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Impianti Fotovoltaici per la produzione di

energia elettrica dalla fonte solare

Relatore: Perito Industriale Gamba Massimo


Libero Professionista, membro CEI CT 82 Sistemi Fotovoltaici 1
Il docente
Gamba Massimo
Libero professionista, progettista di impianti elettrici e
fotovoltaici, si dedica all’attività didattica in qualità di
docente a corsi di formazione per progettisti e
installatori di impianti fotovoltaici, solari termici e
risparmio energetico. E’ coordinatore del Gruppo
“Risorse energetiche ed ambiente” del Collegio dei
Periti Industriali di Milano. Partecipa ai lavori del CEI
Comitato Elettrotecnico Italiano come membro del CT
82 Sistemi Fotovoltaici e del CT 64C Impianti elettrici
nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio. Autore
di diversi articoli tecnici, è membro del Comitato
Tecnico della rivista Il Perito Industriale edita da APIM e
della rivista Elettro edita da Tecniche Nuove.

2
Il problema dei cambiamenti climatici

Secondo molti scienziati il clima del pianeta Terra sta


cambiando troppo rapidamente rispetto al passato.

Sembra che il cosiddetto “effetto serra” sia causato da


alcuni gas emessi in atmosfera, in particolare dall’anidride
carbonica CO2

Il Protocollo di Kyoto sottoscritto anche dall’Italia prevede


la graduale diminuzione delle emissioni di anidride
carbonica, almeno fino ai livelli del 1990.

3
Andamento
delle emissioni
di CO2

4
Disponibilità di fonti di energia non rinnovabili

FONTI DI ENERGIA NON RINNOVABILI

PETROLIO 44

GAS NATURALE 67

CARBONE 105

URANIO 40

0 20 40 60 80 100 120
ANNI

5
Il tempo degli sprechi di energia è al tramonto

Le fonti di energia fossili e


l’ambiente sono beni
preziosi che tutti noi
dobbiamo cercare di
preservare per le
generazioni future.
L’Unione Europea prevede
tre obbiettivi entro il 2020:
20% risparmio energetico,
20% efficienza energetica,
20% fonti rinnovabili.
6
Risparmio energetico

Consumare meno:

Possiamo risparmiare utilizzando meglio la luce naturale.


Inoltre possiamo evitare di tenere le luci accese inutilmente,
per esempio all’interno degli ascensori oppure sulle scale
durante le ore notturne. La “domotica” ci può aiutare
mediante dispositivi di comando e regolazione automatici
“intelligenti”.

Possiamo evitare il funzionamento in stand by degli


apparecchi elettronici come i televisori, mediante semplici
dispositivi di comando manuali.
7
Efficienza energetica
Consumare meglio:

Minore consumo a parità di prestazioni: trasformatori,


motori e sorgenti luminose ad alta efficienza; regolazione
della velocità dei motori mediante convertitori statici.

Possiamo migliorare l’efficienza di tutto il sistema elettrico


Italiano se spostiamo una parte dei consumi elettrici nelle
fasce di orario cosiddette “vuote”, cioè la sera dopo le ore
19.00 fino al mattino e durante il fine settimana.
La nuova Tariffa Bioraria prevede prezzi minori
dell’energia elettrica consumata nelle ore vuote.
La “domotica” ci può aiutare mediante dispositivi di
comando automatici intelligenti.
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Sorgenti luminose
Tipo di lampada Potenza Flusso η η rispetto a
[W] [lm] [lm/W] incand. a 60 W
Incandescente 40 580 14,5 0,9
Incandescente 60 980 16,3 1
Alogena 50 1000 20 1,23
Alogena 100 2300 23 1,41
Fluorescente tubolare 8 430 54 3,31
Fluorescente tubolare 13 950 73 4,48
Fluorescente compatta 9 600 67 4,11
Fluorescente compatta 11 900 82 5,03
Sodio 18 1800 100 6,14
Led 1-3 - - -
9
Lampade fluorescenti tubolari

• Consumano fino a 5 volte meno delle lampade ad


incandescenza di pari luminosità.

• Lunga durata di vita e ottima convenienza economica.

• Se la tensione di accensione è prodotta da un convertitore


elettronico ad alta frequenza, la lampada si accende meglio e
consuma meno rispetto al tradizionale reattore ferromagnetico.

• Questo tipo di lampade è più usato per i locali di lavoro, i


corridoi e per l’illuminazione esterna.
• Luce fredda (bianca) → più adatta per esterni
• Luce calda (gialla) → più adatta per interni
10
Lampade fluorescenti compatte

• Efficienza → fino a 5 volte migliore delle lampade ad


incandescenza
• Durata di vita → fino a 8 volte quella delle lampade ad
incandescenza
• Dimensioni minori rispetto alle lampade fluorescenti
tubolari
• Formato adatto per apparecchi di illuminazione
tradizionali
• Idonee per applicazioni a temperature sotto lo zero
• Sopportano notevoli variazioni di temperatura

11
Frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie

• Gli elettrodomestici ad alta efficienza (Classe A) costano un


po’ di più, ma consumano molta meno energia.
• Per frigoriferi e congelatori è importante che il compressore
sia azionato da un motore elettrico ad alta efficienza. e che
lo spessore del rivestimento termoisolante sia adeguato.
• I frigoriferi dovrebbero essere installati preferibilmente in
locali freschi.
• Attenti all’uso: ridurre il numero di aperture, mantenere il
frigorifero il più possibile pieno.
• Privilegiare i congelatori con l’apertura in alto rispetto a
quelli con la porta ad armadio.
• Si nota che il mercato offre lavatrici a doppio attacco idonee
per ricevere l’acqua calda prodotta da impianti solari
termici. 12
Fonti di energia rinnovabili

Consumare altro:

Possiamo utilizzare fonti di energia rinnovabile, per esempio


solare termico, solare fotovoltaico, eolico, biomasse,
biocombustibili, idroelettrico

13
Risorse energetiche primarie mondiali

14
L’energia solare

Riceviamo dal Sole ogni


giorno migliaia e migliaia
di volte la quantità di
energia che consumiamo,
ma non è semplice
utilizzarla perché
l’energia solare è:
• distribuita (grandi
superfici di captazione)
• discontinua (stagioni,
giorno/notte,
meteorologia)
Cosa offrono gli impianti Fotovoltaici?

Gli impianti fotovoltaici permettono di utilizzare direttamente la


radiazione del Sole al fine di:

• produrre energia elettrica in corrente continua, che può essere


utilizzata per alimentare utenze isolate (impianti con batterie di
accumulatori) oppure può essere immessa nella rete pubblica
nazionale.

16
Vantaggi dei sistemi fotovoltaici
1. Produzione di energia pulita → emissioni evitate
2. Tempo di ritorno energetico limitato (da 1 a 4 anni)
3. Crescente indipendenza dai combustibili fossili → riduzione
dello sfruttamento dei PVS
4. Produzione di energia elettrica nel posto in cui serve → si
evitano le perdite di trasporto
5. Produzione di energia nelle ore di massima richiesta dalla rete
6. Manutenzione trascurabile
7. Lunga durata dell’impianto → costo dell’energia costante
8. Promozione verso gli utenti per un corretto uso dell’energia
9. Crescita del mercato → investimenti in nuove linee di
produzione → riduzione dei costi, aumento dell’occupazione
17
Punti critici dei sistemi fotovoltaici

• La creazione e il mantenimento di un know-how di base


• I costi iniziali→ si paga in anticipo l’energia elettrica che sarà
prodotta nei successivi 30 – 35 anni
• Occorrono adeguati strumenti finanziari di supporto
(incentivi)

18
Edifici di nuova costruzione

• Il Decreto Legislativo 192/05 è stato integrato dal nuovo Decreto


Legislativo 311/06 pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel febbraio
2007. Nell’allegato I è prescritto l’obbligo di produrre parte
dell’energia elettrica mediante impianti fotovoltaici.

• La Legge Finanziaria 2007 prevede che i Comuni adottino


regolamenti edilizi in cui sia prescritto di realizzare impianti
fotovoltaici di potenza pari a 0,2 kW per unità abitativa.

19
Edifici esistenti

• Gli impianti fotovoltaici, in qualità di impianti per il risparmio


energetico, sono soggetti all’aliquota IVA del 10 %

• Gli impianti fotovoltaici beneficiano degli incentivi ventennali


in conto energia previsti dal Decreto 19 febbraio 2007

• Si ricorda che gli impianti fotovoltaici non possono beneficiare


della detrazione fiscale del 55 % da suddividere in 3 anni,
prevista dalla Legge Finanziaria 2007 per gli impianti solari
termici.
20
Il nuovo Decreto 19/02/2007

• Il 28 luglio 2005 è entrato in vigore il regolamento di


attuazione dell’articolo 7 del Decreto Legislativo n° 387
(Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia
elettrica prodotta da fonti rinnovabili).
• Successivamente il 6 febbraio 2006 è entrato in vigore un
decreto che ha introdotto alcune variazioni.
• Il nuovo Decreto 19 febbraio 2007 semplifica le procedure e
aumenta l’obbiettivo di impianti fotovoltaici installati entro il
2016 a 3000 MWp

21
Andamento del prezzo dei moduli fotovoltaici

30 300

25 250

Shipments (MWp/year)
PV module
price
20 200
Price ($/Wp)

Shipments
15 150

10 100

5 50

0 0
1980 1985 1990 1995 2000

22
Il mercato fotovoltaico mondiale [MWp/anno]

1600 1600

1400

1200
1194

1000

800 762
559,6
600
390,54
400 287,65
201,3
77,6 154,9
200 88,6 125,8
69,44

0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

23
MWp/2005

0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
SH
A
RP
428
Q
-C
el
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K

160
yo
ce
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142
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125
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Produttori di moduli fotovoltaici

80

M
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60

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59

Is
of
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t
53

sc
he
24

Ce
ll
38
I mercati fotovoltaici tedesco e italiano

140
130

120

100
MWp/anno

100
80
80

60

40
30

20 15
8,1 11 12
4,45 1,2 3 5
3,21 3,1 0,5 0,6 0,8 1
0
19 9 3 19 9 4 19 9 5 19 9 6 19 9 7 19 9 8 19 9 9 2000 2001 2002 2003

Anno
Germania Italia

25
I risvolti occupazionali

• Germania → circa 25.000 lavoratori occupati

I lavoratori tedeschi del settore fotovoltaico e solare termico hanno


superato quelli del settore carbonifero.

