~ . dettagli e informazioni piu esatte. inspiegabile, se si ripetesse, perche si potrebbe pensare che
Potro formre magg10r.1 1826 nella costruzione osservata la cosa sia puramente accidentale,
h 1° magg10 ».
Copenh~g
A s1eme en, 11 0 hl'zzo della vista esterna della torre, il
a sc ' d'f' · ·
dovuta ad esempio ad un cedimento posteriore all 'epoca della
s . . ·, he la pianta e la sezione dell e i 1c10, ma 1 costruzione). Qua e la si vedono resti di porte o finestre ri volte
MUnte~ rm mv10 anc o scarsi per poterli riportare esattamen~e verso l' interno della torre ; i corridoi sono coperti da grandi
dettagh erano tr,opp h0 fatto a meno. Questa torre si trova m lastre di arenaria o gres, rocce locali , unite senza malta. Da
nella tavo~a, C~l n~ n Iago molto profondo e ci si arriva per questi brevi cenni, ai quali limi~o ~a descri zi? ne, si puo .osser~
mezzo d1~ircontaat~a l~~ricata stretta e interrotta coperta da due
un'isola vare come vi siano delle rassomighanze con i monument1 sard1
una s r oggetto della nostra ricerca.
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73
la rappresenta un 'aJtra torre del-
Lafigurc: 8 d~lla stes:t~ t~~oDonardella ' tratta anch'essa daJ paragone coi nuraghi, ho volut ..
le isole Bntanrnche, d~ ._ ·rato e anch ' essa mostra esterna- cendo nella Tavola XIV il ct· 0 fac1htare ii
. A J o/og1a 0aia Cl h
ed una veduta panoramica c~segno di Uno di c~~-fronio .
' .
vo lume d1 re we · aJianza con i nuragh1 , salvo c e
si potra confrontare con i fra~~e rn?stra un cen1 lopi :~'
me nte una notevole ra_ssom10 .
.. me d1cevo pnma. .
nell 'a rch1trave,· co· asiat1ca
. . detta Afahanistan
o
es1stono
,
delle
.
Vil e soprattutto con ali schi . enti del!e rnie 0 nurntr
Nella provincia h anno hanno attirato J attenz1one preced en te. I d1segrn
. . so
eo zz1 della
no stat· . stessa tacane alia.,.ot
. · he da qua c e 1 · d" b 1836 d
cos truz10~1
degli ~ s1ccome
stud1os1; . po t rebbero rappresentare un termrne 1 tern re
, 1 pres1da! 1 Voia 1Q\
, ove e pubblicat iJ . ournat .e di '"'.
sulle decouvertes faites par M Ho . Pruna articoit\s,?'iq ~
. o1gberge,. I o d1 t , . 1
cans f'A.jj . J
g/i%~
"-- -
75
. hi sardi in ordine alfabetico
Elenco de1 nurag d Ila "A" alla "N" inclusa, Benetutti (10): S' Aspru S
r comune o zona a Ogoro, Puddighinu, Sos Noct Elena, Cunu lJ
pe fornito dall' Angius nel 1835. de ' ecc . os dess'to1· ' rre1
c ighe N e, Al .p
Bessude (9): tre sul Mont p ' Ostalile lliangi, .,iii o
(27): Itzi, Losa, zuras, Trossaill~, _Ederosu, P~r- te P eg1a, . S u R unaghe dess'E e elao, che sono N 'lor~' l"11t
Abb0:santa_ Nova Mura Lauros, Riga, Ptcmu, Osoddeo, 6v5 ~v
da-Capida, Sidlva5 aas' de Quiricheddu; tutti hanno l' ingresso Runaghe de S. Tiadoru Su R na, Su Runagh uraghe d iJis ~
dessu Fossu, e aro , . . Runaghe de Birde, Su Runa unaghe de Cun: de Cugne~1on. , ,J .
b . ·gnoro il name degh altn. de Pedrischedda, Su Runagh g~ Pectrosu, Su ~da de Cha~~ Su " oil ·
li~J A
molto .ass~7). Nuraaudizzina,0
Nuragu di la Padule~da, Lu Bidon£: molti, tra i quali e uro l?cta. unaghe deJ~ S :'aIIw•V
Ag[Ji_usd. L. d stru di la Cussoraia di I' Azza, Tarrag1ola, Lu
Montra1u 1 a a ' . ~ . ·d J · dornina tutti gli altri minori ~ue11 ~ ch1amato Pad e ~~ ,.rJll q
. heddu· un settimo s1 trova ne1 p1ess1 e pnmo . . . ma ~uraghe Bentosu, ecc., ec~~rsi nella pianur:; ~ Mannu.c
i,nilO·
Nui~c '. (35 e piu) · N dessa Giua (o Frontehgtas), Sa V'8off
Atdo;a'/f~rede Logu Alta~ Picinnu, Sa Pala dessa Code, Btrole: un numero indefinito t . aitro si ch~ 9050
Chessa, Fruscu de s. Giorg · ,Br~ 1 9uali: N. So' la. e1a11f1
Mura, la . ullioazze Tusi;igalu 'uriau , Irighighina, Caddaris, Meu dd u, e mo Iti. altri in g·i·an 1, 1du 1' Drtghe · roto 0
Duras, sc i a , ' . o . h d M
pane s ' ro'' s
"sat
5•81111
San1·1o, Mu1.a Oi·o ' Araentu o '
Benez1ddu,
.
Su. Nuiag Te 1·essu S er-. no anche quattro tombe di giaa t. ct·is trutt1.. Nena • erb·tne, Alb
011d
.ddu Maso ne Maag1ore, Trajalones, u mu, 010- B . . (30) M . b n l. Zona . u
ca nte, Bortacl ' o , h 0 ·1 S lttL . oltt nuraghi, Tombe di . . s1tro1~ ufolf\ I
de
Io, MUI.a f reattac'
Su Suchiadu
. ,
Mura Orumos,
. .
Nurag
. b"e N z1. o,h a dette domos de gianas. A Monte Ru . g~ganti e grotte ~01i: ~
Bastla (q uesti ultimi due so no chiam~t1 Ment1 am t G_u1 ag( e ~
1 crale composta da tre piccole c !JU SJ trova una g sepo1~.
. Nrottasepi:i1.1
\ ·~
1od1
Lobados), Zedde, dessa Gioga, !roche s 1~ , .ura_sur 1o~a g ~ monte s1. trovano un nuraghe e amere d successive. 1·ce
a Itri non sono nominati). Ne! circondano. d1 A1don:iagg1ore s~ abbattuta e I' altra in piect 1· Nei· ue (perdas fittas) ed.110 stesso ej~ent
t1. .ovano
. qL1att1·0 tombe di oaiaanti in loca!Jta Cobenadas, tra 1. · press1 d II • 1 c·
c o . c' e un altro nuraghe; a Ghelai un altr e a Fontana °,uria 1 011/t
nu1-a0aJ11' Sa111"]0, Serralozzore . .
e Tusingalu.
.
Una qumta tomba SI altro nuraghe con una Tomba ct· . 0 a~cora; a Las0101ure1 1e.fila
tro va presso !'ultimo d1 quest1 nuragh1. . . magnifico nuraghe (alla SOmmita1 J1fiant1 ; a lsthela ~an1s un 01111
Ala: Nel suo territorio si trovano parecch1 nuragh1 ma non questo doveva trovarsi un anello d~ a Volta della ca~ ahro aeui\.
me n'e stato comunicato ne il nome ne ii nume1:0. fllJte
nurag he quasi· 111tegro;
. a Orthai un1 metallo)· 1 ' a 0rtoidderau1 Bil~
Altai (76 e pii'1) : Mannu , de is Bi~i s, des~a G1sterra, Sedda de nella regione chiamata Sa Raighlna . a tro nuraghe; e un ealun
Is Stell as, Loddi:1 , Barbagia_ni. Net press1 de! N~ra~he ~~ Is tane ; ne 11 a stessa zona si trovano , molt m mezzo ad'1 .
ec1 belle fn.tro
niSl.
Bidi s si osservano due grand1 tom be (sono torn be d1 g1gant1. ). B11Q
0 rs1"dd a1· un altro nuraghe e una grand e~m~~ T · ~
1g1ganti·a
Ales: idem. . ' un aI tro nuraghe; a Petra Alva un ne omba d · ' Cob
L 1ere h 1g1ganti;a deinol
Alghero (7): Questa numero e infinitamente ~inore della gig anti; nella regione de Sas Prunas uunrag e e una Tomba ~ chiarn
realta: i nuraahi pii:1 notevoli sono sul Monte Dogha: Nuraghe
0
Cucuru Al vu; un altro a Nittosila assiemnuraghe·· un altro a anche
Ri sula , Serra Ona, Benecuados, Coberciada, Monte Siseri e ·
g1gant1. · N e 11 a zona si trovano ancora nume a una . To. mbadj nuMa
Mura Casas. · · . . .
quasi 111teramente d1strutt1 di cui non ci· e' t taltn. nu. raiLu: eros1 1 Cani r
An eta ( I 0) : Urchin e le, Siccadores, Sa Pruna, Orgodoli, · '
nome: comunque sono s1curamente piu di 30 s(Qa o 1nd1cat , 01·1 de Ca
Castangia, Marione Ledda, Su Pezzudoladu, Ferulas, Tambadu, Ie tteraIe deII a voce "B 1ttt . .,, nel Dizionario . uestaelat
Urchesiana.
d uZtone
.
d I c ·ra. SaRe
Bo l otana_ (200) : numero mdefmtto. . . . e asahs) SaC(
S. Antonio (Vi ll anova S. Antonio) (8): Caju, Mogoru, Cra- Ecco un estratto del ~
chedd
che, Furo ni s, Spei , Su Runcu Mannu (forse Su Bruncu Mannu), porto fatto 111 tal sen so da .una persona istruita ed esperta delli
Do
zona: «Nella vasta _e~tensione ?el n?stro territorio si possooo
Sa Ena dessa Pira, Crannaiau. Tutti questi hanno l'ingresso 1iven1
molto basso. contare -~00 nuragh1, 111 p_ai:re d1strutt1, che hanno quasi semiri De
una o pm fontane nelle vicmanze. Tutti hanno l'ingresso molto nu me
Arbus (3): Perdas Albas (gli altri due, si dice, sono piccoli e
poco interessanti) . basso e vi si puo accedere solo ventre a terra. Nella pianaln Dr,
Arcidano ... ? campu) se ne trova uno quasi intatto, chiamato Nuraghe Man Bir\o
nu. Sulla montagna ve ne sono alcuni motto ben conservatd Pont1
Ardarc1 (1 J): Riu Norache, S. Isidoro, Mercurio, Ilimone,
piu bello e grande e il Nuraghe Titirriola che mostra particolm un al
Badde Tuda, Canedis, Ferula, Figu, Chia, e due chiamati Perda interessanti e presso ii quale si trovano delle Tambe di gigant
Lada ('pi etra larga'). pietn
Le pietre che le ricoprono so no integre e qu~cu~a ~ cosl.grafr Fl
Ardau/i (1): se ne nomina uno solo , ma certamente ve ne de che dieci carri tirati ciascuno da tre g10gh1 d1 bu01 no: f(
sono molti altri; questo si chiama Nuraghe de Monte Piscamu. potrebbero smuoverle [bisogna ricordare che ii carro sardoi Cam
Aritzo ... ? (io tuttavia ne ho vis to qualcuno ).
piccolo· si tratta del plaustrum di cui abbiamo parlato nella ~· nu,f
ma part~]. Si dice che all'interno delle tombe siano statetroi~
Arixi (I): Nuraghe de su Bruncu de Nuraqumini. nello
Armungia ( 14): non sono stati indicati i nomi. Man
Assemini.. . ? delle armature ma io non saprei assicurarlo». ~
Bonarcado '( 17): N. Funtana Chere h'is, de Burale Prunas... f1
. ~ssolo ( I0) ... ? Ma se ne trovano in gran quantita. Non e stato · ~ sedauna11 Nurc
rnd1cato alcun nome. Baucuadu de Perda Pertusa (il nome denva ord ' J'ap~I~
Tomba di 'giganti la cui stele in basso eforata: a qmres·31'~~
G
Assuni (2): Nuraghe Oru , S. Giovanni. ' . d ( trebbe esse · G
_Atz.ar;1_(3) : ~bba Cadda (in buono stato), Suergeddu, Niu de tivo di Perda pertusa), de Sarg10 ett~ P~ da castrum).& Sali!
C1obu ( rndo d1 corvo'). letta 'piccola aia') de Crastu (coiruzioned a Pedrerd. ~ s.
' ' . d C ddos ess k
Austis _(2): ~techore, Badde Majolu. Musurgiaga, de Muschm, de Per a- a. dd' de Mura·fi~.~ Sten
Scovera, de Gioanni_ Uda, de .~.orenzu N ; ;~ al nuraghe B.~ 1
Banar'. (Meilogu) (2): quasi di strutti.
8 11 Pianos, de Cannarg1os, de ~mccu. «1,11 ertura anraverso n·:
00 Oni1
Cu
° °n
(0 5 8 (Parte Usellus) (15): Nuraji Mannu Coronaiu
u runcu dessa Don1 ) s Vi ' 0
Rubiu
cuaddu - dice ii vicario - s1 trova un apd nessunoha 01 Can
1
Turturi s N . ·· d' cM . u ' a ena (o Bruncu dessa Vena) · · · tterraneo ove t·ia.
· ' uraJr ' ont1 Ala Gu· · s d N ' seen de con gradm1 rn un so . ·nieressanll· pe rd11
Congiadeddus de is C . . ' . igui, . essa as, uraji de is · d. t. r·aah1 sono I Cue
11 penetrare. Alcum 1 ques 1 nu o
Gureu, Brunet; Acuzz o1~ as.' de is Pauli s, de Giuali , de Minda 81 Sign
Bantine ... ? u, oans, Casteddaris, ecc. parti coI ari ». . . , . de! casalis la voe~ de11
Bono (33) (si veda nel Dwon.ai . 10 Jr Cj
Baradi Ii (Pane Usellus) (I)· .. · · rr be di giaantt. 1ederet~1 ,
Anche qui s1 trovano 1om 0
( ·ente a c1 1e' !)' · \'~(
Bores.i·a ( I) · N 1... d · NtrraJ1 Canedu.
B . · u aJ1 e Mollas Bonorva (15) : N . Tres Nllraahes o
111. , perda pean ' :t. · ~·., :ctii
aru111111i (5): uno detto s - c j· laggio omonimo), Paza, 0 g en ' h e Nm ape,Sa sea, L 0 ~'kefl·
, p
Meloni , Massetti, Simoni e_r~~p icemente Nuraji; poi: de Perdu
ta Lughia, Nurabbas, _Cumbe~sos, .. : ~
. Ba11/od11 ( 17): ln i q · 1'·UN11u. . 1
s1tro c ua 1 Carb1·1 S B b d'Ederas Bortolu Surg1agas, ec ·. Montpll. 1111
· va una rocc ia lraro .. t· : .'' · ar ara (presso questo ' ' . d Fnscas, ·
/fr /vi ...? Sembra che :1<~ a c1~1 grot_trcell e fun erarie). Boron.eddu (5): N. Sp111e LI , . , d' 1
·cil'11m·
n ce ne s1ano proprio. das , S. Salvatore. . . . Toscono. Pot · =
76 Borore (22): N. B1ghmzont,
mati Duos ~uraghes, Suergiu, S'Infu~cadu, Pischedda, Urpes,
Busozone, F1gu, lnterenas (forse da inter venas), Imbertighe, fitte: una presso la h · ' ·
Strada ' .c iesa, un a1tra m regione Grillu; altre sulla
Tres Nuraghes, Casas, Mura dessa Figu, Di Colombos, Mago- in territ~~~~s~i IOarg~~e del torr~nte ch~ va dalla Iocalita Nuchis,
sula di Flore?, Arghentu. Nella zona si trovano anche Tombe di Sor ono a , vo a, a Bau e Lass1 , passaggio per andare da
giganti. . . . . chegabb' Tonara. Sembra che si parli delle stesse perdas fittas
Bortigali: numer~ mdefm1.to. II cu!at? d1~e che ce ne sono in f
Tavola ~~7' en_zionato. precedentemente e rappresentato nella
gran quantita e nomma solo I due pnnc1pah: Nuraghe 'e Ponte, nel terr't . . d'nGgms ~g_gmnge che, da un successivo rapporto,
1 ono I avo1 nsultano 7 nuraohi
Oro lo. . . Genoni (19)· N p· · .. b •
Bortigiadas (2): senza i nomi. Pietro . . i~mnu , NuraJI Longu , De Trapapulus, de S.
Bosa (10): tra i quali quelli di Tiria, di Monteferru , De Do ' de S . .C:?stantmo, d~ Pobulus, de Lanunza, de Birii:1, de
Sesannos, ecc .. Fatmus d~ ~mu, de Fr.uscrn, Nuraji Addori , de Lorios, Nuraji
Bottida (circa 25); e qualche Tomba di giganti. tu, NuraJI de T~e~ Bias, de Duiduru, de Crobedu, dessu Cor-
Budduso (35). In questa zona esistono nuraghi "di varie razzu, dessu Margm1 , de Santa Maria ecc
grandezze e figure, con cinte e senza". Que.sti sono i piu note- g~~turi (5): N. Madili, Nuraceddea: Nur~citzu Tana Planosu
voli: N. de Turres, De Loelle, Locrona, Eghmanella, ecc. Quel- . tlarza (37): N. Bi:1tturu, Rischera, Jane, O~cone'. Trincia~,
lo di Loelle ha una base di 270 palmi di circonferenza (68 metri ~urn Tur~~es, Conchedda, un .al~ro Conchedda, Cuguzzu, Laz-
e 25 centimetri) e quello di Eghinanella 270 palmi (70 metri e n~s , Bmgheddae, Mura Gioia, Nurache Ru ss u (Gru ss u)
Arbiardu , Madaurru. '
87 centimetri).
Bultei (5): N. Norchidda, Curtu, Logustana, Perda de Batti- . Giave (21 e piu): nella localita detta Campu de Jossu vi sono
il ~uraghe de Boes (o Oes), S. Antine, N. Ruju , De Cagules,
le, Tilargia, ecc.
Saucos, dessu Runcu , de Idda, Figu, Putuddi, Feruledu, Riu
Bunnanaro (7): N. Di Elias, Curzu, Di Fontana Majore, De
E~a, Meana, ~ · Amuradu, Porcheddus, Accas, Bidighinzos, de
Bega, Pischennero, De Piano, De Malis. Nella zona si trovano
P1anu, de Songhes, de Donnigazza, de S. Baingiu , de Silanus,
molte caverne sepolcrali dette Pertusos. de S. Cosimo.
Burcei (2): N. Nanni Cocco, Nuraghe dessa Serra de Anto- Santa GiitSta (l): Nuraji de Sassu.
ni Sl. Guamaggiore (15): Nuraji de Baccas, Friarosu, de Corti de is
Burgos (3): tutti distrutti. Baccas, Margianu , Barru, dessu Bruncu, Lacu de Leoni , Titiriu ,
Cabras: nel solo territorio del Sinis ne esistono 25, in parte Pizzu Eccis, Perdosu, Su Bruncu de Giuanne, Zuddas, Mi ndas,
demoliti e posti a un quarto d'ora di strada l'uno dall ' altro. Si Sa Corte dessu Secci , Monte Acuzzu , Ros inenn a e un altro,
chiamano: N. di Angela Corruda, S. Giorgi, S. Barbara (detto detto Baccas, do ve sedici anni fa furono rin ve nuti numeros i
anche Sa Tirla), Matta de Tres Montes, Matta de Trancozzu, Pia- oggetti in bronzo (forse idoletti ) e altri in rame rosso del peso
nu Mannu, Pianeddu, Monti de Mesu, Cheridoris, Figu de Cara, di 80 Iibbre. Nei pressi es iste una costruzione circolare di gros-
Cani a Porcu, Porcu a Cani, Canavadosu, Matta de Canna, Nasu se pietre chi amata Su Fraigu de Is Morus ; in questa zona si tro-
de Canna, S. Sadurru, S' Argana, Sa Costa de Signora Giuanna, vano numeros i altri monumenti anti chi .
Sa Rocchita, Capialis, Serra de Cresia (detto anche Colombus), Guasila (6) : N. Lioness i, dess u Se nsu, Siono, S' Omu de
Sa Costa dessu Forru, Matta Suescia, Muru Zoppu, Su Nura- S' Orcu, Nuradde, Corrigas.
cheddu de Pala Curizzonis, Sa Canudera, Pala de Margiani . Guspini (9): N. Arrosu , Nuraj i, Zuddas, Crabus, Omini s, de
Domusdemaria (2): conosciuti come N. Bach 'e ldda e Spar- S. Sofia, Saurecci, de s' Orcu, Fumiu .
tivento. lllorai (13): N. Pothiola, Truncoddi , Iddoro, Iserethe, Abba-
Dorgali ... ?: Anche se ii riscontro e negativo , ho no ta to digu, Serraloo, Frido, Eri Manzanu , Mau ,. Maunari , S . .Luca
numerosi ruderi. (questo nuraghe e situato alla confluenza d1 numerose p1ccole
Dua/chi (17): N. Perra, Caddaris, un terzo fra questi due, valli , di modo che, andando da Bono a Bolotana per la strad.a
Birlola, Piddio, Binzas, Perda Majore, Dana, Baldalazzu , E della pianura, lo si tro va sulla sini stra. s~ di st.ingue per le fe n-
Ponte, Cubas o Cuvas, Biancu, Barile, Craba, Pirizzada, Ono, toie dell a rampa, pii:1 numerose che negli altn nuragh1 ), Dessa
u~ altro tra questi ultimi due; presso ii Birlola si trovano delle Mura de Mateu Pitales.
p1etre coniche. frg,oli (9): N. de S. Anto~i o , de S~nt~ Stephanu , S 'A bba
Flussio (2): N. Gianas, Mulieu. Salita, Pedra Usai, Sauccu N1 eddu , .A ll~n a 1 su Notante, Sa Sed-
F01~ni (20): uno in regione Eliseo; gli altri in regione detta Sa da de Nuraghes, Su Nuragheddu , G1ard11!os. . .
Camp1dura, che sono: Balloi, Osule, Madalei, Madau, Grema- Jsili ( 16 senza i nomi ). Siamo conv111t1 che questo nume1.o s1a
nu, Mureu, Salina, Dronnoro, Oruviduni, Donna Maria, Dosso- ben inferiore all a rea lta. Si veda al propos 1to la nostra cai ta d1
nello, Su Isperu, Loran, Monte Pasada, Locherioe, Logomaghe, una parte de! territori o di Isili (Tavo la V/11). .
Marcus1. lttiri (9): R. Tu vuru Runaghe, Runaghe de F1 ades. Palas. R.
Fo.~ru (3): Nuraji des Attus de Cresia, Nuraji de Terraji , Mannu , R. de Iru enti , R. de Luro s,. R. de S. Cipn annu . R.
Nura.i1 Apiu. Ma 'ore, R. de Coas Pidda, R. de FenuJeda. . . -
J (8)· N Scala de Ebbas Paza. Curtu, B1nza les, Tiu
Gadoni: none stato fornito ne il numero ne i nomi. L aerru . · ' ' , · B
moro, Mon t1b . oL1 Columbos ' Monti
. au de Rund1nes. attana.
S paltell/: numerosi, tra i quali vengono nominati solo: N. o
a isco, Muru Gollei, Gollei Lupa. Lei (2): N. Pattada, B er~nil ~s. . .
S._ Gavina (piu di 20): N. Cucuru Casa Sa Casa de Antioco Loculi ... : non abbiamo rnd1caz1one del n~m,e1 o ; tavo li ' fo rse
Sten (I ' A · ' Lode (2): N. de sa Mela, dessa Taula (tau a , ' ,
0 . T10111. ngius crede che non siano nuraghi), Nieddu, Scroca,
iti . Su Cucuru de Biaumbo Su Cucuru de CracaJ·a, Su per 'altare' : lo ho visitato). I . Mamu ahin a Conn ava r-
Cucuru d Pl ' Lodine ( 11 ) : N ..dessa Pa 1;r~c~ '. a, na' S o 1~ven ~, Mui soni s.
Carnpu de anu p·
, Su Cucuru de Pizzu Loia Su Cucuru dessu
' gius, Murso de Boma, Loso ai , ran , ,
via . , ~ssu 1rastu, Su Cucuru de Sia (forse de sa ia o sa
' cioe della strada'), Su Cucuru de is Perdas Lungas, Su Toles i, Sos Nuragheddos. d c · .· Mannu. Trezza l1. Su
Cucuru de M . 5) · N Bruncu e 11111u ' .
sionif' , aso ng1u s, dessa Gibba Manna (Gibba Manna Lunaniatron a ( · · d Cimi si Pl anu Crast1.
Bruncu dessu Fo11 ' -1 aJ
·i Su Bruncu e · ·
M' d·1 de Nughes. dessa aIe•. p .1 de
dci i··1 icf grande gobba' : questa parola si ritrova in molte zone
0 ras (6): Runag he dessa 111 ' · . ~ d e') Runa ghedd u
cs·1 t a, ma soprattutto nel Sarrabus e verso Iglesias, dove Lll
(' raohe g1an . ~ ' ii ·
. c un a G'bb 1 A Baddi a he, Su Run ago 1~ e nu ~i"'' ~q 'ulrim o vi so no de c
valore di ci! · ~ cuzza. Del. re~ t? la parola g~bJ:a ~a lo stesso (' nuraghe pi cco l.o.·) . N~.' press 1 ~iq~1~1;servaz i onc: clcllc g ro~
'colIi , ciuu, che pure s1g111f1ca ' punta', c1ma ed anche
i, Pir~~ )d des~a Gibbqe?da, de Gibba Carroga, dessa Gi~ba d~
Tombe di a jaa nt1 Ill pe1fetto stato un·1 pietr;1 quadrata_ncl
\Ulla ·' e Gibba On1d1, e molti altri di cui si trovano 1 rest1 se pietre f~1~ ano una. mezza~L~,;~1 c~ao~ui ii nonic di Pcrda l··1tla
. c1rna delle colline mezzo. alta sette pal1111 (m. I . - .
(JC/ Voi : si d' .' . . . . . ll" lllllC
h1c0 .,. ice che s1 conoscono nura o-hi m questa zo na (ma dato all a zona . . . non s1 i11di ca no I 11 01111. •
Sa11111/11s.w rgiu (20): dt cu1
t1 c poco probabile); vi si trovano fnv ece numerose pi etre 77
. stato mialiore di conservazione, chia- dove si trovava un buco 1
quello che s1 tro.v~ ne11 o o
bastone, senza poteme rane . terreno, nel
mato Nuraghe Pm cu. ondo I' Anaius sono molti di piu: anche le ricerche. Dobbiamo ag g_giungere il fonqduaJe fece
50 ma sec
Macomer ( , '
o . gmnger o· "" en
.. N de Tamuli (Tavola III) e quello di sa zona furono trovate delle e che in un ' "'a non 1rare
io la penso cos1): tra ess1 ' 1 .
asce, come quella raffigurata tiature di bro~urag1ie d~~nti
S· Bar bara (Tavo · N. de Santa Barbara, de S . N 1co
(la ).Xll) . I a, d e
Nuragus (7): N. S. Milanu ~e a Tavo/a XX1~ e delle ~ ~
Ma gomadas 3 · ·
giu, De Corti Larenziu De G S. ~miliano') D•a\\afig P 1 cc~
s' Ebas. . a 4 . N Fruautula, d' Orguru, d' Arraiolo, Su Frau. Nurallao (6): N. P~du p:noni~ De S. Ste/.1'ulli, D~0 5)
Mamo1a~P( d) .. ·( !?) ·0 N EJiahentosu, Tuscanu , S. Andrea, Planu de Fais, De Tramalizz a,S~l~a, De Sarc·trict .' Dq,.,}e
d T.l
.Mara
. . c' dt a t.na . . ""
1• Gerghenes ' de Monte dP1zzmu,
. .
e i eppen, Fa1s · un grande anello a. i die e che nel 1 an 0 • Pujol
· c1· s1a '"Jiu ·
B1d1s1' ugurun c l d os Dessa Mura, Noed os e onte E ntosu, d M Nurecci (3): N. Planu M.o t' nuraghep1au·S1
Cabanes o a orz ' · d 'T' ' n 1 N .. nu
· ' dess ' Adde Pi zzi nna , Coas
de P1rastu, . de Bulhta,h. eI .Lomrnasu. Ollastra Simaxis (6): N d~ ~ra.ii , Perdonact ~
. . no solo ' presso la chiesa parrocc ia e. Accas, de Pardis, de Malas. · S Orcu, de ls ~·
M arru btu. u .
Martis (3): N. Burida, Mont1gul adu, Mo~t~ F~~nco. Ollastra-Usellus (4): non n es Bias
. N Norza (che con 7 camere e 11 pm grande), Era, Oliena (20): non se ne inde .vengo~o indicati i . · ~
Meana (8) · ·.nas Ziligorru Mont1gm · · p·1sanu , c aI av1grus
· , . d. h . icano I n . norn1
Martu zzus. Cortl , ' ncerca ice c e s1 trovano gig . om1, ma I' ·
Maria Cantada. . . · b c qual cosa coincide con ciO ch:n~~?s pressoche daautore de\~
che e stato detto precedenteme ta iamo vista noi PPenuuoJi
Ncu./J1 O1·ia (26): N. de L1tu, Barbagaggms, Nm de Cro u, ra-
I ) c
. s l de Cuaddu (due affiancat1
.
ma
d. . .
1stmt1 tra oro , oro- all olai. (4): N . Loai,
. n e.
Falaighe L
econ ' '
que\~
b1a. ca a . d ' Ar
I Pel-di·oalies ' Trodori ' Foddias, ganzo as, d e p orcus ,
1 Olzai (6): N. Ludorioe due ~ellogun~oro, Palai.
nas, ce d
de Mura de Accas, de Tuni s, <;rache~osu ,. Mu~anzo sa, e lo, Commiddo, Sorghidd~i. a regione di Elenui
Ligius, de Serra Caccus, de,Land1 (e altn 6 p1~coh) , de Foded- Onan[ (3): di S. Pietro, Nuraghe M . e, coc~.
dus, de Coronas, de Madavo, de Porcus, de Pru~u , de ~rache- Orani (30): non se ne indica ii n~m~.IUdreu.
-
JO SU
(fo rse Jo stesso appena qui sopra); quelh grand1 , salvo
qualcuno, sono ben c?nservati.: il nurag e ums e a n~or ar~
h T . ' d . d
Orgosolo (10): N. Doghelinao Rui·u p
stI· sono 1·.pm ·, grandi ed i meglio conse
' .) . e Nurao
' orta
rvati
ct he(qu1.
0 rosez ....? N. Portu, Numa, . 0
per ii ritrovamento d1 statue m terracotta, che credo d1 poter Gabrielle Pi
ri fe rire al culto della Grande Dea. Busti simili si vedono alla Ortacesus (1): senza indicazione de! ' restretu.
Tavola XXX!V,figura 8. . . . Osilo (37): N. Bella in Piatu, due a ~~\ct
Noragug wne (3): Mura de Sune, Tohnu, L~zzer~. . gm, Sa Funtana dessa Figu, Furendisos 0 Pd a, Su lstellidoi.
Norghiddo (13): tra ques ti sono menz10nat1 so lo quelh Ferrundia, Tau, un altro nello stesso ludg nLrapes, S'Jscia ~
mea li o co nserva ti : N. Suei, Perdu Coss u, Scocca, Ta Erra, A nzom·1 e ('"l 1 recmto· degli agnelli' ) Crao,1 adu (d ' Cobe rl11,!o
Ruj~1. De Giuanne Orene, Dessa Calavigres, Dessu S:arali~an~. Santile, Clavarido, Cantareddu, s' Abba s!i u ('a castr11111)~
Nughedu di Monte Acuto (4): N. Mannu , due m terntono un altro ll vicino, Badu de Samide un altrzoa l' a~qua sala1a'l
. • ' 1 v1cmo c
d'O rvensa e gli altri in quello di Codinas. Andna Pmna, Corona Rubia, Isgrastula Lepedd S ' urtu,
Nu/vi (71): N. Dessu Pardonu , Mo nte Iscoba, Ara, Bardosa, d essa Ud a, S ' I sc1a . dessu Laccu ('un' isola ' in meze, adCorvuk .
De Fontana Argentu , Ruju, S ' IsteITidorgiu , S ' lrpidarzu, S ' Aba, co 1o stagno
, ?)
. ,
Mass1zo
. 1a, Multa de Giogu s Ba· zo a un ~
· r ..'
Monte Orri a, un altro Monte Orria, Monte dessas Molas , T u dar1,. p aduganu, Pag1olu, . , . mg1u a(
Caudes, Tangarone, Eredu. ' ' Far
Bolonzanos, de Santa Barbara, Irru, Su Addi Alvu, Perda For-
aNori
cada, Mo nte Lidone, Perdosa, Su TeITi Ruju , Testile, Colon- . Riassumendo i contenuti di questa lunga lista, per quan~ secon1
dros. Spada, Olen turi , Su Ri u dess u Salighe, Sa Ucca dessu mcompleta, e tenendo conto delle sole indicazioni numeridt ('case
Monte de Mesu , Oreo, Cantaru Gulzi, Sa M ura Bianca, S ' Ena abbiamo 1270 nuraghi per 96 comuni: diciamo 96 al posto re piuc1
Manna, Carchi nada, Conca Niedda, Arghentera, Sa Coberchia- 108 che sono citati sopra, percbe per 12 tra loro non eriport!'.' Cag\i:
da, Su Cudos u, Lodiana, Muros, S'Ena Longa, de Giannanto- il numero dei nuraghi esistenti. Ora, se si vuole procedereak entra
ni o, Sa Marchesa, S. L ussurgiu , E li ghe Entosu (Quercus ilex calcolo proporzionale, si ottiene che gli attuali 376 comuni M passa
venrosus, lat. ), Mo nte Iscarpa , Monte Ervo , un altro quasi la Sardegna dovrebbero av ere un totale di 4974 nuraghi: su~ quell:
distru tto, Scala de CaJcu, Pianu Ederas, Seddas de Noari , Anto- niamo ora che nei 285 com uni che restano siano menonurneil\ cire1
nu zz u, Sa Mattiruj a, Ena Formica, Pua Vera, Fontana Loda, si della meta del numero media per comune (ma traque- tel'ir
Piantari , Su Oinarzu , Al vu, Giuanna Lisa, Pena de S ' Aghedu, comuni vi sono quelli del Sulcis, di Teulada, della NurraJ ghie
S' Adde dessa Cbessa, Buon-intro, Sa Marchesa 2° , Sa Pilosa, Sarrabus di Sant' Antioco, di Cuglieri, dove non s~no.rne ; to11i1
Ruspina. un altro vicino, Su Fralle, Columbos , De Fora, Monte numerosi' che altrove) : avremmo qum · d'1 una c1·rr.a 1mz1ah che n
dess u Furru , Su Cabrione, Figu pinta, Su Caricharzu, Chiri, 3704 da cui toglieremmo la meta, c10e' 1852
' . acrcr1ungendo
. , bb hi
Egli
un totale di ~ nurag ·,,,
312
Spada . quell
quali i precedenti 1270 avremmo. t Anz1 peruna"" lode
Nuara (16): N. Ogoglio, Sa Tanca Manna Soddu Deo Fon- Questa cifra finale non nu pare esagera a. . ' . bra
. . . umentl m1 sem sateb
tana de ~itu , Pradu de Leo, Monte Gurtei, Muriche~a, N~sche abitudine all' osservaz10ne d1 questi mon ., Ito (spessoei· bini.
le,' Coss10I.u (c?n Tomba di giganti e antiche rovine) , Loddonu , il loro numero sia considere~olme.nt~ pi~ ~e cappeileil!'· ne c
S Ab~a Viva mter Nuracbes (tre uno vicino all 'altro), Costi costituiscono le fondamenta de1 mun di anti~ resti dei nura~ liin
(nel trnsmettere questa nota si fece osservare che un uomo che poste alla· sommita d1· co11·me: ge neralmente
.. 1pianura o ·1n 1 ~
pro~
· 11. levant1s1 ne 11a
era entrato. nei Nuraghe de S ' Abba Viva, e che vi aveva osser- si trovano in cima a mont1ce 1e . dei chius1.· ;... nuTa
vato, ~na p1etr~ sepolcrale a ridosso del muro ('contra la parete . A
abbastanza spaz1ose. umen a.
t ndo il numero
h._ omunquenee
. ~, N
quasi una laf'J lde se I l ,, · f , . 1 ~Ce
. . po cra .e ), s1 s orzo d1 rovesciarla: si aprl nuisce in proporzione quello dei nurag ' c )
a II 01a un pa ssaoa 10 d , · , .ff.. . arne le tracce · dist[
• < bb a un a1tra p1ccola camera ( 'stanzina ') con metodo non e d1 1c11e trov
cne
Sonc
llloJ
78
CAPITOLO QUARTO
o di monumenti, sarebbe un . . .
nati , e severi del nostro plorsD1 p~r z1mbe1J? a1 critici illumi-
Opinioni sull'origine e la destinazione dei nuraghi. . · seco o Ira dunque 11 l ' ·
censs1mamente; sebbene f ' · . . non tquet sm-
temo che qualche distu b o pens1e~o d1 n~n _trasandarlo, ma
all ' intrinseca del sog et~ o Qon aggm~ga d1f~1colta estrinseca
Aristotele e Dio~oro Sic~lo_. Di _tutti gli antichi scrittori che che barlume appena g '?· l uando m1 pare d1 travedere qu al-
si sono occupati, de1 nuragh~ , t soh ch~ se~?rano averli visti mai e questo' e' cert· ~ mo tra, che m1 travo al buio piu che
realmente sono 1 autore d~l hbro IJ_e M1rabilwus auseultation.i- ' lSS lmO»
Ho citato questo brano di 1 .
bus (forse AI:istote~e?) ~ D1odo:o Sic~!?. . . . siano vane e diffi T . una ~ttera per d1mostrare quanto
1
n primo Sl espnme m qu~stl .t~n;nm1 : «~1. dice che .m Sarde- ma frase rende es~~t~~e:~:~:~ SUI . nuraghi .. Soprattutto l ' ulti-
ana tra altri belli e numeros1 ed1f1c1 costrmtl alla mamera greca spesso anche da d I ea d1 questa impotenza provata
~nti~a, esistono delle cupole (ThOloi) di mirabili proporzioni, riconoscere n . me q~an o.' dopo a~er avuto l' impressione di
innalzate da Jolao, figlio di Ificle, che portando con se i Tespie- sulla 1 ~1. nuragh1 cert1 caratten capaci di chiarire i dubbi
si giunse nell'isola per occuparla» . caratte~[~i on~me sul l~ro uso, la scoperta di una diversa
?
E difficile che queste "cu pole", o meglio queste numerose nel d bb. ca d·n un altra d1 queste costruzioni mi iipiombava
}' U . IO e . lSt~ggeva tutte le deduzioni ed i ragionamenti ai
"volte" siano cosa diversa dai nuraghi, la cui camera interna ha
qua l s1 era gmnti dopo le scoperte precedenti.
sempre forma di cupola, e che sono presenti in numero cosl
grande. Questo brano non tratta della loro destinazione; quanto
. II pa.d re M~da.o. L' ~bate o, meglio, il padre Madao , nel
al loro costruttore, ne parleremo in seguito.
hbr? f?t~sertazwnt ston ehe apologetiche critiche delle Sarde
Ed ecco i due passi di Diodoro Siculo: «In quel tempo Iolao,
a':tieh~:~· 1792, conside~a i nu~aghi "op~re an~idilu v iane dei
avendo fondato la colonia e fatto venire Dedalo dalla Sicilia, g1ganti · Non ce la. sent1.amo d1 andar d1etro a1 ragio namenti
fece costruire numerosi e grandi monumenti che hanno resistito c?~ porta nel tentat1vo d1 provare I' esistenza di questi ultimi :
fino ad oggi e che sono chiamati dedalei , dal nome del loro
Nuraghe (~ costruttore. Fondo dei ginnasi e creo dei tribunali e tutte quelle
d1c1amo solamente che ritiene i nuraghi delle tombe: «A ci o si
arroge I' immemorabile tradi zione che i Sardi serbano di essere
u. istituzioni che fanno felice un popolo». essi Noraghes lavori <lei prischi coloni giganteschi , non aia fatti
In un altra passo simile, Diodoro aggiunge: «Rimangono per abitarli, mentre vivevano; ma per seppellirvi i cada~eri dei
anche oggi i ricordi di queste costruzioni. In effetti le piu belle lora defunti , che pero esse gran moli con altro nome tuttora in
Su Jsterri 1 campagne hanno preso il suo nome, appellandosi Ioiesi, ed il Sardo si chiamano Domas de Orcos, case dei giganti : stante che
es, S ' lscia ~ popolo conserva ancora oggi il nome di Iolese». Oreo appo i Sardi vale persona strettamente grande, mostruosa,
1, CobertuJ Sebbene io non segua l'opinione di questo scrittore e di quelli gigantesca, ferace, orribile». Piu avanti l' autore, dopo una bre-
castrnm)· che come lui credono all'origine greca della colonia di lolao , ve ed esatta descrizione di questi monu me nti, aggiunge: «Sem-
1cqua salati' ricordo cio che abbiamo detto occupandoci dell ' altopiano vicino bra che queste sl forti e torreggianti moli non potessero serv ire
1icino, Cu11t ad Isili, chiamato Planu 'e Olla. Diodoro comunque non ci da d 'abitura a que gigantesc hi uomini, che le costrussero, per la
·, SaComl: notizie ne sulla forma ne sulla destinazione di queste numerose strettezza delle camere, e Ia sorprendente grossezza delle loro
zo aduni11· e grandi costruzioni, che comunque sono certamente i nuraghi. mura, le quali non hanno alcuna sorta di fi nestra da farvi chia-
Baingiu, Eri ro : e per altra si vede che esse furono erette per tumul are i
edu. Fara, Vidal e Stefanini. Lo storico sardo Fara li attribuisce defunti onorificamente, dacche nel fo ndo di due di essi Nora -
a Norax, capo degli Iberici giunti in Sardegna dalla Spagna, ehes, situati verso Ia parte settentrionale dell' isol a, in un luogo
secondo Pausania. Il padre Vidal li chiama domos de Oreos chiamato Monte Ventosu , che sorge tra Ia vill a di Nulvi, e la
('case di giganti'). Il padre Stefanini e stato il primo a parlarne chiesa detta Ia Madonna di Tergu, coll ' essersi trovata una sot-
piu compiutamente in una dissertazione accademica Jetta a terran~a strada, nella quale dall ' uno puo passarsi all ' altro, si
Cagliari nel 1773: dopo averli descritti con molta precisione, sono di molto scoperte due sepulture, le qu~I i ~~st1:ano ad ev1-
entra ~el merito dell'uso al quale potevano essere adibiti. Prima denza che seppelliti vi erano personaggi ant1ch1ss1m1 ».
passa m rassegna le diverse opinioni espresse al riguardo: 1) Quest' ultimo passo de! Madao <'i e sembrato cos! 1mporta nte
q~~lla che Ii considera case di pastori, sparse in vari luoghi: da doverlo citare per intern, dato che rende certa la scoperta d1
c10e alcune presso il mare da utilizzare come abitazioni duran- due cadaveri umani in fo ndo a quei nuraghi.
te ~ ' inverno, quando il bes~iame scende alle marine, aitre in luo-
ghi .el~v~ti, come abitazioni estive; 2) quella che Ii considera II viaggio del 1821. Sin dalla prima escursione fatta in Sar-
torn d1 d1fesa e di rifugio contra gli attacchi dei pirati ; 3) quella de na nella primavera del 1819.. n~nostante mi occupass1 sola-
che. n~ fa delle tombe; 4) infine, quella che li ritiene dei templi. m! nte di orn itologia, i nu rag h1 m1 at~rassero taln:ente. ch~ al
Egh e cont~o la prima ipotesi per tre buoni motivi, tra i quali ritorno in continente dedicai ii tempo !Jber? dalla v1 t~. i111_1I ~1 e. a
mi i mezzi per ini ziare con profitto delle 11 ce1c e in
(uello de~l'msufficienza di illuminazione e di aerazione e quel-
o delle p1ccole dimensioni di certi passaggi e delle cellette, che
~~r~bber? potute servire al massimo come abitazione per bam- ~t~~~!~J~n:~e~~1r:~~~~~~~;.~;~odf~~i~it~~~~I:~i~~:~f\iJi~1
m1. Obietta poi contra la seconda ipotesi perche, dice lui , ce blicato sull ' argom~nto de1 . mon~~ore es ert~ del problerna,
n~ ~o.n o ~anto lontani dalla riva del mare quanto ce ne sono di direttamente al Petit-Radel,. ii ~a 00 · p da escursione,
chiedendogli rego~e ~ istruzi~rn Pt~~ I~i :~~i~:~eo~ruttuosa111ent
1
vicmi · S1 sforza d'1 contestare anche le altre due opm1orn · · · , per
proporne
nu h' una . e e senz a tra la meno cred1bile: m att1· ntiene
ch ' • 1 · · · f ·· 1· che aveva per o_b1et.t1.v? so.~1. at~ mio parere devono interes-
~g 1trofei eretti dopo le vittorie ! questi important1 ed1f~C1 sai 1 c e a
tace on tengo conto di tutte queste questioni , ma non posso sot- sare ii n;iondo <lei.la sc1enza. jchevole interessamento mosrra t?
1
disti~~o ~ l ~tt.e ra ~he g~i fu inviata. a quest~ proposi.to <la. un Graz1e al part1 c?l ar~ e am . nfronti delle rnie as p1raz1on!.
che ffici al~, 11 cap1tano Borelli del regg1mento d1 Manna, da quell ' illustre sc1enz1.ato ~e1 co. a i che otevo sperare: cosL
onoavedva .stud1ato molto le antichita dell ' isol a (i suoi scritti ricevetti ben presto tutti q~~· ~o.ns 1) ari 1 nurnero di nuragh1
all ' ini zio del 182 1 avevo g 1 ~ v 1 s 1tl~to utn ode,ll a camera chi ara. Le
rnoltoan1 at1 perdut· . 1, e I·1 poco che ce ne resta c1. f a nmp1angere
. .
· d· sea111 con a1u 0 . ~ e se
certo ~ perdita)_: «Sulle Nuraghe io non saprei, che dirle di e tracc iato numeros1 I o I " complete e num e r o~ ,
mie ricerche sarebbero ~tat~ ~o doef:~1 in modo esc lusivo. ~os:1
che ~I t .a c ?stru ~ ione ell a l' ha avuta sotto l' occhio; ne occorre
1
·1n cui s·.n g 1ele n fer·1sca. L' uso, cm· fossera destinate,
· 1·1 tempo,
avess i continuato a ded1 c~1m1 a . . ln fa tti in aprile esse luruj
Che in seauito non pa te P.1u avve~11'1 ve v. e ni~11 e nti poli1i c_i d1 q uc
fru gatoiano ~ft ate fabbricate, e da chi : hie opus: hie labor. lo ho 0
d rraa 1c1 c1 · I'
no in te rro tte a causa . e1 ..·o . a tornare in con!Hlt'. ll .c. . .·
1gura v' e n ru gato ·in esse; non ho nnve · nute ne Ie ttere, ne .· d che m1 costl inse10 d· Torino ind111 z-
. eru na· e d' , . . .
<.1rni lc h _ '
• ' c e appunt
iro, come dice II Me nsans;on, 111 un caso con- fui~~~l~~~~~e ~i,a, alla fine de~~ ~~e~~i~ i ~~~: ui~~1 nota sui nu ra -
L arri 11 ch·, 0
1are congett per ·questo non puo darse ne sp1·egaz1one. ·
zavo al mi o illustre corn spon en ~ 9
ure in an a, e senza fo nd amento 1 auton· ,
· d '
. ., · r· che avevo potuto visitare e tredici immagi- to quello stesso brano ch
ohi piU mteressan I h' 'J
"'· · II truzioni eseauite alla camera
. . c 1ara: ma 1 pac- Petit-Radel e che esprime ~.;u.a\~he rnese i'
m d1 que .e ·cos non oiunse"' ma1. a destrnaz10ne.
co fu srnarnto · edel lavoro
"'
D t h
a o c e una
quaI c he tempo
«Se i Nuraghes avesse Pnuone de\ u l:ardi f t..l
seconda cop1a era . stata presentata
. . · , quella di garitte o luogh1· rdo. avuto quest1111a autsuj"U cj~
p_1· ratt"] , 1·1 avreb.bero costruitiI sor . de ~hnazi
· · Ura.ohi.
1
II ' A derni a delle Sc1enze d1 Tonno, questa nommo ., v~~hanza
nspondenza gh uni con 01 . P 1 ~ V1c1ni al su, niov·0neI
dopo a . ccf una commissione di cui era relatore !'abate
per ~samNmlal ar ~on vinzione che ii Petit-Radel avesse ricevuto il ·
z10ne. 0 1
ra, ce ne sono po1::> 1hia tn. ' corne dell111are e llle'Iss1
lle
.nti
Pey1on. e . . ·d · I ·
.
pI ICO, pregai· I' Accadem1a d1 vol er .cons1 era1.e a. presentaz10-
d' re I e coste, e anche suppoc ss1m· d 1.da1· qua\i ecat . enect· ·in
apert1. m . quella direzione nen I o' ti che non s1 , Possono' Seg .
farne uso nell e sue pubblicaziom , v1sto c e 1 ongma 1 e non era
ne del rni o saggio come una se ~ph~e comh u ~1 c~z1.one e 1 non
a~!' interno dell ' isola, su ~ol~i~~ragrande 11lae a~atto, c~~~.
piu in rni o possesso. z10ne che evidentemente m non rno\to aglg1oranza .S·
d i. melter.1I. m · . ostra la
comumcazione oJi . rnancanza in Una4~1
te e. s1
L'abate Peyron. L' abate Peyron, _ii sag~io 1:eI.at.ore che i:ti troppo lontano se, come fa 11::> Sun1 con gli alt delJ'inten .
. . . 0 tefa . . f\. s· 1 11t.
onoro oggi di avere come collega, s1 espnme m1zialmente rn erett1 m onore. d1 queali 1::>
ero·1 che si ·nin1 ' si n· ten.. 1anurehl~.
dendo la patna dalle invasion· 1
'. Coprirono ct· ess ~
questi termini: . . . . . , f . , . I stran1er Ig
«E certo che le Norag he so no ant1ch1ss~me; .11 gen~re d1 ne tro e1, ne costruz1oni trionfa!'1. e... I N11ra 1
costruzione Ciclopea e Pelagica lo prova: p1et~e mform1 , non essere altro che tombe ma so : sono troppog ie on 1o..
. ' no 1n nu null\ "'I 01
clirozzate dallo scalpell o, non cemento che le um sca. . . essere stall tombe "normali" L' ff rnero trap erosj ~ 1iiiJJ.
u ~·autc
«Alcuni op inaro no fossero quest~ fo.rtezze, dove le fam1gh.e queste costruzioni, la loro s~dd~ .0.ndarnento (~0°1 scarsor..
IV\S\One . . lote N ,,erJO \I
si riparassero nel tempo delle in vas10111, m.a ?ove sono le fe.n- ce II. e, 1. a 1.oro conformazione ·interna che rin picco]e ca ~a) a 1as£
toj e? Dove le necessarie. apert~re dalle quah s1 pote~se.ro !ancia- b 1rendein d 111.e~ ~
a 1taz1om e la perfetta uniform·r d' e~d·se'
del I ;
re clardi o pietre contro ii nem1co? ~ove sono 1 varJ. pi.am supe- teri di monumenti funebri . la 11 a I struttura gli daan a111 co
. , . , oro concent . no1 c ~:fof111
ri ori nei quali di sporre si potesser? m bt~on .nume1:0 ~ d1~end1~0- g hl ne e una ultenore prova Un . . raz1one in ,
'erife
ri , e quindi roto lare sassi sopra gh a:sahton , e fenrh? ~1~n pia- dove ce ne sono tre vicini tra· lor v1h11 agg 10 del Capo cen1 ct· S
1 OI
gl1idil e
no si trova, niuna apertura fuorche una o due meschrn1 ss1me raghes. Ce n'erano piu di quara~ta ~r~reso il nomecti~re°lt. chest~
fi nes tre atte sole a ricevere qualche raggio di luce che illumini Capo San Marco, sulle colline che . la foce de\ Tirso ~~ ne suila
la spirale scala. Dunque qu~ste e~a n.o fortezze nelle quali no~ d1. T'11iarros. Se c1. fosse ancora qualchcircondano ..
d b . 11nsedia111, ,
"J
banoat
poteva no offe ndere il nem1co ; v1 s1 saranno adunque quegh · .
re e cone l us1vo togherebbe ogni pe 1 . ,' nfattouJt""e . . e u b10 u
veranie
anti chi per tema accovacc iati ? La barbara fierezza di quegli de11 a zona d1. Nulv1. , nel Capo di Soprarp ess1ta· d
h · ue Nurag~
''·'
nuragh
. d 1 1 ' c e erano a ~ ((No
antichissimi popoli , e la loro storia non lasciano credere che si t1 , opo a oro apertura hanno permess d' ncora in~
govern assero quali timidi conigli ; le storie primitive sono piene appartenentJ . ad un ' epoca ntenuta . molto oa It' trovareres1 1·
um - tenipi 1
. n 1ca» non er
di guerre per cui un popolo cacc iava l' altro per invadere le terre Il M1maut conclude affermando che i nu h"
aia co lti vate .. . fina lmente rintani amo in una Noraga una intiera cond1v1 . 'd e l' op1mone
. . di. coloro che ne attri'rag b · ' sono10m~\. , coniec
fa mi glia co ll e greggi, e tutta con poca luce, con insufficienti ·
z1one a1· tempi· della colonia di Jolao. mscono \a colie de N111
aperture per dare loro dell ' aria, tutti vi sarebbero gloriosamente ra 10 I
no su1
morti , come Ugolino morl nell a torre. Io, per me, li ho per veri II barone Manno. .Quasi contemporaneamente alM'1mauL ~a:
,
sepolcri dei pastori nomad i, cioe dei primi abitatori della Sarde- b arone M anno pu bbl 1co, ne1 1825, la sua Storia di s d in Cir
. , . a~ e
gna. Grosso e piccolo bes tiame, servi , as ini, cavalli, qualche ne 11a qua1e v1ene trattato 1 argomento de1 nuraghi. ll nostroilt attribt
attrezzo od in strumento di ferro o rame, cisterne, e finalmente to am1co, dopo aver parlato dell'iscrizione di Nora (di cui 1 che i
un sepo /cro, ecco tutta la dote di un pastore nomade». parlera a suo tempo) e della navigazione dei Fenici, inizi ardi:
Non mi sento di seguire I' erudito collega in tutte le citazioni discorso su queste costruzioni coniche: non ripeteremole-:: 1370
di pass i dell a Bibbia che dimostrano come ogni famiglia posse- stesse parole, dato che ruotano intorno al passo di Ari tl'!t in cui
desse un a tomba, spesso posta in un luogo elevato: «I sepolcri citato in precedenza e alla forma di queste costruzioni, su.. posse
trova vansi per lo piLt co ll ocati sui poggi, e sulle colline; cosl nel quale e inutile tornare ancora. Egli pero osserva giuslilJOOi, quind
monte Ephra.lm stava no i sepo lcri di Giosue (Jos. , 24, 30), e di che la parola Tholos usata da Aristotele (o almeno dall'au·~ essia
Eleazaro (Jos., 24,33); nei monti stavano pure collocati i sepol- dell ' opera De Mirabilius) e sufficiente come riferimento i d'llal
Porse
cri di molti Israeliti (Lib. Reg. , 33, 16), il volgo poi aveva i suoi nuraghi; ma aggiunge che q~ell 'autore, d~l ~odoin cm 1
esprime, sembra non volerle ntenere costruz1?m greche.Croo lasua
sepolcri nell a vall e di Cedron (Li b. Reg. , 23,5)». L'i
Da queste tombe, per la magg ior parte scavate nella roccia o di riconoscere nella costruzione dei nuragh1 una fonuaro. gran
ne l terreno, ii Peyron passa ai mucchi di pietre innalzati sui cor- mentale di arte e aggiunge:
. . · · · ans1. d'un' · stile
pi di Achan, del re di Hai' e di Absalom, e soprattutto a quello «Fino a quando m1ghon argomenti i~copr. d bb reit
che ricoprl ii corpo di quest' ultim o e che fu portato ad una meno remota, ogni ragione persuad.e che nfen~sdt lleaS~rof-
. ·, · h popolaton e ·
straordinaria altezza (II Reg. , 18). «Ora», domanda il Peyron, cazione dei Noraghes a1 pm anti~ 1 . i 0 areche,o··
«che fo rma avra av uto questo monumento, se non conica?». e non gia ad alcuna delle colome postenor' . °aaerit n'f:·
· . ppreSSO SI 1eoo '
A questo proposito ricordia mo , come g ia ho fatto altrove, anuole o libiche, le quah, come ma ., ant·icheroll'
o ' d.f. Aile pIU
che l' usan za di innalzare un monumento di pietre nel luogo conosceano le arti dello e 1 lcare. . tture che ~'
dove un u ~ m o e morto di morte viol enta e ancor oggi viva in . . 1 t le cono1e . I
onentah convengono egua men e . 0
enti 1 qua1
. . 1· t 1 monum , . ·~i
Sardegna: II .n:1L1cchi o di pietre diventa sempre piu imponente, farsi sulla destmaz10ne deg 1 s ~ss b sepolcnanttl
d~to che tutti 1 passanti vi aggiungono nuove pietre; ma, come come avv1sano · 1· pm· , savj,· ere · ders1 deb . ono no per ta\ra•:.
tribu o di famiglie , m~ggior~e~~ ; g~ige;~e. Quel.l\~;;:
1
11
g 1.ust~ m ~ nt~ osserva ii Petit-Radel a proposito dei pass i della
Bibb1 ~ _c1tatI dal Peyron, «tra i tre esempi estratti dalla Bibbia, d alle ~o~tumanze de1 p_opo.11 blicrate a niut~rd111;ral ~
I:on v1 e alcun ra pporto ~on fun erali quieti e so lenni come quel- vagant1 d1etro alle loro g1eggie, ob ° e prive d1 que
li che ha111:0 s~n za dubb1 0 fatto erigere i nuraghi ». · · d' pasco1o, 1111qt1 •
vol ta che pativano d1sag10 · 1, he ha pi'l't di quil 1nco, . ,t<·
,·
111 s~gu Ito II Peyron paragon a I' i ngresso sempre basso dei me n to dell a stabile propneta. \ sperperate, non io :.
nuraghI con quello della tomba di Ciro, descritta da Arriano cosa influito a ragunare le famig ~e uello d'un P~\i r.·
110 a]tro dominio permanente C e qse e\ecitOcos'.~, r '
attraverso la quale L111 d' . . '
1 uo mo 1 tag 1Ia media poteva passare a
ma ~pen a: «Questa ~omba», dice, «era una torre divi sa su due . . I'" t ·esse, e , olclV' t
sepolcro, a1 quah tutto. ~n e1 a]i uomini ... 11 seP n11111(t '
pian1 e che sotto altn aspetti so mi gli ava mo lto ai nuraghi ». tutto ii !usso rivolgeas1 di queo asi \'unicO Ill~ \'~Ii·'
· , d. · ··ante era qu · 01n1 ct.
II Mimaut Anche ·1 M' ., quelle tnbu 1 vita e11 ' \\ osterita ' .n . 1n:~~~ .
gna e autore i~el 1826 ~· I~1aut, gia ??nsole francese in Sarde- bil e che valesse a ricordare \a Ptradizion1.<l.r',. li1f·
11
gne oncienne el mod",. I" un. opera ~ull. Isola dal titolo La Sarc/ai- ed a serbare inalterate le vet 3 , 0 11eci1ud1n1si
1
lcro t: :--
ei ne, si occupo dI queste costruzioni . Ripor- spl e ndore percio de I sepo
HO
padri di famiglia. Ora qual_ ~ateria a tal uopo piu acconcia, e
razioni dovute alla t d · . .
piu durevole po_teva o_ff~nrs1 aUe po~~l~z1001 nomadi della no a confronto con nq~~~~ d ~1 ~onu1!1e~ti es1s~enti e le si metta-
Sardecrna in que1 tempi d1 tanta semphc1ta, se non l' ammasso In . . 1 e1 P.m ant1ch1 tempi eroici».
delle ~rosse pietre sparse nella campagna od accumulate tal- di Di~~gmto ~l dotto accaderruco esamina i passi di Pausania e
volta dai pastori per sgombrare le praterie? ... » steo no~~o S1culo .e cerca. di dirnostrare che la colonia di Ari-
Ql.iesto passo e gli altri che seg~ono, e che riteniamo super- Jolao l e frut~o d1 fant~s1~. _Yenendo a parlare poi di quella di
fluo citare, ci fanno pensare che il Manno si sia uniformato , a esamma da pnnc1p10 dal punto di vista del suo le a-
all'opinione dell' abate Peyron. re clon. la contemporanea esistenza degli eroi che sono me~si
n:i~~ ~~I~n~ ~ quel fatt?: ecco perch~ passa dalla conternpora-
II Petit-Radel. Ho gia accennato alla cattiva sorte dell'invio inf e a 0 c~n Edipo a quella d1 Dedalo con Minosse II, e
fatto al Petit-Radel alla fine del 1821 dei miei tredici disegni di me ~ quella di 1?lao .con lo stesso Dedalo. Ritenendo di
nuraghi e di una nota relativa: recatomi a Parigi quattrn anni po~r f1ssare la nasc1ta. d1 Jolao, figlio di lficle, all' anno 1270
dopo cercai di rimediare alla perdita di quei documenti fomendo ~ . e la sua venuta m Sardegna nel 1250, pensa che allora
al famoso autore del Systeme Cyclopeen tutti i materiali a mia ed,~lo avesse an~or~ un ' eta che gli permettesse di venire
nell isola, co~e nfe:1sce il testo di Diodoro. Il Petit-Radel ,
disposizione sui monumenti de~la Sardegna, che il Petit-Radel
dopo avere sp1~gato 11 sincronismo delle persone, vuole spie-
utilizzo per preparare la sua Notice sur Les Nuraghes, 1826. gare quello de1 monumenti : «Diodoro e credibile - dice -
L' autore si rivolge inizialmente al collega Gosselin e, dopo quando, us~n~o le espres~ioni ~el suo tempo, supponeva in
averlo intrattenuto intomo alle sue tesi sui monumenti ciclopici Sardegn~ 1 e~1stenza degh stess1 rnonumenti che si ci tavano
e pelasgici trovati soprattutto in Grecia e in Italia, lo informa come es1stenti ad Atene al tempo di Jolao».
dei disegni di nuraghi inviatigli da me e dei quali intende parla- Lasciamo il nostro auto:e al paragone che fa della Pnyx di
re: fomisce poi brevemente i dati principali di queste costruzio- Atene, dov~ta . seco~do lm a Teseo (quasi contemporaneo di
ni e riferisce testualmente la mia descrizione dei nuraghi di Bor- Jolao) , con l tnbunah sardi citati da Diodoro e attribui ti ad una
ghidu e di Ploaghe. Quindi fa una rassegna dei diversi autori colonia ateniese e che potevano , dice, avere una certa loro
che si sono occupati di questi edifici sardi e ne espone l' opinio- magnificenza; non riferiremo il famoso passo gia citato dal De
ne sulla loro origine e sul lorn uso: disserta poi se i nuraghi deb- Mirabilibus, ma saremo perfettamente d' accordo con Jui che
bano attribuirsi ai Romani e a questo prnposito cita le sepolture «il carattere di magnificenza che Diodoro Siculo attribuiva agli
veramente romane di Cagliari. La mancanza di iscrizioni nei stessi edifici di cui Aristotele aveva fatto una descrizione cos!
nuraghi gli fa escludere la lorn appartenenza all' epoca rnmana. dettagliata ben si accorda con l' idea della cupole costruite con
«Non si tratta di edifici di epoca rnmana: appartengono ai proporzioni e simmetria ammirevoli . Cosl, per quanto possa
tempi eroici, e se si tratta di tombe, un altro fatto dimostra che rimanere qualche dubbio sulla coerenza, con ii resto de! testo,
non erano romani. L' acquedotto di Pula e ben riconoscibile delle espressioni perissois tois rythmois, ii significato dell a
sonotom~ , come costruzione romana, ma e edificato sulle rovine di un gran- parola thOlos, e incontestabilmente quell o di cupola e propri a-
110 la COlllli de Nuraghe affiancato da altre quattro torri accessorie, alte anco- mente di cono, derivato da tholla, 'cappello', e cio e sufficiente
ra 10 piedi. I Romani avrebbero mai costruito un edificio profa- per convincersi che i Nuraghes so no incontestabi lm ente i
no su una tomba ritenuta luogo sacro dal diritto pontificale?». monumenti cui si alludeva al tempo di Aristotele, parlando del-
al Mimaul.~ L' assenza di monumenti simili nei dintorni di Cartagine ed la Sardegna».
in Cirenaica gli fa ritenere che i nuraghi non possano essere Dopo aver confrontato quella che viene chiamata la ~om~a
di Sarde~n" di Atreo a Micene con i nuraghi e soprattutto con quel lo d1 Is11t,
II nostro a~· attribuiti ai Cartaginesi, ma non si sente di escludere il ruolo .
che i Tirreni potrebbero aver avuto in relazione ai monumenti e a seguito delle mie osservazioni, termi~ a c~n que~te pai·?le:
ira (di cui· «Quindi e chiaro, in base agli esemp1 e ai t.empt , che 1 Gre-
ici. inizia~· sardi: pensa che questo popolo, stabilitosi in Italia intorno al
1370 a. C., potrebbe aver inviato colonie in Sardegna all' epoca ci avevano avuto successivamente e forse s1multaneamente,
~ remo lei\~ secondo le consuetudini dei popoli che, quantunque limitrofi ,
in cui Jolao e la sua colonia greca avrebbern diviso con loro il
:Ii Aristoid: erano di origine di versa , modi di co~ tr~ire diversi l' uno
possesso dell'isola 120 anni piu tardi, cioe nel 1250 a. C. Egli
uzioni. 1u\l:
qui?di attribuisce ai Tirreni l' origine dei primi nuraghi, «che dall ' altro, anche se con gli stess i matenah , seco n~o la trad1-
aiusta1111n!r
ess1 avrebbero costruito nello stile delle loro piu antiche citta zione dell a nazione all a quale ii fondatore ap part1ene . . E~c~
; dail'<lllil1f'
d' Italia, secondo l'architettura ed i sistemi costruttivi di cui come si spiega la ben nota s u~ce~si? ~e delle quarantase1 c1tta
·erin1~n10 . Porsenna avrebbe semplicemente continuato l' uso per edificare greche ed italiche nei cui bast10m st e ~s se r~ a t a c~s t a nt e men
j0
in cin,
la sua tomba descritta da Varrone e citata da Plinio». te, nello stesso ordine, la costruz 1 o~e c 1clop ~ca soi 11:10.ntata d ~
(~ un 'altra fa tta con parallelogramm1 re~olan , che fin1 sce. p~ 1
·ec\le. rJ: L' illustre autore, credendo di individuare in Sardegna una
forn1:1 fll gr~n quantita di nuraghi di architettura ciclopica, ma con uno
re valere in modo esc lu sivo in Grec1a; e vo lendo p ~ il a 1 ~
stile 1~1~no irregolare, cerca di spiegare come dei monumenti
~ell 'altra e sufficiente dire, come fa l'autore del De ~ua~i!t:
bus "l' antico modo dei Greci " : e nessuno aveva du I. o.s1
e~.egu1t1 ~u progetti uguali possano presentare aspetti cosl diver-
s1. la sp1egazione gli sembra fornita da esempi che si trovano dun'que quando Ari stotele ha unito insieme, n~ll a : ua do~~~11~
sull~ c?sta stessa dell' Etruria. Dopo aver messo a confronto i zione dei monume nti dell a s.a rdegna , la p~~la. ,,c ~~ detto
mun .d 1 Populonia e di Rusella, costruiti a blocchi regolari, con l'espress ione "seguendo l' ant1co m odo··oded11· 1·e1 ep~1r 'fa r capire
., h tempo era necessa11 .
qu~lh de! ~uraghe di Ploaghe e quelli di Saturnia con quelli del tutto c10 c e a1 suo . . · 11 blocchi irre~w l a n
~u;aghe d1 Padria (vedi piu avanti alla Tavola XV, figura 1) e che si voleva P.arlare della cof t1 uz~o~~~sbi e di cui Michele
e. Nu raghe Oes, aggiunge: «Dunque qui vediamo molto bene che aveva descntto qu ando ~ar ava . ~~eo li o la natura. Ari sto-
spiegate dalla storia costruzioni molto differenti che erano in d ' Efeso ci ha fatto conosce1e a nc~1 od d . G1·eci " perche
., d. d. · " l' ant1co mo o ei
usodpresso gli antichj Greci ed i Tirreni limitrofi in Italia ed in tele s1 e acco ntentato t ue la spieaaz ione nell e
Sar egna Se ' . ·anei ne tro vava no c o . ·
· e avvenuto che quest!· due' popoh· hanno costru1to · tutti i su01 contempo1 . edi atezza co n cu1 no1
1
o stesso
no 11 e oenere d1· . 1· . f' d
. monument1 1m1tro 1, seguen o pero, c1ascu-
, . lorn stesse mura, co n la s t_es~a \n~~ode rne che a interva l!~
di stinguiamo le nostre cos t1 u.z1on 1 i· qLl'~ li i Ca rnur1. i
puoa esserea sua mantera, criteri costruttivi del tutto differenti , cosl · · bl
sovrastano t gross t o~c I r
11 · d1 p1 etra co1 '
lt' ci aveva no circondato 1e
che I' .· . 'avve nu to anc he m . Sardegna, soprattutto se s1. p1ova .
Turoni , i Senoni ed altn popo I ga I .
tern o~i gine delle costruzioni ciclopiche sarde puo ri salire al
d)O . ell a coloni a di Arti seo». · ,
loro c1tta». . , . . 1 rimo lavo ro che s1a s~ 1·•1to dt'.d 1-
Terminiamo qui I analts1 de p II fine not1 a1110 cll c. put
elude· , c1tata
Q .la gen. ea 1og1.a d'1 Ansteo,
. . . d1. Cad mo, cos1, con-
f1gho cato ai nuraghi de ll a Sard egna .. e a ~ he ne attnbu1 scc l,1 10 11 -
p cr sp" < uindi
· 1egare I' · ·
la piu probabile
·
delle ipotesi che si possono fare s~stene ndo la vendic1ta dell a trad1 z 1 o n~ ·1 ti Petit -Radel a111111ct -
rnen tc d . ongine de1 monumenti della Sardegna, e seg n a t ~- ione a JolaO. capo di una co lonta w epCOc ~S' I cssc re ,1ttrtbt11t,1 ,ll
'>ic.i chc ~ Nuraghes , e quell a che Ii riporta agli anti chi Grec1,
1 daz' ·t costru z1on1 . , , ·t
te che una parte d1 ques e - de r·1rs1 111onu111t'. nt1 lune i11
t11ntr() ' . enendo conto delle sole testimoni anze storiche, se ne . - - possano const " .
11ino d·1 v· · T1rre111 e che esse
' 1c1no t· caratteri , sia che si agg iungano cons1·cIe- 81
. . s· uo curiosamente osservare che queste due opi- qu~ll' isola, perche non erano abba
II .Micah. 1 d
accademico di Francia, sono ben lontane ros! abbastanza per opere t 1. stanza fon·
nio~1 , espresJerta~e u;a uno studioso toscano che ci si aspettereb- E d.' ?~cor d ? col Petit-Rade a l» . t, en
epPUre
da!J ~ssere a ~ vole a simi1i ipotesi, soprattutto per quanto costrmt1 m pohgoni alla m . l che distin nu~
be d1 trovare. ~v?rt~rreru"che
1 di qualcuno di questi monumenti. ll . .
onzzontah. alla maniera etrusca e eca e queti·1 ect·r:
amera gr gue 1
ta i n
·
· arda le
r~gu . ongm1 · 1
. h ha inserito nel suo apprezzabile at ante w . antr-
--1: •
A ~eo a M icene (da lui ritenuto ~ paragona ii lqcatj i aghi Ur
51gnor Mica 1J c e · · 1· · ·
d. ' de! nuracrhe di Isili da me mviatog 1, SJ espnme Poi, tor~and? a questi, si chiedena tomba) con ~on~lllenn fi~
chi~a ii . iseg~to0 dei nur;crhi nel secondo volume della sua inte- Etrusch1 abb1ano potuto cost . nuoyamente git ed1fici lod1
cos1 a pioposi · "' · Anttclu
· · Popo 1·t 1ta 1·.tant·, 1832·. . ru1re torn ct· co111e 1. sar•·
ressante ope1.a suIla Storia deJdt 7- p ... S d. . , senza a~erne pnma fatte in Etruri t que[ ti . l'irre~1.
, · ·
«L op1111one
che teneva principalmente per umc1 1 ar 1 pm
. d" ·1 tomba d1 Porsenna citata dal p . a. Anche arn~0 1nSarct n10
. · ·i · · ltresl quella del romano oratore, e 1 vero, 1 san- con i nuraghi, ritiene che questetit-RacteJ abbia p ettendo cehgn~
mc1v1 it!· , era a J a ma1. cessato d1. scou. .ere neIIe vene deI Sar- d atl· msu
· ff"ic1enti · · per pater att .bo confro
gue af ncano 0011 1 . . . . I d . nto sia anUntt in c0,,,e\a
. . I , · Cartagines1 m1 sch1atev1 le razze, non so o ren e- · · n UJre ai t· Cora b '' U11t 1
zio dei loro veri fabbncaton . Perche, sebbene una trad1z1one perche questi nuraghi in miniatura so~oa ~ar?egna; 3) i~~ 10
genealogica attribuisca a Norace,, caRo d'~n.a ~olonia d'Iberi, I~ «senza nessun voto dentro il propr1·0
. . .
pten1 al loro intene.
cono» e c" . illu.
fondazio ne di Nora o Nura, ell a e pm vensurnlmente opera de1 m10 avv1so una d1fferenza sostanziale t ' .10 costnuisc
. 1 · . . ra questi ed · . ea
Cartaginesi [Nuroli , Na1:ag, N~·a_ggara sono tutti 1:o!ni di citta e g h1, a cm carattenstica essenziale e d" t ven nu11-
fiurni dell' Africa, di rad1ce femcia], ed anche ogg1d1 monte del- .
una camera comca. uanto alle pietre un't
Q 1 contenere ,.
a11 internn
. , . I e senza malt
la Nurra chiamasi la giogaja che si distende a settentrione circostanza non e a m10 avviso cosl imp rt a,que1~
. . . . o ante quam I
dell'i so la verso l'occ id ente ... All'opposto , nell'isola di canza d 1 v am 111 term adatti a contenere 1 ° arn~ sa~g
Sant' Anti oco, detta anticamente Enosi, prossima a Sulci, certis- osservazioni fatte sul saggio dell'Inghiram~ te persone. Alie dedi•
sima colonia cartaginese, si veggo no per entro il monte centi- · ' h m1 qualche a stior
aggmngero c e, per sua stessa ammissione oJ'1 . nnofa
naia di tombe che al presente servono di casale al popolo: come ti nella tomba di Volterra sulla quale si tr'o0va ogglettt conten~ prin
· no e costru · (rice
sembra vero erasi questa la rnetropoli stessa di Sulci, in cui comche sembrano appartenere ad un tipo di arte ., · d zioru
poco innan zi so no stati ritrovati sopra corpi morti notabili · E · h i· f · · gia m ecaoe~ fine
za m truna c e eg 1 a nsahre al settimo-ottav .
armature di bronzo. Non di versamente nell ' isola di Gozo men- R oma, mentre 10 penso che 1 arch1tettura dei nuraghi0 seco
. ' .
·1
1oo 1 simi
tovata qui sopra, si trovarono in molto numero altre consimili . d , b ., nsa g~ ne a
contrano, a un epoca en pm lontana che oserei ch· min
grotte sepolcrali, secondo che portava l' immutabile costume e d 11 ,. f . d ll'
epoca e m anzia e arte, piuttosto che epoca dellas
1amrue
alci
rito fenicio-cartaginese, al pari dell ' etrusco: in vigor del quale decadenza. poi
ii sepolcro non aveva monumento allo scoperto, ma tombe cau- Del resto lo stesso Inghirami dice: «Erano dunque iToli iOO. CUI
tamente celate sotterra. Il che avverto qui espressamente, onde detti non altro che indizi assai vistosi di tutta la necroJll!\ mat
mostrare, con tutta la maggiore probabilita, che i Nuraghi sardi dell'Etrusca Volterra, come in Sardegna furono indizi di ci; g101
non han potuto essere con proprieta sepolcri». Secondo questo scun sepolcro: lieve alterazione d'un uso che per tante circ gra1
au tore i monumenti di cui ci stiamo occupando non sarebbero stanze locali potea ridursi nei due modi che ritroviamo prati di I
tombe e sarebbero di origine cartaginese. dagli Etruschi in Sardegna ed in Etruria». Es1
So no tentato di pensare che i due piccoli edifici di cui pJJ!J que
L'lnghirami. Contemporaneamente al Micali, un altro l'Inghirami, se costituivano realmente due coni, quand'erat' dal
archeologo suo conna z ionale pubblicava negli Annales interi, possano essere paragonati ai nuraghi solamente ngu dai
co~
dell ' lnstitut de correspondance archeologique de Rome, 1832, all a forma · e pen so anche che, se proprio Ii vogliamo paragOOl
' . · · · \ cololf: mo
re a dei monumenti sard1, questl siano prnttosto e ~
alcun e osservazioni sui Nuraghi messi a confronto con due
monum enti sc operti di rece nte presso Volterra. L'illustre coniche della nostra Tavola III, che si accompagnano a
01 bri,
pia
arc heo logo non esita ad affermare che le domos de Orcos della vere tom be e non a dei nuraghi, dai quali diffenscono perc
od
Sardegna, cioe i nuraghi , non erano destin ate ad usi funebri" teristiche che considero essenziali. cer
poi si domanda: «Come si spiega che ess i si trovano solo i~ . · ]\eoa all'A~1 di
Sardeg na ?», osservando che nell' isola esistono delle tom be L'abate Arri. L' abate .AlTi, anche Im mrn co. 1~ pern !let
. , molto conoscm .
ma d_i tutt ' altra natura, per concludere che le differenze esi~ .
demia delle Sc1enze d1 ionno, gia
• . 'T' .
" 81· e' occupato r tri
s ten~1. sono dov_ute alle divers ita di origine dei popoli che si rose notevoli d1ssertaz1om, · · · e' l' au tore. ched p1u e ·1 norneuii.,i trc
. . · H ·' or ato c11 1 ·
stab!11rono nell ' 1sola.
di recente de1 nuragh1 sar~i. 0 gi~ uello propostoda ~ . :ic (e.•
Parla ~oi _ clell ' uso ancora in auge in Sardeana di innalzare un usato in quest' opera per 1 ~uraghi ~ q La prima n1en.1~:
tumulo d1 p1etre s · d
.. .· .
.· I b
u1 ca ~v~11 o a meno nel Iuogo dove qualcuno giovane ed attivo onentahsta Cf'!ur~hag). aaio sull tscnli\
1
s i ~ pei ito: usanza che s1 ntrova anche in Toscana anche se in che fa dei nuraahi si trova insenta m_ un sa 0 ~\co esatto 1·.
mi sura .m111ore ' e si 111 e1·av1g· 1· · · '
ia mvece d1 non trovarvi tracce di
. b . . i· vo formto un c . tt·1m1n.1
nuragh1. c fenicia d1 Nora, di cm g 1 ave . , ·e u·atta ind1re ' . 1,·i
. Qm I autm ' . ~111
«ll cavalier Mann 0 . quale ntorneremo tra poco.. le racrion1 c1ie~, 1 r
»' P1osegue, «scortato dalle opere di Ari- . d.f. . d1 ed espone I:> o110·
St.o11·1e D e M1rab1/ib
. .c.
d' · questione degh e 1 1c1 sar . de! 110111e Nora .Jita ~
di th o/01· I d . . u,s, i st11:g~eva questi edifizi sardi col nome no chiamare Ni~r-h~g. ~ pr~~o~~to arecchie aJtre _i o_c'\·u~\·
va e a 11 e ste/e dt f · · ' 1
ca, ne ispanica ne . . · ~mw coru ~a , e non ? ' opera gre- mina le denommaz10m surnh P N•tt-ri N11rec'.1• t'l r.1!'
no a legge . I l1b1 ca, ma p1uttosto onentale ... s1 prosseauo- Sardegna come la Nurra 0 Nura • '
· ' . questi non. .. I
11 tt1·
< 1e e prove cl1 al" d. · ' .· ontra 111 1 ~11 1 )·
non son romani , d . e b ~n 1 ~ati monumenti della Sardegna
b
Nuraminis , Nural!ao , e nsc di ,, o iii '
, ne e1 tem[)I de1 ro1n . h, . re que 11 a "
co nsuete in sc ri z·10 111·
, · · ~
.
e 01nam e nt1
. am, perc e v1 mancano le
· comune che s~ m b ra_ess e . . . irll~l11t·'1 "
I
c ong1ne ca rta ainese ', come s1 usava; non so no Ecco come scnve egh stesso. . N ·i·i etc .. d
. ' non meno de pri schi coloni approdati a . N ·ec1 u1 ,
b
«E tacendo di Nura , ui
82
altri due luoghi appel_lati _dai S~rdi a~che ai giorni nostri
costruzioni coniche dell S d . .
Nuraminis e Nurallao, 11 pnmo de1 quah altro non e che Nur- tafor . . . a ar egna, termmant1 con una piat-
ri di ;~t:~~~n {;;i::lll ge~m~~ (sic) ~i q_u~gli alti tumuli o tor-
1
amen ( rcnl ), 'fuoco fedele', 'di verita', ed il secondo Nur-
e/loa ( m~n- ) 'fuoco di _Dio'. ~ come che non si possa chiara- degli astri e ·1 zzal c e l anane1 utihzzavano come altari
mente riconoscere la et1mologia della voce Noraghes, perche Bamoth Ch per I . cu to del fuoco, chiamati nella Bibbia
mai non si potrebbe pensare venire lei dalle radici ,,le .u, , la culto ca~ane~~~~~nun ~ N_ur-gal; i~fi~e fa osservare che nel
quale quantunque in ebraico non sia usata che nel derivato lo si tro . ?1be m~1ca~e da c1pp1 o un altro segno o tito-
•'•:i, ;eguendo nullameno l' analogia, si potrebbe con quell a da tern r~V~no VIClile agh G_ftl ~mufi che servivano da aJtare e
conaiunta leggere ~,-,,l (Nur-hagh), 'fuoco fervente', 'arden-
0 I e ossa pcontenute
. questo propos1to c1ta Josea che fece dissotterrare
in q t t b ' .
te' e per induzione 'luogo dove ardeva', o 'si conservava il rovine del vi . ues e , om e e 1e fe~e bruc1are sulle stesse
fu~co'. Queste etimologie vengono confermate in qualche cmo altare (e abbastanza 1mportante rimarcare
auisa per un cenno storico datoci da Mtinter, il quale, parlan- questo passo, dato che i~ S~rdegna ci sono parecchie tombe, e
do dei Noraghes della Sardegna, soggiunge: "Ho detto nella sor,~~t~ quell~ dette d1 _G1ganti, situate vicino ai nuraghi).
religione dei Cartaginesi di si~ili costr~zioni ~itrovate in . r_1 e convmto che I nuraghi abbiano un 'ori oine cananea
( o femcia) d~ fa~ risalire_ pressappoco al tempo di° Giosue, che
Iscozia ed in Irlanda: esse tuttavia sono d1 magg1ore altezza
con le sue. v1ttone s~acc1~ ~olt1 popoli fuori dal loro paese; e
dei Noraghes, ed hanno piu piani: ne non merita attenzione
cre~e che il ~o.me d1 Fen~Cl (o meglio di Pen.i), dato in questo
che torri di siffatta struttura siensi pure ritrovate nell'India;
penodo, denv1 ?alla ,rad1ce pana (jugit, discessit) , o megli o
queste erano co~secrat~ al cu~to del fu?co". . dalle parole Pc:zm ,_ p_eni, o pont. A questo proposito fa menzione
«Vero e che fmora mente s1 seppe d1 certo mtorno alla natu- della fa~osa iscrmone di Procopio, troppo nota per riprodurla
ra e religione degli abitanti della Sardegna che precedettero le anche qm .
colonie incomminciate da Sardon; ma considerando a tutti . M~ l' abat~ Arri ha trattato ancora I' argomento in un articolo
quei monumenti e luoghi antichi di quell' isola, nei quali si ~ns~nto negh ~nnales de philosophie chretien.n.e, dove sv iluppa
conservo assai manifestamente la radice ,,l,parra molto piu 11_d1sc?rso sm Bamoth e 1 Chamman.im in modo piu approfon-
probabile che essi debbano ripetere la loro origine non solo da dito d1 quanto non aveva fatto nel saggio precedente e di cui
un uso religioso di quelle prime genti, ma da uno dei piu rag- l'articolo e lo sviluppo filolo gico. Non ritorniamo sull 'argo-
guardevoli e dei piu praticati, accennato con quella radice; di mento, limitandoci a citare ii seguente passo:
quanto possa essere verisimile che Norace a tutti loro abbia «I Banioth, di cui si servivano i Cananei per praticare ii culto
potuto lasciare il suo nome». degli astri, erano proprio, come dice la loro etimologia, le arae
L' anno seguente, nel 1835, lo stesso studioso pubblico un excelsissimae di Vitruvio, erette a cielo aperto in mezzo ad un
saggio sui nuraghi sotto forma di lettera che mi fece l' on ore di recinto che poteva contenere anche parecchi altri altari . Leggia-
dedicarmi. Nell'opuscolo (16 pagine in 8°) ritorna sulla que- mo infatti che gli Ebrei entravan.o nel tempio di Baal (ii sole),
stione della radice della parola Nur e sull' idea che i no mi citati cioe nel recinto che circondava l' elevazione artificiale dedicata
prima possano palesare un antico culto del fuoco in Sardegna alla di vinita. Quanto agli altari , sappi amo che ve n' erano parec-
(ricordiamo che l'isola di Minorca dove - come vedremo alla chi in alcuni templi dedicati a Baa l, cos! come ve ne so no
fine di questo volume - si trova un gran numero di costruzioni parecchi in quello di Belus a Babil onia».
simili ai nuraghi, si chiamava un tempo Insula Nura); poi vie- II mio erudito collega parla poi di un antico monumento siri a-
ne all'opinione dame manifestata che i nuraghi, invece di ter- no che confronta con i Bamoth, scoperto dal signor Romuald
minare con una volta sferica come credevamo prima, fossero Tecco, segretario interprete del re di Sardegna a Costantinopoli,
al contrario tutti tronchi e completati in cima con una terrazza; che vide questo monumento presso ii monte Libano.
poi passa alla comparazione di questi monumenti con quelli di «Arrivato a Torino», dice I' Arri , «quando gli feci conoscere
cui si parla nella Bibbia e soprattutto quelli dei Cananei chia- la mia opinione sui Bamoth ed i Chammanim delta Bibb.ia,
~ue iTali1i; egli mi informo di tutti i dettagli che si ri.corda~a .a propos1to
mati Bamoth e Chammanim, che ritiene i veri templi della reli-
t la necro di quell ' anti co edificio. Si trattav a de1 res t1 d1 u'.1 a .t orre
· dizi di (J. gione degli antichi Fenici, tenendo conto non solo de! valore
111 . iR\' g~·ammaticale della parola Bamoth, ma anche delle circostanze costruita con grosse pietre: la sua s ~ruttura. at~~1al~ .e .d1 due
,r tante . d1 luogo, di tempo e di uso di queste costruzioni cananee. epoche; la parte superiore, restaurata 111 tempi p1u v1c1111 a n01 ,
, prall('
·iai11° Estende poi la sua indagine alla natura dei verbi con i quali e di tipo pill moderno . . . . . -
questa parola si trova unita; infine, guidato dal parallelismo e Intorno vi sono i rest1 d1 un recrnto e su u.na p'.et1 a. p.osta
dall '~sa~e di altri nomi con i quali furono talvolta scambiati rnolto in alto nell a torre si riescono a leggere 111 L'.n 1scn z1on.e
dagh scnttori sacri, l' Arri considera i Bamoth edifici che si mezzo cancellata queste parole: Bomos toit. meg!us1ou Th eou,
costruirono, si ricostruirono e si demolirono e non certo come Bomos ('altare') del Dio gra ndi ss imo ; e c10 d1mos~ra ch~ la
torre, ricostruita dai Grec i, era u.n altar~. Questa pai ola g1eca
m?ntagne o colline, come qualcuno pensava: «Queste alte fab-
e da notare in modo particolare, 111 cons1deraz1one del paese e
b~·iche - scrive - munite nella loro sommita, che terminava in
pia~o, .dell ' altare del culto, che meglio chiameremo ' oratori' del tipo di monumento. .
od alt1 altari', erano i templii della Cananea ai quali mirava L a tradi zione locale fa .ri salire
d d ·
la costru z1one a Salomonde:
~ Jn conclus1one 1
~~rtamente Mose, quando vietava al popolo vicino al possesso Che l 'avrebbe fa tta costruire
.
a ei ge m....
