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Bennie Moten morì nel 1935; la band continuò sotto la guida di Buster Moten
ma Basie se ne andò poco dopo. Sempre in quell'anno, con Buster Smith e
diversi altri componenti della band di Moten, formò un nuovo gruppo di nove
musicisti, inclusi "Papa" Jo Jones, Walter Page, Freddie Green e in seguito
Lester Young; col nome di Barons of Rhythm diventarono presenza ssa al
Reno Club di Kansas City. Fu in questo periodo che Basie assunse il
soprannome di "Count", il Conte, seguendo l'esempio di "Duke" Ellington e di
Earl Hines.
La trasmissione per radio della musica del gruppo, nel 1936, portò a contratti
con un'agenzia di spettacoli nazionale e con la casa discogra ca Decca
Records. Il contratto si fece più importante e nel giro di un anno la Count
Basie Orchestra, come ormai si era chiamata, diventò una delle principali big
band dell'era dello swing. Tra i solisti si distinguevano Young, Hershel Evans
e Jack Washington (sax), Buck Clayton e Harry "Sweets" Edison (trombe),
Vic Dickenson e Dickie Wells (tromboni). Suonò al Grand Terrace a Chicago
e al Roseland di New York per poi tornare a Chicago, al Ritz Carlton Hotel e
in ne ancora a New York, nel piccolo club Famous Door. Alla ne degli anni
trenta, la band aveva acquisito fama internazionale con pezzi come One
o'clock jump (1937), Jumpin' at the Woodside (1938) e Taxi War Dance
(1939).
Nel 1939 passò dalla Decca alla Columbia, e si spostò sulla Costa Ovest,
dove ebbe modo di apparire, insieme alla sua band, in cinque lm usciti a
poco tempo l'uno dall'altro, nel 1943: Hit Parade of 1943, Reveille with
Beverly, Stage Door Canteen, Top Man e Crazy House. In quegli anni incise
pezzi di successo come I Didn't Know About You, Red Bank Blues, Rusty
Dusty Blues. Solisti di spicco, tra gli altri, Buddy Tate, Don Byas, Illinois
Jacquet, Arnett Cobb (tutti al sax tenore). In seguito cambiò ancora etichetta
passando alla RCA Victor, con cui pubblicò tra gli altri i pezzi Open the Door,
Richard! che nel 1947 raggiunse la prima posizione nella Billboard Hot 100,
Free Eats, One O'Clock Boogie e I Ain't Mad at You (You Ain't Mad at Me).
Gli anni 50 e la big band[modi ca | modi ca wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Count Basie Orchestra.
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Count Basie nel lm Stage Door Canteen
Nel 1950 la popolarità della band era in declino e problemi nanziari
costrinsero Basie a scioglierla (come furono costrette allo scioglimento tutte
le grandi orchestre del tempo, ad eccezione di quella di Duke Ellington). Per i
seguenti due anni diresse un gruppo con un numero di componenti variabile
tra sei e nove; tra i suoi musicisti c'erano Clark Terry, Wardell Gray, Buddy
DeFranco, Serge Chaloff e Buddy Rich. Una vera e propria band Basie la
rimise in piedi nel 1952, con l'aiuto del cantante e suo grande amico Billy
Eckstine (per la cui orchestra aveva scritto gli arrangiamenti a metà degli anni
quaranta).
In seguito a numerose registrazioni in studio e dal vivo, Count Basie divenne
un punto di riferimento del jazz e la sua band una sorta di istituzione e scuola
per giovani musicisti, come Frank Foster, Frank Wess, Eric Dixon, Eddie
"Lockjaw" Davis (sax), Thad Jones, Joe Newman, Sam Noto (tromba), Al
Grey e Jimmy Cleveland (trombone), Sonny Payne (batteria). Nel 1954 compì
il primo tour in Europa, arrivando anche in Scandinavia: il cantante della band
era Billy Eckstine (col quale nel 1959 avrebbe registrato un disco considerato
uno classico della storia del jazz: "Basie and Eckstine Inc.", che si avvale
degli arrangiamenti di Quincy Jones).
Il brano Every Day I Have the Blues con Joe Williams del 1955 vinse il
Grammy Hall of Fame Award nel 1992.
Nel 1958 Basie vinse due premi alla prima edizione dei Grammy Awards, con
il suo LP Basie pubblicato dalla Roulette Records. Altre nomination furono
ottenute negli anni seguenti da Breakfast Dance (1959), Barbecue (1959),
Dance with Basie (1960), Basie at Birdland (1961) e The Legend (1962).
Nonostante le numerose certi cazioni, nessuno di questi dischi vendette
moltissimo, in seguito a ciò Basie si dedicò a collaborazioni con diversi
famosi cantanti, come Frank Sinatra (avvalendosi come già accaduto con
Eckstine, degli arrangiamenti di Quincy Jones)[1], Tony Bennett (1958/1959),
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Ella Fitzgerald (1963), Sammy Davis jr. (1965) e Jackie Wilson (1968).
Questo suo periodo risultò sgradito agli appassionati di jazz più integralisti, ed
alla ne degli anni sessanta Basie tornò a una musica più in linea con la sua
storia. Tuttavia la registrazione del concerto con Sinatra "At the Sands" di Las
Vegas nel gennaio-febbraio 1965 (Reprise) rimane un classico dello swing ed
uno dei migliori concerti sia per il cantante che per la band e l'arrangiatore.
Nel 1970 registrò l'album Afrique, un disco sperimentale e all'avanguardia
che fu nominato ai Grammy Awards dell'anno successivo.
Nei primi anni settanta passò alla Pablo Records, con cui rimase no alla
morte. Di questo periodo sono gli album Basie Jam, Basie and Zoot, Prime
Time e The Gifted Ones, con Dizzy Gillespie.
Massone, fu membro della Massoneria di Prince Hall[2].
Nel 1976 ebbe un attacco cardiaco che ne interruppe la carriera per diverso
tempo e negli anni ottanta dovette esibirsi a volte su una sedia a rotelle.
Morì di cancro a Hollywood il 26 aprile 1984. Oggi riposa al Pinelawn
Memorial Park di East Farmingdale, New York.
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