• Italia → circa 1.000 lavoratori occupati

Si stimano 5.000 nuovi posti di lavoro se saranno installati impianti


fotovoltaici pari a 3000 MWp entro il 2016: obiettivo previsto dal
Decreto 19 febbraio 2007, mediante incentivi ventennali in conto
energia

26
La tecnologia fotovoltaica

- La radiazione solare
- Il principio fotovoltaico
- La cella fotovoltaica
- Il modulo fotovoltaico
- Il generatore fotovoltaico

27
La radiazione solare extraterrestre
• Irraggiamento extraterrestre: medio 1.367 W/m2 ± 3 % per la
diversa distanza Terra – Sole. L’orbita della Terra è elittica.

28
La radiazione solare

Definizioni
Irraggiamento solare (W/m2)
Intensità della radiazione elettromagnetica solare
incidente su una superficie di area unitaria. Tale
intensità è pari all’integrale della potenza
associata a ciascun valore di frequenza dello
spettro solare
Radiazione solare (kWh/m2)
Integrale dell’irraggiamento solare, su un periodo
di tempo specificato

Radiazione solare globale


Somma delle varie componenti:

Globale = diretta + diffusa + riflessa


La radiazione solare al suolo

A causa dell’atmosfera
terrestre:
• parte dell’energia
solare arriva
direttamente al
suolo,
• parte viene diffusa,
• la restante viene
perduta per
riflessione e
assorbimento
La radiazione solare al suolo

Irraggiamento solare globale = Diretto + Diffuso + Riflesso

• D’inverno la componente diffusa è molto maggiore rispetto alla


diretta.
• Radiazione solare diffusa = 55% di quella globale (base annua).
• La radiazione riflessa dipende dal coefficiente di albedo, che
dipende dal tipo di suolo: erba: 0,15 – 0,25 ; neve fresca: 0,82 ;
asfalto asciutto: 0,09 – 0,15
Intensità della radiazione solare al suolo → dipende dall’angolo di
inclinazione della radiazione stessa: più questo è basso e maggiore
sarà lo spessore di atmosfera da attraversare, con una conseguente
minore radiazione che raggiunge la superficie.
31
Coefficiente di massa d’aria

• Condizioni di riferimento per le misurazioni

 AM (Air Mass), che può essere:


 AM0 → fuori dall’atmosfera
 AM1 → spessore di atmosfera standard attraversato in
direzione perpendicolare alla superficie terrestre e misurato al
livello del mare (1.000 W/m2)
 AM1,5 → tipico delle nostre latitudini, adottato nei test di
laboratorio per la definizione delle potenze nominali

32
Coefficiente di massa d’aria

(m= 1)
m= 1/senh

Definizione del coefficiente di massa d'aria.

33
Spettro d’onda

Nello spettro in condizione AM1 si notano molte buche, non presenti


nello spettro AM0, dovute:
1) all’assorbimento causato dalle molecole di vapor d’acqua e d’aria
e dal pulviscolo atmosferico
2) alla riflessione nello spazio 34
Strumenti di misura

Piranometri
2 termocoppie: precisione 1%
richiedono di essere calibrati frequentemente
costo circa 1500 Euro

Solarimetri
celle solari di riferimento: precisione 3 - 5%
costo circa 250 Euro

35
La radiazione solare nel mondo

kWh/m2/giorno
Valori della radiazione solare in Europa
Atlante
solare
europeo

Radiazione
solare
sul piano
inclinato
30°° SUD
[kWh/m2]
Valori della radiazione solare in Italia

Norma UNI 10349


Riscaldamento e
raffrescamento degli edifici –
Dati climatici (Aprile 1994)
Fornisce i dati climatici
giornalieri medi mensili
(temperatura ambiente,
ventosità e irraggiamento
solare) dei capoluoghi di
provincia italiani

Radiazione solare
sul piano
orizzontale Regioni di vento

[kWh/m2]
Valori della radiazione solare in Italia

La radiazione solare globale al suolo in Italia


(media 1994-1999).
Valori stimati sulle immagini del satellite Meteosat
ENEA, Dicembre 2000
Fornisce i dati giornalieri medi mensili dei capoluoghi di provincia
Radiazione su un piano inclinato e orientato

Nel calcolo della radiazione


solare sul piano inclinato e
orientato vengono
considerate le componenti
della radiazione solare sul
piano orizzontale: diretta e γ
diffusa.
SUD
Radiazione su un piano inclinato e orientato

Norma UNI 8477


Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in
edilizia - Valutazione dell’energia raggiante ricevuta
(Maggio 1983)

Indica un metodo per il calcolo della


radiazione solare su un piano
comunque inclinato (β) e orientato
β (γ) rispetto al SUD.
Il calcolo si basa sui dati giornalieri
medi mensili della radiazione solare
sul piano orizzontale (componente
diretta e diffusa), relativi ai
capoluoghi di provincia italiani
γ (UNI 10349)
SUD
Inclinazione ottimale in Italia

• Inclinazione ottimale del piano dei moduli

Per massimizzare l’energia captata nell’arco dell’anno alle


nostre Latitudini, l’inclinazione ottimale è circa 30°- 35 °

42
Calcolo della radiazione solare

Un metodo di calcolo della radiazione solare su piano


inclinato e orientato è disponibile sul sito:

www.solaritaly.enea.it/
La radiazione solare in Italia

• Nord Italia
(Milano 1.200 kWh/mq·anno)

• Centro Italia
(Roma 1.500 kWh/mq·anno)

• Sud Italia
(Palermo 1.700
kWh/mq·anno)

44
Il principio fotovoltaico

• Materiale di base: il silicio.

• Drogaggi → campo elettrico incorporato

• Esposizione della cella alla luce → i fotoni presenti nella


radiazione luminosa “staccano” gli elettroni dagli atomi di
silicio. Il campo elettrico spinge gli elettroni in una
direzione, lasciando dall’altra parte un eccesso di cariche
positive: è la differenza di potenziale che ci serve

• Chiusura del circuito → passaggio di corrente

45
Spettro solare convertibile
• Solo una parte dello spettro solare a livello del suolo risulta
utile per la conversione fotovoltaica:

W/m2
2000
Energia dissipata
Spettro AM 1
Energia utile

1000 fotoni sotto soglia

0 0,5 1,0 1,5 2 2,5

LUNGHEZZA D’ONDA λ (µm)


Lo spettro solare AM1

• Si ricorda che l’energia solare convertibile teoricamente in


energia elettrica (efficienza) è pari al 44%. 46
Efficienza della conversione fotovoltaica

In realtà l’efficienza della conversione fotovoltaica è inferiore


a quella teorica del 44 % per i seguenti motivi:
1) non tutti i fotoni incidenti sulla cella penetrano al suo
interno (alcuni sono riflessi dalla superficie della cella,
altri incidono sulla griglia metallica dei contatti)
2) una parte degli elettroni “liberati” dai fotoni non arrivano
al carico esterno in quanto trovano lungo il percorso
delle cariche di segno opposto con cui ricombinarsi
(effetto di “ricombinazione”)
3) esistono le cosiddette “resistenze parassite”: i contatti
metallici posti sul fronte e sul retro della cella presentano
una resistenza che provoca dissipazioni di potenza

47
La realizzazione dei wafer

• Wafer di silicio monocristallino

• Dal metodo Czochralsky → si immerge nel silicio liquido un


“seme” di materiale molto puro, che viene poi estratto e
raffreddato lentamente per ottenere un “lingotto” cilindrico di
monocristallo.

• Primo drogaggio → aggiunta di boro.

• Taglio orizzontale → wafer (spessore: 250 – 350 µm)

48
La realizzazione dei wafer

• Dalla fusione e successiva ricristallizzazione del silicio


di scarto dell’industria elettronica (“scraps” di silicio).

• Da questa fusione si ottiene un “pane” che viene tagliato


verticalmente in lingotti con forma di parallelepipedo.

• Un successivo taglio orizzontale porta alle fette di


spessore simile ai wafer del monocristallo.

49
La realizzazione delle celle

• Si “pulisce” il wafer attraverso un attacco in soda

• Si introducono nel wafer gli atomi di fosforo per


realizzare la giunzione P-N

• Si applica un sottile strato di “antiriflesso” (biossido di


Titanio TiO2)

• Si realizzano, per serigrafia o elettrodeposizione, i


contatti elettrici anteriori (griglia metallica) e posteriori
(superficie continua metallica)

50
Il test delle celle

Test celle → Standard Test Conditions (riferimento per la


definizione di watt di picco [Wp]):
• irraggiamento di 1.000 W/m2,
• temperatura della cella di 25°C,
• spettro AM 1,5

Si avranno quindi celle di “classe” diversa: gruppi di celle


con analoghe caratteristiche elettriche. Questo passaggio è
importante per evitare che in un modulo si abbiano celle con
prestazioni diverse, che diminuirebbero la resa totale.