I' A 1- ·
, f ..
che puo on111 e
1 ~uest? paese, di costruirsi altari, a cui fo sse d ' uopo salire questo articolo - agg iun g~ se i~pre. n - _, vve rto che
P~ 1 , g.rad1. Leggiamo nella scrittura che a questi al ti altari idola- un ' idea ge nerat e dei templ1 de!l .ant1 co Stb~1~'~;()~ i Pirei. i
ti .1 s1 ascend eva e v1· s1· stava sopra' ; appunto perc h,e I' aI tare ' s1· non bi sogna ~en sare che Wttl 1-/ Bo~~~~: ~e~l ' anti chita, sebbe-
t1(eovava
. sul p'1a~o ' m
. cu1. tenrnnava
. certamente 1·1 " b ama " Chammanim , I Nu r-gal~m, ~ Nw 1f'!aati all o stesso prin cipi o
x~~sum) p1~opn~mente ?etto_». . . . ne sia no , co n poche d1 ffe 1enze,_ i°
stesse fo rme architetto-
po avei pa1 Jato de1 recmt1 sacn che spesso s1 trovano supersti zioso, mostrassero .semp1 e e . r fosse ro cos truiti
a.ttorno <agl'1ed'f· · ·m questione e degli altari che qualche vo I ta niche e la stessa co ll ocaz1one topog1~ if;'sresso nu111ero di
1' acco111p·1 o11a
1 1c1 con lo stesso materia le e contene se1o .
. . .' . 1· .
da «la t ~-e ~an?, s par~ 1 ai p1ed1 d.ell a ~rand~ t~rr~, e~ 1 ncor~
11
Si ch· .~ .e pnnc1pale d1 Baal-Benth», 111 cu1 s1 nfugiarono 1 altari. ·e sa1·ebbe co 111 e essere sicuri
stc _ n 1.t1 introducendovi si come in una tana di volpe. Nell a
11 Assen· re un a c osa' de l ~ae nei. G <. · de i· Roma ni· 1·os. · ' S e·1·0
. d. c· e de1 iec 1 e
·na~~a ci~ta di questo tempio, dice poi , o nelle immediate vici- che tutti i templ1 '. w_v . . , I e conosc iarno 11011 era11 0
uauali. Tutti i Bomot dell ant1 ch1ta c: vev'1110 lo :-; tesso va lore
ro ~e, _ v i e'.·ano le abitazioni dei sacerdoti e si custodiva ii teso- o . . b'bl .. Bonwth non a { . II S· .
i o · L Ar
pratSdc1 . n· po1· s1· occupa del culto degli astn· e de I ·f uoco: a, ffa tto uaual1
o
:
· .
I I 1c1
·
I . .. ·a de 1· nura !!ht de a .11 -
·. r ·irc 11tetLU1 < ~ I ·
11e, le stesse cl1 slocaz1 on1. < . . <.lillcri sco 110 tra o10.
(J'tm cato dai G1udei , ad imita zion e de i Cananei e ce rca di . -r . Iii 111 ess1 can1 · . , t·
ostra re h ·
i Pi ., · d . c e 1 Chammanim dell e Scritture non sono altro c 1e
t d eana e varia: anche I ' .(!()({/ . . 11· '"tbeisti era rappre ~c l1 ,l -
· · l · de1 temp ·" d, - nt ·t
La ca raneri st1 ca c1ist tn .' ~ ·1 'de la cui piattafonna era cs 111, ,
o . .
tju•·'.tt~1 ei ~rec i ; quindi parl a de i Nur-oci/ de i Sidoniesi, anche . d a un..·1 torre o una p11..11111
"' " cons1d -0
· erat1· da lu1· templ1. del 1·uoco. lmm ag ·ma c t1e Ie ta 83
(1
. . d 1 Ito e necessariamente vi si giungeva attra- 11 Micali attribuisce loro , . .
aJJ 'eserc1z10 ala·
e cuma la caratteristica comune non presuppone- non Ii considera tombe. un ongine fenic·
verso una sc l ,f se sempre dell a stessa forma e nella stessa
va che la sea a os . Al .co~tr.~o. l'Inghirami ritie . ta 0 catta i
n attr1bmbili ai Tirreni. ne che s1an0 Ill g~t
posizione». osi'to I' Arri cita Ja scalinata estema dei Talayot Per I' abate Arri sarebbero £ . . onurnenti f
A questo ·propella intema dei nuraah1· sard1· e que ll a d'1 Iegno Co .. opm1one · ·
delle Ba Iean, qu o con d'1v1sa . anche den1c1 ed .
1M" esttnati 1
Un~
·~ra.
degli edifici messicani. , . Infine l' Angius propende pe: 1, ~n~er. a culto de\
· , ccompagnato da una tavola che da una ncostru- op1n1one dell' fll(i.
IJ sagg10 e a
· ·d I molto appross1mat1va del temp10 1 e us a B ab'1-
· · · d' B I A n t 1c . h"t'
1 a e caratteri cost t . .
abate ·A-·ufi
z10ne ' ea e,do ·1 Caylus ii Nuraghe
· secon ' . l h ·1 7' l 1a d 1 . . , d' . ru bv1 d . .
Ionia 1 ' . . dl Poag e, 1 .1.a ayot . , spanta 1 opmioni che si· nscontr · ei nura h'
· g i \,
d 'Alajor a Minorca e un Teocall mess1cano. v1 .e ,un i:iunto su cui tutti si trova ~ tn tutti gli · v1a\gra 1
duare nelm
~ piu modi
di secondQJL
) che la10~1
~ ni a dalor,
eguito dauL
1 esternom
era ciclopiru
;tre tal'ok~
e. come lu
e·laloro P11,
mportanzi :
It
fil e di p11rr;
110 un li~ ~
ere con ~UI•
Fig. 2
--
_,-
CAPITOLO QUINTO
due parti del muro che presentano caratteristiche cosi differenti
Mura di poligoni irregolari. e sebbene sia convinto che siano state entrarnbe costruite da
Grotte scavate nella roccia. uno stesso popolo e in uno stesso periodo, io considero ii tutto
rnolto antico e ho molti rnotivi per credere che il rnuro appar-
tenga ai resti di Gurulis Vetus, forse la stessa citta di Orgylle
. Padria. La Tavola XV, alla figura 1, mostra un fondata, secondo Pausania, da una colonia di Ateniesi. 11 rnuro
II muro di . 1 d . z· sembra essere appartenuto ad un grande edificio quadrato, forse
·to a poligoni irregolan, senza ma ta e m mea ret-
muro costrm . 11' . b 1 d" una specie di cittadella: purtroppo non ho potuto seguirne
1 1 si trova una porz1one de antica casa arona e i
ta, s~ q~al e la pena di osservarlo con attenzione perche puo l'intero tracciato, dato che per farlo occorreva scavare nel vil-
Padna. a ~derato una sintesi delle caratteristiche di due diffe- laggio col rischio di dernolire qualche casa. A Padria sono stati
essere consi · · z · ( l" · rinvenuti altri reperti, tra i quali il bronzetto in forrna di guer-
· · · d"1 costruzione: quella chiamata cic opica a po igom
rent1 tipi · · · c d" 11 1 riero della Tavola XX.VII, figura 96, e la larnpada, anch ' essa
1·rrego1an") e q uella detta asiatica
. (d1 .p1etre a iorma 1 para· e o-
bronzea, della Tavola XXX, figura 166, insierne ad altri oggetti
d" oste in file onzzontah). Anche se non es1stono
0aramma isp . . . · d" , d " · · t 1 di bronzo, rnonete puniche e rornane e pietre incise di fattura in
1
mouv1 p aus1
· · ·
·b111· per stabilire d1stmz10m 1 eta e 1 ongme ra e apparenza rnolto antica.
emi fune11
costruzioru1
segnoqu~rfr
amolto anij·,
ei Leoniei; ~
ngme asiati~
10 escamoi[
1 ora come ~.
za di essa ·:
i chi ecom~ Tavola XV - Fig. 1
10!0 di orir
IJ muro di Sedilo. La figura ~ dell~ ste_s~a Tavola XV muro e incastonato in un
mos tra un muro costruito sempre m poligom irregolari che suolo e l' irregolarita rise vuoto lasciato d .
funae da basamento ad un nuraghe dei dintorni di Sedilo, a e la stessa <lei framme t?~tr_ata _nel Illod a1 ~ri~llli b
fiJe di pietre orizzonta l1. Biso~na per _forz_a distinguere ii do~uta all' impossibilit~ Idi e1 _Pnsrni cheo,~' disporr~alticide
0
periodo nel quale fu innalzato II muro mfenore dal periodo umforme, come si sarebb d1~porre le fi1l ~oniPon le Pif't .1
della costruzione del nuraghe sovrastante? Non lo credo: ii . d. . e venfic . e inf . gon "ijt
piana e l di versa struttura ato in un t er1orj . oerj .
. erren in '11 ~
o asulle Odo
t!itjt
Ta vo/a XV - Fig. 2
· uadrate di Monte Cacao. _Sul Mon_te Ca_cao, quelle degli angoli che sono lavorate nei contorni, come si puo
Le ~orn ~lcanico di Bonorva, nei press1 della ch1esa d1 San osservare anche in altri monumenti, e soprattutto nelle mura
1' a\topiano v f" co della strada reale, si trovano le rovine di dell'antica Sonados dell' Asia Minore. La distanza tra i due edi-
·
S1meo ne ed. ad"fi
ian d" · · f · · fici e di 36 metri e la direzione della loro linea di unione e·
1 · di cui restano solo le file i p1etre m enon e
due p_i~coh ~ ~\a funzione (vedile alla Tavola XV, figura 3). nord-sud. Intomo si trovano resti di antiche abitazioni e cocci
di cm igno~i~ ste due torri quadrate, lunghe estemamente di vasellame all' apparenza molto antichi. Le due to1Ti quadrate,
Nelle paret~i ~~u; di spessore, non ho riscontrato trace~ di
0 che si trovano nei pressi del tracciato della vecchia strada
m. 8,l 0 ~ n e
d~l terreno. muro formato da una sola h?ea romana, ricordano quelle della provincia di Costantina, descrit-
porte a hv~llo une sulle altre senza malta e alla mamera te da Granville Temple e da Falbe, che le considerano antiche
. · t disposte 1e · d. stazioni romane, poste a poca distanza dalle loro strade.
d1 pie r~ · . . 1 pietre non sono lavorate, ad eccez1one i
detta c1clopica. e
Tavola XV - fig. 3
89
II muro di Genoni. Nei pressi di Genoni, vicino alla som- razza sulla quale sono . .
certi hieron della S b~ resti della ch·
rnita di un rilievo sul quale si trovano anche i resti del Nuraghe .d . a ma e ct· iesett
sed 1 egh oracoli Q 1 altre l a. lat
di Sant 'Antine (da non confondere con quello della Tavola X), forma e dalla dis.posu1.e~to accostamentoca\~ta ita\e,.rrazza"1
si trovano i resti di un'antica chiesetta un tempo dedicata a San · d. ZIOUe d } 0 llU ' ane ' CQ
pie 1 de! nuraghe· 2) d e terrapi e sug . e gr r11q
Costantino, ii cui muro inferiore mostra un tipo di costruzione Costantino, che ;emb alle stesse rovfno, espos~er110: l)~e,
diverso daJ resto: questo, posto ai piedi deJ nuraghe a, e costi- nell ' isola ed aver rim ~a datare ai pri~e de.Ha cao a sud.esIla
tuito da pietre calcaree e vulcaniche (ii rilievo che domina il
questo senso sono ta~ti)~zat~
un edificioord1 de\ ~~el~a di ~
ai
viJl aggio di Genoni, sul quale si trova ii Nuraghe di Sant' Anti-
d~l luogo pronunciano il' 3) 1nfine dal rn~~g~no (gl~ttanesj an
ne, e calcareo, ma sulla som mita si trova uno strato di Java
basaltica suddivi sa in prismi irregolari; la stessa lava ricopre
s1 conosce col nome d. r;;;me del villag . o in cui ~.senip~o
chiamano ieroni· o J . l enoni o Ge g10 Vicino· g I abj141. 1n
ueron · s non · ·an h nti
peraltro attribuirle un val _i. e~nalo que e, I suoi ab~ ese10
tutto l' altopia no isolato della Ciara che si trova nelle vicinan-
ze) disposte in file orizzontaJi che sostengono una specie di ter- o1e particol are. sta cur"iosna . ttanr110
, sen1a
Tavo/a XV - Fig. 4
Taro/a ;
---=tt=-=
- ~===d-==:~==~·~d Jo
------ -- ·,.. . !---- ---+-::-------}-.-r:i: . 111 tJ rn611'61 •
90
Grotte scavate nella roccia. In Sardegna si trova una gran- grott h ·
d quantita di grotte scavate nella roccia: i dintorni di Bonor- Bon~r~a e~1 t,rov~no su questa. strada nei territori fra Giave e
e Giave, Busachi, Ittiri, ecc., ne sono pieni. Le si nota soprat- do ad un. v s1 ve ono due colhne non molto alte poste in fon-
tutto dove abbon d ano roc~e ca1caree e tu f"i vu 1camc1
va, .. _e pomi- gran art allon,e, f~rate da numerose aperture quadrate, oggi in
ei ma soprattutto nel pnrno caso, per la presenza d1 valloni p e danneggiate data la loro vicinanza allo stradone e la
1oro scarsa
~r~dotti da profondi ~repacci_ con le pare~i v_ertic_ali. o ~olto dare '·
elevazio d l .
n~ . a suo 1o. La figura 1 serve inoltre a
inclinate. Soprattu~to m lu~gh~ come ques_h gh antich1 ab1tanti ne d un ide~ della po~i~ione delle grotte, ma per una descrizio-
dell ' isola si sono mgegnah d1 ottenere p1ccole carnere le cui elle 1010 carattenstiche principali ho scelto un altro luoao
d e 11 a stessa zona do 1 · , o
aperture qua~rate ~i su~seg~ono quasi in linea retta_lun~o _lar- s . . .' . ve a rocc1a e puro calcare composto da
ghi banchi ~I .r~ccrn, s1cche da lontano sernbrano file d1 fme- pe~s1. strati ta~h~ti ve~ticalmente protetti da altri strati della
stre di un ed1f1c10 senza porte. n:ie d~sima rocc_ia nmasti sporgenti in modo da formare una spe-
Ogni apertura da accesso a piccoli a~paitamenti, se cos! pos~ cie . 1 comp_luvt~t""!. Q~esto fenomeno puo verificarsi solo in ter-
siamo chiamare la sequenza d1 queste p1ccole camere, composti re~1 str~tif1cati, 1 cu1 strati sono ora piu ora meno sensibili
all eros1o?e e dov.e qu~lli superiori , essendo piLt resistenti dei
da piu vani bassi e stretti comuni~a?ti tra l?ro ~a senza comu-
sott?st~ntJ, ~ono nmast1 sporgenti, mentre quelli inferiori sono
nicazione con l' «appartarnento» v1cmo; cos1 ogm appartamento
taghati vert1calmente. Si approfitto di questa circostanza per
e provvisto di un'apertura esterna pro~ria distante dalle altre a sca~are nello str~to te~ero della roccia un certo numero di pic-
seconda dello sviluppo assunto dalle diverse camere. Se ce n'e coh appartament1 , tutti nello stesso banco calcareo e di conse-
una so la o le altre si estendono verso l' interno della rnontagna, guenza .sulla stessa linea. Le relative aperture sono praticate a
allora le aperture esterne sono ravvicinate; se invece lo svilup- breve d1stanza l' una dall' altra, ma in modo di sordinato: infatt i
po interno delle camerette avviene in senso laterale, le porte se ne osservano di piu vicine e di piu di stanti, tanto da dare a
esterne sono distanti tra di loro quanto basta per lo spazio questa parte della collina un aspetto del tutto particolare.
necessario ad assicurare l' indipendenza di ciascun appartamen- Lagrotta tipo e rappresentata nella Tavola XV!,figura 3. Pri-
to. Questo fatto non costituisce cornunque una norma generale, ma di tutto si vede I' avantetto naturale k, che protegge I' ingres-
dato che ho avuto modo di vedere alcuni "appartamenti" uniti e so, una specie di camera esterna aperta, profo nda 90 centimetri
con due aperture esterne; si tratta comunque di casi rnolto rari e alta m. 1,25. In fondo si trova la porta a, di forma quadrango-
rispetto alla massa, e ho ragione di ritenere che in qualche caso lare , larga e alta 65 cm. Que sta da acc esso ad un vano ,
i passaggi interni tra differenti appartamenti siano stati aperti in anch'esso quadrato, largo m. 2,65 , profondo 50 cm. ed alto m.
epoca posteriore a quella in cui furono scavate le grotte. 1,70. La parete di fronte all'ingresso e priva di aperture, ma le
Dato che mi sono impegnato, in relazione alle mie modeste due pareti laterali comunicano ciasc una con un a camera per
possibilita, a sottoporre al lettore il disegno dei monumenti sar- mezzo di una porta, sempre quadrata, simile a quella d' ingres-
di piu alla portata del viaggiatore che percorre la strada reale, so. La camera c e quasi circolare alla base e somiglia vagamen-
ho fatto incidere nella Tavola XVI, figura 1, la veduta delle te all ' interno di un forno ; la d ha le quattro pareti verti cal i, ma
-
..,... ~0 rno
ell1o\
TavolaXVI
e nei dintorni di Bauladu col nome di Domas de Gianas o Questi piccoli vani hanno troppe analogie con quelli delJa
Janas (pensiamo che il nome di gianas o Janas sia derivato da figura 3 perche si possa di stinguere la Spelonca de Nonna dalle
januas, 'porte'. Infatti da lontano si osservano le porte, o grotte descritte in precedenza, Anche se siamo di sposti a cre-
meglio le aperture, delle grotte, quando sono disposte in lun- derla una sepoltura, non sappiamo spiegare la presenza dei poz-
ghe file, come abbiamo gia detto ). zetti c ed .f Si potrebbe pensare ad un lavoro di un 'epoca piu
Quanto alla loro destinazione, generalmente si credono recente del resto del monumento e che quando la grotta fu usata
sepolture, ma se ne trovano con camere molto spaziose e non come magazzino (come avviene oggi) fossero stati scavati dei
dislocate in precipizi. Per un esempio di esse abbiamo scelto fossi per conservarvi ii grano a mo ' di silos.
IJ'isolaW
quella rappresentata nella figura 2 della nostra Tavola XVI. Una grotta simile si puo vedere nei pressi ~i Pad.ria; i.1 padre
ione: )e r,1
ttuttondlt
Localmente viene chiamata Spelonca de Nonna, si trova a Angius ce ne ha fornito la pi a~ta, ~he ?on .a?b1amo in ser~to . nd~
poca distanza da Cuglieri (cioe Gurulis Nova) ed e scavata in le nostre tavole per evitare un ' mutile npet1Z1one; grotte s1mt1.1 s1
a posizio~ un tufo vulcanico attraversato da venature di calcedonio e di trovano ancora tra Bonorva e Rebec cu, e sare bbero serv1te,
piu con\1 cornalina. Vi e un ingresso a cielo aperto bordato da fichi secondo la credenza locale, da rifugio ai primi cristiani. . .
, si1ro1ai d' india lungo 8 metri e largo 3,60; si giunge quindi alla porta In alcune localita dell ' isola si trovano infine dei. blocch1 d1
:ano i fi~· a, larga piu di un metro e alta m .1,60: vi si entra salendo uno pietra isolati in cui so no state scavate. una o due p1ccole_. celle
'
rovano. l ~ scalino alto 10 cm.; la prima camera (b) e larga m. 3,30 e lun- dello stesso genere di quelle che abbiamo appena desc11tt~ e
. nei ~r1~· e
ga m.6,40, ed a forma di emiciclo. Il soffitto, alto 3 metri, si con le porte di ingresso molto strette: lungo la strad~ t~·a .A la e
,, or1;
mat3 abbassa ~otevolmente verso la parte dell' entrata ed e ornato da Bitti ho visto un blocco di granito da uno a due metn d1 d1 ame-
;o sono0· numeros1 raggi che rassomigliano alle striature concentriche di tro che contiene una celletta con una picco la porta quadrata
un pecten o altra conchiglia analoga. simile all' apertura che si trova all ' altezza del suolo nella parte
~.a porta che da nella seconda camera e danneggiata, per inferiore della stele dellajlgura 1 della Tavo/~1 .vi. . -
cui ignoriamo quale potesse essere l' altezza originaria. Oltre- A lt n. blocchi de! genere si tro .,
vano nelle v1c111anze d1 Buddu
·, nque sembrato che
pass~tala'. si .trova una ca vita circolare c, o un pozzetto, di 40 so ed in numerose altre locahta: m1 e c~r:1u . I a tte
c~ntimetr~ dr diametro e profonda non piu di 60 centimetri, . . iu nurnerosi nelle zone gramt1che, m~ nt1 e e e:ro
ess1 siano p I bb dano di piu ne i terrem ca lca.re1. La
c e era p1ena di terra e di macerie. Subito dopo se ne trova sca~ate ~el s u~.o ~I o~assa di un a roccia granitica s1.presta
un a seconda d lunga 74 cm. larga e profonda 50 cm. Si
potrebbe . ' rag10ne e s~mp .ice. a t a nere di lavoraz ione nspetto
ch pensare che siano state scavate per ostacolare coloro molto piL1 d1fficilme nte ~ ques o oe d. solfa to di calcio.
1
ra e v~Jessero entrare in questa seconda camera. Ci sono anco- ai fianchi di un terreno ?1 carbon: t_o t~e ~ ques te cellette a quelle
e e~ tn~ue pozzet~i simili che abbiamo indicato con le ~ettere Potremmo parago n,a ie ~ue~te o:~ili a desc ritta da Oue.1 .e da
le f. .a ~~mera e quadrangolare e forma un parallelep1pedo: della famosa valle d Isprca m S
. . . ·
. '
"ma se ne t1 ovan0
di· so rni oli ant1 1n un
o. .
ment paret1. p1u g.ran d'1 sono lunghe m.6,3 0 e le mmon . . m. 2 ,80 , altn numeros1 v13gg1aton. . . Af1·1·ca ed 11l On ente.
11 · .· I oh soprattutto m lontano senza fo1-.
(
Pri marecamera soffitto e alto 3 metri e non ha l' inclinazione dell a aran numero d1 alt1 I uoo I ,
o '
.
· 01·t ·ebbero t1 oppo ' 11
D' f . . , Raffro nti de l gene.re ci P .e~ Il a ve ra utili zzaz ione de. e
una p· · 1 ronte alla porta, all' altezza d1 m. 1,80 , v1 e
all a ctclclola ~pertura quadrata di 60 cm. di lato che da accesso nirci un a sp iegaz1o ne d ~c.1 s 1 va sul iente che siarno port at1 a
. . t' che a sua volta comumca
fo rrn ae 11etta · con due altn· vam· d'1 grotte dell a Sardegna. D1.c 1~n~fo~frt:~1a co me torn be. e c1:e '.1 0_1~
25 cm ' e. 1tt1ca'·· la Ioro a1tezza rnaggiore non supera 1·1 metro e ritenerle non co me case d1 troo I ·esse scavate nella ioc
1
uomo ·~r1 a lunghezza dell a maggiore (k) e di m . 2 ,25 e un bi sog na confonderl~ con le grotte.' ,a:~t~n~o a Cagli ari. e Port o
crnol ~o p1u~onseguenza, vi puo stare solo sdraiato. La celletta} cia che si vedono rn gra n qua.nrrt~ de ll'i so la dove es 1 s tevan~
cona To1'. res e in nume rose altre ~~c~~~t1~ z i o ni latin e o grec h~ cd '
Sull a destr d
<:h<: corn . a e all a stessa altezza vi e un ' altra ape rtura, g, a nti c he c itta. La prese nza .1 'co nt~ngo n o cli111os tran o c 11a1a-
se oene1e ~
columba m c 1ie .e~ 10 0
..
\ i, l ' u ltii~~i ca.con altri due vani , anch ' ess i ellittici e molto bas-
de1quali e lungo m. 8,50. mente la loro on g1ne ro mana.
93
CAPITOLO SESTO biamo una risposta. Dunqu .
re carattensttc . . he di questae, gettia_.. .... o lo sin. .
amma· 1· ·
1, e nconosceremo co 11 ez1 one, Pere"ilrdo suc
infall"b·
Idoli sardi propriamente detti ·d · d" · 1 1\m ese"' .
ce ev1 entt 1 1mportazione· · b ente, in al " P10 e11e, q •1g11.
1
b~·a no rapprese ntaz io11 e bd1-o, e c1edenze rel1 g1ose - di cui sem- mo le prove ev1dent1 e a pr e
. . d II . senza et . n1n1·
si furono ~ P , "iit ~
, 1· . , evono esser 'd . '" .
c 1 0~ c I nasc na ri gorosa 11 t e cons1 erat1 md1 geni " c.he_ infine, sec01~do ogni ap~aren~a; e~·irni a na''.1g;i'. ~ 1 1-\
E . c ien e sarda? '
qu esta , io penso, un a dell .: . . ltrv1 delle colome per esse1e stat P . , ·ole s1.1n1 I
e p1 tm1 ss 1me domande cui dob- , ste p1cc
de" ii M editerraneo, penso che que
94
rivelarci una ug~ale ?ri~ine e n~llo ste~so tempo fornirci le
tracce delle mod1fi~~z1om _po~ate m s~gmt_o dalle colonie libie, molto lontana nel tempo), non posso inclinare .
che tiene la statuetta possa . d' ·1 a credere che ii corpo sferico
0
libio-fenicie, e pm tard1 da1 Cartagmes1: modificazioni che mente ii nostro ·
m 1care 1 globo t . ·
errestre. sappiamo che antica-
non possono essere state p~ofonde e radic?li, perche tutti questi pianeta era rapprese t t
emisfera ma m,,; come •
.
n a o come un disco, o anche come una
popoli derivavano sostanzrnlmente da un umca fonte e adora- ' "' una s1era.
Questo attributo dell t t d ·
vano le stesse grandi divinita. to, secondo me a una fi as a ua, a mterpretare come un uovo, s'addice mol-
Malauguratarnente la religione dei Fenici ci e conosciuta sol- uno dei simbol'' ., igur~ ~h~, a somiglianza della Venere di Pafo, unendo
tanto urazie a qualche passo della Bibbia e ai framrnenti attri- I pm carattenst1c1 della virilita (la barba) a un corpo ~ . ·1
rappresenta una divinita generatrice e androgina. emm1ru e,
buiti ; Sanchoniaton, ma che Philon di Biblos ha alterato tradu- A questo carattere co ,
cendoli e Eusebio ci ha trasmesso, e grazie, infine, al trattato di nostra statuetta sembr; ~1 comune nelle. cred~nze dei popoli orientali , la
Luciano sulla dea siriaca. Queste ultirne due opere, del resto, b aggiungere quello d1 un dw cabiro a aiudicare dal suo
erretto a cono· ma questo berr tt , . ' "'
sono piuttosto recenti; tuttavia.' grazie ai lavori di Seldenius, di proboscide d'e' . .e o e 'ncurvo e sembra terminare come una
Milnter, di Creuzer e del Gmgnaut, loro grande traduttore e f lefante, e certo mente s attaglierebbe mealio a indicare un dio
commentatore nel suo Religions de l 'antiquite (Parigi, 1825- ort~I e pote.nte; anche la fascia e un attributo del dio ;abiro, perche ricorda
que ~ c~e s1 portava nella processione degli inizi ati ai mi steri di Samotracia.
1839), e grazie infine alla luce che Charnpollion ha gettato sul
. L ammale fissato trasversalmente all 'estrernita di questa specie di probo-
pantheon egizio (cui aggiungerei da ulti!11o !11onsignor Be~, un
sc1de ~:~bra un serpente. La te.sta ha una cresta come quella dellafigura 35,
sapiente prelato che nel suo Malta antica illustrata ha d1mo- e .sorru,,ha .all~ teste de1 serpent1 nprodotti cos! spesso sugli Abraxas. La coda
strato i rapporti fra la religione dei Fenici e quella degli Egizi, b'.for.cuta nc~iama quella d' un animale abbastanza si mile che ho trovato scol-
la somiglianza tra i miti di Iside e Osiride e quelli di Adonis e pito m una pietr.a de! tempio (forse feni cio) dell ' isola di Gozo a Malta, che io
Astaite), credo di poter tentare di dare, anche se con rnoltissime penso fosse ded1cato alla <lea della natura. Eccolo riproclotto qui sotto:
riserve, una spiegazione di alcuni idoli sardi.
Fig. I Fig. 2
I eoeuasu1·.
. . nte per la luce ci = 'an!'
II di seono di quest ' oggetto, molto impmta , b1 librodelL3J
. b . . . ' . . ..
bo It s mo delle d1v1111ta generatnc1 011enta I,
re
tratto dtl1 e
esta rnpp~s
entaU-
culto di Venere; avro, occas1one. d'1 tmn,
. are ancora su qu
ne lle pagine che seguono. ,~·'
.
- . .
F~gura 2. Figura
elapil" , ..
.
b ·b t provv1sta, c0111 C:id(k1
umana. al u a, e di una do.nna.. ii i1i 11
te, d1 mammelle che semb1ano quell _ con 7 teston1 1 ~1
velato, in basso, da un piccolo grembi~1eltirni, eccetto on
superiore e 6 in quella inferiore, que 11 u
piu lunghi .. ~ella des~~ ha un piccolo strumen,to biforcuto alle
due estremita; nella sm1stra un globo. La testa e completamente go a quello della figura p d .
parte superiore e 7 in u~~fe .ente? ma I festoni qui sono 9 nella
scoperta. Gli occhi, di fo~ma sferica, sono molto sporgenti; le uncinato all.~..due e.$t e::Uia ahmf~nore. La destra ha un bastone
orecchie, collocate molto m alto, sono di cattiva esecuzione. La superiore di una b'l .~. . .. E... e s1 ~Qtrebbe prendere per la parte
parte posteriore del corpo non presenta altra particolarita che di . I anc1a se I ganc 1 no t ll ..
so mverso l'uno rispetto ~ll'alt L .n. ossero co ocati m sen-
avere una coda, molto corta e ricurva verso il basso. di fattura ro. a sm1stra ha una testa umana
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. La testa dJI~~~o~~na, ~al~ata c?n una specie di berretto frigio.
dente Gli occ.;. a pnnc1p~l~ e scoperta, come in quella prece-
2
sono . iazzate .1, s.ono sfenc1 e sporgenti, mentre le orecchie
denti PS 1d pm m basso della .1?ro posizione naturale e pen-
B · u orso pr~senta una cav1ta; non ha traccia di coda
ronzo del Gabmetto reale di Cagliari. ·
ea cos! collka
vedere ii CTCl.t L'unione della barba maschile con delle mammelle femminili, e l'uovo
di indicare Q~ che la figura sembra tenere nella destra, potrebbero indicare un'altra divinita
lunghe stelt ~ androgina e generatrice. L'attributo che tiene nell'altra mano potrebbe essere
adi dua\i\ll)J preso, a primo acchito, per una specie di navetta o per la doppia "forchetta" di
scritture asi1li.~ cui si servono i pescatori per confezionare le loro reti. Ma poiche oggetti
~ sul\afascia &. simili non si prestano immediatamente ad una spiegazione soddisfacente, sara
vola XXX\1 )1: piu naturale vedervi un bastone doppiamente biforcuto che rappresenterebbe
:are lasomii[: qui !'idea del doppio dualismo. Quand 'anche non fossero state trovate in sieme, questa statuetta ha innega-
1 combinazilll'. Riguardato sotto questo punto di vista, l'attributo potrebbe gettare qualche bili rapporti con quella precedente. E siccome in quest' ultima mi e sembrato
nelle 8a\eJJi l 1
:
luce sulle due colonne doppiamente biforcute che abbiamo visto nella moneta di vedere rappresentata una divinita ge neratrice, in cui domina ii principi o
di Cipro. Un'idea simile si ritrova in una pietra incisa del Gabinetto delle masc hile o allivo, cosl nellafigura 3 credo di vede re rappresentato ii princi-
medaglie di Parigi, pubblicata da Caylus, di cui ecco uno schizzo ingrandito: pio pass ivo. L ' uo vo e qui sostituito da un a testa umana, gia prodotta da ll a
ialche rapJX"''·
feco ndazio ne di quello: potrebbe essere in rapporto con que lle delle fi gure 18
ritoe della ~
e JO, di c ui parlero in seg uito. II basto ne doppiamente ri curvo ri co rda ii
sso con un ' : pedum 0 scettro a ga nc i che, in mano ad Iside, simbo leggiava le qualita rego-
o\\ezione in ~'
latrici e moderatri ci di questa dea dell a riprodu zione.
ui sonoil ai{ Qui abbiamo un doppio pedum, cosl come la figura precedente ha un dop-
I ...
dei due rnr. pio bastone bifo rcuto. Questi simboli , riprodotti due volte in u~ o stesso attn -
1no evid1n1c;tr buto, sembrano indicare una doppi a poten za : ci conducono all idea d1 duah~
idoli sardt smo, ma d ' un duali smo superiore, come si conv iene a due divinita generatnc1
che stanno al sommo di una gerarchi a di potenze. La ripeti zione d1 questo
stesso simbolo non e un caso unico; Ia si vede anche in una Figura di lside, che
tie ne un pedum in c iascuna mano. II suo di segno qui sotto e tratto da un vaso
d ' argento che fu trovato in Ungheria, ora di proprieta del pnnc1pe Esterazy.
Queste due statuette, ritro vate in sieme, e che non potre1 separare in base
ad altro ragionamento , potrebbero rappresentare que i Genas e Ge11ea d1 cu1
parla Eusebio .
. Sembra rapprese ntare una d'1v1111ta · · ' solare dalla testa ra d iata,
' c he t1ene
· ·
111
ciascuna m . . .
ano un bastone b1forcuto, e 11 cui corpo posa su tre glob1 che pos-
sono rappresent . . . . . "
Iavoro sard h aie 1 tre soh , o le tre stao1oni "'
. Questa p1etra sembra plU un
. ' 0 c e una lavorazione etrusca.
Poiche i fest0111· supenon · · e ·mferiori della figura 2 non sono ugua 1·1 d 1.
nurnero e n .
~c on corn spondono esattamente a quelli de! grembiule della Figura
· guente no
' n mi· so f fermero a parl arne .
Quc ·ta statL tt ·
cos . . · ie a n corda la Venere di Cipro ma con Ia barba ; qualunque
. a ~ 1 g n1fi c hi 1·1 . ' · ·1
car· tt suo carattere androgino, indicato dalle mamme lle p1ene, 1
d ere rnasch'J 1 .
· e sembra do mrn are Ia rappresentazione.
FiJ{ura 3 F' . . .
la forrn ~ d · igura umana nuda, 111 cu1 tutte le partt del corpo e
d cl ventre indicano una donna. Ha un grembiule analo- 97
. testa e ornata da ciascun Bronzo del Gabinetto reale d'1 C .
. mana Ia cu1 aghari.
Figura 4. F1 gur? u_ r ' Quella di destra sembra_a~p~rte-
due teste d amma 1. acr nelJ o· qu ella d1 s m1 stra 51
1ato da d forse un o ' f
- ere ad un qu a-drupe e, fe nicottero (per questo ho atto
~embra d ' un uccell o, fo rse u~o a ll a statue tta , ii di segno d ' un
in cidere nell a tavo la, accan un e necr li stacrni della Sardegna
fe ni cottero, ucce ll o m?lt?, c~~atteri stfci pe; Ia forma del suo
~
. . I e un o de1 plll
mend1 ona e . a io fia nuneggiante). . .
corpo e ii suo p1umaog · · vedono due ali sem1 sp1egate: 5
umana al centro s1 .
Sulla testa . , ri fe rito al sesso maschil e .
ii corpo dell a f1 gur~ e -mata di un frammento di bastone c?e,
La m a n ~ destra e ai . d cr li a ltri ido li di ques ta collez10-
per ana I~ocr .ia co. n I _bas .tomtato - t o ., ne 1-
eoo rig in an. amente b 1"f 01cu
ne, si puo ipot1 zza1e s ia t~o sfe ri co co me g li idoli de lle figu-
la sini stra t1 ene un ogge '
re I e 2. . pi"u' larcrhe de ll e gambe , sembrano
in proporz1o ne o .
Le cosce, . d . bracca parti cola re comune a quasi
co perte da un a spec ie ' '
tu tte le statu ette sardett~o che necr li id oli precede nti , termina in
II dorso meno pia 0 . . ·
' . . . sta un fra mm e nto s uffi c1e nte mente ncono-
una coda, d 1 cu1 1e
sc ibi le.
Bronzo del M useo di Lione.
98
Se ii corpo sferico sormontato da un serpente attorcigliato potesse essere
considerato come un uovo, avremmo in questo attribuito un equivalente di sopra delle altre potrebbe ind · I' .
d , d' . tcare un1one dei du . , .
ra t tpotizzare a proposito d' I . e pnnc1p1 , come mi acca-
uello delle statue precedenti; se invece, come e piu probabile, rappresenta un
ecc.). Se pero questa piccola te~t: cune '.1gure seguenti (18, 23, 24, 30, 31
irutto, per esempio una mela, si potrebbe prenderla per un'allusione al porno altre due che escono d II supenore avesse la stessa funzione delle
delle Esperidi, uno degli attributi di Ercole, e forse anche di Melkart. a e spalle, avremmo
dellafigura 21 che se b . un soggetto analogo a quello
Le corna rnolto piatte potrebbero essere delle ali. In questo caso avvicine- · . ' m ta rappresentare la na ·t d' . ,
tnfenore a quello dell fi . . sci a una tnade d un ordine
rebbero questa statua a quella dellafigura 51, che io interpreto come una rap- a 1gura pnnc1pale L' ·b
stra, se fos se una falce ( h . attn uto tenuto nell a mano sini-
resentazione del dio Moloch. Se le zone delle cosce fossero realmente sette, c e pure era un emble c1· M '
Vesta e chiamato "ii simb I d II" . ma I tthras; nello Zenda-
f, idolo richiamerebbe in qualche modo i sette compartimenti dell a statua del- .
f1cato; considerato com
o o e mtelhgenza")
d .
. bb
, av1e e per me poco signi-
lo stesso dio, cosl come ci viene descritta da certi rabbini. tenuta dalla mano d t e un o~p10 fallo , potrebbe accordarsi con la sfera
es ra - che 10 penso s·
orna ii viso della fi u .· . ia un uovo - e con la barba che
Figura 7. Statua umana barbuta, di sesso maschile, ad onta androgina generatric! ra p1'.ndc1pa.le, c'he presen~a. i caratteri d' un a divinita
delle mammelle ben rotonde. La testa e avvolta in una specie ' 111 cui omma I essenza vmle.
<'(
I I
II Corp 0 srcri.co h I .
tlhvr, 1 1. , . . c e a statu etta reca in mano (e che io co ns1clero un
il i.lVVtC1n-1 'di . f' .
' ' e tgure prececlenti. La tes ta um ana che si leva al cit 99
o dalla testa della statue.tta Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
spec1e. di mani che spuntan 12 che e u
. no solo ed ha solo 1cm-
Paragonando quest~za simile dellafigura :ro delle dita non rivesta a cun
on r artributo abbasta bbe pensare che ii num t semplicemente come raffi- 10
cue estremita, s1dovred bbano essere cons1dera eh'esso collocato sulla testa,
;ionificato; credo ch~ I :ole. II cono fallico, anc ani. a aiustificare quello che
o:razioni dei. ragg1 e i sferici tenuti nell~ due ~ aure della Tavola XV/l, che
e
cone orre con•
. 0 due
ra acorp
propos1to. dei .due. glob1la delle
terra. Jn •o effiett.1, perche l'esecutore
ho detto qui s p appresentazwm del . ·1nostro pianeta?
.d comer . ·nd1care 1 n
non cons1 ero si due, se avessero dovuto • h"le e piuttosto vaga, no11
0 masc 1 .
ne avrebbe mes
, I' ppartenen
za della figura al sess . . 1. caratteri di una di
· attnbutJ . que
d e
Poiche a I ntano da 1 vedere in quesu . aiom. on.en tart e che ci ncor ano .
1
andrei molto
. · heo erano cos1 comuni nelle re l orua potrebbe rappresentare un dto·
mutilaz1om c
. Gallae I
n qtiesto caso la. nostra
· sta se s1. vuo le ' una divinita androgt-
0
quelle de1
Ole aeneratore tn
. . uno stato di muulazwne ' di vista, allafigura J.
. . da questo punto
s "' biforcuto l'avv1cma, .
na; ii bastone . . di sesso che t1ene
ind1caz1one
. . ficrura umana s.en~~ r della figura 'preced en-
F1gut0 9. dote 'tttributi s11111Ji a quel ' t. angolari che sem-
nel Sul cis, presso Massacara . Non saprei agoiungere altro all'interpretazione che ho propostoa .
t de lla figura 8. "'11 piccolo corpo sfenco
. sulla fronte potrebbe benesPr0Plls1.
terzo
0 occhio: in questo caso la statua sarebbe Ill. rapporto con que\\a-d·
figura 28, che consideriamo ugualmente un dio sole; le guance possono e:se'11 .
re paragonate a quelle dellafigura 29.
Figura 11. ~igura ~~ana la c~i ~es ta e. o~nata di_ sei coma,
iuttosto di se1 ragg1 d1verg~ntl d1spost1 s1m~etncamente, al0
~entro lev~ ,u~
9
dei quali si un piccolo corpo comco po' somj.
gliante a quello della f1gura precedente. 11 sesso e mdefinibile:
~~agli t~ste
dal basso addome e dalla zona che dovrebbe essere occupa.
organi genitali si vedono partire. due m_olto simi\i a
quelle dellafigura 7 e che oltrepassano 1 due f1~nch1; sulla som.
·r' hanno un segno conico. II corpo e le mam hanno qualcosa
ID!
d 1. ma
"f · b b'f
1 orcu to,. un. ' estre.
orme·, nella destra s1 vede un astone f.
. , d 1 ale 1·mita il movimento della iamma e avv1cmaque-
nuta e qu · fi J I ··
sto o etto a quello citato a propos1to della gura ; a sm~stra
gg .b
ha un attn u o c t he credo una frusta, oppure un pedwn
· d. d· una1·
forma tutta me . d.1t a. 01.etro le spalle si vede una sene 1p1cco 1
anci, e piu in basso una coda. . . .
g Bronzo del Gabinetto reale d1 Caghan.
li Guigni
1rini1a edeJ
io:anel\a rr
quequel\o ,
~Ito ha du
'"aihezza di
le1J>;n1esir
// 8Ques1a
110ques1or
I
~Mair
~
In questa statua, piu che nella precedente, credo di riconoscere una divi- unugu
nita solare; i due raggi che scendono da ciascun lato alluderebbero a quelli IOe//~~
che l'astro benefattore e generatore lasc ia cadere sulla terra: Ii ritroviamo, in
questa stessa tavola, nelle figure / / e 13.
12
stoapr~~
benessere ~
n quel!a~fu Anche questa statua e, secondo me, quell a di un a di vinita sol are, e rap-
presenta l' uni one dei tre soli , come io credo di riconoscere anche nelle statue
possonoe£:.
di cui alle f igu re 61, 62 e 63. Mi ri servo di spiegare piu dettagli atamente le
mie idee sui tre soli quando proporro l' interpretazione di queste tre figure
cos! interessanti .
;ei coma.o
:amenle. Figura 14. Divinita probabilmente virile, con la testa coperta
t po' SOmf da un berretto conico, che ha nella destra un pi ccolo gladio e
ndefinioilr: nella sinistra un attributo che si potrebbe prendere per un femo-
:reoccu~ re umano, ma sembra dover essere interpretato come una specie
1ltosimili di fa lce o di clava a due capi. II petto e attraversato da sinistra a
sullasonr destra da un serpente.
0 qua\co. Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari , ritrovato con i pre-
l, un'e strr· cedenti.
1icina~ur·
lasini1tr1 14
111111 d'u ni.
: di picc~t
11
. ?uigniaut crede di riconoscere in questo idolo le idee della dualita, dell a
tru111a e dell l . .
a pen.race d1 v111a. Io non saprei pronunciarmi sull 'attributo che
reca nella man0 d , . .
estra e che da a questo d10 un carattere auem ero o comun-
que quello d' d' · · , . . "' .
una 1v1111ta tem1bile; la testa de! serpente che s1 vede sul suo
petto ha due sp . d' .
· ec1e 1 orecch1e o di pinne. La posizione del serpente e la
vag Iiezza di .111 d' . . .
Serpente simb I
icaz10111 sul sesso della statuetta mi spin aono a credere che ti
0 . .. "'
!JS Q eggi qui ti fa llo, come accade per esempi o nel le f igure 66 e
· uesta specie di ali , o piuttosto di pinne o di bra nchi e di pesce, avv icin a-
110
questo Fall o alle b. h' . . . . . . .
Pes c1.
pelamidi c
ianc 1e che s1 vedono 111 molt! monument1 ant1 ch1 e a1
. .
qui un uguale s·oonsacra11 ad Afrod1te. II serpente e ii pesce sembrano avere
JOe 111 10111'fiicato, nmp1azzando
. .
l'attributo che le statuette dell efigure
ianno sulla testa.
. · . qL1°1i ·1 dcll a
Figu ra 13 F1 . Il a des··tt"I 1·av v1c1n u a t: '
II pi cco lo alad io che Ia sta t u,·1 rec1' ne , · ' . . c· , di clava a J uc
(o raggi) di · . gura ~man_a, con l.a testa ornata d1 quat~ro coma "' . . ..d rare come un ,1 spe i e . . ..
r,· . / 7 L'a ltro attn buto. da. cons1 e .. 7 I ' on ' apn::1 d11 c
Al cent10 .' d cui due ncurv1 verso ii basso, come nellaj1gura I 1. 1 1gu1 a - · 11 . clell e j 1oure c -+.
den teine . el. petto . sporge una testa umana ii· cu1· corpo e, ev1-· capi , potrebbe essere paragonato a que i. , . .'' ll ocato 1ra> ver>a l1m:: 111c , ul
che cosa rapprese nti questa statua: ii s_e1pc:n te co
principa l:tec~ni:i agi~at? come racchiuso in quell o dell a fi gura
garnbc d'' petto lo fa rimandare a II e d ue prcccclent1.
1 e infapett11· s1 sviluppa notevolmente in larghezza. Le
. . . con la testa cal zata J a Lii:
chc J·1 st lquesto · sonagg1·0 cos1 , nascosto spuntano 111 · m.odo ..
Fi ,11 ra 15. Figura vm.le. ba1but:~: ic io. Su c i a~c un a :~pa Ila e
' a u·1 s b. ·
Uno lo.Celt · ' e ~ Ia avern e qu attro. Nell a mano destra ti ene
. roc
l <th> d·i u d" '1e
1 in vec d · b · · ~·
e .1. ltOrcars1 . I . , , . .
a l' estrem1ta ' e qui soi mon-
berre~to coni co che ter1111n a in ur:, ,':i_~·:t k a qucll a dc ll aj1g111 (1 7.
, 11 ISCO · · . posata una testa u111ana de l tu tlo '=' ! Of
con una facc 1a umana; nell 'altra, un serpente.
. talmente ii basso ventre al no indicare, piu che elementi di un vesf . .
. . · ae onzzon gio. Il naso e molto lungo, gli occhi 1·n iano, 1 segnj di·
a s ecie di fascia_ g 1I cmo . ha nella mano destra un 1ung<? . . vece m0l unta
~n rfo delf'ombel1co. n dw . Il a spalla e si eleva al d1 questa carattenstlca, che non sono fatf1 to Piccor ltiag
d1 so e biforcuto che s'appogg1 ~ ab lo simile a quello della un semplice buco rotondo, come la m c~n un botton 1e hann ·
basto n · · tra un s1m o
so ra di essa; nell a sm1 s nco della stessa figura , a grandezza idoli di questa collezione, ma sono ce:g y'°.r P~ne di ;usfe_~c0 ~
1
jig~1ra 7 (lo rappreserto ~ fi~ella posizione cosl comune a tu~te sono collocati u1.1 po' diagonalmente. ~a~ti. Di fonna a~:h deglj
naturale). Le cosce. arg e, h' esse con un anello o un bracc1a- che mancano, s1 vedono partire due 1 PUnto del!e Ungata,
queste statue, termmano ~n\zzato Ion a itudinalmente all ' altez- mezzo alle quali sta un' altra testa umaunghe corna,.; orecchie
. d na daU .. curv ,
Jetto. Un anell o oblunl?o e pi_ una cod; notevolmente lunga un collocata m mo o che le coma della figura . e _orecchie e, in
za delle reni , che termmano in coma anche per la testa che sta sotto· Pnnc1pale serv1arghe,
come coma puo darsi anche siano de~: queu~ che le ~0 da
0
, ricurva in basso. . 1· .
po d I Gabinetto reale d1 Cag ian.
Bronzo e mutilata all 'altezza dell 'avambraccio m t~ent1. la si~~1 alllo
15
to che sembra un fiore di loto aperto.' Laa a estra ha un a~st~a e
r~
(\ 0LJ\1. , ~·1vI 11
. piatta di quella delle altre statue; vi si v~:e P0 steriore e~bu.
umane. Ha anche una coda d'una certa lu hno megJio le f eno
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari~g ezza.
0
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~ssenzia\eC
fre p1cc
. d·cate sul
1n'
nel tiordo r
de11a figur(I
sronzo<
e
altre teste; quella di destra un'altra testa umana con un'aureo-
sp1~ge a considerare questa testa canina come un ' imm agine dell a stell a
e
Ia· quella di sinistra di animale, anch'essa con un'aureola, ma
camcolare, o meglio ancora come la rappresentazione clell a sua alba eli aca
il 'muso allungato e tutto l'insieme portano ad escludere qui
cioe, in una parola, del suo fondamentale rapporto co l so le: quest ' ultim~
l'idea che si tratti di una testa di gatto; si direbbe, meglio, quel-
astro, poi , sembra rappresentato clalla Figura umana che si trova ctall 'a ltro
la d'un cane o d'un maiale. 11 paragone fra questa testa e una di lato della statua; l' aureola sarebbe anch'essa l' incli cazione che si tratta di
quelle del grupp.o. seguente, che ~a con il nos~ro una analog~~ un corpo celeste.
incontestabile, c1 mduce a vederv1 una testa di cane, tanto pm La fase canicolare, che io credo rappresentata eta queste due teste, si coll e-
che ne in questa ne nell'altra si vede segno di zanne, elemento ga abbastanza naturalmente con una immagi ne clell 'Astarte fenici a, perche
essenziale del porco o del cinghiale. essa indica un periodo dell 'anno molto importante, consacrato in modo parti-
Tre piccole ali, un po' simili a quelle della figura 4, sono colare al culto di questa dea, culto che non potrebbe essere separato da quell o
indicate sul dorso. La base che sostiene 1' intern gruppo termina di Adonis; era in quel periodo che le clonne di Sion che erano caclu te nell'iclo-
nel bordo posteriore con tre punte, destinate (come nel gruppo latria e si erano convertite all ' adorazione di Astaroth si ab bandonavano ad
della.figura 16) a fissare il bronzo al muro o ad una tavola. una gioia sfrenata e cessavano di pi angere Tamrnutz o Adonis, ucciso dal ci n-
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. ghiale sul monte Libano.
Se invece di un mu so di cane si preferisce vedere un grugno di porco, si
avrebbe ugualmente la rappresentazione dello stesso mito e si vedrebbe da
18 una parte la testa del cinghiale assassino (l ' in verso) e dall 'altra que ll a di Ado-
nis, cosi centrale nei miti religiosi cl ' Egitto e di Fenicia. La prima spiegazione
mi sembra da preferire. Le tre ali che si veclono sul clorso clell ' idolo sembrano
indi care l' uni one di Giunone, Afrodite e Rea e fare dell a nostra cli vinita la
regina del cielo, clell a terra e clelle acque ; le ali lo avvici nano anche alla statu a
della Nemesis di Smirne, descritta da Pausania. (II Lajard ha climostrato, nel
suo importante saggio sul culto di Venere, gli stretti legami che intercorreva-
no tra Ven ere e Nemesis).
Propongo dunque di interpretare questo gruppo interessan te come una rap-
presentazione mi stica della clea della natura, di vo lta in vo lta Astarte a11drog1-
na e la Luna, con le sue due fasi propi zie.
Figura 19. Figura urnana, senza barba, ii cui ~orpo fasc iato da
una tunica terrnjna in basso ad erma. La testa. e. coperta da una
. d' uccio bordato da franae 0
o festom , m c1ma al quale
specie 1 capp , d l" d d' n modi111·
La statua principale di questo gruppo, eccezion fatta per le estremita e le si vede un attributo a tre punte che yuo are i ea I. u , . . ,
due braccia, somiglia molto alla raffiourazione della Venere di Pafo, che vie- di un frarnrnento di stella o di tre p1ccole .coma. La ft onte .e c tnt~
ne r.appresentata con la barba. E vero"che gli autori che ne hanno parlato, cui da un diaderna ornato an.c h'esso di festo111 _e sulle ~ua1~~:1:~ ~e~l~e
aggiungeremo Suida, la descrivono vestita mentre ii nostro idolo e intera- no i segni di un tatuagg10. Due cor~~·a~~1 ~~tec1~ee;~~nte; la parte
mente nucto e presenta tutti i caratteri di un 'corpo femminile. Penso cheque- partono ciascuna da una spal~a, f~,'.ande mammella piazzata al
sto'. ben lungi dal rappresentare un ostacolo a questo avvicinamento, lo age- superiore de! corpo ha un umca, 0 . · . · I ventre: le
del petto. Le braccia allungate s1 tnc1ociano su .
voh invece Sotto molti punti di vista. Credo infatti di riconoscere in questa cen tro . . f osto.
rnani poggia~o cia~cuna,su 1. ianc . p~ di altre se i mamm e ll e
0 0
statua un 'antichi ssima rappresentazione d' una divinita androgina, ii che giu-
st1f1ca in h .
qua 1c e modo II passo di Licinio Calvo ( " Pollentemqu.e D e um La parte 111fenor~ e d1 sse r~11na el aruppo precedence.
distribuite senza. ordme alc~mo , ccho~ns~~~ien~ la statua partono
Ve11 ere111 ") I ., . . . ·
. su quale s1 e molto d1scusso. II cappucc10, ornato d1 due corna d1
g1ovenca ne f
•
A .
a una starte, che dice Calmet «era la dea de1 bosch1, a una,
. I I
dalla parte antenore ~e.Ila as~dine in verso ri spetto al gruppo
1
a divinita de! · I 1 . :. ' · · · r· due teste collocate qui m un o . ich 'essa ad un a111ma-
Sant , Aoosti cieff'o o a dea d1 Sma, o Venere siri aca, sposa d1 Adorns; 111 me,
II , " no a enna che Giunone e chiamata Astarte dai Cartag111es1 ». a
. . M
p recedente: quella di destra appart~ene ad1 . denti · pii:t dell" altra
ca e molto ct·1 ·, . . . . . .. , l' ind1caz1one e1 · . d
. piu della dea d1 Cipro o d1 Bento: come d1v1111ta celeste - le a muso allungato , c 011 . . . sentare una testa ca n1na e
cc1ratterc i11ct '
icato nella nostra statua dalle ali sul dorso - e anche Dwna. In
.
di cui abbiamo detto semb1a iapp1d~ aureola o. rneg li o. cla una
Una parola, e anche la luna e ornata anch , essa da una spec ie
Gii anti chi · o • 1·ct · . . · .· · · · I triplice aureola. . 't cla un berretto conrco · bor- , .
lln . . n"'u" ava no questo p1an eta sotto d1 vers1 punt1 d1 vista, o
m.tginavano f-
,i . .
· · · · · ·
. emmin1le ne1suo1 rapporti con ii sole e maschde m que 1c ie
11 · I , alt1·a
L' ' e una testa
.
umana, cope1 t,
· Tn questa
. t·est·t
'
e iI corpo
.
de 11.1
· .I.
PCn ~a abb1a c I _. . . . . f-' _ dato da una trip li ce frang1 a. r·c'.,lmente un corpo p1ra1111 c1.1c.
tnc . . . on a te11 a. Le fas1 durante le quah era adorata come bene at . .1 I si eleva ver t '-'
e prop1z1a enno 1·1 ·1 . . . . , ..
fi 0aura pn nc pa e f-' 1·1·11 ·1
loc ., . .
n1>v .
. '
ca vu I >uo1" . . .
nov1 un10 e ii plendun1 0; ma quand era al ti amonto e
. .,, . . .
segni lllfenon . come dice Varrone, cliventava tem1bile e clan-
f ll o I t · ., ·1
probabih~entes~~~·i;~.e i~on ha nulla di notevo l e ~ · 1t~r~;;~\~11lcvatl:'
° ·
<1 . era l;rn te. Ti1hwnbo etc
La pa1teyo . I . iina con due puntc ,
l,c due fa~ i ". - ,' . . . . . di fondo ch na v1ce l a. te1n
111,..1 • pos itive de ll astro sembrano essere le un1 che 1ncl1cdte dalla
rt1 \tatuett·r I· . · come que ll e di una barca. ! 03
' · " testa cl1 gatto sarebbe, in questo caso, una rappresentazione
/'
questa loro unione spingerebbe ad
'. d assegnare
Gabinetto reale di Cagliari . all. idea ella sua. . composizione
. ' che nsahrebb
. . una dataZton ·
Bronzo de I z10ne, che pot st venfico, dei differ . . ea tempi a
. . . . . ent1 attnbuf . nte 11e0tnoito
. reltln.
19 tard1 , a d1fferentt d1v111ita particolari Q I, •solatani n al!a ....
. . d. . . uesta an11·ch· ente Se1>o.
d at segm 1 tatuagg10 che credo di scorgere sun tta senib ra i cat1~~~.
Colle,
pale, e dall ~ forma, della parte inferiore termi a g_uancia dell n
tanto negh 1doh ptu antichi . name •n enna, chea si st Pn. ti.
0
11lrova
Figura 20. Figura analoga alla S()~
si ben conto dell' intento dell' arti' ptrechedente. Ect;i:c- .
. sac e l'h "llc1t
vero, nconoscere. una faccia um ana col na a creata. ,} rend
v1 s·1 er.
a
1. b ar b
d'
a: ma se. 1
s1 prende la barb a per la h . so rno1t 0 a\]u Puo ,,i
nore 1 un amma e, ne risulterebb 1 ngua e ii ngat0
ct· spal ancate. Q uesta mterpretaz·
· e a testa d' un can1abb ro .tnfee
due narici che si trovano all'estr~o~e, s~rebbe corro~ dal!erau:
se I' artista avesse voluto fare unmita di questa spe/ra~a da\\e
· . nMoum ~~
state piazzate m una posizione be n d'1versa ano, L esse sarebb llluso··
Per poco che si abbia esperienza di opere come questa, e impossi~ile non . c .
una cu ffia a iestom, come quella della · a testa eor ero
vedere in questo gru ppo una repli ca del precedente, sebbene presentmo due
montata. da un crescente vero e pro pno. . figura 12: Illa quie ~~lacta
differenze d"un ceno rili evo. S u c1ascuna spalla, due specie ct· sor.
La fi gura principale e ugualmente un 'Asrarre; ma questa, invece di riman- c . . ·1 i mamm II
dare a/la Venere di Cipro, uni sce i caratteri de /l a Diana di Efeso a quelli del
s1enc1; i petto .ha .due vere mamrn elle femnue. ~,1· o due bO\Io.
posto. L e b racc1a, mcrociate sul vent ~11 al lor . n1
la figura ~recedente; ma le mamrne~~ siono ~1n:1ili a qu~t~Usto
dio Limus 0 Famace. cioe le fo rme asiatiche dell a luna a quelle dell'antica
senza ordme, su tre file: in tutto u ct· . nfer~on son0 dis de\.
dea de /la narura . La mammell a uni ca che ha in mezzo al petto e un altro attri-
buto proprio de/l e idee religiose di quelle stesse regioni , sia che indichi un . . . . . . , n 1c1. lnfme Poste
carattere negati vo femmini le, per a/lusione all a mutilazione delle Amazzo ni sono mc1s1 o scavatt m diversi punt'1 d'1 ' nove cres '.
sono piazzati in senso inverso l'uno r· questa statuetta·cednlt
(delle 1111i111a111111iae, ··con una sola mammell a"), sia che voglia signi ficare . . 1spetto all' I , ue
un 'epoca dell" ann o in cui la terra e poco prod utti va.
una sorta· d1 disco
c .
completo· '
altri quatt a tro, e forn-.
ro stanno d "11ano
JI caratlere virile esplicitamente espresso (l a barba) manca in questa figu- Ia parte m1enore della statua , e tre a s1mstra · . La bestra•verso
ra, che pure non e in tera mente que/la di una do nna: ma un segno maschi le e con un quadrato oblungo . assai irregola re. · a ase tennina
indicato con ogni evidenza dal picco lo corpo piramidale che si leva dai piedi B ronzo d e1 G abmetto reale di Cagliari.
della stallla.
La parle infe ri ore del corpo e la posizione deil e braccia la mettono troppo
in rappono con la Di ana di Eteso perche ci sia bi sogno di aggiungere altro. 20
Co111unque rip roduco qui solto ii di segno di una moneta de ll ' imperatrice
Sabina coni ata ad Efeso. in cui si vede la deacon diverse file di mam melle e
ii cui corpo Lerm in a in erma: ha ii crescente sull a testa e due cervi ai iati .
Lelfes
spalledelli
gallinaco1
rare come
principale
- comec
cesedel\'
fena,ela
essa una ~
Qualu
essinon :
quellidel
nellequa
ci. Epos
inferiore
consider
.C era un tempo, ad Atene una antica stat ua dell a Venere de i oiardini u madrec
qu,11lle1e dell a cllta) ' descritt 'a da pausa111.a .ii cu1. corpo te. · o . ( n Leq1
moclo in erma: lo stesso auto . d . .· , I m111ava Ill ugual noalJud,
. ' e esc1ive anche una A}i'odi1e t· t d. D I
Questa statua e, nel suo insieme, una replica della precedente: nediffen~
cu1 pane infe ri ore prese nt·1 la stess· . . . . . . s a ua t e o, la lessenc
' ' a ca1attenstJca.
~bb_iam o dunque, qui , un . altra rep li ca d' un a d . . . · · d' ammelle{O • quanro;
che e cl1 vo lta in vo lt a Jun a e nut.· L d ea anclt og111 a dell a natura, so Io per ii crescente che ha sulla testa, per questa specie 1Ill ulll
i ice. e ue teste che so 1·a l . . . ' a·ffi ') provare adare to:Ja 1rc
no lo stesso signifi cato di quell d 1 . · "o no ca 11 a base han- uova no n sc Iltuse) che ha sulle spalle e d1 cut e 1 1c1e
· . . ·
.
· ti crescenu. laforrn
faroo1~
. · e e gi up po precede nt · · · · · sp1egaz1one, e infine per ii numero delle marnrnelle e 1 segmst ik'i
rag10111 per co nsid erare C'ln· I· . . . . e. anz1 qui s1 hanno piu
. . . ' in a a testa d1 an1mal e· I . ,.d I ' ., · M.. te1· nella sua optrJ
au1 eo la. ma 1J berretto coni c . , . . • a testa um ana no n ha Q uest 1 o o e stato aia descntto dal vescovo un ~ 1 S1a1uac1
. I . . o OJ nato d una tnplice b d .· " . ·dera una Asta .
ie ce ll Asia occ iclentale A n . . . , an a 11corda la mitra clei 1822 sulla base di una copia in terracotta: egh la consi ' L·in,
. b . . i10 pa1e1e. e la testa cle l s I ct ·
sto erretto s1 potrebbe ri conoscere I . . . . . o e o t Adoni s (in que- riconosce nel suo viso un muso di cane. . d. ui con b di1face;
tes·ta cIc1· cl evoti al mo men to de ll ... -a. coi . . . rapportt ire
- . ona lllllnaC't' clle ve n1·va messa sull a A nch'
.
10 penso che si tratti di una Astarte net sum
. . . . ce sosianz1<
·a1n~nt1. -mbra1
. 1n1 z1az1one pronunc · cl 1
1a 11110 ca m11a »). Le clue estrem.t ' .· . tan o a frase: «Mitra e lun a e torse anche con Ia stell a camcolare: ti che costittllS ' tbeun:1 .1'
. · 1a 11 curve cJeJJ-i b· s ·1 . . . .. d. . questo sare i .
nav 1ce ll a. ri co rclano la Bar i cleo Ji Eo' . . ' d . e, c 1le termin a anch'essa a 1 m1to rap presentato dai clue "oruppt precedent1, 1cui. II sp-1e.) 11 ·ucut ~~1
01zi. sim bo lo de ll ·
ce les tc ·
. • CCJLll v<tl cnt c all ' in circ-1 a
"
II
·
d marc1a ne ll ' oce·rno ta di "ri assunto" . Quanta ai clue corpi sferici postt su e ' che sp1~ t
t JL C t · ' ' que 0 clell e ·tli n II ·1·· ' . . I t ste un1ane . I~
' s a spec ie di barca chc sosti cne ,.. . ' e a igura prececlente. In avre1 quasi null a da dire Ii si puo confro ntare con e e ·1nunt l~
co n 111·1 . .. . . . . tnte1o gru]Jpo si t ·. bb . ' J5 econ
. , _.gg1or ic1g1011c, ii s1111 bo lo clell" ele1 . po ie e lorse veclere, no cl alle spalle degli idoli rappresentati alle.fig11re 7 e
co~ 1 a1 c;1rattcri di Diana. di Afrod itc e r nc nt~ um1 clo: la nostra clea unirebbe .figura 30 qui di seguito. .
' ' .vcdc sul la tcsta potrcbbc csserc Jresoo1se_ dllche cli C ibele (l" embl e ma che ,~ b
fioure tttllitI ,,
inc nto d1 l(HTC mcrl at·1 1·
'.
1· I . pe1 Liil fl/f11/11 s op pure per
Lill () c altra <lllri buti cl" c·1 I
f-
Liil I am- Figura 21. Gru ppo composto da quattro ~11centro. Li'
' I ?e e) quell i di ;\ r·· .
/()4 Ill/rif e : la principale, di grandezza doppia. occupa
nelle figure precedenti, e coperta da una specie di
testa, come uccio che qui pero termina con una punta conica
cuffia,o .cap~a Le 'braccia, un po' allargate, sono levate in alto
come la cuffia dellafigura 21, cioe a forma di cono allungato.
ot~ggere
Si vede in questo idolo la ripetizione della mammella unica,
un po ncur gli oggetti piazzati ai suoi piedi. Ha due
pel~:~emminili;
piazzata al centro del petto: e vero pero che e rappresentata in
come l'estremita inferio.re ct.el .coiyo. sembra uno stato di perfetta prosperita e di grande uberta. Per ii resto ii
ma!11ffi:e a come le figure precedenti. At p1ed1 d1 questa corpo sembra appartenere ad un essere femminile, a meno che
finire m .er~ ale si ergono altre tre statue piu piccole, che le I' artista non abbia voluto alludere a una mutilazione, ii che non
figura pr~f~~ in tutto, ma sono prive d.i mammelle. La base ha sarebbe privo di una sua verosimiglianza. Le gambe, incrociate
rassomig
., o meno 1a <:orma
l'
d'un rombo, a ciascuna
.
punta
.
del quale
d 11 solo alle estremita, sono strettamente fissate l' una contra l' altra
pm . t
000 piazza e quattro teste umane
, molto mform1, ognuna e e da una specie di chiodo o di bottone, sicche ne risulta che la
s . 1 e la sua faccia verso 1 esterno. figura rappresentata non avesse l'uso delle gambe e che la sta-
quah vo g del Gabinetto reale di Cagliari.
Bronzo tua non potesse essere collocata in posizione ve1ticale, ma solo
poggiata sul fianco destro, come indica la posizione del braccio
e della mano destra ; si vede anche una specie di puntello,
an ch' es so in bronzo e realizzato nel corso stesso dell a fu sione,
che forma, insieme con ii gomito destro ed i piedi , un terzo
supporto destinato a tenere la statua in posizione orizzontale. II
braccio sinistro e piegato ad arco e s'appoggia sul fi anco.
21 Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Le tre statue piu piccole somigliano a quelle che spuntano dalla testa e dalle
spaUe dellefigure 7 e 15. La pm . , grande sem bra pro tebb aaerie ' come farebbe .d una
0<>allina con 1 . su01. pulcm1. .; apparentemente, e, 1a ma d1e. . Le si potrebbe cons1 e-
rare come degli esseri d' un ordine inferiore, 1dent1 . · · pe1·o con .la fioura
·fi1cant1s1 b .
. .
pnnc1pale che b. dorruna.
. R1c01dano
. . la tna . de Afrod'tt .e, Atene e Artem1.de, . umte . .
1'b'I1 non nconosce1e . qui. d1'verse· allusioni all'entrata. del
Mi sembra. 1mposs . . .e . . e al sole 111verna . le . E' una rappresentaz1one
- come dice ii De Witte nella sua memoria sull'AFodite Colias (sez_ione fra~-
sole nell ' em1sfero 111 feno1~, c10 . d ll 'Adonis feni cio, molto di verso da
cese dell 'Institut Archeolooique, 1836) - mun . rapp
. oto 1 di uguaobanza b pe1- molto curiosa della morte d1 Ado111s, mad. e ·1· o fi ssati l' uno all' altrn, ri chi a-
fetta, e la Demetra Colias, b che s1. .1dent1'fi1ca con 1a f 'boJia Afrodite . e fo rma con que ll o greco. La s111go . 1 .- , dei due pie 1 uni 1,
ai na . I . ·nale «Due pi edi, uniti in modo
essa una sola di vinita dominando le altre tre che le sono subordmate. I II " ·1e del so e 111 ve1 . . 1·
ma di verse analog 1e a e"'o1 II e che percio marciano a p1cco i
Qualunque sia la serie , di confront1. che s1. puo' ten tare, e difficile neaare b che . I _ dice Horapo on -
da formarne uno so o. I solsti zio in vernale».
essi non siano in parte autorizzati dai rapportl. ev1.dent1. d'' qu esto boruppo. con Pass i simbolegg iano II corso del soleda t e o·1a' cosl essenziale di per se la
quelli delle figure 7 e 15 e con diverse . altre compos1z10 .
· · ni della collez1one, .· ' ·, Ito ev1 en e "' ' · . · .
A questo carattere gia mo . b . o sostenere questa mia inte1_-
nelle quab. s1. devono nconoscere. 1. caratten. d1. d'1vm1ta
· · , an d 1·oome
b o boeneratl. 1- . lti altn che sem ian 'd
nostra statua ne agg1unge mo ' ,. . ie di Adon is morto, cons1 erato
c1.. E, possibile che nell ' immaginario de1. Fe111.c1. ques te t1e . dee di un ordme . oJi o all 1mmag11 . . r
Pretazione: niente s1 adatta me"' . d' . n ammell a e deg li orgam_gemta I.
1'
.mfe nore,
. collocate ai piedi dell a pm . , grande, f osse1.o c ontemporaneamente . come so le in vernale, c ie a p , f' .. d. questa statua come appartenen te '·11
I I nvaz1 one unc1
.
considerate come le Cabire Jemmintlt . . poste sotto 1a PIO . tezione. . dell a 1010 Se poi si vuole considerare la ig_w a I I stessa, cioe quella de ll a terra
madre Cab ira, moolie di Efesto, padre anche dei tre Cabiri maschih . . . l'al)eooria resta p1u o meno a . .
sesso fe mmmde, "' · 1· P1·oser1J111a. .
I
Le quattro teste"' umane piazzate ai quattro ango 11. d e I pie · d e stallo sembra- . . vedova, d' in verno, de so Ie.· una specdie c. 1"vendo i costurni ant1.ch1· cIie s1. · sono
1
no alludere a1. quattro punt1. card111ah
(
. . oppure ai. due so 1stizi . . e 'ai due equ111. . oz1. Nell a prim a parte d .I que st' o1Jera , esci N ' , .· dett o anche £m1e (o H enn es) ..
esse ncord
· ano anche le sentinell e poste, nell a re 1·1g1one · d e i Pe rsia
. n1 . ..' ai . I arl·Ho del ewu 11 • . . che s1
conservati in Sardegna, 10 p . ' d' ..., 11el qua le si se1111na clel g1ai10.·, ..
quauro angoli del cielo). Anche la forma rombo1da . Ie h a f 01·se un sianihca- ~ ) 011sl.ste in un vaso 11e1 .- llplto 1 te11c . o d'1 San G1.ovanm·.I , 10"' 1 paid-
o a
to·· J·a trov1·amo soprattutto nei monument1. de 1I' I nd .. c 1e c 1o pe1· ii ."'01.orn. I '. ·" la cu i festa ha. ugu,·i i-
1a, e, m olto probab dmente . . . cresce1e
ta . .a I buio conservando . . "oiarchni d1 A~o111s •
la forma dell a kteis dello Yoni e del Mulos, che ab bi amo av uto occasione di gonato ques to vaso
' con
. . i fa mos1 "'
fa r notare ·in un a pietra fora ta che si trova nel temp10 · d'1 G 0 zo 'a fianco della n lente luogo nel so lst1 z1 0. . .
statu a coni ca della dea. ., . . duco qui a I..ianco II d1 se-
R 1p1
L 0 . . ·ct che
"111s1·eme del gruppo - di cui non sapre1. proporre una spi·eba o zione p1u sod- ., ono di un a moneta d1 51 one .
di, faccnte - ci offre quella combinazione dell a triade e della tetrade che 1111 e "' . di qu est1
rappresenta appu nto uno .. di ara-
'Cmbrato di vedere anche nel fio re dellajigura 17. " ·. ·ct 1111
· .,, con ii suo c1utto "' .
gictl , . oJ' an ti ch1
no. come la descn vono "' I '.. ooi
p.1·glu ·a 22. ·F1oura
· umana che presenta ne I v1so
· UIia certa ana- .
scritton e co m e si vecle anco1 cl oe,,
logia
Pree ct con quell ae dell a figura 5 e anche con quelle del gr~ipp_o in Sardegna: ... . · uesta
e ente. Questa viso · in realta sembra pm ·, un ITIL1so d. ant- II Modius raf·fi gu1ato in q
n1a lc che una vera faccia '. umana·' tuttavia
· pot1e
.. bbe dars1 . . d ' un co no
• che d . oJi a ha la 1·orm c1 ..
J~,c~ta
<
me ""' · a11.a !ll O 1IO '·id un nu1 ,1-
1 Parti colarita sia dovuta soltanto all a cattiva esecuzio;ie tronco: som1e I 1··1cco11 ci a1ura
un <trti sta maldestro. La testa e coperta da un berretto che. 1 a .. ·in c ie '
ghe: e d e1,1 , . . li v init ~1. ma
4uaJe hl:. rapporto con quello ca lzato dall a.f1. gura 15 , 1n a term1na clell a testa di diverse l
105
. d. £f. 0 . io credo di riconoscere questo due ~olte ~d altezze differenti. Ho pensato che a
d. Serapide e dell a Diana t ~es ' espnmere ii concetto con un disegno come questo PUnto
soprat1utto ' . d . nostri idoli sardi . dischi neri vogliono rappresentare ii maschil quel.lo che riprO(j S<lrebbe Ilic .
attributo in alcuni e1 . e, t b1anchi ii fe Uco qui . g[i!J
a barbuta, coperta da un, ben-etto co~1- rnl1\inile: SOtto:i
Figura 23. Test_a _ufY!anolleva dietro la nuca. E ~oll?cata m
co la cui es trem1t~ s~ s ed e osata su una specie d1 cono a
mo,do da 0auardare JI· c1elo . parte superiore ha due mammel-
ni Ia cu1 P ·· · ·
u·ipla piega e a tre p1a ' d due bastoni biforcut1 I cm rarn1
. ·1
le sfenche ; i ut tto sostenuto a · d" h
·c formano quattro pie I c e servo-
uardano ii sole, e le estrem1 a
g0 di supporto a tutta la stat~a . r .
n Bronzo de! Museo reale d1 Cag ian.
23
~·
(per quanto se ne puo giudicare da un frammento che si vede
ancora dalla parte posteriore); queste due coma, per mancanza
dello spazio necessari o, sarebbero state piazzate perpendi colar-
mente alla linea della fronte, dove si trova un terzo occhio indi-
cato abbastanza chiaramente. Questa testa pantea posa su un
24
I corpo conico che si potrebbe credere un corpo umano vestito di
una tunica, nella cui parte inferiore sono due pi ccoli ganci: le
gambe stanno un po ' Iarghe.
In ogni mano tiene un attributo. Quello di destra e una spec ie
di corpo ellittico piatto, che ha pressappoco la fo rm a di un a
pianta di piede; posa su tre piccoli sostegni e somigli a ad un
piccolo sgabello a tre piedi , una specie di sgabellum. Quell o di
sinistra e ii frammento d' un regolo o un bastone appiattito che
sembra un manico, fo rse ii manico d' un martello.
Non meno notevole e la parte posteri ore di questa fi gura: tre
fori rotondi nell a nuca sembrano stabilire una simmetri a con
gli occhi. In mezzo alle spalle stanno due framrr~enti di un. ~e_r
chio che sembrano quell o che resta d ' un sem1 anello; p1u in
basso un altro oggetto simile sarebbe sembrato una coda, se
fo sse stato collocato piu in basso; infine, ai lati di questa spe-
cie di coda, sono indicati in rili evo due cinghie o due corregge
un po ' divergenti , pi azzate longitudinalmente lungo la parte
posteriore della tunica. . . .
Bronzo del Gabinetto reale di Cag han.
Anche in questa composizione io vedo I' uni one dei due princlpi dell a
natura in un solo elemento : la testa barbuta e ornata del berretto co nico e
un'allusione
. . . rnolto ch·1ara a I pnnc1p10· · · att1·vo; Ia fi gura d1· d onna a I d.1 sotto a I
~nncipio passivo. L'obelisco ricorda le colonne falli che di Hierapoli s e la sta-
tua del dio sole ado1·ata d ag 1·1 E nu· sseru·am· d1· cu1· ho gia ., par Iato plU
"' m
· d.1etro.
Da qualunque pu nt o d.1 vista · 1a s1· n· <>uard1· questa fo rma comca · e' sempre Ia 25
rappresenta . . o ,
zione d1 una stessa idea, quella del sole, della fiamm a, del fuoco
generatore de! . . .
• pnnc1p10 atti vo.
Le tre lett · ·
s . . ere mc1 se o fu se sulla facc ia anteri ore della colonna sembra no
orn1 ghare ad I . . . . ,
Questo sarebba cune lettere fe111c1e: sono tentato di leggerle pw , c10e Adon.
·1
1
dell . e norne della Fi gura barbuta; le altre lettere incise sul petto
a statua mfe 110 .· . .
•ernb re rn1 n sultano del tutto inintelle<>ibili · hanno qu alcosa -
"' rerebb . o ,
e - dell a scnttura cuneifo rme.
11 norne di A I . , . .·
nc· c on o Adams s adatta bene a una testa armata d1 coma tarn 1-
. nc1 suo inno · . · · · · I
invit· . r· a questo d1 0 Orfeo lo chiama «II d1 0 dalle due COi na». 0
\o na a ccondare I·a ten.a ea fa .
me sbocc1.are 1. frutt1.: d' altra parte questo stes-
0rnc n o n ~ "fi . . . .
quc,t' . · gni ica «II Signore», come quell o di Baal. e non sappiamo che
u1l11no era
corn- . . una 1v1111ta maschil e rappresentata spesso come c11·mata· d.1
d" · · . .
<1 launnc? L· .. . . . . . .· . . f·
flcim( . a stcssa acconciatu ra che vechamo nell a statua 111 fe1101e Id a
l\ccrc corn . . . . · · · I
c un a A.11a r1 e, un a Baa /ti s: le corna d1 to ro o d1 g1ovenca e 107
,,ioneP'r'
ar'· .
. . 26 Fiaura umana analoga alla precedente, ma con La barba che caratterizza questa figura e i suoi 1·e · " Le1r1s~
F 1g1.ua . . d 1· . ct· . .
· 0 · · h
qualche notevole differenza: mnan z1tutto, . a una unga
I barba·
' no f ormrc1 eg 1rn 1z1 per nconoscere in essa e nellap fid1 rovesci af" 1 scmbra. MilaNuril•
·sen
le due figure Jaterali che partono dall e ternp1e hanno un~ gran?e so e rappresentato m ue diverse epoche dell'ann Sgura. precedenteundio
I . d . dilfe.nll .
. . . o. app1arno d M cara11enzza1c
analogia con quell e della s_tatua allafigura 25:, quell.a di destra, che questo astro, d1vm1zzato, era rappresentato sott0 . . a acrobio
1 uellc
che probabilmente aveva m rn ano u1:, frutt~, ~ mut1la. Le due deII rn anzia, e a o escenza, della virilita e della vecch· .differenf1aspetti
,· f · d II' d I toCOnq .
. d
stagwne eII ' anno rn .
cm. entrava: ii solstizio e l'equino · tarn, d'. asecondadella 1e1ririgion'.
specie di aJi sulla testa sono ancorayw mfo1 m1 che nella statua z10 tnvern o, ·1 solstf
zio e I' equinozio d' estate. deisuoioCC
precedente, se bbe ne siano .d1 un .t1po abbast.a nza comune .. In 1
,~nno 1u11e I
mezzo a ques te ali s'eleva 111 vert1cale una p1ccola punta p~ra La figura 25, che e imberbe e cammina in senso
,. . . normale, e (cQnte.pere
midale; dalla parte superiore della nuca partono due c?rn.a piat~ un 1mmagrne de! sole adolescente, ewe dell'astro quando perme
Ci re£1er1
. d, . I . . . . , passato dal solstf
te un po ' divergenti che hanno una certa tendenza a d1sp1egars1 z10 rnverno a pnmo equrnoz10, cammma verso il solstizio d' ..
come le coma di Ammon ; sono spezzate e hanno una certa ana- sua mass1ma · espress1one · ct·1 potenza; la figura 26 caratteriz testate,cme\a d
infenorede
., . . ' za a a\la lunga segnifa\lici'
loaia con la base delle coma della successivafigura 29. barba, ha gia raggrnnto questo penodo ma comincia a cam · Nonsap1
0
I, equrnoz10;
. . . . d. . . ct· rnrnare verso
Sull a nuca si vede un a specie di gruppo di t:.re linee curve, di 1
1 pie 1 a rovesc10 rn 1cano chiaramente questo andare a\l'indic· raccomanda
cui Je due superiori compongono una specie di elli sse; al di sot- tro, cioe un 'epoca di decrescenza.
imponanza
to si trova un segno che somiglia ad una Z e che si potrebbe Le due piccole figure che si slanciano dai due lati della testa nell'una e lllinlesim~
prendere per un a lettera. nell ' altra statua potrebbero far pensare ad un parto dalle orecchie, come
Dalla parte bassa del davanti della tunica si vede spuntare un nella nascita di Pallade, genera ta dal cervello di Giove. Non saprei dire se Figura
se micerchi o cui ne corrisponde uno simile nella parte posterio- queste figure cosl ma! abbozzate possano essere considerate di due sessi di berrelt
re, in modo che, se si escl udesse ii corpo, verrebbero a formare diversi: nel qua! caso potrebbero alludere ai due prindpi generatori.Credo avanli. 11
un cerchi o intern. Sul retro sono le due specie di corregge pen- tuttavia di poterle interpretare sotto un altro punto di vista, come una rap· che non~
denti che abb iamo visto nel la statua precedente; ma qui la por- presentazione simbolica dei due periodi piu importanti de! viaggiodelsok unas1am1
zione di cerc hi o, o di coda, e sostituita da una terza correggia. lungo I' an no, quello de! sole d'estate e quello de! sole d'inverno, ossiade\ !XJggialu
La destra ha ancora tre punte che, secondo tutte le apparenze, sole orientale e de! sole occidentale. II primo sarebbe indicato dal frutto c\Je OUIO: err
se rviv ano , come nell 'altra composizione, a reggere un corpo una di queste due figure tiene in mano (immaginando che quella di destra di!ralicci
appiattito che formava una specie di sgabello ; la sini stra, inve- della figu.ra 26, che e mutila, fosse analoga in questo a quella della ftguro Lapar
ce, e rivolta verso la parte inferiore de! sern icerchio anteriore e 25). II secondo sembrerebbe dormire appoggiandosi ad un braccio: ricordJ sen1anie·
un di to di steso se mbra attirare I' attenzione di chi guarda la sta- lafigura 22 gia descritta piu sopra. dorso,e(
tu a sull 'es tremita di questo se micerchio. Queste due statue secondarie, insomma, rappresenterebbero lapotenra Bronz1
Le ~a mb~ sono all argate come nella figura 25; ma i piedi riproduttrice de! sole d'estate e l'i nerzia de! sole d'inverno. ..
so no p1.azzat1 al .roves~ i.o, ~ icche si dovrebbe pensare che ii per- Le ali ai lati della testa, la probabile indicazione degli occhi su\l'occip'.te
so nagg10 ca11111111w all tnd1etro.
delta figura 18 e ii suo ricco diadema (che paITe bbe ornato di pietre prezill!i· (hi
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari . ed e, d1 ..
forma tutta onentale) . .
ncorderebbero g1·1attn:buf1del dio Cronos c,
fi" simbolica che a1e1
secondo Sanchoniathon era rappresentato da una i"ura . h'iisie
26 \'1 .ea ate e duea1IC I
due occhi davanti e due dietro la testa, con due a spi " ., . iezzo a\\1
1 osa in p1u inn
due sulla testa). Ma queste nostre statue hanno qua c . ' di p\utM·
. ll'Osiride M11/110c1111s 1
fronte: un terzo occhio che le avvicma tanto a -uuttoSi11
. · d. Isuren e sopia
co e di Diodoro Siculo quanto anche al d10 111 ian 0 ' . niece.
. ' h. he viaila su tre reg10
re clel cielo e padrone del fulnune, I occ 10 c " . 75 riconlaur
La houra tnan oolare d1etro a nuca deIla statua
.. . . I ' i111111 e1o -
. 1 no~n1. anflli
"' "' . : olare rnna za, • . ~
medaglia di Tarso che rappresenta una p1ra t11 ang ' Essa ci nCt~
. · onore del so1e. · ni·~
Cartagine, e probabilmente anche a T 1ro, 111 deicipp1 c:1 .=
anche un segno che si trova nelle medag ie
r d.1Cossura e SU
. della parte p!l)1' J
•fllj !
Figura 27. Figura virile senza barba, calzata con una specie 28
di berretto sormontato da tre lunghe coma un po' ricurve in
avanti. Il corpo e segnato da numerosi segni poco decifrabili
che non sembrano tracce di scrittura. La destra e fissata contro
una s~ampella ben distinta che arriva sotto l' ascella e sulla quale
pogg1~ tutt~ il corpo; la sinistra teneva probabilmente un attri-
b?to: ~ ~utila nella coda. Le gambe sono avvolte in una specie
di trahcc10, che imita una rete di corregge che lo avvolgono.
La P~rte posteriore di questa bizzarra composizione non pre-
senta mente di notevole: un anello, un tempo esistente dietro il
dorso, e ora rotto.
Bronzo del Museo reale di Torino.
27
30 1
30'
d-:DJ
110
Pro ongo di considerare questa composizione come la rappresentazione di
una di&nita androgina che unisce in se i due princlpi, attivo e passivo, indicati Questi simboli di vitae di mo1te di ct· . . . .
a una divinita androcrina b. , ist1uz1one e d1 nproduzione, attribuiti
-come nellafigura 17-da due teste posate una sull'altra e da altri caratteri "' • sem 1ano voler allud · I · ·
creato, al crrande princi . d II . . e1e a r111novars1 costante del
dei due differenti sessi messi bene in evidenza e riuniti in un solo corpo. Le esseri che ~lascono p.10 e a. v'.ta, mfine a-questo niirabile equilibria degli
rrunificazioni che paitono dalle spalle sembrano dover essere messe in rappor- ' muo1ono e s1nnnovano.
