Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Sicurezza pubblica
La sicurezza pubblica, secondo un tradizionale indirizzo della Corte
Costituzionale, è un settore riservato allo Stato relativo alle misure
inerenti alla prevenzione dei reati o al mantenimento dell’ordine
pubblico, da configurare in contrapposizione ai compiti di polizia
amministrativa regionale e locale (sent. n. 290 del 2001; sent. 407 del
2002).
Spettano esclusivamente allo Stato le competenze attinenti alla
pubblica sicurezza, e cioè quelle concernenti le misure preventive e
repressive dirette al mantenimento dell’ordine pubblico.
Ordine pubblico
Secondo la Corte Costituzionale (sentenza n.218 del 1988) il
contenuto di questo concetto è dato da quei beni giuridici
fondamentali o da quegli interessi pubblici primari sui quali si regge
l’ordinata e civile convivenza dei consociati nella comunità nazionale.
In essi rientrano l’integrità fisica e psichica delle persone, la sicurezza
e il rispetto o la garanzia di ogni altro bene giuridico di fondamentale
importanza per l’esistenza e lo svolgimento dell’ordinamento.
La tutela di questi interessi, che rappresenta il nucleo delle funzioni
di polizia di pubblica sicurezza, è attribuita in via esclusiva allo Stato
(art. 117 lett. h) Cost.).
§ 3 . IL MINISTRO DELL’INTERNO
Il Ministro dell’Interno è membro del Governo e fa parte del
Consiglio dei Ministri; è a capo del Ministero dell’Interno, dei cui atti è
responsabile.
Le funzioni del Ministero dell’Interno, che in passato curava quasi
tutti i compiti dell’amministrazione interna dello Stato, si sono col
tempo progressivamente ridotte: molte di esse sono state infatti
attribuite a Ministeri di nuova costituzione.
Dal Ministero dell’Interno dipendono la Polizia di Stato e il Corpo
nazionale dei Vigili del Fuoco.
7.1. Il prefetto
Il prefetto, nell’ambito della provincia, rappresenta il Governo nel
suo complesso, ed esercita funzioni che possono riguardare tutti i
settori dell’amministrazione dello Stato. Gerarchicamente dipende dal
Ministro dell’Interno, mentre dal punto di vista funzionale egli è di
volta in volta subordinato al Ministro competente nella materia
trattata.
7.2. Il questore
È autorità provinciale di P.S. Egli ha la direzione, la responsabilità
e il coordinamento a livello tecnico-operativo dei servizi di ordine e di
sicurezza pubblica e dell’impiego a tal fine della forza pubblica e delle
altre forze eventualmente poste a sua disposizione (art. 14 legge
121/81).
A tale scopo deve essere informato tempestivamente dai
comandanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza su
tutto quanto attiene all’ordine e alla sicurezza pubblica.
Per espletare le funzioni di autorità provinciale di P.S., anche il
questore (come il prefetto) sollecita la collaborazione delle
amministrazioni locali e mantiene i rapporti con i sindaci dei comuni,
ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica e della prevenzione e
difesa dalla violenza eversiva (art. 15 legge 121/81).
Come differiscono le competenze del prefetto e del questore,
ambedue autorità provinciali di P.S?
Spetta al prefetto determinare l’indirizzo generale, il disegno
complessivo e gli obiettivi delle attività per la tutela della sicurezza
pubblica; il questore, invece, stabilisce le modalità tecnico-operative
per raggiungere gli obiettivi ed attuare il programma.
In altri termini: il prefetto (con il supporto del Comitato provinciale
per l’ordine e la sicurezza pubblica) individua gli obiettivi. Al questore
poi è attribuito il compito di determinare il modo di raggiungerli.
Il questore ha una duplice qualifica: è autorità provinciale di P.S.
nel territorio della provincia, ed è autorità locale di P.S. nel comune
capoluogo. Esercita inoltre i compiti che gli sono specificamente
attribuiti dal T.U. di P.S. e dalle singole leggi.
§ 4. L’IDENTIFICAZIONE
L’art. 4 del Testo Unico di P.S. stabilisce che l’autorità di P.S. può
ordinare alle persone pericolose e sospette (e solo ad esse), di munirsi
entro un dato termine, di carta di identità e di esibirla ad ogni richiesta
degli ufficiali ed agenti di P.S.
Per le altre persone (non pericolose e non sospette), sussiste solo
l’obbligo previsto dall’art. 651 C.P. che punisce chi, ad un pubblico
ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni
sulla propria identità personale, sul proprio stato o su altre qualità
personali.
Evidentemente, una cosa è l’obbligo di fornire indicazioni sulla
propria identità personale, altra cosa il dovere di documentarla (vedi
Cass. sez. I, 25 giugno 1987, n. 1769).
L’obbligo di esibire la carta di identità ad ogni richiesta degli
ufficiali e agenti di P.S. sussiste solo per le persone pericolose e
sospette a cui l’autorità di P.S. ha ordinato, ai sensi dell’art. 4 TULPS,
di munirsi del documento.
Una persona sprovvista di documenti potrebbe, ad esempio
consentire di essere accompagnata a un posto di polizia per
l’identificazione.