51
Celle di silicio monocristallino e policristallino

Caratteristiche delle celle:


 Silicio monocristallino (colore più
omogeneo) o policristallino (si
distinguono i singoli cristalli
all’interno della cella)
 rivestimento antiriflettente (ossido
di titano) che genera il colore blu
scuro, atto a favorire la captazione
solare Misure più comuni delle
 colorazioni differenti si ottengono celle:
facilmente con diversi spessori 10 x 10 cm;
del rivestimento 12,5 x 12,5 cm;
15 x 15 cm;
oppure anche:
5 x 15 cm, 10 x 15 cm52
Produzione dei moduli fotovoltaici

Cenni sulla produzione

• Le celle vengono collegate e saldate tra loro mediante


terminali (bandelle metalliche elettrosaldate) sui contatti
anteriori e posteriori in modo da formare le stringhe.
• Andamento caratteristica elettrica di un modulo
fotovoltaico
→ analogo a quello delle singole celle che lo
compongono, (valori di tensione proporzionali al numero
delle celle in serie).
53
Produzione dei moduli fotovoltaici
• Si realizza quindi il “sandwich” formato da (dall’esterno verso
l’interno):
– una lastra di vetro con ottima trasmittanza e resistenza
meccanica
– un foglio sigillante di EVA (acetato vinil-etilenico), che
permette l’isolamento dielettrico dell’adiacente piano
delle celle
– il piano con le celle
– posteriormente, un secondo foglio di EVA
– un rivestimento isolante in tedlar o una lastra di vetro
• Si scalda il sandwich a 100°C: i componenti si sigillano tra
loro.
• Si fissa infine il sandwich così trattato in una cornice
d’alluminio estruso anodizzato (per resistere alla corrosione) e
si monta la cassetta di giunzione (“junction box”).
54
Moduli di silicio monocristallino e policristallino

monocristallino policristallino
Moduli a film sottile
La caratteristica elettrica
La cella fotovoltaica è un diodo di grande superficie.

Caratteristica tensione-corrente di una cella solare

57
Corrente in funzione dell’irraggiamento solare
• All’aumentare dell’irraggiamento solare la corrente aumenta (la
tensione a vuoto non è particolarmente influenzata).
CORRENTE, A

1.50 kW/m2
1.50

1.25 kW/m2
1.25

1.00 kW/m2
1.00

0.75 kW/m2
0.75

0.50 kW/m2
0.50

0.25 kW/m2
0.25

0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7

TENSIONE, V

58
Tensione in funzione della temperatura
• All’aumentare della temperatura la tensione diminuisce (la corrente
di corto circuito non è particolarmente influenzata).
CORRENTE, A

1.00

0.75

-40°C

-20°C
0.50
0°C

20°C
0.25
40°C

60°C

TENSIONE, V 0.53 0.57 0.6 0.64 0.68 0.72

59
Andamento corrispondente della potenza
• La caratteristica elettrica di una cella solare e
l’andamento corrispondente della potenza
CORRENTE, A POTENZA, W

0.50

Isc 0.00
Im 0.90 0.40

0.75 0.30

0.50 0.20

0.25 0.10

TENSIONE, V

Caratteristica elettrica di una cella solare e andamento della potenza.

• L’area della cella non ha effetti sulla tensione, mentre è


direttamente proporzionale alla corrente disponibile.
60
Moduli fotovoltaici - Silicio
Silicio Silicio Film sottile
monocristallino policristallino (silicio amorfo)
η cella 14% - 17% 12% – 14% 4-6% singolo
7-10% tandem
Vantaggi Alto η Costo inferiore Costo minore
η stabile Fabbricazione più Ridotta influenza
Tecnologia semplice della temperatura
affidabile Ingombro Resa energetica
ottimale superiore con
radiazione diffusa
Svantaggi Maggiore Sensibilità alle Maggiori dimensioni
quantità di impurità nella Costo struttura e
energia fabbricazione tempo montaggio
necessaria per la 61
fabbricazione
Moduli fotovoltaici – Altri materiali

GaAs CdTe CIS


Arseniuro di Gallio Telluriuro Diseleniuro di
di Cadmio Indio e Rame
η cella 32,5% 11% 12%
Vantaggi Alta resistenza alle Basso costo Molto stabile
alte temperature (ok
per i concentratori)
Svantaggi Tossicità Tossicità Tossicità
Disponibilità dei Disponibilità
materiali dei materiali

62
La potenza dichiarata in targhetta

Watt di picco [Wp]

Potenza dei moduli fotovoltaici erogata in condizioni di prova


standard convenzionali STC:
irraggiamento di 1.000 W/mq
temperatura delle celle di 25°C
AM 1,5

(condizioni simili al sole di mezzogiorno di una bella giornata


relativamente fresca)
63
Tolleranza sulla potenza dichiarata

La potenza di picco dichiarata dai costruttori presenta in genere


una tolleranza ± 5 % (vedere dati tecnici sui cataloghi)

Alcuni costruttori dichiarano una tolleranza - 0 % e + 5%.


Significa che le prestazioni dei loro moduli possono solo essere
solo superiori alla potenza di picco dichiarata (dalla quale
dipende il prezzo del modulo).

N.B. I prezzi dei moduli si basano spesso sul valore €/Wp.

64
Il generatore fotovoltaico

• Collegando in serie i moduli → (si forma la


“stringa”)
– I tot = I del modulo meno performante
– V tot = somma delle tensioni dei singoli
moduli

• Collegando in parallelo più stringhe di


moduli →
– I tot = somma delle correnti
delle singole stringhe
– V tot = V di una singola serie

65
Effetti delle ombre: nessuna ombra

• Nel modulo le celle sono collegate in serie →


l’ombreggiamento di una singola cella interrompe il flusso
della corrente in tutte le altre celle.

• Niente ombre:
Isc tot. ≅ Isc celle
Vtot. ≅ Vcella • n
⇒ Ptot. = Pnom.

66
Effetti delle ombre: ombra parziale

• Ombra parziale (50%) su una cella:


Isc tot. ≅ 50% Isc cella
Vtot. ≅ Vcella • (n –1)
Ptot. ≅ 50% Pnom.

67
Effetti delle ombre: ombra totale

• Ombra totale su una cella:


Isc tot. ≅ 0% Isc cella
Vtot. ≅ Vcella • (n –1)
Ptot. ≅ 0% P nom.

68
L’“hot spot”
• Ombreggiamento di una cella (o modulo) in condizioni
di tensione bassa o terminazioni in c.to c.to → tensione e
corrente assumono lo stesso segno → la cella
ombreggiata diventa un utilizzatore e consuma energia,
dissipando la potenza generata dalle altre celle →
surriscaldamento con relativo rischio di danneggiamento
irreversibile.
• Soluzione ⇒ i diodi di by-pass
nella cassetta di terminazione
(“junction box”) dei moduli
per cortocircuitare e quindi
isolare il singolo modulo in
caso di malfunzionamento.
69
Protezione da correnti inverse o corto circuiti

• La protezione di una stringa da


correnti inverse o corto circuiti (in
caso di guasto o ombre parziali)
1 = sezionatore o interruttore
bipolare idoneo per corrente
continua (utile per misure e
ricerca guasti)
2 = diodo (o fusibile) in serie
3 = diodo di by-pass

70
Protezione da correnti inverse o corto circuiti

Diodo serie Fusibile serie


(per protez. da corr. inv.) (per protez. da c.to c.to)
Vantaggi Non si rompe in caso di Quasi nessuna perdita di
guasto potenza

Svantaggi Causa una perdita di Se si rompe deve essere


potenza sostituito

Dimensionamento I ≥ 1,5 I stringa I max ≅ 2 I stringa

71
Tipologie di sistemi fotovoltaici

Sistemi fotovoltaici in isola (“stand alone”)


Sono necessarie le batterie di accumulatori

Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica


(“grid connected”)
Possono funzionare senza batterie di accumulatori.

72
Sistemi fotovoltaici per utenze in isola

• Fornitura di energia per utenze in isola distanti dalla rete → in


genere utenze non particolarmente “energivore”
• Enorme valenza per lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo
PVS dove 2 miliardi di persone non dispongono di elettricità e
1,5 miliardi non hanno accesso all’acqua potabile
• Applicazioni importanti nei PVS: sollevamento acqua dai
pozzi, alimentazione stazioni radio, frigoriferi per vaccini
• Manutenzione semplice e poco frequente
• Costi competitivi con le fonti fossili (gruppi elettrogeni diesel)
• Indipendenza dall’approvvigionamento dei combustibili fossili
(costosi e di difficile reperibilità nei PVS)
• Impatto ambientale trascurabile

73
Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola

• Residenziale
Case e rifugi montani
• Tempo libero
Camper e imbarcazioni

74
Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola
Segnaletica stradale
Segnaletica stradale. Valutare attentamente l’impiego per
illuminazione di incroci stradali e piste ciclabili.

75
Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola
Agricoltura
Impianti di pompaggio dell’acqua nei PVS paesi in via di
sviluppo

Industria
Protezione catodica di gasdotti, oleodotti e altri tipi di
tubazioni; fornitura di potenza in generale, in particolare per
carichi elettrici limitati (dell’ordine di qualche kW) sempre in
zone lontane dalla rete o dove questa non risulta affidabile
(discontinuità nell’erogazione).
76
Applicazioni di sistemi fotovoltaici in isola
Telecomunicazioni
Ripetitori radiotelevisivi; apparecchi telefonici; stazioni di
rilevamento e trasmissione dati (meteorologici, sismici, sui
livelli dei corsi d’acqua, sulla presenza di incendi), spesso
molto utili nei servizi di protezione civile.

Sanità
Soprattutto refrigeratori, molto utili in particolare nei paesi in
via di sviluppo per la conservazione di vaccini e sangue.
77
Componenti dei sistemi fotovoltaici in isola
Moduli fotovoltaici
Fusibili o diodi di blocco
Interruttori-sezionatori per corrente continua
Batterie di accumulatori
Regolatori di carica
Inverter
Scaricatori di sovratensioni SPD a monte e a valle dell’inverter
Interruttori magnetotermici differenziali a valle dell’inverter
Si ricorda che all’esterno è necessario utilizzare cavi con
adeguata resistenza agli agenti atmosferici (pioggia e sole).
78
Schema per utenze in corrente continua

79
Schema per utenze in corrente alternata

80
Le batterie: caratteristiche principali
• L’energia prodotta dai moduli fotovoltaici viene
immagazzinata nelle batterie, per renderla disponibile quando
non c’è sufficiente illuminazione.

• E’ l’elemento più critico di tutto il sistema, l’unico che esige


manutenzione.

Requisiti principali:
• lunga durata di vita (numero di cicli di carica/scarica)
• scarsa manutenzione
• ridotta autoscarica

81
Le batterie al piombo

• Tra le batterie disponibili sul mercato, la più idonea risulta


sempre la batteria al piombo, grazie soprattutto al rendimento
di carica e scarica e al rapporto tra prezzo e prestazioni.