Potrebbe anche darsi che questa allecr ., . . .
to con delle creature marine come le madrepore (I ' Eschara cervicornis); in chiai·amente indicata nell, . "'ona d1 vrta e d1 morte, abbastanza
questo caso esse alluderebbe1:0 a.II~ potenza generatrice della natura e alla suc- piu alto e . . a nost1 a statua, appartenesse a un ordine d' idee anche
' questo non 1111 sorprende. bb ff
cessione di generazioni che s1 ongmano dallo stesso ceppo. Tuttavia potrebbe- risalire alle dott .· · . . •e e a atto perche, per poco che si voo0 li a
1111e semp 11c1 che p . h d . .
ro essere interpretate anche come coma di cervo o di daino; questi attributi, mostruose . . .· Lil e anno ato ongme a tante alleoorie
propri di Diana •. ci ricor~erebbero ii mito di. Atteone. ~a potre~bero anche primitive ~I~~ s1 '.1conoscera1:110 quasi sempre le idee pitr alte delle cred:nze
alludere, per ii nnnovars1 stesso delle coma d1 cervo, al nnnovars1 delle crea- . ·t ' fu1ono successrvamente deformate da simboli grossolan i inven-
tall pe1 a massa de! popolo
1a casta sacerdotale conservo a lun oo nell a
zioni della natura. Questo idolo e in stretto rapporto con quello dellafigura 7. I010 pu1ezza 1 ven. "archet' '.,,mentre
. . .
d. 0 '
Ma le piccole teste che, in quella statua, escono dalle spalle, sono sostituite ri e ai .. . . .. 1p1. 'queste credenze, che si insegnavano nei mi ste-
ui dalle due grandi ramificazioni. II corpo sferico che abbiamo notato nella talit' soh' 11uziat1mgrado d1 capirne ii senso. Se ii dogma sublime dell ' immor-
q . . . a dell annna fu msegnato, come e molto probabile, nei mi steri di Samotra-
rnano destra dellafigura 7, e che abbiamo cons1derato un uovo, sara gia schiu- cia, non dovrebbe meravioliare d' 1 . .
so nellafigura 30 e sviluppato in testa umana come nellafigura 3. . . . . . "' ' rovar 1o espresso da una rappresentazione
~~mb~hca ,c)1e.sigrnfica la distrt1zione e la riproduzione, e che crediamo di poter
Questa testa potrebbe essere riferita, peraltro, alla testa rni stica di Adonis,
llferne all antica reh g1one der Fenici. La coda e la lingua biforcute del serpente
che ogni anno aITiva a Biblos - come racconta Luciano - su una navicella
posso'.10 esser~ confrontate con la coda di serpente che la statua dell afigura I
di papiro. La navicella stessa sarebbe raffigurata qui dall 'attributo che l'idolo ha al~ estrem1ta de! berretto: sono probabilmente idee di duali smo, e anche di
tiene nella mano sinistra e nel quale si puo riconoscere la forma abbastanza dopp10 duahsmo, che qui vedo espresse anche dalla doppia testa.
approssimativa di un pesce; la punta cilindrica o conica che si leva in mezzo a
questo stesso attributo mi sembra un semplice pemo, destinato a fissare sull a Figura 32. Statua umana con testa d'animale. II muso arro-
nza0 navicella la testa tenuta nell 'altra mano. Si puo anche interpretare questo per- tondato verso l' estremita a forma di grugno potrebbe farl a pren-
e raaici: 110 come un segno fallico, ii che rimanderebbe al mito di Osiride, in cui ii fol- d.ere per quella d'un porco o di un cinghiale; ma ii labbro infe-
appum\1~1 io emangiato dai pesci. nor~ e una specie di lingua fanno propendere per una testa can i-
den\i ·1 na. E adorna di una larga aureola, e presenta molti lati in com u-
m ve~, Figura 31. Figura umana analoga alla precedente, che calza ne con quelle delle figure 18 e 19. Questa fi gura pantea ha un
mam111li come quella un berretto conico; le ramificazioni dell'attributo paio di mammelle femminili motto gonfie; al di sotto si trovano
ia co\kr principale partono qui dalla testa e non dalle spalle. II corpo altre due teste d ' un animale che si direbbe un gatto dalle orec- .:
de un'Lx"fr presenta piu o meno gli stessi caratteri di quello dellafigura 30, chie corte o piuttosto un Jeane; una di queste teste e piazzata
1vola).Nt~ ma non ha fascia. Anche gli oggetti che tiene in mano sono nell ' incavo dello stomaco, l' altra serve da ombelico e occupa ii
se un \rn molto diversi: la destra ha un serpente diritto, con la coda e la centro d'un ventre molto sferico. Nella parte inferiore dell ' addo-
deslra t~J lingua biforcute; la sinistra regge un giavellotto, anch' es so me si vede un segno sessuale piuttosto equivoco: l' insieme de!
J con ~u1lli biforcuto in basso, con cui sembra volersi colpire il seno. La corpo sembra indicare che si tratta d' un essere femminile ; la sua
;o,ancfo coda esimile a quella della statua precedente. fascia, piazzata in diagonale sul petto da sini stra a destra, ha del-
1steriore, r Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. le lettere molto interessanti (le riproduco a grandezza naturale
nella tavola). Un altro segno, a forma di croce o di thau fenicia,
e tracciato sulla coscia destra. La mano destra regge un lungo
31 bastone biforcuto che e appoggiato alla spalla e la oltrepassa; la
sinistra, levata in alto, ha sette dita; la destra ne ha solo sei, ma
un altro non e sv iluppato per intern nel punto di co nt~tto col
bastone: tutto sembra indicare che J'artista volesse fargllene un
settimo. La pa.rte posteriore e caratterizzata da una . coda molto
robusta e un anello trasversale leggermente dannegg1ato.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Credo che qt . . . ,
un · 1 . . . iesta statua s1a una replica di quella della jlgura 30, ewe
a t1 a d1 v111ita d. .
non . . ' an iogma: delle ramificazioni che si elevano alte sull a testa
saprc1 dare · . . .. . ·
rni ~e b una sp1egaz1one d1versa da questa. Ma queste ram1f1caz10111
. n1 rano piutto t0 d II . , . , I ..
Pane 1 ·1 . . s e e corna d1 cervo, perche partono dalla testa; d a tia
~ 1 gn1fi cato · b 1·
va ere . Slln o 1co che veniva identificato nella caduta e nella nuo-
~c 1ta dcllc c . . d .
rnonc .1 oina el cervo puo accordarsi con !' idea della vitae della
c ic credo esp .. d . . . . . . .
II da d · ressi a1due attnbut1 che l' 1dolo t1 ene 111 mano.
r 0 con cui 5 l
'"in<• p a per. confr· ggersr. .rl petto e la sua hs1
.. .
0110111 1· a dolo1osa
.
er me l' imm· . . . .
"CL<inuo 1• agrne della clrstruzrone o della morte; ma rl serpente che.
c credcnze d . 11 · . . . ·
~mu , •. r hi · eg an tr chr , non muore mai e solo cambra pelle ognr
• ' " C )C 4ui ii ,- · .
srrnbolo clel nnnovamento e della vrta. //I
Figura
. Il 34. Figura .umana
, ba r b uta L
. testa avvicina questa figura a quella che si vede nel
cape11 1. corpo non c1. da alcuna in · a testa ' Seo
· d'icaz·
L"a ureo la mtorn° all a . un astro· non andrei troppo lonta no 1one suJ
brerebbe carattenzzare ' mano destra una specie di foglia 1 Pena h
g ruppo 18 e sem
la come una fi 0oura J J J ,
d" s ·r·o la stell a del Cane; ma le sette dita
to da taglio? Con la sinistra alza _anc~olata: forssesso. lf~ ai
dispiegato; in alto e in basso nel;n a to un serpe~~no stl'll~ella
da interpretar .n rapporto col periodo lun are: d ' altra
ta potrebbero essere 1
anelli). Sul dorso sono tracciati de ~-o~ce, ha dei be allung en.
dell a mano aper b"forcuto no n sembra conve nirsi a Sirio, perche
parte qu esto lungo bastone J • •,
. d. robabilrnente una di vinita d'un ordm e pJU alto. gono una specie di bordo decorat o _ic1 crescenti rhaccialeattl.oe
in ica p I . don o nella parte anteriore del corpo potre bbero esse- . 1· b o tntom 0 'ce ' (o
Le due 1es te c· 1e s1 ve e dell e teste di oatto. Esse avv1.c .merebbero ancora de1 qua 1 sem ra avere la forma di u . a tre a1tr·1 coniPo
trasversale. n htuus. In b segn· n.
i, uno
. llafigura 18. e piu° ancora allefigure 37 e 38, d1. cm.
re ri "'ouardate, a n gore,
. corn . ass 0
un a vo ll a questa statu a aste teste interpretate co me teste d1. leone, c1. offrono Bronzo del Gabmetto reale di ag 11an. . .c ' un •ne11o
parlererno tra poco. Que ' . .
· ne del re deoli an irn ali c he s1 veda ne ll a nostra collez10-
la sola rappresenl az10
ne: le teste di leone erano, secondo Hora pollon, JI s11nbolo della v1gil anz~. M1
o . . . . .
accontento di seg nal are ii fa tto, senza trarn e nessu na cons~guenza. Dobb1 a~o
· r· di questa spec ie di croce o di thau c he s1 vede sull a cosc1a
par Iare, 111 1ne, . . . .
destra: ri co rd o che un seg no piu o rneno simile s1 trova ta lvo lta sulla testa d1
Artemide e su diversi mo num enti eg izi e che alc uni interpreta no come indica- 34
zio ne de ll'intersezione dell 'ec littica e dell 'equato re ne i punti equinoziali .
Non credo di dovermi ferrnare su qu este co nsiderazio ni : co nfesso l' impos-
sibilitii di dare un a spiegazione adeg uata di q ues to bro nzetto in cui sembra
predomin are ii sesso fe mmini le .
t
cichco ; ma da questi dati non saprei come trarre una spiegazione che s' adatti
a.Ila nostra statua. I caratteri che porta sul petto non ci aiutano ne ll a nostra
Questa rappresentazione ha molti rapporti con la figura precedente, anche n cerca'. perche, stando alla forma delle lettere e soprattutto di quell a che ras-
se i segni che potrebbero indicare i mesi (o le lunazioni) sono eseguiti in un s01rugha ad un K, ho avuto modo di credere che, ben lungi da doversi leggere
1\ modo ancora troppo approssimativo. da destra a si ni stra, come sembrava dovessero essere Jette quasi tulle le iscri-
II serpente dispiegato sarebbe anche qui ii simbolo dell'anno; la cresta a zioni di questi idoli (i i che ri chiamerebbe alla scrittura dei Fenici e anche
J tre punte alluderebbe alle tre stagioni. Quanto all'attributo doppiamente bifor-
J deg li Etruschi) , questa leggenda dovrebbe essere Jetta, ve rosimil mente, da
cuto alle due estremita e incurvato al centro sarei imbarazzato a proporne una sinistra a destra, come la scrittura greca e quell a romana. Ma a quale li ngua
interpretazione conveniente; ricorda un po' lo scettro doppiamente biforcuto puo appartenere la parola YXONKI, che semb ra di poter leggere al primo
della figura 2; ma ii simbolo di un doppio dualismo non si potrebbe applicare impatto? Sono ne ll ' ignoranza piu completa. (A dire la verita, nell 'opera dello
a questa statua, se deve rappresentare una personificazione dell' an no. Hyde trovo che presso certi Tartari ii terzo mese dell ' anno e chiamato Ugi11n-
gi; parola che sembra avere un qualche rapporto con la nostra. Ma non saprei
Figura 36. Figura virile, barbuta. La testa e sormontata da davvero quale re lazione possa essere es istita tra la lingua dei Tartari e quella
una testa d'animale con delle coma, o piuttosto con delle orec- degli antichi coloni di Sardegna).
chie. La credo una testa di gatto in base all'analogia con quella
della figura successiva. 11 petto sembra quello d'un maschio, Figura 37. Piccola figura virile, senza barba, che ha sull a
sebbene le mammelle siano piuttosto sporgenti. Alla sommita testa una testa d 'animale del tutto simile a quella dell a fi gura
del petto si vede una fascia, o meglio una cintura con delle let- precedente: questa, pero, sembra piu somigliante ad una testa di
tere (che riproduco a grandezza naturale). Nello spazio compre- gatto. Nella mano destra tiene un' altra testa di gatto; I~ sini stra
so tra la coscia e la caviglia degli anelli disegnano una serie di eappoggiata al fianco ; nella parte bassa dell ' addome s1 vede un
u10qu1\I!~ divisioni. Per ognuna di queste zone si vede una fila di otto bot- segno fallico e sul retro una coda molto lunga. Le gambe sono
zio di1111\(
1 toncini piazzati in linea retta. Le braccia sono ornate da un spalancate e posano su una bas~ piatt~ . .
1do1i la~ll: braccialetto. La destra tiene una specie di clava a forma di testa Bronzo del Gabinetto reale d1 Caghan.
: ua 1li 11Ji, umana con due coma di toro; la parte inferiore di questa stessa
10
dedict~! cl~va termina in una specie di lunga foglia lanceolata che somi- 37
gha abbastanza a una foglia di palma o di musa. 11 dorso e sca-
vato e reca le tracce d'un anello trasversale.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
36
II signifi cato allegori co che credo di poter attribui re all e teste di gatto delle
due fi gure precedenti sembra confe rmato da questo disegno, in cui e facil e
riconoscere un di o Lw111s. Credo di poterla considerare come un a rappresenta-
zione co mpleta dell a Juna, con le sue fasi principali ; e nell o stesso tempo una l'!llliabiln~nt(
statua del di o Lunus e quella del dio Mese: le estremita di crescenti che spun- ~rrioi/1, di fcate,
tano dalle spalle ne fa nno un dio Lunus o Farnace, e ri cordano questa divinita, nlf( tereiioru 11
adorata sopra uutto in Cappadoc ia, Mesopotami a, Frigia, nel reg no del Ponto e iLIJ ~'tllTO aliudo1
nel Libano ecc .. co l nome di dio M en. Le monete di quei paesi ce lo rappre- e~~infen. Non~
sent ano con le spalle adorne d't1n attrib ute sim il e. Ne ri produco due qui sotto; 1J006ilf1 ~rese
la pri ma, A , e dell ' imperato re Senimio Severo , e viene da ll a citta di Laodicea, nrroJuzion(di u
in Libano: la seconda, B. e di Caracall a, coni ata a Magnesia (le ho disegnate 110CNioneface1
io direttamente sugli origin ali del Gabinetto dell e medag lie di Pari gi). ~~ chtlllllti t
Figura 39. Figu.ra ~ma?a imberbe, con due piccole coma pllkiis~tue1·en1
Bronzoael
che~~~:1: ;~~1:~~ e~;1 ~~~:~~~:'~~;: 1 :~:~ 1~~~1 ~1~e1~1~/;ioi as:ppi amo da .Strabm1e
1 11 1
veni va venerato come una di vinita masc hile. p s1, e anche Ill Egitto,
·Se mbra
· . a stare ai nos tri bronzetti ' clie acca d esse . a I trettanto
1·
ant1 ch1 abitanti della Sardeo ' ,, na, o comunque presso .I F ' . . ' presso g 1
la lun a non era vista co me un a t . . en1 c1, ma solo quando
. . ' po enza pass1va o nemica pe. I , . .
cas1 vent va conside nt a un a cl· .. , f . . ', I c ie tn quest1 due
. ' ' ' 1vin1ta emm1nil e.
Questo idolo mi sembra rappresenti le tre fa . .· . .
no: la testa di oatto sul lJe tto s·. bb ·1 . ,s1 p11nc1pali de ll ' astro nottur-
. "' c11e e i s11nbolo dell a I .
in tern sull a testa. quell o dell · /1111 . . un a 111.10 Fa; ii di sco
. d a pi e11a : ii di sco in · ., .
<1 un normale crescente che 11 a 11 ' d cavato, p1u sv iluppato
. · ' ne a estra np .
un altra fo nna di qu esto as tro II . , . . . ' p1 ese nterebbe la tuna gobba .
. bb . . . . se1pente d1 sp1 eoato ch . . .. . .
poli e e esse1c int erpret·11 0 .. II· b . "' e att1a ve1 sa ii di sco
. . .. ' su a ase cit que ll o che I d . . , .
se1pent1 delle /1 ~ 11re ?4 e o 5· ·I 10 et.to d propos1to de ·
»• . .J , ne nostro caso potrebb · . ct· I
tempo determ1nato. quell o del . . e Ill icare un o spazio di ~
. mese, caratten zz ·1to d· I ti\ qui i
allnbuto del di o Men II . . , ' a crescente sulh sp·1ll · . bbe aver.: t
.. . . . SC IJ ent e potrebbe ave re . . . . . .. ' ' d,
p1c1 mo. da1 lrammenti co nservati cla E . . qui un ct lt1 0 s1gn1h cato. Sap- Questa composizione, de! tutto insignif1cante, potre
nrec- I· .. . usebt o, che st p·u.. .
o d " i <1 ppre., e ntaz1one cl" un ser , ·I ' <1go nava ad una theta rapporto con la luna o anche con lafig11ra 35. 1
1
42
fffi~imreii
44
·:\~
1edll"
, I . e cosl iniporta0
E abbastanza naturale pensare che una col ezt0n . 0310 reoa q~·
. . d' popolo naVIo I fit
che sembrano riferiti alle credenze rehg10se un tenipo111010
. b. . . . . dovette essere un ,, u~'i11
deg I t a 1tant1 d1 un ' 1sola che sappiamo . cooipre~· ,
· h he v1 sono 1 nlfl1'
quentata debba con tare fra le statue allegoric e c . erio che Nel 1
. . ' . ' ' ' ' . h' equasi c . bbi~':!
Questa statua echiaramente Sarcia S. b. raff1guraz10111 d' una d1vm1ta manna. Ora, poic e . C taoines1. do
c. em 1aavere loste · · ... .1 F .ci e i ar ' o . 'o!ll
prece dente. L'attributo che si vecl II . sso s1g111f1cato clella Poseidone era venerato un tempo presso em i\'·uitica rehg' ,...
· e ne a mano clest · · · · ulto ne '
quello che sta clietro la testa dell · fi . ia s1 avvictna Lill po' a secondo ogni apparenza, trovare tracce deI suo c ciuto conie 1'
1fil•"
. a tg111a 42. Sembr· ..
rapporto con quello che sl"t nell· t , .. d" . a ave1 e dllche Lill qualche · · · ·, I111ente conos in~ ·
· ' " e~td 1 Art enu Ge
/, la Sardegna. S1ccome 11 s1mbolo p1u genera isider.11t 1' ·~'
nproclotta pit1 inclietro. lle II a medaglia di Efeso . . d d'1poter co1" ·11111 ,
st1co dt questo dio era ii tridente, ho ere uto . 1i<itll~11111 ·
. . e in cut "
cit Nettuno tutti i bronzetti di questa collezion
//6
questo tipo. Questo .bronzett~ ha in luog? della capigliatura del_le coma e delle
orecchie di bue o d1 toro; m1 sembra, d1 conseguenza, che umsca ii carattere Bronzo <lei Gabinetto reale di Cagliari.
del Baal fenicio a quello di un dio del mare. Questa forma di toro ci ricorda ii
mito tutto fenicio del ratto di lo.
11 piccolo gancio o la specie di anello che si vede nel punto a in cui si
biforca sernbra indicare ii gancio o l'anello che si trova ancora in certi arpio-
ni· ecollocato cosl per assicurare lo strumento, per mezzo d ' una Junga corda
0
'una correggia, alla preda, che dibattendosi potrebbe strappare la puma
dell 'arpione e fuggire via. Questa particolarita de) piccolo gancio e motto
essenziale perche riporta ii simbolo del tridente alla sua funzione originaria,
quella di strurnento di pesca molto antico.
e,
Figura 47. Figura umana la cui testa in cima, avviluppata
da un serpente o da una murena; sul petto sono incise due lette-
re. La destra tiene un tridente che, alla biforcazione delle punte,
4g1
ha una faccia umana, senza gancio; la mano sinistra appog- e
giata sul fianco. Sul dorso si vede una lunga linea che finisce in
una corta coda; anche il sesso incerto.e
Figura del Gabinetto reale di Cagliari.
47
sernbrar~T
48
:aode\\'~
esem ' .
1migliano1
~ 35.
:hiee cOffi!:
nolto ~im/t.
livaricatil
nlun~ni~~
\ \
iccolo~ ·
( y 47 1
w
4g2
pre so gli Ebrei i serpenti venivano considerati pesci ; egli crede che ii serpen-
tem vectem di lsaia sia ii pesce detto Baratello e chiamato Zigoena da Apicio,
Ehano, Gallieno e Suida.
La faccia umana sul tridente e molto probabilmente un semplice ornamen-
to di questo strumento da pesca. Quanto alle due lettere 111c1se
. . sulla aola d1·
0
questa divin't' . .
1a, esse sembrano appartenere all ' alfabeto femc10 .
: una parola d1
due sole lette '
re e soggetta a molte interpretazioni.
Figura 48 F1
anch, · ~ura umana molto simile alla figura 46, che ha
dell essa0
or~cch1e e coma di bue; anche la posizione del corpo e
ne cte· f'~ambe e molto som1g · 1·iante. La p1astra
· ·
presenta mvece a Icu- d II aancio dell a cintura
che t eren.ze; ha due diagonali che s'incrociano, con gli spazi Questa fi gura e una ripeti zione della prece _endte. ollo che si trova alla
· · d 1 propos1to 1 que
con se u ne .ncavano decorati· a punt1ru. · · L a p1astra
· termma· m
· b asso sernbra confermare cio che s1 e et o a .
. . . ·v probabilmente a 1ssa1e
r· . al corpo del di o
Su;~a cmtura, al cen~o della quale c ' e una specie di gancio. biforcaz1one del tndente, serv1 a
d
. I
d Il a correaa1a egata a '
II 'arpi one: questo gan-
prende~e p: l.la des~a s1 vede un pic~olo oggetto che si potrebbe pescatore ii capo della cor a o e
h
. oo . . . te1Ta le reti : in molti luo-
sa servire a t11ai e a
i puo' a Ph t una ptccola statua: cos1 malamente esegmta che la cio si puo anche pensare c e pos ' II t·· e e anche delle cinture
. " che hanno de e asc .
dell ' idolo' nc ee crede · ·
. re u.n mc1~ente della fusione. L.a mano d estra ahi vi sono ancora de1 pescato11 d . le i·e11· ·11la spi agg1a.
o . . . . . . · , quan o t1rano • • --:
biforca-,· at ma ta dt un tndente con una faccia umana all a con dei 0aanc1s1mil1 , d1 cu1 s1sen ono . . 1·estremi1 a d1 un alt ro
. . • embra dover esse1e · . ,
• < 1.o ione dell . . L' attributo dell a mano s1111stra s . . lcune analog1e con le
p1cc I . e punte. ma questa facc1a forma essa stessa un . .I unte lateral! hanno d ~ , . .
llo .ancio con la sporgenza de! mento. La sinistra tiene un tridente pri vato del ma111co. e sue p ·I ·1 di o 1Jort a sull a t c~ t .1.
. · e aqu ell ac 1e 1 .
corna di bue, con ev1dent e a 11 us1on
<tttributo a t~e punte ~on un gancio alla biforcazione; qu esto .
.. ·I I ·i de bba cons1dc:rare un
. . o· semb1a c 1e o s . ..,
lc-urpio/u~~sser~ nguardato come la punta d ' un altro triden- Anche questo tridente ha ii suo g,111c1 . - " tor·e 1Jrev iden1 e: d allr:1 p.11 lc
, d· tt ·i .1 un pesc a "
pezzo di ri cambi o che ben s ;:i cl • , . . II " l lO qui co!11e un sc:nH1Lk1aUJJ-
rig<i Ion 1.t· d_ietro ti dorso, come nella figura precedente, una .1 trebbe essere co oc. . . .· ·I · ·1bh1a-
fi1n ·1<,cc · u 1nale ' ,
che ·111 d.tea probabilmente la· sprna· d orsa Ie, questo secondo tn c ent e po . . . . e dop1ia!11c: nte ncu1' i L le ,
oli scettri doppi amente bilrn cut1
111
r tr1, dul c un a co r a coda. Altre due code o pinne escono su I
t buto.. come c • .
mo vista nell e pagine precede11t1.
ntro clell e corna. Ses o incerto. 11 7
y_. (,)
I/
~
bene ad una di vinita del Pub darsi che ii berretto, attualment .
, dd·cono mo Ito . e mutJJo t .
h le due piccole pinne s a I tua ha sulla spalla deve essere con- con un pesce, come 11 berretto della.figu / ' enn1nasse
. . . ra . Ii t 'ct con
Anc e Se l'oooetto che la sta , rimandare al ratto d1 lo : ci cons1gha d.1 collocare la statua in qu n ente el'u . Un ~""'
mare o della pesca. . I "'fi"' aura umana seduta, puo esto gfl.I n1c ·""ntc
a p1cco a 1,, forma con la punta de\ naso un triangol . PPo. La ba b 0 caratte o
o equ1Ja1 r a b· rec•
siderato come un
. . , esporre q ues
t ' idea. dell ' artista che ha come scopo di formare ero, e una si 1Panita ''
, un grupp 0 . ngoJa . c"
mi 1Im110" . ·1 etto coperto da una piastra sotto le mammelle e I ombelico. d1 tre ele rebio,•.
illenli ""~a
Fi ura 49. Figura umana, ~~;e1 fecedenti . La si direbbe for- .coil\ePiu
. ~a da quella delle due ~o .. P_, otrebbe anche non avere
d1vte1 sda due serpenti intrecciat1 , p~1otuptto a nudo. Nella mano Figura 51. Figura umana i cu 1· t .
. ' ratt1 rn 0 1
ma a , . b to appa1e I · ·
la ias tra, perch e I 1. US aaiato SUI piede destro; nel a Sinl- orb1te concave hanno qualcosa di terr'f 1 to pronun ..
deira ha un lung? tn?e~~~fcf~'iiati che potrebber~ essere dell_e montata da due grandi ali che parto dICante. Lat~ Ctati e le
. . , . ·1· . no allet ..sta e
stra ti ene due an~ma lI a .ottosto come serpent1 per la sorru- a I 1, pm o meno s1m1 1, sembrano usci d . ernpie· Sor.
. Ii interpreto pm chi; altre due piu piccole, infine so~e ~ ciascun lato~tre 1 du~
murene, ma 10 Iii dell afigu ra ll7.
chia. La mano destra regge una s~ecie / azz~te sotto 1e1.fian.
0 1
gli anza che hanno con que .t' do.v uta al modo di fusione; nes-
Sul dorso si vede un a cav1 a elementi intrecciati con una tecnica n ~ grattcola, fattaerll<:-
verso la punta <lei piedi della statua Lo e.v?le, un po' ·1 n 1 ~ove
sun a tracc ia di cod_a.
Bronzo del Gabmetto iea e
. I di Caa liari .
o · a sin1str '
spada molto larga ~ doppio taglio; era del a e annata di Uta
cin 1
questa statua che sp1ra paura avesse una 1 tutto natural Una
49 Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.unga coda. e Che
Credo di vedere anche qui un' altra rappresentazione d' un Baal marina, o 51 1
pescatore. o di un a spec ie di Poseiclone.
. . . . . "trappavano '
ros1 le gnda che II dolore e la d1speraz1one s
un a cosl esecrabile superstizione.
118
2 F a umana che gli occhi infossati e una bocca
Figura 5 · digur terribile come la precedente. La fronte e cavita non erano indispensabili a caratterizzare Ia statua del dio?
· rta ren ono · ·1 f
semiape . Jun he coma taurine; il petto e i ventre ormano
armata d~ du~ . g ostruoso dalla bocca che s' a pre come una
Le corna e ii bastone biforcuto danno a questa statua le caratteristiche di
e di VlSO m d' . . un Baal. I due animali che ha nella mano sinistra sono poco riconoscibili. E
una speci . · Questa specie di viso e solcata d~ i.vers.1 s~gn~ difficile prenderii 'per due serpenti: perche l'artista che ha saputo eseguire con
Jaraa
0 fenditura. b no piuttosto lacrime che md1caz1om d1 tanta perfezione i due serpenti che ornano le cosce non sarebbe dovuto essere
1
allu~ga t' .che sem ra · · b
ll' Le cosce sono ornate, m alto e m asso, i
d'
capace di eseguire questi? Peraltro, non saprei quale significato allegorico
occh1 o di. cap~. l. llo superiore e riccamente decorato. Tra attribuire ai due serpenti delle cosce: ricordano un po' quelli che si avviluppa-
due braccialetti ,. qluett. si vede un serpente avviluppato in due no intorno ai piedi dei Titani. Le Iettere dell ' iscrizione non sono intelligibili.
. d e braccia e I . l' 1 , d'
questl u · e sul davanti della coscia, a tra e ispo-
parti: quella super~ore 0 ul lato opposto; un terzo serpente sembra Figura 53. Figura umana sprovvista di barba, con due coma
somm1~ta' del petto ' incorniciando la parte supe-,
sta allo stesso taurine sulla testa. Sembra di sesso maschile. Nella mano destra
e la mo
attraversar
. re d1· questa specie . di viso mostruoso che compone 1a meta tiene una specie di clava che sembra dividersi in due branche;
no forse sono due serpenti. Con la sinistra leva un bastone biforcu-
del corpo. d ll"d 1 0 lo due animali difficili da definire: somi- to, la cui estremita inferiore e appoggiata sul fianco. Sul dorso
1.Nell~ mdestra
qualche e mod o a quelli della.figura 49. Nella sinistra si vede un'iscrizione di diverse righe , ma i caratteri (che
g iano 'f0 rcuto appoggiato alla spalla. comunque riproduco in grandezza naturale nella tavola) sono in
un bastone . ' della statua non e gran parte cancellati. Ha anche una lunga coda.
L rtebipostenore . meno
. notevole:
· · sul Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
a hpa uno spaz10 · a bbastanza largo ' dehm1tato
. da
. tantl p1cco-
dorso
· a
t' al centro e1 qud . ali· e un' iscrizione le cm
· lettere. sono
It pun l, ' d' untini. In basso un anello, piazz~to trasver-
fatte anch es~edi ~~ ra di questo, in rilievo, quattro fiamme ben
53
salmente:
distinte (11 ea ~ dotto a grandezza
dorso e, npro . . .· naturale nella tavola).
Bronzo de1Ga binetto reale d1 Caghan.
52
j
, _/ \
{ [)) pJ ~
Sebbene questa statua non abbia . alcuno deg 11. att11.·b ut'1 c he abbiamo notato
. quella precedente sono portato a credere che s1· t1att1
m . · d"1 un 'altra rappresen-
~====
taz1one,
b
· per quanta ' di versa, dello stesso d'10 M o zocI1, un Baal Moloch.
occa de! v1so . e quella della faccia . mostruosa su 1 ven t.1e sembrano
.
. . md1care
. La
.
( /"Ii 'I.AA)\;/\;:? 53
una cav11a . , mterna
. di cui la seconda bocca sare bbe I' en t 1·ata pnnc1pale, dest1- .
~
nata ad introdurre le vittime net corpo de! dio. Queste particolarita sono sun~
rnetnc · he alle fiamme sul dorso e c1· ncordano · un , a Jn· a statua del dio che . s1
<1rrovemava
· per 1mmettere
. poi. le v1tt1111e
. . nel suo cm.po m · ca11descente, 111tro-
ducendole da un 'apertura prevista per questo scopo.
S1
. potrebbe obiettare che la statua cava del d10 . aveva se tte 'aperture e che.
dunque non puo, essere paragonata alla nostra: n·spon d ero, c he la statua . d1
questa terribile divinita, come ce Ia dipingono i rabbini, e pii:i facile da
descnvere
· che da concepire. Come ci si puo, fare un , 1·dea d' L111 colosso d1.
bronz0 1·1 cu1· ventre dovrebbe avere sette scompart1ment1 · · ·m ciascuno
' de1 . . po cancel-
·bT per essere stat1 11 op
, . .· - ione non so no legg1 i i.
quali 1· PUu" ·introdurre una vittima viva, qua un uomo, I'a un bL1e ' in un ' altra
8
. . I caratteri dell 1sc11z . II I l"dolo ha nell a
una peco ra, ecc. ecc.? Questa statua avrebbe dovuto avei.e delle dimens10111
1 1
. . lati dall' ossidazio~e delmetaso~disfacente per 1'attri~~1l1·o·~i:~i : ~er me. peral-
al di 1> ' d" ogn1· verosimiglianza. E supponendo, tuttav 1a, · c I e sia .es. 1st1ta,.
1 Non ho una sp1egaz1one . . nta da due serpentl d ac
~arcbbc
. . ·stat·<1 , s1
, , fatta a Cartagine, ma dovevano essercene di si1111h neg!I . d'. bbe una clava 101n ,
destra: s1 ue .
altn p·1 cs· 1 I . barbaro
. '. · c nc le coloni e; e pero se noi sappiamo che questo . . costu-. tro, e una statua d.i Baal. una spec ie· d I cre-,
me. ll1 irninol·are de Ile v1tt1me . . urnane vive era prat1.cato anc he fuon d1 Cai ta- he ha sulla res.ta . - .;so: le gainbe
•inc, non ·"' <Ire bbe po s1blle . . che anche 111 . questo caso, Ie s·t·a tL1e destinate. .a. Figura 54. Figura ~'.n~a;~~1~ ha indicazio~~:i: ..~\irorcut~: sul
sta o tre corna. II co ~eca in rnan o uno . ·1 robusta cod.1.
quc\to 1
. . rn c scopo non avessero tutti e sette gh. scompdl
te "b'I ' . .ti· menti desc ntt1
dagh ilU · ton· cbrci ? I termini differenti in cui ci vengono descntte
Pr' 'nla1i< · d'1 I
· . mo lte rap-
ues te sette
. s~~o molto
retro un ane o
l~ll~~~~t~~dinale.
o
piC• in basso un. / /9
, Jn i Muluch non so no essi stess i una prov a c ie c1 ·
Figura 57. Figura virile simile a qu
d. caaliari . 11 ~recedent
I Gabinetto rea1e I o la coda. Sulla fronte si vede una speci· eed~
Bronzo de · li ante a que11o de! numero 54 i diactellla ae,treftl a. con
molto somig.
frammento di bastone, probabilmente b.f · lia nel!a d Punie
la statua poggia. su.un pie
. ct·istallo piatto. i orcuto ' ancora.estr. a. un'
Bronzo del Gabmetto reale di Cagliari. 1nter ;
0
57
. .• re 19,
punte che la statua ha sull a testa I' avv ic ina. a lle. figu
L'aunbuto a tre fi . 57 e 88 che descn vero pm avan-
.• d ·· tto e alle Wllle 8001.
41 43 e 44, che ho g1a esc1I ' . d."' sta statua che chi am ero un Baal Al!lli
ti. 'Del res to, non saprei cos ' altro dire I que '
dallo scettro biforcuro.
~-Fi~
Un altro Baal. fi!i ro ·ser
1
ditoro,
Figura 55. Figura virile, la cm· tes ta e, armata di due coma (tli11a. ·,,rre~
o1nc1iv
ta.urine. Nella ma.no destra una ~lava. . .· Figura 58. Figura umana, probabilmente virile che h l Jl . d'unasr
. iuJe
. .
testa due lungh rss1me · tiea su1la
coma d.1 torn. Nella ma.no sinistra n(el1fJCCI·a1eno:.
Bronzo de! Gabinetto reale dr Caghau .
d b 11' · ·
framment~ .1 a.stone, a ~ngme_ pro a i_ m~nt~ biforcuto.neun
. b b.l Ne\. un ' pPouo
, · ~Jea oC
la ma.no sm1stra tr.e oggettr a sp~re,_ somigbanti a dei serpenti. ' \!ID.I .
rJllone3.
!Jo!(Ofi'
Sul dorso quattro nghe trasversah e m basso una piccola coda
aneu0·pi
11
, u!Il bi!!.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. · Bronzode10'
58
~fr !
Un altro Baa l. r' ,. ~
! ~
Figura 56. Figura virile, in tutto uguale all a precedente, che
reca neJia destra un lungo bastone biforc uto.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
56
\
un rascio ili
• interpretato come b'bif
L'attributo nella mano sinistra puo essere. d" uesto idolo, pro 3
.
tre serpenti . Non sapre1 propotTe un a spieoaz10ne
"' . . 1q
61
'.' f
0
Le tre lettere s I d . . .
e se u avant1 sono degne d'attenz1one: quella d1 mezzo potrebbe
re una lettera ~ . .
lateral'1 h emcia ed avere ii valore di un iod; ma come spiegare le due
Non
• c e sono
. .
r fr
ugua 1 a loro, pero piazzate una in senso contrario all ' altra?
apre1dire di ., Ch'
piu. iamero anche questo, come gli altri , un Baal.
Figura 61 S . .
te~ta una · . ta~ua d1 un g1ovane uomo imberbe, che ha sulla
vede Lillspecie di corno lanceolato molto simile a quello che si
· d'
nell 'atto a testa( . deII a j"zgura 29. Col suo braccio destro leva,
II braccio .c ~ ptre, una clava che termina con una testa umana.
1 1
61
s1n1stro e a . . . '
Po~a to sull ' 1 . . ppoggiato al fianco. Questo personagg10 e
tc, <ti c:cntroadt~ d una sp~cie di aedicula aperta da parte a par-
1
1
64
63
'\
Y \
\'
\
/23
La combinazione del numero tre che 5 1· ·
im edisce di esprimere un ' opinione s~ll a na~ra . ' npete tre
zione, e soggetta a diverse interpretazioni d"f VOite in qu
Q u1. rincertezza def sesso p b Jottare contro un catti vo gemo.
d" . bb"iamo parlato q . I ferenti · percio esta
ef personagg io rapprese
ntato che sem ra . d
, delle fatiche di Ercole e ii serpentano e 11 a ricord are 1. tre so l" .1 1 cu1 a . .co111"".·
d . · ne n corda una d u1 sopra (fi 1111 h . ""''·
a notare la grande affinita che questa statua ' 8Ltre Is e /6) '11iter0
Quesia compos1zJO . . . d 'altronde abbastanza mo e m a. presenta c e· a
ce la cui compos1z1one e e soprattutto con la rappresentazione della T . . on ceni idot· 111sie"'-
sfera ce les , . . . nmur11. D . 1 deu· ··~
. a senza indicazione di sesso; un ser- tumche sovrapposte: esse 111d1cano forse le t . egne d1 atte . lncti,
re regioni nz1 0 "
Figura 66. Figura um~n ttorcialia strettamente ii collo e ce di vinita, o ppure le sue metamorfosi· ·11 s
. . ' erpente
sucuiregna ne1elre
va I .
pente posto sulla testa e ate Ia ;ui testa e stretta nella mano ricorda 11 serpente secha, s1mbolo de! tempo
' e 1o stesso ·
a tre teste ch a lripli.
e la ·
s'allaccia con un adltro serpt.ene per la coda un terzo serpente, va ii tripode consacrato ad Apollo, secondo E an1111a1e ch cinge
. ano estra 1en . . rodoto d · e sos
sinistra; 1_a m d d presentare sul davantl un fallo e su 1 Platea. II bastone b1forcuto, o ii forcone a du d . ' a1 Greci v· 1ene.
. e enti e lllorj .
disposro in :~ l ~est:e~fra di questa coda e biforcu~a ~ rappre: smo notevole 111 una statua i cui caratteri ess
. . .
. .' . un enibtenia d" 0s1a
enz1ah nch·1 1 du .
retro una cotea,supenore
. de1. normali bastoni forcut1; Ii seno e. idea d1 tri ade. In questa figura si potrebbe anch . amano un . a1I·
e nconos a tnpr1
senta Ia par . d" f scia o di cintura: dietro le spalle s1 zione de! famoso Gerione tric ipite la cui ston·a .
' s1 1ega abb
cere una rapp
reSe
ce
ornato da una specie I a mente a que ll a dell ' eroe sardo Norace. Gerione c . astanzaauto nta.
trova un anello. . . . . .. . . ,, 7' . , ome s1 sa e lllatica
poet! tnp 1ice , 1 ergemmus: «Geryon rex fuit H" . ' ra chia111 •
Bronzo de! Gabinetto reale d1 Caglian . . . . . . . ispan1ae C . ato dai
reg1s fi ltus: qui 1deo tnmembns fingitur qu.ia 1 .·b . ' risaoris lb .
. . . . ' 'I us 111s11[" eriae
ad1acent Hi spamae, Balean cae Minari et Major Eb is Praef11ii
, "d d " c d d" I et usae,, d" , q11ae
66 L 1 ea 1 ion o 1 questa composizione semb . . • ice Servio
ra s1a la tnad . .
c in a in qualche modo a cio che rappresenta lafi . e,1lchetaa .
,. , . gu1a 62 de . vv 1•
Quest 1do lo e nprodotto (sulla base di un mio di"s ) scntta qui so
egno nel s Pra
ta vole de! Guigniaut. econcto album di
dalla parte bassa dei reni esce una coda robusta. in isordine;
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
68
Non sappi a mo cosa d ire di questa statu a s ingolare c he ha una qualche a na-
logia co n la precedente; qu i tuttav ia si ved o no tre serpenti, dei quali a lme no
un o semb ra ave re rappo rti certi con la gene raz ione. La s ua coda bipartita
se mbra offrire sos teg no a ll 'opinio ne c he a bbiamo g ia av uto modo di esprime-
re intorn o a i serpe nti co n code di questo tipo, c he accompagnano due divinita
androg ine (s i veda no le fig ure le 31).
Figura 67. Figura umana pantea con tre teste, qi cui le due
laterali sono un po ' piu piccole di quella centrale. E vestita con
tre tuniche di lunghezze differenti, indossate l'una sull'altra; la
parte superiore del corpo e cinta da un serpente a tre teste; la
rnano destra non reca alcun attributo, la si nistra tiene un forco-
ne a due denti interi senza traccia alc una di un terzo dente.
Sarebbe naturale aspettarsi la presenza di questo dente in una
figura simbolica che ci offre una cosl fitta ripeti zione del nume- L e tre teste che si ergo no dal braccio destro di questa figura sonoeseguile
, . d' celli 0 1es1e di ser·
ro tre; ma posso assicurare che sulla base di un esame minuzio- cos1 m a le c he non s1 saprebbe se prender1e per teste uc ·
so dell' ori ginale mi sono convinto che questo attributo non ha pe nti O - c he e piu probabile - teste umane; .Ill quest!. LI It"lffil. due casi' queslo
sublto alc una mutilazione. ido lo av re bbe qualche rapporto con quello precedente.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Figura 69 Figura umana probabilmente virile, che calzdaeullne
67 . , . r to una
berretto conico formato da un serpente attorcig ia, • cende
cm. estrem1ta . , e, f.issata d"ietro l' occ1"pite , mentre I a1tra s ser·
. , de\
· h , 1 d e estrem11a
\ungo la nuca e la spalla destra: po1c e e . u bb direquale
pente si rassomigliano al punto che non si sapre. ehe in realta
· d bb anche dars1c
s 1~ la .test~ e. quale la co a, potre .e . te abbia due 1es1e_.
gh animal! siano due, oppure che ii seipen , ornatodaun~
una a ciascuna estremita. II davanti della stat~da e erpenti icu1
. . . . d ltn ue s .
p1astra a due scompart1ment1, format 1. a ~ . . notanoletn1~
corpi si incrociano. Nello scomparto mfeno~e ~~ estatoin1pOS·
ce di antichi caratteri, ma talmente cancel.la.ti~ .dono ciascui;il
1
1 1
sibil e darne una riproduzione. Tre cer~ 1111d vai 501111nita_de1'.
gamba in tre parti quasi ugua 1, ~ pai
r ·ure a (11
d piatta e u~g\ell•·
1
1. di
1
cosc ia. La mano destra e armata d1 una spa a ento in tonn·
. · ,, un ornai11
d1etro le spalle e lungo la sc1i1ena c e . .
rete, e piu in basso si vede una cavita circo1rue.
124
Bronzo deI Gabinetto reale di Cagliari.
natamente non possiamo aspettarci alcun aiuto dall'iscrizione posta sotto ii
69 petto della statua; essa e cosl cancellata che mi e stato impossibile riprodurla
nella stessa tavola, a grandezza naturale, come ho fatto con tutte le altre iscri-
zioni incise sui bronzi di questa collezione.
i ~~~\
eiato:
emi~.
punU\1
simile
orconn
di lfal«· . . mbra a artenere piuttosto al Pantheon indiano
isora . Questa compos1Z1one se pp rta da un serpente attorcigliato,
· · Jdaico La testa, cope
che a quello femc10 o ca . . . del d1'0 Siva Si veda qui sot-
1 ne rappresentaz10m ·
la mette in rapporto con a cu . . . , . d' tratta dalla tavola V del primo
to un'immagine di questa d1v1mta m iana,
album del Guigniaut.
II glad· ct·
10 1I CUJ. .ii personaggio e armato potrebbe far pensare . <alla rappre-
lll<t1iohe d' . I orna la par-
t. . un Me/kart : ma questo stesso gladio e la rete c ie ne . .
11,1>'1<,tcriorc possono
, . .
1nd1care un rapporto con ..
laj1gura · e · s·erpentl con. l,i
11 57 1
"lita 52 I
• qucsto caso sarebbe un M oloch piuttosto che un M elk · ai·t· Slortu- ! 25
. . Ila rnano destra sembra La nascita di un dio corrispondente all'eg· .
sona""!O uene ne . . . . 1z10 Horu b
. I . 1·a11ribu!O che quesco per "'"'t. e Ia testa che tiene nella sm1stra pocrate, c1 sembra molto ben carattenzzata in q s ambin
po1c 1e d due serpen 1, . · . . - . . . uesta com . o, o a·•
. un aruppo composco a . II corna e sulla fronte, abbiamo qui pnncipale e probab1lmente una specie di !side h . Pos1zion "Ha,
·nd1care o ;"Iiaco a e . ' c e v1ene e. la r, ·
c'altro serpentello attorc o . aJi· per ii resto non saprernmo
mentre allatta Horus, o lo porta m braccio Led rapprese igu..,
I
ha ques .
.
d. . di quesu anun , . . . . · arem 0 q · . ntata .,
nce la riunione • tre . - are che la testa urnana s1a appe- supponendola d1 sesso femmmile . Le coma ch . ui 1! nome ,,. S!Jes!Q
nuova me fi ra· si puo pens . ' e s1 radd0 . "1 I\ .
un giudizio su questa .1gu ' h si vede lun"o lo sterno e l'addorne .
? e formano altre due dopp1e coma o due cresce t' PP1an 0 al!• iia~e
dare . s ecie d1 apertura c e . . n i, sernbra estr . ·
o della forza a quello de! dopp10 duahsmo: queste no Unire 1• eil\iia
na usc1ta da questa p . "rado di rispondere. . corna ci attrib
E una domanda cu1 non sono in o . Io stesso valore del dopp10 scettro biforcuto dell Ji sembrano Uto
. h' a ig11ra 2 . avere
della figura 3. Esse nc 1amano, d'altra parte 1 e 1! dopp· Gui
. umana senza barb a , senza una prec1sa , e colonn d io Ped
e el!a llled . 41~
Figura 72 . F igura b b'Imente femminile; sulla testa o Cipro: potrebbe anche essere che queste doppie
coma, un P0 , . agha d'
. so ma pro a I . . . ·1 che restano ancora al I a Ji gu.ra 44, avessero un ra
indicazione d I ses , he ricade sulla guancta sm1srr:a; I . . ' PPorto dir
s1111i\i
a qu I
1
sul copricapo ha un se_rpent~ c nellafigura 64. La sinistra t1ene che la fi.gura 35 ha nella mano s1111stra; di qualu
. . . . . nque cos .
etto con I' . ele
attnb
ventre ha la s tess~ fo1ma ~b~ano dei serpenti; ii piu grasso tut- sempre de1 s1mboh propn d1 Astarte come di /side. a si tratti, sono Uto
due carpi allungat1 che se . una specie di clava; con la sini- I piedi lunghi e storti del bambino portato nell . . Pui
. . . . . a s1n1stra 0
tavia potrebbe essere. preso ped1elle piccole coma sulla testa e le pnma vista, sembrare de1 serpent! e nchiamare · P ssono an h
un bam bmo con . . I . . d' d i· ' 1· . , 111 questo cas . c e, a
stra so II eva . uelle della figura pnnc1pale o ~ono: Tctam ; ma stu 1an o 1 un po , 1 s1 credera piuttosto de' . . . o, 1Piedi .
. . . d' d b 1· . i p1ed1 d1f t de,
gambe arcuate. anche_ q It delle cosce e alle ginocchia, d1 tremolant1; so no 1 pie 1 e o 1 d1 Horus ancora bamb· . etosi. llJo\r
Sono ornate, nella pa1 te a a . infanz1a, · c he e- I a stessa d'1v1111ta · · , che e Efesto tra · G1no.' ii so\e nena ie
bracci aletti o anelli. Sul retro s1 .vede ~n~ coda. .
secondo Omero - , cacciato dall Ohmpo, rotolo a lun
, . 1 rec1. «Q
uesto dio ~
sua
Bronzo del Gabinetto reale d1 CagJia1 I. . d I · I · f' go nello sp ·
vasta d 1stesa e c1e o, e 111 me cadde nell'isola d' L ai10 ne\\
. , t emno, ro 111 , a
gambe; da quel momento Efesto zopp1co da una oamb d Pendosj 1
be gli restarono tremolanti e storte».
" a e all' a1tra, e le garn.e
Se il personaggio che porta questo giovane dio non a .
femm111.1. ·1e, puo, comspon . dere ad un , altra figura egizia cheppan1ene al sesso
giovane Horus alla stessa maniera: gli si da talvolta il no dspesso sol!eva ii
. . . ·1 d' . me iA1111bis
Agg1ungiamo qm Sotto I 1segno dt due idoli oallici l . .
" , e cu1 corn h
qualche rapporto con queste della nostra statua sarda So . a anno
dall ' opera di Montfaucon . Le diamo qui come semplice ele. no nprodotte
mento di
to, senza pero trarne alcuna conseguenza. confron.
. . . \a 1es1n
. . . d' .om d1 sesso, ,.
Figura 74. Figura umana senza m icazi . ebberoP1~1
e armata di due piccole coma che, a rigore, ,51 ~eo~ato;
1
tienet11~
1
dere per delle orecch1e. · II bracc10 · de stro e P .,,ei11ente.D'·t a.
· t che un s r , Di:1.
\I oggetto che sembra un bastone p1uttos 0 J 'essa duet 0 i
· · , . . ·
s1111stra s eleva una f1gunna 1a cm e t sta ha anc 1
·esta a ,. ·
1·,s1otl
I'------) . . , . d'
ma 111 p1u ha una specie 1 1a en'd. d 1a o una c1
Anche ii Sesso di questo bambino e incerto.
126
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
74
76
aniene ~,1
spesso SQ~~ l Divinita androgina, che porta un personaggio che ii berretto e Ia fascia
Questa composizione sembra pressappoco la ripetizione della precedente; farebbero prendere per un giovane dio cabiro ; e forse una Astarte che solleva
A1111bis.
le gambe de! giovane dio non sono storte, ma soltanto molto divaricate. un giovane sole, come Iside solleva talvolta Horus bambino.
cui coma .
onoriproooc:
Figura 75. Figura umana non barbuta, di sesso incerto; la Figura 77. Figura quasi uguale alla precedente, quanta alle
emodi e-0n1K! testa esormontata da un berretto conico; il corpo sembra coper- forme: ha sulla testa un' altra piccola test a um ana coperta
to da segni di tatuaggi; nella destra ha un bastone forcuto econ anch' essa da un berretto conico ricurvo. La destra tiene un
la sinistra solleva un bambino. Dal centre del dorso esce una bastone forcuto, e con la sini stra solleva una seconda testa uma-
specie di coda (forse un elemento destinate a fissare la statua su na coperta allo stesso modo da un berretto coni co ricurvo. La
qualche superficie). parte posteriore e identica a quella della figura precedente.
Bronzo de! Gabinetto reale di Cagliari. Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
75
Figura 76 F
anch . · igura umana, molto probabilmente barbuta,
da ue se 11 c_orpo sembra quello di una donna. La testa e ornata
guan~a specie di_cuffia rotonda, una parte della quale copre le
barba eSe ~nche ii mento; in questo caso, la figura non avrebbe . . uesto punto per Ia sua " ,
onncle rassorni-
. .
) rnent~ u a fronte ha una specie di piccolo corno o probabil-
va 11 cun segno fallico, e sul retro della cuffia una punta ricur-
. orpo femm·1 ·1 , "'
Q uesta fi aura
o
e stata
.
collocata
•
cr li anza con la precedente; e, a nos 1' 0 '.
in q
.
.
avv1
.
so. un
"
d
Itri
'
rc
'
1JJpresenta
.
z1one cl1
. ·111e so le o di Ado//l s: que ,1
I' t st·1d1 un 21ov,
11
- 1 ·1, o
·
coperte d _n1 e e nudo, eccettuate le cosce che sono Astarte barbuta, che ha Ill mano d e ' .. .- sent are ii principio rna~c 11 ~
co ll ocata al di sopra dell a sua potrebbe 1<1 pp'. e. mposizione avrcbbt: cill vuI~
degli ane~ lra specie_di bracca sarda; alle ginocchia si vedono · d I · 1ell o Quest.i co · · JJcrchc
barnbino h (o bracc1aletti); con la destra tiene sollevato un '' l"tivo oppure la nasc 1ta a eel\ . 1- . w· e ~;tata inse r1ta qui
" , . 1-ra / le la1g111 a.. .
lunga ra c_ e porta un ben-etto conico ornato sul davanti da una fo rse essere co ll ocata tra la 1g11
. . h precedente. con
. cui ha rnolti rapport1.
cia e. munito
ol braccio . ct·l un anello d1etro
· la spalla e d1· una co d a. fu rin venuta 111s1eme con ' . . . . ce ri o.
. .•. 1· barba : :-;esso 111
t(). Sulla . sini stro la statua piu grande tiene un bastone forcu- rovv1 sld c 1 . ~ ·opcr-
d. Parte paste . . . . . . 1· aura umana sP
F i.g 111 .a 78 . Fi o. ·1 lun "a 1un1 ca cc
er 4uali nore s1 vedono de1 framment1 d1 anel 1, uno binovesti1 oconu1i. ~
POlrcbbe essere una coda. Ha su Ila testa un bdl11 / 27
. sistemata a tracolla L'analogia di questa composizione c
Junva f asc1a, . on quell
o conico. U na. o . ·1 ventre e le cosce sono collocarla m questo punto della serie L a Precedent
tt
n berredestra, le copre iJ pettO, I iuttosto segnt· d.I tau
t av~- . a testa d I e rn·
w da ~ potrebbe essere que!Ja d'un gatto, la porrebb . e la statua ~ha Spj
· · h. e in rapp
da si n1 stra a . ravgi che sembrano p . sono Jevate verso ii 11 f
bottoni de a ascia nc iamano quelli dell Ji ono con 1Pnnc1.Palen!Q '
· da tratn o o ff L due mani , . . e igure 28 a lu •tlit
ornatt . h d' una sto a. e . I cilindro un po curvo, ge che s1 vedono d1etro le spalle la avvic· e 29; le s .nanu 0 .
. he pieg e . d un p1cco o . I . .
mente dalla som1ghanza tra ii suo viso e inano all aJiigura 1 Pec1e d1• ia; 1
g10 c
. . dietro 1·1 dorso st ve e t rappresen tare una coda: pera - 1 91
considerare questa statua come una rappre a testa. d' un gatto · nct·1
c1e 1o, ppo in alto per po er , , ozza che anche questo sentaz1one de! d' ' sarej ten •
collocato tr? d. questa figura e cost r . io Sole latod 1
tro ]'esecuzwne l .b.I Figura 80. Figura umana senza b b ·
potrebbe essere pbo.ss1doe;eale di Cagliari . donna. Ha sul capo una specie di berr art ~· Probabiln-.
Bronzo de! Ga ine
78 base a 11 ' appiatt1mento
. . che si vede se 11to ' ma se lo si"'en . 1e Una
. t f
d ave s1 rova un oro verticale . si u a, som ..... · , dell
...,,,lta g1ud1ca in
appiattimento sia stato fatto per' app~uo _Pe~sare che a test~
oppure che la statua avesse sul capo ung~ia:v 1 un'altra % st0
~oll? .e ornato da. una c~llana a frange; s~tnbuto scorn ~~atua,
1scnz10ne; ha de1 bracc1aletti sulle co I Ventre ein~· so. 11
, i· see e all . isau
destra e semp 1cemente posata sull'alto dell e g.1nocchi .na
un bastone che ha perduto la punta. D'1 t ~Coscia, l'alt a, la
due anelli paralleli rivolti nella stessa d~ ro. il dorso si nraha
. . 1rez1one d Otan
bab1lmente a ncevere una specie di pe , estinati 0
. 1 I ct· . rno su\ q l pr().
g1rato a statua; a 1 sopra d1 questi anell' . ua e avreb'-
. h '. . x
curv1 c e s mcrociano a , e piu in basso u
I SI Vedo
no due ra .
Ill:
80
Non sappiamo cosa dire di questa composizione, che neU'ins ieme richia-
ma la .figura 75. Tuttavia la figurina mjnore e collocata qm sulla .testa della
fi oura principale, e le mani dell'una e dell'altra sono levate al c1elo. Vt SI
p~trebbe vedere la nascita o l'esaltazione di qualche divinita cabirica.
fiiura~J. Figu
Figu ra 79. Figura umana, la cui testa sembra quella d ' un !OOll~1aaa una s1
aatto o di un altro animale. Le orecchie non sono chiaramente cm~kma atre pu
de lle orecchie uman e. Sulla testa si leva una piccola fig ura eret- una~uaara;e fl
bi.n11aa ~aini.
1
ta, le cui forme sono quelle d' un uomo ; ma ii viso, molto allun-
gato come un a specie di muso, potrebbe appartenere a un ani- ·s1001oae!Gat
male tipo fa ina o puzzola. La piccola statua calza un berretto
coni co a punta.
OY vx I\, w
La parte anteri ore del corpo della figura principale ornata e Questa statua, senza un preciso attributo, non si presta ad in1erpre1azioni:
da un a lunga fasc ia con dodici bottoni tondeggianti; dietro le bisogna aspettare la decifrazione dell ' iscrizione, i cui caratteri sono mollo\xo
spall e si vedono tre specie di corregge in rilievo come nella conservati; ma tuttavia non oso proporne una interpretazione, sebbenesenr
figura 26; piC1 in basso un anello. bri no appartenere all' alfabeto fenicio. La bizzarra proporzionedel nll-0
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari . rimanda ad alcuni idoli messicani e peruviani.
128
Non saprei che dire di questa statua; si vedano quelle con due teste, una p·
sull'altra, descritte qui sopra. igura 84. Figura umana di se .
da un berretto omato da d sso mcerto; la testa e coperta
Figura 82. Figura virile senza barba. La testa e armata di due con una tunica dalla art ~e c?ma (o due ali). Sembra vestita
coscia sinistra una pkco~a mfe~or~ della quale spun ta, verso la
coma diritte; sembra vest~ta di u.na corta tunica che forma, su
te; sul dorso si vedono tre pun .a Pd1;1'amidale; le mani sono vuo-
ciascun braccio, una dopprn maruca; al centro del petto si vede 26 e 79. specie 1 corregge come nelle figure
un segno che potrebbe essere quello di una mammella. Ha nella
destra una testa che sembra rappresent.are ~na testa umana con Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
delle coma; le gambe hanno de1 bracc1alett1: sotto le reni sem-
bra di vedere l' inizio di una coda.
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
84
II signifi .
lit' ,,. . cato di questa stat · · · · · ·
d u 1 1nuividu , . ua sembra difficile da coghere, per l' 1mposs1b1-
Pll 1 f are 1 attnb t0 h
aria par-tg u c e porta nella destra · I' emblema su lla testa
Iii·4 1 ' onare allefi7 '
laJlxura 41. gure 19, 41, 43, 44, 54, 55, 84 e 88, ma soprattut-
129
La grande difficolta di definire gli att ·b .
destra non e equivoco, perche n utt dell fi
to rudimentale, rappresentera sempre un 0 t e igure di·
. 'b to che la starua reca ~e!Ja man~ rnolte divini tii cabire. Lo stru- . . s acolo a ' esec .
L·artn u d'o "operaio", ed e propn o. avare nel terreno piutto- de! Joro reale s1gnificato. L ' oggetto ch quaJunqu . Ui1one
.ene a un J , iJe desunato a sc . ,. · e questa st . e inte '%\.
apparll ha nella sinistra e un. urens . , d 'amo di vedere m questa cop- potrebbe essere I 1mpugnatura d' un gladio 1 . atu1na ti l'Jlre1,..
, . a cu1 la ene n "'<'.tolle
nio che · · Perc10 ere I . d · perduta, come e s1curamente accaduto all' ttrib rna PDtrebbe el!a de
me n martello vero e propno . . .. , d ' escavazione e lavorazwne e1 ., · a uto d II ess s11,
sto ~ea~tributi J' indicazione dell ' am;~~re~be avere come simboli ii martel-
leremo pm a van ti. e afigur ere at\!l,,
a 97, di cu· "'<a
p1a JJ' e non quello dell a forgia, ch~ .so se<mo di un ordine supenore: . 88 . F'igura umana. La test , 'Par.
meta .I , sono a m.io avv1 , "' . . ., . F igura
lo e la tenaglia. Le coma ~ssere considerata queila di una d1~1mta rnmo-
dunque la statu a non potrebbe un Baal "operaio"; non e improb~biJe ~h.e que~
tre punte, o forse ha tre piccole com:
e ornata di un d'
una fascia che gira intomo al corpo 'LsuUa spaUa destlad~l\\a a
Per me e un altro Baal, ma. I f; . ·o Sydyck, padre de1 Cabm (ved1 · ·
re. ia una rappresentaz10ne de emc1 sulla sm1stra, c hi usa a pugno, si vede· u aman~ destra ras, 1Vede
sta fi gura s . I Baleari alla Tavola )(XX!X).
le monete delle iso e
la schiena due ganci o anelli attaccati ~ specie di uc e llllUtila·
una piccola coda. a a fascia, e pi~~ lo; su1'.
. ana di sesso incerto, con un ~erpent~
Figura 86. Figura urn b . sono omati da molt! p1ccoh Bronzo del Gabinetto reale di Cagli . in basl<l
.1 tre e le racc1a . . an .
sull a testa; I ven . se ente avviluppato e nella sm1stra
pun ti ; ha nella dest1 a un rp casco che reca due lunghe cor-
una testa urn ana, caJzata con un 88
na o due serpenti ; ha anche una .coda.. .
Bronzo del Gabinetto reaJe d1 Caghan .
86
\
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
87
, essere uni~
. pri uionata, puo
0 11 i~t
"'l
Questa statua, che sembra molto legata un ". M /kart cheven ' .1.1
· . . Ila d1 e ' iti:1N •
presentazione del sole invernale; nch1ama que . ttostoi111Pfl
. h nuetture ptU
tenato; non s1 possono avanzare altro c e co o
una composizione cos! barbarica.
130
F" ura 90. Figura virile che calza un berretto tutto particola-
~?etro ii quale si levano due coma taurine. Sembrerebbe Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
~~sti:e una tunica, di sotto la quale esce un fallo. Ha le mani
vuote e una lunga coda. . . .
Bronzo del Gabinetto reale d1 Caghan. 92
90
Questa statua, la pii:1 barbarica di tutte guelle che abbiamo esaminato fin
qui , sembra anche rapprese ntare Ull arciere, e di conseguenza le si puo appli-
care quello che abb iarno detto dell a figura precedente.
L'esecuni~ 93
racciale~or, 91
na rune ~
:iasulsuof
altri tre gi a ve ll otti, assoluta rnen te uguah, ma mten , e nello. stes- impugnatu ra, e Li si prenderebbe per delle spad nno una snoc· .
so tempo sosti e ne uno scudo rotondo con una punta come~ al .
di freccia;
.
quello che aveva nella destra era ev·
e se non ter .
d mmassero
!"" 1e di
a p
centro. Ques to scudo e molto ben lavorato ; I ~ gambe s?no nve- , ,. 1 entemente d Unta
perche I 1mpugnatura superstite e uouale a qu eII a deolt. alt e.11o stessor!po
stite di spec ie di ocrecie, che gh coprono quas i sol.tan.to 1 polpa~ <>
rotondo sembra debba essere collocato nella cate · ~ n Ire. Lo scud '
ci e che reca no dell e ape rture da vant1 e d1etro. I p1ed1 sono nud1. . gona d1quelli ch . o
vano pelta, ma 11 nostro ha questo di particolare che . e s1chiama-
Di etro le spall e s i vede un anello s imile a quell? c.he hann? le ' d. . f . . . ' se lo SI vuole
re un arma t. t1po emc10 s1 deve tener presente ch e quest,.idea n con . sidera-
figure 60, 80 e 101, nel quale si .e fa tto.passare ti t1mone d1 un
con quanto dice Erodoto, quando sottolinea che gl"I scud1. de1. Fen· on s1
. accorda
pi ccolo carro. Ma abbi a rno bu om 111o t1 v 1. pe1: cred.ere che questa
vano, al centro, una pun ta e neppure una protuberanza .11 . . ici non ave.
parte a nteriore d ' un carro e q uesta spec ie d1 ~amere che II s~l
dato ha o ra sull a testa sia no de1 pezz1 separat1 , molto probab1l- que II I. deg 1·l aItn· popo 1I.· D ' altra parte e possibile che Erod ' che It d1shn . guevada
dei so ldati fenic i destinati al servizio di mare ch d oto parb deg\i scudi
mente es trane i a ll a statua. (Avendo av uto la possibilita di esa- . , e ovendo . per
mi na re q uesta c uri osa stat uina a Ro m a, nel 1828, ho creduto di meno spaz10 sulle navi, che erano molto piccole _ e . occupare
. ssere mess1 uno s II' I
rilevare c he la rnateria di c ui sono fatti q ues ti d ue pezzi staccati era no fatt1 senza protuberanze e senza punta sporoent <>
L' b
e. a ate M1onot . u alro
11 0 11 e assoJuta rnen te la stessa di quell a dell a sta tua ; ii timone e
va, a proposito de! passo di Erodoto, che gli Ebrei po1evano .mvec e osser-
a nc he ii pan iere non sono piazzati in modo naturale. E rnolto degli scudi con una punta al centro. e avere
e
probab il e che ii doppio anello nel quale s i fiss ato ii timo ne del Comunque
, .sia, ii guerriero . . raffigurato in questo bro ,
nzo e armato a\laI
pi cco lo carro fosse destinato a un uso de! tu tto di verso) . gera; e probabilmente un prmctpe o un eroe. eg-
Bronzo del Gabinetto Kirker, a Roma . Non
.
mi preoccupo
,
di spiegare,
. ,
qui , ii sionificato
0 de\ picc I
oocarroede\
pan1ere, perche - come s1 e detto - probabilmente essi no n facevano pane
94 della statua. Peraltro, rimando su questo a quanto hanno scritto Winckel-
mann e Barthelemy.
Figura 95. Guerriero con elmo a due coma (di cui reslano
frammenti riconoscibili) , che si avanzavano orizzontalmenle.11
corpo e
rivestito di una lunga tunica, tenuta da una cintura· ii
b_ra_ccio destro tiene un gladio o meglio una specie di clava; ~ol
s1mstro protende uno scudo rotondo che ha al centro una punla
e
conica ed decorato in modo abbastanza di verso da quello del-
l a figura precedente: credo di vedervi raffigurata una faccia
pa s ta diagonalmente. Le gambe sono protette da ocreae che
o ltrepassano il ginocchio. La statua poggia su un piedistallo
piatto, sostenuto a sua volta da due piccoli corpi cilindrici.
Bronzo del Gabinetto delle medaglie di Parigi .
95 Que110
anthei\pr
fig~ra9!. 1
t Figur,
~· SOIJo
Questa statu a e gia stata riprodo tta e descritta da w· k I Ctrcond
1 . · me e mann e Barthe o a
emy , ma s1ccome la sua ori gine Sarcia e incontestabile l' h . . . - el ~ino
sta collezione. II cli se ono che ne do ,·o
0
I' . ' o rnsenta 111 que-
• anc i esso nclotto cl ~ePo
naturale, cleriva da quell o possed t .
u o un tempo da B·w l ' I
a un quarto del
. . ~en1e
. fl
vo luto metterlo a mi a cli sposi zione C I0 I'
. · o 0 0 occas1one
.' ie emy; ii M1onnet ha
· · · · ~letra
m1a gratitudine. pe r test1mo111arg li la to~1\'"
Le corna def casco sono attributi specifici de i ouerri .· . . ~nt0 (
jlexo per tempura com11 di ce Sil ' It· 1· Q ~ e1 1 ant1ch1. lnsignis ' lei
. io a ico. uesto s1mb I I II
essere preso come simbolo del valo1·e S
. . '
cl .I . o o c e a forza poteva
· econ o 1 Mronot · . . ~ic1
erano fall! dalla pelle di qualche . I . . , . . "' . «1 case 11 I de1 Fenici ~~
an1111a e, J pnnc1p1 usavano c1 · 1·
' ' so ito quell a di
132
Penso che non occorra entrare in molti dettagli per giustificare l'inseri-
mento di questa statua parigina nella collezione degli idoli sardi ; ii guerriero . E stata descritta e bb .
d1 Seeland pu hcata dal Munter l' erud·t
sembra debba essere collocato ~ra quel~i armati "alla pesante". La lunga tuni- • ' 1o vescovo
che potrebbe anche essere d1 pelle d1 mutlone, e le ocreae, che gli coprono
~~~ della gamba, non perrnettono di identificarlo come armato alla leggera.
97
Figura 96. Guerriero ~on la testa coperta da un elmo con due
lunghe corna che termmano con ?ue bottoni ~feri~i; questo
elmo gli protegg~ anc~e le orecch1e e ~a parte mfenore della
nuca; una cotta di magha, b~n drappeg~iata sulla parte superio-
re del corpo, lo copre per mtero, cos1 come copre le braccia
e
sino ai gomiti: questa cotta di maglia indossata sopra una
tunica con molte pieghe orizzontali o specie di falbala; alle
aambe porta le ocreae, che superano le ginocchia sul davanti
~a che in realta coprono soltanto la parte anteriore della gam-
ba· aJi avambracci sono ornati di rosoni a spirale; nella destra
ha'u~ giavellotto, appoggiato sulla spalla, econ la sinistra tiene
un ricco scudo, decorato anch'esso con spirali e altri ornamenti ,
tra i quali si vede anche una freccia disposta diagonalmente (ii
o una parallelo che si puo istituire fra lo scudo di questa statua e quel-
lo della statua della figura 95 depone a favore dell a mia tesi
nassem1
sull ' origine sarda di quest'ultima). A questo stesso scudo, e
ellos1.,
non nella mano, sono fissati quattro giavellotti pressoche iden-
ritre.~ 1
tici a quello che ha nella destra. Mancano i piedi.
li cne si '
Questa statua, trovata a Padria, era di mia prop1ieta, e da me e
vuole
stata donata al Museo reale di Cagliari. Petit-Radel ne ha dato
eanonsi ~"" un disegno in una delle tavole della sua Notice sur Les Nuraghes.
i Feniciocir
lid~tin~.
iparlideik
0 · ~I ~\\: 96
ssiuno.
ateMi~l\i L' elmo di questa statua, per l'assenza di coma - che sono in vece quasi di
moin\~t . rigore nelle fig ure di questa tavola - , sembra essere un po' di verso cla quelli
descritti qui sopra; tu ttav ia le ocreae, mo lto sim il i ad elementi clello stesso
genere trovati nell ' isola (si vedano, per esempio, le .figure 3 e 4 dell a Tavola
XXX! V) , e ii grande scudo rotondo portato dietro le spalle dan no a questo
ccolo rarror: gueITi ero un carattere fe nicio o, se si vuole, filisteo , che ricorcla la descrizione
n face\af!UI:. dell' armatura di Golia. Ripetiamo qui che l'oggetto che la Fi gura tiene nella
scritto \\iii: mano non puo essere, sulla base de ll 'osservazione diretta, altro che l'impu-
gnatura d' una spada o d' un pugnale; la stessa osservazione esclude che possa
trattarsi di una pi etra, cioe di una delle armi pri mordiali dell ' uomo; tutto que-
sto, del resto, ma! si accorderebbe con le ocreae tless ibili , che appartengono
certamente a una fase piu avanzata della civilta. II guerriero (o eroe) appanie-
ne all a categori a deg li armati "all a pesante".
98
Questa guerriero
anche ii p ·f . ' notevole per le sue lunghe coma, I'ornamentazione e
er etto stato ct 1· ·
Jigura 94 conservaz1one, dov rebbe rappresentare, co me la
' un eroe sard0 0 .
cartagmese armato all a Ieggera.
Figura 97. Gue . . .
to, sotto I . lllew con elmo senza corna. II corpo e coper-
. a cintura da . · . .
c1rconcta tutto L ' una specie d1 gonna p1eghettata che lo
deJ 0 inocch·10· e gam?e sono difese da Iunghe ocreae piu alte
Pane poster·10 '. che arnvano alla caviglia e si incroc iano sull a
rn 1e Nella · · ·
.cnte rotondo · h s ~m stra t1ene un oggetto appross imati va-
pietra, rna ch c e a pnma vi sta potrebbe esser preso per un a
coine l'elsa d~ un esame pitt attento mi ha fa tto indi vidu are
lllento di lama' un a spa?a: resta ancora un pi ccoli ss imo fram-
I
I
i
'...P<tl le c l)iazzatappena r•co. nosc1bile.
· · La destra manca. Di etro le ( ... ,
..,
I".
,
"-lld.1 . ~ o uno d . · .·
• <: he abb'i· . sc u o 1otondo, decorato come 0a lt a ltn
f'tco , «rno v1sto ·,
'- l<11lo piaLto. ' ma p1u grande. La statua pogg ia su un
!33
orna verticali. Sulle spalle La statua, che probabilmente e rivesf t .
. . ta d1 una
Guerriero con elmo a c_ . . uella dellafigura anche dt pe lle dt muflone), n corda col casacca d
SUO pu I Pell
Figura 99so. rta di spalline, molto ~1n:1lle1 aa qquelle delle figure quale possiamo dare 11 nome di pelta co
n maggior
gnale e ti p
tcc0 1
e (q
or11e
· ede una . h'essa s1m1 e Probabihr 0 scuu0
s1 v cotta di maglia, anc o· e indossata su una spe- tue precedenti) la descnzione che Strabo
. ne Ct ha la ache (al
9~: u;; ali copre la parte.alta dele~~Tos~ia; anche in questa sta- Sardi: «Horwn pellzbus [musmonum] tli .
0 1 acum lo
sciato dell '
arnia
Perie
sia.
tllen1011
9. ~i t~;lca che scende sino a ~-eae molto simili a quelle delle
el pugwnem» co 11t u11r111
' Pefrc1111 t1
~~:le gambe son.a protett~r~as~~' pogg ia su un arco, I~ sinistra Figura 101. Guerriero con elmo
8ei1u,,,
fi aure precedent!. La des aaetfo cilindrico con una impugna- . . con corn
s~ti ene verucalme.nte_ u~ Doo cl ava. In cima a questo strun:e n- poco come 1 precedent1. Ha nella d _a, vestit
. 11 . . estra \'
gla d 10 e ne a s1mstra un area di cu· . 1mpugnat ssal>-
o Pre
rura : lo si puo cons1de1are u~adi sopra de lie spa! le ?el guernero
passa ~ della corda (che invece mane~) fi ssaitesiste ancora uura d'un
to c' e una corda che lo scudo 1oton
do fi ssato dietro d1 esse; anche
b b "l
, · . . ' a cont .
stro. II poI so e nvest1to d1 una specie d' . ro 11 goni· ane
na p
e scompare sotto . un bottone conico, attaccato pro a _1 :
uesto sc udo ha al centro d . cu1· si vede be ne l'estremita la schiena si vede un anello de\ tipo d; picc~\o guant~~o ~in1.
q . I e coITeaae I . d. come le due corregge pendenti gia oss quelh del!a fig ' dietro
mente con due nc~ l . a L~intera statua poggia su un pie 1- . ervate n · t1ra 9
inferi ore, ornata d1 f1 anoe. Bronzo del Gabmetto reale di Cagl ' . ~u 1 sopra. 4,
· h I ian Em ·
stall o piatto. . . G abinetto di Firenze. E stato descrit- p~zz1 c e o . compongono non sono stati ·. Utilo, e fo
Bronzo appartenente a 1, c1ente attenz1one. ncollocati con rse 1
SUffi.
to da Gori nel suo Musee Etrusque.
99 101
10J
del corpo e coperto da una lunga tunica molto simile a quella fiiura pre1
dellafigura 95, attraversata da clestra a sinistra cla una correggia reiie allo
destma~a a reggere un piccolo pugnale. Le braccia sono spezza- 102 fi~racon
t~, ma II resto d' un arco sulla spalla sini stra ci fa capire che la ruoneeii
s1nist1:a reggeva un 'arma di questo tipo. Dietro la schiena un pic- ~arte Po1t1
coliss1mo scudo rotondo, motto simile a quello dell afigura 97. Bronzo
Questo br~nzo fu nn ~enuto p_resso ii vill agg io di Dorgali ,
sull a costa 011entale, e, 111v1atom1 da abitanti de! Juogo, fu da
me donato al Gab111etto reale d1 Cagliari.
100
di 1l1l17·
1•1piun1a
. · dicare un capo: ' n111f
L' acconciatura di questa statua semb1a 111 d Sard11s Poter'. , 1 ~
. . .. e quella e1 (.,,'ll·
zo n corda quella de! Dwm. o Ercole eg1zio, . . sardegna s
. . B lb 11 s con1ata in t \
sentato su una moneta romana d1 At1us a •
103
Questa statua e stata pubblicata e descri tta clal Caylus, che l'aveva ricevuta
dal Barthelemy come proveni ente clall a Sardegna. Ma la clescrizione che eg li
ne fa e basata su una incisione che ne aveva riproclotto la figura specularmente.
sicche, secondo questo di segno, essa leverebbe la destra e avrebbe l'arco nell a
sinistra: in realta e esattamente ii contrario. II disegno che ne presento qui e
condotto sull 'originale, che mi e stato comunicato clal Lenormant. che ringra-
zio per questa cortesia.
Tutto da a credere che l'oggetto che la statua regge nell a sinistra sia un arco.
106
Eprobabilmente un arciere, o forse un eroe.
104
107
109
113
108
~ r..I
I
111
Un altro arcicre, gii1 pubbli ca to clal MLinter A . . .
chc la sta tu a rcgge nclla sini s1r·1, ·- b .. . ques t1 ii lrammento d 'arco
I . ' c se rn ld[ O Llll O SCCll ' .· . .
io po tuto concl urrc f'ra CJL1cs t·1 ··t·1tL1· I I 101~·j\•
· ' ·' ' cl e e ·1 l re ·I r·i o i1 cu1 vo. II conlronto cl1e . dell·1/i~11r11 I
pro va chc ii co~iddct to sccllro ricurv , . ' . c l e . igurano nell a Tm'o/a XXV!! fl frammento co ntribui sce a pro vare che la statua '· '
o e so lt<1nto ii lra111rnc11to cl·
1un arco.
rn ente un ido lo sardo. Altro arc iere, altro eroe.
136
. ,. !12 ' JI 3. Frammenti
F1g£1n;,0
. . di statue simili alle precedenti.
Gabinetto reale di Cag1ian. que comparti; nei due iu . . .
collocate al centro di ~att;rand1 ~on? lscntte due teste umane
riore della placca si ~edonoo spect~ d1. rag~i. Nell~ parte poste-
come dei ganci che mo t1 p1ccoh anell1 , o piuttosto
· · ' non potevano esse f' · h
ms1eme Sottile e fle ssibile. . re issati c e ad un corpo
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
112
113
Una delle maggiori diffico lta che abbiamo incontrato nelle nostre ricerche
sugli oggetti di cui si parla in questo capitolo e stata quell a di cogliere i di ver-
Figura 114. Frammento di una statua di guerriero, con un si significati che presentano gli stessi emblemi e gli stess i attri buti assoc iati a
elmo la cui visiera sembra mobile. fig ure rnolto diverse fra loro e riprodotti in numero differente. Come in terpre-
piccole ~ Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. tare ii senso allegorico dei tre serpenti che forma no la parte essenziale di que-
cedenti,ITI!: st' ultimo oggetto, dato che questi stessi anima li sono in numero di cinque nel-
ista di irlL la successivafigura 116, mentre so no so lo due ne ll afigura 11 7 e se ne vedo-
]oeranoir. no invece sei nell afigura J 18? Questa diffe renza e tale che non saprei ac he
mo fra : 114 cosa paragonare questi tre serpenti , se non a quelli delle fi gure 58, 66, 67. 68
e 69. I due corpi umani raggianti parrebbero all udere ai due prin clp i, sicche
avrernmo qui di nuovo la triade e la diade che abbiamo visto unite in molti
altri bronzi.
Gli anell i posteriori ci fa nn o supporre che la pl acca fo sse fissata a un
cuoio e che probabilmente la si facesse girare come abbi amo detto qui sopra:
a questo scopo ci si poteva servire anche dell ' anello forma to clalla parte supe-
ri ore della coda del serpente centrale.
l'lrio111·
. . .a una in1erpre' 1·
t
fl senso allegorico di questa compos1Z1one st pres a . ·isot1on1o li
, , ., . . ct cui si d1stacc, d11
che e pero p1u complicata che per le altre figuie, a . iii ~n1nde
. . . . . d . . ecollocato 11p " r.t·
aspett1. D1 qualunque cosa st trattt , 11 mo o 111 cui . . . divin\ta gene
. .. . . I qui d1 una ~!
se1 serpentt 111d1ca chiaramente che s1 tratta anc 1e . . " ii \ell0
· · . . . . · · b010· 1nvttt<ll110 . ,11li~'
. d . P· ·s') un pas~o t110
tnce, d1 cu1 11 serpente era quasi se111p1e ii stm ' , 110 stn~ 1
vedere nello l end-Avesta (la cosmooo111a e1 ai 1
i,11\
·, di Ail:lil
. . . ~ I . 11 f (una specie
00 e un dialooo tra Mesc/11a e Mesc 11a ie
111 cu1 s1 le bb ~
138
ova quello che noi diciamo. I serpenti sono qui in numero di sei
Eva), cIle pr . d . d" . d fi . , lo era in Eoitt
.
b
o o, am edue nature dell 'ani .
. . re probabilmente m ue tna 1: non sapre1 e m1re queste tre spe-
da d1sungue . . . nto rnotore delle sfe. . . .ma umversale del mondo, e dello spi-
. . . . ali a cinque branche, d1 cm una s1 trova sul petto del personaooio ie, rappresentaz1om dell
c1e d1 t10111l . . . . oo natura ; divinita insieme cele t' d . f .a suprema forza generativa della
. . e o)i altri sulla superfic1e della piastra. Le tre teste canme s1 riferi- · s • e m ernah · ora o · .· , .
pnnc1pa1e, " . . . v1tale, ora distruttori inesorabili ». , oen1to11 d ogm excell enza
e di Ecate? La cosa non sarebbe mverosnrule, perche abbiarno
scono aI ca n . . . . Ho pensato di riportare ii asso .. , .
· notivi per avv1cmare questa figura alla luna; m effett1 Ia·sua larga figure successive pe1· q t ~
anche aItn I . . . pe1 mtero, perche s1 attagli a anche alle
. bocca aperta e soprattutto la lmgua allungata la fanno rassorn1ghare • uan o nguarda l'a · ·
facc1a, 1a h . . rito che dir"1ooe l' u111verso.
. mma u111versale del mondo e lo spi-
. modo ad una testa umana c e s1 trova m una moneta d'aroento
111 qua1c1le . . . . . . . ~ . I piccoli segni lanceolati s arsi II ..
. . osseduta dal Gabmetto d1 Par1g1, e che ii Gesenms crede ongmana
fe111c1a, p . ) d. M . . s· ·1· potrebbero rappresentare d II p II su ~ superf1c1 e della pi astra metalli ca
. . e e ste e· ma ii mod 0 · · . .
della coo I nl·a •enicia
•'
(o cartagmese 1 oz1a m 1c1 1a. md1care due zon ct· · .' m cu1 sono d1 spost1 sembra
e istmte, una supenore e l' altra inferi ore.
comee r
oriiinari:
~oiamo
sitrovan1
CTOCeo .
niuna dc
~i1anci
Branz
. sole: ii ·Oil~
. . ta fi 0aura un d10 . , dJI)
I tre raggi sul capo ci fa nno rav v1sare in ques' . ·idivi1111a11n
· , · .. tterebbe dt uii. ·111111
se mbra invece quell o di un a donna, s1cche SI tta i serpenll
. . olo che hann0 ·1
1
11n
gina. I quattro rettili. che hanno qui lo stesso iu . ppresen1:n '
r; I 19 possono 1,1 . s11n
1
L'a ltra rapp rcsc nta l lw11111 111w1 - P c/ 1•0110 fi olic1 1· P ' . jig 11ra 11 6 e i quattro animali nella.11g11m · 00
t1o.che1n '. \I
. " questo Oo:::e · · 111'('
.' u11c1101ec
·· " 11· JJI ll/I(/'(/
I sottoh/'o ·. 1·
1111
· t:: l I (/\ '(11 /o-S n •a nel ·
' I
ILI OO cipi o umido. Non saprei dire niente d1 piu su . l1 1111 ,~i11t'\l,
· ·· ' " l I uo1110 clalh tcst·1 1· · .· · · 0 cerc1n0
p;1rl crn1ro di un a spec ie di T '/ k. . ' . ' c 1sc 1rn1111 a. che occu- un altro cerchio rnagico usato come Temp/ • 11111
1 /( /\10. o iu ota dcl mond o chc cg li ra muovere:
un po' la fortuna e la sua ruota.
/../()
. a 121. Altro cerchio un po' ellittico, il cui centro e
Figur . d f' . .
1 ente occupato a una Igura umana simile a quella
Fi~ura 123. Specie di aedicul f
.uglul~ 1:etto precedente; allo stesso modo sembra di sesso fem- ..cerch10 po~giata su una base i a orm~ta da una porzione di
de. .ogoed ha una coda. Sopra 1a tes t a SI· e 1eva un semicerchio
· · a questo· emioiolo· si l·e "a . , p ana e onzzontale. Al centro di
m1m 1e, i ansa al centro de 1 qua1e SI. trova una seconda testa f · "' una , t~sta uma . .
rangiato e anche radiante Dai d . ~a ?mata ·da un· mmbo.
forma d ' b . S .d 1 . . sporgono due punte piramictar ue lati d1 qu~st~ stessa testa
barbuta coperta da un .erretto com co. m ue at1 d1 questa
· di· aedicula (che ncorda quelle dellefigure 24 e 61 e che sporgono in forma di raggi ct~' ;e~tre altre d1ec1 pun.te simili
~~ ' (Penso che Ia punta che . ct· . or o e~terno del sem1cerchio.
. iamo anche nellafigura 123) spuntano due punte coniche
ntrov f d . . . . semicerchio sia soltantoSI mg~dverso ii basso, all'interno del
che non bisogna co.n on. ere con. I q~attro ganc1 p~azzat1 sul . ·
f ICie ' un acc1 e t d' f ·
di questo stesso ce h' . n e I us10ne). Sulla super-
lati ; altri tre sono piaz:~ti I~ ~i v~do~o otto bottoni di sposti sui
della piastra, ncurv1 come s1 puo vedere nel disegno che
retro . f"l
mostra I' oggetto d1 pro 1 o. . . . della testa umana e dei due ~ a ~cciat~ .della base al di sotto
Bronzo del gabinetto reale d1 Caghan. da ciascun Jato ; al di so ra deYgetti c.om~1 che l' accompagnano
mente eseguita che pof bb cerch10 s1 trova una testa rozza-
testa e accomp~gnata all~e b e eJse~e un~ testa ~ani~a._ Questa
tro facce, piazzate come u~~~ a ue p1ccole p1ram1d1 a quat-
riore dellafigura 121 L q che ~ono a !~to dell a testa supe-
sono disposte come . ~I punte destmate a f1 ssare I' oggetto non
tate dall' alto in basso~ue e delle figure 16 e 18, ma sono orien-
Bronzo del Museo reale di Torino.
123
forma ~i~ ·
ioltopr ':
a diCOO:i rc e
Questa composizione analoga alle precedenti. Nella figura principale
credo di vedere dei caratteri femminili e nella testa al di sopra di essa I' indi-
cazione de! carattere virile; abbiamo ancora qui l'unione dei due princlpi e, se
imile ru .~ si vuole, l' unione de! sole e della luna. Le due punte che escono dai Iati de!
sentallDlt capo sostituiscono, forse, i due rebbi dello scettro biforcuto che abbiamo gia
enso \a lt\ vista nella maggior parte di questi oggetti: da notare ii piccolissimo spazio
Hono ~i~ che separa la sommita di questo capo dall'alto dell'ansa; questo ci conferma
ben e1iifli nell 'ipotesi che vi passasse una correggia di cuoio e che queste piastre non
di m~I: fossero sempre fissate contro ii muro o contro una qualsiasi parete, ma le si Si puo innanzi tutto paragonare la testa che svolge in questa composizione
:colaan sospendesse anche per mezzo delle corregge, che molto probabilmente servi- ii ruolo principale con quell a che si trova al piede de ll afigura 18 e che abbi a-
o, su\ r1ffi\I e
vano anche a farle girare all'occasione, come si detto piu sopra. mo interpretato come un ' immagine de! sole; notiamo che nell 'oggetto di cui
si tratta ii disco che Io caratteri zza e radi ante. La scena dell ' intern o ci ricorda
;igura 122. Figura umana senza barba, sormontata da Ia composizione de lla Pe rda lunga,figura 2 dell a Tavola 11. Sono due pi ccoli
un altra testa umana, coperta da un berretto conico. L' atteggia- obelischi a fianco di una testa sostenuta da un altro obeli sco. I dieci raggi che
rnento del corpo e delle membra Ia avvicina alle statue delle parto no dall' esterno de! cerchio hanno molto probabilmente lo stesso signifi-
fi~ure ~recedenti. Non saprei dire se questi frammenti di cerchi, cato dei piccoli obeli schi ; sappi amo che gli antichi Ii consideravano tal volta
piazzati al~e estremita delle braccia e delle gambe del nostro come j raggi de! sole. Questi raggi, uniti ai due della base, formano un nume-
perso~ag~!o, fossero fatti cosi sin dall'inizio o se piuttosto, ro ug uale a quello delle dodic i stazioni de! sole, che abbiamo creduto d1 _nco-
co.rn~ e pm probabile, non siano frammenti di un cerchio che noscere nei dodici bottoni , o fo rse nei dodici "occhi " de! bastone de llejiglll e
ongmaname t · 28 e 29· ma dei bottoni piu o meno simili si trovano anc he nel nostro oggetto;
abb. n ~ era mtero, come quello delle altre figure che ' · · · d' m1 so ffer-
. t iamo pr~so m esame fin qui. Su questi frammenti di cerchio poiche ii Joro numero puo essere interpretato m d1vers1 mo 1, non
SI rovano n t f .,
croc pe u 1 pm volte <lei segni o delle lettere in forma di mero a cercarne la spiegazione.