§ 3. ATTI DI ACCERTAMENTO
Il procedimento si apre con l’accertamento della violazione, al
quale possono procedere:
a) ufficiali e agenti di polizia giudiziaria;
b) altri organi addetti all’osservanza delle violazioni amministrative
(che non sono ufficiali o agenti di P.G.), come ad esempio taluni
tecnici delle U.S.L. addetti alla vigilanza in materia di igiene (art.
13 L. 689/81);
c) ufficiali e agenti di pubblica sicurezza per le attività soggette ad
autorizzazione di polizia o elencate nel D.M. 7 aprile 2008, n.
104 (art. 20 D.P.R. 616/77).
§ 4. LA PERQUISIZIONE AMMINISTRATIVA
Quando non sia possibile acquisire altrimenti gli elementi di prova,
gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria (non gli altri organi addetti
al controllo), possono eseguire perquisizioni in luoghi diversi dalla
privata dimora, previa autorizzazione motivata del giudice del luogo
(art. 13 L. 689/81).
Si tratta di una forma di perquisizione diversa da quella prevista
dal codice di procedura penale, e deve essere autorizzata dal giudice
(non dal pubblico ministero); ad essa possono procedere anche gli
agenti di P.G.
Debbono tuttavia essere rispettate, per l’esecuzione, le formalità del
C.P.P. e precisamente:
1) la perquisizione non può iniziare prima delle ore 7 né dopo le ore
20, e non può essere eseguita in tempo di notte;
2) all’interessato, o a chi assiste alla perquisizione, deve essere
consegnata copia dell’autorizzazione del giudice; deve inoltre
essere dato avviso della facoltà di farsi assistere da persona di
fiducia, purché prontamente reperibile.
§ 5. CONTESTAZIONE E NOTIFICA
L’art. 14 della L. 689/81 prescrive che in caso di accertamento di
violazione amministrativa, si deve procedere se possibile,
immediatamente alla contestazione, sia al trasgressore che
all’eventuale persona obbligata in solido. Quando la contestazione
immediata non è possibile, si deve procedere alla notifica degli estremi
della violazione agli interessati (trasgressore ed eventuale obbligato in
solido):
– entro 90 giorni dall’accertamento, se residenti nel territorio della
Repubblica;
– entro 360 giorni, se residenti all’estero.
Se detti termini vengono superati, l’obbligazione di pagare la
somma dovuta per la violazione si estingue.
La notificazione può essere effettuata oltre che dall’ufficiale
giudiziario, anche da un funzionario dell’amministrazione che ha
accertato la violazione: il notificatore e l’accertatore debbono
appartenere alla stessa amministrazione.
L’obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione si
estingue per la persona nei cui confronti è stata omessa la
notificazione nel termine prescritto.
§ 6. VERBALE DI ACCERTAMENTO
Sul verbale, debbono essere indicati i seguenti elementi:
1) violazione amministrativa accertata e norma violata;
2) sanzione edittale (minima e massima) prevista dalla legge;
3) modalità per avvalersi della facoltà di effettuare il pagamento in
misura ridotta (PMR);
4) ufficio ove effettuare il pagamento in misura ridotta;
5) autorità amministrativa competente a stabilire la sanzione, ed
alla quale potranno presentarsi scritti difensivi o documenti o
richiesta di audizione, entro 30 (trenta) giorni dalla data della
contestazione o notifica;
6) avvertenza che nel caso in cui il soggetto NON si avvalga della
facoltà di effettuare il pagamento in misura ridotta entro i
termini, l’accertatore inoltrerà il rapporto all’autorità
amministrativa competente.
§ 9. RAPPORTO
Se il trasgressore o la persona obbligata in solido, non si avvalgono
della facoltà di effettuare il pagamento in misura ridotta entro i
termini previsti (generalmente 60 giorni), l’ufficio cui appartiene
l’accertatore deve inviare un rapporto all’autorità amministrativa
competente.
Esso deve contenere una dettagliata esposizione dei fatti, con
l’indicazione delle violazioni accertate, degli autori delle stesse, degli
eventuali obbligati in solido, e la prova delle avvenute contestazioni o
notificazioni, nonché ogni eventuale elemento utile.
§ 11. DECISIONE
Quando non sia avvenuto il pagamento in misura ridotta, l’autorità
competente, adotta la decisione con ordinanza motivata.
L’autorità può disporre l’archiviazione degli atti oppure stabilire la
somma da pagare a titolo di sanzione.
Nel secondo caso, emette ordinanza-ingiunzione che costituisce
titolo esecutivo, ma può essere impugnata innanzi al giudice di pace o
al tribunale civile, secondo i casi.
1.5. Preavviso
L’avviso per le pubbliche riunioni deve essere presentato per
iscritto in carta libera, deve contenere l’indicazione del giorno,
dell’ora, del luogo, dell’oggetto della riunione, le generalità di coloro
che sono designati a prendere la parola nonché le generalità e la firma
dei promotori. Deve pervenire al questore almeno tre giorni prima di
quello fissato per la riunione.
L’avviso al questore non è una richiesta di autorizzazione, ma una
comunicazione diretta all’autorità di P.S. per consentire le valutazioni
circa gli eventuali riflessi sull’ordine e la sicurezza pubblica, e le
cautele eventualmente da adottare.
L’omessa presentazione dell’avviso è punita con l’arresto e
l’ammenda.