• Le batterie adottate negli impianti fotovoltaici (“stazionarie”)


sono ideali per funzionare con correnti limitate per tempi
prolungati sia per la carica che per la scarica, diversamente
dalle tradizionali batterie per autotrazione.

82
Sovraccarico ed eccesso di scarica
• Batteria sovraccaricata → in prossimità degli elettrodi si
formano ossigeno ed idrogeno. La miscela dei due gas è detta gas
tonante ed è esplosiva (pericolo !! → sistemare le batterie in
luoghi ben arieggiati). Il regolatore di carica (centralina) previene
la sovraccarica della batteria, bloccando il processo di carica
quando si raggiunge una tensione finale di carica di 2,35 V per
cella.
• Per evitare invece l’eccesso di scarica, con relativo rischio di
solfatazione delle piastre (nel caso in cui non si verifichi una
successiva ricarica), il regolatore interromperà il prelievo di
corrente nel caso in cui la tensione dell’elemento scende sotto un
certo livello (1,75 V). Aumentando la corrente di scarica, inoltre,
aumentano le perdite dovute alla resistenza (P = R * I2) riducendo
in tal modo la capacità della batteria.
83
Capacità di una batteria

• La capacità di una batteria (Cn = In * tn [Ah], In=corrente


di scarica nominale; tn=tempo di scarica nominale) viene
sempre definita in funzione del tempo di scarica e della
temperatura di funzionamento.

• Ad esempio, C20 indica la capacità di una batteria che è


scaricata in 20 ore alla temperatura di 25°C.

• Temperatura di esercizio ideale per gli accumulatori al


piombo:
15 – 25°C.
84
Effetti causati dalla variazione di temperatura

– Minore temperatura → minore capacità

– Maggiore temperatura → maggiore autoscarica →


3–5% / mese a 20°C, perché si velocizzano le reazioni
chimiche

– Al variare della temperatura cambia la tensione


(∆V max (T) = - 6 mV/°C) → è importante che il regolatore
sia in grado di considerare la temperatura.

85
Piastre positive corazzate tubolari

• Le piastre positive tubolari e le piastre negative a


griglia sono isolate le une dalle altre mediante
separatori microporosi. Un ulteriore involucro in fibre
di vetro racchiude l’elettrodo positivo e previene
cortocircuiti interni.

• Buona resistenza ai cicli (circa 1200 cicli con una


profondità di scarica dell’80%), bassa autoscarica, poca
manutenzione, impiego possibile fino a –5°C al massimo,
ottimo rapporto prezzo-qualità, lunga durata di vita.

86
Batterie con elettroliti solidi

• Utili per temperature sotto lo zero.

• Sono robuste e non hanno problemi per il trasporto in


aereo.

• Durata cicli: elevata.

• Costo: elevato.

87
Batterie al nichel-cadmio
• Per temperature estreme (da –50°C ad oltre +55°C).
• Alto rendimento.

• Le batterie al Ni-Cd possono essere scaricate


completamente.
• Essendo la scarica totale possibile, il regolatore di carica è
superfluo.
• In buone condizioni di funzionamento la durata di vita è
lunghissima.

• Svantaggio: alta autoscarica (5 – 10 volte superiore di


quella delle batterie al piombo).
• Alto costo.
88
Rendimento batterie

• Rendimento batterie = Eout / Ein [%]


Il rendimento sale quanto più è basso il rapporto tra Isc e Icar.
Un buon rendimento è 0,83.
• Durata di vita: se la batteria è “ben regolata” può arrivare
anche a 8 – 10 anni di vita.
Se la profondità di scarica è eccessiva, la durata di vita della
batteria si riduce:

Profondità di scarica N° cicli


80% 1200
30% 3000
89
Collegamento in serie e in parallelo

• Collegamento in serie: + di una batteria con – di un’altra →


si sommano le tensioni e le capacità in Wh (con batterie di
uguale capacità); le capacità in Ah non cambiano. E’ bene
che le batterie in serie abbiano le stesse caratteristiche e la
stessa età (in termini di cicli di carica e scarica).

• Collegamento in parallelo: tra poli uguali → si sommano le


capacità in Ah e in Wh, mentre la tensione rimane costante.

90
Manutenzione ed altri accorgimenti
• Manutenzione
Controllo periodico dell’elettrolita.
Gli intervalli di manutenzione possono essere prolungati
facendo ricorso a dispositivi di ricombinazione dell’idrogeno
(capsule al carbone attivo da avvitare al posto dei tappi):
l’ossigeno e l’idrogeno che si producono durante la carica si
congiungono di nuovo per formare acqua, che ritorna alla
batteria riducendo sensibilmente le perdite idriche.

• Altri accorgimenti
Per ridurre al minimo l’escursione termica, isolare le
batterie.
I collegamenti tra diverse batterie devono essere fatti
preferibilmente tra elementi assolutamente identici
(soprattutto se si tratta di collegamenti serie).
91
Attenzione!
• Alla sovraccarica perenne → l’acqua si scompone in miscela
tonante e corrode le piastre.

• Alla scarica profonda → le griglie delle piastre si


trasformano in solfato di piombo, con conseguenti perdite di
capacità.

• Allo stoccaggio in stato di scarica → le masse attive degli


elettrodi formano cristalli di solfato di piombo grossi e duri
che riducono la capacità.

• Alle basse temperature → allo stato scarico l’elettrolita può


congelare e distruggere il contenitore dell’accumulatore.
92
Regolatori elettronici di carica

• Coordinano in modo ottimale il generatore solare e


l’accumulatore e ottimizzano il flusso di energia.

• Servono per il monitoraggio dell’impianto.

• Gli strumenti indicatori sono importanti perché l’utenza


impara ad adattare il prelievo di corrente all’offerta
disponibile, in modo da prolungare sensibilmente
l’autonomia del sistema.

93
Regolatori di tipo “serie” e “parallelo”

• Se la temperatura del locale batterie non è tra i 15 e i 25°C, è


necessaria una compensazione della tensione finale di carica
(corretta con un valore compreso tra –3 e –6 mV per ogni °C
di aumento della temperatura).

• Si trovano in commercio regolatori di tipo “serie” (tiristore


di stacco in serie tra moduli e batteria) e i regolatori di tipo
“parallelo” (tiristore di stacco in parallelo tra moduli e
batteria, seguito da una resistenza per la dissipazione della
corrente)

94
Gli inverter ad onda quadra

• E’ in aumento la richiesta di inverter da installare negli


impianti solari fotovoltaici per l’alimentazione di utenze
isolate.

• Inverter ad onda quadra


 semplice tecnologia
 rischio di generazione di armoniche dispari → problemi
 nessuna regolazione della tensione in uscita (varia col
carico e con la tensione di entrata)

95
Gli inverter ad onda sinusoidale
• Inverter ad onda sinusoidale modificata
 Miglior rendimento
 meno armoniche della quadrata
 regolazione precisa della tensione
 adatti anche per l’alimentazione di
apparecchielettronici tipo TV e computer

• Inverter ad onda sinusoidale


Tecnica simile a quella degli inverter per connessione a
rete, ma con circuiti più semplici, rendimenti elevati,
adatti praticamente per tutti i tipi di utilizzatori.

96
Schema inverter

Schema a blocchi inverter stand alone


• Un regolatore interno mantiene costante il valore della
tensione e della frequenza in uscita al variare della tensione in
ingresso.
• Dopo la conversione vengono filtrate le armoniche.
• Le protezioni intervengono per massima corrente e/o
cortocircuito. 97
La scelta degli inverter
Elementi importanti per la scelta
 spunti di potenza → soprattutto per certi utilizzatori
(frigo, pompe)

 distorsione armoniche

 rendimento → soprattutto a potenze basse

 consumo e precisione dello stand–by (sistema di


spegnimento parziale automatico in assenza di carico)

98
Criteri di base per il dimensionamento

1) Calcolo dell’energia giornaliera richiesta dall’utenza


[Wh/giorno]
2) Calcolo della potenza del generatore fotovoltaico [Wp]
3) Scelta e calcolo della batteria di accumulatori [Ah]
4) Scelta del regolatore di carica
5) Scelta dell’inverter
6) Scelta dei cavi e delle protezioni

99
Calcolo dell’energia giornaliera consumata
1) Calcolo dell’energia giornaliera richiesta dall’utenza [Wh/giorno]
• Per ogni apparecchio utilizzatore:
• Potenza carico [W] x ore di utilizzo giornaliere [h] = energia
richiesta [Wh/giorno]
• Fare la somma di tutti i consumi, per avere il fabbisogno
totale giornaliero. Es.:

Utenza Potenza N° Ore di Energia


[W] utilizzo [Wh/giorno]
Lampade 20 4 4 320
TV 70 1 3 210
Radio 15 1 2 30
Totale (Etot) 560
100
Calcolo della potenza dei moduli fotovoltaici
2) Calcolo della necessaria potenza del generatore fotovoltaico
[Wp]
Valutazione irraggiamento solare da considerare:
a) Località Es. Milano
b) Periodo di utilizzo (sola estate, tutto l’anno, estate +
week-end) → scelta dell’inclinazione del campo
fotovoltaico → dato d’irraggiamento (da tabelle) =
ore sole equivalenti giornaliere (hse/g)
Es. Milano, uso estivo, 30° → I = 5,17 kWh/mq
giorno → 5,17 hse/g
c) Pot. campo fotovoltaico al lordo delle perdite di
sistema:
Energia giornaliera richiesta (Etot) / Ore sole
equivalenti → Es. PL = 560 [Wh/giorno] / 5,17
[hse/g] = 108,31 Wp 101
Calcolo della potenza dei moduli fotovoltaici
d) Pot. campo fotovoltaico considerando le perdite di sistema:
Pfv = PL / ηsist. con ηsist. = 64%
Infatti:
• perdite per scostamento dalle condizioni
di targa (temperatura) → 10 %
• perdite per riflessione → 3%
• perdite per mismatching tra stringhe → 1%
• perdite in corrente continua → 1%
• perdite nel processo carica-scarica dell’accumulo → 12%
• perdite nell’inverter → 10%
• perdite per sporcizia sui moduli → 1%
ηsist. = 92% x 97% x 95% x 99% x 88% x 88% x 99% = 64%
Es. Pfv = 108,31 Wp / 0,64 = 169,23 Wp
102
Calcolo della potenza dei moduli fotovoltaici

e) Scelta finale della potenza:


1. Scelta della tensione di sistema:
• 12 V fino a 200-300 Wp
• 24 V da 200-300 Wp fino a 1000-1200 Wp
• 48 V da 1000-1200 Wp fino a 3000 Wp
(es. 12 V)
2. Moduli utili disponibili: 60Wp, 70Wp, 80Wp, 120Wp
3. Composizione finale del campo fv:
Es. Prima possibilità: 2 moduli da 80 Wp = 160 Wp,
in parallelo, al limite
Seconda possibilità: 3 moduli da 60 Wp = 180 Wp, in
parallelo, + prudente
103
Calcolo della batteria di accumulatori

3) Calcolo dell’accumulo [Ah]

a) Scelta del numero di giorni di autonomia da dare al sistema


uso solo estivo: 3 – 4 giorni ; uso anche invernale: 6 – 8 giorni

b) Calcolo dell’energia da rendere disponibile nella batteria,


Edisp:uso solo estivo: Etot x 3 o 4 ; uso anche invernale: Etot x 6 o 8
Es. uso estivo: Edisp = 560 Wh x 4 gg = 2.240 Wh

c) Calcolo della capacità (in Ah) da avere effettivamente a


disposizione per garantire l’autonomia scelta:
Edisp [Wh] / Tensione sist. [V] = Cdisp [Ah]
Es. 2.240 Wh / 12 V = 186,67 Ah
104
Calcolo della batteria di accumulatori

d) Calcolo della capacità (in Ah) della batteria (dato di targa),


considerando che si deve evitare la scarica a fondo:
Cfinale = Cdisp / profondità di scarica
Es. Cfinale = 186,67 Ah / 0,8 = 233,34 Ah

e) Scelta della batteria da usare, considerando le taglie


disponibili:
Es. 120 Ah, 12 V – 157 Ah, 12 V – 240 Ah, 6 V →
o 2 monoblocchi da 120 Ah, 12 V in parallelo o 2
monoblocchi da 240 Ah, 6 V in serie

105
Scelta del regolatore
4) Scelta del regolatore
a) Calcolare la corrente massima producibile dal campo
fotovoltaico e quella che potrebbe essere assorbita
dall’utenza.
Es. 3 moduli da 60 Wp in parallelo: la corrente totale
del campo fotovoltaico è la somma delle 3 correnti in
uscita dai moduli. Al massimo sarà:
3 x Icc modulo = 3 x 3,73 A = 11,19 A
b) Scelta del regolatore da adottare
Da fare in base alle taglie disponibili sul mercato.
Solitamente si hanno regolatori riferiti a correnti da 6
A, 10 A, 12 A, 15 A, 20 A, 30 A, 45 A, …
Es. Un regolatore da 12 A è troppo al limite. Meglio
sceglierne uno da 15 A.
106
Scelta dell’inverter
5) Scelta dell’inverter
a) Si valuti la potenza massima richiesta dall’utenza,
facendo attenzione ad eventuali spunti (da
considerare con attenzione se si hanno frigoriferi,
pompe, altri carichi con motori).
Es. Se funzionassero contemporaneamente tutte le
apparecchiature:
4 lampade da 20 W (80 W) + 1 TV da 70 W + 1
radio da 15 W = 165 W c.a.
Non si hanno spunti particolari.

107
Scelta dell’inverter

b) Considerando le taglie disponibili sul mercato, scegliere


l’inverter:
1. decidere il livello di qualità dell’inverter (ad onda
quadra o sinusoidale)
2. se si sceglie l’inverter ad onda sinusoidale decidere se
si vuole lo stand-by
Es. Nel caso di inverter sinusoidale, andrebbe già bene
un inverter da 200 W, ma volendo lo stand-by si deve
scegliere un inverter da 400 W (potenza minima con
stand-by)

108
Il lampione fotovoltaico
1) Calcolo dell’energia giornaliera richiesta dall’utenza
Lampada SOX 26W x 10 ore/giorno = 260 Wh/giorno

2) Calcolo della necessaria potenza del generatore fotovoltaico


[Wp]
a) Irraggiamento solare da considerare:
Milano d’inverno, 60°Sud: 1,67 kWh/mq giorno → 1,67 hse/g
Brindisi d’inverno, 60°Sud: 3,11 kWh/mq giorno → 3,11 hse/g

b) Pot. campo fotovoltaico al lordo delle perdite di sistema:


Milano: PL = 260 [Wh/giorno] / 1,67 [hse/g] = 156 Wp
Brindisi: PL = 260 [Wh/giorno] / 3,11[hse/g] = 84 Wp
109
Il lampione fotovoltaico

c) Considerando le perdite di sistema:


Milano: PFV = 156 Wp / 0,65 = 240 Wp
Brindisi: PFV = 84 Wp / 0,65 = 129 Wp

d) Scelta finale della potenza:


tensione sistema: 12 V
Milano: 2 moduli da 120 Wp → 240 Wp
Brindisi: 2 moduli da 70 Wp → 140 Wp

110
Il lampione fotovoltaico

3) Calcolo dell’accumulo
a) Scelta del numero di giorni di autonomia da dare al sistema
- uso anche invernale: 6 – 8 giorni
b) Calcolo dell’energia da rendere disponibile nella batteria
Edisp:
- uso anche invernale: Etot x 6 o 8
Edisp = 260 Wh x 8 gg = 2.080 Wh

111
Il lampione fotovoltaico

c) Calcolo della capacità (in Ah) da avere effettivamente a


disposizione per garantire l’autonomia scelta:
Edisp [Wh] / Tensione sist. [V] = Cdisp [Ah]
2.080 Wh / 12 V = 173,33 Ah

d) Calcolo della capacità (in Ah) della batteria (dato di targa),


considerando che si deve evitare la scarica a fondo:
Cfinale = Cdisp / profondità di scarica
Cfinale = 173,33 Ah / 0,8 = 216,66 Ah

112
Il lampione fotovoltaico

e) Scelta della batteria da usare, considerando le taglie


disponibili:
110 Ah, 12 V - 120 Ah, 12 V – 157 Ah, 12 V – 240 Ah, 6 V →
o 2 monoblocchi da 110 Ah, 12 V in parallelo o 2
monoblocchi da 240 Ah, 6V in serie
Considerando però probabili problemi di spazio e peso → si
riduce l’autonomia a 6 gg:
Edisp = 260 Wh x 6 gg = 1.560 Wh
Cdisp = 1.560 Wh / 12 V = 130 Ah
Cfinale = 130 Ah / 0,8 = 162,5 Ah
Si può adottare una batteria da 157 Ah, 12 V

113
Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica
• Funzionamento in “regime di interscambio” con la rete
elettrica pubblica
• Costi non ancora competitivi con le fonti fossili

114
Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica

 Funzionamento in “regime di interscambio” con la rete


elettrica pubblica:

☼ Ore di luce → l’utente consuma l’energia prodotta


dal proprio impianto fotovoltaico; se questa non è
sufficiente preleva contemporaneamente energia anche dalla
rete elettrica pubblica
◘ Di notte o in condizioni di luce insufficiente → l’utente
preleva energia dalla rete elettrica pubblica
☼ Se l’impianto fotovoltaico produce più di quanto assorbono
i carichi, l’energia “in eccedenza” viene immessa nella rete
pubblica (“batteria di capacità infinita”) e misurata
mediante contatori supplementari
115
Sistemi fotovoltaici connessi alla rete pubblica
Caratteristiche principali:

 Fonte “integrativa” → forniscono un contributo, di entità


diversa a seconda della dimensione dell’impianto, al bilancio
elettrico globale dell’utenza o della rete pubblica

 Possibilità di funzionare in “regime di interscambio” con la


rete elettrica locale: nelle ore di luce l’utenza consuma
l’energia prodotta dall’impianto; quando la luce non c’è o non
è sufficiente la rete funge da “batteria di capacità infinita”,
garantendo l’approvvigionamento necessario. Se l’impianto
produce più di quanto richiesto, l’energia “in eccedenza” può
essere immessa nella rete

116
Vantaggi

 Generazione “distribuita”, anziché centralizzata → L’energia


prodotta nei pressi dell’utilizzazione ha un valore maggiore di
quello dell’energia fornita dalle centrali tradizionali, perché si
limitano le perdite di trasmissione

 La produzione di energia nelle ore di sole permette di ridurne


la domanda alla rete durante il giorno, proprio quando si
verifica la maggiore richiesta

117
Prestazioni e dimensioni

Prestazioni (producibilità annua stimata):


• Un impianto da 1 kWp produce ogni anno circa:
• Nel Nord Italia → 1.000 – 1.100 kWh/anno
• Nel Centro Italia → 1.100 – 1.300 kWh/anno
• Nel Sud Italia → 1.300 – 1.500 kWh/anno)

Dimensioni:
• Un impianto da 1 kWp occupa una superficie lorda da un
minimo di 7 fino a 20 metri quadrati, a seconda del tipo di
moduli fotovoltaici e del tipo di posa
118
Prezzi di mercato

Prezzi di mercato per impianti fotovoltaici “chiavi in mano”:

• Per impianti da 1 a 6 kWp:


1 kWp costa circa 6.500 / 7.500 € + IVA (10%)

• Per impianti da 6 fino a 20 kWp:


1 kWp costa circa 5.800 / 6.500 € + IVA (10%)

• Per potenze superiori a 50 kWp:


1 kWp costa circa 5.000 / 5.800 €/ kWp + IVA (10%)

119
Lo scambio sul posto dell’energia prodotta

120
Valorizzazione in Germania dell’energia prodotta

121
Valorizzazione in Italia dell’energia prodotta

122
Valorizzazione in Italia dell’energia prodotta

123
Valorizzazione economica
Il vantaggio economico è dato dalla somma di:

Fino a 20 kW: “Scambio sul posto”