.
. d .d
olta l' un 10ne e1 ue
di u~a dse . vuole, di thau; il corpo della statua intern e quello
0 51 L ' insieme de ll a composizione c1 offre ancora una v ' .. ma ui
.nclpi collocati - come ne lle figure precedenti - uno sotto I alu o~
dei ganc?n~a._
1 ~a anche. una ~oda. Anche qui si vedono, sul retro, Prl • ,
q
le altre piastre ce
BronzoSifillh a quelh degh altri monumenti di questo tipo e ii principio masc hile che sembra stare sotto I a1tro, men1re '
de! G b' ·
a metto reale di Cagliari. Ii presentano in un ordine di verso. . II d' n di o sole puo
. . b nza dubb10 que a u '
L a testa pnnc1pale, che sem ra se d. Ad . d1· cui si e parlaro piu
f iosa testa 1 oms,
essere anche parago nata a II a an ' . · · · di cui parla Sel-
122 11 bominevo h superst1 z10111
volte. Essa ricorda anche que e a la si piazzava fra due
den, quando racconta che si tagliava una testa umana e '
candele per consultarla sul futuro . . del Rhornbus magicus. che io
Egli parla anche de lla Sphaeru la Heca11ca e. II nostra Tm,ola XXVl/l.
. . 0 tll nprodottl ne a
credo di ri conoscere in tutti g 1' og,,e
. a di barba, che calza una
Figura 124. Figura um~na sprovv1 s~ da un attributo con1co
specie di grosso capp~cc10, sormontaeoun di sco e ter111ina sul
che vista di fronte , s1 prese;ta c~~ tra due anelli . Si drrebl~e
retr~ in una specie di c.oda .c e ~~ c~sl per es sere ca lato _s u ~1
/
l ,-
. che questo elemento sia .piazza do le necess it a. II co1pod I
,/ r. . 1 opnrl a secon 1 di so pra e
f~ccia. e cop~;1~· ~11~n~~l l o ri cca111ente l av~r~~~~ll~t mano ha uno
nvest1to da . tella con una frangia._ in crescen-
\ te\\(J \ j .
gn1fic<110 dell ·
q uale e collocata
.f
una s
to o che se s1
. vuole, ter1111na con L
a precedente. strumento b1 orcu ' !41
· 1· e poooiano su 11 MUnter ha gia descritto questo idolo nel
llo a ciascuna cav1g ta oo · Cab1ro.
· Anc he 10· l' ho pasta in testa 1
' allquaehacrect
te; i piedi h ~nno .un. ane un d10 . Ulo di ric.
. . , a sene d · 0
cie dt sern1-d1 sco. . . Ta vola Ill della seconda ed1Z1one, e vi ho acce , ei costurn·1 0oscere
una spe I G b·netto reale di Cagltan. . . nnato Ia d0 sarct·
Bronzo de a 1 Mastruca; 111 effem penso che questo personag . ve si eP 1 della
' . . g10 vesta r ar1ato
ca, capo d abb1ghamento molto comune nell'is ea\rnente 1. del\a
124 . . d' C' O1a, Che 11 a111ci,i
cambiato da1 tempi 1 1cerone. Anche ii berrett . on sernb Irr,.
. . , o con1co s·1 ra Cs·
attuale de1 Sardi ; anch esso sembra risalire ate . trova ne\ sere
. . . n1p1 ben a . . cost
trov1amo rappresentato 111 molt1 monumenti e s l1hch1, tan Ufl\e
. . , oprattutt 0 to ch
cie e di Spagna, attnbu1te a Malaga. ne\le mo e lo
nete feni.
125
.1i111
en1bnt H~
. I . oolare, che s .1 ~1111'
Non saprei che cosa dire su questo 1do o Sll1oi . l'·ibbi~h: tt
. . e di tutto ' •
seconclo la mocla attuale; gli ornament! clel benetto
potrebbero essere consiclerati come simboli di stelle.
142
. a 127. Figura umana, il cui viso ha qualcosa di scim-
igur . d' . L ,
.F e porta delle specie I ragg1. a testa e coperta da un Aggiungero infine all"II
de! tempio di R t '
.
i ustraz1one dell afigura 127 ii d' ' .
rretto conico guarmto m asso a una I a i per1e; dal berret-
011esco · · b d f'l d' sent e ra, con un crescente sulla s '. isegno d un idolo
be no quattro punte analoghe a quella che rappresenta il fal- a ~a luna; la figura qui sotto e nell pall_a, che d1 conseguenza rappre-
perche Ia · . o stesso sttle· 1·· · .
to esclola figura precedente. 11 suo fallo ha una forma uguale· il d so1111ghanza col nostro idolo , , rnsensco rn questo punto
lone d . . d . , era una rappresentazione del sole. e veramente sorprendente: la si consi-
, attraversato, da estra a sm1stra, a una doppia fascia
ben a ,
e
pettol evorata· la coda robusta come quella della figura prece-
. I f' 1 . .
den te,
e
. la destra appoggiata SU IaOCO, a SinlStra ha Un basto-
ne biforcuto. . . .
Bronzo del Gabinetto reale d1 Caghan.
'
noiSJrOi
ibiamo :""-
uquesto'
toanurn.al.
giuoicaioe:
ioeiAr1rr1
daunlw:
anceoliw ~
IcorpJ 1r". Figura 128. Figura nana, con la testa coperta da un berretto
di un ~11 · conico; sul petto e sull a parte anteriore del corpo cade una ri cca
1citure 1~ stola piazzata su una specie di cas ula o mantello sacerd otale. La
di rornur:: Questa idolo estato descritto e riprodotto dal Miinter che pare considerar- destra e levata nella posa delle figure della Ta vo/a XXVll; nell a
lo un satiro · II berretto comco . portato da questo personagg10 ' . c1. sub1to
. a collo- sinistra tiene una coppa o una spec ie di cratere; ii corpo sembra
!lra J!I:~
sini1lfJ ...
carlo subito dopo 1·1precedente e a cons1derarlo . un altro dio Cabiro. Le punte vestito da una stretta sottana orn ata da un festo ne. I piedi sono
che.escono dal be1Te tto possono farlo prendere per un dio sole; ma un berretto fi ssati a un semi-disco, forato da parte a parte .
quatlfJll: '
1re/oel·
1 com . co. radiante e ta1vo Ita un attnbuto
· . Lunus. Riproduco qui ii rove-
de! d10 Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
scio d1 una .moneta me . ct·1ta d'1T ra1ano,
.
d1. provenienza indubbiamente asiatica,
anche se d1 localit' ·
L . a rncerta, che m1· e stata comunicata dal sian or Adrien de
.
ongperner, .
impieoat . I . . o
"' o p1esso a B1bhoteca reale di Pariai· su questa moneta
128
5'crede d1 vedere la t ct· . . o '
di raoo· N esta 1 un d10 Lunus col berretto frigio tutto circondato
,,,,1. on saremm0 sorpres1· se un g1orno. lo si attribuisse piuttosto al sole.
andavano a p1ed1 . d
te con la testa sco- 131
. ura analoga alla prece en ,
Figura 129. Fig ·sta della stola.
sprovv1 . - ·
perta e rasata, b' tto reale d1 Cag1ian.
Bronzo del Ga me
129
Non sappiamo che cosa possano essere i quattro frutti della coppa; lasta.
tua potrebbe ben rappresentare una sacerdotessa piuttosto che un sacerdote.
132
130
fi111ra 13
ilellas1atuar
h~rrett
kras1ain d
lo ilel\afigm
110\a(odip
lao~1tra el
ij\a1iallau
unianiere r
m~i cne po
~iedi tel
~ronzo c
Oal Cavlus
~iura ios.
II Mlinter, che l' ha pubblicata, la crede vestita con una mastruca: non pos- si vuo\e.
.
Molto probabilmente una sace1dotessa di Astarte, venerata o' se
so essere del suo parere. perche l'idolo rappresenta senza dubbio un sacerdote.
santifi cata. pecie
Figura 13 1. Figura analoga a quell a precedente, ma le pro- n una s .
porzioni sono piu naturali. Anche la testa di questa e coperta da . d lla testa rasata co_ Evesttl<l
Figura 133. Figura umana a olto appiatuto. jo\iil
di corolla , o coperta da un berr~t!~a ~i frange, che ras~ °~ai~ /o
1 1
un a specie di capp uccio; anch'essa ha un 'ampia casula con 1
clecorazioni. 1 piecli sono posati su una spec ie di pied istallo a tre con una tunica molto stretta, bord_ · ri· della nostr< ,.,,oi!l'
punte; la mano clestra e levata; la sinistra tiene una coppa con molto a quella che vestono d'IVersi guerne
d destra a sints · tra'/oo):
1~--
1
quattro oggetti rotondi che sembrano dei frutti. XXV/J Una fascia messa a tracolla, a d Ba jig1iro
.
un pugnale . . mo It0 a quello e
che som1gha
144
destra e levata nel solito ~tteggiamento; la sinistra tiene
un' anfora a due anse ap~oggiata s~ll.a ~palla. Gii oggetti contenuti nel paniere se . .
Bronzo del Museo de1 Benedettm1 d1 Catania. mente prolifici, consacra11· ta! It V mbrano tre comgh, animali estrema-
vo a a enere· ~ · s ..
va ad Astarte e ci si astene d I . , orse m ardegna h s1 sacrifica-
.
1so Ie Bntanniche va a mangiame le ·
(do C . carru , come accadeva nelle
ve esare dice ch · B · ·
gustare fas non putant>) d . e I ntanm «leporem et gallinam
> , ove s1 trovano molt 1 . .
monumenti fenici II . e racce d1 us1, credenze e
· personagg 10 che p 1 1· . .
sacrificante. or a comgh sembra un sacerdote
135
aco~ h~
n sice it
La statua, probabilmente eseguita in Sicilia, ha troppo i caratteri degli
ifferi1ee~ idoli sardi perche dobbiamo giustificarne l'inserimento in questa serie. II
stra aL pugnale sembra, qui, piuttosto che un'arma da guerra ii coltello sacrificale
1enle0i[. de! sacerdote. Questa nostra opinione e giustificata in parte dalle figure J34
npane,olEl e 136 qui sotto.
pedelle f1~ Questo personaggio mi sembra un sacerdote, insieme sacrificante e anfo-
roforo. Ricorda quei sacerdoti che, a dire di Luciano («bis quotannis ex mari
aquam in aedem deferunt: quam non sacerdotes modo ferunt, sed tota Syria,
et Arabia, et qui trans Euphratem habitant, multi homines ad mare veniunt,
i11deq11e omnes aquam deferunt, quam in aedem primum effundunt»), portava-
no due volte all' anno l'acqua de! mare al tempio della dea di Siria, in memo-
ria de! diluvio.
Figura 134. Figura umana. La testa somiglia un po' a quella Non c'e dubbio che la statua rappresenti un altro sacerdote.
della statua precedente. La si puo credere rasata oppure coperta
<la un berretto piatto; e vestita di una specie di tunica sulla qua- Figura 136. Figura analoga alle precedenti, con la testa rasa-
le passa m· a·iagonale una sc1arpa,
. ' a quel-
con un pugnale simile ta e la co rolla . Sul petto si vede un pugnale tenuto da una
lo dellafigura 133. Sulla spalla sinistra ha una specie di grande fascia; sulla spalla sinistra e gettata una doppia stola o una spe-
ro~a (o d~ piccolo mantello) con decorazioni SU uno dei bordi; cie di sagum, il cui tessuto ricorda un po' la ~t?ffa che copre la
~I estra e levata secondo il solito; la sinistra tiene appoggiato statua dellafigura 124. La destra e nella pos1z1one consueta'. la
a a sp~lla un bastone la cui robusta estremita passa nell' ansa di sinistra ha una specie di canestro oblungo, con quattro pam o
un
marpamere ·
piatto pos to d"ietro 1a sch1ena, . . torte, simili a quello che porta Ia f!-gura 132, e che troveremo
1 h e che cont1ene tre am-
/ s .c ~ pot~ebbero essere tre conigli; i piedi poggiano su una nelle mani delle due figure seguent1.
pec1e d1 tela10. Bronzo del Museo reale di Cagliari.
da~~oan~~sde~ Gabinetto delle medaglie di Parigi, gia descritto
.figura ros (il .quale afferma che questa statua e quella della
vemvano entrambe dalla Sardegna).
136
,.
~ .
.l
. _ ~· . quanro 10r-
·dote ,. 1cnl 1cantc. 11 •·1
Ri conosco anche in questa statua un ts:,c~~ ad A~·f(lrorlt. «£1 11111/ieres co11 -
l he ve n1 va no o 11:: 1 e
te che ri cord ano que l e c ! 45
Anche questa. .statua e stata de scntta
. e p bb .
di em ur facianl placentas reginae coeli», dice Geremia, VU, 18 me - crede d1 nconoscervi una 1 . u hcata daJ -. ..
. fi . . esta d1 sci . "•Un
spergunr a P ' . mpio di Gozo. aia citata, si veda queUo che dico su sorta d 1 . 1haz1one che Ia nostra 7" , ova/a XX!X mm1a.. I raPPoni ter, che'"
nella mia 111emon aI sud1 1edi due picco h. · form
"' . che ho trovato 1n
. quel notevole molte d1 quelle precedenti (rap port1. stabi Ii · c1 fa vect ere tr o, se .is· vu Con.. .. ~
(
questo
. . soggellD parrtansono
o in rapporto anche con 1. pani. d1. proposta e d 1" obla- 137 che, secondo me, costituisce ' per d1r . clI soprattutt 0
Q , o attra quest,• 11g°1e, la
edific10). ueste to e portano, a credere che nella relig'1one cu . a os1, l'anell o d1. averso 1aJi1Ura e
1
zione
Nondelpotrei
popolo ebreo. questa parte del discorso senza far notare come
ienninare alcu~ sarde
, I «uomo dalla testa di sc·11nmia» . gio . ppaneng
1i·1 .,
0110
tutte congiun·.lion811ra
1
)
ni dei personaggi rappresentati qui sopra, molto probabilmente appartenentl .
I «uomo dalla testa di cane» ( « I.1 c1nocef lc p1u o rne no I0 queste •lllflle ei
alla casia sacerdotale sarda o fenicia , sono 1n rapporto con quelh che figurano sembra fosse l' emblema vi vent a O») ha nelle Stess0 h. agini
. . e e specific 0 d creden •uoJo
nella process ione di !side in Egitto, cosl come e descntta da Clemente Ales- ammale serv1va anche come embl ema del s elle cast a sacezed egizi e.in. Che
sandrin o: «In 1es1a al corteo marcia ii Cantore ecc ... E di etro ii Cantore l' Oro- sostenevano
. .
che ad ooni novi' l umo . egh. divecondo Toti1 e dell r otale · Quecui
0
scopo ... quindi Jo Scriba ... Questi personaggi sono seguiti dallo Stolista che g1a mens Ile. Uomini dalla testa di . . entasse cieco e a luna; gli I: s_to
degli Indu . scimrnia si trovan o anche avesse un· eillorr g11i
porta nelle sue mani ii cubito e la coppa per le libagioni .. . Alla fine s ' avanza
ii Profeta. che porla nelle pieghe del suo vestito l'uma. sacra. nascosta a tutti: Il pane o la torta che questa stat ua h a 111
. u a.
nena reiig· one 1
dietro di Jui , quelli che portano i pani ». f anno pensare che qui sia rappresentato un sacerdote
na rnano
delle la Posa den· I
JI costum e delle figure descritte qui sopra som ig lia molto a quello dei . a luna a lta cj
sacerdoti fe ni ci , che, sulla base della descrizione che Silio Ita li co ci ha lasc ia-
F igura 139. Analoga alla ·
to di co loro che serv iva no ii tempio di Gades , portavano come i nosth la testa nella mano sinistra non e f ~lrecedente. L' attr1·b
· ·i b' ac1 e da d f' . Uto ch
rasa ta, che coprivano co n un bell"etto di lino; anche ii loro vestito era di lino, ass1m1 a ile a quello della figura e mire, ma 8 e tiene
e avevano i piedi nudi . Bronzo del Gabinetto reale ct·l Cprec~d~nte.
agban. ernbrerebb
e
Figura J37. Figura umana con Ia testa rasata, vestita di una
tunica, che tiene nelle mani un grande pane o una torta. 139
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Figura /42.
1e iamlie. delle
arcua11)1ono
~1 iaacavall
IDllcnilidell'a
IJ(\iad11tra un:
~llapgura /2'
Bronzo rinv,
ID, ndlastessa
~.ckdietro
~fowestato
A ltro sacerdote.
Figura I 40. Stesso soggetto, stessa localita.
Figura J38. Figura urnana dalla . . .
ten della. virilita. 11 corpo e nudo testa d1 s~1rnmia, con i carat-
una specie di grernbiule; le oamb ' escluso II ventre coperto da
146
Figura 141. Figur~ che potrebbe avere qualche rapporto con
le precedenti. T~tta~ia n?n penso che possa essere realmente Figura 143. Figura uman 1
ollocata tra crli 1doh sard1. di calotta. Vi si potrebbe da con a testa coperta da una specie
c Bronzo del Museo di Lione. dente, una testa rasata co v~ ere anche, come nella figura prece-
to di una lun a ca ? ~ sua corolla. II personaggio e vesti-
e 133. Ha su!Ya s !~cca s1m1le a quella delle figure 95, 105, 107
Bronzo del J
a un Ton~one te?u~o per le zampe anteriori.
possiede uno ide~~i~~ r~a ~ di Cagh~·1. II Museo di Torino ne
po; ma le gambe ed . '. ~~1to pr?bab~lment~ dallo stesso stam-
nel disegno con d . I pie. '. sono mten e fatt1 come Ii ho marcati
e1 puntm1.
143
141
~
\ I
J I
I
; l
11)
',_; ·u.
·. 1 d J
00 ; i t ·- -··-
I
'----·
Figura 142. Figura la cui testa e le cui gambe (da no tare che
le gambe delle figure precedenti dalla testa di scimmia sono
0 arcuate) sono molto probabilmente quelle di una scimmia. E Quest' idolo avrebbe dovuto essere collocato, in vece che in ques ta tavola
posta a cavallo di un toro ornato di un collare. I caratteri in cui l ' ho inseri to per l'ani male che porta, nell a tavo la precedente, dedi cata
maschili dell'animale sono molto pronunciati; la scimmia ha ai sacerdoti ; perche tale considero ii personaggio d i questa fi gura, soprattutto
nella destra una coppa (o cratere) assolutamente simile a quella dopo aver vista al Mu seo del L ouvre ii fram mento di un a statua da cui ho
dellafigura 129. tratto lo schi zzo qui sotto.
Bronzo rinvenuto in un nuraghe presso Nulvi. Mi fu mostra-
to, nella stessa localita, dal signor Frazetto, farmacista del pae-
~~· che, ~ietro mio invito, l'ha donato al Museo reale di Caglia-
11 · dove e stato da me depositato a suo nome.
142
II pronunciato carat . . . . .
Prcscntazio . d. tere fa lhco de) toro m1 spmge ad avv 1c111arl o alle rap-
ni 1questo • · . . . •
cinblcn1a dell animale che s1 vedono in alcune scene m1 tn ache. E un
M·1 . a potenza m h"I · . . . ·
1ra. 11 sole Q . . asc 1 e nproduttn ce, cu1 pres1ede com e dernwrgo
c0 · uesto animal • ·
rnc un siinb e puo essere cons1derato, nel nos tro bro nzo, tanto
· o1o dei · · · . .
rncntre la sciin . . pnncipio att1vo quanta co me emblem a del d1 0 So le;
nc ' . . n11a, ii cui co b. . . . . .· 1osce re in qucsla sta-
· " Cju1 , niolt0 . rpo su 1sce un mflusso notevo le ad og111 lun az10- .. 1 d 'occhro. 11co1 · .
lo d'· i probab1lment 1 ·1 · . . . . . · . E stato facile, per me. al m1rnmo co po "' I co llez ione: viso allungalll. occ 111
• <1 tra paned· . e, s1mbo lo del pnnc1p1 0 pass1vo (caratten zu-
L in . '' 1lt1 coppa _ . . tua un "origine comune a quell adell a i~os·t~;'Po ap1~iallil0 ~ail dava11 1i c illll l.1'.1
tcru conipo ···· o c1atere - che reca 111 m ano) e clell a lun a.
a tr 1 ( . s1z1one pot .. bb . . . . s or crenti , forme mo lto approssi 111au ve.. c"' •'nanL> u11 't1ri 1,'.i nc s;1rda . Ha J;1l~s1.1
· Secondo H i e e alluclere all a cong1unz10 11 e cle 1 d ue grand 1 p . "" 1· . 1··10 tu tti ques ti carauen le ,1ssec . II, sp·tl l.:: un im1111011c. ,1
~iu o , 11 orapo llon la . · . . . . .
>nc<lcl \o l . ' sc1mm1 a cmocefa la era ii s1mbo lo cl ell a con- so ttil e c 1 p 10 1 · . . . di cape lli c porla su c · '
e c deila lun a). · I ooen 1nchcaz1011c
rasa. con una e,,,, ' ! -1 7
Figura 146. Specie did .
forse una capra: ii che J' avvicina forternente alla nostraftgura 143; ma la sta-
Bronzo del Gabinetto reale di ce.rvo.
amodio C
aghan.
tuina del Louvre ha in piu la tracolla e ii pugnale che .s1 vedono nelle figure
JOO. JJ]. J34 e / 36. La considero la rappresentaz10ne d1 un sacerdote preposto
ai sacrifici, e sono incline ad avvicinarla al piccolo idolo di cui parliarno.
Tucta via potrebbe darsi che l'assenza de! pugna le costituisca un elernento
essenzia le della caratteri zzaz ione, e che ii perso naggio vada avvicinato
all ' Ermete Crioforo. spesso rappresentato con un montone sulle spalle. («A
Tanagra ci sono, verso ii ternpio di Bacco, altri tre ternpli . Merc urio ne ha
due, uno dei quali sono ii norne di Crioforo ... Questo no rne gli fu dato, si
dice, perche aveva allontan ato dall a citta una rnalattia contagiosa portando un
rnontone in gi ro intorno alle rnura. E per questo che Ca/amide ha fatto la sta-
rua di Mercurio con un rnontone sulle spalle »: cosl Pausani a nell'A rcadia. Lo
stesso autore parl a anche di un altro Errnete Crioforo).
Questa statua ci presenta anche, pera ltro, l' imrnag ine de! Pasto r Bon.us.
I~
146
144
Fiiura .
~u un lalo,
raigi.~ul i
F'igura 147. Frammento d. .
Bronzo del Gabinetto real 1 ud~acspe~1e. di daino. oa 1·entia1
e 1 aghan. aru~idi
riori 1embi
ooes1ere 1
sarda. d145. Muflone ' ammale
Figura
gnaBro . rnolto comune della monta- 10 0a picc
linora a ~
nzo el Gabinetto reale di Cagliari. meilio.
Bronzo
, ,, •, ,, ,
:(! I ,'
145
148
. a ]48. Bue eseguito molto rozzamente.
Figuf'. I d" C 1· . Figura 150 Sp · d'
Bronzo del Gabinetto rea e I ag iari.
Reca sul dava~ti d ec11·e I cresc~nte con un becco e un collo.
eg 1 omamenti molto notevoli
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. .
150
148
Figure 151 , 152, 153, 154. Teste di buoi, o di tor~ . Fra £!1me~
ti che appartengono probabilmente alla parte antenore d1 nav1-
celle (si veda qui di seguito).
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari.
Figura 149. Disco o specie di medaglione che rappresenta,
su un lato, un bue o una vacca; e, al centro, una stella a cinque
raggi. Sul rovescio si vede una specie di orcio o di uma, omata
da venti anelli paralleli, attomo alla quale stanno quattro qua-
drupedi disposti sirnmetricamente su ciascun lato. I due supe- 151
riori sembrano gatti (o forse anche buoi). Quelli inferiori posso-
no essere considerati lupi o sciacalli. 11 medaglione e circonda-
t? da piccoli rosoni; e il solo oggetto che abbiamo riprodotto
fmor~ a grandezza naturale perche possa essere esaminato
megho.
Bronzo del Museo reale di Cagliari.
7
'~
152
on saprei dire
e non coniato molto su questo medaglione, che sembra essere stato fuso,
~ ~i vuole 1·Non posso neppure dire se sia antico quanto gli idoli ; ii bue o,
1· ' a vacca co ·" ·
side. La st 11 ' n una Stella al di sopra, potrebbe essere da n1 enre a
· e a sarebb 1·1 •
Astarte, pe rcorrencto Ie pianeta Venere , o quella ste lla caduta d al cie . lo che
rovc~ci o ~i a lerra con la sua testa di toro consacro ne l c1e lo. Sul !54
POtrebbe ved ' 153
eneratore d 1 . • . ere una spec ie di vaso-canopo, simbol o de l po tere
t ire e Pnnc1p1 0 u 'd N . . 1· h 1·
<muan0 mi o. on potendo rico noscere gh anima 1 c e 1
'""" ,, . non saprei pro . . . . . .. . "
" uclJa fn C(j · " . porne Una Sp1 egaz1one; I du e {up t de Jl a pai te 111i e-
aglia potrcbb
ero rappresentare l'emi sfero in fe ri o re. /49
. di un maiale, o di un cinghiale. Figura 158. Specie di lucertola al
. 155. Rappresentaz10ned. Caaliari. Trovato nel Nura- draco volans. ata, che sollligr
F1gura I Gabinetto reale I o
Bronzo del Gabinetto reale di Ca . . ta Un Pl\'
Bronzo de g11an. a1
ghe Jse/le.
J55
158
156
- - - - - - - --
~IL
) ,· - 0
'
1
159
.,"
150
. 161 Animale fantastico, con due piedi, e ali un po'
Figura . .· quelle di una farfalla.
· hantl a . · Sono tentato di riconoscere in questa fig_ur-a una rappresentazione della
rassomig d 1Museo reale di Cag 1tan. Fenice. La si puo anche paragonare a queste lynx di Babilonia che parlavano
Bronzo e
e si pensava fossero in comunicazione con la divinita; le si chiamava anche
"lingue degli dei ". Erano molto probabilmente dei pappagalli d'Asia; si puo
infine ravvisare in questo uccello una specie di aquila, che richiamerebbe
l' uccello Eorosch, e l'abitudine diffusa tra i Persiani di incurvare ii naso al
giovane principe reale a imitazione de! becco di un 'aquila, re degli uccelli.
161
.
Figura 162· Specie di pipistrello.
. . ·
Bronzo deI Museo reale d1 Cag1tan.
154 1
Figura 163. Uccello da preda con la testa pmma
· t a o una .spe-.
· ct·1pappagallo, con un ricco pmmagg10,
c1e · · po sato su due ram1
che si uniscono all' estremita.
Bronzo de! Gabinetto reale di Cagliari.
I
1- - -----------
''
I
I
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'
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-- : : ~ -- -
....
;'
,'
,'
,'
..... _ - - --
. in cui stan.no
. , 0 ec ie di canes.no. due agnell1. i
65 Nw1cella, sp d peco1e e .
Figura I . cl· che sembrano ue della 111ass1111a 1u ~te: i
nahez-
q uattro quadr~1pe I llocati nel sens?. sti trasve rsal111e
d1 sono co . no d1spo
due piu gran ·1ore· gli agnel~1 s~ . l'esterno.
za del contem. ' ·dano
. all oauai ' tutti ve1 so 15 I
quattro amtn<
colomba, animale sacro a Venere ch .
I Gabinetto reale di Cagliari. . ' e s1 ace d .
g1ovenca della stessa navicella sia . or a s1a con
Bronzo d e . . ' con gh · . 1at
altn oggett1 dello stesso tipo di cui c· annnah che esta di b
. . bb 1 occuperern . ' 0 rnano I Ueu .
s1z10ne potre e, del resto derivare d 1 . o P1u ava . a ph. d1
, a rnno d'1 nti Q ·•a de
fenicio (la nave che portava Io si ch'ia lo, che co · Uesta " &Ii
. mava "L . ' me s·1 'uill
che ls 1.de era adorata da molti popol' a Giovenca")· sa, era Pu.
. . 1 sotto form . , sap · tu1
degh Svev1 adora anche !side» dice T . a d1 nav·1 P1arn 0 , 10
' acno) p . ce1la ( •nc~
fosse dedicata ad Astarte che riuniva · ens1arno che «Una e
, come abb' que Pan
!side e quelli di Artemide. tarno gia vist sta navice e
. . o, 1 c Ila
Per conto m10 aggmngo ii disegno d' ataiten .
. . 1 una rnect 1. d1
presenta Artem1de con m testa un berrett . ag ta di Le
. o comco d Ii ucade
tata da un crescente; d1 Jato e una capra ct· a a Punta sf . 'ctie ra
, e 1etro ct·1 enca P.
una colomba posata su una lancia. Quest essa si vecto sornion.
a colornb , . noun·
l'uccello posato sull ' albero della nostra n . a e in stretto aqui\a .
av1cella. rapPo '
nucon
165
fa
(J
166
167
170
Pub darsi che quello che credo un bucranio fosse una testa di cervo, e che i
due oggetti mutili a poppa fossero delle colombe senza testa, simili a quella
della prua. Comunque sia, quello che questo oggetto simboleggia resta sem- Le due com a, che terminano con un piccolo globo o un bottone tondeg-
e
pre piu o meno lo stesso, perche la colomba associata al cervo e alla capra, giante, hanno qualche analogia con quelle che si vedono sul casco dell a Figura
come uno degli attributi di Artemide. 96. M a tra tutti i confro nti che si possono fare, preferisco scegliere una Fi gura
analoga a questa tratta da un cippo cartagi nese, di cui do qui di seguito ii dise-
Figura 169. Altra navicella, la cui prua sembra omata da una g no. Questa fig ura mi pare rappresentare tanto la testa di un bue quanto un
testa di antilope. crescente lunare; ha molte somiglianze tanto con ii bronzo della Figura 150
Bronzo del Gabinetto reale di Cagliari. trovato in Sardegna quanto con quella delle Baleari rappresentata, piu oltre,
Tavola XXXIX, figura 8.
I
tuna 1111 ,
rannirrru!J
oche fio10
Abbiarno , ., .
an·11 gia ncordato ·
11ali che fi1gurano · questa statuetta per dimostrare che ' siccome mo lt1
gna, le idce si b . in questa collezione sono di origine esterna a lla Sarde-
daJ ct·1 · rn oliche ch ·
fuori La e essi rappresentano sono necessari ame nte venute
d'alt . gazzella e l' fl1 . .
,. ra Pane che in E . an ope f1gurano nel Pantheon ind iano; sapp1 amo
'<IVano f gnto per oss ·1 . . .
. ra le cor . . ' ervare 1 sorgere di Sirio i sacerdot1 s1 p1 az- . . srare incise.
'lllhc . . na d1 una I. , . . . . - · erano ~w
ht
•)f(y
ch1<1rnata l'A .
. .
. gazze la, e che questa ste ll a, delta Sotlus-Suw, e1a
.\lrochts ·/ , (N . . . . o che le ta vole es~n·1 inate/~d
nr.S/'~1cq11isitf di 1I
rece11re la
Ctt1 in terr· tc e. el Museo Eg1z10 de l Lo uvre ho no tato, fra Dop . · dt a/cunt 1
~co u a una .
' nav1cella che non ho avuto modo di disegnare, mi sono giunte noltZte J53
. Ca liari. Li ho inseriti in questa tavola supple-
Museo reale dL gd tuto collocarli nel posto che dovrebbe forse un sole. Da questo glob
1, , 0 Panon
,, non aven .o po . . . . J I t uno dall altro; la pane inferi 0 1
re raggi, Coll .
menta1 e, ll d "I+. renti sene di bronzi c ie w propos o.
spettare loro ne .e ·(ue . . ammah , che hanno un qualche ore del Personaggio 1 Oca1t
. . . a uguai
.
Ta I 7I e m quella segueme.
rappono , enn,n a .in dueed'' '
con I attribui
· . mana senza indicaz1one d1 sesso. La
o che si Vect ~~it ,
Figura _J 71: Figuia u cie di cono che potrebbe indicare un e ne11
testa termm~1 m ~~t s:e corpo sono allineati su t~e file dodici
•1
ar.8~.
berrett? con. ,c~.i 11) di foima allungata e tutta part1colare; nella
bottom (o gw .·i, t0 che somiglia un po ' a queUo dellafigu-
destra tiene un attJI ~I dell a figura 9 J; nella sinistra ha invece
ra 35, e anche a ~~~i~ile da descrivere (e riprodotto ~ grandez-
un oggetto mofl~o alla statua jigura 171.1 ). Lo s1 potrebbe
·ale a 1anco ' · 1 l'
za natui er un amma . 1e fantastico , con due teste nvo te ct· una.
d
pren. er~ P . ia all ' altra, e quattro file di zamp~, 1 c~1
in direzwne c?ntiar m
. It dirette . un senso ' e le altre in basso, nvolte m
otto m a trano
o, . De 1 res to, queste gambe si combinano con le,
senso con · ff' . . un animale che si serve della meta
te per ra igw a1 e .
sdue tes
uperiore del propi.·10 corpo per .marciare in un senso, e
dell 'altra per andare in senso co.ntran? ..
Bronzo d e1 Gabl.netto reale d1 Cagltan.
. f .d ,. e.que.
ste ult1me, orse per un acc1 ente, s mcurvano sul\a testa e ~ ·.
i~aiuoess(
. i· h" h ["U'!iemede
scono per copnre g 1 occ 1, c e ~ono affossati e profondi.i1m\I
corpo sembra coperto da un vestito o da tatuaggi. Tuttaviaii Figura
seno e scoperto, o almeno non e tatuato. L'attributo che reca ~Ila man'
nella destra ha analogie con quello della figura precedente,ma es~re un :
somiglia soprattutto ad un arco. L' oggetto tenuto nella sinistra c00a bifor
sembra una ripetizione di quello che abbiamo gia descritto. mun bast'
Bronzo del Museo reale di Cagliari, rinvenuto insiemeal ~minatat
precedente. Bronzo
171
li4
Non saprei che cosa dire di questa statua bi zzarra e soprattutto dell 'attribu-
to che ha nell a sinistra. Questo personagg io ricord a un po ' quelli delle fi gure 172
34 e 35, che abbiarno crecluto di poler consiclerare l ' anno simboleggiato: que-
sl' animale che va eviclentemente in clue direzioni potrebbe avere qualche rap-
porto con ii vi agg io clel so le che va avanti per se i mes i e neg li altri sei torna
incli etro? E l' unica interpretazione che ne sarei tentato di proporre. .
·1b\1i~1~'
st·ittl:l, ~1!!-''
d. c1ueslit . ,,, cl,
Di arno qui di seg uit o ii clisegno di un a pi etra inci sa pubblicata dal Micali.
Rapprescnt a una Fi gura mostru osa ii cui corpo e quello cl ' un uomo , ma la cui . · arsi su I co I' I .·1 · dei\it ~·to\!11
p10
173
175
ro;~ "" .
1abile cl:if·
jj e1111,t. L'attributo della sua destra ricorda quello dellafigura 35; quello della sini-
'occipi11:1 stra puo essere avvicinato ad un oggetto simile a quello della figura 44.
1la1e1ra1t L'insieme della composizione sembra rappresentare una divinita solare. Le tre corn a potrebbero avv icinare questa fi gura a quell e che abbi amo
e pro[ooi detto poter essere considerate delle divinita solari . Lo scettro terminante in
~i. Tumn. Figura 174. Figura umana, di sesso incerto, omata di coma; un di sco alluderebbe all a luna; quanto al serpente, si veda quanto e stato det-
ibutor~f- nella mano destra ha un bas tone un po' attorto che potrebbe to qui sopra.
1recea1iJ1.~ essere un serpente; nella sinistra un serpente a due teste, con la
J nel!i1~; ~oda biforcuta; o, se si vuole, un serpente il cui corpo te1mina Figura J76. Figura umana senza indicazione di sesso, che
descn\!O. m u~ bastone biforcuto; tutta la parte anteriore del corpo e dis- porta sul petto una testa umana barbuta. Ha nella destra una. spe-
Jto in1i1CI! semmata di piccoli dischi disposti senza un ordine preciso. cie di serpente, Ia cui testa tennina in tre punte come l'attnbuto
Bronzo del Museo reale di Cagliari. dell a.figura 173; nella sinistra ha un oggetto che potrebbe ~sse re
un serpente mutilo, sul quale si notano otto punte o dentell1.
Bronzo del Museo reale di Cagliari.
180
177
178
~
ff.-.)
r~;
. v )'
5-=Z
~, 6~
r, 'ori
r,
r;
r,
ioo 101\io di~p1
()
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t~winmo foce (
r, iuwo lavoro •.1
r, -i~\i\~alivae u
~ffi00 mol1o ra
(.,
~©:cll<egli pr(
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E forse una statua di Serapide. Non lo credo un idolo sardo in senso stretto.
179
..,
.,
156
CAPITOLO SETTIMO
Tavola XX.XI/ - Figure 1 el'
Le iscrizioni fenicio-puniche
Sepulcrum . Sesimi
alienigenae . qui . fecit . tentorium 6 Alihu
in . senectute . perfecta
ideo. vere
obiit . in . fide
Lehman . filius
princeps . alienigena. (deposuit)
in . horto . sepulcrali
Siccome ave
rnento sf vo molto a cuore che questo notevole monu-
conos~iut~gurato nella copia del padre Hintz, fosse meglio
scopo. E ' non ho tralasciato nulla per raggiungere questo
per questo r· h · .
ancora parte de! mo.1vo c e, sia quando la pietra faceva
M~seo di Cagr . ~uro. di ~ula, sia dopo che fu trasportata al
P1u riprese P ian , ho 1mpiegato i mezzi ritenuti piu adatti, e a
tezza che ii' cer ottenerne dei· f acsimih · · · esatti· sicche
· , ho l a cer-
tutt 1 a1co che h .'
ba .e e. garanzie di f ne , o po~tato a Tormo nel 183 ! offra
se d1 questo edelta che si possono desiderare. E sulla
no ·tr ca 1co s l l · ·
dell "o a?~te Arri ro' u qua e ho studiato ~ lungo, c~e ii
id 1scriz1one d'1 Np pose nel 1834 una nuova mterpretaz10ne
ettag1· . ora No · , . . ·
\ t() ' Paleograf . · n segu1ro 11 grande filologo m tutti
%~\~? eccezional~~~~he ~a ~ovuto metter,e i~ campo in que-
J>l)te in caratteri eb . ?ro, m1 accontentero d1 esporre la ver-
JJie <.htre. raici e la traduzione che egli ha creduto di
La pietra in questione sembra annun .
. d . c1are u
Sardus Pater da Ti.arsis e 11 suo arrivo N na Pan
w11111U
H:tll1 01'
In Tarschisch vela _dedit mente cos~rul 1:1 citta. dello stesso nome;a uor, d?ve ;~z~ d_eJ
wrrnr:l
pater - Sardon ptu~, zione dell Arn, a m10 parere tanto piu q esta e \'int bab11.
~wimo'i viae tandem.finem atttgens conosciamo un passo di Soiino secondo P~obabi\e in erpreta.
DH:l!lO la ?idem scribi jussid in Nora, in Sardegna Norax , fondatore di Nora 0 cui d~ Tanessoquanto
IJ~~ ~uam Lix o no vit adversam . . per 1po
ragiom . r·izzare che g1·1 ant1chi . . ra, no1 abb·iarn Venne
abb"
vidualita, stoncamente · · · un solo persiano fatt. o di du0 illo\
;,up117
•oJS es1st1te . le
. . di quest'opera ii Gesenius, cente Norax, fondatore di Nora, sia lo otnaggio e che ~1 1 ncti.
Tre anni dopo la pubbllcaz1onlelente lavoro sui monumenti J'eroe d1· ongme · · 1·b· l'
1 io-1e01c1a, · ·
S sardiis psect 1-
che fondo is esso
n ardeg
che aveva nun1. ·to nel suo. ecce . ·oni di questo tipo conosc1u . te, ma. . . l'
1tb10-1e01c1a. . .
na una are,.,
.. 1eni
" ·ci rutte le 1scnz1 · Lo stesso P ausama, . ch e f a proprie tutt Co\o.
P aleograf1c1 . h quella di Nora. Nel 1a convm- . . IS d p e 1e leg
vi insen,- come era g1usto. , anc era
e incisa fo sse una p1etra
. sepo l - auton greet su ar, us ater e su Norax d" gencte d .
. che la pietra su cu1 essa prirna citta fo_ndata in Sardegna: ii che e' ta~~~ c~~ Nora f~g~ 1
~;~~e~ propose di leggerla in questo modo: quanta essa s1 trovava nell:i pa11e meridionale 1u,natura\e ia J
dovevano prendere terra d1 preferenza i col . ell ~so\a, don
. 1· ., h . oni fen1 . ve
Dom.us capitis. (i. e. dormin.torium) Non rnerav1g 1a perc10 c e tra 1 resti di questa . , .c1 e libi .
111 1111 re ' . . . .
un 1scnz10ne m onore e suo ondatore Qu d I f Citta s1 s· c1
ta trovat·
l(."1117 'Tl:!
Principis qui (e ra!) Pa . · esto f d a
ter Sardorum. Pacis a Sardus , venuto probabiimente da Tartesso 0 °~ atore er·
": JT1'111 :l
mans il/e, pax Tarsis; gli abitanti della citta lo avrebbero poi 'c~~a si vuo\e, d :
'1111 ..~ r:h venerandolo come loro patrono: insomma no· mato Norax
contingat regn.o
oio'o
nostro. Ben - sia stata la citta a dare a Sardus ii soprannor:ie d~1~en_s 1 arno ch~
ip: Jn:l~ eroe chiamato Norax ad aver dato il suo nome al l 0 !a!, non un
1 e che I ' eroe sardus era circo ac1tta
'T~pw
Rosch, filiu s Nagidi , ·mcontesta b"l
L-ensis . E d ·
.aJ,
da grande devozione: la sua statua - come ci d~ a~o neWiso\a
Phocis, Ii bro X, - era stata mandata a Delfi- la cse ausan1a, In
1
Dopo ii Geseniu s un 'altra versione_dell a stessa iscrizione fu cui origine sarda non sia contestata e stata c~niatao· a rnonetala
Tolomeo parla di un tempio dedicato al Sardiis pm suo 0nore;
proposta dal Benaryus che la lesse cos1: . ater sit
un tempo sulla costa occ1dentale dell ' isola: tutto ' uato
«Ta rtessi exp11 /sus hie in Sardis in co lumi~ hie _incolu~nis giustif!care _la lettura di questi tre nomi fatta dall' :~~c~rre ~
ingrediatur reg 1111111 nostrum, sive pauper stf, s1ve p nn ceps ius- GesenJUS Vl ha letto Pater Sardo rum e perche prob b"l se ii
1
questo pur eminente filologo non conosceva tutti quesat. mente
su 111eo», oppure: . . . h 1 pan1co.
Ian ; not pensiamo c e, a11o stato attuale delle nostre c
. f · · onoscen-
«Ta rressi e.rp11 /sus hie, in sa rdis paciflcus hie : pax ven.iat ze deII a I mgua emcia, occorra tener conto dei dati che p
. . bl h l I f. ossono
super Melchire111 jlli11m Rosch, jllii Naghid Lqfm itenum». c.h 1anre_u? pro ema c e a pa eogra ta ?on e ancora in condi-
z1?1~e d1 nsolve~·e d~ sola: Avremo occas1one di fare una uguale
Non posso nasco nd ere che le fo ndarn entali disparita che cnt~ca _al Gesemus m ordme all_e ~onete che egli insiste avoler
ri sul ta no da l confronto fra queste tre interpretazioni d ' uno stes- attnbuire a Cossura e che mot1v1 abbastanza robusti mi hanno
so monu mento sernb rano fa tte per scoraggiare l ' uomo piu desi- convinto - e tuttora continuano a convincermi - a considerare
deroso di impegnarvisi. Cosl mi dichiarero preventi varnente coniate nelle Baleari.
giudice molt o poco competente in una materia difficile, e per-
cio rin vio ii lettore interessato alla repli ca dell ' Arri al Gesenius Un'altra iscrizione di Nora. Nella primavera de\ 1838,
ed al Benaryus, pubb licata nelle Memo rie dell' Accadernia reale costretto a fermarmi per qualche giomo nel villaggio di Pula,
dell e Sc ienze di To ri no (1838). Tuttav ia non posso es imermi visto che ii cattivo tempo mi impediva di eseguire i miei lavori
dal ripetere quanta sull ' interp retazione dell ' Arri ho gia avuto geodetici nella zona, mi sono dedicato ad ispezionare tutti i
occasione di dire nel sommario stori co («qualunque sia la criti- muri delle case e dei chiusi, nella speranza di trovarci ancora
ca che si puo fa re dell ' interpretazione che ne ha dato di recente qualche altra iscrizione fenicia: fu solo dopo una lunga seriedi
uno dei mi ei consoc i nell 'Accademi a .... , sono sicuro anch ' io, ricerche minuziosissime che arrivai a scoprire una grossa pietra
come lui , che la lettura delle parole Ta rschisch , Sa rdus -Pa ter e che faceva da pilastro ad una grande p01ta d'entrata, e su di essa
No r e incontes tabil e»). In effetti , anche servendoc i dello stesso un ' iscrizione composta da dieci lettere che mi sono sembrated1
a l ~a be t? del Gesenius che e senza dubbio ii piu completo e ii origine fenicia. Feci rimuovere la pietra e, dopo aveme asporta·
p1u raz1onale, la lettura dei nomi Tarsis, Pater Sardon e No r mi to con cura la supedicie che recava l' iscrizione, feci trasportare
sernbra cos! incontestabil e come all ' Arri . Anche ii Gesenius la lastra cosl ricavata al museo di Cagliari, dove estata colloca·
vede nelle l ett~re una Tau, un ~esch e due Schins , che compon- ta accanto all ' altra pietra di cui abbiamo parlato piu ~opra. ,
gono 11 nome Ta rsis o _Ta rsch1sch. Anche ii Benaryus legge ii La ftgura 2 e la riproduzione fedele, in scala ndotta, d_un
nome a questo modo; I un1one delle lettere successive ci da in calco che io personalmente ho tratto da questo monumento me·
base all o stesso alfa beto , un Aleph , un B e th , uno S chin , ' un . . . .one conten~a
dito; e una sfortuna Che questo brano dI iSCflZI . "
Resch, un Daleth e un Nun , che compongono ii nome di Pate r .ff. ·1 possa ncavare
solo dieci lettere perche e molto d1 1c1 e se ne del·
Sa rdon , come legge _I' Arri , e Pater Sa rdo rum , secondo ii Gese- . ' b ·vate· la terza
un qualche nsultato ; le lettere sono en c~nse_i . · alla sa~acia
n1us. Qu anto all e ult1me
I . , due lettere dell a r1·baa , l'A 1·1··1, basan dos1· la prima riga sembra una H: offro questa 1scnzwne "
s. u nome de II a loca l1ta e sul radicale N ur che eg1· ti·o
. . . . 1 va ·111 mo I- degli studiosi.
te aItre denom1naz1orn d1 localita sarde crede di le . N
No r. No rn . II Geseniu s con sidera l ' ~ltim a lett ~ge1e ur o ·1f -similed'una
Re. -/ d e1a come un L'iscrizione di Sulcis. Lafigura 3 presenta 1. ac ., le ravine
~ c _1 e unen o 1a con 1~ Schin dell a ri ga success iva ne fa deri-
va1e II nome Roscl.1. Faro ancora notare in c1ppogg1·0 all ' . . iscrizione scopeita qualche anno fa a Sant' Antioco, tia nto di Uil
d II' A · .· ' c c op11110- d ~ II ' ant1_
. . . d del framme
c a Sulcis; s~ trova s_ul bor _o es~erno . co are avese
ne e . 111 , c h~ tutte le leu ere di questa iscri zione che rece-
:::
clono un '.i.0 1~e ?.1 lu ogo o d1 persona sono segnate con un ~irco- di sco d1 marmo bianco , forse di Pa10s. II dis
'· · · ·· · · ct no spessoie
?
di quiltlfll·
let10 messo di! lntern o della stessa letten· ora . I , a II rncirca u_n ragg10 di 15 cen~1metn e u EdepositaJ:\ ·'1l
segno si tro va nell a quarta lettera clella se:t~ ri o·; ~01c ~~ qu,est~ Era probabilmente la base d1 qualche statua.
clebba incli vidu are un nome pro1)ri o n ~ ll,a < b< ' , ~11: tac ie s1 Museo reale di Cagliari. . . .. tteri se1nbf<l·
lett · ·
e1e success ive_, e questo nome mi sembra - come
< compos1z1one de lle
' .. · N on cerc I1ero, d 1. sp1egare
. I' 1scnz1on
. . . e , 'cu1. ca1a_. ·oni di. Sil··n111
quell o clell a l oca l1t ~1 in cui l'i sc ri zione e s1··1ta SC
. . . . . . certe isc1 izt ·01ttc
. all A111 - no avv1c111ars1 a que lh che st trovano Ill ento.
158
• c • ope1ta. . .
on gme cartaginese; penso anche c e que
h sto monu111
\
0~07
! 59
lettera
. dell ' iscr1· z·1one s·
q"'ilo di cui d occupiruno wbito qui sotto, possa_essere consi- vitus
• ~ "e rmandIa un Daleth h
cultus , a.Jl'
derato cartag inese m senso stretto, mentre 1 due pnm1 sarebbero s1a un Resch con c . o che non , , a erect
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Tavola XXXII
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Libra Secondo
SECONDO PERIODO
La geografia antica della Sardegna
Molti geografi, antichi e modemi, ci hanno lasciato studi sul- CAPITOLO PRIMO
la Sardegna antica; alcuni scrittori, dedicandosi alla storia o alla
descrizione dell ' isola, hanno fatto diversi tentativi in questa
direzione: la mancanza di una carta precisa, che permettesse
Localita antiche di cui econosciuta Ia posizione.
Joro di confrontare le distanze effettive con quelle che ci hanno
tramandato gli autori greci e latini, ha impedito che queste ope- I luoghi "certi". Prima di entrare nel merito della individua-
re, per quanta compilate, per lo piu, con diligenza, dottrina e zione delle diverse posizioni indicate dai geografi antichi , con-
zelo, possano rispondere alle esigenze attuali. verra soffermarci sui punti sicuramente identificabi li attraverso
Le conclusioni geodetiche a cui sono arrivato ridisegnando i monumenti , la tradizione o alc une peculiarita locali . Una volta
una carta della Sardegna danno oggi il piu ampio affidamento stabiliti , questi elementi ci serviranno come altrettanti segnali-
circa i rapporti tra i diversi luoghi dell 'isola; gli stessi lavori , guida nel cammino che gli elementi e la natura stessa del nostro
che mi hanno condotto in tutti gli angoli di questa regione, mi lavoro rendono talvolta incerto ed irto di difficolta.
hanno permesso di studiame diligentemente ogni dettaglio Ecco, intanto, i luoghi "sicuri " sulla cui iclentificazione non
topografico, di seguire le tracce delle strade romane, di scoprire esiste, che si sappia, ii minima dubbio.
le iscrizioni piu importanti e di frugare tra le rovine di antiche
citta. Cosicche ritengo di non peccare di presunzione se, dedi- Kara /es o Karalis. Citta e muni cipio romano , l 'attuale
c~ndo questo libro allo studio della geografia antica, mi illudo Cagliari e da sempre la capitale dell ' isola_. Nel .co1:so. d~gli anni
d1 poter essere piu preciso di quei miei predecessori. la posizione della citta non ha sublto mod1f1caz10111 d1 nh e~o; le
Tra costoro, peraltro, non posso fare a meno di ricordare un sue antiche necropoli , ancora visibili, sia nel sobborgo od1erno
uo°'.o attivissimo, il padre Vittorio Angius, prefetto delle Scuo- di Santa Tenera, a nord-ovest, sia presso Banana, a sud-est,
le Pie e impiegato della Biblioteca reale di Cagliari. Appassio- indicano chiaramente i confini della citta romana (s i sa che
nato cultore degli studi storici e corografici del suo paese nata- presso i Romani i cimiteri stavano sempre fuori delle porte .ctel-
le, ha appena pubblicato, nella Biblioteca sarda, un periodico la citta) e cartaginese. Essa n?~ comprendev.a, nella sua c1~.t~,
c~~ es~e a Cagliari dal 1838 sotto la sua direzione, una serie di la parte piu al ta, chiamata ogg1 tl Castel lo, ab1tat? so.lo a pai t11 e
aiticoh sulla geografia di Tolomeo e sull '/tine rario di Antonino dal Medioevo, anzi dal 12 17. In compenso, pero, s1 allungava
per la parte che riguarda la Sardegna. molto piu di oggi nella pianura, soprattutto lungo lo stagno. .
d :~ apprezzo moltissimo i lavori di questo degno religioso, La descrizione che ne fa ii poeta Claud1ano nel De hello Gil-
L: a cui compagnia ho spesso goduto nell'attraversare l'isola. donico e quanta mai preci sa:
ii 1~u\?Per.a sulla geografia antica della Sardegna rappresenta
del!;g 10 di q~anto potevano esprimere le laboriose ricerche Tenditur in longum Cara/is, tenuemque per undas
e 1 dat1' f'mo ad ogg1· conosc1ut1
· · su 11 a topogra f'ia Ob via dimittitfracturum..flamina col/em. . .
del!aautore
sardegna. Efjtcitur portus medium mare, tutaque ,v~1: t1~
Ma le mie a . . . . Omnibus ingenti mansuescunt stagna ieces:-.u.
che av cquis1Z10111 mi sembrano assai superiori. E poi-
rnio Voevo
v assunt. 0 I"impegno di· affrontare que sto tema nel , h le aera modifica nell ' inversio-
ricerche·age, mi sono risolto a pubblicare il frutto di quelle 11 nome non ha sub1to c e una g0 h · Roman i. ri-
notai e c e 1
_
d ' portuno
ma nel1 :.1nnton per antagonismo nei confronti de! padre Angius, ne delle due lettere l e r. E e op . , . so i· 1 plurale e in gene-
. promessa.eresse deII· a sc1enza
· . · t' savano p1u spes '
ch1a e per tenere fede ad una vec- ferendos1 a questa cit~· u K iuttosto che con C.
rale facevano iniziare II suo name con P. no dei piu belli del
s1Devo dire, prima d1· t tt h ·1 . . p . . , Pare che un tempo ii port?, ancora oggp1r~ndeva una parte del
_.a10 assai utile . . u o, c e 1 m10 sogg10rno a a!·1g1 e . f ·, ampio· esso com . .· e
l1e alla c . . pei ii lavoro che oso presentare perche gra- Med1terraneo, osse p1u , . b . , zioni di ti.po mar ino.
. Ortes1a cl'1 . .. ' h . ora alle 1111 aica d · tro
in gract 0 di 1.. paiecch1 11lustri studiosi sono stato messo grande stagno , c wsa . I barche dal fon o p1a .
to 1· accoghere · · · percorsa escl usivamente, da p1.cco ~ Ila conqui sta del castello
rnpos. ibile re ". una mole d1 matenaiL che sarebbe s~a-
re PUbblicame pei. u~ altrove. Sento l 'obbligo di testimoma- (Ne! 1256, al tempo dell ~1ssed.1~ e d:llo stae:no. a nord-est d1
tera TJconosce
· nte a1 sig non· Jomard e Valckenaer la m1a . sm-
. di Santa Gilla, situat? s~11 n: a1¥1111 rodavan; ancora . Par: cl~~
ha · nz·1 ·1
. nno acco1to ' per 1 modo in cui questi due studiosi mi Cagliari, le ga lere de1 . P1san~,~~:ieparrivassero anche sull alt1,1
1doc ' mettendo · d. · · · piu o meno nell a stessa epo Tt)
d ·b· urnenti che mi a 1spos1z1one le loro carte e tutti
c: llo . potevan · · s 1·1· V '' t dello stae:no
"
sotto Capote1 ' . I .,
IJ'/\ re d1 una
vci'
. , o. 111teressa re quelle n cerche. ono
quantita di prez1os1· · consigli anche al s ·ignor
I .. 11 ,·1 ,·1 p1u
-· 11 ·'1 en cons1.ce1,
1c: ,, • ..'at:, studio . . N , Secondo Pausania questa c1. , ie ~ attesiata sia da ll e
u J ll1n'· so d1 geog1·af"1a, c he s1· occupa spec ·nf ' camen-
"rar1· antich· . o1a. . S· ·ct amt. La sua pos1 z101
1. ant1ca della ' 11 e 0 /63
. . anze sia dalla tradi- non a caso anche le piu belle statue di b
. . . invenute sul I~o!So
o nelle v1cm ,
enisoletta di sant
, Ef. . sono state restituite dalle rovine di Sant ' Aro~zo deU'er
ISi<? , ntioc 0 a ro,,.,
iscnz1onh1 r e fi ssa la pos1z10ne .sulla P. del vilJaogio di Pula (11 · ··•ana
· e c en · e1 press1 "' · Neapolis. Sebbene i resti di questa citt' .
zion , , Ila chiesa omomma, ~ . . anno si trasporta m pro-
non abbiano offerto finora nessuna iscriz~' oggi ben inct·1 .
~E~~!o~~t~~~:~t~ ~~~\f~rra;~i~:: c~!~s;~~~~l~oc:ee i~~!~~ datamente, la sua posizione non e per tone che la seg "1dua1a
. . questo
stando ad una costante trad1z1one locale e 1 meno Pr . on.
· nali r '
cear.tire sia morto ~ella c1na ) Si possono ancora scor~ere le
m
. lzata h. n quest10ne ·. . due porti oppostl· deJI ' I stmo·, chiamata ancora Santa Maria de Nabui v·1a. b~ 0 n_ie di un ecisata,
inna , la c iesa· I . .
ospic1ent1 1 . in mezzo ai ruderi romani (anch' essa e's 1stt tie in questoa clhiesa
tracce delle ban.chine pr edotto (Tavola V, figura 2: /), d1 un. tea- · adattato m · un secondo anto que1lo ch Uogo,
nonche i rest! di un a~qu -c1 2) e di altri monument! che test1mo- di un ed1.f.ICIO · ant1co
V . . . . . . . o tempo l e rest
tro (Tavola XXXV/I, ./1ffUI . esta citta oodeva all 'epoca roma- Jico ). . 1 s1 trovano, v1cm1ss1m1, i resti di un ac a cu1t0 ca a
niano dell 'agiatezza di cu1 [~ne in dife;a di Scauro parla della che v1ene dalla montagna poco distante ll quedotto ro lto.
na (Cicerone nella s u~ ora~ Bostar cittadino di Nora: questo scoperto i resti di una strada romana ch~ v Padre Angiuslllano,
morte di un uomo cdhiama_noe cartaginese o fenicia). Vi si sono
1 °
gran parte coperta d a11 e acque dello stagno ct·1geMa norct; essaV1, h·.a
b ·erebbe I ong1 Neapolis, ii cui nome sembrerebbe procl arcedctI. e1n
;i~'.~~a~~I~n~he iscri zioni fenicie o puniche. non greca, a meno postenore a quella delle . , un' ongine
I · amare .
.
s1tuata .m una specie . d.1 estuano, . sulla riva cma .d precedenti , se
· c I.tta., ' e murnc1p10
Su /w·: .
. . . romano coffisponde all ' attuale vii-
, ·d t
Anche la sua fondazione, c~ns.1 era a mice · II o c he ere d.1amo d.1 1·dent1ficare · 0
con ii ficci enta\e ct·1un' fiera
lagg10 d1 Sant Anuoco. . Ca1·tag·1nes1· A lungo s1 e ntenuto meo. E mo to pro a 1 e c e un tempo i natant·urne. sa. era d1. To\tu.
, I b b"l h .
· · · ' , ttnbu1ta a1 · . . \ I VJ SI add I)..
an1Jch1ss1!na, e _a . . ll ' isola-madre, nella regione che.ancora ro, mentre ogg1 m que punto e uno stagn entrasse.
che essa losse s1tuatadneS I . Tuttavia le cave da cu1 v1ene L' ubicazione di questa citta, per come \'ho ap~ po~o profoncto
.
ogg1 .p01 a
t II nome ' u c1s.
tosa pietra da tao lio che si usa per la costru- come e segnalata sulla mia carta, giustifica Tolena 1nd1cata e"";
. . , . . omeo ch I r•
estratta la poco cos . d. Sant'A;tioco hanno portato in luce s1dera una c1tta cost1era; e sp1ega, d'a~tro canto, perch' ~ a.c.on.
zione delle od1erne case I . , . d 11 t. d lo stesso geografo per non averla pmttosto ind· e si cn1tchi
. . ·t· dell 'a nti ca c1tta dalle p1azze e a e s ia e · ' de 11 '.mterno. L a sua pos1Z1one · ·
parecc I11e pa1 1 ' - I
. in uibilissime ancora fino a qualche anno ta. mo~um~n I
f c1tta infatti era in icata come una
su ~cala molto ?!inor~, analoga a quella di Londr~~a~he.mocto,
1
~~~tpe~ti ri velano non solo che la c1tta prosperav,a sott_o 1 Caita- la s1 potrebbe pm rag1onevolmente assimilare a qu 11 1Lisbona:
.
g1nes · mc1. ancli e che
1. , essa e es .1st1ta per . I 1nte. 1a durata e a d1 Tunisi.
dell 'Impero romano. E in?ltre assa1 probab!le che Ill una cert~
ed ioevo non fosse anco ra completamente abb~ndo Tyrsus flumen. 11 Tirso, o Torsus secondo Paus ·
epoca deI M . · d · s 'A t servato ii suo nome; nell'isola gli si da anche qu:l~ia, d~a con.
nata. A poca di stanza da ll 'odierno v!llagg10 " 1 ant n ,~oc~ , 0 1
l' 0 · t N b h I f · ·
c.. ns ano. on sem ~a~· e a ~ua oce s1 sia spostata significa
F1111ne
sulla strada che attraverso l'istmo cond uce sul . contmente sar-
do e vic ino alla ri va de! mare, si vedono le rovme d1 un forte la t1vamente, a1 dm~no ~f u ic~re . a.Ile vestigia romane che si tr~
cui cos tru zione di epoca medioevale e sim ile a q ~ e ll a del va1:0 scavaTn 0 a sa ia ne e v1fcmanze, presso Ia Gran Torre di
castell o di Sassari. Ma ii castello di Su lcis e costru 1to con ~ Onstano. .
o 1omeo segna1a 1a oce .del Tirso e J' /ti" ne . .· .
· 1a110 111 ~wCiritod
materi ali delle rovine dei monumenti romani e soprat~utto di Antonino la sua sorgente, Caput Tyrsi, come si vedra p'tu' avam1.. ···'01tnec1
~ID!J" • ,
quelli di un tempio vicino. Si attribuisce a questo forte 11 nom~ pa~(~v1ene
di Castro, e molto im propriamente quello d1 Castello Castro . E Th.arras. Detta anche Tarros, o Tarras, era edificata su u ~~·antira Bosa
fo rse qui , in questo luogo, fort ificato probabilmente a causa penisola, come le citta di Nora e di Sulcis. Le sue rovin~ ~!~ 1 @11a1ua
dell e incursioni dei Saraceni e dei pirati , che soggiorno, nel coperte in parte da dune mobili di sabbia finissirna, sono tutta'. ~~l'an~cathii
1108. Trogotorio giudice di Cagl iari, mentre suo zio Turpino via ancora riconoscibili; giacciono alla base orientale della \~;10 ~unves1
usurpava iJ suo giudicato. Comunque sia, e certo che Sulcis attuale Torre di San Giovanni di Sinis, all'entrata settentrionale iw~o iman
all'epoca era ancora abitata, mentre non se ne fa menzione in del golfo di Oristano; la sua necropoli principale si trovava a ~m(~HO Un
seguito, sotto la dorninazione spagnola. Si sa, del resto, che la sud, verso ii promontorio. Vi si scoprono ogni giorno tombe o~ ootano oal
sede vescov ile di Su lcis, ii cui vescovo figurava tra i quattro tagliate in un gres recente (geologicamente parlando) e colme &Wioneoell
prelati sardi chiamati in Africa da Unnerico e che sono nomina- di suppellettili di vetro e di ceramiche. Vi si sono rinvenuti mlomo alla [o
ti da Vittore Vitense, era gia stata trasferita a Trata lias, in terra anche dei vasi vagamente somiglianti a quelli che si dicono \\~reio. Le
sarda, dal XUI seco lo. Net fra mmento dell a donazione fatta nel etruschi, collane , anelli e perfino amuleti egiziani (Tavola 1iuncora
1216 da Benedetta di Massa, la residenza de l vescovo non e XXXV, figure da 18 a 32).
preci sa ta, ma vi e detto , parlando del sa nto , "Mo ns ig nor La citta fu abbandonata verso l'anno 1070, probabilmente
Sant 'Antioco dell '/so/a di Sulcis ". per la crescente spavalderia dei pirati. II giudice di Arborea
A torto, dunque, si e sostenuto che la rovina di Sulcis risali s- Onrocco la lascio, accompagnato dal vescovo, dal cl~ro e dal
se all 'epoca in cui Cesare, irato contro i suoi abitanti che ave- popolo per stabilirsi ad Oristano (probabilmente l'an~1ca Otho·
va no ac~o l.to .Nas idio, generale di Pompeo, e la sua flotta , for- ca), che divenne la capitale del giudicato. Dall 'anttca .Tarros
nendogl1 a1ut1 , impose lorn un 'ammenda di 100.000 sesterzi e Ii vennero portati via non solo i mobili, ma anche ~arte <lei ma~
0
conclanno a pagare un tributo pari all 'ottava parte invece della riali con cui erano costruite le case· da qui l'anttco detto sar
dec nna , come era consuetucline. Fra i monum enti trovati sul che si trasporto allora sui carros l~ pietra di Tharros. Qu.estdoi
~os to che d1mostrano l'es istenza di Sulcis in un 'epoca posterio- · ·' spoo 11e
spiega perche le rovine di questa citta son~ assat pt~ e fatto
10
1e a qu el.la, d_1 C_esare , cJteremo l' iscri zione che attribuisce a quelle de Ile citta nominate piu sopra; ed e anche 11 ~o fronte
~ue s t~ c ~tta II .tttolo dt ~unicipio , e quella che parla della . d
c he rende rag1one della gran e pover a 1 t' d. monumentt a
. 'te sono
1est_a w az1one d1 un temp10 ded1cato a Ist.de e s . ·d ·1 ·
I f · . .. . , et apt e, 1 cu 1 della ricchezza degli ipogei che, molto pr~babt 1~enor~alcu·
~ u to. u int1odotto s~~to I Im~ero romano in epoca assai tarda. ricoperti di terra vegetale da molti secoli. (Esisteva a~~hianiava
E :e10 t.uuav 1a che I 111troduz1one del culto egizio in Sarde na
ni anni fa, nelle rovine di Thanos, una porta che st dellesue
puo bern ss1mo clatare anche dal tempo di Tiberio I . ~.,
quattromila ebrei ed egiziani , c 1e v1 estl10 Porta def Leone , a causa d1· un 1eone sc olpito . · su. una
., chesarell"i..
pietre. Si potrebbe attribuirle un ' origine afncana, ~'? chehaun
. Comunque sia e indubbi~ che I' ubicaz·1one de ll ' a r· . ,
I S I · . .· . ,
c I ~1 c1s. co 111 sponde all area oggi occupata dal villa . d.
n tea c1tta be in accordo con la scelta dell ' ubicazione d~lla cltt~a,e di Nor"·
· , d Su ClS
~a nt Ant1oco , nella peni so la omonima e non 'llh r ~gto ~ diretto collegamento con quella delle ~1tta 1 ·
front e che o~g i si chi ama Sulcis. Le co1:niole in~· c ~g 1one dt la cui origine punica 0 fenicia indubbia) . e '
no nlrovare in grancle quan11·1- ~1 ., S·111t ' A 1· ise c e vengo- . . acitta1
c n c n 1oco sono I · I' · . · · ne dt quest " ,ri·
qu anr o a cli segno e a lavorazione, fra uell e c, . -~ mtg ton , Cornus. Municipio e coloma. La posizio f"' 1111ento d1s'.
nelle alt re zone antiche dell ' isol·1 · . q, 1 · . he St t 111vengo no conosc1uta· solo da alcum· anm,· graz1e
· 'ad un. 1c1n , nelle fl1\111~
.· ~ c1· S · , c, p1 ovc1 u tenore de lla . . · · tre truaav 0
'rtc1 t ulc1s nel tempo in cui fi orivano I . . . . _< p1ospe- z1one che mi capito per le mam men · e
e at 11 p1 esso 1 Romani ;
de! l ' anti ca necropoli.
164
Altre iscrizioni in cui mi im?attei, in segu~to, nello stesso
mi rivelarono un fatto fmo ad allora ignorato, e cioe care, con questo nome di C l . .
tuogo, ·1 . l d ' l . .p .. .
aveva I tito o l co oma. ro mentis m coloniam ma la citta di Usellis. Quest~ ~u~ Julia,, non la colonia di Torres
che Ia ·ua
CI
· · · ll l l' ' l · osservare che nel caso assai 'ro~:e.sto~ e u~~ c~nget~ura; faremo
Un'altra iscnz1~ne de a stessa .o ca Ita~ so o parzialmente leg-·
·b'l appartenesse anche all' t. PT ?1Je ~ cu1 II t1tolo m questione
1 per ii catt1vo stato della pietra, d1mostra che questa citta d ere che essa abb' an 1ca urns Lib
· .
· .
yssoms, st potrebbe cre-
gi eerava durante l'anno 289 della nostra era, visto che vi si ia ongmato a su I ·
prosp v· . .
. Jzavano statue. 1 SI nnvengono ancora ogg1 dei vasi
. . sulla costa settentrionale d II' : I a vo ta, una p1ccola co Ionia
inna d' f . l Juliola come Cartag . e IS? a che avrebbe preso ii nome di
funerari in vetro.' . I . att~ra .as.sat pre?e~? e (Ta.vola XXXV, . ena traeva Il suo n d C .
senza d1 questa Juliola in . or:i~ a artagme; Ia pre-
ft ura 6). Le iscnz10m, d1 cm SI parlera P.IU avant!, sono inci- cercare una Colonia Julia ~u~sti ~~ra~~I mdurrebbe, di fatto, a
g Ila base di statue
se su . d
che molto probabllmente ornavano la
. di quanto non sarebb o to pm ~icma e piu alla sua portata
iazza dell'acropoh, o.ve s1 .tr?~a?o ~ncora altre ~asi simili interna. Tanto ii no;e s~~~ ,la colorua .ct ' Usellis nell~ Sardegna
P iscrizioni divenute illegg1b1h: il p1ede del mont1cello che ruderi romani ch · . attuale abitato, quanto 1 numerosi
~~~ona questa acropoli e c?p~rto d.i c?cci di ~e~reria e vasella- alcune iscrizionie ~1 s1 lsco~gono ancora ogg.i , dei quali ripo110
fra cui si notano rest1 d1 vas1 d1 matenah e forme assai dell 'antica citta h o~ asc1ano alcun dubb10 sull 'ubicazione
m~finati ed eleganti; vi si sono reperite anche parecchie go di Porto Tt c e ~s1st~va net luogo dove oggi si trova ii bor-
~onete sia punich~ ~he roma?e. Cornus .er~ la capitale dei a quello del o~reds, II cu1 porto corrisponde quasi perfettamente
. pet 10 o romano.
Sardi Pelliti, .sconf!ttI da Manho. e capeggiatI da Amsicora, il S1 scorge nei pre ·
cui figlio Ost10 pen n.ella ~attagha: . . . · . ' . .
me v1cmo agibtle an
ssi, un ponte della stessa eta gettato sul fiu-
· .
Un particolare cunoso e c~e gh a~1tantI d1 questa regione, l'1 · ' . . ~Ora ogg1; tra 11 ponte ed i[ porto Si notano
chiamata Monteferru o Montiverru, si vestono ancora oggi di g imponenti resti di un grande tempio dedicato alla Fortuna
e
pelli di pecora; qu~sto abbigliamento piu caratterist~co di accanto al qu~le .si trovavano una basi lica e un tribunale. Dove~
:a essere ~?t1ch1ssimo, perche era gia in disfacimento sotto ii
questa gente che dI altre zone ~ella Sard~g~a .. Le rovme di 1egno dell 1mperatore Fi I ippo e fu restaurato intorno all ' anno
Comus si trovano sulla costa occ1dentale, a1 p1ed1 della grande
2~7. Nel.Med1oevo questa citta fu abbandonata e i suoi abitanti
rnontagna vulcanica chiamata un tempo Maenomeni Montes, e
s1 trasfenrono a Sassari. Ne! 1127, pero, essa non doveva essere
in un Juogo detto Corchinas, presso la chiesa di Santa Cateri-
?el tutt~ abbandonata, se Costantino, giudice di Torres, moriva
na di Pitinnuri. m quell anno nel suo palazzo di Torres.
11 padre Angius, piu pratico di me di questi luoghi, dice di
avere riconosciuto, nei nomi delle vicine localita, quelli di Viniola. F~rse !a stessa Julio/a di cui si parlera qui di segui -
Magone e di Pompeo; un altro luogo si chiama Camp' e Corru to. La sua ub1caz10ne parrebbe collocabile presso l 'attua le to r-
('campo di Comus'). Non ci sono dubbi, insomma, sulla reale re di Vignola, sulla costa settentrionale, tra Castelsardo e Lon-
posizione di questa antica citta, che pare esistesse ancora gonsardo.
all'epoca delle invasioni dei Saraceni.
Longones. E con tutta probabilita l 'attuale porto di Longon-
Bosa Civitas. Sebbene il nome di questa citta si sia conserva- sardo. Le rovine di una localita cos! chiamata e di un castello
to intatto, se ne cercherebbero invano le rovine sotto i muri del- sono ancora distinguibilissime. Questo castello, che fu demoli-
ta citta che viene chiamata oggi con questo nome. L'ubicazione to nel 1423, era una costruzione medioevale, ma la sua popola-
dell'antica Bosa era sulla riva opposta del fiume Temo, a due zione era forse piu antica. Del resto esporremo piu avanti ii
miglia dalla sua foce attuale., e in un sito in cui si trova ancora nostro parere su questo porto , che saremmo portati ad identifi-
oggi l'antica chiesa di San Pietro, edificata verso la fine dell'XI care col Portus Tibulis , nei suoi rapporti con la citta di questo
secolo da un vescovo chiamato Costantino di Castra. nome, e ii Longones Portus (o semplicemente Longones).
~ve~do i marchesi di Malaspina eretto il castello di Serraval-
le m c1ma ad una collina che domina la riva destra del fiume e Arcti promontorium. II promontorio dell 'Orso .di T~lomeo e
n?n lo~tano dalla sua foce, la nuova citta si sviluppo dopo la ancora oggi ii Capo dell'Orso. Ques ~o non:1e gl1 denva .da ~l a
~istruz1one dell'antica, ereditandone il nome e ingrandendosi curiosa forma presa dalla decompos1Z1one d1 un blocco d'..g1a-
~to~no alla fortezza, come avvenne quasi dappertutto nel nito che domina ii capo. Osservata dal canale ch~ separa I 1sola
t edi~evo. Le rovine della citta antica, quasi invisibili, sono della Maddalena da quella di Spargi, 9uesta rocc1.a re?.de ancora
uttavia ancora presenti attorno alla chiesa di san Pietro. oggi , come al tempo del geograf~ d1 Alessa~dna, I 1mmagme
di un orso, e piu propriamente d1 un orso b1anco, .accucc1ato
er~!~u{ sulle zampe posteriori, come si p~o vedere dallo sch1zzo che ne
11 flu~!us. II fi~me Terna e chiamato ancora cosl dagli
Bos . . ocah, p~esso 11 popolo e conosciuto come Fiume di ho fatto e che riproduco nella pagma 166.
1
ci a~~~r;ome ~ 1 .Thermus , attribuitogli da alcuni autori, non
Sardo plausib1Je. Se un tempo e appartenuto a un fiume Olbia Civitas. Una tradizione ininte1~r?tta, confermata da~a
ta in ~~esto non puo essere che il fiume Coghinas, che si get- r~centissima scoperta di una t~~1;~e~·1~~r~ec~~e1~t~~~svoan~
sorgenti' rte pre~so Castelsardo e sulle cui rive sgorgano delle v1sto sul po sto , non 1.o ntan . . . , uesto luoao come
ermah. nell 'odierno vill~ggio d'. , Te.rr~n~~a.' md~~ad;lle .prime ~itta edi-
1'ubicazione stonca dell anti ca . ·'JW, ~ mosa er la grande vit-
ficate nell ' isola, secondo P~u~arna. Fu all sue ~cque da Scipio-
Carbia. Di qu t . . . .
trova traccia a s:s 0 sito, .md~cato ~ell' !tinera~io .di ~ntonino, ~' · c t gines nportata ne e
na omonima nta Mana di Calvia, s1tuata a1 p1ed1 della colh- toria nava !e su1 a~ a , 1 . f. 11 di Cicerone. Le lettere
s?no quasi del~~~o la citta di Alghero. Qui le rovine ~omane ne e perche vi sogg1orno Qu1~t?, d~ ~.te _0 sono pervenute fino .a
d ·atore a(1 111 11 IZZO ..
z.ione stradale U 0 scom~arse: forse era solo una semplice sta- che questo gran e o~ . o I citta ha portato success1va-
nel 1223 si t · n ~ostantmo di Carvia autore di una donazione oi Per una singolanss1ma sorte, a
ll · · o· nne Phauwnw
. alla decadenza
. d.
' rova citato nella Storia di Sardegna del Manno. mente parecchi nom1. ive .. sse la. sede della d .io~es 1 I
Turris Lib . . dell 'Impero (ma pare ch~. osp1t:I nono seco lo ). C11111~ .ne. I
By~,. 0 . ys.sonH Colo . J 1·
· • 111.r si t , '.' nia u ta. Tolomeo la chiama , urns
r . I?
Phausania ancora al la fine S aanoli. Ai giorn1 nost1 i l<1
vata ' ratta d1 un e . . . . .
Q lllente, ii nom d' rr~re . ma Phn10 le attnbmsce, p1u mot1-
., . Medioevo , Terran.o va s~tto .g i. : u~ triste villaggio che no1:
citta fondata, si dice, da1 G1ec1, , ii nome antico della c1tt.1
rauanto a quello ~· ~ Lybi~sonis e ii titolo di Colonia romana. . , . in contrasto co1 ..
quVcnnate, ePOssib~l olonia Julia, che si legge nell ' Anonim~ arnva a ce1.1to case'. · a 'ficava " la felice . . . ossed iarno
v~ CMo autore tr·i .), e ~he non le appartenga; perche, nel testo dt che probabilm.~ntf ;1~~ir1endo dal dato. prec1~? . cl1~~~11osccrerno
.. Un· · ' ' 'urns L1'b . · [sic]· e Colonia Julla · s1· tro- Vedre1~~ OI a c.1 . .a e su quell a d1 Ca ra is. ,dri1111s. lun-
111,1 · "virgola· ed t ryssonis
"•.11catc d
·!J/r • a questo A
' a o che n II ' I
. e e enco delle citta della Sardeg na, sulla pos1z1on~ d1 01?1 rosei ii fiurn c Cedms o C< :oe " ·11.1'.
Jn1a J L' 1le ll 'od ierno Fn11ne dt 0. I e l F·/11111 e11do.10 ii 5 I
u 1a e certonon1rn 0 • non s1· .trova Usellts
· , ·ii cu1· tito.o
· I d..1 · . d ll ' 1soa. e n
' potrebbe dars1 che egli abbia voluto 1nd1- go la costa onentdle e J65
...,uan1e1int•
ti"! .• ad
1ctfJ.CI~
n11~ra Erat'
~~ 1uuna 1
M1distan
rrrn11oimo1
''imlldo
11111an11n1e
rrinoianiot
fulanzae pi
Luoghi "quasi certi" . Ai lu og hi de! litorale gia indicati Forum Trajani. Secondo alcuni autori sarebbe For11111 Troj 11
• ooicoloro
agg iunge ro alcune posi zioni dell'interno di cui sono quasi certo. ni, ma econ tutta probabilita un errore dei copisti. Letrepietre ~11111 indic
miliari trovate a Fordongianus, i resti di un acquedotto,letrac· kmisuredi
Mo/orio . Credo di riconosce re nel vi ll aggio di Mulargia non ce di Ulla grande strada, di un ponte e altre vestigia romane lolomeo.e
l'iso la di Mo/orio. che si trova presso quell a di Tm >o/ara , e sul- rivelano la presenza di ull'alltica citta in questopunto,sullariva l~ carta. 1
la quale rit orneremo. ma la Molario dell ' ltin erario di Antonino, sillistra del Tirso, dove ii fiume comincia ad allargarsi entrando ~~ineOi (
situara a norcl di Macomer e vicini ss im a all 'attuale strada reale , nella pianura. L' odierno nome di questo villaggio port~ arico- coi un~ui
che in questa partc clell'i so la ha seg uito quasi integralm ente ii lloscere in questa localita l'alltico Forum TrajanideH'lt111erano nom.nele
tracc1ato clella strada rom ana . di Antonino. D'altra parte la distanza indicatasullep1etrem ha· 1 lc~inati
Mocr~psiso. La Moco111 er attua le do vrebbe essere quasi certa- da troppo con la reale posizione di queste rovine p~r~he pos~
mente I ant1ca Moco1Jsiso. Lamia op ini one si fonda su Ulla tra- suss istere ii minimo dubbio sull ' antico nome. Vi 51veddon
clIZione loca le e_ sull'e_s istellza di alcune roville; ma soprattutto allche delle costruzioni med1oevah . . che f acevai10 .parted"P"" tun
sull a presenza d1 tre p1etre miliari che abbelli scollo oggi la fac- . I -raz10ne r" J
recmto. II che concorda perfettamente con a nai. . . i·ece
c'.ata deHa pa_rroc~hia l e_ cle l villa~gi o. Per la verita queste tre pi e- . . , . . ·f. · · he G1us1111iano
cop10 che c1 da .not1z1~ de! le fort! 1c~ziom _c ra dalle incursio-
t1 e. non sono ctl 1010 posto. po1che Ulla porta l' illclicaz iolle di LVI en gere m quest1 luogh1 per protegge1e la piai~u . ·a ancoraun
e I altra quell a cl1 LY mi gli a cla Torres. Tuttavia SOllO fortemellte . '"'
Ill dell a gente de Ila montagna. onun
F . Tra1al'!l e1, ' di questa
in~ott? a ntenere che esse siano state rinvenute nei pressi sia
J
, M . · ·a110 vescovo . ·
vescovado nel 484 perche Lill a1tuu · .' . · e d1cu1
pe1che la strada romana passava nell e vicin anze sia percl~e I . , .' . h. t1 a Ca1tag1n.
d1 stan za cla Porto Torres a Macomer sitLia qLiesto' v.-11 · a c1tta, compare tra 1 quattro prelat1 c 1ama
· II . . · · · 1 agg10 pro- abb iamo gia parlato.
p1io ne o spc1z10 compreso tra le clue incli cazion i delle tolonlle.
. . tono anCl'
. L e rovme esis · 01
Cum/is No i_ 'o. I rucleri romani in cui ci si imbatte II ' . . Use I/is, Colonia Jul/Cl Augusta. e su . del vi\\aggio .
no vtll agg 10 cit Cugli eri inclucono ad ·c1 .,.. . . . ne od1e1- ra .Ill parte presso la cIi1esa . c1·1 Santa Reparalc
. l,. b"i\i· c1I e. nt'r·fO·
o .· ~ 1 en11 1c<11e 111 questo lu o . .. · . t trascu1a ' ·. cht
.::-o . s1tua1 0 non lontan o cla Cornus ·1i ]J. -ct· I . M . - Usellu s, presso Ales . S1 t1at~ a di_ ies I Jl 'antica colontit oi
Mont es. la Cum/is No 1'0 (C . I .".' ,<1 ie , I c e1 . oeno111 eni
Ill II / .\ v e /11 s e a ll1 1 a · ct· .
non la sc iano dubbi sull ' ub1caz1one de_ ·· le Unvesc0'~ ..1
I,ocl1.ern o v111aoo
. .
cli P·icJriT v· . I · 0 0ILI 1z10. · c1 1ca
· t0 sul ltto1 ct · donst•""
. e f·· tta a . A~''
. . . 1. . 00 10 , c. 1 s1 vcc ono cle ll e antich .. . Tolomeo ha erroneamellte Ill
. . donaz1on '1 .. l1 I"
l 10111 c 1 cu1 abbiwn o e, i ~t lnll ·it o) Q . . . e cost1u- Usellu s 1ntervenne, nel 1147, a una he i oiud1c1c 101~t
. . ,.. '- < ' • ues to conv 111 c 111 t , · . . c1 ·ice d ' A rb01e
st1 1ca to clall ~ 1 va ri az ionc che ·i[)b ·· ., ien o e g1u- d a Bonsone g1u . a·, o1·a ' dato dc ·1 ::-ver•·1bbt1ill. ·
ccI 11 a c 1pit ~tl c cl cll'i so h· C c. . 1.c11110 , . 0o l"I' ·scu1nh1' ' o lle
I nom e . ~. . . · - ~ che op0 ' I n~;t
. 1· . . , .
0
'. 111111 11.1 c cl1v cnu1a C , 1 · ~ .· rea non s1 tras1enrono m questa ~1tta - ~ det1o. ne ~
K(//(/i s s1c lr~1 s l o rmata in Cogliori. II,~ IE 11. come to quella di Tharros come abb1amo g ic1 . ·u1ti1n:i.
, . , ., . . lo " ques1
Usellus e sopravv1ssuta p1u d1 un seco
IM
Potremmo aggiu~gere ~cora, alle localita gia indicate, altri
. che la tradiz1one o tl lorn attuale nome fanno riconoscere do di un grande cerchio ( ·
tuo e h1punti ind1catl so come se fosse un v p~; esemp10 ). e far muovere il compas-
0
· · dag li antic
· h'l geogra · f'1. M a m1· asten-o' dal par-
come · d. .
i non avendo vo1uto m icare per Ii momento che quelli che navi, cioe seguend~~: o che nav1gasse al .modo delle anti-
tarne qUio' giudiz10
· · sono mcontesta
· b·1· ·
t l m modo da poter procede- trascurando le insenat .?os~a da promontono a promontorio
p ure pm p1ccole
che a m re dopo, que11'i ad ess1· co11egat1· m · qualche modo rocedere in modo divers b.
lloca
reaoo ' · raggiungere l'obiettivo ~ .sare be le ~te~so .che non voler
potrebbero alt · . perche 1 due metod1 d1 m1surazione non
gna che offro ~~l~n~; con~~rdare fra loro. La carta della Sarde-
come quell a dell 'a ]ante I questa .seconda parte del Voyage e,
CAPITOLO SECONDO milionesimo M a~ ante dell~ pnma parte , alla sca la di un
veremo piu . a ~1d sono s~rvrto, per l'operazione che descri-
La Sardegna nella Geografia di Tolomeo. momento ne~~:nt1, .ella n:i1~ c~rta. al 250.000 che si trova al
dell 'alt . , mam .degh mc1 son. Questa scala, quadrupla
Su queste ra, bci ~ parsa d1 grandezza sufficiente ai nostri scopi E'
as1 d · ·
I metodi degli anti~h~ g~ogr~~· D~to ~he ii mio lavoro si sel' h . e seguen o m parte ii metodo proposto dal Gos-
upa di fissare le poslZlom dell isola md1cate dal geografo di m cd e h? rnt~·ap~eso il mio lavoro sulle coste della Sardegna
occ . , I I . secon o gli ant1ch1 p 111 .· d' .+ . , .