§ 7. LA DETENZIONE
12.2. Esportazione
Per l’esportazione di armi da guerra (o comunque delle armi da
fuoco diverse dalle armi comuni da sparo) occorre la licenza del
Ministro dell’Interno. L’autorizzazione deve essere esibita agli uffici di
dogana.
Per l’esportazione di armi comuni da sparo è invece necessaria la
licenza del questore della provincia dalla quale le armi sono spedite
(art. 31 TULPS). L’esportazione deve avvenire entro 90 gg. dal rilascio
della licenza, salvo giustificati motivi.
18.1. Detenzione
Chi detiene armi da sparo antiche o rare di importanza storica in
numero non superiore a otto deve farne denuncia ai sensi dell’art. 38
TULPS all’ufficio di P.S. o, in mancanza, al comando dei Carabinieri.
Il prefetto ha facoltà di vietare la detenzione di queste armi alle
persone ritenute capaci di abusarne, informandone immediatamente
la sovrintendenza per i beni artistici e storici competente per territorio
(art. 7 D.M. 14 aprile 1982).
18.2. Collezione
Per detenere armi antiche, artistiche o rare di importanza storica in
numero superiore a otto occorre chiedere al questore la licenza di
collezione prescritta dall’art. 31 TULPS
Per il rilascio di questa licenza di collezione non è richiesto
l’accertamento della capacità tecnica e non si osserva il limite di un
solo esemplare per ciascun tipo di arma destinato a collezione, anche
se le armi presentano le stesse caratteristiche tecniche di
fabbricazione. Questo limite invece deve essere rispettato per le
collezioni delle normali armi comuni da sparo.
19.4. Riparazione
L’art. 8 della legge 110/75 stabilisce che la licenza del questore è
necessaria anche per l’esercizio dell’industria di riparazione delle armi
senza distinguere se si tratti di armi da sparo o di armi non da sparo.
Pertanto occorre la licenza anche per la riparazione delle cosiddette
armi bianche.
Il fabbricante, il commerciante e chi esercita la riparazione delle
armi, anche se non da sparo, è obbligato a tenere il registro delle
operazioni giornaliere, nel quale debbono essere indicate le generalità
delle persone con cui le operazioni stesse sono compiute. Il registro
può essere tenuto con modalità informatiche.
§ 20. BALESTRE
Le balestre moderne di qualsiasi dimensione ed i relativi dardi
vanno considerate nel novero delle armi improprie e non sono
soggette all’obbligo della denuncia (Circ. 559/C.22590.10179 (17) del
16 dicembre 1995).
Ai sensi degli articoli 4/2° della legge n. 110/1975 e 45/2° del
regolamento al TULPS, senza giustificato motivo non possono essere
portate fuori della propria abitazione.
Rientrando tra le armi improprie con destinazione
prevalentemente sportiva, possono essere trasportate, con giustificato
motivo (uso sportivo), fuori dell’abitazione e delle appartenenze di
essa; il trasporto deve avvenire con l’attrezzo sportivo scarico, posto
nell’apposita custodia. È invece sempre vietato il porto in
atteggiamento venatorio (vedi art. 21 della legge 157/92).
Fabbricazione ed importazione
La fabbricazione ed importazione sono soggette all’autorizzazione
del questore prevista dall’articolo 31 TULPS L’importazione di un
numero superiore a tre nel corso del medesimo anno solare, richiede
oltre alla licenza del questore, anche quella del prefetto.
Esportazione
Chiunque intende esportare le “armi” deve darne preventivo avviso
scritto al questore della provincia da cui sono spedite. Se entro dieci
giorni dal ricevimento dell’avviso non intervengono provvedimenti
dell’autorità di P.S., l’esportazione si intende autorizzata.
Cessione
La cessione per ragioni di commercio è consentita a coloro che
sono titolari dell’autorizzazione del questore per il commercio di armi,
prevista dall’articolo 31 TULPS
I commercianti di armi provvedono all’annotazione nel registro
delle operazioni giornaliere.
Le armi possono essere acquistate da soggetti maggiorenni muniti
di valido documento di riconoscimento. Ciò vale anche per le aste
pubbliche.
Sono consentiti la cessione ed il comodato, purché avvengano con
scrittura privata tra soggetti maggiorenni. Non è necessaria la scrittura
privata del comodato a termine di durata non superiore a 48 ore.
La vendita per corrispondenza è soggetta alla medesima normativa
delle armi comuni da sparo.
Detenzione
La detenzione non è sottoposta all’obbligo di denuncia e non si
applicano i limiti alla detenzione previsti per le armi comuni da sparo.
Porto
Il porto non è sottoposto ad autorizzazione dell’autorità di pubblica
sicurezza. Gli “strumenti” non possono essere portati fuori dalla
propria abitazione o delle appartenenze di essa senza giustificato
motivo né possono essere portati in riunioni pubbliche.
L’utilizzo è consentito esclusivamente a maggiori di età o minori
assistiti da soggetti maggiorenni, fatta salva la deroga per il tiro a
segno nazionale in poligoni o luoghi privati non aperti al pubblico.
Trasporto
Le “armi” devono essere trasportate scariche e inserite in custodia.