• Tariffa incentivante ventennale +
• costi evitati per l’acquisto dell’energia

Oltre 20 kW: “Officina elettrica”


• Tariffa incentivante ventennale +
•Autoconsumo e/o vendita alla rete, con 2 possibili casi limite:
1) Energia tutta autoconsumata
2) Energia tutta venduta alla rete
124
Gli incentivi per impianti fino a 20 kWp

• Possono beneficiare delle tariffe incentivanti ventennali e di un


ulteriore vantaggio economico:

DELIBERA n° 28/06 dell’AEEG

• “Condizioni tecnico-economiche del servizio di scambio sul posto


dell’energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili di
potenza nominale non superiore a 20 kW, ai sensi dell’articolo 6 del
Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n° 387”

125
Esempio applicazione incentivo

126
Gli incentivi per impianti maggiori di 20 kWp

• Possono beneficiare delle tariffe incentivanti ventennali e dei costi


evitati nella bolletta grazie all’autoconsumo e/o del fatturato dalla
vendita delle eccedenze di energia alla rete elettrica locale:

DELIBERA n° 34/05 dell’AEEG

• Occorre aprire una nuova Partita Iva per l’attività denominata


“OFFICINA ELETTRICA”

127
La delibera dell’AEEG n. 89/07

• La delibera dell’AEEG n. 89/07 individua il Distributore quale


responsabile dell’installazione e manutenzione dei complessi di
misura dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici incentivati
in “conto energia” per potenza fino a 20 kW

• Per impianti oltre i 20 kW, il soggetto responsabile può scegliere


se richiedere al Distributore il servizio di misura.

128
Il nuovo Decreto 19/02/2007

• Il 28 luglio 2005 è entrato in vigore il regolamento di


attuazione dell’articolo 7 del Decreto Legislativo n° 387
(Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia
elettrica prodotta da fonti rinnovabili).
• Successivamente il 6 febbraio 2006 è entrato in vigore un
decreto che ha introdotto alcune variazioni.

• Il nuovo Decreto 19 febbraio 2007 semplifica le procedure e


aumenta l’obbiettivo di impianti fotovoltaici installati entro il
2016 a 3000 Mwp
129
Tariffe incentivanti per kWh prodotto
Tariffe incentivanti ventennali per kWh prodotto da impianti
fotovoltaici ai sensi del Decreto 19 Febbraio 2007 (Conto Energia)
1 2 3
IMPIANTI DI CUI IMPIANTI DI CUI
IMPIANTI DI CUI
POTENZA ALL’ART.2,COMMA ALL’ART.2,COMMA
ALL’ART.2,COMMA
NOMINALE 1, LETTERA b2 1, LETTERA b3
1, LETTERA b1
DELL’IMPIANTO IMPIANTO IMPIANTO CON
IMPIANTO NON
P(kW) PARZIALMENTE INTEGRAZIONE
INTEGRATO
INTEGRATO ARCHITETTONICA

A) 1< P < 3 0,40 0,44 0,49

B) 3 < P < 20 0,38 0,42 0,46

C) P > 20 0,36 0,40 0,44

130
Incentivi ventennali per impianti non integrati

“Conto energia” → Tutta l’energia prodotta da un impianto


fotovoltaico NON INTEGRATO viene remunerata per 20 anni
dal GSE con le seguenti tariffe incentivanti:

• 0,40 Euro/kWh riferita ad impianti da 1 a 3 kWp

• 0,38 Euro/kWh riferita ad impianti da 3 a 20 kWp

• 0,36 Euro/kWh riferita ad impianti oltre 20 kWp

131
Incentivi ventennali per impianti semi-integrati

“Conto energia” → Tutta l’energia prodotta da un impianto


fotovoltaico SEMI - INTEGRATO viene remunerata per 20 anni
dal GSE con le seguenti tariffe incentivanti:

• 0,44 Euro/kWh riferita ad impianti da 1 a 3 kWp

• 0,42 Euro/kWh riferita ad impianti da 3 a 20 kWp

• 0,40 Euro/kWh riferita ad impianti oltre 20 kWp

132
Incentivi ventennali per impianti integrati

“Conto energia” → Tutta l’energia prodotta da un impianto


fotovoltaico INTEGRATO viene remunerata per 20 anni dal GSE
con le seguenti tariffe incentivanti:

• 0,49 Euro/kWh riferita ad impianti da 1 a 3 kWp

• 0,46 Euro/kWh riferita ad impianti da 3 a 20 kWp

• 0,44 Euro/kWh riferita ad impianti oltre 20 kWp

133
L’incentivazione del Fotovoltaico

134
Definizioni
Gestore di rete
• Il Gestore di rete è la persona fisica o giuridica responsabile, anche non avendone la
proprietà, della gestione della rete elettrica con obbligo di connessione di terzi a cui è
connesso l’impianto (Deliberazione dell’AEEG n. 28/06).

Gestore Contraente
• Il Gestore Contraente è l’impresa distributrice competente nell’ambito territoriale in
cui è ubicato l’impianto fotovoltaico (Deliberazione dell’AEEG n. 28/06).

• Il soggetto che eroga le “tariffe incentivanti” ai sensi dell’articolo 7 del D.M. 28 luglio
2005, e definito Soggetto Attuatore dall’articolo 2, comma 1, lettera h), del medesimo
decreto, è la società Gestore dei Servizi Elettrici – GSE S.p.A.
S.p.A.

Soggetto responsabile
• Il soggetto responsabile è la persona fisica o giuridica responsabile della realizzazione
e dell'esercizio dell'impianto fotovoltaico. 135
Certificati di prova

• Il Decreto 19 febbraio 2007 prescrive che i moduli


fotovoltaici siano provati e certificati in conformità alle norme
tecniche IEC 61215 da laboratori accreditati EA (European
Accreditation Agreement).

• I laboratori devono essere accreditati secondo la norma UNI


CEI EN ISO/IEC 17025 Requisiti generali per la competenza
dei laboratori di prova e taratura.

136
Convenienza economica e tempo di ritorno
Al Nord Italia, considerando gli incentivi ventennali:

• Per le utenze residenziali


Sono considerati interessanti perché il proprietario “accetta” un
tempo di ritorno di 12 – 13 anni a fronte di una vita utile
dell’impianto che può superare i 30 anni (garanzia producibilità
moduli fotovoltaici: 25 anni; garanzia inverter: 5 anni).

• Per le utenze industriali


Sono considerati interessanti anche per motivi di “immagine” di
azienda che rispetta l’ambiente.

137
Componenti
Moduli fotovoltaici
Fusibili o diodi di blocco
Interruttori-sezionatori per c.c. a monte dell’inverter
Inverter di connessione alla rete
Protezione di interfaccia
Scaricatori di sovratensioni SPD a monte e a valle dell’inverter
Interruttori magnetotermici differenziali a valle dell’inverter
Sistemi di monitoraggio prestazioni e antifurto
Si ricorda che all’esterno è necessario utilizzare cavi con
adeguata resistenza agli agenti atmosferici (pioggia e sole). 138
Gli inverter di connessione a rete

• L’inverter è “pilotato” dalla tensione e frequenza di rete.

• In mancanza di tensione sulla rete elettrica l’inverter non può


avorare in modo autonomo (“in isola”) per evitare ritorni di
tensione sulla rete che rappresenterebbero un potenziale pericolo
per i manutentori.

• In caso di anomalia sulla rete che provoca un’interruzione


dell’alimentazione, l’inverter si spegne.

139
Gli inverter di connessione a rete

• Se l’impianto è di potenza superiore a 20 kW è obbligatorio il


trasformatore di isolamento.
140
Gli inverter di connessione a rete

• Sul lato alternata si ha una sezione di filtraggio delle


armoniche seguita dalle protezioni per massima corrente e per il
rispetto delle caratteristiche richieste dal gestore della rete
(“interfaccia”).

• Un filtro lato corrente continua evita che la conversione


effettuata nel primo stadio provochi dei disturbi verso il campo
fotovoltaico che potrebbero causare problemi per il
mantenimento del punto di massima potenza.

141
Gli inverter di connessione a rete

• Tutti gli inverter di connessione a rete hanno l’MPPT


(Maximum Power Point Tracker), che individua istante per
istante il punto sulla caratteristica tensione-corrente del
generatore fotovoltaico e permette il massimo trasferimento di
potenza verso l’utenza.

• L’unità di controllo varia l’impedenza di ingresso per


consentire il massimo trasferimento di potenza.

142
Gli inverter di connessione a rete
• A volte prima del ponte di conversione principale cc/ca è
presente anche un ponte cc/cc.

• La seconda conversione è sincronizzata con la frequenza di


rete e permette che la potenza in uscita abbia i valori di tensione
e frequenza richiesti dalla rete.

• Il trasformatore si trova tra i 2 ponti di conversione o all’uscita


del secondo ponte.

• Se il trasformatore è di tipo ad alta frequenza si ottiene una


maggiore efficienza ed ed una minore dimensione di ingombro
143
Norme tecniche di riferimento

• CEI EN 61215
• CEI EN 61646
• CEI EN 50380
• CEI 11-20 e variante V1
• Nuova CEI 64 -8 sezione 712
• Guida CEI 82- 25
• Guida CEI 02

144
Utente
230/400 V

145
Utente
MT

146
Utente
MT
assimilato
bt

147
Le Specifiche ENEL
Il documento ENEL DK5940 aprile 2007 si applica agli utenti
connessi in bassa tensione.
Prescrive di realizzare impianti fotovoltaici connessi in modo
trifase quando la potenza è superiore a 6 kW, per esempio con:

Tre inverter monofase:


 Efficienza più elevata e costo inferiore fino a 20 kW
complessivi. Soluzione vantaggiosa se i campi fotovoltaici sono
posizionati diversamente rispetto al sole.

Inverter trifase:
 Installazione semplificata, efficienza più elevata e costo
inferiore oltre 20 kW
148
Le Specifiche ENEL

Il documento ENEL DK 5740 maggio 2007 si applica agli utenti


connessi in Media Tensione, salvo casi particolari.