Alessandria, commceremo senz a tro e nostre ncerche dal lito- d · na 1 nienre, pero, dt esso, mi rimane
a accennare ad un 'altra diffico lta.
le' che e la parte piu importante dell'isola ed insieme quella
ra·u .
conosciuta. Effett1vamente I' osservaz1one
. c he presso questo d. Tutt~ le edizioni della geografia antica di Tolomeo di cui
~~tico autore le localita delle cost~ sono determinate con mag- ispornamo sono ben lontane dal fornire le stesse cifre: in un
giore precisione che quelle dell' i.~terno ~ro~~ conferma p~r P.unt.o muta la 10~1g itudine, in un altro la Iatitudine. Queste ver-
SJO~t ~ontrastant1 , dovute, naturalmente alla di sattenzione dei
quanto riguarda la Sardegna. Ma c1? non s1gmf1ca che. le ~os1- cop t h, · d · '
zioni indicate da Tolomeo concordmo con la loro ub1caz1one . is I n?~c e a.1 an111 sublti dai vecchi manoscritti, ci gettano
111 un labin~to d1 dub~i. ~a sol~zione piu conveniente mi e par-
reale. II fatto e che questo geografo non le ha fissate astronomi-
sa guell~ di mette re ms1eme ii magg ior numero poss ibil e di
camente, ma si e limitato ad assegnare loro una latitudine e una
test1 e d1 tenere conto di tutte le varianti. Dato che avevo con-
tongitudine sulla base di suoi metodi personali, servendosi delle sultato con la mass ima attenzione i manoscritti e tutte le edi zio-
carte che Marino di Tiro aveva realizzato seguendo le osserva- ni po~sed ute dalla Biblioteca Reale di Parigi, ho proceduto pri-
zioni fatte in viaggi di circumnavigazione, e costruite, non di ma dt tutto a questo lavoro, e ora mi facc io un dovere di offrir-
rado, con elementi diversi presi da carte piatte, redatte su scale ne qui di seguito i risultati .
diverse una dall'altra. Secondo Posidonio, Marino di Tiro e [Nel testo originale, il Lamarmora offre al lettore tre tavole:
Tolomeo, la lunghezza di qualunque stadio corrispondeva alla la prima elenca tutte le edizioni dell a Geografia di Tolomeo da
cinquantesima parte di un grado di un "grande cerchio" della lui consultate e comparate; la seco nda , intitolata Sardin iae
terra, cioe ad una misura di due settimi piu grande di quanto Jnsulae situs, elenca per ogni localita la latitudine e la longitu-
riteneva Eratostene. Ma quest'ultimo aveva fatto le sue misura- dine su cui le diverse ed izioni sono magg iormente concordi; la
zioni su una carta piatta, i cui meridiani, cioe, si trovavano alla terza e una tavola degli antichi siti marittimi delta Sardegna, in
stessa distanza gli uni dagli altri. Senonche, come ha giusta- cui le rispettive di stanze fra luogo e luogo sono prima riportate
mente dimostrato uno studioso modemo come Gosselin, sotto ii secondo le mi sure che Tolomeo dovette trovare nei differenti
362 parallelo del globo terrestre la distanza tra due meridiani e "Peripli" consultati e quindi ricalcolate sulla base delle corre-
esattamente piu piccola di un quinto di quella relativa agli stessi zioni proposte dal Lamam1ora - e risultanti , alla fine, sull a sua
~eridiani ottenuta all'equatore. A questa latitudine, dunque, la carta al 250.000. Al ie pagine 245-266 , nell'Appendice , sono
d1st~nza e piu grande di un quinto nelle carte di questo geografo state riprodotte anastaticamente dalla traduzione. di '!· M~rte~li ;
o d1 co.lorn che seguono il suo metodo. Percio, per riportare a queste si rimanda ii lettore che volesse segurre 1 paz1e nt1 e
ques~e mdicazioni ai lorn elementi originari, cioe per ritrovare puntigliosi calcoli de! Lamarmora. N.d.C].
le m1sure di Eratostene nei gradi adottati da Marino di Tiro e da
Tolomeo, e per convertire nuovamente in una carta piatta la
lor~ carta, e necessario far subire due riduzioni ai gradi di longi-
tud~ne: di due settimi per la differenza nella misura dello stadio CAPITOLO TERZO
e.d1 .un quinto
· pet. ncostruire
. . le carte p1atte
. . .
e le circumnav1ga-
z1on1 ' nelle
.
qual" · · . . .
11punt! 1mp01tanti del htorale erano ant1carnen- La ricostruzione dell'antico periplo della Sardegna.
1
I~ segna~i non in base alla longitudine e alla latitudine, ma con
semplice indicazione delle distanze da un luogo ad un altro. .· I ho fatto dei dat1 ottenuti dalle diverse ver-
Ip . I' . II y11mo uso c :: la di Tolomeo e cons1stito nello sceg liere
di qu erip l. qui si p~·esenta un'altra questione: quella di sapere Sl0111 delJa G.eog1 if . ., conve111ent1 e nel servirmene per
le lora d~ezzi quest! antichi geografi si servivano per indicare
1
que ll e cI1e mi sono paid'se p1u t dati· / 'antico /'Jerip/o dell ,.1soIa,
o 1stanze e l · h . . - mezzo I ques i < , I
ha11110 fatt . . c?me e calcolavano. S1curamente color~ c .e ncostruire, pei he Tolomeo sconvolgesse tutte e
° 1
re, non 1 penph della Sardegna, ai quali cerchiamo di nsah- co1~e. o.vev~ ~d ssere pnm a c
. a modo suo attraverso le determ111az10-
·
del litor~f
11110
misura~o geometricamente tutte le frastagliature pos1z10111 p~1 s 1~tema1 le . lon airudine. Per questo la vo ro ho
di traspor~ai~ome abbiamo fatto noi. Quindi se noi pensassimo ni della lat1tud111e e d.ell a d I Gossel111 . Debbo dire sch1et-
da Tolome sulla nostra carta una lunghezza della costa, data impiegato ii metodo p1 odposfft?d · a11ento che m1 dava 1111 zialmen-
·1 1 aran e a I a1 .
canto delteo tr~ ~ue P~nti conosciuti, tenendo scrupolosamente tamente che I n01 I::'
- 1
r·
st1 1cato 111
pa1·te dai ri sultat1 a cu1 sono
· d
"' · m1n1me s ·, d te mi sembra o1a g1\ ubire ai dati d1 longitud111e le ue
" a1 un risultato s . muosna e 1la spiaggia, non otterrei:imo
1
tcciamo press·~ confrontare i loro dati con i nostri bi sogna che ao la costa. cong1un~enc. o..que~sen1a va la pa1 te d1 para lie lo c.tl -
."dre Pri1na u~ ·a< ppoco lo stesso. L'unico modo per arrivarci e di tango lo ·· uno dei_ su01 _,lat! 1i.1pp1
i:o
lona1tu d 111 e . l'altro la d1ffercnza
.. .111
<t Ott·
1.· are, adoper·
'lii1lc;·
ocul ata~ ce Ita, della carta mode rna
anc1os 1 pe h , 1
· che s1· vuo Ie
latitudine: ii terzo . c10e '.I
t·
co l; ta dalla dilfe re ~ z~1 Jo t e 1~usa. ha dato la d1stan za ce r.c~11.1 '.
er rare un ese111p10. 1 ~1 d1 s1.1nz.1
lei • 'e di opera 1. . -re e a sua scala sia la pi LI grande pos- Voaliamo conosce re. unt o p e la c i11 ~1 d1 T1/111111. lnnan z1tut -
c01,1a 1 e su quest a carta come se s1· nav1·gasse I ungo
frd1, · nnanzi t t I::' p . Jllf(}///01 ///Ill .
1
una apertu ~ti~' quindi , si dovrebbe prendere con ii com- tra ii Cord1 w111111~ .:_1dt lom?. 1tucl1ne e ho ott cnut o.
r<1 c I un ' . to ho corretto le cilt e ~
ninuto, o d1. mezzo m111uto
. d1. un gra- 167
diverso valore dei gradi, rispetto alla \oro . .
Gorditanum Promontorium: fronto al 362 grado di latitudine. Infine mposizione, in
. 11 l . . I sono f con
Jatitudine 38° 50'. uniformarm1 a e rego e prmc1pali stabilite d s orzat ~
Long. 290 50' corretta 17° 3 ' questo genere di lavori. alla scienzao d1
Se poi teniamo con to de! val ore dato in p·, . Per
tudine situati al disotto del 362 grado di latit~~~ gracti di Ion .
1
Tilium 00, 80'
me avrerno: g1-
0° 6' 0° 10'
Differenze
Prendiamo ora un triango- Jato sud 80'14" 18.095
Jato nord 75 '32" 94.416 pass! rornani
lo ABC di cui AC sia la dif- pass1 rornani
B coste orientale
ferenza in longitudine 0° 6' e
CB quella in latit udine 0° e occidentale 363'15" 452.062
passi rornani
IO'; ii lato AB , vale a dire
l' ipotenusa, ci ha dato per la to tale 627.573
passi rornani
lunghezza cercata 0° 11 ' 21 "
di un grado di cerchio equi-
vaJente a 14.187 passi roma- Stando a Plinio, la Sardegna avrebbe avuto .
ni. Per le differenze in Jongi- 554 miglia romane; Strabane invece gliene ha ~t~r~enrnetro di
tudine dei punti che si trova- bene notare Che questo geografo SOstiene che qu Ulte 500: e
no situati su llo stesso paral- equivalgono a quattrocento stadi; ii che prova c~ste 5 ~0 rniglia
c va stadi da 600 al grado, detti "stadi olimpici" . e eglt calcola-
JeJ o , ho tenuto conto deJ
,-
e le distanze reali misurate sulla carta nuova ad un 250 millesimo. '
.:.t!
Date dall'ipote11usa
;a t;'(.) ;a·-
misure sul!a
tnla moderna
NOMI MODERN!
I
~i! In g111di
~- ~~:g
t~~ ~* ~::~
..... ;a~
~ "'
d'un cmhio
massimo
bCt:n ~ b(g
dellalma
""" """" "' =gj ="'
H H
---
(OSJA OCCIDEHTALE
Gorditanum Prom 29-050' 1703' 38050' » » . Capo Palcone
Ti!ium Civitas 30000 1709• 38-040' 0011'1!1" 0012'00" Prcsso Capo Ne·
gretto
Nymphaeus Pro. 300l0' 17014' 38030' 001l'10" 0011'00" Porto Oonte
Hermaeum Prnm 30000' 170()9' 18015' 0015'00" ()016'00" Oapo Marm-giu
Tem i fl. Ostia 30015' J7017' 38<J15' 0008'0~/' 0007 '00" Poee del Temo
Coracodes Portus 30°20' 17020' 57035• . » )) OO'M'05" 0024'30" Torre della Mo1·11
Tharrae Civitas 30020' 17020• 37020• 00()9'00" 0009'00" Torre di S. Giov.
Tyrai fl. Ostia 30030· 17026' 37020' » . » 0010'00" 0010'00"
di Sini.8
Poce del Tirso
Usellis Civ itas
Sacl'i fl. Ostia
50030' 17026' 56055' )) . )) )) . . }) Usellus (nell'in·
terno)
I Osaea Civitas
30030'
30080'
J 701!6'
17026'
B6040 '
B6030'
0020'CO"
O'll0'0'.) "
·I 0010'00"
0020'00" Poce del R. di
Pabilloni8
Flementoi-,qiu?
Sard opatori s Fa-
num S0030' 17026' 36020' 0010'00" 0010'00" Acquabella?
Neapolis 80040' 17031• 35030• » )) Rovine di Nea-
Pachia extrema polis
30040' 17031• 660()0' 0020'56" 0020'00" Ca.po Altano
---- ----
103'36'' H-05" 14.9' SO"
rDSTA MERIDIOHALE
Pupulum Civitas 30050' 17°37' 35055• 00()7'48" OOG8 '00" Massacarn?
Bu1citamusPortus
Kersonesus
s1015•
s1030•
17031•
180()0'
35050'
35045•
0014'53" » » . 0014. 'CO" Porto Botte
0010' 17 ' ' Capo Teulada
.
)) 0010'80"
Bitiae Portus 61040' 180()6' 55050• >) 00()4'19" 00()4.'30" Isol a Ro~sa di
Bitia Civitas 31046' 18)()9' Teulada
35050• >) )) )) >) Sant' Isid.oro di
Herculis Portus 82000' 18018' 'l'eulada
85°60' » » 0007'12" 00()7 '00'' Porto di Mal/a-
Nora Civitas
Cunium Charium
32000' 18018' 350-25• . » 0015'00" 0014 '00"
ta no
S. Efi.sio di Pula
I 55055•
I· . .
P romontorium 82'1 15' 180'..!6' OOJ6 '0B" 0000'00" Punta della Sa·
1101·1·a
168
) 1·~~ costiere · · I' ·
Le Jocab se
"" . ti calcoli ii Lamarmora ncostru1sce ant1-
[Sull~ ~, Ila Sardegna come segue.
di ques Nd C] k distanze. La sua uni fa di misura pill piccola e di Cinque
"penplo de
. . .
~muti, c10e piu di sei miglia romane. Cosicche le posizioni, Ia
d1stanza fra le quali sia, di fatto, meno grande di un tratto com-
co . um Promo ntorium. Giacche la .distanza d che separa preso entro questo limite, non le si deve considerare sbagliate
Gorditan 1 da Porto Torres comspon e esattamente
l'attuale Cap .Fa 1cone
0 . f" , · quando le differenze che risultano dal confronto tra i dati e le
h di· dati trasmess1 da To1omeo, 1ssero m
quella c e. nsu ta a ·' h p1· · distanze reali non superano questo limite. Ritengo di poter col-
a 11 Gorid"tl an
um Promontorium; tanto pIU ·c e into, ·d I locare Ia citta di Tilium nella parte della costa occidentale com-
ca~oall ,.iso1a d ' Ercole (I' Asinara), la mette ne1 press1 e
questo dos1 presa tra ii Capo Negretto e la Punta dell 'Argentiera: anzi sarei
rifere? Promontorium. tentato di fissarla in un luogo chiamato Porto Palma, a sud di
Gorditanum
. Monte def Pisano. Reicard colloca questa citta a Tula , un abita-
.
C1·vaas N osso condividere I' opinione del padre to dell ' intemo, ai piedi del monte Limbara.
• uesta citta nel golfo dell Asma~a. 01c e m
on P ' · p · h' ·
Ti/ium .
Angius che situa q d I·z1·one della costa settentnonale, Tolo-
questo caso, nellab. escr . . p Nimphaeus Portus. Cluverio ha presunto che I ' Hermaeum
bbe u 1cata tra Torres e il Gorditanum ·
romonto-
· d at1· d i"
Promontorium dovesse essere ii Capo della Caccia e ha pen-
meo l'avre a essere su Ila costa occidentale. S1ccome
. I · sato che ii Nymphaeus Portus corrisponda alla piccola ansa
rium, dovev di Porticciolo.
d. e d1. 1at1.tu d'ne
1
di questo punto c1 sono pervenuti
. L d"
tongitu mee vanaz10m,
. . · dobbiamo crederli. corrett1.
. a t istanza
, Pur riconoscendo che il Capo Caccia, eccezionale per la sua
senza tropp . . 1. lcoli tra la prima poslZlone e ques a e, pe: posizione, che e la piu occidentale della Sardegna, e per la sua
che ri~~lta dai ~·: ~~ sotto del vero. Queste differenze, pe~o,_ s1
1 maestosa massa di rocce calcaree che richiamano all a mente
ta .venta, un po etodo usato da Tolomeo per defm1re Gibilterra, non poteva essere ignorato dagli antichi navi~atori:
sp1egano fac1lmente co1 m
non sarei meno deciso nell 'identificare ii Porto Conte d1 ogg1
Littus finitimum
Karales Civitas et
""'·I 1000
)) )~ .. La Plaj a
Promontorium B2'•SO' 18034 ' 560()()' 0015'02' C014'00 ' ('aglia.i·i e Capo
S. Elia.
0052'38' ' 0047 '56" co78'60"
COSTA ORIEllTALE
Kalaritanus Sinus Golfo di Cagliari
..
32010' 180'~ ' >) )')
I
so
)) .. » 0034 '00" Terranova
Olbia. Civita.s 51°,0' 18906' 38DS0' 0034 '01"
0005'00" Golfo di 'l'erran:
Olbia.nus Portus 0 '05'00" )) • » o degli A ?'anci
18~ ' 38085'
Colymba.rium Pro.
G0-25'00" Capo di Fe1·ro
montorium 31°45' 18009' 3!)0()0' 00'25'01" >'> • >
Arcti Promontor.
COSTA smEHTRIOHm
51°45' 18o09' 39010' ()010'00"
213'34' '
>) )) >)
-0010'00''
215°JO"
Capo dell' Orso
Errebantinm Pro-
montorium 3101l0' 18o00' 39010' ()('()9'00 ... 0011 •00" Punta del Fal·
cone
. sar~l Vignola.
))
(Tibula nobis) 17•57' B9005' ()00;) '49 >)
310'25' Torre
0015•00"
Juliola. Civitas SOolO' 17"48' 3g<l()() ' ()'Jl5'00 >) >)
Tibula Civitas
(Plubium nobis) 5805()' 0019'43 )) . >)
O"'.lO'OO'' oasl~l0 ~:i:':no)
};~~o Torres
Turris Libyssonis
30040'
uoo15·
1705L'
17017' 38050' 0014 '00" >) . 0•15'00''
0
°7s·oo"
arafia di To.lomeo e percll nome era forse , Nymphaeum suo Coracodes Portus ii porto di Alunh abbaglio fac
""facente parte del porto . suor derivato dalla ' . , . g ero· q endo d
magm·f·ica gro tt a pera I tro , s1 puo sp.1egare con !' idea che ii C '. Uesta 0 i . e\
promonronum,
. che doveva ave . d. d . h
. p . Conte Ho rao1one 1ere e1e c e alla portata de1 popoli chiamati d °1acodes p~_n 1 one,
Coracenses, che, come si dira piu avant' a 1 no stro ge' s era
. a · Grolla dt oi to . "",. . d. t 111
cl11amata o""g1 . I I situata presso I mg1esso I ques a 1' non dovevan~graro
h piccola isola d1 Forar.ar.a, I del nostro aeog rafo; Reicard installati lontano da Alghero.
'
arorta, s1·a I'a N)1mphaea 111.su .a
p ..
""
in un luogo detto · b ·
Santun ema,
essere
~o ll oca ii Nymphaeus o11us Tarrae Civitas. Le rovine di questa citt'
che mi e de! rutto 1g11oto. a sono ben c
. . . . . onosciute
.· Quantunque la di stanza che Ty rstfl. Ostw. S1 veda net cap1toli pre d . ·
. ce ent1.
H~rmae11111 Pr~,~~,~~:.;:'~~nte sia maggi~r~ di quella che
sepa1a quest? ca ~· -1 di Tolomeo , la s ua pos 1z1011 e n spetto Usellis Civitas. Non ho dato la distanza dal!
ri sult a dall oped, ! Temo 11 011 lasc ia alcun dubbio sulla sua Usellus e sono passato senz'altro alla pos· . a foce del l'irs
all 'imboccatura
' . .. . .
e I 'attuale Capo Marrargw . ; Re1.card Ia 111
. d'
1- h .
, T I
c e s1curamente o om~o sbaglia su questo
iz1one se
guente, Per.
. oa
identi fi caz1one con era sulla costa, ma nell ' mterno. punto. Use//is non
ca allo stesso moclo.
Sacri.fl.. Ostia. La foce di questo fiume p ,
Caracor.esI . Poi"/LI\'· · La di stan za tra Temi Ostia (la foce· del
c1· . .
tempo qua l c he vanaz1one. Tuttavia non c d
uo aver sub'
Temo) e Tharro s e assodata. ~econdo To l om~o , e fa tte le_ 111 I- ito con1·1
" b·1· coi-rez ioni e: ia indi cate, questa cl1 stanza dov1ebbe
·
essere mo Ito n evante. D altro canto io ub· ho che. essa Possa
1 · ' re
spensc1 '' ~ ~ . . d. 55 ' 5" R' I . ·1 Ic ere1 que
essere. presa di rettamente tra quest1 clue punt1: I . . t~u - non ne I punto d ave ogg1 1 Rio di Pabillonis (che , , sta face
ta di 55" 8" riunendo i clati de1 clue 111terva ll1 tra '(en11 Ostw e me Sacro) entra nello Stagno di Marceddl presso e ,1antico fiu-
1
Coracodes Port us e fra questo e Tharros:, ma la ?1 sta,nza. reale po lis , ma dove le acque di questo stagno si pe d antica Nea-
fra l"im boccatura de l fium e d1 Bosa none che d1 33 c11 ca, 1~ Oristano sotto la torre di M arceddl. Tenendo ~ ono nel golfo di
che sembra non corri spondere con le m1 sure de l geografo d1 delle frastagliature della costa, si possono trovan· co~~o ngoroso
1
Alessandria. . . grado suggeriti da Tolomeo tra Ia foce de! Ti~e ininu1i di
Dopo aver esa uriro rutte le combinazioni alle quah s1 presta- fium e Sacro . so e quella de\
11 0 le va ri anli , ho deciso di non camb1 are mente al testo ~dottat~ Non essendo nominato da questo geografo e
ba b1·1 1ta
· , per Ia rag1one. . d'1cata qui. sopra relativam
m ' con tuna pra-
~
qui sopra e di presup porre una svista di. To lon1eo'. o d1. quelh
d LL C · ·1 · en1e a1Capo
che l"hanno preced uto, nell 'impiego deg II stad 1 111d1c.at1 ll1 que~ e .a dac,·cl lClf, I pr?montor.10 della Frasca, che esituato a nord.
sta pa rte dell 'an ti co peripl o: 55 ' di gradi compost1 d1 833 s~ad1 ovest e a ace 111 quest1one , non ho motivi suff' · .
d I . d. Cl . . ic1en11 per
e 2/3 corri spondenti preci samente a 33 ' d1 gra? 1 compos.t1 ~' a kottar~ a versd1?11 e 1 ,uveno che vuole Ieggere Sardopcttoros t
500 stadi; da l che si pu o concludere che questa d1stanza fu md1~ A ron mvece 1 5arc.opatoros 1 leron, appartenente ad u ,
cata un tempo (co me que ll a di altri punti di cui parl eremo qui Io~a I .1ta.
, p , , b b' l
ero e mo 1to pro a. 1 ~ c~e questo capo fosse anche
n a1Ira 1'
I
di seguit o) in stadi di 500 al grado; mentre ii resto di questa chiamat? Capo ~ae ro , se lo s.1 g1ud1ca dall ' attuale nome di tuna
costa e riferit o a stadi di 833 e 2/3. In effetti ab biamo: questa lmgua d1 terra che a1 nostri giorni si chiama Santad·
par~la ch~ _sembrerebbe deri~ar~ da Sanctus. Segnalo ques:~ I
Temi Ostia-Corocodes Portus part1colanta, senza annetterv1 , d altronde, alcuna importanza.
40 '8" di 833 2/3 = 24'5" di 500 Faro notare tuttavia che questo capo, cosl come la foce del fiu.
Corocodes Portus-Tharros me Sacro, sono sovrastati dalla montagna dell 'Erculentu, di cui
l.iQ_ = 9.0 si fara menzione qui di seguito.
Tota le 55'8 " = 33'5"
Osaea Civitas. Le due distanze indicate da Tolomeo tra
La distanza otten uta direttamente dal calco lo tra i due punti Osaea e la foce de! fiume Sacro, e tra questa citta e quella di
estremi e di 55'5 " = 33 '3" ; quell a mi surata sulla mia carta tra i Neapolis, ci conducono vicino all ' attuale Tonnara di F/11111e11·
due medes imi punti e di 33 '30 " di un grado di un cerchio mas- torgiu , dove c 'e una specie di porto. Non lontano di la, versoii
simo clell a Terra. Cercheremo dunque ii Co racodes Portus alla nord de lla tonnara si vedono dei ruderi romani. Simler e alcuni
distanza indi cata tra questi due punti e lo situeremo sotto ii
Capo Mann u, in una bell a insenatura, non lontano dalla To rre
au tori , seguendo!d, considerano Osaea e Othoca una sola citta.
Io non condivido ii loro giudizio.
~l
I
:l
de/la Mora: se tuttavia si preferisce ri salire ad un a spec ie di tra-
d1z1one e ad una somi gli anza tra I 'anti co nome di Coracodes e Sardopatoris Fanum. Poiche ii tempio di Sardus eub!cat~
ii nome moderno di Corchinas, col quale si indi ca la regione dopo O saea e precede il promontorio di cui si discutera Pill
l1to ranea de ll 'a nti ca Cornus. s i puo utili zza re la va riante avanti non dovrebbe essere ubicato al Capo della Frasca; in
~ e ll' edi z i one0 de,' .15 11 (p~r n;e a,ssai sospetta) e leggere per la attesa 'che se ne scoprano le rovme,. Io f'1sse1em. o sul punto della .
lat1tud111e .37-55 111 vece d1 37-35 . In tal caso si av rebbero que- 1
cos ta che gl i assegna la sua di stanza da Osoea e da Pac ua
st! nsult at1: Extremer vale a dire in un luogo detto Acqua Bella dove, stan~
' . I uesta costa, s1
do ai marinai che fanno del cabotagg10 ungo q , lonta·
Temi Ostio-Coracodes
trovano dei res ti di antiche abitazioni: questo punto non~ 1.1 sua
Po /'/u s. Jn minuti di grado . f · 11a e pet '
no cla una montagna eccez10nale per la sua 011 Medioevo
di 833 20 ' 13" = 12 '7" di grado di 550 1
Corocodes Po/'/us - Than os
a ltezza chiamata attualmente Arcuentu, ma che ne . ·a di un
' I
portava ii nome di Ercu entu. 1 s1 ve.
V . dono le. so vest1g1
la 111 ano. ho
35 .90 = 2 1,0
caste llo dell ' epoca. Se la fantasia non m1 h~ P ~ " antiche: ii
1
tellm·is recensione
no,r:1qne
restituta
Ab Alberto a Marmora.
uo~,
e\~
I
1~UN. '
1·~1l~(
'~,h~·
ne\
n\o~ .
W~~
H ~u~
OTI IUlli•
1en1d ~
i1ua101
ufficicm
Sarao~
11e aa 11i
0 fo~'I "'
: nomc m
iamal.I'..; J
e~nalo ~.&
1a'im~·~ I
I
\atociM~ ~
ru/rnw.l~
~ JO'
f..'j
To\orr~r.
I ,,
111a e~\' I
irnd1f'·. re
3d'Ifa.If', a'
1"
Sin1\lf -,
,lj.I
i
"<
i un:til·
f .I
J~
1 I
La Sa rdeg na a111ic11. .
. , . . .. - . ' def La11wm10111.
C lllli, lu og h1 e .1·1rode 11 ella n co.11111 •.1011t
171
.d tale· peraltro, fissando la Kersonesus. I rapporti tra le misure I .
' a pos ·
. ne dei punti delfa costa occ1d_enMar~eddi Neapolis non di Capo T_eulada non perrnettono di localizza 1z1one e la f
cess10 . alla torre 1
face def fiurne 5 a~1 0 considerata come una c1tta _mantt1ma.
' • , • · • sonesus d1 Tolomeo. Questo punto e trop r~ altrove 1. 0 tnia
otrebbe essere a ngore . .oni vi cine: tra Neapolts e Osaea, sfuggi to agli antichi geografi; ed e d'altrpodevidente Pera ker.
, . . . on e tro esse
~cco le sue distanz~ dalf~ia~~':'2;3 =di stanza effetti_va 5 , di gr~- teri zzato perc he c1 s1 possa mgannare suU Ppo ben '· re
5 '0" di un grado d1 83_3. ra Nea olis e Sardopatons Fanum, m verio la colloca a torto nella lingua di tea sua Posizione:ara1.
cerc~ro, t a tPt.va 12, Cluverio colloca Nea- Sardegna all ' isola di Sant 'Antioco· a pa;.ra che congiu~ Clu.
do di un grande
l I 'O" =d1stanza e11e ' . . fino a Kara/es, le misure prese sull~ mia cairtre d~lla k erso ge la
finea retta, . . d I Ti ·so e Reicard ad Onstano. . . a tn . llei11
polis sulfa nva dest1a e u , , do di cerc h 10 mass1mo terrestre, corrispo ct ' m1nuti di · s
. h no ritenuto che fosse I attuale danno i calcoli solo in minuti di grado antic n d~no a quenegr~.
Pachia Extrema. Al~um fanrnite da Tolomeo autorizzano a o ' 500 stadi. c e
p . . ma le m1sure o f Bitiae Portus. Tra la Kersonesus e No T
Capo eco1a, Alt o o Giordano che, per la sua orma
siruarlo solo ~I Ca1(;a d ':i~~o canto ii nome di Crassum; mentr~ due porti che effettivamente esistono· ii p;a 0 ?10 meo non!"
arrotondata, g1ust1f sud lo designa realmente come II Lada, mentre ii luogo indicato dalle ~isureima e quello di ~na
d. · e della costa verso . d. . d I ssunte s· e11.
la rrez'.°~ d Ila .ri va occidentale. Nessuna d1 queste con 1- dalla Kersonesus sia a Porto d ' Ercole e I' ia a Pan·1
, l R . ancorag · re
p_unto esnt1be1~a1 ocor~i spondere alla posizione di Capo Pecora. dell /so a ossa, tra questa ptccola isola e la ~ 1 0 attua\
LI
z10111 ser sc: e pro a 1 men~e a m~ est ma s~gn~lata nella C~ so a_Ros.e
' b b" l I d · costa l
. ·tas Non possediamo dati ce1ti sulla posizione n an~ col nome ?L Rurana. Cluveno ntiene che ii rt_a_Peut1nge.
I C1111 · d
. pPupu Ium,. tuttavia· diverse osservaziorn· c1· m ucono <a credere
•
cornsponda all attuale Porto Battis. Questa con Bitiae Porrus
d1 up11 un · · · d. I oao ch1amato naturale conseguenza della precedente. gettura eUna
I I e rovine si trov ino nelle v1cmanze I un u o .
c ie e s_u ·a pr·es·sappoco di fronte a• Sulcis. Dovendo
. .d
partire per
.' .
MCIS SCl l (lf , < •
Bitia Civitas. Soltanto una di tutte le edizioni ct· T
fi ssare questa posizione da due altn punt1_ la CUI I . ent1ta s1a qua:
ho consultato (l 'edizione di Roma dell 'anno 15 ~ olomeoche
· ·t ci serviremo de! promontorio ind1cato qui sopra, nonc~e
s1ce1 a, · · I t co e che e 8
collocazione di questa antica citta. Per questa rag· H om1sce la
della Kersonesus di Tolomeo dr CUI par eremo ra P? . , . sequenza, senza 111. d.tcare le n.spettive disttone 1a mettere.
senza alcun dubbi o, I 'attuale Capo _Teu(ada, come c1 nvelano I~ mo 111
sua form a e la sua ubicazione propno dmmpetto a Nora , uno de~ devo dire che ii posto che le assegna questa edizio~n~e. Tu~t~via
luoghi piu certi. Non terremo conto _d~l Sf!,/cllanus Portus, 1~ c~1 mo. Noi abbiamo: per la distanza da Bitia al porte e precis1ssi-
posizione e troppo vaga, ne dell ~ c1tta d1 Sulcts che, dato I es1- nome, tre minuti di un grande cerchio della Terra ~hcon questo
guo numero di opere che la nommano, sembrerebbe non_coITet~ latit~dine, era valu~at? a 20 stadi _e 224/1000 di 500 ai\:d~uesta
tamente indicata. No1, dunque, cercheremo la co ll ocaz1_o n~ d1 equtvalgono a 3 m1gha e 33 pass1 romani; per Ia distan g d ' che
Pupulum tra ii Capo Altano e ii Capo Teulada_. O_ra, po1ch~ I~ al Porto d'Ercole, 9 minuti d' un grande cerchio che eqza_ alBttra
distanza diretta tra questi due punti e, Secondo I m1e1 Caicoh , di a 60 stadt· ~ 6_76/ 1000 di_· 500 al. grado, che equivalgono
' utvaagono
loro
32 '39 " e la stessa di stanza misurata sulla mia carta e di 33 ' cir- volta a 9 mtgha e 99 pass1 romam. Sulla base di queste ind· ·
ca la concordanza av valora queste due dete1minazioni . ni, io colloco Bitia a Sant '/sidoro di Teulada , dove si t~ocazio-
. ( ., h . , vano
'La citta di Pupu /um non potrebbe essere piu meridi onale di de 11e rov111e romane c10 c e m1 e stato confennato parec h.
qu e ll a di Ke rson es u s, co me e chiar ame nte d im os trato vol~e ~al ~efunto barone di Teulad~); la_ st~ssa tradizione de! ~a~~
dall 'ordine di successione de Ile localita indi cate; ora, siccome se md1ca m_que_sto lu?go una antlca c1tta. Con tutta probabilita
quest'ultima e stata situata da Tolomeo sotto i 30Q45' di latitu- un tempo v1 arnvava 11 mare, e occupava ii luogo dove si vede
dine, e chi aro che le ind icazioni di questo geografo sulla latitu- I' attuale stagno. Rileviamo che questa citta doveva trovarsi sulla
dine di Pupu/um sono inesatte. Ho quindi provato a servirmi strada da Nora a Sulcis e che doveva essere assai importante se
dell e vari anti e tentato tutte le combin azioni con le locali ta la si cita nelle pietre miliari. Che giustificano, del resto, la versio- -;lm1Jll.rarten(
vicine che le loro cifre potevano darci; ma ii ri sul tato non mi e ne del Codice Palatino, dove ii nome della citta e scritto Bitia :i~maiunluog
parso accettabile. Essendo Pachia Extrema coll ocata a 36QOO ' invece di Bioia, o Bioca . L'errore si spiega, molto facilmente, ·1~m mai C al
di latitudine, e la Kersonesus a 35Q45 ', noi possiamo sceg liere con la trascuratezza di qualche copista che non ha sbarrato la l'.J ; .J ~~i1rmere
nel testo solo i due valori seguenti: 35Q50 ' e 35Q55'; quest' ulti- ne e risultata una 0, donde Bfoia. invece di tliEhu. i~11aetro~!K
1110 mi e sembrato preferibile poiche coll oca Pupulum in un -:i!.~ torreoi Sar
luogo dove credo d' aver osservato le sue rov ine, e ci lascia lo H e rculis Portus. Questa posizione mi sembra certa. L'attuale :::i~i~iliaromar
spazio necessari o per interporre la posizione seguente: adot- porto di Malfatano meritava di essere menzionato, soprattutto ·,~ll001tremoal1
tando ii va lore di 35Q55 ' per la latitudine di Pupulum, avremo quando la navigazione consisteva soprattutto nel cabotaggio: e
tra Pachia Extrema e Pupulum 7'48 " di un grado di 833 stadi sicuri ssimo e preferibile a quello dell ' Isola Rossa. In fondo al
e 2/3, e tra Pupulum e la Kersonesus 25 ' 5": totale, 32 '53 " . golfo di Malfatano si vede, su un colle, un nuraghe grand1ss1mo
La distanza data _dal calcolo sarebbe di 32 '39", quella misurata chiamato in paese Castello del gigante . Mi sono sempr~ ra~:
sull a m1a carta d1 33 ' circa. maricato di non aver avuto ii tempo di visitarlo, perche ~ 1 e
parso assai considerevole per la sua ampiezza e la sua posIZIO-
Su_lcitanus Port us. Ci resta cos! un a costa di 25 '5" di sv ilup- ne. Non sarebbe sorprendente che questo monumento f?sse sta-
. · tua que-
po, t1a Pupu/um e la Kersonesus , sull a quale bisogna cercare ii to consacrato un tempo al culto di Ercole. Cluv1eno 51 d 1
punto f1ss ato dal nostro geografo co l nome di Su lc itanus ' . . : · l' · tenza e
sto porto a Chia Egli 1gnorava probabtlmente esis .
Portus. Con esso_ non bi sogna intendere Ia parte di mare che . · · d A ·
porto dt Malfatano, che anche Ii pa re ng1us dirnenucato.
ha ·
bagna 1'att uale vdl aggio di Sant 'Antioco , poiche le acque vi
sono es tremament_e basse e poco ada tte all a nav igaz ione di . . , , tato gia detto
Nora Civitas . Si veda cio che d1 questa c1tta es
bast1ment1 a_vela dt una certa grandezza. Io identifichere i, dun-
piu sopra.
que, II Su lcttanus Portus ch Tol omeo ne l mag nifi co golf d .
Pc'. lmas, uno d_e i piu belli clella Sardegna, e forse ii piu bello~ L~ . . manoscrittI
Cunium-Charium Promo ntonum. Tanto ~el a notevole
d1stanze che St ~rovano partendo dal Capo Teu/ada da una arte
quanto ne lle diverse edizioni di Tolomeo domm_a ~t~ium e sul
e da lle rov 111e _cl1 Massa cara dall 'altra concordano con i risplt t"
d_e1 ca lcol1 e s1tuano ii punto indicato da Tolomeo alp · uBa
1 .
d1vergenza d.1 opm1om · . o F11u.
. . . su1 L.tttus Ann.exum ·. 111deoli 'esen1·
ti s- att ual h ' · orto ot- Cunium-Cha rium Pronionto rium. .La maggwr .P~~te a posizione
. . . , ,e, c .e _e ~ ve ~·~m e nte ti miglior approclo de! golfo di Pal-
ma:-, . E Id loc<1 l1ta p1u ada tta a1 rapporti rec ip1·oc · t - .
1 1
plari s itua questo capo prima, altn dopo. I datl ,, 0 confus10- u\
· - · . _. . 1 1a commerc 10
'.n,1e1n o ~ n av1 gc1z1one. Alcun1 autori credono che ii Porto B . . sono confusi con quelli dell 'altra. In sostanza c.~ s~ioni e dopO
s1c1 II B!lwe Portus ; ma la posizione di quest' ultim - I ~ttts ne e caos. Cosicche, in seguito a pond~rate. n . esfferte su que~
~ente a No_r~, all ' He rculis Portus e alla Ke rsonesus· o~ i \~1at1~~ aver esaurito ii numero infinito di combmazi~nt ~minazione ~~
sce cl1 cond1 v1dere una simile opini one. ·' Pe 1- sto pun to da lle varianti sono arrivato alla _etet ze prese tr.11
' 1 J d1st'Ul
ammettere, per Ia mi sura de lta costa, so o e '
172
cum.um -Charium Promontorium e le due citta del tutto sicure
distanze:
. Kara/es e Nora.
di 1 · che vorranno mantenere la versione di Tolomeo in stadi di 500
Co oro ' . . d' B . h f . . ' in stadi di 833 113
51· trova nell ed1z1one I ertms, e c e aranno d1stmzione al grado
come ·1 L'tt F' ·h
. 1.1Cttus Adnexum e 1 l us imumum, potranno attribuire
al grado
tra , \timo nome alla spiaggia di Perda e Sale, a nord di Caedri Ostia-Feronia 13' 27" =
ques~ ~I promontorio di Cunium-Charium e indubitabilmente Feronia-Olbia
20' 13" =
22'25"
34' 1"
Nora, Ile Punta delta Savorra.
l'attua To tale
33 ' 40" = 56'26"
. Finitimum. La. posizione. di un litorale . esteso e troppo
mi~~r~~i s~ vede che le not~v~li differenze che ci portano le
LttfUS .
indistinta perche p~ssiamov serv IrceDn: c ome punto mterm~dio
tra ii Cunium-Chanum e n..ara 1es.. a.trahparte,
1 questo Littus spie arsfah, ~onfron.ta~e con I nsultati dei dati antichi , possono
. . . 111 non puo essere che 1a spiaggia c e porta a Cagliari e ·g ass.ai plausibilmente con un cambiamento nella valu-
taz1one degh stad · I
Fmitunuar.a ii fondo del golfo dal grande stagno: oggi lo si chia-
che sep sono ins · .. 1. n qua 1u~que altro r:nod? q.ueste differenze
ma La Plaja. C piegab11J. Essendo s1cure le ub1caz1001 di Olbia e del
~edrus, tutta 1 ~ ~iff~colta sarebbe consistita nel collocare ade-
g at~ment.e la ~Itta dr Feronia. Ora, partendo dalla foce de l fiu-
K0 ·ales Civitas. La sua distanza, valutata qui sopra a 14
· ti' di grado di un grande cerc h'10, e' que 11 a es1stente
· tra la me rose1 , e nsalendo la costa di 22 minuti di un grado di un
mmu
della Savorra e Cag 1 . ·
ian; per
·
arnvare a
l ·
promontono, gra~de cerc.h io , arriveremmo, nell e vicin anze delt a foce
Pun ta · · · 16 S K l dell attu.ale. fmme di Posada, al villaggio e al castello omoni-
che e ii Capo di Sant'E~ia, se n~,contano.~Irca . u ara es o
Karalis si veda quanto e stato gia detto pm sopra. mo, e vr g1ungeremmo allo stesso modo partendo da Olbia e
seguendo la costa per la lunghezza di 34 minuti circa: ii nome
Karalitanus Sinus. I dati trasmessici dal nostro geografo Posada sembrerebbe derivare dallo spagnolo e corrispondere
alla parola " locanda". Ma ii suo castello era conosciuto llelle
embrano designare, sotto il nome di Karalitanus Portus , il
~ondo dell 'attuale stagno di c.agliari; tu~tavia e assai. p~obabile guerre medioevali come castello della Fava. Nessull dato ci
porta a 1:itene re che Feronia abbia occupato Lill tempo ii luogo
che vi sia, in tutti gli esemplan consultat1, un errore d1 c1fra nel- stesso d1 Posada; o che essa si trov asse sulla riva sini stra del
la latitudine; quanto alla longitudine, essa sembrerebbe , a fiume , non lontano dal mare, ai piedi del Monte Ervili; sarei
ragione, piu occidentale di quella de~l~ citta di Cagliari .e del molto tentato di supporre che una parte dei luoghi attualmente
suo capo. Percio passeremo alla descnz1one della costa onenta- coperti dalle acque del fiume , e divenuti oggi de i veri staglli ,
le partendo direttamente dal promontorio di Cagliari, cioe dal fossero un tempo occupati dal mare e che vi si trovasse Luqui-
che~ni, Capo Sant' Elia, per dirigerci verso Susalei. donis Portus, di cui si fara menzione piu avanti.
1iv~imi
que~\e irifu'. Susalei Villa. Le distanze da Cagliari e dalla foce del Flu- Olbia Civitas. Su Olbia si veda cio che e stato gia detto
dove 9 ~~. mendosa, ricavate da Tolomeo, collocano Susalei in un luogo piu sopra.
:rrnalo ~~ chiamato Cala Pira, vicino alla torre di questo nome; non sap-
adirioo:M piamo se vi si trovino ruderi antichi. Olbianus Port us. L' Olbianus Portus non puo es sere che
1urta ~~ l 'attuale golfo di Terranova, ivi compreso ii Golfo degli Aranci,
Soeprifl. Ostia. Si veda quello che abbiamo detto nei capito- dove si trova Lill ottimo approdo. Sembrerebbe che 1'0lbianus
1~0 0011 1 li precedenti.
e;a\!lll'8 ~ Portus si estendesse fino a Capo Flgari, che le mi sure date da
Tolomeo non permettono di prendere per ii .co.l!'nbariw1:- Pro-
sai im •
Sypicius Portus. Partendo dalla foce del Flumendosa, non si montorium, sebbene questo capo sia uno de1 p1u notevo lI delta
~I reslo,I «
, e)(1\t~r. incontra quasi mai un luogo che possa meritare il nome di "por- costa. Sara avvenuto per questo capo quello che e accaduto al
11a ·it( to": I~ piccola ansa di Cata Mosca e troppo vicina al fiume in Capo della Caccia e a quello de ll afras~~1, che ll~n ~o no s t~t 1
110110\i . nominati dal nostro geografo perche part1 mtegrant1 d1 un p01 to
questione per poter essere identificata con il Sypicius Portus; il
··~~~~
ha~Lkl1'
e e
pono d'Ogliastra troppo lontano; giocoforza, dunque, cer- o di una localita gia indicate sotto un altro nome.
jiu· carl? presso la torre di San Giovanni di Sarala, dove la combi-
~azi~ne delle miglia romane dell' Itinerario di Antonino indica i Colymbarium Promontorium. Que~ta punta deve ii suo ·n~me
orticenses. Torneremo altrove sul nome di Sarala parlando di . . ( la he) e non ai picc10111 , come hanllo c1e uto
Saralapis. ' a1 col.omb1 stro g reso la parola Colymbarium per Columba-
alcum che hanno P . . ni certe dato che la posiziolle
. , llocata tra due pos1z10 ' . fl .
num; e co , 1. come quella delta citta d1 0 'JW.
p· Coedri. flu v. ostia.
· Sulla corrispondenza tra ii Coe d rus e 1·1 del Capo d~~l 'C?rso e : ~~;~a improba a indicarl a in maniera
iume dt Oro sei· non dovrebbe a nostro gmd1z10
Malgrado c10 ~ 1 fa u~ . er ii rande numero di vanant1 for-
· · · esserv1· du bb'10.
~1rca che . 'r c~e e ben lungi dal quadrare con la cifra d1 indicata da Tolomeo. . . .. d
8 ;~ 1 a cana. ~. 0.~nisce la mi sura della di stanza effettiva sul~
1
. o oorafo attnbu1 sce a1 ue
· htaclj e 2/3a sic~ome 56 minuti di un grado composto d1 Arcti prornonto~-ium._ ~ ;~~s~~·l'e~n~. cioe al Ca/Jiii ~ rc11 e
~ . ~r . . . ., settentnonal1 _e . . riore a qu e ll a de1 punt1
1ndic~ di 50Q stadi n spondono pre~i~ame nte a 33 '36''. d1 un cap1 , 1 piu . una latttucl1ne supe .. bbero ii Ma ric11111111
. <tic qui sop. ' ho voluto venf1care se le due d1 sta nze all ' Errebant111m. . . M·1 come pot1e . ·n
'CJ tra 1 ra, ottenute ·1 · ·1· . . . 1· d Ila Cor.1·1U1. ' . . ~ di Pollo . se mp1 e ' .
'%t . Oro nclla . con 1 calcolo econ la m1 s ura , ·os- me nd1onc1 I .e 1· Co rs ica e la c 1t1 <1 . I . . 19\''J Q' cl1
11 111 · stesin p · f Promontoriu/11 c I . • 1" l'uno a 39\'30 · e I a 11a cl - -
P1cno que 'l · ' .r~porz 1one , e i I ri s ultato ha con e r~ . "·e re SIILld I
s a prev1s1one. Abbiamo di fatto le segue nll quest ' 1so la , ess · 173
. della Sarde<>na sarebbero arrivano a queste cifre sono state dat
geografo con valori in eccesso. Cosl · e 0 el~e tavole ct·
. mentre 1. due promonton · c'e un errore; Iva 1 on c
"' ma dove,
latitu.dine. 39Q30'? E evidente .che qui/ della Sardegna? Parec- . . . 'qu
potranno essere 1mp1egat1 nel confronto de o.rnPresj d es10
anch ess1a . II Corsica o m que e . ~ . d. quelle dedotte da Tolomeo, senza che 1.le distanze a 0 a 5
neII e Posizion1
· .. d
de a a credere che l'errore sia
0 . nella latttu h , me . . . .
caz10m possano essere g1ud1cati inesatt.
questi dat· Vere
1o le lo . con
chie ragioni in ucon Jla Sardegna; prima d1 tutto perc ~, par- ro ap P11·.
assegnara a1 due cap1 ?en unto sicuro sull 'altra costa, s1 .trov.a S1· trovano d e1· ru d en· romani sia nell1. .
tendo da Torres.' che ~ u ~ miolia in latitudine, quando SI aITl= di Santa Reparata, sia a Longonsardo as;en.iso.la del\a r, .
un 'eccedenza d1. quas i.ven ntorfum; e in secondo luogo per~he porto omommo, un po ' all'interno tra' a, infine, inf e~trio
d1. B uon Camnuno; .
e, I'1I v1c1110
. .
che erect·questo Port Ondo I
va all'Errebant1um (1101110 I posizioni di questi due cap1 su
' . . , . . .
iamo d1. o e la ch'ie a
.se si s1stemano "'onf
. . e tracc1ata ' 1camente
. segueendo Tolomeo , s1. osserva . che Ja la c1tta m quest10ne, SU la quale tornerem Poter con Sa
o nel sesto c . ocare
una pro1ez1on . . t dai due capi in quest1one assume . . . ap1101 0
arte della Sardegna llmh1ta ad.fferisce completamente dalla for- Julwla Ctvttas. .Sembra che la pos·iztone · ct·1 ·
P ·1 o allungato c e '
unosv1upp . ,. 1 L'errore nei numen.,sev1e . , stao,
t dedotta da quella d1 Torres e della stazio questa c· ,
ma attuale del no1d. ~e 11 i soc~~m esso sui primi manoscritti gre- ·
essere nportata presso I' attuale torre di \!'.'ne precectente, dllta bb '
1
deve es.·sere re111ot1d"ss 11110 e
.· t· bi.lire ii testo nel mo do in . cu1. ce Io ha ' / . . 1·
I t1.nerarw c.t ntonmoA .
, s1. trovava una tgno t ".a' do ve, sec 0e da
c1.. o·- cerc<111do. • 111sa d ,· luogl1i '. .
sost1tuiremo le c1'f··ie 39010' occt.denta Ie; ne par Ieremo net settimo capt s ·taz1one della str·ndo
Jd,
.· . h pos1z1one e ' · · - d.a motto stretto e non offre alcuna sicurezza
o1o 11 ,
. · suo Porto,
aa
sugge1 ~o 39030 ' per la latitudine dei nostri d.ue cap1: ~1ente ~ . · . . per 1 bast e
qt~e ll e . ' Ii antichi copisti abbiano scntto .6~r; mvece d1 b 1sogna t1rare a terra a 11 a mm1ma mareg .
, . . . . giata E , iunenti ' che
p1t~. fa~de 1~~~leg errore e plausibilissirno. Senza questa rettifica, c he Ia s1a es1st1ta
.
questa Ttbula (per noi Pl b' · lllpossib'i l
u 1um) h e
.1t'J · n ~ ~ alcun rnoclo per avvicinare, su una carta, I' isola
1 10
no1S1 a.v/ e' . ·Ill a Corsica a meno che non si sconvolgano inte-
da punto d1 partenza alla maggior parte delle ' c e serviva
della Sardegna. strade romane
cl1 a1 cegndc1 '1·· clell a· .lati;udine di Tolomeo per tutti i punti di
ramente 1 a 1 · ·I Turris Libyssonis. Si veda quanto si e gia dett .,
uesta isola; mentre questa correzi.one, n~l rn,odo_ m .c~1 a sto o p1u sopra.
q do ri ouard a solo due cap1 s1tuat1 all est1em1ta setten-
propo111ee1d1 ell'a Sca1·deona ed ev ita di dare ad essa un prolunga-
tnona "'
mento clel tutto vizioso.
Errebantium Promontorium , EpE~ctv·no.v ax.go v, _Capo della CAPITOLO QUARTO
Notte. E: chiamato cos) in opposizione al g10mo, c10e al.mezzo-
giorn o; questo norne corri spond.e a. qL~el l o d1 Capo d1 .M~zzc: Citta e altre posizioni dell'interno secondo"' 1
Notre che £Ii attribuirebbero gl1 1talian1. E potrebbe md1ca1e ti io omeo.
capo pill s~ttentriona l e dell"isola; questo capo non potrebbe
clunque essere situato al trove che nell 'attuale ~i~nt~ ~e~la.Mar Le localita . dell'interno.
., . Per ritrovare
. , le posizioni deII''mter-
nwraw, o in quella del Capo Falcone , che v1 e v1c1mss1ma e no, non a bb iamo p1u 11 supporto che c1 e stato fomito fin · d.
che ha la latitudine pill settentri onale di tutta la Sardegna. d at1· concret1· d e 11 a m1suraz1one
· · della costa. Alcuni di qui a1.
punt1· de 11 '.mterno
. c1· sono not1· e ne abb1amo
d . .
. gia fatto menz·questt
1one,.
.~iJ1H1i1iw11ai
Pub/ii/In CiFitas. Esporro piu in la le ragion i che mi spingo- ma Ia mag.g10r ya~te e~ 11 ~1tn no~ puo essere collocata che i1\l!IJ\l 11~1one
no a ri conoscere in tutte le edizioni di Tolomeo un errore di seguendo 1 dat1 d1 long1tud111e e d1 latitudine trasmessici da :i-0~~id1n1a\e, a
norne ri guardo a questa citta, che io considero come Tibul a e Tolomeo, assai imprecisi alla luce della conoscenza di alcune ~~ 1 aino di JD
non come P/11biw11. Questo geografo assegna a Tibu/a una lati- Iocalita certe. L'ordine seguito dal nostro geografo nell'enume- ':iriil i~ia11 olu
tudine piu meridionale di quella di Julio/a e di Plubium., mentre razione di queste posizioni , che egli indica procedendo da nord !Jn!m
1r1chee
alr rov e afferrna espressamente che i Tibulatii abita vano la a sud, ci servira talvolta da guida nella ricerca delle localita sul- ~'T'Ji:o1-a.lesol
costa pit't settentriona/e del/'iso /a: Tibula, secondo la versione le quali non abbiamo nessuna info1mazione. rc~~\11ona inc
comune, dovrebbe essere situata presso Castelsardo, cio che ··Mril flt de\\'
non potrebbe in alcun modo conci li arsi sia con quanto ho appe- Ericenum, Longit. 31 °00, Latit. 38°30'. L'Ericenum di
na detto, sia con i dati che ci fomi sce I' ltinerario di Antonino. Tolomeo sembrerebbe corrispondere all' Erucium dell'ltinera-
Mi riservo di trattare questa questione nel capitolo seguente; e rio di Antonino. Se, tuttavia, si crede di poter assegnare aque-
mi limitero a cercare l' ubicazione della citta alla quale lascero sta posizione una Iongitudine piu occidenta\e, si deve cercare
provvi sori amente ii nome di Plubium . la sua ubicazione presso il villaggio di Osilo, in un luogo ora
. La maggior parte delle edizioni di Tolomeo assegna a questa sconosciuto ma che nel Medioevo aveva ii nome di Villanova
c1tta 3 P30 ' di longitudine e 39Q5' di Iatitudine; cio che Ia situe- £rices che ~on doveva essere molto lontana da un'antica chie-
rebbe sotto lo stesso meridiano dell ' Errebantiurn Promonto- sa chi~mata S. Maria is Scalas , indicata sulla mia carta grande.
ri11111 e a una di stanza di cinque minuti e anche secondo alcuni E esistito un tempo, in questo punto, un abitato chiamato Sea·
testi , di ven ti minuti , all'interno dell ' iso la. ' las , la cui distruzione e ricordata dal Manno insieme a quella
Non possiamo attenerc i a questa indicazione perche Tolomeo di Villanova Erices. a
0
ha voluto ev.1dentemente parlare di una citta marittima, 0 alme- Dobbiamo dire che le misure dell ' ltinerario si oppongon r
no s1tuata v1cmo al mare e ad occidente della stazione prece- · h, E · · t ve1·ebbe a 40 nugta
de?te. U~a perfetta conoscen~a ?elle localita non mi permette
q uesta collocaz1one
' perc e ncenum s1 ro · · s /asnon ne
romane da Turres mentre la chiesa di S. Mana is ca
d1 ddotta1e questa vers1one p1u d1ffusa del geog rafo di Al _ '
d·. M ·, . essan di sta che 16.
_.11 a. 1 sono perc10 c1ec1so per la variante che fornisce I 'edi-
t . sec011do
~t0ne del .1478, s~~ond? la quale Plubium sarebbe localizzata .
Eraeum, 31 Q30' - 38Q40'. Localita del tutto igno a,di Olbia.
su un mend1ano p1u occ1dentale di cinque minuti Cos' . .
trove ·ebb . , . . I non c1 s1 Tolomeo , questa citta o stazione si trover~bbe a ovest
. ' e p1u costrett1 a collocare la citta all ' interno po· h , 10
e non lontano dalla Gemellas dell ' ltinerano.
I sv iluppo dell a costa a occidente del capo in question~ et~ et
cl1 cercare un pumo marit~imo che possa trovarsi a una ~i~ ~~~:
1
5 . ' o ' - non abbian10 ne~·
Guru/ts Vetus , 30Q30 - 38-30 . Pei quanto f.. · 1.1vent ubt·
d1 c1nque m1nut1 , in l~ng1tud1ne e in latitudine, dal ca o Er. - · · · che 1·s51·ibuirle
' deIIe
b~11111um . .se ~ 1 teness 1mo ri gorosa mente a questa dis~anz re . sun documento concreto, nessuna 1scnz1one
c~n:1ue ~imut1 , av remmo qualche compli cazione a colloc ~ di cazione di questa antica citta, sono portato ~d atllio di padrio.
c1tta ant1ca nell a posizione che le ,·1sseo111"11110 e I . ate. la rovine ben visibili che si trovano nell 'attuale vtllagg .,
r-· . . "b( c1eam10 111\I
c iz10: s1 trov ~1 p1u vi~ina al capo di quanto' non i;1dich· g1u- , stato det!Or
fl'.ISL11 e. Ma s1 cleve rr corcla re che Tolomeo . I I . mo le Bosa 30Q30' - 38Ql 5' Si veda anche quanto e b ·issai pt\'"
cl1st ·1 n- · ·· · ca co a sempre le ' · brereb e ' '
. ' ze mmon in cmque minuti di gndo e cl1 II. h sopra. La latitudine fornita da Tolomeo sem .
. ' . . , ad onente.
' ' e que e c e non CISa, ma la longitudine di 30 circa pIU e
174
eni Montes, 31QOO' - 38QOO'. Su questi monti c'e un
Moerlo/accordo
11
tra tutti i testi consultati. Avendoli indicati terrna~i c?e equivale pressa oc .
Perfetto a sud di Macopstsa· e d'1 Bosa, ess1· non possono riferir- dalle md1cazion1· d l PP o a quella che s1 dedurrebbe
d ella longitudine ee nostro. geog ra f 0 · A. umentando ii valore
. e al grande mass1cc10 v~ 1.c~1.co
Tolomeo · · · de 11' attu.a Ie Monteferru
0
1
s ch . r•t Con tutta probab1hta s1 tratta degh stessi monti che potrebbero col lo' consei vando la latttudine di 37Q45 ' si
Monu-er •. . . . care queste acq
D orgali, dette di Sa ll . . '
d'1 0 chiama msani e che, secondo questo poeta, impedi- G. . ue a e sorgent1 mmerali di
Clau ~~enti del nord di risanare le pianure della Sardegna. ?o cosl, in qualche ~o~~anm, de~s.u anzu ('del bagno '), aderen-
vano a1 mdica presso orose1.. ' all opimone dello storico Fara che le
Gerulis Nova , 30Q3.0' - 3?Q20'. Ab?i~m~ ,un numero infinito
. . · nti sulla posiz1one. .d1 questa c1tta; c10 che. renderebbe la Lesa, 31 Q30 ' - 36Q35' H
di vana collocazione che s· , · 0 appena detto cio che penso sulla
sua
. di'viduazione assa1 mcerta, se non avess1 una specie di
10 d~l tutto perduto. ~f ~~J~sse.gna~e a questa citta, ii cui nome si e
convinzione che .es~a occupava 1·1 Iuogo dove ogg1· s1· trova il d1 colloca ·t ggio di Ottana, dove saremmo tentati
1
villaggio di Cugllen. ne resti ctl :n~r:h: sua dis~an~a dalle acque di Benetutti, contie-
vescovo· I ~ostr~z1om. Nel Medioevo era la sede di un
Saralapis, 31~15' - 37Q45'. Non P?Ssediamo alcuna i~forma vuole m'et~:~~ch1esa e una dell~ piu. antiche dell ' isola. Se si
zione che ci aiutI a collocare ~o~vtment~mente Saralapis; s~an~ sernbrerebb . d~sa _ a un gr~do d1 Iatitudine piu a sud , come
1
d alla posizione assegnatag 1 a magg1or numero d1 vers1om assegna1·J e i~ ica1e la vers1one comune di Tolomeo, bisogna
df Tolomeo, questo pu.nto cadreb?e press~ppoco ,ne.lla loc.alita sto .11 e. un uogo q~alunque della provincia di lsili, tra que-
vi aggio e quello d1 Nurri.
dove credo di pot~r ncon~u~re 11 Sora_blle .del~ ltmer~rw; ~
che assai probab1le che v1 sia stata ne1 test1 un alteraz1one d1
~~me: trascurando i dati del nos~ro geografo, si puo ancora allaAquae· ·Neapolitanae
d' ' he' 1. dar·1 1e
' 31 Q45 ' - 36Ql0' . Po 1c . Iat1v1
. .
mettere Saralapis presso Tertenta, non lontano dalla costa posiz1one ~ queste acque le segnalano sulla direttrice della
piu1<\' orientale, dove si trova la torre di San Giovanni di Sarala. Un strad~ ~a Karalts a N.eapolis, e in un punto a sud di quest' ulti-
ma c1tta, potremo ub1carle pii:1 facilmente di quanto non ci sia
esemplare della Geografia.di Tolom~o (quello de_l 146?) indica accaduto con quelle precedenti. L' ltinerario di Antonino che le
soltanto Sara/a al posto d1 Saralapts; ma perche le c1fre con- colloca. a 36 .miglia .romane dalla capitale, fornisce un s~pporto
cordino con questa posizione, bisogna convertire quelle che alla ~TI! ~ tes1 per f1 ssare le Aquae Neapo litanae ag li att uali
indicano i minuti e leggere longitudine 31°45' - latitudine bag111 d1 Sard_ara. La d~stanza da Cagliari al villaggio con que-
37°15 '. II Sypicius Portus di Tolomeo e i Porticenses dell ' Itine- sto nome, ub1cato quasi alla stessa altezza dei bag ni , sull a stra-
rario dovevano appartenere alla stessa contrada. da reale, e di 53.598 metri secondo ii cavalier Carbonazzi. Con-
1d0Tolo siderando ii miglio romano di 1481, 481480 metri , 36 migli a
Camus, 30Q30' - 37Q45'. Dando un'occhiata alla nostra romane corrispondono a 53.33,333 metri che danno pressappo-
Tavola I bis,figura I , si puo osservare che i dati di Tolomeo su co la di stanza tra Cagliari e le acq ue di Sarc/ara; abbiamo dun-
questa citta la collocano abbastanza correttamente nel posto che que un nuovo dato per collocare queste Aquae Neapo litanae
essa occupava realmente. nella loro reale posizione.
Aquae Hypsitanae, 30Q30' - 37Q15'. Situando questa "acque" Valeria, 31Q55 ' - 36QOO ' . Di una antica citta con questo nome
secondo Ia versione piu generale, esse si troverebbero lungo la abbiamo notizia solo nella geografia di Tolomeo. Ma es isteva-
costa occidentale, al di sopra della foce del Tirso, nel punto in no nell ' isola dei popoli detti Valentini, che abitavano con tutta
cui lo stagno di Sassu si dilegua in mare. Io non penso che probabilita in un a co ntrada de ll ' int ern o c hi a m a t~ Part ~
Tolomeo abbia voluto indicare una simile localita; tutto ci spin- Valenza; infine, in questa stessa area , s1 vedono ?e1 rude1.·1
ge. a rit~nere che egli intendesse parlare di sorgenti termali o romani in cui si trovano monete e altri oggetti, ant1ch1. La trad1-
m1~erah; ora, le sole acque di questo ti po che si trovano un po' zione locale vi colloca una antica Valenza. E assa i ~robabil e
vici~e ~I~a zona indicata sono quelle di Fordongianus. Nel testo che Tolomeo e i suoi copisti abbiano scritto Valeria m~ece d1
dell ed1~1one de! 1511 queste acque sono assai ben indicate; del Valen za . Le ravine di Val entia si tr~v a ~10 nell·e· v1cmanze
resto, giacche le sorgenti termali di Fordongianus si trovano dell 'attuale villaggio di Nuragus, provmcia d1 Isd1 ; quelle d1
an~ora nello stesso luogo in cui erano un tempo fuori della cer- Valeria ci sono del tutto sconosc iute.
chia delle mura della citta antica, possono beni~simo aver con-
I l d 'acenti. Nell 'elenco delle isolette che circondano la
scervato a lungo il nome d'Aquae Hypsitanae senza che la citta
essasse di port
con . are que ll o d1. Forum Tra;am:
. . ' nome che essa ha Sar~~ en: ~olomeo mette l'isola dell 'Asinara .soltanto.al quart~
g ' . ndo success ivamente a quell e d1 San Pietro e d~
tracserva~o poi nel Medioevo, e di cui si ritrovano ancora delle po s t~ , pa.ssa . rminare la sua descri zione con I '1sola d1
ce evidenti nella sua attuale denominazione. Sant Ant1~co, p~1dt.e h1'a1·amente che quelle di Phintonis, !Iva
r. I ra· ii che m 1ca c . .
1avo a , . ·eauire da quella d1 Herculis. non pos-
re~~u~i.e Lesitanae, 31 Q30' - 37Q45 ' oppure 36°45 ' . La diffe- e Nympha_~a, c~e egl.1 f~es di Caprera , di La Maddalena e forse
rneue n~~n grado. di latitudine dataci da queste due versioni ci sono ess.e1 e altl? le iso ordinate geoarafiche di queste tre isole,
sorgenti gr~ss~ impaccio di trovare la collocazione di queste quella d1 Sp.arg1. ~e c.o b' _1 con~enientemente sulla nostra
ciua di ~~·ro abi~mente teimali, che prendevano ii nome di una lungi dall ' a1utarc1 pet u ica1 e o11ft1sione Infatti I'ordine nel
che generare c · .. . .
. un dubb·1 pure ignoriamo la posizione. Siccome non c'e nes- carta, non f anno I ne1·a a·nnuncia nell ind1caz10ne
·afo e enu1
t
ana dal!e A
IQ SU) fatto ch l . ' .
e a c1tta d1 Lesa non doveva essere lon- q uale questo geogi, d est a ovest. Invece nelle Iat1-·
. d. · andamento a . . . d.
di latituct· quae Lesitanae, la versione che le colloca a 36Q45 ' delle lo~g 1tu mi u~ · rd Cosl, dopo aver tentato . 1nutilm.e n.~ e . 1
1 · me dovrebb tudini s1 va da s ~d a no . / b . . fgura I i risultat1 delle rn11111te
e ,~ 1 consuitati e essere preferita all ' altra, dato che .su 4~
3.6- 35'; ma ad 40. concordano nel dare a Lesa Ia latitudme d1 ubicare sulla m1a Ta vo!~1 115, I merose varianti dei test1 con-
. . h . oftrono e nu - I t' .
ta quanct 0 si 1 ottan~o questi valori ii nostro imbarazzo aumen- combinaz1001 c e c1 . tenere in nessun conto .. 1e a. ivc1-
C~drebber~ inra ta di trovare le acque in questione poiche esse sultati , mi sono dec.1so a non le indicazioni di long1tud1ne e
P.1amo, non esist una region e ct e JI "1sola dove per quanta
' ne sap- mente alle tre is?I~ II~ qt_1~s:11~~~~r conto dell 'o rdine .nel. qua !~
arem
i .mo lontani d 1 e nessun '
a sorgente termale o mmerale.· Non di latitudine; m1 l11111.te1 . I resto un passagg10 d1. P\1111 0 ~1
Tolomeo ne fa menz1one, ded . Bonifacio l'i so la P/111110111.1. let
va~~~;. nostri Portai~o ~~dere nel~e Aquae Lesitanae quelle che ai nel canal e. I E •'f ra c111e in con spec tu pelag11s
Che .1a ~el l'irso . no~e d1 Acque di Benetutti, nella bella al. t1ta a col .locare
. . d'd Tolomeo. « " · ·1 . C J/'\' I C< I
h,,,_ nd1ca la ver~·a una . Iatitudine piu settentrionale di quella rima nom1nata 1· . I f/li1111 s octo n11/11 ? 11 .1 a .r .
P Sa r( 1111 c . . . /' . HI/'\'1.1' <111ae
>v&ncr bb . ione p1u c .. . Afi-i cam att111gem. . . . eo\' orctontilms 111s11 ':~ I "F . .. ..
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33
~ La carta de/la
Sardegna
Fz/J. 2
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Latino 4082
de/la Biblioteca
Reale di Parigi.
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ricosrm:io11<' de/lo
Cll rfll de/111
177
,. , con tutta probabilita l'isola di nio come l' isola di Chirra e quella ct·1 .
. l la Quest iso 1a e isolotti di qualche rilevanza che s· . Ogliastra ch
Phinwnts ~su iu orientale. pentara a Tavolara . i tncontrano anda
' e s0 noi s .
Caprera , che e la p Udo d · 011
a Ser
, I'isola della Maddalena . Hermaea. La posizione geografi · . .
/Iva Jnsula. E
relazione a quelle di Olbia e di C ca tndicata da 1'
Co mpletamente d' accordo col 10
luoghi certi, indica molto distintam?~ d~~l 'Orso ch~ 81lleo, in
Nymp Iiaea In sula: , · Se
h sono . da le due isole precedent1,. non
.
adre Ang1us pe r cIO c e riauar
0 h
·guardo alla Nymphaea, c e eg 11· irrimenso blocco di roccia calcarea ab~te isola di Tav0 1°no dei
P d. idere la sua tes1 L ato solo d ara
posso con iv JI ' I l Rossa piccolo scog 1·io presso
n
. . a capre. ' un •
vorrebbe coll ocare. ne d s~ l alu ogo ~cc up ato da quest' iso la . Buccina.
. . hA sud d1
. Tavolara c'e ,
un a tra .
. esa rninan o J
Cas~e I sardo . . uelle descritte da Tolomeo, sernbrere e pm
bb ., d1mens1om c e mentava certamente d'1 1 tsoJa di
nell elenco di q endo le altre due Caprera ~ L~ Maddalena, zione di Tolomeo: si tratta dell'attual c.omparire nelJ~~evo\i
probabile che, es~e l'isola di Spargi. Se tuttavia s1 vuole ten.ere quale credo di riconoscere la Buccin ed~sol~ d.i Molar escrj.
questa debba .ess~ d. 35 rninuti che esisterebbe tra la lat1tu- vita di San Ponziano scritta da papa Da l CUt SJ fa cen~'0 nena
conto della d~!fe;enez~u~lla di !lva 0 se, in altri termini , si sup- Una tradizione costante del luogo i:;aso. nena
dine d1 queslt iso da. della Nymphaea sia rneno errata di quella ra, detta dai sardi Salzai, come ii luo tea que,st' ~soJa di M
Pone che
. la .atltud 111e t' non rimane che apportare una correz10ne · santo pontefice; vi si trovano anche i reg~· ~~ll es1lio di quo/a.
delle isole pi ece en I , . ,
Il a latitudin e dell a Nymphaea, c10e co rreggere
39030 ' ·n
I .
e stata dedicata in seguito. Cluverio si a~ 1una chiesa chesto
~go30' e conservare la longitudine di 39045•. In questo m~do s ~ re quest' isola sulla costa della Sicilia pe afnna rnolto a coneogh
- ·c111e1a
· .' la Nyi1"pl" Tolomeo; e questo malgrado ii testo dellar arne la p
· . robantic ct·
ca.
ravv1 " •L"'"lea Jnsula al Nymphaeus Portus, e hSI . l' · Vita dt S
c he d ice esp ic1tamente: «deportati sunt · S . .an onzia ! p I
otra dare questo norne alla piccola iso la detta F_oradada, c e
P. trova quas i· di· fi·o nte all'in l B · s tn ardm 1
am ucctanam evero et Quintiano consulibus· . am, 111 i11s11.
• no
s1 . oaresso
.,
dell a grotta d1 Porto Conte
la afflictus, defunctus est XII Kalend dece b . ' tn eadem;11 ,1
di cui abbiarno fatto rnenz10ne pm sopra. , · · m rtS» Q •>I·
e parso assa1 oscuro a Cluverio che non co . · Uestopasso
. ) t . . ncep1va che ,.
Herculis /nsula. Questa non puo e~s~re che l ' i s~ l a dell ' Asi- (B uccina po esse trovars1 m un' altra isola (l S · un 1sola
. Plin io dice espressamente che v1cmo al Gordttanum Pro~ tre per me e' ch.ianss1mo · · sulla base della da ardegn a; ) men.
1
:~1~!~orium c'erano due isole chiarnate ' isole di Ercole'. Una d1 sar d a su11 ' es1·1·10 d.1 P onziano
· nell ' isola di urevo
M 1 e tract·1z1·one
A ngI~. h . d. . o ara II p d
esse e senza alcun dubbio quell a dell' Asinara; l'altra deve esse- s, c e come me 111 1v1dua in quest'isol
1 · .a re
Bucctana del papa Damaso, ritiene che questo a a B1tcc111a o
re la seguente.
dalla conchiglia detta Buccinum, da cui si estranomel provenga
. · d . eva a porp
Diabate Jnsu/a. Quest' isola e con tutta probabili ta l'attuale eg1I ncor a a questo propos1to Ia tintura di porpo h ora;
Isola Piano, separata dall'isola d' Ercole e dal capo G_orditanun~ do Esychio, veniva esportata dalla Sardegna· e pasrsa c e:se.con.
·
sp1ega ·
z10ne d e ] pa sso d1· Varrone , «Cuba ' ina qumd1 alla
da due stretti canali che devono averle fatto dare I1 nome d1 . · d ll .
.
1apet1b11s
Dia bate deri vato da diabaine in, 'passare', 'attraversare' . 1
sar,d tants», ne senso e. a produz10ne di tappeti ct1·preg10· .in
.
S ar d egna. S enza seguu 1o 111 queste questioni che e 1
Accipitrum Insu /a o Hiaracon . Quest'isola e troppo ben dall ' oggetto del nostro studio, mi accontentero di rive~du. ano
,. 1 d' M l S I . ' icare
indicata per non riconoscere in essa l'isola di San Pietro. Essa a 11 iso .a 1 ? ara o . a zm I. ~nor~ d'aver dato asilo al santo
derivava ii suo nome dalla grande quantita di falch i che vi si pontef1ce che ii Cluveno fa es1hare mun isolotto della Sicilia.
trovavano. Da quando I' isola e stata popolata dagli abitanti di
Tabarca, una parte di questi uccelli e emigrata e si e rifugiata
nei due isolotti vicini detti ii Toro e la Vacca, dove io ho sco-
perto questa specie del tutto nuova per l' ornitologia, per la CAPITOLO QUINTO
quale, come ho gia raccontato, ho proposto il nome di Falco
Eleonorae. · Gli antichi popoli della Sardegna secondo Tolomeo
Plumbea e Molibodes sono due nomi dati a una sola isola o,
per meglio dire, ad una peni sola, quella di Sant'Antioco. Plinio, I popoli della Sardegna antica. Ci resta ora da parlare degli
parlando delle isole che circondano la Sardegna, non nomina antichi popoli della Sardegna indicati da Tolomeo.
che un ' isola in questi paraggi, che chiama Enosis. Cio che ha
indotto parecchi autori a credere che questo nome non potesse Tibulatii. I Tibulatii, secondo il nostro geografo, occupavano
appart.e~er~ che ~ll ' i so l a di San Pietro , l' unica di questa costa, la costa piu settentrionale della Sardegna.
111 ven.ta, giacche Sant'~ntioco non dovrebbe essere riguardata
c?me Isola, essendo umta da un ponte all ' isola madre. Al di la Corsi . I Corsi, benche situati a sud dei precedenti, d.ovev;n~
dI queste ~pini oni io penso che ii nome di Enosis appartenesse occupare una parte dell' attuale provincia di Gallura; 1 ~ ef etlu
a quest' ult1ma. . . h . ·t apporti direttl con a
questa provmc1a a avuto m ogm empo r. . C · della
Corsica. D' altronde sappiamo da Pausam~ ~he 1 a;s~ dalla
~icari~ Insul~t: Le vers!oni s.ui punti di longitudine e di lati- Sardegna erano degli abitanti dell'isola v1cma, ~spu s~etten·
~udrne d1 9uest !sola vanano rnfinitamente. Saremmo molto loro patria e riparati, poi, nelle montagn~ ~ell~ S~d:;:: dappri·
imbarazzat1 nell asse.g ~ arle ii suo posto effettivo se essa non trionale, dove difesero a lungo la propna m.dipe
fosse se?n~l at~ da P!m.10, che la colloca presso ii Promontorio ma contro i Cartaginesi, poi contra i Romaru. .
dt Cagl1an. Giacche ntengo che questo scrittore abb. . t onu·
Parl.ai:e de 11 ' attua Ie Isola
· . 1a m eso d. L' bara che d
de1 Cavoli, notevole soltanto er la sua Bcdari. Collocheremo nelle montag~e , 1 ~mil cui' 00ine, c~e
pos1Z1one al pun.to estremo della Sardegna meridion~le ver
ovest, sono conv111to che nel· testo di Tolomeo · . . so nano il paese dei Corsi, questi famos1 .Ba~an, h ssi erano10
· · I · o , . . CI sia una sv1sta in lingua corsa significava faggitivi , mdica c e ecoinune co~
peI cu1 , a posto d1 37 20 d1 lat1tudine, per tale isola b. . f vano causa . 01
mtendere 36020'. Sono tanto iu ortato a i so~na contatto diretto con i Corsi. I qual 1 ace. . d · Roina111.
'.ia di Tolom~o e di Plinio si~ l ' i~oletta in s~~~~~~~~hfnla F1ca- i Balari contro gli attacchi dei Cartagmesi ea ~~(Jione, epit
0
conseguenza essi dovevano trovarsi nella stess. ne 10pografica,
111 ta! modo s1 possono ritrovare le altre isole che Pl' ' . qu,fnto · · l onfigurazJO 1alflt
~on lontano da Ficaria. Cosl credo di ricon . 11110 c~ .oca c1samente m quella che, per a sua c . . d \la sardegt• ,
111 un piccolo gruppo di isolotti I.I p' ' ~scei e le ~elendes spiega la grande difficolta che i dommaton el zioni se\va~\
s, . '
erpenlara . Si possono ugualmente . d ' .d
1u cons1stente de 1 q I' ,
ua I e
·
varono a p1egare completamente qu
este popo a · •lll n
ncora, i\~ : .
Collodes e Heraslutra (secondo altre ~~rs11.vo1 .uH i altre ~ so le feroci. I banditi di queste monta~ne son? ~ielli de\\'isoJ.
1
a re le
111 era ylra) di Pli-
nostri , i piu fieri e i piu indipendentI fra tutti q
178
S
es Questi popoli, che Tolomeo colloca a sud dei pre-
Coracen ·
. d rivavano · 1oro nome da un 1uogo c hi amato Cora di
11 nell' attuale Sarrabus· e i S. L
ce~e~~~st! qualche traccia in u~a a~tica chiesa ora isolata, pre~so la costa che guarda ia Sic~~~ e~ses, a. sud di questi ultirni, sul-
cut .c . di Jtiri, detta S. Mana di Coros. I Coracenses occupa- ·
e
(ma non detto che c
.
'. ?Ye ~ 1 trova Capo Carbonara
iossero s1c1han1 d' · · .
10 venue da1 Siculi d'It a11a.
. ) ongme; ess1 potevano
il villagg i territori che si estendono da ltiri ad Alghero.
vano, i orse,
Neapolitae Questi d
Carens es 0 Carensii. 11 capoluogo
d' C
di questi popoli era senza
h , . Aquae Neapoiitan evono essere collocati tra Neapolis e le
. ello stesso luogo 1 ares c e e c1tato nel congedo ae.
du.b?to q~el soldato sardo Tunila rilasciato da Nerva. (Lo si
mtltt~re. di seguito nella parte sulle iscrizioni). Valentini. I Valentini sar
Laconi, nella regio d a~no na.tu~almente collocati vicino a
ve~~;~i disperderemo in ~c~r~he. inut~li p~r sa~ere. se questa ne etta at nostn g1orni Parte Valenza.
·one traeva le sue ongm1 da1 Canens1 dell Asia Min ore:
1
p~pohaztdel
cto c e
resto non sarebbe inverosimile giacche
. . .. .
noi ritrovia- Sulcitani e Norense I S L . . .
meo (edizione di B .s. ) Su cttam e I Norenses , detti da Tolo-
. Sardecrna e soprattutto ne1 temton m questlone, le tracce questo geografo . ert1ul~ . :_>lcet<l:n~ e Nuretani, erano, secondo
mo tn b ' • 11 1
del culto di divinita adorate un teI?po m que e ontane contra- ' 1 popo 1 pm mend1onali dell ' isola.
de. Qui ci limiter~mo a cercare il luogo occupato un tempo
dall'antica Cares d1 Sardegna. . . . . ,
Altri popoli sec d T0 1
sopra ne . on ° .
omeo. A1 popoli menzionati qui
II solo dato che ci resta sulla pos1z~one ~~ questa c1tta ( o bor- fl' ct1gmngeremo ancora altri. Plinio nomina ancora gli
cro) ci viene fomito dal def~nt~ c~vaher !lail.le ~ella ~ua memo-
tenshes f 0 enses o lolaenses) e i Balari; e Strabone o-fi /olaen-
ria sul congedo di Tunila, d1 ~u! s1 parl~ra qm .d1 segmto_. Questo . . , , in. segu1·ro, D.wge brenses, e altri
ses c)' e urono detti b
quattro
popo 1 mon~anan , c1oe 1 Tarati, i Sosiniati i Balari e gli Aco1·t·-
erudito, cercando come nm 1 ~b1caz10ne d~ ~ares, ~1porta il tes Tra tutt · · ' ' •
h · . . 1 quest1 poss1am,o c~II.oc~re i . T~rati presso Sassari,
frammento di una nota manoscntta che trascnviamo qm: «Acce-
c e SI chiama localmente Tatem ; 1 Balan II abbiamo messi nel-
pi a domino Manurri~a ~nter oppid~rl'! Posada et !erran~va le mo~tagne della Gallura ; e quanto agli llienses, che io assimi-
(quae etiam vocatur Ctmtas), [per C1v1tas] esse oppidum diru- lo agh lolae~ses . C~ella prima parte di quest ' opera ho gia
tum spectans ad Episcopa~um Civit~tem, quo~ v~catu.r .caresi espresso I.a mia opm1one sulla probabile origine di /alas P- della
ac de praesenti conservan nomen m Beneficw s1mplic1, quod sua coloma, che sono tentato di credere ven uti da fol in \frica e
vocaturde Caresi, ejusque Beneficii territoriumfere se extende- non dalla <?recia: aggiungero , a proposito ciegli !licnses, che
re usque ad Posadae Oppidum. Porro praedictum oppidum parlando d1 loro Pau sania fa notare che questi !lienses dell a
Cares tribusfere milliaribus a littore maris distare autumat». Sardegna rassomigliavano in tutto nell' aspetto agli Africani, e
Sia ii Vidal nei suoi Annales Sardiniae che il Fara nella sua che avevano le stesse armi e lo stesso modo di vivere), qui Ii
Corographia citano questa citta di Cares, che noi ubicheremo, separero senza, tuttavia, averne solidi motivi. Si puo assegnare
secondo le precedenti indicazioni, a tre miglia di distanza dal agli Ilienses la regione montuosa al centro dell ' isola, Ia mag-
mare, sulla direttrice Terranova-Posada ma piu vicina a que- gior parte della quale fu in seguito occupata dai Barbaricini;
st'ultimo punto. Siamo d'accordo con il cavalier Ballle che mentre gli Iolaenses avrebbero abitato, verso Ia pianura, Ia
non bisogna confondere Cares con il Fanum Carisi dell' ltine- regione piu fertile che secondo Pausania portava al suo tempo ii
rario di Antonino. nome di Iolas. A nord di Cagliari , verso S. Pantaleo, si trova
una contrada delta Parte-Olla.
Cunusitani, Sulsitani, Lucidonensii e Aesaronensii. Dopo i
C~rensii Tolomeo colloca i Cunusitani e sotto questi i Sulsitani Barbaricini. I Barbaricini, che abbiamo nominato qui sopra,
e 1 Lucidonensii (o Luquidonenses) e poi gli Aesaronensii (o si trovano in Sardegna solo all'epoca dell ' invasione dei Van~a~
Aesaronenses). Sono convinto che nel testo I' ordine di enume- li, come si apprende da Procopio. Essi .abi.tavano, alle pend1c1
razio~e di questi popoli sia invertito. A mio avviso i Lucido- delle montagne piu alte dell ' isola, le reg1om ~he porta~o ancora
nensi~ dev?no aver occupato la regione compresa tra Luquido e il nome di Barbagie o Barbargie: la Barbagw dt Belvt, Ia Bar-
Luquidoms Portus ed essersi trovati piu a nord dei Sulsitani bagia di Seulo e la Barbagia di Ollolai. . . . ,
0\oni~ Prendendo lo spunto da un congedo militare, d1 cu1 s ~ parlera
~ella ~osta orientale, che sembra abbiano abitato le spiagge di . 't 1·1 defunto cavalier Ba'ille notava, molto rag1onevol-
ortoh. Sulla costa orientale, a sud di Feronia, collochiamo gli m segm o, · h · t a propo
Aesaronenses su· te una imprecisione del Muraton c e.' m una no a . -
ne· . . . • t qua1·1 non d'1spomamo
. d'1 a1cuna m1ormaz10-
. " .
~~di 'una iscrizione, lascia credere che s1 debba legge1e Bala-
de~;in~~ dt ~esaron e Feronia ricordano quelli di due divinita
stesso usch.1 che pro?abilmente sono state adorate da uno riae al posto d.i :8arr~::~rvare· I) che nel codice giustinianeo
\?·. 11 nos~ro cn~1co a soltant~ ai Barbaricini di Sardegna; 2)
0 0
per coft P quanto at Cunisitani, non abbiamo alcun motivo
pano l'a~~rlt m ~na lo~alita definita; nella mia carta essi occu- (libro pnmo) s1 acce~na t le poema ne fa ugualmente men-
a e regtone d1 Ozieri. che Dante, nel suo. imm~r :ono citati 'da tutti coloro che hann?
zione; 3) che qu~stt P~fo S rdegna e specialmente dal Mattei,
Cornenses d . . scritto sulla stona. d~ a c~a aria di Giovanni e Pietro, dand~
Tolomeo C ' et~~ anche Aechilensii. I Cornenses, dett1 da
anche con rnensu ~ Aec~ilensii, erano designati dai Romani che nella sua ~ardt~~a Sa . sdr·bariae. I Barbaricini furo~~ gh
ele montag no1!1~ dt Sardz Pelliti. Abitavano la citta di Co mus loro ii titolo d1 Eptsco~~~~ I tria e ad abbracciare la relig1one
ne Vtcme. ultimi Sardi a las~iar~ v~;e~e dalle !ettere che San .Gregorio
Ruacce .. cristiana, come s1 puo . Ioro capo o Dux; e cunoso nota-
co nsu Celsit · c scri veva nel 5~4 ad Osp1to~~~e della B~-bagia che si e trovato,
ntracte occ~ am, orpiensii, Scapitani e Siculensii. Le
collocheremo pate ~a questi popoli ci sono sconosciute. Ma le re Che e propno ·1 nelle pr?VI
gcr1or num
e1·0 di idoli in bronzo che h?
ft'· d
tra Ottana e ocon .nserva in proporzione, ~ i:ia b enti · e spesso in grande. gu~n i ~, ,
Corp 1·
. ne II e 1oca1·1ta,. seguentI:. 1. Ruaccensu,
ran1· 1 Cel ·r . .
..
· descritto nei cap1toh preced d ~i trovano cosl riu111t1 e pe1c.~1e
g1· . censii, dall ' j SL am, tra Onstano e Fordongianus; 1
he ci fa dedurre che quanl ho prete o qualche zelante neohta
s Sc:apitani ii a ~ra Parte del fiume, verso Busachi e Allai;
1
C .
sono stat1 sotterra I
r· da qua c e
"rc:opi1ani 'cte ~ui nome e probabilmente una corruzione di .
. quelle convers1on1.
.
179
abbiamo menzionato qui sopra· cos! 1·n . .
CAPITOLO SESTO realmente tra Iasciata · solo dalla 'stazione • ct·sintes 1
1H. • questa
Tutto cio sembra provare che l' intento h afa ~no a ~tracta (:
Strade antiche della Sardegna mazione dell' Itinerario di Antonino era pc e pres1edetteor\\res.
quest , opera non era, .m f ondo, che \' eluramente lU1litare· . a a for.
dall ' autori ta superiore di Roma) delle ta enco (cornrnis/~ Che
· di. Antonino.
. D 0 aver tentato di ristabilire
op state da T oI omeo
le
correre le legioni o i distaccamenti romaru~pe ~he doveva~onato
L'Jtinerario . tramandate
. ·af1che che c1 sono . . . . d t"
posizion1 geog1 . erire nella nostra carta le staz1om .e I a I om.da per por tars1. a1. punti. della costa nun
"'
' ·cu1 dov eva serv·o Per·
ace·1 · Ired
ci rimangono da ins . Antonino, ii solo documento ?1 quest~ esterno o nelle contrade montuose dell'int at1 dal ne . a
dell' lrinerano detto d1 . erche la Ta vola Teodosiana o d1 cingevano da tutte le parti. Queste zone er~rno c~e queste s~tco
tipo che c1. possa servire,
. p
. formazioni tanto prez1ose. suII a mag- zionj indipendenti, gia ricordate altrove per ~o abitat~ da po;a~e
manente con le truppe romane e i Sardi del!eo ~tato d1 guerra a-
0
. . che forn1. sce
Peur111ge1, d 1 orande Impero, tace deI tu tt o su
d Ill . R · t . . p1anure Al Per.