Riassumendo
Nelle riproduzioni di armi che utilizzano aria o gas compressi,
distinguiamo
potenza <0,5 Joule: giocattoli per bambini (D.Lgs. n. 313 del 27 settembre 1991) -
obbligo del tappo rosso;
potenza <1 Joule : giocattoli per adulti o “modelli di arma soft air” (art. 2 e 5 della l.
110/1975) - obbligo del tappo rosso;
potenza <7,5 Joule: armi con modesta capacità offensiva (D.M. 9.8.2001 n. 362);
potenza > 7,5 Joule: considerate armi comuni da sparo (art. 2 co. 3 L. 110/1975).
Porto
In questo le repliche di armi antiche monocolpo ad avancarica si
differenziano dagli “strumenti” ad aria compressa di modesta capacità
offensiva. Il porto infatti è sottoposto alla normativa vigente per le
armi comuni da sparo ed occorre quindi la licenza di porto d’armi,
lunghe o corte a seconda dei casi.
SCHEDA RIASSUNTIVA
PORTO E TRASPORTO DELLE ARMI
(Circ. Min. Int. 559/C315910100 del 17 febbraio 1998)
Il trasporto di un’arma consiste nel trasferimento da un luogo ad
un altro «come oggetto inerte e non suscettibile di uso». Il porto
invece è caratterizzato dalla pronta disponibilità dell’arma.
Qualunque sia il titolo abilitativo, il numero di armi comuni
trasportate per singola movimentazione non può essere superiore a 6.
§ 1. CLASSIFICAZIONI
L’esplosivo è una «sostanza o miscela di sostanze che, in seguito ad
un adatto stimolo esterno (urto, sfregamento, percussione, azione
chimica) può trasformarsi chimicamente sviluppando in un tempo
brevissimo una grande quantità di gas ad altissima temperatura e
pressione» (Bellagamba - Vigna pag. 35).
L’art. 53 del TULPS vieta in modo assoluto qualsiasi tipo di attività
relativa ai prodotti esplodenti non riconosciuti e classificati dal
Ministero dell’Interno.
Il successivo art. 54 ribadisce che la licenza non può essere
concessa se l’esplosivo non sia stato già riconosciuto e classificato.
L’elenco degli esplosivi riconosciuti e classificati (art. 82 del Reg.
TULPS) è suddiviso in cinque categorie e cioè:
1) polveri e prodotti affini negli effetti esplodenti;
2) dinamiti e prodotti affini negli effetti esplodenti;
3) detonanti e prodotti affini negli effetti esplodenti;
4) artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti;
5) munizioni di sicurezza e giocattoli pirici.
La Corte di Cassazione ha introdotto una ulteriore distinzione:
a) esplosivi veri e propri dotati di micidialità, le cui condotte illecite
integrano sempre delitti;
b) materie esplodenti prive di micidialità (con finalità di svago,
come gli artifici pirici), che trovano disciplina nelle ipotesi
contravvenzionali del TULPS e degli artt. 678 e 679 C.P..
§ 2. FABBRICAZIONE DI ESPLOSIVI
La fabbricazione degli esplosivi non riconosciuti è vietata in modo
assoluto, e non può essere rilasciata alcuna autorizzazione
amministrativa.
Per esercitare l’attività della fabbricazione di esplosivi riconosciuti
e classificati è necessaria una licenza: l’autorità competente è diversa a
seconda del tipo di esplosivo.
§ 9. TRASPORTO DI ESPLOSIVI
Per il trasporto, come per la fabbricazione, la legge richiede la
licenza del Ministro dell’Interno o del prefetto, in relazione al tipo di
esplosivo (artt. 46 e 47 TULPS).
Ora, a seguito di delega permanente del Ministro [Circ. n.
10.245.12982(40) 6 del 2 febbraio 1983], le licenze per il trasporto di
esplosivi di qualsiasi tipo sono sempre rilasciate dal prefetto.
§ 11. MUNIZIONI
§ 2. LE PERQUISIZIONI DI INIZIATIVA
Ore notturne
Secondo l’art. 352 c.p.p., che disciplina la perquisizione d’iniziativa
della Polizia giudiziaria in flagranza di reato, “la perquisizione
domiciliare può essere eseguita anche fuori dei limiti temporali
dell’art. 251 (1), quando il ritardo potrebbe pregiudicarne l’esito.
E l’art. 41 che prevede una perquisizione d’iniziativa, ma non in
flagranza di reato?
Come già visto, avuta la notizia, gli ufficiali e gli agenti di p.g.
procedono immediatamente ( essi debbono procedere e non possono
rimandare o attendere): in materia di armi, è la legge stessa che
stabilisce l’urgenza, la cui valutazione, negli altri casi, è invece rimessa
dall’art. 251 all’A.G., e dall’art. 352 alla P.G.