Prescrive di realizzare impianti con protezione di interfaccia


omologata ENEL DK5740 (dispositivo di rincalzo facoltativo)

Per impianti fotovoltaici di potenza oltre 200 kW prescrive


l’utilizzo della protezione 59 N sulla MT mediante TV
trasformatori voltmetrici.

149
Dispositivi di protezione
Le norme CEI 11-20 richiedono i seguenti dispositivi di
protezione:

 “dispositivo generale” → è un semplice interruttore


magnetotermico di capacità adeguata, a protezione della
linea inverter-contatore (compresi eventuali carichi
collegati) oppure interruttore di manovra sezionatore
combinato con fusibili o con interruttore automatico

 “dispositivo di generatore” → è la protezione contro il


sovraccarico (lato fotovoltaico)

150
Dispositivo di interfaccia con la rete

 “Dispositivo di interfaccia” → verifica le cosiddette “finestre”


di tensione e frequenza da rispettare (lato rete):

Protezione Valore di taratura Tempo di intervento


Massima tensione 1,2 Vn 0,1 s
Minima tensione 0,8 Vn 0,15 s
Massima frequenza 50,3 Hz 0,1 s
Minima frequenza 49,7 Hz 0,1 s

151
Protezione contro il funzionamento in isola

• Quando un operatore esegue un intervento sulla rete,


deve scollegare la generazione a monte, per evitare di
lavorare su apparecchiature in tensione.

• La presenza di generatori fotovoltaici a valle


comporta quindi un rischio che va eliminato.

152
Modalità di controllo

• Prima modalità (sempre presente) → controllando le


finestre di tensione e frequenza. Appena si rilevano
valori fuori range l’inverter si spegne.

• Seconda modalità (in aggiunta alla prima) →


attraverso la misura dell’impedenza di rete: l’apertura
degli interruttori di rete provoca una brusca variazione
dell’impedenza che viene rilevata dal dispositivo
interno all’inverter, che si distacca dalla rete prima che
intervengano le protezioni di tensione e frequenza.

153
Dispositivo di sezionamento dalla rete
• Dispositivo di interfaccia: dispositivo di sezionamento –
comando interruzione, costituito da interruttore con
sganciatore di apertura a mancanza di tensione oppure da un
contattore combinato: con fusibili o con interruttore
automatico (norme CEI 11-20, art. 2.2.3).

• E’ asservito ai relè di protezione che devono garantire le


funzioni d) - e) (norme CEI 11-20 art. 2.1.2.1) ed ha la
funzione di interrompere il parallelo con la rete pubblica del
sistema di produzione se si manifestano guasti o
malfunzionamenti sullo stesso sistema di produzione o sulla
rete pubblica.
154
Taratura della protezione di interfaccia
Protezione, funzioni d) - e): sono le funzioni essenziali di
controllo del regime di parallelo e devono essere garantite in ogni
caso. Tali funzioni possono essere assicurate da relè di Massima
tensione, Minima tensione, Minima-massima frequenza, tarati
per garantire l’intervento quando la tensione o la frequenza
raggiungono i limiti stabiliti del campo normale, coordinati con
l'intervento delle protezioni della rete Enel e dei dispositivi di
richiusura. La taratura dei relè sarà la seguente (vedi DK 5940):
• Massima tensione intervento a 1,2 Vn ritardo 0,1 s
• Minima tensione intervento a 0,8 Vn ritardo 0,15 s
• Massima frequenza intervento a 51 Hz ritardo 0 s (1)
• Minima frequenza intervento a 49 Hz ritardo 0 s (1)
155
Messa a terra degli impianti fotovoltaici

I possibili modi di collegamento a terra (sistemi TN, TT e


IT) sono descritti nella parte 3 della norma CEI 64 - 8

 lato corrente alternata a valle dell’inverter → sistema TT


oppure TN se l’utente ha una propria cabina di
trasformazione MT/bt

 lato corrente continua a monte dell’inverter → è


raccomandato mantenere il sistema isolato da terra, mediante
componenti a doppio isolamento
156
Messa a terra degli impianti fotovoltaici

Domanda: le cornici in alluminio dei moduli fotovoltaici e le


strutture metalliche di supporto devono essere collegate a
terra ?
 La norma CEI 64 - 8 presrive la messa a terra delle masse dei
componenti elettrici di Classe I
La messa a terra delle parti metalliche dei componenti elettrici
di Classe II (doppio isolamento) diminuisce la sicurezza.

Risposta: se i moduli fotovoltaici sono dichiarati dal costruttore


come componenti di Classe II (doppio isolamento), le cornici di
alluminio non devono essere collegate a terra.
Le strutture di supporto non sono masse e non devono essere
collegate a terra.
157
Protezione contro i fulmini
• Per quanto riguarda la protezione dalle scariche atmosferiche, in
generale gli impianti fotovoltaici non aumentano la probabilità
che gli edifici su cui sono installati siano colpiti da scariche
atmosferiche.

• Pertanto, se l’edificio non è dotato di impianto LPS esterno, non


bisogna prevederne obbligatoriamente l’installazione, ma si deve
eseguire la valutazione del rischio da fulmine secondo le norme
CEI.

• Se invece l’edificio è già dotato di impianto LPS esterno è


preferibile installare il sistema fotovoltaico in un’area protetta,
oppure integrare l’impianto LPS esistente in modo che assicuri
anche la protezione del sistema fotovoltaico.

• Gli eventuali scaricatori di sovratensioni SPD dovranno essere


dimensionati secondo le norme CEI. 158
Schema per limitare l’area dei circuiti

Limitare l’area dei circuiti per ridurre il valore delle


sovratensioni da fulmine 159
L’inverter è vicino ai moduli fotovoltaici ?
I montanti delle diverse stringhe possono essere prolungati fino
al quadro di sezionamento corrente continua vicino all’inverter

160
L’inverter è lontano dai moduli fotovoltaici ?
• I montanti delle diverse stringhe vengono collegati ad un quadro
di campo installato in prossimità del campo fotovoltaico.
• Il quadro di campo è collegato all’inverter mediante un unico
montante (ottimizzazione uso materiali e tempo d’installazione)

161
Il montaggio dei sistemi fotovoltaici

Il montaggio dei moduli fotovoltaici si può realizzare

 Su tetto a falda: retrofit o integrazione architettonica

 A terra o su tetti piani: supporti metallici

 Ad inseguimento solare

 A parete: frangisole, in verticale

162
Strutture di sostegno

• Le strutture hanno il compito di sostenere il peso dei


moduli e le sollecitazioni meccaniche costituite dal carico
vento, dal carico neve e dalla grandine.

• Le normative di riferimento sono:


DM 16 Gennaio 1996 e Circolare 4 Luglio 1996 che
stabiliscono valori e criteri dei carichi permanenti,
carichi d‘esrecizio, sovraccarichi neve ed azioni
termiche

• Per le zone sismiche : Legge 2 febbraio 1974

163
Effetti del carico neve

• Valore di riferimento del


carico neve al suolo: l’Italia è
suddivisa in 3 zone
• Coefficiente di forma della
copertura
• Discontinuità di quota della
copertura
• Possibilità di accumulo contro
pareti verticali
• Possibile accumulo di neve
all’estremità sporgente di una
copertura
• Carico neve su protezioni
paraneve ed ostacoli 164
Effetti dell’azione del vento

• La normativa considera la pressione del vento statica ed


orizzontale che dipende da:

• Pressione cinetica di riferimento: l’Italia è suddivisa in 9


zone in base alla Circolare Ministeriale 4 Luglio 1996 n°
156

• Coefficiente di esposizione e di topografia

• Coefficiente di forma o aerodinamico

165
Installazioni sopra il tetto a falda

Sistemi parzialmente integrati


Moduli fotovoltaici sovrapposti alle tegole, fissati su strutture in
alluminio o in acciaio.

166
Installazioni sopra il tetto a falda

Cm ?

(1) Liberare due file di tegole

(3) Inserire le viti a martello (4) Montare il profilo di base 167


Strutture di sostegno

168
Staffe di ancoraggio

Staffe di ancoraggio „Tegole 3“ Staffe di ancoraggio „Tegole 5“

Staffe di ancoraggio „Tegole 4“ Staffe di ancoraggio „Tegole 4“ Al 169


Esempio di montaggio

170
Sistemi semi-integrati sul tetto a falda

171
Sistemi semi-integrati sul tetto a falda

172
Vantaggi e svantaggi

Vantaggi:
 Costo ridotto
 Rapidità e facilità di installazione
 Rischi limitati per la tenuta del tetto

Svantaggi:
 non si integrano nell’architettura

173
Sistemi non integrati sul tetto a falda

174
Sistemi integrati nel tetto a falda

• Elevato valore
architettonico
• Possibiltà di sostituire
parte delle tegole con
moduli fotovoltaici
• Installazione solo su tetti
di tipo ventilato
• Sistema ideato per non
fare filtrare l‘acqua nella
falda

175
Sistemi integrati nel tetto a falda

176
Sistemi integrati nel tetto a falda

Sistemi integrati architettonicamente


Moduli fotovoltaici in sostituzione delle tegole, montati dentro dei
profili in alluminio (tipo lucernario) o sopra delle piastre in
plastica riciclata fissate sui travetti.

177
Vantaggi e svantaggi

Vantaggi:
 Esteticamente più gradevoli

Svantaggi:
 Costo più elevato
 Installazione lunga e complicata
 Rischi di tenuta per il tetto

178
Installazioni su tetti piani

179
Distanza tra i moduli per evitare le ombre

• Fenomeni di ombreggiamento del piano dei moduli disposti


su più file

• β Rappresenta l’angolo limite al di sotto del quale i


moduli fotovoltaici delle file dietro la prima cominciano ad
essere ombreggiate
Distanza = 3 x Altezza 180
Supporti metallici

Supporti metallici
Possono essere in:
• acciaio verniciato (economici ma
poco diffusi per la minor resistenza
alla corrosione → richiedono
trattamenti periodici),
• in acciaio zincato a caldo (miglior
qualità, maggior costo, necessitano
comunque di trattamenti, seppure in
misura minore),
• in acciaio inox (più costosi,
manutenzione trascurabile).
181
Vantaggi e svantaggi

Supporti metallici
Vantaggi:
Si può scegliere l’inclinazione
ottimale.