01·or pa1·te delle stia . e e offre
"' · · · d.1ques t'.1soI a,
sulle posiz10m d1 oma m e1essava poco avere mformazioni · govern
11 d Il a Sardeona essa ' potrebbe
. . f
o
que e e ' ·. "' 1• n se ne trarre aI cuna 111 or- collegava Turres con Karates. Non era verso.,, sul!a strada cho
. . 1 urres ch . e
una tale confus1one c le no vano Ie sue nav1 partendo . da Ostia per la Sardegna·e s1dinge.
mazione utile. . t . . dunque dell' ltin.erario di Antonino Turres che poteva cong1ungere le due strade mir . ' e non er
Dovremo acco nten a1c1 .
. .' ·1 tema di questo e del pross1mo cap1 o o,
·r I ca e della Sardegna col piu breve tragitto maritf1Han deHa Corsi~
ch e.rap.pres~nteb1~ '11e strade romane della Sardegna. II mio Nel primo caso si arrivava a Olbia si·a di· . mo poss1bi\e
. • 1ettarne ·
dedicat1 ent1 am 1 a . 1· d · porto, che poteva ncevere allora navi di un nte nel suo
' , e ·o pii:1 diffi cil e perche ii semp 1ice spog w e1 · I I · · a certa p
comp1.to et.Pd' qL1est·o itinerario ci mette davanti non solo ad offnre o~o a mass1rna s.1curezza, sia attraverso l'O . 0 rtata e
divers1· tes· d.
1 1
· e di cifre ma anche ad erron.· assa1· pm ., 11-· 1e- tus propnamente detto, 111 grado di dare asilo a ~:ian.us Por.
alteraz10111 1 n01111 ' · d. d contemporaneamente . Da Olbia si poteva rago·p cchie flotte
va nti che non si possono spiegare che con la confus1one I ue . c,1ungere K
itinerari distinti inglobati in uno solo. per due stra de, una d1retta, ma poco praticabile er 1 arafes
che passava per la parte montuosa dell ' isola· l'aplt el carrozze,
an dava, I ungo una pianura . ' ra a cont .
Le grandi strade romane. Su q~1attro grandi st~·ade, ?es~rit pressoche inintenotta . rano
te dall' ftin erario , tre partono da T1bu/a o da Polfus T~bulls e all' altezza di Luquido la strada centrale che cond a ra~giungere
la al la capitale dell ' isola. uceva da Tibu.
un a da O/b ia. Dell e prime tre l' un a va da Portus Tzbul~s a
Kara/es, passa ndo per Olbia e procedendo lun,go la costa ~~·1en Nel secondo caso, si doveva arrivare dalla Cors·1
tale; l'a ltra va da Tibula a Kara /es attraverso I mterno dell 1sola piu settentrionale della Sardegna, che e munita di uca ba11 a PUnta
passando per Othoca; la terza pe~·corre la costa occ1?entale d~ to . L a d1.stmz1one
· · c he f a J' ltmerano
· · tra le strade chen uon por·
Tibula a Sulcis, toccando la c1tta d1 Orhoca, n:ienz1onata qm Tibula e quelle che corillnciano dal Portus Tibulis separtbono da
sopra. La strada da O/bia a Kara /es passa per I' 11:iterno .per~o r: genre · c he Ia c1tta
· , e 1·1 porto omommo . dovevano esserem ra sug. . aVI
..,,.b
rendo reoioni molto montuose. Inoltre questo ltmerano c1 da rat1 separati. a e pur certo c e 1 l ula aveva un porto. cons1de-
. . M , h
~ di '
una s trad~ diretta (per compendium) da Portus Tibulis a Olbia, i~i ~Me Ao~ius, t
i cui dati sono palesemente alterati, un 'altra da Sulcis a Nora e, La posizion.e di Tibula. Ho gia segnalato piu sopra la
. .
tra dd 1z1one ne II a qua1e cade Tolomeo, che colloca Tibulcon-
fil e1iden1eerr
infine, una settima da Kara/es a Nora.
Certo, paragonando lo stato del le comun icazioni interne del- 30°40 ' di longitudine e a 38°50' di latitudine, e Plubiw~ ~ ~fwu/ao dal Pon
la Sardegna romana, cosI come Jo rappresenta I' ltin.erario in 31°30' .di .longitudine e 39°5 ' di latitudine; mentre due righe piu n~lk \omi~lia cl
im~ili nadaH
guestione, con guello che guest' isola ci offre oggi, dovre mo sotto ct dice espressamente che i Tibulatii occupavano la costa
piu setten.trion.ale dell ' isola. ~11 ru iolfo d1 Ai
constatare che essa era un tempo assai meglio attrezzata di oggi 1 ., che lo pon
in guesto campo; ma la conoscenza che ho acq uisito negli anni Poiche la posizione che questo geografo assegna a Tibula
l1'!f1 furo/Jo/e 111,
de ll e diverse loca lita dell ' isola mi ha dimostra to che queste ricade indubitabilmente presso l' attuale citta di Castelsardo,
~1'il:n~e, menlf(
indicazioni sono ben fun gi dall ' essere complete. siamo nell ' impossibilita di accettare questa tesi perche: l)Tibu·
la aveva un porto e Castelsardo ne e privo, giacche non si M'hi nonsis(
Da Turres a Karates. Fin dai p1imi tempi della domjnazione potrebbe attribuire la qualifica di porto alla piccola ansa piena tifaeinmanie
romana (perche io credo che queste strade siano romane, e non di scogli detta di Fixano, che non ha lo spazio necessario acon- ~\lo~i Ar:ac/1e
ca11agines i, come crede ii padre Angius) c'era una grande strada tenere piu di due o tre bastimenti; questo porto non offre ~~ olemie ip1
che andava da Torres a Kara/es . Le pietre mi liari che si sono tro- d'altronde nessun tipo di sicurezza contra i venti di nord-est, h~\utmienle far
vate lungo questa strada ci informano che essa fu restaurata dai de! nord e del nord-ovest che soffiano di traverso alla costa; e ~11e~elhe st1
tempi di Ves pasiano fi no a quelli di Em ili ano e di Carino. Ebbe- soprattutto quest' ultimo, il vento dorillnante, che agita conti.· ~uiancorrere
ne, q~es ta s~rada , di cu i si trovano tracce ad ogni passo ancora ai nuamente il mare. (Durante i miei lavori geodetici nei dintom1, l~~uzione eI
i ~Mtoavere, :
1
no tn g1or111 e che, a giudicare dalle sue ravine, era senza dubbio ho sempre visto che alla piu µiccola minaccia di questo ventoo
~ue ll a megli o sv iluppata, la piu larga (secondo ii Carbonazzi, della tramontana, le navi che vi erano ormeggiate si affret~av~·
m~orno a1 7,70 metri) , la piu pe1fetta, in una parola, di tutte le no a levare I'ancora e ad andarsi a rifuaiare b
nell' isoladell.
Asi·
st1 ade dell 1sola; questa strada, dunque, che era evidentemente nara . La loro rapidita nel salpare era tale che assa1 spesso
opera di ingegneri di valore, non si trova indicata nell ' ftin erario abbandonavano a terra non solo Ia meta, de1 can:co, ma anche
che omette anche altre vie trasversali , la cui esistenza ci e dimo~
s tr~ta cla.tracce ben nconoscibili o da pietre mili ari .
Parecchi uomini dell' equipagaio 0
e persino ii capitano e.la prov·
vi sta d'acqua: cio che non depone certo a f avore deIla' s.1curezza
E cun o_so c h ~ I' ltin era rio trasc uri una strada che i grandi . tarv1 devono
de! po1:to. I p~ccoli basti.me~ti che vog l10110. r:~. Ho avuto
co nvogl1 10111an1 potevano percorrere 111teramente da essere 1mmediatamente tirat1 a terra sulla spiao,,,ia. terra
II ' l . ., .. , un capo
a . .~ t10 con. 1a p1u wande fac il1ta, e che co llegava tra loro dell e occas ione di notare che una gondola dello .Stato, tirata ~indici
c1tta sarcle cl1 pnmana .1mporta.nza, per citare in vece altre strade dovette restarvi pit1 di un mese: sebb.en~ mibarcas~e. ~i oran·
che passavano per re? 10111 em111entemente montuose e che non · · d.1 eqmpaaa10
· · tutti· vecc h.l man 11a1 1 0
uomm1 '. ·111addalenm
. bastun . enti· rea·
toccavano
. che mesch1ne
. e .oscure staz ioni •· strade cl1e d ovevano oo '
de esperienza che avevano prestato serv1z1? net . recarsi a
p1 esentare pare.cc h1 e sen os taco li a quei plaustra rozzi . essa non s1· era arnsc· h.iata a npren · dere 11 .mat
so l1 cl 1, che graz1e all 'a bilita, e poss iamo dire anclie a' II ' d n:a
I1, d. e. per · 0jia 111an·
1
1o
·
clel contac1111 . ·cl . d. l' h qutn ict n ·sin certa·
. ..
·
. . 0 . sa1. o, ved. 1·amo oaa1 .
oo ragaiL111ae1·e
o o de1· Iuoaau
h.1 dac1
ove
a Porto Torres, che pure non d1 sta 1 a c e
. . d e II '.1t111erano
. . 1101l poteva trovm . 1·,1
c1 s1 meiav1 gl1 a cl1 arn vare se nza incidenti su u11 cavall o. b ne ) . .II Portus TLhults . 54 n11g1<
e cl ·1 M l' · ' o 1o us to '/ ·
mente: 2) Ti hula si trovava, secondo I tinei , '·oiii di Too· ·ano a I
oc.1 e. a esc lu s1one clall ' ltin erario della arr111de st . d . J ind1caz1 1·o
q ues t0 , , o ' 1a a 111 d
romane da To rres; collocandola secon o .e d d'1 tin cercll
. i, ne non e co.~ 1 totale come pu o apparire a Jrirn a v· . · · d crra o · ')
po 1 ~he da Kara/es f111.o alla stazione di Ha/a c1ue t I t i s~a, meo, non ne di sterebbe che 14 mmutl 1 o · ron1an1: .i
cl ·1e com cl • I · . s a s essa st1 a- . . 7 . ,. e 500 paSSI 'l '
' une a un a tra via, o rneao li o ad "'' lt1·e clue d 1. que II e che mass 1mo, corri sponde nte a l m1g ia . . tipiua e~·
,.,,. · · . bbe 12 mmu
11hula, secondo I' Jtin.era n o, st trove1e
180
di Viniolis. Cas~elsardo e lontano da Vignola piu di 28
a ~or~ e si trova propno al lato.?p~osto; ~).<la Castelsardo a vista, questa idea di collocare .
01in~u va (Olbia) inter~orrono pm .dI 50 nugh~ romane in linea nel porto attuale di Langon S ds1a Longones che Portus Tibulis
Teriano tre tutto ci spmge a considerare la distanza da Tibula Come , ari o.
puo essere Portus Tib l' . . .
retta, ~~nfinitamente minore: e non parliamo della strada detta g?nes che nell' ltinerario v ~is, CI s1 ob1ettera, questo Lon-
/bia 10 1 . ' .
a O· ndium che, al contrar10, e troppo corta, Sicche le cifre Ttbula a Olbia? ediamo collocato sulla strada da
per compe ardano sono visibilmente false; 5) la configurazione Replichero che la distanza . . ' .
che la rfiigu dei dintorni di Castelsardo, dove si arriva, da qua- tus. Ttbulis
.
e Olbi'a d md1cata dall /tznerario tra ii Por-
, essen o esatta .1 .
top
ogra ica 11 d
rte solo a cava o e per stra e cattive, SI sottrae ad
. . esiste m realta tra L S mente I dopp10 di quella che
lunqu~ padi ~onsiderazione tesa a farne ii pun to di partenza di stazioni della costaon~o? E~rdo e Terranova , attraverso le due
ognI updo. strade come si dice nell' ltinerario. es~e~do questa stes~ac~~e eph~1~tar~a e Turob?le minor; ed
tre(7ran1
0
' . . h .
maggior parte degh auton c e SI sono occupatI dell~ geo-
. m1gha ciascuna, ne risult~~~~a d;v1sa m .d,ue part1 uguali di 38
ne ~esto si e raddoppiato lo stes-
~~1 ntica della Sardegna hanno osservato che la citta di so valore. Ora ecc
. 1· ' o come 1eggo 10· d Otb·
gra a adi' Tolomeo non poteva essere collocata nel luogo che le mtg Ia, cioe Turobole 14 El h ·. a ta a Langon.es 38
7ibu1a uesto geografo, e ciascuno · d'I essI· ha cercato di attri- ste 38 miglia invece d' ' ep anta'.·ia 12, Longones 12. Que-
assegna q I . il totale dell~ Strada ~ae~ere semphceme~te considerate come
. 1. ne un altro, secon o e propne ved ute. d
Olbia a Longones f . ong~nes a Olbt~ o, se si vuole, da
bmrg N 1iesuo Javoro sulle gran d'I strade d e11'1mpero, Bergier · mette 0
avevano formato t'. r n~ aggwnte ~Ile c1f~·e antecedenti che
~ citta sulla parte della costa orientale della Sardegna che distanza senza ac;~.g~~~i ~ ~f,m~a. dIS~8. S1 ~add~pp~o cosl la
ques;a la costa occidentale della Sicilia, e nel luogo in cui il che valutando e enoie. 1 vedra, qui d1 seguito,
~~~tto dal continente alla Sard~gna e piu breve. 11 cavalier Car- . 1. . ~ue s ta Strada da Portus Tibulis a Olbia 38
m1g ta, mvece d1 76 e d . . .
b azzi in un interessante saggio sulle strade romane della Sar- assa d ' s~guen o .1e altre staz1oni fmo a Karates
d~~na, ~rede che questa.c~tta si tr?vasse nel golfo .d~ Arzachena; p n d~ Per la ~o~ta onentale si ottiene in di stanza effettiva. ii
va1ore 1 22s rrugh a h , .
ed ii padre Angius condivide e sviluppa questa opmione. ' c e e prec1samente quella che ci danno
1 1
La conoscenza che ho acquisito di queste localita, nel corso pdelrl'/a. ung~ezz~ totale di questa strada, parecchi esempl ari
e tznerarw dt Antonino.
dei miei lavori geodetici in Sardegna, prova che il golfo o porto
di Arzachena e uno dei piu notevoli dell' isola. Trovandosi alla
T~as~uria~o ora la verifica delle distanze reali e contentia-
mo~1 ~· con~1derare come buon i i dati della versione comune
portata delle flotte romane e quasi al nord, puo rispondere in dell Itmerarw. Avremo, come vedremo poi :
parte alle condizioni richieste per venire considerato come
l'antico porto di Tibula. Faro tuttavia osservare che nella Coclearia miglia romane 15
descrizione fatta da Tolomeo della costa orientale, che termina Portus Liquidonis 12
nel promontorio dell'Orso, questo geografo avrebbe collocato Fanum Carisi 25
ii porto di Tibula tra questo capo e la citta di Olbia, se, con il Viniola 15
nome di Tibula, avesse inteso parlare di una citta c0llocata Sulc is 35
nell'attuale golfo di Arzachena. Porticenses 24
II padre Angius, trovando nel testo dell' ltinerario, al pari di Sarcapos 20
me, un evidente errore di cifre nell'indicazione della distanza Ferraria 20
da Ttbula o dal Portus Tibulis a Olbia, si appoggia di preferen- Karales 13
za sulle 16 miglia che segna la strada per compendium (che, per Distanza da Portus Tibulis a Olbia 38 miglia
la verita, gli ha dato pressappoco la distanza effettiva da Terra- Ripetizione da Olbia a Longones 38
no~a ~~ golfo di Arzachena); egli respinge e corregge gli altii
datt, c10 che lo porta ad invertire l' ordine delle stazioni e a col- Avremo 255 miglia
loc~e Turobole minor, Elephantaria e Longones sulla strada
occi?entale, mentre il testo le colloca sulla strada orientale. che darebbero la distanza da Portus Tibulis a Karates .secon-
1
~~~.che. non si scopriranno dei documenti concreti, capaci di do tre testi. Cosl, sia che si voglia tene1: con.to delle d1 stanz~
~a,/ Ire. m maniera soddisfacente la posizione di Tibula nel effettive, sia che si voglia tener conto de1 dat1 dell~ .tappe ~os1
~~po~~\ Arz~c~ena,_ respingeremo questa tesi. Nell' attesa come sono nell ' Jtinerario , av.remo sempre la i:1pet!Zlone d1 38
. r1 che si spiega in mamera molto semplice ammettendo
assolu~ e mie Ipotes1 su questa citta misteriosa, che bisogna mhig ~' · lcolata due volte la strada da Otbia a Longones, e
chiave ~~~nte far figurare sulla nostra carta, poiche essa e la c e s1 sia ~~b l 's a Olbia probabilmente perche si ignorava che
Senzaencorre .e tre strade romane piu importanti dell' isola. da Portus 1 t u t · ,
distribuz·
b' .
re su Ito ad una carta e nflettendo soltanto sulla Langon.es e 1.1 porto di Tibula
··
erano la stessa cosa.
Ione e lad' · · ·
potevano . trez1one che queste tre strade divergent1
avere st p , f .1. . . l' L n ones. A sostegno di questa. ipo~e-
dallo stes ' uo ac1 mente pensare che, partendo tutte Ttbula, Portus Ttbu ts, . 0 g·· ta' che ho seanal ato di sfugg1ta
. . .' ra una part1co 1a11 o . d· ·
dell'isola so PU?to settentrionale per dirigersi verso ii sud s1 c1te10 anco d . d. te dall '!tinerano come 11a-
uattro stra e 111 ica
la terza p'a~:.: 1 ess.e dovesse diramarsi a est, l' altra a ovest, e qui sopra: su q iche due che vanno ad est, o, per
sguardo alla . per il centro della Sardegna: ora, gettando uno mantisi da questo punto, 1e un d Olbia o che passano per que-
conctizion 1· mia carta, si riconoscera facilmente che a queste dire meglio, quelle che vanno aTibulis- invece le altre due, una
non ' · sta citta cominciano a Portusl' lit . . al sud partono da Ti bu la e
assume uno sv·i puo nspondere che un punto in cui la cos ta ' d' · adoveste a ia ' t'd .
ste;e questo luI uppo repentino in due direzioni del tutto oppo- delle quali si mge . . cio che fa supporre che i due pun 1 . 1
ato 1'£rrebaw·ogo non puo' essere che quello dove abbiamo · f'1s- non dal porto omo.m~~' ' d ll 'altro e ci impegna 111nanz1-
Pro s1 · •tum Prom on tonum, · · · ero d1st111t1 I uno a ,
rv- 1110 e che oppure un punto che v1 sia partenza f oss . · arati h·
l'Vno 1., • a11 o stes ·1 tutto a ricercarli ill punt1 se~ infinito di esempi, che parecc ~
nal pu vicino al .so tem~o, possegga un porto. Ora •. 1
Sappiamo, da un nume1~ a citta che ne erano, talv~lta ,_ ~ssa1_
di ~ibe queno di Lo~apo tn question~, e .anche i~ piu set~entno-
D ttla, come ded g~n S~rdo, che 10 ntengo s1a stato II porto porti derivano ii Jorol nomeqt:esti nomi erano Ioro attn?u1t1 ~f~
. e che, in ta cas~, , nella zona e pers1110 ne '
re p~vo dire, prim u~.0 poi dalle misure stesse dell' ltinerario.
le a ~&er~ ceni dat~ d \ t.ut~o, che nell' alternativa di adottare o
~~~~~~·~anza che queste c~t~I~vl~~-~n~rossimita imn:ediata: ~a~~
. . non a causa e ' . di una c1tta conosc1u '
rir0r~e ! 1 che entr~ e . ltinera.rio, io mi atterro preferibilmen-
1 1
p~ovmcia, ~e che questo o quel p~1 to i desig,nava talvolrn ,sot-
' ,, n IU()~P 1
ngere quell~o1 ~n alcuni dettagli sulle stazioni, e prefe- piamo, anc , articolare e che o s ~ ll o dell'l c1tta da
11eJ P'~o act un altro ~ e non indicano altro che la distanza da aveva ii suo nompeaf.t'icolare, ta! altra sot.:o c~:~osc iuto "ora sotto
' rl'/p,11~. Angius, n~n san~o questo metodo, opposto a quello
1 1 t questo nome · ii Pll'eo e1c1
o . per esemp10, . d. Atene ecc. ecc.
I'
1
tin ~~ 11 da Poriu~· ~~~ro. conto delle cifre dell a strada per
11 cui dipendeva ,. otto quell o di Porto I . . . tr~va n o ancora le
1
lla~eonuo ·. 1 ulis a Olbia e adottero le altre. questo nome, OJ_a s di Lo11go11sordo, dove s1
,, )
ci 0 che puo avere d'inverosimile, a prima L' attuale poito /8 /
r
d tte rientrare in questo caso (un · Antichita
· di La .Testa. Abbiamo vista
. ·
·ne dell 'antica Longones, oovrteo e conosciuto ai nostri giorni z10m romane assai meglio conser ' in Verita d
ro VJ
fatto singolare .e ~
, he questo p II d. mo~aici e anche dei resti di cana~~te0 d~lle ~recedeel~e Cost
sotto due norn1 d1fferen ,
ti uello di Longonsardo e .que o I
d non restano che le rovme, Santa pe111sola della Testa o di Santa R P1cco1t acq nti, con~~
Santa Teresa. Di Lonbg.ontsarchoe non ri sale che al 1810-1812 (e come al padre Angius, che queste ~Pa;ata. Ma s~edotti, nei~'
che ad una citta ad una villa di va ovine debbano ~bra a ma
Teresa e, un nu ovo . ad ita
I orto di Longonsardo) ne1 suo rappo rt o
lo sviluppo della popolazione noncanze o ad un bonferirsi p~:
che si trova ~ o.ve~t . 'fopo ones era sulla riva orientale del porto, · - · poteva rg0 1u
m un punto cos1 circoscritto· e le
con la citta d1 Trbu .a, ng si piu a sud, come diremo piu avan- . , ' nav1. nonessere co ns1ct . ' Perche·
rnentre 7!bula,dove;:~~~a;veva luogo dal porto di T~bula o da essere s1cure ne da una parte ne d 11 , Potevano erev 01e
ti ; ecco perche la ~eva andare ad est; mentre, per s.egmre le stra- mare, che vi forma due anse e bas a al.tra del!' istrnquasi mai
Longones ses1ddol d si partiva dalla citta propnamente detta, tuttavia che ii ruolo di Tibul~ nell' 1~? e pi~no di scog\? d?ve ii
de deJl' ovest e e su , · · se do vu to assai piu ~Ila sua posizio~~e;ano d~lla Sar~~ R1teng0
. ·. · ne esporremo le nostre 1potes1. cause; peraltro non e detto che quest ~tt~ntnona\e ch gna fos.
sulla cu.1 ub1 ca~1_0 detto qui sopra: l) che Tibula non poteva
Ab biarno esten sione particolare. Bisagna a a _cma abbia rnai: ad altre
- d giaTolomeo colloca la c1· tta- omo111ma; · 2) c h e 1o
citta di Nora e di Tharros collocate ~gtun~ere che, ve~Uto una
essere la ove ·
. ·f desc rive i T1bulatu ·· co me g 1·1 a b.1tantl· d e II a
stesso "?,creog1ttentrionale
ao . te di quella di La Testa, potremmo in penisoJe ancora e~do le
della Sardegna; 3 ) c h e per questa ben trovarsi in quest' ultimo punto ten~are che Tibufc~iu Strei.
cos·ta p1u·1 se ·to di Tibula doveva essere 1·1 ptu ., . I .
settentnona e,
ra cr1one I pOI · . . ·
t che facend o un a sempliciss ima e ~rntur~ lt ss 1ma correz.10ne
· c~tta ~osse_ un po' pit1 lontana, due. rnir~i o, ~ttavia, chePotesse
4 d1 cm abbiamo parlato qui sopra. g a piu a est e nelquesta
. dell' /tmera rio otteni amo, pe1 la di stanza da Olbw al · h. ' d. PUnto
al tes to . I d. 1· T ra Ie antic 1ta 1 questa penisola ct·1 La
porto di Tibula~ un va lore che s1 accorda co n_ e. 1 s.tanz~ r~a 1:
A tutto cio agg1ungeremo che, ave ndo d~ll e. 1 ag 1 0111 suff~c1~nt1
chero,.
di citare
h un. sarcofago che da alcuru. anru Te~ta .non dimenti..
per co ll oca re presso l' attuale torre dt V1gn?la la Vuu.ola a II 1stmo c e umsce La Testa alla Sarde na , ~tace in mezz0
dell ' /tinerario (da non co nfo nd ere con la staz1one o mon~ma sto sarcofago mi era stata segnalata da g 0 es~stenza di q
go, !'abate Altea, gia nel 1822. Al rnoun eccles1astico de! luue.
sull a cos ta ori ental e, presso Fanum Carisi) , che era la pnma · . rnento dell . 0-
stazione dell a strada occidentale partendo da Tibula , av remo escurs1one m questo luogo , dovetti fati·c are molt1s . a. nua prima
Ja distanza di 12 mi glia roma ne date dall' ltinerario, se mettia- varIo; e non fu che dopo parecchie ore ct· s~mo per tro..
. .. d. I una osh
1110 qu es ta citta di Tibula in fo ndo al porto di Longone .o Lon- c h e nusc11 a 1ssotterrarlo dalla finissirn b . nata ricerca
. · . a sa b1a ch .
gonsardo co me si vede sul picco lo frarnme nto della mia carta ammucc h 1a.no mmterrottamente su quest'istmo e 1venti
gra nde inserito ne ll a Tavola !,figura 2. Questo luogo e oggi in sarcofago s1 trovava nella cava di grani.to f · Un tempo ii
· s ruttata d · R
pa.rte co ltivato, e diviso in pi u chiusi, cio che rende le ricerche ne II a parte nord d1 La Testa; si voleva tras rt 1 ai. . omani
molto diffi cili . Tuttavi a vi ho visto de i resti di costruzioni laggio, ma arrivati sulla sabbia dell' istrnopo ar odal vicino vii-
·ff. I , d , essen 0 au
roma ne e ho av uto tra le rnani le urne sepolcrali e delle mone- i e d 1 1co ta el trasporto, lo si abbandono I'1 . , mentate
te roma ne trovate in qu ello stesso luogo. Tra queste monete ve ad essere ricoperto dalle dune Ho avuto oc' si~che non tardo
. . . · cas1one di d
n 'erano del tempo de lla repubbl ica rom an a e di quello deg!i sul luogo parecch1 anm d1 seguito, e ogni volta er ritr an are
imperatori, fino a Probo ea Carino; cio che sembra dimostrare s~cof~go era necessario cercarlo a lungo sotto la sabbovare ti
che questa loca lita ospita va un tempo un abitato che sarebbe gmepn che crescono sulle dune). Ne do qui sott0 iaf, fra 1
riproduzione. una edele
es istito per tutta !'eta di Roma.
D.M.s.
Co R. ~.J E l 1A E
l. I BVLLESl~E
\JIXtl ~NNIJ'.
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CL. A MAlti\~l 1 "S
Pt\.'rER•fT ·COi\
NELi~ \1£N".r1A
MAT ER· F IL-AE
P I nJ ~ IJ'J' I N\f\[.~
.,.~· :- ~ -w
~,,-~ J' ~~~~~~:::::~'::~~~~~:::----~~~~~!!t:~=-
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c-. ...1 ~~~..___
182
ancora in questo luogo, come nell'isola di Caval-
Si trova:ene alia Corsica, delle matrici di colonne e anche apertura dell' atlante dell a ri .
/o che apP t'che1 colonne abbozzate dai Romani nelle cave del costruita sulla st P ~a parte d1 questo lavoro e
de11 , attuale strada reale
essa scala si n 0 t , .
parecchl~ an sa che forma le rocce di questi isolotti. Le cave di h ' era_c?me ii tracciato
bel gramto;~ta anche Santa Reparata ?al n?me di _un'antica Torres, sia attraversato' i~ e parte ~a Ca~han e finisce a Porto
La Testa, fornito le colonne della ch1esa di San Giovanni di che un tempo un1·va 1 d ~arecchi punti dalla strada romana
L . e ue c1tta
chiesa, _hanndoe anche, ed e probabile, che alcune colonne del a d1fferenza tra queste du . d
· . s1 ere
Pisa,
· ·
a·1Roma abbiano 1a stessa ongme. non e notevole II 1· e stra e, prese nel loro insieme
· cava ier Carbo · h h · '
Pantheo;e uesto sarcofago non ~ia al p~st? che_ gli era stato e scienza l' intern la d. nazzi, c e a dlfetto con abilita
B~nc od inariamente e benche anche io ignon dove abitas- questo confronto: voro l costruzione della strada moderna, fa
desunato C gmelia di Tibula per la quale fu eseguito, nondime-
uesta o h ·
se q . questo monumento una prova c e autonzza a crede- Lunghezza della strada attuale
234.821 metri
no rrovo mta citta di Tibula si trovasse nelle vicinanze. Lunghezza della romana
re cheques 235.800 metri
differenza
. a del Buon Cammino. Concludero questa digres- 979 metri
La ch1es h . , . .
. f e un po' troppo 1unga, ma c e m1 e apparsa md1-
st0ne, b?{s con un altro dato che merita qualche considerazio- meQuesta di~f~renza _deve essere ancora rid otta di qualche
~~nlas~;·e ad un_miglio_ di dist~nza dal luogo_dove n?i ubi- a ~~ perc~e 11 cava~1er Ca~·bonazzi .calcol a ii miglio romano
1 0
. l'antica Ttbula, s1 trova, m una bella p1ccola pianura, d"1 148 metn mentre 10 ho ntenuto d1 dover adottare ii valore
chiamo
una chiesa antichiss1ma · ded1cata
· a N o stra.S igr:ora
· d e l Bduon 1, 481480 metri . Ora, essendo la lun ghezza totale della
· 0 La dedica di questa cappe11 a mi spmge a ere ere st_rada ron:an_a da Cagliari a Torres, secondo le pietre miliari,
Cammtn
che ii sentiero · che passa l'I v1cmod
· ·
•. e c h e port~ I· segm· d 1· di 1?9 .~1gha romane , avremo in mi sura metrica 235 .555
un'antica strada, fosse un temp_o I una certa importanza. metn, c10. che dara, tra le due strade, una differenza di soltanto
734 metn per l'i ntera lunghezza: coincidenza notevolissima
C osciamo in Sardegna altre ch1ese con questo nome e tutte
per due strade costruite in due epoche cosl lontane l'u na
on nei pressi di una strada di gran traffico. Quella del Buon
sono . . . d , . bb d dall 'altra, e che, dopa tutto, non hanno di veramente comu ni
Cammino, in Gallura, d1 cm stian;~ trattan o, e ogg~ a an o- che i due punti estremi. Le pietre miliari, in cui sono visibili i
nata perche non c'e piu gente ne m questa zona ne nel porto numeri delle miglia romane e che sono presenti ancora sulla
di Longonsardo. 11 nuovo abitato e, come abbiamo detto , a strada o ne so no state portate via per conservarl e, so no sei;
Santa Teresa e la strada che vi porta lascia Buon Cammino un quattro di esse indicano la distanza da Torres e due quella da
po' in disparte, sulla destra. Cagliari. Ci riserviamo di dare, qui di seguito, le iscrizioni che
II sentiero che da quella cappella portava a Longones non vi sono incise. Ecco, intanto, i numeri delle miglia partendo
poteva essere adatto al carro, perche bisognava _sup~rare ~n dai due capolinea:
burrone profondo o piuttosto un grande crepacc10 s1tuato m
fondo al porto. Questa strada non ebbe ulteriore sviluppo; per-
che se si fosse sviluppata tra le rocce granitiche che rendono DISTA ZE DISTANZE
questi luoghi cosl scoscesi, se ne sarebbe trovato qualche Punti Partenza Parte11za parja/i
segno. Ma a partire dal fondo del porto e dallo spazio in cui della strada da Torres da Cagliari
situiamo la citta di Tibula c'era sicuramente una grande strada
di cui si vedono alcune tracce. Questa via andava diritta alla 0 159
Porto Torres
cappella di Buon Cammino, per dirigersi poi verso sud e divi- 16
dersi come si vede nella Tavola I,figura 2. Pietra miliare di Scala di Giocca 16 143 }
Non eimprobabile che la chiesa di Buon Cammino abbia
sostitu!to unfanum dedicato un tempo alla Buona Dea (Clodio
f~51ucc1so da Milone vicino ad un tempio della Buona Dea che Pietra miliare presso Torralba 39? 120 23
! 83
!~do ; ~a ~oi !aremo osservare che, diri
CAPITOLO SETTIMO v1llagg10 d1 OLLena, questa strada and genctosi Ver
. . ava per so \'
trare que II a d1 cm par1eremo qui di se ? cos) dir attuai
nell 'Itinerario di Antonino ii Caput Tyrsi e Sorabile, e di la p gu?o ne\ su0 ~·a incone
La Sardegna costa orientale, bisognerebbe farla' pa~r aria ritornar rcorso tr~
. dere riauardo all'ltinera- cessibili. Lo svolgimento che io le att~~~~ Per zone ;u Y~r~o la
metodo. Avendo scelto d1 procoedo che per la geografia di to Jungo una strada battuta e non scost Jc~, essencto as11nac.
. I'detto di Antonmo, · allo .stesso . m d saminato tutti. l· manoscn·r- mi sembra preferibile e conforme allo sa~. 081 quasi da\e\ffettua.
1:/-:oJomeo ho innanzitutto numto .e ehe mi sono potuto procura- to de 11e d ue gran d1. strade htoranee
· dellapinto
S
che detto ii a costa,
10 ' . . . dell' ltinerarw c . . d. ardegna. traccia.
ti e rutte Je ed1z1oni .1 · aior numero di vanant1 e l
re, allo scopo di ottent~~~~ c~::;; propongo di trattare in 9ue- Sulsis. Girasol e un piccolo villaggio · .
chiarire megho la ques d 1· to riprodotto dalla traduz10ne toll, di fronte all'unico approdo app vicino al Pono ct·
1
sto cap1to · I [L'elenco ettag ia '
o.. . f
·
t fra le diverse vers1om, · , II a·
e a e pae1- paraggi. Le misure .che partono dai du:n~ P~ssabi\e di lor~
di V Martell!, e ii con ron o no a far collocare m que~to luogo l'an~c~ti lat~rali con~~esti
ne 245- · 266 del volume N.d.C.].
, d.. f Javoro erudito, ma so Jtanto d.l che sembrerebbe aver lasciato nel nome di G~tazione di s11 fo.
.
II m10 sc
opo non e . t alcuni elementi certi ne II ' ut1·1 izza-
I are un · analoga a quella che conserva il villaggio ct· ;asole una tr sis,
offrire al lettore a~pass10n a o . cia all'antica citta di Sulcis, sulla costa oc .'ct alma Sols i:cfcia
zione dJ que
. sti ant1ch1 documentt.
I d .
.
esta esposizione senza testimomare
. Darga l t,. 1a stra da d oveva passare pressoc1 entale : panenct ' ac.d
0
N posso cone u e1e qu . d. t Cammin.o, di la ad un'altra di Sant'Anna una ch1esa di Bi1 a
. on .a . d' Avezac la mia profonda grat1tu m~ per tu -
salita di Genna Silana e scendere quinpd~rf~uperare l'asp
011
d1 nuovo al s1'?nm I . ha fornito e J'ampia informaz1one che . I 1no Q· ra
te le rnfonnaz1doni. c .1e '~; avoro che sta preparando sugli antichi d
seguen o quasi sempre un torrente la cui fo . a 1raso/
81
eal1 ha vo luto ar rm su . . . I t fo torre di Santa Maria. ce trova presso 1 ~
. ,,, . .· Le precedenti pubbJicaz10111 d1 guesto va en e geogra
rtrnei a.ii. · t nte lavoro
fanno ben sperare in questo nuovo e rmpor a .
Porticenses. La lunghezza della strada ind·
La strada "A Portu Tibulis Karal.es". L~sciamo, pe~ . ii rio ci porta presso il Sypicius Portus di Tolo~cat\dai~' ltinera.
I due stazioni di Turobole Minor e d1 Elephanta1 ta, accorda con quello di Porticenses . Non credeo, 1 cui. nome si
rnomento, e . t d I Je · quest1one
stra d a 111 · s1· avv1cmasse
· . proprio al mao tuttav
E 1a che la
di cui si parlera piu avanti, per segurre questa s ra a ungo
che, come osserva il padre Angius, essa nonre. questo per-
sue 225 miglia. seguire altra direzione che quella della strada a~vr~bbe potuto
Coclearia. JI padre Angius ha notato delle_ rovi ne romane duce da Tortoll nel Sarrabus e di ta a Cagliari. Pa~a ed che con.
pre sso ii torrente Baddiuni e la c h1e sa d1 San Teo ~~ro sis, e dopo aver oltrepassato Bari, si trova una terzen odaS11/~
d'O vidde, nelle vicinanze dello stagn~ omommo. Cond1v1do N. Signora di Buon Cammino; si supera, quindi, la ~o~t~ellad~
questo suo giudizio, giustificato dalla d1stanza tra questo punto Guadazzone e si s~ende in una. bella vallata, separata daf~dt
e Ia stazione successiva . Quanta alla d1stanza da Olbta a da una catena rocc1osa, per amvare all'altezza della t d~re
G· · d. S [' d · h orre 1S
Coc/earia ho dovuto aumentarla di due miglia, perche le 15 p wvannQt 1 ara a, d?ve ~o o cr~d.uto d.i fissare ii Sypicill~
mi alia ind,icate dall' ltinerario potevano coprire a stento ii trat- ortus . . uest a torre hwen e dal v1cmo v1llaggio di Tertenia
to fn Jinea retta tra le due stazioni . Uscendo da Terranova, presso 11 qua 1e co 11oc iamo Saralapis , con tutta probab·1· 1:
. 'd d .p . Ila
bi soana fare un gran giro attorno ad uno stagno e quindi una ant1ca res1 enza e1 orttcenses, che in questo caso avrebbe
salit~ e una discesa per aITivare a Ovidde; cio che porta lo svi- avuto per emporium il Sypicius Portus. Queste localita so~~
luppo della strada a 17 miglia romane. citate nel testo di Tolomeo e nell' Itinerario.
Portus Luguidonis. Ho gia detto qui sopra dove credo potes- Sarcapos. E forse il villaggio di Muravera, sulla riva destra
se essere situata la Feronia di Tolomeo. II Luguidonis Portus del Flumendosa (l' antico Soeprus). E il capoluogo della regio·
doveva essere ii luogo, oggi paludoso, che si trova alla foce del ne detta Sarrabus, il cui nome sembrerebbe essere una defor·
fiume di Posada o nel punto detto La Caletta, dove attraccano mazione di Sarcapos . La lunghezza della strada supera di un
ancora oggi bastimenti di piccola stazza. II nome di questo por- miglio quella indicata dall ' Itinerario.
to deriva senza dubbio dai Liquidonenses, che dominavano in
questa contrada, dalla riva del mare fino alla citta di Liquido o Ferraria. Seguendo l'unico svolgimento che si puo ipotizza·
Lugdonec, di cui si parlera piu avanti . re per la strada da Muravera a Cagliari, cioe percorrendo
l' attuale strada di Buddui, lungo i due torrenti che scorrono a
. F~m~m Carisi. II padre Angius ritiene che la strada passasse est e a ovest della montagna dei Sette Frate.lli'. si arr.iva alla
a1 p1ed1 del Monte Alvo e attraversasse il Monte Piccinnu- io chiesa di San Gregorio, dove la vallata commcia a d1ventare
pen so, al contrario, di ~verne identificato le tracce Jun g~ la meno selvaggia e ad allargarsi.
costa, passand? pre~so _ Ii Capo Commino; di la si segue una Ferraria non poteva essere situata piu in alto. C'e un erro:
strada, adatta a1 earn, fmo all ' antica foce de! Coedrus, ingom- nel testo, per quanto riguarda la distanza che I~ sepa~~ a
bra di ?tme ch~ ha 1~no fatt? de~ia~e i.l fiume verso sud. La cap- Cagliari ; giacche la versione di 13 miglia non P~~ c~n;~:;~~'.
p~lla dis.. M~11a d1 ~are e antich1ss1ma; vi si vedono le ravine con le misure del terreno: pensiamo che nelle edmom
d1 costruzio111. che m1 .sono ~en:brate romane: e molto prababile nerario si sia messo un XIII invece di un XVIII.
che questa chi es a abbia sostitUito I' anti co F anwn.
ora elenca
Un' altra strada _da no rd a Karates [11 L~marrn erso \a
.· Vin!o!a. A partire da Fanum Carisi si doveva costeggiare la qui le stazioni "certe" di un itinerario alternativo'. attravd. 172
Iiva sm istra ?,el C:oedr~s ~he non si poteva attraversare che su d d l1'1sola i
Sardegna centro-orientale, dal nord al s~ e, tte;za delle
~111 ponte ~ piu di un miglio dalla sua foce; e soltanto Ia che le miglia (ma l'autore stesso ha forti dubbt sull esa
IOCCe dell attuale montagna di Ga/tell/ com;nc1'ano
d II · · · "u a presentare distanze). N.d.C.]
.e e nve. capaci di sostenere gli archi d' un ponte. In effetf .
. · fondo
t1 ovan~, m questo pun to, le ravine di un grande ponte 1 I s~ . d trovars1 in
costruz1.o~e mi e parsa romana; la strada doveva oi . _.a cu~ Turobole Minore. Questa staz10ne oveva
. . hiamato
Ball eAcea
verso Vtnwla , che io collocherei nel villaggio di D~r G~1.'.1fersi al golfo d1 Arzach.ena, presso i 1 1uogo c
passa va nelle vicinanze delle acque minerali di S A g t {1· orse ('guado della vacca'). ..
. la c1\11i
Ang1us , .c ~e situa ii Fanum Carisi verso l ' in:~rnnzu . . pad1~e · i testi diano ·te
Monte P1c111n.u, travando vicino al villaga· d . Of' o, presso ii Eleph.antaria. Porto Pu/lo ? Sebbene tutti Tt' con cui ques
detto Virriola , crede di ri conoscervi la ~;,~;~la 'ct· i~na.un luogo di xv e
miglia, noi diciamo XII; nota la facl I a
1 cu1 sttamo par- cifre possono essere scambiate.
/ 84
Ci si arrivava passando presso l' attuale chiesa di
Longones.l e seguendo 1·1 sent'1ero ancora es1stente
.
che con- e dato che
bb' queste stesse montag d 11
Sall Pasqua ~a chiesa alle rovine di Longonsardo. ~ ia~o ?etto, abitate dai Col". . ne . e ~ G~llura erano, come
duce da ques mcurs1om devastatrici e I st e da1 Balan , celebri per le loro
i Da Olbia la strada passava vicino al castello di ~omani,, e del tutto proba~~~e ~~~erra che fecero loro i soldati
C.aputi eTyr
S
oca· medievale, presso 1·1 qua1e es1stono
· delle pietre ~ un d1staccamento roma h questo luogo fosse occupato
Te./t.1, ~ Efsa doveva se~uire ~er. u.n certo tratto la v.all~ta, per poi ~1o?e rnilitare; in questo ~~s~ c. e fosse u~a vera e propria sta-
~11~an. . Una diramaz10ne s1 dmgeva verso Caghan, passando 1~d1carci la stazione di d' ii nome d1 Gemellas potrebbe
div1ders1. tagne di Monti e di Ala, e andava alle sorgenti del Tir- s1 parlera nel libro segu unta I quelle due coorti geminae di cui
en e.
per le mf;ntano da Buddus?; l'a~tra .a~dava a ,ric.~ngiungersi alla
so, nond Gemellas a Luqutdo, di cm s1 parlera pm avanti. Lugdonec (Luquido?) p
strada a d.
sava per San Salvatore. rJ1rJendo da G~mellas, la strada pas-
le del Monte Limb . l u va:a ~ seguiva la base meridiona-
·le Sebbene esista in Sardegna un villaggio di
Sora bt • piatto. Le rovine a~~· ~n un temtono. quasi del tutto uniforme e
ll bisogna cercare que11o d'1 cm. c1. occupiamo .
nei dintor- Luquido, sono ancor~ n a:tro,. do.v~ io credo di poter situ are
s~;. ~e, ni in un luogo in cui si vedono antiche rovine cono- muraria e di parecchi ed~f~~oh ; v1 s.1 vedono. i res.ti di una cinta
1 onlla'zona col nome di Sorovile. 11 padre Angius sostiene
01 . to e alcune tombe· . ~ ic.1 romani e le ro~ m~ d1 un acquedot-
che glineabitanti di .Fonm· s1· ntengono
sciute · 1· d'1scend enti· d'1 quelh· che piombo mone ~ v1 s.1 d.1ssotterrano ogni g1orno dei tubi in
abitavano a Sorovtle. za, in q~esto l~~g~e~.e mc1s~. !utto, insomma, prova l'esisten-
ancora la sede d' ' 1 una c1tta romana, che nel Med ioevo era
Biora. Sembra che la P?si~ione .di 9uest~ antica ~tazione Q . , 1 un vescovo, detto Episcopus Castrensis
d bba essere fissata presso 11 v1llagg10 di Sern. Per amvarci da C tuesta{itta puo.benissimo aver avuto, un tempo ii n~me di
as rum ugutdoms, come ii porto di Feronia ci s~mbra aver
S~rabile si dovevano attraversare gli attuali territori di Ovodda, avutodque~lo di Luguidonis Portus; Luquido o Lugdonec puo
Tiana, Sorgono e ~tzar~ per scender~ lunl?o la vall ~ t.a aver ato 11 suo nome
dell'Araxisi, costeggiando 11 .torrente omo?11?0, fmo nelle v1c1- . all ~ 1eg1one
· · detta Logudoru, il. cu .t capo-
luogo era A~dara.' v1llagg10 ora quas i distru tto, non molto Jonta-
nanze dell'antico castello d1 Medusa. D1 la la strada doveva no dalle rov me d1 Castro.
virare a sud, passando probabilmente per Valentia, a 10 miglia
prima di Biora. Hafa. AI tempo della costruzione della strada reale si scopri-
rono, ai piedi del Monte Pelao, non lontano dal Monte Santo e
Kara/es. Da Biora l'antica strada seguiva quasi dappertutto sull 'antica via romana, resti di costruzioni romane e di tombe
la direzione della nuova strada provinciale di M andas; ma, arri- con degli oggetti antichi in metall o; ii Juogo in cui si fecero
vati all'altezza di Ussana, si trovava un ponte i cui resti sono questi ritrovamenti e sito alla distanza indicata dall ' ltinerario
ancora visibili e di qui ci si dirigeva a Karales passando per il per la posizione di Hafa , pa11endo sia dalle rovine di Castro ,
villaggio di Sestu, che ne dista 6 miglia romane. Alcuni testi considerate lugdonec, sia dai dintorni di Mulargia, dove era
dell' Itinerario danno, in totale, 173 miglia. In tal caso bisogne- certamente l'antica Mo /aria; ii padre Angius crede di poter col-
rebbe adottare, per la distanza dalla sorgente def Tirso a Sorabi- locare questa stazione nel territorio di Giave, ma, a mio avv iso,
le, ii valore di 46 miglia invece di 45; ma io preferisco la lezio- le distanze vi si oppongono.
ne 45, perche la somma totale di 172 miglia tra Karales e Olbia
egiustificata da due pietre miliari di 166 e 170 miglia trovate in Malaria . Sebbene l' attuale villaggio di Mulargia , situato a
loco e distanti dalle rovine di Olbia la prima 6 miglia e la nord di Macomer, si trovi un po' di stante dall a nuova strada,
seconda due. che non segue sempre le tracce dell ' antica, non riesco a du bi ta-
re della sua identificazione con l'antica Malaria. .
La strada "A Tibulis Karales". Non potendo avere questa E tuttavia probabile che questo misero villaggio no ~ ?ccup1
strada .centrale (213 miglia ?) lo stesso sviluppo delle altre due ora ii luogo dell ' antica stazione; forse questo nom~ gli e _st~t~
lateral! che da Tibula o da Portus Tibulis passavano per Olbia e dato per la qualita delle rocce sulle qu~h. Mola.na eia ~~s t1 u1ta,
per Torres, ci resta ben poco margine per collocare sulla nostra esse sono precisamente quelle con cu~ 1,s ~rd1, mode1.1:\~o m~
Cartala prima . st az1one.
. La scelta non puo, essere che tra 1' attuale gli antichi fabbric ano le loro mole ( mac 1.ne ): le pw o1and1
percorso di Cu d · . . , sono fatte 'con un porfido trachitico e le p1c~ole, che so~o ~~
non d ra on e que11o d1 San Salvatore dz Nulvara. Cos1 piu comuni, con una lava nera e porosa, che ncopre II suo o i
apie ovr~bbe esserci dubbio: il primo conduce attraverso rocce
svilu~~ e .ungo ~na selvaggia vallata; il secondo, al contrario, si questa zona.
quale ila m mamera dolce e naturale ed e il solo punto per il b delle tracce sicure dell ' anti ca strada,
Sost~~o sardo possa penetrare nel bacino della Gallura. Ad Medias. Su 11 ~ ase d vesse trovarsi esattamente sull a
distanza eu do ~a queste considerazioni, dalle ragioni dell ~ penso che Macopstsa n~n o sse legaermente di scosta. Credo
1
che ho rite a a n~tura del paesaggio e, infine, dalle posiziom
.
v 1~ ro.mana,
ma che ne nmane b d M d.
..,,urres a Kara/es, si trovasse a. e w.~
Gemellas tnu to di assegnare a Tibula e a Luquido , situero qumd1 che andand~ da 11 . M 1 . Quell a di ad Medws non s1
salvarore diraNulv 1e tre h' ·
~ iese .~1 ~a~ Paolo, San Bachi~io e S~n
subito dopo la staz1o?e di, .o a:1a: Non saprei proprio dire se
incontra in tutti i test1 dell ltine1a.nho€ si trovava a meta del per-
ne delle due st dara, ma pm v1cmo alla prima, all a d1ramaz10- · stato dato pe1 c . · ·
aTerranova ra e .che oggi conducono da una parte da Tempio questo nome !e sia . c . i Malaria e di Forum Tr?1a111 ; ~ mve-
Passando perp~r Rio della Scala e Telti e, dall ' altra, a Oschiri corso tra le due staz10t11 d
· d part! uat
. tali· la barande via da .T1 bula
•
a
·,
Ulla mia cana an Salvatore (si potranno vedere questi dettagli ce perche divideva m ue d M /a s si troverebbe tre m1glta p1u
grande). Karales: nel primo caso, a . de ~ nel secondo sarebbe a J I 0
eta della stl a a
Ge111e//a a nord de 11 a m d Kara/es. .. ·
PUnto d' s. Collocata . . miglia da Tibula ea ,94 ~o all a meta delt a ~trada da . ru11 e~n~
0/b· 1congiun . come credo io, s1 sarebbe trovata nel Ad Medias non e pe1 di 159 miglt a, la staz10.ne. c
il n'a e l'altra da rone. dell~ due strade, l'una proveniente da . rche essendo questa . . che di sta 80 m1glt a da
log~nie di Gemel[ uquido; s1 potrebbe, in questo caso, spiegare Karales pe : ttosto Fo rum Tra1an1.. sia stato imposto
~L~~~e~a~e~:~:~arales. Si rpi~~~z~~~: 1~ ~ 1 ~~~~zo di due punti .
11
qucsta quella di y,as con le due facce di una pietra mili are ana-
!Jo,,,· ap · ongres ch .
.,,1na .ec1ale coll ocaz.' e era s1tuata su un bivium·' ma per a questa staz
ione per la sua
., sopra
(Jj bo; ~llo stesso te ione. e per. la sua posizione elevata ch~
1fllPort· di esterni la f rnp?, ii bacmo interno della Gallura e 1
. . d quanto abbiamo detto p1u .
T, ·a'}·an1 . Si ve a
· de ant ' unz1one d'1 questa stazione doveva esse:e
• c ~ lllilitare
Forum 1 . citta parlando
osizione d1 ques 1•1
11 0
•, <: a d~, campi . ·d ra, dato che i Romani stabilirono 111 ·a Torneremo sull ~. ~
vgate le elle staz·
> 'l" e . 1oni. m1·1·1tan. ne1. luog h.1 1'd one1. a Othoc . ..,,.b la a 511/u.~.
popolaz1oni sempre ribelli dell e montagne; dell a strada da 11 u J85
.. . ntenaono sicuramente un suggerito dalla sua distanza d ll
ea olitanae. Tutti I test1 cotazio~e. U Carbonazzi e ii quella tra questo punto e Port~ ~ stazione Pre
er:O~:·'~:i ~at(che riguar!~~o q~:is~~:ro che Ia pietra miliare di molta fede alle etimologie orres; anche cedente
no-ius insistono . 1· d. di.stanza da Karates , mentre, ne11 , attua Ie name d1. questa Joe, credo
r , tutt av1a. d'se .non Pre da
pa dre A o . d.
Fordongianus in I_ca
79 m10- ia J • , 6 0 h
~arebbero 88, ewe 1 . a. t C?ca,
36 che indica I' Itinerario. La chi a lt~~na deform~· ricon 08 ~ 510
I' ltinerarw, ve ne 6 K ·ales Poiche Ji s1to d1 Otho- su Sassu Erula) si trova al\a d~: 1 ~an Pietro ~~ne di qu:i~e
secon do . e e 3 a a1 ·· · . . a Sorso e da Osilo a Tergu. II a~zion~ de\\e str;rr11/i (o do
uae Neapo 1aana. . . rte di Tharros e d1 Neapo 1is ,
aII e,Aq JI os1zionI
indicato da eIIP descnz10n. . e della strada seguente, e d
ce to per questo problema dice cphe. Ang1us, cui ,,.,.de da N,, 1e.
ca e · .
P tetro · d ' intorno 11 , ...1son . v,
come vedremo ne if sito delle acque di Sard_ara , Ia correz1one s1 ve o~o delle ravine che ve a antica ch· o r1vo1.
essendo certo anche ""ettuata sulla d1stanza da Othoca co convento d1 Benedettini e che 1 ngono attribuit iesa dis
. ente essereeu ' . . , h d. conduceva, secondo me a 'T'ur a Strada che da qe a un anr,·
deve necessanam_ . veda nelle pagine precedent1 ~10 c e ico . . , '' res avev Uest ·
alle acque termal1. ~I d. rroJomeo. I due numen che danno facile. Potrebbe dars1 che ii Fanu d1. a un trace' 0 Pun10
sulle Aquae Ne,apolltanae I 1' . d
ano f ra posto alla chiesa di San Pietro. m Ercole avess~~to l1101t0
·
della stra da 1·n questione non s1 . accor
. asc1a10 il
le due somme , . erario eccederebbe di 9 m1gha; e queste 9
Jo:o:_ il testo de~J :t~~e l'ltinerario da in piu per Ia distanza dal~
miglia . sono qu 1 ll A7•1r1e Neapolitanae. Questo errore m1
Turres. Dalla stazione precedent 1
verso S orso e seen dere con dolce pe ct·a strada doveva d' .
· , d Othoca a e c• V ·L'
la citta I · ·e SI. puo,
• d
, pei·altro , spiegare 10 qualche mo o con do probabilmente per I' ottava piet~n 10 fino a Turres tngersi
.
sembIa SI.
·curo
d. CCIV con CCXIII; ma come supporre che un nel Medioevo si trovava ancora i;a ~fictav.um lapid~np)1a ssan.
Ia confusione I . f . · XXXVP Lo ignoro· ma nome e conservato dal fiume e dal pov't a~g_io d' Ottava .d°ve
XXVII si sia potuto tras ormaie in . . , , n e v1cino. , I1cu,
. tengo fenna questa correz1one, che e basata sulle
nondImeno . . . II . T .· Nure, o Nura . Da Turres a Carbia 1 .
distanze effetti ve e sulle ind1caz1001 de e p1etre rn1 ia11 . · , a cu1 po · .
certa, non v1 sono che 18 miglia roman 1 s1z1one ep
·· · M e ungo un . ure
La strada "A Portu Tibulis per compendium l!lbiam": st mmterrotta. a tra questi due punfi l' / . ~ p1anuraq
·
z10ne
ct · N ·, tznerar .
1 ure, c10 che ci da per la ct·tstanza .tnw s1tua. la sta.
ua.
·
R1conosco, d'accoI·do con tutti coloro che hanno stud1ato . sugh . 1· . l
antichi itinerari , che le cifre delle strade per compenc.1iuni son~ mtg 1a, m uogo delle 18 che vi sarebb
. · ·
. . questione 33
ero tn line
quelle alle quali bi sogna prestare ~en o ~ede; _quanto al _dato d1 abb iamo rag10ne d1 credere i numeri di qu t a retta. Non
J 6 miglia di cui si tratta, I' errore e rnamfes to. senza fare_n:ien- test1. , perc he, , eccettuat1. quelli della penulfes a Strada. alterati nei
zione di cio che e stato detto qui sopra parl ando della ~os1Z1one altri mi sembrano esatti. Credo dunque chim~ stazione, tutti gli
· ' ' e tnvece d'1
che abbiamo assegnato all a citta di Tibula e serv~ndoc1 soltant~ lmea retta la strada svoltasse a ovest e perc andare in
del testo de ll 'l tinera rio, ci co nvin cere rn o .fac.Ilrnente che ~ negg1ante e a reg1one chiamata, oggi la orresse
· d 11 · N la parte p1a-
·
somtg . i·1anza d.1 questo nome con quello ,dell' aura f
(o Nur ) l
. ra: a
imposs ibile coll ocare tra due rnedes_irne staz1om una strada d1
16 migli a e un' altra di 36, o anche d1 72, come s1 potrebbe leg- lascia dubbi sul fatto che essa fosse da questan ica s:azione non
gere nel testo. . che rovine un po' notevoli che conosciamo i~arte, ora le .uni-
Questa strada per compendium , che non segu1 va la costa, sono quelle che si trovano in un Iuogo detto qBue~ta regione
· F · ai ace dove
passando per Elepha'.itaria .e Turobo le M inor, dov,eva e ss er~ secon do Io stonco .ara, v1 era un tempo una citt'a che fu' som.'
piu breve di quell a d1 38 m 1 gh~, come abbiarno ~ 1 a_ detto qu~ mersa d 11
a e acqueII d1 un .lago che esiste davvero·, io ho ereduto
. .
sopra, ma e impossibile che arnvasse solo a 16 m1 gha, perche d 1 nconoscere su e sue nve alcune tracce di abitazioni a · h
. . n11c e
la distanza in li nea retta, a vo lo d' uccello, da Tibula (come noi II pa d re A ngms s1tua come no~ la Nura dell' ltinerario ·a
la collochi amo) a Olbia era di 28 miglia romane. Cosicche sia- Barace , ma fa passare alla base onentale de\ Monte Dog/ia I
111 0 tentati di sostituire alla cifra di 16 migli a quella di 36; ne strada che conduceva a Carbia; mentre, secondo le tracce ch~
ri sul te rebbe che la strada p e r compendium sarebbe di due ho ritenuto di rilevarn~ e se_condo il calcolo delle miglia, penso
migli a piu corta di quell a di 38 miglia; la spiegazione sarebbe, che questa strada lasciasse il Monte Doglia a est e passasse per
d' altronde, semplicissima: da Portus Tibulis , cioe dal fondo del la citta o il borgo situato allora nel fondo de\ Nymphaeus Par·
porto di Longonsardo, per andare direttamente ad Olbia, si pas- tus ; di la la strada doveva passare vicino all' odierna Torre
serebbe presso la cappella di Buon Cammino e si lascerebbero Grande; costeggiava quindi la costa fino a Carbia, passando tra
Longones, E/ephantaria, Turobole. lo stagno e il mare.
La strada "A Tibulis Sulcis" La prima stazione di questa Carbia. Si veda cio che e stato detto qui sopra.
strada (di 260 migli a,?), Viniola, doveva trovarsi presso l'attua-
le torre di Vignola, dove si scorgono delle ra vine. E molto pro- Bosa. I due punti di Carbia e di Bosa erano conos~iuti; riten~
babile che questa Viniola sia la Juliola di Tolomeo, che concor- go che la distanza segnata dall' Itinerario tra quest1 d~e punh
re con l'Jtin era rio di A ntonino a fissare la sua locali zzazione. In sia piu corta di un miglio romano; faccio questa correz1one.tan·
un diploma rilasciato nel 142 1 dal re Alfo nso si trova nominato to piu volentieri in quanto la distanza da Bosa alla staz~one
· · ff \ contrano la
un luogo della Gallura, allora gia spopol ato, detto Vigniolas , s~guente, e~ualme~te_ b~n conosc~uta, c1 o , re. a . : . cos\ si
che sembra essere quello di cui parliamo. d1fferenza di un rrugho m meno nspetto all /tinerarw: .
. . h bbiamo a1ud1calo
ha una compensazione e le correz1om c e a . 0
d Ha
11
Erucium. Questa stazione dovrebbe essere la stessa dell ' Ery - necessario fare al testo dell' /tinerario non cambiano nu a e
ceun~ _di !ol~meo, come si puo notare confrontando questi due lunghezza totale della strada.
pu~t1 md1cat1 sulla nostra Tavola I e sullafigura I della Tavola
1 bis (pagg. J7J e J76-177). Camus. Si veda quanto abbiamo detto qui sopra.
Non es~endo possibile far passare una strada nel litorale dal-
la tor~e d1 Vi gnola a Castelsardo , e tenuto conto che ii fiume Tharros. Si veda quanto abbiamo detto qui sopra.
~~f,htnas non puo _essere attraversato facilmente al di sotto . . ., o a roposito della
e . at_tu~I~ passagg10 del la Scaffa, noi pensiamo che da Vigno- Othoca . Questa citta, d1 cu1 s1 e fatto cenn phe nel percor·
1
a c1 _s1 dmgesse verso l' attuale villaggio di Agius e che di la si strada da Tibula a Karales, si trova co~presadanc_uto per colltr
segu1 sse pressappoco la t d l . . . ·, · ' di gran e at d. 16
Tem io ·· . s ra a ~ttua e che u111 sce Sassari con so della strada m quest1one; c10 CJ e d a distanza 1 d
ch 1·epsa d· . NS01 Rcolloch1amo. Eruc1um a fianco del fiume tra la carla in maniera convenient~. Assu.m~n ~ u;harros, di IS ~
1 an occo e I' d · · 1
no la' v· · . . . . 0 Iei no passagg10 della Seer/fer si vedo- miglia da Forum Trajani, d1 12 mi~ ia a(correzione c~i~ ~e
1c1110 1 1est1 di un p t . · ' . .
Neapolis e di 27 da Aquae Neapo?-t~~~~icuri dellay ~ ~~no 0 1
noscere anche CJU . d. one romano, e 10 ho creduto d1 nco-
11
e ' ' una strada romana. dovuto apportare al testo, secondo 1 d. tanze si nun~ ,,d'"
de li e acque di Sardara) , tutte queste ~ occasionedt '~
1
Ad 1-lerculem. II I
. uogo dove io co ll oco questa stazione e nell'odierna citta di Oristano , dove ho avu
0
. d'1 onumenti antichi. In questo dissento dall' opinione
re 1· restl r1 mCarbonazzi che s1tua
· 0 t hoca pm
· ' ad est basandosi
passava, quindi, presso S M .
del cava ~r 1·one che esjstesse una strada alla base occidentale dest~a del Flumen Tepido. e trana. Barega, costeggiando la riva
convinz A . M' h'
suIIa . ale del Monte rc1. 1 sc 1ero, al contrario col M~na di Flumen Te ido d ansitando presso la cappella di S.
ttentnon · ' dO · · '
e ~ e Angius che situa qu~sta c1tta ~ d' nstano o ne1 suoi din- CUI una sola, un po'~e 'ib~~e ho tr~vato dell~ pietre mjJiari di
pa ~ iungeremo che s1 tratta qm I una str.ada per cosl dire questo luogo la stradgg ' porta il nome d1 Vespasiano Da
wrnt. Agg che non si deve cercare questa staz1one ne piu a est p l
upu um, o molto vicin
a romana passa
. , va pro ba b'llmente . per
litor~~eall~'nterno
, p1u a I
dell'isola di quanto non esigano la presenza
0 . I c Sant 'Antioco dopo o a questa citta. e arrivava a Sulcis oggi
ne . 5ta ni che circondano ristano e a iorma stessa del suo penisoJa omo~ima daallvetr percorso tutto I' istmo che sep~ra la
degh d g endo la strada condurre da Tharros a Neapolis pas- a erra sarda.
golfo, ovla citta di cui si tratta. Tegula. La distanza re l d 11 . .
sando per
Nora non supera le 59 a. er a e rovme d1 Sulcis a quelle di
LI La conoscenza che ho acquisito delle localita della per le montagne e r;]1g 1.a'. facendo anche una deviazione
Meta a~i ha convinto che una strada romana non avrebbe evidentemente un passan 0 VIC!Ilo a Capo Teulada; vi e dunque
Sardegna
. t to andare da Neapo /is · a M eta lla, passan d o lungo la di poter collocare ;;r~~~ ne~ te_sto,. c~e indica 69 miglia. Credo
mat po uovest del Monte Arcuentu (o Erculentu). Al contrario, camente 1·1 K ersonesug nei
., pressi
d' di Capo Teulada ' detto anti·-
costa,· anosciuto parecchie· tracce d'I un ' antica· stra da d a lla parte pato da questa stazio~ee P!u tar I Caput Tegulare. II sito occu~
ho nc~a La strada costeggiava le pendici orientali di questa paesani desi m1 sei:nbra _dov~sse essere quello che I
oppos 1 ~ montagna, per voltare verso Arbus e seguire la dire- osservato d~~tno c~l no1:1e d1 Anttg~n (' l'.antichita'), dove ho
notevo h d d , . . L'A ( . . e ro_vine, In mezzo a1 rov1 che le ricopro no
· e dell'odierna strada c e con uce a quest u1timo vlllag-
zton · d I· I'a Ia stra d a romana con d uceva torr; ~<?°jt
1 SL trsova m una specie di piccola pianura a ovest dell~
· a Flumini Maggiore; Orto curo, non lontano da quell a di Cala Piombo.
;;~attuale citta di Iglesia~ per la st~ada d~tta di Sant'Angelo:
Prima di arrivare alla chiesa. omo.mma SI t~ova la fores ~a d~ No~a. Dall ' Antigori la strada passava sotto le pendici occi-
Antas, dove si vedono. le rovme dI un temp10 romano, dI cm ~entali del Monte Lap~n~, torna~a sull a costa lungo il Bitiae
parleremo qui di segmto e .che .ho rappresentat.o nella Tavola .or:us e andava a.Sant Isidoro dt Teulada, dove io situo Bitia;
XXXVI. Presso questo temp10 es1stono delle rovme che non ho d~ la ~ssa costegg1ava l' Herculis Portus (Malfatano) per dop-
avuto ii tempo di visitare e di cui sono venuto a conoscenza p1are II Cap~ Spartivento; transitava, quindi , per Chia e Nura -
dopo aver lasciato quei luoghi; ~a queste.rovine, cosl co~e mi c.heddus, v1cmo a Cala d 'Ostia, dove ho trovato le pietre mili a-
sono state descritte, e quelle dI un tempio, che ho esammato n n. 24 en. 25. Di la puntava su Nora.
bene, non lasciano dubbi sull' esistenza, in questo punto, di una
antica citta o di un borgo di epoca romana. La distanza di 30 Da Karales a Nora . La distanza effettiva di 22 miglia, com-
miglia, che separa questo luogo da Neapolis da una parte e da presa tra Cagliari e le ravine di Nora , giu stifica la versione che
Su leis dall' altra, mi porta a considerare queste rovine come ho adottato e fa respingere quella di 32 miglia, che non si giu-
quelle dell'antica Metalla. Aggiungero a questi dati ii supporto stifica che facendo fare alla strada ii giro intorno a tutto ii gran-
de stagno di Cagliari.
che ci offre una moneta inedita d'epoca romana che riprodu-
ciamo nella nostra Tavola XXXVI, figura 2 e che credo di
Altre strade romane. Mi resta da parlare, ora, delle altre
dover ricondurre a Metalla, a causa dell'iniziale M, ripetuta in strade che non sono indicate nell 'ltin.erario, ma di cui credo di
entra~be le facce. Questa moneta rappresenta sul rovescio un aver trovato le tracce. Esse sono:
temp10 con quattro colonne in facciata che sembra abbia un 1) quella che univa Forum Trajan.i a Use llis, passa.ndo per
~egame con quello di Antas, come si puo notare confrontando Sia Manna (probabile corruzione di sa via manna, che 111 ~ard o
ii nostro disegno alla Tavola XXXVI con quello del rovescio di significa 'la grande strada'). Si dirigeva vers~ l'attuale villag-
questa moneta rappresentato qui sotto: gio di Villa Urbana e di II raggiungeva Usellts. Qu e~ ta colo111.a
romana doveva avere delle strade che la mettev~no 111 comu111-
cazione sia con Othoca e Tharros da una parte, s1a con Karates
dall' altra; · d
2) uella che conduceva da K~rales a S~lc1s passa~1 .o per
Deci:!o (ad decimum lapidem), Stltqua e Vtlla M_ass(lJgta .. Ne
S'l' e Domus Novas . Davant1 a una ch1esa
restano traccedtr·as ·t1·tqua ho trovato delle colonne miliari la cui
rurale a ovest 1 1 1qua
iscrizione si e~a c~~ce~II~t~~to di riconoscere le tracce tr~ Sada-
3) quella ~1 ,cu1 ob. to di riconoscerne anche tra Seu1 e Per-
li e Seulo; m1 e sem ia
dalian~. , te indicazioni quella che h.o appena rice-
Aggrnngero a q~es ws propno . menti·e questo capitolo
. . anda . . va 111
vuto dal padre Ang . ·1 1· ·oso m1· annuncia d1 ave1 trova-
. f t ab1 ere 1g1 ' ., p ·1·
stampa. Questo Ill a.1c aaio di Ardara, in una localita detrn I I-
to non lontano ?al v.illabo he) le tracce d' una strada ant1ca a
ghe (in territono di P/oag · '. ·le a quella della strada roma-
. d. larahezza s1m1 ' . . .. n
doppio selciato, I o S t e di averla segu1ta pe1 c11ca u.
na che si vede ad Abba ~u~l~'direzione di questo frammento ii
zzo miglio. Sulla base e . andasse da una parte verso
r:~re Angiu s crede cl~e la s.t~ada assando ad est di P'.oc~ghe;
p d e dall'altra ve1s? Ostlo , ~ d ~ Apertos, a 4 m1glia da
~"' ara. itrovata in un s1to det~o ~ o.ome di Camrninu dessu
I ha poi r . da a questa st1ada ii n 1 1·ra detta Badde
Filighe dove s1 ' . . .a va verso una oca I ' . I·
. . 'd. n la strada s1 dmbe avata nella rocc1a, dopo d
Carr~ , ~ cui si trova una rampa ~c~ 'enso che questa .strada.
Stenttle, m . continuare verso Osilo,
quale sembia . della quale non ab ia
b· mo indicazion1 ~sane
lleaasse 7urres
) 41 sulla locali zzazwne. , rl a sulla mia carta, co . ~/- ..
d· ('i ~. Da . , io d1 segna ' . on Luq111c o .
1 q111:11a . Metalla la d'. . . . . che ci_ per'.11etd1,'. 1ll ' isola, e probab1.lmelnl tedc citta piLI importanti
<lltllaie ch llez1one della Strada antica e md1cata con l' mte1no e ... nei dintorn1 de e ue
e va da Fl umint
· · M aggwre
· · · ess a
a lg Lesws; Si veclono ancoi a, J87
Settimo, Decimo , e vi·c·mo a Port0
della Sardegna nell'antichita, Karales e .Turres•. ~ei. villagl?i i
.
0 ttava. Tutti questi nomi sem Torres ii
romane ad quartum sext brano proven· Ponte e ii fi
ire da\\e inct~U111e
cui nomi derivano evidentemente dalle p1etre m11lan che v1 si
lapidem. , um, septimum , octavu tcai: ct·I
trovavano o, comunque, dalla Joro distanza da una delle due ni e d . ioni
citta. Attorno a Cagliari ci sono i villaggi di Quarto, Sesto, ec11nu111
-~, ·im~ra1or1
'!lir•n.nato
~]IITK1iritira1
~io~l oocum1
~ . fain O~li~
ll~Rea\e
~.1~ne1e,s(
~ funitoari~n:
a~ n·.
' t~O mq1
\l!d/
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188
Libra Terzo
SECONDO PERIODO
Testimonianze dell' epoca romana
-- - o' 1
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tl.S ¢tll\Un.ll IAYE.l\.tw 0ub...S~ IE~~"U.i>!UJI,.
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~SiitcWJ R. ~~!\. [E ft .S'?f ~ t/f>. llr'M' R~ !O Sf'Nl
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li:tc' ~ tJ c. l' .M.\ft\. ~~n ~t:~nM ~ ...i '!
~I~ ti.S!'-l\..°i' !\..VlSl.~CAH f~~ S <r"lM./llJ'
'CV~S~fiS't i)~~ ~"tf\\:;t .r! WC°».SR ~~\l (AS
0 0
--
irul~ns ros1eris 1
~l1~i111 ron11bi
ru1Jill1W11/wb11is:
do dopo 25 an ni di servizio e fece incidere su due tavolette, est civitas eis data, aut si qui caeli
come era consuetudine, un estratto del decreto imperiale. Que- bes essent cum iis quas postea duxis
ste tavolette, come quelle gia citate, furono trovate nella parte sent dumtaxat singuli singulas
orientale dell ' isola e subito depositate al Museo Reale di Ante diem sextum idus octobres
Cagli ari (jigura 2). Tiberio Catio ... .. ..tone.
Poco tempo fa questo congedo e stato pubblicato dal com- ... alpurn ... reo .. consulibus
pianto don Ludovico Bai"lle: riproduco perci o l' iscrizione come cohortis secundae geminae .... et cursorum
e stata riportata da questo studioso, e rinvio le persone interes- cui .... ... aest
sate al saggio dello stesso Ba"ille ed alle osservazioni sullo stes- Titus Flav...... gnus
so argomento del nostro confratello abate Gazzera. Tunilae .... Filio Cares.
Descriptum et...ex tabula ae
Figura 2a, parte esterna.
nea quae fix .... e ..in muro post
templum div..... .inervam.
Imperator Nerva Caesar Augustus Pontifex
Max imus tribunitia Potestate Consul secundum Pater Patriae
Peditibus et equitibus qui militant
in Cohortibus duabus prima gemina Sardo Figura 2b, parte interna.
rum et Cursorum, et secunda gemina Ligu
rum et Cursorum quae sunt in Sardi lmperator Nerva Caesar Augustus pontifex m~xi
nia sub Tiberio Claudio Servilio Gemino mus tribunicia potestate consul... /. Pater Patrwe
q~i quina et vicena plurave stipen Peditibus et equitibus qui militant in
d1a meruerunt item dimi sso hones Cohortibus duabus prima gemina Sardorum
ta mi ss ione emeriti s stipendii s quo et Cursorum, et secunda gemina Ligurum et....
r.um , numin a subscripta sunt, ipsis so rum quae sunt in Sardi ...... .
ltberi s posteri sq ue eorum civita dio Servilio Gemino qui qui. .. .
tern dedit et conubium cum uxo na plurave stipendia mer. ...
ribus qu as tune habui ssent cum misso honesta missione ... ritis stipen
/<)0
di is quorum nomina sub ... rip ta sunt
\
dere un d. ·
ravola XXX
/]/ - Fig. 2 a IZlone errata di c
come del resto anche il Bai1leo~~ru~n, qu~sto. studioso ritiene,
facevano parte dell ' e s1a da nfenre a cavalieri che
r· e stesse Iegioni II t ·
iportato per cinque volte d. . . '. er?1me Cursorum e
credere che lo stesso er I se~uJto nell. iscnzione e non si puo
caso che la giusta . rore s1a stato npetuto tante volte nel
vers1one fosse Co N . . '
stesso avviso dei due stud· . . . rsorum. o1 s1amo dello
re che ii decreto im . 1 ios~ , e ms1e~e a loro facciamo rileva-
«equitibus qui n ·1 ·tpena e, d1cendo chiaramente «peditibus» ed
u l ant>> ecc vuol ind'1 h ·
composta di uomini a . :• .. care c e ogm coorte era
parte di uno st p1ed1 e uomm1 a cavallo che facevano
modo alla gend esso ~orpo: potremmo paragonarli in qualche
armena e ad altri carpi a cavallo di questo tipo.
Lafigura 3 e ii facs· ·1 ·d , .
militare inciso su im1 e, n ot~o a meta, d1 un terzo congedo
· 0 1. ~ronzo, trovato m Sardecrna vicino ad Ilbono
~:nu~ei~stra; locahta non lontana da Lanu~ei, dove furono rin~
dal Ba'il~e~u~ t~~olette dellafi~u.ra 1. II testo e stato pubblicato
· npo1 t1.amo la trascnz1one che questo studioso ne ha
dato nel suo saggio.
II bronzo si trova al Museo Reale di Cagliari.
Figura 3a, parte esterna.
~----
IMP. Nfl\.'\fAC'AFS,\R.A.V,VSTV.S Po Imp. Caesar divi Traj ani Parthici f. Divi
MV,ftll1P. VN IC PO"ff'.Si Al' COS Nervae nepos Trajanus Hadrianus
?EDITl8VStl'(~VtTIROVs~r Aug Pontif max trib potest XI cos XIII
Co hoR.TIBV.S D'll\8'ISJt;1MI His qui mjlitant in classe praetoria ra
'ETCVRSollvMfTii GEM·l NA. vennate quae est sub Numerio Albano
SoJl'lM ~"IAC S".I NT JN SAU I qui sena et vicena stipendia merue
DIO SfR.VrLIOGEMI NO ~1 runt quorum nomina subscripta
N,A,PLVRAVEJ'TIPEN DI.\ N\ sunt ipsis liberis posterisque eorum
1\1\ISso HoNE.STAMf.s.s:1ow E
civitatem dedit et conubium cum uxo
DilSQ..YoR.._"' MN oJ,A INA-S'l rPTASVNT
ribus quas tune habuissent cum est
T'PSIS lI Bflll'SPOSTfol\: IS Ho "'-"MCIVJ
T.•,.JIM:DED1T-f"flON'\1'6JV CVMVX.ol\I civitas eis data aut si qui caelibes
BvS Q.YASTVNC HAB'lrt SS ITCVMfST(l essent cum iis quas postea duxissent;
dumtaxat singuli singulas. A. D. V. id octo
ipsis liberis posteris que eorum civi Figura 3b, parte interna.
tatem dedit et conubium cum uxori
bus quas tum habuissent cum est. Imp. Caesar di vi Trajani Parthicif:
Divi Nervae nepos Trajanus Hadnanus
c
11
d~funto cavalier Bai1le credevadi leggere nel nome dei Aug. Pontif. max. trib. potest. X~ Cos. /II
Co~soh'. purtroppo incompleti, Tiberio Catio Capitone e M. His qui militant in classe praet~na
P: P.umio M. F. Luperco; ma l' abate Gazzera ritiene che questo Ravennate quae est sub Nun:eno .
faest~ioso documento si riferisca a due nuovi consoE eletti per i
1 consol · d' R
Albano qui sena et vicena stipendia
uor nomin. subscrrpta sunt
tazione· 711~ .1 oma, e propone quindi la seguente interpre- meruer. q · 'vitatem
Consu/:b«1 erw Catio Frontone, et Marco Calpumio Fiacco ipsis liberis posterisq. eo:i~~~s tune
us»; quanta alla parola Cursorum, che si potrebbe ere- dedit et conub. cum uxon .
.1
I Vt8!
a_ l<>llt
NIJlll\l"N 1-'J\llTWIC'IF'DIVI 0
'l/\E ~El'llS TIVJANVS HADlllA.NVj_
,. ONf11.M.IO(,T1UB Polllrii('OSI• c CAESl
VI Mo 11.ITAl'ITI NctA.ls f PR"-{°lt>lllMA
A.Tf~HSTSVIN-.MEl\LO~l.IAMo
,. M nm
SINA Ei'VlclM'I. STIPFNDIA ~fllV'E:
HQ.._VbA'l~H01141NA sva.SrlUl'TA
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NTfPSI,$ lllfll.ISPoSTBllS~. E EOlllV"4
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l1Bl'.S~,.$1Vt(C'~Bvl.SSENT<VM£Sr 1''-'lfl
0 0
1'1IT.\$tlf tl.\TA. A'ITTSI qy1 r l'lUlfS
fMT('fMllS~ASPOSTFAllV>llSSINT
~l(AT Sl~G"ll SING'llA.5'\DVID ocT
LIO LVNC1> eos........----
~1!!-..__/
! 91
· · eis data Ta vola XXXllJ - Fig. 5
habuissent cum est c1V1tas . ·s quas
. · / essent cum 11 .
aut s1 qui c~e . d ntaxat sinauli smgulas.
postea dux1ssent ur "'
a della seconda tavoletta (pag. prec.)
Figura Jc, parte estern
L. Vibi
Q.Lolli
c. Caesi
M. Tetti
Ti Claudi
L. Pulli
. _ J d parte interna della stessa tavoletta.
Ftg u1a ,
Sexto Julio
Ex
Caio Fusio Cura ...
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Tavola XXXll! - Fig. 4 A
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C.
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PMW ~t~~
N. 7.
:s. 5.
M. P . . LXXvnn.
SEX. SVLPICIO. TERTVLLO IMP. CAE
Q. TENE: 0. SACERDOTE. COSS. I ANO PIOS. FM. AEMILIO . AEMIL
. . ELic. INVICTO AVG
coLONJA. IVLIA. AVGVSTA. VSELLIS. HOSPITI PONT. MAX. TRIB .
VM. FECIT. CVM. M. ARISTIO. ALBINO ATI VIAM . POT. P. P. PRO COS
. QVAE. nucn. A KAR
NIANO. EVMQVE. CVM. LIBERIS. POSTERISQ. CVRANT . · · TURR.
SVIS. PATRONVM. COOPTAVERVNT e YI. CALPVRNIO c
PR ~ ' AELIANO
M. ARJSTIVS. ALBINVS. ATINIANVS. HOS AE. · · · . SVO
pJTIVM. FECIT. CVM. POPVLO. COLON. IVLIAE
AVG. VSELL. LIBEROS. POSTEROSQVE. EO 7. Colonna miliare de! M .
bl' useo d1 Cao )' · ·
RVM. IN. FIDEM. CLIENTELAMQVE. SVAM icata dal Ba'i!Je e dall 'abat G "' •ar1, nn ven uta a Fordonoianus· pt1b-
e azzera. 0 '
SVORVMQVE. RECEPIT.
EGERVNT. LEGATI
N. 8.
L. FABIVS .... FAVSTVS. II. VIR. QQ. SEX. IVNIVS CASSI
Imp. M. Aurelio. Caro.
ANVS. M. ASPRIVS. FELIX. CANTISTIVS PETVS. SCRIB.
PIO. FEL. INVicto
eT M. AVRELI O· CA nno
·
nOB. CAES. PRINc. IVB
ET. M. A VRELIO
ISCRIZIONI SU PIETRA NVMERIANO
nOBILISSIMO. CAES
Pietre miliari in ordine di localita. cVRANTE. M. ELIO. VITALE
VP. PRAES. PROVI:KCIAE.
Strada da Kara/es a Tu"es.
SARDINIAE
N. 6. 8. Colonna mili are del Museo di Cag li ari, trovata con la precedente e pub-
blicata dagli stess i archeologi.
MARCI. FILIVS
HADRIANI. PRO
ANI. ET. DIVI. NE VC
EPTIMIVS. SEVE P. PROC
AX. AVG. ARAB 0. CAELIAi\O
AX. TRIB. POTEST. proC. SVO
MP. CAES. SEVE
RCI. NEPOS 9. Altro frammento di pietra mili are trovato a Fordongianus e conservato
nel Museo di Cagl iari , pubblicato dal cav. Baille.
DIVI. HADR.
ABNEPOS
N. J<i.
ANTONINVS
C. 'rRIB. POT. L VI. A. TURRE
Cos. II. P. P. ES IMP. CAES. VESPASIANVS. AUG.
.... .. . .. . PONTIFEX. MAXIMUS. TRIB .
POT. V. IMP. XIII. P. P. COS. V.
G. FIL. ET. ANTO
DESIGN. VI. CENSOR. REFECIT
Cos. II. VIAM
ET. RESTITVIT. curante
MVNIRI I USS. SVBRIO. DEXTRO. PROC. ET
p
f,
1 .ICtr~ ..
C4 d lll1harc ,, I
SEX. AE
. ~I d uc Mu PRAES. PROV. SARDIN! .
cfun1 seo Rea le d' · ·
•
°
• .Jf~ ~ff, t>
· " S1 1·
Cavalier B· ..11 . 1 Caghan , trovata a Monastir. Fu pub-
ill e in u
*'~1 f'cJ':
lte 1
Jc c1~ Agr< • ·. d' n opusco lo che riprod uceva un 'orazio-
•na 1 C· I'1 ..
. di Maco mei e 11 ova1a 11e1
. 11 dava n11 alla ch1 es.i
' nc I82 1. ag an rn occasione dell ' ascesa al trono I0 Co lonna mil1 ai e s1ste111<1 ' " . d·tl Ba tlle e dal Gazze1a
. . . . . . . . . . . . 0 .......... .
Viam quae. a. TVRRES. KARALES. DVCIT. (sic) N. 16.
m. p. LI. 16. Stessa localita. La pietra e mo Ito mutilata: la sesta riga ecancellata di
proposito.
IM~ CAES. SEPTI~UVS. SEVE
RVS. PIVS .. PERTINAX. AVG N. 17.
ARABICVS. ADIABENICVS. PAR D . . . . . . VL. DALMATICO
BEATISSIMO. CAESARi
TICVS. MAXIMVS. IMP. CAESAR
FL. OCTAVIANVS
ANTONINVS. PIVS. FELIX
EV. PR. PROV. SARD.
· · · · · · · ·. . VA ... D. N. M. Q. EIVS
vial\!. QUAE. A. TVRRE
KARALI (*) DVCIT. CORRVPTAM. RES 17. Colonna mili are, stessa localita.
·I nnn1·~1
. 13. Pi etra mili are infi ssa sul borclo dell a stracl · ·. . . . . . . aila pietnt de
lo ii ponte di Paclru Mannu r1 ell a C· I d rea le, vrcmo al rusce ll o sot- 18. Questa frarnmento appart1ene probab1Jmente
, ' ampec a.
precede nte.
194
N. 19. Museo Re I d"1
. ae
.
Cagltari . Pubblica ,
cop'.a che io gli ho fatto avere L t~ dall ab~te Gazzera, in base ad una
A.TVRRF.. XXXVIH Olb1a e ii luogo dove fu trovat~ _a d'. s.tanza d1 due miglia tra le rovine di
corrispondono alla dist g1~st1f1ca la cifra totale di 172 miglia che
IMP. VITELLIVS. CAESAR d . anza tra Olb1a e K I
ue p1etre successive rit1·ov t
., .
. . ara es; c10 v1ene confermato dalle
,
' a e a se1 m1glia d II ·
a suo tempo, inviai u . . a e rnedes1me rovine. Quando
I . na copia d1 quest . .· . '
9 frammen Io di colonna mitiare vista nel 1828 in. un terreno nei pressi eggerv1 la cifra miliare CIXX· . . a isc1 IZione al Gazzera, credetti di
I strada
· · h. . Ill seouao per ' · d .
II rea le, tra ii villaggio di T01nlba he Nostra
. . Signora di Cabu Abbas. s1 c iararnente CLXX. "' ' o, nve endo JI reperto, vi les-
de a d"
Ho creduto I eee 1 ooervi XLIIII, ma penso c e c1 s1 debba attenere alla cifra
xxxvrrro1.
N. 22.
N. 20. M.P. CLXVI.
DD. NN
A.TVRRE. XVI IMP. CAESARE p L' . . .
• • lClnlO
valERIANO
IMP. Nero. Claudius. DIVI lNBlCTO . AVG. P. PATR1'ae
G Pont. MAX.
ERMANICO . MAXIMO TRIBVNiciae
CLAUD. F. GERMANIC! POTESTATIS COS. III. P PATRIAE
IMP. CAESARE. LICINIO: GallieNO
caeSARIS. N. Ti. CAESARIS PIO . FELIC! . INBICTO . AVG. pont. max.
GERMANI CO MAXIMO
Aug. pron. DIVI. Aug. ABN COS. III. PAT. PATRIAE.
tribun. potest.
Publio PROCOS . IIII.
caesAR. AVG. GERMANIC Licinio VALERIANO
CAEsare Principe
p. m. trib. POTEST. nTJl Biam
quae Karalibus
Juventutis
du.cit
Olviae vetustATE
imp. XIIII. cos. V. pat . .pat restifuit
CORRuptam
curante. Septimio. JANVARIO
PROC. SVO. .
20. Colonna miliare scoperta in mia presenza durante i lavori per la nuova
strada, ai piedi di Scala di Giocca. L' ho fatta trasportare all'Universita di Sas- 22. Colonna miliare ancora al suo posto sulla strada Oschiri-Terranova,
sari, dove si trova tuttora. Pubblicata dall 'abate Gazzera. scoperta e pubblicata dal padre Angius.