Occorre che:
sussista un caso di necessità e urgenza che non consenta un tempestivo
provvedimento dell’A.G;
sia in corso una operazione di polizia. Sono operazioni di polizia non solo quelle
effettuate con grosso dispiegamento di forze, ma anche quelle normalmente svolte
dalle pattuglie. È certamente escluso che un agente o un ufficiale di P.G., fuori orario
di servizio, possa operare questo tipo di perquisizione quand’anche ricorressero tutte
le altre condizioni;
l’atteggiamento o la presenza delle persone, in relazione a specifiche e concrete
circostanze di luogo o di tempo, non appaia giustificabile. Di conseguenza se è
giustificato perquisire chi in orario notturno sia colto in atteggiamento sospetto nei
pressi di una banca, non è altrettanto legittima la perquisizione nei confronti di una
persona sorpresa in ora notturna vicino ad una banca, ma che risulti abitare nei pressi;
la perquisizione sia operata al solo fine di accertare l’eventuale possesso di armi,
esplosivi e strumenti di effrazione. Non è consentita questa forma di perquisizione,
pur in presenza di tutte le altre condizioni, per la ricerca, ad esempio, di sostanze
stupefacenti.
2.4.2. Perquisizioni
Nelle medesime circostanze, in casi eccezionali di necessità e
urgenza che non consentono un tempestivo provvedimento
dell’autorità giudiziaria, gli ufficiali di P.G. (non gli agenti) possono
altresì procedere a perquisizioni, (sia locali che personali), dandone
notizia, senza ritardo, e comunque entro le 48 ore, al procuratore della
Repubblica il quale, se ne ricorrono i presupposti, le convalida entro le
successive 48 ore.
§ 2. MESTIERI RUMOROSI
Sono mestieri rumorosi quelli che provocano l’emissione di rumori
forti e sgradevoli. Fra questi la giurisprudenza ha individuato:
l’esercizio di frantoio delle olive, le officine, i cantieri, le attività
inerenti ai venditori ambulanti, le attività di fabbro, di maestro di
canto, di maestro di musica.
L’art. 659 del C.P. punisce chi esercita una professione o mestiere
rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni
dell’autorità.
«L’inosservanza delle prescrizioni dei regolamenti comunali, che
limitano a determinate ore l’esercizio di professioni o mestieri
rumorosi, deve essere punita ai sensi dell’art. 659» (Cassazione sez. III
7 febbraio 1962, n. 2513).
- CapitoloIX -
I pubblici spettacoli
§ 1. SPETTACOLI E TRATTENIMENTI PUBBLICI
§ 3. LE COMPETIZIONI SPORTIVE
La licenza occorre anche per le competizioni sportive, quando
assumono carattere di spettacolo, sussiste il fine di lucro e non si tratti
di manifestazioni puramente educative. Per le manifestazioni
all’aperto debbono essere adottate tutte le cautele per garantire
l’incolumità dei partecipanti e degli spettatori.
3.1.4. Regole per gli impianti sportivi per il gioco del calcio
Dal 24 aprile 2006 gli impianti con capienza superiore alle 7.500
unità devono essere dotati di particolari attrezzature:
i titoli di accesso debbono essere numerati;
l’ingresso agli impianti deve avvenire attraverso varchi dotati di metal detector,
presidiati da personale appositamente incaricato;
deve essere effettuata la verifica elettronica della regolarità del titolo di accesso
mediante l’utilizzo di apposite apparecchiature;
gli impianti devono essere dotati di mezzi di separazione che impediscano ai
sostenitori delle due squadre di venire in contatto tra loro o di invadere il campo;
deve essere possibile la registrazione televisiva delle aree riservate al pubblico sia
all’interno dell’impianto che nelle sue immediate vicinanze.
§ 2. VIGILANZA
In sintesi:
Ai fini amministrativi, i locali diversi dalla privata dimora (tra
cui le camere non occupate) possono essere ispezionati di iniziativa
dagli organi accertatori e perquisiti dagli ufficiali e agenti di P.G.
muniti di autorizzazione motivata del giudice.
Ai fini penali, tutti i locali possono essere perquisiti solo nei casi
previsti dal C.P.P. o dalle norme penali speciali.
- Capitolo
XI -
Esercizi pubblici per la somministrazione di
alimenti e bevande
Avvertenza importante
In seguito alla emanazione della legge costituzionale 18 ottobre
2001, n. 3 che ha modificato il Titolo V della Costituzione, anche
questa materia, precedentemente di competenza dello Stato, è stata
conferita alle Regioni, le quali hanno il potere di darsi una propria
disciplina.
Pertanto vengono riportate soltanto le norme statali ancora
rilevanti, lasciando all’operatore di Polizia Amministrativa il compito
di operare le necessarie integrazioni con la specifica disciplina della
Regione in cui agisce.
2.2. Autorizzazioni
A) è richiesta l’autorizzazione del Comune, per le seguenti attività
relative ad apparecchi e congegni per giochi leciti:
- per la produzione e l’importazione;
- per la distribuzione e la gestione, anche indiretta;
- per l’installazione in esercizi commerciali o pubblici.
2.4. Sanzioni
Attenzione a non confondere l’esercizio di giochi leciti senza
licenza, l’esercizio di giochi d’azzardo, l’installazione e l’uso di
congegni per gioco d’azzardo.
In sintesi:
chi esercita una sala da giochi leciti senza licenza, viola l’art. 86 del T.U.L.PS.;
chi esercita un gioco d’azzardo in un pubblico esercizio mediante l’uso di una
macchina mangiasoldi, commette due reati: quello previsto dall’art. 718 C.P. e quello
invece previsto dall’art. 110 T.U.LP.S.;
la semplice installazione in luogo pubblico o aperto al pubblico di apparecchi
automatici da gioco d’azzardo, integra l’ipotesi di reato prevista dall’art. 110 TULPS
(Cass. pen. 18 settembre 1985, n. 8059).
le violazioni delle norme relative alla corretta installazione e gestione di apparecchi
per giochi leciti disciplinati dall’art. 110 TULPS e dalle norme collegate, sono punite
per lo più con una sanzione amministrativa.
