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RELAZIONE EDUCAZIONE CIVICA

Agenda 2030
L’Agenda 2030 è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità per lo sviluppo
Sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. È un quadro di riferimento utile
a orientare le nostre scelte e le nostre azioni su percorsi di sostenibilità affinché la pace e l’equità, la
prosperità e lo stare bene diventino elementi comuni nella vita di ciascuno indipendentemente dal luogo in
cui si nasce e si vive. Si tratta di un documento concreto che propone ai Paesi che lo hanno adottato la
realizzazione di diciassette obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) che sono
divenuti cruciali per la sopravvivenza dell’intera umanità. C’è un limite temporale - il 2030 - per realizzarli e
ci sono dei traguardi di breve, medio e lungo termine da raggiungere.

L’agenda prevede 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030, per poter rendere il
pianeta un posto sicuro, sostenibile e pulito e per farlo bisogna che tutti quanti in questo mondo
partecipino. L’agenda infatti si basa su 3 principi:

 Integrazione;
 Universalità;
 Partecipazione;

L’agenda è stata sottoscritta nel settembre del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. L’Agenda
2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità che
ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, i cosiddetti (SDGs) in un programma d’azione contenente
169 target. L’Agenda, partita dal 2016, dovrebbe quindi guidare il mondo sulla strada da percorrere
nell’arco dei prossimi 15 anni. I 17 obiettivi sono fondanti per lo sviluppo e la salute dei Paesi interessati:

Sconfiggere la povertà, la fame, salute e benessere, parità di genere, acqua pulita e servizi igienico-sanitari.
Inoltre energia pulita e accessibile, ridurre le disuguaglianze e un consumo equilibrato e la lotta contro il
cambiamento climatico. Il cambiamento climatico

Articolo 11
Il punto 11 di questa Agenda riguarda le città e le comunità sotenibili.
Oggi metà dell’umanità, vale a dire 3,5 miliardi di persone, vive in città. Attualmente 828 milioni di
persone vivono in baraccopoli, cioè gruppi di baracche (letteralmente “città di capanne”) che si
trovano ai margini delle grandi città e ospitano persone poverissime. Inoltre le città sono
responsabili del 60-80% del consumo di energia e del 75% delle emissioni di sostanze nocive.
Per questi motivi, entro il 2030, è necessario garantire a tutti un alloggio sicuro, riqualificando i
quartieri poveri; è fondamentale garantire un sistema di trasporto sicuro, accessibile e sostenibile,
potenziando i trasporti pubblici.
Nonostante la forte urbanizzazione, bisogna poi potenziare gli sforzi per proteggere e
salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo, riducendo l’impatto ambientale
negativo delle città e prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei
rifiuti.
Nelle città devono essere presenti spazi verdi e pubblici sicuri e accessibili a tutti , in particolare in
riferimento alle donne, bambini, anziani e disabili.
Commento
Secondo l’articolo dell’agenda 2030, l’obiettivo principale sarebbe quello di ridurre l’inquinamento sia
atmosferico che ambientale. Un inquinamento prodotto specialmente a mio parere da una vasta fuoriuscita
di gas nocivi e tossici che abbassano la qualità dell’aria e provocano un inquinamento all’atmosfera. Per
permettere che questo avvenga, potremmo innanzitutto fare varie considerazioni a livello sociale e iniziare
a impegnarci tutti quanti per garantire a tutti noi un mondo più sostenibile. Un punto molto importante a
parer mio dell’articolo è la riqualificazione del territorio e dei quartieri. Basta pensare che nel mondo ci
sono molti quartieri e paesi interi, dove la povertà predomina e questo porta ogni anno un alto tasso di
decessi o una maggiore intensità nel mondo della criminalità. La criminalità, come secondo punto molto
importante su cui ci si può lavorare. Un alto tasso di criminalità porta a molte azioni violente e vandaliche, e
questo di sicuro non porta ad avere un mondo più naturale e verde. Un altro punto anche importante è
proprio quello di supportare i paesi meno sviluppati, con assistenza tecnica e finanziaria, nel costruire
edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali e/o avanzati. Cambiare la società, è proprio questo il
punto che potrebbe garantire la vera realizzazione dell’intero articolo 11.

Agenda Digitale
L’Agenda Digitale degli organi dello Stato definisce la strategia attraverso la quale si decide di affrontare il
processo di innovazione tecnologica di infrastrutture e servizi. Si tratta, quindi, di un documento
programmatico con il quale ogni ente pubblico definisce il proprio impegno strategico per promuovere
l’economia digitale all’interno del territorio di competenza grazie al supporto delle ICT, per favorire
progresso e crescita economica nonché lo sviluppo del mercato unico digitale. Il documento viene
solitamente calibrato su un’efficacia temporale che varia dai 2 ai 3 anni, con aggiornamenti e revisioni
costanti.

La strategia nazionale è volta a perseguire gli obiettivi dell’Agenda Europea, nel cui ambito rientrano anche
la strategia per la banda ultralarga, quella per la crescita digitale e il Codice dell’Amministrazione
Digitale (CAD) che riunisce e organizza le norme riguardanti l’informatizzazione della Pubblica
Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese.

Un obiettivo molto importante dell’agenda digitale che al mondo d’oggi stiamo molto utilizzando è la firma
digitale. Si tratta di una Firma Elettronica Qualificata Remota emessa dalla società Intesi Group S.p.A. in
qualità di prestatore di servizi fiduciari qualificati autorizzato da AgID, valida a livello italiano ed europeo,
che garantisce con certezza l’autenticità, l’integrità, il non ripudio e l’immodificabilità di un documento
digitale.

Corrado Davide 4Dinf

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