N. 21.
M. P. CLXX N. 23.
IMP. CAES
IMP. CAES VALER
AR. IVLIVS
IO CONSTANTIO
PHILIPPVS JNBICTO ·
PELIX. AVG. PONT T. M.
MAX. TRIB. POT. TRIB. P. P. .AL.
P. P. PROC. VIAM. QVAE
ST M.
DVcrr. A. KARALibus?
CVRANTE
OLIVIAE. VETVSTATE
VALERIO
CORRVPTAM. RESTITVIT.
DOMITIANO
CVRANTE. M. VLPIO V.E.
\TicroRE. PROC. svo PROC. S.
E. V.
s
, lrada d
a l<arales a Olb'
21 •a
hlrin na .. . . .~
.,.. ntrovat.i ·1·sicrne
.
al la col\l11na prece-
,
I '11._ ti rn11iare d"1 Ii pi etra 1111 ia1 e . ... Jallo ~aes so auton.:.
I' ~ 'lcrra nov· granito da rne Jetta nel 1828, a due miglia di 23 Altro fra111111ento c
. , . ·' ·hiarnata Nu1.1c
.. ·heddu. e pubbli c,11 ,1
tt , dove si lrovava anco ra in piedi. Ora si trova al dente in un a loc,tl1t.i c j 95
Strada da Tharros a Cornus
Bithia
Strada da Nora a
N. 24.
N. 27.
M. PAS
IMP. CAESAR Imp. Caesar
JVLIVS PHILIP Julius Philip pus
p VS. pJVS. F ELIX
AugusTVS. Felix
AVGVST VS. PONTI
PONT. MAX. TRIB. POT
FEX MAXIMVS. TRI
P. PAT. PROC. VIAM .
BVNICIAE POTES
TATIS. PATER. PATRI
QVAE. DVCIT. A. THAR
ROS. CORNVS.VE
AE. PROCONSVL. VI
AM. QVAE. A NORA
TVSTATE. CORRVP
DV CIT. BITIAE. VE . TAM. RESTITVIT. CV
T VSTATE. CORRVP RANTE, M.VL
TAM. RESTITVIT. CV PIO. VICTORE. EV
RANTE. M. VLPIO PROC. SVO
VICTORE. PROC.
SVO. EV. 27 . Colonna miliare da me scoperta nel 1830 I!'
vi ll aggio di Cabras; proveniva dal!a vicina c a angolo di una casa d 1
ampagna p b . e
Sinis. Si trova al Museo Reale di Cagliari. ' ro ab1imente dal
24. Colonna miliare che ho visto in sito in una localita chiamata Nura-
cheddos, vicino a Cala d'Ostia, tra Pula e Chia. Si trova attualmente all' Uni-
versita di Cagliari. Fu pubblicata dall'abate Gazzera, dopo che, tempo fa,
lmperatori
gliene inviai una copia.
N. 28
SEP. CAESAR
N. 25.
-xviii. IMP. xv
OCIVM. L. AEMIL
28. Frammento
. di un grande architrave presso Sant' An1·ioco, m
.
localita
FEL. AVG. P. PATRIAE. Saberra, dove s1 trovano delle ravine romane.
PRO. COS. ET. M. IVLIVS
PHILIPPVS. NOBILISSI ,IBSCV
MVS. CAESAR. PRINCEPS N. 29.
C. !VLIV
IVVENTVTIS, FILIVS. D SALVIS. DD. NN. . . . .
tHEODOSIO. ET. PLACIDO. VALENTINIANO. SE. ... , . AC CE
OMINI. NOSTRI. PHILIP
dEDVCTOS. OLIM. LATICES. PATRIAEQVE. NECESSArios Di peCV
AVG. VIAM. QV AE DV
reSTITVIT. POPULIS. PVRO. FLAVIOLVS. AN.
CIT. A. NORA. BITIAE CVRANTE
VETVSTATE. CORRV vALERIO. EVNODIO. PRINCIPALE: AC
PTAM. RESTITVERVNT PRIMORE. EIVSDEM. VRBIS
25. Altra co lo~na miliare trovata con la precedente e trasportata anch'essa 29. Iscrizione posta sotto l' altare della chiesa di Sant'Efisio (ravine di
al Museo Reale d1 Cagliari. Nora). Pubblicata dall' Angius.
N. 26. PROVIDENTISSIMO
FORTISSIMOQVE. D. N.
VALERIO. LICINIANO
IMP. CAESAR
LICINIO. PERPETVO
VESPASIANVS AC. SEMPER. AVG
PONT. MAX.imus . . . . SEPTIMIVS. IA
COS. II. NV ARIVS. V. C. PRAES
.... PROV. SARO. DEV
0 SECVNDO NVMINI. MAIESTATIQ
cos. EIVS.
·ita di
26. Colonna mi Ii are posta davanti alla chiesa d ' . a)\'Univei> ·
da da Iglesias a Sant' Antioco. I Flumen Tep1do, sulla stra- 30. Piedistallo di una statua trovata a Porto Torres, ora '
Sassari.
196
N. 31.
IMP. CAES. N. 34.
VAL. COSTANTINO (sic) TEMPL VM. FORTVNAE.
MAXIMO. PIO ET. BASILICAM. CVM.
P. P. FEL. INV. TRIBVNALI. ET. COL VM
AVG. PERPE NIS. SEX. VETVSTATE
TVO. SEMPER COLLAPSA. R:ESTITVIT
M. VLPIVS. VICTOR.
AVG. COS. · ·
V. E. PROC. AVG. N.
s. P. IANVARIVS
PRAEF. PROV. SARD
V. C. PRES
CVRANTE. L. MAGNIO
D.N. M.E.
FVLVIANO. TRIB. MIL.
CVRATORE. REIPVBL. P.
Ri~~vata
31. Trova ta fra le rovine di Olbia, ora a Terrano va, comunicata 4
dall'Angius. 3 ..1 a Porto Ton-es presso le rovine de] tempio ricordato dalla
stessa scnz1one. Fu pubb)jcata dal cav. Bai'Jle e riprodotta dal Gazzera.
Divinitii
N. 35.
HERCVLI. CONSERVATOR!
N. 31 bis PRO. SALVTE
IMP. Caes. m. AVRELIO ... ANTONINO. AVGVsto .. .ITEMPL.. EI L. RAGONJ. L. F. PAP. VRINATI
c....... N.. A.•.••• reSTITVE. . . . . . CVR. • . • OCO LARTI. QVINCTIANI. VIR. COS
SODAL. HADRIANAL. LEG. LEG
3Ibis. Architrave del tempio di Antas (vedere la Tavola XXXV, figura 4). XIII. GEM. DONIS. MILIT. DONATI
AB. IMP. COMMODO. ANTONINO
A VG. PRO. COS. PROV. SARDINIAE
N. 32. IVRIDIC. PER APVLIAM. PRAEF
AESCVLAPIO. A VG. SACRVM. I.D.PRAET.AED.PL.Q.PR.AFRICAE
C. IVLIVS. MARIO. MAG. A VGVSTAL VI. VIR. AVG. EX. TESTAMENTO
.. AC CENSVS. CONSVLVM M. ANNIVS. ENTIVS. SERCIANVS
1
sArio De peCVNIA. SVA. POSVIT. AMICO. V. CVR.
N. 36.
Q Coscomo.. M. F · FRONTONI
. OS ADLECTO. PRAEF. COH. I.
Praef. Fab. A. C . ITAL. PROC. AVGG
N. 33. tI. TRIB. MIL. LEG. I. ~ . PONTVM. ET. BITIY (sic)
TEMPL. ISIS. ET. SERAP. CVM CTIG XX. HER. PER.
ad. ve · EDITERRANEVM. ET
SIGNis. ET. ORNAM. ET. AREA T PONTVM.M
niam. E . PROC. AVGG. ITEM AD
~~· lIONOR. M. M. PORC. FELICIS PaPHLAGONIAM.
XX. HER. PER.
ASIAM. LICIAM.
ll • lMPETRATI. f. un: V. A. P. Des veCTIG. . AM INSVLAS. CY
ui. Pone -:\K GALATI ·
11 • r'-1 • L. PRIM! Genius PhrYGIAM. ANN VRB. PROC.
u1A.G. LAR. B PRAEF. ·
· AVG. Restauravit. CLADAS. SV . OV SARDINIAE
RAEF PR '
A VGG. ET p ~ISSIMO. PRAES
OPTIMiO. ET. RA
OPTIO. PRAETOR!
Q. GABIL\'0. A. F. Q. VIR
CASSIVS. HONORIVS.
RECEPTO
43. Iscrizione scolpita sul fianco di un piedistallo quadrato sul quale era
I iiiI VIRO. IVH. DIC
posta una statua, di cui restano le impronte dei piedi. Si trova tuttora nell'anti·
QVINQ. PERPETVO ca necropoli di Cornus, vici no a Santa Caterina di Pittinuri. Fu pubblicata
clall ' Angius.
FLA MIKI. DIVOR. A VG.
P. VIHL I
EX. COKSENSV. PROV.
IT.PRAESI
39. Uni versita di Cagl iari. Pubbli cata dal Muratori. II. COHH. X.
TI.ITAL. p
TORQVATO.L. F N. 51.
M.A. HONORIO .
. FLAMINI. D . VERIACTEARINJ LVCILLAE
. VINT.
DOMITIAE LV
. VAS . CILLAE EX FIGLINIS ANINIANIS
. . . . . AR ..
QVARTONIS EX FIGLINIS LVCILLAES
. . . FORVM.
VOVIT . . . . . . 51. Iscrizioni sui t · .
ma torn trovati nell 'acquedotto di Cagliari.
45. Altro p1·edi·stallo
·
della stessa acropoli, anch' esso rovinato dal tempo
.
N. 52•.
N. 46 POO. MEMORIAE. ATILIAE
LF. POMPTILLAE. BENEDICTAE. M. s. P.
OB MER FORVM 52a. Grotta de sa p·b · f
1 eia, rontone superiore.
AERE VINCIAE
N. 52t.
D. M.
46 . Tre frammenti di marmo, da me scoperti nella stessa localita delle tre ATILIAE. L. F. POMPTILLAE. MAMMEAE. OPTIMAE. F
iscrizioni precedenti. Ora all'Universita di Cagliari. et. CASSIO. PHILIPPO. PA .. . RENTIBVS. SANCTIS
L. ATILIVS. FELIX.. .. IN.. . . . . . . ET .. LIVS
N. 47.
· LVT.. CassIVS. LIBeris. POSTERISQVE. SVIS
N. 48.
52c. Iscrizione che inizia nell a parte superiore del muro interno di sinistra
D. 1\1. S. e termina sul muro interno di fronte.
P. VIBI. P. F. MARIANI. E. M. V. PROC
ET. PRAESIDI. PROV. SARDINIAE P. P. BIS
TRIB.:_ COHH. X. PR. XI VRB. IHI. VIG. PRAEF. LEG N. 52d.
II. ITAL. PP. LEG. III. GALL. 7. FRUMENT VNVMETVI GENTIBISIVN CTIVIXIMVSANNOS
ORIVNDO. EX. ITAL. VL. DERTONA VN AFIDESNOBISGA VDIAMVLT ADEDIT
PATRI. DVLCISSIMO ETPRIORADLETHenQV vMSITPOMPTILLARECEPTA
I~ ET. REGINAE. MAXIMAE. MATRI TVDIXITVIVEPHILIPPEMEO
TEMPTOE~~AQVIESDITISQVESILENTIAMAESTA
VIBI KARISSIMAE NVNCAE AMPROPIETATEDOMVM
. MARIA. :VIAXIMA. C. F. FIL. ET. HER. HANCSTATU~~~t~~~MFLETPOMPTILLAMARITVM
LANGVENTEMTR GISIPSAMORI
VOVITPROVITACONb~LABIV!SAQVIETEM
48. Pubb!icata dal Gruter. PROTINVSINPL~~~:e~INMALAVOTADEI
OCCIDITOC CESVITAMSERVAREMARITO
HASA VDIR~PREVITADVLCIORILLAMIHI
c. ~1Vc1vs N. 4'J VTPEREAT
. C. F. SC1£V . . . . NTA.
DE. SVA. PEC. FECIT . laterale di sinistra, sotto la precedente.
49. l're fra . 52d. Altra iscrizione suI mw o '
ta ll1od tnrnenti di archi
erna e gli alt . . trave: uno serve tuttora da architrave ad una por-
n s1trovano S Efi . . . .
a · 1s10; furono trovat1 tra le rovme d1 Nora. N. 52".
J\ . . . I .. . I KTV
SEX N. 50. FL PE-1pENMOIPONMl~N~MAT : : : : : .. . I ..... .
. ivuvs s AI~I~IAl~EYXAll, M . . . . . . . . . KO . . .... N
EVocATV' . EX. F. POL. RVFVS
FEcrvs Is. DIVI. A VGVSTI. PRAE IIIPI<I>PQMDIAAA · · ·, . . . . . . .. . .. IONIH
IlTI~ nEPfAME rov . . .
ET, c1viTATCOHORTis. CORSORVM
, VM. BARBARIAE. IN
' r ibtit<1t,
., .
1 d~ t M
SARDINit\,.
. . ..1sotto la precedente.
uratori . 52e. lscri z1one grec,
! 99
N. 52r. N. 54.
MEMOR. CL. ATTICILLA
PIETASFECITPROFVNEREMAGNO PVELLAE. INNOCENT E. Np
TEMPLA~ r AEMERVIT
ISSI MAE
MACASTACOLI PIENTISSIMAE. PRESTAN
poMrJ.~
NAMSEDEVOVITroMafczGIENTEMARITO TISSIMAE. CASTISSIMAE
RAPTAVIRO A VTILLESVO ET. INCOMPARABILI
· QVAE
. . I ro di facci a, a sini stra, verso l ' angolo. VIXIT. ANN. XXI M V D
52 f. Jscn z1one su mu . · · · XII. II •
FELIX. MAR. BM. FL AT .X
. . . . · T1cvs
54. Dai dmtorn1 d1 Cagliari (Pirri) p bbl'
. . · u 1cata dall 0 S
duto d1 leggerv1 CLATIICILLAE' io penso · tefanini h
. ' mvece che 5· A c eh
m a nga legge FTATIICUS ; i o in vece FL An •a TT1c1LLAE· a ere.
RAVESCASVSHVCVSQVESECVTA . ICUS. ' nell'ultj.
VH.BISALVMNAG
CONIVGISINFELICISA TILIACVRAPHILIPPI N. 55.
HICSITASVMMANIBVSGRATISSACRATAMARITI
PROCVIVSVIT AVITAMPENSAREPRECANTI D. '..\I.
INDVLSEREDEINECESSETFAMAMEREMVR L. IVLI. CASTRICI
QVODCREDISTEMPLVMQVODFORTEVIATORADORAS EQ. R. PRINCIPI
POMPTILLAECINERESOSSAQVEPARVATEGIT CIVITATIS
SARDOATELL VREpREMORCOMIT ATAMARITVM
55. D a Pirri .
PROQVEVIROFAMAESTEMEVOL VISSEMORI
RVFVS. LABVSI. F
N. 52h, VALENTINVS. ANN.
Efl:EALOYITQMI1TIJ\i\.A AI 2:KPINABAA LEIEN XXX. STIP. XI EX
rn:TE AKA 8AAA0 ::rnr TIE TAAOl2: P OAQN
HAYITNOOY EKPO KOY KAIA r HP ATOYAMAPANT CHO. AQVIT. H. S. F
KEIIKAA ABA 1:TH ~AI2AN8EAAEY KO IOY FACIENDVM. Q. VRA. (sic)
QLILAN AP KIELQ [T EIIO ~ YKA AYTQIEJ Y AKIN0Q I
AI2: 0NEN0-t[' lfUNO .-\N'80IEXOITIXPON02:
VIT. SPEDIVS.FRATER
- - A HNIK M INE YMAME m .:ATIEA YE<I>I J\ITIII m: svs QVAJ
NAKPOTAT 0 I2:XF: E2: III Pm:rm AA2: A~ POP\n
2: IA I Otj• YX I N T O ~ YIIEP f :\ METO Y IlQM TITIAA
M.
THNKEIN OYIQHN.-\;\!'TE BENGA I A OY
OIHN IY I NETEMEN8EO 2:Q2:TE8 ANEINM 56. Cippo all ' Universita di Cagliari. ~
ITQMIITIAAANf'A YKEP OY:\ YTPON YTIE Pr A METOY A
I NllA ONTA<f>IA lI O;../EIIE Y XO MENONMAIIANTO
OB.
:EYNKEP.UAi q·YX 11NEYM A(I>L\ANAPOT ATHI
N. 57 . ORl
.M. EPlDI
52h . l scrizione grec a so tto la precedente.
VS QVA
N. 53.
DRATVS
EX CLASSE
C. RVBELLIVS. CLYTEVS
MARCIAE. LF. HELIADI MISENEnsi
~\I. YALERI
CASSIAE. SVLPICIAE. C. F. CRASSILLAE
CONIVGIBVS. CARISSIMIS PRIS CI
POSTERISQVE. SVIS )iILIT. AN. III
QVI. LEGIS. HVNC. TITVLVM. MORTALEM VIX. AN. xxvn
TE. ESSE. MEMENTO HIC. SITVS. EST
D. :\1. N. G:!.
G... ARRIO. LAETO c. ANToxn·s
MILITI. CORTIS PATRr ET MATRI
SARDO. VIXIT OPTnns PAREXT
AN. XVIII. MENSI POSTERISQYE sns
62. Su un rn . . .
III. DIE. XIII. LIJO de! v11laoo j0 d. U
"'"' ' sellus, l'antica Usellis.
ANTONIA. IANV AR
MATER. FILIO. PIO N. G3.
F. CORXELIAE
SS. Trovata nei dintomi di Cagliari. Pubblicata dal Muratori. TIBVLLESIAE
Y1X'I1' . AXXJS. Q
N. 59. XX III
D. l\f. CL. Al\IARAXI\'s
MIL. COH. I. SARDO. PATER. ET. con
IVLIO. VENUSTO NELIA. YEi\' VSL\
MILITAVIT AN. MATER. FILIAE
MENSIB. III. PIEl'\TIS SBL\ F. E .
VIXIT. ANN. XXXV
. . . . AVENAT. 63 . Sarcofago dell a peniso la dell a Testa .
F. B. l\f.
Iscrizione cristiana
59. Trovata anch'essa vicino a Cagliari. Pubblicata dal Muratori.
N. 64.
N. 60.
DIGNO HAC MERITO DVL
FAVONIAE. M. F A CISSIMO SECVNDO . . . . MAG
VERAE NE INTEGRITATIS VIRO BO
QVAE. DOMVM. KARALIBVS
NO PATRI ORFANORVM
POPVLO. NORENSE. DONA VIT
INOPVM REFVGIVM PERE
M. FAVONIVS. CALLISTVS
GRINORVM FAVTOR RELi
AVGVSTALIS. PRIMVS
LA GIOSISSIMVS ADQVAE RI
AVG.PERPETVVS. D. D
EXERCITA TISSIMVS TOTI
OB. MVNIFJCENTIAM. IN. HON
OREM. FILIAE. PIENTISSIMAE VS SINCERITATIS DISCI
.IT. SPATALYS
'• I
Ave parte anche nelle opere de simerm1 dall' agg1ungere a que l~~, ~'~
f r1i~a1· " LIBERTYS. Non posso co munq~1 e. e . tntte dal Muraton. che rapp1 ese_n
91 ua sa nt 'A . lte altre quattro isc nz1on1 . 1' di quell e che trattano clc1 Sa1cl1
~ nti oco, lra le rovine di Sulci s e co muni ca ta see ' . di completamen o
ta no una. sorta fl o!le romane.
cheserv1ronone 11 e 20 /
La Tavola XXXN, figura 16 ra
N. 65. in marmo bianco, alto 31 cm, s'ul PJ~ese~ta un cip 0
sopra; appartiene al Museo Real~ ct· ~si l~gge \'i~ .f~ner<lri
B. M. un disegno ~edel~ di questo piccol~ r agbari. Ave~~zt~ne q~
membro dell Instltut de France che . eperto al sig 0 1nvia10
C. VALERI. GERMANIC colare dello studio delle iscrizi~ni gst ohccupa in mannor lebas
. l I rec e no tera ,
MIL. EX. CL. PR. MIS. c he nportare ettera mente trascrizio ' n Posso f Pani.
ha fatto l' onore di comunicarmi. ne e traduzione ch are altro
III. TAVRO. STP. XXV . e~li~
N. 67.
D. M.
L AVRELIO. FORTI. FABRO. DV
PLICARIO. LIB. FIDE. NATIONE
SARDO. VIXIT. ANNIS. Lii. M. CARI
SIVS. FRONTO. HERES. B. M. FECIT
CVRANTE.ARRVNTIO.PETRONI
ANO. AMICO. OPTIMO
N. 68
D. M.
L VALEHI\'S. VICTOR
EX. II. FIDE. ~ATIONE
:SARDliS. VICTIMARI
VS. PRI::\ClPALIS
MIUTA VIT. ANNIS Note sulle iscrizioni qui riprodotte
XiXXI. A VRELIA
br ta in modo esano. II
SPES. CONIVGI. B. ~I. l 0. Questa pietra fino ad ora non era stata pub rca \tantole
e aveva data so '
Muratori , che per primo \'aveva fatta conoscere, ce n ' . icinoalla
FE CIT. . . . . . r Baille SI avv
prnne quattro n "'ohe , contenent1 0oravr etTon. II cava ier . er'l ancora, err.11a
N. 69 giusta interpretazione piu de\ Muratori, ma la sua versione ' \\a suaix\\11
. ~ 1enz1one ne ' .
m alcuni punti ; infine \'abate Gazzera, che ne ece 11 . , aioda\ cap1·
rPAY . . . 1
memona sul decreto di Uselhs sulla base del e note P .
rese 111 pa~s, .
\\' ori ~1na\e.
MEE)YC , confonne a -
tano Borelli , non ci da una versione comp\etamente . ., d \le inig\iadoP0
TPJA R1.cordo, tra
. le a\tre .mesattezze, que l\ a d'1avei. posto \a c1f1c1 e di partenl•·r <l
22 e 23. II padre Angius, che ha pubblicato le iscrizioni di queste due pie- 50. II Merimee ha appe na pubbli cato questa stessa isc ri zione nel suo
tre miliari, dice di aveme trovata nello stesso luogo una terza, su cui avrebbe Voyage en Corse l 840. Apparentemente ignora qualche fatto da noi ri portato
letto ii nome di Diocleziano; e aggiunge che a sud-est di questa stessa pietra, nelle pagine precedenti , perche condivide l'errore del Muratori sull a paro la
aun buon miglio di distanza, in localita Centu Ennari, se ne trovano altre piu «Barbariae», che anch'egli vorrebbe leggere «Balari ae»: mi di spiace di non
piccole, ma anch'esse con iscrizioni; ma ii cattivo tempo non gli aveva per- avergli potuto fomire in tempo util e le prove dell 'esattezza dell a versione
messo di osservarle con calma per poterle leggere. contestata.
24 e 25. Ho visto io stesso le due pietre poste nel muro della casetta di 52. Per quanto riguarda queste iscri zioni , si puo vedere la descri zione che
Nuracheddus de! quale facevano parte; allora erano piu complete di quanto stiamo per dare della Grotta dessa Pibera, rappresentata nell a Tavo la XXXV,
non lo siano oggi che si trovano all'Universita di Cagliari. La n. 24 e attual- figure l e I bi s.
mente mancante di sei righe, che io avevo letto chiaramente quando ancora si
trovava a Nuracheddus; questa localita si trova a cinque o sei miglia dalle
rovine di Nora, percio si puo dedurre la cifra che manca, un V o un VI, con
l OChe possibilita di commettere un errore grave. Questa localita non si deve Prefetti romani nell'isola. Per completare qu~sto c~~itolo e
confondere con N h dd . . .
urac e u, dove 11 padre Angtus ha trovato le p1etre della f come spero cosa gradita allo studioso ed a1 . sard1 i.nteres~
strada di Olbia, delle quali si parla nella nota precedente. ar~, 11 t ri·a de,lla loro terra riporto qui di segu1to la hsta de1
sat1 a a s o . '. . · · d· p · ·d
. citati nelle iscnz1ont sotto ii t1tol? ' raes1 es,
27
era · Quando la scoprii, la pietra miliare contraddistinta con ii numero 27 ~~~sefe:~g~ Praetores: ~on .faccio altro .che agg1ungere qualche
ancora meglio c · nome a quelli gia pubbhcat1 dal Manno.
Cag\iari l'h onservata d~ quanto non sia ora: ii trasporto da Cabras a
3
Comus h . un poco danneggiata, soprattutto nella riga in cui si parla di . . vo materno di Augusto: governo I' isola
' c e io avevo Jett 0 h'
gibile. c taramente nel 1830. La parola e ora appena leg- M. Atius. Balbus , a vedi la moneta de! Sare/us Pater, Ta vo-
nell ' anno d1 Roma 693.,( . , ia detto sull 'argomento nella
36 D
la XXXIV,figura 1 ~ c10 che s1 e g'
. opo un calco f t d prima parte di quest opera).
lllenornutilata . .a to a me, sembrava che la pietra di cui al n. 36 fosse
31
Ille lettere d
11 tempt del Muratori di quanto non sia oggi, visto che le pri- . . tto Vespasiano (iscrizioni I0-11 ).
co111e \aperso
e e Prtine ott0 · h
ng e ora non si leggono piu. Non comprendo Sextus Su~nus Dextet' ~odo (iscrizione 35~ . . .
>ba i· na che ne ha p I · . · · L Ragomus, sotto ComS . o Severo (iscnz10111 12-13).
. &tare in rn d0 • reso a cop1a pubbhcata dal Muraton abbia potuto
l l1 naeon: ° cos1 stra no, soprattutto nelle ultime righe. II Muraton· ter- Marcus Metellus , sotto .ettimFilippi (iscriz. 21-24-25-27-34).
M. Ulpinus Victor, sotto I due . .. .
. . . .
di ' 1scnz1one di Turres
. ii Badie c1e-
.
0PTtMo ET S
. · ANCTISSIMO. PRAEPOSITO Nella sua dissertaz1~ne, st oca dell ' ammini straz10ne d•. q~1es~.~
LUCRETIUS VGG dette di poter rappor~a1~ ~ eptante o di Giuliano: ma le tie iscn
. ai tempi d1 os bbl. zione del suo sagg1 0,
TABUL. PROV. SARO. pers?na~~1~. co erte dopo la pu . ica Fili i. Molto proba-
lllcntre I
su la Pietra si le . zio111 mil1a1 I, s I pdata de! regno de1 du~ P.P 6 di correggere
gge ch1aramente: danno per certa a . . . . e ii Manno d1men.t1c . . ~
bilmente solo per d1ds~1~z11~; della sua Storia d1 Sardegna.
erza e izIO
OPTIMO E
T ' T. RARISSIMO. PRAES. I' errore ne II a t . · · 46)
. SEMPRONIUS. VICTOR.
. certa (1scn z1one . .
!' ,1 . d' epoca in ' . · · 37)
1:
til4· ve . OJYno. PRAETORI. P "'bius
vt
Mcm anus, .
. /' s d epocd
, incerta (1scn z1one
. . 36)
.
,..,,,,
l {•
• , l\1onc dci L Balbius Aw e .iu.' ·d m (iscnz1one ·. .· . 8) .
; C<.c \ 1leo
"'d t> 'C : <'P% A .
Mura tori si I
egge: «PER PAMPHILIAM LYCIAM» nella pi e-
· Q Cosconius Front~, I e. sotto Emiliano (1sc1iz1one
·'" 1.IC
'l'er,ionj""". SIAMLYCIAM». M.· Calpurnius Caeli01C111.1 :ino (iscri zione 9).
.! s1 trovano al . ., . . . .
· 1·15· sotto a•
M. £/ius Vita • 203
tre dtflerenze, ma e 111ut1le segn ala1 le. E
Ta vola XXXIV - Figure I e 2
stantino? (iscrizione 23).
s sotto C o
· · 1
I
\la/erius Donuttam ' . . . 17) Pen-
ssa epoca (1scnz1one .
F/a vius oc1avia~1us, ?ell::~~o a questo p~~odo a ca.usa de!
. d. asseanare ii pe1son. ooh fu data au II imperaton solo a
sere1
. I d.'I Beatissimo
o Cae san . ,c e o
[J!O 0 .
·
part1re da Costantino. . . . .
. Costantino, L1c1mo e Valenano
Septimius Januanus, sotto
(iscri zioni 22-30-3 I). . .
. re alJ 'elenco dei preton JO Sardegn~ un
Potremmo agg1ungedi cui si parlato a proposito della p1etra
certo .. .Us SECUNDUS: enso che le lettere ...0 SECUN-
mili are n. 26, perche dnon. p ·e dei consoli : credo quindi di
DO.. ...Co ,
s debbano. es1 .·
gna1
'Procos' perche non conosciamo
.
·e nell'ult1111a 11ga . .
1
poter egge1 . nome Secundus, al tempo d1 Ve s pa s ian~.
f
alcun c.o nso le ~ I per ii titolo di 'Nobilissimus Caesar~
L'iscnz1one n. _c ie'. d un 'epoca compresa tra ii regno de1
·erebbe appai tene1ea . . ·1 d.
semb'. . . uello di Costantino, potrebbe fo rn1rc1 I nome I
due Fd1pp.1 e ~ na non sappiamo come interpretare quelle let-
un altro p1 eto1e, ' ' JURE
tere che molte volte abbi amo letto come .
Si potrebbe infine completare questo elenco ~.ol ~o me _di ~n
·. · s ~
certo Cas.1111u cu/ianus Procos che fece last11ca1e a propue
1111 . , . ',. . .
spese una piazza di Sulcis: s1 veda I 1scnz1one n. 42 .
h 1 1
Adr~steo !u c?~ siderat~ l ' i ~vRentore dell 'agricoltura ne\l'isola
Le monete. Conosc iamo solo due rnonete coni ate in Sarde-
gna in epoca romana. Una di gueste e inedita. . . c e 1vento po11 granaw c.i oma; ma le letterechecontorna'.
La.flgura J, To\lolo XXXIV, ci mostra guell a d1 M. At1us Ba/- no la t~s ta ~ella moneta non hanno niente a che fare con ii
bus, di cui si e gia parlato, che rappresenta da un Jato la testa nome d1. ~r:st~o; e la testa s.tessa, molto ma~ eseguita, ha una
del So rdus Poter, sormontata da un a acconciatura tutta partico- certa aff1111ta sia con quella d1 Sardus Pater, s1a con que\la del\a
lare econ la scritta SARO. PATER; fu coniata in vari tip i che han- moneta punico-romana, gia ben conosciuta, che rappresentada
no diverse varianti nell a dicitura di guesto nome ; ma non ho una pa.rte due teste quasi uguali alla precedente, con l'iscrizione
volu to rappresentarli nell a tavola, visto che gueste differenze ARISTO. MVTVMBAL RICOCE, SvF, e sul rovescio un tempio
sono abbas tanza in significanti. Nella ricca coll ezione numisma- an ch ' es so a quattro colonne con l' isc1izione: CoL. V EN. CAR.
ti ca del defunto barone Heyldecken, console generale di Ru ss ia Potemmo vedere tre di queste monete, tutte trovate in Sarde-
a Genova, ho visto un a moneta proveni ente dall ' Africa (da gna: due di queste, che ci sono servile per disegnare la tavola,
Moscara , se la memori a non mi ingan na), che rappresenta una facevano parte della collezione del cavalier Barne, dove proba·
testa acconciata in mani era analoga a guella del nostro Sare/us bilmente si trovano ancora, mentre la terza apparteneva al cava·
Poter; peccato che la morte del baro ne, avvenuta subito dopo la lier G. B. Fois, di Cuglieri, ed era stata trovata tra le ravine di
co municaz ione che mi aveva invi ato a proposito della moneta, Camus. 11 cavalier Fois molto gentilmente me la volle rega\are
e la cli spersione dell a sua bella coll ezione mi abbi ano impedito ed ora fa parte della collezione del conte di Pralormo, ministro
di procedere a un confronto tra i due reperti . dell'Interno, al quale l'ho ceduta.
La moneta sardo-ro mana inedita e rappresentata nella mede-
sirna ta vola all a.flguro 2: raffigura una testa umana eseguita in Armature e altri oggetti. ~e figure 3 e 4 della stessa ~avo~~
modo p1uttosto appross imati vo, sotto la quale si vede un aratro rappresentano due armature m bronzo trovate una. ventma
simile a guell o tuttora usato nell ' iso la; intorno alla fi gura sono anni fa in una tomba di Sant' Antioco, notevoli per 11 lor~ s:ato
d1 sposte guattro lettere (C, P, L, D), che non sono riuscito ad d 1. conservaz1one
· · · , man tenu ta dalle cne1111d1: 10
e per l' e last1c1ta
rn terpretare, mentre sotto l'aratro si trova una M; sul rovescio e stesso le ho indossate con grande fact·i 1ta.· , s1· puo' osservare ch .e fr~ra j
ra ppresentata la facc iata di un tempio con qu attro colonne e, . . . , ., d to di seonalare ass1e·
sono d1 stile greco come m1 e g1a acca u o . le
1ntorno, altre .quattro lettere (P, A, P, C) , incomprensibili come , . d 11' A cademia rea
me al compianto Grassi in una memona e c 'analisi
le precedent1. QL.1anto all a lettera M, ripetuta sul rovesc io , delle Scienze di Torino nel cui testo si trova anche un '
potrebbe rnd.1care 1.1 1~ 0111e del luogo dove la moneta fu coniata. de! bronzo che rivela lll;'alta percentuale di stagno. l\etoin-
. Fra le ant1 che cma sarde menzionate dall ' f tinerario di Anto- , . . . ero ne
Queste armature s1 trovavano m un ce1 to num di cau lia·
1111w o da Tolomeo, solo Ma copsisa e Metal/a potrebbero ricon- 1
b.e dell ' antica Sulcis: qu~lcu~a .e ora al Mu~eo ~:~c~demia d~l·
0
durc1 alle M dell a moneta; ma sarei indec iso sull a scelta di una
n ; quelle messe a m1a d1 spos1Z1one le donai all . · depos1t1:
de! le du e, se._laprese nza del t~ mpio non faces se pe nsare a
le Scienze di Torino e sono ora conservate nei ~uo~ di arn1a·
Metal/a. In dfett~.' parago nando II rovesc io dell a nostra moneta probabilmente fanno parte oggi della bella collezwn
con II temp10 .raff 1gurato nell a Ta vola XXXV! che s·1 ti·ova II
· · I 1· , d · ' c ne a ture di Sua Maes ta il re, sempre a Torino. . . b. nzo a doppio
od1e1na oca 1ta 1Antos, dove fo rse si trovava M e?t.afl a, sa1em-
.
La.flgura 5 rappresenta una piccola ascia ~ ' staono nelh1
. . c 0
1110 auton zza t1 a pensa re a quest' ultima. 11
Nell a pri.ma parte ho gia av uto occas ione di mette1·e a c tag!io , trovata in un nuraghe e contenente . ~a~liart'conserv<1
f- t I' t·1·· · c 011- composizione de! metallo. II Museo Reale di 0 con1e t1n°
1011 o aratro ra igurato Ill ques ta moneta con quell o tt1tt· . .
II ,. . I . . .
110
USO Ola Ill molti oggetti di questo genere e dello stesso meta di, tante s1ic·
.: . ne. i ~o a e c~ n quell o cl1 Virgili o, percio non mi sembra ii
scalpello piatto, incavato nel mezzo (ce ne ~ ."? un disc~n 1 ·
1 1
0
caso cl1 dilun garc1 ancora . Ma un ara tro posto sotto una testa · ) . p er mancanza di spazio non posso pubb 1Cclll t:
c1e
204
XXXIV · Fig:111=·e~3~e~4~--------------------------------------..,
rai'Oi0
Figura 5
(~ ,
·''
1 /'
,'/
~· ·"
(1 I
,,1 /, 205
,1}
tato nella figura 6 fu ritrovato in un~
L' oggetto rappres~ b d1· aiaanti)· ce n' erano due, post1
sepo Itu ra ( forse una 1om . f armavano
o o una ' .specie . d1· ornamento
alle spal le_ deJ. cadav e ~e. d~i soldati d 'oagi; si sistemavano per
parao, " nabile
0 '.
1 11
al e spa heineha conservato una o certa e Iast1c1ta.
. . , 0 ra
mezzo d1 un ane 11 o, c . . .
. ·ovano nel Gabinetto reaJe d1 Caghan_. . .
si ti . . ii fa tto che in Francia ne furono trovat1 d1
Da sotto
· ·1· ia di pii:i arand1 d1mens10m: cw a pensare c h e
1 1neare . . . . · , f
11
mo Ito· s1m1 It . ni·'· appartenessero o a dei cava 11 1.· S empre m . F rancia .
guesll u 11
.
. 1· I
rrovati in ceite tombe molt1 anel 1 egat1 ms1eme, sum 1
· · · · ·1·
f wono ·. ei·ano accompaanati da grosse bore h.1e, 1·1 c h e f a pensa-
a gue JI I. JI" s· d
re che facessero parte di finiment1 p~r.cava 1. 1 posso~o ve e-
. t:> •
Ta vo la XXXI \! - Figura 7
206
ftg 8 1 "duzione alla meta di un piccolo
rappresenta atn 1·n molti esemplari nel Museo
d~
ura presen e . · 1 · d·
La · terracotta, . lo per piccob part1co an: uno 1
02•etW
Re;le. di -
fu gia ~ 51
gliari differentt
descritto dal ~.
11 che d1uen ;! ·va maggiormente daI .quelli1 da
soor Raoul Rochette. Ho scelto, per nurnerosissirni nel Mu seo cagliaritano: ne inviai uno al
Rochette che lo riprodusse nella sua opera. Le spighe suJ
~ppresent~a;i tost~~ione
quesu Ii que o d. ma concordo con UJ ne con- capo di questa divinita fernrninile .fan no pensare che fosse
com~m rappre~en
a questo stu della grande Dea o di una dea delta natura, una Cerere o una Astarte; ii velo ricor-
nie r me una che formava allo stesso tempo da queUo della dea di Cartagine. Le due stelle che si possono
h co 1 modzus, c · h · ·
c!~1 J:, d~stinati
ider• ettinata co .. . , s ie a i tre quattro wn c e v1 st Vedere a ciascun lato delle spighe deUa figura 10 danno a
°'"""f;t
undaltar
10
per profumt.
sopra e sotto,· senz
0
a far pass are fa cenere,
di fuoco che ho spesso osservato
. m molt1
questa Cerere i caratteri di un a Ce/estis cartagin ese. Del
resto, corne io e ii Rochette pen siamo, questi busti hanno una
°'
ve ce evidentt . I Museo di Caglian. stile
zione
quasi asiatico: siamo portati a credere che la Joro esecu-
risalga all' eta dell a dominazione romana, ma che ii
dper
. quesll a
Je tracltarini, 9 e 10 rappres
conservatt a entano dei busti in terracotta,
disegno appartenga al tempo dell a dominazione cartagin ese
nell
Je ' isola.e Queste
tombe statuette furono trovate in gran numero nel-
nei nuraghi.
I Anche le figure ------------------------------------ - - I
Tal'ola XXXIV- Figure 8-IO
1/J
·~·. ·
~!
,, n Medici"
"Venere f e quella conoscmt.
- ~osl
na . con ronto che si puo f
most~re. en:r~
a come "V
1~~~ega estr~tz.oni
, aaetto raffi aura to nella figura J J, e ridotto rispetto camente distanti ci tra queste com Ca . .
o,,,,
aU'originaJe,
0 & l
0 .nch' e>'O jn te"acortao. Ja oomta e 3 compoS<-
. o, come St preferisce, I' alfa e t due pun ti i"oJ,.
L
can~o ~t
L ' apertura sotto l' ombeli della scul m1 di una nisti-
~
aione ste'5• del matetiale ci pru'lano dt un•: data molto anttca;
sono Portato a pensate ad un• cap.pte>entaztone. molto tozza composizione ai vasi tmpedisce di atu"': ""•
primitiva deila dea della natumi ti bcaccto >1ni>tto .mancao St Museo di Cagliari . vvic1nare questa
pi, essa si trova attualm
ente ne1
vede ,alo la mano che, con J'altra, a>'ume una poStztone che
ricotd• moJte statue deila dea Venere, tra cui quell• detta
.11
·-
'
CAPITOLO TERZO
Tom be' sarcofaghi e oggetti trovati nelle necropoli. ta a quelJa che si trova sulle monete delle iso!e Baieari (Ta vo.
la XXXIX). II nome SEMMvn1, leggibiJe nel!a n. 14 sotto la
~I 12 13 l 4 e 15 della Tavola XXXJV rap- testa umana, in un primo momento ci era sembrato Mouth,
10
~
0be. Le figure
fu~~~~~a
' ' · in pietra vulcanica che si trova- figlio di Cronos e dio della morte presso i Fenici ed i Cartagi-
nesi , ma in seguito mi e sembrato giusto Jeggervi Sem-Mouth,
P Le
M
10
nel~aM
degli arredt di Sauccu, vicino al nurag.he
. 0ara n numero · di aco mer, non lontano dal luogo ch1a-
resenta 1
modo di dire come Sem-Eracles, Sumes-Hermes, Sem-Harpo-
crate. Ma ii confratello abate Peyron mi fece osservare, a
no rame, ·n territono A$ nnu- I' esecuzione mo Ito rozza
. d Pand u ma · . .. . . .
adorna~Z ~rti
ragione, che queJ nome poteva senz ' altro essere qu el!o dei
" Tanca e su ueste pietre, sun11t a c1pp1, ncor- mono custodito in questa specie di sarcofago; mi propose
mato s:orilievi che tra le rovine di Cartagine, ma
1
q~eriscono
~e1me~~. dtsegn~.c~1
de! ba\ , dei bassonhevt .s P ature nel!a parte inferiore, adatte quindi di leggervi Semmuthi (figJio di Muthi), nome incontra-
da per delle Esse sono sirnili a 9uelle to spesso nei papiri egiziani assieme a quello di Psemmuthi
n e d .
t nere le cenen m corredandole (figlio di Muthi ) o Tsemmuthi (fi glia di Muthi) . Se questa
a con e0 to qm sopra, . . di un. . ceE paro la, come e probabi Ie, ha vera men te un 'o rigine egizia,
abbh1~probabile q~esttt~1~~
. accenna
anc · 1. o le ossa che tntura
. . oli contemton serv1sse10 a n -
certi cadaveri, come era usanza
possiamo credere che la popolazione residente nell a loca lita
de I ri trovamen to proven isse dal! 'Egitto: in Sardegna era no
vere I rest . . . . . giunti, infatti, numerosi
lie isole Balean._ . . . riportate su ques!J reperb c1 ncon- e gia accennato piu volte.egiziani esiliati da Tiberi o, a1 qual1 s1
dneQuantunque
an le IScnz10n;a loro forma sembrerebbe ind.ware II piccolo sarcofago rappresentato allafigum 15 non mostra
o ad epoca romana, <: rma ci viene fornita daIIa fi gura niente di particolare, se non ii modo appross1mat1 vo col quale
uc · a· la con1e fi. 14 La
1 3 da stramer . 11 base dell a testa della igura. . .
nn'origine sono state esegui te le due figure sotto l'iscrizione, che peraltro
e l nome scntto I 13 a ea CJrcon
. data da otto ragg1 e tiene
I rn sembra un dialogo fra le stesse. Questo diseg.no e la sua .esecu:
fi nra umana de n. . un lituus o ad un serpente. n que- zione ricordano mo/to da vici no quelli fa tt1 da1 bambm i sui
m;no un oggetto
st'ultimo caso, la stmtle
nostra "::U,,agine
1 potrebbe essere paragona- muri col carbone. Alcunj di questi repert1 d1 Sauccu s1 llo:~n~
attualmente a Macomer, in casa di don Antoni o Pmna, che
ha trasportati dalla foresta in questione.
Tavo Ia XXX!V- Figure 12-15
1:!
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I 209
. T . monumenti funerari di epoc_a (viator adoras), cos! come si pres
V1pera. rad1 bbo senz'altro mettere al pn- dell' iscrizione n. s2c e degna di attenz~~~: tutt_ora. La c .
La Grotta della
. · · Sardeana e · · Ib le e scritta la parola Aevom. per ti 01odo h1usa
romana da me v1st1 in Iii" oera alle porte di Caghar1, su or- · · d"1 d!lungarmi
. Co] q
1110 pos10 la Grof/a della I tp bb, r ao di Santa Tenera (Tavola N on h o mtenz10ne a Ua.
eale ne so o e
do delfa strada r . ' F
. . . d. I
t di un numero infm1to 1 sepo - questa tomba, che furono gia pubblicat~cor~ sulle iscriz: .
XXXV, fig ure J e I bis) .. a pfar e a· esse danno un aspetto tutto ri, daJ Bonada e dal Burmann. vane Volte dal Mon, di
te nella roccia ca care . [Il Lamarmora aggiunse, a.Ila fine dell ' d" . Urata.
rure scava ff"n a in cui si trovano. · 1
particolare alla co 1. , . e oa!ri molto danneggiata a causa del- «sap1ente no ta d eI Le B as, membro dell'Ie z1one. ·
ongina]
La Grona d~lk! ~ped: taatf~ effetru ate nella zona: ~io che e specialista di iscrizioni greche, ha voluto ~Slltut de France, Una
le estraz1oni di_p1et1a d1· ge1·a11dissimo interesse per gh archeo- mente di quelle relative a questa tomba» L~nteress~rsi Pan~ che,
.
nmasto,. pero ' e ancora.d t· di· quattro cofonne che sostenevano riportata ~e_lla nostra ediz_ione. N.d.C.]. · append1ce non ~~::r-
. p . enta tracce ev1 e11 1 . Alcu111 ntengono che 11 Filippo di cui s· ta
log1. ies ~ 'architrave sulfa quale sono rappresentat1
un frontone_o,f orsed, _usnpi egano tra quattro piccoli aJtari. 11 centro sia l' omonimo governatore della Sardecr~ parla n~lle iscriz· .
due serpent1d c t1e. 51 1 ·
·oso · ora in crran pa.rte d1strutt1. · S uII ' arc h.1tra- Silla. Non saprei che cosa dire: faccio c~ma sotto ii govern~ondi
e, 0ccupato
, . . ,a·scI e.1·21 ' ·one111n., 52a da e cui risulta che la tom ba appar- . . come Roma Jugiente
espress10111 /; marito
unque os_servare ch'
ve e 1nc1sa 1. 1cei·ta
' Atilia Pompt1/la ' . Benedi·cta . L' mterno
. . e' com- leggere nella n. 52f, e Graves casus hitc' come rn1 sembra de
ten eva a un a 'cie di· pen.st1h . .o le cu1. pa1et1
. · so no 111te1amen
· . te · usque se 1
5 2 g, sei:n b. 1:ere b bero denotare un ' epoca di . c~ta ne!Ja n
posto da un a Spe d ., · guerre c1v1h. pi osc1Iz1oni e d:
ri co erte da iscri zioni romane e greche (se ne ve. a.no p1u sopia 1
..P.
Ie 11p1 0 u
d zioni dal n. 52 al 52h). Un 'apertura prat1cata nel muro
. ,. .· · 52b
A breve distanza dalla Grotta della Viper
, · · · a se ne trov
. f t , ll ' i·n ocr1·esso ' e che .'s1 trova sotto 1 1sc11 z1one n. . ·, c he reca un 1scnz1one (n. 53) al di sopra d 11'" a un'ahra
dI TOil eh . .
ultime righe sembrano molto interessanti ~ ~gresso: le due
poi ·ta aJl a ca 111 era fun era ri a ' 1n cu1 s1 possono . ancora vede1 . e 1
d' accordo con coloro che la riconducono all'e nc es~ ~on son0
columbarii, c, d, e e due tom be, a, f, scavate nella roccia. Pur- poca cnst1ana.
troppo fe parti inferi ori di questo vano sono rov1nat~ da q~and?
so no state utili zza te co me cava d1 p1etre, mentre ii soff1tto e Le grotte di Sant' Antioco. La collinetta ch d .
ancora quello dell a ca mera s_epolcrale ?riginari ~._ .· . . v1·11 agg10· d.1 Sant 'A n.twco
· e' d1sseminata
· di grotte ornma I' ~ttuale
11 ca tti vo stato de ll a rocc1a, su cu1 e 111c1sa I 1sc11z1one 1oma- vate nel tufo trachitico, che formavano la nece sep_olcrah, sea.
na n. 52b, non mi ha permesso di capirne ii se nso : in un primo S u lc1·s. L a fi gura 2 (pagma · accan.to) rappresentropo 11 dell'. antica
·
, f . . a una d1 que
tempo ero convinto che si trattasse de ll a dedica fatta da un c~r grotte cos1 come u scoperta m mia presenza nel 1819 Ste
to Atilius Felix a. Il a propria figliola Pomptilla ed al propno tunque da me gia descritta nel XXV volume d 11 e, quan-
genera Filippo, ma una donna morta dopo quarantun anni di dell ' Accademia reale delle Scienze di Torino rite e ed~emone
· d uITe · 1dover\
~iat ri monio difficilmente potrebbe essere pianta dal proprio npro anc h e ne 11 a tavola ded1cata
· '
ai monume ngot. ct· a
a . II d. a . I ' n I I questo
padre. La corros ione naturale della pietra probabilmente e la e>en ~1 e.. h ~s~e>_no , peia tro, e abbastanza esauriente sui vari det
so la cau sa de ll a lacuna riscontrabile nell a paro la PARENTrB US 1
tag 1, s1cc e e mutt. 1e c11e . ne parli . ancora ' se non pei· nco1· ·ct are·
dell a seconcla ri ga. Sia la terza che la quarta ri ga ri ultano non c he Ia grotta era p1ena d1 terragha grossolana (vasi crra ct· ·
J" ) h d. d ll . . . o n I e plC-
chi are, ma per ii Lebas sembrerebbero parlare dei di scendenti CO 1. eQanc e 1 sc_o _e e e p1att1 d1 varie _misure, a volte sovrap-
di Atilia, come vedremo in seguito. Daro un a vers ione de! terzo post1. ueste stov1g . 1 1e, pur
. non. dando 1' 1dea di essere sistemate
versetto aderente alla mia interpretazione, non certo esatta. second o u1~ ord me_pr~c1so, circondavano, per cosl dire, ii cada-
Tenendo co nlo di certi particolari relativi all e iscrizioni in v~!·e, che ~ 1 polvenzzo non_appena entrammo nella stanza. I vasi
lat ino de ll a grotta, simil e ad un tempio, come viene affermato p_1u grand1 erano addossat1 al muro cos\ come e indicato nella
anche in una di esse (quad credit temp/um), si potrebbe pensare f1gura che, de! res to, non puo dare un' idea precisa della \oro
che si tro vasse nell e immed iate adiace nze della pubblica via quantita, anche se tenta di descrivere tutta la varieta dei pezzi.
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Tavola XXXV
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ucopia, mentre e'::~ntone.
t mbe le mani dell' altro sono muti-
L'approssimazione de! mio
una com due e seduto un tato di degrado de! reperto, soprat-
le. Tra I, dovuta al graved s 1·1 bassorilievo. Lasc10 pertanto Zion; calcificate in essi contenute inducono a pensare che ser-
oe · uar a · · b '
disegnP quanto ng . 1 ua interpretaz1one; m1 sem ra pero vissero da sepoJtura a cristiani ancora abituati a cremare i corp;
1utto er a degh· espert1 a s deli, anima per 1· camp1· El·1s1· o, dei morti: d'altra parte le loro piccole dimensioni non avrebbe-
' cutezz la partenza . b I. . t bb
all a Ppres .
1 entasse
entre 1· due fiumi s1m o ic1 po re ero ro certamente pennesso di introdurvi dei carpi interi.
magani·~cheronte
che " · . suo arnvo, m . Lo zodiaco potrebbe rappresenta- Avendo gia citato ii sarcofago di Pauli Gerrei, che si trova
e lo Stige. indicante ]' epoca delia nascita e onnai fuori dall' isola, mi sen to in dovere di ricordare anche un
r~pre
essere e proprio oroscopo, sentata probabilmente entro i be! mosaico, trovato tempo fa a Cagliari in una camera sotterra-
verote de! defunto,
re un mor . · dal i oro e dall'Ariete ' dato che questi si nea, forse un bagno o una tomba, e trasferito in seguito a Tori-
51 no. Esso rappresenta Orfeo mentre suona la lira, circondato da
dellames1. ·mboleggiati
· , del medagli'one ' in corrispondenza
· · · del!a
· h
trO'~ol ~rsonaggio prmc;pae~odo delia sua esecuzione, pen-
numerosi animaJi: ii relativo disegno sarebbe stato inserito fra
due Ila sorrumta . . 1 Pur in assenza di 1scnz1on1 c e
le tavole de] mio atlante se, per una decisione opinabiie e che
testa~ano comprendere ~I regno di Traiano, se sllamo alie
I
certamente non posso approvare,. ii mosaico non fosse stato
diviso in numerosi pezzi e inserito nel pavimento di una galle-
"face h non sia antenore t va alcuno zodiaco raffigurato
siamo c de I Letronne, che non ro ria de! Museo Egizio di Torino. Non si riesce _piU a capire q_uale
· rche e d f h' fosse la posizione degJi animali rispetto al. d10 musico: c:o ne
pn~:llefigure son~e~~~ova
nee di quel perio o.
3 ev1st1
. bo, da me
di p1om 4 a
resentati due piccoli sarco ag J
(l'antica Olbia). Le decora-
ha impedito una fedeJe riproduzione graf1ca, mentre un •dea
approssimativa si puQ ricavare da una tavola (peraltro molto
maJe eseguita) COntenuta ne] XllJ Volume deile memo11e
dell 'Accademia delle Scienze di Torino.
TavolaXXXV
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213
Jaterali rispetto , all'ingresso), . che si restnngo .
CAPITOLO QUARTO mente verso I esterno: s1 ha !'impress· no Pro
ti cosl per sostenere ii tetto in questo ione che fosser;ressiva.
. . I pumo e n \\ cost .
Templi po per r~cupe1a1e ne pronao uno spazio . e o stess IU1.
eventuah colonne. n servato ad ~ teni.
La facciata de! tempio e Jaroa 9 m t . u leriori
. , fatto menzione di un tempio sco- .
vivo, come, s1 ice;
. d' I
a
.
d1stanza
o
ti·a · 1 "
e .n e 30 crn da .
fl tempio di Antas. ~~ gia forse l'antica Metal/a de!J ' ltine- . , 1 VIVO" d' V1v 0
colonne e I estrem1ta de! muro della cell , . 1 una di a
perto qualche a.nno fa a nt:1s, vere un ' idea ab bastanza precisa ii diametro delle colonne e di 95 cm La da.e dim 19,\o queste
rario di A ntonmo.V~~ .~e puou~ento e ii meglio conservato di , · d'
centra Ie e magg1ore 1 quelle \aterali c· , . interco\o re
· 1stanza · ' lllent
nella Ta vola XXX. . ' . mhons1· trovano nell'i sola. Lo visitai nel . ' 1oe d1 d nnar
ere tra 1 tant1 c e . mezzo, mentre que II e f rontah di stano f . 1 _ ue dia1n . e
questo gen d . si'bilitato solo com'ero m questo 1uogo mez~o e quelle laterali due di ametri. ia 010
un diarn:t~~ e
I 838 ' ma ' essen· o impos '
. le pi'etre soprattutto quelle d e II ' arc h'1tra- S1 accede al pronao attraverso due s r e
. b't to a nmuove1e , . ·
d1 sa i a. ,d . I ·e le varie iscrizioni , I' an no success1vo mca- ripiani , per una lunghezza totale di m 17ca i nate latera\i a .,
ve,. e quill. ' a egge1
c· ttilTIO arch1teltO caghantano, I JeCaJ SI. SUI
. . . d ' . .
. 9 40· · ·b·1· ' 2 5 ed una I Ptu
r
ica1 Gaetano ima, o . . ·1· . h
col IJersonale necessari o ed esegu1re 1 n 1ev1 c e non ave-
d1 m L ancora v1s1. 1 1 le tracce d e II e sc \' arghe zza
. . , . . . sono
van np1an1. a quarta scahnata, ancora b _. a 1nate e d .
Iuogo . . · . .d en llco . e1
vo potuto fare. d 1v1sa m tre part1 ugua 11 a. due .pilastri ' in pa rte anco. nosc1bile , e,
. to le ri cerche de! Cima non a bb1.a no potuto essere . 1 .
Pe1 quan · II '·1s c11z1one
" · Al centro d e 1 pav1mento ·1
1 rest1 di una cost .
. ruz1one t 1 d'
a in pied·
I.
. d a s Li ccesso so 1Jrat tutto n g u a rd o a
co ro na l e ' · l punto d ove pro b a b 1 mente s1 trovav a \' altar 1. ~ icano ii
dell' architrave, esse danno un ' idea sostanzia lmente comp eta Se mpre a ll ' inte rno si osservano due mue per sacnfici .
· h + · n , parall 11·
dell ' intero monumento . . . . . esterm , c e 1ormano una p1ccola cel\a laroa 3 .e a quelli
JI tempio si trova in un bosco d1 lecc1, motto p1ttoresco e flt- tutt' intorno un con-idoio dim 1,50; in fond~ alla~etn e rnezzo e
to, tanto che la cresc ita di a lcuni albe ri a ll_' inte rno ~ello stesso p a rte Opj)OSta all' ingreSSO, C' un ' a\tra port e ell a, C!Oe dalla
tempi o ne ha acce lerato ii croll o: a pn~a vista non s1 vede a l tr~ .
ancora mtera e con le cav1ta che contenevano ·
., a con l'a h'
. . re llrave
che un a111111asso d i co lo nne a mmucchiate a ll a nnfu sa con rest1 ·1· N · · · 1 card1ni b . .
b 1 1. e 1 press1 s1 trovano due vasche quadrate .·1 en v1s1-
di corni c i e capitelli ; ma, osservando co n m aggiore attenz io ne, dagli scav i, profonde circa un metro e dim 1 2_~ ~o;tat~ 1 alla.luce
si ri conosce la base dell'intero edificio p ressoc he intatta. Cio ha accedere per tre scalini larghi 25 cm; probabil ato. vi s1puo
permesso a l C im a di d isegnarne un a pi a nta qu as i esatta , che ho , . . . mente conten
no acqua,. perc I1e sono. nvestlte. d1 calce e matt 0111 sovrap eva-
·
in seri to nell a mi a tavo la e c he corn sponde all o sch1 zzo da me 0 ·
propno come . nelle. c1sterne ncavate . nelle antiche ab't1 az1oni . .P stt,
ri cavato l ' anno pr irn a. I I p icco lo di seg n o n . 12 da invece
II pav1mento mterno era ncoperto da un gross I · .
un ·idea esatta delle rov ine, ne l loro stato a ttu a le. compos to da cubetti di marmo bia nco di l cmoc~no md?saico
Di ev idente co tru z ione ro m a na , ii temp io ap parti e ne a lla · ·1 · 11 · d II · · irca 1 lato
c lasse dei temp li re 1rc'1s1i /i , per le quattro co lo nn e a nteriori s11rn 1 a que 1 ~ e ~os~ru~10111 romane in genere. '
poste dava nti a l p ronoo: a ogni lato d i quest' ultim o c i so no Le colonne , 111 stile 10111co, . hanno una base in stil e att1co · di
un ' a ltra co lo nn a e du e pil as tri angolari: le bas i del le co lo nne s i 45 c· m e non mancano d1 una certa e\eoanza· 0 ·
il cap.iteII o mostra
trovano tuttora al loro pos to. mentre q ue ll e dei p i lastri son o un mteressante astragalo ,, b e un grande ovulo scolpito soIone1la
parte , este rn . a; non c ea aco , a meno che non si vogli·a ch'1amare
s postate e rotte.
e
La pianta de ll'edificio d egna di no ta, per ii pro lun gamen- cos1 una p1ccola tavoletta da\la quale partono le volute· gl·
. I b l . ' , l OVll-
to de i muri dell a ce ll a (o, se si vuo le , delle antes di Vitruvio, I1 sono mo to en avorat1. L altezza totale del capitello di 54 e
Tal'ola XXX\11
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XVI
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frammento di grondaia
. , con la c1masa·
.
• stri anaolari e delle ante laterali della
. . ques to pezzo, s1 puo capire che ii . ' ~sservanct .
cm. come quelh d e~ P. ha nno t:"na foaaia diversa da quella dei
1
11 uno stucco che. imitava ii m armonvestimento eo
" semp 1ice, . II t ra iifocentro d1.
porta, ~ a questi Iu um1 eda ii Joro profilo "'"' e molto pw .
~ego Ie piatte umte con coppi dalle e~t e_t~o era co frnat 0 d
cap1tell1
. , delle co onne . . .
ie neali edifici ant1ch1 (s1 veda laf1gu10 .- _ 6) .. . . Ill terracotta: un frammento ct· rem1ta ornat niposto da
cos1 con d 1"'1 Jonne era ottenuto sovrapponendo c11Indn d1 macerie,, mostra, un braccio ch'e queste da antefii ssea
pogg· ultime , terov
. II fu sto e e co .
· d. . spessore in ciascuno de1 qua 1 s1 osserva un1· . pezzo d ala. E stato facile rest ia su una ato fra 1
· ietra · d1 1ve1 d so ·
di· rondine ' utI11zzato
.. come dice . y 1truv10,
· . come veda lafigura 10). aurar 10 quasi comp~oluta ed ue
P
intaa IO a co a , delle tenaghe, . usate per so II evare 1. , h' . etani n
"' 1· ito delle branche u arc 1trave era mcisa la d ct· enters·
alI0 "'·"'d
aaiame1 terra e posarli sull a colonna stessa. L a super f 1c1e ' · d'1 · S· II · f · e 1ca ct l \1
peZZ I a , . . . v~s1ta m1 u 1mpossibile
· d ' d' .
voltare 1 .
e p1etre p
e tempio· d
. · ura
. ci.lindri non e rifinita, forse perche erano ongmanamente z10ne, per cm 1e . 1 mcarico sp ec1'f 'ICO alerc· ncomp orre I"nte la
ques I . 11 · I 'd .
ri ves ttiti di stucco; invece le bas! e 1 cap1te 1 sono uc1 at1 quan~
. .
persona. I e necessano. per riuscir v1.· c·,10 no 1ma a·I repe iscri-.
to permetteva la natura dell a p1etra, calcarea .e porosa, come. e arc h 1tetto non nuscl a fornirm· . d . nostante .1 fire ii
del resto rutto ii matenale usato per la costruz1one ed estratto m ~ione della scri~ta, per cui :n'ch~til completi pe; ;a~~r abi!e
loco. Tutti i muri e le bas i delle scal e sono in opus quadratum. mcompleta. Dub1to, comunque h a tavola la ra •costru.
Di tutta la corni ce si sono ritrovati solo !'architrave ed un ' c e la gamba dellf Pres en ta
M Posta
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XXXVI. Figure 9-12
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218
CAPITOLO QUINTO
Anfiteatri e teatri che gli interessati se ne facciano una idea chiara. II mio consi-
glio e di dare uno sguardo alla camera (a) de! piano inferiore,
sul!e cui pareti si trovano parecchi anelli che servivano forse
. . L'unico anfiteatro antico ben co~ per legare gli animali destinati all'arena; lafigura 1.3 e la rap-
S L'anfit•;ardegna e
ervatoaine st·tuato a
quell~.
tro di Caghan. d.1 Cagliari: e scavato nella rocc1a
cavall~ 1 na scarpata inclinata da nord-est
. u. sai·ebbero migliori se dal· suo
presentazione di uno di questi anelli naturali, reso in scaJa piU
grande; ii corridoio superiore (g), da cui partivano va1i vomito-
nd1z10m
d
calcare ri, e ancora ben conservato in alcune sue parti, mentre ii fondo
ovest. Le 08
sue co
to estratto del materiale
. da costruz1one,
d · . d ·. dell' arena era attraversato da condu tture d' acq ua sotten-anee iii
asu - non i:i se sta . .
d. av1 m errt ompono ti corso e1 ·11
gia om.
.
, che de1· profon 1 sc.o-ho e, que Ila verso nord-ovest, 1 usttata che si incrociavano perpendicolarmente e ricevevano le acque
interno
cos1 onservata meo XXVI/ piovane, cosl come i cana/i (k) scavati nel/a roccia. Probabil-
lapartec. I della Tavola X
fi gura 11· rappresenta
nellafigwa
~zi one secondo la linea A-B
mente ogni tanto le acque venivano racco/te per trasform are
!'arena in una Naurnachia, con una pratica allora in uso. L'anfi-
· basso con la figura 1.2: la maggior
la s d
l'a1~na
1
teatro conteneva sicuramente molti speuatori, perche vi sono
La
1 p1an. ta raffigurata, avata ne Ila i·occia ' ma
m . . nella parteI en-
· tracce di gradoni fino alla cima della collina, mentre era
de ad ll 'anfiteatro e sc II ta si allarga e s1 tmmette ne p1a- lunga circa 47 metri e larga 30. ..
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·~·"iliitiit'illil•"'.•( ~
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220
L fig 2 della stessa tavola ci mostra la
· Nora. a .ura ra osto in prossmuta
· · ' de1 mare,
0teatrO dltro romano d1 ~?Efisf
o di Pula. La parte riservata cliscosta nelle fonne dagli altri teatri romani, descritti da Vitru-
~el
1·anta tea enisola di San onservata, quasi intatta, mentre il vio o scoperti in varie localita: mi pare giusto, comunque, sotto-
PUa p1ccola !'. ancora hen c. tr vede solamente la base. Sono linearne le piccole dimensioni, proporzionate al numero degli
mbJ:r~
"'i spettaton ea demolito: s1 m a cedenza, per avermene fomi- abitanti di Nora, non certo numerosi, visto anche ii poco spazio
~Cuna. ~colari.
a_gl aneote_nsult iO n01ninato qui), piil hen fatto di quello · a clisposizione per un eventuale ulteriore sviluppo della citta. A
diseg~ 11\a
0 (g uello che pub
~ar
f1Jllto Mi sembra superfluo questo teatro viene dato impropriamente il nome di Leoniera,
gra un scarso di ni sua parte, dato che non s1 ipotizzandone un'utilizzazione per il combattimento dei leoni:
to. che nsu a onumento m og
Jl)lO, . e questo m questo nome in apparenza fu la causa dell' errore commesso dal
descnver Valery, che citava questo monumento come un anfiteatro.
ravola
XXXVll- Fig. 2
> N
~s=r -
I 22 1
senta la chiesa di S. Pietro d;• s orres u
. ome la mancanza di spazio mi ha vescovo ed ora pressoche abband onata ' E , n tempo
· . Sed ,
·ta di dedicare , secondo. t ~met proJ?os1 t, un
S ice .t.
s. Pie. t ro di.. Sorres. . . . lame a tempo d ovuto, ma mi pre
chiesa e costruita a fasce
· _m1a inten . e d un
di pietre meael caree
subno osservz1one
tolto la poss 1btlt . h "t' medioe va li mt n servo d1 trattare , are chPar,
. Io a Il e antic t uarta a parte di'. quest ' opera
. , quan d o nate, mostran d o cost una forte som· 1 r e vulcani h e la
con la ch~tesa
ca pita
]'argon~en_r_o 1~: 111: ;arie Jocalita della Sar?egna offrono di Lorenzo. di Genova.
b. Anche l'abbazt_g ta da_nza
I Sa
e alter,
d.
mostrero ct~ cuesto periodo. Pero , siccome ii IV volume non con stnsce ianche e nere. Devo ..1
., . ·1 V l' II evare alt
ccargia e
,
1S.
costru·
notevo le pei q paunato da un atlante, m a solamente illu- cu1. e 111corso
. 1 a ery,. dove afferm h
a c e la s dd res1 un error tta
.
eve essere accom - t sto cone . gran parte d a
delle inci siom. tratte m d 1 gramto;
. ma
h. poco ptu . appresso
. ag g1unge·
. uL etta bas11tc
. .e in,
d
strata lunhgo 11r·pet. ·nserisco nell'atlante che correda il presen- ne e g l t arc t sono dt p1etra bianca · « e gross ae
mie. i da"0 erro , 1 non prevista 111
na 1tavola . precedenza, ma che non drali di Pisa e di Siena». e nera, come nel~eColon-catte,
te volume u
voulio eliminare, vtsto . che e, gta
-- stata prepatata.
. . essa rappre-
e
222
fil\'O I0 XXXVll- Fig. 2
-~-!.!.L ~ , .•
~
- --- - ------ - --
223
SUPPLEMENTO
Ged1 C . artaginPresenl! .1n al cum· c1pp1 · · f unerari trovat1· ne1· d.m tor·-
di 1e~ 1 us. Soneo, che nproduco qui a fianco da un disegno del .f
---
orig· anche d" · b ·
h~, run~ ne f en·1c1a · o isposto . a credere che questo p1om .o dsia.
In(1 ':Posti sp cartag1nese e che facesse le vec1 e1
on1 esso nett b I
La · e tombe e di cui si conoscono ene e
Ph1cca 0.1 .
'<l e Ptomb 0 d .. .
·· I.~toon,,lluc fil 1' che pa ella ftgura .4 veniva probabilrnente. . . ·
\~1· ucl gra d . ssavano per 1 due forellm1 post1 a c1a-
I ~ 1 rinc n e tri
d'"<-h"1 ()colllea angolo: forse veniva depo sta come
• •• , dclla Ji inu\eto sul petto de! defunto.
~ 'r
1
gura 5 s0 . 1· a
J<i~ol an . . no Ill parte di terracotta o c 1 un 225
''d ect ' . . .
n Parte d1 vetro. Furono trovall ass1e-
Ta vola XXXIX - Figure 2-6
~ . JZ .
----- ---- -
. lla stessa area di Lluc Major,
tano
da questo sito, ~et
no stat1 rovati altri oggetti, . di chiara
h'
NonalIonita Son Reus, so
o una co11me . tta artificiale comca, anc essa asportato con un colpo di martello; il piede destro e sollevato ed ii
. JoC ca sort 0 tallone poggia su un supporto, come a indicare che il personaggio
'\ne
srniv~b~cchiche.
etfllS .' . nzo scanalato, lungo 4 cm, era zoppo. Nell'atlante <lei Micali si vede un idolo di bronzo molto
di~funa spec~
n, etrUSCo· ., di coma m bro robabilmente da corno somigliante a quello appena descritto e che e definito un Si/en.a iti-
di doratura. e Ne sono stati fallico. Quantunque manchi del piede destro, si intuisce dalla
a"o' con tracle cerimome
. nel funev1cm
tomba .. a·· somigliano abbastanza a postura che doveva tenerlo sollevato, come nella mia.figura 12.
ratorio . d e in una ft ura 7
~
3) Un'altra statua (figura 13), vestita dalla testa ai piedi con
pO 1ati alto una lunga tunica; tiene la mano destra sollevata, mentre la sini-
trO' e nprodotto nella0 legsemb:anze 1 di un dio barbuto,
·z con stra f nascosta
ello dam di bronzo co . al he somigliante a Si eno: era mento etrusco. Sotto ii vestito; anche questo fun tipico atteggia-
qu statua hi arum esc ' . . h per
2) Una ,.10su e orecc . e al suo pudico propnetano, c e, -
1
1. nasoall perc10 ., fu mutilato
mi dfece anche vedere il pezzo che aveva II fatto curioso e che questi tre reperti furono estratti da una
itifallico e . di disegnar1o, collinetta artificiale conica, somigliante alle tombe d1 questo
tipo che si trovano nei dintomi di Cometo, in Italia .
.F~ · /
I
. figura 11 riproduce un , altr
La
LaN"'° JO '3PP""en1' un roan;.co d; pateta. o d; specchio, M
Mahon: si tratta senza du~b·
inorca e mostratami d d · a statuett
on _JuanR: e~rusca
tro
""'"'°' nel~tva (lo~"·
danneggiato ), che teneva 10 d1 una Mi:1 s y R.a Vata a
aoch'esso ;n trov.ato a MaJo<C• e. appartenente a don netl'atto d; landarla. una landa a mano Udod;e
Anton;o de Fudo, che mt ha pecmesso dt dtsegnatlo. Questa destra,
statue«•· ;ndubb;amente e•'"'a, sembterebbe cappcesentare un
Hennes Criophoros.
1
\
~p~~·
eun disegno. ch. noorca:
fig strumento tagliente, in bron-
10
e conservato nella col!e-
[.a ura•9 un talayot. di · di a1ma. II Ramis ne ha descntto
.
IJ1lvato . appucc1m A t'quedades celticas, ntrovato una estremitii ha una Pane cava simile a quella di un cucchiaio
zJO,1one. deiilepadn mas, v1cmo
nella csuar. opera a
no sun d. Santio . sulle nd,Alayor, assieme al pezzo di e all'altra lennina con qualcosa di simile al muso di un animale
uso
dalJefosse
comadestinato.
a mezzaluna: ignoro nel modo piU assoluto a quaJe
nu1e.Ques
c ~er
"I tofayot ' occuparc1.
t'ult1mo,8 disegnato
sriamo
scritto dal Ramis e rappresenta-
e.debronzeo '
e, un utens1Ie molto pesante, che ad Secondo il Ramis era uno strumento usato dai druidi ;
toneIJafigura • comunque ricordo il confronto che abbiamo fatto coJ reperto,
che si trovadialbronzo,
anch'esso Museo raffigurato
di Cagliari.nel!a Tavo/a XXX.figura 150,
Fig. 8
I 229
r. XXXIX sono gia state avere un differente si~nificato da tipo a tip 0 d'
. te nella ,avo 1.a I 1
Le monete ra ff1gura eciale inserito nel xxxv11:1 VO .ume voglio insistere sulla mterpretazione che ci da mo?eta. No
Baeticorum) e che ho proposto a suo tempo lbet11n (in s n
pubblicate in ~~.~t~~~l~~fdemia reale delle Scienze d1 ~ormo. · · h , ma non 11 1a
delle "Memone e . dotte uasi tutte nel suo atlan~e. nono- essere s1cun c e questa quarta lettera rap Potreni
11 Gesenius le ha npro d q oso inserirle nella mta tavola 11 J nelle monete che sono indubitabilm~nte ar~entata co~~
., . , sembrato over . . . l . . leggo come un Nun , come molto bene legge hossura, e ch
stante c10, m1 e . "' ·mportanti repert1 v1stl ne viagg10 . .f. anc e ii G e
destinata a raffigurare I p!U I possa avere Io s t esso s1gm icato anche nel\ eseniu
alle Baleari: . di descriverle, dato che le due pubblica- Baleari, _dove questa quarta lettera e raffigurat: i~Onete de!~~
Non ho intenz1one "' bbondantemente. Ma anche rendendo mente d1verso, tanto nelle monete a dicitura int mocto lotal-
zioni citate lo fanno _giad al Gesenius debbo dichiarare che non quanto in quelle bilingui. eramente fenici
giustIZi· ·a a I bel lavo10 e erche prendendole ' in esame esc Iu- Potrei perfino concordare col Gesenius ch . a
sono del suo s tes.~o pa~er~tvi sta paleografico, ha contestato la Nun, se egli stesso ce ne fornisse una ragion e ~ 1 tr~tti d' un
sivame.nr.e sotto I n~u~~s~crnava l'origine alle isole !3~1e.ari: dov.e quella che ci offre a proposito delle lettere 18 e ausib1le: ma l9
mia opinion~ chte . 1 arai~ qu antita di piu di vent1 t1p1 d1vers1: convincere per il fatto che, dicendo che sono ed . ' non ci pu0
11.e furon
, ·
o t1ova e II o . '. , . .
b1·a difficil e attnbu1rne I ongme a a p1cco a e
II . I appartengono alle monete di Cossura, e come s eid'!un perche
s1cche·
m1 sem
· ·sol a di Cossura dove, per quanto m1 nsu It a, · · ste Lettere sono dei Nun perche formano fa quarte icesse: que.
1
semi sconosc1u 1a 1 . . . '. leggenda cIie dl. testa nostra vogliamo Legge re a'lbettera d'
. , '11na
11011 ne furon o mai trovate d1 s11rnh. . . . · d · bb · l · I d bb enun e cJ1e
Quali che siano oggi i progress1 fatt1 nella dec1fraz10n~ delle qum 1 a tamo c..ectso c ie e ano appartenere ll
· .· · · ce ·cie ne i quali d ' altra parte Io stesso Gesemus ha Cossura. Ecco, dunque, dove il ragionamento dal ~mon~re di
JSC IJ ZJOnI J I 111 ' • • • I d" . errato: conclude che si tratta di Nun dato che sece d esen1us e
·o P"'"te atti va non credo che ess1 siano tali , ne caso 1 cm . .' ' on o lu'
avu t cu ' ' . d I' . . d 11 appartengono a Cossura , mvece d1 dedurre ii nome d 1;.esse
ci occ upiarn o, e soprattutto per quant~ r~guar a ongme e e
e da dru·e pe r certa una rassom1gl1a nza forse solo appa- dalla presenza, nella dicitura, di una lettera verificat ell isola
(=
0 let
rn'
rente ' e due iscri zioni , cornpos te d1. so Ie c .mqu.e Iettere._ Que-
dell da altri fatti, cosa che ancora non e successa. a come Nun
sta supposiz ione non pu o da so la rend~r~ cert1 de1 dat1 _c~e , Gesenius afferma che le monete in oggetto che e 1. ·
. . ' g 1 inser'
d ' altro ca nto , non apparte ngono a l dornm1 0 dell a paleogiafta. nella seconda classe, d1ffenscono da quelle della pr· isce
Percio, fi nche ii Geseniu s non riu sc ira a dirnostrarc1 c he. rno.n~ (evidentemente quelle di Cossura) per ii fatto che qu~mta cll~sse
sono p1u ·' antic · h e d e 11 e preced ent1.· Sono convinto ches e ur time I i
te s imiJi furo no rin ven ute anche nell ' isola di Cossura , o 111 S1c1- 1
lia, 0 in altri luoghi vici ni , io r ima rro dell ' opinione che esse abbia ragioni sufficienti per stabilire questa differenza teg non I .
pro vengono da lle Balea ri : qui tra un a c 1~qu a nt111 a ~he ne ho
, · J ·
Ie, perc h e 1 rapporto es1stente tra 1e monete con Jeggend empora- (.·.;,(
trovato non ne ho visto ness una d1 questo t1po, pe r cu1 sono cer- f~n~cia (~, /. g) _della nostra tavola e quelle bilingui (a,abt,u~\a \ '.._.
lo che si tratta di due specie dive rse d i mone te . Sono de llo stes- c1_oe ~emc~o-latme , che seD?-brerebbero datarsi al periodo cti .
so avviso d e l Gesenius per quanta r ig u a rd a le prim e due T1b_e no, Cl pro~~ ch~ le P.nme dovettero appartenere ad un
le tte re ~-r 'X' 1x , del la leggenda delle monete dell e B aleari e penodo molto pm ant1co, d1mostrato dalla maniera con cui v· _
che egli vorrebbe far coITispo ndere all e lettere ""..f: ""'*- , che so no ne raffigurata la divinita sul rovescio. ie
le ini ziali dell a leggenda della moneta fenicia di Coss ura. Il pers~naggio rapp~·ese~tato rico~da i Patechi o Cabiri, visti
JI fa rn oso Barthe lemy, avendo visto cas ualmente m o ne te da Camb1se nel temp10 d1 Memphis, mentre i tre corni sulla
sirni li a queste, trovate una a Tolosa e J'altra in Andalus ia, rico- testa sono simili a que~li degli idoli sardi (Tavola XX, figure
noscendole come spagnole, le aveva g iudicate in un primo tem- 27, 28, 29). Ecco qumd1, secondo me, un elemento molto anti-
po di Sivigli a, ma, per una di quelle intuizioni che sono proprie co , modificato in seguito, nelle monete bilingui dell ' epoca
degli uomini di genio , dopo aver proposto una singo lare inter- romana, con i raggi che circondano la testa della stessa divi-
p re taz ione dell a legge nda , nella sua le ttera all ' abate A udibert nita. Sono convinto che le differenze stabilite dal Gesenius tra
dice : « Una cos! bi zzarra interpretazione (i l sole ama Se rpa) le sue monete di Cossura del primo e del secondo tipo non sia-
non ha bisogno d 'altro che di essere riferita. Se volessi sosti- no differenze di eta ma piuttosto di luogo o, per meglio dire, di
tuirl a con un ' altra, direi c he le prime due lettere fe nicie potreb- zona. Quelle del primo ti po sono di uno stile, diciamo cos!, piu
be ro s igni ficare un ' isola, e c he le altre tre potrebbero essere il as iatico, somigliante a quello delle monete di Sidone , di Laodi-
nom e ' M a io rca '; ma per g iu s ti fica re qu esta inte rpretaz ione cea, di Berito, di Palermo e di Malta; naturalmente quelle de!
bisogne re bbe a nali zzare a fo nd o I' iscrizio ne e scendere a detta- secondo tipo rassomigliano alle monete mauritane e spagnole.
g li che ci annoi e re bbe ro e ntra mbi » . Lo stesso Gesenius ne conviene riguardo alla seconda Jettera
Da allora in poi tutti col oro che si sono occupati delle iscrizio- della legenda, che ritiene, con ragione, uno Jod. 11 rapporto
ni di ques te due spec ie di mon e te so no rimasti d ' accordo sul intercorrente fra le caratteristiche delle nostre legende e quelle
s ig nifi cato dell e due prime lettere c he, sig nificherebbero " isola" . delle monete fenicie di Spagna non era certo sfuggito alla
Questa interpretazione venne confermata dalle tre monete bilin- sagacia de! Barthelemy: non rimane che mettere a confron.to le
g u i (j'i'g ura 14, a , b , c) comunica temi a Mahon dallo stess o nostre monete con quelle della citta di Malaga e de~ r_e ~wba.
Ra mi s, a ncora inedite prima della pubblicazione del mio articolo. Tengo a sottolineare che non ho l' intenzione d1 ms1stere
Da ta pe r scontata la le ttura dell e prime due lettere, rimango- s ull ' interpretazione insula Baeticorum, ma resto sempre fe~
no o ra le altre tre p er comporre il nome dell ' isola, che il Gese- mamente convinto che bisogna distinguere fra le mo~ete. m
niu s inte rpre ta come B enim , da cui lbenim , insula filiorum oagetto che ho visto in gran numero in esemplari di vano upo
(ju venum). Sono d ' acc ordo con lui che le due lettere all ' estre- b ' ' C e
e modello nelle isole Baleari e le vere monete di ossura
mita so no realm e nte la prima un Beth e l ' ultima un M em ma ' ' · · le ho
che, per forza di cose, devono appartenere alle 1sole cui
p e ns o c he quelJ a centrale, cioe la qu a rta dall ' inizio, po;esse assegnate.
230
Tal'ola XXXIX
a.
,..-- c·
231
za, e rappresentate nelle figure dell Ti
. . Ti dons non lontano da Ciudadela , nel renza consiste anzitutto nel fatto ch e i:;vole Ill e /V L
Ne!. ter~1to~10 d~ /_s ; 1rnon~rnento, gia descritto dal Ramis y le nella parte anteriore, ma sono coe . Nao non ha · 1 a diffe.
. . - ·1 nvmto ch a cun
nord .d1 Minorc~~~ ~iene 0
chiamato La Nao , per l' apparente sua mtegnta 1 monumento termina e ne\ peri a ste.
Ran~1s: Nel lu "' nave· ma ii diseano che ce ne da ii valente il . tratteggio
. nel disegno J.3·, in sec ssed pressapoco
on o luo coodo.
me l de\\a
d.
so1111alranza
. "' · M. con. una . "' s1.cc h e, h o nme . dia-" g1gant1 sono coperte da larghe last . go che \e T n tea
stonco d1 in or ca
Iascia molto
.
a desiderare,
to ricavandone un ' immag 1ne per cont.a m10N, usan . ~
d I a cam1,ehra
che formano un sotterraneo basso :~~r~~~zzate
0
vicino ~11l1be di
~ pia~1
· L fi r/ J rappresenta infatll La ao cos t come o lastre servono da separazione tra du : m.entre nella suolo,
ch1ara a 1gu 1"
"'
disean.ata in loco, mentre. Iefi.gure J.1-1.5 ne mo~trano I a p1anta
· l'altro; e, in terzo luogo, le Tombe ct·1 posti un 0 Nao le
ta rivolta in direzione est 100 sud giganti hanno tutt 1sopra
"'d· se sezioni : Je pietre che compongono t1 muro esterno . . . . , mentre n II e ap
appena Javorate a ma1te 11 o e sono s1stem~te 1~
e Ie 1ver . . e a Nao 1 °r-
ddiirez10ne ess~ no~ vist~o
sembrerebbero opposta; mfme, intorno ad
izione pressoche orizzontale, mentre quelle della fila d1 quegli ernicicli che non mancano ho fe in
b~:e, soprattutto all'esterno, sono molt~ pill gro~se.delle altre. I nelle torn be sa1·de. L' ingresso e moltqu:s1 ma1 ai lati della cuno
picc~lo spazio (g), in fondo al quale ~i t~sso e da accesso\stele
muri costruiti senza malta e perc10 rassorn1ghano molto a
50110 anch . essa bassa e stretta ' da cui· si· entraova una seconda Port dun
i~fenore.
. nell
quel li dei nuraghi. Nonostante tutte queste differe a grande cam a,
cr~do
Dando uno sguardo al disegno e soprattutto alla pianta 1.2
non si puo fare a meno di restare sorpresi dalla grande somi- sia una tomba analoga a quelle della Sar dnze, che .La Nera
egna g1a des crttte. ao
gli anza con le Tombe di giganti sarde, gia descritte in preceden-
232
xx1x
rarola X
;- ~ -- -
• J
234
XL· fig. I
I
[11\'00
:o
ill-
235
ne,. nessuna did queste . costruzioni e uooua1e all' alt
. nella Ta vola XL (fig. 2) si trovano in I an, pur aven o ciascuna notevoli anal . ra nei p
I d ue ta Iay ots Cra ffi. 0auralt ' Migiorn . in localita Sant Augustin. . no, ancora, si possono osservare com~~te ~?n le altre ~nico
. . .· d. San n stova 0 ' .
ternto_110 ' di strutti e sorgono a distanza d1 una sessanttna I
· d. le grotte h, scavate nella terra, a~zi nell utt l~torno ai ·1 Yici- a/
Son~ '? part~ , ltro· uno dei due conserva ancora la porta simili a tombe: spesso vi sono numero a roccia calcarea ayots,
pa_ss 1 I uno . alt11 aa sud e ii suo interno e in verita meno regola- all ' altra. Vi sono, in fine, altre specie d~e 1 stanze, una di ~ tnolto
d' rn :='aresso nvo a
d · nuraahi con i quail· comunque h a mo Ite anaIo- formate da due muri laterali, leggerm ~ellette basse e ~guito
re. d1 que 11 o . er "' '
della camera sotterranea s1· trova un ro b usto pt·1 a- con mass i fis sati a una delle estremita ~nc~ all~ngati cos~~tt~:e
a1e. cAl centJOda arandi. pretre . ·
che sost1ene Ia vo Ita.· e- mo ]to pro- al modo dei dolmen: I' apertura di queste ceP1erti Jetteda grandi
. 1astre
uiti
0
stro -1ormato .- cheo esso s1a . d1.' costruz1one
. postenore· e f atto per come que · 11. e delle -grotte sotterranee
. e ·
, onentata a d an1ficiali , cos\
bab1·i·
1e, pe10,·e la parte d1. volta che minacciava
. . d.1 cro II are. I n que-
sta b1 1zza1 · h.1e c h e s1· possono
I f o I.t1 cespugd . 11 che . .ncoprono quest·I monumesu . o a est .
·a interna vi sono quelle stesse nice con f us10ne
.h 1
. matenalid" .ammassati
. dis or·ct·matame nt1 t e la gran
ri scontrare anche all' intern_o de1 ?ura~h1. lntorno a1 ue ta_ ayo ts
sta came 1 . · ·d l no ffil· d. anno tmpe· 1to dt nlevare ' come avre1. volutn e tutt'intor-
in questione (a e b) sono ?1 spost1 , cos1 come p~r q_uello d1 Toral metna 1 questa importante . . Jocalita:, in cane · h ero_ do, una plan1-·
11
Fuda , umeros i cerch1 d1 van a grandezza_ e ?1 di versa fattura; c h e. potranno . recarv1s1
. munite
. delle att rezzature e e persone
alcuni 11(c) sono for mati da lun ghe last1:e ~~f1sse nel_ te~re~o e cut ero sp1ovv1sto
, I durante
. 11 sopralluog d" .
o, t nprend . , ct·t
necessarie
di stanziate tra loro, altri (d) so no cost1tu1t1 d a mun d1 p1etre ro, perc h e so o una pianta dettaoliata ri·I ere 11 lavo-
. ,. d d. ,. "' evata con
molto grosse. In a lcuni queste sono di dimensioni minori e di d are un 1 tutto I msieme N II '
- t ea2esatta d · e attes cura ·
potr'
a
conseauenza ii muro e piu basso , ma ha all'esterno un altro cer- ne11 a j igura ella Tavola XL una veduta en a, nproduco
chi o di lastre distanziate (e). Alcuni di questi cerchi sono vuoti, lato sud usando una camera chiara. g erale, presa dal
in a Itri si trova un altare a for ma di T (come nellafig ura f) ; infi-
Ta Fo la XL - Fig. 2
236
. onumento gia noto di Alajor~
resenta 11 m G esset de Saint Sauveur. M~
afig.