Nei locali dove sono installati i giochi deve essere esposta la tabella
dei giochi vietati di cui all’art. 110, co. 1 TULPS)
§ 3. SCOMMESSE E GIOCHI
La facoltà di organizzare e gestire le scommesse è riservata allo
Stato il quale a sua volta, può concedere l’esercizio a privati.
I concessionari ed i soggetti da essi incaricati debbono ottenere dal
questore anche la licenza per l’esercizio delle scommesse prescritta
dall’art. 88 del TULPS
L’esercizio e la raccolta a distanza sono consentiti solo ai soggetti in
possesso di concessione o, in certi casi, di autorizzazione dell’Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli (AAMS).
4.2. Il bingo
Si tratta della vecchia tombola aggiornata nel norme e nelle
modalità di gioco.
Consiste nella estrazione di 90 numeri, dall’1 al 90. I giocatori
acquistano delle cartelle su cui sono stampati 15 numeri diversi,
distribuiti su tre file orizzontali di 5 numeri, e su nove colonne
verticali. Ogni colonna può recare uno, due o tre numeri. Durante ogni
partita vengono estratti i numeri da 1 a 90 e su ognuna delle cartelle
acquistate i giocatori segnano i numeri estratti: più sono le cartelle
acquistate, maggiori sono le probabilità di vincita.
Durante una partita le combinazioni vincenti sono:
a) la cinquina, che si realizza, quando, per la prima volta sono
estratti tutti i cinque numeri che formano una fila orizzontale di una
delle cartelle;
b) il bingo che si realizza quando, per la prima volta sono estratti
tutti i 15 numeri di una cartella posseduta da un giocatore.
4.3. La riffa
La riffa consiste nella vendita di un certo numero di biglietti
numerati il cui importo totale è pari al valore degli oggetti che
costituiscono il premio: l’organizzatore si prefigge il solo scopo di
ricavare il valore dei premi, che è costretto a mettere in palio in quanto
non gli sarebbe agevole trovare singoli acquirenti.
Esempio: il titolare di un bar non riuscendo a vendere un
gigantesco e costoso uovo di pasqua, offre al pubblico 90 biglietti
numerati da 1 a 90. Quando tutti i biglietti sono venduti, attende
l’estrazione del lotto ed attribuisce il maxi-uovo di cioccolato al
possessore del primo numero estratto su una determinata ruota.
L’offerta della riffa al pubblico costituisce tuttora reato (art. 18
della legge 2 agosto 1982, n. 528), mentre l’esercizio non autorizzato
della tombola, lotteria o altra manifestazione con offerta a premi
mediante estrazione è depenalizzato e punito con semplice sanzione
amministrativa (art. 113 bis del R.D.L. 19 ottobre 1938, n. 1933).
Informazioni commerciali
Tra le agenzie indicate dall’art. 115, sono comprese gli istituti per la
raccolta di informazioni a scopo di divulgazione mediante bollettini o
altri mezzi simili.
Per disposizione di legge (art. 258 Reg. TULPS) essi non possono
eseguire investigazioni o ricerche ovvero raccogliere informazioni per
conto di privati, senza la licenza contemplata dall’art. 134 TULPS.
Aste televisive
La licenza per effettuare aste col mezzo televisivo non è ammessa,
in quanto non è assicurata l’osservanza delle esigenze di pubblica
sicurezza e di tutela della fede pubblica (vedi Circ. Min. Int.
10.4038/12015 (8) del 9 aprile 1984).
I controlli
I controlli agli esercizi e ai circoli muniti di licenza sono effettuati
dagli ufficiali e agenti di P.S. ai sensi dell’art. 16 del T.U.L.P.S, nonché
dagli organi deputati ad accertare violazioni amministrative, come
previsto dall'art. 13 della legge 689/1981.
L’accesso ai dati è riservato agli organi muniti di autorizzazione
dall’Autorità Giudiziaria.
6.2. I controlli
Il money transfer consente a chiunque di trasferire fondi anche
all’estero, senza dover essere titolari di un conto bancario o postale, né
possedere una carta di credito: è sufficiente presentare un documento
d’identità, consegnare in contanti la somma da trasferire e indicare i
dati identificativi del soggetto destinatario.
Può quindi costituire lo strumento di trasferimenti frazionati di
ingenti somme a mezzo di prestanome o di soggetti inesistenti
Tramite money transfer sono consentite operazioni in contante per
un importo massimo di 1.000 euro (art. 49 comma 19 del D. lgs.
231/2007)
Sanzioni
Ai sensi dell’articolo 140-bis del T.U.B. (D.Lgs. 385/1993),
chiunque esercita professionalmente nei confronti del pubblico
l’attività di agenzia in attività finanziaria senza essere iscritto nel
prescritto elenco, è punito con la reclusione e la multa.