Svantaggi:
Maggior impatto visivo.

182
Sistemi a vasche

Sistemi a vasche
In genere realizzati in plastica riciclata.

183
Vantaggi e svantaggi

Sistemi a vasche

Vantaggi:
• Facile e rapida installazione
• Leggerezza e facilità nel trasporto

Svantaggi:
• Peso elevato sulla copertura una volta riempiti

184
Moduli fotovoltaici in orizzontale ? No grazie

• Per le installazioni su tetti piani può sembrare conveniente


installare i moduli in orizzontale: minor costo della struttura ed
eliminazione dei rischi dovuti al vento.
• Si nota che l’efficienza risulta ridotta del 7 – 8 % e i moduli
fotovoltaici si sporcano molto di più, inoltre la pioggia ristagna
sui vetri a causa del gradino della cornice di alluminio .

185
Installazioni a terra ad inseguimento solare

186
Sistema ad inseguimento solare

• Sistema ad inseguimento solare basato sul


sistema Sol-Conecter: piramide con 3 celle
fotovoltaiche di riferimento. A seconda dei
valori di tensione e corrente in uscita, un
circuito elettronico comanda il movimento
della struttura attraverso dei motori a
pistoni idraulici.

187
Vantaggi

Vantaggi:
• Alta resa energetica, fino al 30 – 40% in più per sistemi che si
muovono sui due assi

188
Svantaggi

Svantaggi:
• Costo maggiore (compensato dal minore numero di moduli
fotovoltaici necessari a parità di prestazioni)
• Complessità meccanica e manutenzione
• Fortemente esposto alle sollecitazioni del vento: attenzione al
fissaggio a terra

189
Installazioni a parete verticale
Strutture in verticale
Quando i moduli sono installati adiacenti alle pareti, con un
angolo di 90° rispetto all’orizzontale.

190
Vantaggi e svantaggi

Vantaggi:
• Minor costo della struttura
• Copertura di facciate altrimenti insignificanti

Svantaggi:
• Ridotta resa energetica (inferiore del 30%)
• Installazione non agevole se in quota → maggior costo

191
Integrazione architettonica dei sistemi fotovoltaici

I sistemi fotovoltaici integrati


• costituiscono una nuova risposta al problema ambientale
• sono il frutto di tecnologie avanzate
• riqualificano l’estetica di edifici esistenti o nuovi
• trasformano le facciate in fonti di energia pulita
192
Tipologie di moduli: “non termico”

• Il modulo fotovoltaico si adatta di volta in volta all’edificio:


per forma, misura, colore e caratteristiche strutturali. Tutti i
moduli sono testati elettricamente e meccanicamente così da
garantire lo standard IP65 contro il rischio da infiltrazioni di
umidità.

Tipologie di moduli semitrasparenti:


1) “non termico” = le celle sono fissate
con una resina tra due lastre di vetro
distanziate di circa 2 mm; i cavi
elettrici corrono nella cornice o nelle
tradizionali junction box.

193
Tipologie di moduli: “termico”

2) “termico” = nelle facciate isolanti il modulo fotovoltaico


è integrato in un doppio vetro, ottenendo un valore di
dispersione termica di 1,1 W/m2 K.
194
Il vetro
• Il vetro può anche avere forme particolari
(triangolari, trapezoidali, circolari),
permettendo una vasta libertà
progettuale; lo spessore, invece, dipende
dalla forma adottata, dal peso della
costruzione, dalle sollecitazioni (occorre
effettuare simulazioni con carichi statici).

• Vetro frontale: extra-bianco e con


spessore ridotto per ottimizzare la
captazione energetica.
• Vetro posteriore: diverse colorazioni e
195
tipi di laminazioni e isolamenti.
Tetti fotovoltaici strutturali

• I vetri sono semitrasparenti e la distanza tra le celle


controlla la quantità di luce in ingresso.

196
Facciate fotovoltaiche

• Facciate fotovoltaiche integrate in palazzi adibiti ad uffici.

• I moduli fotovoltaici sono inseriti in vetri oscurati (sul fronte


rivolto a sud) e riducono la trasmissione dei raggi solari. 197
Schermi frangisole

198
Tettoie e pensiline

199
Strutture e schermi frangisole: vantaggi

• Doppia valenza: produzione energetica e ombreggiamento)

• Costo ridotto di montaggio

• Elevata produzione energetica (inclinazione ottimale)

• Possibilità di integrazione architettonica

200
Considerazioni energetiche ed economiche
• Il massimo irraggiamento solare è ottenibile, alla nostra
latitudine e su base annua, orientando l’impianto fotovoltaico
verso Sud e inclinandolo, rispetto all’orizzontale, di 30°

• In funzione del diverso orientamento e inclinazione dei moduli


si ottengono i guadagni energetici qui di seguito riportati:

201
Scopo del sopralluogo

Il sopralluogo ha lo scopo di valutare:

1) le modalità tecniche di installazione dei moduli fotovoltaici


2) la disposizione dell’inverter e delle altre apparecchiature
elettriche
3) il percorso dei cavi e le relative lunghezze per un corretto
dimensionamento
4) le eventuali difficoltà logistiche in fase di realizzazione
5) i vincoli di tipo ambientale-paesaggistico relativi all’area
considerata

202
Strumenti necessari per il sopralluogo

Per il sopralluogo sono necessari i seguenti strumenti:

 bussola con clinometro

 bindella metrica

 macchina fotografica

 modulo di raccolta dati da compilare con il cliente

203
Individuare la migliore posizione

Individuare la posizione migliore per realizzare l’installazione


tenendo presente:
• presenza di vincoli paesaggistici/architettonici
• orientamento della superficie di installazione
• tipo di struttura per il sostegno dei moduli fv
• modalità di fissaggio della struttura alla copertura
dell’edificio

Una volta stabilita l’area di installazione è necessario rilevare


eventuali zone d’ombra

204
Valutazioni importanti

• Misurare lo spazio disponibile sulla copertura dell’edificio

• Individuare un locale per l’installazione dell’inverter

• Valutare il percorso cavi ottimale

205
Sicurezza sul lavoro: caduta dall’alto

• La posa delle strutture, il montaggio e il cablaggio dei moduli


FV esigono che gli installatori lavorino sul tetto.
• Di conseguenza diventa fondamentale prevedere delle
protezioni contro l’accidentale
caduta dall’alto
• E’ dunque importante che si prevedano e verifichino la messa
in atto di misure preventive.
• Le misure più comuni sono:
– Parapetti di trattenuta
– Impalcature
– Ripiani
– Passerelle
– Piattaforme
206
Misure collettive o personali

Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni,


devono essere adottate misure collettive o personali atte ad
arrestare con il minor danno possibile le cadute. Queste
possono essere:

• cinture di sicurezza

• imbracature con fune di trattenuta

207
Altri rischi potenziali

Gli altri principali rischi e di conseguenza le protezioni da


prevedere durante il montaggio degli impianti FV sono:

• Protezioni delle aperture nei solai


• Protezioni delle aperture verso il vuoto
• Caduta del materiale dall’alto
• Movimentazione manuale dei carichi
• Rischi di natura elettrica

208
Rischi di natura elettrica

• I moduli fotovoltaici sono generatori di tensione sempre


“accesi” in presenza di luce.

• Si ricorda che la luce diurna, anche durante una giornata


nuvolosa, può essere sufficiente per generare nell’impianto
fotovoltaico la piena tensione di esercizio (fino a 600 V cc).

• Pertanto durante il montaggio si consiglia di “oscurare” i


moduli fotovoltaici per evitare di lavorare sottotensione.

209
Verifica tecnico-funzionale

La verifica tecnico-funzionale dell’impianto consiste nel


verificare:

 la continuità elettrica e le connessioni tra moduli;

 la messa a terra di masse e scaricatori;

 l’isolamento dei circuiti elettrici;

 il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico


nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle
varie modalità previste dal gruppo di conversione
(accensione, spegnimento, mancanza rete).
210
Verifica tecnico-funzionale

Strutture di sostegno:
 serraggio delle connessioni bullonate e integrità della
geometria
 stato di zincatura sui profili di acciaio

Generatore fotovoltaico:
 integrità della superficie dei moduli
 controllo delle cassette di giunzione (diodi di bypass,
serraggio, pressacavi, connessioni ecc.)
 uniformità di tensioni, correnti e resistenza di isolamento
delle varie stringhe fotovoltaiche
211
Verifica tecnico-funzionale
Quadri elettrici:
 integrità degli involucri e schemi elettrici
 controllo dei diodi di blocco e degli scaricatori di tensione
 esame a vista dei cablaggi
 verifica funzionamento degli interruttori differenziali

Batteria di accumulatori (solo per impianti in isola):


 integrità meccanica dei vasi di contenimento;
 deterioramento delle piastre
 livello liquido elettrolita
 uniformità delle misure di densità dell’elettrolita
212
Misura prestazioni energetiche
• Verificare la condizione Pcc > 0,85 * Pnom * I / Istc, con
irraggiamento I di almeno 600 W/m2

• Pcc e’ la potenza (in kW) in corrente continua misurata


all’uscita del generatore fotovoltaico,

• Pnom e’ la potenza nominale del generatore fotovoltaico,

• I è l’irraggiamento (in W/m2) misurato sul piano dei moduli,


con precisione migliore del 3%,

• Istc, pari a 1000 Wm2, e’ l’irraggiamento in condizioni di


prova standard.
213
Misura prestazioni energetiche

• Verificare la condizione: Pca > 0,9 * Pcc, dove:

• Pca e’ la potenza attiva (in kW) in corrente alternata


misurata ai morsetti di uscita dell’inverter,

• Pcc e’ la potenza (in kW) in corrente continua misurata


ai morsetti di uscita del generatore fotovoltaico

214
Si ringrazia per l’attenzione

Relatore: Perito Industriale GAMBA MASSIMO


Libero Professionista
Membro CEI CT 82 Sistemi fotovoltaici

215

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