110
c~l
3 '.1!:nstrong e d::iu pl in q uel periodo no rt· m1 messa allo scoperto da\ crollo de! muro estemo. Per compren.
dere la mia ipotesi occorre dare uno sguardo alla Tavola X//J
L
5 · dall
crt Ia malattia che d esamm . are questo talayot.
, Avre1,
(figure ·] e 6). La rappresentazfoire di questo talayot Oia ·ridu-
dtS~ dell~
de iace ch< . di vedere e rampa esterna, cos1 com.e e
consenttto z1one d1 un' incisione in via ta mi moIto tempo fa dal compianto
bb1a10 tare l'esistenza· cost co me la rappresenta il 'f·
d1se-
~periamo
a accer . tori citatl e . .nunciare a questa ven tea, Petit-Rade\ e tratta dalle opere citate pill sopra; ii Saint Sau-
veur, parlando di questo monumento, si esprime in questi ter-
des~ cuo~e.
,olu ritta dagh ""arnmarico dovettt che quelli che si
con 111olto rramente a completa di questo monu- mini: «Alla base de\ Tumulus si ttova una cavita con l'apertura
°he rni stava un
ono. ve giomo m · maruera · da11' ongm
.· · e rivolta a mezzogiorno e attraverso la qua\e un uomo puO passa-
~uperanno
a fu costruita sm
'ru;'[
!lino se questa tardi nello spessore de! muro, re solo abbassandosi». Cio indica chiaramente che la costruzio-
ne doveva contenere una camera sotterranea analoga a quella
n1e /ayot o sia s. N n sono lontano dal credere che sia stata
nto contro . tata ncavata p
dei nuraghi e nega I' ipotesi secondo Ia quale questi talayots
de\ ta . nuraghi. o
corne ne1 non siano altro che delle collinette artificiali.
237
modema.
. . dDurante
. le guerre d e 1 secolo sc
n talayot di Trepuco, rappresenta_t~ dallaftgura 4 , si trova a s1stemat1 e1 cannoni. orso vi furon 0
un miglio di distanza da Mahon ed e m gran?e degrado ; attua~ Nel lato sud di questo talay t .
. ct· o s1 vede Perfino
grosse p1etre istanziate tra lor un grande
za: al centro e situata una specioe,d~pplena sgrossate c cerchio di
mente vi si accede attraverso una rampa a splfale. Questa part1-
colarita concorderebbe con quello che ho detto di Alajor; cio . 1 a tare m l on la
nonostante, ad una osservazione piu attenta, mi parve di riscon- posto d a d ue grand1 massi posti l' , o to sempr lllaz.
trare che essa non doveva esserci quando ii talayot era comple- mare una T. Il cerchio stesso e _u no sull altro in mo~ce, com.
to, dato che anche la sua irregolarita prova che essa e dovuta al an ch, esso di grosse pietre comec1rcollndato da un gra ~ da for-
, que e del talayot. n e inuro,
degrado de! monumento ed all'uso che nee stato fatto in epoca
238
eduta deI t alayot di Telati deh'Dalt,
esenta una v , . a I' al tare, composto .anc . ess.o
n~~
fig- 5 rapreno di Trepuco, :Ona terza (c) in posizione melt: re s_i potrebbe pensare che essa si trovi Ii per una qualsiasi causa
acc1dentale che l'ha fatta inclinare verso ii piano dell'altare. La
s011"~ grandi!'~a ~
!Jl,\iante a q. tre (a e b), ietra superiore, con la, quale e
sostegno_ : forma di cuneo. PefC!o appare pietra d vi sara stata sistemata successivamente. Anche il Ramis
la pensa in questo modo. n masso b, posto orizzontalmente, e
-~clinazione
ti! cite funo• a quarta p1etr ostegno e non come rampa
rat" attr'verso un ietra c e posta a e troppo _scarsa lungo m 4,10, largo m 1,50 e spesso cm 60. La pietra inferiore,
~I~ invece, e alta m 3,10, larga m 2,70 e spessa cm 60. lntorno
c~1afOaJ' ta sc~po,
che questa pdatO che la sua I • d'aJtra parte 0 liSCia, SIC-
d all'altare,tr·e a questo . di' Siccome la base di all' altare si trova un cerchio fonnato da numerose stele grezze,
s ' e serv .
I he potess 'ffi 'le starv1 so
pra m pie . 11' I conficcate verticalmente nel terreno ad una ce1ta distanza l'una
perc bbe d1 ic1 dir ttrice del cerchi o di stele intorno a a ta- dall'altra. A sua volta ii cerchio e circondato da un muro di gros-
chesare. tra esulla e
questa pie
se pietre, come quelli dellefigure 3 e 4 .
239
Avendo potuto. dedicarvi solo po co tempo h
n di seano eseauito alla camera chiara, presentar
. . lho ml una
. veduta d' insieme.. s1. vedo
' o prefento
·
Lafigura 6. 5mo Stra z,: e- m· centnc1 c e o circondano costruit"1 ll 0 no tre m .1 rap.
in"' territono
ci~te ~e ~ con.
U
ta Clara ' :;> d1- San Cnstova
·
del talarot
· d 1 Jlato
an Non c1 " fu JI · · Io a f on d o,
- tempo d1· v1s1tar cedenti ; ricordano le mura stesso mocto
uc:rran parte
d cro
a cio che· ne dice ii Ram1.s, e, mternamente
. cavo e intorno ai nuraghi piu grandi . ne osservate in. S ardegna
ei Pre.
ma ' stan
, d.o un a sca la interna per ragg1ungere · Ia somm1ta. · -
mun1to 1
Tm •olo XL - Fig 6
da Mahon, avvenut~ il .gio;no dopa l~ visita alla
, a partenza C . toval mi imped1 d1 stendere le rrue osserva- distanza» Q
d. San ns , . . 1 . 5) . . ueste parole semb .
.che I talayots sono . rano s~ntte per i nuraghi;
J.;
alita 1 Per questo mv1to e persone mteressate a .
1
~ ni sui tafayott~· a colmare le lacune che ho dovuto forzata- situati nella Parte sud e llm magg1oranza lontani dal m
scar · · . . ne a parte ,. are e
nurnen 1 t · d · ·
a Sis~1nu sia a nord che a est oves.t dell ISola, mentre sono
i10
uesti rno . . si possono comunqu~ rovare ~mp1e escnz1oni
qente Iasciare, . nell'opera del Ramis y Rarrus, che ha descrit-
01 · ogettl d . . c~~;~~:: l~dlldove le caste del s~dd~~:l~~vece la costa ha facili
t
d. quesll 500 0 di talayot con gran e cura e prec1s1one.
~ un gran nurnero soltanto delle buone tavole esplicative.
a rnancan l a· M.
Aff oper . he arla solo dei ta ay~t 1 1.no.rca, ce ne forni-
ne I.
----
MahOO
Alajor
33
25
22
17
14
13
50
39
35
·
1)
.
I talayots si diff
I p1antat1 verf
scntto SUI pilastri dei nura h'
.
l
Ica mente. (vedere quanto ho
. g L?sa e Borgludu).
h , . . erenziano da1 nuraghi .
· .
mentre molti nuraghi n h genere compost1 da una sola stanza,
2) i piccoli tala otse ann~ due e, a v.olte, anc~e tre;
sono mai collegati ~ra dic~e s1 trova~o rntor?o .a1 grandi, non
s.cristoval
8 8 16
ferneras Oes, ecc., ma sola oro com.e I nuragh1 d1 Santu An.tine,
54 55 nuraghe Losa; mente come le p1ccole torri che circondano ii
Ciudadela
h ). i nurag?i non han~o .attorno i cerchi di pietre e gli altari
142 53 195 3
Totale
che ~nvece SI trovano a1 p1edi dei talayots. E probabile pero'
c .e m . Sarde gna gl"1 a1tar1· possano essere stati distrutti in ' epoca'
cnstiana
. · Del resto , m
· cert.1 cas1· ffi1· e' sembrato d1· nconoscere
·
Basandoci sulle mie osservazioni, ma specialmente su quelle mtomo a numerosi nuraghi, dei circoli formati da grosse pietr~
del Ramis, possiamo affermare a proposito di queste costruzioni: non cementate, soprattutto nella zona di Cuglieri e vicino ai
l) che sono cave all'intemo e che i~ genere le camere sotter- resti dell 'antica Camus. Mi e parso intero il circolo a oriente
ranee, cosl come la loro forma estenore, sono esattamente le del nuraghe Brun.cu dess'Orcu, in territorio di Guspini; inoltre
tesse dei nuraghi sardi; non tutti i talayots sono accompagnati da questi cerchi, e gli
2) che in alcune e stata trovata una scala interna che condu- altari sono ancor meno numerosi dei circoli.
cevaalla sommita dell'edificio; non si trova in tutte, come del Daile varie descrizioni, comunque, ri sulta che i veri e propri
re~to accade nei nuraghi; talayots hanno tutte le caratteristiche dei nuraghi sardi , ma che
3) che attorno ai grandi talayots ve ne sono quasi sempre si differenziano da essi per la presenza degli altari , vali do ele-
allri piccoli che sernbrano dipendere da quelli: cio si riscontra mento per affermare che i talayots fossero luoghi di culto piut-
anc~e negli analoghi monumenti della Sardegna. Ecco come si tosto che semplici tombe. Queste, sia alle Baleari , s i ~ i~ Sar~e
epnme al proposito il Ramis: «Un altro elemento che sembra gna, sono situate vicino all a torre, pressappoco come 1d1seg111 h
\lalticol~re eche le atalayas 0 talayot piu grandi ne hanno in e i dellafigura 2 (Tavola XL). .
~enere, mtomo, due o tre piu piccoli»; Ho gia detto che in Sa~degna spesso ~1 trovano de.Il e ~ombe
4l,che non si trovano tutti su delle alture, ma anche in pianura: vicino ai nuraghi: probabilmente era cos1 anche. a ~111_01c.a, s~
~~~ro ~nche [...) Che efalso che i tafayots Siano tutti collocati SU consideriamo tali le grotte scavate nella ro~cia ~1 pied~ de1
~ eda t~r~ e a una precisa distanza gli uni dagli altri. Chi vuol tala ots e che qualche volta sono anche spaz1ose: ii Ramis ha
mo~· e'.51 ii gusto di controllarlo, vedra facilmente che anche se visiiato quella di Telati de Dalt, larga 24 palmi, lunga l~ e a!ta
piu ~~ ~r~vano su delle alture, ce ne sono, e non pochi, in terreni 7. Inoltre queste grotte ricordano vagamente le domos c. e gw-
si, mpunti dai quali non si vede il mare se non a grande nas, di cui abbiamo gia parlato.
/
nel territorio di Evora. Pare che questo nome d · .
CAPITOLO SECONDO Jatina Antrum.». envi dalla parot
In qualche relazione di viaggio in Portogallo . a
Monumenti analoghi a quell~ . . d. . .
z10111 1 qu~stl_ mo~un:ientt: « ltrepassato ii pies1 trovan
0
1 .
0 d
escri-
della Sardegna e delle Balean. Pegoes - nfensce il signor d'Hautefort in un suco? Vil\aggio di
- ecco, in un terreno vicino alla strada, una fila ? tbro del 1814
mi blocc.hl. d'.1p1etra,
· dod'1c1· per l'esattezza posti·circo\are
. d'1enor-
.· .' ui i rnonurnenti in pietra grez~a o grossola- . , vert1ca\rn
Non .desc11veio qh . u·ovano nella Francia occ1dentale e nel- una u·e d1ces1ma m mezzo ... Non c' e dubbio che . ente ect
narnente la.vorata . hec eche
SI
sono· gia rnolto conosciutJ:· m1· 11m1tero
· · ' s1.stemate cos1, da mano umana». L'autore le par esse s1an . o state
le Isole Br~tannd1c , . are che si trovano in gran numero nelle menti celtici esistenti in Francia ed a quelli di 1ona ai rnonu-
aggiunge che la gente del luogo crede che queste 1 ~ 1~-Henge e
011
. ·darl1
. . e Ia osse1 v . . d'
a nco1
v1 cine a rn
. I inenhir i cram.Lech, I dolmen e I gran I
aie. · '
zone . . . . di uesti paesi presentano ev1dent1 som1g 1 ~nz~ · · · 1· ro altrettanti maghi 0 streghe che celebravano n ·1 etre fosse- f
cerch1 d1 p1et1e 1· ~naloohi della Sardegna e delle Balean , d1 che furono tr~sfor~ati appu~to in pietre per punizi~n~ro sabba e
con 1 monumen 1 ' '? . . Un altro viaggiatore, 11 signor Richard T. Wiss 0· ,1 .
M Ira e di Gozo da me v1s1tat1.
a '
.
Jooie tra rnonurnenti di isole e d1 zone cost1ere
. me in un suo libro del 1776: «A Celorico si ved~ ~ SJ espri-
Ma se 1e ana o . . . · d' · moresco posto su un'altura, con un muro di pietre n castello
is tan ti tra loro denotano de1 1appo1t1 1 comu111-
norevo I men te d '
·
. ·
·a di· 1·etta che indiretta attraverso la nav1gaz1one, t1 a 1
. · mal_ta spes~o nove pied!, che ~a ~al castello al villagr~~ze senza
caz1one, s1 ' . ' . che quest1· t1p1 · · d'1 do II pend10 della colhna. Lt , v1cino alla strada ~g seguen-
po po I1. cIie 1·1 costruirono , s1 potrebbe .
pensa1e
. • • • •• •• cinque pietre poste in verticale, alte otto piedi ;d ~t osservato
· e · sa 1·ebbero dovut1 trovare 111 aJtn te1
. . ,
11ton
costruz1011 51 ' . . delle stesse dimensioni rovesciate a terra, ch~ mi~ re quattro
anch'ess i rnarirtirni , collocati lungo una lmea d1 c?m u111 caz1 on~
che doveva esistere tra lu oghi mo_lto l_onta n1 , s1a p~re ~o n 1 venire in mente Stone-Henge. . . .
Nelle colline tutt' intomann?
.
fatto
0 SI Vedo
mezzi ru dimentali dell' antica n av 1 ga~101~ e . La nav1gaz1one~ no numerose enorm1 p1etre s1stemate in posizioni stra -
' r d. . , h ff . ne»
a!repoca cui pensiamo di dover fa re n sal1re ~ a costr~ z1 one d1 ve_ ~ a m? ora c10 c e a_ erma 11 Cambry nell' ai1ico\o ·M
questi monumenti , era ancora all o stato embnonale, 111 genere m.entt in. ptetra portoghest e spagn.oli (1805): «Strabon ~\nu-
. d' E 1
d o de I temp10 1 rco e su1 promontorio sacra (oggi ce, pa1 b San-
Vicente) , nel sud-ovest della Spagna, fa notare che in qu~l ~ an
limitata ad un breve cabotagg10.
Per mettere queste costru zioni esistenti in zo ne dell ' Eur?pa
occ identale in relaz ione con altre simili ad esse, erette nelle 1so- non esistevano altari ne di Ercole ne di alcun altro dio uoglo
. . . . d' , ma so 0
le del Mediterraneo gia ri cordate, dobbiamo orientare le nostre de II e p1e~re s_ 1 stem_a~e . m ~rupp_1 . 1 tre_ ~ q:mttro: non era permes-
ri cerche verso le coste dell a peni sola iberi ca e osservare se le so comp1~rv1_ sa~nf1c1 , ne_ avv 1c~narv1 s1 dt notte perche si crede-
zo ne portoghes i e spagnole piu vicine al la costa ci danno la va che gh de1 ab1tassero h .. . II signor Correa - proseoue ii c _
. . d' . o am
poss ibilita di ri empire questa specie di aree vuote che sembrano bry - m1 ass1cura 1 avere v1sto tra Montemor e Arrayolos sul\
esi slere tra le costru zioni di localita cos! lontane tra loro . Io non Strada per Li sbona , e a Pomares, alle pendici della se/
ho pero ness una convinzione diretta su questo tema, perche.no~ d'Ossa, non lontano da Evora, in te1Titorio di Vimiero , dei d~~
ho potuto visitare queste locaJita occidentali ; ma 1 resocont1 de1 men. formanti sempre una specie di celletta, alti in genere dodici
viaggiatori e le descr izioni di autori locali dimostrano che in piedi: in Portogallo vengono chiamati Antas .. . A Cachao de
realta questa lacuna non es iste. In effetti ho saputo da una per- Rapa, sul fiume Douro, esiste una roccia con incisi dei caratteri
sona sulla ve rita de ll e cui afferm azioni non si possono nutrire misteri osi; queste An.tas sono state descritte in conferenze tenute
dubbi che ii Portoga ll o possedeva, neppure molto tempo fa , e nell ' Accademia reale di storia portoghese ii 30 luglio de! 1733 ...
forse poss iede ancora, un gran numero di rnonumenti in pietra Questi altari , in Portogallo, non si trovano sulle montagne, ma
grezza rassom igli anti, o perl orn eno analoghi , a quello della in pianori circondati da mura e alture. 11 signor d'Hancarvil\e
Bretagna e deJJe Isole Britan niche, e di conseguenza deJ ge nere assicura che, presso ii promontorio sacro, in Lusitania, esisteva
di que lli es istenti nell e isole del Mediterraneo, di cui abbiamo un masso druidico chiamato Gigon.ia e dice, in una nota, che
parl ato pii'1 sopra. Aggiungiarn o a queste isole anche la Corsica, Gigon.us potrebbe essere uno dei tanti nomi di Bacco». «lnteres-
dell a quale ii Merimee ha appena descritto, nelJ e sue note d' un sante anche la localita di Gerenna - dice ii La Martiniere - nel
Vmoge en Co rse ( 1840), gli antichi monumenti , tra i quali esi- regno di Granada, in Spagna, presso ii fiume Gonad !mar: vi si
stono 111e11hir e do lmen, che prenderemo brevemente in esame. trova una straordinaria quantita di pietre, sistemate in disordine,
ma infi sse per meta nel terreno, come se ci fosse stata una piog-
Monumenti clel Portogallo. II visconte di Santarem, ii cui gia di pietre. Sono quei monumenti che gli antichi e\evavano
so lo nome rappresenta un 'a utorita in questo campo, tra le pre- ammucchiando gli uni sugli altri i blocchi di pietra».
ziose informazion i che mi ha elargi to su q ues te costru zio n i E da notare che ii name Geren.na si puo rapportare a quello
del Portogall o, sua terra natale, afferma che oggi se ne cono- di Caronna, dato ad una localita della Sardegna, presso Paulila-
cono piC1 di trecento. Tra gli studiosi portoghes i che se ne ti no, dove si trovano un nuraghe, una Tomba di giganti e un
occ upano. occorre ri cord are ii Mendoc;:a de Pina , che ha pub- dolmen (parlandone a suo luogo !' ho chiamato erroneamente
bli cato un a nota sull ' argo mento nell e M em orie dell' Accade- crom./ech, in vece che dolmen).
mia di Storia di Li sbona de l 1783 e ne ha poi parlato in un
altro la voro citato nel resoconto sugli st udi deali 0
accade mici Monumenti del Rossiglione. Non ho potuto raccog\iere
portoghesi de ll ' anno 1774 . altre notizie su costruzioni del genere in Spagna, ma son? co~
Queste costru zioni sono conosc iute in Portogallo col nome di vinto che se ne debbano trovare, soprattutto in Andalusia em
Antos (c uriosamente, come si chi amano alcun e rov ine romane in Catalogna; ma sappiamo che ve ne sono nel Rossig\ione. Infat-
Sardegna). Si son fatte moire ricerche sull' origine di questo ter- ti , presso la stazione termale di Molitz, si e trovato un ~a/men
m1n e, ma ness un a ha dato ri sultati sod di sface nti : abb iamo composto da una lastra granitica lunga otto piedi, larga cmqu~ e
co munque a l c un ~ desc ri zioni ~ h e proverebbero i rapporti tra spessa uno, sostenuta da altr~ tre lastre simili , alte circ~ tr~~;~~
queste costru z1on1 e quell e d1cu1 abbiamo parlato in precedenza. d1 da terra. Nel paese lo chiamano Tumu.l dels Gentils. d 1
Ecco J' estratto di un o di questi brani , tratti da un dizionario vic inanze, in una localita chiamata Coll ~el_! Tri~e~ ('co~f0 11~o
geografico portoghese segnaJatom i dal signo r de Santorem e trep piede'), si erge un 'altra costruzione s1m1le; v1c111o ~ t. d1·
da l signor Dubeux, ass istente presso la Biblioteca reale di Pari- . , · dll'alto1res 1
s1 puo osservare un altro dolnien, che dom1~a a '. . . t1·ova
gi: «f l norn e di A ntos pare si dia a rnolti monumenti che es isto- anti che costru zioni in pietre arezze, di mun a secco. _v i si ua-
· d' 1 tese q
anche un a specie di poligono dalle dimens10111 1_se.
0 ·
no in questo paese , fa tti di du e pi etre , delle quali un a serv e ·oni
co me un sosteg no c l' alt ra e co ll ocata al di sopra come un a drate, di cui un Jato ha forma ellittica. A queste mfor!11~: \ ~ 1 011
tavo la, sull a qua le si dice si fac essero anti ca mente dei sac rifi ci che si leggono nel be l saggio del signor Henry ~ul ~o;s~~rl de
pagani ; tra le a l t r~ p~rti ~Ii ques to Reg no se ne vedo no principal- ( J 835) Vi e
da a 0aaiurn!ere Che ho S3pUt0 daJ S\g \10 \ Q. I \le
b ~ . \l ' Hen1).
mcntc ne ll a pro v1nc1a d1 Es tremaclura e in quell a de ll ' Alentej o, Passa, che ho incontrato a Perpi gnano ass1eme a
242
t Uzioni simili · in molti altri luoghi di quel
bilmente ·
· no altre cos h rse ne trovano m una 1ocai·ita' c h'iamata bosco · · · . ' nspetto agli stessi ·
es1510 toe c e . . · es1~it1 m quest'ultima isola nuragh1, che peraltro non sono mai
·partirnen nte non e mia mtenz1one trarre conclusioni
d1
d'Astarte. certame la articolarita d1· quest ' u1tlmo · nome d'i Iocalita, rel ·
unque sono · ·
convmto che i nur h'
ffrettate dal Pportuno segnalarla. ad az1?ne a convinzioni reli iose ag I , se~bene da mettere in
a ho ritenuto op un epoca posteriore a gu molto antiche, appartengano
111a • •
. d Ila Corsica. Fra i monument1 della Corsica, delle Stantare della C . q ella delle Perdas fittas sarde e
MonuOlent1d ecritti dal Menmee, , · ' s1· trovano mo I tl· dolmen ~e ~aleari l' origine d~r~~ca/~.llo st~sso modo penso che nel-
recenterne~t\1es quelli francesi e delle pietre dritte o menhir tns 1em~ ai talayots, ris:;iur e de1 cro1:ilech, che troviamo
del tutt~ 51011 ? adas fittas dell a Sardegna. In Corsica i dolmen cost~uz1one di questi ulti ·g'bad un penod? anteriore alla
' que11 o c h'iamato che 1 nuraghi, i talayots em': a 9ueste cons1derazioni ri sulta
anaIogh1 alleiamati eli
stazzana: il· pm impo.rt an t e e.
·' ·
Isole Britanniche d p1obabilmente le torri coniche delle
vengono chel Diavolo, nella vallata d1. Cauna o Gavuria. II ovettero appart . .
c h ~ trovarono la Sarde en~1e a colo111 navigatori
srazzOl~a d da la descrizione e un d1segno: da segnalare tre Bntanniche gia abitate g~a, le Bale~n .e f~rse anche le Isole
Merim~e ce ~e ti nella pietra superiore che ha le dimensioni di ancora barbari ma l a popolaz1om pnmordiali dao-li usi
· \ettt pratica. A trecento metn· d.I d'istanz~ I·1 M' · , h
ngo
2 30 .enmee a potu- all'Occidente. ' e cu1 tracce si trovano dall ' O~iente
013,SO x ' ove menhir, localmente chiamatl Stantare; sono
Non sono in grado di affer . .
t~ osse~vt:~ ~ una direttrice parallela all' ass~ del dolmen, sl debba chiamare celtic .b ~ate se questa razza p1t1 antica si
d1spos.tth ~ ricordato le allees di Carnac e d1 Erdeven. A me
che git ~~
f
qui sopra ci dimostran~ l enc~, ma le similitudini segnalate
1 rapporto con le sei pietre coniche, delle quali tre ne, avvenuta per ma. .a sua, es1stenza e la sua stessa diffusio-
sem?rand? eni· che si trovano su una linea parallela all' asse del- navigatori piu c· T ie .m un epoca precedente alla venuta di
formte 1 s i Tamuli,
' in Sardegna. Lo stesso autore menz1ona . modo cosl mira~~:e1zzat1 ~,he .sapev_ano ed.ifica1:e i n~raghi in un
la tomba dare e altre Stazzone, c h e e, mull . · 1e e1encare qm:. d'1 . 'com e d1mostrato da1 part1colan costrutti vi
a\tre St ant· , . 6uest~ monun:enti ,. solo in a~parenza grossolani e rozzi.
l.importante econstatame. 1. es1stenza. . . sseivando, 111 ?ltre, che ess1 non sono limitati solo all a Sar-
Ai caratteri di rasso~~gha~za appena v1stl ~ra queste costru~ degna, alle Bale~n e, forse, alle Iso\e Britanniche ma che si tro-
· n· delle due isole v1cme b1sogna opporre 1 assenza totale d1
ZIO 1 van? concentrat1 maggiorme.nte nella parte occidentale di que-
nuraghi in Corsica, circostanza tanto pm •'
notevo Ie per I·1 f atto ste is?le e che nessun a tracc1a se ne trova in Corsica mi sento
che nella Sardegna settentrionale se ne trovano ale uni addiri ttu- autonzzato ~ct. attribuirli ad un popolo che dovette f;equentare
ra in riva al mare e che la Corsica e separata dalla Sardegna sol- ~a parte mend1onale de! Mediterraneo e che praticamente non si
tanto da un canale di appena tre leghe. mter~ssava del~a ~arte ~iu settentri?nale, come per esempio la
Corsica. Quest ult1ma circostanza c1 porta a pensare che quel\ e
Riassumendo, risulta che le costruzioni in pietra grezza, sia- popolazioni costruttrici di torri coniche dovevano avere come
no menhir, dolmen o cromlechs, siano infine i cerchi di stele antagonisti gli Etruschi, che impedirono loro di conqui stare la
infisse nel terreno, sono sparsi in un'infinita di luoghi e, mal- Corsica e dominare il mare che bagna le coste della Liguria,
gradopiccole differenze locali, offrono una fisionornia comune: della Francia e di una parte della Spagna, mentre potevano per-
l'uso cui erano destinate sembrerebbe es sere lo stesso e la loro correre a proprio piacimento le acq ue comprese tra le isole del
estrema semplicita le farebbe risalire ad un' epoca storica molto Mediterraneo e Ia costa settentrionale dell ' Africa (q uesto ragio-
lontan~, probabilmente quella del primo sabeismo. La Bibbia namento, peraltro, deve fai·e i conti con gli idoli etruschi trovati
P~l~d1.monumenti del genere che venivano innalzati e bagnati nelle Baleari).
doho a1 tempi di Labano e di Giacobbe. Nell' epoca di Mose vi Gli idoli sardi descritti in precedenza, dei quali a\cuni sem-
e~no P.ietr.e che era vietato toccare col ferro (cioe col martello ), brano collegati alle pietre coniche la v~rate ed ~ i nur~ghi , nei
1 quali ci sembra di ricono sce~·~ numeros1.element1 reltg1os1 fern-
che md1cherebbe che loro caratteristica specifica doveva
essere la pietra grezza, "a1natura1e". Nelle 1sole . .
del Med1terra- c1,. conco1·ro no , assieme a c10 che sapptamo sulla . . nav. 1gaz1 .·one
d ·
neo enel pro
•l t montono
·
sacro
.
s1 trovano stele isolate e conficcate di uesti popoli, a farci pensare che furono ess1 t c~strntto11 e1
n' erreno· · nu{ao-hi e dei talayots e probabilrnente dell e torn .dell e lso le
conos ' possiamo pensare che appartenessero a popoli che
cevano la · · · 0 · h dove e' accertato che ebbero delle colorne.
,I
Ho ai' navig~z1one e che proveni vano dall' Oriente. B ntanmc e, d d. t I o·o
, della Siria, scoperto dal Tecco, e tea o a . t
de\\'is~\~ ~~u~ 1 occas1one di descrivere il tempio, forse fenicio, Il ~on.ws ho ia ricordato in precedenza, potre?be iap-
una pietra c .ozo, dove la statua principale era cos ti tuita da grandLssuno, che
. l'
?, . t della catena
llo piu onen a1e '
di quest1 rnonu-
.
lo dei nurag~~i~a lavorata ed il cui muro esterno, simile a quel- Presentai. e ane
· · ·1 · ello occ1 en 'd tale e' i·appresentato
' dalle torn·
\)1~sare adu;'e ~~rpo~a delle stele ~e~ical~, il c~e mi ha fatto
1
ment1 comc1, 1 CUI an . t da a\cuni deo-li antichi te//lp/1
hta peril cult PM.he divers~ nella utihzzaz1one d1 questa loca- dei Pitti e dell'Irlanda, ntenu e ' o
de\\e Stele in~· 1sembra, mfatti, di poter affermare che I' uso delfuoco.. . . l'altezza di entrare in questi discorsi. e
., a igantejatsse . nel ter reno, d'1 cm· restano tracce nel muro
de\\ G Non mi cons1de10 al
.
. . bbei·o un lavoro part1cola1e,
r· che es10-e1e . , .·
~:~ntico di qu~1~nd~~1 gra~de cerc~~o ?,i pietre n vicino, f?s.se fare degll accostamen I . o
· f' · d questo vm
" ·age Ma ncordero, p1 ima
· . · ·
CJual~ se ancora fatti d1!1u~i, costru1ti gia con una certa penz1a, peraltro estraneo a,1 llll i . dei s«1rdi, che: I ) i nuragh1 e i
d 1. concludere sull 'archeologta b ma la loro dest111az1on~
io he Volta Javor t 1 pietre senza malta, spesso grezze, o
, re a ·
nie\ nhchita di
ata in S
a e negl'1 · ·
sp1goh col martello. Questa mag-
cene cost · · . . . funeraria e ben lungt . a
· · o delle torn e,
talayots hanno tutt lll~o~nll'esse re dirnostrata; 2) nel e.
brallO dorninare parecc\11. ~ ta1I e
f
I B I ·1
e~ 1
tre . ardeona d ~uz1om nspetto ad altre c1 viene
itu c?n che l~vor ~ve, a fianco dei nuraghi, si trovano delle
1 queste costruzioni comche ~e~'.1 ne esse si presenta1~0 p1u s~t~~
. seauenza in questa 1.et'.?10. di rnausolei; .)) la paro a
·.1i ~;onectei rozz~ e a,~artel\o e munite di mammelle, in
~Ia~;~to odi monumenti rel.1g~~1~~r~h~a una rad.ice orie!1tal~~~:
1
'·c,re~ovano anche'~en ur c~e ~i trovano molto spesso isola- · f' sembra p10 ,. di M1no1ca.
r~ 1tq e disposte intoombe di g1ganti munite di esedre di pie- nuraghe, Ill ,1~1e , d I fuoco; inoltre l iso.1a S ·deana. aveva ii
n'e~rnb~,di gigan;.no. esprimeva I idea e d o cosl come in a1 o .
1 ad una stele lavorata con maestria. · · abbon an
a P1u recente .c1sembrano dei veri e propri dolmen, queste costruz1on1
I~ '
, .. ,,/•
2-13
APPENDICE
Manoscritti ed edizioni della Geografia di Tolomeo
consultati dal Lamarmora dall'edizione del Martelli - Cagliari ' 1927
MANOSCRITTI . CONSULTATI·
Greci n. 1401 della Biblioteca Reale di -Parigi
Id. n. l 402 Ibidem
Id. n. 1403 Ibidem
Id. n. 337 (Coislin) Ibidem
Latini n. 480 1 Ibidem
Id. n. 4802 Ibidem
Id. n. 4803 Ibfdem
Id. n. 4804 Ibidem
Id. n. 4805 Ibidem
Id. 4836 Ibidem
Id. n. 1266 Ibidem
Id. n.
n. 156 Ibidem
----- . . a qnest'anno.
(1) Non sembra da r1fer1re
· uar-
· 'dentiche .per quel che rig
(2) Queste due ediziom. d'i Uhna
. sono i
da la. Sardegna.·.
2..f5
1490
Di Roma 1508
Di Roma 1511
Di Venezia 'f
Di Strasburgo
1513
Di Strasburgo 1520
Di ·Strasburgo 1522 GO'
Di Norimberga 1524 (.
Di Basilea (ediz. greca) 1533
Di Lione 1535
Di Basilea 1540
Di Colonia (formato piccolo) 1540
Di Lione 1541
Di Basilea 1542
Di Basilea .1545
Di Parigi (ediz. greca) 1546
Di Venezia (ediz. ital.) 1548
Di Basilea 1552
Di Venezia (ediz. ital.) 1561
Di Venezia (id .) 1562
Di Venezia (id.) 1574
Di Colonia 1584
Di Venezia (Magini) 1596 (1)
Di Colonia 1597
Di Venezia (edit. ital.) 1598
D' Amsterdam 1605 (2)
Di Colonia 1608
D' Amsterdam (testo Iatino) 1618 (3)
La stessa (testo greco)
Edizii0ni stampate 33
Manoscritti 12
Totale 45
246
SARDINIJE INSUL~ SITUS
(LIB. III, CAP ... III)
: .+7
VARIANT!
TESTO PrU GENERALE
long. lat.
Tharrae Civitas 30,20- 37,20 30,20 - 37,1.0 , Ms. greco n.
(37. testi) 1402.
30,20 --37,35. Ediz. del 1511
Tyrsi !Iuvii Ostia 30,30- 37,10 30,30 - 37 ,20. 1 ms. latini. n.
(29 testi) 480L,4802,4803, 4804
4805, 4836, 1266~ e le'
edizioni del 1462, 14 75,
1486, 1490, 1508 (1).
30,30-37,30. Ediz. del 1513
1520, 1522. '
30,20 - 37,20. Ediz. del 1511
U sellis Ci vitas et 30,30 - 36,55 30, 10 - 36,55. Ms. latino n.
Colonia 4804.
(43 testi) 30,20 - 37, 15. Ediz del 1511.
Sacri !1 u vii Ostia 30,80 - 36,40 30,20 - 36,40. Ms. latini n.
(37 testi) 4805, 4805 e le ediz. del
1482, 1486, 1490, 1502.
30,15- 36,30. Ediz. del 1478.
37,10-37,10 Ediz.dell511.
Osaea Ci vi tas 30,30- 36,20 30,20 - 36,30. Ediz. del 1462,
(42 t esti) 1475,.
30,15 - 37,30.Ediz.dell511.
Sardopatoris Fanum 30,30 -36,20 30,30 - 26,20. Ediz. del 1524.
(43 testi) 30,15- 37,30.Ediz.del 1511.
Neapolis Civitas 30,40 - 36,30 30,40 - 36,10. 11 ms. greco
(42 testi) 11. 1403.
30,45 - 36, 15. Ediz. del 1478.
Pachia extrema 30,40 -3 6,00 30,40 - 36,10. Ms. latini n.
26 testi) 4804, 4805, 4836 , 1266
e le ediz. del 1482, 1486,
1490, 1508.
248
TESTO Pil1 ·GENERA.LE
. VARIANT! .
long. latit .
pachia extrema . 30,40 - 36,00 30,40 - 36,30. Ms. latini n.
(.26 tcsti} . 4-801, 4802, 4803.
30,45 - 36, 10. Ediz. del 1478.
30,40 - 39,00. Ediz. del 1540
1584, .1605' 1618 (l). ,
. . d · 360 00' e di
(1) L'edizione di Colonia, 1608, da le due verswm, t~ rafic~· ro ·
3900 Q · ·. d n errore 1pog ·
' . · uesti d1ffarenza paro che provenga a u ttro indicazioni
Vescia.ndo un 6, 80 n.'e 'fatto UD ·9, cosi in fondo queste qua
dovrebbero. flgurare colle altre venticinque. · del 16 18,.
(2) Sono il ms . greco n. 1403, e le edizioni del 14 75
0
.
d1 Bert· ·· •· ·
, ius, dal Cod1ce palatino. . . d' 3 5 50 e 35,30.
(3) I rnss. n. 4803 e 1266 danno le due verswm
1
N '
ell'ed izione del 1462 ii Sulcitanus Portus manca.
VARIANT! Ct
T.ESTO PIU GENERALE.
log. lat, ·
fl
(
Bitiae Portus 31,40-35,50 31,49 -· 35,50. Ediz.del 1540.
(39 testi) '31,20 -36,45. Ediz.del 1511.
250
TESTO PIU GENERALE
VARI.ANTI
long. l_atit.
Cunium Charium 32,15 - 35,35
32,30 - 35,55. Ediz. del 1482
Promontorium (t) 1486, 1490, 1508. ,.
(25 testi) 32 ,3o - 35,35.Ms. latino4802
32 ,00- 35,55. Ms. latini 4801
4 803, 1266; e le ediz. dei
_1 513, 1520, 1522.
3 2 ,30- 35 ,25. Ms."latino 4804
32 ,00 - 35,25. Ediz. del 1462.
32, 10 - 35,55. Ms. greco del
1403.
32 ,15 - 35, 55 . Ms. latino4836.
32,05 - 35,55 . Ediz. del 1561
e la greca di Mercator
1605 (2 ).
32 ,0 5 - 35,35. Ediz. di Vene-
zia, 157 4.
32 35 . 35,55. Ediz. del 1478.
1
----
(42 te~ti)
(2) V'
dente d' It
. ' a
(5)
ro canto
.
e probabtlmente
le varianti che
. .
sulla
32'00- 37,'30, Ediz. del 1511.
'
(I) Questo pun to non e indicato nel ms. latino n . 4805 .
. ·
detta
. .
11·
uno scamb10 di c1fre co a P
posizwne
osizione pr€ce-
.
.
·t _
danno rn long1 u
d1ne 3'> . . c · ro-Char1um.
~, 15, <Jevono molto probabilmente rifer1rs1 a 1 uniu .
32 10
(a) Nel ms. latino n. 4802 si legge 42.10 in luogo di · ·
( ) V. s~tto Sypicius Portus, ediz. del H56l.
4
(5) Questa posizione manca nell'ediz del I 608.
;5 1
VABIA.NTI
TESTO PIU GENER.ALE
long. latit.
Sypicius Portus ( > 31,50- 37,10 31,50 - 37;90. I ms. latini
1
252
TEsTo-.Pro G_ENE~ALE
. VARIANT!
long.. · latit.
Olbia Civitas 3l ,4Q-38,30 . ~1,40. 38,36~ - Ediz. del 1478-~ ·
(43 _testi) · ·~ . . Sl ,50 .. 38,20. Ediz. del 1511.
Olbianu~ Portus Bl,40-.88,45 . 30,40. 38,4Q. Ms. latino 156
(37 ·testi) · · e le . ediz . .del 1462 1520
. ·1 522. . ' '
. S0~-55 · .38,0Q. Ms. lat. 4836.
31,36 _ -38,45. Ediz. dell478.
31,40 - 38,35. Edfa.del 1561.
· 3 1,45-38,30.Ediz.del 1511.
Cblymbarium Pro- Br,45-39,00 31,45- 39.,30. Ediz. del 1561 .
.montorium 31,45- 30,00. Ediz. del 1618.
· (41 testi) . 30,42 - 39,30. Ms. lat. 4836.
31,45 - 38,20. Ediz. del"1511.
Arcti -Promon..: 31,45 - 39,30 31,45 - 39,20. lls. lat. 4802
. torium · e le ediz. del 1486, 3490,
(38 te·sti) . .1508. .
31,45 - 39,00. Ms. lat. 4802.
31,30 - 39,30. Ms. lat. 4836.
31,30-_39,00. Ediz, del 1511.
Err.e bantium . Pro- 31~30-39~30 31,30 ~· 39,20. Ediz. del 1482,
.· montorium .· . .... . . . 1486,· 1490, 1'508. . . .· _:·
(49 testi) .. . 31 20- 3~ 25. Ediz.del 1511.
' '
, ,
. ·. ...
. ..
. . . . . . .
254
TESTO PIC GEN ERA LE
... VARIANTr
Jong. latit.
Saralapis (l) 00.,15. 37,45' 31 l"'0 37
· - ,50. 'Ms.greco 1403,
. (41 'testi) 31 ,l 5 --3 7,30 .. Ms. lat. 1266
edediz. del 1511. ·
3 1, 3 0- 37 ,45'. Ms. lat. 4836.
I
30~30 .. 3_
$ ,55·. Ediz. _del i478,
1500, 1522.
31,15- 39,30.Ediz. del 151.1.
256
TESTO PIU GENERA~~
long. latit, VARI~TI
258
_di S: fietro di Gand (1).
Edizioni.
-----
ed· . (1) Ci ta to in un esempla.re della Biblioteca reale,
iz1one di L'ione
.
carico di note,
mo sotto i manoscritti che avremo oceasione di dtare colle let~
::re stesse adottate in guesf oJ!era 0)... Non possiamo tenninare
quest'esposizione senza esprimere di .n~ovo a~ d' ~vezac la nostra
immensa gratitudine per tutte le nobz1e formtec1 e per la comu-
nicazione fattaci del lavoro che prepara sugli itinerari antichL Le
pubblicazioni precedenti di questo dotto geografo fanno presagir
bene di questo nuovo e importante lavoro.
~.
260
OIFFERENTI VERSIONI ·DELL'ITINERARIO D'ANTONINO
PRENDENDO PER BASE QUELLA DEL W
ESSELING
VARIANT!
w a Portu TlbullB
ltar Mss. 4807 e 4808; suppl. Mss. 4807, 4808, sup.
emus m. u~ m. CCLII -67 1 e i mss. B. D. F. V. pl. 671., ii Blandin
· del Muller, Tibulas. ii Napol. e ·-quellf
segnati D. E. V han-
no CCLV - 11 Lon-
go I. secondo Wes-
sel., CCXXV - 11
ms. di Venezia, e- ·
diz. di Firenze, detto
Giustino, del 1519,
CCLXV - II. S.
CCXLII.
TnrObole mtnore IVlll Ms. 4807, B. Turobolo. Ms. 4807, 4808, suppl.
Ms. suppl. 671, Ttiro- 671." Bland., Na-
bolemore. F. V. Taro· pol., Long., Base.,
bolen. Ediz. di Firenze, (Wess.), Vatic. e le
1519, Turabolo. edizioni di Liane e
· . di Firenze, . XIV
Elenhantarta IV
Longones Ill >
Ulbla XXXVIII ))
Mss. 4707, 4808, ·sup-
pl. 671, B. D. F. V. e
. ediz. del 1512 (Lon·
got.) xxvm. ·
»
t:oQear1a XV Ms. Longol., Godearia.
»
Portu LUIDiidonis Ill Mss. 4807, 671, f. V. Li-
. gilidonis. Ms: 4808,
Portuli Guidonis, Sjm-
ler Liguidonis. Longol.?
Portu Liguidonis, w·. Mss. 4801, 4808. 6V71,
Pano Cartst IV » e ct··
tz. 1512 XX -
S. XII.
. 4807 4808, 671,
Vtntolls
XV Ms. Reg. Veniolas, M ss. '
s. XII.
VARI.A.N'.I
»
Snlc!s IlXV . •·
Porticenses XXIV Ms. 671, F.V. Porticensis_.
Sarcovos · XX Mss. 4807 e 671, F. V.
Sarcapos. Ms. 4808 ,
D. Simler? Scarcapos;
Ferrari a XX Ms. Reg. Ferra/ia . .
caralis XlII » lt
262
~ARIANTI
. TESTO DEL WESSELING DI NOMI
DI DATI
caralls . · IXXVl Ms. 4808 a ,Porta Tibu-· ))
( "
4807, Aderculem,
.U 'l'limm IVIII »
.•
Bure
·Olrnos
;
~.
.. XVII
fiarbta ,·. ··..- · . · XVI
:·· ·.
·xxv
·. ·. mu Ms.671, Napot. F.
~
»
>
v.
»
»
»
Milto, Carnos.
llll Ms. 671. Napol. Milto, Ed. »
;;7-~ -.
808 Tharphos. B. Tar-
pos. Long. e Bland;
Tarbos.,.
Otho~a
))
XU »
»
Beaoon · xvm · I>
letan.a· . .m .> »
»
8ulcts xxx ))
lter agUlels Nura LIVID B. D. E. V. item. Blandin LXIX
Teiult . . XUIV Reg..- Tegillam. Reg. xxxm
>
Nun XJ1v > ·
i~r.:a .CU'alls Nura xnn )) Ediz. Fir. Ms. 4807
4808, xxv.
· VERSIONI PIO PROBABILI DELL' ITINERARIO
p ARAGONA TE ALLE POSIZIONI ED ALLE DIST A~ZE FISSA TE
NELLA CARTA MODERNA
(Tutte le misure sono in miglia romane)
POSIZIONI PRESE SULLA CARTA
VERSION! DELL'ITINERARIO
E VERSION! PROPOSTE
264
ATibulis Calaris CCXIII,
·probabilmente: CCIII I
Gemellas xxv Presso il rio della Scala ·xxv
Lugdonec (Luquido di Rovine d'Jina citta ro-
Tolomeo): xxv ma.na a Cast-ro
XXIV xxv
Hafa Al piede del Monte Pelao XXIV
:Molaria XXIV Presso il villaggio di
Mnlargia XXIV
Ad Medias XII Presso Ja Cantoniera di
. Ponte Mm·chis XII
Foro-Traj ani xv Fordongumus xv
Othooa XVI Otistano, o Ii presso XVI
Aquis Neapolitanis, XXXVI Bagni di Sardara XXVII
Caralis XXXVI Cagliari XXXVI
. _pietra
fig. 1
o 2. Sa Pi
f1,.
f1,0.
3. Perd
Fig. 4. S11fi·
Fig. I e /bi.
Fig. 2·Tm
Fig. 3·Pai
de\
Fig. 4- Pi1
ec
Fig. J. L
Fig . 2-1
fig, 3.:
Fig. 4.
Pig. 5.
Fig. 6.
Fig. 7.
266
TAVOLE DELL' ATLANTE
(ora inserite in questo volume)
Tavola I Tavola VI
Ila sardegna antica Fig. 1, JI, l2 - Il nuraghe Saurecci, Tavola XIV
earta de 171
secondo l'Autore sezione e pianta 2
Fig. 1, l ', 1 - II nuraghe Ortu,
43
Fig. 2, 2 ', 22 - Il nuraghe Adoni, ricostruzione idea!e 69
Tavola I bis. sezione e pianta
45 Fig. 2 - II nuraghe Majori di Tempio 70
268
INCISIONI
• ,3 incluse nel testo dell' edizione . .
. ong1nale
~~ I
~~ :,__
_____
!;,-:7-~- ··
....... ~ ~
~
- .=----.
------
-
I NDICE DEi PERSONAGGI E. DEi POPOLI
Audibert, abate
A Augusto 230
203,217 Carbonazzi, cavalier 175, 180, 18l , , ,
80 Aurelianus 187 183 186
80 Aurelio 203 Carensii
179 Aurelius Balbius L. 217 Carino 179
138 A verrunci, dei 203 Carlo Felice, re 180, 182,203
107 Axieros 142 Carna·im Astaroth 193, 212
,\dllJllO 44 102 107
Axiokersos Carnuti 81
102
,\doll .. 07 111 127' 141 Azuni, Domenico Alberto Cartaginesi 81 , 82, 83 , 95, 103,116,164, 178,
.\doOill. 95 (03, 104, 105, I ' ' 106 189 94 209
•tJoOIS ' '
~ . irnperatore 143 Casinius Tuculianus
.\~anod
Adnen e
, Longperrier 179 Cassiodoro 204
B Cay Ius 203
Aechilensii 179 84, 97, 135, 145
Aesaronenses 17 9 Celsitani
Baal 95 , 107, 117, 118, 120, 130 Cerere 179
Africani IOI, 103, 105 Baal, tempio di 83 205,207
Afrodite 109 Ceres Despoina
Baal-Pheor 95 11 6
Agamennone 103 Cesare
Babilonesi 137 145 , 164
Agostino, santo 107 Champollion 95 , 11 5
Bacco 23,95 , 139, 109, 148, 202, 212, 242 Cibele
Agul 19 Baille Ludovico 94, 157, 179. 190, 191 , 192, 104
Ahriman 55 Cicerone 102, 142, 164, 165 ,
193, 197, 198, 202, 203, 204 Cima Gaetano
,\llx!rto Carlo 146 68, 214, 216, 2 17, 22 1
Alessandrino Clemente Balari 178, 179, 185 Cinesi 122
Alfonso,re 186 Balbus Atius M., v. Atius Cipro, dea di 103
Altea, abate 182 Barbaricini 179 Ciro 80
Jlmans, conte 234 Barthelemy 94, 132, 135, 230 Claudiano 163, 175
Amazzoni 104 Bartoli 192 Clodio 183
Ammiano Marcellino 19 Bassus Annius 203 Cluverio 169, 170, 172, 178
Ammon 108 Beaulieu 19,34 Coli as Demetra 105
Ammon generatore 100 Bellermann 139 Cominotti 17, 218, 203
Amsicora 165 Bellotti 11 Commodo 203
An1ius Vittorio 26, 29, 34, 35, 36, 37, 38, 71, Belphegor 95 Coracenses 179
71, 72, 76, 84, 93, 163, 164, 165, Benaryus 158 Cornelia di Tibula 183
172, 178, 180, 181, 182, 184, 185, Benedetta di Massa 164 Cornensii 179
186, 187, 195, 196, 197, 198, 201, Bergier 181 Corpiensii 179
203 173 Conea 242
Bertius
Aoonimo ravennate 165 11 Corsi 178, 185
Bertrand Arthus
Antonino 163, 164, 165, 166, 173, 174, 175, 158
~I
Bocca Giuseppe 11 Cossura
179, 180, 181, 184, 186, 204, 214, Costante 203
Bochart 117
217 204
Bonada 210 Costantino
Antoniode Furio don 165 ~~.r - ~ -·
·~Ubis
1
228 Bonfant 189, 198, 201 Costantino di Carvia
165
:\picio 122, 126 Borelli 35, 79, 84, 202 Costantino di Castra
55
·lflill0-so1e 117 Bos ta 164 Costantino, giudice 165
· · d.' Torres
Costantino, g1ud1ce
·l\xil!o 138 Brama 140 55
l[X)lllX!oro 109, 124, 212 145 Costantino, san 95
Britanni
.\r4\i 74 Creuzer 140
107 Buckingham, duca di
210 Crichna 209
29 Burmann
Cronos 108
116
Cronos, di_o 179
211 Cunusitan1
81, 204
35, 79,80,81, 84
35 82 237 c
' • 83, 84, 157, 158, 160 D
I 80 23 , 105 163. 18-1
Cabira
OS, l07, 112, 116, 152, 153 42
23 , 102, 123, 130, 1 ' 143 230
' 81 · ore 178
Cabiri D'Avezac, sign
]6
)5 81 Cadmo Da111aso. papa . .
- . 95 102 145 203 . c walle1 15 7
Caelianus Calpurnius M. 148 De Candia, ' 189
1i6, 127 13 !03, 104, 107, 112,
9 Calamjde
I03 , 110, !30, De Rossi· . . soldato ~ a rdo 79. 81. s..i 0
07 ' • !44, 145, 152, 205 , . Num1to1e. .
Dec11110
Caldei 13 !03, 107 10.'i. ] 07
Calmet D. Dedalo - 179
' 103
87 Calvo Licinio Demetra 10..i . 111 7 40
230 ·. oebrenses ] 5. I ()~. ; O.~
210 Cambise 242 Di el;:; . EfcsO
210 Diana d_1 ' !OK. i IK
Cambry 83 18. 79. ~ I.
134,203 ·oc
DI lcziano
Cananei 94 . Si CLilo . ; 71
46,82 Di odo10
Cara 114, 122
I I I, 112 Caracalla
242 Jobert de Passa, signor
134 Gigonus
Giosue 80,83 Jolao 38 79 80 81 83 242
Di om 19 Jomard ' ' ' ' , 84, 95
Dioscun Giovanni, Episcopus Barbariae 179
23, 204 105 Juan Ramis y Ramis, don 163
Domitianus Valerius 242 Giovanni, San
83 , 108 228
Dubeux Giove
Giuda, re 230 K
Giudei 44,83
E Giuliano 203 Kneph, dio
103 123
83, 94, 117, 132 Giunone
Ebrei Giustiniano 166
J 15, 116, 139
Ecate 139 Goerres 19 L
Eckel 81 Golia 132, 133
Edi po 81 Gorgone 139 La Martiniere
Efeso, Michele d' 242
23, 105, 126 Gori 134 Labano
Efes to 243
Gosselin 81, 166 Lajard
95 , 98, 104, 107, 109, 112, 113 , 96, 103
Egizi Granville Temple 89 Lamarmora
122, 140, 146 184, 210
117 Grassi 204 Latour-Maubourg, marchesa di
Eli ano 95
107 Greci 81 , 83, 84, 112, 124, 126, 139, 165 Le Bas 202, 210
Eli ogabalo 179 Lenormant
180, 203 Gregorio, San 135, 136
Emili ano Gresset de Saint Sauveur 237 Les bi
Emi ssenei 19 81
185 Grondona, cavaliere 157 Letronne 110, 213
Epi scopus Castrensis, vescovo Leucade
166 Gruter 189, 197, 199, 201 152
Eratostene Licinio
99, 123, 132, 134, 135, 242 Guignaut 94, 95 , 101 , 113, 114, 124, 125 , 204
Ercole Liguri
105 131 , 139, 140 189
Enne Liquidonenses
Erm ete Cri oforo 148 184
Loth
Erodoto 124, 132 21 f\aviu~
11 H Luciano 95, 111, 145 ():\avianus
Eschilo Lucidonensii
Esculap io 123 , l38 179 oniero
11 5 Hai, re di 80 Lunus, dio 104, 113, 114, 122, 143 ()flfocco
Es iodo Luynes, duca di
123 Harcanville, signore di 242 68 QrCO
Esmun
99 Harpocrate 122, 126, 211
Esperidi !XfeO
97 Hautefort, signore di 242
Esterazi, principe QrUluzd 95, l
178 Henry 242 M Qs1nde
Esychio
82, 96, 113, 243 Hermes Criophoros 228 Q\iride-sole
Etruschi
95, 97, 114, 140 Hey ldecken, barone 204 M. Calpurnio M .F. Luperco 191 Q\ii\OOe
Eusebio
139 Hintz, padre 157 Macrobio 108, 138, 140
Eva Que\
109, 139 Honouman-Pavana 140 Madao, padre 35, 84,85 , 79
Ezechiele
Hora poll o n 105 , 112, 147 Magone 165
Horus , dio 122, 126, 127 Malaspina, marchesi di 165
F H uiot 219 Maloch 118
Hyde 107, 113 Manlio 165
iafo, dea di
Fa ibe 89 Manno, barone 35, 80-82,84, 165, 174,203
~Jllade
Fara 37, 79, 84, 179, 186 Marco Aurelio 217
~dll
Fa.mace 104, 114 I Mari.a Teresa 218
11rli
Fenici 80, 83, 94, 95 , 96, 101 , 102, 103, Mari.anus Vibius P. 203
htechi
105 , 107, 110, 111 , 113 , 114, 116, Iberi 82 Marino di Tito 166
iausania 81, :
11 8, 122, 132, 209 Iberici 79 Marongiu, canonico 203
Marte 152 164,
Ferec ide 23 lficle 79, 81
Martelli V. 169
iavana-Siva
Fi lippi 203,204 Igea 138
Masgi
F ilippo, imperatore 165 , 2 10 Ili enses 179 Massimo di Tiro 96
Mattei 179
1eni
Foi s G.B . 204 lnd ian i 96
ie~iani
Fois, cava lier 204 Ind Li 146 Medusa 139
Inghiramj 82,84 Melkart 99, 125 , 130, 132, 134 1e1it-Rade\ 3
Forch hammer 74
Frazetto 147 Io 117 , 152 Men, dio 113, 114 i ll .
Fronto Cosconius Q. 203 Io laendeses 179 Mendes 100 tjron,abate
Iol ao , v. Jo lao Mendo9a de Pina 242 ~ilondi Bib
Iolesi 79 Menodoro 192 ~e1ro, £pisc1
G Isa ia 117 l\1ensan9on 79 ~nnaAnt
tr on1.
Is ide Mercurio 138, 148, 183 'lsat\i
95, 97 , 102, 103 , 107 , 126, 127 ,
Ga ll ae 100 138, 146, 149, 152, 164 Merimee 203 , 242, 243 ~~oonc·
tr ~ " l
rini
Ga lli e no l 17 Israe li ti 80 Metello Marco 203
Gazzera, a ba te 160, 190, 19 1, 192 , 193 , 195, Isure n, dio indi a no Micali 46, 82, 84, 96, 99, 103, 139, 154, 227 ~inio
108
196, 197. 198, 20 1, 202. 2 12 Italico Silio, v. Silio ltali co Micene 82 ~Ulatco
Ge nea 97 l\1ignot
132 ~Utone
183 loill\leo
Genos 97 Milone
80, 84 Ion·
Gerem ia 146 J Mima ut I i1ano,~
Ge rione 124 2 12, 228 Orfttio
Minerva
81 I
Gese niu s 139, I 58 , 160, 225, 230 Janu ariu s Septimius 204 l\1inosse II I nna
132
Giacobbe 243 Jaque t E. 74 Mi on net ~idone
272
104 131 , 147 Posidonio
19, 99,
99,119, 125 Pralormo, conte di 166
. dio (Mithras) Smyth, capitano
~fllfil· h diO 122 Priapo, dio 204 Sole, dio 55
~·loloC I'. 122, 126 Probo 23,95, 101
So lino
~1ongo t 83, 243 Procopio 182 128, 131
. faucon Sosiniati 158
~loot 209 Properzio 83, 166, 179
Stackelberg, barone di 179
~1ose land 73 , 83, 84, 94, Proserpina 137
Stefanini , padre 23, 95
\\()lllh escoVO di See 36 142-144, 146 Protogonos 105 35, 79, 80,200
~1uoter. v 95, 104. 1~~·81 199, 200, 201 , 202, Psemmuthi 95
Stefano di Bisanzio
Strabane 101
' J79, 189, I
Punici 209 Suida 114, 134, 168, 242
~1ura100 203 82 103, 109, 117, 152
Sulcitani
Sumes-Hermes 179
Q Sydyck 209
N
130
242
164 Quinctianus Ragonius L.
243 203
%.103 ~31idiO 179 Quinto T
~iapalitae . 179, 189 165
l&i,210 . .mperatore
116, 117, Tacito
91 ~11\'a, "" 23 , 96, 152
113 Talete
202,210 ~ettuflO R 122
llS,lJ6 XiebbUf 8283,84,124, 158 Tammutz
·Norace,Norax Tarati 103
81 ' 179 Ramis 229,230, 232, 234, 239, 240,241 179
110.2n Tartari
Norenses . Emanuele, canonico 199 Rea 103 113
NurraMarong10 Tecco Romuald
112 Reicard 169, 170, 172 83,243
Teseo
201 Richard T. Wiss 242 81
Tespiesi
189 Rochette Roul 205 , 207 79,84
Teulada, barone di
184 172
21 o . . ~~-- Romani
Rossiglione
81, 83, 163, 164, 178, 183, 185
20
Tiberiano
192
95, I\\,141 Tiberio 164,209,230
(ktavianus Flavius 204 Roundra 140 Tiberio Catio Capitone
119
126 Ruaccensii 191
113, 114, 122,14l Omero 179 Tiberio Claudio Servilio Gemino
68 •o
Oreo
164
79
Tibulati
Tifone, Tiphon
189
182, 178
112, 212
213 Tiro, Massimo di 23
19
Moo
~UZ!l s Tirrenj 81, 82
Osiride 95, 100, 103, 108, 109, 111, 139 Titani 126
Osiride-sole 23 Sabina, imperatrice 104 Toli 82
:o 191 lkN 179
108,138,140 ; ,tone 93 Salomone 83 Tolomeo 13 158, 163 , 164, 165, 169, 170,
35,84,81,19 Sanchoniathon 95, 108 l 7l, 173, 174, 175 , 178, 179, 180,
165 Santare1?, Visconte dI. , 242 181, 184, 186, 204
161 164 165 Traci 132
p Saracem 137
\\8 Sardi 79 , 82, 83 , 110, 134, 135 , , Trajano 143, 213
161 Tribochi 19, 34
~ ~~ % 142, 180, 189 165, 179 124
n.84.165. 174, ;~; ~Jllkle 108 Sardi Pelliti , 135, 158
Trimurti
Tritopatores 102
Sardus Pater 134 179
218 Ian 100 Trogotorio 164
~-··
20l 1aiii 138 Scapitani 164 209
Tsemmuthi
I~ 230 Scauro 19 179, 189
1aiechi Tunila, soldato sardo
20J ~ia 81 • 87, 103, 104, 148, 158, 163 , Schoepfin 165
Turoni
81
164
A>:.:r -~
arita
AbbilSiutllJl .
AcctP o!lte
Acher 13e\ll
Acqoa di 13
oe
ACq ed01tc
Acqo . !lor:
AdohlJl~sta
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Alghero
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A\sazia
Altaritu
A\vu, n
Andalu
Anela
Antas
Antigo
Aquae
Aquae
Arbus
Arcid
Arcti
Arcm
Ardai
Arda
Arit2
Arix
Arm
Arre
Arri
Arz
Asi
Asi
Asi
As
As
A~
A1
A
A
A
274
c
INDICE DELLE LOCALITA
I
\ A Baddiuni, torrente 184
Bados Apertos 187 c
76, 187 Baleari 13, 17, 23, 35, 82, 96, 109, 130,
Abbasanta .
. "trum Insula o Hiaracon 178 149, 153, 158, 209, 225,230,241, Cabo San Vicente 242
Acc1p1
\ Acheronte
213
170 Bamoth
242,243 Cabras
Cabu Abbas, cappella di
77, 196, 203, 211
203
Acqua Bella . 83 Cachao de Rapa 242
Acque di Benetutll 175 Banari
76 Cagliari 38 , 79 , 86, 93 , 94 , 164, 166,
Acquedotto romano 84 Bantine
76
Adoni, nuraghe 37,44,46 Barace 179,183, 184, 187, 188, 199, 200,
186 201,210, 213,219,229
Afghanistan 74 Baraddili 76 Cagliari, anfiteatro di 219
Africa 82,93, 164, 179,204,243 Barbagia, Barbagie 85, 179 Cagliari, Gabinetto reale di 97- 158
Aggius . 76, 186 Barbagia di Belvl 179 Cagliari, Museo reale di 133
Aglie, castello d1 212 Barbagia di Ollolai 179 Cagliari, R. Societa Agraria di 193
Aidomaggiore 76 Barbagia di Seulo 179 Cagliari , stagno di
76,93, 185 Baressa 173, 187
Ala 76 Cagliari, Universita di 157, 196, 200, 203
Alajor 229,237,238 Barl 26, 184 Cala d' Ostia 187, 196
Alentejo 242 Barumini 76 Cala Mosca 173
Ales 21, 76, 166 Bau 'e Acea 184 CalaPiombo 187
Alessandria 95, 167, 170 Bauladu 38, 76,84,93 Cala Pira 173
Alghero 76, 165, 170, 179 Belerides, Serpentara 178 Camminu dessu Carru 187
Allai 76, 179 Belgio 35 Camp'e Corru 165
Alpi 35 Belvl 76 Campeda 194
Alsazia 19,34 Benetutti 17, 76 Campi Elisi 213
Altarittu 34 Berito, monete di 230 Campidano, pianura de! 43
Alvu, nuraghe 34 Bessude 76 Campo di Ozieri 65
Andalusia 230,242 Biblos 111 Campu Giavesu 55
Anela 76,214,242 Bidonl 76 Canan ea 83
Antas 187, 197,214,217 Biora 185 Capo Altano o Giordano 172
Antigori 187 Birole 76 Capo Carbonara 179
Aquae Lesitanae 175 Biscie, isole delle 173 Capo Commino 184
Aquae Neapolitanae 175, 179, 186 Bitia Civitas 172, 196 Capo dell ' Orso 165, 178
Arbus 76, 187 Bitiae Portus 172, 187 Capo della Caccia 169, 170, 173
Arcidano 76,93 Capo della Frasca 170
76 Bitti 174
Arcti promontorium 165, 173 Bolotana 27, 76 Capo della Notte
Arcuentu Capo di Ferro 173
76
Ardara
76,
43, 170
185, 187
Bonarcado
Bonaria 163 Capo di Mezza Notte 174
211
...
~ ___ __
Ardauli 76 Capo di S. Marc.o
Aritzo 76 Bono 173
76 89 9192,93,194,203 Capo di Sant' Eha
Arix.i 76 Bonorva ' ' ' 81 65 241 169
Capo Falcone
Armungia 76 Borghidu, nuraghe di 37, 55, , ' 76 173
Capo Rgari 173
Arrayolos 76
242
Boroneddu
Borore 28 , 32, 50, 76
77
Capo Libano 170
Arriu, nuraghe Capo Mannu .
42 Bortigali 77 170
Arzachena, golfo di Capo Marrargm 169
Asia 181 , 184 Capo Negretto
Bortigiadas 77 165 170 174, 175, 186 172
AsiaMinore 151 Bosa ' ' ' 165 Capo Pecora
89, 179,203 170
Asinara, isola Bosa Civitas 77 Capo Sacro 187
Assemini 169, 178, 175, 180 Bottida 242 Capo Spartivento 172, 187
Assolo 76 Bretagna 74 Capo Teulada 114
Ass uni 76 Britanniche, isole 178 Cappadocia 175, 178
Atalaya 76 173
Buccina 184 Caprera, is?la
Atene 234 187
Atzara
Buddul, strada di 85, 93, 185 Caput Arct1
81 77 ' 164 184. 185
Budduso 77 Caput Teg~lare
AUstis 76, 185 , 170
Bultei 77 Caput Tyrs1
76 Caracodes Portus 165
Bunnanaro l74 183, 186 170
Buon Carnmino, chiesa del ' 77 Caralis
Burcei
.
Carahtanu 5 0
p rtus 165. 186
B 77 179. 189
Bil<ll Burgos 91, 179 Carbia 24.l
B , statua ct· Busachi Cares 340)
il<ll-Ber' h i 19 16.'i
Bab'1lo . it , torre di 119 Buston, pietra di carnac
n1a Cartagena
83 275
95, 151
Dualchi 24,27,32, 49, 50, 77 Gerulis Vetus
Cartagine 19, 81 , 108, I 15, l 18, 119, 165, 38 Gesturi 87
Duos Nuraghes 77
166, 225 34 Dun Agglesag 72 Ghelaj
Casteddu de Loghe Ghilarza 76
Casteddu de Monte Maria 40 Giara 77
163, 164 38, 84, 90
CasteJlo di Castro E Giave
172 77 , 91 , 185
CasteJlo del g1gante . Gibel-Schil
Castelsardo I65, 174, 178, I 80, 181 , 186 Gibilterra 23
185 Efeso 104, 106, 116
Castro, ravine di Gigantinu de Loitti 169
185 Egitto 94, 103, 112, 139, 146, 153, 209
Castrum Luguidonis Gigantinu dessa pira mela 34
242 Elephantaria 181 , 184, 186
Catalogna 34
94 Engelberg, tombe di 35 Gigonia, masso druidico
Catania 242
Enosi 82 Giorgia rajosa
Catania, Museo dei Benedettini di 145 21
Enosis 178 Girasole
Cauria o Gavuria, vallata di 243 184
Ephraim, monte 80 Golfo degli Aranci
Cavallo, iso!a di 183 173
Eraeum 174 Gonad Imar
Cavoli, isola dei 178 242
Ercole, isola di 169, 178 Goni
Cedrinus, Cedrus 165 55
242 Erculentu, montagna del 38, 170, 187 Goni , nuraghe di
Celorico 36,62
243 Erdeven 243 Gorditanum Promontorium 167 , 169, 178
Celtica Goronna, tomba di
203 Ericenum 174 27 , 29,31 ,242
Centu ennari Gozo, isola di
83 Errebantium Promontorium 173 , 174, 181 17, 19, 23,95 , 242,243
Chanunanim
172, 187, 196 Erucium 174, 186 Gozo, pietra di 26, 225 caJetta
Chi a
178 Estremadura 242 Gozo, tempio di 105, 146, 149,225 La taddaJeI
Chirra, isola di La tv ca'
23,95,97 Etruria 81, 139, 211 Gran Torre, v. Oristano
Cipro Lafesta,
81 Europa 17, 242 Granada 242
Cirena ica Lacooi
232 Evora 242 Grecia 81, 179
Ciudadela Laef111 .
165 Grotta de sa Pibera 199,203
Ci vita
181, 184 Guadazzone 184 Laouset· pie
.
Coclearia Laouse1,
Coedri tlu v. Ostia 173 F Guamaggiore 77
Guardia is Mongias Laodicea
Coedrus 173, 184 39
Falcone, Capo 174 Guasila Lassaots
Coghinas, fi ume 165, 186 77
Coll dell Tribec 242 Fanum Carisi 179, 181 , 182, 184 Gurulis Nova 93 , 166 Lei . l
186 Gurulis Vetus Lenioo, iso
Coll odes 178 Fanum di Ercole 166, 174
Fava, castello della 173 Guspini 71, 77 ,24 1 Leooiera
Coloni a Julia 165
93 Fenicia 103, 115 Gussini , collina di 46 Lerwick
Columba.rii
Colymbarium Promontorium 173 Feronia 173 , 179, 184, 185 Gussini, monte 38 Lesa
Copenhagen 74 Fen-aria 181, 184 Libano
170 Ficaria lnsul a 178 Libano, mo
Coracenses
Coracodes 170 Fi lighe 187 H Liere
Corchinas 165 , 170 Firenze 134 Liguna
Corneto 227 Fixano 180 Rafa 180, 185 Lione
Cornus 164, 165 , 170, 186, 196, 198, 203 , Flumen Tepido 187 Heralytra 178 Lione, Mu:
2 12,241 Flumen Tepido, chjesa di 196 Heraslutra 178 Liquido
Corsica 173 , 174, 178, 183 , 242, 243 Flumendosa 44, 165, 173 , 184 Herculis lnsula 178 Lisbona
Cossura, isola di 108, 158, 230 Flumini Maggiore 187 Herculis Portus 172, 187 Lisbona, P
Costantina, provincia di 89 Flussio 77 Hermaeum Promontorium 169 Linus Am:
Costantinopoli 83 Fonni 20, 77 He rm ea 178 Littus Fini
Crass um 172 Fordongian us 48 , 166, 175 , 179, 183 , 18 Hierapolis 107 Llauro
Cucuru Alvu 76 193 LlucMajc
Cugadu, nu rag he 37 Forru 77 Loculi
C ug li eri 52, 78 , 93, 166, 175 , 204, 241 Fortu na, tempio della 165 I Lode
C uni c ul ariae, insul ae 175 Forum Trajani 166, 175 , 185 , 186, 187 Lodine
Cunium-Cha.rium Promontorium 172 Fossae 175 Iberica 243
Lo1udorc
Curadori 185 Francia 20,27, 82, 94, 206, 242,243 lchnousa 109
Logula
C uvas 27 Frasca, promontorio della 170, 173 Iglesias 77, 187, 196
Londra
C uvas, nu rag he di 24 Frascati 212 lllorai 77
Longon.~
Frigia 114 Ilva, insula 77, 175, 178
28 Longone
Funtana padenti de B eccai 26 lmbe1ti , nuraghe Longone
D India 83, 105, 113
225 Longosa
lnghilterra
77 ~nou r
G
~~u
Decimo 187, 188 Irgoli
Delfi 158 Irlanda 20, 83 ,243
Delo 104 85, 150 ~vre
Gades, tempio di 112, 146 Iselle, nuraghe
Diabate ln sula 178 38, 44, 55,62,77, 79 , 81 lu1do~1
Gadoni 70, 77, 178, 179, 183, 185 , 186 Isili
Dolmen 242, 243 46, 82 luiuict(
Galtell1 31, 34, 77, 184 Isili , nuraghe di
Domos de G ianas 93 ,241 178 Luna.ill
Gavoi 77 Isola Piana
Dom us Novas 187 172, 178 lun~.
Gemellas 174, 185 Isola Rossa
~noh
1
276
~
)
J M Montemor
)6 Monti 242
3~ ) 38 Macomer 22 , 27, 28 3 6 Mozia 185
.,., 9~·% Jo las
Juliola Civitas
174, 186 , , 52 , 6 2, 78 166
. I 8 3, 185, 193, 194, 209 , , Mulargia 139
' I,lg· Macops1sa 166, 185
166 175 Muraine, nuraghe
l Maddalena, isola della ' , 185, 204 Muravera 209
l(ii) Magnesia 165, 178 Muriagtio 184
~ K Magomadas 114 34
~ Mahon 230 234 2 78
242 163, 172, 173, 180, 181, 183, 185, Mainland, isola di ' ' 3 8, 241
Karales 74 N
2\ 186, 187, 188, 193, 195 Maiorca, isola di 225 , 228 , 229
\84 163, 166, 173, 175 Majori, nuraghe , Narbolia
Karalis . 173 70 73 Ne I' 78
\]J Karalitanus Sinus Malaga 142, 230 apo is 164, 170, 172, 175, 179, 186 187
242 172, 187 Malfatano Neuw Grange, grotta di 19, 20, 23, 24
Kersonesus 187
55 Kirker, Gabinetto (Roma) 132 Malfatano, porto di Nieddu, nuraghe
172 Nilo 37,52
16/ l6,62 Malta 17, 23, 95, 101 , 131, 242 103
•169 \Jo Malta, biblioteca di 225 Nimphaeus Portus
27 29 ' 0
Nitosila 169
23 ' ,J\,242 Malta, monete di 230 76
'95,242,24J L Nymphaea, insula
Mamoiada 18, 19, 78 175
OS 26,215 Mandas 185 Nora 39, 82, 157, 158, 164, 172, 173,
' 146,149,221 184 Mannu, nuraghe 76 180, 182, 187, 196, 199, 20 1, 203,
La Caletta 2 12,22 1
La Maddalena, isola 175 Mara 78
Nora, iscrizione di
La Testa, cave di 183 Marceddl, stagno di 164, 170 80
24. \ Nora, teatro di
81,11~ Uiconi 179 Marceddl, torre di 172 22 1
Noragugume
l99,1oi I Laerru 77 Marganai 68 Norghiddo
2 1, 78
l&i Lanusei 26, 86 Marghine 34, 50 78
Nostra Signora di Buon Cammino 184
l Lanusei, pietra di 26 Marian um 173 Nostra Signora di Cabu Abbas 195
w Laodicea 114, 230 Marrubiu 78 Nostra Signora di Loreto
il 18
Lassanis 76 Martis 38, 78, 92 Nughedu di Monte Acuto 78
91,lll\ Lei 50, 77 Mascara 204 Nulvi 34, 78, 85 , 186
166,rn Lemno, isola di 126 Massacara 100, 172 Nuoro 17, 78
71,11,lql Leoni era 221 Meana 78 Nur-gal 83
il6 Lerwick 74 Meath, contea di 20 Nura insula 186, 243
18 Lesa 175 Mecca 35 Nuracheddos 196
Libano 114 Mediterraneo 94, 163, 242, 243 Nuracheddu 195
Libano, monte 83, 103 Medusa, castello di 185 N uracheddus 187, 203
Liere 76 Memphis, tempio di 230 Nuraghe Adon i 38
Liguria 243 Mesopotamia 114 Nuraghe Albu 38
\80, \~ Lione 94, 98 Me tall a 187, 204 Nuraghe Bruncu dess' Orcu 71 , 24 1
\ii Lione, Museo archeologico di ·116, 147 Micene 46, 81 , 82, 86, N uraghe Curw 38
\]i Liquido 184 Nuraghe de Andria Pinna 38
Migiorn 236
\1! Lisbona 164, 242 Nuraghe de is Columbus 38
Minerva, monte 38
111,\!l Lisbona, Accademia di Storia di 242 Minorca, isola di 83, 228, 232, 234, 24 1, 243 Nuraghe de Oes 38
\~ Littus Annexum 172, 173 Nuraghe de Perdighes 38
Moenomeni Montes 165, 166, 175
u\11 \1! Littus Finitimum Nuraghe de Perdu Melani 38
173 Molara, isola di 178
\ijl Llauro Nuraghe de Porcos 38
242 Molaria . J 66, 185 38
Lluc Major 178 Nuraghe de S. Antoni ...... _ _ _ _ _ _ ... ..r
278
d" Nulvara, chiesa di 185
,
Sepoltura dessu Paladinu
-
san sa1vatored'~vidde 184 Serra d' Ossa 34
san Teodor~ 236 Telati de D It 1
Serravalle, castello di 242 Telti a 'ta ayot e grotta di 239, 241
Sant Augusun di 229 Serri 165
sant Tomas, talayot 187 Telti, castello di 185
Sestu 185
sant' Angelo, ~trada . 184 185, 188
Temi Ostia 185
,Anna ch1esa d1 Sette Fratelli, montagna dei
184 TTemo'. fiume (Temus fluvius) 170
Sant .' raghe di 36, 37, 55, 59, 90 Settimo emp1o 165, 170
sant'An~ne, nu 21 78 8242, 164, 172, 175, Seui 188 Teocali, TeocaIJi 70, 186
t'Anuoco ' ' ' 01 210 Seulo 187 Tergu 79, 83, 84
San l?8, 187, 196, 197, 198,2 ,
· ~ rte di 211 Shetland, isole 85, 187
Sant' AnUoco, o . 210 74 Terranova 165, 173, 179, 181 , 184 185 11: 56
Shetland, torre delle 197,201 21 3 , ' ,
Sant' Antioco, grotte d1. 204 74
Sic;t .M anna Tertenia '
Sant' Antioco, tomba d1 . 5l 187 175
'A ·0 nuraghe dt Sicilia 79, 93, 109, 139, 145 , Testa, penisola della
Sant ntom ' . · 39 196 178 179 Teulada 174, 182, 201
sant'Efisio, ch1esa d1 . , . 181 , 183, 230, 105, 106 ' '
Tharros 40,42, 78
'Efi . penisoletta dt 164, 221 S1done, monete di 164, 166, 170, 182, 186 187 196
Sant ISIO, 172 187 Silanus 230 211 ' ' '
93 Sant'Is1·doro di Teulada • 33, 50
Santa Barbara, n~r~g.he . . . 36l ~; Silanus, nuraghe di Tharros, necropoli di
35 50 Therm us 211
l\4 Santa Caterina d~ P~u~nu~1, ch1esa dt 198 212 Siliqua
187 Tiana 165
Sindia
20 Santa Caterina d1 P1ttmun . • 34 Tibula 185
Santa Clara, talayot dt 240 Sinis 38, 77, 196 174, 180, 181, 182, 185, 186
185 Tibula, porto di
Santa Cristina, chiesa di 26 Si on 182
no Siria
103 Tilium 167, 169
182, 183, Santa Gilla, castello di 163 243
77 Smime Tiro 118
Santa Giusta 103
Santa Lucia, chiesa di 92 Soepri fl . Ostia Tirso 21, 164, 172
33 173 Tirso, foce del 170
Santa Maria Barega 187 Soeprus 184
81 Tirso, sorgenti del 185
\7,20 Santa Maria de Nabui 164 Son Noghera, talayot di 234 Tirso, vallata de! 175
Santa Maria di Calvia 165 Son Reus 227 Titirriola, nuraghe 76
l12
Santa Maria di Coros 179 Son Texeguet 225 Tali 82
Santa Maria di F1umen Tepido, Sonados 89 Tolosa 230
cappella di 187 Sorabile 175, 184 Tongres 185
Santa Maria di Mare, cappella di 184 Sorgono 185 Tonnara di Flumentorgiu l 70
Santa Maria, torre di 184 Soroville 185 Toral Fuda, talayot di 234, 236
41
Santa Maria is Scalas, chiesa di 174 Sorso 186 Torino79, 80, 82, 83, 109, 122, 157, 204, 2l3
16 Santa Natolia 212 Spagna 17, 142,230, 242,243 Torino, Accademia Reale delle Scienze di 35,
111J
Santa Reparata 174, 182, 183 Spargi, isola di 165, 175, 178 158,204,210, 213 , 230
1& Santa Reparata, chiesa di 166 Spelonca de Nonna 93 Torino, Gabinetto reale di 109, 133, 144
l& Santa Tenera, sobborgo 163, 210 Stazzona del Diavolo 243 Torino, Museo Egizio di 147, 213
196
Santadi 170 Stige 213 Torino, Museo reale di 94, 109, 135, 147, 189
~
Santimbenia 170 Stone-Henge 242 Toro, isola de! 178
1ll Santu Antine, nuraghe di 241 Stupas 74 Torralba 55, 183, 195 , 203
\10 Santu Baingiu 33 Su Anzu, acque rninerali di 184 Torre della Mora 170
Ill Santu Baingiu, chiesa di 32 Su furcone de Lucia rajosa 21 Torre Grande 186
Santulussurgiu 82 Torres 166, 169, 174, 183 , 185, 164
1&1 77 Suki
I~
Saralapis Tartan 184, 189
173, 175, 184 Sulcis 78, 100, 160, 164, 172, 180, 181,
\1! Sarcapos Toscana 82
181, 184 183, 185, 187, 196, 197, 198, 201 ,
Sarcidano Tratalias 164
102,111
Sardara 44,46 204, 210, 211 238 · 239
~ 186 Sulcis, Isola di 164 Trepuc<\ talayot di
I~ Sardara, acque di 170, 172 Tres Nuraghes
38 __... _______ - ~
~fAz1or
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La pietra
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La Ton
Lastel
'S'Alt:
' La'Pe
La 'Pi
'Sa Pt
'Sap(
Altre
280
INDICE GENERALE
•
35
Viagg10 Numero dei nuraghi
Nomi particolari 38
38 CAPITOLO SESTO
La posizione topografica
in sardegna
ldoli sardi propriamente detti
Il nuraghe di Pula
38
39 I piccoli bronzi
Il nuraghe di Monte Maria
_VOLUME SECONDO - Il nuraghe 'Sa Pedraja'
40
41
94
Il nuraghe Arriu
42
Il nuraghe Saurecci CAPITOLO SETTIMO
43 Le iscrizioni fenicio-puniche
13 11 nuraghe Adoni 44
pREFAZIONE
11 nuraghe di Isili 46 L' iscrizione di Nora
'Nuraghe Longu' 48 157
Un 'altra iscrizione di nora 158
Il nuraghe 'e Ponte' 49 L' iscrizione di Sulcis 15 8
Libra Primo 11 nuraghe di Silanus 50 Sigillo di Sulcis
11 nuraghe Bardalazzi 160
MONUMENT! 50
11 nuraghe Losa 52
DEL PRIMO PERIODO 11 nuraghe Nieddu 52
che sembrano appartenere 11 nuraghe di Sant' Antine 55
ad un'epoca anteriore alla Il nuraghe Oes (o Boes) 59 Libro Secondo
dominazione romana in Sardegna. 11 nuraghe Santa Barbara 62 SECONDO PERIODO
11 nuraghe di Goni 62 La geografia antica della Sardegna
11 nuraghe di Borghidu 65
11 nuraghe Ortu 68
I nuraghi della Gallura 70
CAPITOLO PRIMO 11 nuraghe Fumiu 71 CAPITOLO PRIMO
Pietre fitte o menhir 11 nuraghe Bruncu dess'Orcu 72 Localita antiche di cui
Monumenti simili ai nuraghi 73 e conosciuta la posizione
Le pietre fitte 17 Elenco dei nuraghi sardi 76
La pietra di Benetutti 17 I luoghi "certi" 163
Le pietre di Mamoiada 18
Le Perdas Fittas de Fonni 20 CAPITOLO QUARTO
Su furcone de Lucia rajosa 21 Opinioni sull 'origine CAPITOLO SECONDO
Giorgia rajosa 21 e la destinazione dei nuraghi La Sardegna nella
Le pietre di Tamuli 22 Geografia di Tolomeo
La tomba di Cuvas 24 79
Aristotele e Diodoro Siculo
La pietra conica di Paulilatino 25 79 I metodi degli antichi geografi 167
~~
Fara, Vidal e Stefanini
La pietra conica di Sedilo 79
26 II padre Madao ~ ·;._
11 viaggio del 1821 79
CAPITOLO TERZO
CAPITOLO SECONDO
L'abate Peyron 80
80 La ricostruzione dell'antico . _____. .. ..
;;:;r-~ - ··
II Mimaut
Le 'Tombe di giganti' periplo della Sardegna
11 barone Manno 80 ~
LaTomb ct· II Petit-Radel 81 169 -::-...._
L a i Goronna 82 Le Iocalita costiere .. -------
,a. Stele di Borore 27 11 Micali
82
~ ~ltare de Logula' 28 L' Inghirami
82
Percta Latt ' . , 29 L' abate Arri
La •p· a d1 Loculi 30 II padre Angius 84 CAPITOLO QUARTO
:sa p~~~: ~~raica' di ~oculi 31 Antichita e caratteri
Citta e altre posizioni
Sa Pcrcta d S~ntu Baingiu'
dell'interno secondo Tolomeo
32 costruttivi dei nuraghi 84
Altrq ess Altare' 86 174
ombe di giganti 33 I nuraghi erano tombe? Le localita dell ' interno
34
I ~APIToto TERZO
CAPITOLO QUINTO CAPITOLO QUIN!O
Utagh' Mura di poligoni irregolari. Gli antichi popoh
e I t, Loro numero d Tolomeo
Oto des , , Grotte scavate nella roccia della Sardegna secon o
11 criz1one 178
llofl1 ect · 87
t<Uattc , c.1Nuraghi II muro di .Padria 1· d Ila Sardegna ant ica 179
L' fl\lJch 88 I popo I e . ndo To lomeo
t 1n1cmo c generar1 35 II muro di Sedilo
89 Altri popoll seco
@Oriea· 35 Le torri quadrate di Monte Cacao
i nuraghi
90
36 II muro di Genoni 91
37 Grotte scavate nella roccia 340
]8 1
Prefetti romani nell ' isola 203 SUPPLEMENTO
CAPITOLO SESTO
Strade antiche della Sardegna
CAPITOLO SECONDO CAPITOLO PRIMO
180 Monurnenti antichi delle Ba1eari
L'ltinerario di Antonino 180 Monete e altri oggetti trovati nell' isola
Le grandi strade romane
180 204
Da Turres a Karales Le monete Monumenti antichi delle Baleari
183 204 225
Pietre miliari Armature e altri oggetti
CAPITOLO SECONDO scol!
CAPITOLO SETTIMO CAPITOLO TERZO
Monurnenti analoghi a quem
della Sardegna e delle Baleari ~idifft
La Sardegna nell' Itinerario di Antonino yo/filll di /11SSO
Tornbe, sarcofaghi e oggetti
Monumenti de! Portogallo ~lefl· .del!P t'
184 trovati nelle necropoli
II metodo Monumenti del Rossiglione
242 ~ettl rcheoll
La strada "A portu Tibulis Karales" 184 242 c/Je,.fl/ft· ill11
184 Le tombe 209 Monumenti della Corsica
Un' altra strada da nord a Karales 243 dell'/So ' da
185 Lagrotta della Vipera 210
La strada "A Tibulis Karales" 210 degt1a
La strada "A Portu Tibulis
Legrotte di Sant' Antioco s:it di graJl(
186 La necropoli di Tharros 211 APPENDICE aree da
per compendium Ulbiam" 212 U'iso\a,
La strada "A Tibuli s Sulcis" 186 Sarcofaghi de «: rise
Manoscritti ed edizioni
Altre strade romane 187
della Geografia di Tolomeo Parch!coll z3
245 foco, ooo
CAPITOLO QUARTO L ioo. .
Ternpli . d o11a c
IND I CI sar e\rita
Libro Terzo 1aslla bac
II tempio di Antas 214 rioa (sll .
SECONDO PERIODO II tempio della Fortuna a Turris 218 lndice delle tavole d U'i!ltero ·
Testimonianze dell'epoca romana dell' Atlante 267 f~ro; 13Z'
Indice delle incisioni
sardeglla
CAPITOLO QUINTO .... re de
Anfiteatri e teatri incluse nel testo 269 tew•·
CAPITOLO PRIMO rnonio arc
lscrizioni di sco!11P2
L 'anfiteatro di Cagliari 219 Indice dei personaggi e dei popoli 271
11 teatro di Nora 221 arnbienti •
Iscrizioni su bronzo 189
202 S. Pietro di Sorres 222 lndice delle localita 275 622 foto,
Note sulle iscrizioni riprodotte
L.120.0(
sardegn:
rndustri
reimpor
mondo i
vita, tala
pochi ar
ci, cono
432 pa!
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I Costi
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pag.; 3
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fOTOGRAFICO SARDO .
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