Per tutte le violazioni delle disposizioni contenute nel testo unico
bancario sanzionate in via amministrativa, si applica la procedura di
cui all’art. 145 T.U.B. come delineata nel Provvedimento UIC del 23
marzo 2006 (GU n. 82 del 7 aprile 2006).
Si tratta di una procedura complessa in ordine alla quale sussiste la
competenza esclusiva della Polizia tributaria prevista dalla legge
4/1929. Pertanto l’organo accertatore dovrà sempre interessare, al
riguardo, il Comando della Guardia di Finanza.
La licenza
La licenza prevista dall’art. 134 TULPS é richiesta indistintamente
sia per gli istituiti di vigilanza sia per quelli di investigazione.
Dovere degli istituti di cooperare con l’autorità
L’art. 139 TULPS impone sia agli istituti di vigilanza sia a quelli di
investigazione di prestare la loro opera a richiesta dell’autorità di P.S.;
gli agenti di tali uffici sono obbligati ad aderire a tutte le richieste ad
essi rivolte dagli ufficiali o dagli agenti di P.S. o di polizia giudiziaria.
Questa norma non si applica, per esplicita disposizione di legge,
all’investigatore privato quando svolge le attività previste dall’art. 327
bis C.P.P. e a lui delegate dal difensore di una delle parti private.
La difesa delle persone e dei beni è uno dei compiti essenziali dello
Stato e viene assolto per mezzo delle forze di polizia: la vigilanza
privata costituisce una eccezione (parziale) a questo principio
generale.
Possono essere oggetto di vigilanza privata unicamente i beni,
mobili o immobili, mentre la tutela della integrità fisica delle persone
rimane di competenza esclusiva delle forze di polizia e in nessun caso
può essere affidata a privati; non esiste alcuna possibile autorizzazione
per esercitare compiti di tutela personale (c.d. guardia del corpo o
body guard).
La vigilanza e la custodia possono avvenire in due modi:
a) a cura dei proprietari che, singolarmente o associati, impiegano
guardie particolari giurate a custodia (anche in comune) delle
loro proprietà (art. 133 TULPS);
b) da parte di impresari, in possesso di autorizzazione del prefetto i
quali, a scopo di lucro, organizzano l’attività di vigilanza a
richiesta e per conto dei proprietari, impiegando guardie
particolari giurate (art. 134 TULPS).
Prescrizioni
Il questore può disporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si
svolgono manifestazioni sportive. Può anche disporre il divieto di
accesso ai luoghi interessati al transito, alla sosta o al trasporto di
coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime.
Al divieto di accesso, il questore può aggiungere la prescrizione di
presentarsi nell’ufficio o un comando di polizia, una o più volte nel
corso della giornata in cui si svolgono le manifestazioni per le quali è
stato inflitto il divieto.
Se viene aggiunta questa prescrizione, il provvedimento deve essere
convalidato dal giudice.
Inosservanza
Sia la violazione del divieto di accesso, sia l’inottemperanza alla
prescrizione di presentarsi ad un ufficio di polizia costituiscono delitto,
punite con la reclusione o la multa.
E' consentito l’arresto in flagranza delle persone che violano il
divieto di accesso (art. 8 comma 1bis, L.401/89).
Quando non sia possibile procedere immediatamente all’arresto,
per ragioni di sicurezza o di incolumità pubblica, si considera in stato
di flagranza il soggetto che, in base a documentazione video
fotografica, risulti autore del reato, sempreché l’arresto avvenga non
oltre il tempo necessario alla sua identificazione e comunque entro le
48 ore dal fatto.
La norma che consente la c.d. flagranza differita ha efficacia
temporanea.
§ 4. EFFETTI INTERDITTIVI
Le misure di prevenzione giurisdizionali (quelle applicate dal
tribunale) determinano una serie di effetti interdittivi, Sono escluse
invece le misure amministrative adottate dal questore (Avviso orale e
foglio di via).
4.3.1. Identificazione
Diversa è la posizione dello straniero che, a richiesta degli ufficiali e
agenti di pubblica sicurezza, non ottempera all’ordine di esibizione,
senza giustificato motivo, del passaporto o altro documento di
identificazione, o del titolo di soggiorno: in tal caso egli commette
reato ed è punito con l’arresto e l’ammenda.
Le Sezioni unite penali della Cassazione, con la sentenza 27 aprile
2011, n. 16453, hanno affermato il reato di inottemperanza all’ordine
di esibizione dei documenti può essere contestato agli stranieri in
posizione irregolare.
In sintesi:
Lo straniero regolare ha l'obbligo di esibire ambedue i documenti,
sia quello di identificazione, sia quello attestante la regolarità del
soggiorno.
Lo straniero irregolare non è svincolato dall'obbligo di farsi
identificare , a richiesta di ufficiali e agenti di pubblica sicurezza,
potendo sempre essere sottoposti a rilievi foto dattiloscopici e
segnaletici.
Come deve procedere, l’operatore di polizia, di fronte ad uno
straniero che non esibisce i documenti di identificazione?
L’articolo 6 comma 4 del testo unico impone che “qualora vi sia
motivo di dubitare della identità personale dello straniero, questi è
sottoposto a rilievi fotodattiloscopici e segnaletici”. La norma non si
limita a prevedere una possibilità, ma introduce una sorta di
fotosegnalazione obbligatoria.
Il medesimo articolo 6, ai commi 3 e 4 stabilisce che lo straniero il
quale, a richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza
(attenzione: non di polizia giudiziaria), non esibisce, senza giustificato
motivo, il documento di identificazione, ovvero il documento di
soggiorno, è punito con l’arresto e l’ammenda.
Inoltre, secondo l’articolo 11 della legge 18 maggio 1978, numero
191, gli ufficiali e gli agenti di Polizia possono accompagnare nei propri
uffici chiunque rifiuta di dichiarare le proprie generalità o quando vi
siano sufficienti indizi per ritenere la falsità delle dichiarazioni o dei
documenti esibiti. Le persone accompagnate possono essere trattenuti
per il tempo strettamente necessario all’identificazione e comunque
non oltre le ventiquattro ore.
5.2. Espulsioni
L’espulsione è un provvedimento amministrativo con cui l’autorità
dispone che uno straniero lasci il territorio dello Stato.
Esistono quattro tipi di espulsione:
1) espulsione amministrativa;
2) espulsione quale misura di sicurezza;
3) espulsione sostitutiva della detenzione;
4) espulsione alternativa alla detenzione (introdotta dall'articolo 15
della legge 189/2002).
6.3. Divieti
§ 2. LE SANZIONI
2.2 Le tabelle
Con la dichiarazione di parziale incostituzionalità dell' art. 73
tornano in vigore le vecchie tabelle . In particolare:
le tabelle I e III relative alle «droghe pesanti» quali, ad esempio, l'oppio e i suoi
derivati; le foglie di coca e i suoi alcaloidi; le anfetamine ad azione eccitante (tra cui
l'ecstasy ); il tetraidrocannabinolo ecc....
le tabelle II e IV relative alle «droghe leggere», quali ad esempio, la cannabis indica e
i suoi derivati (hashish, marijuana) .
§ 3. ILLECITI AMMINISTRATIVI
L’illecito amministrativo sussiste per esclusione, quando non si
applicano le sanzioni penali; non si potrà mai applicare la sanzione
amministrativa per quelle condotte, come ad esempio la vendita, che
sono per loro natura dimostrative di cessione a terzi.
Il sistema amministrativo sanzionatorio è imperniato sulle sanzioni
previste dall’articolo 75 le quali possono essere applicate dal prefetto
al trasgressore, anche recidivo, dopo un procedimento che si conclude
con il colloquio con il trasgressore stesso.
§ 4. ILLECITI PENALI
5.1. Perquisizioni
ALCOOLICI
Legge 30 marzo 2001, n.125
Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati
ARMI
Legge 04-03-1958, n.100
Uso delle armi da parte dei militari e degli ufficiali ed agenti di polizia
giudiziaria in servizio alla frontiera e in zona di vigilanza.
Legge 02-10-1967, n. 895
Disposizioni per il controllo delle armi.
**D.M. 09-08-1977**
Modalità per la temporanea esportazione di armi antiche, artistiche,
rare o comunque aventi importanza storica ai fini di mostre e scambi
culturali.
**D.M. 05-06-1978**
Modalità per l'introduzione, la detenzione, il porto e il trasporto
all'interno dello Stato di armi temporaneamente importate e
determinazione del numero massimo di armi di cui è ammessa
l'importazione temporanea.
**D.M. 24-11-1978**
Modalità per assicurare l'effettiva uscita dal territorio dello Stato delle
armi destinate all'esportazione nonché per disciplinare l'esportazione
temporanea, da parte di persone residenti in Italia, di armi comuni da
sparo, per uso sportivo o di caccia.
**D.M. 14-04-1982**
Regolamento per la disciplina delle armi antiche, artistiche o rare di
importanza storica.
Legge 25-03-1986, n. 85
Norme in materia di armi per uso sportivo.
ILLECITO AMMINISTRATIVO
Legge 24 novembre 1981, n. 689
Modifiche al sistema penale.
MISURE DI PREVENZIONE
D.Lgs. 22 giugno 2007, n. 109
Misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del
terrorismo e l'attivita' dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza
internazionale, in attuazione della direttiva 2005/60/CE.
PREVENZIONE INCENDI
D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151
Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49,
comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,
con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
PROPAGANDA ELETTORALE
Legge 4 aprile 1956, n. 212
Norme per la disciplina della propaganda elettorale.
SICUREZZA PUBBLICA
**R.D. 31 agosto 1907, n. 690.** Testo unico della legge sugli ufficiali
ed agenti di pubblica sicurezza .
SICUREZZA PRIVATA
**Decreto 6 ottobre 2009**
Determinazione dei requisiti per l'iscrizione nell'elenco prefettizio del
personale addetto ai servizi di controllo delle attività di
intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in
pubblici esercizi, le modalità per la selezione e la formazione del
personale, gli ambiti applicativi e il relativo impiego, di cui ai commi
da 7 a 13 dell'articolo 3 della legge 15 luglio 2009, n. 94.
STAMPA
Legge 8 febbraio 1948, n. 47
Disposizioni sulla stampa.
STRANIERI E IMMIGRAZIONE
D.L. 30 dicembre 1989, n. 416
Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei
cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini
extracomunitari ed apolidi gia' presenti nel territorio dello Stato.